1. Sviluppo sostenibile
ed educazione
L’educazione risorsa di sviluppo per produrre
buoni legami sociali e benessere della persona
2. Lo sviluppo sostenibile secondo
l’educazione
trasformazione sociale per una migliore
convivenza che migliora il benessere dei
singoli;
I buoni legami costituiscono un modo di
realizzare il benessere che non passa
attraverso l’economia monetaria.
Lo sviluppo sostenibile è anche una mutazione
culturale che postula uno sviluppo centrato
sulla persona piuttosto che sulle merci.
3. Compatibilità ecologica e
sostenibilità psicologica
La sostenibilità è riferibile
all’ecosistema naturale,
all’ecosistema mentale.
Sostenibili sono le trasformazioni compatibili
con gli stati psichici delle persone. Senza
educazione e senza epowerment personale
nessuno sviluppo compatibile sarà possibile.
Un cambiamento non desiderato non si
realizza.
4. Eguaglianza ed equità
E’ la possibilità per ciascuno di partecipare alla
vita sociale apportando le proprie risorse e
potendo entrare in relazione con gli altri senza
limitazioni dovute al censo, alla cultura o ad
altro
Per portare risorse ed accedere alle risorse
sociali non è necessario che siamo eguali
rispetto alla distribuzione della ricchezza o dei
beni ma è necessario il pieno possesso delle
proprie facoltà umane, ed il rispetto garantito
dalle leggi per ogni persona.
5. Risorse interne ed educazione
In questa definizione hanno un ruolo di primo
piano le risorse interne della persona e di
conseguenza l’educazione che è l’attività
finalizzata a mobilitarle.
6. L’emarginazione primaria
Il migliore alleato dell’oppressore è la
mente dell’oppresso
il migliore alleato della discriminazione
sociale è la mente del discriminato
emarginazione interiore che possiamo
chiamare primaria in quanto genera
tutte le altre.
7. Educazione come mobilitazione delle
risorse interne connesse alle radici
emotive
Emarginazione interiore è una modalità di
sviluppo della persona che mette in ombra
importanti manifestazioni dell’essere ritenute
non funzionali alla razionalità produttiva, quali
le emozioni ed i sentimenti
In questo senso l’emarginazione è una
categoria trasversale che accomuna chi
discrimina e chi è discriminato.
8. Educazione come mobilitazione delle
risorse interne connesse alle radici
emotive
Chi intraprende una attività educativa
dovrebbe essere profondamente consapevole
di sé e delle proprie emozioni per poter
riconoscere nell’altro la fatica e il dolore per
elaborare le proprie emozioni.
9. L’educazione è una missione civilizzatrice
o promozione di cittadinanza attiva?
Il lavoro educativo concepito come missione
civilizzatrice che eradica costumi selvaggi è una
operazione coloniale che impone ai giovani una
condotta esteriore lasciando intatti e
ingigantendo i nuclei di emarginazione di cui
ciascuno è portatore.
L’educazione come promozione della cittadinanza
dei giovani è la missione civile dell’educazione in
quanto riscrive il contratto sociale con le nuove
generazioni
10. Un’educazione che coinvolga emarginati
ed emarginanti
Dunque l’educazione che non produce
discriminazioni è un’educazione che si rivolge
contemporaneamente ai discriminati e a
coloro che discriminano affinché ciascuno
lavori sulle discriminazioni interiori che
portano a vivere una vita infelice e povera di
relazioni.
11. L’eguaglianza compulsiva
Emarginati ed emarginanti sono spinti dalla stessa
febbre a combattere l’emarginazione acquisendo
cose e potere oppure difendendo la roba e il
potere.
Il modello di sviluppo espansivo fondato sulla
moltiplicazione delle merci disponibili e nella
disponibilità di danaro per acquistarlo asseconda
questo modello di eguaglianza compulsiva e
rappresenta la proiezione ideologica della
coazione derivante dalla volontà di non vedere
l’emarginazione interiore.
12. Connettere gli attori sociali connettendo il
sé L’educazione nel mentre lavora a connettere gli
attori sociali creando legami, deve
necessariamente mantenere le connessioni tra lo
sviluppo razionale e le parti emozionali di
ciascuno.
la scuola serve soprattutto a sviluppare la
possibilità di pensare una realtà complessa, per
molti versi caotica
usare la ragione non per costruire una mappa
perfetta del mondo ma per conservare la propria
integrità in un mondo che resta imperfetto,
assurdo, pieno di contraddizioni.
13. Saperi di strada: una metafora per
mantenere la connessione con le origini
I maestri di strada si sono cimentati in questa
impresa ed hanno adottato questo nome come
metafora per indicare un sapere che si
costruisce mantenendo le connessioni con le
sue origini.
14. Il Progetto Chance come educazione a
riattivare le funzioni di pensiero
Il progetto che per undici anni è stato
realizzato nelle zone più emarginate della città
ha lavorato per questo, per ridare a giovani
emarginati la capacità di gestire emozioni
devastanti: paura, molteplici strati di paura;
rabbia, tanta rabbia per ingiustizie e
discriminazioni; invidie e gelosie che si
raccolgono a piene mani nei contesti in cui per
farsi valere occorre affiliarsi o esibire i segni
della ricchezza e della potenza.
15. Chi educa al pensiero deve pensare
Chance ha lavorato per costituire le funzioni di
pensiero a scuola;
la scuola non può insegnare a pensare se non
pensa e ripensa le sue attività.
Docenti che siano frustrati, che non riescano a
contenere le emozioni dei giovani, che non
riescono a contenere le proprie emozioni, non
hanno nulla da insegnare se non nozioni fredde
che sono oggi disponibili su supporti più
efficaci che non la persona del docente.
16. Insegnare al Principe di Danimarca
Con la pubblicazione di Insegnare al Principe di
Danimarca abbiamo lanciato questo
messaggio al di fuori dei contesti di
emarginazione per dire a tutti i docenti che è
l’ora di riprendere il lavoro educativo in tutta
la sua portata civile e per supportare un modo
di affrontare la crisi economica che batta le
strade le dello sviluppo civile ed umano
piuttosto che quello della ricerca compulsiva di
espansioni del mercato.
17. Educare alla cittadinanza
praticando la cittadinanza
Una didattica che aiuti i giovani ad elaborare il
dolore e le difficoltà, che aiuta ad essere
cittadini attivi oggi assumendo una posizione
attiva nel processo educativo è possibile anche
nelle condizioni peggiori a patto che la scuola
stessa sia un luogo di cittadinanza, di
accoglienza, di partecipazione e di serio
impegno per l’acquisizione di competenze di
cittadinanza e professionali.
18. Un progetto educativo integrato
Nei progetti dei Maestri di Strada
in corso di realizzazione
l’educazione che promuove la
persona viene realizzata
integrando figure educative
diverse e attivando le funzioni di
pensiero nella scuola.