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Internazionale1159_Ragazzi_Interrotti
1. 54 Internazionale 1159 | 24 giugno 2016
Giappone
tra i liceali, con otto casi ogni 10mila stu-
denti, ma in seguito il numero è calato.
L’aumento dei suicidi tra gli alunni delle
medie pone diversi interrogativi. Le cause
principaliindividuatesonoalmenotre.
L’indifferenzadegliadulti
YūmikoYamadaviveaKariya,nellaprefet-
tura settentrionale di Aichi, coordina le at-
tività di un’associazione di famiglie di stu-
denti suicidi. Secondo lei “gli adulti fanno
finta di niente, anche se il problema è evi-
dente”. Nel giugno del 2011, in un’auto ab-
“T
e la senti di andare
ascuola?”.Dalgior-
no dell’incidente,
ogni mattina l’im-
piegata part-time,
residente vicino a
Tokyo, ripete la stessa domanda alla figlia,
al primo anno di liceo. L’anno scorso nella
scuola media pubblica che la ragazza fre-
quentava c’è stato un suicidio. A quanto
parelafamigliadellavittimaavevaespres-
soildesideriochelanotizianonfossediffu-
sa, così non ci sono state indagini né collo-
qui con gli studenti e i docenti, e i dirigenti
dell’istitutononhannofornitoinformazio-
ni dettagliate sull’accaduto. La figlia
dell’impiegatasostienechenonsiètrattato
di un caso sottovalutato di bullismo. Su Li-
ne, un’app per scambiarsi messaggi, chi si
diceva triste per l’accaduto veniva rimpro-
veratodaglialtriutenti:“Basta,ormaièuna
cosapassata”.Inalcunicasiiltonodelladi-
scussionesièfattoanchepiùacceso.
Dopoquell’episodio,ladonnahasaputo
cheancheinun’altrascuoladellacittàc’era
stato un suicidio e ha poi scoperto che nel
corsodell’anno,inunacittàvicina,sierano
suicidatialtritrestudenti.
Poco tempo prima, a Fuchū, nella pre-
fettura di Hiroshima, un alunno di terza
media si era tolto la vita dopo essere stato
assegnato a un servizio di consulenza psi-
cologica per studenti. Aveva ricevuto una
denuncia per furto, che poi si era rivelata
infondata. Tre mesi dopo il fatto non c’era
stata ancora alcuna indagine. L’impiegata
volevainformarsisuimetodidiprevenzio-
ne. Ha cercato su internet, inserendo le
parole chiave: “studente delle medie” e
“suicidio”.
Dueallasettimana
Traglistudentidellescuolemediegiappo-
nesi i suicidi sono in aumento, come ha ri-
velato Ryō Uchida, docente del diparti-
mentodisviluppodell’istruzionedell’Uni-
versitàdiNagoya.Nellasuaricercahasco-
perto che, mentre la percentuale di suicidi
in tutte le fasce d’età è in calo dal 2009, tra
gli alunni delle scuole medie è in aumento
costantedal2011.Nel2013sièraggiuntoun
primopicco,ecen’èstatounaltronel2015,
quandosonostatiregistrati102casi.Secon-
do l’ufficio del ministero del welfare che si
occupadellepoliticheperprevenireisuici-
di, l’aumento non era allarmante: nel 2014
i suicidi tra gli studenti delle medie erano
stati 99. Ma i dati non tenevano conto del
fattocheilnumerodeglialunnièdiminuito
in seguito al progressivo invecchiamento
della popolazione. Nel 2015 ci sono stati
40mila studenti in meno rispetto all’anno
precedente: in media si erano tolti la vita
due studenti ogni settimana. Secondo il li-
bro bianco del governo sulle misure per
contrastareisuicidipubblicatonel2015,nel
70 per cento dei casi la responsabilità dei
suicidi è da imputare alla scuola. E così è
stato anche per il caso di Hiroshima. Nel
2011sièregistratoilrecorddisuicidianche
Ragazzi
interrotti
Yūko Shimazawa, Aera, Giappone
Foto di Emily Shur
In Giappone il tasso di suicidi, uno dei più
alti del mondo, sta lentamente calando in tutte
le fasce d’età. Tranne che fra gli alunni
delle scuole medie inferiori
AUGUST/CONTRASTO
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bandonata è stato trovato il cadavere di
Kyōhei,ilsuosecondofiglio.All’epocafre-
quentava la seconda media. Ai suoi piedi
c’era della carbonella. Non aveva lasciato
biglietti. Si è pensato subito che alla radice
del suo gesto ci fossero le punizioni corpo-
ralieillinguaggioviolentousatodairagaz-
zipiùgrandinelsuoclubdibaseball.
OttogiorniprimadellamortediKyōhei,
il ministero della cultura, della scienza,
dello sport e delle tecnologie (Mext) aveva
diffuso un’informativa sul protocollo da
seguire in caso di suicidio di ragazzi prea-
dolescenti. Nella circolare si chiedeva alle
scuole di procedere con una prima indagi-
ne approfondita. “Le volontà e il parere
dellafamigliadeldecedutodevonoaverela
massima priorità. È necessario procedere
al più presto con i colloqui con tutto il per-
sonaledocentee,alcontempo,farelostes-
so,nelmodopiùaccuratopossibile,congli
alunni che avevano rapporti stretti con il
ragazzosuicida”.Lascuola,invece,nonha
datoalcunaspiegazioneallasignoraYama-
da. E non ha inviato alcuna relazione al
consiglio regionale per l’istruzione. In ri-
spostaallerichiestedellafamiglia,insegui-
toèstatanominataunacommissioneperle
indaginipreliminari,icuicomponenti,pe-
rò, sono rimasti anonimi. Inoltre, nessuno
studente è stato ascoltato. Contrariata da
quel modo di procedere, Yamada ha chie-
sto che fosse rispettata l’informativa del
ministero.Nell’apriledel2013èstatanomi-
nataunanuovacommissione.
DueannidopoilsuicidiodiKyōheines-
sunostudenteavevacollaboratoalleprime
indagini e la maggior parte dei compagni
voleva solo dimenticare l’accaduto. Alla fi-