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La penicillina
1. LA PENICILLINA
dalla produzione all’uso
Manuel Cagnin a.s. 2016/2017
I.I.S. Levi-Ponti
Dipartimento Chimica
Indirizzo: Chimica e Biotecnologie
sanitarie
2. INTRODUZIONE
La penicillina è un farmaco rivoluzionario perché è stato il primo di
tutti gli antibiotici prodotti.
Viene prodotto da alcuni tipi di miceti come gli appartenenti al genere
Penicillium e Aspergillus. Per questo la produzione avviene tramite
colture in bioreattori.
3. STORIA
È stata scoperta da Alexander Fleming nel 1929, quando notò che in una
piastra aperta, una muffa del genere Penicillium aveva inibito la crescita
degli stafilococchi.
I primi a isolarla furono E. Chain e H. Florey, studiosi di Oxford che
appassionatisi agli studi Fleming riuscirono a cristallizzare il farmaco nel
1945. Nello stesso anno i due di Oxford e lo scopritore ricevettero il
premio Nobel per la Medicina.
4. IL BIOREATTORE
Si definiscono bioreattori quegli
apparecchi nei quali avvengono
trasformazioni biotecnologiche.
Esistono vari tipi, classificabili in base:
• Tipologia costruttiva
• Tipologia di tecnica produttiva
• Tipologia di aerazione
5. IL PROGETTO
Prevedeva la creazione di un bioreattore:
• Batch o discontinuo
• Letto fluido
• Agitazione meccanica
• pH controllato
6. LA PRODUZIONE
Per arrivare al prodotto finale si segue tale scaletta:
• Isolamento di un ceppo di Penicillium
• Preparazione del terreno di coltura
• Inoculo della muffa
• Estrazione del prodotto
• Esaminazione del prodotto
7. ISOLAMENTO DEI CEPPI
Si stempera un pezzo di pane
ammuffito in acqua sterile.
• Semina soluzione di acqua
e pane in piastra di SDA
(Sabouraud Dextrose Agar,
fig. a destra)
• Semina diretta di un pezzo
di pane in SDA (fig. a
sinistra)
• Controllo dei sporangi per
identificazione delle muffe
8. ISOLAMENTO DEI CEPPI
Osservazione:
• Con spatola grattare la
superficie della muffa
• Stemperare la muffa in una
goccia d’acqua su un vetrino
• Osservare
Nell’immagine sono presenti i
sporangi della prima muffa,
appartengono ad un Penicillium.
9. ISOLAMENTO DEI CEPPI
Osservazione:
• Con spatola grattare la
superficie della muffa
• Stemperare la muffa in una
goccia d’acqua su un vetrino
• Osservare
Nell’immagine sono presenti i
sporangi della seconda muffa,
appartengono ad un Penicillium.
10. ISOLAMENTO DEI CEPPI
Osservazione:
• Con spatola grattare la
superficie della muffa
• Stemperare la muffa in una
goccia d’acqua su un vetrino
• Osservare
Nell’immagine sono presenti i
sporangi della terza muffa,
appartengono ad un Aspergillus.
11. ISOLAMENTO DEI CEPPI
Procedere alla produzione della coltura
pura:
• Prelevare alcune ife della muffa e
stemperararle in acqua fisio.
• Seminare a striscio continuo in piastra
SDA
La muffa uscita sembra appartenere al
genere Penicillium, ma confrontandola
con altre non ne ho identificato la specie.
12. ISOLAMENTO DEI CEPPI
Procedere alla produzione della coltura
pura:
• Prelevare alcune ife della muffa e
stemperararle in acqua fisio.
• Seminare a striscio continuo in piastra
SDA
La muffa uscita sembra appartenere al
genere Penicillium e probabilmente è
della specie notatum o chrysogenum
dato il caratteristico colore verde
smeraldo.
13. ISOLAMENTO DEI CEPPI
Procedere alla produzione della coltura
pura:
• Prelevare alcune ife della muffa e
stemperararle in acqua fisio.
