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Laurea in Infermieristica – Università degli Studi “Federico II” - Napoli
Corso SISTEMA DI ELABORAZIONE DELLE
INFORMAZIONI – SSD ING-INF/05
Lezione n. 03 – L’informatica parte III
S.Agata dei Goti – Aprile/Maggio 2017
Ing. Roberto De Toma
Dirigente UOC Tecnico Manutentiva ASL BN
tel. 0824-308175 - fax. 0824-25527
e-mail robertodetoma@inwind.it
1
Indice della lezione.
Le principali utilità della rete.
• La posta elettronica;
• Mailing list;
• Newsgroup o gruppo di discussione;
• Netiquette;
• Instant messenger;
• La posta elettronica certificata;
• Strumenti di conoscenza – Blog.
• I social network: Facebook, twitter, linkedin, slideshare, instagram;
I rischi e le distorsioni della rete.
• Cyberbullismo;
• Adescamento on line;
• Pedopornografia on line;
• Anoressia ed internet;
• Dipendenza da internet;
• Hikikomori;
• Candy Girl;
• Sextime;
• Le ludopatie on line;
• Il Cybercrime;
• La gogna mediatica in rete;
• Le spam;
• Le bufale;
• Le catene di Sant’Antonio;
• Phishing e furti di identità;
• La gogna mediatica della rete.
2
La posta elettronica
• La posta elettronica (e-mail o email, dall'inglese
electronic mail) è un servizio Internet grazie al quale
ogni utente abilitato può inviare e ricevere dei
messaggi utilizzando un computer o altro dispositivo
elettronico (es. palmare, cellulare ecc.) connesso in
rete attraverso un proprio account di posta registrato
presso un provider del servizio.
• È una delle applicazioni Internet più conosciute e
utilizzate assieme al web. La sua nascita risale al 1971,
quando Ray Tomlinson installò su ARPANET un sistema
in grado di scambiare messaggi fra le varie università,
ma chi ne ha realmente definito il funzionamento fu
Jon Postel.
3
4
• Rappresenta la controparte digitale ed elettronica
della posta ordinaria e cartacea. A differenza di
quest'ultima, il ritardo con cui arriva dal mittente
al destinatario è normalmente di pochi
secondi/minuti, anche se vi sono delle eccezioni
che ritardano il servizio fino a qualche ora. Per
questo ha rappresentato una rivoluzione nel
modo di inviare e ricevere posta con la possibilità
di allegare qualsiasi tipo di documento e
immagini digitali entro certi limiti di dimensioni in
byte.
Mailing-list
• La mailing-list (letteralmente, lista per corrispondenza, dalla
lingua inglese; traducibile in italiano con lista di diffusione)
e’ un sistema organizzato per la partecipazione di piu’
persone preventivamente e volontariamente registrate e
unite da un interesse comune o ad un particolare
argomento, in una discussione tramite email.
• Con mailing list (ML) si intende altresi’ l’elenco di indirizzi di
posta elettronica identificati mediante un unico nome.
• Simile a newsgroup, con la differenza che i messaggi non
rimangono affissi in un luogo per la consultazione comune,
ma sono spediti individualmente ad ogni partecipante, la
mailing list rappresenta una delle prime forme di
interazione tra hacker.
5
• Per inviare un messaggio a tutti gli iscritti, e’ normalmente sufficiente
inviarlo ad uno speciale indirizzo e-mail (alias), che rispedisce la posta in
ingresso a un elenco di sottoscrittori della mailing lista.
• Ogni mailing list e’ sottoposta a particolari regole di comportamento
(netiquette) a cui ogni iscritto deve attenersi. Generalmente i messaggi
devono obbligatoriamente trattare di un particolare argomento, per
generico che possa essere.
• Molte mailing list sono moderate; in questo caso i messaggi inviati dagli
iscritti vengono controllati da un moderatore prima di venire ritrasmessi
agli altri iscritti.
• Tecnicamente la mailing list e’ gestita da un apposito software, detto
listserver, il cui compito e’ memorizzare una lista di indirizzi e-mail e
inoltrare il messaggio destinato all'indirizzo cumulativo corrispondente
alla lista a tutti i nominativi iscritti.
• Esistono oggi in rete servizi gratuiti semplici ed affidabili per gestire e
archiviare le mailing list, come Yahoo! Gruppi e Google Gruppi:
l'iscrizione e la rimozione di un indirizzo dalla lista puo’ essere effettuata
manualmente dall'amministratore, o direttamente dai membri tramite
procedure automatiche, via web o via posta elettronica.
6
Newsgroup o
gruppo di discussione
• Un newsgroup e’ uno degli spazi virtuali creato su una rete di server
interconnessi (storicamente una sottorete di internet USENIX network o
piu’ semplicemente Usenet) per discutere di un argomento (topic) ben
determinato. In italiano a volte viene utilizzato il termine gruppo di
discussione.
• Collegandosi ad Internet a una sorta di “stanza delle bacheche” (news
server) che raccoglie i vari Newsletter Group (NG).
• Di norma ciascun newsgroup ha un manifesto (charter) che aiuta a
comprendere quali sono gli argomenti oggetto di discussione. La
netiquette, su Usenet, sconsiglia di inviare articoli fuori tema e suggerisce
di seguire per qualche tempo un newsgroup prima di iniziare a scrivere.
• Esempio OUIshare collegato a facebook.
7
Netiquette
• La netiquette, parola derivata dalle parole della lingua francese e’
tiquette (buona educazione) e net (rete) o network, e’ un insieme di
regole che regolano il comportamento di un utente su un
newsgroup, mailing list, forum o e-mail in genere.
• Il rispetto della netiquette non e’ imposto da alcuna legge, e si
fonda su una convenzione ormai di generale condivisione.
• Sotto l’aspetto giuridico, la netiquette e’ spesso richiamata nei
contratti di fornitura di servizi di accesso da parte dei provider.
• Il mancato rispetto della netiquette comporta una generale
disapprovazione da parte degli altri utenti della Rete, con
isolamento del soggetto "maleducato" e talvolta la sospensione di
alcuni servizi utilizzati.
8
Instant messager
• Un sistema di instant messaging (messaggistica
istantanea) e’ un sistema di comunicazione client-
server che consente di scambiare in tempo reale, fra
utenti connessi in rete, frasi e brevi testi;
• E’ differente dalla e-mail perche’ lo scambio e’
istantaneo;
• inoltre, spesso vengono offerti anche altri servizi oltre
al semplice invio di messaggi;
• Esempio messenger di facebook.
9
• Ad esempio se un utente contattato non e’
connesso in quel momento, il server lo
memorizza per alcune ore e lo recapita
all'utente chiamato appena questi si connette,
se lo fa entro il tempo limite.
• I software di instant messaging si sono diffusi
rapidamente e i maggiori, come ICQ, MSN e
Yahoo, raccolgono ormai la maggior parte
degli utenti.
10
Posta elettronica certificata
La posta elettronica certificata in generale consente di inviare
messaggi:
• Con piena validità giuridica e legale per i casi previsti dalla
normativa;
• Con la garanzia di data ed ora di accettazione e consegna del
messaggio nonché l’integrità del contenuto.
Il servizio di PostaCertificat@ è un servizio di comunicazione
elettronica tra Cittadino e Pubblica Amministrazione.
Il servizio è offerto a titolo gratuito e si rivolge:
• a tutti i cittadini italiani maggiorenni (anche se residenti
all'estero);
• a tutti i cittadini maggiorenni di nazionalità straniera residenti
nel territorio italiano in possesso di un Codice Fiscale e, nel
caso di cittadini extra-UE, di permesso di soggiorno.
11
12
Attraverso la PostaCertificat@ ogni cittadino può
dialogare in modalità sicura e certificata con la Pubblica
Amministrazione per:
• richiedere/inviare informazioni;
• inviare istanze/documentazione;
• ricevere documenti, informazioni, comunicazioni.
Il servizio PostaCertificat@:
• fornisce tutte le garanzie di una posta elettronica
certificata;
• permette di dare ad un messaggio di posta elettronica
la piena validità legale nei casi previsti dalla normativa;
• garantisce data e ora riferiti all'accettazione e alla
consegna del messaggio e l'integrità del contenuto
trasmesso.
Strumenti di conoscenza: Blog
Il blog e’ il Web, in una delle forme che la ragnatela sa assumere.
* Il termine blog - stante ad indicare un diario personale in rete - e’ la contrazione di
“web log” (“traccia su rete”), termine creato nel 1997, successivamente troncato
nel 1999 con la frase “we blog”, dando origine al verbo “to blog” (ovvero:
bloggare, scrivere un blog).
• Il web nasce e si sviluppa per fornire contenuti agli utenti della rete ma il problema
grosso, almeno agli inizi, e’ che solamente gli esperti riescono ad implementare le
pagine web. Il linguaggio html non e’ alla portata di tutti, l’impaginazione dei
contenuti e’ riservata a chi sa imbrigliarli, il rapporto quindi era ed e’ ancora per la
gran parte dei siti di uno a molti. Il blog supera questi limiti: grazie ad esso si puo’
facilmente pubblicare online con poche o scarse competenze sull’html.
• Il fenomeno nel 2001 e’ divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi
servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog: la struttura e’ costituita, solitamente,
da un programma di pubblicazione guidata che consente di creare
automaticamente una pagina web (anche senza conoscere necessariamente il
linguaggio HTML; questa struttura puo’ essere personalizzata con diversi
templates) in cui pubblicare storie, informazioni e opinioni in completa autonomia
nel concetto democratico di “condivisione” dei contenuti: per ogni articolo i lettori
possono scrivere in tempo reale i propri commenti e lasciare messaggi all'autore;
• Potete visionare il blog creato da me all’indirizzo www.rdetoma.simplesite.com .
13
• All'interno del blog ogni articolo viene numerato e puo’ essere
indicato univocamente attraverso un permalink, ovvero un link che
punta direttamente a quell'articolo.
• Il blogger e’ colui che scrive e gestisce un blog, mentre l'insieme di
tutti i blog viene detto blogsphere (blogsfera o blogosfera).
• I blog si presentano aggiornati piu’ o meno quotidianamente,
caratterizzati da un schema sempre presente, anche se diverso nelle
apparenze:
• I messaggi vengono chiamati post, e vengono elencati in ordine di
tempo, con l’ ultimo messaggio inviato che appare in lista alla
colonna.
• L’utilizzo del blog si e’ diviso in due settori principali: il diario
personale e le notizie di interesse generale. Nel primo caso il blog
viene usato per mettere online giorno per giorno storie personali,
dando la possibilita’ di commentarle agli altri utenti.
14
• I Blog si distinguono in: blog personale (categoria piu’ diffusa,
spesso in tema di umorismo e satira); blog di attualita’ (diffusa tra i
giornalisti), blog tematico (diffuso tra persone con interessi in
comune), blog directory (raccolta di link); photoblog (su cui
vengono pubblicate foto invece che testi), blog vetrina (pubblicati
vignette, fumetti, video amatoriali), blog politico (tra i politici per
far conoscere i loro programmi elettorali e per poter stabilire un
contatto piu’ diretto con la gente), urban blog (riferiti ad una
entita’ territoriale definita), Watch blog (in cui vengono criticati
quelli che l'autore considera errori in notiziari on-line), m-blog
(utilizzati per pubblicizzare le proprie scoperte musicali attraverso la
pubblicazione di mp3, vlog (utilizza filmati come contenuto
principale), audio Blog (pubblicati attraverso il Podcasting) e
nanopublishing (monotematico, contenuto leggero e scritto a piu’
mani).
15
I social network
Cosa sono i social network.
Un servizio di rete sociale, social network (dall’inglese social network service), è un servizio offerto
mediante Internet, tipicamente fruibile in maniera del tutto gratuita tramite World Wide Web o
apposite applicazioni per dispositivi mobili, il cui unico scopo è quello di facilitare la gestione dei rapporti
sociali consentendo la comunicazione e la condivisione di contenuti attraverso semplici frasi scritte,
collegamenti vari, brani musicali, immagini o anche video.
A cosa servono i social network
I social network, nati alla fine degli anni novanta e divenuti molto più popolari nel decennio successivo,
permettono agli utenti che li usano di creare un appropriato profilo utente, di organizzare una lista di persone
con cui rimanere in contatto, di pubblicare un proprio flusso di aggiornamenti, e volendo, di accedere anche a
quello altrui (quest’ultimo aspetto dipende però sia dal social network in questione, sia dalle opzioni di privacy
che si scelgono).
Come si usano i social network.
innanzitutto va costruito il proprio profilo personale partendo da informazioni basilari, nome, cognome e
indirizzo email privato, fino ad arrivare ai propri interessi e alle proprie passioni, alle esperienze di lavoro
passate e alle relative referenze. A questo punto è quindi possibile invitare i propri amici a far parte della
propria rete virtuale, i quali a loro volta possono incominciare a fare lo stesso, cosicché ci si trova ad allargare la
cerchia di contatti con gli amici degli amici e così via idealmente fino a comprendere tutta la popolazione del
mondo (a tal proposito esistono comunque dei ben precisati limiti).
