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di Mauro Balestrazzi
cover story
F
orse il più grande direttore di
tutti i tempi non esiste. Forse
è irragionevole confrontare fra
loro artisti vissuti in epoche
diverse e quindi inavvicinabili se non
a prezzo di semplificazioni e forzature.
E forse le classifiche vanno bene per i
campioni del calcio, ma non per quelli
della musica. D’accordo. Ben cento di-
rettori d’orchestra viventi, invece, sono
stati al gioco. E grazie al loro aiuto sia-
mo andati alla ricerca di questa sorta
di sacro Graal: il maestro dei maestri.
DallaA diAbbado alla Z di Xian Zhang,
le più autorevoli bacchette interna-
zionali hanno indicato i loro beniami-
ni, che in qualche caso sono anche i
loro “modelli”: ciascuno non più di tre
nomi. La sintesi finale delle risposte
pervenute (102) non ha naturalmente
un valore dogmatico, ma proviene da
una “giuria” a dir poco qualificata (si
vedano, nelle pagine successive, nomi
e preferenze dei partecipanti). Non
solo: permette di conoscere i modelli
e le fonti di ispirazione di chi oggi fa
musica dal podio. In qualche modo,
dunque, una fotografia della direzione
d’orchestra in questo preciso momen-
to storico.
Al di là della curiosità di mettere in fila
le più grandi bacchette di tutti i tem-
pi, ci sembra un segnale non poco si-
gnificativo che un direttore in qualche
modo “irregolare” come Carlos Kleiber
abbia trionfato largamente, lasciando a
grande distanza il secondo classifica-
to, che del resto è un altro “irregolare”
come Leonard Bernstein. I direttori di
oggi (stiamo un po’ generalizzando, è
ovvio) dicono di ispirarsi a loro più che
a figure “istituzionali” come Herbert
von Karajan (terzo) o ai grandi vecchi
come Toscanini (quarto, l’unico della
scuola storica che non perde del tutto
Vince
KLEIBER
Il Maestro
dei maestri
1	 Carlos Kleiber	 52
2	 Leonard Bernstein	 31
3	 Herbert von Karajan	 29
4	 Arturo Toscanini	 24
5	 Wilhelm Furtwängler	 16
6	 Claudio Abbado	 14
7	 Dimitri Mitropoulos	 10
8	 Nikolaus Harnoncourt	 9
9	 Bruno Walter	 8
10	 Gustav Mahler	 6
Nota
metodologica:
hanno votato 102
direttori d’orchestra
in attività (si veda
pagina 27). Ciascun
direttore interpellato
ha indicato tre
nomi. Il punteggio
che determina
questa classifica
è dunque relativo
al numero di
preferenze che ogni
direttore ha avuto.
21
Primo Carlos Kleiber, seguito
da Bernstein e Karajan. E tra
quelli in attività, Abbado.
Cento direttori di tutto il
mondo hanno eletto il loro
modello di sempre. E votando,
compongono la radiografia
della direzione d’orchestra oggi
cover story
contatto dai primi). Kleiber è un “mito” per tutte le fasce
d’età. Solo gli ultraottantenni gli preferiscono Toscanini.
Per gli under 40, è seguito da Bernstein, Karajan e Abbado.
Per quelli tra i 40 e i 60 anni, precede Bernstein,Toscanini e
Karajan. E per quelli tra i 60 e gli 80 è davanti a Karajan, con
Bernstein in terza posizione affiancato a Furtwängler.
Una prima considerazione da fare è che Kleiber, come del
resto Bernstein e Karajan, appartiene a una generazione di
musicisti che molti hanno potuto conoscere e ascoltare dal
vivo: con l’eccezione, naturalmente, dei più giovani, i quali
hanno però l’opportunità di vederli dirigere, e quindi stu-
diarli, attraverso i numerosi filmati che ci sono in circolazio-
ne. Per ovvie ragioni anagrafiche, sono pochi oggi quelli che
possono testimoniare di aver sentito i maestri della vecchia
scuola (da Toscanini a Furtwängler, da Walter a de Sabata),
la conoscenza dei quali è affidata a incisioni e a pochi fil-
mati di straordinario valore storico, ma che hanno superato
il mezzo secolo di vita. Non parliamo, poi, dei pionieri della
direzione che non hanno lasciato documentazioni sonore
(come Mahler) o ne hanno lasciate pochissime e di precaria
qualità (come Nikisch). Allo stesso modo, sono inevitabil-
mente sfavoriti nel confronto i direttori ancora in piena at-
tività, che non possono essere giudicati in una prospettiva
storica.
Geniale Carlos
Il successo di Carlos Kleiber è comunque di tali propor-
zioni da cancellare ogni sospetto. Cinquantadue direttori
(su centodue che hanno risposto) l’hanno inserito fra i tre
più grandi di sempre. Una raccolta di
consensi che attraversa tutte le gene-
razioni e che non può essere una sor-
presa. Con le sue straordinarie qualità
musicali, Kleiber aveva la capacità di
affascinare chiunque entrasse in con-
tatto artistico con lui. Per capire come
facesse a conquistare gli orchestrali,
basta vederlo all’opera nel filmato in
cui prova le ouverture del Freischütz e
del Fledermaus con gli scettici profes-
sori della Südfunk-Sinfonieorchester
di Stoccarda: li provoca, li blandisce, li
stuzzica e alla fine li infiamma. Un ca-
polavoro di seduzione.
Anche da parte dei colleghi, i superla-
tivi per Kleiber si sprecano: “il più ge-
niale di tutti” (Roberto Abbado e Jesús
López Cobos); “impressionante per la
libertà assoluta anche nel gesto” (An-
tonello Allemandi); “magico” (Richard
Bonynge); “la più grande tecnica di-
rettoriale mai superata da altri; con
intransigenza raggiungeva sempre la
vetta della sua somma ricerca inter-
pretativa” (Riccardo Chailly); “intuizio-
ne e cultura musicale senza tempo: il
suo istinto musicale declassa tutti gli
altri in ogni testimonianza che ci ha la-
sciato” (Antonello Manacorda).
Un direttore specializzato nella musica
barocca come Giovanni Antonini am-
mira in Kleiber “la capacità di fraseg-
giare sempre in levare”. Daniel Kawka
lo mette al primo posto “per l’incisio-
ne del Tristan: nessuno (forse soltanto
Böhm dopo di lui) ha toccato un così
elevato livello di poesia in musica”.
Maurizio Barbacini ricorda quando
cantò, come tenore, nella Traviata di-
retta da Kleiber a Firenze nel 1984:
“Aveva un incredibile carisma”.
Che il repertorio di Kleiber non fosse
sterminato è arcinoto, anche se all’ini-
zio della carriera aveva eseguito di tut-
to: perfino un’opera oggi dimenticata
come l’Edipo Re di Leoncavallo! Qual-
cuno lo considera un limite. Per Louis
Langrée, invece, è “la dimostrazione
che si può essere un grande anche di-
rigendo poche cose: se il repertorio di
Kleiber fu molto circoscritto, lui fu co-
munque indimenticabile in tutto quel
poco che diresse”. È ancora significa-
tivo che, nelle preferenze, Kleiber sia
associato indifferentemente a tutti gli
altri direttori più celebrati. Diciotto
volte è indicato con Bernstein, diciot-
to con Karajan, undici con Toscanini.
Una conferma della sua atipicità e di
una singolare capacità di annullare gli
antagonismi.
Da Bernstein a Karajan
Il secondo posto di Bernstein nella
nostra classifica è un altro verdetto ri-
velatore. Personalità vulcanica e stra-
Bernstein
e, a destra,
Karajan:
secondo
e terzo
classificato
23
bordante, compositore, pianista, di-
vulgatore, anche lui - come Kleiber
- è considerato un direttore estroso
e imprevedibile. Bernstein raccoglie
molte preferenze tra gli stranieri,
mentre gli italiani gli antepongono
ancheToscanini e Karajan. Non tutti,
però. Daniele Callegari gioca d’anti-
cipo: “Se proprio, per spirito giorna-
listico,devo pensare a una classifica,
io lo metto al primo posto. Un vero
genio! Uno come Bernstein nasce
ogni mille anni, anche se oggi cerca-
no di sfornarne uno al mese…”. E la
testimonianza più sentita è di Anto-
nello Allemandi: “Una sua esecuzio-
ne della Nona di Mahler aTanglewo-
od nel 1979 resta la più straordinaria
e intensa emozione musicale che
abbia mai provato. Dopo quel con-
certo, vagai per tre ore nei boschi”.
Altre considerazioni su Bernstein:
“Energia musicale allo stato puro”
(RinaldoAlessandrini);“uno di quelli
che hanno cambiato la musica e il
mondo attorno a loro” (MarinAlsop);
“estro dionisiaco quanto Karajan era
interiorità sofferta” (Bruno Aprea);
“l’americano creativo che divulga le tensioni del modo di
vita e della cultura americana” (Kent Nagano); “il primo per
il quale l’espressione ‘direttore americano’ è stata usata in
senso non negativo” (Leonard Slatkin).
