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19 OTTOBRE 2020
POLVERI SOTTILI AD AVELLINO
E NELLA VALLE DEL SABATO
ARIA INQUINATA: CONSEGUENZE PER LA SALUTE E PRIORITÀ DI AZIONE
“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate,
ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”
(Martin Luther King)
2
ARCI Adelante Montefalcione
ARCI Avellino
Calendula
Comitato Acqua Bene Comune – Aspettando Godot
Comitato Laudato si’
Info Irpinia
inLocomotivi
Io voglio restare in Irpinia
Irpinia Trekking
ISDE Associazione Medici per l’Ambiente – Avellino
Legambiente – Circolo Valle Solofrana
Lotta per la vita
MoviMentiLocali Tufo
Salviamo la Valle del Sabato
Slow Food Avellino
Sommario
1. PREMESSA............................................................................................................................................... 3
2. PARTIAMO DAI FATTI: 4 VERITA’............................................................................................................. 4
2.1. Avellino è oggi il Capoluogo più inquinato della Campania................................................................. 4
2.2. L’inquinamento nella valle del Sabato è “democratico”..................................................................... 4
2.3. Di inquinamento ci si ammala e si muore .......................................................................................... 4
2.4. Il mondo ci guarda............................................................................................................................. 5
3. LE POLVERI SOTTILI AD AVELLINO ........................................................................................................... 6
3.1. I dati.................................................................................................................................................. 6
3.2. Una condizione cronica ..................................................................................................................... 7
4. IL CONTESTO PIU’ AMPIO: LA VALLE DEL SABATO................................................................................... 9
4.1 Le condizioni orografiche e metereologiche ....................................................................................... 9
4.2. Non solo polveri sottili: un inquinamento diffuso .............................................................................10
4.3. L’ex Isochimica.................................................................................................................................10
5. LE CONSEGUENZE PER LA SALUTE ..........................................................................................................11
6. L’URGENZA DI UN MONITORAGGIO DIFFUSO, PUBBLICO E IN TEMPO REALE........................................12
7. CONCLUSIONI: AZIONI E PRIORITA’........................................................................................................15
7.1. Alla ricerca del tempo perduto .........................................................................................................15
7.2. Cambiare si deve e si può.................................................................................................................15
7.3. Le cinque priorità .............................................................................................................................16
3
1. PREMESSA
Partiamo da una consapevolezza: Avellino non è più, già da lungo tempo, il polmone verde della Regione.
L’esempio più immediato è il frequente superamento dei limiti di legge per le polveri sottili registrati dalla
centralina ARPAC di Avellino (scuola Dante Alighieri, dati 2020). La nostra città ha raggiunto alla data
odierna il numero record di 53 sforamenti: non c’è città capoluogo in Campania che abbia situazione
peggiore. Non Napoli, non Caserta né altre città oggetto di particolare attenzione come Solofra e Acerra1
.
Perché Avellino ha più giorni di inquinamento “fuorilegge” rispetto a centri più estesi, antropizzati e
industrializzati?
Ciò è dovuto principalmente al ristagno degli inquinanti per ragioni orografiche e metereologiche in una
valle del Sabato che notoriamente ha una forma di conca stretta e chiusa. A ciò si aggiungono altre criticità
– come la contiguità tra nucleo industriale e aree abitate – che nel corso degli anni hanno reso sempre più
urgente la necessità di alleggerire la pressione antropica sull’area.
Nonostante le piccole dimensioni di una città di provincia, Avellino è costretta dall’elevata concentrazione
di inquinanti riconosciuti come cancerogeni sicuro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a fare i conti
con forti preoccupazioni per la salute dei suoi abitanti.
Gli effetti della scarsa salubrità dell’aria non possono più essere ignorati: Avellino non è più un’isola
incontaminata. E ogni giorno i suoi cittadini presenti e futuri – con i bambini ad essere i più sensibili
all’esposizione agli inquinanti – continuano a mangiare i frutti, a bere l’acqua e a respirare l’aria di un
territorio in attesa di riconversione per la salute, prima ancora che per l’ambiente.
Con tale consapevolezza, chiediamo con il presente documento un urgente intervento istituzionale per
portare a compimento la realizzazione delle seguenti 5 priorità:
1. IMPLEMENTARE UNA RETE DIFFUSA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA
Installare numerose centraline low cost che misurino e rendano pubblici in tempo reale i dati
sull’inquinamento dell’aria e sulle sue fonti, seguendo il modello di diverse città italiane.
2. FERMARE IMMEDIATAMENTE OGNI ATTO NON CONFORME ALLA LEGGE
Richiedere l’attivazione del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) per accertare e bloccare eventuali
illeciti, dando seguito a denunce e segnalazioni di cittadini e associazioni e supportando le
investigazioni della Procura.
3. PREVENIRE L’INCREMENTO DI INQUINAMENTO IN FUTURO
Evitare il peggioramento della condizione di inquinamento dell’area, impedendo progetti che
aggravino la pressione ambientale nella valle del Sabato.
4. REGOLAMENTARE E LIMITARE L’INQUINAMENTO PRESENTE
Tenere conto della particolare condizione di ristagno degli inquinanti nella regolamentazione e
gestione delle esternalità negative delle attività presenti di imprese e singoli individui.
5. SANARE E “RAMMENDARE” L’INQUINAMENTO PASSATO
Bonificare i gravi danni ambientali esistenti come l’ex Isochimica ed effettuare un’opera di
“rammendo” del territorio in termini di miglioramento di tutte le matrici ambientali.
1
ARPAC - Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria: http://www.arpacampania.it/web/guest/55
4
2. PARTIAMO DAI FATTI: 4 VERITA’
Ciascuno ha diritto alla propria opinione ma non ai propri fatti.
Ogni soggetto chiamato a valutare, gestire e risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico ad
Avellino potrà legittimamente presentare le proprie alternative e proposte. Tutti dovranno però avere
come punto di partenza quattro inevitabili verità fondate sui dati.
2.1. Avellino è oggi il Capoluogo più inquinato della Campania
Ad oggi, Avellino conta 53 sforamenti dei limiti massimi previsti dalla legge italiana per le polveri sottili.
Napoli ne ha 36, Caserta e Salerno 21, Benevento 23. E ancora Solofra ne ha 20 e Acerra 472
.
Questa condizione di inquinamento è tra l’altro “cronico” e già verificato frequentemente negli scorsi anni.
Nel 2017 aveva Avellino addirittura raggiunto il livello medio di polveri sottili PM10 più alto in Italia3
. Con
un valore pari a 42 μg/mc, la nostra città superava perfino Torino (41,9), Milano (39,8) e numerose altre
aree della Pianura Padana collocate in realtà ben più antropizzate e industrializzate.
Se da un lato è nota la risonanza mediatica per gli sforamenti delle polveri sottili delle grandi città
metropolitane, risulta preoccupante l’assenza di un profondo dibattito pubblico circa la grave condizione
dell’area di Avellino.
2.2. L’inquinamento nella valle del Sabato è “democratico”
Gli allarmanti livelli di polveri sottili sono misurati presso la centralina ARPAC situata nel cortile della scuola
Dante Alighieri, a Via Piave ad Avellino.
Ci si potrebbe rifugiare nel rassicurante pensiero che l’inquinamento in città sia confinato ad alcuni
quartieri periferici ma non è così. In una valle chiusa da monti e colline e con ridotta ventosità come quella
in cui è collocata Avellino, è ben noto ormai il fenomeno di ristagno al suolo delle polveri sottili (si veda
anche la cosiddetta “inversione termica”). Ciò vale anche per i centri urbani dell’area vasta intorno al
Capoluogo.
Dunque l’aria inquinata è “democratica”: non conosce distinzioni tra aree ricche o povere, avendo un
impatto sostanzialmente su tutta la popolazione di quasi 100.000 abitanti nella valle che include Avellino e i
Comuni limitrofi.
2.3. Di inquinamento ci si ammala e si muore
L’inquinamento uccide. Sono innumerevoli ormai le evidenze mediche e scientifiche in materia, a partire
dai richiami dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Si tratta di scorie ambientali contenenti
metalli pesanti, ossidi di azoto e altri inquinanti identificati come pericolosi e alla base di molte malattie,
non solo tumori.
2
ARPAC - Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria: http://www.arpacampania.it/web/guest/55
3
Legambiente - Rapporto Mal’Aria 2019 (pagina 29): https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/Malaria2019_dossier.pdf
5
Vivere e – con riferimento alle generazioni più giovani – crescere in un ambiente inquinato è riconosciuto
tra i fattori che riducono le aspettative di vita dei nostri bambini e di tutti i nostri concittadini.
