1.
Svezia
28 agosto 2013
Secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE), la domanda d’energia primaria della
Svezia nel 2012 è stata di poco inferiore a 49 milioni di tonnellate equivalenti petrolio (Mtep), volume
all'incirca simile a quello del 2011, comunque inferiore del 4,7% ai consumi del 2010 (circa 51 Mtep).
La copertura dei fabbisogni è stata assicurata in maniera pressoché equivalente dal settore nucleare e
dalle fonti rinnovabili, con il 34% circa ciascuno, e per il rimanente 32% dalle fonti fossili. La Svezia è il
paese membro dell'AIE con la percentuale più bassa di combustibili fossili nel mix energetico, mentre la
quota del nucleare risulta seconda soltanto a quella della Francia.
I fabbisogni di fonti fossili sono stati soddisfatti quasi per intero dalle importazioni, con petrolio e derivati
petroliferi in testa (25,7%), seguiti a una certa distanza da carbone (4,6%) e gas naturale (2,1%), mentre il
supply d’energia fornito dalle fonti rinnovabili ha segnato un contributo record di oltre 18 Mtep.
Gli apporti maggiori sono provenuti dalle biomasse solide (8,5 milioni di Tep) e dall’idroelettrico (6,8 mln
di Tep), e per il resto da rifiuti urbani biodegradabili (0,7 mln di Tep), eolico (0,6 mln di Tep) e
biocarburanti (0,5 mln di Tep); inoltre, un recupero aggiuntivo di energia, pari a circa 0,5 milioni di Tep, è
provenuto dal comparto dei rifiuti urbani non rinnovabili. Nel complesso, il grado di autosufficienza
energetica del paese è migliorato di cinque punti base, balzando al 71,5% rispetto al 66,3% registrato nel
2011.
I consumi energetici finali, depurati dagli impieghi dovuti alle trasformazioni dell’energia, si sono
mantenuti intorno ai 33 Mtep, risultando ripartiti all’incirca per il 35% nel settore residenziale e
commerciale, per il 33% nel settore industriale, per il 25% nei trasporti e per il resto negli altri usi.
Secondo proiezioni dell'Agenzia Svedese per l'Energia, la crescita dei consumi finali di energia della Svezia
si manterrà contenuta nei prossimi anni: è previsto un target di circa 37 Mtep nel 2020 e un
rallentamento del trend nel decennio successivo, che probabilmente porterà gli impieghi finali a sfiorare
soltanto 38 Mtep nel 2030. Lo scenario di riferimento presuppone un aumento dei consumi industriali,
che sarà compensato da un calo nel settore commerciale e dal recupero d’efficienza nel settore abitativo,
mentre gli impieghi nei trasporti rimarranno relativamente stabili (è attesa una crescita di solo mezzo
punto percentuale nell’arco dei prossimi diciassette anni).
Il paese ritiene di poter raggiungere in anticipo il suo obiettivo di energia rinnovabile del 10% nei
trasporti, previsto per il 2020, già intorno al 2015. Non a caso, per le sue credenziali ambientali e sociali la
Svezia è stata recentemente giudicata il paese che presenta il più elevato profilo di sostenibilità a livello
mondiale […]
La scheda completa, con i dati economico/energetici aggiornati, è disponibile nell’area riservata dei
SERVIZI INFORMATIVI del WEC Italia http://www.wec‐italia.org/Servizi_informativi.aspx?idsez=3