Karajan, che completa il nostro podio al terzo posto, è ricor-
dato da Riccardo Chailly
“per la magia creata dalla
sua ricerca del suono sin-
fonico, ma anche per la
bellezza della gestualità,
frutto di anni di autocriti-
ca e ricerca di essenza del
linguaggio del corpo”. Per
lo stesso motivo Riccar-
do Muti lo considera, con
Toscanini e Furtwängler,
una colonna della direzio-
ne d’orchestra del secolo
scorso: “Tutti abbiamo poi
beneficiato della sua lezio-
ne”. Il concetto del suono
è ripreso anche da altri,
mentre Massimiliano Caldi
mette l’accento sullo “stile
unico”e Giampaolo Bisanti
ne sottolinea “la personali-
tà ipnotizzante”. Maurizio
Barbacini fa invece con-
siderazioni più specifica-
mente musicali: “Karajan
aveva una capacità unica
di sostenere la tensione
con tempi di una lentezza
incredibile. Quelli che han-
no provato a imitarlo sono
andati a sbattere contro un
muro”. Infine, Louis Lan-
grée vede Karajan come
“un collegamento tra due
DIRETTORI STORICI
1	 Toscanini
2	 Furtwängler
3	 Mitropoulos
4	 Walter
5	 Mahler
6	 de Sabata
7	 Szell
8	 Beecham
9	 Klemperer
10	 E.Kleiber /
Knappertsbusch / Monteux /
Serafin / Talich
epoche per l’influenza che ha avuto
sugli altri direttori, sui musicisti e sul
pubblico”.
Il fatto che soltanto sei direttori abbia-
no indicato sia Bernstein sia Karajan
nei tre nomi scelti, sembra
il segno evidente di una
contrapposizione di fondo
e di un dualismo ancora
molto sentito fra i maggio-
ri protagonisti della scena
musicale della seconda
metà del secolo scorso,
entrambi con una cospi-
cua produzione discogra-
fica. Uno sguardo alle due
“squadre” rivela curiosa-
mente che con Bernstein
sono schierati, tra gli altri,
diversi barocchisti (Ales-
sandrini, Christie, Dantone,
Haïm, Pinnock) mentre Ka-
rajan può allineare anche
calibri del peso di Chailly,
Jansons, Mehta, Muti, Te-
mirkanov,Thielemann.
Toscanini
e Furtwängler,
pace fatta
Aldo Ceccato, spiegando
la decisione di sottrarsi a
una scelta considerata im-
possibile, osserva: “Imma-
gino che molti voteranno
per Toscanini. Ma come se
la caverebbe davanti a una
pagina di Ligeti o Nono?”.
Al di là di questo dubbio,
COME HANNO
VOTATO
GLI STRANIERI
1	 C. Kleiber
2	 Bernstein
3	 Karajan
4	 Furtwängler
5	 Toscanini
6	 Abbado
7	 Harnoncourt
8	 Walter
9	 Mahler
10	 Giulini
DIRETTORI
IN ATTIVITÀ
1	 Abbado
2	 Harnoncourt
3	 Muti
4	 Rattle
5	 Boulez
6	 Gardiner
7	 Berglund / Barenboim
/ Chailly / C.Davis /
Gelmetti / Haitink /
Kuhn / Levine / Ozawa /
Pappano / Polianichko /
Rozhdestvensky / Salonen /
Segerstam
COME HANNO
VOTATO
GLI ITALIANI
1	 C. Kleiber
2 	 Toscanini
3	 Karajan
4	 Bernstein
5	 Mitropoulos
6	 Abbado
7	 Furtwängler
8	 Muti
9	 de Sabata
10	 Ferrara / Harnoncourt /
Walter
cover story
che Toscanini continui a essere un
mito per molti direttori lo confermano
non solo i risultati complessivi (quarto
posto generale, secondo per i diretto-
ri italiani, primo per gli ultraottanten-
ni) ma anche l’ascendente che ha su
giovani come Andrea Battistoni, Pablo
Heras-Casado e Daniele Rustioni. Ric-
cardo Chailly lo mette al primo posto
“per assoluta personalità interpreta-
tiva, vastità di repertorio e coraggio
della novità: Puccini, Boito, Respighi,
Gershwin, Sostakovic…”. Elenco non
superfluo, per sottolineare come To-
scanini non trascurasse gli autori a lui
contemporanei. Riccardo Muti, che ha
sempre proclamato con orgoglio l’ap-
partenenza alla scuola toscaniniana
per il tramite di Antonino Votto, indivi-
dua il suo maggior lascito “nel rispetto
sacro per il testo e nella caparbietà nel
mettersi al servizio del compositore,
cercando di capirne e realizzarne le in-
tenzioni”. Roberto Abbado sintetizza:
“Toscanini ha proiettato la direzione
d’orchestra verso il futuro e ha fatto
scuola per tutti”. Stessa tesi sostenu-
ta da Gianluigi Gelmetti, che riesce a
isolare solo quel nome: “I direttori che
mi hanno impressionato sono tanti: de
Sabata, Cantelli, Celibidache, Karajan,
Knapperstbusch, Klemperer, Mitro-
poulos, Reiner, Guarnieri, Marinuzzi…
Fino al carissimo e immenso Franco
Ferrara, il maestro dei maestri anche
se non ha diretto per il pubblico. Ma
Toscanini rappresenta un caso a parte
per completezza della figura e per l’in-
fluenza che ha avuto su quelli che sono
venuti dopo”.
E Furtwängler, l’altro direttore storico
considerato da molti il rivale di Tosca-
nini? Per gli italiani è soltanto settimo,
mentre per gli stranieri è quarto, da-
vanti allo stesso Toscanini. Può essere
interessante osservare che più di un
direttore unisce il tedesco all’italiano
negli apprezzamenti: come Riccardo
Muti (“Furtwängler è importante per la
sua strepitosa fantasia”), Roberto Ab-
bado (“è stato il più commovente, il più
intenso, il più profondo”) e ancora Zu-
Dimitri
Mitropoulos
con la cantante
afroamericana
Marian
Anderson
www.classicvoice.com
Puoi intervenire nel nostro sito e
votare il tuo direttore preferito
25
LA FOTO INEDITA
L’esuberante e lo schivo
Quella volta che Lenny, guardando di nascosto da Zeffirelli e Kleiber la loro
Bohème, giunto alla morte di Mimì corse in lacrime ad abbracciare Carlos
L’esuberante e lo schivo
Quella volta che Lenny, guardando di nascosto da Zeffirelli e Kleiber la loro
Bohème, giunto alla morte di Mimì corse in lacrime ad abbracciare Carlos
Questo raro documento, che
ritrae Leonard Bernstein e
Carlos Kleiber assieme, ha
una storia curiosa. La foto
fu scattata negli Anni 80 da
Fanny Corsi, sorella di Fran-
co Zeffirelli, a Positano, dove i
due musicisti erano ospiti del
regista, sempre molto ospita-
le verso amici e colleghi. Da
bravo tedesco, Kleiber annun-
ciava la sua venuta con un
congruo anticipo. Una volta,
mentre lui era lì, arrivò anche
Bernstein. Difficile immagi-
nare due persone più diverse.
Quanto il primo era riservato
e tranquillo, l’altro era estro-
verso e incontenibile. Lenny
ammirava moltissimo Klei-
ber e cercava in tutti i modi
di coinvolgerlo in discussioni
musicali. “Non era facile ar-
ginare l’esuberanza di Lenny
e proteggere la privacy di
Carlos”, ricorda Zeffirelli. Per
fortuna i due avevano abitudi-
ni diverse: Bernstein si alza-
va dopo mezzogiorno, quando
Kleiber rientrava dal mare. La
foto documenta un casuale
incontro proprio a quell’ora,
davanti alla porta delle cucine
della villa. “In quei giorni – ri-
corda Zeffirelli - dalla Scala mi
arrivò il filmato di Bohème da
rivedere con Kleiber, che ave-
va diretto l’opera. Carlos mise
subito in chiaro che non vo-
leva che altri assistessero alla
proiezione. Mi raccomandai
con Lenny perché ci lasciasse
soli. Ma lui si nascose a spia-
re dietro la porta del giardino
e poi, con il pretesto di pren-
dere un bicchiere di whisky,
entrò nella sala, rovesciando
il cestello del ghiaccio e fa-
cendo un rumore infernale.
Carlos, assorto, continuava a
guardare il filmato come se
stesse dirigendo, senza cu-
rarsi del resto. Verso la fine,
quando Mimì sta per morire, si
sentì un singhiozzo dispera-
to. Lenny, in lacrime, uscì dal
suo nascondiglio nel buio per
precipitarsi ad abbracciare il
sempre imperturbabile Klei-
ber, dicendogli che non poteva
più trattenere la commozione.
Una scena incredibile”. M.B.
bin Mehta, Roberto Polastri, MarcoAr-
miliato. Segno che lo scorrere del tem-
po ha cancellato le contrapposizioni.
