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Banca Nazionale del Lavoro
 Gruppo BNP Paribas
 Via Vittorio Veneto 119
 00187 Roma
 Autorizzazione del Tribunale
 di Roma n. 159/2002
 del 9/4/2002
 Le opinioni espresse
 non impegnano la
 responsabilità
 della banca.




                                                     Andamento del Pil nei paesi del Mediterraneo
                                                                                                      (2012, var. % a/a)
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                                                3                                                                                                        2,6 2,7
                                                                                                                                       2,0 2,0
                                                2
                                                                                                                               1,2
                                                1                                                                    0,5
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                                                0
                                                -1
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                                                -3             -2,3 -2,3

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                                                                                                                                       Egitto


                                                                                                                                                         Algeria
                                                               Italia




                                                                                                                                                                                                             Turchia
                                                                        Cipro




                                                                                                   Libia
                                                      Grecia




                                                                                                           Francia




                                                                                                                                                                                                 Giordania
                                                                                                                     Albania
                                                                                Spagna
                                                                                         Croazia




                                                                                                                               Malta


                                                                                                                                                Libano




                                                                                                                                                                                       Israele
                                                                                                                                                                             Marocco




                                               I valori di Libia (+122%) e Siria sono stati esclusi poiché poco
                                               rappresentativi.
                                               Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati FMI



                                La difficile condizione del mercato del lavoro è uno dei temi che accomuna quasi tutti
                                i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Nel 2007 gli stati mediterranei membri
                                della Ue vantavano in media un tasso di disoccupazione del 6,9%, contro il 10,9% dei
                                non Ue. I cinque anni di crisi hanno capovolto le sorti dei due gruppi di paesi, e a fine
                                2012 il tasso di disoccupazione medio nei mediterranei Ue era del 14,5%, contro
                                l’11,9% dei non Ue.
                                I paesi della sponda Sud si caratterizzano per un tasso di inattività molto elevato


     12
                                (50%) e in alcuni casi per una prevalenza tra i disoccupati di giovani con un livello di
                                istruzione elevato. Da questa area nel quinquennio 2005-2010 sono emigrate 1,1
                                milioni di persone. L’imponenza delle migrazioni si riflette in un ruolo di rilievo giocato
                                dalle rimesse: per l’intera area il valore del flusso in entrata si aggira intorno al 2,4%
      5 aprile                  del Pil. Accanto alle rimesse, nell’economia di molti di questi paesi svolgono un ruolo
       2013                     importante gli investimenti diretti esteri, nel 2011 il flusso in entrata per il complesso
                                dei paesi del Mediterraneo è stato pari a 143,4 miliardi di dollari, pari al 9,4% del
                                totale mondo. Verso i soli paesi della sponda Sud si è però diretto solo il 2,5% degli
Direttore responsabile:         IDE mondiali in entrata.
Giovanni Ajassa
tel. 0647028414
giovanni.ajassa@bnlmail.com
5 aprile 2013
                                                                            setesettembresette
                                                                            SettsettembreAgost
                                                                            o 2008



Il Mediterraneo dimenticato
S. Costagli  06-47027054 – simona.costagli@bnlmail.com

Gli eventi degli ultimi anni hanno rallentato il Processo di Barcellona che,
rilanciato nel 2008 con il nome di “Unione per il Mediterraneo”, auspicava la
creazione di un’area comune di pace, stabilità e prosperità tra i paesi del
Mediterraneo. Il ruolo della regione nell’equilibrio mondiale andrebbe invece
rilanciato con forza.
Il peso dei paesi del Mediterraneo sulla popolazione mondiale (6,4%) è inferiore a
quello economico (11,3% del Pil nel 2012, pari a 8.048 mld di dollari). Il relativo
isolamento di molti paesi della sponda Sud del Mediterraneo dalla finanza
internazionale li ha in parte salvaguardati dalla crisi scoppiata nel 2007 e per
molti di essi il triennio 2007-2009 ha rappresentato un periodo di crescita
sostenuta: è il caso, dell’Egitto (+6,3%), della Giordania (7%), del Libano (8,4%),
del Marocco (4,4%) e della Tunisia (4,6%). In molti di questi paesi la crescita è
continuata anche nel biennio 2010-2011.
La difficile condizione del mercato del lavoro è uno dei temi che accomuna quasi
tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Nel 2007 gli stati mediterranei
membri della Ue vantavano in media un tasso di disoccupazione del 6,9%, contro
il 10,9% dei non Ue. I cinque anni di crisi hanno capovolto le sorti dei due gruppi
di paesi, e a fine 2012 il tasso di disoccupazione medio nei mediterranei Ue era
del 14,5%, contro l’11,9% dei non Ue. I paesi della sponda Sud si caratterizzano
in particolare per un tasso di inattività molto elevato, che si aggira intorno al
50%.
I paesi della sponda Sud sono tradizionalmente territori di emigrazione. Secondo
la Banca Mondiale nel quinquennio 2005-2010 dall’area sono emigrate 1,1 milioni
di persone, portando a 10 milioni il numero di individui nati in uno di questi paesi
e residenti in paesi terzi. La maggior parte dei migranti presenta un livello di
istruzione medio superiore a quello della forza lavoro rimasta in patria.
L’imponenza delle migrazioni dal sud del Mediterraneo si riflette in un ruolo di
rilievo giocato dalle rimesse: per l’intera area il valore del flusso in entrata si
aggira intorno al 2,4% del Pil. Accanto alle rimesse, nell’economia di molti di
questi paesi svolgono un ruolo importante gli investimenti diretti esteri (IDE).
Secondo l’Unctad nel 2011 il flusso di investimenti in entrata per il complesso
dei paesi del Mediterraneo è stato pari a 143,4 miliardi di dollari, pari al 9,4% del
totale mondo. Verso i soli paesi della sponda Sud si è però diretto solo il 2,5%
degli IDE mondiali in entrata. Il dato del 2011 è stato sostenuto soprattutto dai
flussi diretti in Turchia.

L’insieme dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo sta vivendo in questi anni eventi
destinati a modificarne in modo sostanziale la vita economica, sociale e politica. A due
anni dall’avvio della “Primavera araba” i paesi della sponda Sud sono ancora lontani
dall’aver raggiunto un equilibrio stabile, mentre molti di quelli della sponda Nord sono
oggi tra i più coinvolti nella crisi dell’area euro. L’attenzione rivolta ai problemi del
progetto europeo ha sottratto energie politiche e risorse economiche al tentativo di
creare una maggiore integrazione con i paesi della sponda Sud, ponendo quindi in
secondo piano un processo di omogeneizzazione dell’area mediterranea sul quale
pure si era puntato molto negli anni passati. La Primavera araba ha lasciato dietro di sé
una regione estremamente frammentata, con processi di democratizzazione e di




                                                                                         2
5 aprile 2013
                                                                                                                                                               setesettembresette
                                                                                                                                                               SettsettembreAgost
                                                                                                                                                               o 2008


sviluppo sociale ed economico che si trovano in stadi molto diversi. La crisi in Europa,
e in alcuni casi la limitatezza delle risorse, ha portato così a preferire lo sviluppo di
accordi bilaterali tra paesi e settori a spese di una più organica visione euro-
mediterranea il cui momentaneo abbandono va quindi considerato tra i costi della crisi
in corso.
Gli eventi storici degli ultimi anni hanno inoltre rallentato il Processo di Barcellona che,
rilanciato nel 2008 con il nome di “Unione per il Mediterraneo”,1 auspicava la creazione
di un’area comune di pace, stabilità e prosperità da raggiungere attraverso una
maggiore apertura commerciale per i prodotti agricoli, la liberalizzazione del commercio
dei servizi e degli investimenti, la definizione di aree di libero scambio e di accordi di
mutuo riconoscimento di produzioni industriali. A prescindere dal momento storico, è
indubbio che oggi come in passato l’area del Mediterraneo andrebbe valorizzata, per il
ruolo fondamentale che svolge nel tessere insieme culture e religioni diverse e, anche,
perché coinvolge enormi risorse in termini di popolazione e fonti energetiche; non
ultimo, per le opportunità che molti dei paesi della sponda Sud presentano in termini di
sviluppo di un sistema infrastrutturale in molti casi ancora carente.

