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,II 

       III 
               L'ATLETICA
       I

       1





II 
   I
                    variante 3000 siepi      partenza 200 metri   partenza 3000/5000 metri       partenza 3000 siep;




            '
            I
            I                     partenza 100 metr; mlf
            !                     partenza 100 metri ostacoli femminili
                    partenza 110 metd ostacoli maschili




                                                         Corse e concorsi

                                                        Le differenti prove atletiche sono ripartite in due famiglie: corse e concorsi.
                                                        Le corse, a cui si pub associare la marcia, mettono in rapporto la nozione
                                                        di tempo con quella di spazio, In generale si tratta di percorrere una data
                                                        distanza nel minor tempo.
                                                        I concorsi comprendono i salti e i lanci, Nei primi gli atleti cercano di
                                                        proiettare it proprio corpo il pili in alto 0 il pili lontano possibile, Nei se­
                                                        condi si tratta di scagliare un attrezzo il pili lontano possibile,
                                                                 f                                                                     •
                                ............            Le prove di atletica leggera si svolgono intorno e dentro alla pista che II1l­
                         SPECIAllT A        E,:',',     sura 400 metri. In questo capitolo sono state scelte Ie specialita di atletica
                                                        leggera pili frequentemente praticate in ambito scolastico.


                 1372) Gli SPORT INDIVIDUALI
il I
                                                                                                                                                    'I
                                                                                                                                               iI   II.

        ",UN PO'         DI STOIRIA .. ",." .. ", ... , .. ".""".",." .. "          .... " .. , .................. , ........ ' ... ' ... .   ;iIl I 

           » I:atletica leggera e10 sport con Ie origini pUt antiche. Le gare di atletica piLL Jamose era no Ie Olim­      I,
           piadi, che si svolgevano ogni quattro anni presso il santuario di Zeus nella citta di Olimpia. Gia nei
                                                                                                                           I:
           primi Giochi olimpici, che ebbero luogo nel 776 a. G., era in programma la gara dello "stadio'; una pro­
           va di corsa sulla distanza di 1 stadio (equivalente a 192,27 m). Tutte Ie gare di corsa si eJfettuavano per­    II
           correndo un. rettilineo in andata e ritomo, girando attomo ad appos!ti paletti segnaletici. Vi erano an­
           che corse militari in cui il concorrente indossava corazza e armi, e corse con torce, individuali e a squa­
                             dre, tipo staJfetta. Nei successivi incontri olimpici tra Ie citta greche Ie gare si moltipli­
        partenza 1500 metri
                                       carono, comprendendo anche Ie prove di sa 1 zn I ungo, giave IIotto e d isco.
                                                                                         to .
                                              1 Giochi della prima Olimpiade modema si svolsero ad Atene nel1896,
                                                   coronando gli sJorzi del barone Pierre Fredi de Coubertin, che ave­
                                                       va caldeggiato il rUomo di questa evento sportivo.l1Jamoso mot­
                                                          to che gli viene attribuito: «l'importante epartecipare, non
                                                             vincere» sembra che non sia stato pronunciato da lui, ben­
                                                               sl da un arcivescovo anglicano durante la cerimonia di
                                                                 saluto ai partecipanti dei Giochi olimpici diLondra del
                                                                   1908.1nizialmente Ie donnefUrono escluse dalle com­
                                                                    petizioni, ma ne11928, dopo anni di proteste e con­
                                                                     tro-maniJestazioni sportive, il comitato olimpico
                                                                      ammise anche alcune gare Jemminili. Ora Ie uni­
                                                                       che diJferenze fra atleti e atlete aIle Olimpiadi so­
                                                                       no Ie gare combinate, che prevedono 10 prove per
                                                                        i maschi (decathlon) e sette per Ie donne (eptath­
                                                                        Ion), e l'assenza della prova dei 50 km di marcia
                                                                        nel programmaJemminile. «


                                                         . ..................... : LA STORIA DELLE OLiMPIADI 

                                                                                                                             ~" ....
                                         La corsa
           400   met~
  P<Jrteru:a 800 metri                   Lacorsa eunasequenza di passi in cui all'appogqio del piede segue una fa­
  partenza 4 x 100
, partenza 4 x 400                       se di volo. II movimento delle gambe ealternato, cioe al movimento verso
                                         avanti di un arto corrisponde 10 spostamento indietro dell'altro.

                                         COME SI ESEGUE LA CORSA       Nella corsa si distinguono una fase d' appoggio
                                         e una di volo. n piede prende contatto con it terreno, ammortizzandone
                                         l'impatto con la flessione e l'azione
                                         elastica della cavigIia. In questa fa­
                                         se it baricentro passa da dietro
                                         l'appoggio ad avanti Cvedi fig. 1).
      · .... GLOSSARIO· ....
       Passo Spazio compreso tra
       due appoggi successivi dei        1. Durante il breve tempo di contatto,
       piedi.                            il piede prende appoggio a terra davanti
       Appoggio E la fase in cui il      al corpo e lascia il terreno quando
       piede tocca iI terre no.                      e
                                         il baricentro passato oltre la verticale
      ••••••••••••••• _ ••••••••• 0"·'   del piede dell'atleta .



                                                                                                         1. L' ATL ETIC A    I3 7 3I
Nella corsa piu lenta la fase ammortizzante e a carico della
                                                            parte esterna della pianta, mentre nella corsa veloce il con­
                                                            tatto del piede con il terreno avviene solo con l'avampiede
                                                            e, per la sua brevissima durata (nella corsa veloce menD di
                                                            un decimo di secondo), 10 si pub chiamare "rimbaIzo".la
                                                            fase di spinta si conclude quando ilcpiede las cia il terreno,
                                                            dopo l' estensione della gamba.        .
                                                            Durante la successiva fase di volo, il tallone viene portato
                                                            verso il gluteo mentre il ginocchio si porta in avanti-alto,
                                                            consentendo l'avanzamento. Solo quando la coscia e vici­
                                                            na all' orizzontale, con il ginocchio nel punto pili alto della
                                                            sua oscillazione, la gamba si estende verso avanti per pren­
                                                            dere contatto con il terreno.
                                                            L ampiezza dei movimenti, anche nella corsa, e facilitata
                                                            dall'atteggiamento decontratto. Bisogna cioe evitare ten­
      : 2. Le gare dei 100 m e              sioni muscolari superflue che potrebbero ostacolare l'azione e renderla
        dei 200 m sono considerate          pililenta.
        tra Ie specialita atletiche
        piu spettacolari.                   Le braccia svolgono un'importante funzione equilibratrice. Esse oscilla­
                                            no lungo il fianco in atteggiamento flesso, in modo coordinato con gli arti
                                            inferiori. Qualsiasi oscillazione laterale pub creare degli squilibri e perdita
                                            di efficacia, per questa ebene che il gomito rimanga parallelo al tianco.




       3. Imparare a correre                FREQUENZA E AMPIEZZA DEL PASSO
       correttamente richiede tempo
                                            Lo spostamento.delta corsa e il prodotto della frequenza degli appoggi per
       e impegno per eliminare tutti
       i movimenti superflui.               Yampiezzadel passo. In un'accelerazione da fermi, frequenza e ampiezza
                                            del passo aumentano insieme fino a una certa velocita, mentre i tempi di
                                            contatto del piede a terra diminuiscono con l' awnentare della velocita.la
                                            velocita massima ottimale e frutto della migliore combinazione tra arn­
       ····CHE COS'E. •• ···                piezza e frequenza del passo. Un passo troppo ampio obbliga a diminuire
          Track and field Corrisponde       la frequenza, mentre la ricerca di un'alta frequenza comporterebbe un pas­
          a "pista e campo" e indica        so troppo breve, dispendioso e inefficace. Per aumentare la propria velo­
il
 If
          sia Ie specialita di corsa che    cita di corsa bisogna quindi migliorare uno dei due parametri senza far
!i
          i concorsi, che si svolgono al­
          i'interno 0 all'esterno della
                                            diminuire l'altro. In una gara di 100 m, corsa in circa 10 secondi, un atle­
          pista.                            ta com pie mediamente 43-49 passi e corre con una frequenza media di cir­
                                            ca 5 passi al secondo e un' ampiezza di circa 2,20 m.


       {3741 GLI SPO'1T INDIVIDUALI
,


                                                                                                                                   , II
                                                                                                                                   !   11
                                                                                                                                                       I
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                                                                                                                                              I
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                                                                                                                                                   :i        I

                                                                                                                                       II ,: :
                                                                                                                                        1-_


                                                                                                                                        )
                                                                                                                                                    I  ,

                                                                                                                                   l
                                                                                                                                       ,iI
                                           • LA CORSA VELOCE                                                                           "

                                           In atletica leggera Ie distanze di gara, intese come COl'sa veloce, sono i
                                           60 m indoor, i 100 e 200 m piani e la staffetta 4 x 100 m. 1400 m vengo­
                                           no considerati una gara di "velocita prolungata". Fanno parte del settore
                                           velocita anche Ie gare con ostacoli dei 100 (solo femminile), dei 110 (solo
                                           maschile) e dei 400 m.
                                           Le gare di corsa fino ai 400 m compresi si svolgono completamente in corsia

                                           COME SI ESEGUE LA CORSA VELOCE
                                           !Ill   LA PARTENZA Lo starter invita a prendere posizione sulla linea di par­
    ..... GLOSSARIO······                          tenza con il comando: "Ai vostri posti!". Latleta sistema i piedi sui bloc­
        Blocchi di partenza Due                    chi di partenza e Ie mani a terra con Ie dita dietro la linea di partenza, un
        piani inclinati sui quali si ap­           ginocchio che tocca il terreno. Quando 10 starter comanda: "ProntH" gli
        poqgiano i piedi. Facilitano la            atleti sollevano il ginocchio da terra e, innaIzando e avanzando il baci­
        spinta iniziale e si usano nel­
        Ie gare di velocita (fino ai
                                                   no, portano Ie spalle avanti. AHo sparo, che corrisponde al "Via!", en ­
        400m).                                     trambi i piedi spingono con forza sui blocchi, Ie mani si staccano da ter ­
                                                   ra e comincia Ia fase di accelerazione.


    ~   ANIMAZIONE         ,~,:




    4. II lIelocista parte raccolto per    fi  LA FAlSA PARTENZA Se un atleta spinge sui blocchi prima del colpo di pi­
    accelerare meglio e porsi nelle
                                               stoia, la strumentazione segnala l'irregolaritii, 10 starterspara un secon ­
    condizioni ottimali per percorrere
    la rimanente fase lanciata.                do colpo, l' atleta responsabile viene richiamato e la partenza viene ri­

                                               petuta. Alla pistoia della starter e collegato il cronometro, che parte al­
    5. Prima dell'avvento dei blocchi          10 sparo. 

    gli atleti scavavano delle
                                           ell VARRIVO Vince la corsa chi taglia per primo il traguardo, cioe chi supera
    "buchette" nella terra della
    pista. I primi "blocchi" risalgono         la linea di arrivo prima degli altrL
    agli anni trenta de! Novecento.        G LEABIUTA Nella corsa veloce si possono distinguere quattro fasi che cor ­
                                                                 rispondono a quattro abilita: la reazione al segnaIe, 

                                                                 l' accelerazione, il raggiungimento di alte velocita e la 

                                                                 capacita di contenere il caIo della massima velocita 

                                                                 raggiunta. 

                                                                 ntempo di reazione equello che intercorre tra il segna­

                                                                 Ie (sparo della starter) e l'inizio del movimento. La ca­ 

                                                                                                                                                  'I
                                                                 pacita di reazione dipende dalla rapidita di trasmissio ­
                                                                 ne dell'impulso nervoso ai muscoli. La velocita di rea­
                                                                 zione difficilmente si acquisisce con l' allenamento, an ­
                                                                 che se I'esercizio abitua a "filtrare" i segnali in entrata e
                                                                 a convogliare l'attenzione solo su quelli desiderati.


                                                                                                         1. L'ATLETICA   [375)
... CHE        COS'E. .... ,            Accelerare da fermi la propria velocita richiede tecnica di corsa e po­

                           Fotofinish.strumentazione 
           tenza, perche e necessaria esprimere forza in modo rapido. In questa 

                           che, tramite una registrazio­
        fase bisogna controllare il proprio impeto e cercare di non raggiungere 

I                          nedigitah:!, fotografal'arriv'o 
     troppo rapidamente la posizione eretta. La posizione ottimale nell'ac­

~                          dei concorrentie rilevai loro 

                                                                 celerazione prevede il busto inclinato verso avanti, in linea con la gam­

r                          tefTlPL
                                                                 ba di spinta. nbusto si solleva solo gradualmente, can l'aurnentare del
 ­
   I'
                                                                 la velocita. 

i                                                                Anche nelle gare brevi (l00-200 m) non si raggiunge mai la velocita 

                                                                 massima: sarebbe un dispendio di energie troppo elev,uo che costrin­

                                                                 gerebbe poi a diminuire sia la frequenza che l'ampiezza <lei passi. Bi­
                                                                 sogna sviluppare punte elevate di velocita che si ein grado perU di man­
                                                                 tenere per il resto della distanza. In una gara di 100 m la punta massi­
                                                                 rna di velocita viene raggiunta poco dopa la meta distanza e "iene man­
                                                                 tenuta per circa 15-20 m; nell'ultima parte di garala velocita diminuisce.

                         6. Nella partenza dei 100 m si
                         riassumono tutte Ie caratteristiche
                         della velocita: reazione fulminea,
                         azione singola potente e frequenze
                         elevate.




                 Ii
                 Ii      7. Dopo 113 anni il record del
             ,   "                               e
                         mondo dei 100 metri diminuito
         I       Ii· ,
                         di 2 secondi e 42 centesimi, pari
         I               a circa 19,00 m percorsi. Ecco
                         I'arrivo virtuale di alcuni velocisti
                         della storia.




                                                                                                   ,2009 - 9"58 - Usain Bolt (Giamaica)

                                                                                                    1999 - 9"79 - Maurice Greene (USA)

                                                                                                    1991    9"86   Can Lewis (USA)

                                                                                                    1983 - 9"93 - Calvin Smith (USA)

                                                                                                    1968 - 9"95 - Jim Hines (USA)

                                                                                                    1960    10·0 - Armin Hary (RFG)

                                                                                                    1936 - 10"2 - Jesse Owens (USA)

                                                                                                    1896 - 12"0    Thomas Burke (USA)




                         (376) GLI SPORT INDlvlDUALI
.. 


                                                                                                                                i •   i
                                                                                                                                      I

  (PkOVA PER IMPARARE 



L'apprendimento della tecnica di corsa non comporta necessariamente la rinuncia alio stile e aile caratteristi­
che persona Ii del gesto. La correzione dei difetti lascera sempre spazio aile varianti individuali. L'obiettivo         e
sfruttare Ie predisposizioni naturali alia corsa. eliminando solo quei particolari del movimento che 10 rendono
menD efficace.

(i) Skip
'E'~ercizio da eseguire sui posta 0 in lieve avanzamento. La gamba in appoggio non si piega, consentendo di
mantenere breve iI tempo di contatto del piede sui terreno, che avviene solo con I'avampiede. A seconda del­
 Ia modalita di esecuzione e della finalita. la corsa in skip pub essere utile per correggere I'appoggio del piede,
 la posizione del busto 0 per incrementare la freQuenza. Ecco di seguito alcuni esempi.

 .. Skip basso, normale 0 alto. Mentre Ie ginocchia 

   salgono piu 0 me no oltre I'orizzontale. il piede 

   viene partato sotto la perpendicolare del ginoc­

   chio (A). 


 ., Corsa calciata. tuna corsa con leggero avan
      ­
    zamento, nella qua Ie il tallone, subito dopo iI 

    rimbalzo a terra, sale veloce verso il gluteo. La 

    coscia pub rimanere bassa e perpendicolare al 

    terreno (corsa calciata "dietro"). oppure avan
 ­
    zare leggermente 0 arrivare parallela a terra 

    (calciata "sotto") (B). 