16
FacebookIl nome “Facebook” (che in italiano si traduce letteralmente con “Faccialibro” ovvero «Libro dei volti» -
annuario scolastico delle università americane) prende spunto dalla tipica abitudine in voga presso le università
statunitensi di costituire un elenco di tutti gli studenti iscritti con il nome e la relativa foto che li identifica.
Questa usanza serve a facilitare la socializzazione tra gli studenti. Il funzionamento di Facebook è ormai noto a
tutti.
• Tramite iscrizione (gratuita) al sito, gli utenti registrano i propri dati personali. La data di nascita va inserita
obbligatoriamente per l’accesso a quei contenuti che sono permessi in base all’età anagrafica e per
garantire una maggiore autenticità (anche se questo non preserva dal rischio di imbattersi in profili “ad
hoc” creati apposta per mascherare la propria identità).
• Dopo la registrazione, completa di tutti i dati, si può creare un profilo personale. Questo è il primo passo
per “esistere” in Facebook e avere la possibilità di aggiungere “amici” nella propria rete, scambiare
messaggi, utilizzare la chat per comunicare in maniera istantanea. Facebook è una immensa rete virtuale
che avvicina e mette in contatto persone che condividono gli stessi interessi, lo stesso luogo di lavoro,
l’università, la scuola.
Cosa si può fare con Facebook?
• Su facebook è possibile contattare (aggiungere come amici) colleghi, amici, parenti e scambiarsi messaggi,
appuntamenti, immagini, e video. Non c’è limite alla condivisione. Contattare le persone che conosciamo
è facilissimo: il potente motore di ricerca interno permette di trovare chiunque in pochi secondi, anche
solo digitandone nome e cognome. Se si vuole è possibile importare la propria rubrica di indirizzi email: i
nostri contatti saranno importati in maniera del tutto automatica e invitati ad aggiungersi al nostro
network.
• Così come è possibile aggiungere ai propri amici gente che si conosce per davvero è possibile anche farsi
nuovi amici: in questo sempre il potente motore di ricerca permette di selezionare gli utenti per città,
religione e interessi (anche politici). Se il nostro ”add” viene accettato si può cominciare a chattare
attraverso la chat interna.
• Una volta creato il nostro network è possibile sfidare i nostri amici anche attraverso videogames.
17
• Esistono le applicazioni, o meglio, la pubblicità che è possibile inserire nelle applicazioni create o il
mercatino online.
• L’enorme rete di contatti che ognuno di noi può creare su facebook può tornare davvero utile se si sta
cercando lavoro: i tuoi amici potrebbero anche essere titolari di aziende in cerca di nuovi contatti lavorativi
e/o dipendenti. Completare al meglio il proprio profilo, segnalando master, lauree, diplomi, esperienze
lavorative, ecc... Può essere un volano non indifferente.
• Le agenzie di comunicazione e chi si occupa di Web Marketing non hanno perso tempo: facebook è
un’ottima piattaforma per campagne di marketing (virale o meno) ed è possibile (attraverso la creazione di
gruppi dedicati ad esempio) convogliare in poco tempo centinaia di utenti verso un obiettivo prestabilito,
utilizzando sia testi che immagini, video o altri contenuti multimediali, se non intere applicazioni create ad
hoc.
• La pubblicità su facebook poi è completamente targettizzabile a seconda dell’età degli utenti, della loro
provenienza e dei loro gusti personali: una manna dal cielo per chi progetta campagne di advertising
online.
• Altro aspetto da non sottovalutare: facebook è ben indicizzato da Google. In Internet sono molte le guide
che insegnano a fare SEO (search engine optimization) direttamente sul social network.
• Torniamo al facebook pensato come passatempo: una delle applicazioni più usate di facebook è quella
per la gestione degli eventi: è possibile indicarne luogo, informazioni relative all’evento ed è possibile
invitare i propri contatti (e se questi non sono pigri possono dare conferma della loro presenza o meno) i
più attivi pianificano il proprio calendario di uscite direttamente su facebook oramai: tra tutti gli eventi
postati dagli utenti c’è sempre qualcosa di interessante in zona se si fa una ricerca.
• Facebook ha anche un lato umanitario: con "Cause" puoi donare piccole somme di denaro per aiutare
chiunque: dalla persona che fa una colletta per comprare l’automobile arrivando ad Amnesty
International ed Emergency. Quasi tutte le associazioni benefiche hanno una pagina su facebook e se sei
volontario per una qualche associazione anche tu puoi raccogliere fondi attraverso facebook.
Per concludere: facebook è talmente modulare, espandibile, vasto, pieno di utenti... Che non esistono limiti a
quel che si può fare attraverso la sua piattaforma.
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Twitter
Twitter è un servizio gratuito di rete sociale e
microblogging che fornisce agli utenti una pagina personale
aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza
massima di 140 caratteri (definizione di Wikipedia).
Tuttavia 284 milioni di utenti attivi in tutto il mondo, di cui
l’80% sempre collegato tramite mobile e 500 milioni di tweet
al giorno, meritano qualche parola in più.
Come su Facebook o Google+ e su ogni Social Network i post
vengono pubblicati in tempo reale, eppure Twitter ha
qualcosa di diverso, è essenziale, diretto, ed è stato costruito
attorno alle notizie e non attorno alle relazioni. Gli strumenti
di ricerca ti permettono di trovarle subito. Ti permettono di
seguire chi parla di argomenti che a te interessano.
19
Una sola notizia, tutti i punti di vista.
Non si parte da una persona per generare una discussione, quanto piuttosto dalla
notizia in sè.
• Su facebook quando si parla di qualcosa o si esprime un parere, può generarsi una
discussione. Questa sarà, comunque, influenzata dall’amicizia che lega chi
partecipa alla discussione (e normalmente sei amico o conosci bene la persona
visto che vedi la sua notizia comparire nella tua bacheca) con un risultato che
potrebbe essere più o meno falsato o quantomeno condizionato e «limitato» nella
sua ampiezza di vedute.
• Su Twitter vuoi cercare un fatto di cronaca? Usi lo strumento di ricerca e vedrai
chiunque nel mondo stia parlando di quell’argomento, senza la necessità di
conoscerlo.
• E’ un colpo d’occhio sulla notizia estremamente diverso, più rapido
anche perché non sporcato da immagini che spesso nulla hanno a che vedere con
la notizia stessa. Questa immediatezza rende Twitter uno strumento
estremamente godibile per la caccia alle notizie.
• Questa tipo di discussione “molti a molti” lo rende il Social Network di maggior
valore per giornalisti, blogger e chiunque abbia fame di novità.
• Su Twitter segui chi parla delle cose che ti interessano. Si creano legami legati agli
interessi in comune piuttosto che al fatto di conoscersi. Su Twitter nascono
amicizie di tipo diverso rispetto a Facebook.
• Conoscere persone su Twitter è quasi sempre interessante poichè si parte da
argomenti e passioni in comune.
20
• Un altro dei motivi che rende Twitter particolarmente utile è dato dalla gestione delle liste. Ogni
contatto può, infatti, essere aggiunto a liste che si possono considerare come “contenitori di
argomenti simili”. Pertanto quando si vuol essere aggiornati su argomenti di interesse, si può
selezionare la lista precedentemente creata e vedere tutti i contatti che normalmente parlano di
quell’argomento.
• E’ un modo rapidissimo per scremare al volo l’elenco dei contatti e vedere subito gli aggiornamenti
a cui la lista fa riferimento.
• Usare le liste significa scoprire tutta la potenza di Twitter. Attraverso le liste sarà possibile passare
immediatamente dagli argomenti di lavoro a quelli ludici, dai libri alla gestione dei blog o di
qualsiasi altro argomento di interesse.
Twitter e gli HashTag (#)
• Twitter lavora con messaggi da 140 caratteri. Potrebbero sembrare pochi per creare post articolati
e complessi. In realtà sono fin troppi per dare il succo, il nocciolo della notizia.
• Il sunto, l’obiettivo diretto, la chiarezza: tutte prerogative fondamentali per fare una grande
comunicazione. E per sottolineare una parola o un concetto, per essere parte di una discussione più
ampia ecco comparire un semplice carattere: appunto il # (chiamato in Twitter HashTag).
• Ogni parola o insieme di parole-tutte-attaccate può essere preceduto da un hashtag. In questo caso
il termine potrà essere oggetto di attenzione da parte di altre persone facendo comparire il tweet
nei risultati della ricerca. Provate per esempio a ricercare #blogtips, oppure #eBook per capire cosa
intendo.
• Non esiste un Social Network migliore di un altro, ce ne sono talmente tanti che ciascuno può usare
quello che preferisce a seconda di cosa voglia farci. Come al solito è importante conoscerli bene,
senza fermarsi solo allo strato superficiale perchè di solito sono tante le sorprese e le soddisfazioni
riservate a chi persevera.
• Ed ecco un suggerimento di estremo valore: gli hashtag sono le discussioni. Vuoi fare conoscere il
tuo parere? Inserisci il tuo tweet dentro la discussione specifica. E’ il modo più rapido per far capire
quello che sai, quello che fai e come lo fai.
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Come funziona Twitter?
• Twitter è un servizio semplice: di base quello che puoi fare è scrivere un messaggio di testo lungo
140 caratteri. Ma questa che appare a prima vista come la sua più grande limitazione lo rende in
effetti un covo di genialità. Infatti per esprimere il concetto devi trovarne la sintesi.
• Twitter è una lavagna su cui chiunque può scrivere;
• Ogni post è generalmente pubblico e può essere visto da chiunque;
• Ogni post si chiama tweet, ogni tweet è una notizia;
• Ogni notizia apparirà in ordine cronologico inverso (la più nuova in alto) nella sezione cronologia;
• Per postare un tweet (cinguettio) utilizzate la casella Che c’è di nuovo?
Following e followers
• Twitter è anche un Social Network con cui costruire relazioni con altre persone.
• L’insieme delle pubblicazioni di una persona rappresenta il canale di quella persona.
• Possiamo decidere in ogni momento se seguire o smettere di seguire un certo canale (following).
• Anche gli altri possono fare la stessa cosa con noi. Le persone che ci seguono sono i nostri
followers.
• Following e Followers sono sempre visibili sul pannello a sinistra.
Seguire e farsi seguire
• Utilizzate la casella di ricerca per trovare l’argomento desiderato. La cronologia mostrerà i risultati.
• Cliccare sul testo della notizia in cronologia la mostrerà in dettaglio.
• Cliccando invece sul nome dell’autore o sulla sua foto in miniatura otterremo informazioni su di lui
e sul suo canale.
• Per seguirlo cliccare sul pulsante Segui, sposta il mouse su following (comparirà smetti di seguire)
per non seguirlo più.
Partecipare a una discussione
• La notizia è l’essenza di Twitter, partecipare a una discussione è il modo migliore
per valorizzarla e arricchirla di contenuti e dettagli.
• Passando con il mouse sopra ai tweet li evidenzi. Compariranno alcuni pulsanti:
rispondi, retweet, preferito.
• Cliccando su rispondi risponderai in modo pubblico all’autore del tweet originale.
• Cliccando su retweet rilancerai ai tuoi follower un tweet che ritieni molto
interessante e contribuirai così a diffonderlo.
• Cliccando su preferito salverai il tweet nei tuoi preferiti, per trovarlo in modo
agevole in futuro.
• Ad ogni risposta comparirà una @ seguita dal nome dell’autore: è il concetto di
menzione.
Messaggi privati e menzioni
• Su Twitter è possibile inviare un messaggio privato – DM: Direct Messages – solo
alle persone che ti seguono (follower);
• Di conseguenza puoi ricevere messaggi privati solo da persone che stai seguendo;
• Scrivendo una @ seguita dal nome dell’autore in qualsiasi parte del tweet si
menzionerà l’autore del tweet;
• Twitter avviserà chiunque per ogni menzione ricevuta;
• Tutte le menzioni ricevute compariranno nella sezione @Connetti dell’interfaccia
(il menu in alto);
23
24
Tendenze, Suggerimenti e HashTag
• Su Twitter si parla di tutto e si organizza di tutto: notizie, discussioni,
dirette di eventi, incontri, business;
• L’interfaccia permette di seguire gli argomenti più chiacchierati: sono le
tendenze (visibili sul pannello di sinistra);
• A destra la sezione dei suggerimenti: osserva chi seguire per avere una
lista di persone che parlano dei nostri stessi argomenti;
• La sezione dei suggerimenti è davvero molto utile per scoprire argomenti
interessanti:
Conclusioni
• Twitter è una piattaforma di microblogging con funzionalità di social
network;
• Il suo essere essenziale, la sua vocazione naturale alla notizia ne fanno uno
dei social network più amati.
Linkedin
LinkedIn è una piattaforma diversa dai social network "generalisti". Con un target ben
definito, ovvero il mondo professionale, è un potente strumento per allacciare
rapporti lavorativi.
A differenza di Facebook, non è il profilo delle proprie "bravate" a fare la differenza,
ma il curriculum delle esperienze di lavoro che possono essere arricchite da
segnalazioni da parte dei colleghi presenti, costituendo così una fitta rete di contatti.
LinkedIn può essere usato per conoscere, tramite un contatto condiviso, il
caporedattore di un giornale dove si desidera lavorare; per allargare il proprio bacino
di business entrando in contatto con altri professionisti del settore o semplicemente
per avere una vetrina 2.0 molto più funzionale di un semplice curriculum cartaceo.