Claudio Scimone li unisce addirittura
in un riferimento biblico:“Infinitamen-
te distanti da tutti gli altri, Toscanini,
Furtwängler e Mitropoulos (il mio ma-
estro): personalità troppo diverse per
stabilire una graduatoria. Ringrazio il
Cielo di averli potuti ascoltare dal vivo
tantissime volte (Toscanini purtroppo
meno degli altri, ma abbastanza per ri-
ceverne un’impressione e un messag-
gio forte) e di aver potuto così avere
un’idea di cos’è un Maestro, nel vero
senso di ‘Rabboni’. Non l’avrei avuta
altrimenti”.
Gli altri grandi vecchi
A proposito di Mitropoulos, è curioso
che sia al quinto posto per i direttori
italiani e praticamente ignorato da
quelli stranieri. Un altro grande vec-
chio poco citato è Bruno Walter (“com-
binazione di elevati standard musicali
e umiltà personale” per Herbert Blom-
stedt e “modello di equilibrio” per Je-
sús López Cobos), sorprendentemente
all’ottavo posto. Di stampo etico la
scelta di Ingo Metzmacher, che se-
gnala Otto Klemperer, Erich Kleiber e
Fritz Busch“non soltanto per le qualità
musicali, ma anche per il loro impegno
in tempi politicamente difficili”. Fran-
cesco Maria Colombo pone Evgenij
Mravinskij e Victor de Sabata accanto
a Karajan “per genialità, dottrina, rigo-
re, competenza, profondità e unicità di
visione”.
Restando ai direttori italiani del pas-
sato, Franco Ferrara è ricordato con
affetto dai suoi discepoli, come Eveli-
no Pidò: “Una volta, si arrabbiò con un
allievo e prese il suo posto. Una cosa
magica. Era la ‘Pastorale’: ci sentim-
mo tutti come innalzati verso il cielo”.
Leonard Slatkin si sofferma su Carlo
Maria Giulini: “Portava in ogni esecu-
zione un livello di ispirazione e spiri-
tualità mai più toccato da nessun altro
direttore che io abbia sentito”. Alber-
to Zedda lascia una testimonianza su
Alceo Galliera: “Da lui ho appreso lo
studio analitico della partitura, volto a
cercare la ragione e il senso del mini-
mo dettaglio, e la messa a punto dei
materiali d’orchestra”.
Abbado nel mondo, Muti
in Italia e i grandi assenti
Claudio Abbado, sesto nella graduato-
ria generale, è con un buon margine il
primo fra i direttori in attività. Interes-
sante notare che è sesto anche nelle
preferenze dei direttori italiani e pure
in quelle dei direttori stranieri. I con-
sensi sono insomma equamente distri-
cover story
buiti. Alcune motivazioni: “calore e eleganza” (Pablo
Heras-Casado); “grande nobiltà interiore” (Philippe
Herreweghe); “inestimabile musicalità, preparazione
e studio infiniti: per lui non ci si è mai messi in discus-
sione a sufficienza per cercare la verità” (Antonello
Manacorda); “capacità di rileggere ogni capolavoro
sottraendosi ai condizionamenti della tradizione” (Al-
berto Zedda). Abbado rappresenta indubbiamente un
modello per i giovani direttori e non è un caso che per
gli under 40 venga subito dopo il trio di testa.
Secondo tra i direttori in attività è Nikolaus Harnon-
court, naturalmente molto apprezzato dagli speciali-
sti della musica barocca come Rinaldo Alessandrini,
per il quale “segna la morte della routine e della falsa
tradizione”. Louis Langrée gli riconosce di aver “dato
risposte a varie domande sugli stili, il modo di suona-
re, le scelte dei tempi e degli strumenti”. Harnoncourt
ha più estimatori in giro per l’Europa che da noi, al
contrario di Riccardo Muti che invece raccoglie atte-
stazioni esclusivamente fra i direttori italiani, i quali
vedono in lui il rappresentante della nostra migliore
tradizione operistica. Non è escluso, del resto, che
proprio questa immagine fortemente legata al melo-
dramma italiano lo abbia per altro verso limitato, pri-
vandolo di più vasti consensi. Simon Rattle e Pierre
Boulez sono gli altri direttori in attività più segnalati,
grazie soprattutto alle preferenze degli stranieri.
Ribadito ancora che la natura stessa dell’inchiesta,
volta a cercare i più grandi maestri di ogni tempo, non
favoriva chi oggi è considerato in piena carriera, non
si può non rilevare, almeno come osservazione mera-
mente statistica, che i responsabili delle più impor-
tanti istituzioni musicali italiane sono stati ignorati
dai colleghi: il neo direttore musicale della Scala, Da-
niel Barenboim, e il direttore musicale dell’Orchestra
di Santa Cecilia,Antonio Pappano, ottengono una sola
indicazione; Zubin Mehta, direttore del Maggio, non
raccoglie neanche una citazione, come del resto altri
direttori oggi molto considerati dalla critica quali Te-
mirkanov,Thielemann e Jansons.
Prospettive
Naturalmente, ciascuno può leggere e interpretare
queste classifiche come meglio crede. Siano benvenuti
la discussione e il confronto. Prima però vogliamo of-
frire al lettore qualche altra curiosità. Anzitutto le con-
vergenze di voto. Hanno indicato la stessa terzina di
nomi:Allemandi, Caldi, Dudamel,Tebar e M. Jurowski;
ROBERTO
ABBADO
Arturo Toscanini
Wilhelm Furtwängler
Carlos Kleiber
YVES ABEL
Wilhelm Furtwängler
Carlos Kleiber
Claudio Abbado
RINALDO
ALESSANDRINI
Nikolaus Harnoncourt
John Eliot Gardiner
Leonard Bernstein
ANTONELLO
ALLEMANDI
Carlos Kleiber
Herbert von Karajan
Leonard Bernstein
MARIN
ALSOP
Leonard Bernstein
Gustav Mahler
Daniel Barenboim
GIOVANNI
ANTONINI
Carlos Kleiber
Nikolaus Harnoncourt
Arturo Toscanini
BRUNO APREA
Franco Ferrara
Simon Rattle
von Karajan / Bernstein
MARCO
ARMILIATO
Arturo Toscanini
Wilhelm Furtwängler
Carlos Kleiber
DAVID
ATHERTON
Georg Solti
JOHN AXELROD
Carlos Kleiber
Leonard Bernstein
Gustav Mahlerऀ
MAURIZIO
BARBACINI
Bruno Walter
Herbert von Karajan
Carlos Kleiber
BRUNO
BARTOLETTI
Arturo Toscanini
Victor de Sabata
Carlos Kleiber
ANDREA
BATTISTONI
Arturo Toscanini
Herbert von Karajan
Dimitri Mitropoulos
JIRI BELOHLAVEK
Wilhelm Furtwängler
Sergiu Celibidache
Václav Talich
MATTEO
BELTRAMI
Leonard Bernstein
Tullio Serafin
Claudio Abbado
GIAMPAOLO
BISANTI
Riccardo Muti
Dimitri Mitropoulos
Herbert von Karajan
HERBERT
BLOMSTEDT
Felix Mendelssohn
Wilhelm Furtwängler
Bruno Walter
RICHARD
BONYNGE
Tullio Serafin
Clemens Krauss
Carlos Kleiber
SEMYON BYCHKOV
Carlos Kleiber
Herbert von Karajan
Ilya Musin
OLEG CAETANI
Dimitri Mitropoulos
Arturo Toscanini
Evgenij Mravinskij
MASSIMILIANO
CALDI
Herbert von Karajan
Leonard Bernstein
Carlos Kleiber
DANIELE
CALLEGARI
Leonard Bernstein
Riccardo Muti
Carlos Kleiber
JOANA
CARNEIRO
Leonard Bernstein
Carlo Maria Giulini
Esa-Pekka Salonen
JEAN-CLAUDE
CASADESUS
Wilhelm Furtwängler
Günter Wand
Carlos Kleiber
RICCARDO
CHAILLY
Arturo Toscanini
Carlos Kleiber
Herbert von Karajan
WILLIAM CHRISTIE
Eric Leinsdorf
Leonard Bernstein
Simon Rattle
FRANCESCO
MARIA COLOMBO
Herbert von Karajan
Evgenij Mravinskij
Victor de Sabata
OTTAVIO
DANTONE
Arturo Toscanini
Leonard Bernstein
Claudio Abbado
GUSTAVO
DUDAMEL
Carlos Kleiber
Leonard Bernstein
Herbert von Karajan
CHARLES DUTOIT
Carlos Kleiber
Evgenij Mravinskij
Bruno Walter
MARK ELDER
Carlos Kleiber