 Si possono eseguire a piedi pari, alternati 0 sullo stesso piede. Hanno un'utilita sia tecnica sia di potenziamento .

                                                                  .. Saltelli alternati tra ostacoli bassi: mirano a
                                                                     sensibilizzare I'uso dei piedi e a controllare I'in­
                                                                     tervento della caviglia nell'appoggio e nel rim­
                                                                     balzo (A).




 • 	 Balzi verticali Senza 0 con ostacoli, posti a varie altez

                                                              ­
     ze, effettuati con 0 senza piegamento al ginocchio (B) . 


 .. Balzi orizzontali nei Quali si cerca di avanzare con
    grande ampiezza di passi oppure, mantenendo un'ampiezza stabilita, con la maggior frequenza possibile.




                                                                                                    1. L' AT LET I CA   (377J
~---.---------------                                   ~~---------------------




        ···· .. GLOSSARIO·                     • LA CORSA A OSTACOLI
          Barriere, h, hurdles Sono            Fino alI900 gli ostacoli erano piantatl nel terreno. Gli atletl, per paura di
          termini usati per indicare gli       inciampare, "saltavano" Ie barriere piu che "passade" correndo. Furono aI­
          ostacoli.                            lora introdotti gli ostacoli mobili, a forma di T rovesciata, rna ancora mol­
          Passaggio dell'ostacolo
          Superamento della barriera. 

                                               to pesanti. In ogni caso, se si fosse abbattuto un ostacolo, un record non
          Non viene indicato mai con iI        veniva convalidato e se Ie barriere cadute fossefO state piu dl due l'atleta 

          termine "saito", proprio per­        sarebbe stato squalificato. NeI1935 fu introdotto I'ostacolo a forma di L
          che dovrebbe comportare la
                                               che, salvaguardando l'atleta, permise anche un miglioramento notevole
          minima variazione della cor­
          sa e innalzare il baricentro iI      dei tempi di corsa.
          meno possibile.                      Le corse aostacoli sono i 110 h (100 per Ie donne) e i 400 h (i 3000 siepi so­
                                               no considerati mezzofondo). Ilnumero delle barriere esempre 10, cia che
                                               varia e la distanza tra essi e l'altezza (come riportato nella tabella in bas­
                                               so). La caratteristica di queste corse e la necessita di ridurre al minimo la
                                               perdita di velocita, e quindi di tempo, nel passaqqio deU'ostacolo. E dun­
                                               que determinante fare in modo che la corsa subisca il minima squilibrio
II                                             nonostante il superamento della barriera.

                                               110 E 100 METRI H     Le due gare prevedono I'uso differenziato degli arti
                                               inferiori. Infatti, nel passaggio ottimale della barriera, una gamba "attac­
                                               ca" l' ostacolo per prima estendendosi appena sopra di esso, mentre l' altra,
          .' . . . . . .. . '                  terminata Ia splnta nell'ultimo appoggio che precede l'ostacolo, recupera

        :..~I 1~..: .. ii REGOLAMiiNiii ........... :
            10I CHE COSA DICE                                      per seoondala posizione superando I. barrier. in posizio­
                                                                   ne flessa con il ginocchio verso l' estemo. 

         '. '.           ...'                                 :    La distanza tra gll ostacoli consiglia di complere 4 appoggi
                 .....                                        .    (3 passi) tra l'uno e l'altro. Quindi la "prima gamba" (o"dl
         e Si considera superato /'ostacolo quando                 attacco") esempre la stessa (destra 0 sinistral per ogni osta­
         entrambi i piedi si appoqqiano oltre la bar~
           . . If t     t:    d     I' t I ' I        colo, cosl come sempre la stessa sara la "seconda gamba"
         nera. vr are e lar ca ere os aco 0 mvo on­
                                                      (anche detta "di richiamo").
         tariamente non comportano sanzioni 0 

         squalifiche. 





                                                                                                                       •
         G Un at/eta            e
                           squalificato quando esce 

                                                                          100      ,110      400
         dalla corsia 0 abbatte volontariamente                           (DONNE): (UOMINU! (DONNE).
         I'ostacolo.
                                                                   Altezza ostacoli       cm 84   cml06       cm76      cm91,4
                                                                   Distanza tra h         m8,50   m9,14       m35       m35
                                                                   J;>artenza - primo h   m 13    m 13,72     m45       m45
        8. Una buona tecnica di superamento deli'ostacolo ...
                                                                   Ultimo h - arrivo      m10,5   m 14,02     m40       m40
        permette di contenere I'inevitabile perdita di velocita.




                                                                                                                           . "",.1
                                                                                                            ANIMAZIONE     ~f
                                                                                                       ............. ' ......... .

        (378) GLI SPORT INDIVIDUALI
Le corse a ostacoli hanno una considerevole componen­ 

                                                             teritmica. 

                                                             La regolarita dell'ampiezza e del numero di passi tra Ie 

                                                             barriere e la premessa per una buona prestazione. 


                                                             COME 51 E5EGUONO 1110 E 1100 METRI H         Dopo la par­ 

                                                           tenza il busto si solleva piu rapidamente che nella corsa 

                                                           piana, per arrivare al primo ostacolo con un assetto con­

                                                           veniente. r.: appoggio prima dell' ostacolo si effettua a cir

                                                                                                                        ­
                                                           ca 2 m dalla barriera. La gamba (seconda 0 di richiamo) 

                                                           spinge verso avanti, mentre l'altra (prima 0 di attacco), 

                                                           "guidata" dal ginocchio molto sollevato, "passa" sopra 

                                                           l'ostacolo. II braccio opposto all'arto di attacco viene 

                                                           portato in avanti per equilibrare l'azione della gamba e 

                                                           del bacino. Durante la fase di vola la seconda gamba su­

                                                           pera l' ostacolo, "recuperando" flessa con il ginocchio ver­

                                                           so fuori, e rimane flessa fino ache il ginocchio non sia
~ 9. Tecnica, velocita. flessibilita •   tomato sulla linea mediana. A quel punto si distende avanti per il primo
. senso del ritmo e aggressivita         passo dopo l' ostacolo. Intanto la prima gamba, dopo aver toccato il terre­
  sono gli ingredienti per
  raggiungere buoni risultati            no il prima possibile dopo la barriera, agisce da "perno", appoggiando
  con gli ostacoli.                      solo l'avampiede, non piegandosi e tenendo alto il baricentro.



   (PkOVA PER IMPARARE


((:) Passaggio di ostacoli bassi (over) in skip
  Cercare di non cambiare la frequenza dei passi supe­
  rando gli ostacolL Mantenere Ie ginocchia alte e il bu­
  sto leggermente flesso in avanti.

(~) Passaggio della seconda gamba
  Appoggiati a un muro, con un ostacolo di fianco, pro­
  yare il passaggio della seconda gamba. II tallone non
  e  mai piu alto del ginocchio. Dopo aver scavalcato
  I'ostacolo, il ginocchio si mantiene alto fino a tornare
  sui piano sagittale.

(~) Passaggio lateraJe della prima gamba
  Provare il passaggio (laterale) della prima gamba, fa­
  cendo passare solo questa sopra I'ostacolo.

(~) Corsa completa con ostacoli
  Provare la corsa completa con gli ostacolLlnizialmen­
      e
  te preferibile ridurre I'altezza delle barriere ma non
  Ie distanze tra loro.




                                                                                                1. L'ATLETICA   (3791

                                                                                                                            I!
• LA STAFFETTA 4 X 100
                                                                                        Tra Ie gare di velocita vi sono
                                                                                        anche Ie gare di atletica a squa ­
                                                                                        dre e cioe Ie staffette 4 x 100 e
                                                                                        4 x 400.
                                                                                        NellaJi x 100, che si corre nella
                                                                                        stessa"corsia, ciascuno dei
                                                                                        quattro atleti corre una frazione
                                                                                         (100 m), al termine della quale
                                                                                        passa il testimone al compagno
                                                                                        della frazione successiva.
                                                                                        II testimone e un bastoncino
                                                                                        cavo Iungo 28-30 cm, che deve
                                                                                        percorrere 400 m nel minor
                                                                                        tempo possibile. La caratteri­
                                         entrata             mezzeria      uscita
                                                                                        stica della gara e proprio il pas­
                                            saggio del testimone (cambio) tra i compagni di squadra (portatore e ri­
10. La zona di cambio    e
compresa tra due linee distanti             cevente).
tra loro 20 m. 1 frazionista che           II cambio deve avvenire alIa massima velocita entro uno spazio limitato
deve ricevere il testimone si
                                            di 20 m (zona di cambio), compreso tra Ia fine di una frazione e I'inizio
posiziona abitualmente 10 m
prima deWinizio della zona                  dell' altra.
di cambio (zona di precambio). 	            La zona di cambio e preceduta da un'altra zona (precambio) lunga 10 m,
                                            utile per Ia fase di accelerazione del ricevente.
                                            Nella staffetta Ia squadra viene squalificata se effettua un cambio fuori
                                            dalla zona prestabilita 0 se un corridore esce dalIa propria corsia. Se il
                                            testimone cade a terra e viene raccolto da colui che l'ha perso, non vi so­
                                            no sanzioni tranne l'evidente perdita di tempo.

                                           COME 51 E5EGUE LA 5TAFFETTA        Per non far ralIentare il testimone, l'atleta
a
                                           ricevente si posiziona all'inizio della zona di precambio e comincia ad
                                           accelerare quando il compagno passa sopra un segno posto a circa 15-20



~
                                           "piedi" dalla linea di precambio. II passaggio del testimone avviene verso
                                           Ia fine della zona di cambio, quando Ie velocita di corsa dei due compa ­
                                           gni si equivalgono.
                                           Nelle prove di cambio bisognera stabilire il momenta in cui il ricevente de­



~
                                           ve cornincia.:rttad accelerare. Questo momenta corrispondera a una distan­
                                           za che verra misurata e segnata sui terreno come punto di riferimento es­
                                           senziale. Quando il ricevente e in fase di accelerazione, il portatore ha an­
                                           cora una velocita superiore e quindi gli si avvicina; quando valuta di esse­



              ~/ 

                                           re alIa distanza ottimale (entro la zona di cambioL avverte il compagno 

                                           con un segnale vocale (<<hop!»); questi allora portera il braccio indietro, 


                     ese~ 

b	                                         senza voltare la testa, con il palmo della mana ben aperto per ricevere il
11. II cambia si pub                       testimone.
porgendo il testimone da sopra             Normalmente il testimone viene preso con la mana opposta a quella con 

(a: in questo caso la mana di chi
                                           cupl compagno 10 consegna; questo avviene per la necessita di correre Ie
10 riceve dovra avere il palmo
rivolta verso I'alto) 0 da sotta (b: 	     frazioni in curva (prima e terza) nella parte interna della corsia (1 destra­
         e
iI palma rivolto verso iI basso). 	        2 sinistra-3 destra-4 sinistral.

(380) GLI SPORT INDIVIDUALI
·.···GLOSSARIO·····
  Corda Correre alia corda
  vuol dire sfruttare la parte
  piu intern a della pista.




                                     12. L'affiatamento tra compagni   e
                                                                      importante per essere veloci a concordare qualsiasi
                                     variazione nello schema del cambio .




                                    • LA STAFFETTA 4 X 400
                                    Nella staffetta 4 x 400 la prima frazione e la prima curva della seconda
                                    si corrono in corsia. Poi tutti gli atleti si portano progressivamente alIa
                                    corda. II frazionista con it testimone arriva al cambio molto affaticato e,
                                    anche per la ridotta velocita di corsa rispetto alIa 4 x 100, la consegna del
                                    testimone avviene "a vista", cioe chi deve riceverlo si volta a guardare it
                                    compagno e "strappa" it testimone che questi gli porge. Si puo cosl affer­
                                    mare che nella staffetta 4 x 100 e il portatore che guida it cambio, men­
                                    tre nella 4 x 400 e il ricevente.



  (jjl~ovA PER IMPARARE
   ....
     ~.~     :"




(() Per la valutazione spazio- temporale                     mana per ricominciare I'esercizia. Nan voltarsi per ri­
 Parte per primo un atleta posta a 20 m dal traguardo;       cevere iI testimane ma, al segnale del campagno, por­
 il campagna, posfo a 10 m, parte e accelera per arriva­     tare solo la mana aperta indietro.
 re al traguardo contemporaneamente al primo atleta.
                                                           (3"'} Per n cambio
                                                            ........
(?) Per la percezione del testimone                          Provare il cambia completo, stabilendo can esaUezza
 In fila indiana a corsa lenta, passare il testimone al      la distanza della partenza del ricevente. Chi deve ri­
 campagno davanti: quando il testimone arriva al pri­        cevere il bastone parte sempre can la massima ac­
 mo, la fila cambia fronte con conseguente cambia di         celeraziane.




                                                                                                 1. L' A Tl E TIC A   (3 B 1 I

                                                                                                                                 I,
• IL MEZZOFONDO E IL FONDO 

                              Le corse sulle distanze comprese fra gli 800 m e la maratona (42,195 km) 

                              sono considerate gare di resistenza, anche se per il "mezzofondo veloce" 

                              (800 m e 1500 m) e necessaria comunque una discreta velocita di base. 

                              Negli 800 m l' atleta corre nella propria corsia dalla partenza alIa fine della 

                              prima curva (100 m). Nelle altre gare subito dopoJa partenza puo andare 

                              allacorda. 

                              Nei 3000 siepi il percorso prevede una variante nella pista, dov'e situata 

                              la riviera, cioe una barriera seguita dalla fossa piena d' acqua. 


                              COME SI ESEGUONO LE GARE DI CORSA LUNGA         Le gare di corsa lunga sono
                              caratterizzate dalla gestione ottimale delle proprie energie. Ogni atleta
                              deve conoscere Ie sue possibilita ed essere consapevole della sua velocita
                              massima in relazione alla durata della gara. Cercare di mantenere una ve­
                              locita superiore significa andare incontro ad affaticamento precoce e all'i­
                              nevitabile diminuzione di velocita.
                              Nella corsa lunga il baricentro rimane pili basso e il busto e meno incli­
                              nato in avanti. II piede tocca il terreno con la pianta e per un tempo piiI
                              lungo, cosll'impulso della gamba risulta meno potente. Le ginocchia so­
                              no piiI basse e il passo pili corto. Eimportante adeguare la respirazione al
                              ritmo di corsa.

                              LA TATTICA     Le gare di mezzofondo e fondo richiedono un atteggiamen ­
                              to tattico; si possono riconoscere situazioni simili a quelle di "attacco" e
                              "difesa". Colui che preferisce imporre un' andatura veloce spera di affatica­
                              re gli avversari e di diminuire Ie loro possibilita di attacco, soprattutto nei
                              metri finali. AItri, invece, si mettono dietro ai "battistrada" (in scia) cercan­
                              do proprio di risparmiare energie per il finale.

                                                                                          CHE COS'                          E...
                                                                                Lepre Elin atleta che, in accor­
                                                                                do con a ltd corridori con gIi                  e
                                                                                organizzatori della gara,m3n­
                                                                                tiene un ritmo di corsCi sostenu­
                                                                                to per la prima parte della cor­
                                                                                sa. L'atleta che corre nellascia
                                                                                della "Jepre",rispa rmiando
                                                                                energie, ha maggiori possibilita··
                                                                                di reaJizzare ottimi tempi.
                                                                             : •••   ~   * •   ~ ~   #   •••   "   ..........   ~   •••••••••   :





                                                                             13. Negli ultimi anni Ie gare
                                                                             di mezzofondo e fondo hanno avuto
                                                                             come protagonist! soprattutto
                                                                             atleti africani.


