Capillari dilatati, inestetismi e macchie della pelle
La laserterapia KTP come soluzione definitiva
La Dottoressa Agnese Cremaschi intervista il Dottor Roberto Nobile
Qualità della vita per chi vive l’indimenticabile "6 Ruote di Speranza" di Monza
Laserterapia KTP, Intervista al Dott. Roberto Nobile
1. Il Dottor Roberto Nobile, chirurgo generale e vascolare, ci guida
all’interno dell’unità ambulatoriale attivata alla Clinica Santa Caterina
da Siena di Torino.
Prendersi cura della propria pelle. Eliminare fastidiosi inestetismi,
evitando cicatrici e segni permanenti. Intervenire efficacemente sulle
dilatazioni capillari delle gambe e del viso. Presso la Clinica Santa
Caterina da Siena (Torino) l’unità ambulatoriale diretta dal Dottor
Roberto Nobile, coniuga le competenze in Chirurgia Dermatologica a
quelle in Chirurgia Vascolare.
Periltrattamentodellepatologieèdisponibileunlaseradaltaspecificità:
il laser KTP. E’ consigliabile sottoporsi a sedute di laserterapia entro
maggio, allorché l’irraggiamento solare raggiunge livelli eccessivi
controproducenti all’obiettivo atteso e la normale pigmentazione da
abbronzatura può persistere e costituire controindicazione.
Dottor Nobile, quali sono le peculiarità del laser KTP? Per quali patologie
dermovascolari è indicato?
“Ogni laser funziona sulla base di una specifica lunghezza d’onda. L’utilizzo è dunque
correlato a questa caratteristica. La peculiarità del laser KTP sta nell’identificare i
pigmenti: in particolare, l’emoglobina (il rosso) e la melanina (il marrone). A livello
ambulatoriale, trova impiego negli inestetismi come le macchie senili, quelle da
gravidanza (cloasma), negli angiomi di varia natura (congeniti, piani, rubino) o per
le patologie che non richiedono interventi dermatologici di vera e propria rimozione
chirurgica - dermatofibromi, verruche, cheratosi, condilomi - per i quali è più indicato
un altro tipo di trattamento. Nel caso delle dilatazioni capillari agli arti inferiori
(teleangectasie), l’associazione tra laser KTP e tecnica sclerosante (l’iniezione di
farmaci che provocano il collasso e la chiusura dei microreticoli) consente di risolvere
situazioni altrimenti destinate all’insuccesso”.
Uno dei dei motivi di maggiore preoccupazione per chi si sottopone a sedute
specialistiche consiste nella comparsa di cicatrici sulla pelle trattata mediante
tecnologia laser. Come evitarli?
“I laser rilasciano una quantità d’energia termica di molto inferiore al tradizionale
diatermo coagulatore. La cicatrice è sempre determinata da un danno tissutale, sia
da calore (diatermo coagulatore), che da freddo (criochirurgia) o da acidi (vedi acido
glicolico). Nel caso del laser KTP, la cute non viene intaccata. Il raggio attraversa la
cute fino al pigmento sottostante; di conseguenza non si avrà formazione di cicatrice
superficiale”.
Capillari dilatati, inestetismi e
macchie della pelle
La laserterapia KTP
come soluzione definitiva
La Dottoressa Agnese Cremaschi intervista
il Dottor Roberto Nobile
2. Come si procede nella valutazione della diagnosi?
“L’approccio dello specialista non può e non deve essere esclusivamente di natura estetica, bensì
clinico. Prima della seduta laser, occorre escludere la presenza di patologie sottoponendosi
ad una visita specialistica preliminare, nel caso di patologie vascolari, e un approfondimento
diagnostico strumentale mediante Ecocolor Doppler”.
In quanto tempo è possibile ottenere risultati più che soddisfacenti?
“Una volta accertato che il problema è di tipo estetico, con 2-3 sedute laser da circa 30 minuti
solitamente si ottengono ottimi riscontri. Vanno comunque considerate le variabili soggettive e
le differenze da pelle a pelle”.
Vi sono casi in cui il laser KTP rappresenta una valida alternativa a trattamenti inadeguati?
“Il laser KTP può essere impiegato con efficacia nelle terapie sclerosanti, cioè nei trattamenti
dei capillari in evidenza negli arti inferiori. Il limite di queste terapie consiste nel calibro dell’ago
con cui s’inietta il farmaco. Se il capillare è troppo sottile non si riesce ad introdurre il liquido,
e si causa la rottura del vaso, percui il fenomeno irritativo indotto dalla sostanza faciliterà la
comparsa di ulteriori capillari.
Quando il trattamento sclerosante risulta inefficace si ricorre all’impiego del laser KTP, metodica
veloce e non invasiva.”.
E’ necessaria una preparazione ad hoc?
“Nessun accorgimento di rilievo. E’ sufficiente non far uso di creme idratanti nelle ore
precedenti il trattamento laser, poiché i cosmetici riflettono parte dell’energia luminosa che
si deve concentrare sul pigmento e non essere riflessa. Nei 20 giorni successivi non bisogna
esporre la pelle trattata ai raggi ultravioletti”.
Dottoressa Agnese Cremaschi