1. 34 eco.bergamo
MicroscopioLuglio2018
RICICLARE
MEGLIOPreziose plastiche:
non neghiamo loro
una seconda vita
Alcunepossonoesserelavorateperprodurrenuovi
manufatti,comelebottiglie,altreinveceriusateper
laproduzionedicaloreedenergia.Quellebiodegradabili
sonoricavatesiadafontitradizionalicherinnovabili.
molecolare, formati da una
lunga catena di molecole che
potremmo vedere come dei
mattoncinichesiripetonomi-
gliaia di volte. Ognuno di quei
mattoncini è un monomero e
una catena di monomeri dà
origine ad un polimero, o pla-
stica.
Inerti e resistenti
Imaterialiplasticisonoadatti
all’impiegoinsettoridifferen-
ti.Sonoleggerieinerti,indica-
ti per conservare i cibi. Resi-
stono a ruggine e corrosione,
sostituendo i metalli in molte
applicazioniesonofacilmente
lavorabili anche a basse tem-
perature, permettendo di ri-
durre i consumi energetici.
Queste sostanze offrono in-
discutibili vantaggi, tuttavia
sonostateinventateperdura-
realungoeproprioquestaca-
ratteristicapuòrenderleperi-
colose per l’ambiente, se non
opportunamente gestite a fi-
ne vita.
Possono durare per secoli
Nellamaggiorpartedeicasila
loro struttura infatti non è ri-
conosciutadaimicrorganismi
decompositorichenonposso-
no degradarle. Se immesse
nell’ambiente perdurano per
secoli.
Le plastiche si deformano, si
sminuzzano in frammenti
millimetrici ma non vengono
degradate. Questo processo
origina microplastiche che
entrano nel ciclo della catena
alimentare, accumulandosi
neitessutidegliorganismiche
le assumono con l’alimenta-
zione.
Purtroppo ne finiscono in
mare 8 milioni di tonnellate
ogni anno: usiamola
in modo più sostenibile
Possonoduraresecoli
perchélalorostruttura
nonèriconosciutadagli
organismidecompositori
L’utilizzo di confezioni
ricaricabili è un’attenzione
per la quale l’ambiente
ci ringrazierebbe
RobertaSalvi
Viviamo nell’era della
plastica. Ogni anno se ne
producono 300 milioni di
tonnellate. La plastica è un
materiale versatile ampia-
mente usato. Il risvolto ne-
gativo è però insostenibile:
ogni anno ne finiscono in
mare 8 milioni di tonnellate.
La risposta non è rinunciare
alla plastica, ma usarla in
modo più sostenibile, pun-
tandoaun’economiacircola-
re, come sostenuto da Carlo
Petrini di Slow food.
Esistono diverse plastiche
con proprietà e origini diffe-
renti, presentano tuttavia
alcune caratteristiche co-
muni:sonomaterialiorgani-
ci, artificiali ad elevato peso
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2. Microscopio eco.bergamo
35Luglio2018
Le nuove tecniche
«Questa problematica deriva
da una gestione scorretta dei
materiali plastici una volta
giunti al “fine vita”. Si sono
sviluppate - spiegano gli
esperti dell’azienda Polynt, di
Scanzorosciate - tecniche e
processi industriali per rici-
clare i polimeri in modo da ri-
durne l’impatto ambientale.
Alcune plastiche possono es-
sere lavorate per produrre
nuovi manufatti, come le bot-
tiglie. Altri materiali sono in-
vece riusati per la produzione
dicaloreedenergiaelettricaa
seguito della loro combustio-
nepermezzoditermovaloriz-
zatori, con sistemi di abbatti-
mento delle emissioni noci-
ve».
Sisonoinoltreindagatiipro-
cessi alla base della decompo-
sizionedeipolimeri,portando
alla realizzazione di plastiche
biodegradabili, ricavate sia da
fonti tradizionali sia da fonti
rinnovabili, ad esempio gli
amidi.
Cibo per microrganismi
Lalorostrutturaèfattainmo-
docheimicrorganismilarico-
noscano come cibo, permet-
tendone la decomposizione.
Le plastiche compostabili
hannoinoltreuntempodide-
composizione così rapido da
essere compatibile con il pro-
cesso di compostaggio. È im-
portantenongettarleinnatu-
ra,perchéèancoranecessario
l’interventoumanopercreare
le condizioni idonee alla loro
decomposizione.
Il riciclo e il riuso sono passi
fondamentali per una gestio-
ne sostenibile della plastica, e
ognuno di noi dovrebbe pre-
stare attenzione alle modalità
di fine vita di ogni prodotto.
Piccoli gesti importanti
Aciòpossiamoaccompagnare
alcuni piccoli gesti di atten-
zione per ridurre l’utilizzo di
plastiche usa e getta (cannuc-
ce,stovigliediplastica,flaconi
monodose di detergenti per il
corpo, imballaggi).
La vita media di questi pro-
dotti è di pochi minuti, ma se
non smaltiti in modo corretto
rischiano di rimanere per se-
colinell’ambiente.Acquistare
fruttaeverdurasfusa,preferi-
re le marche di detergenti ac-
quistabili con confezioni rica-
ricabili sono altre attenzioni
che aiuterebbero ad un uso
piùsostenibiledelleplastiche.
SCOPRIAMOLA
TANTI TIPI
DIVERSE
PROPRIETÀ
La scoperta della plastica
risale alla metà del XIX
secolo, quando fu prodotto
in laboratorio il Rayon, o
seta artificiale. Negli stessi
anni fu scoperta la celluloi-
de, a partire dalla cellulosa,
che trovò impiego nella
produzione delle pellicole
cinematografiche.
Da allora la ricerca ha
permesso la produzione di
numerosi polimeri di uso
quotidiano.
Il Polietilene (PE) è utilizza-
to nei flaconi alimentari,
giocattoli e rivestimento
per cavi elettrici. Il Polisti-
rene (PS) usato per piatti e
posate di plastica. Nella sua
forma espansa è un isolan-
te termico in campo edili-
zio, usato per ridurre i
consumi energetici.
Il Politetrafluoroetilene
(Ptfe), o Teflon, ha proprie-
tà antiaderenti. Il Polieti-
lentereftalato (Pet) si trova
nelle bottiglie e contenitori
per uso alimentare. Ricicla-
to è usato per produrre
fibre tessili sintetiche. I
sacchetti usati per la spesa
e per raccogliere l’umido
sono realizzati oggi con
plastiche biodegradabili.
Infine, ancora molti dei
nostri detergenti e dentifri-
ci contengono microplasti-
che ad azione esfoliante o
sbiancante, recentemente
messi al bando dall’Italia.
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