Collegandosi alla pagina principale: http://www.linkedin.com è possibile iscriversi
inserendo i propri dati personali.
LinkedIn non è un “curriculum online”. Compilare il profilo e aspettare la chiamata
delle aziende è quasi del tutto inutile. Sulla piattaforma dovete avere un approccio
proattivo. Preso atto di ciò, proviamo a comprendere bene come si utilizza la
piattaforma in modo efficace.
25
Il portale è molto intuitivo e permette la creazione del proprio spazio
in maniera agevole e ordinata, offrendo un'esperienza di navigazione
migliore rispetto ai social network generalisti.
L'inserimento di posizioni lavorative è automatico, piuttosto il
resoconto è la parte che merita più attenzione. L'ideale sarebbe
costruirlo intorno alle proprie esperienze e competenze, mettendo in
risalto le più significative.
Magari chi visita la pagina si soffermerà a leggere il resoconto in
quanto non ha tempo di visionare nel dettaglio le mansioni svolte.
L'obiettivo è proprio quello di catturare l'attenzione di quell'attimo.
26
• Un elenco di indicazioni per utilizzare LinkedIn concretamente:
1. Il social network dev'essere usato unicamente per lo scopo originario. In altre parole, il primo
consiglio è quello di non intendere il proprio spazio su LinkedIn come se ci si trovasse su Facebok.
2. Non trasporre esattamente il proprio CV. Va bene la professionalità ma non l'essere asettici.
Come prodotto del Web 2.0, il social network predilige un approccio dinamico.
3. Se si hanno siti Web o blog è una buona idea linkarli, in modo tale da far trasparire le proprie
passioni. E poi a livello SEO (Search Engine Optimization), il proprio sitoblog ne gioverebbe data
l'ottimizzazione di LinkedIn.
4. Aggiornare frequentemente il profilo e collegare un account Twitter forte di interventi
significativi rende il proprio spazio vivo e appetibile per "i cacciatori di teste" delle Risorse
Umane.
5. Le connessioni e i Gruppi ai quali ci si iscrive sono la base. Questa volta non si tratta di fare a
gara a chi ha più "amici" o si iscrive a più pagine fan simpatiche.
6. Non aggiungere mai persone che non si conoscono ed evitare di iscriversi ai Gruppi di
discussione se si sa di non poter partecipare.
7. Assolutamente da evitare tematiche religiose, politiche eo tenere un comportamento poco
professionale nelle discussioni aperte dai Gruppi.
8. Ricordarsi che la costanza a medio-lungo termine paga. Il social network ha un bacino di utenza
in espansione e farsi trovare pronti e con una buona visibilità è già un passo avanti.
27
LinkedIn è uno strumento ancora più potente in mano a un
professionista dei media. La possibilità di riallacciare rapporti lavorativi
e di partecipare a Gruppi di discussione ad hoc è il metodo migliore
per fare Pubbliche Relazioni, delle quali si nutre il mestiere del
giornalista.
Inoltre, in un mondo mediatico in piena rivoluzione, mostrarsi con le
proprie carte (virtuali) in regola è un grande vantaggio. Il sistema delle
segnalazioni, oltre a essere molto intuitivo, è forse attualmente l'unico
canale di sbocco in un settore saturo.
Insomma, l'utilizzo non può che giovare al giornalista.
Il Web ha dato al giornalista, e al professionista in generale, la
possibilità di farsi conoscere su scala globale. Ma per chi si accontenta
del locale, può stare tranquillo, da qualche tempo LinkedIn è
disponibile anche in italiano, con una community in piena espansione
nella Penisola.
28
• Ora che avete una base di collegamenti (motore) servono i
contenuti perché si attivino (benzina).
La home page, ovvero le notizie provenienti dagli account che avete
collegati su LinkedIn, funziona in modo singolare. Potete postare un
messaggio di stato, un link o una foto, proprio come fareste su
Facebook, ma cosa succede dopo? Vediamo come funziona!
Dopo aver postato, un utente a voi collegato vede il vostro
contenuto, lo reputa interessante e vi premia mettendo un
banalissimo like (consiglia). Questa piccola e quasi insignificante
azione, che su Facebook non ha praticamente impatto, su LinkedIn
ha un effetto moltiplicatore della visibilità. Su LinkedIn “i post da te
consigliati (o commentati) verranno condivisi con la tua rete“, come
ha ammesso la stessa piattaforma.
Questo significa che, per ogni like che fate o che ricevete su un
contenuto, quest’ultimo viene mostrato a chiunque sia collegato
con chi ha interagito con esso. Per rendervi più facile la
comprensione, se conoscete Twitter, considerate che un like
(commento o condivisione) su Linkedin equivale ad un retweet.
29
• Queste informazioni dovrebbero far capire che
l’idea che “se faccio un bel profilo, mi impegno ad
aggiungere tutti i collegamenti che posso e posto
contenuti capaci di creare engagement (stimolare
il pubblico ad interagire) ottengo più visibilità in
un giorno di quella che potrei ottenere non
facendo nulla per un anno”. Infatti è proprio così!
• Linkedin è uno strumento complesso e articolato.
Se ben utilizzato può dare grandi soddisfazioni in
campo professionale e lavorativo.
30
SlideshareSlideshare è una applicazione web in cui tutti possono caricare, condividere i
propri documenti, nonchè visualizzare e scaricare quelli degli altri utenti. ... Al
di là del nome, non solo le slides e le presentazioni possono essere condivise,
ma ogni tipologia di documento.
Tra docenti, esperti e liberi professionisti è sempre più diffusa l’abitudine di
pubblicare le slide delle proprie lezioni o dei propri meeting. Slideshare, è una
piattaforma pensata per la condivisione di Power Point in cui ogni utente
può caricare, pubblicare e consultare slide e presentazioni professionali.
Slideshare non è diverso alle altre piattaforme di condivisioni di contenuti
multimediali, come ad esempio Youtube: in home page troviamo una
selezione di Power Point interessanti o molto popolari; ogni utente registrato
ha un suo spazio su cui poter pubblicare le proprie presentazioni e salvare
quelle preferite; ogni risorsa può essere commentata dagli utenti registrati e
condivisa tramite Facebook, Twitter o il proprio blog personale; possiamo
trovare molto materiale di nostro interesse tramite il motore di ricerca
interno di Slideshare, specificando delle appropriate parole chiave, oppure
tramite la funzione “browse” che permette di esplorare le presentazioni più
popolari organizzate per categorie.
31
Instagram
Instagram è un'applicazione mobile gratuita e un social
network fotografico. Permette di scattare fotografie e di
condividerle instantaneamente anche su altri social
media.
Sin dal suo esordio, nell’ottobre 2010, ha conosciuto una
enorme popolarità e la sua ascesa sembra non volersi
fermare. Ad oggi sono oltre 130 milioni gli utenti
Instagram a livello mondiale. Inizialmente solo per iPhone
e mondo Apple, da meno di un anno anche per Android,
è recentemente approdata anche sul web con la versione
desktop.
32
• Come in altri social media, anche su Instagram è necessario presentarsi nei 150
caratteri a disposizione e parlare un po’ di sè. Le persone vogliono sapere chi sta
dietro le foto e quali siano le passioni, lo stile di vita e conoscere altri canali in cui
si è presenti (blog, Twitter, Facebook). Per completare, ovviamente, bisogna
inserire una foto profilo in modo da essere facilmente trovabili dagli amici o nuovi
followers.
Si può in ultimo decidere se mettere il profilo pubblico o privato, ma nel secondo
caso non sarà possibile vedere le foto senza autorizzazione, il che potrebbe ridurre
la possibilità di essere conosciuti.
• Un click sul bottone principale è sufficiente per scattare una foto scegliendo se
puntare l’obbiettivo su ciò che si ha di fronte oppure volgendolo verso sè stessi.
Tutti gli utenti, anche senza essere esperti, possono diventare autori di scatti
creativi aggiungendo uno dei venti filtri a disposizione e trasformare le immagini
con effetti che ricordano anche le vecchie Polaroid.
• Una volta aver dato sfogo al proprio estro creativo con i filtri, la fotografia si può
condividere su altri social network (Facebook, Twitter, Tumblr, Flickr.) e aumentare
così la sua visibilità e generare interazione. Sfruttando gli hashtag è possibile
categorizzare la propria foto per argomento e renderla ritrovabile ad esempio
all’interno di una community di appassionati che raccoglie le proprie foto
basandosi su una parola chiave dedicata. Recentemente instagram ha introdotto i
tag nelle foto, prendendo esempio da Facebook e consentendo così agli utenti di
“taggare” i propri amici nelle foto, ossia “etichettare” la foto con i nomi degli amici
fotografati.
33
• Instagram ha catalizzato attorno a sé appassionati di fotografia e social media che hanno
creato delle vere e proprie community di addicted dell’applicazione. Le community
organizzano regolarmente contest e grandi raduni nelle città principali di tutto il mondo, Italia
compresa.
• Come spesso accade per i social media, i primi ad utilizzarli sono i consumatori, ma molti
brand colgono presto l’occasione per utilizzarli come efficaci strumenti di marketing. Così, le
aziende che realizzano prodotti con un forte impatto visivo hanno da subito compreso le
enormi potenzialità del photosharing di Instagram, applicandole ad azioni di marketing
visivo. Attraverso i loro profili pubblicano immagini che rappresentano le passioni e il life-
style che ruota attorno alla personalità del brand e degli utenti/clienti. Tra le case
automobilistiche, ad esempio, la tedesca Audi con quasi 500 mila followers sfrutta Instagram
per mostrare la bellezza e la potenza delle proprie auto. Instagram è poi l’applicazione
perfetta per fashion brand. Innanzitutto perché a livello generale le donne sui social network
sono più presenti e attive rispetto agli uomini. E poi, in particolare su Instagram, il target
femminile adora fotografarsi per mostrare il proprio look, al punto da generare la nascita del
cosiddetto fenomeno delle #selfies, gli autoscatti in cui donne e ragazze si fotografano allo
specchio. Nell’ambito dei fashion brand citiamo Guess, da molti considerato il numero 1 su
Instagram, che condivide con i followers scatti delle proprie testimonial e i backstage
fotografici.
• La popolarità e il successo di Instagram hanno permesso inoltre la nascita di altre
applicazioni correlate come Instaplace e InstaWeather che permettono di scattare foto e far
sapere ai contatti luogo e condizioni atmosferiche in cui ci si trova. Oltre a queste
Webstagram, una versione web di Instagram precedente all’uscita ufficiale della versione web
dell’originale, Postagram che consente di creare cartoline, Printstagram per creare poster,
mini stampe o libri in miniatura, StickyGram per creare magneti per il frigo e infine Canvas
Pop per trasformare le foto scattate con Instagram in foto stampate con tanto di cornice e
quadretto.
34
“Internet ha riaperto i giochi ma li ha anche
confusi: lo struscio elettronico consente i bluff
dei vigliacchi e le bugie dei mitomani.”
Massimo Gramellini (giornalista).
35
I rischi e le distorsioni della rete
• I principali rischi per i giovani internauti si
presentano sottoforma di materiale pornografico,
messaggi offensivi e minacciosi, immagini
provocanti e imbarazzanti, contenuti pericolosi o
ancora richieste di sesso online e
pedopornografia. Esperienze e situazioni che
possono influenzare e segnare profondamente un
ragazzo nei suoi atteggiamenti futuri. Di seguito
una breve presentazione non esaustiva dei
pericoli che si possono incontrare in rete.
36
Cyberbullismo
Con questo termine si identificano le azioni
aggressive ed intenzionali, eseguite, attraverso
strumenti elettronici (sms, mms, immagini, foto o
video clips, chiamate telefoniche, e-mail, chat
rooms, istant messaging, siti web), da una
persona singola o da un gruppo, che mirano
deliberatamente a far male o a danneggiare un
coetaneo che non può facilmente difendersi e che si
ripetono nel tempo, protraendosi per settimane,
mesi o talvolta anni.
37
Nel settembre del 2015 si toglie la vita a soli 26 anni il giovane carrozziere
Andrea Natali di Borgo D'Ale, vicino Vercelli. Tutta colpa del cyberbullismo di
cui è stato una delle tante vittime.
Si è impiccato al soffitto nella sua abitazione, non ne poteva più di essere
preso in giro.
Tutto ha inizio il 22 Ottobre 2013. Andrea torna a casa dal lavoro fuori di
senno in preda ad una grave crisi di nervi. Non ha voluto più tornare in
carrozzeria per la paura di trovarsi davanti i suoi colleghi di lavoro che lo
tormentavano continuamente. Solo una persona era stata indagata. Non
usciva più solo da casa, voleva essere sempre accompagnato perché aveva
paura di essere schernito dalla gente del paese che aveva visto tutto. Nel
2014 ha subito altri atti di cyberbullismo, è stato preso e gettato nel
cassonetto della spazzatura con una busta in testa. Mentre lo deridevano
filmavano tutto, per poi postarlo su una pagina Facebook, creata
appositamente, visibile a tutti. Secondo gli psicologi Andrea era esasperato,
era sprofondato nella depressione più nera. Grazie all'aiuto dei suoi genitori e
della sua psicologa, è riuscito a denunciare alla polizia postale di Biella ciò che
era accaduto, la quale è riuscita a rintracciare i video e le immagini postate da
un suo ex collega su YouTube e Facebook e ad eliminare la pagina.