2.4. Il mondo ci guarda
Il richiamo all’azione per il territorio di Avellino si lega alla consapevolezza che il pianeta intero sta vivendo
una sfida mai conosciuta nella storia dell’umanità. Il fenomeno del surriscaldamento globale sta mettendo
a rischio l’esistenza stessa della popolazione mondiale nelle condizioni che conosciamo ed è opportuno
parlare di vera e propria “emergenza climatica”.
Le evidenze scientifiche del Inter-governmental Panel on Climate Change (IPCC4
) avvisano che – per evitare
il punto di non-ritorno dell’aumento di 1,5°C del riscaldamento globale – è necessario ridurre le emissioni
globali in maniera urgente e significativa.
Non ci sono più scenari futuri da temere: i cambiamenti globali condizionano già il nostro presente. È ad
esempio da riconoscere l’impatto devastante che fenomeni atmosferici estremi come alluvioni e incendi
hanno sulla produzione alimentare, sull’accesso alle risorse idriche, sulla salute pubblica. Lo testimonia
molto efficacemente il recente studio del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC)
con un’analisi dei rischi effettuata proprio sull’Italia5
.
È in questo contesto che dovranno agire anche le istituzioni e la comunità di Avellino, assumendo le proprie
responsabilità per un concreto piano di transizione ecologica nel più breve tempo possibile.
4 IPCC: https://www.ipcc.ch/
5 CMCC: https://www.cmcc.it/it/analisi-del-rischio-i-cambiamenti-climatici-in-italia
6
3. LE POLVERI SOTTILI AD AVELLINO
Il termine PM (dall'inglese Particular Matter) definisce un insieme di particelle solide e liquide che si
trovano sospese nell’aria che respiriamo. Tali particelle sono diverse tra loro per dimensione, origine,
composizione e proprietà.
Le polveri sottili che incidono sulla nostra salute sono quelle con diametro inferiore ai 10 millesimi di
millimetro, cioè 10 micron, che sono instabili e per le quali viene usata la sigla PM10. Allo stesso modo si
usa la sigla PM2,5 per le particelle con diametro inferiore a 2 micron e mezzo, definite respirabili perché
riescono a penetrare sino agli alveoli, il punto più profondo del polmone.
3.1. I dati
PM 2,5 e PM 10 possono essere di origine naturale (ceneri vulcaniche, sabbie del deserto) oppure di origine
antropica, cioè causate dall’uomo. È evidente che in città come Avellino le fonti naturali di polveri sottili
siano minime: l’origine è in primis legata ai sistemi di trasporti e di riscaldamento, alle attività agricole (es.
abbruciamenti) e a quelle produttive (aree industriali).
Se le PM10 rilevate in un giorno superano i limiti di legge, 50 μg/m3 (D.Lgs. 155/2010), comportano un
cosiddetto "sforamento". Secondo la normativa vigente, in un anno si possono avere al massimo 35 giorni
di sforamenti. Quanti sforamenti si sono contati ad Avellino nell’ultimo anno?
Avellino ha raggiunto alla data odierna il numero record di 53 sforamenti dei limiti di polveri sottili previsti
dalla normativa italiana, ben oltre la soglia massima di 35 per anno. Non c’è città capoluogo in Campania
che abbia situazione peggiore, non Napoli, non Caserta né altre città oggetto di attenzione come Solofra e
Acerra6
.
Dunque, il centro di Avellino ha più giorni di inquinamento sopra i limiti di legge rispetto al centro di Napoli
e di altri capoluoghi campani più estesi, antropizzati e industrializzati. Possibile che il problema ad Avellino
sia attribuibile solo al traffico, anche più di città grandi come Napoli e Caserta? O forse gli sforamenti ad
Avellino sono dovuti – considerata anche la conformazione orografica della valle in cui si trova la città – a
qualcosa in più che alle sole automobili?
7
8
6 ARPAC - Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria: http://www.arpacampania.it/web/guest/55
7 https://www.ottopagine.it/av/attualita/230310/qualita-dell-aria-avellino-rimedia-un-4.shtml
8 http://www.orticalab.it/Torna-l-incubo-delle-polveri
7
9
3.2. Una condizione cronica
Ciò che preoccupa è che la situazione di inquinamento oltre le soglie consentite dalla legge e raccomandate
dall’OMS sia ormai cronica.
Accadeva già nel 2017, anno in cui la nostra città ha raggiunto addirittura il livello medio di polveri sottili
PM10 più alto in Italia10
. Più di Torino, più di Milano, più di ogni città della Pianura padana o di altre aree
significativamente antropizzate e industrializzate del nostro Paese.
.
Lo conferma anche il Report Mal’Aria 2020 di Legambiente che evidenzia come Avellino sia stata
“fuorilegge” per ben 8 degli ultimi 10 anni11
.
9 https://www.ilmattino.it/avellino/polveri_sottili_sforamenti_anche_sotto_il_solleone-5381566.html
10 Legambiente - Rapporto Mal’Aria 2019 (pagina 29): https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/Malaria2019_dossier.pdf
11 Pagina 15, https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/01/Malaria-di-citta-2020.pdf
8
Lo testimonia infine anche il recente Rapporto Mal’Aria speciale per il quadriennio 2014-2018 che assegna i
“voti in pagella” ai singoli Comuni (“voto 4” per Avellino)12
.
“Avellino, una città malata cronica di inquinamento” è la sintesi efficace di un recente articolo del
Mattino13
.
12 Pagina 9, https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/09/Dossier_aria_citta_092020.pdf
13 Il Mattino 1° ottobre 2020, “Avellino, una città malata cronica di inquinamento"
9
4. IL CONTESTO PIU’ AMPIO: LA VALLE DEL SABATO
Siamo vittime dell'orografia, della meteorologia e dei mutamenti climatici.
Sono queste le condizioni nella Valle del Sabato che fanno di questo nostro territorio un luogo particolare,
affascinante per la sua bellezza, ma problematico perché chiuso in una conca. Un luogo nel quale – in caso
di ristagno d'aria e inversioni termiche per condizioni meteo particolari – bastano relativamente minime
emissioni di inquinanti per sforare i limiti massimi consentiti dalla legge italiana a tutela della salute
pubblica.
4.1 Le condizioni orografiche e metereologiche
La valle del Sabato è una conca chiusa da colline e monti che risente anche di particolari condizioni
climatiche (ventilazione, umidità e temperatura) sfavorevoli alla disperazione aerea degli inquinanti
emessi.
In sostanza, le caratteristiche orografiche influiscono sulle masse d’aria e generano calme di vento e un
conseguente ristagno e confinamento degli inquinanti emessi lungo la valle. In particolare, la situazione
presenta criticità nelle prime ore della mattina in cui si vanno a sommare negativamente gli effetti legati
alla meteorologia in scala locale e l'aumento delle emissioni (si veda il fenomeno della cd “inversione
termica”).
Già lo studio del Trasporto e della Diffusione degli inquinanti emessi dal nucleo industriale di Pianodardine
frutto di una convenzione tra CNR, associazione Ambiente e Salute e Provincia di Avellino, permetteva di
mettere in evidenza nel 2011 diverse criticità al riguardo14
.
Nella stessa valle del Sabato si registra tra l’altro la più significativa concentrazione di fabbriche e impianti
industriali dell’intera Provincia: oltre un centinaio in poco più di tre chilometri quadrati da Atripalda a Prata
di Principato Ultra con stabilimenti siderurgici, metallurgici, metalmeccanici.
La varietà e complessità delle fonti che emettono polveri sottili evidenzia dunque la necessità di
implementare misure efficaci, di lungo periodo e concertate con i Comuni dell’area circostante. I limiti di
provvedimenti estemporanei che colpiscano solo alcune attività e solo in alcuni Comuni (es. domeniche
ecologiche) sono ormai evidenti in termini di risultati.
Lo conferma in maniera esemplare il verificarsi – durante le condizioni straordinarie del lockdown 2020 – di
sforamenti delle polveri sottili pur in sostanziale assenza del traffico veicolare (si veda il Rapporto speciale
ARPAC sul tema)15
.
