3. INDICE
Curriculum
Product Design
Exhibit Design
Graphic Design
Sketches
F.RO.MA. 2
Asocial Bench
Sedersi al minimo
Onda bianca
Pannello divisorio
Swing
Linea pura
Poster art booklet
MUST branding
Branding e clothing design
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Contatti:
3319858664
wppurple@yahoo.it
4.
5. Astafei Paul
Aiutato dall immensa cultura aristica e underground di Roma,
esplora i numerevoli campi d’ azione nei quali si riconosce, tra i
quali l’ arte, la musica, il design etc, e inizia a sviluppare
molteplici punti di vista verso ogni nuova esperienza, oggetto,
opera d’ arte con la quele viene a contatto.
Attraverso la curiosità impara a usare questa multidisciplinarità
a suo vantaggio, analizzando le situazioni, oggetti, lavori, con
approcci differenti rispetto a quelli che verrebbero utilizzati se
provenienti dal punto di vista di un unico campo d’ azione.
Ogni traguardo può essere raggiunto se si riesce a pensare
fuori dagli schemi e se si usano le proprie conoscenze nel modo
appropriato.
Designer, graphic designer, artista, compositore, co-direttore di
un brand, “problem solver” e un collaboratore entusiasta.
Diplomato al Liceo Scientifico Federigo Enriques.
Ha studiato Design alla Sapienza di Roma.
Il range di abilità offerte include:
- Esperienza universitaria su product, exhibit, graphic, strategic,
service e critical design + studio materiali (meccanico e non)
- Esperienza indipendente di 6 anni su video/audio editing,
video/audio producing
- Esperienza come brand director e branding per privati +
esperienza di 3 anni in clothing design
- Partecipazione al Maker Faire nel 2018 con un progetto di
gruppo
- Sketch analogici e digitali
- Certificato livello C1 in inglese, acquisito nel 2015 con voto A
- Social media manager (gestione account e interfacce)
- Fotografo freelance
Software che utilizza:
- Illustrator (logotyping, poster, composizioni grafiche, creazione
di flyer, grafica editoriale ed impaginazione)
- Photoshop/gimp (photocollage, fotoritocco e fotomontaggio,
postproduzione fotografica)
- Fusion 360 (modellazione 3D + rendering)
- Autocad (lavori 2D e 3D)
- Sony Vegas Pro (video editing, video producing)
- Cinema 4D (rendering)
- FL Studio (audio editing,audio producing)
Propenso sia a lavori di gruppo che lavori in singolo, pragmatico
e metodico, puntuale nelle consegne.
Sito web: https://wppurple.wixsite.com/astapaul
CURRICULUM
CURRICULUM
PRODUCT DESIGN
EXHIBIT DESIGN
GRAPHIC DESIGN
Struttura portfolio
5
9. 35.6
28.4
Dalla carta al mondo F.RO.MA 2 ha
affrontato un lungo percorso di
progettazione, che gli ha conferito le
migliorie che lo rendono un prodotto
intuitivo, di facile produzione e
montaggio e soprattutto peculiare.
PRODUCT
DESIGN
F.RO.MA. 2 è un progetto
realizzato nel 2018 da un
team:
- Astafei Paul
- Di Salvo Emanuele
- Gian Ferdinando Gasparini
Con la supervisione del
professore L. Imbesi
‘F.RO.MA. 2’ (frullatore rotazionale manuale) è un frullatore
sviluppato con l’ idea di trasformare dei mondani
elettrodomestici in “manodomestici”, ovvero di passare da un
funzionamento elettrico ad uno manuale, che potesse attuarsi
tramite una manovella; altra peculiarità di questo prodotto è la
necessità di un utilizzo in coppia (possibile in diverse varianti).
Importante è la funzione del colore, che definisce
completamente l’ affordance del prodotto, che avrà perciò un
utilizzo intuitivo: le componenti rosse indicano l’ area principale
di utilizzo, oppure di montaggio/smontaggio, il quale sarà
intuitivo grazie a giunzioni non permanenti realizzate con clip e
filettature.
