1. Five issues for a different urban growth
Prof. Michelangelo Russo, Università degli Studi di Napoli Federico II
Presidente della SIU_Società Italiana degli Urbanisti
HUMAN | URBAN | CREATIVE TEXTURES – International Workshop of practices and visions for culture-led urban
regeneration and performing heritage
24. IL PARCO CONTINUO
I rischi.
Edificato storico
Edificato contemporaneo
Cave
Boschi dei rilievi collinari
Praterie dei rilievi collinari
Aree agricole dei rilievi pedemontani
Aree agricole della pianura centuriata
Corsi d’acqua
Rischio frana elevato
Aree ad alta attenzione
Il disvalore nell’interpretazione di Ivan Illich designa “quel genere di perdita che non può essere valutato con categorie economiche”: una definizione particolarmente appropriata per descrivere il depauperamento del territorio.
Il lago d'Aral è vittima di uno dei più gravi disastri ambientali provocati dall'uomo. L'evento è stato tra l'altro definito dal politico statunitense Al Gore, nel suo libro "Earth in the balance", come il più grave nella storia dell'umanità.
Originariamente, infatti, il lago era ampio all'incirca 68.000 km²
Nei primi anni '60 il governo dell'unione sovietica decise di prelevare, tramite l'uso di canali, l'acqua dei due fiumi che sfociavano nel lago nel tentativo di irrigare il deserto come piano di coltura intensiva per il cotone voluto dal regime sovietico, che aveva il fine di far diventare la Russia una delle maggiori esportatrici
La costruzione dei canali d'irrigazione cominciò in larga scala negli anni '40.
Sin dal 1950 si poterono osservare i primi vistosi abbassamenti del livello delle acque del lago.
Nel 2004 la superficie del lago d'Aral era di soli 17.160 km², il 25% della sua estensione originale mentre la salinità era aumentata di quasi cinque volte uccidendo la maggior parte della flora e fauna.
La prospera industria della pesca basata sul lago è stata dismessa, provocando disoccupazione e difficoltà economiche. Al giorno d'oggi la regione è fortemente inquinata, con gravi ripercussioni sulla salute pubblica.
Il ritiro del lago ha causato anche il cambiamento del clima locale (microclima), con estati diventate più calde e secche mentre gli inverni sono diventati più freddi e più lunghi.
Il disvalore nell’interpretazione di Ivan Illich designa “quel genere di perdita che non può essere valutato con categorie economiche”: una definizione particolarmente appropriata per descrivere il depauperamento del territorio.
Anche per il territorio contemporaneo è dunque possibile pensare l’idea di una “prosperità senza crescita” (Jackson, 2012) che non significa decrescita, né allude a una prospettiva di arretramento e di contrazione di un modello generico di “pauperismo”: rappresenta piuttosto la possibilità di pensare la dimensione collettiva dei valori sociali dello spazio urbano come principio di cambiamento, attraverso un progetto consapevole dei limiti del nostro ecosistema, dei tempi e degli effetti della sua trasformazione.
Così ad esempio in economia il concetto di decoupling, che vuol dire “disaccoppiamento”, è inteso come la “risposta tradizionale al dilemma della crescita”. Decoupling significa disaccoppiare crescita del benessere dalla produzione di throughput, che rappresentano le ricadute nocive per l’ecosistema: vuol dire, in altre parole, affrancare la crescita economica dalla pressione sui limiti ecologici e sulle risorse non riproducibili; “fare più con meno: più attività economica con meno danni ambientali, più beni e servizi con meno consumi ed emissioni” , cioè migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse.
Il throughput è il “flusso metabolico attraverso il quale viviamo e produciamo”, cioè “il flusso di energia e materia utile che proviene da fonti ambientali, passa per il sottosistema economico (produzione/consumo) e torna all’ambiente sotto forma di rifiuti, di scarti”, H. Daly, “Che cos’è lo sviluppo sostenibile?”, Lettera internazionale, 2006.
T. Jackson 2012, (pag. 112-13).