1. Silvio Bartolomei
questo non è un libro, è una dispensa liberamente tratta con il supporto e contributo di vari autori, ha per obiettivo dare una traccia e degli spunti
metodologici, meglio esplicati a lezione
le lezioni dell'anno accademico 2010 - 2011 si terranno nei seguenti giorni:
29 novembre 2010 01 dicembre 2010 13 dicembre 2010 15 dicembre 2010
10 gennaio 2011 12 gennaio 2011 17 gennaio 2011 19 gennaio 2011
24 gennaio 2011 26 gennaio 2011 31 gennaio 2011 02 febbraio 2011
07 febbraio 2011
57. I bisogni di una Comunità Locale
CRESCERE
Bisogni spirituali
CONTRIBUIRE
CERTEZZA
SIGNIFICATO / UNICITA’
Bisogni emozionali
INCERTEZZA / VARIETA’
LEGAME/AMORE
58. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo
Com’è oggi la realtà!!??
È un insieme di dati?
E’ un insieme di ruoli?
E’ un insieme di singoli?
E’ un insieme di comunità?
E’ un insieme ?
E’ colpa della realtà o è colpa mia?
59. Ferdinand Tönnies (1855-1936), con la
sua celeberrima opera del 1887,
Comunità e società (Gemeinschaft und Gesellschaft)
1. La comunità e' un rapporto reciproco sentito dai partecipanti, fondato su di una convivenza
durevole, intima ed esclusiva.
La vita comunitaria e' sentita (implica comprensione, consensus), durevole, intima (confidenziale),
esclusiva; al contrario, la vita societaria e' razionale, passeggera, apparente (come tipo di legame),
pubblica.
Sono forme primitive di comunità:
- il rapporto madre-bambino;
- il rapporto uomo-donna;
- il rapporto tra fratelli.
Delle tre forme primitive di comunità, le prime due sono più istintive, la terza più umana.
COMUNITA' SOCIETA'
antica recente
convivenza durevole convivenza passeggera
convivenza genuina convivenza apparente
(confidenziale, intima, esclusiva) (pubblica)
60. Tönnies (1855-1936)
COMUNITA’
Rapporto madre-figlio
(comunità di sangue) Comunità
corrispondenti
interdipendenti e
Rapporto marito-moglie compresenti
(comunità di vicinato) legate al territorio
Comunità di
Rapporto fratello-sorella spirito, non
(comunità di amicizia) necessariamente
legata al territorio
Nella comunità gli uomini vivono uniti nonostante tutto ciò che li divide
61. Tönnies (1855-1936)
2.
• I rapporti di affermazione reciproca, se positivi, danno origine ad
associazioni: la comunita' e' un'associazione organica (sentita dai
partecipanti), la societa' e' un'associazione meccanica, artificiale e
recente. L'Autore distingue comunita' di lingua, di costume, di fede;
societa' di profitto, di viaggi, di scienze.
• La societa' e' il pubblico, il mondo: "in una comunita' con i suoi una
persona si trova dalla nascita, legata ad essi nel bene e nel male,
mentre si va in societa' come in terra straniera". La societa' implica
delimitazione dei campi di attivita' e prestazioni reciproche di pari
entita' (concetti di scambio e valore).
• La comunita' e' caratterizzata dal diritto familiare, la societa' dal diritto
delle obbligazioni. In societa' gli individui rimangono "separati
nonostante tutti i legami".
Il potere nella societa' e' a vantaggio di chi lo detiene, nella comunita'
e' finalizzato all'educazione ed all'insegnamento.
62. Tönnies (1855-1936): Società e Comunità sono due concetti e due categorie, due
strumenti di analisi della realtà
COMUNITA’ Si fonda su
idee
CONCORDIA persone
luoghi
idee
COSTUME persone
luoghi
idee
RELIGIONE persone
luoghi
Nella comunità gli uomini vivono uniti nonostante tutto ciò che li divide
63. Tönnies (1855-1936)
3.
rapporto comunità dignita'
istinto parentela casa padre giustizia
materno di sangue dell'eta'
rapporto comunità dignita'
abitudine vicinato villaggio principe forza
coniugale di luogo ducale
rapporto comunità dignita'
ricordo amicizia città maestro saggezza
fraterno di spirito sacerdotale
64. Tönnies (1855-1936): Società e Comunità sono due concetti e due categorie, due
strumenti di analisi della realtà
SOCIETA’ È e si definisce come volontà sociale
È una
CONVENZIONE È fatta di
È regolata da
Pensa con
POLITICA Agisce tramite
Condiziona / è condizionata
Si manifesta con
OPINIONE PUBBLICA Condiziona
È condizionata da
Nella società gli uomini sono divisi nonostante tutto ciò che li lega
65. Tönnies (1855-1936)
4.