Reginald Goodall
Carlo Maria Giulini
CHRISTOPH
ESCHENBACH
George Szell
Herbert von Karajan
Carlos Kleiber
IVÁN FISCHER
Gustav Mahler
ANTONINO
FOGLIANI
Claudio Abbado
Riccardo Muti
Gianluigi Gelmetti
EDWARD
GARDNER
Carlos Kleiber
Nikolaus Harnoncourt
Thomas Beecham
DANIELE GATTI
Arturo Toscanini
Otto Klemperer
100 preferenze
Ecco come
hanno votato
i più di 100
direttori
interpellati;
in basso
Harnoncourt
27
GIANLUIGI
GELMETTI
Arturo Toscanini
ROY GOODMAN
Arturo Toscanini
Willem Mengelberg
Roger Norrington
HK GRUBER
Leonard Bernstein
Pierre Boulez
Simon Rattle
HARTMUT
HAENCHEN
Carlos Kleiber
Herbert von Karajan
Richard Strauss
EMMANUELLE
HAÏM
Simon Rattle
Nikolaus Harnoncourt
Leonard Bernstein
DANIEL
HARDING
Carlos Kleiber
Wilhelm Furtwängler
Herbert von Karajan
NIKOLAUS
HARNONCOURT
Johann S. Bach
Toscanini / Mozart
Erich Kleiber
PABLO
HERAS-CASADO
Arturo Toscanini
Carlos Kleiber
Claudio Abbado
PHILIPPE
HERREWEGHE
Claudio Abbado
Nikolaus Harnoncourt
John Eliot Gardiner
MANFRED
HONECK
Gustav Mahler
Carlos Kleiber
Herbert von Karajan
PIETARI
INKINEN
Leif Segerstam
Herbert von Karajan
Carlos Kleiber
RUBEN JAIS
Carlos Kleiber
Riccardo Chailly
Riccardo Muti
MARISS
JANSONS
Herbert von Karajan
Carlos Kleiber
Evgenij Mravinskij
NEEME JÄRVI
Hans Knappertsbusch
Hermann Scherchen
Paul Paray
MICHAIL
JUROWSKI
Herbert von Karajan
Leonard Bernstein
Carlos Kleiber
VLADIMIR
JUROWSKI
Leonard Bernstein
Carlos Kleiber
Gennady
Rozhdestvensky
DANIEL
KAWKA
Carlos Kleiber
Leonard Bernstein
Pierre Boulez
GUSTAV KUHN
Gustav Kuhn
LOUIS LANGRÉE  
Herbert von Karajan
Carlos Kleiber
Nikolaus Harnoncourt
ANDREA LICATA
Carlos Kleiber
Dimitri Mitropoulos
Guido Cantelli
JESÚS
LÓPEZ
COBOZ
Bruno Walter
Arturo Toscanini
Carlos Kleiber
FABIO LUISI
Leonard Bernstein
Dimitri Mitropoulos
Gustav Mahler
NICOLA
LUISOTTI
Arturo Toscanini
Carlos Kleiber
Herbert von Karajan
RORY
MACDONALD
Charles Mackerras
Bruno Walter
Thomas Beecham
SUSANNA
MÄLKKI
Carlos Kleiber
Bernard Haitink
James Levine
ANTONELLO
MANACORDA
Carlos Kleiber
Claudio Abbado
George Szell
MICHELE
MARIOTTI
Carlos Kleiber
Leonard Bernstein
Claudio Abbado
NEVILLE
MARRINER
Josef Krips
George Szell
Pierre Monteux
DIEGO MATHEUZ
Claudio Abbado
Leonard Bernstein
Carlos Kleiber
ZUBIN MEHTA
Arturo Toscanini
Wilhelm Furtwängler
Herbert von Karajan
INGO
METZMACHER
Otto Klemperer
Erich Kleiber
Fritz Busch
RICCARDO MUTI
Arturo Toscanini
Wilhelm Furtwängler
Herbert von Karajan
KENT
NAGANO
Bruno Walter
Leonard Bernstein
Günter Wand
TOMAS NETOPIL
Leonard Bernstein
Carlos Kleiber
Václav Talich
GIANANDREA
NOSEDA
Dimitri Mitropoulos
Victor de Sabata
Ferenc Fricsay
KAZUSHI ONO
Carlos Kleiber
Wolfgang Sawallisch
Giuseppe Patané
DANIEL OREN
Leonard Bernstein
Wilhelm Furtwängler
Carlos Kleiber
ANDRES
OROZCO-ESTRADA
Carlos Kleiber
Leonard Bernstein
Nikolaus Harnoncourt
GEORGE
PEHLIVANIAN
Carlos Kleiber
Lorin Maazel
Pierre Boulez
VASILY PETRENKO
Jean-Baptiste Lully
Johann Strauss II
Louis Antoine Jullien
EVELINO PIDÒ
Franco Ferrara
Bruno Walter
Carlos Kleiber
TREVOR PINNOCK
Carlos Kleiber
Leonard Bernstein
Bruno Walter
ROBERTO
POLASTRI
Carlos Kleiber
Arturo Toscanini
Wilhelm Furtwängler
DONATO
RENZETTI
Carlos Kleiber
Leonard Bernstein
de Sabata /
Mitropoulos
CARLO RIZZI
Carlos Kleiber
Arturo Toscanini
Claudio Abbado
ROBERTO RIZZI
BRIGNOLI
Riccardo Muti
Seiji Ozawa
Gianandrea Gavazzeni
THOMAS
RÖSNER
Dimitri Mitropoulos
Claudio Abbado
Nikolaus Harnoncourt
GENNADY
ROZHDESTVENSKY
Thomas Beecham
Otto Klemperer
Nathan Rachlin
DANIELE
RUSTIONI
Herbert von Karajan
Leonard Bernstein
Arturo Toscanini
GIACOMO
SAGRIPANTI
Carlos Kleiber
Herbert von Karajan
Antonio Pappano
NELLO SANTI
Arturo Toscanini
Dimitri Mitropoulos
Herbert von Karajan
CLAUDIO
SCIMONE
Arturo Toscanini
Wilhelm Furtwängler
Dimitri Mitropoulos
STANISLAW
SKROWACZEWSKI
Paul Kletzki
Wilhelm Furtwängler
Herbert von Karajan
LEONARD
SLATKIN
Fritz Reiner
Leonard Bernstein
Carlo Maria Giulini
THOMAS
SØNDERGARD
Paavo Berglund
Alexander Polianichko
Claudio Abbado
PATRICK
SUMMERS
Rudolf Kempre
Arturo Toscanini
Charles Mackerras
RAMON TEBAR
Carlos Kleiber
Herbert von Karajan
Leonard Bernstein
YURI
TEMIRKANOV
Wilhelm Furtwängler
Carlos Kleiber
Herbert von Karajan
CHRISTIAN
THIELEMANN
Wilhelm Furtwängler
Hans Knappertsbusch
Herbert von Karajan
ROBIN TICCIATI
Colin Davis
Nikolaus Harnoncourt
Claudio Abbado
ALEXANDER
VEDERNIKOV
Sergiu Celibidache
Evgenij Svetlanov
Gianandrea Gavazzeni
JONATHAN WEBB
Hector Berlioz
Gustav Mahler
Leonard Bernstein
MASSIMO
ZANETTI
Carlos Kleiber
Wilhelm Furtwängler
Leonard Bernstein
ALBERTO ZEDDA
Alceo Galliera
Claudio Abbado
DAVID ZINMAN
Pierre Monteux
George Szell
Herbert von Karajan
XIAN ZHANG
Carlos Kleiber
Arturo Toscanini
Carlo Maria Giulini
ASTENUTI
Claudio Abbado,
Gerd Albrecht,
Daniel Barenboim,
Pierre Boulez, Aldo
Ceccato, Peter
Eötvös, Francesco
La Vecchia, Andris
Nelsons, Renato
Palumbo, Simon
Rattle, Corrado
Rovaris.
RINGRAZIAMENTO
Un ringraziamento
particolare a tutti i
direttori che hanno
partecipato alla
nostra inchiesta
e a quanti
(assistenti, manager,
rappresentanti di
agenzie: impossibile
naturalmente citarli
tutti) hanno reso
possibili i contatti
con gli artisti.
cover story
Clas
R. Abbado, Armiliato e Polastri; Chail-
ly e Luisotti; Mehta e Muti; Mariotti e
Matheuz; Battistoni e Santi; Harding e
Temirkanov; Oren e Zanetti.Alcuni“ac-
coppiamenti”non sorprendono,ma altri
(tipo Battistoni-Santi o Harding-Temir-
kanov) li avreste mai immaginati?
Molti direttori hanno cortesemente il-
lustrato le risposte. La più singolare è
quella inviata, con lettera postale, da
Nikolaus Harnoncourt, che ha spiegato
così la sua personale classifica: al primo
posto J.S. Bach “as Conductor”, cioè
come direttore con la maiuscola; al se-
condo,“maybe” (forse) Toscanini e Mo-
zart “as conductors” con la minuscola;
al terzo, senza maiuscole né minuscole,
Erich Kleiber. La più provocatoria, quel-
la di Gustav Kuhn: alla richiesta di indi-
care tre nomi in ordine di preferenza, ha
risposto mettendosi al primo, al secondo e al terzo
posto. Speriamo non se la prenda se abbiamo con-
siderato un solo voto… La più coinvolta, quella di
John Axelrod, che si è proposto con questa motiva-
zione:“Se non credessi in me stesso totalmente,non
potrei mai stare davanti a un’orchestra e cercare di
far musica allo stesso livello di Kleiber e Bernstein.
Perciò dico di essere uno dei migliori”. La più cen-
trata, infine, quella di Gustavo Dudamel: l’unico, dei
102 votanti, ad azzeccare i primi tre nell’ordine del-
la classifica finale. Se questa fosse una lotteria, il
primo premio lo vincerebbe lui. p
Pierre
Boulez;
in basso a
destra Bruno
Walter
La curiosità
Prima di noi la Bbc
Nell’aprile scorso, il mensile inglese Bbcw
Music Magazine ha condotto un analogo re-
ferendum tra 100 direttori d’orchestra. Inte-
ressante confrontarne il risultato con il nostro.
