La capacità di affrontare situazioni di emergenza è una qualità che necessita di preparazione e allenamento. Un sistema di addestramento deve quindi avere come requisito la capacità di riprodurre la situazione in maniera realistica sia dal punto di vista della rappresentazione, sia delle condizioni di stress a cui viene sottoposto il personale
Le tecnologie per l'addestramento nella gestione delle emergenze
1. 24 e-Health - n. 44 marzo 2016
EMERGENZA-URGENZA
e-Health - n. 44 marzo 2016
24
autore
La capacità
di affrontare situazioni
di emergenza è una
qualità che necessita
di preparazione
e allenamento. Un
sistema di addestramento
deve quindi avere come
requisito la capacità
di riprodurre la situazione
in maniera realistica sia
dal punto di vista della
rappresentazione, sia
delle condizioni di stress
a cui viene sottoposto
il personale
Paolo Pari
Direttivo Associazione
Italiana Ingegneri Clinici
Le tecnologi
per l’addestr
nella gestion
L
e attività umane svolte in contesti “mission critical” sono intrin-
secamente affette dalla difficoltà di costruire percorsi efficaci di
addestramento per il personale che deve essere assegnato a
tali contesti. La difficoltà è insita nel fatto che le fasi “critiche”
sono difficilmente prevedibili e non consentono di organizzare
i percorsi di affiancamento operativo con cui viene addestrato il perso-
nale destinato a contesti operativi ordinari.
Questo problema è stato affrontato profondamente in quegli ambiti in
cui può risultare pressoché impossibile per scarsa frequenza, o addirit-
tura per novità, basarsi sul trasferimento di competenze da operatori
addestrati verso operatori in addestramento.
Per comprendere il razionale che ha portato allo sviluppo di tecnolo-
gie e metodologie destinate a risolvere questo problema, è oppor-
tuno ripercorre il percorso che alcuni settori della scienza e tecnica
hanno dovuto seguire per raggiungere gli attuali livelli di eccellenza.
Il settore della difesa, ad esempio, ha per definizione l’esigenza di ad-
destrare il personale in condizioni di pace per prepararlo ai teatri ostili
dove è impensabile affidare al principio dell’emulazione il mantenimen-
to di adeguati livelli di prestazione. In questo contesto, le esercitazioni
nei poligoni hanno lo scopo di riprodurre il più fedelmente possibile
gli scenari e le condizioni rispetto le quali il fattore umano verrà mag-
giormente stressato nelle condizioni reali e costruire così un’esperienza
personale che potrà essere richiamata quando realmente necessario.
Un ambito forse più facilmente riferibile al sanitario è quello del tra-
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EMERGENZA-URGENZA
e
amento
e delle emergenze
sporto aereo, che ha in comune molteplici fattori tra cui la numerosi-
tà degli utenti che devono usufruire del servizio con un’aspettativa di
altissimi standard di affidabilità e sicurezza a prescindere dal luogo di
erogazione. Questo settore ha sofferto negli anni ’50 una forte crescita
della domanda senza che il “sistema” avesse già maturato adeguati
standard per affrontare l’assessment della tecnologia aeronautica e
l’addestramento del personale. La forte analogia tra i due settori risie-
de nel rischio intrinseco che deve essere gestito rispettivamente nella
patologia e nel volo.
Dopo una fase iniziale in cui la difficoltà nell’accettare l’errore e ripor-
tarlo come esperienza unito alla inconsapevolezza del fattore umano
aggravato da un approccio burocratico senza presidi organizzativi de-
dicati, aveva tristemente costellato la cronaca di gravi incidenti aerei, il
comparto ha risposto sviluppando un approccio di sistema in grado di
portare l’interazione tra tecnologia ed operatori al massimo livello di
efficacia ed efficienza anche nelle situazioni critiche.
Purtroppo, nel sistema sanitario si riscontrano ancora adesso molti dei
tratti distintivi che caratterizzavano gli albori del trasporto aereo.
Il grafico riportato in Figura 1 documenta come dagli anni 50 ad oggi,
l’introduzione della simulazione prima e della gestione integrata del fat-
tore umano dopo ha determinato una riduzione di due ordini di grandez-
za nell’incidenza di incidenti fatali per milione di passeggeri trasportati.
