Articolo sg 28 apr 13 ridare alla mediazione il ruolo...
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Affermare la giustizia vuol dire anche e soprattutto velocizzarla. Ridare alla
Mediazione il ruolo che può svolgere per migliorare lâamministrazione della
giustizia e contribuire ad incrementare lâattrattivitĂ dellâItalia per gli investitori.
Mai come in questi giorni si sente riparlare insistentemente da tutte le parti sul, anzi sui, deficit di
competitivitĂ del ns. Paese, specie in confronto con le best practices internazionali.
In quasi tutti i settori dellâagire sociale ed economico, ormai tutti i cittadini avvertono sempre piĂš
le difficoltĂ di âmodernizzareâ lâItalia, anche e soprattutto per migliorarne la capacitĂ di attrarre
investimenti ad opera di investitori che ormai si muovono su scala globale.
In questâottica, da tempo gli organismi internazionali ci ricordano fra lâaltro come sia
assolutamente necessario rendere la giustizia piĂš veloce.
A causa della lentezza nella giustizia civile la World Bank ci vede al 158° posto su 183 Paesi dove
âfare businessâ. Per risolvere una controversia commerciale in Italia sono in media necessari 1.210
giorni, piĂš di tre anni, contro 331 giorni in Francia e 394 in Germania (*).
La durata dei âprocedimenti ordinari di cognizioneâ in primo e secondo grado supera di due-tre
volte quella dellâUE. Tutto ciò a fronte di un âtasso di litigiositĂ â che ci vede secondi solo al Belgio,
con circa 5.000 procedimenti civili ogni 100.000 abitanti (*) .
Per cercare di far fronte alla situazione, naturalmente stratificatasi da anni e chiaramente con
modalitĂ diverse nelle varie Regioni, come noto in vari Tribunali dâItalia sono state intraprese varie
iniziative.
Ad esempio, presso la Corte d'Appello di Torino è da molti anni in atto il programma Strasburgo,
un chiaro riferimento alla sede della Corte Europea per i diritti dell'Uomo che a partire dal 1987 ha
condannato ripetutamente l'Italia per l'irragionevole durata dei processi.
Per invertire la rotta è stato implementato un progetto specifico per la gestione dei procedimenti
civili e la riduzione delle pendenze, attuata essenzialmente rispettando pedissequamente la
cronologia di apertura dei fascicoli. Una svolta a costo zero che, nei primi cinque anni di
applicazione, ha consentito lo smaltimento a Torino del 26% delle vecchie cause(*).
Non a caso, la World Bank attribuisce al Tribunale di Torino la migliore performance italiana nei
tempi di risoluzione delle dispute commerciali: 855 giorni contro i 1210 della media nazionale (*).
Altro fronte su cui sono state prese iniziative concrete è quello legato alla âtelematizzazioneâ del
sistema: in molti Tribunali è partito il âprocesso civile telematico (PCT)â e in tale ambito il
Tribunale di Milano viene da molti considerato un esempio di eccellenza, best practice, appunto.
Lâesigenza è quella di armonizzare il quadro nazionale, anche perchĂŠ dal 2014 è prevista
l'obbligatorietĂ del PCT.
Infine, dopo lâestate scatterĂ la riforma delle circoscrizioni giudiziarie, che vedrĂ la cancellazione di
oltre 30 tribunali e altrettante procure, oltre a 220 sezioni distaccate e ai 667 giudici di pace (*).
Un intervento resosi anchâesso necessario e peraltro giĂ procrastinato in passato.
A maggior ragione, quindi, la âtelematizzazioneâ appare un percorso necessario in tutti i settori.
A parere di molti e anche mio, anche nella Media - Conciliazione, dove (ancora una volta) nel
mondo anglosassone la mediazione in modalità telematica è già applicata da tempo.
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Per la veritĂ , anche nel ns. Paese sono state avviate delle esperienze, ma con risultati scarsi.
Dâaltra parte, dopo le difficoltĂ incontrate dalla Mediazione vis-a-vis, come ben sappiamo
attualmente ridotta su base volontaria, e considerando il âsolitoâ gap con gli altri paesi europei in
materia di diffusione e utilizzo delle tecnologie informatiche âabilitantiâ da parte dei cittadini, il
cammino appare ancora lungo.
A questo punto, non trovo conclusione migliore che citare testualmente un passo dellâintervento
di G.M. Pignataro su âIl sole 24 oreâ di ieri, secondo il quale âlâefficienza della giustizia civile che
divora non pochi punti di PIL è un altro elemento canceroso cronicizzato che per essere debellato
richiede una determinazione finora mai materializzatasi.â
Con lâaugurio che il Governo appena nato, dopo tante tribolazioni, abbia la possibilitĂ e la volontĂ
di affrontare anche questa, di emergenza, tornando ad attribuire alla Mediazione Civile e
Commerciale un ruolo rilevante per migliorare lâamministrazione della giustizia e contribuire ad
incrementare lâattrattivitĂ dellâItalia per gli investitori nel mondo della finanza âglobalizzataâ.
28 aprile 2013
Dr Sergio Guida
(*) Fonti: quotidiano La Repubblica; Banca Mondiale - Doing Business ; quotidiano Il sole 24 ore.