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Sindrome Miofasciale nei
TMD
Dr. Andrea Gizdulich
Accademia Italiana di Kinesiografia ed
ElettromiografiaCranio Mandibolare
L’edizione del ’83, maltradotta in italiano
Il merito fondamentale di questi studiosi
e’ stato quello di aver respinto
l’ipotesi infiammatoria
del dolore muscolare
e di aver contribuito ad eliminare
l’equivoco fra dolore muscolare
e dolore articolare
Particolare del nodulo
palpabile: insieme di
sarcomeri contratti ed
altri iperstirati
Da Simons 1999
LACOSIDDETTA
“IPOTESI
INTEGRATA”
Da Simons mod., 1999
Sulla origine dei PUNTITRIGGER
MICROSCOPIO
OTTICO
sarcomeri
NORMALI ALTERATI
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Considerevole aumento del
Calcio libero intracellulare che
favorisce la comparsa di uno
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gruppi di fibre
(Tipo I) :
PERCHE’
ITRIGGER POINTS MIOFASCIALI
SI LOCALIZZANO
PREFERIBILMENTE, SEMPRE
NELLE STESSE SEDI MUSCOLARI
(e di conseguenza dànno origine
a sintomatologie costanti)?
Definizione diTrigger Point (TrP) miofasciale
secondoTravell e Simons ( ed. 1999)
Una zona di iperirritabilità di un muscolo scheletrico
associata ad un nodulo palpabile, intensamente
doloroso, collocato in una banderella tesa.
La zona, dolorosa alla compressione può dar luogo al
caratteristico dolore riferito(!), iperalgesia riferita ed
a fenomeni di errata risposta vegetativa.
IL DOLORE RIFERITO, ( termine maltradotto
dall’inglese referred pain)
letteralmente dovrebbe essere
chiamato dolore trasferito.
Fa parte dei cosiddetti dolori eterotopici,
che si manifestano cioè in un luogo diverso
dal “locus vulneris”.
Caratteristica fondamentale del dolore riferito
è la costanza del fenomeno, nel senso che ad ogni PTr
presente in una determinata sede muscolare
corrisponde
sempre la stessa area di riferimento del dolore.
La presenza di un PuntoTrigger nel contesto
di un muscolo, è accertata dal rilievo di alcuni
criteri diagnostici, principali e secondari che
permettono di confermare l’esistenza della
cosiddetta
SINDROME DOLOROSA MIOFASCIALE
SINDROME
DOLOROSA
MIOFASCIALE
1. Dolori regionali diffusi.
2. Dolore o alterata sensibilità nella zona tipica di
riferimento del dolore di un determinatoTrP.
3. Banderelle tese o noduli palpabili nel contesto di
un determinato muscolo
4. Zona di accentuata dolorabiltà in seno ad una
banderella o ad un nodulo
5. Limitazione più o meno marcata del movimento
muscolare
CRITERI
DIAGNOSTICI
PRINCIPALI
1. Riproducibilità del dolore riferito o della alterata
sensibilità mediante la stimolazione di unTrP.
2. Evocazione della scossa muscolare riflessa ( local
twitch response) mediante la stimolazione di un PTr.
3. Miglioramento della sintomatologia mediante
allungamento passivo ( stretching) previa anestesia
con spray o con iniezione locale
CRITERI
DIAGNOSTICI
SECONDARI
L’insorgenza di sintomi nei
Disordini Cranio-cervico.mandibolari è
immancabilmente
legata alla instaurazione della
Malattia Miofasciale
nei muscoli della testa e del collo
come conseguenza a problematiche
posturali
nelle aree di riferimento del dolore possono insorgere PuntiTrigger satelliti
E’ importante ricordare che:
MASSETERE
TEMPORALE
PTERIGOIDEO
ESTERNO
STERNO
CLEIDO
MASTOIDEO
DIGASTRICO
PARAVERTEB
RALI
TRAPEZIO
L’esplorazione dei muscoli, per la ricerca
della condizione di ipertono, per il reperimento
delle banderelle tese e dei PuntiTrigger
si esegue mediante la palpazione……
DC-TMD
DC-TMD
ELETTROMIOGRAFIA
DI SUPERFICIE
Obiettivo di
analisi EMG
EMG DI
SUPERFICIE
___________
SEGNALE
ELETTRICO
sEMG a Riposo
Analisi
comparativa
intra soggetto
87 Soggetti TMD (53 donne 34 uomini)
Myofacial pain syndrome – Asse I Gruppo I
K7 Evaluation System Myotronics - sEMG
Rest sEMG muscoli LTA – RTA – LMM – RMM – LSCM – RSCM – LDA – RDA
Clench test muscoli LTA – RTA – LMM – RMM
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LTA
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RMM
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87 Soggetti TMD (53 donne 34 uomini)
Myofacial pain syndrome – Asse I Gruppo I
K7 Evaluation System Myotronics - sEMG
Rest sEMG muscoli LTA – RTA – LMM – RMM – LSCM – RSCM – LDA – RDA
Clench test muscoli LTA – RTA – LMM – RMM
F3
TENS
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RMS
LTA
RTA
LMM
RMM
LSCM
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100
150
200
250
0 15 min 30 min 45 min 90 min
MPF
LTA
RTA
LMM
RMM
LSCM
RSCM
LDA
p-level <0.005 <0.01 <0.001 <0.001
p-level N.S. <0.01 <0.05 <0.01 <0.01 <0.01 N.S. N.S.