Andrea si è suicidato non riuscendo a sopportare tutto ciò che è accaduto
negli anni passati, ha scelto con drammatica e rassegnata convinzione di
togliersi la vita.
38
Adescamento online
(Online grooming)
Indica il tentativo di un adulto di avvicinare un
minore in rete e, una volta ottenuta la sua
fiducia, parlare con lui di sesso, ottenendo foto,
video e cercando di arrivare ad un incontro
reale.
39
Pedopornografia online
Materiale pedopornografico (foto, video,
racconti che hanno come protagonisti minori)
diffuso e pubblicizzato tramite la rete.
40
Anoressia e internet,
siti pro-ana, pro-mia
Siti Internet in Italia che inneggiano
all’anoressia. L’aspetto più preoccupante è che in
questi siti l’anoressia e la bulimia sono
presentati come una scelta individuale,
assolutamente positiva, che altre persone
possono condividere, anziché come un disturbo
che può portare a gravissime conseguenze.
41
Dipendenza da internet
L’inadeguato utilizzo della Rete può indurre in una
situazione di dipendenza psicologica con
conseguenti danni psichici e funzionali per il
soggetto. I.A.D. (Internet Addiction Disorder) indica
la sigla psichiatrica con cui si definisce tale
patologia; l’internet Addiction Disorder si manifesta
sotto forma di sintomi astinenziali e di intolleranza.
La dipendenza può essere anche nei riguardi di
particolari attività che si svolgono online: chat,
sesso, gioco, social network.
42
Hikikomori
Anche in Italia si sta ormai diffondendo il
fenomeno degli hikikomori, ragazzi molto
intelligenti ma timidi, introversi, che di fronte
alle difficoltà di tutti i giorni preferiscono
chiudersi a riccio ed isolarsi. Molti scelgono una
forma di reclusione totale, mantenendo un
unico legame con il mondo esterno: quello che
offre il loro pc attraverso internet.
43
Candy Girl
Ragazze minorenni che con un atteggiamento
spregiudicato e spesso inconsapevole delle
conseguenze, barattano proprie foto e video di
nudo in cambio di soldi o ricariche del cellulare.
Il tutto viene visto come un gioco innocente ma
redditizio, che però aumenta e sostiene il
mercato della pedopornografia.
44
Sexting
L’invio di messaggi sessualmente espliciti o
immagini inerenti al sesso, principalmente
tramite smartphone, ma anche tramite altri
mezzi informatici. I rischi legati alla pratica del
sexting fanno riferimento al cyberbullismo
(minacce, ricatti, diffamazione…) e, se praticato
da minorenni, diffusione di materiale
pedopornografico.
45
Le ludopatie on line
46
Fernand Léger – 1917 – La partie de cartes.
• L’allarme sociale sulle problematiche legate alle scommesse
on line ed al gioco d’azzardo riflette la diffusa percezione
della crescente gravità del problema. Da ricerche effettuate
risulterebbe che circa 800K bambini ed adolescenti, in
pratica uno su cinque, fanno scommesse sportive virtuali:
calcio, tennis, formula uno…
Per gli adulti la situazione è più grave.
• Lo sviluppo sociale del problema del gioco d’azzardo è in
parte favorita anche dalle crescenti possibilità di scelta tra
una vasta gamma di tipologie di gioco, ormai sempre più
legalizzate, che riescono a rispondere alle simpatie dei
giocatori con diverse propensioni e con differenti
personalità. Così i giocatori adulti vanno dagli amanti della
trasgressione da gran salone, come quella dei giochi da
Casinò e delle slot-machine, agli appassionati dei giochi
d’azzardo popolari.
47
• Non si può pensare di intervenire sulle problematiche
legate al gioco d’azzardo seguendo un’ottica proibizionista,
(l’idea di proibire molte forme di gioco oltre a risultare
estremamente impopolare priverebbe lo stato di ingenti
risorse economiche, visto che le entrate per il gioco del lotto
ed affini costituiscono una vera e propria forma di
tassazione parallela.). Se pensiamo al problema del
giocatore compulsivo in analogia al problema delle
tossicodipendenze appare evidente che lo “spacciatore” più
importante risulterebbe lo stato stesso, che perciò
dovrebbe salire per primo sul banco degli imputati, mentre
il giocatore che cade in rovina sarebbe (ed a tutti gli effetti
è) la persona da aiutare. Sappiamo inoltre che politiche
sociali di rigoroso proibizionismo non fanno che alimentare
lo sviluppo di circuiti clandestini illegali alternativi.
48
Sono state identificate sei diverse tipologie di giocatori:
• Giocatori professionisti : si mantengono con il gioco d’azzardo che per loro è una professione. Non
sono dipendenti dal gioco, per questo riescono a controllare l’ammontare di denaro scommesso ed
il tempo speso a giocare.
• Giocatori antisociali: attraverso il gioco d’azzardo ottengono denaro in maniera illegale; giocano
con carte segnate o sono coinvolti in corse truccate.
• Giocatori sociali occasionali: giocano per divertirsi e per socializzare ed il gioco non interferisce con
la loro vita. Vengono anche definiti Giocatori Sociali Adeguati.
• Giocatori sociali “seri” o costanti: investono tempo nel gioco che per loro rappresenta la principale
forma di relax e di divertimento; sono in grado di mantenere il controllo sulla loro attività di gioco e
non trascurano lavoro e/o famiglia.
• Giocatori per “fuga” e per “alleviamento” senza sindrome da dipendenza : riescono tramite il
gioco ad alleviare sensazioni di ansia, depressione, solitudine e noia; più che una risposta euforica il
gioco è per loro un potente analgesico che aiuta a non pensare alle difficoltà. Pur non essendo
giocatori compulsivi, vengono anche definiti Giocatori Inadeguati senza Sindrome da Dipendenza.
• Giocatori Compulsivi con Sindrome da Dipendenza: non hanno più il controllo del gioco che è
diventato per loro la cosa più importante; non possono più smettere di giocare indipendentemente
dalla loro volontà e dal loro impegno. Famiglia, amici e lavoro sono negativamente influenzati
dall’attività di gioco. Il giocatore definito compulsivo evidenzia una progressiva perdita della
capacità di porre dei limiti al coinvolgimento nel gioco, perdite economiche frequenti e sempre più
vistose, assorbimento sempre più esclusivo nell’attività di gioco. Ci sono numerose testimonianze di
un restringimento del campo di coscienza (simile a ciò che si verifica nei fenomeni di trance) e ad
aspetti quasi psicotici del giocatore compulsivo (perdita dell’esame di realtà).
49
Il cybercrime
Un crimine informatico è un fenomeno criminale che si caratterizza
nell'abuso della tecnologia informatica sia hardware che software, per la
commissione di uno o più crimini.
Tra i crimini informatici più frequenti si richiama:
• La frode informatica che consiste nell'alterare un procedimento di
elaborazione di dati con lo scopo di procurarsi un ingiusto profitto;
• Il falso in documenti informatici;
• Il danneggiamento di dati e programmi;
• Il sabotaggio informatico;
• L'accesso abusivo associato alla violazione delle misure di sicurezza del
sistema;
• L'intercettazione non autorizzata;
• La riproduzione non autorizzata di programmi protetti;
• Lo spionaggio informatico inteso come la divulgazione di informazioni
legate al segreto industriale o commerciale.
50
La gogna mediatica in rete
• Il web fornisce tante opportunità di comunicazione, crea connessioni tra le persone e amplifica il
potere di diffusione dei messaggi. Aspetti potenzialmente innovativi e positivi che, se non
controllati, possono avere risvolti molto negativi. Approcciarsi alla rete con superficialità è un
errore: quando mettiamo online materiali che ci riguardano, da una fotografia a un video, da un
indirizzo a una mail, dobbiamo essere consci che quei dati possono essere utilizzati da persone
malintenzionate per scopi poco leciti o essere manipolati.
• Al contempo, però, esiste un fenomeno parallelo: la diffusione di immagini private dal potenziale
denigratorio. Recenti casi di cronaca dimostrano come una fiducia malriposta, unita ad un
atteggiamento esibizionista e una superficialità nei rapporti, possano creare situazioni che sfuggono
di mano e si diffondono nei meandri del web.
• La gogna mediatica non è soltanto quel fenomeno di accanimento da parte della stampa e dei
giornalisti nei confronti di persone implicate in casi di cronaca, messi alla berlina ed esposti al
pubblico giudizio spesso senza filtri. Anche i social network sono, oggi, a tutti gli effetti un mezzo di
comunicazione e informazione e, pertanto, diventano palcoscenici sia per celebrare successi e
acclamare qualità positive che per distruggere la reputazione e infamare soggetti deboli.
Attenzione, dunque, all’IO digitale che creiamo di noi stessi, al controllo sulle informazioni che di
noi circolano sulla rete e, soprattutto, alle persone con cui condividiamo materiali che ci
riguardano.
• Il caso di Tiziana Cantone. «LA GOGNA MEDIATICA MI STA SPINGENDO AL SUICIDIO», I VERBALI
CHOC DI TIZIANA CANTONE, LA STUDENTESSA DI MUGNANO CHE SI E’ UCCISA DOPO LA
DIFFUSIONE IN RETE DEI SUOI VIDEO HOT: «LE PERSONE MI RICONOSCONO, TUTTO QUESTO MI
DEVASTA. NON HO PIU' FUTURO». I VIDEO RIMOSSI DALLA RETE RIAPPARSI IN DECINE DI FORUM.
51
• LE SPAM
Lo spamming, detto anche fare spam o spammare,
è l'invio di messaggi indesiderati (generalmente
commerciali o offensivi) ed è noto anche come
posta spazzatura (in inglese junk mail).Può essere
attuato attraverso qualunque sistema di
comunicazione, ma il più usato è Internet,
attraverso messaggi di posta elettronica, chat, tag
board, forum, Facebook e altri servizi di rete
sociale.
52
Bufale e catene di Sant’antonio
LE BUFALE in rete non sono i simpatici quadrupedi che ci consentono di
produrre, tra l’altro, l’ottima mozzarella ma dal termine hoax (bufala)
indicano quei messaggi e-mail contenenti comunicati, avvertimenti o
richieste di aiuto di contenuto fasullo e ingannevole, che attraverso
meccanismi di ingegneria sociale invitano ad essere rispediti al maggior
numero di persone, in modo da aumentarne la diffusione in maniera
esponenziale. Principalmente si tratta di leggende metropolitane, che
magari prendono spunto da fatti realmente accaduti, spesso riguardano
virus inesistenti che eseguirebbero fantasiose operazioni distruttive. La
leggenda urbana o leggenda metropolitana e’ in genere una leggenda
contemporanea che consiste in storie insolite e curiose raccontate dalla
gente, che acquistano credibilita’ passando di bocca in bocca. Si tratta di
ipotetici fatti normalmente presentati come realmente accaduti, ma
attribuiti quasi sempre a qualche altra persona. Spesso le persone che
inoltrano le leggende sono convinte della veridicita’ di quanto affermano,
inoltre gli argomenti descritti all'interno di questi racconti popolari sono
spesso divertenti e curiosi il che incentiva la voglia di diffonderli e
raccontarli ai propri conoscenti.
53
54
LE CATENE DI SANT’ANTONIO sono una forma
particolare di spamming, che spesso fa leva sui
buoni sentimenti delle persone che, spinte
ingenuamente dal desiderio di compiere una buona
azione, senza prima effettuare alcuna seria verifica
sul contenuto inviano copia del messaggio a tutti i
propri conoscenti; in tal modo possono arrivare ad
intasare i server di posta elettronica con migliaia di
messaggi inutili.
Molti utenti le inoltrano usando l'opzione CC per cui
queste catene viaggiano accompagnate da centinaia
di indirizzi, che gli spammer raccolgono e usano per
indirizzare i loro messaggi pubblicitari.
Phishing
• In ambito informatico si definisce phishing un tipo di
frode ideato allo scopo di rubare l'identita’ di un utente,
nonche’ una tecnica di ingegneria sociale utilizzata per
ottenere l'accesso ad informazioni personali e riservate
con la finalita’ del furto di identita’ mediante una nuova
forma di spamming (od anche tramite altre tecniche della
suddetta ingegneria sociale), opportunamente creato per
apparire messaggio di posta elettronica autentico.
• Es. messaggi e-mail di poste.it.
55
• Il neologismo phishing compare per la prima volta in un newsgroup
del 1996. Le prime vere e proprie e-mail di phishing, risalirebbero
solo al 2003, anno in cui nella penisola iberica vennero sferrati i
primi efferati colpi a noti istituti di credito, a societa’ di e-commerce
e ad istituti specializzati in strumenti di pagamento e credito al
consumo.