(3821 GLI SPORT INDlvlDUALI
LA CORSA CAMPESTRE 0 CROSS       La corsa campestre e una speciali­
                                                    ta di fondo che si corre su vade distanze (da 4 a 12 kIn). Etipica del
                                                    periodo invernale.
                                                    Si svolge su percorsi erbosi che richiedono, oltre a capacita di resi­
                                                    stenza, anche preparazione muscolare e adattamento della tecni­
                                                    ca di corsa. 11 terreno accidentato infatti obbUga a frequenti cam ­
                                                    bi di ritmo che affaticano l' organismo pili velocemente. Anche
                                                    l'attenzione che si deve mettere a ogni passo e maggiore di quella
                                                    che si usa in pista.



                                                    14. La corsa campestre si svolge spes so in condizioni ambientali proibitive:
                                                    freddo, fango. pioggia, neve, ghiaccio rendono I'avanzamento faticoso.




       (.P'ROVA PER IMPARARE

  » IL MEZZOFONDO
(i)
 ..
'~	   ~.'
            Partenza veloce                                        (i') Corsa con aumento eli ritmo
                                                                   ... ..
                                                                     ~   '

  Provare una partenza di 50 m a velocita sostenuta. al             Corsa di 10 minuti effettuata con progressivo aumen­
  termine della quale si deve rallentare e riprendere la            to di ritmo.
  propria andatura "di crociera". Individuare, riconosce­
  re e sa per ritrovare la propria velocita ottimale per           (3') Corsa con variazioni eli ritmo
                                                                    ......
                                                                         ~




  una corsa di 10 minuti.                                           Corsa con variazioni prestabilite di ritmo, alternando
                                                                    per 10-12 minuti tratti di 30 secondi di corsa lenta a
                                                                    30 di corsa piu veloce.



      ~.~
 :·····HIGHLIGHTS ...................................................................................... . 


        anchor the last runner in a relay race.                              in a race to move to the starting line and assume
        breakline an arc across the track denoting the                       position to start the race.
        point where runners may leave their original lane                    relay a race in which athletes race in teams
        and use any part of the track. which is normally                     of four, taking turns to run.
        the inside lane.                                                     set the starter's second call to runners in a sprint.
        changeover the passing of the baton from one                         alerting them to rise quickly into their final
        runner to the next.                                                  starting positions before the starter's gun is fired.
        false start an illegal beginning to a race                           starter's gun the pistol used by the starter to fire
        in which a runner begins before the starter's                        blanks in the air, signalling the start of a race.
        pistol is fired.                                                     starting blocks a pair of angled supports for the
        hurdles a running race in which athletes must                        feet, temporarily attached to the track, to increase
        leap over obstacles that are set on the track.                       the power of a sprinter from a crouch start
        lanes the eight alleys on the track which runners                    steeplechase a race run by people over a course
        must run in during some races.                                       which features obstacles such as water-filled
        on your mark the starter's call for runners                          ditches and barriers .
  .. , ....•. , ....•........•......• , •..•••.••.. 0.· .... 





                                                                                                             1. L' A TL ET I CA   (383)    I
                                                                                                                                           I
                                                                                                                                          If,
I salti
                                                                 I salti si possono distinguere in saIti in estensione
                                                                 (lungo e triplo) e saltiin elevazione (alto e asta).
                                                                 Nei salti riconosciamo delle fasi comuni, che sono:
                                                                 rincorsa, stacco, volo e att~rraggio.
                                                                 • 	 La rincorsa serve ad acceierare il corpo dell'atle­
                                                                     ta e predisporlo alIo stacco. La velocita della cor­
                                                                     sa deve essere adeguata al salta da eseguire e alIe
                                                                     proprie possibilita di stacco. In ogni caso la rin­
                                                                     corsa e Ia premessa fondamentale per qualsiasi
                                                                     salto eva misurata e preparata con attenzione. La
                                                                     parte finale della rincorsa e costituita da una se­
                                                                     quenza di appoggi con una importante compo ­
                                                                     nente ritmica. Essa e rappresentata in tutti i salti
                                                                     dagli ultimi tre appoggi, i quali permettono di
                                                                     sfruttare al meglio la forza e la velocita che si pos­
                                                                     siedono.
                                                                 • 	 Lo stacco e I'appoggio che precede il volo, cioe it
                                                                     momenta in cui si trasforma la corsa in salto. Se
                                                                     Ia rincorsa e stata corretta e 10 stacco efficace, si
                                                                     lascera il terreno con la velocita e la direzione vo­
                                                                     lute. In tutti i salti it ginocchlo della gamba libera,
                                                                     al momento della stacco, viene sianciato verso
                                                                     l'alto. I movimenti del corpo che si eseguono in
                                                                     volo modificano solo la posizione dei vari seg­
                          e
    15. II saito con I'asta I'unica 	                                menti nella spazio, rna non Ia traiettoria del bari­
    specialita dei salti che prevede                                 centro.
    I'impiego di un attrezzo.
                                        • Durante il volo I'atleta compie gesti particolari, volti a superare
                                           l'ostacolo 0 atterrare nel migliore dei modi. La capacita di muoversi in
I
I
                                           vola e il risultato della sensibilita e del controllo del corpo dell' atleta
                                        .. I:atterraggio euna fase determinante nei salti in estensione, mentre in
                                           quelli in elevazione ha un significato di sicurezza. Nei prirni eimportan­
t                                          te mantenere il corpo in equilibrio durante il volo per non compro­
                                           mettere il risultato della prestazione.


                                                                                ........... GLOSSARIO ......... . 

                                                                                : Gamba libera t la gamba opposta a
                                                                                : quella con cui si effettua 10 stacco.




                                                                                16. Allo stacco, I'abbassamento
                                                                                del baricentro, necessario per trasformare
                                                                                                              e
                                                                                la velocita di rincorsa in volo, diverso
                                                                                a seconda del tipo di saito: il caricamento
                                                                                e maggiore nel saito in alto e minore
                                                                                nel saito in lungo e nel saito triplo.


    (3841    GLI SPORT INDIVIDUALI
.





                                                                    ((LI:I).. ~~zti:M:i6H .....
                                                                        '   ....
                                                                     ()) Nellungo si hanno 3 salti a disposizione per cer­
                                                                     care la migliore prestazione.
                                                                     G In molte gare, al termine dei primi tre saW ven­
                                                                     gono ammessi alia finale i migliori at/eti (6-8), che
                                                                     effettuano altri 3 salti.




                                                                   • IL SALTO IN LUNGO
                                                                   Nelle prime Olimpiadi moderne Ie competizioni
                                                                   prevedevano anche il salta inlungo e il triplo dafer­
                                                                   mo. Nel1968 a Citta del Messico, Bob Beamon rea­
                                                                   lizzo il primato mondiale con la misura di 8,90 m,
                                                                   di ben 55 em maggiore del precedente. Solo nel
                                                                   1991, ai Mondiali di Tokyo, questa record venne su­
                                                                   perato in un memorabile duello tra Mike Powell
                                                                   (8,95 m) e Carl Lewis (8,91 m).

                                                                   COME SI ESEGUE IL SALTO IN LUNGO     Nel salta in lun ­
                                                               go la rincorsa, tra i 30 e i 50 m, porta l' atleta allo stac­
                                                               co quasi alla massima velocita (10-11 ml sec). Efon­
~ 	 17. I primati di salta in lungo,    damentale arrivare allo stacco con un' elevata frequenza ill passi e a gmoc­
    come quelli delle corse veloci,     chia alte, senza rallentare la velocita.
    non sana convalidati se
    realizzati can vento a favore       Lo stacco avviene spingendo a "tutto piede" verso l'avanti-alto. n busto de­
    maggiore di 2 m al secondo.         ve essere mantenuto eretto, non flesso in avanti. :Langolo di salto varia a
                                        seconda della velocita della rincorsa e delle caratteristiche dell'atleta. AI­
                                        cum atleti, dotati di maggior elevazione e rninorvelocita, preferiscono de­
                                        scrivere una parabola pili alta.


    ANIMAZIONE          E.'.




r~~: Nel salta in lungo e importante arrivare alia stacco can un'elevata velocita di rincorsa.
                                                                                                     1. L'ATLETICA    1385)
, ,
, '




           : .. ···GLOSSARIO·····:                n salto viene dichiarato nullo se l' atleta durante 10 stacco tocca con il pie­
              Plastilina Materiale gom ­          de la plastilina posta oltre la linea di battuta.
              moso che consente di indivi­        Una volta effettuato 10 stacco, 1'atleta eompie in vola alcuni movimenti,
              duare i salti nulli, doe quei
                                                  con gambe e troneo, che gli permetteranno di arr~vare all' atterraggio nel­
              salti effettuati con iI piede 01­
              tre la linea di battuta. 
          la miglior posizione. Alcuni atleti effettuano d~i "passi in volo", che pos­
              Linea di battuta E compo­           sono essere due e addirittura tre. Altri dopo 10 stacco passano a un atteg­

              sta da un'asse di legno su cui 
    giamento del corpo ad areo (hang)_
              viene posta la linea di battu­
              ta, corrispondente al limite
                                                  Dopo l'atterraggio ("chiusura"), la misurazione del salta avviene tra la li­
              oltre il quale non e piu con­       nea di battuta e il segno pili arretrato che l'atleta lascia sulla sabbia una
              sentita la rincorsa (doe biso­      volta atterrato. Ogni saltatore quindi cerca di toeeare la sabbia della buea
              gna staccare).                      il pili lontano possibile dalla battuta, evitando pero di rieadere indietro.
                                                  Una euriosita: prima del salta alcuni atleti invitano il pubblieo a seandire
                                                  con il battito delle mani il ritrno della loro rineorsa_



             (Pl~o, A PER IMPARARE
             .........     ,





       (i') "Passo e stacco"
        .....
       '~     '
            Eseguire un movimento alternato per assimilare iI
            ritmo degJi ultimi due passi (Iungo-corto) di un saI­
            to. Da eseguire anche con piccoli ostacoli, effet­
            tuando due appoggi tra I'uno e I'altro.

       (~t) Salto da fermo
        .....~.



            Saito in lungo da fermo dal bordo della buca, cer­
            cando di atterrare il piu lontano possibile. I segni
            sulla sabbia piu arretrati devono essere quelli la­
            sciati dai tallonL

       (~) Rincorsa controllata
           Corsa in skip di pochi metri: "marcare" il ritmo de­
           gli ultimi 3 appoggi ed effettuare gJi ultimi 2 passi
           in corsa prima della stacco. Controllare il sollev~
           mento e I'avanzamento del ginocchio della gamba
           Iibera. Per favorire 10 stacco verso I'alto si pub met­
           tere un ostacolino prima della battuta.

       (i') Salto da rialzo
       ~..... '

           Breve rincorsa e stacco effettuato ponendo iI pie­
           de su un lieve rialzo .

      .C$.) Stacco preciso
           Breve rincorsa, ponendo dei segni sulla pedana in
           corrispondenza del pen ultimo pa~so e dell'ultimo
           (piu corto).




           (3861 GLI SPORT INDIVIDUALI
,.




                                                                                                                                         :	iI I I
                                                                                                                                           Ii I
                                                                                                                                            I

                                                                                                                                    i;
                                                                    • IL SALTa IN ALTO
           "':_ .. CHI!. (;{)SA. [J reI! ....... . 

          ". .               .: ILREGOIAMENTO 	                     Fino agli anni sessanta l' atterraggio dopo il salto awe­
               . ··04 .. ' ..
                           	                                        niva su una zona ammucchiata di sabbia. Per questo 

             (.1) /I saltatore viene eliminato quando commet­
                                                                    motivo il regolamento prevedeva l'uso di uno stile che 

             te tre errori consecutivi.                             garantisse l'arrivo con i piedi.
             (:) Ilsalto e nullo quando rat/eta tocca /'asticel/a 
 Lintroduzione dei materassoni, nella zona di caduta,
            provocandone la caduta, oppure quando inter­            fu una vera rivoluzione per la specialWI.. Fu permes ­ 

             rompe la rincorsa ma supera if piano de/l'asta 0       so infatti qualsiasi tipo di salto a un piede.
             tocca i materassi. 	                                   Nel1968 Dick Fosburyvinse Ie Olimpiadi con un sal­
             e Se due 0 piiJ atleti hanno la stessa misura fi­      to "dorsale", che sostitul nel giro di poco tempo 10 sti­
             nale, la parita si risolve con if minor numero di      le ventrale.
           saW alia migliore misura.Se la parita persiste vin­
           ce chi ha if minor numero di errori totaH.        COME SI ESEGUE IL SALTO IN ALTO Nello stile denomi ­
                                           ....................   nato Josbury flop, l'atleta esegue una rincorsa di
                                                                  15-20 m (8-10 passi). Per arrivare vicino all' asticella can
                                            la giusta posizione, si carrano 3-4 passi in linea retta e poi 4-5 passi in curva
                                            prima della stacco. Nella fase curvilinea della rincorsa l' atleta carre inclina­
                                            to verso l'intemo del semicerchio, fino quasi allo stacco. Gli ultimi 4 appog­
                                            gi si effettuano appoggiando tutto il piede per arrivare allo stacco in accele­
                                            ratione. In particolare il penultimo passo eun po' piu lungo degli altri, men­
                                            tre l'ultimo e piu breve.
                                            Nell'ultimo appoggio, quello della stacco, il tronco rimane arretrato aurnen­
                                            tando l'angolo di stacco rispetto al salta in lungo; infatti il piede, posiziona ­
                                            to naturalmente lungo il suo asse, tocchera terra inizialmente can il tallo­
                                            ne. La stacco avviene appoggiando tutto il piede, indirizzando il corpo solo
                                            verso l'alto. Eimportante che il ginocchio della gamba libera venga siancia­




     ~
     i
     I:
     ~.   19, II saito di Fosbury venne
     j.   soprannominato "a gambero".




     L
     ______A_~fi:~ .:; ~;Z~i!.fI!.lit~ ;~ ;.~2};~:. ~ -~.~'.-----                     .. ----   ~
                                                                                                      1. L' A TL E TI C A   (387I
ANIMAZIONE            E>,:




j 20. Per effettuare un'esecuzione ottimale bisogna perfezionare ogni singola fase del saito,


                                              to in alto contemporanearnente alla spinta. Le braccia possono aiutare il sal­
                                              to, slanciandosi insieme velocemente da dietro verso avanti-alto, oppure
 : ... CHE       cos,t ... ''':               continuando il movimento altemato della corsa.
    D.ifferenziale Indica la diffe­           Una volta in volo, grazie anche a una leggera rotazione del ginocchio Ii­
    renza tra lamisura superata               bero e della spalla intema, il corpo dell'atleta verra a trovarsi con il dorso
    e I'altezzadell'atleta. Se que­
    ste cOincidono it differenzia­
                                              all'asta. Lazione del braccio interno, Ie spalle indirizzate verso i materas­
    Ie ezeto,                                 si e l'arco dorsale sollevano il bacino del saltatore che valica l' ostacolo per­
    Forza cerrtrifuga E   quella forza        pendicolarmente a esso. Superata l'asticella con il bacino e necessario
    che, correndo in curva, spinge            "richiarnare" Ie garnbe (svincolo), flettendo Ie ginocchia al petto, per evi­
    I'atleta Verso I'esterno. Per con­
    trastarla ci 'si inclina' verso           tare che i piedi tocchino I'asta. Latterraggio avviene con la parte alta del
    "interno.                                 dorso. Per motivi di sicurezza econveniente arrivare suI materasso con Ie
                                              ginocchia leggermente divaricate.




                                                                                       _qlt:.ClII..:i!It - - - -   baricentro




           frontale                      a forbice




       salta frontale (all'italiana)
       saito a forbice
       scavalcamento
       fosbury-flop                                                      1,50


  21. A parita di elevazione del baricentro, 10 stHe utilizzato determina I'altezza del saito.


 {3881 GLI SPORT INDIVIDUALI
,

                          .. 