Questo risultato straordinario costituisce un valido presupposto per po-
ter ottenere analoghi risultati adottando lo stesso approccio di sistema.
LA SIMULAZIONE PER LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA
Un sistema di addestramento alla ge-
stione delle situazioni critiche e di emer-
genza che deve avere come requisito la
capacità di riprodurre la situazione in ma-
niera realistica sia dal punto di vista della
rappresentazione, sia delle condizioni di
stress a cui viene sottoposto il personale
in modo da creare la percezioni di trovarsi
effettivamente nelle condizioni operative.
Il sistema nel suo complesso deve pre-
vedere la possibilità di addestrare tutta
la catena coinvolta nella gestione della
crisi, quindi sia personale decisionale ap-
partenente a diverse organizzazioni, sia
personale operativo presente nel luogo
di svolgimento della crisi stessa: in ogni
caso, con la possibilità di monitorarne lo
stato fisico ed emotivo che influenza il
comportamento.
Un tale sistema sarà quindi composto
da un ambiente di lavoro che riproduce
realisticamente l’ambiente operativo in
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cui la situazione si svolge ed una serie
di componenti hardware sia di calcolo e
sia per l’interazione tra uomo e ambiente
operativo.
L’impiego di tecnologie moderne con-
sente di creare ambienti di simulazione
facilmente adattabile alle esigenze ad-
destrative del comparto di utenza, por-
tando innegabili vantaggi. Consideran-
do nuovamente il trasporto aereo come
esempio compiuto, l’introduzione degli
strumenti per il modelling and simulation
ha consentito di riprodurre gli scenari
operativi con un tale livello di realismo
da offrire opportunità uniche per speri-
mentare situazioni di emergenza incon-
suete che si possono verificare con tassi
di probabilità bassissima, ma non nulla.
Infatti, l’esperienza di un pilota moderno
si basa sull’addestramento al simulatore
ad affrontare situazioni che non incontre-
rà mai in un’intera carriera professionale.
Da quanto esposto, emerge come la
capacità di gestire le situazioni di emer-
genza in scenari di rischio impone che
il ciclo formativo comprenda aspetti di
vario tipo che si basano su pilastri fon-
danti come cultura, procedure e tecno-
logie. Volendo approfondire quest’ul-
timo aspetto, la familiarizzazione delle
procedure può trarre grande vantaggio
dall’impiego dei sistemi di apprendi-
mento basati sulle tecnologie di gaming
applicate a finalità educative, definendo-
si, pertanto, seriuos games. L’addestra-
mento operativo consiste in esercitazioni
pratiche in situazioni reali dove l’impiego
tecnologie di simulazione, basate sulla
realtà virtuale, riescono a creare delle
condizioni realistiche tali da poter ritene-
re l’addestrando “immerso” nello scena-
rio esercitativo.
In generale, pertanto, le tecnologie di
base che si possono considerare fonda-
mentali per la realizzazione di un adde-
stramento avanzato completo sono:
• eLearning: ambiente di apprendi-
mento che coniuga multimedialità e
interattività, coinvolgendo gli utenti,
e che si somma e si integra con quelli
tradizionali;
• Serious Games: simulazioni virtuali interattive sotto forma di vide-
ogioco appositamente progettato e sviluppato a scopi non-ludici,
quali educazione, formazione, addestramento, ricerca, ecc.;
• Part Task Trainer: simulatori in cui vengono addestrate specifiche
capacità ed abilità mediante l’impiego di repliche, per quanto pos-
sibile a massima fedeltà, degli strumenti e scenari operativi reali;
• Realtà Virtuale: ambiente di addestramento altamente immersivo
in cui vi è una rappresentazione grafica realistica dello scenario in
cui si è largamente immersi e con il quale è possibile interagire;
• Realtà Aumentata: corrisponde ad un ambiente reale a cui ven-
gono aggiunti elementi generati a computer, siano essi grafici,
testuali o audio, allo scopo di aumentare il contenuto informativo
dell’ambiente stesso;
• Virtual World: ambiente simulato persistente che consente l’intera-
zione tra un ampio numero di utenti (avatar) in tempo reale ed in rete;
• Live: è l’addestramento svolto utilizzando personale, sistemi e
mezzi reali in cui di simulato vi è la sola ricostruzione dell’ambiente
in cui l’addestramento viene a svolgersi.