Standard in
EMG di lavoro
Occlusione
abituale
Rulli di cotone
EMG di lavoro
___________
Biomeccanica
Normalizzazione
EMG
EMG di
spuperficie
___________
EMG di lavoro Iniziale 1 mese 3 mesi 4 mesi 6 mesi
JProsthetDent.1994
Aug;72(2):169-76.
Biomechanicalmodelofthe
humanmandiblein
unilateralclench:
distributionof
temporomandibularjoint
reactionforcesbetween
workingandbalancing
sides.
FerrarioVF1,SforzaC.
EMG Activities ofTwo Heads of the Human Lateral Pterygoid Muscle in
Relation to Mandibular Condyle Movement and Biting Force
KATSUNARI HIRABA,1 KAZUTO HIBINO,2 KENJI HIRANUMA,2 AND
TAKEFUMI NEGORO3
1Department of Physiology, 2First Department of Prosthodontics, and
3Department of Orthodontics, School of Dentistry,
Aichi-Gakuin University, Chikusa 1-100, Nagoya 464-8650, Japan
EMG Activities ofTwo Heads of the Human Lateral Pterygoid Muscle in
Relation to Mandibular Condyle Movement and Biting Force
KATSUNARI HIRABA,1 KAZUTO HIBINO,2 KENJI HIRANUMA,2 AND
TAKEFUMI NEGORO3
1Department of Physiology, 2First Department of Prosthodontics, and
3Department of Orthodontics, School of Dentistry,
Aichi-Gakuin University, Chikusa 1-100, Nagoya 464-8650, Japan
The str-SUP develops a nearly maximum activity at relatively low bitingforce
levels. As a result, the condyle is pressed strongly against the posterior slope
of the articular eminence and can resist the force pulling the condyle
posteriorly, which is generated by the jaw-closing muscles, particularly by the
temporalis muscle.
EMG
in MVC ?
VisserA1,McCarroll
RS,Naeije M.JDent
Res. 1992
Masticatory muscle
activity indifferentjaw
relationsduring
submaximal clenching
efforts.
VisserA1,McCarroll
RS,Naeije M.JDent
Res. 1992
Masticatory muscle
activity indifferentjaw
relationsduring
submaximal clenching
efforts.
Grazie

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Applicazioni cliniche della emg nei TMD

  • 1. Sindrome Miofasciale nei TMD Dr. Andrea Gizdulich Accademia Italiana di Kinesiografia ed ElettromiografiaCranio Mandibolare
  • 2. L’edizione del ’83, maltradotta in italiano
  • 3. Il merito fondamentale di questi studiosi e’ stato quello di aver respinto l’ipotesi infiammatoria del dolore muscolare e di aver contribuito ad eliminare l’equivoco fra dolore muscolare e dolore articolare
  • 4. Particolare del nodulo palpabile: insieme di sarcomeri contratti ed altri iperstirati Da Simons 1999
  • 5. LACOSIDDETTA “IPOTESI INTEGRATA” Da Simons mod., 1999 Sulla origine dei PUNTITRIGGER
  • 9. Considerevole aumento del Calcio libero intracellulare che favorisce la comparsa di uno stato di contrattura a carico di gruppi di fibre (Tipo I) :
  • 10. PERCHE’ ITRIGGER POINTS MIOFASCIALI SI LOCALIZZANO PREFERIBILMENTE, SEMPRE NELLE STESSE SEDI MUSCOLARI (e di conseguenza dànno origine a sintomatologie costanti)?
  • 11. Definizione diTrigger Point (TrP) miofasciale secondoTravell e Simons ( ed. 1999) Una zona di iperirritabilità di un muscolo scheletrico associata ad un nodulo palpabile, intensamente doloroso, collocato in una banderella tesa. La zona, dolorosa alla compressione può dar luogo al caratteristico dolore riferito(!), iperalgesia riferita ed a fenomeni di errata risposta vegetativa.
  • 12. IL DOLORE RIFERITO, ( termine maltradotto dall’inglese referred pain) letteralmente dovrebbe essere chiamato dolore trasferito. Fa parte dei cosiddetti dolori eterotopici, che si manifestano cioè in un luogo diverso dal “locus vulneris”. Caratteristica fondamentale del dolore riferito è la costanza del fenomeno, nel senso che ad ogni PTr presente in una determinata sede muscolare corrisponde sempre la stessa area di riferimento del dolore.