• L’espressione secondo alcuni deriva dalla storpiatura del verbo
inglese “to fish” che significa pescare utenti in rete per farli cadere
all’interno di trappole tese da incalliti e navigati truffatori mentre
per altri sarebbe una crasi, un collage di tre parole anglosassoni,
“password”, “harvesting” “fishing”, ad indicare la raccolta, attuata
pescando, di parole chiave e di codici d’accesso a servizi
economico/finanziari; infine, la “f” (“ph”) del vocabolo potrebbe
trarre origine da una variante del phone phreaking, il fenomeno
delle truffe attuate ai danni delle compagnie telefoniche negli anni
’70, mediante allacciamenti abusivi, con mezzi meccanici (non
informatici), direttamente alle linee del telefono per effettuare
chiamate senza pagarle.
56
Fine della terza lezione.
Grazie per l’attenzione e … buono studio.
57

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Laurea in infermieristica lezione 03 - informatica parte terza

  • 1. Laurea in Infermieristica – Università degli Studi “Federico II” - Napoli Corso SISTEMA DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI – SSD ING-INF/05 Lezione n. 03 – L’informatica parte III S.Agata dei Goti – Aprile/Maggio 2017 Ing. Roberto De Toma Dirigente UOC Tecnico Manutentiva ASL BN tel. 0824-308175 - fax. 0824-25527 e-mail robertodetoma@inwind.it 1
  • 2. Indice della lezione. Le principali utilità della rete. • La posta elettronica; • Mailing list; • Newsgroup o gruppo di discussione; • Netiquette; • Instant messenger; • La posta elettronica certificata; • Strumenti di conoscenza – Blog. • I social network: Facebook, twitter, linkedin, slideshare, instagram; I rischi e le distorsioni della rete. • Cyberbullismo; • Adescamento on line; • Pedopornografia on line; • Anoressia ed internet; • Dipendenza da internet; • Hikikomori; • Candy Girl; • Sextime; • Le ludopatie on line; • Il Cybercrime; • La gogna mediatica in rete; • Le spam; • Le bufale; • Le catene di Sant’Antonio; • Phishing e furti di identità; • La gogna mediatica della rete. 2
  • 3. La posta elettronica • La posta elettronica (e-mail o email, dall'inglese electronic mail) è un servizio Internet grazie al quale ogni utente abilitato può inviare e ricevere dei messaggi utilizzando un computer o altro dispositivo elettronico (es. palmare, cellulare ecc.) connesso in rete attraverso un proprio account di posta registrato presso un provider del servizio. • È una delle applicazioni Internet più conosciute e utilizzate assieme al web. La sua nascita risale al 1971, quando Ray Tomlinson installò su ARPANET un sistema in grado di scambiare messaggi fra le varie università, ma chi ne ha realmente definito il funzionamento fu Jon Postel. 3
  • 4. 4 • Rappresenta la controparte digitale ed elettronica della posta ordinaria e cartacea. A differenza di quest'ultima, il ritardo con cui arriva dal mittente al destinatario è normalmente di pochi secondi/minuti, anche se vi sono delle eccezioni che ritardano il servizio fino a qualche ora. Per questo ha rappresentato una rivoluzione nel modo di inviare e ricevere posta con la possibilità di allegare qualsiasi tipo di documento e immagini digitali entro certi limiti di dimensioni in byte.
  • 5. Mailing-list • La mailing-list (letteralmente, lista per corrispondenza, dalla lingua inglese; traducibile in italiano con lista di diffusione) e’ un sistema organizzato per la partecipazione di piu’ persone preventivamente e volontariamente registrate e unite da un interesse comune o ad un particolare argomento, in una discussione tramite email. • Con mailing list (ML) si intende altresi’ l’elenco di indirizzi di posta elettronica identificati mediante un unico nome. • Simile a newsgroup, con la differenza che i messaggi non rimangono affissi in un luogo per la consultazione comune, ma sono spediti individualmente ad ogni partecipante, la mailing list rappresenta una delle prime forme di interazione tra hacker. 5
  • 6. • Per inviare un messaggio a tutti gli iscritti, e’ normalmente sufficiente inviarlo ad uno speciale indirizzo e-mail (alias), che rispedisce la posta in ingresso a un elenco di sottoscrittori della mailing lista. • Ogni mailing list e’ sottoposta a particolari regole di comportamento (netiquette) a cui ogni iscritto deve attenersi. Generalmente i messaggi devono obbligatoriamente trattare di un particolare argomento, per generico che possa essere. • Molte mailing list sono moderate; in questo caso i messaggi inviati dagli iscritti vengono controllati da un moderatore prima di venire ritrasmessi agli altri iscritti. • Tecnicamente la mailing list e’ gestita da un apposito software, detto listserver, il cui compito e’ memorizzare una lista di indirizzi e-mail e inoltrare il messaggio destinato all'indirizzo cumulativo corrispondente alla lista a tutti i nominativi iscritti. • Esistono oggi in rete servizi gratuiti semplici ed affidabili per gestire e archiviare le mailing list, come Yahoo! Gruppi e Google Gruppi: l'iscrizione e la rimozione di un indirizzo dalla lista puo’ essere effettuata manualmente dall'amministratore, o direttamente dai membri tramite procedure automatiche, via web o via posta elettronica. 6
  • 7. Newsgroup o gruppo di discussione • Un newsgroup e’ uno degli spazi virtuali creato su una rete di server interconnessi (storicamente una sottorete di internet USENIX network o piu’ semplicemente Usenet) per discutere di un argomento (topic) ben determinato. In italiano a volte viene utilizzato il termine gruppo di discussione. • Collegandosi ad Internet a una sorta di “stanza delle bacheche” (news server) che raccoglie i vari Newsletter Group (NG). • Di norma ciascun newsgroup ha un manifesto (charter) che aiuta a comprendere quali sono gli argomenti oggetto di discussione. La netiquette, su Usenet, sconsiglia di inviare articoli fuori tema e suggerisce di seguire per qualche tempo un newsgroup prima di iniziare a scrivere. • Esempio OUIshare collegato a facebook. 7
  • 8. Netiquette • La netiquette, parola derivata dalle parole della lingua francese e’ tiquette (buona educazione) e net (rete) o network, e’ un insieme di regole che regolano il comportamento di un utente su un newsgroup, mailing list, forum o e-mail in genere. • Il rispetto della netiquette non e’ imposto da alcuna legge, e si fonda su una convenzione ormai di generale condivisione. • Sotto l’aspetto giuridico, la netiquette e’ spesso richiamata nei contratti di fornitura di servizi di accesso da parte dei provider. • Il mancato rispetto della netiquette comporta una generale disapprovazione da parte degli altri utenti della Rete, con isolamento del soggetto "maleducato" e talvolta la sospensione di alcuni servizi utilizzati. 8
  • 9. Instant messager • Un sistema di instant messaging (messaggistica istantanea) e’ un sistema di comunicazione client- server che consente di scambiare in tempo reale, fra utenti connessi in rete, frasi e brevi testi; • E’ differente dalla e-mail perche’ lo scambio e’ istantaneo; • inoltre, spesso vengono offerti anche altri servizi oltre al semplice invio di messaggi; • Esempio messenger di facebook. 9
  • 10. • Ad esempio se un utente contattato non e’ connesso in quel momento, il server lo memorizza per alcune ore e lo recapita all'utente chiamato appena questi si connette, se lo fa entro il tempo limite. • I software di instant messaging si sono diffusi rapidamente e i maggiori, come ICQ, MSN e Yahoo, raccolgono ormai la maggior parte degli utenti. 10
  • 11. Posta elettronica certificata La posta elettronica certificata in generale consente di inviare messaggi: • Con piena validità giuridica e legale per i casi previsti dalla normativa; • Con la garanzia di data ed ora di accettazione e consegna del messaggio nonché l’integrità del contenuto. Il servizio di PostaCertificat@ è un servizio di comunicazione elettronica tra Cittadino e Pubblica Amministrazione. Il servizio è offerto a titolo gratuito e si rivolge: • a tutti i cittadini italiani maggiorenni (anche se residenti all'estero); • a tutti i cittadini maggiorenni di nazionalità straniera residenti nel territorio italiano in possesso di un Codice Fiscale e, nel caso di cittadini extra-UE, di permesso di soggiorno. 11
  • 12. 12 Attraverso la PostaCertificat@ ogni cittadino può dialogare in modalità sicura e certificata con la Pubblica Amministrazione per: • richiedere/inviare informazioni; • inviare istanze/documentazione; • ricevere documenti, informazioni, comunicazioni. Il servizio PostaCertificat@: • fornisce tutte le garanzie di una posta elettronica certificata; • permette di dare ad un messaggio di posta elettronica la piena validità legale nei casi previsti dalla normativa; • garantisce data e ora riferiti all'accettazione e alla consegna del messaggio e l'integrità del contenuto trasmesso.
  • 13. Strumenti di conoscenza: Blog Il blog e’ il Web, in una delle forme che la ragnatela sa assumere. * Il termine blog - stante ad indicare un diario personale in rete - e’ la contrazione di “web log” (“traccia su rete”), termine creato nel 1997, successivamente troncato nel 1999 con la frase “we blog”, dando origine al verbo “to blog” (ovvero: bloggare, scrivere un blog). • Il web nasce e si sviluppa per fornire contenuti agli utenti della rete ma il problema grosso, almeno agli inizi, e’ che solamente gli esperti riescono ad implementare le pagine web. Il linguaggio html non e’ alla portata di tutti, l’impaginazione dei contenuti e’ riservata a chi sa imbrigliarli, il rapporto quindi era ed e’ ancora per la gran parte dei siti di uno a molti. Il blog supera questi limiti: grazie ad esso si puo’ facilmente pubblicare online con poche o scarse competenze sull’html. • Il fenomeno nel 2001 e’ divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog: la struttura e’ costituita, solitamente, da un programma di pubblicazione guidata che consente di creare automaticamente una pagina web (anche senza conoscere necessariamente il linguaggio HTML; questa struttura puo’ essere personalizzata con diversi templates) in cui pubblicare storie, informazioni e opinioni in completa autonomia nel concetto democratico di “condivisione” dei contenuti: per ogni articolo i lettori possono scrivere in tempo reale i propri commenti e lasciare messaggi all'autore; • Potete visionare il blog creato da me all’indirizzo www.rdetoma.simplesite.com . 13
  • 14. • All'interno del blog ogni articolo viene numerato e puo’ essere indicato univocamente attraverso un permalink, ovvero un link che punta direttamente a quell'articolo. • Il blogger e’ colui che scrive e gestisce un blog, mentre l'insieme di tutti i blog viene detto blogsphere (blogsfera o blogosfera). • I blog si presentano aggiornati piu’ o meno quotidianamente, caratterizzati da un schema sempre presente, anche se diverso nelle apparenze: • I messaggi vengono chiamati post, e vengono elencati in ordine di tempo, con l’ ultimo messaggio inviato che appare in lista alla colonna. • L’utilizzo del blog si e’ diviso in due settori principali: il diario personale e le notizie di interesse generale. Nel primo caso il blog viene usato per mettere online giorno per giorno storie personali, dando la possibilita’ di commentarle agli altri utenti. 14
  • 15. • I Blog si distinguono in: blog personale (categoria piu’ diffusa, spesso in tema di umorismo e satira); blog di attualita’ (diffusa tra i giornalisti), blog tematico (diffuso tra persone con interessi in comune), blog directory (raccolta di link); photoblog (su cui vengono pubblicate foto invece che testi), blog vetrina (pubblicati vignette, fumetti, video amatoriali), blog politico (tra i politici per far conoscere i loro programmi elettorali e per poter stabilire un contatto piu’ diretto con la gente), urban blog (riferiti ad una entita’ territoriale definita), Watch blog (in cui vengono criticati quelli che l'autore considera errori in notiziari on-line), m-blog (utilizzati per pubblicizzare le proprie scoperte musicali attraverso la pubblicazione di mp3, vlog (utilizza filmati come contenuto principale), audio Blog (pubblicati attraverso il Podcasting) e nanopublishing (monotematico, contenuto leggero e scritto a piu’ mani). 15
  • 16. I social network Cosa sono i social network. Un servizio di rete sociale, social network (dall’inglese social network service), è un servizio offerto mediante Internet, tipicamente fruibile in maniera del tutto gratuita tramite World Wide Web o apposite applicazioni per dispositivi mobili, il cui unico scopo è quello di facilitare la gestione dei rapporti sociali consentendo la comunicazione e la condivisione di contenuti attraverso semplici frasi scritte, collegamenti vari, brani musicali, immagini o anche video. A cosa servono i social network I social network, nati alla fine degli anni novanta e divenuti molto più popolari nel decennio successivo, permettono agli utenti che li usano di creare un appropriato profilo utente, di organizzare una lista di persone con cui rimanere in contatto, di pubblicare un proprio flusso di aggiornamenti, e volendo, di accedere anche a quello altrui (quest’ultimo aspetto dipende però sia dal social network in questione, sia dalle opzioni di privacy che si scelgono). Come si usano i social network. innanzitutto va costruito il proprio profilo personale partendo da informazioni basilari, nome, cognome e indirizzo email privato, fino ad arrivare ai propri interessi e alle proprie passioni, alle esperienze di lavoro passate e alle relative referenze. A questo punto è quindi possibile invitare i propri amici a far parte della propria rete virtuale, i quali a loro volta possono incominciare a fare lo stesso, cosicché ci si trova ad allargare la cerchia di contatti con gli amici degli amici e così via idealmente fino a comprendere tutta la popolazione del mondo (a tal proposito esistono comunque dei ben precisati limiti). 16