Demografia ed economia dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo
L’insieme dei paesi che si affaccia direttamente sul Mediterraneo contava a fine 2012
circa 452 milioni di abitanti (il 6,4% della popolazione mondiale), distribuiti in 8.759
milioni di chilometri quadrati. A essere più popolata è la regione del Mediterraneo non
europea, che arriva a contare oltre 250 milioni di individui (3,3% del totale Mondo),
stimati in 270 milioni entro il 2017.

                          La popolazione dei paesi del Mediterraneo
                                                                      (Milioni di unità)
                    500
                    480
                    460
                    440
                    420
                    400
                    380
                    360
                    340
                    320
                    300
                          1980
                                 1982
                                        1984
                                               1986
                                                      1988
                                                             1990
                                                                    1992
                                                                           1994
                                                                                  1996
                                                                                         1998
                                                                                                2000
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                                                                                                              2004
                                                                                                                     2006
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                                                                                                                                   2010
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                                                                                                                                                        2016




                    Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati FMI


Il peso che la regione del Mediterraneo ha sulla popolazione mondiale è inferiore a
quello economico: secondo le stime del Fondo monetario internazionale il prodotto
interno lordo del complesso dei paesi dell’area nel 2012 in valori correnti è risultato pari
a 8.048 miliardi di dollari, pari all’11,3% del valore mondiale; ciò grazie soprattutto al
contributo dei paesi Ue, il cui peso è risultato pari al 77%, un valore che seppure molto

1
   L’Unione per il Mediterraneo comprende in realtà non solo l’area propriamente del Mediterraneo, ma
l’insieme dei 27 paesi della Ue più Albania, Algeria, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Egitto, Israele,
Giordania, Libano, Mauritania, Montenegro, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia e Turchia.




                                                                                                                                                                            3
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                                                                                                                                                                                         SettsettembreAgost
                                                                                                                                                                                         o 2008


alto rappresenta un minimo da quando la serie del Fondo è disponibile (era pari a oltre
l’84% nel 1980). Nel corso degli ultimi anni l’andamento dell’economia dei singoli paesi
dell’area è risultato piuttosto diversificato: dall’avvio della crisi finanziaria nel 2007
quasi tutti i paesi europei, sia interni sia esterni all’area euro, hanno evidenziato
crescite negative o stagnanti. Il relativo isolamento di molti paesi della sponda Sud del
Mediterraneo dalla finanza internazionale li ha invece salvaguardati, almeno nella
prima fase dalla crisi, e proprio il triennio 2007-2009 ha rappresentato per molti di essi
un periodo di crescita sostenuta; è il caso, ad esempio, dell’Egitto, cresciuto nel
triennio a una media del 6,3% l’anno, della Giordania (7%), del Libano (8,4%), del
Marocco (4,4%) e della Tunisia (4,6%). In molti di questi stati la crescita, seppure meno
sostenuta, è continuata anche nel biennio 2010-2011, e anche nel caso dei paesi più
direttamente coinvolti dalla “Primavera araba” il Pil ha registrato variazioni negative
solo nel caso (eclatante) della Libia (-59,7% a/a) e in quello (meno grave) della Tunisia
(-1,8%). Nel 2012 tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo il Pil si è ridotto solo in
Croazia e negli stati dell’area euro (con l’esclusione della Francia), mentre per gli altri
la crescita è risultata positiva e compresa tra il 2 e il 3%.

                       Andamento del Pil nei paesi del Mediterraneo
                                                                        (2012, var. % a/a)
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                   3                                                                                                       2,6 2,7
                                                                                                         2,0 2,0
                   2
                                                                                                 1,2
                   1                                                                   0,5
                                                                     0,0 0,1
                   0
                  -1
                                                           -1,1
                  -2                              -1,5
                  -3             -2,3 -2,3

                  -4
                  -5
                  -6
                        -6,0
                  -7
                                                                                                                                     Tunisia
                                                                                                         Egitto


                                                                                                                           Algeria
                                 Italia




                                                                                                                                                                               Turchia
                                          Cipro




                                                                     Libia
                        Grecia




                                                                             Francia




                                                                                                                                                                   Giordania
                                                                                       Albania
                                                  Spagna
                                                           Croazia




                                                                                                 Malta


                                                                                                                  Libano




                                                                                                                                                         Israele
                                                                                                                                               Marocco




                  I valori di Libia (+122%) e Siria sono stati esclusi poiché poco
                  rappresentativi.
                  Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati FMI


Il periodo 2007-2012 ha quindi permesso ai paesi della sponda Sud del Mediterraneo
di colmare, almeno in parte, il gap con gli europei Ue in termini di Pil pro-capite. Nel
periodo considerato tale indicatore è cresciuto in tutti i paesi ad eccezione che a Cipro
(-2,9%), in Grecia (-12,3%), in Italia (-1,7%), in Libia (-5,1%) e in Siria; è rimasto
pressoché stagnante in Spagna ed è cresciuto del 5,9% in Francia. Per contro, gli
aumenti maggiori si sono registrati in Libano (+33,6%), in Marocco (+27,5%), in
Albania (+25,9%) e in Egitto (+19,1%). La differenza tra paesi mediterranei Ue e non
Ue rimane comunque ampia: a fine 2012 per i primi il valore si aggirava intorno ai
29.000 $ PPP, contro gli 11.580 degli altri.
La maggiore differenza tra questi due raggruppamenti di paesi che condividono
l’accesso allo stesso mare rimane la struttura demografica. Sebbene negli ultimi anni il
tasso di fertilità nei paesi non Ue sia in parte sceso, la porzione di popolazione giovane
è ampiamente superiore a quella dei paesi mediterranei Ue, e ciò nel prossimo futuro
comporterà problemi di occupazione addizionali a quelli, già gravi, vissuti in quasi tutti i




                                                                                                                                                                                                      4
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                                                                                         SettsettembreAgost
                                                                                         o 2008


paesi considerati. Secondo alcuni studi la struttura della piramide demografica nei
paesi della sponda Sud del Mediterraneo è tale da determinare entro il 2030 un
aumento enorme della forza lavoro. La Banca Mondiale stima che nel 2011 la
percentuale di popolazione con meno di 15 anni nei paesi mediterranei della Ue
oscillava tra il minimo del 14,1% dell’Italia al massimo del 18,6% della Francia, mentre
fuori dalla Ue l’indicatore presentava un minimo in Albania (22,1%) e un massimo in
Giordania (37%). Percentuali molto elevate si registravano anche in Egitto (31,3%), in
Libia (30,6%) e in Turchia (26%). In media, nei paesi mediterranei non Ue poco meno
di un individuo ogni tre ha meno di 15 anni; si tratta di circa 82 milioni di persone per le
quali, dato l’attuale tasso di crescita della creazione di posti di lavoro, sarà molto
difficile trovare un’occupazione nel prossimo futuro: secondo alcune stime, da qui al
2020 il numero dei posti di lavoro in questi paesi dovrebbe aumentare del 30% per
conservare il tasso di disoccupazione ai livelli del 2010 (10,7% circa in media).
D’altro canto quello delle difficili condizioni del mercato del lavoro è uno dei temi che
accomuna quasi tutti i paesi del Mediterraneo, anche se negli ultimi anni ha riguardato
in modo più pesante i membri della Ue. Secondo il Fondo monetario internazionale, nel
2007 i paesi mediterranei Ue registravano in media un tasso di disoccupazione del
6,9%, contro il 10,9% dei non Ue, in quest’ultimo raggruppamento le situazioni più
difficili si registravano in Algeria, Giordania e Turchia. I cinque anni di crisi finanziaria
ed economica hanno capovolto le sorti dei due gruppi di paesi, e a fine 2012 il tasso di
disoccupazione medio nei mediterranei Ue era del 14,5%, con punte elevate
soprattutto in Grecia (23,8%) e in Spagna (24,9%), nello stesso anno nei non Ue le
persone in cerca di occupazione erano in media l’11,9% della forza lavoro, con una
punta del 17% in Tunisia. I paesi della sponda Sud si caratterizzano in particolare per
un tasso di inattività molto elevato: secondo alcune stime questo si aggira intorno al
50%, vale a dire che oltre 90 milioni di persone in età lavorativa non fanno parte delle
forze di lavoro, e un numero significativo di queste lavora nella cosiddetta economia
informale che spesso rappresenta l’unica possibilità di sopravvivenza.