14 Studio CNR – Provincia di Avellino disponibile al link: http://www.provincia.avellino.it/detail/-/asset_publisher/rzT7amS23uie/content/studio-
degli-inquinanti-nell-aria-della-valle-del-sabato?inheritRedirect=false
15 Rapporto ARPAC sulle condizioni delle polveri sottili durante il lockdown 2020, in sostanziale assenza del traffico veicolare
https://www.ilciriaco.it/03/04/2020/neanche-il-lockdown-da-coronavirus-ferma-le-pm10-ad-avellino/
10
4.2. Non solo polveri sottili: un inquinamento diffuso
Si rende necessario ricordare che il quadro di inquinamento ambientale è ben più grave e vasto rispetto al
tema degli sforamenti delle polveri sottili. La città, le periferie e i Comuni circostanti sono oggetto di
notevoli pressioni ambientali di origine antropica quali ad esempio:
 sversamenti di liquami in corsi d’acqua,
 abbandono di materiali e rifiuti,
 inquinamento delle falde acquifere,
 utilizzo di pesticidi in agricoltura,
 incendio di stoppie.
Alcune di queste problematiche sono il frutto di vere e proprie azioni criminali perpetrate a danno
dell’ambiente che vanno duramente contrastate e inquadrate come dei veri e propri atti contro la salute.
4.3. L’ex Isochimica
Resta infine da considerare il sito dell’ex Isochimica, una ferita di amianto che accompagna la città di
Avellino da più di 30 anni. Ad essere colpito non è il solo Borgo Ferrovia ma l’intera città e in effetti l’intera
valle del Sabato, un’area che raccoglie quasi 100.000 persone.
Le vicende processuali in corso – per quanto costrette ad essere celebrate a distanza nella città di Napoli –
ricordano all’intera città la necessità di fare luce sulle responsabilità storiche e di dare giustizia agli ex
operai e alle vittime innocenti di amianto.
Resta poi da portare rapidamente a compimento– ad opera del Comune di Avellino in qualità di soggetto
attuatore – la bonifica per la quale sono già stati stanziati e resi disponibili i finanziamenti necessari.
Nell’accompagnare e monitorare il completamento in sicurezza della bonifica, è necessario già oggi
immaginare la futura destinazione dell’area dell’ex Isochimica, un processo già avviato dalle associazioni
cittadine con il progetto “Occupiamocene”16
. L’obiettivo è delineare con chiarezza il futuro di uno spazio di
ben quattro ettari che andrà recuperato e restituito alla cittadinanza.
Le modalità e i dettagli con cui definire la destinazione dell’area saranno in ogni caso necessariamente da
inserire in un processo decisionale partecipato e condiviso da parte dei cittadini stessi.
16 http://www.orticalab.it/Avellino-Libera-dall-Isochimica
11
5. LE CONSEGUENZE PER LA SALUTE
È bene essere chiari: di inquinamento ci si ammala e si muore.
Sono innumerevoli ormai le evidenze mediche e scientifiche in materia, a partire dai richiami
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)17
. Si tratta di scorie ambientali contenenti metalli pesanti,
ossidi di azoto e altri inquinanti identificati come pericolosi per la salute umana: respirare le “polveri
sottili” è un’importante causa di morte e malattie, soprattutto per il cuore e i polmoni.
Le conseguenze sulla salute di un elevato livello di emissione degli inquinanti e del particolare fenomeno di
“ristagno” degli stessi si rendono tristemente palesi: l'Italia è prima in Europa per morti premature da
polveri sottili18
.
Le polveri sottili sono riconosciute come agenti cancerogeni sicuri e di livello 1 (il massimo) dall’IARC,
l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro che è parte dell’OMS. Alcune categorie di persone
corrono un rischio maggiore degli altri: i bambini, gli anziani, le persone già affette da malattie respiratorie
e cardiovascolari. Ma l'inquinamento atmosferico non agisce solo sui soggetti fortemente compromessi,
bensì aumenta anche il rischio di nuove malattie negli individui sani che fanno parte della popolazione
esposta. Tutti sono esposti, dunque.
Sono ad esempio ormai numerosi i casi anche di morti premature di giovani per neoplasie come i sarcomi
dei tessuti molli che in letteratura scientifica sono riconosciuti come strettamente collegati a fattori di
inquinamento ambientale19
.
20
17
OMS: https://www.who.int/news-room/air-pollution
18 Wired Magazine: https://www.wired.it/attualita/ambiente/2019/11/14/italia-prima-europa-morti-inquinamento/?refresh_ce=
19 Approfondimenti utili ai seguenti 2 link: https://latinatu.it/sarcomi-dei-tessuti-molli-tumori-sentinella-del-cloruro-di-vinile-pesticidi-e-
diossina/?fbclid=IwAR2QF5lUYFKcBiMZOHr7U-TAidy2Eto-A9XNwpkM1z7uHi5rwjEJdRcDQ88 e http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-
farmaci/articolo.php?articolo_id=65751&fbclid=IwAR10-GCLHm-aPWCR9qrOqmWPaf0ePcClaHJbpZ6JoHIwLmnaJBuAkmOuYZc
20 http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/02/19/news/l-inquinamento-nella-valle-del-sabato-1.153988
12
6. L’URGENZA DI UN MONITORAGGIO DIFFUSO, PUBBLICO E IN
TEMPO REALE
“Senza dati sei l’ennesima persona con un’opinione” affermò il saggista americano William Edwards
Deming. È con questa consapevolezza che richiamiamo le istituzioni ad un necessario e urgente
monitoraggio capillare della qualità dell’aria per verificare la presenza di sostanze dannose come diossine,
i.p.a. p.c.b., formaldeide, metalli pesanti, ozono.
Non è tollerabile che una realtà ambientale già particolarmente compromessa e complessa sia priva di un
monitoraggio continuo.
Al riguardo i cittadini e le associazioni locali hanno più volte richiamato la necessità di agire presto:
 il 20 maggio 2019, le associazioni hanno presentato l’Appello «Pensiamo alla salute!»21
per
chiedere a tutti i Candidati Sindaco di Avellino di assumere 8 impegni per il benessere delle
generazioni avellinesi presenti e future. In tale occasione, tutti i Candidati sottoscrissero22
l’appello
e in particolare l’impegno a “implementare un monitoraggio ambientale con centraline e controlli
a sorpresa per la tutela della legalità” (priorità n. 3),
 il 29 settembre 2019, le associazioni hanno organizzato la manifestazione pubblica “Staffetta per
la vita” di mobilitazione per la salute pubblica in esito all’incendio allo stabilimento ICS ad Avellino
del 13 settembre 201923
,
 Il 29 ottobre 2019 e il 28 novembre 2019, le associazioni hanno chiesto e ottenuto due incontri
con il Sindaco di Avellino24
in merito anche alle soluzioni di monitoraggio attivo degli inquinanti
nell’aria,
 Il 10 febbraio 2020 è emersa la proposta di “utilizzare la startup dell’università di Salerno per
contribuire a comprendere il fenomeno” degli sforamenti25
, in occasione di un incontro presso il
Comune di Avellino tra i rappresentanti dei Comuni dell’area.
Considerata la particolare gravità degli sforamenti nel 2020 si rende ora urgente fare presto per
realizzazione una rete di monitoraggio ad hoc della qualità dell’aria, complementare alle centraline ARPAC.
Un buon punto di partenza è attivare subito un sistema distribuito capillarmente con almeno 20
centraline sull’area vasta entro la fine del 2020.
21 Documento disponibile al seguente link: https://www.nuovairpinia.it/wp-content/uploads/2019/05/Pensiamo-alla-salute-Appello-2019.pdf
22 20 maggio 2020, articolo disponibile al link: http://www.irpinia24.it/wp/blog/2019/05/21/amministrative-2019-avellino-i-candidati-hanno-
sottoscritto-lappello-pensiamo-alla-salute/
23 Link: http://www.orticalab.it/salute-comitato
24 Link: http://www.irpinianews.it/nuove-centraline-per-il-monitoraggio-dellaria-rientro-immediato-nellasi-positivo-il-primo-faccia-a-faccia-sindaco-
salviamo-la-valle-del-sabato/
25 Link: https://www.ilciriaco.it/10/02/2020/patto-antismog-tra-i-sindaci-una-startup-dati-approfonditi-e-misure-comuni/
13
Naturalmente ciò potrà essere davvero efficace solo se accompagnato dal realizzarsi di tre condizioni:
1. il necessario coinvolgimento dei Comuni dell’hinterland che già avevano aderito al Protocollo
firmato il 7 giugno 2019 presso la Prefettura di Avellino e partecipato al citato incontro convocato il
10 febbraio 2020,
2. la garanzia che i dati rilevati siano resi pubblici in tempo reale ai fini di una maggiore presa di
coscienza da parte della cittadinanza circa le fonti, i tempi e i luoghi di concentrazione
dell’inquinamento atmosferico dannoso per la salute,
3. l’avvio delle altre iniziative funzionali all’effettivo abbattimento dell’emissione degli inquinanti che
compromettono la salubrità dell’aria, anche alla luce del ruolo che il Comune di Avellino può
svolgere in quanto autorità sanitaria locale ai sensi degli articoli 216 e 217 del T.U. n. 1265/1934.