Con le conferme di Carlos Kleiber e Leonard
Bernstein ai primi due posti, le differenze ri-
guardano soprattutto i direttori in attività:
i giurati inglesi ne hanno votati quattro tra i
primi dieci. Claudio Abbado (terzo assoluto,
mentre nel nostro referendum è al sesto posto)
precede Harnoncourt, Rattle e Boulez. E tra i
primi venti entrano anche Gardiner, Haitink,
Colin Davis e Mackerras (scomparso nel 2010).
Ecco comunque la classifica completa di BBC
Music Magazine: 1 C. Kleiber; 2 Bernstein; 3 C.
Abbado; 4 Karajan; 5 Harnoncourt; 6 Rattle; 7
Furtwängler; 8 Toscanini; 9 Boulez; 10 Giulini;
11 Gardiner; 12 Barbirolli; 13 Fricsay; 14 Szell;
15 Haitink; 16 Monteux; 17 Mravinskij; 18 Co-
lin Davis; 19 Beecham; 20 Mackerras.

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«Vince Kleiber» by Mauro Balestrazzi - Classic Voice, no. 151 [December 2011]

  • 1.
  • 2. di Mauro Balestrazzi cover story F orse il più grande direttore di tutti i tempi non esiste. Forse è irragionevole confrontare fra loro artisti vissuti in epoche diverse e quindi inavvicinabili se non a prezzo di semplificazioni e forzature. E forse le classifiche vanno bene per i campioni del calcio, ma non per quelli della musica. D’accordo. Ben cento di- rettori d’orchestra viventi, invece, sono stati al gioco. E grazie al loro aiuto sia- mo andati alla ricerca di questa sorta di sacro Graal: il maestro dei maestri. DallaA diAbbado alla Z di Xian Zhang, le più autorevoli bacchette interna- zionali hanno indicato i loro beniami- ni, che in qualche caso sono anche i loro “modelli”: ciascuno non più di tre nomi. La sintesi finale delle risposte pervenute (102) non ha naturalmente un valore dogmatico, ma proviene da una “giuria” a dir poco qualificata (si vedano, nelle pagine successive, nomi e preferenze dei partecipanti). Non solo: permette di conoscere i modelli e le fonti di ispirazione di chi oggi fa musica dal podio. In qualche modo, dunque, una fotografia della direzione d’orchestra in questo preciso momen- to storico. Al di là della curiosità di mettere in fila le più grandi bacchette di tutti i tem- pi, ci sembra un segnale non poco si- gnificativo che un direttore in qualche modo “irregolare” come Carlos Kleiber abbia trionfato largamente, lasciando a grande distanza il secondo classifica- to, che del resto è un altro “irregolare” come Leonard Bernstein. I direttori di oggi (stiamo un po’ generalizzando, è ovvio) dicono di ispirarsi a loro più che a figure “istituzionali” come Herbert von Karajan (terzo) o ai grandi vecchi come Toscanini (quarto, l’unico della scuola storica che non perde del tutto Vince KLEIBER Il Maestro dei maestri 1 Carlos Kleiber 52 2 Leonard Bernstein 31 3 Herbert von Karajan 29 4 Arturo Toscanini 24 5 Wilhelm Furtwängler 16 6 Claudio Abbado 14 7 Dimitri Mitropoulos 10 8 Nikolaus Harnoncourt 9 9 Bruno Walter 8 10 Gustav Mahler 6 Nota metodologica: hanno votato 102 direttori d’orchestra in attività (si veda pagina 27). Ciascun direttore interpellato ha indicato tre nomi. Il punteggio che determina questa classifica è dunque relativo al numero di preferenze che ogni direttore ha avuto.
  • 3. 21 Primo Carlos Kleiber, seguito da Bernstein e Karajan. E tra quelli in attività, Abbado. Cento direttori di tutto il mondo hanno eletto il loro modello di sempre. E votando, compongono la radiografia della direzione d’orchestra oggi
  • 4. cover story contatto dai primi). Kleiber è un “mito” per tutte le fasce d’età. Solo gli ultraottantenni gli preferiscono Toscanini. Per gli under 40, è seguito da Bernstein, Karajan e Abbado. Per quelli tra i 40 e i 60 anni, precede Bernstein,Toscanini e Karajan. E per quelli tra i 60 e gli 80 è davanti a Karajan, con Bernstein in terza posizione affiancato a Furtwängler. Una prima considerazione da fare è che Kleiber, come del resto Bernstein e Karajan, appartiene a una generazione di musicisti che molti hanno potuto conoscere e ascoltare dal vivo: con l’eccezione, naturalmente, dei più giovani, i quali hanno però l’opportunità di vederli dirigere, e quindi stu- diarli, attraverso i numerosi filmati che ci sono in circolazio- ne. Per ovvie ragioni anagrafiche, sono pochi oggi quelli che possono testimoniare di aver sentito i maestri della vecchia scuola (da Toscanini a Furtwängler, da Walter a de Sabata), la conoscenza dei quali è affidata a incisioni e a pochi fil- mati di straordinario valore storico, ma che hanno superato il mezzo secolo di vita. Non parliamo, poi, dei pionieri della direzione che non hanno lasciato documentazioni sonore (come Mahler) o ne hanno lasciate pochissime e di precaria qualità (come Nikisch). Allo stesso modo, sono inevitabil- mente sfavoriti nel confronto i direttori ancora in piena at- tività, che non possono essere giudicati in una prospettiva storica. Geniale Carlos Il successo di Carlos Kleiber è comunque di tali propor- zioni da cancellare ogni sospetto. Cinquantadue direttori (su centodue che hanno risposto) l’hanno inserito fra i tre più grandi di sempre. Una raccolta di consensi che attraversa tutte le gene- razioni e che non può essere una sor- presa. Con le sue straordinarie qualità musicali, Kleiber aveva la capacità di affascinare chiunque entrasse in con- tatto artistico con lui. Per capire come facesse a conquistare gli orchestrali, basta vederlo all’opera nel filmato in cui prova le ouverture del Freischütz e del Fledermaus con gli scettici profes- sori della Südfunk-Sinfonieorchester di Stoccarda: li provoca, li blandisce, li stuzzica e alla fine li infiamma. Un ca- polavoro di seduzione. Anche da parte dei colleghi, i superla- tivi per Kleiber si sprecano: “il più ge- niale di tutti” (Roberto Abbado e Jesús López Cobos); “impressionante per la libertà assoluta anche nel gesto” (An- tonello Allemandi); “magico” (Richard Bonynge); “la più grande tecnica di- rettoriale mai superata da altri; con intransigenza raggiungeva sempre la vetta della sua somma ricerca inter- pretativa” (Riccardo Chailly); “intuizio- ne e cultura musicale senza tempo: il suo istinto musicale declassa tutti gli altri in ogni testimonianza che ci ha la- sciato” (Antonello Manacorda). Un direttore specializzato nella musica barocca come Giovanni Antonini am- mira in Kleiber “la capacità di fraseg- giare sempre in levare”. Daniel Kawka lo mette al primo posto “per l’incisio- ne del Tristan: nessuno (forse soltanto Böhm dopo di lui) ha toccato un così elevato livello di poesia in musica”. Maurizio Barbacini ricorda quando cantò, come tenore, nella Traviata di- retta da Kleiber a Firenze nel 1984: “Aveva un incredibile carisma”. Che il repertorio di Kleiber non fosse sterminato è arcinoto, anche se all’ini- zio della carriera aveva eseguito di tut- to: perfino un’opera oggi dimenticata come l’Edipo Re di Leoncavallo! Qual- cuno lo considera un limite. Per Louis Langrée, invece, è “la dimostrazione che si può essere un grande anche di- rigendo poche cose: se il repertorio di Kleiber fu molto circoscritto, lui fu co- munque indimenticabile in tutto quel poco che diresse”. È ancora significa- tivo che, nelle preferenze, Kleiber sia associato indifferentemente a tutti gli altri direttori più celebrati. Diciotto volte è indicato con Bernstein, diciot- to con Karajan, undici con Toscanini. Una conferma della sua atipicità e di una singolare capacità di annullare gli antagonismi. Da Bernstein a Karajan Il secondo posto di Bernstein nella nostra classifica è un altro verdetto ri- velatore. Personalità vulcanica e stra- Bernstein e, a destra, Karajan: secondo e terzo classificato