Migrazioni e rimesse
In molti paesi della sponda Sud del Mediterraneo un elemento di forte preoccupazione
è rappresentato dall’elevato tasso di disoccupazione tra i giovani con un livello di
istruzione alto, testimonianza di un basso ritorno economico dell’istruzione. Tale
fenomeno è dovuto in parte al tipo di percorso di studi seguito dai giovani: circa due
terzi di quelli con un livello di istruzione elevato nei paesi mediterranei non europei ha
seguito un corso di studi in materie umanistiche o in letteratura, e ciò si confronta con
valori ben più elevati di laureati in materie scientifiche-ingegneristiche riscontrati in altri
paesi emergenti, soprattutto asiatici. D’altro canto l’elevata percentuale di laureati
riscontrata tra i disoccupati in molti di questi paesi dipende anche dalla scarsa capacità
del sistema produttivo privato di impiegare i giovani più istruiti e rappresenta una
potente spinta a emigrare. I paesi della sponda Sud del Mediterraneo sono peraltro
storicamente territori di emigrazione: negli ultimi quaranta anni Egitto e Marocco sono
risultati tra i primi 20 paesi al Mondo per migrazioni in uscita (circa tre milioni di
persone per ciascuno dei paesi). Secondo i dati ufficiali pubblicati dalla Banca
Mondiale e dalle Nazioni Unite (stimati su base quinquennale e pertanto disponibili solo
fino al 2010) dall’insieme dei paesi della sponda Sud nel quinquennio 2005-2010 sono
emigrate 1,1 milioni di persone circa,2 per la maggior parte in partenza dall’Egitto

2
  Dal dato complessivo si è escluso il valore delle migrazioni dalla Siria, che presenta una variabilità
eccessiva in quanto frutto di stime: il paese non fornisce infatti dati ufficiali sul fenomeno.




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                                                                                                                                              SettsettembreAgost
                                                                                                                                              o 2008


(347mila unità), dal Marocco (675mila) e dall’Algeria (140mila); il dato, che mostra
ampie fluttuazioni da un quinquennio all’altro, indica una graduale moderazione dei
flussi migratori ufficiali dopo il picco registrato nel quinquennio 1995-2000, quando
avevano lasciato l’area circa 2 milioni di individui. Secondo la Commissione europea
nel 2010 erano circa 10 milioni le persone originarie di paesi della sponda Sud che
risiedevano in paesi terzi, la maggior parte delle quali con un livello di istruzione
superiore a quello della forza lavoro rimasta in patria. Il 56% circa dei migranti originari
di questa area si dirige nei paesi della Ue, mentre solo il 12% verso gli Stati Uniti e
l’Australia; questi ultimi due paesi (insieme al Canada) sono peraltro le mete preferite
dai migranti con il livello di istruzione più elevato.

                      Migrazioni nette dai paesi del Mediterraneo
                                           (in migliaia, valori nel quinquennio)
                  2.500

                                                                                                             2.000
                  2.000
                                                         1.616 1.647
                  1.500             1.335                                                                               1.320
                                                                                        1.269 1.241
                                                                                                                                   1.062
                  1.000                        842
                          647                                                 718

                   500


                     0
                          1955-60

                                     1960-65

                                               1965-70

                                                          1970-75

                                                                    1975-80

                                                                              1980-85

                                                                                         1985-90

                                                                                                   1990-95

                                                                                                              1995-00

                                                                                                                         2000-05

                                                                                                                                    2005-10
                  Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Banca Mondiale


L’imponenza delle migrazioni dall’area del Mediterraneo si traduce, in molte economie
di questa regione, in un ruolo rilevante giocato dalle rimesse: per alcuni paesi dell’area
il valore del flusso in entrata si aggira intorno al 5% del Pil. Secondo i dati pubblicati
dalla Banca Mondiale a fine 2011 (ultimo dato disponibile) il totale delle rimesse lorde
verso il complesso dei paesi che si affacciano sulla sponda Sud del Mediterraneo ha
raggiunto i 41 miliardi di dollari, pari al 2,4% dell’intero prodotto lordo dell’area dello
stesso anno e all’8,1% del valore mondiale delle rimesse. I maggiori flussi si sono
diretti in Egitto (14 miliardi di dollari, pari al 6,1% del Pil), in Libano (7,6 miliardi di
dollari) e in Marocco (7,3 miliardi di dollari, pari al 7,3% del Pil). Stime preliminari
relative al 2012 rilasciate dalla Banca Mondiale indicano nell’Egitto il sesto paese al
mondo per afflusso di rimesse (18 miliardi di dollari), e nel Libano il nono al mondo per
peso sul Pil (18%). Il tema delle rimesse rileva soprattutto in termini di impiego che ne
viene fatto, ma le informazioni in proposito sono ridotte e spesso campionarie. In
generale, comunque, i dati disponibili indicano come nella maggior parte dei paesi in
questione (sponda Sud) le rimesse vengano utilizzate principalmente per consumi,
pagamento delle spese scolastiche, acquisto dell’abitazione e, in una percentuale
limitata che va dal 25% della Tunisia al 12% dell’Egitto, l’11% in Algeria e il 2% in
Marocco, vengono impiegate per finanziarie una qualche forma di investimento
produttivo.




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                                                                                              SettsettembreAgost
                                                                                              o 2008


Gli investimenti diretti esteri
Accanto alle rimesse, nell’economia di molti paesi che si affacciano sul Mediterraneo
hanno svolto una funzione di rilievo anche gli investimenti diretti esteri (IDE): tuttavia
l’avvio della Primavera araba alla fine del 2010 in Tunisia, e poi in Egitto, Libia e Siria,
combinato alla crisi dei debiti sovrani in molti paesi europei, ha complicato la situazione
e ridotto di molto l’afflusso di investimenti da oltre confine. Secondo l’Unctad nel 2011
(ultimo dato disponibile) il flusso di investimenti in entrata per il complesso dei paesi
dell’area del Mediterraneo è stato pari a 143,4 miliardi di dollari, pari al 9,4% del totale
mondo. Verso i soli paesi della sponda Sud del Mediterraneo si è però diretto solo il
2,5% degli IDE mondiali in entrata, per un valore pari a 38,7 miliardi dollari; il dato
risulta in forte calo rispetto al picco di oltre 62 miliardi di dollari in entrata che questi
paesi avevano attirato nel 2006 (di poco inferiore è risultato il valore del 2007) e che
rappresentava il 4,6% del valore mondiale.
Il dato del 2011 è stato sostenuto soprattutto dai flussi diretti in Turchia, che dopo la
flessione registrata nel 2008 hanno ricominciato a crescere arrivando a 15,9 miliardi;
seguono a distanza il Libano (con 3,2 miliardi in entrata, un valore in diminuzione
rispetto ai 4,3 e 4,8 miliardi rispettivamente del 2010 e del 2009), l’Algeria con 2,6
miliardi di dollari (valore rimasto stabile nei tre anni precedenti) e il Marocco con 2,5
miliardi di dollari, valore in forte crescita dopo due anni in cui non aveva raggiunto i due
miliardi di dollari.

