Seminario Internazionale INCONTRI D'ARTE E SCIENZE BOTANICHE. Realizzato da Italia Nostra Onlus Sez. Castiglione del Lago il 30 aprile 2016 presso Palazzo della Corgna.
3. foto - grafia
(phos) (graphis)
(luce) (grafia)
Fotografia significa: scrivere con la luce
Fotografia
4. La camera oscura (o camera ottica) è un dispositivo ottico la cui invenzione è alla
base di tutta la tecnica fotografica. Non a caso gli apparecchi per riprese
fotografiche ancora oggi sono chiamati camere: le prime camere oscure erano
infatti delle vere stanze abitabili al cui interno i pittori e gli scienziati lavoravano.
Una camera oscura può essere
composta da una semplice scatola
chiusa con un piccolo foro su un lato
che lasci entrare la luce. Questa luce
proietta sul lato opposto all'interno
della scatola l'immagine capovolta di
quanto si trova avanti al foro. Più il
foro è piccolo e più l'immagine risulta
nitida e definita.
La “Camera Obscura”
5.
6. In realtà l'uomo non ha inventato nulla, in quanto la camera
oscura è l'imitazione di un "brevetto" della natura: l’occhio!
16. Canaletto, l Bucintoro al Molo il giorno dell'Ascensione, 1732.
Un altro artista che ha usato la camera oscura è stato Giovanni Antonio Canal,
meglio conosciuto come il Canaletto.
Possiamo vedere in questo dipinto.
17. Canaletto, Veduta dell’entrata dell’Arsenale di Venezia, 1732.
Questo è un altro dipinto in cui Canaletto utilizzato la camera oscura.
Se volete vedere la camera oscura di Canaletto è situata al Museo Correr di Venezia
18. Museo Correr di Venezia, Camera oscura appartenente
a Canaletto
19. Dalla camera oscura
alla macchina fotografica
• Il passaggio dalla camera oscura alla macchina
fotografica avvenne agli inizi del 1800, quando alla
camera oscura venne aggiunta una lastra spalmata di
materiale fotosensibile (lastra fotografica) al posto dello
schermo di vetro smerigliato.
• In seguito vennero apportate altre modifiche tecniche per
migliorare la resa della nitidezza dei contorni delle
immagini, ma ormai il ‘gioco’ era fatto!
20. Fu Joseph Nicephore Niepce, un ricercatore francese, che nel 1826
dopo diversi esperimenti diede vita a quella che si può definire “la
prima fotografia della storia”.
Louis-Jacques-Mandé
Daguerre, Boulevard du
Temple, 1839
La prima persona al mondo ad
essere stata fotografata
24. Foro Stenopeico
Per fare un foro stenopeico è
necessario
• Una scatola
• Un pezzo di foglio di alluminio
• Un ago per il foro
• Nastro adesivo nero
27. Nino Migliori (1926, Bologna)
Nino Migliori, uno dei più grandi fotografi
italiani del secondo dopoguerra, nonché
padre delle ossidazioni, definisce la
fotografia:
“impronta, prelievo dalla realtà, un
frammento dell’esistente scelto e
interpretato dal fotografo”.
Ossidazioni
28. Cosa è un ossidazione?
L’ossidazione nella fotografia tradizionale è la reazione chimica dello
sviluppo sui sali di argento anneriti dalla luce.
Si lavora semplicemente con bagni di sviluppo e di fissaggio, luce,
calore e con carta fotografica. Gli elementi base, fondamentali che
costituiscono la fotografia. Si può giocare con i vari tempi d’intervento
degli acidi, sviluppo e fissaggio, con la luce del sole, ecc.
Ad esempio: si prende una foglia, la si bagna nello sviluppo, la si
appoggia premendo sulla carta sensibile e l’impronta che si imprime
risulta nera. Se invece si bagna la foglia nel fissaggio la sua impronta
risulterà bianca ed il resto del foglio, successivamente sviluppato, nero.
Da qui ci sono miliardi di variazioni intermedie: dipendenti dalle diverse
diluizioni degli acidi o dal modo di utilizzarli.
La fotografia, in questo modo, non è più solo strumento di illustrazione o
di documentazione, ma diventa vero e proprio linguaggio espressivo.
37. Esempio del processo:
Se si desidera un’impronta BIANCA
mettere la carta nel FISSAGGIO.
Se si desidera un’impronta NERA
Mettere la carta nello SVILUPPO.
38. Esempio del processo:
Da qui ci sono miliardi di variazioni intermedie: dipendenti dalle diverse
diluizioni degli acidi o dal modo di utilizzarli.
39. La fotografia, in questo modo, non è più solo
strumento di illustrazioni o documentazione,
ma diventa vero e proprio linguaggio espressivo.
40. Frammenti dal Lago Trasimeno
foto scattate durante il freddo polare di
febbraio 2012
Giacomo Pulcinelli
41. Frammenti dal Lago Trasimeno
foto scattate durante il freddo polare di
febbraio 2012
Giacomo Pulcinelli
Non solo per le vedute ma anche per i ritratti, come in questo caso, veniva usata la camera oscura.