      ('Pl~ovA PER IMPARARE
       ......... 




     » IL SALTO IN ALTO
    (~) Salto a canestro
     Saltare sotto canestro, cercando di toccare la retina 0 

     iI tabellone. "Sentire" il ritmo degli ultimi 3 appoggi 

     (tam-ta-tam) e I'abbassamento del baricentro sull'ap­

     poggio che precede il saito. 


    (#) Da fermo dorsale
     Da fermi, can dorso all'asticella posta a un'altezza di 

     70-80 cm, saltare a due piedi; immaginare di dover 

     portare iI prima possibile Ie spalle sui materassone aiu­

     tera ad alzare il bacino e ad assumere una posizione 

     ad arco. Dopa iI valicamento si dovranno recuperare Ie 

     gambe richiamando Ie ginocchia al petta. 


    (i) Misurare i passi di stacco
    'Misurare gli ultimi 4 appoggi della rincorsa e provare a
     saltare a forbice I'asticella can solo 4 passi. Segnare iI
     punta di riferimento personale del quart'ultimo appog­
     gio che indica il passaggio dalla corsa rettilinea a quel­
     la in curva.

    (~) Salto con rincorsa ridotta
     Rincorsa e saito completo, can una rincorsa ridotta co­

     stituita da 2 passi in linea e 4 in curva. 




                                                                                     dl   stacco




     :· .... HIGHLIGHTS· .. · ...... · .. · ........ ·· 

       countback a process used to determine the winner                  the athletes finish at the same height and a
       if two high jumpers or polevaulters reach equal                   countback cannot determine the winner.
       heights, based upon reviewing which athlete failed                long jump a jump with which athletes aim to cover
       least in his or her jumps at that height or in the                the greatest distance from a given mark, or the field
       whole competition.                                                event in which athletes try to jump as far as possible.
       fosbury flop a style of high-jumping, named after                 pole "ault a leap over a horizontal bar with the
       former high jumper Dick Fosbury, in which the                     help of a long pole, or the event in which athletes
       athlete clears tHe jump facing upwards, with the                  try to clear a bar with the help of a long pole.
       back to the bar; and lands with the back on the mat.              take-off board a rectangular board, usually made
       high jump a vertical jump with which athletes                     of wood, placed in the runway in the long jump and
       attempt to clear a bar, or the field event in which               triple jump, marking the jumping area.
       athletes attempt to jump over a bar.                              take-off line the plasticine line at the end of the
       jump-off a sudden-death contest used to                           take-off board in the long jump and triple jump
       determine the winner in high jump and pole vault if               before which athletes must have jumped .
     ... ~ .............. ~ ............ ~ ....... ~ ..... ~ ........... : .......................................................... : 


                                                                                                             1. L'ATLETICA     (3891
r                                          I land
                                           Nell' atletica leggera Ie gare di lancio sono: il peso, il disco, il giavellotto e
III                                        il martello. Anche quest'ultima specialita e recentemente entrata nel pro­
                                           gramma femminile.
                                           I lanci si distinguono per l' attrezzo utilizzato, che caratterizza l'impugnatura,
                                           la preparazione e la forma di lancio. Tutti hanno in comune i fattori che ne
                                           determinano la lunghezza, e cioe:
                                           • velocita di uscita dell' attrezzo;
                                           .. altezza di rilascio;
                                           .. angolo di uscita;
                                           • fattori aerodinamici (disco e giavellotto).



      8           i.
                       CHE COSA ...... ............
                       '~"""~~"'~
                                 DICE
                       ILREGOlAMENTO
                                           ~            ,.~




       DlrituUe/e gare di lancio si disponedi3prove persta­
                                                              ............. .
                                                                            .
                                                                                Un elemento presente in tutti i lanci e
                                                                                l'importanza dell'uso degli arti inferiori,
                                                                                poiche la forza degli arti superiori richiesta
                                                                                dallanciare non e certo sufficiente per ot­
                                                                                tenere buone prestazioni. Infatti la veloci­
       bilirela FTligfi~rrnisura...   .    .       . ........ .                 ta di uscita dell'attrezzo e determinata in
       ar Inalcune gare;dopole tre prove di qualificazione, i mi­               larga patte dalla rincorsa che, insieme al­
       gHori 6~8atle.tieffeUuano i 3 land di finale.                            l'altezza di rilascio dell'attrezzo e all'ango­
       o Gli attrezzidevono cadere alf'interno di un.settore deli­              10 di uscita, condiziona la lunghezza del
       mitato da righe blanche. Nel settore sonG anche indicate al­             lancio. La fase della rincorsa serve allan­
       cunemisure di riterimento.              .....
                                                                                ciatore proprio per posizionarsi in modo
       D· Nelle garecJilando,dopo if rilasdo ciefl'atttezzo nonbi­
                                                                                tale da indirizzare sull'attrezzo tutte Ie for­
       sogna uscire anteriormente alia linea medianadelfa peda­
       na (lancio nullo).
                                                                                ze che possiede. La tecnica di lancio richie­
                                                                                de quindi, oltre alla forza, grande coordi­
                                                                                nazione e controllo del corpo.




      22. Per una buona prestazione
              e
      nei lanei determinante la veloeita
      ehe I'atleta imprime aWaUrezzo
              e
      e questa streUamente legata
      alia forza ehe i1lanciatore riesce
      a esprimere.



      [390) GLI SPORT INDIVIDUALI
('Pl~"ovA PER IMPARARE
      ......... 




  »ILANCI

(~) Lancio da seduti                                            (3") Lanci a una mano
                                                                 .......
  Sed uti a gambe divaricate, lanciare una palla a due            Eseguire lanci di precisione a una mano, tipo baseball,
  mani dal petto.                                                 con palline da tennis, vortex, palloni varL

(~) Lancio con rotazione                                        ( 4) Lancio dorsale
  Gambe divaricate, fronte alia direzione di lancio. Lan­         In piedi, dorso alia direzione di lancio. A due mani lan­
  ciare lateral mente a una mano, a braccio teso, un co­          ciare una palla medica senza spostare i piedi, aiutan­
  pertone di bici, un cerchio, una palla con maniglia ecc.        dosi con Ie gambe e la torsione del busto .




                                        • IL LANCIO DEL PESO
                                        Fino alla prima guerra mondiale illancio si effettuava senza traslocazio­
                                        ne (spostamento), che comincib a diffondersi negli anni venti. Solo all'ini­
                                        zio degli anni cinquanta 10 statunitense Parry O'Brien, considerato il pri­
                                        mo geniale innovatore della specialita, rivoluzionb ulteriormente la tecni­
                                        ca della traslocazione, partendo col dorso rivolto alla direzione di lancio,
                                        e riuscendo in tal modo ad aumentare 10 spazio disponibile e la conse­
                                        guente velocita di lancio.
                                        Una ulteriore evoluzione avvenne alIa fine degli anni settanta, allorche il
                                        sovietico Baryshnikov applicb al peso i principi dellancio del disco, inven­
                                        tando 10 stile "rotatorio", oggi di uso comune, anche se 10 stile O'Brien ean­
                                        cora eseguito da atleti di livello mondiale.

                                        COME 51 ESEGUE IL LANCIO DEL PESO CON LO STILE O'BRIEN    Nellancio pos­
                                        siamo distinguere quattro fasi: 1 posizione di partenza; 2 traslocazione;
                                        3 piazzamento finale; 4 finale di lancio.




r·······
! 23. Nellancio del peso Ie diverse fasi del lancio sono concatenate in un gesto di durata ridottissima,
  all'incirca 6 decimi di secondo.



                                                                                                           1. L' A TL E TIC A   {   391J
I L' atleta si posiziona vicino al bordo posteriore
                                                                        della pedana, spalle aHa zona di lancio. Il peso e
                                                                        spinto con Ie dita contro il collo (angolo della
       £> L 'attrezzo e sferico e      pesa 7,260 kg per gli uo·
                                                                        mandibo!a), il gomito del braccio di lancio resta
                                                                        leggermente sotto la spalla, il braccio opposto e
       mini e 4 kg per Ie donne. Nellecategorie giovanillsi
       usano pesi di 3 e 4 kg. 
                                        naturalmente disteso verso I'alto.
       v II peso deve essere lanciato tenendoloa contat­                2 Con il peso del corpo sUtla gamba corrisponden­

       to con il collo fino a/ momenta dellaspinta finale.              te al braccio di lando (la destra per i destri) , l'atleta 

       c) La pedana dilaf'lcio ecirco/are, con un diametro              flette il busto in avanti, piegando Ia gamba d'ap­
       di2,13 m.                                                        poggio (caricamento). Con un movimento rapido
       G) L 'at/eta PUD proteggersi /a co/anna vertebra/e               e simultaneo egli calda Ia gamba lib era verso die­
       can una cintura apposita.                                        tro, estende quella di appoggio e compie un baIzo
        f:) " settore di caduta dell'attrezzo segnato suI cam­
                                                                        radente verso dietro, doe verso il bordo anteriore
       po deve avere un ang% di circa 35°.                              della pedana. Dopo il salto, il peso del corpo rima­
       .t!l A/ termine de/lancia, dopa che I'attrezzo eca­
                                                                        ne suUa stessa gamba di appoggio che presenta Ia
       duto a terra, tat/eta deveusciredalla pedanadalla
Ii     meta posteriore dellastessa.
                                                                        punta del piede orientata verso l'intemo. L'altra
                                                                        gamba e quasi distesa, rna non rigida, con la pun ­
     ............................. '" . ..... . . .. ............... ta del piede orien-tata lateralmente (verso sinistra),
                                              quasi a contatto con il fermapiede.
      · .... GLOSSARIO· .. ··                 3 Solo a questo punto corninda una rapidissima torsione del busto, antici­
         Fermapiede La parte ante­            pata dall'estensione della gamba d'appoggio e dalla rotazione dell'anca. n
         riore della pedaoa del peso,         busto si raddrizza terminando la rotazione verso Ia direzione di lancio.
         verso la direzione di lancia,
                                              4 n bracdo di lando comincia la spinta finale. II peso viene rilasciato nel
         ha il bordo rialzato, contra il
         Quale I'atleta blocca it piede.      punto di mas sima altezza con un angolo di circa 40-42°. La gamba ante­
                                              riore si estende, unendo Ia sua spinta a quella del braccio, fino a staccarsi
                                              da terra. Per ritrovare l'equilibrio e non uscire dalla pedana (lancio nullo)
                                              l'atleta, dopo illancio, ricade suU'altra gamba.

                                            n peso viene lanciato con la somma di tutte Ie forze entrate in gioco: tra­
                                            socazione, torsione del busto ed estensione ill entrambe Ie gambe e del
                                            braccio.




     24. L'imponente stazza dei
     lanciatori di peso non impedisce
     lora di essere estremamente
     veloci e coordinati.



     (392) GL! SPORT INDIVIDUAL!
,




          (Pl{oVA PER IMPARARE
           .......   .





    ~    » IL LANCIO DEL PESO

        (D Conosci l'attrezzo
         Acquisire dimestichezza con I'attrezzo passandolo
         da una mana all'altra e facendolo rotolare a terra. AI
         principio usare un peso piu leggero.

        (2) La spinta delle gambe
        'S~duti su una sedia   0 un rialzo, con una palla medica
         e poi con il peso. Alzarsf e continuare la spinta delle
         gambe lanciando con due mani e poi con una. Abituar­
         si alia spinta degli arti inferiori.


                                                                                                                                  : I

                                                                                                                                    I

                                                                   (3") Lancio con torsione
                                                                    ..... ,.                                                            , !
                                                                       Lanciare da fermi a una mana con partenza latera Ie.
                                                                       Effettuare una torsione di 90 0 prima del lancio.
                                                                       Orientare la punta del piede anteriore gia verso la di­
                                                                       rezione di lancio.

                                                                   (i) Finale di lancio
                                                                   ~..... '

                                                                       Lanciare da fermi con partenza dalla posizione di
                                                                       piazzamento finale. Coordinare la torsione del busto
                                                                       e dei piedi con la spinta delle gambe e del braccio.

                                                                   (5")
                                                                     ..
                                                                   ',.~   '
                                                                              Lancio facilitato
                                                                       Lancio completo can rincorsa ridotta (per esempio,
                                                                       con partenza laterale) e facilitata .




                                             • IL GIAVELLOTTO
                                            Gia nelle Olimpiadi antiche era prevista la gara ill tiro del giavellotto. Verso
                                            la meta degli anni otlanta del xx: secolo, i lanci hanno cominciato a supe­
                                            rare i 100 m, distanza pericolosa per giudici, spettatori e altri atleti presen­
                                            ti in pista. Per ragioni di sicurezza quindi estate modificato l' attrezzo, spo­
                                            standone i1 baricentro per diminuime la gittata. Ciononostante, nel1996
                                            il ceco Jan Zelezny ha nuovamente sfiorato i 100 metri.
                                            Per anni il giavellotto estata una specialita essenzialmente finlandese, tan­
                                            to che la torre dello Stadio Olimpico di Helsinki ealta esattarnente quanto
                                            il primato mondiale ottenuto da Jarvinen a Los Angeles ne11932: 76,34 m.
                                            Tra i migliori atleti italiani di questa specialita ricordiarno Carlo Lievore, na­
                                            to a Caode illO novembre 1937, che a partire dal1961 e stato primatista
                                            mondiale per tre anni con 86,74 m.


                                                                                                          1. L'ATLETICA   (393)
- ' .. _ -   ---------------------------------~-                                                                ------------




                       25. Nellancio del giavellotto
                       la pedana rettilinea permette
                       all'atleta di sfruttare la rincorsa
                       piu lunga di tutti i lanci.




                                                            COME 51 ESEGUE IL TIRO DEL GIAVELLOTTO           II giavellotto si pUO impugnare 

                                                             in diversi modi. npili usato equello in cui la mana tiene l'attrezzo natu­ 

                                                             ralmente con il palmo, come se impugnasse un bastone, con l'indice leg
         ­
                                                             germente staccato dalle altre dita. Bisogna reggere saldamente 1'attrezzo 

                                                             senza stringerlo inutilmente. 

                                                             La rincorsa si suddivide in due fasi. Nella prima l'atleta effettua una cor­

                 i.                                          sa frontale (fase clclica) , con il giavellotto tenuto a braccio ilesso vicino al 

                                                             capo. Nella seconda effettua 5-7 passi speciali laterali (fase aciclica), por­

                 i
                                          tando indietro l' attrezzo a braccio disteso, con la punta vicino al mento. I 

                 I
                                          passi speciali servono a piazzarsi nel rnigliore dei modi per la fase finale 

             .1 1                                            dellancio. In particolare gli ultimi due passi permettono di fermare bru­

                 I·
                  1                                          scamente la rincorsa e "caricare" come una fionda il corpo dell'atleta, per 

                                                             imprimere all' attrezzo tutta la velocita possibile. 

                                                             Nella fase finale dellancio, quindi, l' atleta ilette il braccio, il gomito si 

                        26. Dopa aver eseguito i pass!       porta in alto passando vicino alla testa, per poi ridistendersi con forza nel­

                        speciali di rincarsa, illancia       la direzione di lancio. II tronco partecipa al movimento con una rapida tor­

                        si conclude con una potente          sione e "chiudendo" l'arco precedentemente teso. 

                        azione deU'arto superiore
                        ("spallata") e il conseguente        n giavellottoviene lanciato con un angolo di 36°. 

                      ~ rilascio del giavellotto.            Dopo il rilascio si continua a guardare nella direzione di lancio. 





                       i394J     GLI SPORT INDIVIDUALI
"                   ~----~---
                                                                                                     -------~-------~----           --------    ---   --~~~-----   -




                             .





