1. “Forme di chiusura dello spazio
pubblico”
Francesca Futura Malanca
Annalisa Marchetti
Patrizia Sciglitano
AA 2011-2012
corso di Urban Design
docente Germana De Michelis
2. ATTENZIONE NON OLTREPASSARE!
Questo nastro bianco e rosso è
per eccellenza il simbolo che indica
“attenzione” o “lavori in corso” o
“area non oltrepassabile”.
Fa parte delle soglie chiuse
fisiche, che impedisce
categoricamente il passaggio e
il transito all’interno della zona
contrassegnata.
E’ un linguaggio universale ed
è facilmente comprensibile e
riconoscibile da chiunque.
Il nastro bianco e rosso come la
rete rossa di lavori in corso fanno
da sempre parte dell’immagine
urbana della città.
3. ACCESSO LIMITATO AGLI AUTOVEICOLI
Pilomat è una torretta a
scomparsa elettrica che limita lo
spazio pubblico.
Varcare questa soglia è possibile
solo se si è residenti e/o si ha a
disposizione l’utilizzo di quella zona
“privata” e limitata a chi vi deve
passare con autoveicoli.
Esso serve a delimitare una zona
per esempio a traffico limitato.
In alcuni casi le zone a traffico
limitato sono delimitate da appositi
varchi per il riconoscimento dei
mezzi autorizzati all’ingresso, questi
varchi possono essere costituiti da
sbarre apribili con appositi pass
o con permessi elettronici oppure
da telecamere poste all’accesso.
In quest’ultimo caso le telecamere
poste ad ogni ingresso delle zone a
traffico limitato registrano le targhe
di ogni singolo veicolo entrante e
trasmettono al comando dei vigili
competente eventuali trasgressioni
da parte di mezzi non autorizzati
all’ingresso.
Esso rappresenta una chiusura
fisica allo spazio pubblico.
4. IN ATTESA DELLA METRO
Qualche attimo prima dell’arrivo
della metropolitana si crea una
soglia fisica momentanea formata
da persone.
Se ci posizioniamo infondo al
binario e osserviamo i flussi
metropolitani, si nota che pochi
istanti prima dell’arrivo del metrò si
viene a creare una soglia verticala
creata da tutte le persone che
stanno attendendo il treno e,
con l’obiettivo di salire per primi
e sedersi, si posizionano a pochi
centimetri di distanza dalla classica
linea gialla.
Soglia chiusa fisica.
5. “NON QUì”
Il passo carrabile è un cartello
che fa parte del codice stradale e
impedisce l’accesso e la sosta dei
veicoli.
Fa parte delle soglie chiuse
immateriali, poiché ne limita
l’accesso e le sue forme d’uso,
non con barriere fisiche ma in
questo caso con regole civiche e
stradali.
E’ nel confine tra una zona privata
e una pubblica, però al tempo
stesso privatizza indirettamente e
in parte un’area circoscritta della
strada comune, vietandone il
transito.
E’ un divieto riferito a tutti coloro
che possiedo un veicolo e che
perciò possono riconoscere quel
cartello.
6. UNA BIBLIOTECA ALTERNATIVA
La biblioteca anarchica rappresenta
una chiusura immateriale in quanto,
la sua forma d’uso limita l’accesso
a particolari gruppi di persone che
appartengono esclusivamente a
quella ideologia.
E’ in un certo senso una barriera
sociale e culturale, entro la quale le
persone possono scambiarsi idee
o informarsi e organizzarsi in merito
ad eventi facenti parte di questa
ideologia.
Un esempio di quest’ultima è la
bacheca fuori dalla biblioteca nella
quale vi sono esposti gli eventi
organizzati a cui comunque può
accedervi chiunque faccia parte del
gruppo anarchico e che comunque
condivide tale filosofia.
Soglia chiusa immateriale.
7. SI OCCUPA ANCORA?!
Passeggiando per zona Savona
ci siamo imbattute in un palazzo
esteticamente diverso perchè fino
a poco tempo fa occupato.
La facciata dell’edificio esprime e
comunica ai passanti l’ideologia
che ha portato all’occupazione
dell’edificio.
I graffiti sono il manifestarsi del
disagio e dei principi su cui si fonda
l’occupazione di quella casa.
Questa soglia è chiusa immateriale
perchè tutti possono varcarla
ma vincolata da ideologie
prevalentemente di sinistra, tutti
coloro che non le condividono non
varcheranno mai la soglia di questa
casa con comportamenti e regole
diverse dal comune.
8. “DAL MERCATO ALLA DESOLAZIONE ”
Passeggiando lungo il naviglio
ci siamo imbattute in una zona
abbandonata ma utilizzata nel fine
settimana dalla famosa Fiera di
Senigallia.
