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Bardolino, 13 Ottobre 2012
Festival Internazionale della Geografia
II Edizione
La tecnologia nell’ambiente, i sensori sul territorio per prevenire
incendi e tutelare il paesaggio
2
Agenda
 Breve Presentazione CSGM e Dipartimento Tecnologie Processi
Informativi
 Situazione Incendi 2012 – I dati di riferimento
 Situazione Incendi – come si sviluppano ?
 Situazione Incendi – la tecnologia è un ottimo alleato per combattere gli
incendi ?
 Descrizione sintetica di selezionate case histories di soluzioni
tecnologiche
 Conclusioni
 Disclaimer
3
CENTRO STUDI GRANDE MILANO
 Il Centro Studi Grande Milano è un' associazione nata nel 1998 dall’incontro di esponenti del mondo
della cultura, dell'economia, della scienza, della solidarietà e delle professioni liberali con lo scopo di
promuovere e divulgare l’idea e i valori di una Milano più grande, di una moderna metropoli,
confrontabile con le diverse realtà metropolitane europee e internazionali.
 In oltre dieci anni di percorso, il Centro Studi ha avuto grandi riconoscimenti dalle Istituzioni comunali,
provinciali, regionali e di Governo, diventandone interlocutore, grazie al successo e alla serietà di tutti
gli eventi organizzati al fine di diffondere i valori culturali, economici e sociali di una Milano che deve
diventare più grande anche in relazione e prima di Expo 2015.
 Noto è l’importante riconoscimento de “Le Nuove Guglie della Grande Milano”, premio conferito alle
personalità che si sono distinte nei diversi settori di competenza per aver contribuito a rendere la
“Grande Milano” riconoscibile nel mondo.
 Tra i diversi scopi del Centro Studi, si ricorda la diffusione dei marchi de “La Grande Milano” e
"Counterfeiting Free" a quelle realtà imprenditoriali che possiedano i requisiti di eticità e serietà
imprenditoriale previsti dal regolamento.
 L’attività del Centro Studi, strutturata in diversi dipartimenti di competenze (Dipartimenti Obiettivo
Impresa: Centro Studi Anticontraffazione, Finanza e Tributi, Risorse Umane e Organizzazione,
Tecnologie e Processi Informativi; Dipartimenti Obiettivo Grande Milano: Patrimoni Edilizi Beni
Artistici e Monumentali, Città Metropolitana, Energia e Ambiente, Progettazione Ambientale) è nota
altresì al grande network della solidarietà meneghina alla quale mai ha fatto mancare il proprio
importante contributo, così come nella diffusione della cultura della Grande Milano.
4
Dipartimento Tecnologie e Processi Informativi
Mission
Aggregare eccellenti conoscenze e competenze nel settore dell’Information Technology compresi i
processi informativi, stimolando eventi ed incontri su temi ed esperienze reali promuovendo una
pragmatica cultura dell’innovazione con l’obiettivo di condividere il patrimonio delle conoscenze e
delle esperienze acquisite utili ad anticipare le dinamiche e le nuove esigenze del mercato di
riferimento.
5
Dipartimento Tecnologie e Processi Informativi
Attività
 Promuove incontri finalizzati su tematiche di interesse del mercato di riferimento apportando risultati ed
esperienze frutto di progetti realizzati e casi di studio significativi;
 Indirizza l’innovazione tecnologica e dei processi informativi all’interno del Centro Studi Grande Milano
in qualità di interlocutore primario verso gli altri Dipartimenti;
 Elabora studi e ricerche sui principali temi che coinvolgono i processi di business rilevanti attraverso
l’innovazione tecnologica;
 Organizza interventi formativi sugli argomenti trattati e oggetto di interesse;
 Comunica attraverso pubblicazioni e articoli attraverso la stampa specializzata .
6
Intervento
La tecnologia nell’ambiente, i sensori sul territorio per
prevenire incendi e tutelare il paesaggio
Dante Laudisa
Coordinatore Dipartimento Tecnologie & Processi Informativi
Consigliere Centro Studi Grande Milano
Vice President Sempla
7
2012 – Situazione Incendi – i dati
L'estate del 2012 passerà alla storia come l'estate del gran caldo,
con ben 7 anticicloni subtropicali sahariani, e purtroppo anche
degli incendi boschivi che hanno messo a rischio migliaia di ettari
di superficie forestale.
A rischio c'è un patrimonio di oltre 10 milioni e 400 mila ettari di
superficie forestale che negli ultimi 20 anni è aumentata di circa
il 20%, ma il fuoco colpisce anche le coltivazioni agricole
aggravando il bilancio dei danni del caldo e della siccità che
hanno provocato gravissime perdite all'agricoltura.
I 12 miliardi di alberi che coprono oltre un terzo della superficie
nazionale (35 per cento) costituiscono il polmone verde dell'Italia
con circa 200 alberi per ogni italiano.
8
2012 – Situazione Incendi – i dati
Gli incendi hanno provocato danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di
biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni
verdi del paese e concorrono ad assorbire l'anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici.
Ogni ettaro di macchia mediterranea è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili
ma anche da una grande varietà di vegetali che a seguito degli incendi sono andate perse.
 Tratto da: La Voce L'ECONOMIA DEL ROGO di Mario Centorrino e Pietro David 18.09.2012
«Secondo la Relazione del Corpo forestale dello Stato, dall’inizio del 2012 si contano 6.340 roghi, con un
aumento del 70 per cento rispetto all’anno precedente.
Sempre secondo i dati del Corpo forestale dello Stato (luglio 2012) la superficie totale percorsa dalle
fiamme è stata superiore ai 34mila ettari, di cui circa la metà boscati. In realtà, viene precisato, il calcolo
degli ettari bruciati risulta sottostimato visto che il censimento non dispone dei dati relativi alla Sicilia.
Il costo medio per spegnere un incendio su un ettaro (pari a 10.000 metri quadrati) è calcolato in
5mila euro (calcolando: 34 mila ettari x 5.mila euro = 170 milioni di euro)
Ricerche che risalgono ad anni precedenti stimano un costo complessivo da incendi boschivi, mettendo
insieme spese per gli addetti, attrezzature e loro manutenzione, ripristino della compagine boschiva, danni
causati dalla diminuzione di prodotti del sottobosco, pari a 500 milioni. È come se ogni anno tutti gli
italiani, neonati compresi, pagassero 9,90 euro a testa a causa degli incendi. Mentre i responsabili di
incendi individuati sono solo otto su cento».
9
– Situazione Incendi – come si sviluppano ?
