2. La Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari è sita in
provincia di Siracusa, a pochi chilometri dall’antica città
e precisamente tra Noto e Marzamemi. Particolarmente
importante per la presenza di pantani che fungono da luogo di
sosta nella migrazione degli uccelli.
3. La Riserva è stata ufficialmente istituita nel 1984, dopo che
l'allora Ministro dell'agricoltura e delle foreste Filippo Maria
Pandolfi dichiarò 1450 ettari di territorio "zona umida di
importanza internazionale", secondo la Convenzione di
Ramsar del 1971. È stata resa effettivamente fruibile solo
nel 1989 ed è gestita dall'Azienda Regionale Foreste Demaniali.
4. LA NATURA
Le caratteristiche dell'ecosi-stema della
riserva di Vendicari hanno favorito una
molteplice vegetazione. In quanto "zona
umida costiera", è ricca di acque, ma ad
alto tenore di salinità. Pertanto nei suoi
ecosistemi possono vivere solo quegli
organismi vegetali e animali in grado di
adattarsi a tale ambiente.
FLORA
Le piante alofite (che si adattano, cioè, a
terreni ad alta concentrazione di sale) si
sono sviluppate in modo da eliminare i
sali in eccesso, le succulente accumulano
nei tessuti riserve d'acqua dolce; altre
piante come il ginepro, le tamerici,
le salicornie e il giunco con la riduzione
delle superfici fogliari minimizzano la
traspirazione e la perdita d'acqua.
Ginepro
SalicorniaTameric
e
Giunco
5. Finocchio di mare
Timo arbustivo
Palma nana
Nei tratti rocciosi (come quello
di Capo Cittadella, a sud della
riserva), procedendo dal mare
verso l'interno, riscontriamo
alcune piante come il finocchio
di mare, il timo arbustivo, la
palma nana,…
7. Posidonia oceanica è una pianta acquatica, endemica del Mar Mediterraneo, con
caratteristiche simili alle piante terrestri.
Caratteristiche: fusto rizomatoso con radici, foglie nastriformi lunghe fino ad un metro, unite
in ciuffi di 6-7. Fiorisce in autunno e in primavera produce frutti galleggianti volgarmente
chiamati "olive di mare". I resti delle foglie morte vengono rimodellati e agglomerati dal moto
ondoso e dal movimento di risacca e assumono forma subsferica (egagropili).
Forma delle praterie sottomarine che hanno una notevole importanza ecologica, esercitando
una notevole azione nella protezione della costa dall'erosione. Al suo interno vivono
molti organismi animali e vegetali che nella prateria trovano nutrimento e protezione.
Bioindicatore della qualità delle acque marine costiere.
Posidonia
12. Tra le specie della ricca
entomofauna va segnalata
la presenza di due
cicindele (particolari
coleotteri): Lophyra
flexuosa circumflexa e Cal
omera littoralis nemoralis;
questi piccoli coleotteri, in
quanto carnivori predatori
situati al vertice
delle catene
alimentari delle comunità
di microinvertebrati,
dimostrano, già con la loro
stessa presenza, la qualità
e l'integrità dell'ambiente.
Lophyra flexuosa circumflexa
Calomera
littoralis nemoralis
13. LA STORIA
All'interno della Riserva la storia umana mostra una
lunga permanenza. Vi sono diversi insediamenti
archeologici e architettonici che testimoniano la vita
dell'uomo in questi luoghi sin dall'epoca greca.
14. La Torre Sveva, costruita probabilmente da Pietro d'Aragona, conte
di Alburquerque e duca di Noto (1406-1438), nonché fratello
di Alfonso V d'Aragona, re di Spagna e Sicilia (1416-1458) testimonia
l'interesse strategico dell'area per la difesa della costa.
15. Poco lontano vi è la Tonnara di Vendicari, che conserva ancora in
buone condizioni la ciminiera, oltre a vari stabilimenti e alle case dei
pescatori: la tonnara fu costruita nel Settecento: nel periodo di
massima espansione ebbe 40 dipendenti, tra cui due rais (cioè capi
della tonnara: il primo di Avola e il suo vice di Pachino). Smise la sua
attività nel 1943.
16. La tonnara di Vendicari, detta
anche Bafutu, ossia anticamente
del Capo Bojuto, fu una tonnara di
ritorno, cioè una tonnara che
pescava i tonni e gli sgombri che
dopo la stagione degli amori
ritornavano in mare aperto.
La pesca del tonno ha origini antichissime. Se ne hanno testimonianze
grafiche da incisioni e pitture rupestri risalenti alla preistoria. Le
tecniche della pesca e della lavorazione del tonno, furono affinate nel
tempo fino ad arrivare agli arabi, che diffusero il sistema delle reti
fisse divise in camere.
Lo stesso schema strutturale lo ritroviamo nella Tonnara di Vendicari,
la cui origine è appunto di natura araba.