Questi strumenti, in forma singola o aggregata, offrono potenzialità
ancora inesplorate per migliorare l’addestramento del personale sani-
tario, particolarmente nel saper fronteggiare situazioni di emergenza.
La Figura 2 rappresenta, in forma sintetica, i principali vantaggi della
simulazione applicata in un contesto sanitario.
A valle di un’esperienza avviata all’Istituto Neurologico Besta di Mila-
no, denominata progetto ISOB (Inpatient Safety On Board) un gruppo
di lavoro composto da Piloti e Ingegneri Clinici ha tracciato un per-
corso per arrivare all’introduzione delle tecnologie dedicate al mo-
delling and simulation nel contesto ospedaliero. Il progetto è stato
presentato durante il XII Congresso Nazionale AIIC tenutosi all’Aquila
Figura1
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nel 2012, proprio nel contesto delle tecnologie per l’emergenza, con
la testimonianza dell’ospite d’onore Maurizio Cheli che ha raccontato
la gestione del rischio attraverso il paradigma delle missioni spaziali.
Migliorare la capacità di compiere con precisione una determinata azio-
ne, utilizzando, ad esempio, manichini la cui evoluzione tecnologica con-
sente oggigiorno di simulare una moltitudine di caratteristiche fisiologi-
che e patologiche del paziente, è un obiettivo perseguibile tramite un
programma di adozione di queste tecnologie anche localmente, presso
le strutture sanitarie di riferimento dove il personale deve essere adde-
strato. Per contro, la simulazione di scenari operativi complessi in cui è
fondamentale addestrare la capacità di interagire tra i soggetti coinvolti
ed il teatro operativo, richiede teatri ope-
rativi assimilabili anche per dimensione a
quelli reali e con integrazione di un mix
di tecnologie tra quelle elencate. Inoltre,
la maggior parte delle circostanze che
determinano scenari di emergenza non
possono essere riprodotte all’interno del-
le stesse strutture che normalmente sono
destinate alla risposta. Allo scopo di offri-
re l’opportunità di addestrare operatori
agli scenari di emergenza o maxi-emer-
genza, sono stati recentemente introdotti
modelli di “Training Center” che nascono
per offrire una serie di infrastrutture op-
portunamente allestite. Con il supporto
di una società di ingegneria specializzata
nella progettazione ospedaliera è stato
sviluppato il metaprogetto di un centro
per la simulazione ospedaliera strutturato
in modo da riprodurre tutte le principali
aree, anche outdoor dove possono es-
sere gestite situazioni di emergenza. Un
training center, realizzato integrando una
struttura contenente le principali funzio-
ni di un ospedale per acuti ed una serie
di aree esterne che riproducono scenari
stradali, aeroportuali, marittimi/fluviali e
montani, consente di pianificare eserci-
tazioni complesse con coinvolgimento
coordinato interforze: infatti, una delle
ricorrenti debolezze nella gestione delle
maxi-emergenze è l’assenza di programmi
strutturati per l’addestramento congiunto
che consentano al personale afferente a
differenti Enti di operare efficacemente
in forma coordinata avendo potuto speri-
mentare esercitazioni realistiche.
In conclusione, le tecnologie per la mo-
dellazione e la simulazione hanno già
raggiunto livelli di evoluzione del tutto
paragonabili alle tecnologie diagnosti-
che, terapeutiche e riabilitative, ma sen-
za un equivalente livello di diffusione sul
mercato di riferimento. L’esempio virtuo-
so che il settore del trasporto aereo ci
presenta con interessanti analogie verso
quello della salute non può che stimola-
re l’accelerazione del percorso di alline-
amento allo stato dell’arte, con evidenti
prospettive di miglioramento della sicu-
rezza del nostro sistema. n
Figura2