Tutta colpa del gran caldo ? No di certo. L'afa è solo uno dei fattori di rischio che fa da moltiplicatore.: «La
siccità, che fa seguito a una primavera piovosa in cui la vegetazione è cresciuta rigogliosa gioca sì un
ruolo - spiega il Corpo forestale dello Stato - ma dietro a ogni fuoco c'è la mano dell'uomo».
Affinché un incendio di qualsiasi natura possa svilupparsi, sono necessari tre componenti :
 Combustibile
 Comburente (ossigeno)
 Calore (temperatura)
I tre elementi devono essere contemporaneamente presenti .
In assenza di un solo elemento, l’incendio non può svilupparsi.
10
– Situazione Incendi – come si sviluppano ?
Nei casi più comuni di incendio boschivo si conosce come lo sviluppo ha luogo e come si possa
distinguere tale evento monitorando le grandezze fisiche dei tre componenti necessari per l’insorgere di
incendi.
Questo monitoraggio è efficace nel rilevare i principi di un incendio ma occorre che il rilevamento venga
svolto PRIMA che l’incendio inizi la sua vasta propagazione.
Infatti, in ogni incendio si distinguono nelle seguenti fasi:
1. Fase di ignizione: fase principale dell’incendio, le sostanze combustibili, iniziano il processo di
combustione
2. Fase di propagazione: caratterizzato da una bassa temperatura e scarsa quantità di combustibie
coinvolta
3. Flash-point: da origine al flash-over, brusco innalzamento della temperatura ed aumento massiccio
della quantità di materiale che partecipa alla combustione. E’ considerato il punto di «non ritorno»
nello scoppio di incendi;
4. Incendio generalizzato: gran parte del materiale presente partecipa alla combustione;
5. Estinzione e/o raffredamento: conclusione della combustione. Il raffreddamento è la fase post-
conclusiva dell’incendio che comporta il raffreddamento della zona interessata.
11
– Situazione Incendi –
La tecnologia è un ottimo alleato per combattere gli incendi ?
Dalla nostra analisi mirata ad evidenziare
alcune soluzioni tecnologiche utili ed
efficaci, abbiamo rilevato che nella
dinamica di un incendio si suppone di
dover intervenire con misure atte alla
PREVENZIONE prima della fase di
flashover (o entro pochi minuti da esso)
superata la quale occorre applicare
approcci strutturali massicci per lo
spegnimento di vaste aree.
Allo scopo di monitorare i parametri ambientali tipici
della fase di propagazione si propone l’utilizzo di
tecnologie abilitanti ed in via di ormai definita
sperimentazione, come una Wireless Sensor
Network (WNS) in grado di tracciare le variazioni di:
temperatura, umidità e anidride carbonica; unita ad
un software di controllo in grado di rilevare potenziali
pericoli e segnalarli alle autorità competenti.
-----------------------------------------------------------------------
Che cosa è un Sensore:
un transduttore è un dispositivo che converte
energia da una forma ad un’altra, producendo un
segnale in uscita. Quando un trasduttore è in grado
di ricevere e rispondere ad un segnale o ad una
stimolazione con un segnale elettrico si definisce
Sensore.
Per stimolazione (stimulus) si intende una quantità,
una proprietà, una condizione fisica o chimica che è
percepita e convertita in un segnale elettrico
Nel caso del monitoraggio dell’ambiente solitamente
lo “stimulus” può essere: la temperatura, la
pressione, l’umidità, ecc. ma la maggior parte dei
sensori “lavora” (registra) con le radiazioni
elettromagnetiche
12
– Situazione Incendi –
La tecnologia è un ottimo alleato per combattere gli incendi ?
I drivers, quindi, che confermano l’utilizzo della
tecnologia come alleato per combattere gli incendi
boschivi, possono essere sintetizzati nei seguenti
punti:
 Aumento della sicurezza globale dei cittadini
 Fornire strumenti di prevenzione per evitare o
mitigare catastrofi naturali
 Ridurre l’impatto sulle persone e sull’ambiente
quando accadono disastri naturali
 Aumentare la sicurezza dei soccorritori e degli
operatori
 Facilitare l’interoperabilità fra diversi operatori,
spesso di diversi comuni o nazioni
 Consentire operazioni più efficienti, rapide, meno
costose e meglio coordinate
13
– Situazione Incendi –
La tecnologia è un ottimo alleato per combattere gli incendi ?
Utilizzando un’ indagine effettuata dal team di IFIIT Research (IFIIT - Indice di Fiducia sugli Investimenti
in Innovazione Tecnologica, strumento econometrico in grado di verificare le aspettative di crescita della
competitività delle imprese, delle banche, della pubblica amministrazione, della sanità e dei servizi), sono
state selezionate le seguenti case histories che hanno l’obiettivo di dimostrare e rappresentare come
l’utilizzo di adeguate tecnologie con un basso impatto sull’ambiente possano avere un elevato ritorno in
termini di accuratezza delle rilevazioni per il monitoraggio ambientale per una attiva e costante
prevenzione degli incendi boschivi a costi sostenibili per la comunità.
 Progetto S.I.R.I.O (Sistema Integrato Rilevamento Incendi Boschivi)
E’ stato sviluppato in collaborazione da EST srl e SVM srl nell’ambito di un contratto di ricerca e
sperimentazione affidato dalla Regione Piemonte al Politecnico di Torino: I tre ricercatori ideatori sono il
sanremese Andrea Losso e dai torinesi Silvano Bertoldo e Lorenzo Corgnati.
 Progetto SMAT (Sistema Monitoraggio Avanzato del Territorio).
Nato nell'ambito del Comitato Promotore del Distretto Aerospaziale Piemonte e cofinanziato dalla
Regione Piemonte attraverso il fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) – è stato sviluppato da un
gruppo di lavoro costituito da Alenia Aeronautica, SELEX Galileo e Altec), istituti scientifici di ricerca
(Politecnico di Torino, Università di Torino e Istituto Mario Boella) e ben undici Piccole e Medie Imprese
piemontesi. La prima fase del progetto si è conclusa con successo a settembre 2011 con una
dimostrazione in volo: era la prima volta in Europa che 3 UAS operavano assieme per scopi totalmente
civili, partendo da un aeroporto civile (Levaldigi, CN) e volando in spazio aereo non segregato.
14
Sistema Integrato Rilevamento Incendi bOschivi
 S.I.R.I.O. è un sistema integrato per la previsione,
l’identificazione ed il monitoraggio in tempo reale di incendi
boschivi che offre prestazioni di alto livello ed elevata
affidabilità.