  • 17. FacebookIl nome “Facebook” (che in italiano si traduce letteralmente con “Faccialibro” ovvero «Libro dei volti» - annuario scolastico delle università americane) prende spunto dalla tipica abitudine in voga presso le università statunitensi di costituire un elenco di tutti gli studenti iscritti con il nome e la relativa foto che li identifica. Questa usanza serve a facilitare la socializzazione tra gli studenti. Il funzionamento di Facebook è ormai noto a tutti. • Tramite iscrizione (gratuita) al sito, gli utenti registrano i propri dati personali. La data di nascita va inserita obbligatoriamente per l’accesso a quei contenuti che sono permessi in base all’età anagrafica e per garantire una maggiore autenticità (anche se questo non preserva dal rischio di imbattersi in profili “ad hoc” creati apposta per mascherare la propria identità). • Dopo la registrazione, completa di tutti i dati, si può creare un profilo personale. Questo è il primo passo per “esistere” in Facebook e avere la possibilità di aggiungere “amici” nella propria rete, scambiare messaggi, utilizzare la chat per comunicare in maniera istantanea. Facebook è una immensa rete virtuale che avvicina e mette in contatto persone che condividono gli stessi interessi, lo stesso luogo di lavoro, l’università, la scuola. Cosa si può fare con Facebook? • Su facebook è possibile contattare (aggiungere come amici) colleghi, amici, parenti e scambiarsi messaggi, appuntamenti, immagini, e video. Non c’è limite alla condivisione. Contattare le persone che conosciamo è facilissimo: il potente motore di ricerca interno permette di trovare chiunque in pochi secondi, anche solo digitandone nome e cognome. Se si vuole è possibile importare la propria rubrica di indirizzi email: i nostri contatti saranno importati in maniera del tutto automatica e invitati ad aggiungersi al nostro network. • Così come è possibile aggiungere ai propri amici gente che si conosce per davvero è possibile anche farsi nuovi amici: in questo sempre il potente motore di ricerca permette di selezionare gli utenti per città, religione e interessi (anche politici). Se il nostro ”add” viene accettato si può cominciare a chattare attraverso la chat interna. • Una volta creato il nostro network è possibile sfidare i nostri amici anche attraverso videogames. 17
  • 18. • Esistono le applicazioni, o meglio, la pubblicità che è possibile inserire nelle applicazioni create o il mercatino online. • L’enorme rete di contatti che ognuno di noi può creare su facebook può tornare davvero utile se si sta cercando lavoro: i tuoi amici potrebbero anche essere titolari di aziende in cerca di nuovi contatti lavorativi e/o dipendenti. Completare al meglio il proprio profilo, segnalando master, lauree, diplomi, esperienze lavorative, ecc... Può essere un volano non indifferente. • Le agenzie di comunicazione e chi si occupa di Web Marketing non hanno perso tempo: facebook è un’ottima piattaforma per campagne di marketing (virale o meno) ed è possibile (attraverso la creazione di gruppi dedicati ad esempio) convogliare in poco tempo centinaia di utenti verso un obiettivo prestabilito, utilizzando sia testi che immagini, video o altri contenuti multimediali, se non intere applicazioni create ad hoc. • La pubblicità su facebook poi è completamente targettizzabile a seconda dell’età degli utenti, della loro provenienza e dei loro gusti personali: una manna dal cielo per chi progetta campagne di advertising online. • Altro aspetto da non sottovalutare: facebook è ben indicizzato da Google. In Internet sono molte le guide che insegnano a fare SEO (search engine optimization) direttamente sul social network. • Torniamo al facebook pensato come passatempo: una delle applicazioni più usate di facebook è quella per la gestione degli eventi: è possibile indicarne luogo, informazioni relative all’evento ed è possibile invitare i propri contatti (e se questi non sono pigri possono dare conferma della loro presenza o meno) i più attivi pianificano il proprio calendario di uscite direttamente su facebook oramai: tra tutti gli eventi postati dagli utenti c’è sempre qualcosa di interessante in zona se si fa una ricerca. • Facebook ha anche un lato umanitario: con "Cause" puoi donare piccole somme di denaro per aiutare chiunque: dalla persona che fa una colletta per comprare l’automobile arrivando ad Amnesty International ed Emergency. Quasi tutte le associazioni benefiche hanno una pagina su facebook e se sei volontario per una qualche associazione anche tu puoi raccogliere fondi attraverso facebook. Per concludere: facebook è talmente modulare, espandibile, vasto, pieno di utenti... Che non esistono limiti a quel che si può fare attraverso la sua piattaforma. 18
  • 19. Twitter Twitter è un servizio gratuito di rete sociale e microblogging che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri (definizione di Wikipedia). Tuttavia 284 milioni di utenti attivi in tutto il mondo, di cui l’80% sempre collegato tramite mobile e 500 milioni di tweet al giorno, meritano qualche parola in più. Come su Facebook o Google+ e su ogni Social Network i post vengono pubblicati in tempo reale, eppure Twitter ha qualcosa di diverso, è essenziale, diretto, ed è stato costruito attorno alle notizie e non attorno alle relazioni. Gli strumenti di ricerca ti permettono di trovarle subito. Ti permettono di seguire chi parla di argomenti che a te interessano. 19
  • 20. Una sola notizia, tutti i punti di vista. Non si parte da una persona per generare una discussione, quanto piuttosto dalla notizia in sè. • Su facebook quando si parla di qualcosa o si esprime un parere, può generarsi una discussione. Questa sarà, comunque, influenzata dall’amicizia che lega chi partecipa alla discussione (e normalmente sei amico o conosci bene la persona visto che vedi la sua notizia comparire nella tua bacheca) con un risultato che potrebbe essere più o meno falsato o quantomeno condizionato e «limitato» nella sua ampiezza di vedute. • Su Twitter vuoi cercare un fatto di cronaca? Usi lo strumento di ricerca e vedrai chiunque nel mondo stia parlando di quell’argomento, senza la necessità di conoscerlo. • E’ un colpo d’occhio sulla notizia estremamente diverso, più rapido anche perché non sporcato da immagini che spesso nulla hanno a che vedere con la notizia stessa. Questa immediatezza rende Twitter uno strumento estremamente godibile per la caccia alle notizie. • Questa tipo di discussione “molti a molti” lo rende il Social Network di maggior valore per giornalisti, blogger e chiunque abbia fame di novità. • Su Twitter segui chi parla delle cose che ti interessano. Si creano legami legati agli interessi in comune piuttosto che al fatto di conoscersi. Su Twitter nascono amicizie di tipo diverso rispetto a Facebook. • Conoscere persone su Twitter è quasi sempre interessante poichè si parte da argomenti e passioni in comune. 20
  • 21. • Un altro dei motivi che rende Twitter particolarmente utile è dato dalla gestione delle liste. Ogni contatto può, infatti, essere aggiunto a liste che si possono considerare come “contenitori di argomenti simili”. Pertanto quando si vuol essere aggiornati su argomenti di interesse, si può selezionare la lista precedentemente creata e vedere tutti i contatti che normalmente parlano di quell’argomento. • E’ un modo rapidissimo per scremare al volo l’elenco dei contatti e vedere subito gli aggiornamenti a cui la lista fa riferimento. • Usare le liste significa scoprire tutta la potenza di Twitter. Attraverso le liste sarà possibile passare immediatamente dagli argomenti di lavoro a quelli ludici, dai libri alla gestione dei blog o di qualsiasi altro argomento di interesse. Twitter e gli HashTag (#) • Twitter lavora con messaggi da 140 caratteri. Potrebbero sembrare pochi per creare post articolati e complessi. In realtà sono fin troppi per dare il succo, il nocciolo della notizia. • Il sunto, l’obiettivo diretto, la chiarezza: tutte prerogative fondamentali per fare una grande comunicazione. E per sottolineare una parola o un concetto, per essere parte di una discussione più ampia ecco comparire un semplice carattere: appunto il # (chiamato in Twitter HashTag). • Ogni parola o insieme di parole-tutte-attaccate può essere preceduto da un hashtag. In questo caso il termine potrà essere oggetto di attenzione da parte di altre persone facendo comparire il tweet nei risultati della ricerca. Provate per esempio a ricercare #blogtips, oppure #eBook per capire cosa intendo. • Non esiste un Social Network migliore di un altro, ce ne sono talmente tanti che ciascuno può usare quello che preferisce a seconda di cosa voglia farci. Come al solito è importante conoscerli bene, senza fermarsi solo allo strato superficiale perchè di solito sono tante le sorprese e le soddisfazioni riservate a chi persevera. • Ed ecco un suggerimento di estremo valore: gli hashtag sono le discussioni. Vuoi fare conoscere il tuo parere? Inserisci il tuo tweet dentro la discussione specifica. E’ il modo più rapido per far capire quello che sai, quello che fai e come lo fai. 21
  • 22. 22 Come funziona Twitter? • Twitter è un servizio semplice: di base quello che puoi fare è scrivere un messaggio di testo lungo 140 caratteri. Ma questa che appare a prima vista come la sua più grande limitazione lo rende in effetti un covo di genialità. Infatti per esprimere il concetto devi trovarne la sintesi. • Twitter è una lavagna su cui chiunque può scrivere; • Ogni post è generalmente pubblico e può essere visto da chiunque; • Ogni post si chiama tweet, ogni tweet è una notizia; • Ogni notizia apparirà in ordine cronologico inverso (la più nuova in alto) nella sezione cronologia; • Per postare un tweet (cinguettio) utilizzate la casella Che c’è di nuovo? Following e followers • Twitter è anche un Social Network con cui costruire relazioni con altre persone. • L’insieme delle pubblicazioni di una persona rappresenta il canale di quella persona. • Possiamo decidere in ogni momento se seguire o smettere di seguire un certo canale (following). • Anche gli altri possono fare la stessa cosa con noi. Le persone che ci seguono sono i nostri followers. • Following e Followers sono sempre visibili sul pannello a sinistra. Seguire e farsi seguire • Utilizzate la casella di ricerca per trovare l’argomento desiderato. La cronologia mostrerà i risultati. • Cliccare sul testo della notizia in cronologia la mostrerà in dettaglio. • Cliccando invece sul nome dell’autore o sulla sua foto in miniatura otterremo informazioni su di lui e sul suo canale. • Per seguirlo cliccare sul pulsante Segui, sposta il mouse su following (comparirà smetti di seguire) per non seguirlo più.
  • 23. Partecipare a una discussione • La notizia è l’essenza di Twitter, partecipare a una discussione è il modo migliore per valorizzarla e arricchirla di contenuti e dettagli. • Passando con il mouse sopra ai tweet li evidenzi. Compariranno alcuni pulsanti: rispondi, retweet, preferito. • Cliccando su rispondi risponderai in modo pubblico all’autore del tweet originale. • Cliccando su retweet rilancerai ai tuoi follower un tweet che ritieni molto interessante e contribuirai così a diffonderlo. • Cliccando su preferito salverai il tweet nei tuoi preferiti, per trovarlo in modo agevole in futuro. • Ad ogni risposta comparirà una @ seguita dal nome dell’autore: è il concetto di menzione. Messaggi privati e menzioni • Su Twitter è possibile inviare un messaggio privato – DM: Direct Messages – solo alle persone che ti seguono (follower); • Di conseguenza puoi ricevere messaggi privati solo da persone che stai seguendo; • Scrivendo una @ seguita dal nome dell’autore in qualsiasi parte del tweet si menzionerà l’autore del tweet; • Twitter avviserà chiunque per ogni menzione ricevuta; • Tutte le menzioni ricevute compariranno nella sezione @Connetti dell’interfaccia (il menu in alto); 23
  • 24. 24 Tendenze, Suggerimenti e HashTag • Su Twitter si parla di tutto e si organizza di tutto: notizie, discussioni, dirette di eventi, incontri, business; • L’interfaccia permette di seguire gli argomenti più chiacchierati: sono le tendenze (visibili sul pannello di sinistra); • A destra la sezione dei suggerimenti: osserva chi seguire per avere una lista di persone che parlano dei nostri stessi argomenti; • La sezione dei suggerimenti è davvero molto utile per scoprire argomenti interessanti: Conclusioni • Twitter è una piattaforma di microblogging con funzionalità di social network; • Il suo essere essenziale, la sua vocazione naturale alla notizia ne fanno uno dei social network più amati.