                    Andamento degli Investimenti diretti esteri in
                                      entrata
                                             (flussi, miliardi di dollari)
                  300                                                                    70


                  250                                                                    60

                                                                                         50
                  200
                                                                                         40
                  150
                                                                                         30
                  100
                                                                                         20

                   50                                                                    10

                    0                                                                    0
                        2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
                            Totale (sc sx)         Sponda Sud del Mediterraneo (sc dx)

                  Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Unctad


In Egitto, per la prima volta dal 1970, nel 2011 si è osservato un deflusso netto di
investimenti diretti, pari a -0,5 miliardi dollari; il paese è oggi penalizzato da una
situazione politica ancora molto incerta, che rende lo scenario economico poco
favorevole agli investimenti. Secondo alcune fonti internazionali, dall’avvio della
rivoluzione nel paese hanno chiuso 4.500 imprese e il tasso di disoccupazione ufficiale
è passato dal 9 al 13%, soprattutto a causa delle migliaia di persone che hanno perso il
lavoro nel settore turistico, che negli anni passati era arrivato a pesare circa il 12% del
Pil del paese. Situazione analoga in Libia, dove l’afflusso di investimenti diretti
dall’estero si è completamente azzerato nel 2011 e dove ancora persistono limitazioni
agli investimenti esteri imposti dal passato regime, come il divieto per gli stranieri di




                                                                                                           7
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                                                                             SettsettembreAgost
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acquisire più del 49% in una compagnia libica. Nonostante per il 2013 il paese sia
incluso tra quelli a maggiore crescita a livello mondiale, l’instabilità politica e sociale
continua a deprimere gli investimenti dall’estero frenando soprattutto quelli provenienti
da altri paesi emergenti (tra cui il Brasile).

Il commercio
Il Mediterraneo intrattiene importanti relazioni commerciali con l’insieme dei paesi della
Ue: per i paesi della sponda Sud, in particolare, l’Unione europea rappresenta il
principale partner commerciale. A fine 2011 (ultimo anno per cui sono disponibili dati
complessivi) questo gruppo di paesi dirigeva verso la Ue il 42,5% delle proprie
esportazioni, per un valore pari a 118 miliardi di euro, seguono a distanza gli Stati Uniti
verso cui si dirige l’11,8% dell’export, l’Iraq (4,4%), l’India (2,9%) e la Cina (2,4%). La
Ue 27 conferma la prima posizione anche come paese fornitore, con una percentuale
del 38,3% dell’import (pari a 159,3 miliardi di euro) seguita dalla Cina con l’8,6%, dagli
Stati Uniti (7,4%), dalla Russia e dall’Arabia Saudita. Per contro, per la Ue il complesso
dei paesi della sponda sud del Mediterraneo rappresenta il secondo partner
commerciale in termini di export (con una quota di mercato del 10,2%, che segue il
16,9% degli Stati Uniti) e il quarto partner in termini di import (con una quota del 7%)
dopo Cina (17,1%), Russia (11,6%) e Stati Uniti (11,1%). Dai paesi mediterranei la Ue
importa in prevalenza prodotti energetici (29,6% dell’import totale), ma anche una
quota consistente di macchinari (pari al 21,5% dell’import dalla regione e al 7,9%
dell’import del settore) e prodotti del tessile e abbigliamento (16,3% complessivo). Per
contro, vi esporta soprattutto macchinari (37,9% del totale export verso la regione),
prodotti manufatti (17,9%) e prodotti chimici (14,8%).




.




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                                                                                                                                                                                                                                                                                         SettsettembreAgost
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                         Un cruscotto della congiuntura: alcuni indicatori




                         Indice Itraxx Eu Financial                                                                                                                                                                 Indice Vix
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 100
                                                     Index Itraxx EU Financial Sector
                                                                                                                                                     20
 50

  0                                                                                                                                                  10
                                                                                               lug-12

                                                                                                          set-12

                                                                                                                   nov-12
                                  lug-11

                                            set-11

                                                         nov-11



                                                                            mar-12




                                                                                                                                     mar-13
                mar-11




                                                                   gen-12



                                                                                      mag-12




                                                                                                                            gen-13
       gen-11



                         mag-11




                                                                                                                                                     0




                                                                                                                                                                                                                                    gen-12



                                                                                                                                                                                                                                                               mag-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       gen-13
                                                                                                                                                          gen-11



                                                                                                                                                                                 mag-11




                                                                                                                                                                                                                                                                             lug-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                           set-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                                         nov-12
                                                                                                                                                                                             lug-11

                                                                                                                                                                                                          set-11

                                                                                                                                                                                                                       nov-11



                                                                                                                                                                                                                                                 mar-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 mar-13
Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                                               mar-11
                                                                                                                                                          Fonte: Thomson Reuters
I premi al rischio passano da 195 pb a 175 pb.                                                                                                        L’indice Vix nell’ultima settimana si avvicina
                                                                                                                                                      a quota 14.




 Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent                                                                                                                                                                    Prezzo dell’oro
                                                     (Usd per barile)                                                                                                                                                 (Usd l’oncia)
  130                                                                                                                                         1,5     2.000

  125                                                                                                                                         1,45    1.900

  120                                                                                                                                                 1.800
                                                                                                                                              1,4
  115
                                                                                                                                              1,35    1.700
  110
                                                                                                                                                      1.600
                                                                                                                                              1,3
  105
                                                                                                                                                      1.500
                                                                                                                                              1,25
  100
                                                                                                                                                      1.400
                                           Brent scala sin.(in Usd)                                                                           1,2
   95
                                           Cambio euro/dollaro sc.ds.                                                                                 1.300
   90                                                                                                                                         1,15
    gen-11               mag-11             set-11                gen-12             mag-12             set-12          gen-13                        1.200
                                                                                                                                                                                                                                             gen-12



                                                                                                                                                                                                                                                                        mag-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            gen-13
                                                                                                                                                                   gen-11



                                                                                                                                                                                          mag-11




                                                                                                                                                                                                                                                                                      lug-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                                    set-12

                                                                                                                                                                                                                                                                                                              nov-12
                                                                                                                                                                                                      lug-11

                                                                                                                                                                                                                   set-11

                                                                                                                                                                                                                                nov-11



                                                                                                                                                                                                                                                          mar-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      mar-13
                                                                                                                                                                              mar-11




Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                               Fonte: Thomson Reuters
Il tasso di cambio €/$ a 1,28. Il petrolio di                                                                                                        Il prezzo dell’oro scende a 1.550 dollari
qualità Brent quota $106 al barile.                                                                                                                  l’oncia.