Grazie ad un tool previsionale, il sistema è in grado di
valutare un indice di rischio di incendio sul territorio
analizzato, con intervalli di previsione da 3 a 72 ore
S.I.R.I.O. E’ costituito da una o più postazioni remote
connesse costantemente ad un server centrale ed è in
grado di gestire automaticamente la rilevazione
dell’incendio e dare precise informazioni per la
pianificazione dell’intervento di spegnimento.
 S.I.R.I.O. è un importante strumento per la prevenzione e la
lotta agli incendi che fornisce i seguenti servizi:
- Mappe di previsione di rischio incendi fino a 72 ore
- Monitoraggio automatico delle zone di interesse
- Identificazione automatica dei fumi
- Identificazione automatica dei punti caldi nelle zone
monitorate
- Identificazione delle coordinate dei focolai
- Fotografie in tempo reale della porzione di territorio
interessata dall’incendio
- Informazioni per il coordinamento delle attività di
spegnimento (strade di accesso, piazzole elicotteri, prese
acqua……)
15
Sistema Integrato Rilevamento Incendi bOschivi
 COME FUNZIONA:
L’insieme di informazioni inviate da S.I.R.I.O,
consentono di programmare e “indirizzare” in modo
opportuno le operazioni di monitoraggio e
sorveglianza.
Il sistema a terra è composto da una o più
postazioni remote (fisse e/o mobili) connesse
costantemente ad un server centrale, ed è in grado
di gestire automaticamente la scansione del
monitoraggio, l’archiviazione e l’invio delle immagini
rilevate al server.
Sul server sono residenti i software di analisi e
interpretazione delle immagini, che permettono
l’identificazione dei fumi, l’identificazione di hot-spot
di incendio, la rettificazione e georeferenziazione
delle immagini e la generazione del prodotto finale,
contenente le immagini rilevate, la localizzazione
degli allarmi e la pianificazione degli interventi di
spegnimento (posizioni di piazzole di atterraggio
elicotteri, punti acqua, accessi, stazioni di volontari
AIB, etc.).
 DOVE E’ INSTALLATO
SISTEMA SPERIMENTALE INSTALLATO A
SANREMO (IM)
Località: Protezione Civile, località San Bartolomeo
Lat: 43.83
Long: 7.75
UTM: Zona 32T, 4853768.81m N, 399252.27m E
16
Sistema Integrato Rilevamento Incendi bOschivi
 L’idea portante è quella dell’utilizzo di
fotocamere e telecamere normali e di
una ‘termocamera’ professionale che
rileva immagini di bande non visibili.
In pratica uno spettro termico di una
immagine ripresa, che può arrivare fino
a 30 km. Lo spettro termico può
avvistare un piccolo focolaio nel
sottobosco, che è invisibile all’occhio
umano e può dare l’allarme. Oltre alla
fotocamera termica le fotocamere
normali, infatti, possono vedere il fumo
e dare l’allarme ma entrambe possono
far scattare l’allarme in un paio di
minuti, inviando mail, sms o chiamate ai
responsabili.
 La connessione può essere fatta in
ogni modo: via cavo, via satellite o con
chiavetta internet o via etere. Il costo
del sistema, compreso di software, una
macchina fotografica reflex ed una
termo camera, costa circa 20mila euro
a postazione.
17
Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio
SMAT (Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio – Fase 1) è un progetto finanziato dalla regione Piemonte per
la sorveglianza e monitoraggio del territorio tramite aerei non pilotati, definiti UAS (Unmanned Air Systems) o UAV
(Unmanned Aerial Vehicle).
L’obiettivo del Progetto :
 Definire, progettare e sviluppare un sistema avanzato di monitoraggio e sorveglianza del territorio
 Il sistema proposto integra e complementa le diverse infrastrutture già presenti sul territorio
 Il sistema è concettualmente formato da questi componenti
 segmento aereo
 segmento terrestre
 segmento di comunicazione
Le potenziali esigenze:
 Sorveglianza aree interessate da calamità naturali (frane, alluvioni, terremoti, incendi)
 Sorveglianza continuativa di aree in cui si sono verificate calamità naturali
 Supporto alle forze di intervento con disponibilità di un servizio di comunicazioni di back-up nell’area
colpita
 Sorveglianza del territorio a supporto della pianificazione
 Monitoraggio di aree rurali con raccolta dati
 Sorveglianza dei corsi d’acqua
 Raccolta informazioni su aree urbane per la pianificazione dello sviluppo urbano
 Monitoraggio del traffico, urbano ed extraurbano
 Monitoraggio preventivo di specifiche aree
 Sorveglianza linee di trasporto energia (elettrodotti, oleodotti, gasdotti)
 Controllo delle aree potenzialmente interessate da incendi
 Sorveglianza aree danneggiate o minacciate da interventi umani
 Sorveglianza di aree a rischio industriale ed inquinamento
 Sorveglianza aree in cui sono in corso eventi di particolare rilevanza
18
Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio
L’architettura del sistema SMAT F1 è costituita da 3 segmenti:
 Segmento aereo
 Segmento terrestre
 Segmento di comunicazione
Il segmento aereo è caratterizzato da 3 diverse piattaforme - UAS
(Unmanned Air Systems) o UAV (Unmanned Aerial Vehicle)-
che operano con una logica a tiers, cioè sistemi che operano a diverse
altitudini e con diverse prestazioni in termini di velocità e persistenza:
1. lo Sky-y, realizzato da Alenia Aeronautica, che può raggiungere e
permanere ad oltre 25.000 piedi di quota, con un'autonomia dell'ordine delle
15 ore di volo, ed è in grado di svolgere una sorveglianza a copertura
regionale;
2. il Falco, realizzato da Galileo Avionica, che può raggiungere i 18.000 piedi
con un'autonomia di 8-12 ore, in grado di svolgere una sorveglianza a livello
provinciale;
3. Il dirigibile teleguidato C-Fly, realizzato dalla Nimbus, con un’autonomia
di 6 ore che, grazie alla possibilità di procedere a velocità ridotta e di
operare a bassa quota, è in grado di svolgere una sorveglianza accurata a
livello locale.
Le piattaforme aeree sono equipaggiate con sensori di telerilevamento quali:
 telecamere operanti alle lunghezze d’onda del visibile per la
sorveglianza durante il giorno,
 telecamere operanti alle lunghezze d’onda dell’infrarosso per la
sorveglianza durante il giorno e di notte,
 radar con modalità SAR (Synthetic Aperture RADAR) da utilizzare
quando gli altri sensori non sono in grado di operare o per acquisire
informazioni complementari a quelle acquisite dai sensori ottici e
infrarossi
19
Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio
Il segmento terrestre prevede 2 tipi di stazioni di
controllo:
1. le Control Station (CS) delle piattaforme unmanned.