  • 25. Linkedin LinkedIn è una piattaforma diversa dai social network "generalisti". Con un target ben definito, ovvero il mondo professionale, è un potente strumento per allacciare rapporti lavorativi. A differenza di Facebook, non è il profilo delle proprie "bravate" a fare la differenza, ma il curriculum delle esperienze di lavoro che possono essere arricchite da segnalazioni da parte dei colleghi presenti, costituendo così una fitta rete di contatti. LinkedIn può essere usato per conoscere, tramite un contatto condiviso, il caporedattore di un giornale dove si desidera lavorare; per allargare il proprio bacino di business entrando in contatto con altri professionisti del settore o semplicemente per avere una vetrina 2.0 molto più funzionale di un semplice curriculum cartaceo. Collegandosi alla pagina principale: http://www.linkedin.com è possibile iscriversi inserendo i propri dati personali. LinkedIn non è un “curriculum online”. Compilare il profilo e aspettare la chiamata delle aziende è quasi del tutto inutile. Sulla piattaforma dovete avere un approccio proattivo. Preso atto di ciò, proviamo a comprendere bene come si utilizza la piattaforma in modo efficace. 25
  • 26. Il portale è molto intuitivo e permette la creazione del proprio spazio in maniera agevole e ordinata, offrendo un'esperienza di navigazione migliore rispetto ai social network generalisti. L'inserimento di posizioni lavorative è automatico, piuttosto il resoconto è la parte che merita più attenzione. L'ideale sarebbe costruirlo intorno alle proprie esperienze e competenze, mettendo in risalto le più significative. Magari chi visita la pagina si soffermerà a leggere il resoconto in quanto non ha tempo di visionare nel dettaglio le mansioni svolte. L'obiettivo è proprio quello di catturare l'attenzione di quell'attimo. 26
  • 27. • Un elenco di indicazioni per utilizzare LinkedIn concretamente: 1. Il social network dev'essere usato unicamente per lo scopo originario. In altre parole, il primo consiglio è quello di non intendere il proprio spazio su LinkedIn come se ci si trovasse su Facebok. 2. Non trasporre esattamente il proprio CV. Va bene la professionalità ma non l'essere asettici. Come prodotto del Web 2.0, il social network predilige un approccio dinamico. 3. Se si hanno siti Web o blog è una buona idea linkarli, in modo tale da far trasparire le proprie passioni. E poi a livello SEO (Search Engine Optimization), il proprio sitoblog ne gioverebbe data l'ottimizzazione di LinkedIn. 4. Aggiornare frequentemente il profilo e collegare un account Twitter forte di interventi significativi rende il proprio spazio vivo e appetibile per "i cacciatori di teste" delle Risorse Umane. 5. Le connessioni e i Gruppi ai quali ci si iscrive sono la base. Questa volta non si tratta di fare a gara a chi ha più "amici" o si iscrive a più pagine fan simpatiche. 6. Non aggiungere mai persone che non si conoscono ed evitare di iscriversi ai Gruppi di discussione se si sa di non poter partecipare. 7. Assolutamente da evitare tematiche religiose, politiche eo tenere un comportamento poco professionale nelle discussioni aperte dai Gruppi. 8. Ricordarsi che la costanza a medio-lungo termine paga. Il social network ha un bacino di utenza in espansione e farsi trovare pronti e con una buona visibilità è già un passo avanti. 27
  • 28. LinkedIn è uno strumento ancora più potente in mano a un professionista dei media. La possibilità di riallacciare rapporti lavorativi e di partecipare a Gruppi di discussione ad hoc è il metodo migliore per fare Pubbliche Relazioni, delle quali si nutre il mestiere del giornalista. Inoltre, in un mondo mediatico in piena rivoluzione, mostrarsi con le proprie carte (virtuali) in regola è un grande vantaggio. Il sistema delle segnalazioni, oltre a essere molto intuitivo, è forse attualmente l'unico canale di sbocco in un settore saturo. Insomma, l'utilizzo non può che giovare al giornalista. Il Web ha dato al giornalista, e al professionista in generale, la possibilità di farsi conoscere su scala globale. Ma per chi si accontenta del locale, può stare tranquillo, da qualche tempo LinkedIn è disponibile anche in italiano, con una community in piena espansione nella Penisola. 28
  • 29. • Ora che avete una base di collegamenti (motore) servono i contenuti perché si attivino (benzina). La home page, ovvero le notizie provenienti dagli account che avete collegati su LinkedIn, funziona in modo singolare. Potete postare un messaggio di stato, un link o una foto, proprio come fareste su Facebook, ma cosa succede dopo? Vediamo come funziona! Dopo aver postato, un utente a voi collegato vede il vostro contenuto, lo reputa interessante e vi premia mettendo un banalissimo like (consiglia). Questa piccola e quasi insignificante azione, che su Facebook non ha praticamente impatto, su LinkedIn ha un effetto moltiplicatore della visibilità. Su LinkedIn “i post da te consigliati (o commentati) verranno condivisi con la tua rete“, come ha ammesso la stessa piattaforma. Questo significa che, per ogni like che fate o che ricevete su un contenuto, quest’ultimo viene mostrato a chiunque sia collegato con chi ha interagito con esso. Per rendervi più facile la comprensione, se conoscete Twitter, considerate che un like (commento o condivisione) su Linkedin equivale ad un retweet. 29
  • 30. • Queste informazioni dovrebbero far capire che l’idea che “se faccio un bel profilo, mi impegno ad aggiungere tutti i collegamenti che posso e posto contenuti capaci di creare engagement (stimolare il pubblico ad interagire) ottengo più visibilità in un giorno di quella che potrei ottenere non facendo nulla per un anno”. Infatti è proprio così! • Linkedin è uno strumento complesso e articolato. Se ben utilizzato può dare grandi soddisfazioni in campo professionale e lavorativo. 30
  • 31. SlideshareSlideshare è una applicazione web in cui tutti possono caricare, condividere i propri documenti, nonchè visualizzare e scaricare quelli degli altri utenti. ... Al di là del nome, non solo le slides e le presentazioni possono essere condivise, ma ogni tipologia di documento. Tra docenti, esperti e liberi professionisti è sempre più diffusa l’abitudine di pubblicare le slide delle proprie lezioni o dei propri meeting. Slideshare, è una piattaforma pensata per la condivisione di Power Point in cui ogni utente può caricare, pubblicare e consultare slide e presentazioni professionali. Slideshare non è diverso alle altre piattaforme di condivisioni di contenuti multimediali, come ad esempio Youtube: in home page troviamo una selezione di Power Point interessanti o molto popolari; ogni utente registrato ha un suo spazio su cui poter pubblicare le proprie presentazioni e salvare quelle preferite; ogni risorsa può essere commentata dagli utenti registrati e condivisa tramite Facebook, Twitter o il proprio blog personale; possiamo trovare molto materiale di nostro interesse tramite il motore di ricerca interno di Slideshare, specificando delle appropriate parole chiave, oppure tramite la funzione “browse” che permette di esplorare le presentazioni più popolari organizzate per categorie. 31
  • 32. Instagram Instagram è un'applicazione mobile gratuita e un social network fotografico. Permette di scattare fotografie e di condividerle instantaneamente anche su altri social media. Sin dal suo esordio, nell’ottobre 2010, ha conosciuto una enorme popolarità e la sua ascesa sembra non volersi fermare. Ad oggi sono oltre 130 milioni gli utenti Instagram a livello mondiale. Inizialmente solo per iPhone e mondo Apple, da meno di un anno anche per Android, è recentemente approdata anche sul web con la versione desktop. 32
  • 33. • Come in altri social media, anche su Instagram è necessario presentarsi nei 150 caratteri a disposizione e parlare un po’ di sè. Le persone vogliono sapere chi sta dietro le foto e quali siano le passioni, lo stile di vita e conoscere altri canali in cui si è presenti (blog, Twitter, Facebook). Per completare, ovviamente, bisogna inserire una foto profilo in modo da essere facilmente trovabili dagli amici o nuovi followers. Si può in ultimo decidere se mettere il profilo pubblico o privato, ma nel secondo caso non sarà possibile vedere le foto senza autorizzazione, il che potrebbe ridurre la possibilità di essere conosciuti. • Un click sul bottone principale è sufficiente per scattare una foto scegliendo se puntare l’obbiettivo su ciò che si ha di fronte oppure volgendolo verso sè stessi. Tutti gli utenti, anche senza essere esperti, possono diventare autori di scatti creativi aggiungendo uno dei venti filtri a disposizione e trasformare le immagini con effetti che ricordano anche le vecchie Polaroid. • Una volta aver dato sfogo al proprio estro creativo con i filtri, la fotografia si può condividere su altri social network (Facebook, Twitter, Tumblr, Flickr.) e aumentare così la sua visibilità e generare interazione. Sfruttando gli hashtag è possibile categorizzare la propria foto per argomento e renderla ritrovabile ad esempio all’interno di una community di appassionati che raccoglie le proprie foto basandosi su una parola chiave dedicata. Recentemente instagram ha introdotto i tag nelle foto, prendendo esempio da Facebook e consentendo così agli utenti di “taggare” i propri amici nelle foto, ossia “etichettare” la foto con i nomi degli amici fotografati. 33
  • 34. • Instagram ha catalizzato attorno a sé appassionati di fotografia e social media che hanno creato delle vere e proprie community di addicted dell’applicazione. Le community organizzano regolarmente contest e grandi raduni nelle città principali di tutto il mondo, Italia compresa. • Come spesso accade per i social media, i primi ad utilizzarli sono i consumatori, ma molti brand colgono presto l’occasione per utilizzarli come efficaci strumenti di marketing. Così, le aziende che realizzano prodotti con un forte impatto visivo hanno da subito compreso le enormi potenzialità del photosharing di Instagram, applicandole ad azioni di marketing visivo. Attraverso i loro profili pubblicano immagini che rappresentano le passioni e il life- style che ruota attorno alla personalità del brand e degli utenti/clienti. Tra le case automobilistiche, ad esempio, la tedesca Audi con quasi 500 mila followers sfrutta Instagram per mostrare la bellezza e la potenza delle proprie auto. Instagram è poi l’applicazione perfetta per fashion brand. Innanzitutto perché a livello generale le donne sui social network sono più presenti e attive rispetto agli uomini. E poi, in particolare su Instagram, il target femminile adora fotografarsi per mostrare il proprio look, al punto da generare la nascita del cosiddetto fenomeno delle #selfies, gli autoscatti in cui donne e ragazze si fotografano allo specchio. Nell’ambito dei fashion brand citiamo Guess, da molti considerato il numero 1 su Instagram, che condivide con i followers scatti delle proprie testimonial e i backstage fotografici. • La popolarità e il successo di Instagram hanno permesso inoltre la nascita di altre applicazioni correlate come Instaplace e InstaWeather che permettono di scattare foto e far sapere ai contatti luogo e condizioni atmosferiche in cui ci si trova. Oltre a queste Webstagram, una versione web di Instagram precedente all’uscita ufficiale della versione web dell’originale, Postagram che consente di creare cartoline, Printstagram per creare poster, mini stampe o libri in miniatura, StickyGram per creare magneti per il frigo e infine Canvas Pop per trasformare le foto scattate con Instagram in foto stampate con tanto di cornice e quadretto. 34
  • 35. “Internet ha riaperto i giochi ma li ha anche confusi: lo struscio elettronico consente i bluff dei vigliacchi e le bugie dei mitomani.” Massimo Gramellini (giornalista). 35
  • 36. I rischi e le distorsioni della rete • I principali rischi per i giovani internauti si presentano sottoforma di materiale pornografico, messaggi offensivi e minacciosi, immagini provocanti e imbarazzanti, contenuti pericolosi o ancora richieste di sesso online e pedopornografia. Esperienze e situazioni che possono influenzare e segnare profondamente un ragazzo nei suoi atteggiamenti futuri. Di seguito una breve presentazione non esaustiva dei pericoli che si possono incontrare in rete. 36
  • 37. Cyberbullismo Con questo termine si identificano le azioni aggressive ed intenzionali, eseguite, attraverso strumenti elettronici (sms, mms, immagini, foto o video clips, chiamate telefoniche, e-mail, chat rooms, istant messaging, siti web), da una persona singola o da un gruppo, che mirano deliberatamente a far male o a danneggiare un coetaneo che non può facilmente difendersi e che si ripetono nel tempo, protraendosi per settimane, mesi o talvolta anni. 37
  • 38. Nel settembre del 2015 si toglie la vita a soli 26 anni il giovane carrozziere Andrea Natali di Borgo D'Ale, vicino Vercelli. Tutta colpa del cyberbullismo di cui è stato una delle tante vittime. Si è impiccato al soffitto nella sua abitazione, non ne poteva più di essere preso in giro. Tutto ha inizio il 22 Ottobre 2013. Andrea torna a casa dal lavoro fuori di senno in preda ad una grave crisi di nervi. Non ha voluto più tornare in carrozzeria per la paura di trovarsi davanti i suoi colleghi di lavoro che lo tormentavano continuamente. Solo una persona era stata indagata. Non usciva più solo da casa, voleva essere sempre accompagnato perché aveva paura di essere schernito dalla gente del paese che aveva visto tutto. Nel 2014 ha subito altri atti di cyberbullismo, è stato preso e gettato nel cassonetto della spazzatura con una busta in testa. Mentre lo deridevano filmavano tutto, per poi postarlo su una pagina Facebook, creata appositamente, visibile a tutti. Secondo gli psicologi Andrea era esasperato, era sprofondato nella depressione più nera. Grazie all'aiuto dei suoi genitori e della sua psicologa, è riuscito a denunciare alla polizia postale di Biella ciò che era accaduto, la quale è riuscita a rintracciare i video e le immagini postate da un suo ex collega su YouTube e Facebook e ad eliminare la pagina. Andrea si è suicidato non riuscendo a sopportare tutto ciò che è accaduto negli anni passati, ha scelto con drammatica e rassegnata convinzione di togliersi la vita. 38
  • 39. Adescamento online (Online grooming) Indica il tentativo di un adulto di avvicinare un minore in rete e, una volta ottenuta la sua fiducia, parlare con lui di sesso, ottenendo foto, video e cercando di arrivare ad un incontro reale. 39
  • 40. Pedopornografia online Materiale pedopornografico (foto, video, racconti che hanno come protagonisti minori) diffuso e pubblicizzato tramite la rete. 40
  • 41. Anoressia e internet, siti pro-ana, pro-mia Siti Internet in Italia che inneggiano all’anoressia. L’aspetto più preoccupante è che in questi siti l’anoressia e la bulimia sono presentati come una scelta individuale, assolutamente positiva, che altre persone possono condividere, anziché come un disturbo che può portare a gravissime conseguenze. 41
  • 42. Dipendenza da internet L’inadeguato utilizzo della Rete può indurre in una situazione di dipendenza psicologica con conseguenti danni psichici e funzionali per il soggetto. I.A.D. (Internet Addiction Disorder) indica la sigla psichiatrica con cui si definisce tale patologia; l’internet Addiction Disorder si manifesta sotto forma di sintomi astinenziali e di intolleranza. La dipendenza può essere anche nei riguardi di particolari attività che si svolgono online: chat, sesso, gioco, social network. 42
  • 43. Hikikomori Anche in Italia si sta ormai diffondendo il fenomeno degli hikikomori, ragazzi molto intelligenti ma timidi, introversi, che di fronte alle difficoltà di tutti i giorni preferiscono chiudersi a riccio ed isolarsi. Molti scelgono una forma di reclusione totale, mantenendo un unico legame con il mondo esterno: quello che offre il loro pc attraverso internet. 43
  • 44. Candy Girl Ragazze minorenni che con un atteggiamento spregiudicato e spesso inconsapevole delle conseguenze, barattano proprie foto e video di nudo in cambio di soldi o ricariche del cellulare. Il tutto viene visto come un gioco innocente ma redditizio, che però aumenta e sostiene il mercato della pedopornografia. 44
  • 45. Sexting L’invio di messaggi sessualmente espliciti o immagini inerenti al sesso, principalmente tramite smartphone, ma anche tramite altri mezzi informatici. I rischi legati alla pratica del sexting fanno riferimento al cyberbullismo (minacce, ricatti, diffamazione…) e, se praticato da minorenni, diffusione di materiale pedopornografico. 45
  • 46. Le ludopatie on line 46 Fernand Léger – 1917 – La partie de cartes.