Al riguardo è utile citare a titolo di esempio la presenza di numerose esperienze già attive in altre città
italiane in cui sono state installate centraline diffuse con diverse soluzioni tecnologiche e fornitori
alternativi, tra le quali:
 Milano26
,
 Napoli27
,
 Roma28
,
 Torino29
,
 Vigevano30
,
 Battipaglia31
,
 Frosinone32
,
 Firenze33
,
 Genova34
, e
 Venezia35
.
In un’area molto estesa che da Pratola Serra e Montefredane raggiunge Atripalda, Cesinali e ancora a Ovest
Mercogliano e Monteforte non possiamo affidarci solo a due centraline nel centro di Avellino. Si rende
necessaria una rete capillare di monitoraggio che le nuove tecnologie rendono possibile realizzare in
tempi brevi, a bassi costi e con impatti minimi (le centraline sono di dimensioni ridotte e si possono ad
esempio collocare facilmente su dei balconi).
26 Milano: https://www.cittadiniperlaria.org/no2-no-grazie-milano-2020/
27 Napoli: https://www.cittadiniperlaria.org/no2-no-grazie-napoli-2020/
28 Roma: https://www.cittadiniperlaria.org/no2-no-grazie-roma-2020/
29 Torino: https://www.torinorespira.it/cheariatira/
30 Vigevano: http://www.vigevanosostenibile.org/2020/03/installato-il-nostro-primo-rilevatore.html
31 Battipaglia: https://www.cilentonotizie.it/dettaglio/38286/monitoraggio-qualita-dell-aria-presentazione-dei-risultati-di-safe-breath-battipaglia/
32 Frosinone: https://ancler.com/mappa/
33 Firenze: http://www.cheariatira.it/
34 Genova: http://www.cheariatira.it/centraline/genova-provincia/genova/centralina-monitoraggio-qualita-aria-rivarolo-zona-brin/
35 Venezia: http://www.cheariatira.it/centraline/venezia-provincia/venezia/
14
36
37
38
36 Frosinone: https://ancler.com/mappa/
37 Firenze: http://www.cheariatira.it/
38 https://www.iqair.com/air-quality-map
15
7. CONCLUSIONI: AZIONI E PRIORITA’
7.1. Alla ricerca del tempo perduto
“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate
nulla per cambiarla” ha affermato Martin Luther King. Restiamo sinceramente preoccupati circa l’urgente
necessità di attivare politiche che affrontino le problematiche citate. Le misurazioni quotidiane da parte di
ARPAC ci ricordano tristemente che non c’è tempo da aspettare quando si tratta di ripristinare le
condizioni di salubrità dell’aria per il benessere dei cittadini di Avellino e dei Comuni limitrofi.
Le informazioni contenute in questo documento rappresentano una sintesi informativa di ciò che da molti
anni è vissuto e subito dai cittadini che vivono nei Comuni della Valle del Sabato. Per quanto doloroso, è
necessario concentrare l’attenzione su una vergognosa e tragica quotidianità, contro la quale da troppi
anni stanno cercando di combattere abitanti e associazioni.
7.2. Cambiare si deve e si può
Chiediamo di abbandonare atteggiamenti indulgenti circa il problema delle polveri sottili e di far diventare
il tema della qualità dell’aria una vera priorità, per non condannare i cittadini a respirare sostanze dannose
per la salute. Ci auguriamo che si possa presto inaugurare l’inizio della “riconversione” di Avellino
perseguendo l’ideale spesso richiamato della cosiddetta “città giardino”. In alternativa, questo periodo
sarà ricordato come l’occasione mancata per la salute degli avellinesi, il momento in cui si poteva agire
ma si è scelto di non farlo, condannando un’intera comunità a doversi arrendere al rischio di ammalarsi o
emigrare.
Avellino ha una responsabilità: assumere un ruolo di guida e coordinamento nell’area vasta in cui è
collocata per concertare iniziative di ampio respiro e porre così rimedio a problematiche serie per la
qualità della vita nell’intera area. Gli interventi possono anche ambire a porre le basi per uno sviluppo
sostenibile della città che sia in linea con le potenzialità del nostro territorio.
La particolare complessità suggerisce tra l’altro di coinvolgere le opportune competenze istituzionali di
Regione Campania, Ministero dell'Ambiente e Ministero della Salute. In esito al monitoraggio ambientale,
ogni miglioramento reale e duraturo richiederà interventi strutturali e dunque impegni di risorse che non
potrebbero altrimenti essere sostenuti dai soli Comuni. Esempi positivi di collaborazioni istituzionali in
materia ci sono già e vanno positivamente imitati (protocollo Conca ternana)39
.
Urbanistica, traffico, riscaldamento, attività industriali e agricole: sono tutti aspetti connessi alla salute dei
cittadini e non possono essere affrontati separatamente. Una visione di insieme non è solo una necessità, è
anche una straordinaria opportunità.
39 https://www.regione.umbria.it/notizie/-/asset_publisher/54m7RxsCDsHr/content/riduzione-inquinamento-aria-nella-conca-ternana-firmato-
accordo-ministero-ambiente-regione-umbria?read_more=true
16
7.3. Le cinque priorità
PRIORITÀ N. 1 – IMPLEMENTARE UN MONITORAGGIO CAPILLARE E DIFFUSO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA
Installare una rete di centraline diffuse e a basso costo che misurino e rendano pubblici in tempo reale i
dati sull’inquinamento dell’aria e sulle sue fonti, sul modello di numerose altre città italiane.
Va garantito che i dati rilevati siano resi pubblici in tempo reale ai fini di una maggiore consapevolezza da
parte della cittadinanza circa le fonti, i tempi e i luoghi di concentrazione dell’inquinamento atmosferico
dannoso per la salute. Un buon punto di partenza è attivare subito un sistema distribuito capillarmente
con almeno 20 centraline sull’area vasta entro la fine del 2020.
PRIORITÀ N. 2 – FERMARE IMMEDIATAMENTE OGNI ATTO NON CONFORME A LEGGE
Attivare il Nucleo Operativo Ecologico (NOE) per accertare e bloccare eventuali illeciti, dare seguito a
denunce e segnalazioni di cittadini e associazioni, supportare le investigazioni della Procura.
 Intervenire con ispezioni mirate presso le sospette fonti di inquinamento oltre le soglie di legge,
accertando eventuali responsabilità ai sensi della normativa vigente,
 Dare seguito alle denunce presentate dai cittadini in materia e istituire un contact center unico
(telefono o email) per le successive segnalazioni nell’intera area vasta intorno ad Avellino,
 Effettuare una verifica puntuale delle emissioni dichiarate in auto-misurazione rispetto ai dati
effettivi verificati sul campo.
PRIORITÀ N. 3 – PREVENIRE L’INCREMENTO DI IQUINAMENTO IN FUTURO
Evitare il peggioramento della condizione di inquinamento dell’area, bloccando progetti che aggravino la
pressione ambientale nella valle.
Allineare dunque la pianificazione delle attività e della destinazione d’uso del territorio alle particolari
condizioni orografiche e metereologiche dell’area: in una valle chiusa e già inquinata, non si possono
prospettare attività che vadano a peggiorare – anziché a migliorare – le matrici ambientali con effetti
diretti sulla salute pubblica.
PRIORITÀ N. 4 – REGOLAMENTARE E LIMITARE L’INQUINAMENTO PRESENTE
Esigere una regolamentazione e gestione delle emissioni inquinanti e delle esternalità negative delle
attività produttive, agricole e di trasporto alla luce delle particolari condizioni orografiche e metereologiche
dell’area (ristagno e inversione termica).
Bisogna assumere una visione olistica che consideri i limiti di emissione non per le singole attività ma in
maniera complessiva, adeguando al ribasso i limiti massimi delle principali sorgenti inquinanti dell’area,
ad immediato ed evidente beneficio della salute di ogni cittadino.
PRIORITÀ N. 5 – SANARE E “RAMMENDARE” L’INQUINAMENTO PASSATO
Bonificare i gravi danni ambientali del passato come l’ex Isochimica ed effettuare un’opera di “rammendo”
del territorio in termini di miglioramento della qualità dell’aria, dell’acqua e dei suoli.
 Portare rapidamente a compimento l’opera di bonifica dell’ex Isochimica e avviare il processo di
ridefinizione collettiva e partecipata della destinazione d’uso dell’area,
 Supportare un’Indagine epidemiologica, di concerto con il Ministero della Salute (Istituto Superiore
di Sanità), a fronte dei gravi indizi di incidenza di particolari malattie nell’area.