Ciascuna piattaforma è dotata di una stazione dedicata a
governare il volo del velivolo, a comandare l’impiego dei
payload e a ricevere e distribuire le informazioni raccolte
durante il volo.
2. la Stazione di Supervisione e Coordinamento (SSC),
collegata alle CS da cui riceve i dati di sistema e del
payload, svolgerà un’attività di livello superiore sia di
coordinamento tra le singole CS di ogni UAV sia di
elaborazione delle informazioni provenienti dalle singole
piattaforme.
Il segmento di comunicazione copre due tipologie di
collegamenti:
 CS - UAV, cioè il legame di comunicazione tra ogni
CS e la sua piattaforma aerea UAV, fondamentale per
le attività di comando e controllo del sistema aereo e
per l’esecuzione delle operazioni in totale sicurezza.
 CS – SS&C – altri, cioè i legami di comunicazione tra
le diverse componenti terrestri del sistema SMAT, in
particolare tra le CS e la SS&C.
20
Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio
Integrazione della rete esistente
Le Tecnologie complessive adottate dal sistema:
• Integrazione di un sistema complesso e distribuito
• Tecnologie del volo autonomo
• Volo ad alta quota e lunga durata
• Propulsione diesel e generazione elettrica a basso
impatto ambientale
• Strutture integrate in composito
• Materiali innovativi
• Sistemi avanzati (SW e HW) di controllo della
missione e del volo
• Sensori Ipersprettrale*
• Comunicazioni wireless
• Elaborazione e diffusione delle informazioni
(immagini, dati, etc.)
• Flessibilità di gestione operativa
* nuovi orizzonti del Remote Sensing Terrestre
21
Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio
I sistemi di ripresa e analisi iperspettrali rappresentano una
tecnica dalle grandi potenzialità, nel campo delle analisi
ambientali.
Alla base dei sistemi di telerilevamento iperspettrale vi è la
proprietà fisica degli oggetti di emettere o riflettere
radiazione su varie bande, oltre a quella visibile, con
intensità variabile in funzione delle proprie
caratteristiche chimico-fisiche.
Il sensore iperspettrale consente la contemporanea
osservazione della scena in più bande.
La camera iperspettrale associa alla capacità di produrre
un’immagine, tipica di una camera fotografica, quella di
registrare lo spettro di radiazione riflesso o diffuso dalle
sostanze presenti in una scena permettendone la
classificazione e l’identificazione
Le varie Applicazioni del sensore
Vegetazione
•Caratterizzazione della copertura vegetativa
•Valutazione dello stato biofisico e biochimico
•Gestione del patrimonio forestale
•Prevenzione incendi
Inquinamento
• Inquinamento del suolo e del mare da olio minerale
• Controllo della qualità dell’acqua
• Controllo delle bonifiche ambientali
• Monitoraggio delle discariche
• Identificazione di emissioni di biogas
• Localizzazione di discariche abusive
• Riconoscimento di materiali di copertura
Geologia e uso del suolo
•Vulcanologia
•Monitoraggio di eventi franosi
•Carte geologiche
•Monitoraggio di parchi naturali
•Analisi delle risorse acquifere
•Caratterizzazione degli insediamenti urbani
L’analisi combinata di specifici canali nelle immagini
iperspettrali consente la scoperta di incendi anche
in condizioni di scarsa visibilità (copertura vegetale
e fumi). La presenza dell’emissione del Potassio è
indice di materiale vegetale infiammato
Le anomalie termiche in canali definiti consentono
la determinazione del fronte dell’incendio.
Prevenzione incendi
22
Conclusioni
In Italia, Protezione Civile e Corpo Forestale si stanno dotando di un sistema ad alta tecnologia, basato su
modelli matematici di propagazione del fuoco in contesti boschivi mediterranei, con funzioni tattiche e operative.
Gli scenari 3D geo-referenziati sono adattabili a seconda dell’ambiente preso in esame e consentono di ottimizzare
l’impiego dei mezzi aerei.
La Protezione Civile usa computer di ultima generazione, con una grafica in 3D, derivante dallo sviluppo dei
simulatori di volo, dell’intrattenimento cinematografico e dei giochi da console.
Il sistema in fase di sperimentazione è un simulatore con scenario tridimensionale foto-realistico su 360°, dedicato
all’addestramento per la lotta agli incendi boschivi con simulazione del fronte del fuoco che si estende secondo il
vento e il territorio, con fumo, effetti audio, ecc…
Gli scenari 3D geo-referenziati sono adattabili a seconda dell’ambiente preso in esame, con l’obiettivo di ottimizzare
l’impiego dei mezzi aerei nelle attività di spegnimento degli incendi.
I modelli tridimensionali degli oggetti coinvolti nelle simulazioni (velivoli, autoveicoli, personale, edifici, vegetazione,
ecc.) sono personalizzabili a seconda delle necessità didattiche.
Si possono così sviluppare, su scenari simulati virtuali, modelli previsionali sull’andamento del fenomeno, in
relazione ai diversi ecosistemi naturali interessati, al fine di predisporre protocolli operativi condivisi per la gestione
ottimale delle attività di spegnimento nonché per affinare le tecniche investigative per l’individuazione di chi appicca
incendi dolosi.
ll TechFOr, il Salone internazionale delle Tecnologie per la sicurezza, che si è svolto quest’anno a Roma, la
Forestale ha presentato il progetto del simulatore che potrebbe essere inserito in un complesso edilizio, sottratto
alla disponibilità della criminalità organizzata, a Castelvolturno, che accoglierà presto la “Scuola di Formazione
Antincendio Boschivo”.
23
Conclusioni
Alla fine della nostra discussione, possiamo affermare senza essere smentiti
che:
LA TECNOLOGIA E’ UN GRANDE ALLEATO ORMAI INSOSTITUIBILE ALLA PREVENZIONE
E PREVISIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVI QUALE UNICA ARMA PER EVITARE CHE SI
RIPETA IL TRISTE PRIMATO DEL PASSATO
Proverbio Indiano:
“Abbiamo la Terra non in eredità
dai genitori, ma in affitto dai figli”
24
RINGRAZIAMENTI
Per contatti :
DANTE LAUDISA - dante.laudisa@sempla.it
25
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alcuna garanzia implicita o esplicita.
