EDUCAZIONE: UN IMPORTANTE STRUMENTO PER COMBATTERE IL CAMBIAMENTO CLMATICO
Famiglietti 2, il protocollo di kyoto
1. Il Protocollo di Kyoto
Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale per contrastare il
riscaldamento climatico, fenomeno ambientale mai messo in dubbio della
scienza e di cui è assolutamente chiara e comprovata la responsabilità
umana.
Il trattato, di natura volontaria, è stato sottoscritto l’11 dicembre 1997 nella
città giapponese di Kyoto da più di 180 Paesi durante la Conferenza delle
parti di Kyoto (la COP3), m a è entrato in vigore solo il 16 febbraio 2005.
La motivazione della nascita del Protocollo di Kyoto, risiedeva nel contrasto
al cambiamento climatico, probabilmente il più grande preoccupante
problema ambientale dell’era moderna, con le emissioni di CO2 in atmosfera
che si costituiscono come il principale costituente dell’impronta ecologica
umana.
Obiettivi del Protocollo di Kyoto
Il Protocollo di Kyoto, che ha terminato la sua validità al 31/12/2012,
impegnava i Paesi sottoscrittori ad una riduzione quantitativa delle proprie
emissioni di ga s ad effetto serra (i ga s climalteranti, che riscaldano il
clima terrestre) rispetto ai propri livelli di emissione del 1990 (baseline), in
percentuale diversa da Stato a Stato.
Nell’ambito del Protocollo, l’Italia aveva sottoscritto un obiettivo di
riduzione emissiva del -6,5%.
Risultati dell’Italia
Alcuni stati Europei gi à nel 2009 avevano superato il proprio target di
riduzione emissiva: questo è segno che non si trattava di obiettivi
impossibili, e che gli Stati che hanno voluto investire nell’economia low
carbon avevano facilmente conseguito risultati di alto livello. A questa
prima fase non hanno però partecipato alcuni dei più grandi produttori di
gas serra come gli Stati Uniti e la Cina.
A proposito dell’Italia, la media di riduzione delle emissioni nel periodo di
impegno (2008-2012) rispetto all’anno base (1990) è stata “solo” del -4,6%,
una diminuzione ottenuta principalmente grazie alla riduzione delle
emissioni di CO2
2. (che contribuivano in questo periodo all’84% del totale delle emissioni di
gas serra italiane).
Conclusioni
Il Protocollo di Kyoto è stato un trattato importante, anche se si tratta solo di
un primo passo, insufficiente per contenere i cambiamenti climatici in atto.
Tuttavia dal 2005 a oggi sono cambiate molte cose e la comunità
internazionale sta provando, da anni e con alterni successi, a superare
Kyoto per raggiungere nuovi accordi più adatti ai tempi e che coinvolgano
anche economie di grande sviluppo recente come Cina o India.
Individuare possibili interventi per controllare il surriscaldamento del nostro
pianeta diventa sempre più indispensabile. Infatti l’IPCC - Gruppo
intergovernativo sul cambiamento climatico ha continuato a produrre studi e
analisi allarmanti sul cambiamento climatico.
Uno dei più duri rapporti è stato pubblicato nel novembre del 2014: entro il
2050 più di metà dell’energia del pianeta dovrà essere prodotta da fonti a
basse
emissioni di inquinanti atmosferici (tra cui l’energia nucleare), mentre i
combustibili fossili dovranno completamente essere eliminati come fonte di
energia entro il 2100. Questa riduzione, dice il rapporto, è assolutamente
necessaria per limitare a 2°C l’incremento di temperatura sulla Terra nel
corso dei prossimi cento anni.
S e queste indicazioni non saranno seguite, «l e continue emissioni di gas
serra causeranno u n ulteriore riscaldamento e cambiamenti di l unga
durata in tutte le componenti del sistema climatico, aument ando la
possibilità di severe, p ervasi ve e irreversibili conseguenze per
l’umanità e per l’ecosistema ». Le uniche soluzioni per raggiungere gli
obiettivi fissati nel rapporto sono lasciare le riserve di combustibili fossili
dove si trovano al momento, cioè sottoterra, oppure sviluppare tecnologie in
grado di “catturare” le emissioni di ga s serra. Visto che queste tecnologie
non sono state ancora sviluppate in maniera efficace, l’utilizzo di fonti di
energie rinnovabili o a basse emissioni sembra l’unica soluzione a breve
termine. 2