  • 5. 23 bordante, compositore, pianista, di- vulgatore, anche lui - come Kleiber - è considerato un direttore estroso e imprevedibile. Bernstein raccoglie molte preferenze tra gli stranieri, mentre gli italiani gli antepongono ancheToscanini e Karajan. Non tutti, però. Daniele Callegari gioca d’anti- cipo: “Se proprio, per spirito giorna- listico,devo pensare a una classifica, io lo metto al primo posto. Un vero genio! Uno come Bernstein nasce ogni mille anni, anche se oggi cerca- no di sfornarne uno al mese…”. E la testimonianza più sentita è di Anto- nello Allemandi: “Una sua esecuzio- ne della Nona di Mahler aTanglewo- od nel 1979 resta la più straordinaria e intensa emozione musicale che abbia mai provato. Dopo quel con- certo, vagai per tre ore nei boschi”. Altre considerazioni su Bernstein: “Energia musicale allo stato puro” (RinaldoAlessandrini);“uno di quelli che hanno cambiato la musica e il mondo attorno a loro” (MarinAlsop); “estro dionisiaco quanto Karajan era interiorità sofferta” (Bruno Aprea); “l’americano creativo che divulga le tensioni del modo di vita e della cultura americana” (Kent Nagano); “il primo per il quale l’espressione ‘direttore americano’ è stata usata in senso non negativo” (Leonard Slatkin). Karajan, che completa il nostro podio al terzo posto, è ricor- dato da Riccardo Chailly “per la magia creata dalla sua ricerca del suono sin- fonico, ma anche per la bellezza della gestualità, frutto di anni di autocriti- ca e ricerca di essenza del linguaggio del corpo”. Per lo stesso motivo Riccar- do Muti lo considera, con Toscanini e Furtwängler, una colonna della direzio- ne d’orchestra del secolo scorso: “Tutti abbiamo poi beneficiato della sua lezio- ne”. Il concetto del suono è ripreso anche da altri, mentre Massimiliano Caldi mette l’accento sullo “stile unico”e Giampaolo Bisanti ne sottolinea “la personali- tà ipnotizzante”. Maurizio Barbacini fa invece con- siderazioni più specifica- mente musicali: “Karajan aveva una capacità unica di sostenere la tensione con tempi di una lentezza incredibile. Quelli che han- no provato a imitarlo sono andati a sbattere contro un muro”. Infine, Louis Lan- grée vede Karajan come “un collegamento tra due DIRETTORI STORICI 1 Toscanini 2 Furtwängler 3 Mitropoulos 4 Walter 5 Mahler 6 de Sabata 7 Szell 8 Beecham 9 Klemperer 10 E.Kleiber / Knappertsbusch / Monteux / Serafin / Talich epoche per l’influenza che ha avuto sugli altri direttori, sui musicisti e sul pubblico”. Il fatto che soltanto sei direttori abbia- no indicato sia Bernstein sia Karajan nei tre nomi scelti, sembra il segno evidente di una contrapposizione di fondo e di un dualismo ancora molto sentito fra i maggio- ri protagonisti della scena musicale della seconda metà del secolo scorso, entrambi con una cospi- cua produzione discogra- fica. Uno sguardo alle due “squadre” rivela curiosa- mente che con Bernstein sono schierati, tra gli altri, diversi barocchisti (Ales- sandrini, Christie, Dantone, Haïm, Pinnock) mentre Ka- rajan può allineare anche calibri del peso di Chailly, Jansons, Mehta, Muti, Te- mirkanov,Thielemann. Toscanini e Furtwängler, pace fatta Aldo Ceccato, spiegando la decisione di sottrarsi a una scelta considerata im- possibile, osserva: “Imma- gino che molti voteranno per Toscanini. Ma come se la caverebbe davanti a una pagina di Ligeti o Nono?”. Al di là di questo dubbio, COME HANNO VOTATO GLI STRANIERI 1 C. Kleiber 2 Bernstein 3 Karajan 4 Furtwängler 5 Toscanini 6 Abbado 7 Harnoncourt 8 Walter 9 Mahler 10 Giulini DIRETTORI IN ATTIVITÀ 1 Abbado 2 Harnoncourt 3 Muti 4 Rattle 5 Boulez 6 Gardiner 7 Berglund / Barenboim / Chailly / C.Davis / Gelmetti / Haitink / Kuhn / Levine / Ozawa / Pappano / Polianichko / Rozhdestvensky / Salonen / Segerstam COME HANNO VOTATO GLI ITALIANI 1 C. Kleiber 2 Toscanini 3 Karajan 4 Bernstein 5 Mitropoulos 6 Abbado 7 Furtwängler 8 Muti 9 de Sabata 10 Ferrara / Harnoncourt / Walter
  • 6. cover story che Toscanini continui a essere un mito per molti direttori lo confermano non solo i risultati complessivi (quarto posto generale, secondo per i diretto- ri italiani, primo per gli ultraottanten- ni) ma anche l’ascendente che ha su giovani come Andrea Battistoni, Pablo Heras-Casado e Daniele Rustioni. Ric- cardo Chailly lo mette al primo posto “per assoluta personalità interpreta- tiva, vastità di repertorio e coraggio della novità: Puccini, Boito, Respighi, Gershwin, Sostakovic…”. Elenco non superfluo, per sottolineare come To- scanini non trascurasse gli autori a lui contemporanei. Riccardo Muti, che ha sempre proclamato con orgoglio l’ap- partenenza alla scuola toscaniniana per il tramite di Antonino Votto, indivi- dua il suo maggior lascito “nel rispetto sacro per il testo e nella caparbietà nel mettersi al servizio del compositore, cercando di capirne e realizzarne le in- tenzioni”. Roberto Abbado sintetizza: “Toscanini ha proiettato la direzione d’orchestra verso il futuro e ha fatto scuola per tutti”. Stessa tesi sostenu- ta da Gianluigi Gelmetti, che riesce a isolare solo quel nome: “I direttori che mi hanno impressionato sono tanti: de Sabata, Cantelli, Celibidache, Karajan, Knapperstbusch, Klemperer, Mitro- poulos, Reiner, Guarnieri, Marinuzzi… Fino al carissimo e immenso Franco Ferrara, il maestro dei maestri anche se non ha diretto per il pubblico. Ma Toscanini rappresenta un caso a parte per completezza della figura e per l’in- fluenza che ha avuto su quelli che sono venuti dopo”. E Furtwängler, l’altro direttore storico considerato da molti il rivale di Tosca- nini? Per gli italiani è soltanto settimo, mentre per gli stranieri è quarto, da- vanti allo stesso Toscanini. Può essere interessante osservare che più di un direttore unisce il tedesco all’italiano negli apprezzamenti: come Riccardo Muti (“Furtwängler è importante per la sua strepitosa fantasia”), Roberto Ab- bado (“è stato il più commovente, il più intenso, il più profondo”) e ancora Zu- Dimitri Mitropoulos con la cantante afroamericana Marian Anderson www.classicvoice.com Puoi intervenire nel nostro sito e votare il tuo direttore preferito
  • 7. 25 LA FOTO INEDITA L’esuberante e lo schivo Quella volta che Lenny, guardando di nascosto da Zeffirelli e Kleiber la loro Bohème, giunto alla morte di Mimì corse in lacrime ad abbracciare Carlos L’esuberante e lo schivo Quella volta che Lenny, guardando di nascosto da Zeffirelli e Kleiber la loro Bohème, giunto alla morte di Mimì corse in lacrime ad abbracciare Carlos Questo raro documento, che ritrae Leonard Bernstein e Carlos Kleiber assieme, ha una storia curiosa. La foto fu scattata negli Anni 80 da Fanny Corsi, sorella di Fran- co Zeffirelli, a Positano, dove i due musicisti erano ospiti del regista, sempre molto ospita- le verso amici e colleghi. Da bravo tedesco, Kleiber annun- ciava la sua venuta con un congruo anticipo. Una volta, mentre lui era lì, arrivò anche Bernstein. Difficile immagi- nare due persone più diverse. Quanto il primo era riservato e tranquillo, l’altro era estro- verso e incontenibile. Lenny ammirava moltissimo Klei- ber e cercava in tutti i modi di coinvolgerlo in discussioni musicali. “Non era facile ar- ginare l’esuberanza di Lenny e proteggere la privacy di Carlos”, ricorda Zeffirelli. Per fortuna i due avevano abitudi- ni diverse: Bernstein si alza- va dopo mezzogiorno, quando Kleiber rientrava dal mare. La foto documenta un casuale incontro proprio a quell’ora, davanti alla porta delle cucine della villa. “In quei giorni – ri- corda Zeffirelli - dalla Scala mi arrivò il filmato di Bohème da rivedere con Kleiber, che ave- va diretto l’opera. Carlos mise subito in chiaro che non vo- leva