Raccogliere dati e informazioni, verificare le evidenze in maniera scientifica, costruire una rete istituzionale
e agire congiuntamente: la salute pubblica merita soluzioni reali e durature.

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  • 1. 19 OTTOBRE 2020 POLVERI SOTTILI AD AVELLINO E NELLA VALLE DEL SABATO ARIA INQUINATA: CONSEGUENZE PER LA SALUTE E PRIORITÀ DI AZIONE “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla” (Martin Luther King)
  • 2. 2 ARCI Adelante Montefalcione ARCI Avellino Calendula Comitato Acqua Bene Comune – Aspettando Godot Comitato Laudato si’ Info Irpinia inLocomotivi Io voglio restare in Irpinia Irpinia Trekking ISDE Associazione Medici per l’Ambiente – Avellino Legambiente – Circolo Valle Solofrana Lotta per la vita MoviMentiLocali Tufo Salviamo la Valle del Sabato Slow Food Avellino Sommario 1. PREMESSA............................................................................................................................................... 3 2. PARTIAMO DAI FATTI: 4 VERITA’............................................................................................................. 4 2.1. Avellino è oggi il Capoluogo più inquinato della Campania................................................................. 4 2.2. L’inquinamento nella valle del Sabato è “democratico”..................................................................... 4 2.3. Di inquinamento ci si ammala e si muore .......................................................................................... 4 2.4. Il mondo ci guarda............................................................................................................................. 5 3. LE POLVERI SOTTILI AD AVELLINO ........................................................................................................... 6 3.1. I dati.................................................................................................................................................. 6 3.2. Una condizione cronica ..................................................................................................................... 7 4. IL CONTESTO PIU’ AMPIO: LA VALLE DEL SABATO................................................................................... 9 4.1 Le condizioni orografiche e metereologiche ....................................................................................... 9 4.2. Non solo polveri sottili: un inquinamento diffuso .............................................................................10 4.3. L’ex Isochimica.................................................................................................................................10 5. LE CONSEGUENZE PER LA SALUTE ..........................................................................................................11 6. L’URGENZA DI UN MONITORAGGIO DIFFUSO, PUBBLICO E IN TEMPO REALE........................................12 7. CONCLUSIONI: AZIONI E PRIORITA’........................................................................................................15 7.1. Alla ricerca del tempo perduto .........................................................................................................15 7.2. Cambiare si deve e si può.................................................................................................................15 7.3. Le cinque priorità .............................................................................................................................16
  • 3. 3 1. PREMESSA Partiamo da una consapevolezza: Avellino non è più, già da lungo tempo, il polmone verde della Regione. L’esempio più immediato è il frequente superamento dei limiti di legge per le polveri sottili registrati dalla centralina ARPAC di Avellino (scuola Dante Alighieri, dati 2020). La nostra città ha raggiunto alla data odierna il numero record di 53 sforamenti: non c’è città capoluogo in Campania che abbia situazione peggiore. Non Napoli, non Caserta né altre città oggetto di particolare attenzione come Solofra e Acerra1 . Perché Avellino ha più giorni di inquinamento “fuorilegge” rispetto a centri più estesi, antropizzati e industrializzati? Ciò è dovuto principalmente al ristagno degli inquinanti per ragioni orografiche e metereologiche in una valle del Sabato che notoriamente ha una forma di conca stretta e chiusa. A ciò si aggiungono altre criticità – come la contiguità tra nucleo industriale e aree abitate – che nel corso degli anni hanno reso sempre più urgente la necessità di alleggerire la pressione antropica sull’area. Nonostante le piccole dimensioni di una città di provincia, Avellino è costretta dall’elevata concentrazione di inquinanti riconosciuti come cancerogeni sicuro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a fare i conti con forti preoccupazioni per la salute dei suoi abitanti. Gli effetti della scarsa salubrità dell’aria non possono più essere ignorati: Avellino non è più un’isola incontaminata. E ogni giorno i suoi cittadini presenti e futuri – con i bambini ad essere i più sensibili all’esposizione agli inquinanti – continuano a mangiare i frutti, a bere l’acqua e a respirare l’aria di un territorio in attesa di riconversione per la salute, prima ancora che per l’ambiente. Con tale consapevolezza, chiediamo con il presente documento un urgente intervento istituzionale per portare a compimento la realizzazione delle seguenti 5 priorità: 1. IMPLEMENTARE UNA RETE DIFFUSA DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA Installare numerose centraline low cost che misurino e rendano pubblici in tempo reale i dati sull’inquinamento dell’aria e sulle sue fonti, seguendo il modello di diverse città italiane. 2. FERMARE IMMEDIATAMENTE OGNI ATTO NON CONFORME ALLA LEGGE Richiedere l’attivazione del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) per accertare e bloccare eventuali illeciti, dando seguito a denunce e segnalazioni di cittadini e associazioni e supportando le investigazioni della Procura. 3. PREVENIRE L’INCREMENTO DI INQUINAMENTO IN FUTURO Evitare il peggioramento della condizione di inquinamento dell’area, impedendo progetti che aggravino la pressione ambientale nella valle del Sabato. 4. REGOLAMENTARE E LIMITARE L’INQUINAMENTO PRESENTE Tenere conto della particolare condizione di ristagno degli inquinanti nella regolamentazione e gestione delle esternalità negative delle attività presenti di imprese e singoli individui. 5. SANARE E “RAMMENDARE” L’INQUINAMENTO PASSATO Bonificare i gravi danni ambientali esistenti come l’ex Isochimica ed effettuare un’opera di “rammendo” del territorio in termini di miglioramento di tutte le matrici ambientali. 1 ARPAC - Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria: http://www.arpacampania.it/web/guest/55
  • 4. 4 2. PARTIAMO DAI FATTI: 4 VERITA’ Ciascuno ha diritto alla propria opinione ma non ai propri fatti. Ogni soggetto chiamato a valutare, gestire e risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico ad Avellino potrà legittimamente presentare le proprie alternative e proposte. Tutti dovranno però avere come punto di partenza quattro inevitabili verità fondate sui dati. 2.1. Avellino è oggi il Capoluogo più inquinato della Campania Ad oggi, Avellino conta 53 sforamenti dei limiti massimi previsti dalla legge italiana per le polveri sottili. Napoli ne ha 36, Caserta e Salerno 21, Benevento 23. E ancora Solofra ne ha 20 e Acerra 472 . Questa condizione di inquinamento è tra l’altro “cronico” e già verificato frequentemente negli scorsi anni. Nel 2017 aveva Avellino addirittura raggiunto il livello medio di polveri sottili PM10 più alto in Italia3 . Con un valore pari a 42 μg/mc, la nostra città superava perfino Torino (41,9), Milano (39,8) e numerose altre aree della Pianura Padana collocate in realtà ben più antropizzate e industrializzate. Se da un lato è nota la risonanza mediatica per gli sforamenti delle polveri sottili delle grandi città metropolitane, risulta preoccupante l’assenza di un profondo dibattito pubblico circa la grave condizione dell’area di Avellino. 2.2. L’inquinamento nella valle del Sabato è “democratico” Gli allarmanti livelli di polveri sottili sono misurati presso la centralina ARPAC situata nel cortile della scuola Dante Alighieri, a Via Piave ad Avellino. Ci si potrebbe rifugiare nel rassicurante pensiero che l’inquinamento in città sia confinato ad alcuni quartieri periferici ma non è così. In una valle chiusa da monti e colline e con ridotta ventosità come quella in cui è collocata Avellino, è ben noto ormai il fenomeno di ristagno al suolo delle polveri sottili (si veda anche la cosiddetta “inversione termica”). Ciò vale anche per i centri urbani dell’area vasta intorno al Capoluogo. Dunque l’aria inquinata è “democratica”: non conosce distinzioni tra aree ricche o povere, avendo un impatto sostanzialmente su tutta la popolazione di quasi 100.000 abitanti nella valle che include Avellino e i Comuni limitrofi. 2.3. Di inquinamento ci si ammala e si muore L’inquinamento uccide. Sono innumerevoli ormai le evidenze mediche e scientifiche in materia, a partire dai richiami dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Si tratta di scorie ambientali contenenti metalli pesanti, ossidi di azoto e altri inquinanti identificati come pericolosi e alla base di molte malattie, non solo tumori. 2 ARPAC - Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria: http://www.arpacampania.it/web/guest/55 3 Legambiente - Rapporto Mal’Aria 2019 (pagina 29): https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/Malaria2019_dossier.pdf