                                             IL VORTEX     Per esercitarsi 0 avvicinarsi allancio del giavellotto si pub ini­

                                             ziare utilizzanda il vortex, che e un attrezza prapedeutica allancia rea ­ 

                                             lizzata in materiale morbida e leggero (pesa 130 g). Grazie alle sue carat ­ 

                                             teristiche, e passibile Ian ciarlo malta lantana, can grande saddisfaziane 

                                             dei praticanti. 

                                             Quando e lanciata mantiene perfettamente la traiettaria e segnala la sua 

                                             presenza can l'emissiane di un fischia (causata dall'aria che passa attra ­ 

                                             verso dei fori e da cui deriva anche il nome di "fischiane"). 

                                             Si impugna a una mana e si lancia a braccia distesa can frustata finale del 

                                             paIsa, un gesta che imprime all' attrezza la giusta potenza. 

                                             Ii vortex si pub lanciare da fermi a in mavimenta e necessita di buane qua ­ 

                                             lita caardinative e matarie. 





                                             27. Vortex impugnato can la mana
                                             destra.




                                              (LI:IJ . ~~t6!1Jffr6·· ........................................ 

                                                 . ...~                                                                                     ~




                                                                    e
                                               o /I giave/lotto uri'asta appuntita de/la lunghezza massima di 2,70 m, 

                                               pesa 800 q per q/i uomini e 600 9 per Ie donne. 

                                               €)                           e
                                                  La pedana di lancio lunga circa 30 m; anche dopo illancio non se ne 

                                               puC> superare if limite anteriore (lancio nullo). 





II             ~.~
         :..... HI G H L I G H T S -................................: ........................................................ . 


           circle the competition area for the shot put.                    throw the javelin as far as possible.
           field event an athletic event that involves jumping              runway a running strip for jumpers and throwers
           or throwing.                                                     where they build up speed as they approach their
           foul a violation where, most commonly, an athlete                attempts in their events.
           jumping or throwfng for distance steps across the                shot put the field event in which athletes try to
           line or circle defining the limit of the athlete's               put. or throw, the shot as far as possible. The term
           approach to an attempt.                                          is also used for the iron, plastic or brass spheres
           grip the hand position of a throwing implement.                  used for shot put competition.
           hammer throw the field event in which athletes                   toe-board a restraining board, used in the shot
           attempt to throw the hammer as far as possible.                  put. which the athlete may not cross over.
     I   : javelin the field event in which athletes attempt to
         ·
         ·........................... ........... ...........                                                                               .
                                                                                                                                            .
         ·                           ,            ~             ~   ..... ' ......................................................... : 



                                                                                                              1. L' A TL ET I C A    (   395J
(P:ROVA PER IMPARARE
                                                                                                                               , '­
                                                                                                                               J




(~) Lancio laterale a due mani
 Prima de/lando a una mana con partenza late­
 rale, d si puo esercitare in un lancio a due mani
 effettuando una torsione di 90°.

(2) Lancio con rincorsa ridotta
'T~nere I'attrezzo dietro a braccio disteso. Lan­
 ciare a una mana con 2 passi, cioe 3 appoggi (si­
 nistra-destra-sinistra, per chi lancia con II de­
                        e
 stro). II primo passo molto lungo mentre il se­
 condo breve. L'ultimo appoggio avviene con la
 gamba tesa, che blocca I'avanzamento e con­         (3) Lancio completo
 sente I'inarcamento dorsale.                         Lancio con rincorsa a passi laterali incrociatL




~          ______________~J
                                     PROVE MULTIPLE
                                     M

                                     Le gare di decathlon (maschili) e di eptathlon (femminili) si svolgono sud­
                                     dividendo in due giomi successivi Ie prove nelle specialita previste.

                                                     CORSE                  SALT!                 LANCI                .,

                                      Oeeath/onM     100 -110 - 400 -1500   Alto - lungo - asta   Peso - diseo - giavellotto
                                      EptathlonF     100h - 200 - 800       Alto - lungo          Peso - giavellotto

  · .. ··GLOSSARIO·····              Nelle prove multiple, sia mas chili che femminili, e prevista una sola gara 

   Decathlon Competizione di         di corsa prolungata (rispettivamente: 1500 m'e 800 m). 

   10 gare. Dal greeo deea ("die­    La preparazione fisica dell'atleta e dunque finalizzata soprattutto all'au, 

   ci") e ath/on (HatJeta").
                                     mento della forza e della velocita. La preparazione tecnica einvece piu dif­

   Eptathlon Competizione di
   7 gare. Dal greeo epta ("set­     ficile, perche Ie differenti discipline incluse nella prova prevedono ges ti 

   te") e ath/on (Hatleta").         complessi e specifici. Tra esse, gli ostacoli, i lanci e il salta con l'asta sono 

                                     quelle che richiedono una piu intensa, e specific a, preparazione tecnica. 