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               9
5 aprile 2013
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              setesettembresette
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              SettsettembreAgost
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              o 2008




              Borsa italiana: indice Ftse Mib                                                                                                                                                                                  Tassi dei benchmark decennali:
                                                                                                                                                                                                                                differenziale con la Germania
                                                                                                                                                                                                                                                                                      (punti base)

 24.000
                                                                                                                                                                                                                1.400

 22.000                                                                                                                                                                                                         1.200

                                                                                                                                                                                                                1.000
 20.000
                                                                                                                                                                                                                  800
 18.000
                                                                                                                                                                                                                  600

 16.000                                                                                                                                                                                                           400

                                                                                                                                                                                                                  200
 14.000
                                                                                                                                                                                                                        0




                                                                                                                                                                                                                                giu-12
                                                                                                                                                                                                                                lug-12

                                                                                                                                                                                                                                set-12

                                                                                                                                                                                                                               nov-12
                                                                                                                                                                                                                                 giu-11
                                                                                                                                                                                                                                 lug-11

                                                                                                                                                                                                                                 set-11

                                                                                                                                                                                                                                nov-11



                                                                                                                                                                                                                               mar-12
                                                                                                                                                                                                                                apr-12




                                                                                                                                                                                                                               mar-13
                                                                                                                                                                                                                                apr-13
                                                                                                                                                                                                                               mar-11
                                                                                                                                                                                                                                apr-11




                                                                                                                                                                                                                                dic-12
                                                                                                                                                                                                                                 dic-11

                                                                                                                                                                                                                                feb-12




                                                                                                                                                                                                                                  ott-12
                                                                                                                                                                                                                               gen-12



                                                                                                                                                                                                                               mag-12


                                                                                                                                                                                                                               ago-12




                                                                                                                                                                                                                               gen-13
                                                                                                                                                                                                                                feb-13
                                                                                                                                                                                                                               gen-11
                                                                                                                                                                                                                                feb-11




                                                                                                                                                                                                                                  ott-11
                                                                                                                                                                                                                               mag-11


                                                                                                                                                                                                                               ago-11
 12.000

                                                                                                                                                                                                                                                                   Italia                      Spagna                             Irlanda                       Portogallo




Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                                                                                          Fonte: elab. Servizio Studi BNL su dati Thomson
                                                                                                                                                                                                                Reuters
Il Ftse Mib, in lieve flessione, si avvicina a                                                                                                                                                                  I differenziali con il Bund sono pari a 512 pb
quota 15.000.                                                                                                                                                                                                   per il Portogallo, 280 pb per l’Irlanda, 365 pb
                                                                                                                                                                                                                per la Spagna e 331 pb per l’Italia.




                                                       Indice Baltic Dry                                                                                                                                                                                                Euribor 3 mesi
                                                                                                                                                                                                                                                                                              (val. %)

12.000
                                                                                                                                                                                                                1,8
10.000                                                                                                                                                                                                          1,6
                                                                                                                                                                                                                1,4
 8.000
                                                                                                                                                                                                                1,2

 6.000                                                                                                                                                                                                           1
                                                                                                                                                                                                                0,8
 4.000                                                                                                                                                                                                          0,6
                                                                                                                                                                                                                0,4
 2.000
                                                                                                                                                                                                                0,2
     0                                                                                                                                                                                                           0
          gen-08



                                     ott-08
                                              gen-09



                                                                         ott-09
                                                                                  gen-10



                                                                                                             ott-10




                                                                                                                                                          gen-12




                                                                                                                                                                                              gen-13
                                                                                                                                                                                     ott-12
                                                                                                                      gen-11



                                                                                                                                                 ott-11
                            lug-08




                                                                lug-09




                                                                                                    lug-10




                                                                                                                                                                            lug-12
                   apr-08




                                                       apr-09




                                                                                           apr-10




                                                                                                                                        lug-11



                                                                                                                                                                   apr-12




                                                                                                                                                                                                       apr-13
                                                                                                                               apr-11




                                                                                                                                                                                                                      gen-10




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   gen-12




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         gen-13
                                                                                                                                                                                                                                        mag-10




                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     mag-12
                                                                                                                                                                                                                                                                            gen-11
                                                                                                                                                                                                                                                 lug-10




                                                                                                                                                                                                                                                                                              mag-11
                                                                                                                                                                                                                                                          set-10




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Fonte: Thomson Reuters                                                                                                                                                                                            Fonte: Thomson Reuters
L’indice, su valori minimi, nell’ultima                                                                                                                                                                           L’euribor 3m si muove intorno a 0,21%.
settimana scende sotto quota 900.




Il presente documento è stato preparato nell’ambito della propria attività di ricerca economica da BNL-
Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP
Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in
questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato
divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere
considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come
un’offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari.