La volontà comunitaria implica comprensione (consensus, che ha natura singola)
e concordia (unita' di cuore, che ha natura complessiva). La comprensione deriva
dalla conoscenza reciproca che a sua volta richiede partecipazione e quindi vita
comune, e richiede anche somiglianza (linguaggio).
Sono leggi fondamentali della comunita':
- l'assuefazione (parenti, coniugi, vicini, amici);
- la comprensione;
- la vita comune (concordia).
La comprensione e' tacita, "la concordia non puo' venire costruita"
La comunita' e' unita' nel differente, in essa le diseguaglianze reali non possono
pero' essere troppo accentuate.
L'amicizia si fonda su un modo di pensare concorde e dalla comunanza di arti e
professioni; i compagni d'arte sono compagni di fede e cooperano ad una stessa
opera. I rapporti di amicizia sono i meno istintivi e i meno condizionati
dall'abitudine.
L'uomo si lega con le proprie opere, con il territorio, con la casa: possesso e
godimento reciproco di beni comuni caratterizzano la vita comunitaria.
66. Gemeinshaft e Gesellshaft non sono due parti dicotomiche e contrapposte,
autoescludentesi, antitetiche, ma interdipendenti, interconnesse e compenetranti
(P.Donati -1991 - da una rilettura di Tönnies)
Gemeinshaft Gesellshaft
Vissuto comunitario società
67. Max Weber nasce a Erfurt in
Turingia nel 1864 e muore nel 1920
68. Max Weber (1864-1920): la Comunità non può essere definita oggettivamente, né da un
punto di vista ecologico, né da un punto di vista socioculturale
a) La comunità domestica
b) La comunità del vicinato Comunità economica
c) La città
COMUNITÀ POLITICA
d) Il comune
Comunità sociali o società
e) La nazione
Comunità politica per Weber
“il cui agire è rivolto a conservare un territorio con la forza fisica o con le armi”
69. Talcott Parsons (1902-1979) - la comunità è: “quella collettività in cui i membri
condividono un’area territoriale comune come loro base di operazioni per le attività
quotidiane”.
La comunità come aspetto o dimensione analitica della società ed è caratterizzata da
quattro elementi strutturali:
•La collocazione territoriale Luogo fisico
ruoli e sede •L’occupazione e la sede di lavoro
•La giurisdizione Lex
Linguaggio, tel., •Il complesso comunicativo
Posta, mezzi di trasporto
70. Robert Ezra Park (1864-1944) – il più importante rappresentante della scuola di Chicago
Intende la comunità come un “sistema di interazioni”
Con Bugess conia il termine di “Ecologia Umana”
Ernst Haeckel coniò il termine ecologia nel 1869
oikos = casa o posto per vivere e logos = studio,
‘studio degli organismi nella loro casa’
Park ha una concezione dualistica (ecologica). La comunità è una popolazione
territorialmente organizzata, radicata nel suolo e che occupa e in cui le unità individuali
si trovano in una relazione di mutua dipendenza (simbiosi).
Piramide ecologica = Piramide sociale
Società = Livello culturale Visione organicistica ed
ecologica di Park
Comunità = livello biotico
Territorio = nicchia ecologica
71. MacIver (1949) sostiene che esite una Comunità quando i membri di un gruppo, piccolo
o grande, vivono insieme in modo tale da condividere non questo o quel particolare
interesse, ma le condizioni di base di una vita in comune
Comunità totalizzante per gli individui, Comunità esiste solo se c’è autarchia
MacIver descrive la comunità mediante due elementi:
•Località o area territoriale (Aspetto fisico)
•Sentimento (aspetto psico-socio-culturale)
72. Secondo Berger e Luckman “la realtà è una costruzione sociale”
La comunità è ciò che la gente pensa che sia
Interazionismo simbolico
Le concezioni di comunità emergono da:
Tra residenti a) Interazione di reti di comunicazione
e Formali o informali
istituzioni b) Flussi informativi tra vari soggetti
Secondo Webber (1970) ormai siamo nella dimensione della Comunità senza
prossimità o comunità di interessi
In un mondo globalizzato e con una forte diffusione dei mezzi di trasporto e di
comunicazione, non esistono più condizionamenti territoriali
73. Comunità come sistema
La comunità può essere vista come un insieme di parti o di elementi fra i quali
intercorrono fitte transazioni; tale esigenza è nata dalle nuove discipline scientifiche.