La semplicità del montaggio e un numero contenuto di
componenti permettono la realizzazione di un packaging che
offre un notevole risparmio di volume rispetto al prodotto
montato.
F.RO.MA 2
9
10. 86
150
125
PRODUCT
DESIGNASOCIAL BENCH
‘ASOCIAL BENCH’ è un progetto di critical design che nasce da
uno studio dei comportamenti, dalle abitudini e oggetti che
possono instillare nelle persone una sensazione di fallimento.
Dopo una fase di ricerca il nostro team ha deciso di
concentrarsi sull ambito del sociale, affrontando il problema
dell’ indifferenza.
Questa seduta per ambienti pubblici (perlopiù stazioni o luoghi
in cui solitamente si deve aspettare) può accogliere 2 utenti,
che si troveranno tra loro separati ed isolati.
Tra una seduta ed un altra vi è un pannello che presenta delle
icone scorrevoli, che danno all’ utente la possibilità di
comunicare nonostante la barriera fisica:
se uno dei 2 utenti decidesse di comunicare con l’ altro, è qui
che il prodotto attuerà il suo messaggio di critica, mostrando 3
icone che ispirano tutt’ altro che una comunicazione naturale,
andando a criticare l’ eccessivo contatto mediatico tra le
persone, che è andato a sostituire quello fisico e verbale.
ASOCIAL BENCH è un
progetto realizzato nel 2019
da un team:
- Astafei Paul
- Di Salvo Emanuele
- Gian Ferdinando Gasparini
Con la supervisione del
professore L. Palmeri
ASOCIAL BENCH stravolge il significato
e la funzione della doppia seduta che
permette una facile interazione tra i 2
utenti, trasformandolo in una critica e
rendendo impossibile il contatto umano
in qualsiasi ambito sensoriale.
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11. 40
40
PRODUCT
DESIGNSEDERSI AL MINIMO
Lo sgabello per “Sedersi al
minimo” è un progetto
realizzato nel 2017 da:
- Astafei Paul
Con la supervisione del
professore V. Cristallo
Questo sgabello è stato progettato per il progetto “Sedersi al
minimo”, che richiedeva la progettazione e realizzazione di una
semplice seduta che tenesse conto di risparmio di pezzi e di
materiale.
Composto da soli 3 componenti, che si incastrano facilmente tra
loro senza bisogno di metodi di giunzione esterni (es. viti,
bulloni etc.), soddisfa le esigenze richieste, offrendo una
comoda e funzionale seduta, alta solo 40cm.
La quantità minima di pezzi e la modularità di essi (nelle gambe
della seduta) permette un packaging di dimensioni ristrette.
Il componente della seduta è intercambiabile, permettendo all’
utente la personalizzazione del prodotto: si possono
implementare sedute circolari, triangolari o di qualsiasi forma si
desideri.
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12. PRODUCT
DESIGNONDA BIANCA
“Onda Bianca” è un progetto di Exhibit Design mirato a
rivalorizzare Piazzale Ankara, su via Flaminia, che offre un
ampio spazio ma che è stato dimenticato.
Le sedute qui raffigurate sono sedute modulari estrapolate dal
progetto completo: le loro forme si basano su frammenti di
esagono, e vengono disposte in modo speculare e
circoncentrico alla piazza (vedi planimetria).
Le sedute sono state pensate per rendere la piazza un luogo
più sociale, e favorire l’ interazione tra le persone, ma allo
stesso tempo regalare loro abbastanza spazio da poter stare
soli se si vuole: possiamo notare questa volontà all nella seduta
più lunga, che alla sua estremità presenta 2 sedute
diagonalmente speculari, e che quindi concilia il dialogo e la
comunicazione.
Le geometrie delle sedute di “Onda
Bianca” offrono ampio spazio per la
seduta e poco ingombro, facendo da
ossatura al Piazzale, e rendendolo un
luogo più accogliente e socialmente
attivo.