che altri assistessero alla proiezione. Mi raccomandai con Lenny perché ci lasciasse soli. Ma lui si nascose a spia- re dietro la porta del giardino e poi, con il pretesto di pren- dere un bicchiere di whisky, entrò nella sala, rovesciando il cestello del ghiaccio e fa- cendo un rumore infernale. Carlos, assorto, continuava a guardare il filmato come se stesse dirigendo, senza cu- rarsi del resto. Verso la fine, quando Mimì sta per morire, si sentì un singhiozzo dispera- to. Lenny, in lacrime, uscì dal suo nascondiglio nel buio per precipitarsi ad abbracciare il sempre imperturbabile Klei- ber, dicendogli che non poteva più trattenere la commozione. Una scena incredibile”. M.B. bin Mehta, Roberto Polastri, MarcoAr- miliato. Segno che lo scorrere del tem- po ha cancellato le contrapposizioni. Claudio Scimone li unisce addirittura in un riferimento biblico:“Infinitamen- te distanti da tutti gli altri, Toscanini, Furtwängler e Mitropoulos (il mio ma- estro): personalità troppo diverse per stabilire una graduatoria. Ringrazio il Cielo di averli potuti ascoltare dal vivo tantissime volte (Toscanini purtroppo meno degli altri, ma abbastanza per ri- ceverne un’impressione e un messag- gio forte) e di aver potuto così avere un’idea di cos’è un Maestro, nel vero senso di ‘Rabboni’. Non l’avrei avuta altrimenti”. Gli altri grandi vecchi A proposito di Mitropoulos, è curioso che sia al quinto posto per i direttori italiani e praticamente ignorato da quelli stranieri. Un altro grande vec- chio poco citato è Bruno Walter (“com- binazione di elevati standard musicali e umiltà personale” per Herbert Blom- stedt e “modello di equilibrio” per Je- sús López Cobos), sorprendentemente all’ottavo posto. Di stampo etico la scelta di Ingo Metzmacher, che se- gnala Otto Klemperer, Erich Kleiber e Fritz Busch“non soltanto per le qualità musicali, ma anche per il loro impegno in tempi politicamente difficili”. Fran- cesco Maria Colombo pone Evgenij Mravinskij e Victor de Sabata accanto a Karajan “per genialità, dottrina, rigo- re, competenza, profondità e unicità di visione”. Restando ai direttori italiani del pas- sato, Franco Ferrara è ricordato con affetto dai suoi discepoli, come Eveli- no Pidò: “Una volta, si arrabbiò con un allievo e prese il suo posto. Una cosa magica. Era la ‘Pastorale’: ci sentim- mo tutti come innalzati verso il cielo”. Leonard Slatkin si sofferma su Carlo Maria Giulini: “Portava in ogni esecu- zione un livello di ispirazione e spiri- tualità mai più toccato da nessun altro direttore che io abbia sentito”. Alber- to Zedda lascia una testimonianza su Alceo Galliera: “Da lui ho appreso lo studio analitico della partitura, volto a cercare la ragione e il senso del mini- mo dettaglio, e la messa a punto dei materiali d’orchestra”. Abbado nel mondo, Muti in Italia e i grandi assenti Claudio Abbado, sesto nella graduato- ria generale, è con un buon margine il primo fra i direttori in attività. Interes- sante notare che è sesto anche nelle preferenze dei direttori italiani e pure in quelle dei direttori stranieri. I con- sensi sono insomma equamente distri-
  • 8. cover story buiti. Alcune motivazioni: “calore e eleganza” (Pablo Heras-Casado); “grande nobiltà interiore” (Philippe Herreweghe); “inestimabile musicalità, preparazione e studio infiniti: per lui non ci si è mai messi in discus- sione a sufficienza per cercare la verità” (Antonello Manacorda); “capacità di rileggere ogni capolavoro sottraendosi ai condizionamenti della tradizione” (Al- berto Zedda). Abbado rappresenta indubbiamente un modello per i giovani direttori e non è un caso che per gli under 40 venga subito dopo il trio di testa. Secondo tra i direttori in attività è Nikolaus Harnon- court, naturalmente molto apprezzato dagli speciali- sti della musica barocca come Rinaldo Alessandrini, per il quale “segna la morte della routine e della falsa tradizione”. Louis Langrée gli riconosce di aver “dato risposte a varie domande sugli stili, il modo di suona- re, le scelte dei tempi e degli strumenti”. Harnoncourt ha più estimatori in giro per l’Europa che da noi, al contrario di Riccardo Muti che invece raccoglie atte- stazioni esclusivamente fra i direttori italiani, i quali vedono in lui il rappresentante della nostra migliore tradizione operistica. Non è escluso, del resto, che proprio questa immagine fortemente legata al melo- dramma italiano lo abbia per altro verso limitato, pri- vandolo di più vasti consensi. Simon Rattle e Pierre Boulez sono gli altri direttori in attività più segnalati, grazie soprattutto alle preferenze degli stranieri. Ribadito ancora che la natura stessa dell’inchiesta, volta a cercare i più grandi maestri di ogni tempo, non favoriva chi oggi è considerato in piena carriera, non si può non rilevare, almeno come osservazione mera- mente statistica, che i responsabili delle più impor- tanti istituzioni musicali italiane sono stati ignorati dai colleghi: il neo direttore musicale della Scala, Da- niel Barenboim, e il direttore musicale dell’Orchestra di Santa Cecilia,Antonio Pappano, ottengono una sola indicazione; Zubin Mehta, direttore del Maggio, non raccoglie neanche una citazione, come del resto altri direttori oggi molto considerati dalla critica quali Te- mirkanov,Thielemann e Jansons. Prospettive Naturalmente, ciascuno può leggere e interpretare queste classifiche come meglio crede. Siano benvenuti la discussione e il confronto. Prima però vogliamo of- frire al lettore qualche altra curiosità. Anzitutto le con- vergenze di voto. Hanno indicato la stessa terzina di nomi:Allemandi, Caldi, Dudamel,Tebar e M. Jurowski; ROBERTO ABBADO Arturo Toscanini Wilhelm Furtwängler Carlos Kleiber YVES ABEL Wilhelm Furtwängler Carlos Kleiber Claudio Abbado RINALDO ALESSANDRINI Nikolaus Harnoncourt John Eliot Gardiner Leonard Bernstein ANTONELLO ALLEMANDI Carlos Kleiber Herbert von Karajan Leonard Bernstein MARIN ALSOP Leonard Bernstein Gustav Mahler Daniel Barenboim GIOVANNI ANTONINI Carlos Kleiber Nikolaus Harnoncourt Arturo Toscanini BRUNO APREA Franco Ferrara Simon Rattle von Karajan / Bernstein MARCO ARMILIATO Arturo Toscanini Wilhelm Furtwängler Carlos Kleiber DAVID ATHERTON Georg Solti JOHN AXELROD Carlos Kleiber Leonard Bernstein Gustav Mahlerऀ MAURIZIO BARBACINI Bruno Walter Herbert von Karajan Carlos Kleiber BRUNO BARTOLETTI Arturo Toscanini Victor de Sabata Carlos Kleiber ANDREA BATTISTONI Arturo Toscanini Herbert von Karajan Dimitri Mitropoulos JIRI BELOHLAVEK Wilhelm Furtwängler Sergiu Celibidache Václav Talich MATTEO BELTRAMI Leonard Bernstein Tullio Serafin Claudio Abbado GIAMPAOLO BISANTI Riccardo Muti Dimitri Mitropoulos Herbert von Karajan HERBERT BLOMSTEDT Felix Mendelssohn Wilhelm Furtwängler Bruno Walter RICHARD BONYNGE Tullio Serafin Clemens Krauss Carlos Kleiber SEMYON BYCHKOV Carlos Kleiber Herbert von Karajan Ilya Musin OLEG CAETANI Dimitri Mitropoulos Arturo Toscanini Evgenij Mravinskij MASSIMILIANO CALDI Herbert von Karajan Leonard Bernstein Carlos Kleiber DANIELE CALLEGARI Leonard Bernstein Riccardo Muti Carlos Kleiber JOANA CARNEIRO Leonard Bernstein Carlo Maria Giulini Esa-Pekka Salonen JEAN-CLAUDE CASADESUS Wilhelm Furtwängler Günter Wand Carlos Kleiber RICCARDO CHAILLY Arturo Toscanini Carlos Kleiber Herbert von Karajan WILLIAM CHRISTIE Eric Leinsdorf Leonard Bernstein Simon Rattle FRANCESCO MARIA COLOMBO Herbert von Karajan Evgenij Mravinskij Victor de Sabata OTTAVIO DANTONE Arturo Toscanini Leonard Bernstein Claudio Abbado GUSTAVO DUDAMEL Carlos Kleiber Leonard Bernstein Herbert von Karajan CHARLES DUTOIT Carlos Kleiber Evgenij Mravinskij Bruno Walter MARK ELDER Carlos Kleiber Reginald Goodall Carlo Maria Giulini CHRISTOPH ESCHENBACH George Szell Herbert von Karajan Carlos Kleiber IVÁN FISCHER Gustav Mahler ANTONINO FOGLIANI Claudio Abbado Riccardo Muti Gianluigi Gelmetti EDWARD GARDNER Carlos Kleiber Nikolaus Harnoncourt Thomas Beecham DANIELE GATTI Arturo Toscanini Otto Klemperer 100 preferenze Ecco come hanno votato i più di 100 direttori interpellati; in basso Harnoncourt