Un sistema come insieme di parti correlate tra loro e funzionanti come un tutto. Il
sistema chiuso quando lo scambio con l’ambiente è limitato o nullo (è un sistema quasi
del tutto teorico); sistema isolato cioè parzialmente aperto con l’esterno; sistema aperto
è quello che ha un costante rapporto con l’esterno.
Questa teoria è un “evoluzione” della comunità ecologica.
Parole chiave: omeostasi
74. La psicologia ecologico-transazionale studia le transazioni, gli scambi tra gli individui,
piccoli gruppi e sistemi.
I principi della teoria:
a) l’obiettivo di un intervento sociale è il cambiamento del sistema; il cambiamento è il
processo fondamentale; il cambiamento inizia da dove si è e avviene in funzione di
uno scopo; ogni cambiamento implica turbolenza;
b) La complessità è una caratteristica fondamentale di tutti i fenomeni;
c) L’incertezza è la caratteristica fondamentale del mondo in cui viviamo.
Long (1986) ha elaborato la teoria della Comunità come ecologia dei giochi. Il gioco
come comprensione e prevsione del comportamento degli individui. Conoscendo il ruolo
e il gioco in corso, possiamo predire in modo efficace il comportamento dell’individuo.
L’uomo è un animale che progetta e crea giochi e li gioca. I gruppi e le organizzazioni
sociali creano soddisfazioni, sia attraverso i loro scopi che attraverso il processo, il gioco
come mezzo. Gioco politico, economico, bancario, ecclesiastico, etc.
75. Newbrought (1989) è un gruppo di individui che vivono insieme.
C’è un territorio, un senso di appartenenza, dei riti; la comunità come relazione
dell’individuo con il gruppo sociale, definito come il problema dell’uno e dei molti.
COMUNITA’ ORGANICA --- le api e l’alveare
COMUNITA’ PER CONTRATTO SOCIALE --- c’è un contratto tra l’individuo e il
collettivo, visione illuminista, legata ai gruppi di interesse
COMUNITA’ ELEMENTO DI UN SISTEMA SOCIALE UMANO --- il modello organico e
contrattuale sono incompleti, è necessario avere una verità di molti che integra e rende
interdipendente l’uno.
Il principio ispiratore è che l’uno è sempre insufficiente e imperfetto e ha bisogno
dell’aiuto di altri, tale dipendenza è risolta in vari modi: la comunità organica enfattizza
l’esserne parte e la lealtà; la comunità per contratto cocialeenfatizza l’eroe, attivo e
indipendente, oggi diremmo il leader; la comunità del sistema sociale umano tende
all’integrazione e all’interdipendenza di tutti nella società creando così legami.
Libertà, fraternità,uguaglianza come base per una teoria della comunità per valutare
l’impatto delle politiche sociali.
76. La comunità a responsabilità limitata
C’è chi sostiene da tempo che non ha senso chiedersi se la comunità locale esiste o no,
ma piuttosto chiedersi per chi e in che misura essa esiste, diventano determinanti aspetti
quali:
• I bisogni delle persone e le alternative possibili di soddisfazione;
•La capacità della comunità di soddisfare questi bisogni;
•La compatibilità o l’accomodamento dei bisogni delle persone e delle capacità della
comunità.
Aziende, partiti, sindacati, associazioni culturali, gruppi di volontariato, etc. sono entità
comunitarie anche se non hanno base territoriale ?