• Seminare a striscio continuo in piastra
SDA
La muffa uscita sembra appartenere al
genere Aspergillus e probabilmente è della
specie niger dato il caratteristico colore
marrone scuro.
14. TERRENO DI COLTURA
Il terreno utilizzato è una composizione
specifica di elementi:
COMPONENTE PERCENTUALE
Carboidrato
principale
D-Lattosio 3-4 %
Altri carboidrati Glucosio 0-0,5 % q.v.
(quantità variabile)
Precursore
specifico
Acido fenilacetico
(G)
Acido
fenossiacetico (V)
q.v. 0,5%
q.v.
Acidi Organici Acido Lattico
Acido acetico
0,5%
0,05%
Fonti di Azoto e
Antischiuma
Solfato di
ammonio,
Aminoacidi,
Peptidi,
Ammoniaca
Azoto totale
230-340 ppm =
0,03%
q.v.
0,15-0,25%
15. FORMAZIONE
Si continua quindi con la semina della
muffa nel bioreattore, facendola
crescere per 5 giorni a temperatura
ambiente (20-25°C).
In figura il quinto giorno dalla semina.
16. RAFFINAZIONE
La raffinazione viene effettuata tramite:
• Filtrazione del terreno (fig. in alto)
• Abbassamento della temperatura
• Abbassamento del pH
• Estrazione con solvente acetato di n-butile
(fig. in basso a sinistra)
• Aggiunta di citrato di sodio per
cristallizzare (fig. in basso a destra)
17. TESTING DEL RISULTATO
Per testare il prodotto si procede con PAR-test
(potere antibatterico residuo).
Quindi:
• Seminare alcune piastre con Escherichia coli
• Inserire al centro un disco imbevuto del nostro
prodotto
• Controllare l’inibizione
18. CONTROLLO DELLE PIASTRE
Dopo 24h controllare la crescita. L’inibizione può essere data dalla presenza
della penicillina nell’ inoculo.
19. STRUTTURA CHIMICA
Per penicilline si intende una classe di molecole aventi in comune un nucleo
costituito da un anello tiazolin β-lattamico risultante dalla condensazione tra la
β-tiovalina e la glicina acilata:
Anello tiazolin β-lattamico
22. CLASSIFICAZIONE
Si dividono in 4 classi:
• Prima generazione, attive solo su
Gram+ e sensibili alle lattamasi.
• Seconda generazione, attivo
anche su pochi Gram- e sensibile
alle lattamasi
• Terza generazione, attive anche su
molti Gram- e non sensibili alle
lattamasi (aggiunta di acido
clavulanico)
• Quarta generazione, attive su
Pseudomonas e non sensibili alle
lattamasi
23. FUNZIONAMENTO
Le penicilline sono inibitori della
sintesi della parete batterica,
bloccando la reazione che attacca la
n-acetilglucosamina all’
n-acetilmuramico, per questo motivo
è attiva sulla gran parte dei batteri.
24. FARMACOCINETICA
Il farmaco è assorbito velocemente:
• Picco massimo a 30 min
dall’assunzione.
• Azione battericida.
• Smaltimento: emivita breve
(30 minuti-1 ora). Il 10% eliminato
per ultrafiltrazione glomerulare,
90% per secrezione tubulare
diretta.
25. INTOLLERANZA
Il farmaco può dare reazione
allergiche soprattutto se addizionato
ad acido clavulanico, un inibitore
delle β-lattamasi batteriche che può
causare nausea vomito ed eritemi.
26. MATEMATICA DEI MICROBI
La replicazione delle muffe può seguire
due tipi di andamento:
• simil-esponenziale dove si segue la
funzione: 𝑦 = 2 𝑥
• simil-logaritmico dove si segue la
funzione: log2 𝑥 , dove dopo una fase
di crescita molto veloce, la funzione si
stabilizza
27. POTENZIALITÀ
Un esempio delle potenzialità di
questo farmaco è dato dall’OMS:
All’inizio del 20° secolo di
leptospirosi morivano circa 50 mila
persone l’anno. Oggi grazie a questa
scoperta il numero di decessi è
diminuito di dieci volte e sta ancora
scendendo.