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  • 1. Banca Nazionale del Lavoro Gruppo BNP Paribas Via Vittorio Veneto 119 00187 Roma Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 159/2002 del 9/4/2002 Le opinioni espresse non impegnano la responsabilità della banca. Andamento del Pil nei paesi del Mediterraneo (2012, var. % a/a) 4 2,9 2,9 3,0 3,0 3 2,6 2,7 2,0 2,0 2 1,2 1 0,5 0,0 0,1 0 -1 -1,1 -2 -1,5 -3 -2,3 -2,3 -4 -5 -6 -6,0 -7 Tunisia Egitto Algeria Italia Turchia Cipro Libia Grecia Francia Giordania Albania Spagna Croazia Malta Libano Israele Marocco I valori di Libia (+122%) e Siria sono stati esclusi poiché poco rappresentativi. Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati FMI La difficile condizione del mercato del lavoro è uno dei temi che accomuna quasi tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Nel 2007 gli stati mediterranei membri della Ue vantavano in media un tasso di disoccupazione del 6,9%, contro il 10,9% dei non Ue. I cinque anni di crisi hanno capovolto le sorti dei due gruppi di paesi, e a fine 2012 il tasso di disoccupazione medio nei mediterranei Ue era del 14,5%, contro l’11,9% dei non Ue. I paesi della sponda Sud si caratterizzano per un tasso di inattività molto elevato 12 (50%) e in alcuni casi per una prevalenza tra i disoccupati di giovani con un livello di istruzione elevato. Da questa area nel quinquennio 2005-2010 sono emigrate 1,1 milioni di persone. L’imponenza delle migrazioni si riflette in un ruolo di rilievo giocato dalle rimesse: per l’intera area il valore del flusso in entrata si aggira intorno al 2,4% 5 aprile del Pil. Accanto alle rimesse, nell’economia di molti di questi paesi svolgono un ruolo 2013 importante gli investimenti diretti esteri, nel 2011 il flusso in entrata per il complesso dei paesi del Mediterraneo è stato pari a 143,4 miliardi di dollari, pari al 9,4% del totale mondo. Verso i soli paesi della sponda Sud si è però diretto solo il 2,5% degli Direttore responsabile: IDE mondiali in entrata. Giovanni Ajassa tel. 0647028414 giovanni.ajassa@bnlmail.com
  • 2. 5 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Il Mediterraneo dimenticato S. Costagli  06-47027054 – simona.costagli@bnlmail.com Gli eventi degli ultimi anni hanno rallentato il Processo di Barcellona che, rilanciato nel 2008 con il nome di “Unione per il Mediterraneo”, auspicava la creazione di un’area comune di pace, stabilità e prosperità tra i paesi del Mediterraneo. Il ruolo della regione nell’equilibrio mondiale andrebbe invece rilanciato con forza. Il peso dei paesi del Mediterraneo sulla popolazione mondiale (6,4%) è inferiore a quello economico (11,3% del Pil nel 2012, pari a 8.048 mld di dollari). Il relativo isolamento di molti paesi della sponda Sud del Mediterraneo dalla finanza internazionale li ha in parte salvaguardati dalla crisi scoppiata nel 2007 e per molti di essi il triennio 2007-2009 ha rappresentato un periodo di crescita sostenuta: è il caso, dell’Egitto (+6,3%), della Giordania (7%), del Libano (8,4%), del Marocco (4,4%) e della Tunisia (4,6%). In molti di questi paesi la crescita è continuata anche nel biennio 2010-2011. La difficile condizione del mercato del lavoro è uno dei temi che accomuna quasi tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Nel 2007 gli stati mediterranei membri della Ue vantavano in media un tasso di disoccupazione del 6,9%, contro il 10,9% dei non Ue. I cinque anni di crisi hanno capovolto le sorti dei due gruppi di paesi, e a fine 2012 il tasso di disoccupazione medio nei mediterranei Ue era del 14,5%, contro l’11,9% dei non Ue. I paesi della sponda Sud si caratterizzano in particolare per un tasso di inattività molto elevato, che si aggira intorno al 50%. I paesi della sponda Sud sono tradizionalmente territori di emigrazione. Secondo la Banca Mondiale nel quinquennio 2005-2010 dall’area sono emigrate 1,1 milioni di persone, portando a 10 milioni il numero di individui nati in uno di questi paesi e residenti in paesi terzi. La maggior parte dei migranti presenta un livello di istruzione medio superiore a quello della forza lavoro rimasta in patria. L’imponenza delle migrazioni dal sud del Mediterraneo si riflette in un ruolo di rilievo giocato dalle rimesse: per l’intera area il valore del flusso in entrata si aggira intorno al 2,4% del Pil. Accanto alle rimesse, nell’economia di molti di questi paesi svolgono un ruolo importante gli investimenti diretti esteri (IDE). Secondo l’Unctad nel 2011 il flusso di investimenti in entrata per il complesso dei paesi del Mediterraneo è stato pari a 143,4 miliardi di dollari, pari al 9,4% del totale mondo. Verso i soli paesi della sponda Sud si è però diretto solo il 2,5% degli IDE mondiali in entrata. Il dato del 2011 è stato sostenuto soprattutto dai flussi diretti in Turchia. L’insieme dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo sta vivendo in questi anni eventi destinati a modificarne in modo sostanziale la vita economica, sociale e politica. A due anni dall’avvio della “Primavera araba” i paesi della sponda Sud sono ancora lontani dall’aver raggiunto un equilibrio stabile, mentre molti di quelli della sponda Nord sono oggi tra i più coinvolti nella crisi dell’area euro. L’attenzione rivolta ai problemi del progetto europeo ha sottratto energie politiche e risorse economiche al tentativo di creare una maggiore integrazione con i paesi della sponda Sud, ponendo quindi in secondo piano un processo di omogeneizzazione dell’area mediterranea sul quale pure si era puntato molto negli anni passati. La Primavera araba ha lasciato dietro di sé una regione estremamente frammentata, con processi di democratizzazione e di 2
  • 3. 5 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 sviluppo sociale ed economico che si trovano in stadi molto diversi. La crisi in Europa, e in alcuni casi la limitatezza delle risorse, ha portato così a preferire lo sviluppo di accordi bilaterali tra paesi e settori a spese di una più organica visione euro- mediterranea il cui momentaneo abbandono va quindi considerato tra i costi della crisi in corso. Gli eventi storici degli ultimi anni hanno inoltre rallentato il Processo di Barcellona che, rilanciato nel 2008 con il nome di “Unione per il Mediterraneo”,1 auspicava la creazione di un’area comune di pace, stabilità e prosperità da raggiungere attraverso una maggiore apertura commerciale per i prodotti agricoli, la liberalizzazione del commercio dei servizi e degli investimenti, la definizione di aree di libero scambio e di accordi di mutuo riconoscimento di produzioni industriali. A prescindere dal momento storico, è indubbio che oggi come in passato l’area del Mediterraneo andrebbe valorizzata, per il ruolo fondamentale che svolge nel tessere insieme culture e religioni diverse e, anche, perché coinvolge enormi risorse in termini di popolazione e fonti energetiche; non ultimo, per le opportunità che molti dei paesi della sponda Sud presentano in termini di sviluppo di un sistema infrastrutturale in molti casi ancora carente. Demografia ed economia dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo L’insieme dei paesi che si affaccia direttamente sul Mediterraneo contava a fine 2012 circa 452 milioni di abitanti (il 6,4% della popolazione mondiale), distribuiti in 8.759 milioni di chilometri quadrati. A essere più popolata è la regione del Mediterraneo non europea, che arriva a contare oltre 250 milioni di individui (3,3% del totale Mondo), stimati in 270 milioni entro il 2017. La popolazione dei paesi del Mediterraneo (Milioni di unità) 500 480 460 440 420 400 380 360 340 320 300 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati FMI Il peso che la regione del Mediterraneo ha sulla popolazione mondiale è inferiore a quello economico: secondo le stime del Fondo monetario internazionale il prodotto interno lordo del complesso dei paesi dell’area nel 2012 in valori correnti è risultato pari a 8.048 miliardi di dollari, pari all’11,3% del valore mondiale; ciò grazie soprattutto al contributo dei paesi Ue, il cui peso è risultato pari al 77%, un valore che seppure molto 1 L’Unione per il Mediterraneo comprende in realtà non solo l’area propriamente del Mediterraneo, ma l’insieme dei 27 paesi della Ue più Albania, Algeria, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Mauritania, Montenegro, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia e Turchia. 3