77. D. Chavis e D. McMillan (1986) hanno elaborato una teoria integrata di diversi approcci:
ecologico, sistemico, interazionista simbolico e ecologico/transazionale che viene
definita
Senso di comunità
Gli individui, per superare solitudine e isolamento a cui sono condotti dall’assotigliarsi
dei legami familiari, parentali e di vicinato, sono alla ricerca di appartenenze e di
legami significativi, di contesti cioè che consentano di vivere il senso del “noi”
a) Il senso di comunità è una forza che agisce all’interno, influisce positivamente sugli
individui e della comunità, influenzata da altre forze;
b) Il senso di comunità è un vissuto sperimentato da alcuni e trasmigrato agli altri
appartenenti alla comunità (legame affettivo, di appartenenza, di aiuto, etc.)
c) Il senso di comunità è il risultato affettivo di un investimento individuale e collettivo
e un fatto di motivazione per l’individuo e i membri che vi appartengono
Tutto ciò viene a fondersi in quattro elementi: senso di appartenenza e di connessione
personale, influenzamento e potere, integrazione e soddisfazione dei bisogni e
connessione emotiva condivisa.
78. Senso di
Appartenenza
Territorio
Integrazione e
SENSO di
Potere Soddisfazione
COMUNITA’ dei bisogni
Connessione
emotiva
condivisa
79. SICUREZZA
CONFINI
EMOTIVA
senso di appartenenza
e
di connessione personale
SISTEMA
IDENTIFICAZIONE DI SIMBOLI
COMUNI
INVESTIMENTO
PERSONALE
AFFETTIVO
80. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo – Corso di Laurea in Educatore Sociale, culturale e Territoriale
influenza e potere
individuo
PICCOLO
GRUPPO
COMUNITA’
82. integrazione e soddisfazione dei bisogni
Valori condivisi
Bisogni/desideri
legittimi illegittimi
Scala di
priorità negati
Modalità di
soddisfazione
legIttIme IllegIttIme
accettate rIfIutate
83. connessione emotiva condivisa
Senso di
comunità
Accettazione Forte
alto controllo
delle
sociale rifiuto
differenze della diversità
tolleranza tolleranza
alta bassa
Indifferenza Solitudine
Liberi ma disgregazione
soli
Senso di
comunità
basso
84. connessione emotiva condivisa
Contatto fra le persone
Significatività della relazione
fattori positivi Fattori negativi
• eventi conclusi con successo • ambiguità delle relazioni
• valenza degli eventi • umiliazioni inflitte ai membri
• condivisione degli eventi
• riconoscimenti dati ai membri
85. C.L. e ricerca della felicità
• Chi siamo • Azioni
• Cosa facciamo • Obiettivi
• Dove andiamo • Visione
86. La comunità locale non è un unica “comunità”.
Esistono delle sotto-comunità o comunità di settore:
- Famiglia
- Associazioni di volontariato
- Condominio
- Parrocchia
- Scuola
- Ospedale
- Immigrati
87. E’ interessante studiare queste comunità di settore con il senso della
comunità locale e realismo, ci porta a modificare la qualità percettiva
delle stesse, consentendoci di cogliere aspetti sottovalutati o nascosti,
dando senso nuovo, un ottica nuova.
Questo può consentirci di apprendere e relazionarci tra persone e/p
coordinare il lavoro delle stesse comunità con nuovi elementi di
comprensione e pertanto portarci ad analizzare le caratteristiche e
conseguentemente svolgere un’azione più efficace.
88. Famiglia
Base e fondamento della comunità:
Comunità familiare in Europa (cristiana)
Comunità familiare in USA (qui, quo, qua)
Comunità familiare in America latina (favelas)
Comunità familiare in CINA (individuo - collettività)
Comunità familiare in Idia (individuo – gruppo/casta)
Comunità familiare in Africa (carpe diem)
Comunità familiare in Europa
Comunità familiare in Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna, etc.
Impostazione della morale familiare cristiana (nelle varie modifiche e diversità:
protestante, luterana, anglicana, cattolica è presente e innegabile)
89. Famiglia
In estrema sintesi si possono individuare tre orientamenti di politica sociale
familiare:
Orientamento privatistico: famiglia come entità isolata, che si rivolgono
direttamente al mercato (fatto salvi alcuni servizi pubblici) per soddisfare i propri
bisogni. Viene meno la funzione di mediazione del terzo settore e la forbice
economica si manifesta marcatamente.
Orientamento istituzionale: privilegia il soggetto pubblico come rogatore di
prestazioni e servizi e si appoggia sul terzo settore (soggetti sociali). Famiglia
come portatrice di esigenze e bisogni, valore positivo ridotto.
