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PRODOTTO SCACCHIERA
DESIGNER JOSEF HARTWIG
maestro
artigiano, che
lavorò al
Bauhaus durante
il periodo di
Weimar.
ANNO 1923
MATERIALI legno
DIMENSIONI game piece: 5 cm. box: 5.5 x 12.8 cm.
Gameboard: 5.5 x 41 cm
Lisa Giansante 5°D 05/2020
AZIENDA PRODUTTRICE azienda svizzera Naef
STORIA il gioco degli scacchi si basa su una metafora bellica. I due eserciti sono strutturati gerarchicamente
secondo determinate regole che rispecchiano quelle sociali in vigore durante l’invenzione del gioco e nei secoli successivi.
Le loro mosse e il loro ruolo sulla scacchiera sono calibrate secondo questa funzione sociale: alle mosse elementari dei
pedoni, ai salti dei cavalli, alla libertà d’azione della regina fino ovviamente al ruolo fatalmente determinante del re. Questa
metafora viene quasi del tutto abbandonata nella realizzazione di Hartwig. Ciò che ne resta è solo un vario ricordo
strutturale nelle regole e nei nomi, ma la forma dei pezzi non ne ha traccia. Ciò non significa che la sua scelta formale sia
arbitraria. Invece di lavorare i singoli pezzi in modo tale da trasformarli in qualcosa di completamente diverso, come una
torre, un cavallo o un alfiere, si cerca di lavorare sulla loro effettiva funzione: ovvero di compiere ben determinati movimenti
sulla scacchiera nell’ambito del gioco.
CARATTERISTICHE Il pezzo del cavallo è un solido a forma di “L”; ugualmente l’alfiere ha una forma a “X”,
esattamente le possibilità di movimento di questi pezzi sulla scacchiera. Ciò vale anche per la torre cubica, che muove
seguendo la direzione dei suoi lati; o per la regina, il pezzo che ha più possibilità di mosse sulla scacchiera ha la forma di
una sfera. I pezzi non sono, dunque, prodotti per rappresentare qualcosa di diverso ma sono creati in relazione al loro
scopo intrinseco.

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  • 1. PRODOTTO SCACCHIERA DESIGNER JOSEF HARTWIG maestro artigiano, che lavorò al Bauhaus durante il periodo di Weimar. ANNO 1923 MATERIALI legno DIMENSIONI game piece: 5 cm. box: 5.5 x 12.8 cm. Gameboard: 5.5 x 41 cm Lisa Giansante 5°D 05/2020
  • 2. AZIENDA PRODUTTRICE azienda svizzera Naef STORIA il gioco degli scacchi si basa su una metafora bellica. I due eserciti sono strutturati gerarchicamente secondo determinate regole che rispecchiano quelle sociali in vigore durante l’invenzione del gioco e nei secoli successivi. Le loro mosse e il loro ruolo sulla scacchiera sono calibrate secondo questa funzione sociale: alle mosse elementari dei pedoni, ai salti dei cavalli, alla libertà d’azione della regina fino ovviamente al ruolo fatalmente determinante del re. Questa metafora viene quasi del tutto abbandonata nella realizzazione di Hartwig. Ciò che ne resta è solo un vario ricordo strutturale nelle regole e nei nomi, ma la forma dei pezzi non ne ha traccia. Ciò non significa che la sua scelta formale sia arbitraria. Invece di lavorare i singoli pezzi in modo tale da trasformarli in qualcosa di completamente diverso, come una torre, un cavallo o un alfiere, si cerca di lavorare sulla loro effettiva funzione: ovvero di compiere ben determinati movimenti sulla scacchiera nell’ambito del gioco. CARATTERISTICHE Il pezzo del cavallo è un solido a forma di “L”; ugualmente l’alfiere ha una forma a “X”, esattamente le possibilità di movimento di questi pezzi sulla scacchiera. Ciò vale anche per la torre cubica, che muove seguendo la direzione dei suoi lati; o per la regina, il pezzo che ha più possibilità di mosse sulla scacchiera ha la forma di una sfera. I pezzi non sono, dunque, prodotti per rappresentare qualcosa di diverso ma sono creati in relazione al loro scopo intrinseco.