  • 4. 5 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 alto rappresenta un minimo da quando la serie del Fondo è disponibile (era pari a oltre l’84% nel 1980). Nel corso degli ultimi anni l’andamento dell’economia dei singoli paesi dell’area è risultato piuttosto diversificato: dall’avvio della crisi finanziaria nel 2007 quasi tutti i paesi europei, sia interni sia esterni all’area euro, hanno evidenziato crescite negative o stagnanti. Il relativo isolamento di molti paesi della sponda Sud del Mediterraneo dalla finanza internazionale li ha invece salvaguardati, almeno nella prima fase dalla crisi, e proprio il triennio 2007-2009 ha rappresentato per molti di essi un periodo di crescita sostenuta; è il caso, ad esempio, dell’Egitto, cresciuto nel triennio a una media del 6,3% l’anno, della Giordania (7%), del Libano (8,4%), del Marocco (4,4%) e della Tunisia (4,6%). In molti di questi stati la crescita, seppure meno sostenuta, è continuata anche nel biennio 2010-2011, e anche nel caso dei paesi più direttamente coinvolti dalla “Primavera araba” il Pil ha registrato variazioni negative solo nel caso (eclatante) della Libia (-59,7% a/a) e in quello (meno grave) della Tunisia (-1,8%). Nel 2012 tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo il Pil si è ridotto solo in Croazia e negli stati dell’area euro (con l’esclusione della Francia), mentre per gli altri la crescita è risultata positiva e compresa tra il 2 e il 3%. Andamento del Pil nei paesi del Mediterraneo (2012, var. % a/a) 4 2,9 2,9 3,0 3,0 3 2,6 2,7 2,0 2,0 2 1,2 1 0,5 0,0 0,1 0 -1 -1,1 -2 -1,5 -3 -2,3 -2,3 -4 -5 -6 -6,0 -7 Tunisia Egitto Algeria Italia Turchia Cipro Libia Grecia Francia Giordania Albania Spagna Croazia Malta Libano Israele Marocco I valori di Libia (+122%) e Siria sono stati esclusi poiché poco rappresentativi. Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati FMI Il periodo 2007-2012 ha quindi permesso ai paesi della sponda Sud del Mediterraneo di colmare, almeno in parte, il gap con gli europei Ue in termini di Pil pro-capite. Nel periodo considerato tale indicatore è cresciuto in tutti i paesi ad eccezione che a Cipro (-2,9%), in Grecia (-12,3%), in Italia (-1,7%), in Libia (-5,1%) e in Siria; è rimasto pressoché stagnante in Spagna ed è cresciuto del 5,9% in Francia. Per contro, gli aumenti maggiori si sono registrati in Libano (+33,6%), in Marocco (+27,5%), in Albania (+25,9%) e in Egitto (+19,1%). La differenza tra paesi mediterranei Ue e non Ue rimane comunque ampia: a fine 2012 per i primi il valore si aggirava intorno ai 29.000 $ PPP, contro gli 11.580 degli altri. La maggiore differenza tra questi due raggruppamenti di paesi che condividono l’accesso allo stesso mare rimane la struttura demografica. Sebbene negli ultimi anni il tasso di fertilità nei paesi non Ue sia in parte sceso, la porzione di popolazione giovane è ampiamente superiore a quella dei paesi mediterranei Ue, e ciò nel prossimo futuro comporterà problemi di occupazione addizionali a quelli, già gravi, vissuti in quasi tutti i 4
  • 5. 5 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 paesi considerati. Secondo alcuni studi la struttura della piramide demografica nei paesi della sponda Sud del Mediterraneo è tale da determinare entro il 2030 un aumento enorme della forza lavoro. La Banca Mondiale stima che nel 2011 la percentuale di popolazione con meno di 15 anni nei paesi mediterranei della Ue oscillava tra il minimo del 14,1% dell’Italia al massimo del 18,6% della Francia, mentre fuori dalla Ue l’indicatore presentava un minimo in Albania (22,1%) e un massimo in Giordania (37%). Percentuali molto elevate si registravano anche in Egitto (31,3%), in Libia (30,6%) e in Turchia (26%). In media, nei paesi mediterranei non Ue poco meno di un individuo ogni tre ha meno di 15 anni; si tratta di circa 82 milioni di persone per le quali, dato l’attuale tasso di crescita della creazione di posti di lavoro, sarà molto difficile trovare un’occupazione nel prossimo futuro: secondo alcune stime, da qui al 2020 il numero dei posti di lavoro in questi paesi dovrebbe aumentare del 30% per conservare il tasso di disoccupazione ai livelli del 2010 (10,7% circa in media). D’altro canto quello delle difficili condizioni del mercato del lavoro è uno dei temi che accomuna quasi tutti i paesi del Mediterraneo, anche se negli ultimi anni ha riguardato in modo più pesante i membri della Ue. Secondo il Fondo monetario internazionale, nel 2007 i paesi mediterranei Ue registravano in media un tasso di disoccupazione del 6,9%, contro il 10,9% dei non Ue, in quest’ultimo raggruppamento le situazioni più difficili si registravano in Algeria, Giordania e Turchia. I cinque anni di crisi finanziaria ed economica hanno capovolto le sorti dei due gruppi di paesi, e a fine 2012 il tasso di disoccupazione medio nei mediterranei Ue era del 14,5%, con punte elevate soprattutto in Grecia (23,8%) e in Spagna (24,9%), nello stesso anno nei non Ue le persone in cerca di occupazione erano in media l’11,9% della forza lavoro, con una punta del 17% in Tunisia. I paesi della sponda Sud si caratterizzano in particolare per un tasso di inattività molto elevato: secondo alcune stime questo si aggira intorno al 50%, vale a dire che oltre 90 milioni di persone in età lavorativa non fanno parte delle forze di lavoro, e un numero significativo di queste lavora nella cosiddetta economia informale che spesso rappresenta l’unica possibilità di sopravvivenza. Migrazioni e rimesse In molti paesi della sponda Sud del Mediterraneo un elemento di forte preoccupazione è rappresentato dall’elevato tasso di disoccupazione tra i giovani con un livello di istruzione alto, testimonianza di un basso ritorno economico dell’istruzione. Tale fenomeno è dovuto in parte al tipo di percorso di studi seguito dai giovani: circa due terzi di quelli con un livello di istruzione elevato nei paesi mediterranei non europei ha seguito un corso di studi in materie umanistiche o in letteratura, e ciò si confronta con valori ben più elevati di laureati in materie scientifiche-ingegneristiche riscontrati in altri paesi emergenti, soprattutto asiatici. D’altro canto l’elevata percentuale di laureati riscontrata tra i disoccupati in molti di questi paesi dipende anche dalla scarsa capacità del sistema produttivo privato di impiegare i giovani più istruiti e rappresenta una potente spinta a emigrare. I paesi della sponda Sud del Mediterraneo sono peraltro storicamente territori di emigrazione: negli ultimi quaranta anni Egitto e Marocco sono risultati tra i primi 20 paesi al Mondo per migrazioni in uscita (circa tre milioni di persone per ciascuno dei paesi). Secondo i dati ufficiali pubblicati dalla Banca Mondiale e dalle Nazioni Unite (stimati su base quinquennale e pertanto disponibili solo fino al 2010) dall’insieme dei paesi della sponda Sud nel quinquennio 2005-2010 sono emigrate 1,1 milioni di persone circa,2 per la maggior parte in partenza dall’Egitto 2 Dal dato complessivo si è escluso il valore delle migrazioni dalla Siria, che presenta una variabilità eccessiva in quanto frutto di stime: il paese non fornisce infatti dati ufficiali sul fenomeno. 5
  • 6. 5 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 (347mila unità), dal Marocco (675mila) e dall’Algeria (140mila); il dato, che mostra ampie fluttuazioni da un quinquennio all’altro, indica una graduale moderazione dei flussi migratori ufficiali dopo il picco registrato nel quinquennio 1995-2000, quando avevano lasciato l’area circa 2 milioni di individui. Secondo la Commissione europea nel 2010 erano circa 10 milioni le persone originarie di paesi della sponda Sud che risiedevano in paesi terzi, la maggior parte delle quali con un livello di istruzione superiore a quello della forza lavoro rimasta in patria. Il 56% circa dei migranti originari di questa area si dirige nei paesi della Ue, mentre solo il 12% verso gli Stati Uniti e l’Australia; questi ultimi due paesi (insieme al Canada) sono peraltro le mete preferite dai migranti con il livello di istruzione più elevato. Migrazioni nette dai paesi del Mediterraneo (in migliaia, valori nel quinquennio) 2.500 2.000 2.000 1.616 1.647 1.500 1.335 1.320 1.269 1.241 1.062 1.000 842 647 718 500 0 1955-60 1960-65 1965-70 1970-75 1975-80 1980-85 1985-90 1990-95 1995-00 2000-05 2005-10 Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Banca Mondiale L’imponenza delle migrazioni dall’area del Mediterraneo si traduce, in molte economie di questa regione, in un ruolo rilevante giocato dalle rimesse: per alcuni paesi dell’area il valore del flusso in entrata si aggira intorno al 5% del Pil. Secondo i dati pubblicati dalla Banca Mondiale a fine 2011 (ultimo dato disponibile) il totale delle rimesse lorde verso il complesso dei paesi che si affacciano sulla sponda Sud del Mediterraneo ha raggiunto i 41 miliardi di dollari, pari al 2,4% dell’intero prodotto lordo dell’area dello stesso anno e all’8,1% del valore mondiale delle rimesse. I maggiori flussi si sono diretti in Egitto (14 miliardi di dollari, pari al 6,1% del Pil), in Libano (7,6 miliardi di dollari) e in Marocco (7,3 miliardi di dollari, pari al 7,3% del Pil). Stime preliminari relative al 2012 rilasciate dalla Banca Mondiale indicano nell’Egitto il sesto paese al mondo per afflusso di rimesse (18 miliardi di dollari), e nel Libano il nono al mondo per peso sul Pil (18%). Il tema delle rimesse rileva soprattutto in termini di impiego che ne viene fatto, ma le informazioni in proposito sono ridotte e spesso campionarie. In generale, comunque, i dati disponibili indicano come nella maggior parte dei paesi in questione (sponda Sud) le rimesse vengano utilizzate principalmente per consumi, pagamento delle spese scolastiche, acquisto dell’abitazione e, in una percentuale limitata che va dal 25% della Tunisia al 12% dell’Egitto, l’11% in Algeria e il 2% in Marocco, vengono impiegate per finanziarie una qualche forma di investimento produttivo. 6