Orientamento societario/relazionale: in cui vengono a crearsi rapporti bi o pluri
relazionali, tra Stato e famiglia, tra famiglie e tra istituzioni pubbliche; la famiglia
ha un ruolo attivo e lo Stato ne regola le competenze
90. Associazioni di volontariato
Sociale e socio-assistenziale
Ambientale
Sportivo
Ricreativo
Culturale, musicale, etc.
GRUPPI DI CONSUMO CRITICO
http://www.altromercato.it/
http://www.retegas.org/
91. Condominio
Il problema della qualità della vita è uno dei grandi temi, in particolar
modo legata alla “sub-urbe” cioè alla vita condominiale. E’ sicuramente
l’unità base di vita urbana, a cui alcuni per ceto, per scelta e per
circostanza scelgono o anelerebbero allontanarsi, altri traggono da
questa esperienza dimensioni psicologiche di sicurezza, dominio e
controllo dell’intorno, se così non fosse non ci si spiegherebbe le realtà
delle metropoli. Il condominio così come nella accezione più in uso è un
edificio in proprietà comune, in tutto o in parte: ingresso, le scale,
l’ascensore, il giardino, il tetto, la CT, etc.
E’ una comunità possibile, ma spesso non diviene quasi mai una comunità
reale. Ci sono condomini molto diversi tra loro, per dimensioni, luoghi e
situazioni, basti pensare ai condomini CITA di Marghera, o i condomini
di città giardino a Padova. Ci sono condomi costruiti per essere e fare
comunità e ci sono dei condomini dormitorio. L’urbanistica e la qualità
dell’edificato condizionano le relazioni e ovviamente la privacy…. (un
muro in carton gesso…)
92. Condominio 2
Alcuni condomini sono caratterizzati da avere un nome, altri no e sono
identificati solo con la via e il numero civico. Alcuni evocano simboli altri
invece sono anonimi e identificano nel loro insieme anche un quartiere (via
Anelli…)
I condomini hanno confini fisici evidenti, la presenza o meno di un custode o
di un portiere ne identifica la tipologia e anche le problematiche.
Una delle problematiche condominiale è la gestione degli spazi comuni:
interni o esterni, la loro fruizione e il loro utilizzo è fonte di mediazioni e ….
Le riunioni di condominio sono disciplinate dal Codice Civile, tale è
l’importanza e l’articolazione delle problematiche, che possono essere
affrontate nella sala condominiale o in altri spazi idonei a seconda del numero
dei convenuti.
L’amministratore condominiale è una figura professionale specifica oggi più
di ieri, necessita di competenze, accuratezza e precisione, qualità non facili
da individuare, reperire e mantenere!!!
93. Parrocchia
La parrocchia è una delle “unità di base” della Chiesa cattolica. Le
parrocchie sono territoriali e distribuite nel territorio storicamente
assegnato ad un Vescovo, facenti parte di una Diocesi (dal latino diocesi,
dal greco dióikésis, da dioikéó = “amministro”). Ogni vescovo regge una diocesi
ed esercita il suo ministero in seno al colelgio episcopale (CEI), in
comunione con il vescovo di Roma, I sacerdoti esercitano il loro
ministero in seno al presbiterio (dal latino presbyterium, dal greco presbùteron =
“consiglio degli anziani”) della diocesi, sotto la direzione del Vescovo.
La parrocchia è un punto importante per i fedeli ma non solo, in
parrocchia si trovano vari “servizi” e attività di volontariato. E’ una
comunità territoriale, in quanto ha nome, confini, la festa, la chiesa, il
patronato, l’integrazione dei bisogni e la connessione emotiva.
La parrocchia è retta da un parroco, o da un laico, soprattutto per gli
aspetti amministrativi. C’è un consiglio pastorale eletto tra i
parrocchiani che partecipano e appartengono alla parrocchia, con
funzioni amministrative, ma non solo, anche di scelta e condivisione e
metabolizzazione dei percorsi.
94. Parrocchia 2
La parrocchia è la casa comune: il luogo della catechesi, è il cuore
della vita liturgica delle famiglie cristiane. La casa comune è
generalemente composta dalla chiesa, dal campanile, dal patronato, le
sale parrocchiali, dalla canonica, dal “campetto”. La chiesa e il
campanile sono simboli forti da qui il Campanilismo.
Le celebrazioni o feste liturgiche, nel corso dell’anno vi sono in tre
tempi distinti: ordinario, avvento e quaresima, si rievoca la vita, le
azioni e il pensiero di Cristo con la simbologia, la preghiera, l’ascolto.