Anche in questo dipinto “La ragazza con l'orecchino di perla” si ritiene sia stata utilizzata la camera oscura
Un altro artista che ha usato la camera oscura è stato Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto.
Possiamo vedere in questo dipinto.
Questo è un altro dipinto in cui Canaletto utilizzato la camera oscura.
Se volete vedere la camera oscura di Canaletto è situata al Museo Correr di Venezia
Nel Museo Correr di Venezia è conservata una camera oscura che si dice appartenesse a Canaletto.
La copertina reca l'iscrizione: A.Canal
.Un'immagine ben fissata
Anche all'interno di una macchina fotografica si trova un sistema ottico di questo tipo, quindi metà del lavoro per l'invenzione della fotografia era fatto. Ma mancava la parte più difficile: un sistema per fissare l'immagine in modo permanente su un supporto. Per riuscirci servivano i progressi delle scienze chimiche del 19° secolo. L'invenzione della fotografia si basa sulla scoperta di alcuni materiali fotosensibili ‒ ossia sostanze che cambiano le loro proprietà quando vengono colpite dalla luce ‒ in particolare di alcuni composti dell'argento. Già all'inizio dell'Ottocento diversi ricercatori, tra cui l'inglese Thomas Wedgwood, riuscirono a imprimere immagini, proiettate per mezzo di una camera oscura, su superfici ricoperte di nitrato d'argento. Il problema era che mancava un modo per fissare queste immagini e renderle permanenti. Bastava esporre la lastra alla luce perché l'immagine svanisse, e si poteva vederla solo per pochi secondi alla luce di una candela. Il primo a risolvere il problema fu il francese Joseph-Nicéphore Niepce, che inventò un procedimento chiamato eliografia. Niepce utilizzava una lastra di rame argentato ricoperta da un sottile strato di bitume e la collocava in una camera oscura (una cassetta di legno) di fronte a una tavola disegnata o dipinta. Dopo una giornata di esposizione, le parti dello strato di bitume che erano rimaste impressionate ‒ ossia esposte all'azione della luce riflessa dalle zone più chiare del dipinto ‒ erano diventate bianche, mentre le altre restavano nere. La lastra veniva quindi immersa in un bagno d'essenza di lavanda, che scioglieva il bitume non impressionato e lasciava intatto quello reso bianco dalla luce. Sulla lastra di rame argentato restava così soltanto il bitume che riproduceva l'immagine in negativo. Con questo sistema, nel 1826, Niepce ottenne quella che può essere considerata la prima vera fotografia: un'immagine dell'edificio di fronte al suo studio.
Off Camera è la fotografia che si realizza senza l’uso della fotocamera.
Ci sono differenti tipi di sperimentazione off camera: foro stenopeico, ossidazioni, fotogrammi ecc..
In questo corso vi insegnerò come realizzare le ossidazioni.
Per fare un foro stenopeico è necessario:
Una scatola
Un pezzo di foglio di alluminio
Un ago per il foro
Del nastro adesivo nero
Il processo è molto semplice
Fase 1:
Prendere un foglio di carta fotosensibile
Mettere all’interno della scatola
Chiudere il coperchio
Infine scattare una foto
Seconda fase:
Questo processo avviene in camera oscura, si prende il negativo e si sviluppa portandolo in positivo
Tra le sperimentazioni off-camera, le ossidazioni proprio per la loro semplicità tecnica ci permettono di scoprire la base del linguaggio fotografico; inoltre esse ci offrono l’opportunità di verificare immediatamente le reazioni dei prodotti chimici: possiamo quindi osservare la carta fotografica che prende colore sotto il controllo diretto degli interventi mentre svela il misterioso processo di creazione dell’immagine.
Nino Migliori, uno dei più grandi fotografi italiani del secondo dopoguerra, nonché padre delle ossidazioni, definisce la fotografia “impronta, prelievo dalla realtà, un frammento dell’esistente scelto e interpretato dal fotografo”.
Ma cos’è un ossidazione?
L’ossidazione nella fotografia tradizionale è la reazione chimica dello sviluppo sui sali di argento anneriti dalla luce.
Le immagini si ottengono usando carta fotosensibile, sviluppo e fissaggio. I liquidi si utilizzano come colore, co un pennello o con le dita, creando segni e sgocciolature del tutto uniche e personali. Si possono scegliere materiali diversi come stoffa, sagome di carta, foglie o grandi elementi da bagnare. L’oggetto immerso nel liquido e poi pressato sulla carta esposta alla luce, lascia la sua impronta di luce o di ombra, nello sfondo immaginario di segni e colori.
Questo è un libro di Nino Migliori, dove si possono vedere alcuni dei suoi lavori di sperimentazione Off Camera.
Ora andiamo a vedere alcuni ossidazioni di Nino Migliori
Questa è una recente ossidazione.
In questa sezione vorrei farvi vedere un esempio di ossidazione.
Per fare un’ossidazione è necessario:
1 Carta fotograica
2 Sviluppo
3 Fissaggio
4 Qualsiasi materiale
Da qui ci sono miliardi di variazioni intermedi, in funzione delle diverse diluizioni di acidi o di modi di utilizzarli.