  • 5. 5 Vivere e – con riferimento alle generazioni più giovani – crescere in un ambiente inquinato è riconosciuto tra i fattori che riducono le aspettative di vita dei nostri bambini e di tutti i nostri concittadini. 2.4. Il mondo ci guarda Il richiamo all’azione per il territorio di Avellino si lega alla consapevolezza che il pianeta intero sta vivendo una sfida mai conosciuta nella storia dell’umanità. Il fenomeno del surriscaldamento globale sta mettendo a rischio l’esistenza stessa della popolazione mondiale nelle condizioni che conosciamo ed è opportuno parlare di vera e propria “emergenza climatica”. Le evidenze scientifiche del Inter-governmental Panel on Climate Change (IPCC4 ) avvisano che – per evitare il punto di non-ritorno dell’aumento di 1,5°C del riscaldamento globale – è necessario ridurre le emissioni globali in maniera urgente e significativa. Non ci sono più scenari futuri da temere: i cambiamenti globali condizionano già il nostro presente. È ad esempio da riconoscere l’impatto devastante che fenomeni atmosferici estremi come alluvioni e incendi hanno sulla produzione alimentare, sull’accesso alle risorse idriche, sulla salute pubblica. Lo testimonia molto efficacemente il recente studio del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) con un’analisi dei rischi effettuata proprio sull’Italia5 . È in questo contesto che dovranno agire anche le istituzioni e la comunità di Avellino, assumendo le proprie responsabilità per un concreto piano di transizione ecologica nel più breve tempo possibile. 4 IPCC: https://www.ipcc.ch/ 5 CMCC: https://www.cmcc.it/it/analisi-del-rischio-i-cambiamenti-climatici-in-italia
  • 6. 6 3. LE POLVERI SOTTILI AD AVELLINO Il termine PM (dall'inglese Particular Matter) definisce un insieme di particelle solide e liquide che si trovano sospese nell’aria che respiriamo. Tali particelle sono diverse tra loro per dimensione, origine, composizione e proprietà. Le polveri sottili che incidono sulla nostra salute sono quelle con diametro inferiore ai 10 millesimi di millimetro, cioè 10 micron, che sono instabili e per le quali viene usata la sigla PM10. Allo stesso modo si usa la sigla PM2,5 per le particelle con diametro inferiore a 2 micron e mezzo, definite respirabili perché riescono a penetrare sino agli alveoli, il punto più profondo del polmone. 3.1. I dati PM 2,5 e PM 10 possono essere di origine naturale (ceneri vulcaniche, sabbie del deserto) oppure di origine antropica, cioè causate dall’uomo. È evidente che in città come Avellino le fonti naturali di polveri sottili siano minime: l’origine è in primis legata ai sistemi di trasporti e di riscaldamento, alle attività agricole (es. abbruciamenti) e a quelle produttive (aree industriali). Se le PM10 rilevate in un giorno superano i limiti di legge, 50 μg/m3 (D.Lgs. 155/2010), comportano un cosiddetto "sforamento". Secondo la normativa vigente, in un anno si possono avere al massimo 35 giorni di sforamenti. Quanti sforamenti si sono contati ad Avellino nell’ultimo anno? Avellino ha raggiunto alla data odierna il numero record di 53 sforamenti dei limiti di polveri sottili previsti dalla normativa italiana, ben oltre la soglia massima di 35 per anno. Non c’è città capoluogo in Campania che abbia situazione peggiore, non Napoli, non Caserta né altre città oggetto di attenzione come Solofra e Acerra6 . Dunque, il centro di Avellino ha più giorni di inquinamento sopra i limiti di legge rispetto al centro di Napoli e di altri capoluoghi campani più estesi, antropizzati e industrializzati. Possibile che il problema ad Avellino sia attribuibile solo al traffico, anche più di città grandi come Napoli e Caserta? O forse gli sforamenti ad Avellino sono dovuti – considerata anche la conformazione orografica della valle in cui si trova la città – a qualcosa in più che alle sole automobili? 7 8 6 ARPAC - Rete di Monitoraggio della Qualità dell'aria: http://www.arpacampania.it/web/guest/55 7 https://www.ottopagine.it/av/attualita/230310/qualita-dell-aria-avellino-rimedia-un-4.shtml 8 http://www.orticalab.it/Torna-l-incubo-delle-polveri
  • 7. 7 9 3.2. Una condizione cronica Ciò che preoccupa è che la situazione di inquinamento oltre le soglie consentite dalla legge e raccomandate dall’OMS sia ormai cronica. Accadeva già nel 2017, anno in cui la nostra città ha raggiunto addirittura il livello medio di polveri sottili PM10 più alto in Italia10 . Più di Torino, più di Milano, più di ogni città della Pianura padana o di altre aree significativamente antropizzate e industrializzate del nostro Paese. . Lo conferma anche il Report Mal’Aria 2020 di Legambiente che evidenzia come Avellino sia stata “fuorilegge” per ben 8 degli ultimi 10 anni11 . 9 https://www.ilmattino.it/avellino/polveri_sottili_sforamenti_anche_sotto_il_solleone-5381566.html 10 Legambiente - Rapporto Mal’Aria 2019 (pagina 29): https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/Malaria2019_dossier.pdf 11 Pagina 15, https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/01/Malaria-di-citta-2020.pdf
  • 8. 8 Lo testimonia infine anche il recente Rapporto Mal’Aria speciale per il quadriennio 2014-2018 che assegna i “voti in pagella” ai singoli Comuni (“voto 4” per Avellino)12 . “Avellino, una città malata cronica di inquinamento” è la sintesi efficace di un recente articolo del Mattino13 . 12 Pagina 9, https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/09/Dossier_aria_citta_092020.pdf 13 Il Mattino 1° ottobre 2020, “Avellino, una città malata cronica di inquinamento"
  • 9. 9 4. IL CONTESTO PIU’ AMPIO: LA VALLE DEL SABATO Siamo vittime dell'orografia, della meteorologia e dei mutamenti climatici. Sono queste le condizioni nella Valle del Sabato che fanno di questo nostro territorio un luogo particolare, affascinante per la sua bellezza, ma problematico perché chiuso in una conca. Un luogo nel quale – in caso di ristagno d'aria e inversioni termiche per condizioni meteo particolari – bastano relativamente minime emissioni di inquinanti per sforare i limiti massimi consentiti dalla legge italiana a tutela della salute pubblica. 4.1 Le condizioni orografiche e metereologiche La valle del Sabato è una conca chiusa da colline e monti che risente anche di particolari condizioni climatiche (ventilazione, umidità e temperatura) sfavorevoli alla disperazione aerea degli inquinanti emessi. In sostanza, le caratteristiche orografiche influiscono sulle masse d’aria e generano calme di vento e un conseguente ristagno e confinamento degli inquinanti emessi lungo la valle. In particolare, la situazione presenta criticità nelle prime ore della mattina in cui si vanno a sommare negativamente gli effetti legati alla meteorologia in scala locale e l'aumento delle emissioni (si veda il fenomeno della cd “inversione termica”). Già lo studio del Trasporto e della Diffusione degli inquinanti emessi dal nucleo industriale di Pianodardine frutto di una convenzione tra CNR, associazione Ambiente e Salute e Provincia di Avellino, permetteva di mettere in evidenza nel 2011 diverse criticità al riguardo14 . Nella stessa valle del Sabato si registra tra l’altro la più significativa concentrazione di fabbriche e impianti industriali dell’intera Provincia: oltre un centinaio in poco più di tre chilometri quadrati da Atripalda a Prata di Principato Ultra con stabilimenti siderurgici, metallurgici, metalmeccanici. La varietà e complessità delle fonti che emettono polveri sottili evidenzia dunque la necessità di implementare misure efficaci, di lungo periodo e concertate con i Comuni dell’area circostante. I limiti di provvedimenti estemporanei che colpiscano solo alcune attività e solo in alcuni Comuni (es. domeniche ecologiche) sono ormai evidenti in termini di risultati. Lo conferma in maniera esemplare il verificarsi – durante le condizioni straordinarie del lockdown 2020 – di sforamenti delle polveri sottili pur in sostanziale assenza del traffico veicolare (si veda il Rapporto speciale ARPAC sul tema)15 . 14 Studio CNR – Provincia di Avellino disponibile al link: http://www.provincia.avellino.it/detail/-/asset_publisher/rzT7amS23uie/content/studio- degli-inquinanti-nell-aria-della-valle-del-sabato?inheritRedirect=false 15 Rapporto ARPAC sulle condizioni delle polveri sottili durante il lockdown 2020, in sostanziale assenza del traffico veicolare https://www.ilciriaco.it/03/04/2020/neanche-il-lockdown-da-coronavirus-ferma-le-pm10-ad-avellino/
