Giuseppe Scandone - Focus sulla realtà di Salice Salentino
1.
2. Dott. Giuseppe Scandone
OGGETTO DELLO STUDIO
ESTESE MONOCOLTURE
SALICE SALENTINO
VICINANZA DELLE COLTIVAZIONI
AL CENTRO ABITATO
TESSUTO URBANO COMPATTO
VOCAZIONE AGRICOLA
3. Dott. Giuseppe Scandone
ANALISI COMPLESSA MANCANZA DI
BANCHE DATI
VALUTAZIONE PRELIMINARE
DERIVA
ATMOSFERICA
DIFFUSIONE IN ACQUE
SUPERFICIALI E DI FALDA
PERMANENZA NEL
SUOLO
5. DERIVA E LEGISLAZIONE IN ITALIA
DATI LOCALI SPECIFICI PERMETTONO DI
MIGLIORARE LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
AMBIENTALE
Area
Buffer
Deriva
Rischio
Dott. Giuseppe Scandone
6. EFFETTI
• RESIDENTI
• ASTANTI
• SUPERFICI D'ACQUA
• FAUNA E FLORA
COLTURA
Tipologia
Geometria
Dimensioni
Fogliame
Densità
MACCHINARI
Dimensioni delle gocce
Volume spruzzato
Uso di ventilatori
Velocità del trattore CONDIZIONI METEOROLOGICHE
Vento
Umidità
Temperatura
GESTIONE DEI TRATTAMENTI
Numero di trattamenti
Superficie trattata
CAUSE: movimento masse d’aria
ENTITÀ DERIVA
PRODOTTO
Proprietà Fisico-chimiche
Tossicità
Dose
SCALA
LOCALE
Dott. Giuseppe Scandone
8. Dott. Giuseppe Scandone
1 PRODOTTI FITOSANITARI
INTERVISTE AI
PORTATORI DI
INTERESSE
RICERCA
BIBLIOGRAFICA
RICERCA DATI
UFFICIALI
LISTA MOLECOLE
MAGGIORMENTE
UTILIZZATE
}
ERBICIDI
INSETTICIDI
ANTICRITTOGAMICI
9. TIPOLOGIA: INSETTICIDI
Nome commerciale
[Nome molecola]
Effetti
Detralsuper
[Esbiotrina]
Sull’ambiente
-Il rischio di accumulo nel suolo e nel biota viene considerato basso;
-La sua lunga durata in acqua può determinare accumuli nei bacini chiusi e
danneggiare gli ecosistemi acquatici;
-Può interferire con le popolazioni di mammiferi per le sue qualità di
interferente endocrino.
Sulla Salute Umana
-Nessun dato certo su cancerogenicità rispetto ad esseri umani;
-È inserita in alcune liste di probabili interferenti endocrini.
15. Dott. Giuseppe Scandone
EMISSIONE DERIVA
dal 10% fino al 50% del TOTALE EMESSO
CONDIZIONI METEO
SFAVOREVOLI
MACCHINARI NON
DOTATI DI ANTI-DERIVA
VEGETAZIONE POCO
FITTA
Buonasera
Grazie ad Elisa e Simona ora possiamo addentrarci nello studio
Qual è l’oggetto dello studio?
Salice Salentino e i suoi residenti, la loro salute in relazione all’utilizzo dei PF
Perché proprio Salice?
Prendendo spunto proprio dallo studio effettuato da Pivato nella regione del Prosecco DOCG….
si è voluto indagare sulla dispersione della deriva generata dai trattamenti effettuati nei campi nei pressi del tessuto residenziale, utilizzando appunto dati locali.
Abbiamo focalizzato la nostra attenzione su SALICE… perché abbiamo scelto salice….
Tessuto Urbano molto compatto
Estese Monocolture
I PF si distribuiscono in acqua, aria nel suolo, nel cibo che mangiamo. Ma
Nel sangue di ognuno di noi si trovano tracce di PF.