Le feste sono un legame temporale e fisico importante della comunità
così come le consacrazioni: battesimi, comunioni, cresime, matrimoni e
funerali.
Il parroco è il “pastore”, il padre spirituale della parrocchia. Con lui e
attraverso lui la parrocchia cammina, grazie ad una attività pastorale
che coinvolge e coordina le varie attività. Il consiglio parrocchiale ha il
compito di coadiuvare il parroco nelle scelte amministrative e
gestionali, con specifiche deleghe da parte del parroco.
95. Parrocchia 3
La parrocchia crea una comunità nella comunità locale, crea occasioni per le
persone, di incontro, condivisione, crescita. Crea la possibilità di avere dei
ruoli sociali e comunitari, che possono gratificare le persone e i gruppi attivi
Il legame spirituale e le tensioni etiche e morali tengono unite le persone,
accomunando i credenti, rinforzando il loro legame, ovviamente con elementi
di continuità e di discontinuità.
La parrocchia, specie in alcune realtà, è l’unico centro di aggregazione che
coinvolge fasce d’età eterogenee. E’ un ottimo osservatorio sulla comunità
Più parrocchie possono identificarsi e costituire un vicariato, sono aree territoriali
omogenee per problematiche, in cui opera un vicario del vescovo, un consiglio
vicariale e una comunità vicariale. Parrocchie e vicariati costituiscono la diocesi, le
diocesi e i loro vescovi costituiscono la Conferenza Episcopale Triveneta, la CEI, che
ha un presidente, delle commissioni episcopali, degli organismi e uffici, la Curia
Romana con la segreteria di Stato, le Congregazioni (per la dottrina e la fede, per le
cheise orientali,etc., i Tribunali (tra cui la Sacra Rota Romana, i Pontifici Consigli (per
i laici, per la famiglia, dei migranti, etc., le Nunziature Apostoliche.
96. Scuola
Il mondo della scuola è un molto articolato: pubblica o privata?
La scuola è una vera e propria comunità. Lo è la scuola d’infanzia, lo è
quella elementare, media, superiore, l’università. Ha un nome, dei
confini, un sistema di norme e di valori, che accomunano il “sistema
scolastico” differenziandosi per plesso, città, provincia, regione, stato.
Nella scuola e alla scuola ci si riferisce come comunità non solo
perché si erogano dei servizi, scambio di nozioni e capacità, modelli
culturali, valori, norme, modalità relazionali e lavori.
La comunità scolastica e la comunità locale sono in un rapporto di
interdipendenza e si influenzano reciprocamente, mentre però i modelli
di un ente locale sono rigidi e poco modificabili, quelli scolastici sono
per necessità ed esigenza più elastici e proprio per tali ragioni
possono fare e fanno cultura.
97. Scuola
La dinamica di percezione, monitoraggio, azione di comportamenti
“devianti”, è si da un lato un problema per il mondo degli “adulti”, ma
non solo, può presentarsi anche come occasione di modifica e
cambiamento dei modelli e della scala dei valori, nonché la percezione
degli stessi.
La comunità scolastica e la comunità locale, nella loro interazione
conducono a:
- discutere e approfondire i modelli comportamentali;
- tutte le componenti hanno una quota di “potere” tale da indurre
cambiamenti;
- tutti possono avere lo spazio attivo, e non passivo, di assumere
comportamenti ricercando soluzioni.
Tali elementi che potrebbero sembrare banali o addirittura irrilevanti
sono, invece, la base della convivenza civile e della democrazia.
98. Scuola
La democrazia educativa nella comunità scolastica è un percorso
articolato, complesso, necessario per una democrazia reale, sia nei
rapporti verticali (insegnante/alunno), orizzontali
(insegnanti/insegnanti, allievi/allievi) e intersistemici
(insegnanti/genitori, scuola/comunità locale).
Le decisioni in seno alla classe, al consiglio d’istituto riguardano
direttamente le problematiche di gestione del potere e della
partecipazione.
Consiglio di circolo
Consiglio d’istituto
Distretto scolastico
99. Immigrati
La sensazione più comune, legata alla parte animale
dell’essere umano è quella di minaccia, invasione di un
territorio, incapacità di accettar e riconoscere le diversità,
come sfide, ricchezza, capacità.