 L’autore non assume alcuna responsabilità per quanto riguarda il materiale
contenuto nella presentazione, né per gli eventuali problemi derivanti
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  • 1. Bardolino, 13 Ottobre 2012 Festival Internazionale della Geografia II Edizione La tecnologia nell’ambiente, i sensori sul territorio per prevenire incendi e tutelare il paesaggio
  • 2. 2 Agenda  Breve Presentazione CSGM e Dipartimento Tecnologie Processi Informativi  Situazione Incendi 2012 – I dati di riferimento  Situazione Incendi – come si sviluppano ?  Situazione Incendi – la tecnologia è un ottimo alleato per combattere gli incendi ?  Descrizione sintetica di selezionate case histories di soluzioni tecnologiche  Conclusioni  Disclaimer
  • 3. 3 CENTRO STUDI GRANDE MILANO  Il Centro Studi Grande Milano è un' associazione nata nel 1998 dall’incontro di esponenti del mondo della cultura, dell'economia, della scienza, della solidarietà e delle professioni liberali con lo scopo di promuovere e divulgare l’idea e i valori di una Milano più grande, di una moderna metropoli, confrontabile con le diverse realtà metropolitane europee e internazionali.  In oltre dieci anni di percorso, il Centro Studi ha avuto grandi riconoscimenti dalle Istituzioni comunali, provinciali, regionali e di Governo, diventandone interlocutore, grazie al successo e alla serietà di tutti gli eventi organizzati al fine di diffondere i valori culturali, economici e sociali di una Milano che deve diventare più grande anche in relazione e prima di Expo 2015.  Noto è l’importante riconoscimento de “Le Nuove Guglie della Grande Milano”, premio conferito alle personalità che si sono distinte nei diversi settori di competenza per aver contribuito a rendere la “Grande Milano” riconoscibile nel mondo.  Tra i diversi scopi del Centro Studi, si ricorda la diffusione dei marchi de “La Grande Milano” e "Counterfeiting Free" a quelle realtà imprenditoriali che possiedano i requisiti di eticità e serietà imprenditoriale previsti dal regolamento.  L’attività del Centro Studi, strutturata in diversi dipartimenti di competenze (Dipartimenti Obiettivo Impresa: Centro Studi Anticontraffazione, Finanza e Tributi, Risorse Umane e Organizzazione, Tecnologie e Processi Informativi; Dipartimenti Obiettivo Grande Milano: Patrimoni Edilizi Beni Artistici e Monumentali, Città Metropolitana, Energia e Ambiente, Progettazione Ambientale) è nota altresì al grande network della solidarietà meneghina alla quale mai ha fatto mancare il proprio importante contributo, così come nella diffusione della cultura della Grande Milano.
  • 4. 4 Dipartimento Tecnologie e Processi Informativi Mission Aggregare eccellenti conoscenze e competenze nel settore dell’Information Technology compresi i processi informativi, stimolando eventi ed incontri su temi ed esperienze reali promuovendo una pragmatica cultura dell’innovazione con l’obiettivo di condividere il patrimonio delle conoscenze e delle esperienze acquisite utili ad anticipare le dinamiche e le nuove esigenze del mercato di riferimento.
  • 5. 5 Dipartimento Tecnologie e Processi Informativi Attività  Promuove incontri finalizzati su tematiche di interesse del mercato di riferimento apportando risultati ed esperienze frutto di progetti realizzati e casi di studio significativi;  Indirizza l’innovazione tecnologica e dei processi informativi all’interno del Centro Studi Grande Milano in qualità di interlocutore primario verso gli altri Dipartimenti;  Elabora studi e ricerche sui principali temi che coinvolgono i processi di business rilevanti attraverso l’innovazione tecnologica;  Organizza interventi formativi sugli argomenti trattati e oggetto di interesse;  Comunica attraverso pubblicazioni e articoli attraverso la stampa specializzata .
  • 6. 6 Intervento La tecnologia nell’ambiente, i sensori sul territorio per prevenire incendi e tutelare il paesaggio Dante Laudisa Coordinatore Dipartimento Tecnologie & Processi Informativi Consigliere Centro Studi Grande Milano Vice President Sempla
  • 7. 7 2012 – Situazione Incendi – i dati L'estate del 2012 passerà alla storia come l'estate del gran caldo, con ben 7 anticicloni subtropicali sahariani, e purtroppo anche degli incendi boschivi che hanno messo a rischio migliaia di ettari di superficie forestale. A rischio c'è un patrimonio di oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie forestale che negli ultimi 20 anni è aumentata di circa il 20%, ma il fuoco colpisce anche le coltivazioni agricole aggravando il bilancio dei danni del caldo e della siccità che hanno provocato gravissime perdite all'agricoltura. I 12 miliardi di alberi che coprono oltre un terzo della superficie nazionale (35 per cento) costituiscono il polmone verde dell'Italia con circa 200 alberi per ogni italiano.
  • 8. 8 2012 – Situazione Incendi – i dati Gli incendi hanno provocato danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del paese e concorrono ad assorbire l'anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Ogni ettaro di macchia mediterranea è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili ma anche da una grande varietà di vegetali che a seguito degli incendi sono andate perse.  Tratto da: La Voce L'ECONOMIA DEL ROGO di Mario Centorrino e Pietro David 18.09.2012 «Secondo la Relazione del Corpo forestale dello Stato, dall’inizio del 2012 si contano 6.340 roghi, con un aumento del 70 per cento rispetto all’anno precedente. Sempre secondo i dati del Corpo forestale dello Stato (luglio 2012) la superficie totale percorsa dalle fiamme è stata superiore ai 34mila ettari, di cui circa la metà boscati. In realtà, viene precisato, il calcolo degli ettari bruciati risulta sottostimato visto che il censimento non dispone dei dati relativi alla Sicilia. Il costo medio per spegnere un incendio su un ettaro (pari a 10.000 metri quadrati) è calcolato in 5mila euro (calcolando: 34 mila ettari x 5.mila euro = 170 milioni di euro) Ricerche che risalgono ad anni precedenti stimano un costo complessivo da incendi boschivi, mettendo insieme spese per gli addetti, attrezzature e loro manutenzione, ripristino della compagine boschiva, danni causati dalla diminuzione di prodotti del sottobosco, pari a 500 milioni. È come se ogni anno tutti gli italiani, neonati compresi, pagassero 9,90 euro a testa a causa degli incendi. Mentre i responsabili di incendi individuati sono solo otto su cento».