Le sedute estrapolate da
“Onda Bianca” sono state
progettate realizzato nel
2017 da:
- Astafei Paul
Progetto completo realizzato
insieme a:
- Di Salvo Emanuele
- Gian Ferdinando Gasparini
Con la supervisione della
professoressa F. Dal Falco
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13. PRODUCT
DESIGNPANNELLO DIVISORIO
Questo pannello è stato progettato con la finalità di fare da
parete divisoria tra 2 stanze, più nello specifico tra una sala da
thè ed una sala nella quale sia presente della musica.
Realizzato su un telaio da 100x100x5cm, il progetto finale
presenterà una facciata di 300x300cm, composta da 4 pannelli
mobili che andranno a chiudersi verso il centro della struttura,
offendo così la possibilità di avere 2 ambienti ed atmosfere
diverse.
Particolare attenzione è stata prestata al meccanismo,
realizzato ad hoc per questo prodotto.
Pieghe a valle
Pieghe a monte
Taglio pannello
Questo progetto è stato
realizzato nel 2019 da un
team:
- Astafei Paul
- Gian Ferdinando Gasparini
Con la supervisione del
professore Casale
Questa parete divisoria presenta 4
pannelli mobili, montati su un telaio di
legno di 300x300cm, che si muovono
contemporaneamente, offrendo la
possibilità di usufruirne sia da chiuso
che da aperto.
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14. PRODUCT
DESIGNSWING
Carico massimoSpostamento massimo
4688 N
9 mm Carico massimo: 3000 N
Spostamento massimo: 16.65 mm
L’ obbiettivo di SWING era portare al
limite le caratteristiche meccaniche,
perciò ha attraversato un lungo processo
progettuale: sono stati sviluppati ben 15
modelli diversi per il braccio e 13 per la
seduta.
SWING nasce con l’ intenzione di creare un prodotto che porti al
limite le proprietà meccaniche del materiale di cui è composto,
attraverso geometrie azzardate, pur mantenendo un volume ed
un peso ridotti.
Siamo partiti con la volontà di creare una seduta sospesa, che
scaricasse tutto il peso che ci si sarebbe adagiato sul braccio
reggente: prima di giungere alla sua forma finale, SWING ha
attraversato un lungo percorso progettuale, passato per 15
bracci e 13 sedute.
Questo processo di studi di meccanica ha fatto si che la
struttura avesse un carico massimo elevato per uno
spostamento minimo ed un peso ridotto.
40
1460
392
SWING è un progetto
realizzato nel 2019 da un
team:
- Astafei Paul
- Di Salvo Emanuele
- Gian Ferdinando Gasparini
- Carfagna Lorenzo
- Iacobucci Lorenzo
- Corsetti Bernardo
Con la supervisione del
professore Bernardini
14
15. EXHIBIT
DESIGNLINEA PURA
Il progetto “Linea Pura” si pone l’ obbiettivo di rivitalizzare una
cittadina di nome Deruta, prima famosa a livello internazionale
per le sue produzioni in ceramica, ora rimasta isolata, sia a
livello commerciale che sociale.
La nostra riqualificazione di Deruta parte dal suo bisogno più
grande, ovvero quello di trovare un’ identità sociale, di unire i
cittadini stessi, facendoli interagire, e di creare curiosità nei
visitatori esterni, che si troveranno d’ innanzi una cittadina piena
di vita e unita sotto il punto di vista umano.
Proprio per queste motivazioni gli spazi singoli, e/o al chiuso,
sono stati scartati a favore di un percorso che valorizzasse un
area più ampia, così da invogliare chi la visiti a prolungare la
propria permanenza o addirittura spingersi di propria iniziativa
oltre i confini segnati dal percorso.
Le proiezioni e le installazioni utilizzeranno edifici storici e
significativi, immagini di maioliche importanti, creeranno aree
per favorire il contatto umano, e stimoleranno l’ occhio dell’
osservatore.
