Convegno scientifico Roma 12 ottobre 2016
Elementi storico economici della statistica nella società italiana nel lungo periodo
Due sono le crisi che più hanno scosso l’economia e l’unità europea nel secondo dopoguerra: la crisi petrolifera scoppiata nel 1973 e la crisi finanziaria iniziata nel 2008. Profondamente diverse per genesi e conseguenze, esse hanno visto entrambe l’intervento della Comunità Europea anche se con finalità diverse: nel primo caso per rilanciare il progetto integrazionista nel secondo per aiutare gli stati membri maggiormente in difficoltà. Ma non solo, le misure messe in campo dall’Europa fino ad oggi sono stati passi importanti verso un meccanismo di mutuo aiuto collettivo, finalizzato ad interrompere il dilagare della sfiducia. Grazie a questi interventi, l’euro ha mantenuto pressappoco il suo valore e ha difeso con successo i paesi dell’euro zona dagli effetti peggiori della crisi economica fornendo alle società europee un mercato stabile per il commercio e gli investimenti internazionali. La costruzione europea oggi necessita di profondi sforzi di immaginazione e innovazione per affrontare le sfide future, per governare il cambiamento e sfatare così la previsione dell’Economist contenuta nel titolo.
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
Francesca Fauri, L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea: «Capax imperii nisi imperasset»
1. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
CONVEGNO SCIENTIFICO
ELEMENTI STORICO ECONOMICI DELLA STATISTICA
NELLA SOCIETÀ ITALIANA NEL LUNGO PERIODO
ROMA – ISTAT
12 OTTOBRE 2016
FRANCESCA FAURI | Università di Bologna
L’Italia, le crisi e le risposte
coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
2. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
Le crisi e l’Europa
La crisi petrolifera scoppiata nel 1973 e la crisi finanziaria iniziata nel
2008
Profondamente diverse per genesi e conseguenze
Intervento della Comunità Europea con finalità diverse:
1) nel primo caso per rilanciare il progetto integrazionista
2) nel secondo per aiutare gli stati membri maggiormente in difficoltà
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3. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
La crisi del 2008 e l’Europa: la prima fase
Paralisi del settore bancario europeo a causa delle informazioni
insufficienti circa la capitalizzazione delle banche e la loro esposizione
ai derivati;
Le banche europee in difficoltà (tedesche, francesi, inglesi, irlandesi,
danesi, olandesi e belghe) furono prontamente sostenute dai rispettivi
governi (con un volume di aiuti senza precedenti: 1,6 trilioni di euro
vennero impegnati tra il 2008 e il 2011, circa il 13% del PNL annuale
della UE)
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4. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
Dalla crisi bancaria alla crisi del debito sovrano: la seconda fase
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5. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
Gli stati a rischio e i nuovi strumenti comunitari
Il caso della Grecia e dell’Irlanda e il ruolo della UE:
1) 2010 European Financial Stability Facility (EFSF) e European Fianancial
Stabilization Mechanism (EFSM), detto fondo salva stati, con una capacità di
prestito di 440 miliardi
2) 2013 questi due fondi temporanei sono stati sostituiti dallo European Stability
Mechanism o Meccanismo di stabilità europeo, un nuovo ente europeo, con
sede in Lussemburgo, che offre assistenza finanziaria agli stati dell’eurozona in
difficoltà e dispone di una capacità massima di prestito di 500 miliardi.
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6. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
Il (mutato) ruolo della BCE
La crisi ha spinto la BCE:
- sia ad interventi massicci di rifinanziamento del sistema bancario
europeo
- sia ad adottare innovative misure monetarie allo scopo di rivitalizzare
l’economia europea e riportare il tasso di inflazione vicino al 2%
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7. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
Andamento tasso inflazione area euro – 19 paesi (2005-2016)
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0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
8. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
Principali misure non convenzionale adottate dalla BCE
2008-2010 Iniezioni di liquidità per 523 miliardi di euro
2010-2012 Securities markets programme
2011-2012 Long term refinancing operations (Big Bertha)
2012 Riduzione coefficiente di riserva obbligatoria
2014 Targeted long term refinancing operations (Tltro) 400mil.
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9. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
Discorso di Draghi luglio 2012
We think the euro is irreversible.
And it’s not an empty word now, because I preceded saying exactly what actions
have been made, are being made to make it irreversible. But there is another
message I want to tell you. Within our mandate, the ECB is ready to do whatever it
takes to preserve the euro.
And believe me, it will be enough
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L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
Misure non convenzionali 2014-’16
-2014 Asset-backed securities (Abs) titoli derivati
- 2015- 16 Quantitative Easing
- 2014-16 Negative deposit facility rate
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11. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
Le innovazioni istituzionali: la sfida integrazionista
-2014 Nuovo meccanismo di vigilanza unico sulle maggiori banche europee
-2015 /6 Nuovo meccanismo di risoluzione unico delle crisi bancarie
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12. 12 OTTOBRE 2016 | ROMA
L’Italia, le crisi e le risposte coadiuvate nell’Unione Europea:
«Capax imperii nisi imperasset?»
Concludendo
-I criteri di Mundell per il buon funzionamento di un’area valutaria ottimale non
sono cambiati e non fanno parte del panorama europeo, dove non vi è né mobilità
del lavoro né integrazione fiscale;
-Tuttavia la BCE: 1) ha introdotto la supervisione comune delle maggiori banche e
un fondo europeo per affrontare le crisi bancarie; 2) ha assunto il ruolo di
prestatore di ultima istanza; 3) ha cercato in tutti modi di far salire il tasso di
inflazione. Strumenti di mutuo aiuto collettivo.
-Le crisi non hanno determinato la fine dell’euro, anzi l’euro ha mantenuto
pressappoco il suo valore e ha difeso con successo i paesi dell’euro-zona dagli
effetti peggiori della crisi economica fornendo alle società europee un mercato
stabile per il commercio e gli investimenti internazionali.
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