  • 10. 10 4.2. Non solo polveri sottili: un inquinamento diffuso Si rende necessario ricordare che il quadro di inquinamento ambientale è ben più grave e vasto rispetto al tema degli sforamenti delle polveri sottili. La città, le periferie e i Comuni circostanti sono oggetto di notevoli pressioni ambientali di origine antropica quali ad esempio:  sversamenti di liquami in corsi d’acqua,  abbandono di materiali e rifiuti,  inquinamento delle falde acquifere,  utilizzo di pesticidi in agricoltura,  incendio di stoppie. Alcune di queste problematiche sono il frutto di vere e proprie azioni criminali perpetrate a danno dell’ambiente che vanno duramente contrastate e inquadrate come dei veri e propri atti contro la salute. 4.3. L’ex Isochimica Resta infine da considerare il sito dell’ex Isochimica, una ferita di amianto che accompagna la città di Avellino da più di 30 anni. Ad essere colpito non è il solo Borgo Ferrovia ma l’intera città e in effetti l’intera valle del Sabato, un’area che raccoglie quasi 100.000 persone. Le vicende processuali in corso – per quanto costrette ad essere celebrate a distanza nella città di Napoli – ricordano all’intera città la necessità di fare luce sulle responsabilità storiche e di dare giustizia agli ex operai e alle vittime innocenti di amianto. Resta poi da portare rapidamente a compimento– ad opera del Comune di Avellino in qualità di soggetto attuatore – la bonifica per la quale sono già stati stanziati e resi disponibili i finanziamenti necessari. Nell’accompagnare e monitorare il completamento in sicurezza della bonifica, è necessario già oggi immaginare la futura destinazione dell’area dell’ex Isochimica, un processo già avviato dalle associazioni cittadine con il progetto “Occupiamocene”16 . L’obiettivo è delineare con chiarezza il futuro di uno spazio di ben quattro ettari che andrà recuperato e restituito alla cittadinanza. Le modalità e i dettagli con cui definire la destinazione dell’area saranno in ogni caso necessariamente da inserire in un processo decisionale partecipato e condiviso da parte dei cittadini stessi. 16 http://www.orticalab.it/Avellino-Libera-dall-Isochimica
  • 11. 11 5. LE CONSEGUENZE PER LA SALUTE È bene essere chiari: di inquinamento ci si ammala e si muore. Sono innumerevoli ormai le evidenze mediche e scientifiche in materia, a partire dai richiami dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)17 . Si tratta di scorie ambientali contenenti metalli pesanti, ossidi di azoto e altri inquinanti identificati come pericolosi per la salute umana: respirare le “polveri sottili” è un’importante causa di morte e malattie, soprattutto per il cuore e i polmoni. Le conseguenze sulla salute di un elevato livello di emissione degli inquinanti e del particolare fenomeno di “ristagno” degli stessi si rendono tristemente palesi: l'Italia è prima in Europa per morti premature da polveri sottili18 . Le polveri sottili sono riconosciute come agenti cancerogeni sicuri e di livello 1 (il massimo) dall’IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro che è parte dell’OMS. Alcune categorie di persone corrono un rischio maggiore degli altri: i bambini, gli anziani, le persone già affette da malattie respiratorie e cardiovascolari. Ma l'inquinamento atmosferico non agisce solo sui soggetti fortemente compromessi, bensì aumenta anche il rischio di nuove malattie negli individui sani che fanno parte della popolazione esposta. Tutti sono esposti, dunque. Sono ad esempio ormai numerosi i casi anche di morti premature di giovani per neoplasie come i sarcomi dei tessuti molli che in letteratura scientifica sono riconosciuti come strettamente collegati a fattori di inquinamento ambientale19 . 20 17 OMS: https://www.who.int/news-room/air-pollution 18 Wired Magazine: https://www.wired.it/attualita/ambiente/2019/11/14/italia-prima-europa-morti-inquinamento/?refresh_ce= 19 Approfondimenti utili ai seguenti 2 link: https://latinatu.it/sarcomi-dei-tessuti-molli-tumori-sentinella-del-cloruro-di-vinile-pesticidi-e- diossina/?fbclid=IwAR2QF5lUYFKcBiMZOHr7U-TAidy2Eto-A9XNwpkM1z7uHi5rwjEJdRcDQ88 e http://www.quotidianosanita.it/scienza-e- farmaci/articolo.php?articolo_id=65751&fbclid=IwAR10-GCLHm-aPWCR9qrOqmWPaf0ePcClaHJbpZ6JoHIwLmnaJBuAkmOuYZc 20 http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/02/19/news/l-inquinamento-nella-valle-del-sabato-1.153988
  • 12. 12 6. L’URGENZA DI UN MONITORAGGIO DIFFUSO, PUBBLICO E IN TEMPO REALE “Senza dati sei l’ennesima persona con un’opinione” affermò il saggista americano William Edwards Deming. È con questa consapevolezza che richiamiamo le istituzioni ad un necessario e urgente monitoraggio capillare della qualità dell’aria per verificare la presenza di sostanze dannose come diossine, i.p.a. p.c.b., formaldeide, metalli pesanti, ozono. Non è tollerabile che una realtà ambientale già particolarmente compromessa e complessa sia priva di un monitoraggio continuo. Al riguardo i cittadini e le associazioni locali hanno più volte richiamato la necessità di agire presto:  il 20 maggio 2019, le associazioni hanno presentato l’Appello «Pensiamo alla salute!»21 per chiedere a tutti i Candidati Sindaco di Avellino di assumere 8 impegni per il benessere delle generazioni avellinesi presenti e future. In tale occasione, tutti i Candidati sottoscrissero22 l’appello e in particolare l’impegno a “implementare un monitoraggio ambientale con centraline e controlli a sorpresa per la tutela della legalità” (priorità n. 3),  il 29 settembre 2019, le associazioni hanno organizzato la manifestazione pubblica “Staffetta per la vita” di mobilitazione per la salute pubblica in esito all’incendio allo stabilimento ICS ad Avellino del 13 settembre 201923 ,  Il 29 ottobre 2019 e il 28 novembre 2019, le associazioni hanno chiesto e ottenuto due incontri con il Sindaco di Avellino24 in merito anche alle soluzioni di monitoraggio attivo degli inquinanti nell’aria,  Il 10 febbraio 2020 è emersa la proposta di “utilizzare la startup dell’università di Salerno per contribuire a comprendere il fenomeno” degli sforamenti25 , in occasione di un incontro presso il Comune di Avellino tra i rappresentanti dei Comuni dell’area. Considerata la particolare gravità degli sforamenti nel 2020 si rende ora urgente fare presto per realizzazione una rete di monitoraggio ad hoc della qualità dell’aria, complementare alle centraline ARPAC. Un buon punto di partenza è attivare subito un sistema distribuito capillarmente con almeno 20 centraline sull’area vasta entro la fine del 2020. 21 Documento disponibile al seguente link: https://www.nuovairpinia.it/wp-content/uploads/2019/05/Pensiamo-alla-salute-Appello-2019.pdf 22 20 maggio 2020, articolo disponibile al link: http://www.irpinia24.it/wp/blog/2019/05/21/amministrative-2019-avellino-i-candidati-hanno- sottoscritto-lappello-pensiamo-alla-salute/ 23 Link: http://www.orticalab.it/salute-comitato 24 Link: http://www.irpinianews.it/nuove-centraline-per-il-monitoraggio-dellaria-rientro-immediato-nellasi-positivo-il-primo-faccia-a-faccia-sindaco- salviamo-la-valle-del-sabato/ 25 Link: https://www.ilciriaco.it/10/02/2020/patto-antismog-tra-i-sindaci-una-startup-dati-approfonditi-e-misure-comuni/