15
16. EXHIBIT
DESIGNLINEA PURA
I punti cardine del percorso progettato per Deruta si dividono in
proiezioni (light mapping) ed installazioni concrete:
- le prime utilizzano come superficie edifici storici e con una
visibilità importante per il proseguimento del percorso; queste
proiezioni nasceranno dai particolari architettonici degli edifici
scelti e manterranno una linearità e semplicità caratteristica di
tutto il progetto.
- le installazioni invece saranno dei punti in cui si attuerà il
nostro obbiettivo sociale, quindi dove si potrà interagire, sia con
le installazioni stesse sia tra le persone presenti.
Tutto il percorso sarà adornato da strisce led, che aiuteranno ad
intuire dove prosegue il percorso.
raggio proiezioniproiezioni proiettore installazioni led lampioni
LINEA PURA è un progetto
realizzato nel 2019 da un
team:
- Astafei Paul
- Di Salvo Emanuele
Con la supervisione del
professore Ruzza
16
17. Amanti della street art,
a Roma avrete sicura-
mente qualcosa in più
da andare a vedere. I
muri certe volte pos-
sono anche parlare,
raccontarci storie, e
questa è sicuramente
una grande, grandis-
sima storia. Al Villag-
gio Globale zona Te-
staccio, nel weekend
del 22-23 aprile, si
è svolto un grande
evento internazionale
di poster art, World
WORLDWIDE WALL Wide Wall #1, che ha
invaso unʼintera pa-
rete, sotto il porti-
cato vicino alla Città
dellʼAltra Economia,
di poster a firma dei
più svariati artisti, che
avevano mandato le
loro opere o le ave-
vano portate di per-
sona per essere parte
attiva a questa gran-
de iniziativa. Lʼevento
- nato dalle menti del
collettivo composto
da Merio Fishes In-
vasion, k2m, 5toker,
Tzing Tao, Aloha stree-
tart, Neck Tie (Mr. Mi-
nimal), Häns Og Grete,
Oral Pro Nobis ed orga-
nizzato da Re-visioni -
arriva al termine di una
Call a livello internazio-
nale e si è sicuramente
differenziato dagli altri
festival sulla poster art
che sono stati orga-
nizzati negli anni nella
capitale. Se di solito du-
rante queste ‘posterateʼ
si andava a formare una
griglia più o meno geo-
metrica con i vari poster,
6
questa volta è stato
realizzato un vero e
proprio gioco di inca-
stri tra poster sagoma-
ti di varie dimensioni
e poster più squadrati
che facevano da textu-
re, che tutti uniti sono
andati a comporre
un gigantesco puzzle
dallʼeffetto incredibi-
le. Il tutto è stato reso
reso ancora più spet-
tacolare dalla location,
il muro è infatti inca-
stonato allʼinterno di 9
arcate che gli fanno da
cornice, facendo ancor
più risaltare il fantasti-
co gioco multicolor dei
poster. Tanti gli artisti
che hanno regalato un
poʼ della loro arte per
questa grande opera
murale. Ci sono stati
anche ospiti dʼecce-
zione come Xadalu,
arrivato direttamente
dal Brasile, dove por-
ta avanti progetti con
i ragazzi nella foresta
Amazzonica, che ha
partecipato dando un
tocco..decisamente
7
fluo col suo maxi
poster, e tanti altri
ospiti oltreoceano.
Ognuno ha regalato
un poʼ della sua arte,
ha trasmesso il proprio
punto di vista sullaso-
cietà e sulla vita, ognu-
no con il suo obiettivo,
raccontando un pez-
zettino di sé, lasciando
il proprio segno. E il
risultato finale è stato
senza dubbio emo-
zionante, perché i vari
punti di vista sul mon-
is,inoizasneseirave,od
del WorldWideWall #1.