 {3961 GLI SPORT INDIVIDUALI

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  • 1. ,II III L'ATLETICA I 1 II I variante 3000 siepi partenza 200 metri partenza 3000/5000 metri partenza 3000 siep; ' I I partenza 100 metr; mlf ! partenza 100 metri ostacoli femminili partenza 110 metd ostacoli maschili Corse e concorsi Le differenti prove atletiche sono ripartite in due famiglie: corse e concorsi. Le corse, a cui si pub associare la marcia, mettono in rapporto la nozione di tempo con quella di spazio, In generale si tratta di percorrere una data distanza nel minor tempo. I concorsi comprendono i salti e i lanci, Nei primi gli atleti cercano di proiettare it proprio corpo il pili in alto 0 il pili lontano possibile, Nei se­ condi si tratta di scagliare un attrezzo il pili lontano possibile, f • ............ Le prove di atletica leggera si svolgono intorno e dentro alla pista che II1l­ SPECIAllT A E,:',', sura 400 metri. In questo capitolo sono state scelte Ie specialita di atletica leggera pili frequentemente praticate in ambito scolastico. 1372) Gli SPORT INDIVIDUALI
  • 2. il I 'I iI II. ",UN PO' DI STOIRIA .. ",." .. ", ... , .. ".""".",." .. " .... " .. , .................. , ........ ' ... ' ... . ;iIl I » I:atletica leggera e10 sport con Ie origini pUt antiche. Le gare di atletica piLL Jamose era no Ie Olim­ I, piadi, che si svolgevano ogni quattro anni presso il santuario di Zeus nella citta di Olimpia. Gia nei I: primi Giochi olimpici, che ebbero luogo nel 776 a. G., era in programma la gara dello "stadio'; una pro­ va di corsa sulla distanza di 1 stadio (equivalente a 192,27 m). Tutte Ie gare di corsa si eJfettuavano per­ II correndo un. rettilineo in andata e ritomo, girando attomo ad appos!ti paletti segnaletici. Vi erano an­ che corse militari in cui il concorrente indossava corazza e armi, e corse con torce, individuali e a squa­ dre, tipo staJfetta. Nei successivi incontri olimpici tra Ie citta greche Ie gare si moltipli­ partenza 1500 metri carono, comprendendo anche Ie prove di sa 1 zn I ungo, giave IIotto e d isco. to . 1 Giochi della prima Olimpiade modema si svolsero ad Atene nel1896, coronando gli sJorzi del barone Pierre Fredi de Coubertin, che ave­ va caldeggiato il rUomo di questa evento sportivo.l1Jamoso mot­ to che gli viene attribuito: «l'importante epartecipare, non vincere» sembra che non sia stato pronunciato da lui, ben­ sl da un arcivescovo anglicano durante la cerimonia di saluto ai partecipanti dei Giochi olimpici diLondra del 1908.1nizialmente Ie donnefUrono escluse dalle com­ petizioni, ma ne11928, dopo anni di proteste e con­ tro-maniJestazioni sportive, il comitato olimpico ammise anche alcune gare Jemminili. Ora Ie uni­ che diJferenze fra atleti e atlete aIle Olimpiadi so­ no Ie gare combinate, che prevedono 10 prove per i maschi (decathlon) e sette per Ie donne (eptath­ Ion), e l'assenza della prova dei 50 km di marcia nel programmaJemminile. « . ..................... : LA STORIA DELLE OLiMPIADI ~" .... La corsa 400 met~ P<Jrteru:a 800 metri Lacorsa eunasequenza di passi in cui all'appogqio del piede segue una fa­ partenza 4 x 100 , partenza 4 x 400 se di volo. II movimento delle gambe ealternato, cioe al movimento verso avanti di un arto corrisponde 10 spostamento indietro dell'altro. COME SI ESEGUE LA CORSA Nella corsa si distinguono una fase d' appoggio e una di volo. n piede prende contatto con it terreno, ammortizzandone l'impatto con la flessione e l'azione elastica della cavigIia. In questa fa­ se it baricentro passa da dietro l'appoggio ad avanti Cvedi fig. 1). · .... GLOSSARIO· .... Passo Spazio compreso tra due appoggi successivi dei 1. Durante il breve tempo di contatto, piedi. il piede prende appoggio a terra davanti Appoggio E la fase in cui il al corpo e lascia il terreno quando piede tocca iI terre no. e il baricentro passato oltre la verticale ••••••••••••••• _ ••••••••• 0"·' del piede dell'atleta . 1. L' ATL ETIC A I3 7 3I
  • 3. Nella corsa piu lenta la fase ammortizzante e a carico della parte esterna della pianta, mentre nella corsa veloce il con­ tatto del piede con il terreno avviene solo con l'avampiede e, per la sua brevissima durata (nella corsa veloce menD di un decimo di secondo), 10 si pub chiamare "rimbaIzo".la fase di spinta si conclude quando ilcpiede las cia il terreno, dopo l' estensione della gamba. . Durante la successiva fase di volo, il tallone viene portato verso il gluteo mentre il ginocchio si porta in avanti-alto, consentendo l'avanzamento. Solo quando la coscia e vici­ na all' orizzontale, con il ginocchio nel punto pili alto della sua oscillazione, la gamba si estende verso avanti per pren­ dere contatto con il terreno. L ampiezza dei movimenti, anche nella corsa, e facilitata dall'atteggiamento decontratto. Bisogna cioe evitare ten­ : 2. Le gare dei 100 m e sioni muscolari superflue che potrebbero ostacolare l'azione e renderla dei 200 m sono considerate pililenta. tra Ie specialita atletiche piu spettacolari. Le braccia svolgono un'importante funzione equilibratrice. Esse oscilla­ no lungo il fianco in atteggiamento flesso, in modo coordinato con gli arti inferiori. Qualsiasi oscillazione laterale pub creare degli squilibri e perdita di efficacia, per questa ebene che il gomito rimanga parallelo al tianco. 3. Imparare a correre FREQUENZA E AMPIEZZA DEL PASSO correttamente richiede tempo Lo spostamento.delta corsa e il prodotto della frequenza degli appoggi per e impegno per eliminare tutti i movimenti superflui. Yampiezzadel passo. In un'accelerazione da fermi, frequenza e ampiezza del passo aumentano insieme fino a una certa velocita, mentre i tempi di contatto del piede a terra diminuiscono con l' awnentare della velocita.la velocita massima ottimale e frutto della migliore combinazione tra arn­ ····CHE COS'E. •• ··· piezza e frequenza del passo. Un passo troppo ampio obbliga a diminuire Track and field Corrisponde la frequenza, mentre la ricerca di un'alta frequenza comporterebbe un pas­ a "pista e campo" e indica so troppo breve, dispendioso e inefficace. Per aumentare la propria velo­ il If sia Ie specialita di corsa che cita di corsa bisogna quindi migliorare uno dei due parametri senza far !i i concorsi, che si svolgono al­ i'interno 0 all'esterno della diminuire l'altro. In una gara di 100 m, corsa in circa 10 secondi, un atle­ pista. ta com pie mediamente 43-49 passi e corre con una frequenza media di cir­ ca 5 passi al secondo e un' ampiezza di circa 2,20 m. {3741 GLI SPO'1T INDIVIDUALI
  • 4. , , II ! 11 I ,IJ. I I,' :i I II ,: : 1-_ ) I , l ,iI • LA CORSA VELOCE " In atletica leggera Ie distanze di gara, intese come COl'sa veloce, sono i 60 m indoor, i 100 e 200 m piani e la staffetta 4 x 100 m. 1400 m vengo­ no considerati una gara di "velocita prolungata". Fanno parte del settore velocita anche Ie gare con ostacoli dei 100 (solo femminile), dei 110 (solo maschile) e dei 400 m. Le gare di corsa fino ai 400 m compresi si svolgono completamente in corsia COME SI ESEGUE LA CORSA VELOCE !Ill LA PARTENZA Lo starter invita a prendere posizione sulla linea di par­ ..... GLOSSARIO······ tenza con il comando: "Ai vostri posti!". Latleta sistema i piedi sui bloc­ Blocchi di partenza Due chi di partenza e Ie mani a terra con Ie dita dietro la linea di partenza, un piani inclinati sui quali si ap­ ginocchio che tocca il terreno. Quando 10 starter comanda: "ProntH" gli poqgiano i piedi. Facilitano la atleti sollevano il ginocchio da terra e, innaIzando e avanzando il baci­ spinta iniziale e si usano nel­ Ie gare di velocita (fino ai no, portano Ie spalle avanti. AHo sparo, che corrisponde al "Via!", en ­ 400m). trambi i piedi spingono con forza sui blocchi, Ie mani si staccano da ter ­ ra e comincia Ia fase di accelerazione. ~ ANIMAZIONE ,~,: 4. II lIelocista parte raccolto per fi LA FAlSA PARTENZA Se un atleta spinge sui blocchi prima del colpo di pi­ accelerare meglio e porsi nelle stoia, la strumentazione segnala l'irregolaritii, 10 starterspara un secon ­ condizioni ottimali per percorrere la rimanente fase lanciata. do colpo, l' atleta responsabile viene richiamato e la partenza viene ri­ petuta. Alla pistoia della starter e collegato il cronometro, che parte al­ 5. Prima dell'avvento dei blocchi 10 sparo. gli atleti scavavano delle ell VARRIVO Vince la corsa chi taglia per primo il traguardo, cioe chi supera "buchette" nella terra della pista. I primi "blocchi" risalgono la linea di arrivo prima degli altrL agli anni trenta de! Novecento. G LEABIUTA Nella corsa veloce si possono distinguere quattro fasi che cor ­ rispondono a quattro abilita: la reazione al segnaIe, l' accelerazione, il raggiungimento di alte velocita e la capacita di contenere il caIo della massima velocita raggiunta. ntempo di reazione equello che intercorre tra il segna­ Ie (sparo della starter) e l'inizio del movimento. La ca­ 'I pacita di reazione dipende dalla rapidita di trasmissio ­ ne dell'impulso nervoso ai muscoli. La velocita di rea­ zione difficilmente si acquisisce con l' allenamento, an ­ che se I'esercizio abitua a "filtrare" i segnali in entrata e a convogliare l'attenzione solo su quelli desiderati. 1. L'ATLETICA [375)
  • 5. ... CHE COS'E. .... , Accelerare da fermi la propria velocita richiede tecnica di corsa e po­ Fotofinish.strumentazione tenza, perche e necessaria esprimere forza in modo rapido. In questa che, tramite una registrazio­ fase bisogna controllare il proprio impeto e cercare di non raggiungere I nedigitah:!, fotografal'arriv'o troppo rapidamente la posizione eretta. La posizione ottimale nell'ac­ ~ dei concorrentie rilevai loro celerazione prevede il busto inclinato verso avanti, in linea con la gam­ r tefTlPL ba di spinta. nbusto si solleva solo gradualmente, can l'aurnentare del ­ I' la velocita. i Anche nelle gare brevi (l00-200 m) non si raggiunge mai la velocita massima: sarebbe un dispendio di energie troppo elev,uo che costrin­ gerebbe poi a diminuire sia la frequenza che l'ampiezza <lei passi. Bi­ sogna sviluppare punte elevate di velocita che si ein grado perU di man­ tenere per il resto della distanza. In una gara di 100 m la punta massi­ rna di velocita viene raggiunta poco dopa la meta distanza e "iene man­ tenuta per circa 15-20 m; nell'ultima parte di garala velocita diminuisce. 6. Nella partenza dei 100 m si riassumono tutte Ie caratteristiche della velocita: reazione fulminea, azione singola potente e frequenze elevate. Ii Ii 7. Dopo 113 anni il record del , " e mondo dei 100 metri diminuito I Ii· , di 2 secondi e 42 centesimi, pari I a circa 19,00 m percorsi. Ecco I'arrivo virtuale di alcuni velocisti della storia. ,2009 - 9"58 - Usain Bolt (Giamaica) 1999 - 9"79 - Maurice Greene (USA) 1991 9"86 Can Lewis (USA) 1983 - 9"93 - Calvin Smith (USA) 1968 - 9"95 - Jim Hines (USA) 1960 10·0 - Armin Hary (RFG) 1936 - 10"2 - Jesse Owens (USA) 1896 - 12"0 Thomas Burke (USA) (376) GLI SPORT INDlvlDUALI
  • 6. .. i • i I (PkOVA PER IMPARARE L'apprendimento della tecnica di corsa non comporta necessariamente la rinuncia alio stile e aile caratteristi­ che persona Ii del gesto. La correzione dei difetti lascera sempre spazio aile varianti individuali. L'obiettivo e sfruttare Ie predisposizioni naturali alia corsa. eliminando solo quei particolari del movimento che 10 rendono menD efficace. (i) Skip 'E'~ercizio da eseguire sui posta 0 in lieve avanzamento. La gamba in appoggio non si piega, consentendo di mantenere breve iI tempo di contatto del piede sui terreno, che avviene solo con I'avampiede. A seconda del­ Ia modalita di esecuzione e della finalita. la corsa in skip pub essere utile per correggere I'appoggio del piede, la posizione del busto 0 per incrementare la freQuenza. Ecco di seguito alcuni esempi. .. Skip basso, normale 0 alto. Mentre Ie ginocchia salgono piu 0 me no oltre I'orizzontale. il piede viene partato sotto la perpendicolare del ginoc­ chio (A). ., Corsa calciata. tuna corsa con leggero avan ­ zamento, nella qua Ie il tallone, subito dopo iI rimbalzo a terra, sale veloce verso il gluteo. La coscia pub rimanere bassa e perpendicolare al terreno (corsa calciata "dietro"). oppure avan ­ zare leggermente 0 arrivare parallela a terra (calciata "sotto") (B). Si possono eseguire a piedi pari, alternati 0 sullo stesso piede. Hanno un'utilita sia tecnica sia di potenziamento . .. Saltelli alternati tra ostacoli bassi: mirano a sensibilizzare I'uso dei piedi e a controllare I'in­ tervento della caviglia nell'appoggio e nel rim­ balzo (A). • Balzi verticali Senza 0 con ostacoli, posti a varie altez ­ ze, effettuati con 0 senza piegamento al ginocchio (B) . .. Balzi orizzontali nei Quali si cerca di avanzare con grande ampiezza di passi oppure, mantenendo un'ampiezza stabilita, con la maggior frequenza possibile. 1. L' AT LET I CA (377J
  • 7. ~---.--------------- ~~--------------------- ···· .. GLOSSARIO· • LA CORSA A OSTACOLI Barriere, h, hurdles Sono Fino alI900 gli ostacoli erano piantatl nel terreno. Gli atletl, per paura di termini usati per indicare gli inciampare, "saltavano" Ie barriere piu che "passade" correndo. Furono aI­ ostacoli. lora introdotti gli ostacoli mobili, a forma di T rovesciata, rna ancora mol­ Passaggio dell'ostacolo Superamento della barriera. to pesanti. In ogni caso, se si fosse abbattuto un ostacolo, un record non Non viene indicato mai con iI veniva convalidato e se Ie barriere cadute fossefO state piu dl due l'atleta termine "saito", proprio per­ sarebbe stato squalificato. NeI1935 fu introdotto I'ostacolo a forma di L che dovrebbe comportare la che, salvaguardando l'atleta, permise anche un miglioramento notevole minima variazione della cor­ sa e innalzare il baricentro iI dei tempi di corsa. meno possibile. Le corse aostacoli sono i 110 h (100 per Ie donne) e i 400 h (i 3000 siepi so­ no considerati mezzofondo). Ilnumero delle barriere esempre 10, cia che varia e la distanza tra essi e l'altezza (come riportato nella tabella in bas­ so). La caratteristica di queste corse e la necessita di ridurre al minimo la perdita di velocita, e quindi di tempo, nel passaqqio deU'ostacolo. E dun­ que determinante fare in modo che la corsa subisca il minima squilibrio II nonostante il superamento della barriera. 110 E 100 METRI H Le due gare prevedono I'uso differenziato degli arti inferiori. Infatti, nel passaggio ottimale della barriera, una gamba "attac­ ca" l' ostacolo per prima estendendosi appena sopra di esso, mentre l' altra, .' . . . . . .. . ' terminata Ia splnta nell'ultimo appoggio che precede l'ostacolo, recupera :..~I 1~..: .. ii REGOLAMiiNiii ........... : 10I CHE COSA DICE per seoondala posizione superando I. barrier. in posizio­ ne flessa con il ginocchio verso l' estemo. '. '. ...' : La distanza tra gll ostacoli consiglia di complere 4 appoggi ..... . (3 passi) tra l'uno e l'altro. Quindi la "prima gamba" (o"dl e Si considera superato /'ostacolo quando attacco") esempre la stessa (destra 0 sinistral per ogni osta­ entrambi i piedi si appoqqiano oltre la bar~ . . If t t: d I' t I ' I colo, cosl come sempre la stessa sara la "seconda gamba" nera. vr are e lar ca ere os aco 0 mvo on­ (anche detta "di richiamo"). tariamente non comportano sanzioni 0 squalifiche. • G Un at/eta e squalificato quando esce 100 ,110 400 dalla corsia 0 abbatte volontariamente (DONNE): (UOMINU! (DONNE). I'ostacolo. Altezza ostacoli cm 84 cml06 cm76 cm91,4 Distanza tra h m8,50 m9,14 m35 m35 J;>artenza - primo h m 13 m 13,72 m45 m45 8. Una buona tecnica di superamento deli'ostacolo ... Ultimo h - arrivo m10,5 m 14,02 m40 m40 permette di contenere I'inevitabile perdita di velocita. . "",.1 ANIMAZIONE ~f ............. ' ......... . (378) GLI SPORT INDIVIDUALI
  • 8. Le corse a ostacoli hanno una considerevole componen­ teritmica. La regolarita dell'ampiezza e del numero di passi tra Ie barriere e la premessa per una buona prestazione. COME 51 E5EGUONO 1110 E 1100 METRI H Dopo la par­ tenza il busto si solleva piu rapidamente che nella corsa piana, per arrivare al primo ostacolo con un assetto con­ veniente. r.: appoggio prima dell' ostacolo si effettua a cir ­ ca 2 m dalla barriera. La gamba (seconda 0 di richiamo) spinge verso avanti, mentre l'altra (prima 0 di attacco), "guidata" dal ginocchio molto sollevato, "passa" sopra l'ostacolo. II braccio opposto all'arto di attacco viene portato in avanti per equilibrare l'azione della gamba e del bacino. Durante la fase di vola la seconda gamba su­ pera l' ostacolo, "recuperando" flessa con il ginocchio ver­ so fuori, e rimane flessa fino ache il ginocchio non sia ~ 9. Tecnica, velocita. flessibilita • tomato sulla linea mediana. A quel punto si distende avanti per il primo . senso del ritmo e aggressivita passo dopo l' ostacolo. Intanto la prima gamba, dopo aver toccato il terre­ sono gli ingredienti per raggiungere buoni risultati no il prima possibile dopo la barriera, agisce da "perno", appoggiando con gli ostacoli. solo l'avampiede, non piegandosi e tenendo alto il baricentro. (PkOVA PER IMPARARE ((:) Passaggio di ostacoli bassi (over) in skip Cercare di non cambiare la frequenza dei passi supe­ rando gli ostacolL Mantenere Ie ginocchia alte e il bu­ sto leggermente flesso in avanti. (~) Passaggio della seconda gamba Appoggiati a un muro, con un ostacolo di fianco, pro­ yare il passaggio della seconda gamba. II tallone non e mai piu alto del ginocchio. Dopo aver scavalcato I'ostacolo, il ginocchio si mantiene alto fino a tornare sui piano sagittale. (~) Passaggio lateraJe della prima gamba Provare il passaggio (laterale) della prima gamba, fa­ cendo passare solo questa sopra I'ostacolo. (~) Corsa completa con ostacoli Provare la corsa completa con gli ostacolLlnizialmen­ e te preferibile ridurre I'altezza delle barriere ma non Ie distanze tra loro. 1. L'ATLETICA (3791 I!