  • 9. 9 – Situazione Incendi – come si sviluppano ? Tutta colpa del gran caldo ? No di certo. L'afa è solo uno dei fattori di rischio che fa da moltiplicatore.: «La siccità, che fa seguito a una primavera piovosa in cui la vegetazione è cresciuta rigogliosa gioca sì un ruolo - spiega il Corpo forestale dello Stato - ma dietro a ogni fuoco c'è la mano dell'uomo». Affinché un incendio di qualsiasi natura possa svilupparsi, sono necessari tre componenti :  Combustibile  Comburente (ossigeno)  Calore (temperatura) I tre elementi devono essere contemporaneamente presenti . In assenza di un solo elemento, l’incendio non può svilupparsi.
  • 10. 10 – Situazione Incendi – come si sviluppano ? Nei casi più comuni di incendio boschivo si conosce come lo sviluppo ha luogo e come si possa distinguere tale evento monitorando le grandezze fisiche dei tre componenti necessari per l’insorgere di incendi. Questo monitoraggio è efficace nel rilevare i principi di un incendio ma occorre che il rilevamento venga svolto PRIMA che l’incendio inizi la sua vasta propagazione. Infatti, in ogni incendio si distinguono nelle seguenti fasi: 1. Fase di ignizione: fase principale dell’incendio, le sostanze combustibili, iniziano il processo di combustione 2. Fase di propagazione: caratterizzato da una bassa temperatura e scarsa quantità di combustibie coinvolta 3. Flash-point: da origine al flash-over, brusco innalzamento della temperatura ed aumento massiccio della quantità di materiale che partecipa alla combustione. E’ considerato il punto di «non ritorno» nello scoppio di incendi; 4. Incendio generalizzato: gran parte del materiale presente partecipa alla combustione; 5. Estinzione e/o raffredamento: conclusione della combustione. Il raffreddamento è la fase post- conclusiva dell’incendio che comporta il raffreddamento della zona interessata.
  • 11. 11 – Situazione Incendi – La tecnologia è un ottimo alleato per combattere gli incendi ? Dalla nostra analisi mirata ad evidenziare alcune soluzioni tecnologiche utili ed efficaci, abbiamo rilevato che nella dinamica di un incendio si suppone di dover intervenire con misure atte alla PREVENZIONE prima della fase di flashover (o entro pochi minuti da esso) superata la quale occorre applicare approcci strutturali massicci per lo spegnimento di vaste aree. Allo scopo di monitorare i parametri ambientali tipici della fase di propagazione si propone l’utilizzo di tecnologie abilitanti ed in via di ormai definita sperimentazione, come una Wireless Sensor Network (WNS) in grado di tracciare le variazioni di: temperatura, umidità e anidride carbonica; unita ad un software di controllo in grado di rilevare potenziali pericoli e segnalarli alle autorità competenti. ----------------------------------------------------------------------- Che cosa è un Sensore: un transduttore è un dispositivo che converte energia da una forma ad un’altra, producendo un segnale in uscita. Quando un trasduttore è in grado di ricevere e rispondere ad un segnale o ad una stimolazione con un segnale elettrico si definisce Sensore. Per stimolazione (stimulus) si intende una quantità, una proprietà, una condizione fisica o chimica che è percepita e convertita in un segnale elettrico Nel caso del monitoraggio dell’ambiente solitamente lo “stimulus” può essere: la temperatura, la pressione, l’umidità, ecc. ma la maggior parte dei sensori “lavora” (registra) con le radiazioni elettromagnetiche
  • 12. 12 – Situazione Incendi – La tecnologia è un ottimo alleato per combattere gli incendi ? I drivers, quindi, che confermano l’utilizzo della tecnologia come alleato per combattere gli incendi boschivi, possono essere sintetizzati nei seguenti punti:  Aumento della sicurezza globale dei cittadini  Fornire strumenti di prevenzione per evitare o mitigare catastrofi naturali  Ridurre l’impatto sulle persone e sull’ambiente quando accadono disastri naturali  Aumentare la sicurezza dei soccorritori e degli operatori  Facilitare l’interoperabilità fra diversi operatori, spesso di diversi comuni o nazioni  Consentire operazioni più efficienti, rapide, meno costose e meglio coordinate
  • 13. 13 – Situazione Incendi – La tecnologia è un ottimo alleato per combattere gli incendi ? Utilizzando un’ indagine effettuata dal team di IFIIT Research (IFIIT - Indice di Fiducia sugli Investimenti in Innovazione Tecnologica, strumento econometrico in grado di verificare le aspettative di crescita della competitività delle imprese, delle banche, della pubblica amministrazione, della sanità e dei servizi), sono state selezionate le seguenti case histories che hanno l’obiettivo di dimostrare e rappresentare come l’utilizzo di adeguate tecnologie con un basso impatto sull’ambiente possano avere un elevato ritorno in termini di accuratezza delle rilevazioni per il monitoraggio ambientale per una attiva e costante prevenzione degli incendi boschivi a costi sostenibili per la comunità.  Progetto S.I.R.I.O (Sistema Integrato Rilevamento Incendi Boschivi) E’ stato sviluppato in collaborazione da EST srl e SVM srl nell’ambito di un contratto di ricerca e sperimentazione affidato dalla Regione Piemonte al Politecnico di Torino: I tre ricercatori ideatori sono il sanremese Andrea Losso e dai torinesi Silvano Bertoldo e Lorenzo Corgnati.  Progetto SMAT (Sistema Monitoraggio Avanzato del Territorio). Nato nell'ambito del Comitato Promotore del Distretto Aerospaziale Piemonte e cofinanziato dalla Regione Piemonte attraverso il fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) – è stato sviluppato da un gruppo di lavoro costituito da Alenia Aeronautica, SELEX Galileo e Altec), istituti scientifici di ricerca (Politecnico di Torino, Università di Torino e Istituto Mario Boella) e ben undici Piccole e Medie Imprese piemontesi. La prima fase del progetto si è conclusa con successo a settembre 2011 con una dimostrazione in volo: era la prima volta in Europa che 3 UAS operavano assieme per scopi totalmente civili, partendo da un aeroporto civile (Levaldigi, CN) e volando in spazio aereo non segregato.