E questo era proprio
lʼobiettivo degli orga-
nizzatori; far passare
il messaggio che lʼarte
è la più grande forma
di espressione, ma
solo se le varie realtà
ed individualità non
si isolano, rischiando
di divenire qualco-
sa di fine a se stesse,
ma anzi riescono a
collaborare e parlarsi
lʼun lʼaltra. Solo così
possono raggiungere
la sua massima forza.
sono fusi in un tuttʼu-
no trovando forza gli
uni negli altri, dialo-
gando con le opere
degli artisti vicini, rac-
contando una storia
del tutto nuova rispet-
to a quella con cui era
no, magari, stati pen-
sati. La grande storia
8
I più importanti po-
steristi della scena
contemporanea si
sono riuniti a Roma a
fine aprile scorso, per
realizzare quella la
Cappella Sistina del-
laposter art mondiale,
un esperimento finora
mai provato in cui una
parete di venti metri di
lunghezza e sei di al-
tezza, per un totale di
170 metri quadrati di
superficie, è stata tap-
pezzata senza lasciare
libero un centimetro di
muro. Oltre 300 poster
affissi in modo da la-
sciare le opere singole
visibili singolarmen-
te, ma anche creando
unʼoperanuova, collet-
tiva, il Worldwide Wall,
il muro che unisce
e non divide, si tro-
va oggi nel cuore del
quartiere di Testaccio
al Villaggio Globale.
Foto di Valentino
Bonacquisti
LACAPPELLASISTINA
DELLA POSTER ART
9
GRAPHIC
DESIGNPOSTER ART BOOKLET
Una mostra di stre-
et art in un contesto
museale: non esat-
tamente una novità.
Non a caso, lʼintento
di “Cross the Streets”,
al Macro via Nizza è
quello di fare un passo
avanti, e gettare le basi
per una storicizzazio-
ne del writing e della
street art a 40 anni
dalla nascita. Ideata da
Paulo Lucas von Vaca-
no, editore di Drago,
in collaborazione con
Nufactory (promoto-
ri del festival Outdo-
or), esposti i lavori di
street artist nazionali
e internazionali, più
una sezione dedica-
ta al writing di Roma,
a cura di Christian
Omodeo - lo stesso
della controversa mo-
stra di Bologna con gli
CROSSTHESTREETS
“strappi” di Blu - e
Claudio Crescenti-
ni.Un allestimento su
due piani, affiancato
da una forse superflua
segnaletica stradale,
accompagna tra i la-
vori di oltre 40 artisti.
Al piano terra regna il
caos in versione over-
size: enormi tele (spic-
ca quella di Shepard
Fairey aka Obey), i pa-
esaggi urbani di Evol,
le pitture murali dei
figurativi Diamond e
Lucamaleonte, i poster
di Jb Rock, i celebri
mosaici di Invader e
le sculture - ispirate al
film “Oversize Me”- di
Ron English. Nonostan-
te una divisione ad an-
goli tematici, il trionfo
della street art in tutte
le sue declinazioni ri-
schia lʼeffetto “caldero-
ne”. “Credo sia voluto
- dice il romano Dia-
mond - questo non è
un movimento, ma un
gruppo eterogeneo che
ha in comune un sup-
porto, il muro”.
Jb Rock
Lucamaleonte
Shepard Fairey
Ron English
5
Evol
Diamond
Chaz Bojourquez
Mike Giant
Nella mischia si ap-
prezza una certa iro-
nia. Il milanese 2501
porta un suo “strap-
po”: un richiamo alla
mostra di Blu e for-
se una provocazione
diretta al curatore.