La più importante fonte di contaminazione ambientale diffusa causata dalla applicazione di P.F. è la deriva
La diffusione di PF in acqua o nel suolo è meno immediata anche da studiare, quindi per uno studio preliminare a questa scala meglio partire dalla deriva
Quando si effettua un trattamento fitosanitario, lo scopo è quello di far entrare in contatto il Prodotto con la coltura oggetto del trattamento, che viene definita Bersaglio.
Tuttavia non tutto il prodotto finisce sul bersaglio, una parte di esso cade al suolo e un’altra parte viene disperso in aria.
La deriva è definita come il movimento in aria di queste sostanze verso una qualsiasi altra area non bersaglio come persone nelle vicinanze o altre coltivazioni adiacenti
Il PAN, che è la normativa di riferimento che regolamenta l’uso di PF, stabilisce delle aree cuscinetto di 30 metri, ossia un’area intorno a Zone sensibili quali scuole, parchi, abitazioni, nella quale è vietato usare i PF. Inoltre ha predisposto una serie di linee guida per contenere e mitigare il fenomeno della deriva.
Tuttavia i riferimenti utilizzati per definire le aree buffer provengono da studi effettuati all’estero perché in Italia sono molto limitati. Inoltre l’area buffer non tutela la popolazione dall’esposizione, ci sarà sempre una concentrazione (seppur minima) che sarà trasportata fuori dall’area buffer, parleremo quindi di DISPERSIONE DELLA DERIVA.
Come abbiamo visto nella precedente presentazione, La presenza di esposizione genera sempre un rischio, che sia ambientale o sanitario. Pertanto ne risulta fondamentale la sua valutazione ed essa avrà una migliore precisione se vengono considerati i dati specifici locali.
La Deriva è un fenomeno causato dal movimento delle masse d’aria e può avere effetti su chi si trova nelle vicinanze detti astanti, residenti, superfici d’acqua, fauna e flora circostante
Ovviamente questi effetti dipendono dall’entità della deriva che a sua volta dipende da molti fattori:
Alcuni come i macchinari e i prodotti utilizzati sono modificabili dall’operatore in qualsiasi momento, fanno parte delle scelte del trattamento
Altri fattori sono limitatamente modificabili dall’operatore come la tipologia di coltura e la gestione dei trattamenti, ad esempio la scelta del sesto d’impianto può essere fatta solo in fase d’impianto,
Infine abbiamo le condizioni Meteorologiche che rappresentano un fattore non modificabile dall’operatore. L’operatore può evitare di effettuare i trattamenti quando le condizioni non sono favorevoli, ma spesso l’intervallo di tempo entro cui agire è limitato. A questo problema ci vengono incontro strumenti capaci di fornire previsioni meteo a tre giorni molto dettagliate.
Deriva Secondaria da prodotto su Bersaglio!
Come si può notare questi fattori che determinano l’entità della deriva sono tutti strettamente legati al contesto in cui si effettua il trattamento, ovvero sono legati alla scala locale.
abbiamo condotto una indagine conoscitiva che ha riguardato:
L’individuazione delle tipologie colturali più diffuse
Il reperimento di dati relativi alle sostanze più usate
Informazioni sui macchinari più utilizzati sul territorio
Dati meteoclimatici che potessero essere rappresentativi della zona
Interviste, come sono state fatte? Ricerca biblio e dati, solo enti certi e certificati
Le molecole trovate fanno parte di tre categorie: …….
Ognuno di questi viene utilizzato in quantità diverse e tali quantità sono individuabili nelle etichette.
Mancozeb cancerogeno
Clorpirifos
Tutti i prodotti individuati sono stati inseriti in una tabella contenente i relativi effetti su uomo e ambiente. Questo è appunto uno stralcio della tabella creata.