  • 9. • LA STAFFETTA 4 X 100 Tra Ie gare di velocita vi sono anche Ie gare di atletica a squa ­ dre e cioe Ie staffette 4 x 100 e 4 x 400. NellaJi x 100, che si corre nella stessa"corsia, ciascuno dei quattro atleti corre una frazione (100 m), al termine della quale passa il testimone al compagno della frazione successiva. II testimone e un bastoncino cavo Iungo 28-30 cm, che deve percorrere 400 m nel minor tempo possibile. La caratteri­ entrata mezzeria uscita stica della gara e proprio il pas­ saggio del testimone (cambio) tra i compagni di squadra (portatore e ri­ 10. La zona di cambio e compresa tra due linee distanti cevente). tra loro 20 m. 1 frazionista che II cambio deve avvenire alIa massima velocita entro uno spazio limitato deve ricevere il testimone si di 20 m (zona di cambio), compreso tra Ia fine di una frazione e I'inizio posiziona abitualmente 10 m prima deWinizio della zona dell' altra. di cambio (zona di precambio). La zona di cambio e preceduta da un'altra zona (precambio) lunga 10 m, utile per Ia fase di accelerazione del ricevente. Nella staffetta Ia squadra viene squalificata se effettua un cambio fuori dalla zona prestabilita 0 se un corridore esce dalIa propria corsia. Se il testimone cade a terra e viene raccolto da colui che l'ha perso, non vi so­ no sanzioni tranne l'evidente perdita di tempo. COME 51 E5EGUE LA 5TAFFETTA Per non far ralIentare il testimone, l'atleta a ricevente si posiziona all'inizio della zona di precambio e comincia ad accelerare quando il compagno passa sopra un segno posto a circa 15-20 ~ "piedi" dalla linea di precambio. II passaggio del testimone avviene verso Ia fine della zona di cambio, quando Ie velocita di corsa dei due compa ­ gni si equivalgono. Nelle prove di cambio bisognera stabilire il momenta in cui il ricevente de­ ~ ve cornincia.:rttad accelerare. Questo momenta corrispondera a una distan­ za che verra misurata e segnata sui terreno come punto di riferimento es­ senziale. Quando il ricevente e in fase di accelerazione, il portatore ha an­ cora una velocita superiore e quindi gli si avvicina; quando valuta di esse­ ~/ re alIa distanza ottimale (entro la zona di cambioL avverte il compagno con un segnale vocale (<<hop!»); questi allora portera il braccio indietro, ese~ b senza voltare la testa, con il palmo della mana ben aperto per ricevere il 11. II cambia si pub testimone. porgendo il testimone da sopra Normalmente il testimone viene preso con la mana opposta a quella con (a: in questo caso la mana di chi cupl compagno 10 consegna; questo avviene per la necessita di correre Ie 10 riceve dovra avere il palmo rivolta verso I'alto) 0 da sotta (b: frazioni in curva (prima e terza) nella parte interna della corsia (1 destra­ e iI palma rivolto verso iI basso). 2 sinistra-3 destra-4 sinistral. (380) GLI SPORT INDIVIDUALI
  • 10. ·.···GLOSSARIO····· Corda Correre alia corda vuol dire sfruttare la parte piu intern a della pista. 12. L'affiatamento tra compagni e importante per essere veloci a concordare qualsiasi variazione nello schema del cambio . • LA STAFFETTA 4 X 400 Nella staffetta 4 x 400 la prima frazione e la prima curva della seconda si corrono in corsia. Poi tutti gli atleti si portano progressivamente alIa corda. II frazionista con it testimone arriva al cambio molto affaticato e, anche per la ridotta velocita di corsa rispetto alIa 4 x 100, la consegna del testimone avviene "a vista", cioe chi deve riceverlo si volta a guardare it compagno e "strappa" it testimone che questi gli porge. Si puo cosl affer­ mare che nella staffetta 4 x 100 e il portatore che guida it cambio, men­ tre nella 4 x 400 e il ricevente. (jjl~ovA PER IMPARARE .... ~.~ :" (() Per la valutazione spazio- temporale mana per ricominciare I'esercizia. Nan voltarsi per ri­ Parte per primo un atleta posta a 20 m dal traguardo; cevere iI testimane ma, al segnale del campagno, por­ il campagna, posfo a 10 m, parte e accelera per arriva­ tare solo la mana aperta indietro. re al traguardo contemporaneamente al primo atleta. (3"'} Per n cambio ........ (?) Per la percezione del testimone Provare il cambia completo, stabilendo can esaUezza In fila indiana a corsa lenta, passare il testimone al la distanza della partenza del ricevente. Chi deve ri­ campagno davanti: quando il testimone arriva al pri­ cevere il bastone parte sempre can la massima ac­ mo, la fila cambia fronte con conseguente cambia di celeraziane. 1. L' A Tl E TIC A (3 B 1 I I,
  • 11. • IL MEZZOFONDO E IL FONDO Le corse sulle distanze comprese fra gli 800 m e la maratona (42,195 km) sono considerate gare di resistenza, anche se per il "mezzofondo veloce" (800 m e 1500 m) e necessaria comunque una discreta velocita di base. Negli 800 m l' atleta corre nella propria corsia dalla partenza alIa fine della prima curva (100 m). Nelle altre gare subito dopoJa partenza puo andare allacorda. Nei 3000 siepi il percorso prevede una variante nella pista, dov'e situata la riviera, cioe una barriera seguita dalla fossa piena d' acqua. COME SI ESEGUONO LE GARE DI CORSA LUNGA Le gare di corsa lunga sono caratterizzate dalla gestione ottimale delle proprie energie. Ogni atleta deve conoscere Ie sue possibilita ed essere consapevole della sua velocita massima in relazione alla durata della gara. Cercare di mantenere una ve­ locita superiore significa andare incontro ad affaticamento precoce e all'i­ nevitabile diminuzione di velocita. Nella corsa lunga il baricentro rimane pili basso e il busto e meno incli­ nato in avanti. II piede tocca il terreno con la pianta e per un tempo piiI lungo, cosll'impulso della gamba risulta meno potente. Le ginocchia so­ no piiI basse e il passo pili corto. Eimportante adeguare la respirazione al ritmo di corsa. LA TATTICA Le gare di mezzofondo e fondo richiedono un atteggiamen ­ to tattico; si possono riconoscere situazioni simili a quelle di "attacco" e "difesa". Colui che preferisce imporre un' andatura veloce spera di affatica­ re gli avversari e di diminuire Ie loro possibilita di attacco, soprattutto nei metri finali. AItri, invece, si mettono dietro ai "battistrada" (in scia) cercan­ do proprio di risparmiare energie per il finale. CHE COS' E... Lepre Elin atleta che, in accor­ do con a ltd corridori con gIi e organizzatori della gara,m3n­ tiene un ritmo di corsCi sostenu­ to per la prima parte della cor­ sa. L'atleta che corre nellascia della "Jepre",rispa rmiando energie, ha maggiori possibilita·· di reaJizzare ottimi tempi. : ••• ~ * • ~ ~ # ••• " .......... ~ ••••••••• : 13. Negli ultimi anni Ie gare di mezzofondo e fondo hanno avuto come protagonist! soprattutto atleti africani. (3821 GLI SPORT INDlvlDUALI
  • 12. LA CORSA CAMPESTRE 0 CROSS La corsa campestre e una speciali­ ta di fondo che si corre su vade distanze (da 4 a 12 kIn). Etipica del periodo invernale. Si svolge su percorsi erbosi che richiedono, oltre a capacita di resi­ stenza, anche preparazione muscolare e adattamento della tecni­ ca di corsa. 11 terreno accidentato infatti obbUga a frequenti cam ­ bi di ritmo che affaticano l' organismo pili velocemente. Anche l'attenzione che si deve mettere a ogni passo e maggiore di quella che si usa in pista. 14. La corsa campestre si svolge spes so in condizioni ambientali proibitive: freddo, fango. pioggia, neve, ghiaccio rendono I'avanzamento faticoso. (.P'ROVA PER IMPARARE » IL MEZZOFONDO (i) .. '~ ~.' Partenza veloce (i') Corsa con aumento eli ritmo ... .. ~ ' Provare una partenza di 50 m a velocita sostenuta. al Corsa di 10 minuti effettuata con progressivo aumen­ termine della quale si deve rallentare e riprendere la to di ritmo. propria andatura "di crociera". Individuare, riconosce­ re e sa per ritrovare la propria velocita ottimale per (3') Corsa con variazioni eli ritmo ...... ~ una corsa di 10 minuti. Corsa con variazioni prestabilite di ritmo, alternando per 10-12 minuti tratti di 30 secondi di corsa lenta a 30 di corsa piu veloce. ~.~ :·····HIGHLIGHTS ...................................................................................... . anchor the last runner in a relay race. in a race to move to the starting line and assume breakline an arc across the track denoting the position to start the race. point where runners may leave their original lane relay a race in which athletes race in teams and use any part of the track. which is normally of four, taking turns to run. the inside lane. set the starter's second call to runners in a sprint. changeover the passing of the baton from one alerting them to rise quickly into their final runner to the next. starting positions before the starter's gun is fired. false start an illegal beginning to a race starter's gun the pistol used by the starter to fire in which a runner begins before the starter's blanks in the air, signalling the start of a race. pistol is fired. starting blocks a pair of angled supports for the hurdles a running race in which athletes must feet, temporarily attached to the track, to increase leap over obstacles that are set on the track. the power of a sprinter from a crouch start lanes the eight alleys on the track which runners steeplechase a race run by people over a course must run in during some races. which features obstacles such as water-filled on your mark the starter's call for runners ditches and barriers . .. , ....•. , ....•........•......• , •..•••.••.. 0.· .... 1. L' A TL ET I CA (383) I I If,
  • 13. I salti I salti si possono distinguere in saIti in estensione (lungo e triplo) e saltiin elevazione (alto e asta). Nei salti riconosciamo delle fasi comuni, che sono: rincorsa, stacco, volo e att~rraggio. • La rincorsa serve ad acceierare il corpo dell'atle­ ta e predisporlo alIo stacco. La velocita della cor­ sa deve essere adeguata al salta da eseguire e alIe proprie possibilita di stacco. In ogni caso la rin­ corsa e Ia premessa fondamentale per qualsiasi salto eva misurata e preparata con attenzione. La parte finale della rincorsa e costituita da una se­ quenza di appoggi con una importante compo ­ nente ritmica. Essa e rappresentata in tutti i salti dagli ultimi tre appoggi, i quali permettono di sfruttare al meglio la forza e la velocita che si pos­ siedono. • Lo stacco e I'appoggio che precede il volo, cioe it momenta in cui si trasforma la corsa in salto. Se Ia rincorsa e stata corretta e 10 stacco efficace, si lascera il terreno con la velocita e la direzione vo­ lute. In tutti i salti it ginocchlo della gamba libera, al momento della stacco, viene sianciato verso l'alto. I movimenti del corpo che si eseguono in volo modificano solo la posizione dei vari seg­ e 15. II saito con I'asta I'unica menti nella spazio, rna non Ia traiettoria del bari­ specialita dei salti che prevede centro. I'impiego di un attrezzo. • Durante il volo I'atleta compie gesti particolari, volti a superare l'ostacolo 0 atterrare nel migliore dei modi. La capacita di muoversi in I I vola e il risultato della sensibilita e del controllo del corpo dell' atleta .. I:atterraggio euna fase determinante nei salti in estensione, mentre in quelli in elevazione ha un significato di sicurezza. Nei prirni eimportan­ t te mantenere il corpo in equilibrio durante il volo per non compro­ mettere il risultato della prestazione. ........... GLOSSARIO ......... . : Gamba libera t la gamba opposta a : quella con cui si effettua 10 stacco. 16. Allo stacco, I'abbassamento del baricentro, necessario per trasformare e la velocita di rincorsa in volo, diverso a seconda del tipo di saito: il caricamento e maggiore nel saito in alto e minore nel saito in lungo e nel saito triplo. (3841 GLI SPORT INDIVIDUALI
  • 14. . ((LI:I).. ~~zti:M:i6H ..... ' .... ()) Nellungo si hanno 3 salti a disposizione per cer­ care la migliore prestazione. G In molte gare, al termine dei primi tre saW ven­ gono ammessi alia finale i migliori at/eti (6-8), che effettuano altri 3 salti. • IL SALTO IN LUNGO Nelle prime Olimpiadi moderne Ie competizioni prevedevano anche il salta inlungo e il triplo dafer­ mo. Nel1968 a Citta del Messico, Bob Beamon rea­ lizzo il primato mondiale con la misura di 8,90 m, di ben 55 em maggiore del precedente. Solo nel 1991, ai Mondiali di Tokyo, questa record venne su­ perato in un memorabile duello tra Mike Powell (8,95 m) e Carl Lewis (8,91 m). COME SI ESEGUE IL SALTO IN LUNGO Nel salta in lun ­ go la rincorsa, tra i 30 e i 50 m, porta l' atleta allo stac­ co quasi alla massima velocita (10-11 ml sec). Efon­ ~ 17. I primati di salta in lungo, damentale arrivare allo stacco con un' elevata frequenza ill passi e a gmoc­ come quelli delle corse veloci, chia alte, senza rallentare la velocita. non sana convalidati se realizzati can vento a favore Lo stacco avviene spingendo a "tutto piede" verso l'avanti-alto. n busto de­ maggiore di 2 m al secondo. ve essere mantenuto eretto, non flesso in avanti. :Langolo di salto varia a seconda della velocita della rincorsa e delle caratteristiche dell'atleta. AI­ cum atleti, dotati di maggior elevazione e rninorvelocita, preferiscono de­ scrivere una parabola pili alta. ANIMAZIONE E.'. r~~: Nel salta in lungo e importante arrivare alia stacco can un'elevata velocita di rincorsa. 1. L'ATLETICA 1385)
  • 15. , , , ' : .. ···GLOSSARIO·····: n salto viene dichiarato nullo se l' atleta durante 10 stacco tocca con il pie­ Plastilina Materiale gom ­ de la plastilina posta oltre la linea di battuta. moso che consente di indivi­ Una volta effettuato 10 stacco, 1'atleta eompie in vola alcuni movimenti, duare i salti nulli, doe quei con gambe e troneo, che gli permetteranno di arr~vare all' atterraggio nel­ salti effettuati con iI piede 01­ tre la linea di battuta. la miglior posizione. Alcuni atleti effettuano d~i "passi in volo", che pos­ Linea di battuta E compo­ sono essere due e addirittura tre. Altri dopo 10 stacco passano a un atteg­ sta da un'asse di legno su cui giamento del corpo ad areo (hang)_ viene posta la linea di battu­ ta, corrispondente al limite Dopo l'atterraggio ("chiusura"), la misurazione del salta avviene tra la li­ oltre il quale non e piu con­ nea di battuta e il segno pili arretrato che l'atleta lascia sulla sabbia una sentita la rincorsa (doe biso­ volta atterrato. Ogni saltatore quindi cerca di toeeare la sabbia della buea gna staccare). il pili lontano possibile dalla battuta, evitando pero di rieadere indietro. Una euriosita: prima del salta alcuni atleti invitano il pubblieo a seandire con il battito delle mani il ritrno della loro rineorsa_ (Pl~o, A PER IMPARARE ......... , (i') "Passo e stacco" ..... '~ ' Eseguire un movimento alternato per assimilare iI ritmo degJi ultimi due passi (Iungo-corto) di un saI­ to. Da eseguire anche con piccoli ostacoli, effet­ tuando due appoggi tra I'uno e I'altro. (~t) Salto da fermo .....~. Saito in lungo da fermo dal bordo della buca, cer­ cando di atterrare il piu lontano possibile. I segni sulla sabbia piu arretrati devono essere quelli la­ sciati dai tallonL (~) Rincorsa controllata Corsa in skip di pochi metri: "marcare" il ritmo de­ gli ultimi 3 appoggi ed effettuare gJi ultimi 2 passi in corsa prima della stacco. Controllare il sollev~ mento e I'avanzamento del ginocchio della gamba Iibera. Per favorire 10 stacco verso I'alto si pub met­ tere un ostacolino prima della battuta. (i') Salto da rialzo ~..... ' Breve rincorsa e stacco effettuato ponendo iI pie­ de su un lieve rialzo . .C$.) Stacco preciso Breve rincorsa, ponendo dei segni sulla pedana in corrispondenza del pen ultimo pa~so e dell'ultimo (piu corto). (3861 GLI SPORT INDIVIDUALI
  • 16. ,. : iI I I Ii I I i; • IL SALTa IN ALTO "':_ .. CHI!. (;{)SA. [J reI! ....... . ". . .: ILREGOIAMENTO Fino agli anni sessanta l' atterraggio dopo il salto awe­ . ··04 .. ' .. niva su una zona ammucchiata di sabbia. Per questo (.1) /I saltatore viene eliminato quando commet­ motivo il regolamento prevedeva l'uso di uno stile che te tre errori consecutivi. garantisse l'arrivo con i piedi. (:) Ilsalto e nullo quando rat/eta tocca /'asticel/a Lintroduzione dei materassoni, nella zona di caduta, provocandone la caduta, oppure quando inter­ fu una vera rivoluzione per la specialWI.. Fu permes ­ rompe la rincorsa ma supera if piano de/l'asta 0 so infatti qualsiasi tipo di salto a un piede. tocca i materassi. Nel1968 Dick Fosburyvinse Ie Olimpiadi con un sal­ e Se due 0 piiJ atleti hanno la stessa misura fi­ to "dorsale", che sostitul nel giro di poco tempo 10 sti­ nale, la parita si risolve con if minor numero di le ventrale. saW alia migliore misura.Se la parita persiste vin­ ce chi ha if minor numero di errori totaH. COME SI ESEGUE IL SALTO IN ALTO Nello stile denomi ­ .................... nato Josbury flop, l'atleta esegue una rincorsa di 15-20 m (8-10 passi). Per arrivare vicino all' asticella can la giusta posizione, si carrano 3-4 passi in linea retta e poi 4-5 passi in curva prima della stacco. Nella fase curvilinea della rincorsa l' atleta carre inclina­ to verso l'intemo del semicerchio, fino quasi allo stacco. Gli ultimi 4 appog­ gi si effettuano appoggiando tutto il piede per arrivare allo stacco in accele­ ratione. In particolare il penultimo passo eun po' piu lungo degli altri, men­ tre l'ultimo e piu breve. Nell'ultimo appoggio, quello della stacco, il tronco rimane arretrato aurnen­ tando l'angolo di stacco rispetto al salta in lungo; infatti il piede, posiziona ­ to naturalmente lungo il suo asse, tocchera terra inizialmente can il tallo­ ne. La stacco avviene appoggiando tutto il piede, indirizzando il corpo solo verso l'alto. Eimportante che il ginocchio della gamba libera venga siancia­ ~ i I: ~. 19, II saito di Fosbury venne j. soprannominato "a gambero". L ______A_~fi:~ .:; ~;Z~i!.fI!.lit~ ;~ ;.~2};~:. ~ -~.~'.----- .. ---- ~ 1. L' A TL E TI C A (387I