Ozmo, già autore del
murales sul tetto del
Macro, ripropone la
stessa opera su tela: il
titolo “Voi valete più di
molti passeri” sembra
sottolineare la natura
effimera dellʼarte che
qui si celebra. Radi-
calmente diversi i toni
della sezione al piano
superiore, dedicata al
writing. Dopo quelle
di New York, i vagoni
della metro Capitolina
sono i più celebri al
mondo, e vantano una
stratificazione di “pez-
zi” vecchia 25 anni. E
così si viene catapulta-
ti in un deposito ferro-
viario con tanto di rete
da scavalcare e ciottoli
scricchiolanti. Foto-
grafie, filmati, rico-
struzioni: dal caso dei
dipinti di Keith Haring,
cancellati dal Comune
nel 1992, finoalla re-
trospettiva dei Trv, una
delle prime crew ro-
mane. Tutto parla del
sottile limbo tra van-
dalismo e arte, offren-
do allo spettatore la
possibilità di sviluppare
una propria coscienza
critica. “Io voglio bene
ai treni, voglio bene ai
muri - dice Jon, storico
writer - ci prendiamo i
nostri spazi senza chie-
dere il permesso, è vero,
ma esploriamo la città
davvero nel profondo
“. E chissà che uscendo
dal Macro non si inizi
a guardare Roma con
altri occhi. Magari per
scoprire qualche nuova
“chicca”, proprio nelle
strade vicine al museo.
6
Questo booklet riporta nei suoi punti salienti la storia della
poster art, le sue origini, il percorso che ha portato alla sua
evoluzione, la sua presenza nel territorio romano nell’ ambito
della street art (esplosa negli ultimi anni), fino ad arrivare al
“World Wide Wall”, opera congiunta di numerosi artisti di poster
art realizzata presso l’ Ex Mattatoio a Roma, e l’ esposizione
temporanea “Cross The Streets” tenutasi al MACRO di Via
Nizza dal 7 Maggio al 15 Ottobre del 2017.
Il prodotto nasce da un esercitazione su geometrie, colori,
lettering, grafica editoriale, logotyping, photocollage e
brandizzazione.
A metà della sue estenzione, il booklet
presenta un flyer incorporato di 4 pagine
che parla nel dettaglio dell’ opera
“link up” realizzata da artisti locali ed
internazionali all’ Ex Mattatoio a Roma
nel 2017.
Questo booklet è un
progetto realizzato nel 2017
da un team:
- Astafei Paul
- D’ Urso Francesco
- Gian Ferdinando Gasparini
Con la supervisione della
professoressa I. Paolucci
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18. Esercitazione su layer e trasparenze:
scomposizione geometrica di un cubo
appiattito, del quale ciascuna faccia
racchiude una sezione del museo.
I colori utilizzati rispecchiano quelli
utilizzato per il logo del MUST.
Esercitazione su photocollage:
ispirato alle opere di Giacomo Costa,
questo manifesto vuole valorizzare la
sede del museo all’ interno della città
universitaria.
Questo progetto vuole occuparsi della brandizzazione,
attraverso un manifesto, del MUST, il Museo Universitario di
Scienze della Terra della Sapienza.
I manifesti si possono individuare in 3 categorie generali:
- Geometrie, lettering e colori
- Layer e trasparenze
- Photocollage
L’ obbiettivo è quello di rendere il visibilmente intuitive le
discipline contenute all’ interno della mostra, ovvero geologia,
mineralogia e paleontologia, utilizzando elementi e geometrie
inerenti ad esse.
Questi manifesti sono
estratti da un progetto di
gruppo:
- Astafei Paul
- Di Salvo Emanuele
Con la supervisione del
professore F. Quici
GRAPHIC
DESIGNMUST BRANDING
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19. GRAPHIC
DESIGNBRANDING E CLOTHING DESIGN
Progettazione di brand, e relativa apparenza mediatica,
commissioni grafiche, realizzazione di capi.
Le conosceze riguardanti processo di realizzazione di un brand
o di un capo spaziano dal semplice logotyping o composizione
grafica o illustrazione, a informazioni sul tipo di stampa
(serigrafia, stampa digitale, termopressatura etc.), a contatti con
fornitori di capi, servizi, accessori, macchinari la stampa.
Alcuni prodotti includono più fasi di altri:
per alcuni si passa per selezione del
capo, sviluppo della grafica o del logo,
ricerca si fornitori per eventuali elementi
esterni al capo originale, e ricerca di
artigiani che tirino la somma del progetto.
Sloppy e i servizi da esso
offerti, nascono da un team
indipendente nato a Roma
nel 2016.
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