  • 47. • L’allarme sociale sulle problematiche legate alle scommesse on line ed al gioco d’azzardo riflette la diffusa percezione della crescente gravità del problema. Da ricerche effettuate risulterebbe che circa 800K bambini ed adolescenti, in pratica uno su cinque, fanno scommesse sportive virtuali: calcio, tennis, formula uno… Per gli adulti la situazione è più grave. • Lo sviluppo sociale del problema del gioco d’azzardo è in parte favorita anche dalle crescenti possibilità di scelta tra una vasta gamma di tipologie di gioco, ormai sempre più legalizzate, che riescono a rispondere alle simpatie dei giocatori con diverse propensioni e con differenti personalità. Così i giocatori adulti vanno dagli amanti della trasgressione da gran salone, come quella dei giochi da Casinò e delle slot-machine, agli appassionati dei giochi d’azzardo popolari. 47
  • 48. • Non si può pensare di intervenire sulle problematiche legate al gioco d’azzardo seguendo un’ottica proibizionista, (l’idea di proibire molte forme di gioco oltre a risultare estremamente impopolare priverebbe lo stato di ingenti risorse economiche, visto che le entrate per il gioco del lotto ed affini costituiscono una vera e propria forma di tassazione parallela.). Se pensiamo al problema del giocatore compulsivo in analogia al problema delle tossicodipendenze appare evidente che lo “spacciatore” più importante risulterebbe lo stato stesso, che perciò dovrebbe salire per primo sul banco degli imputati, mentre il giocatore che cade in rovina sarebbe (ed a tutti gli effetti è) la persona da aiutare. Sappiamo inoltre che politiche sociali di rigoroso proibizionismo non fanno che alimentare lo sviluppo di circuiti clandestini illegali alternativi. 48
  • 49. Sono state identificate sei diverse tipologie di giocatori: • Giocatori professionisti : si mantengono con il gioco d’azzardo che per loro è una professione. Non sono dipendenti dal gioco, per questo riescono a controllare l’ammontare di denaro scommesso ed il tempo speso a giocare. • Giocatori antisociali: attraverso il gioco d’azzardo ottengono denaro in maniera illegale; giocano con carte segnate o sono coinvolti in corse truccate. • Giocatori sociali occasionali: giocano per divertirsi e per socializzare ed il gioco non interferisce con la loro vita. Vengono anche definiti Giocatori Sociali Adeguati. • Giocatori sociali “seri” o costanti: investono tempo nel gioco che per loro rappresenta la principale forma di relax e di divertimento; sono in grado di mantenere il controllo sulla loro attività di gioco e non trascurano lavoro e/o famiglia. • Giocatori per “fuga” e per “alleviamento” senza sindrome da dipendenza : riescono tramite il gioco ad alleviare sensazioni di ansia, depressione, solitudine e noia; più che una risposta euforica il gioco è per loro un potente analgesico che aiuta a non pensare alle difficoltà. Pur non essendo giocatori compulsivi, vengono anche definiti Giocatori Inadeguati senza Sindrome da Dipendenza. • Giocatori Compulsivi con Sindrome da Dipendenza: non hanno più il controllo del gioco che è diventato per loro la cosa più importante; non possono più smettere di giocare indipendentemente dalla loro volontà e dal loro impegno. Famiglia, amici e lavoro sono negativamente influenzati dall’attività di gioco. Il giocatore definito compulsivo evidenzia una progressiva perdita della capacità di porre dei limiti al coinvolgimento nel gioco, perdite economiche frequenti e sempre più vistose, assorbimento sempre più esclusivo nell’attività di gioco. Ci sono numerose testimonianze di un restringimento del campo di coscienza (simile a ciò che si verifica nei fenomeni di trance) e ad aspetti quasi psicotici del giocatore compulsivo (perdita dell’esame di realtà). 49
  • 50. Il cybercrime Un crimine informatico è un fenomeno criminale che si caratterizza nell'abuso della tecnologia informatica sia hardware che software, per la commissione di uno o più crimini. Tra i crimini informatici più frequenti si richiama: • La frode informatica che consiste nell'alterare un procedimento di elaborazione di dati con lo scopo di procurarsi un ingiusto profitto; • Il falso in documenti informatici; • Il danneggiamento di dati e programmi; • Il sabotaggio informatico; • L'accesso abusivo associato alla violazione delle misure di sicurezza del sistema; • L'intercettazione non autorizzata; • La riproduzione non autorizzata di programmi protetti; • Lo spionaggio informatico inteso come la divulgazione di informazioni legate al segreto industriale o commerciale. 50
  • 51. La gogna mediatica in rete • Il web fornisce tante opportunità di comunicazione, crea connessioni tra le persone e amplifica il potere di diffusione dei messaggi. Aspetti potenzialmente innovativi e positivi che, se non controllati, possono avere risvolti molto negativi. Approcciarsi alla rete con superficialità è un errore: quando mettiamo online materiali che ci riguardano, da una fotografia a un video, da un indirizzo a una mail, dobbiamo essere consci che quei dati possono essere utilizzati da persone malintenzionate per scopi poco leciti o essere manipolati. • Al contempo, però, esiste un fenomeno parallelo: la diffusione di immagini private dal potenziale denigratorio. Recenti casi di cronaca dimostrano come una fiducia malriposta, unita ad un atteggiamento esibizionista e una superficialità nei rapporti, possano creare situazioni che sfuggono di mano e si diffondono nei meandri del web. • La gogna mediatica non è soltanto quel fenomeno di accanimento da parte della stampa e dei giornalisti nei confronti di persone implicate in casi di cronaca, messi alla berlina ed esposti al pubblico giudizio spesso senza filtri. Anche i social network sono, oggi, a tutti gli effetti un mezzo di comunicazione e informazione e, pertanto, diventano palcoscenici sia per celebrare successi e acclamare qualità positive che per distruggere la reputazione e infamare soggetti deboli. Attenzione, dunque, all’IO digitale che creiamo di noi stessi, al controllo sulle informazioni che di noi circolano sulla rete e, soprattutto, alle persone con cui condividiamo materiali che ci riguardano. • Il caso di Tiziana Cantone. «LA GOGNA MEDIATICA MI STA SPINGENDO AL SUICIDIO», I VERBALI CHOC DI TIZIANA CANTONE, LA STUDENTESSA DI MUGNANO CHE SI E’ UCCISA DOPO LA DIFFUSIONE IN RETE DEI SUOI VIDEO HOT: «LE PERSONE MI RICONOSCONO, TUTTO QUESTO MI DEVASTA. NON HO PIU' FUTURO». I VIDEO RIMOSSI DALLA RETE RIAPPARSI IN DECINE DI FORUM. 51
  • 52. • LE SPAM Lo spamming, detto anche fare spam o spammare, è l'invio di messaggi indesiderati (generalmente commerciali o offensivi) ed è noto anche come posta spazzatura (in inglese junk mail).Può essere attuato attraverso qualunque sistema di comunicazione, ma il più usato è Internet, attraverso messaggi di posta elettronica, chat, tag board, forum, Facebook e altri servizi di rete sociale. 52
  • 53. Bufale e catene di Sant’antonio LE BUFALE in rete non sono i simpatici quadrupedi che ci consentono di produrre, tra l’altro, l’ottima mozzarella ma dal termine hoax (bufala) indicano quei messaggi e-mail contenenti comunicati, avvertimenti o richieste di aiuto di contenuto fasullo e ingannevole, che attraverso meccanismi di ingegneria sociale invitano ad essere rispediti al maggior numero di persone, in modo da aumentarne la diffusione in maniera esponenziale. Principalmente si tratta di leggende metropolitane, che magari prendono spunto da fatti realmente accaduti, spesso riguardano virus inesistenti che eseguirebbero fantasiose operazioni distruttive. La leggenda urbana o leggenda metropolitana e’ in genere una leggenda contemporanea che consiste in storie insolite e curiose raccontate dalla gente, che acquistano credibilita’ passando di bocca in bocca. Si tratta di ipotetici fatti normalmente presentati come realmente accaduti, ma attribuiti quasi sempre a qualche altra persona. Spesso le persone che inoltrano le leggende sono convinte della veridicita’ di quanto affermano, inoltre gli argomenti descritti all'interno di questi racconti popolari sono spesso divertenti e curiosi il che incentiva la voglia di diffonderli e raccontarli ai propri conoscenti. 53
  • 54. 54 LE CATENE DI SANT’ANTONIO sono una forma particolare di spamming, che spesso fa leva sui buoni sentimenti delle persone che, spinte ingenuamente dal desiderio di compiere una buona azione, senza prima effettuare alcuna seria verifica sul contenuto inviano copia del messaggio a tutti i propri conoscenti; in tal modo possono arrivare ad intasare i server di posta elettronica con migliaia di messaggi inutili. Molti utenti le inoltrano usando l'opzione CC per cui queste catene viaggiano accompagnate da centinaia di indirizzi, che gli spammer raccolgono e usano per indirizzare i loro messaggi pubblicitari.
  • 55. Phishing • In ambito informatico si definisce phishing un tipo di frode ideato allo scopo di rubare l'identita’ di un utente, nonche’ una tecnica di ingegneria sociale utilizzata per ottenere l'accesso ad informazioni personali e riservate con la finalita’ del furto di identita’ mediante una nuova forma di spamming (od anche tramite altre tecniche della suddetta ingegneria sociale), opportunamente creato per apparire messaggio di posta elettronica autentico. • Es. messaggi e-mail di poste.it. 55
  • 56. • Il neologismo phishing compare per la prima volta in un newsgroup del 1996. Le prime vere e proprie e-mail di phishing, risalirebbero solo al 2003, anno in cui nella penisola iberica vennero sferrati i primi efferati colpi a noti istituti di credito, a societa’ di e-commerce e ad istituti specializzati in strumenti di pagamento e credito al consumo. • L’espressione secondo alcuni deriva dalla storpiatura del verbo inglese “to fish” che significa pescare utenti in rete per farli cadere all’interno di trappole tese da incalliti e navigati truffatori mentre per altri sarebbe una crasi, un collage di tre parole anglosassoni, “password”, “harvesting” “fishing”, ad indicare la raccolta, attuata pescando, di parole chiave e di codici d’accesso a servizi economico/finanziari; infine, la “f” (“ph”) del vocabolo potrebbe trarre origine da una variante del phone phreaking, il fenomeno delle truffe attuate ai danni delle compagnie telefoniche negli anni ’70, mediante allacciamenti abusivi, con mezzi meccanici (non informatici), direttamente alle linee del telefono per effettuare chiamate senza pagarle. 56
  • 57. Fine della terza lezione. Grazie per l’attenzione e … buono studio. 57