  • 9. 27 GIANLUIGI GELMETTI Arturo Toscanini ROY GOODMAN Arturo Toscanini Willem Mengelberg Roger Norrington HK GRUBER Leonard Bernstein Pierre Boulez Simon Rattle HARTMUT HAENCHEN Carlos Kleiber Herbert von Karajan Richard Strauss EMMANUELLE HAÏM Simon Rattle Nikolaus Harnoncourt Leonard Bernstein DANIEL HARDING Carlos Kleiber Wilhelm Furtwängler Herbert von Karajan NIKOLAUS HARNONCOURT Johann S. Bach Toscanini / Mozart Erich Kleiber PABLO HERAS-CASADO Arturo Toscanini Carlos Kleiber Claudio Abbado PHILIPPE HERREWEGHE Claudio Abbado Nikolaus Harnoncourt John Eliot Gardiner MANFRED HONECK Gustav Mahler Carlos Kleiber Herbert von Karajan PIETARI INKINEN Leif Segerstam Herbert von Karajan Carlos Kleiber RUBEN JAIS Carlos Kleiber Riccardo Chailly Riccardo Muti MARISS JANSONS Herbert von Karajan Carlos Kleiber Evgenij Mravinskij NEEME JÄRVI Hans Knappertsbusch Hermann Scherchen Paul Paray MICHAIL JUROWSKI Herbert von Karajan Leonard Bernstein Carlos Kleiber VLADIMIR JUROWSKI Leonard Bernstein Carlos Kleiber Gennady Rozhdestvensky DANIEL KAWKA Carlos Kleiber Leonard Bernstein Pierre Boulez GUSTAV KUHN Gustav Kuhn LOUIS LANGRÉE   Herbert von Karajan Carlos Kleiber Nikolaus Harnoncourt ANDREA LICATA Carlos Kleiber Dimitri Mitropoulos Guido Cantelli JESÚS LÓPEZ COBOZ Bruno Walter Arturo Toscanini Carlos Kleiber FABIO LUISI Leonard Bernstein Dimitri Mitropoulos Gustav Mahler NICOLA LUISOTTI Arturo Toscanini Carlos Kleiber Herbert von Karajan RORY MACDONALD Charles Mackerras Bruno Walter Thomas Beecham SUSANNA MÄLKKI Carlos Kleiber Bernard Haitink James Levine ANTONELLO MANACORDA Carlos Kleiber Claudio Abbado George Szell MICHELE MARIOTTI Carlos Kleiber Leonard Bernstein Claudio Abbado NEVILLE MARRINER Josef Krips George Szell Pierre Monteux DIEGO MATHEUZ Claudio Abbado Leonard Bernstein Carlos Kleiber ZUBIN MEHTA Arturo Toscanini Wilhelm Furtwängler Herbert von Karajan INGO METZMACHER Otto Klemperer Erich Kleiber Fritz Busch RICCARDO MUTI Arturo Toscanini Wilhelm Furtwängler Herbert von Karajan KENT NAGANO Bruno Walter Leonard Bernstein Günter Wand TOMAS NETOPIL Leonard Bernstein Carlos Kleiber Václav Talich GIANANDREA NOSEDA Dimitri Mitropoulos Victor de Sabata Ferenc Fricsay KAZUSHI ONO Carlos Kleiber Wolfgang Sawallisch Giuseppe Patané DANIEL OREN Leonard Bernstein Wilhelm Furtwängler Carlos Kleiber ANDRES OROZCO-ESTRADA Carlos Kleiber Leonard Bernstein Nikolaus Harnoncourt GEORGE PEHLIVANIAN Carlos Kleiber Lorin Maazel Pierre Boulez VASILY PETRENKO Jean-Baptiste Lully Johann Strauss II Louis Antoine Jullien EVELINO PIDÒ Franco Ferrara Bruno Walter Carlos Kleiber TREVOR PINNOCK Carlos Kleiber Leonard Bernstein Bruno Walter ROBERTO POLASTRI Carlos Kleiber Arturo Toscanini Wilhelm Furtwängler DONATO RENZETTI Carlos Kleiber Leonard Bernstein de Sabata / Mitropoulos CARLO RIZZI Carlos Kleiber Arturo Toscanini Claudio Abbado ROBERTO RIZZI BRIGNOLI Riccardo Muti Seiji Ozawa Gianandrea Gavazzeni THOMAS RÖSNER Dimitri Mitropoulos Claudio Abbado Nikolaus Harnoncourt GENNADY ROZHDESTVENSKY Thomas Beecham Otto Klemperer Nathan Rachlin DANIELE RUSTIONI Herbert von Karajan Leonard Bernstein Arturo Toscanini GIACOMO SAGRIPANTI Carlos Kleiber Herbert von Karajan Antonio Pappano NELLO SANTI Arturo Toscanini Dimitri Mitropoulos Herbert von Karajan CLAUDIO SCIMONE Arturo Toscanini Wilhelm Furtwängler Dimitri Mitropoulos STANISLAW SKROWACZEWSKI Paul Kletzki Wilhelm Furtwängler Herbert von Karajan LEONARD SLATKIN Fritz Reiner Leonard Bernstein Carlo Maria Giulini THOMAS SØNDERGARD Paavo Berglund Alexander Polianichko Claudio Abbado PATRICK SUMMERS Rudolf Kempre Arturo Toscanini Charles Mackerras RAMON TEBAR Carlos Kleiber Herbert von Karajan Leonard Bernstein YURI TEMIRKANOV Wilhelm Furtwängler Carlos Kleiber Herbert von Karajan CHRISTIAN THIELEMANN Wilhelm Furtwängler Hans Knappertsbusch Herbert von Karajan ROBIN TICCIATI Colin Davis Nikolaus Harnoncourt Claudio Abbado ALEXANDER VEDERNIKOV Sergiu Celibidache Evgenij Svetlanov Gianandrea Gavazzeni JONATHAN WEBB Hector Berlioz Gustav Mahler Leonard Bernstein MASSIMO ZANETTI Carlos Kleiber Wilhelm Furtwängler Leonard Bernstein ALBERTO ZEDDA Alceo Galliera Claudio Abbado DAVID ZINMAN Pierre Monteux George Szell Herbert von Karajan XIAN ZHANG Carlos Kleiber Arturo Toscanini Carlo Maria Giulini ASTENUTI Claudio Abbado, Gerd Albrecht, Daniel Barenboim, Pierre Boulez, Aldo Ceccato, Peter Eötvös, Francesco La Vecchia, Andris Nelsons, Renato Palumbo, Simon Rattle, Corrado Rovaris. RINGRAZIAMENTO Un ringraziamento particolare a tutti i direttori che hanno partecipato alla nostra inchiesta e a quanti (assistenti, manager, rappresentanti di agenzie: impossibile naturalmente citarli tutti) hanno reso possibili i contatti con gli artisti.
  • 10. cover story Clas R. Abbado, Armiliato e Polastri; Chail- ly e Luisotti; Mehta e Muti; Mariotti e Matheuz; Battistoni e Santi; Harding e Temirkanov; Oren e Zanetti.Alcuni“ac- coppiamenti”non sorprendono,ma altri (tipo Battistoni-Santi o Harding-Temir- kanov) li avreste mai immaginati? Molti direttori hanno cortesemente il- lustrato le risposte. La più singolare è quella inviata, con lettera postale, da Nikolaus Harnoncourt, che ha spiegato così la sua personale classifica: al primo posto J.S. Bach “as Conductor”, cioè come direttore con la maiuscola; al se- condo,“maybe” (forse) Toscanini e Mo- zart “as conductors” con la minuscola; al terzo, senza maiuscole né minuscole, Erich Kleiber. La più provocatoria, quel- la di Gustav Kuhn: alla richiesta di indi- care tre nomi in ordine di preferenza, ha risposto mettendosi al primo, al secondo e al terzo posto. Speriamo non se la prenda se abbiamo con- siderato un solo voto… La più coinvolta, quella di John Axelrod, che si è proposto con questa motiva- zione:“Se non credessi in me stesso totalmente,non potrei mai stare davanti a un’orchestra e cercare di far musica allo stesso livello di Kleiber e Bernstein. Perciò dico di essere uno dei migliori”. La più cen- trata, infine, quella di Gustavo Dudamel: l’unico, dei 102 votanti, ad azzeccare i primi tre nell’ordine del- la classifica finale. Se questa fosse una lotteria, il primo premio lo vincerebbe lui. p Pierre Boulez; in basso a destra Bruno Walter La curiosità Prima di noi la Bbc Nell’aprile scorso, il mensile inglese Bbcw Music Magazine ha condotto un analogo re- ferendum tra 100 direttori d’orchestra. Inte- ressante confrontarne il risultato con il nostro. Con le conferme di Carlos Kleiber e Leonard Bernstein ai primi due posti, le differenze ri- guardano soprattutto i direttori in attività: i giurati inglesi ne hanno votati quattro tra i primi dieci. Claudio Abbado (terzo assoluto, mentre nel nostro referendum è al sesto posto) precede Harnoncourt, Rattle e Boulez. E tra i primi venti entrano anche Gardiner, Haitink, Colin Davis e Mackerras (scomparso nel 2010). Ecco comunque la classifica completa di BBC Music Magazine: 1 C. Kleiber; 2 Bernstein; 3 C. Abbado; 4 Karajan; 5 Harnoncourt; 6 Rattle; 7 Furtwängler; 8 Toscanini; 9 Boulez; 10 Giulini; 11 Gardiner; 12 Barbirolli; 13 Fricsay; 14 Szell; 15 Haitink; 16 Monteux; 17 Mravinskij; 18 Co- lin Davis; 19 Beecham; 20 Mackerras.