3. configurazione
parametri
partecipanti
tempo di esecuzioneazioni vietate
materiale modalità di gioco
carrozza 6
posizionare più di due
cartellini per la stessa
carrozza.
10 cartellini posizionato davanti alla mappa disegnata, ogni partecipante
può assegnare al massimo due cartellini differenti a ciascuna
carrozza.
• interazione;
• empatia;
• contatto;
• disagio;
• gratificazione.
10’’
10. esercizio 1
esercizio 4
esercizio 2
esercizio 5
esercizio 3
esercizio 6
rompere i confini
favorire la conversazione
sostenere lo sguardo
stimolare l’ascolto
tollerare il contatto
ricordare l’esperienza
problematica: tendenza
a definire i confini del proprio
spazio vitale.
attività: realizzare una
composizione collettiva
interagendo con quanto
realizzato dai propri compagni.
spiegazione: l'esercizio invita
a riconsiderare l'atteggiamento
che induce a circoscrivere
il perimetro intorno a sé. In una
situazione che non agevola
l'interazione, i partecipanti
sono portati a rapportarsi con
gli altri nel raggiungimento
di un obiettivo.
problematica: tendenza
a evitare il contatto verbale.
attività: creare un racconto
scritto, collettivo, senza parlare
con gli altri.
spiegazione: l’attività vuole
portare l’attenzione sul valore
dell’aspetto dialogico all’interno
di una comunicazione, simulando
una situazione opposta.
I partecipanti sono, infatti,
esortati a empatizzare e capire
le intenzioni degli altri senza
parlare.
problematica: tendenza
a evitare il contatto visivo.
attività: realizzare una
composizione collettiva fissando
negli occhi il proprio compagno.
spiegazione: l’attività vuole
far riflettere sull’importanza
del guardarsi negli occhi durante
un dialogo, o comunque
nell’interagire con altre persone.
In una situazione esasperata,
le persone sono costrette
a non distogliere lo sguardo
da chi si ha di fronte.
problematica: tendenza
a rifiutare l’ascolto.
attività: riprodurre una figura
seguendo le istruzioni dettate
dal proprio compagno.
spiegazione: l’esercizio
mira a far riflettere
sull’importanza dell’ascolto
e della comprensione dell’altro,
durante una conversazione.
In una situazione di confusione
portata all’estremo, le persone
sono costrette a concentrarsi
sulle parole pronunciate
dal proprio compagno.
problematica: tendenza
a evitare il contatto fisico.
attività: cambiare posto
contemporaneamente alle altre
persone, in uno spazio ristretto.
spiegazione: l’esercizio
considera l’aspetto della
vicinanza e la distanza
prossemica, nel tentativo
di riconsiderare il valore
solitamente negativo del
contatto fisico. I partecipanti,
bendati, sono indotti a toccare
le persone vicine, nel trovare
il posto assegnato.
problematica: tendenza
a rimuovere il ricordo
esperienziale.
attività: esprimere i feedback
elaborati durante le attività
precedenti.
spiegazione: l’attività
incoraggia le persone a ricordare
e metabolizzare ogni esperienza
vissuta. I partecipanti sono, così,
esortati a giudicare, in base
ad alcuni parametri, gli esiti degli
esercizi svolti.
11. “Oltrepassare la linea” è un progetto
di ricerca, che intende indagare
i comportamenti spontanei delle persone
in uno spazio circoscritto, come per
esempio quello delle carrozze dei treni,
per individuare i sintomi di un disturbo
digitale che provoca isolamento
e mancanza di socializzazione.
Nonostante la distanza fisica
tra i viaggiatori sia minima,
l’estraniazione e il distacco dalla realtà
sono i risultati di un atteggiamento che
si va diffondendo sempre di più tra
persone di ogni età. Spesso ci si trova
a chiacchierare sui social network con
persone fisicamente lontane, mentre
ci sono persone reali, attorno a noi,
con le quali poter interagire.
Il progetto prende come esempio
l’esperienza del Conditional Design,
strategia progettuale che mira a ottenere
risultati visivi imprevedibili, definendo
una serie di regole e condizioni che
insistono sulla collaborazione tra
i diversi partecipanti.
“Oltrepassare la linea” prevede, infatti,
sei attività pensate sulla base di sei
criticità riscontrate durante una fase
di indagine preliminare. Ognuna dovrà
essere eseguita in una singola carrozza
la cui conformazione varierà in base
al tipo di interazione, e comunque
senza allontanarsi troppo dalla reale
disposizione delle sedute nei treni.
oltrepassarelalinea.tumblr.com
visualizza i risultati su
Quando parlava non capivo cosa dicesse,
ma annuivo, credo fosse calabrese.
Ho avuto vicino un padre, con due figli
piccoli, che urlavano in francese.
Il professore mi ha raccontato praticamente
tutta la storia della sua vita.
Sembrava un carro bestiame o un treno
diretto ad Auschwitz.
Fuori nevicava, il treno non era riscaldato
e non si sapeva quando saremmo ripartiti.
Veniva da Catania, città che adora e che non
lascerebbe per tutto l’oro del mondo.
Ho parlato con tanta gente. Il mio vicino era
steso sul portabagagli.
Un tizio sulla quarantina continuava
a sbirciare il film che stavo guardando
al computer.
L’intasamento si concluse con
un passamano di valige per creare spazio
alle persone.
Una tipa mi ha chiesto se l’ora del mio
cellulare fosse la stessa ora della stazione.
Ho cercato di aiutare il signore bengalese
a non sbagliare il suo prossimo cambio.
Era convinta di avere il posto affianco
al finestrino, occupato da me, ma non
era così.
il progetto le interviste