  • 13. 13 Naturalmente ciò potrà essere davvero efficace solo se accompagnato dal realizzarsi di tre condizioni: 1. il necessario coinvolgimento dei Comuni dell’hinterland che già avevano aderito al Protocollo firmato il 7 giugno 2019 presso la Prefettura di Avellino e partecipato al citato incontro convocato il 10 febbraio 2020, 2. la garanzia che i dati rilevati siano resi pubblici in tempo reale ai fini di una maggiore presa di coscienza da parte della cittadinanza circa le fonti, i tempi e i luoghi di concentrazione dell’inquinamento atmosferico dannoso per la salute, 3. l’avvio delle altre iniziative funzionali all’effettivo abbattimento dell’emissione degli inquinanti che compromettono la salubrità dell’aria, anche alla luce del ruolo che il Comune di Avellino può svolgere in quanto autorità sanitaria locale ai sensi degli articoli 216 e 217 del T.U. n. 1265/1934. Al riguardo è utile citare a titolo di esempio la presenza di numerose esperienze già attive in altre città italiane in cui sono state installate centraline diffuse con diverse soluzioni tecnologiche e fornitori alternativi, tra le quali:  Milano26 ,  Napoli27 ,  Roma28 ,  Torino29 ,  Vigevano30 ,  Battipaglia31 ,  Frosinone32 ,  Firenze33 ,  Genova34 , e  Venezia35 . In un’area molto estesa che da Pratola Serra e Montefredane raggiunge Atripalda, Cesinali e ancora a Ovest Mercogliano e Monteforte non possiamo affidarci solo a due centraline nel centro di Avellino. Si rende necessaria una rete capillare di monitoraggio che le nuove tecnologie rendono possibile realizzare in tempi brevi, a bassi costi e con impatti minimi (le centraline sono di dimensioni ridotte e si possono ad esempio collocare facilmente su dei balconi). 26 Milano: https://www.cittadiniperlaria.org/no2-no-grazie-milano-2020/ 27 Napoli: https://www.cittadiniperlaria.org/no2-no-grazie-napoli-2020/ 28 Roma: https://www.cittadiniperlaria.org/no2-no-grazie-roma-2020/ 29 Torino: https://www.torinorespira.it/cheariatira/ 30 Vigevano: http://www.vigevanosostenibile.org/2020/03/installato-il-nostro-primo-rilevatore.html 31 Battipaglia: https://www.cilentonotizie.it/dettaglio/38286/monitoraggio-qualita-dell-aria-presentazione-dei-risultati-di-safe-breath-battipaglia/ 32 Frosinone: https://ancler.com/mappa/ 33 Firenze: http://www.cheariatira.it/ 34 Genova: http://www.cheariatira.it/centraline/genova-provincia/genova/centralina-monitoraggio-qualita-aria-rivarolo-zona-brin/ 35 Venezia: http://www.cheariatira.it/centraline/venezia-provincia/venezia/
  • 14. 14 36 37 38 36 Frosinone: https://ancler.com/mappa/ 37 Firenze: http://www.cheariatira.it/ 38 https://www.iqair.com/air-quality-map
  • 15. 15 7. CONCLUSIONI: AZIONI E PRIORITA’ 7.1. Alla ricerca del tempo perduto “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla” ha affermato Martin Luther King. Restiamo sinceramente preoccupati circa l’urgente necessità di attivare politiche che affrontino le problematiche citate. Le misurazioni quotidiane da parte di ARPAC ci ricordano tristemente che non c’è tempo da aspettare quando si tratta di ripristinare le condizioni di salubrità dell’aria per il benessere dei cittadini di Avellino e dei Comuni limitrofi. Le informazioni contenute in questo documento rappresentano una sintesi informativa di ciò che da molti anni è vissuto e subito dai cittadini che vivono nei Comuni della Valle del Sabato. Per quanto doloroso, è necessario concentrare l’attenzione su una vergognosa e tragica quotidianità, contro la quale da troppi anni stanno cercando di combattere abitanti e associazioni. 7.2. Cambiare si deve e si può Chiediamo di abbandonare atteggiamenti indulgenti circa il problema delle polveri sottili e di far diventare il tema della qualità dell’aria una vera priorità, per non condannare i cittadini a respirare sostanze dannose per la salute. Ci auguriamo che si possa presto inaugurare l’inizio della “riconversione” di Avellino perseguendo l’ideale spesso richiamato della cosiddetta “città giardino”. In alternativa, questo periodo sarà ricordato come l’occasione mancata per la salute degli avellinesi, il momento in cui si poteva agire ma si è scelto di non farlo, condannando un’intera comunità a doversi arrendere al rischio di ammalarsi o emigrare. Avellino ha una responsabilità: assumere un ruolo di guida e coordinamento nell’area vasta in cui è collocata per concertare iniziative di ampio respiro e porre così rimedio a problematiche serie per la qualità della vita nell’intera area. Gli interventi possono anche ambire a porre le basi per uno sviluppo sostenibile della città che sia in linea con le potenzialità del nostro territorio. La particolare complessità suggerisce tra l’altro di coinvolgere le opportune competenze istituzionali di Regione Campania, Ministero dell'Ambiente e Ministero della Salute. In esito al monitoraggio ambientale, ogni miglioramento reale e duraturo richiederà interventi strutturali e dunque impegni di risorse che non potrebbero altrimenti essere sostenuti dai soli Comuni. Esempi positivi di collaborazioni istituzionali in materia ci sono già e vanno positivamente imitati (protocollo Conca ternana)39 . Urbanistica, traffico, riscaldamento, attività industriali e agricole: sono tutti aspetti connessi alla salute dei cittadini e non possono essere affrontati separatamente. Una visione di insieme non è solo una necessità, è anche una straordinaria opportunità. 39 https://www.regione.umbria.it/notizie/-/asset_publisher/54m7RxsCDsHr/content/riduzione-inquinamento-aria-nella-conca-ternana-firmato- accordo-ministero-ambiente-regione-umbria?read_more=true
  • 16. 16 7.3. Le cinque priorità PRIORITÀ N. 1 – IMPLEMENTARE UN MONITORAGGIO CAPILLARE E DIFFUSO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA Installare una rete di centraline diffuse e a basso costo che misurino e rendano pubblici in tempo reale i dati sull’inquinamento dell’aria e sulle sue fonti, sul modello di numerose altre città italiane. Va garantito che i dati rilevati siano resi pubblici in tempo reale ai fini di una maggiore consapevolezza da parte della cittadinanza circa le fonti, i tempi e i luoghi di concentrazione dell’inquinamento atmosferico dannoso per la salute. Un buon punto di partenza è attivare subito un sistema distribuito capillarmente con almeno 20 centraline sull’area vasta entro la fine del 2020. PRIORITÀ N. 2 – FERMARE IMMEDIATAMENTE OGNI ATTO NON CONFORME A LEGGE Attivare il Nucleo Operativo Ecologico (NOE) per accertare e bloccare eventuali illeciti, dare seguito a denunce e segnalazioni di cittadini e associazioni, supportare le investigazioni della Procura.  Intervenire con ispezioni mirate presso le sospette fonti di inquinamento oltre le soglie di legge, accertando eventuali responsabilità ai sensi della normativa vigente,  Dare seguito alle denunce presentate dai cittadini in materia e istituire un contact center unico (telefono o email) per le successive segnalazioni nell’intera area vasta intorno ad Avellino,  Effettuare una verifica puntuale delle emissioni dichiarate in auto-misurazione rispetto ai dati effettivi verificati sul campo. PRIORITÀ N. 3 – PREVENIRE L’INCREMENTO DI IQUINAMENTO IN FUTURO Evitare il peggioramento della condizione di inquinamento dell’area, bloccando progetti che aggravino la pressione ambientale nella valle. Allineare dunque la pianificazione delle attività e della destinazione d’uso del territorio alle particolari condizioni orografiche e metereologiche dell’area: in una valle chiusa e già inquinata, non si possono prospettare attività che vadano a peggiorare – anziché a migliorare – le matrici ambientali con effetti diretti sulla salute pubblica. PRIORITÀ N. 4 – REGOLAMENTARE E LIMITARE L’INQUINAMENTO PRESENTE Esigere una regolamentazione e gestione delle emissioni inquinanti e delle esternalità negative delle attività produttive, agricole e di trasporto alla luce delle particolari condizioni orografiche e metereologiche dell’area (ristagno e inversione termica). Bisogna assumere una visione olistica che consideri i limiti di emissione non per le singole attività ma in maniera complessiva, adeguando al ribasso i limiti massimi delle principali sorgenti inquinanti dell’area, ad immediato ed evidente beneficio della salute di ogni cittadino. PRIORITÀ N. 5 – SANARE E “RAMMENDARE” L’INQUINAMENTO PASSATO Bonificare i gravi danni ambientali del passato come l’ex Isochimica ed effettuare un’opera di “rammendo” del territorio in termini di miglioramento della qualità dell’aria, dell’acqua e dei suoli.  Portare rapidamente a compimento l’opera di bonifica dell’ex Isochimica e avviare il processo di ridefinizione collettiva e partecipata della destinazione d’uso dell’area,  Supportare un’Indagine epidemiologica, di concerto con il Ministero della Salute (Istituto Superiore di Sanità), a fronte dei gravi indizi di incidenza di particolari malattie nell’area. Raccogliere dati e informazioni, verificare le evidenze in maniera scientifica, costruire una rete istituzionale e agire congiuntamente: la salute pubblica merita soluzioni reali e durature.