Questo è un uso diverso di
uno spazio pubblico in quanto
parcheggio abbandonato dove una
volta a settimana viene allestito un
mercatino rionale principalmente
frequntato da persone alternative e
extracomunitari, per questo motivo
è frequentato da determinate
tipologie di persone, che vestono in
un certo modo e che apprezzano
maggiormente lo stile e la mentalità
della Fiera di Senigallia.
Durante la settimana è una zona
del tutto abbandonata, per questo
motivo il parcheggio e l’edificio
(un ex deposito ferroviario) sono
soggetti ad atti di vandalismo e di
appropriazione.
Si può parlare di soglia chiusa
immateriale perchè la fiera è aperta
a tutti ma frequentata da precise
tipologie di persone, ma anche una
soglia aperta dal momento in cui
se ne appropriano.
9. DR JEKYLL E MR HYDE
Spostandoci verso Corso di Porta
Ticinese ci siamo addentrate
in una via secondaria in cui la
pavimentazione era diversa da
quella della strada principale. Nelle
prime due immagini si vedono dei
cocci di bottiglia, nelle altre invece
si vedono dei tappi di bottiglia
ormai inglobati nell’asfalto.
Se si passa in questa zona di
sera ci si imbatte in una marea di
persone soprattutto ragazzi che
impediscono il passaggio da una
parte all’altra della via, mentre di
giorno è una via del tutto deserta,
in cui si possono notare tracce del
divertimento notturno.
Per questo motivo questa zona ha
due identità contrapposte tra di
loro di giorno luogo di passaggio
e di sera luogo di sosta e di
divertimento.
Si può parlare di soglia chiusa fisica
di sera, quando la via è popolata
da persone in sosta e soglia aperta
al mattina, quando ritorna ad
essere zona di passaggio.
10. L’IDEOLOGIA DEI QUARTIERI
I graffitti rappresentano una forma
di appropriazione dello spazio
pubblico, in particolare dei muri
che, imbrattati di vernici a spray
comunicano, con frasi e disegni,
quella che è la linea di pensiero
dominante nella zona. Le persone
che utilizzano i graffiti, vogliono
comunicare qualcosa, parole
inerenti alla politica che ad una
posizione sociale di cui fanno parte
nel quartiere.
Il quartiere da noi analizzato e
perlustrato più volte, riportava
nei muri disagi e frasi di
protesta contro gli sfratti e per
l’occupazione, sintomo di un
quartiere economicamente
in difficoltà, in cui vivono
maggiormente extracomunitari.
Si parla di soglia aperta in quanto
appropriazione di uno spazio
pubblico.
12. L’IDEOLOGIA DEI QUARTIERI
Ecco altri casi di appropriazione
di muri, di luoghi pubblici dove gli
abitanti della zona denunciano,
comunicano il loro disagio e le loro
ideologie.
Passeggiando verso le colonne di
San Lorenzo abbiamo notato come
i bar e i locali si impossessano
degli spazi pubblici maggiormente
frequentati, per pubblicizzare eventi
e serate attraverso adesivi, volantini
e manifesti attacati in ogni angolo
vuoto di lampioni e muri.
Si parla di una soglia aperta.
15. LA FRENESIA METROPOLITANA
L’entrare nella metro di Romolo
ci da la sensazione di passare da
uno stato mentale ad un altro.
Pur passando ogni giorno per
questa soglia non ci siamo mai
accorte della diversità del flusso di
persone all’interno della stazione
rispetto a quello all’esterno.
Questa nostra esperienza ci ha
portato a notare che nonostante
in alcuni giorni, non avendo fretta
di raggiungere la metro, la nostra
andatura fosse rilassata, una volta
raggiunta la soglia inconsciamente
il nostro passo aumentava e la
nostra calma mentale iniziava a far
spazio alla freneticità e alla fretta.
Una volta scese le scale della
fermata si viene trascinati dalla
marea di persone che camminano
velocemente, in questo via e vai di
persone si entra involontariamente
in sintonia con il passo veloce delle
persone attorno, diventando parte
anche noi dello stesso formicaio.
Questa soglia è aperta, mentale.
16. “MA DOVE SIAMO?”
Abbiamo trovato 2 casi diversi
di appropriazione che vorremmo
confrontare.
Nelle prime due immagini qui a
sinistra si vede una macchina
abbandonata da diverso tempo.
Come si può notare è diventata nel
tempo soggetto di vandalismo e in
questa zona non è la prima volta
che le macchine abbandonate
diventano case per senzatetto.
Il secondo caso di appropriazione
la ritroviamo su un furgone.
Questo veicolo privato ormai è
diventato una superficie pubblica
sulla quale chiunque può lasciare il
proprio segno.
In entrambi i casi assistiamo a una
trasformazione di un veicolo, da
privato a pubblico.
Si parla di soglia aperta perchè
oltre ad essere un caso di
appropriazione, questi veicoli
probabilmente danno informazioni
sulla sicurezza del quartiere in cui si
trovano.