  • 7. 5 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Gli investimenti diretti esteri Accanto alle rimesse, nell’economia di molti paesi che si affacciano sul Mediterraneo hanno svolto una funzione di rilievo anche gli investimenti diretti esteri (IDE): tuttavia l’avvio della Primavera araba alla fine del 2010 in Tunisia, e poi in Egitto, Libia e Siria, combinato alla crisi dei debiti sovrani in molti paesi europei, ha complicato la situazione e ridotto di molto l’afflusso di investimenti da oltre confine. Secondo l’Unctad nel 2011 (ultimo dato disponibile) il flusso di investimenti in entrata per il complesso dei paesi dell’area del Mediterraneo è stato pari a 143,4 miliardi di dollari, pari al 9,4% del totale mondo. Verso i soli paesi della sponda Sud del Mediterraneo si è però diretto solo il 2,5% degli IDE mondiali in entrata, per un valore pari a 38,7 miliardi dollari; il dato risulta in forte calo rispetto al picco di oltre 62 miliardi di dollari in entrata che questi paesi avevano attirato nel 2006 (di poco inferiore è risultato il valore del 2007) e che rappresentava il 4,6% del valore mondiale. Il dato del 2011 è stato sostenuto soprattutto dai flussi diretti in Turchia, che dopo la flessione registrata nel 2008 hanno ricominciato a crescere arrivando a 15,9 miliardi; seguono a distanza il Libano (con 3,2 miliardi in entrata, un valore in diminuzione rispetto ai 4,3 e 4,8 miliardi rispettivamente del 2010 e del 2009), l’Algeria con 2,6 miliardi di dollari (valore rimasto stabile nei tre anni precedenti) e il Marocco con 2,5 miliardi di dollari, valore in forte crescita dopo due anni in cui non aveva raggiunto i due miliardi di dollari. Andamento degli Investimenti diretti esteri in entrata (flussi, miliardi di dollari) 300 70 250 60 50 200 40 150 30 100 20 50 10 0 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Totale (sc sx) Sponda Sud del Mediterraneo (sc dx) Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati Unctad In Egitto, per la prima volta dal 1970, nel 2011 si è osservato un deflusso netto di investimenti diretti, pari a -0,5 miliardi dollari; il paese è oggi penalizzato da una situazione politica ancora molto incerta, che rende lo scenario economico poco favorevole agli investimenti. Secondo alcune fonti internazionali, dall’avvio della rivoluzione nel paese hanno chiuso 4.500 imprese e il tasso di disoccupazione ufficiale è passato dal 9 al 13%, soprattutto a causa delle migliaia di persone che hanno perso il lavoro nel settore turistico, che negli anni passati era arrivato a pesare circa il 12% del Pil del paese. Situazione analoga in Libia, dove l’afflusso di investimenti diretti dall’estero si è completamente azzerato nel 2011 e dove ancora persistono limitazioni agli investimenti esteri imposti dal passato regime, come il divieto per gli stranieri di 7
  • 8. 5 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 acquisire più del 49% in una compagnia libica. Nonostante per il 2013 il paese sia incluso tra quelli a maggiore crescita a livello mondiale, l’instabilità politica e sociale continua a deprimere gli investimenti dall’estero frenando soprattutto quelli provenienti da altri paesi emergenti (tra cui il Brasile). Il commercio Il Mediterraneo intrattiene importanti relazioni commerciali con l’insieme dei paesi della Ue: per i paesi della sponda Sud, in particolare, l’Unione europea rappresenta il principale partner commerciale. A fine 2011 (ultimo anno per cui sono disponibili dati complessivi) questo gruppo di paesi dirigeva verso la Ue il 42,5% delle proprie esportazioni, per un valore pari a 118 miliardi di euro, seguono a distanza gli Stati Uniti verso cui si dirige l’11,8% dell’export, l’Iraq (4,4%), l’India (2,9%) e la Cina (2,4%). La Ue 27 conferma la prima posizione anche come paese fornitore, con una percentuale del 38,3% dell’import (pari a 159,3 miliardi di euro) seguita dalla Cina con l’8,6%, dagli Stati Uniti (7,4%), dalla Russia e dall’Arabia Saudita. Per contro, per la Ue il complesso dei paesi della sponda sud del Mediterraneo rappresenta il secondo partner commerciale in termini di export (con una quota di mercato del 10,2%, che segue il 16,9% degli Stati Uniti) e il quarto partner in termini di import (con una quota del 7%) dopo Cina (17,1%), Russia (11,6%) e Stati Uniti (11,1%). Dai paesi mediterranei la Ue importa in prevalenza prodotti energetici (29,6% dell’import totale), ma anche una quota consistente di macchinari (pari al 21,5% dell’import dalla regione e al 7,9% dell’import del settore) e prodotti del tessile e abbigliamento (16,3% complessivo). Per contro, vi esporta soprattutto macchinari (37,9% del totale export verso la regione), prodotti manufatti (17,9%) e prodotti chimici (14,8%). . 8
  • 9. 5 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Un cruscotto della congiuntura: alcuni indicatori Indice Itraxx Eu Financial Indice Vix 400 350 60 300 50 250 200 40 150 30 100 Index Itraxx EU Financial Sector 20 50 0 10 lug-12 set-12 nov-12 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 mar-13 mar-11 gen-12 mag-12 gen-13 gen-11 mag-11 0 gen-12 mag-12 gen-13 gen-11 mag-11 lug-12 set-12 nov-12 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 mar-13 Fonte: Thomson Reuters mar-11 Fonte: Thomson Reuters I premi al rischio passano da 195 pb a 175 pb. L’indice Vix nell’ultima settimana si avvicina a quota 14. Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent Prezzo dell’oro (Usd per barile) (Usd l’oncia) 130 1,5 2.000 125 1,45 1.900 120 1.800 1,4 115 1,35 1.700 110 1.600 1,3 105 1.500 1,25 100 1.400 Brent scala sin.(in Usd) 1,2 95 Cambio euro/dollaro sc.ds. 1.300 90 1,15 gen-11 mag-11 set-11 gen-12 mag-12 set-12 gen-13 1.200 gen-12 mag-12 gen-13 gen-11 mag-11 lug-12 set-12 nov-12 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 mar-13 mar-11 Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters Il tasso di cambio €/$ a 1,28. Il petrolio di Il prezzo dell’oro scende a 1.550 dollari qualità Brent quota $106 al barile. l’oncia. 9
  • 10. 5 aprile 2013 setesettembresette SettsettembreAgost o 2008 Borsa italiana: indice Ftse Mib Tassi dei benchmark decennali: differenziale con la Germania (punti base) 24.000 1.400 22.000 1.200 1.000 20.000 800 18.000 600 16.000 400 200 14.000 0 giu-12 lug-12 set-12 nov-12 giu-11 lug-11 set-11 nov-11 mar-12 apr-12 mar-13 apr-13 mar-11 apr-11 dic-12 dic-11 feb-12 ott-12 gen-12 mag-12 ago-12 gen-13 feb-13 gen-11 feb-11 ott-11 mag-11 ago-11 12.000 Italia Spagna Irlanda Portogallo Fonte: Thomson Reuters Fonte: elab. Servizio Studi BNL su dati Thomson Reuters Il Ftse Mib, in lieve flessione, si avvicina a I differenziali con il Bund sono pari a 512 pb quota 15.000. per il Portogallo, 280 pb per l’Irlanda, 365 pb per la Spagna e 331 pb per l’Italia. Indice Baltic Dry Euribor 3 mesi (val. %) 12.000 1,8 10.000 1,6 1,4 8.000 1,2 6.000 1 0,8 4.000 0,6 0,4 2.000 0,2 0 0 gen-08 ott-08 gen-09 ott-09 gen-10 ott-10 gen-12 gen-13 ott-12 gen-11 ott-11 lug-08 lug-09 lug-10 lug-12 apr-08 apr-09 apr-10 lug-11 apr-12 apr-13 apr-11 gen-10 gen-12 gen-13 mag-10 mag-12 gen-11 lug-10 mag-11 set-10 lug-12 set-12 nov-10 nov-12 lug-11 set-11 mar-10 nov-11 mar-12 mar-13 mar-11 Fonte: Thomson Reuters Fonte: Thomson Reuters L’indice, su valori minimi, nell’ultima L’euribor 3m si muove intorno a 0,21%. settimana scende sotto quota 900. Il presente documento è stato preparato nell’ambito della propria attività di ricerca economica da BNL- Gruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come un’offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari. 10