  • 13. La presenza di un PuntoTrigger nel contesto di un muscolo, è accertata dal rilievo di alcuni criteri diagnostici, principali e secondari che permettono di confermare l’esistenza della cosiddetta SINDROME DOLOROSA MIOFASCIALE SINDROME DOLOROSA MIOFASCIALE
  • 14. 1. Dolori regionali diffusi. 2. Dolore o alterata sensibilità nella zona tipica di riferimento del dolore di un determinatoTrP. 3. Banderelle tese o noduli palpabili nel contesto di un determinato muscolo 4. Zona di accentuata dolorabiltà in seno ad una banderella o ad un nodulo 5. Limitazione più o meno marcata del movimento muscolare CRITERI DIAGNOSTICI PRINCIPALI
  • 15. 1. Riproducibilità del dolore riferito o della alterata sensibilità mediante la stimolazione di unTrP. 2. Evocazione della scossa muscolare riflessa ( local twitch response) mediante la stimolazione di un PTr. 3. Miglioramento della sintomatologia mediante allungamento passivo ( stretching) previa anestesia con spray o con iniezione locale CRITERI DIAGNOSTICI SECONDARI
  • 16. L’insorgenza di sintomi nei Disordini Cranio-cervico.mandibolari è immancabilmente legata alla instaurazione della Malattia Miofasciale nei muscoli della testa e del collo come conseguenza a problematiche posturali
  • 17. nelle aree di riferimento del dolore possono insorgere PuntiTrigger satelliti E’ importante ricordare che:
  • 25. L’esplorazione dei muscoli, per la ricerca della condizione di ipertono, per il reperimento delle banderelle tese e dei PuntiTrigger si esegue mediante la palpazione……
  • 32. 87 Soggetti TMD (53 donne 34 uomini) Myofacial pain syndrome – Asse I Gruppo I K7 Evaluation System Myotronics - sEMG Rest sEMG muscoli LTA – RTA – LMM – RMM – LSCM – RSCM – LDA – RDA Clench test muscoli LTA – RTA – LMM – RMM 15’ F0 15’ F1 F2 F3 RMS MPF RMS MPF RMS MPF RMS MPF 15’ 0.00 1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 0 15 min30 min45 min RMS LTA RTA LMM RMM LSCM RSCM LDA 0 50 100 150 200 250 0 15 min30 min45 min MPF LTA RTA LMM RMM LSCM RSCM LDA
  • 33. 87 Soggetti TMD (53 donne 34 uomini) Myofacial pain syndrome – Asse I Gruppo I K7 Evaluation System Myotronics - sEMG Rest sEMG muscoli LTA – RTA – LMM – RMM – LSCM – RSCM – LDA – RDA Clench test muscoli LTA – RTA – LMM – RMM F3 TENS 45’RMS MPF F4 RMS MPF 0.00 1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 0 15 min 30 min 45 min 90 min RMS LTA RTA LMM RMM LSCM RSCM LDA 0 50 100 150 200 250 0 15 min 30 min 45 min 90 min MPF LTA RTA LMM RMM LSCM RSCM LDA p-level <0.005 <0.01 <0.001 <0.001 p-level N.S. <0.01 <0.05 <0.01 <0.01 <0.01 N.S. N.S.
  • 34. Standard in EMG di lavoro Occlusione abituale Rulli di cotone
  • 35.
  • 37.
  • 39. EMG di spuperficie ___________ EMG di lavoro Iniziale 1 mese 3 mesi 4 mesi 6 mesi
  • 41. EMG Activities ofTwo Heads of the Human Lateral Pterygoid Muscle in Relation to Mandibular Condyle Movement and Biting Force KATSUNARI HIRABA,1 KAZUTO HIBINO,2 KENJI HIRANUMA,2 AND TAKEFUMI NEGORO3 1Department of Physiology, 2First Department of Prosthodontics, and 3Department of Orthodontics, School of Dentistry, Aichi-Gakuin University, Chikusa 1-100, Nagoya 464-8650, Japan
  • 42. EMG Activities ofTwo Heads of the Human Lateral Pterygoid Muscle in Relation to Mandibular Condyle Movement and Biting Force KATSUNARI HIRABA,1 KAZUTO HIBINO,2 KENJI HIRANUMA,2 AND TAKEFUMI NEGORO3 1Department of Physiology, 2First Department of Prosthodontics, and 3Department of Orthodontics, School of Dentistry, Aichi-Gakuin University, Chikusa 1-100, Nagoya 464-8650, Japan The str-SUP develops a nearly maximum activity at relatively low bitingforce levels. As a result, the condyle is pressed strongly against the posterior slope of the articular eminence and can resist the force pulling the condyle posteriorly, which is generated by the jaw-closing muscles, particularly by the temporalis muscle.
  • 44. VisserA1,McCarroll RS,Naeije M.JDent Res. 1992 Masticatory muscle activity indifferentjaw relationsduring submaximal clenching efforts.
  • 45. VisserA1,McCarroll RS,Naeije M.JDent Res. 1992 Masticatory muscle activity indifferentjaw relationsduring submaximal clenching efforts.