  • 14. 14 Sistema Integrato Rilevamento Incendi bOschivi  S.I.R.I.O. è un sistema integrato per la previsione, l’identificazione ed il monitoraggio in tempo reale di incendi boschivi che offre prestazioni di alto livello ed elevata affidabilità. Grazie ad un tool previsionale, il sistema è in grado di valutare un indice di rischio di incendio sul territorio analizzato, con intervalli di previsione da 3 a 72 ore S.I.R.I.O. E’ costituito da una o più postazioni remote connesse costantemente ad un server centrale ed è in grado di gestire automaticamente la rilevazione dell’incendio e dare precise informazioni per la pianificazione dell’intervento di spegnimento.  S.I.R.I.O. è un importante strumento per la prevenzione e la lotta agli incendi che fornisce i seguenti servizi: - Mappe di previsione di rischio incendi fino a 72 ore - Monitoraggio automatico delle zone di interesse - Identificazione automatica dei fumi - Identificazione automatica dei punti caldi nelle zone monitorate - Identificazione delle coordinate dei focolai - Fotografie in tempo reale della porzione di territorio interessata dall’incendio - Informazioni per il coordinamento delle attività di spegnimento (strade di accesso, piazzole elicotteri, prese acqua……)
  • 15. 15 Sistema Integrato Rilevamento Incendi bOschivi  COME FUNZIONA: L’insieme di informazioni inviate da S.I.R.I.O, consentono di programmare e “indirizzare” in modo opportuno le operazioni di monitoraggio e sorveglianza. Il sistema a terra è composto da una o più postazioni remote (fisse e/o mobili) connesse costantemente ad un server centrale, ed è in grado di gestire automaticamente la scansione del monitoraggio, l’archiviazione e l’invio delle immagini rilevate al server. Sul server sono residenti i software di analisi e interpretazione delle immagini, che permettono l’identificazione dei fumi, l’identificazione di hot-spot di incendio, la rettificazione e georeferenziazione delle immagini e la generazione del prodotto finale, contenente le immagini rilevate, la localizzazione degli allarmi e la pianificazione degli interventi di spegnimento (posizioni di piazzole di atterraggio elicotteri, punti acqua, accessi, stazioni di volontari AIB, etc.).  DOVE E’ INSTALLATO SISTEMA SPERIMENTALE INSTALLATO A SANREMO (IM) Località: Protezione Civile, località San Bartolomeo Lat: 43.83 Long: 7.75 UTM: Zona 32T, 4853768.81m N, 399252.27m E
  • 16. 16 Sistema Integrato Rilevamento Incendi bOschivi  L’idea portante è quella dell’utilizzo di fotocamere e telecamere normali e di una ‘termocamera’ professionale che rileva immagini di bande non visibili. In pratica uno spettro termico di una immagine ripresa, che può arrivare fino a 30 km. Lo spettro termico può avvistare un piccolo focolaio nel sottobosco, che è invisibile all’occhio umano e può dare l’allarme. Oltre alla fotocamera termica le fotocamere normali, infatti, possono vedere il fumo e dare l’allarme ma entrambe possono far scattare l’allarme in un paio di minuti, inviando mail, sms o chiamate ai responsabili.  La connessione può essere fatta in ogni modo: via cavo, via satellite o con chiavetta internet o via etere. Il costo del sistema, compreso di software, una macchina fotografica reflex ed una termo camera, costa circa 20mila euro a postazione.
  • 17. 17 Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio SMAT (Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio – Fase 1) è un progetto finanziato dalla regione Piemonte per la sorveglianza e monitoraggio del territorio tramite aerei non pilotati, definiti UAS (Unmanned Air Systems) o UAV (Unmanned Aerial Vehicle). L’obiettivo del Progetto :  Definire, progettare e sviluppare un sistema avanzato di monitoraggio e sorveglianza del territorio  Il sistema proposto integra e complementa le diverse infrastrutture già presenti sul territorio  Il sistema è concettualmente formato da questi componenti  segmento aereo  segmento terrestre  segmento di comunicazione Le potenziali esigenze:  Sorveglianza aree interessate da calamità naturali (frane, alluvioni, terremoti, incendi)  Sorveglianza continuativa di aree in cui si sono verificate calamità naturali  Supporto alle forze di intervento con disponibilità di un servizio di comunicazioni di back-up nell’area colpita  Sorveglianza del territorio a supporto della pianificazione  Monitoraggio di aree rurali con raccolta dati  Sorveglianza dei corsi d’acqua  Raccolta informazioni su aree urbane per la pianificazione dello sviluppo urbano  Monitoraggio del traffico, urbano ed extraurbano  Monitoraggio preventivo di specifiche aree  Sorveglianza linee di trasporto energia (elettrodotti, oleodotti, gasdotti)  Controllo delle aree potenzialmente interessate da incendi  Sorveglianza aree danneggiate o minacciate da interventi umani  Sorveglianza di aree a rischio industriale ed inquinamento  Sorveglianza aree in cui sono in corso eventi di particolare rilevanza
  • 18. 18 Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio L’architettura del sistema SMAT F1 è costituita da 3 segmenti:  Segmento aereo  Segmento terrestre  Segmento di comunicazione Il segmento aereo è caratterizzato da 3 diverse piattaforme - UAS (Unmanned Air Systems) o UAV (Unmanned Aerial Vehicle)- che operano con una logica a tiers, cioè sistemi che operano a diverse altitudini e con diverse prestazioni in termini di velocità e persistenza: 1. lo Sky-y, realizzato da Alenia Aeronautica, che può raggiungere e permanere ad oltre 25.000 piedi di quota, con un'autonomia dell'ordine delle 15 ore di volo, ed è in grado di svolgere una sorveglianza a copertura regionale; 2. il Falco, realizzato da Galileo Avionica, che può raggiungere i 18.000 piedi con un'autonomia di 8-12 ore, in grado di svolgere una sorveglianza a livello provinciale; 3. Il dirigibile teleguidato C-Fly, realizzato dalla Nimbus, con un’autonomia di 6 ore che, grazie alla possibilità di procedere a velocità ridotta e di operare a bassa quota, è in grado di svolgere una sorveglianza accurata a livello locale. Le piattaforme aeree sono equipaggiate con sensori di telerilevamento quali:  telecamere operanti alle lunghezze d’onda del visibile per la sorveglianza durante il giorno,  telecamere operanti alle lunghezze d’onda dell’infrarosso per la sorveglianza durante il giorno e di notte,  radar con modalità SAR (Synthetic Aperture RADAR) da utilizzare quando gli altri sensori non sono in grado di operare o per acquisire informazioni complementari a quelle acquisite dai sensori ottici e infrarossi
  • 19. 19 Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio Il segmento terrestre prevede 2 tipi di stazioni di controllo: 1. le Control Station (CS) delle piattaforme unmanned. Ciascuna piattaforma è dotata di una stazione dedicata a governare il volo del velivolo, a comandare l’impiego dei payload e a ricevere e distribuire le informazioni raccolte durante il volo. 2. la Stazione di Supervisione e Coordinamento (SSC), collegata alle CS da cui riceve i dati di sistema e del payload, svolgerà un’attività di livello superiore sia di coordinamento tra le singole CS di ogni UAV sia di elaborazione delle informazioni provenienti dalle singole piattaforme. Il segmento di comunicazione copre due tipologie di collegamenti:  CS - UAV, cioè il legame di comunicazione tra ogni CS e la sua piattaforma aerea UAV, fondamentale per le attività di comando e controllo del sistema aereo e per l’esecuzione delle operazioni in totale sicurezza.  CS – SS&C – altri, cioè i legami di comunicazione tra le diverse componenti terrestri del sistema SMAT, in particolare tra le CS e la SS&C.