  • 17. ANIMAZIONE E>,: j 20. Per effettuare un'esecuzione ottimale bisogna perfezionare ogni singola fase del saito, to in alto contemporanearnente alla spinta. Le braccia possono aiutare il sal­ to, slanciandosi insieme velocemente da dietro verso avanti-alto, oppure : ... CHE cos,t ... ''': continuando il movimento altemato della corsa. D.ifferenziale Indica la diffe­ Una volta in volo, grazie anche a una leggera rotazione del ginocchio Ii­ renza tra lamisura superata bero e della spalla intema, il corpo dell'atleta verra a trovarsi con il dorso e I'altezzadell'atleta. Se que­ ste cOincidono it differenzia­ all'asta. Lazione del braccio interno, Ie spalle indirizzate verso i materas­ Ie ezeto, si e l'arco dorsale sollevano il bacino del saltatore che valica l' ostacolo per­ Forza cerrtrifuga E quella forza pendicolarmente a esso. Superata l'asticella con il bacino e necessario che, correndo in curva, spinge "richiarnare" Ie garnbe (svincolo), flettendo Ie ginocchia al petto, per evi­ I'atleta Verso I'esterno. Per con­ trastarla ci 'si inclina' verso tare che i piedi tocchino I'asta. Latterraggio avviene con la parte alta del "interno. dorso. Per motivi di sicurezza econveniente arrivare suI materasso con Ie ginocchia leggermente divaricate. _qlt:.ClII..:i!It - - - - baricentro frontale a forbice salta frontale (all'italiana) saito a forbice scavalcamento fosbury-flop 1,50 21. A parita di elevazione del baricentro, 10 stHe utilizzato determina I'altezza del saito. {3881 GLI SPORT INDIVIDUALI
  • 18. , .. ('Pl~ovA PER IMPARARE ......... » IL SALTO IN ALTO (~) Salto a canestro Saltare sotto canestro, cercando di toccare la retina 0 iI tabellone. "Sentire" il ritmo degli ultimi 3 appoggi (tam-ta-tam) e I'abbassamento del baricentro sull'ap­ poggio che precede il saito. (#) Da fermo dorsale Da fermi, can dorso all'asticella posta a un'altezza di 70-80 cm, saltare a due piedi; immaginare di dover portare iI prima possibile Ie spalle sui materassone aiu­ tera ad alzare il bacino e ad assumere una posizione ad arco. Dopa iI valicamento si dovranno recuperare Ie gambe richiamando Ie ginocchia al petta. (i) Misurare i passi di stacco 'Misurare gli ultimi 4 appoggi della rincorsa e provare a saltare a forbice I'asticella can solo 4 passi. Segnare iI punta di riferimento personale del quart'ultimo appog­ gio che indica il passaggio dalla corsa rettilinea a quel­ la in curva. (~) Salto con rincorsa ridotta Rincorsa e saito completo, can una rincorsa ridotta co­ stituita da 2 passi in linea e 4 in curva. dl stacco :· .... HIGHLIGHTS· .. · ...... · .. · ........ ·· countback a process used to determine the winner the athletes finish at the same height and a if two high jumpers or polevaulters reach equal countback cannot determine the winner. heights, based upon reviewing which athlete failed long jump a jump with which athletes aim to cover least in his or her jumps at that height or in the the greatest distance from a given mark, or the field whole competition. event in which athletes try to jump as far as possible. fosbury flop a style of high-jumping, named after pole "ault a leap over a horizontal bar with the former high jumper Dick Fosbury, in which the help of a long pole, or the event in which athletes athlete clears tHe jump facing upwards, with the try to clear a bar with the help of a long pole. back to the bar; and lands with the back on the mat. take-off board a rectangular board, usually made high jump a vertical jump with which athletes of wood, placed in the runway in the long jump and attempt to clear a bar, or the field event in which triple jump, marking the jumping area. athletes attempt to jump over a bar. take-off line the plasticine line at the end of the jump-off a sudden-death contest used to take-off board in the long jump and triple jump determine the winner in high jump and pole vault if before which athletes must have jumped . ... ~ .............. ~ ............ ~ ....... ~ ..... ~ ........... : .......................................................... : 1. L'ATLETICA (3891
  • 19. r I land Nell' atletica leggera Ie gare di lancio sono: il peso, il disco, il giavellotto e III il martello. Anche quest'ultima specialita e recentemente entrata nel pro­ gramma femminile. I lanci si distinguono per l' attrezzo utilizzato, che caratterizza l'impugnatura, la preparazione e la forma di lancio. Tutti hanno in comune i fattori che ne determinano la lunghezza, e cioe: • velocita di uscita dell' attrezzo; .. altezza di rilascio; .. angolo di uscita; • fattori aerodinamici (disco e giavellotto). 8 i. CHE COSA ...... ............ '~"""~~"'~ DICE ILREGOlAMENTO ~ ,.~ DlrituUe/e gare di lancio si disponedi3prove persta­ ............. . . Un elemento presente in tutti i lanci e l'importanza dell'uso degli arti inferiori, poiche la forza degli arti superiori richiesta dallanciare non e certo sufficiente per ot­ tenere buone prestazioni. Infatti la veloci­ bilirela FTligfi~rrnisura... . . . ........ . ta di uscita dell'attrezzo e determinata in ar Inalcune gare;dopole tre prove di qualificazione, i mi­ larga patte dalla rincorsa che, insieme al­ gHori 6~8atle.tieffeUuano i 3 land di finale. l'altezza di rilascio dell'attrezzo e all'ango­ o Gli attrezzidevono cadere alf'interno di un.settore deli­ 10 di uscita, condiziona la lunghezza del mitato da righe blanche. Nel settore sonG anche indicate al­ lancio. La fase della rincorsa serve allan­ cunemisure di riterimento. ..... ciatore proprio per posizionarsi in modo D· Nelle garecJilando,dopo if rilasdo ciefl'atttezzo nonbi­ tale da indirizzare sull'attrezzo tutte Ie for­ sogna uscire anteriormente alia linea medianadelfa peda­ na (lancio nullo). ze che possiede. La tecnica di lancio richie­ de quindi, oltre alla forza, grande coordi­ nazione e controllo del corpo. 22. Per una buona prestazione e nei lanei determinante la veloeita ehe I'atleta imprime aWaUrezzo e e questa streUamente legata alia forza ehe i1lanciatore riesce a esprimere. [390) GLI SPORT INDIVIDUALI
  • 20. ('Pl~"ovA PER IMPARARE ......... »ILANCI (~) Lancio da seduti (3") Lanci a una mano ....... Sed uti a gambe divaricate, lanciare una palla a due Eseguire lanci di precisione a una mano, tipo baseball, mani dal petto. con palline da tennis, vortex, palloni varL (~) Lancio con rotazione ( 4) Lancio dorsale Gambe divaricate, fronte alia direzione di lancio. Lan­ In piedi, dorso alia direzione di lancio. A due mani lan­ ciare lateral mente a una mano, a braccio teso, un co­ ciare una palla medica senza spostare i piedi, aiutan­ pertone di bici, un cerchio, una palla con maniglia ecc. dosi con Ie gambe e la torsione del busto . • IL LANCIO DEL PESO Fino alla prima guerra mondiale illancio si effettuava senza traslocazio­ ne (spostamento), che comincib a diffondersi negli anni venti. Solo all'ini­ zio degli anni cinquanta 10 statunitense Parry O'Brien, considerato il pri­ mo geniale innovatore della specialita, rivoluzionb ulteriormente la tecni­ ca della traslocazione, partendo col dorso rivolto alla direzione di lancio, e riuscendo in tal modo ad aumentare 10 spazio disponibile e la conse­ guente velocita di lancio. Una ulteriore evoluzione avvenne alIa fine degli anni settanta, allorche il sovietico Baryshnikov applicb al peso i principi dellancio del disco, inven­ tando 10 stile "rotatorio", oggi di uso comune, anche se 10 stile O'Brien ean­ cora eseguito da atleti di livello mondiale. COME 51 ESEGUE IL LANCIO DEL PESO CON LO STILE O'BRIEN Nellancio pos­ siamo distinguere quattro fasi: 1 posizione di partenza; 2 traslocazione; 3 piazzamento finale; 4 finale di lancio. r······· ! 23. Nellancio del peso Ie diverse fasi del lancio sono concatenate in un gesto di durata ridottissima, all'incirca 6 decimi di secondo. 1. L' A TL E TIC A { 391J
  • 21. I L' atleta si posiziona vicino al bordo posteriore della pedana, spalle aHa zona di lancio. Il peso e spinto con Ie dita contro il collo (angolo della £> L 'attrezzo e sferico e pesa 7,260 kg per gli uo· mandibo!a), il gomito del braccio di lancio resta leggermente sotto la spalla, il braccio opposto e mini e 4 kg per Ie donne. Nellecategorie giovanillsi usano pesi di 3 e 4 kg. naturalmente disteso verso I'alto. v II peso deve essere lanciato tenendoloa contat­ 2 Con il peso del corpo sUtla gamba corrisponden­ to con il collo fino a/ momenta dellaspinta finale. te al braccio di lando (la destra per i destri) , l'atleta c) La pedana dilaf'lcio ecirco/are, con un diametro flette il busto in avanti, piegando Ia gamba d'ap­ di2,13 m. poggio (caricamento). Con un movimento rapido G) L 'at/eta PUD proteggersi /a co/anna vertebra/e e simultaneo egli calda Ia gamba lib era verso die­ can una cintura apposita. tro, estende quella di appoggio e compie un baIzo f:) " settore di caduta dell'attrezzo segnato suI cam­ radente verso dietro, doe verso il bordo anteriore po deve avere un ang% di circa 35°. della pedana. Dopo il salto, il peso del corpo rima­ .t!l A/ termine de/lancia, dopa che I'attrezzo eca­ ne suUa stessa gamba di appoggio che presenta Ia duto a terra, tat/eta deveusciredalla pedanadalla Ii meta posteriore dellastessa. punta del piede orientata verso l'intemo. L'altra gamba e quasi distesa, rna non rigida, con la pun ­ ............................. '" . ..... . . .. ............... ta del piede orien-tata lateralmente (verso sinistra), quasi a contatto con il fermapiede. · .... GLOSSARIO· .. ·· 3 Solo a questo punto corninda una rapidissima torsione del busto, antici­ Fermapiede La parte ante­ pata dall'estensione della gamba d'appoggio e dalla rotazione dell'anca. n riore della pedaoa del peso, busto si raddrizza terminando la rotazione verso Ia direzione di lancio. verso la direzione di lancia, 4 n bracdo di lando comincia la spinta finale. II peso viene rilasciato nel ha il bordo rialzato, contra il Quale I'atleta blocca it piede. punto di mas sima altezza con un angolo di circa 40-42°. La gamba ante­ riore si estende, unendo Ia sua spinta a quella del braccio, fino a staccarsi da terra. Per ritrovare l'equilibrio e non uscire dalla pedana (lancio nullo) l'atleta, dopo illancio, ricade suU'altra gamba. n peso viene lanciato con la somma di tutte Ie forze entrate in gioco: tra­ socazione, torsione del busto ed estensione ill entrambe Ie gambe e del braccio. 24. L'imponente stazza dei lanciatori di peso non impedisce lora di essere estremamente veloci e coordinati. (392) GL! SPORT INDIVIDUAL!
  • 22. , (Pl{oVA PER IMPARARE ....... . ~ » IL LANCIO DEL PESO (D Conosci l'attrezzo Acquisire dimestichezza con I'attrezzo passandolo da una mana all'altra e facendolo rotolare a terra. AI principio usare un peso piu leggero. (2) La spinta delle gambe 'S~duti su una sedia 0 un rialzo, con una palla medica e poi con il peso. Alzarsf e continuare la spinta delle gambe lanciando con due mani e poi con una. Abituar­ si alia spinta degli arti inferiori. : I I (3") Lancio con torsione ..... ,. , ! Lanciare da fermi a una mana con partenza latera Ie. Effettuare una torsione di 90 0 prima del lancio. Orientare la punta del piede anteriore gia verso la di­ rezione di lancio. (i) Finale di lancio ~..... ' Lanciare da fermi con partenza dalla posizione di piazzamento finale. Coordinare la torsione del busto e dei piedi con la spinta delle gambe e del braccio. (5") .. ',.~ ' Lancio facilitato Lancio completo can rincorsa ridotta (per esempio, con partenza laterale) e facilitata . • IL GIAVELLOTTO Gia nelle Olimpiadi antiche era prevista la gara ill tiro del giavellotto. Verso la meta degli anni otlanta del xx: secolo, i lanci hanno cominciato a supe­ rare i 100 m, distanza pericolosa per giudici, spettatori e altri atleti presen­ ti in pista. Per ragioni di sicurezza quindi estate modificato l' attrezzo, spo­ standone i1 baricentro per diminuime la gittata. Ciononostante, nel1996 il ceco Jan Zelezny ha nuovamente sfiorato i 100 metri. Per anni il giavellotto estata una specialita essenzialmente finlandese, tan­ to che la torre dello Stadio Olimpico di Helsinki ealta esattarnente quanto il primato mondiale ottenuto da Jarvinen a Los Angeles ne11932: 76,34 m. Tra i migliori atleti italiani di questa specialita ricordiarno Carlo Lievore, na­ to a Caode illO novembre 1937, che a partire dal1961 e stato primatista mondiale per tre anni con 86,74 m. 1. L'ATLETICA (393)
  • 23. - ' .. _ - ---------------------------------~- ------------ 25. Nellancio del giavellotto la pedana rettilinea permette all'atleta di sfruttare la rincorsa piu lunga di tutti i lanci. COME 51 ESEGUE IL TIRO DEL GIAVELLOTTO II giavellotto si pUO impugnare in diversi modi. npili usato equello in cui la mana tiene l'attrezzo natu­ ralmente con il palmo, come se impugnasse un bastone, con l'indice leg ­ germente staccato dalle altre dita. Bisogna reggere saldamente 1'attrezzo senza stringerlo inutilmente. La rincorsa si suddivide in due fasi. Nella prima l'atleta effettua una cor­ i. sa frontale (fase clclica) , con il giavellotto tenuto a braccio ilesso vicino al capo. Nella seconda effettua 5-7 passi speciali laterali (fase aciclica), por­ i tando indietro l' attrezzo a braccio disteso, con la punta vicino al mento. I I passi speciali servono a piazzarsi nel rnigliore dei modi per la fase finale .1 1 dellancio. In particolare gli ultimi due passi permettono di fermare bru­ I· 1 scamente la rincorsa e "caricare" come una fionda il corpo dell'atleta, per imprimere all' attrezzo tutta la velocita possibile. Nella fase finale dellancio, quindi, l' atleta ilette il braccio, il gomito si 26. Dopa aver eseguito i pass! porta in alto passando vicino alla testa, per poi ridistendersi con forza nel­ speciali di rincarsa, illancia la direzione di lancio. II tronco partecipa al movimento con una rapida tor­ si conclude con una potente sione e "chiudendo" l'arco precedentemente teso. azione deU'arto superiore ("spallata") e il conseguente n giavellottoviene lanciato con un angolo di 36°. ~ rilascio del giavellotto. Dopo il rilascio si continua a guardare nella direzione di lancio. i394J GLI SPORT INDIVIDUALI
  • 24. " ~----~--- -------~-------~---- -------- --- --~~~----- - . IL VORTEX Per esercitarsi 0 avvicinarsi allancio del giavellotto si pub ini­ ziare utilizzanda il vortex, che e un attrezza prapedeutica allancia rea ­ lizzata in materiale morbida e leggero (pesa 130 g). Grazie alle sue carat ­ teristiche, e passibile Ian ciarlo malta lantana, can grande saddisfaziane dei praticanti. Quando e lanciata mantiene perfettamente la traiettaria e segnala la sua presenza can l'emissiane di un fischia (causata dall'aria che passa attra ­ verso dei fori e da cui deriva anche il nome di "fischiane"). Si impugna a una mana e si lancia a braccia distesa can frustata finale del paIsa, un gesta che imprime all' attrezza la giusta potenza. Ii vortex si pub lanciare da fermi a in mavimenta e necessita di buane qua ­ lita caardinative e matarie. 27. Vortex impugnato can la mana destra. (LI:IJ . ~~t6!1Jffr6·· ........................................ . ...~ ~ e o /I giave/lotto uri'asta appuntita de/la lunghezza massima di 2,70 m, pesa 800 q per q/i uomini e 600 9 per Ie donne. €) e La pedana di lancio lunga circa 30 m; anche dopo illancio non se ne puC> superare if limite anteriore (lancio nullo). II ~.~ :..... HI G H L I G H T S -................................: ........................................................ . circle the competition area for the shot put. throw the javelin as far as possible. field event an athletic event that involves jumping runway a running strip for jumpers and throwers or throwing. where they build up speed as they approach their foul a violation where, most commonly, an athlete attempts in their events. jumping or throwfng for distance steps across the shot put the field event in which athletes try to line or circle defining the limit of the athlete's put. or throw, the shot as far as possible. The term approach to an attempt. is also used for the iron, plastic or brass spheres grip the hand position of a throwing implement. used for shot put competition. hammer throw the field event in which athletes toe-board a restraining board, used in the shot attempt to throw the hammer as far as possible. put. which the athlete may not cross over. I : javelin the field event in which athletes attempt to · ·........................... ........... ........... . . · , ~ ~ ..... ' ......................................................... : 1. L' A TL ET I C A ( 395J
  • 25. (P:ROVA PER IMPARARE , '­ J (~) Lancio laterale a due mani Prima de/lando a una mana con partenza late­ rale, d si puo esercitare in un lancio a due mani effettuando una torsione di 90°. (2) Lancio con rincorsa ridotta 'T~nere I'attrezzo dietro a braccio disteso. Lan­ ciare a una mana con 2 passi, cioe 3 appoggi (si­ nistra-destra-sinistra, per chi lancia con II de­ e stro). II primo passo molto lungo mentre il se­ condo breve. L'ultimo appoggio avviene con la gamba tesa, che blocca I'avanzamento e con­ (3) Lancio completo sente I'inarcamento dorsale. Lancio con rincorsa a passi laterali incrociatL ~ ______________~J PROVE MULTIPLE M Le gare di decathlon (maschili) e di eptathlon (femminili) si svolgono sud­ dividendo in due giomi successivi Ie prove nelle specialita previste. CORSE SALT! LANCI ., Oeeath/onM 100 -110 - 400 -1500 Alto - lungo - asta Peso - diseo - giavellotto EptathlonF 100h - 200 - 800 Alto - lungo Peso - giavellotto · .. ··GLOSSARIO····· Nelle prove multiple, sia mas chili che femminili, e prevista una sola gara Decathlon Competizione di di corsa prolungata (rispettivamente: 1500 m'e 800 m). 10 gare. Dal greeo deea ("die­ La preparazione fisica dell'atleta e dunque finalizzata soprattutto all'au, ci") e ath/on (HatJeta"). mento della forza e della velocita. La preparazione tecnica einvece piu dif­ Eptathlon Competizione di 7 gare. Dal greeo epta ("set­ ficile, perche Ie differenti discipline incluse nella prova prevedono ges ti te") e ath/on (Hatleta"). complessi e specifici. Tra esse, gli ostacoli, i lanci e il salta con l'asta sono quelle che richiedono una piu intensa, e specific a, preparazione tecnica. {3961 GLI SPORT INDIVIDUALI