Impostazione della tabella, ricerca di bibliografia
Utilizzando dati di uso del suolo e dati ISTAT abbiamo ottenuto le percentuali di utilizzo per tipologia di coltura. Come si può vedere nel grafico……
Nella fase successiva andremo a discutere sulla tipologia colturale da considerare nella valutazione
I seminativi sono difficili da interpretare perché sono vari e i prodotti che si usano sono molto diversi
Cereali, Ortive, in Abbandono, Meloni, Carciofi
I prodotti utilizzati in città sono stati considerati nella lista molecole
Sempre da dati ISTAT abbiamo indagato sulle dimensioni delle Aziende presenti sul territorio.
Questo dato insieme alle interviste presso i rivenditori di macchinari presenti sul territorio ci ha permesso di fare alcune assunzioni:
1 Le macchine utilizzate «Atomizzatore pneumatico con ventilatore normale»,
2 tali macchinari, nella maggioranza dei casi sono datati
3 se possiedono sistemi innovativi antideriva, molto probabilmente non vengono sottoposti a revisione periodica.
Non c’è normativa stringente su deriva atmosferica, this is a problem.
Nell’area considerata non è presente nessuna stazione meteorologica di riferimento e per questo motivo i dati reperiti provengono dalla stazione meteorologica gestita dal Laboratorio di Micrometeorologia dell’Università del Salento.
Tale stazione meteorologica è ubicata nel Campus universitario ed è posta ad un’altezza di circa 20m.
Qui vediamo una rosa dei venti elaborata per l’anno 2014 e una per il 2015 dove si osserva una prevalenza significativa di venti provenienti dal settore Ovest-Nord-Ovest (ONO) con velocità prevalentemente comprese tra 1.6 – 3.4 m/s (7%).
Sono stati selezionati i dati relativi al periodo primaverile e a quello estivo per gli anni 2014 e 2015.
Quindi si è provveduto a fare una media dei dati relativi ad una fascia oraria rappresentativa della mattina e una media dei dati relativi ad una fascia oraria rappresentativa del pomeriggio.
Nella tabella vediamo le variabili mediate che sono
La velocità del vento (U),
la direzione del vento (phi),
la temperatura (T),
la radiazione solare (RAD),
il flusso di calore al suolo (FTHETA0),
l’inverso della lunghezza di Obukhov (1/LMO) e
l’altezza del PBL.
Questi ultimi sono indici delle condizioni di stabilità dell’atmosfera.
Spiegare perché Uliveti e Vigneti…. Seminativi sono molto variabili come tipologia di coltura e di PF usati
Utilizzando i dati del SIT e il Software QGIS, abbiamo costruito una mappa contenente le aree relative agli Uliveti, in blu, presenti nel territorio di Salice, di queste aree sono state selezionate quelle ricadenti all’interno di un perimetro delle dimensioni di 3Km x 2.7Km attorno al paese.
Lo stesso procedimento è stato seguito per i vigneti, in Verde.
Spiegare perché abbiamo selezionato quelli (intorno al paese)
Al fine di fornire comunque un’idea qualitativa del fenomeno, è stata utilizzata una percentuale di deriva, calcolata in studi condotti in situazioni analoghe a quella di Salice Salentino.
Considerando il principio di precauzione, secondo il quale in assenza di dati certi è consigliabile considerare il caso peggiore (l’uso di macchinari non dotati di tecnologie anti-deriva, sesti d’impianto larghi, vegetazione poco fitta e condizioni meteorologiche non favorevoli), per i successivi calcoli è stata presa in considerazione una percentuale di deriva del 50%.
Considerando che i trattamenti più diffusi per gli uliveti sono quelli insetticidi, mentre per i vigneti sono quelli fungicidi,
Sono state calcolate le rispettive quantità per Ha utilizzando le dosi consigliate in etichetta.
Il flusso di PF emesso durante i trattamenti è stato calcolato secondo la seguente formula per uliveti e per vigneti.
Uliveti e Vigneti sono aree sorgente
Conosciamo le tipologie di prodotti e macchinari utilizzati
Abbiamo i dati meteoclimatici
Abbiamo considerato una deriva del 50%
Vedremo successivamente come sono stati utilizzati i dati reperiti in questa prima fase del lavoro