  • 20. 20 Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio Integrazione della rete esistente Le Tecnologie complessive adottate dal sistema: • Integrazione di un sistema complesso e distribuito • Tecnologie del volo autonomo • Volo ad alta quota e lunga durata • Propulsione diesel e generazione elettrica a basso impatto ambientale • Strutture integrate in composito • Materiali innovativi • Sistemi avanzati (SW e HW) di controllo della missione e del volo • Sensori Ipersprettrale* • Comunicazioni wireless • Elaborazione e diffusione delle informazioni (immagini, dati, etc.) • Flessibilità di gestione operativa * nuovi orizzonti del Remote Sensing Terrestre
  • 21. 21 Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio I sistemi di ripresa e analisi iperspettrali rappresentano una tecnica dalle grandi potenzialità, nel campo delle analisi ambientali. Alla base dei sistemi di telerilevamento iperspettrale vi è la proprietà fisica degli oggetti di emettere o riflettere radiazione su varie bande, oltre a quella visibile, con intensità variabile in funzione delle proprie caratteristiche chimico-fisiche. Il sensore iperspettrale consente la contemporanea osservazione della scena in più bande. La camera iperspettrale associa alla capacità di produrre un’immagine, tipica di una camera fotografica, quella di registrare lo spettro di radiazione riflesso o diffuso dalle sostanze presenti in una scena permettendone la classificazione e l’identificazione Le varie Applicazioni del sensore Vegetazione •Caratterizzazione della copertura vegetativa •Valutazione dello stato biofisico e biochimico •Gestione del patrimonio forestale •Prevenzione incendi Inquinamento • Inquinamento del suolo e del mare da olio minerale • Controllo della qualità dell’acqua • Controllo delle bonifiche ambientali • Monitoraggio delle discariche • Identificazione di emissioni di biogas • Localizzazione di discariche abusive • Riconoscimento di materiali di copertura Geologia e uso del suolo •Vulcanologia •Monitoraggio di eventi franosi •Carte geologiche •Monitoraggio di parchi naturali •Analisi delle risorse acquifere •Caratterizzazione degli insediamenti urbani L’analisi combinata di specifici canali nelle immagini iperspettrali consente la scoperta di incendi anche in condizioni di scarsa visibilità (copertura vegetale e fumi). La presenza dell’emissione del Potassio è indice di materiale vegetale infiammato Le anomalie termiche in canali definiti consentono la determinazione del fronte dell’incendio. Prevenzione incendi
  • 22. 22 Conclusioni In Italia, Protezione Civile e Corpo Forestale si stanno dotando di un sistema ad alta tecnologia, basato su modelli matematici di propagazione del fuoco in contesti boschivi mediterranei, con funzioni tattiche e operative. Gli scenari 3D geo-referenziati sono adattabili a seconda dell’ambiente preso in esame e consentono di ottimizzare l’impiego dei mezzi aerei. La Protezione Civile usa computer di ultima generazione, con una grafica in 3D, derivante dallo sviluppo dei simulatori di volo, dell’intrattenimento cinematografico e dei giochi da console. Il sistema in fase di sperimentazione è un simulatore con scenario tridimensionale foto-realistico su 360°, dedicato all’addestramento per la lotta agli incendi boschivi con simulazione del fronte del fuoco che si estende secondo il vento e il territorio, con fumo, effetti audio, ecc… Gli scenari 3D geo-referenziati sono adattabili a seconda dell’ambiente preso in esame, con l’obiettivo di ottimizzare l’impiego dei mezzi aerei nelle attività di spegnimento degli incendi. I modelli tridimensionali degli oggetti coinvolti nelle simulazioni (velivoli, autoveicoli, personale, edifici, vegetazione, ecc.) sono personalizzabili a seconda delle necessità didattiche. Si possono così sviluppare, su scenari simulati virtuali, modelli previsionali sull’andamento del fenomeno, in relazione ai diversi ecosistemi naturali interessati, al fine di predisporre protocolli operativi condivisi per la gestione ottimale delle attività di spegnimento nonché per affinare le tecniche investigative per l’individuazione di chi appicca incendi dolosi. ll TechFOr, il Salone internazionale delle Tecnologie per la sicurezza, che si è svolto quest’anno a Roma, la Forestale ha presentato il progetto del simulatore che potrebbe essere inserito in un complesso edilizio, sottratto alla disponibilità della criminalità organizzata, a Castelvolturno, che accoglierà presto la “Scuola di Formazione Antincendio Boschivo”.
  • 23. 23 Conclusioni Alla fine della nostra discussione, possiamo affermare senza essere smentiti che: LA TECNOLOGIA E’ UN GRANDE ALLEATO ORMAI INSOSTITUIBILE ALLA PREVENZIONE E PREVISIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVI QUALE UNICA ARMA PER EVITARE CHE SI RIPETA IL TRISTE PRIMATO DEL PASSATO Proverbio Indiano: “Abbiamo la Terra non in eredità dai genitori, ma in affitto dai figli”
  • 24. 24 RINGRAZIAMENTI Per contatti : DANTE LAUDISA - dante.laudisa@sempla.it
  • 25. 25 DISCLAIMER  Il materiale contenuto nella presentazione è fornito "nello stato in cui è" e senza alcuna garanzia implicita o esplicita.  L’autore non assume alcuna responsabilità per quanto riguarda il materiale contenuto nella presentazione, né per gli eventuali problemi derivanti dall'utilizzazione dello stesso o di eventuali altri materiali esterni ad esso collegati, né della loro correttezza e affidabilità.  Tale materiale: • non è sempre necessariamente esauriente, completo, preciso o aggiornato; • è talvolta collegato con siti esterni sui quali l’autore non ha alcun controllo e per i quali non assume alcuna responsabilità; • non costituisce un parere di tipo professionale o legale.  Benché sia stata posta la massima attenzione nell'editing del materiali presentato esso non sostituisce quello cartaceo o acquisito direttamente dai siti da cui provengono. Alle fonti originali, sempre citate nel documento elettronico, occorre fare riferimento in caso di dubbio.