Non tutti gli immigrati sono organizzati in comunità, anche se
si fa sempre più strada in loro che il costituirsi in
associazioni e e gruppi organizzati li rende meno vulnerabili.
Le comunità di immigrati si contraddistinguono per luogo di
residenza (sia di provenienza o attuale), per relazioni
(comunità/gruppi aperti e gruppi chiusi), per attività
lavorativa (tessile/cinesi, trasportatori/ganesi,
filippini/domestici ….).
100. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Stato Federale
soluzione
LE SCELTE caratterizzato dall'Unione di intermedia
DEI
COSTITUENTI Stati membri sovrani "Stato
del '48 Regionalista"
Stato accentrato
privo di forme di autonomia
1) bisogno di democraticità - avvicinamento del
potere politico alla collettività;
IL PERCORSO
2) garanzia di possibili degenerazioni autoritarie
NORMATIVO LO STATO mediante la contrapposizione di governi
DELL'IDEA
REGIONALISTA
regionali a quello centrale;
REGIONALISTA 3) diversi bisogni delle aree regionali;
4) particolari situazioni etnico linguistiche per le
regioni speciali
A Statuto Speciale - Leggi Costituzionali
n. 2 - 3 - 4 - 5 del 26/02/1948
LE REGIONI A Statuto Ordinario - Indicate nell'art.
131 della Costituzione nel numero 14 - Il
Molise si aggiunse nel 1963 con Legge
Costituzionale n. 3 del 27/12/1963
101. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Dal 1948 al 1970 solo un provvedimento normativo venne emanato per l'attuazione
dell'Ordinamento Regionale, la legge 10/02/81953 n. 62.
le tre fasi storiche del decentramento Amministrativo 1970 - 1977 - 1997
le tre modifiche costituzionali 1/99 - 2/01 - 3/01
L.C. 1/99
1) Elezione del Presidente della Regione
2) Maggiore autonomia Statutaria
3) Allo Statuto le cause di ineleggibilità e incompatibilità
4) Definire la forma di governo
LE TAPPE
FONDAMENTALI
5) Nuovo procedimento di formazione dello Statuto regionale
L.C. 2/01
Regioni Statuto Speciale
L.C. 3/01
a) capovolta l'elencazione degli Enti Territoriali, dal Comune allo Stato
b) viene riconosciuta una piena autonomia agli Enti (salvo i principi costituzionali)
c) diversa e rovesciata ripartizione della potestà legislativa
d) riconoscimento costituzionale alle Regioni della condizione di una certa forma
politica estera
e) attuazione dei principi di sussidiarietà - differenziazione e adeguatezza
nell'esercizio delle funzioni amministrative
f) costituzionalizzato nell'art. 119 il "federalismo fiscale".
102. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Ente territoriale costituzionale dotato di autonomia
NATURA
GIURIDICA statutaria - politica - legislativa - amministrativa e
finanziaria - Ente ad appartenenza necessaria
LA
REGIONE
CONSIGLIO REGIONALE
ORGANI
DELLA GIUNTA REGIONALE
REGIONE
PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
CONTROLLO STATALE SUGLI ORGANI REGIONALI (art. 126 Cost.)
103. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
ORGANI DELLA REGIONE
CONSIGLIO REGIONALE Organi interni:
funzioni:
legislativa e regolamentare Presidente
di controllo Ufficio di Presidenza
di indagine I Consiglieri godono: Commissioni Consiliari
di inchiesta a) dell'insindacabilità (art. 122, 4 c. Cost.) Gruppi Consiliari
b) libertà del mandato politico Conferenza Capigruppo
c) particolare trattamento economico
d) non godono di immunità penali
composizione - da 30 a 80 Consiglieri
durata - 5 anni
elezione - proporzionale con premio di maggioranza
Cause di ineleggibilità:
L. 55/98 - Condanne definitive
L'eventuale elezione è nulla e l'Organo che l'ha deliberato è tenuto a revocarla con ammissione di ricorso al
Tribunale Civile.
Sospensione di diritto in presenza di condanne non definitive.
L'incompatibilità genera la scelta dell'interessato e poi, se permane, la dichiarazione di decadenza
104. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
ORGANI DELLA REGIONE
GIUNTA REGIONALE
organo esecutivo
di iniziativa legislativa
regolamentare
predispone bilanci
predispone programmi di sviluppo
105. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
ORGANI DELLA REGIONE
PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
Rappresenta la Regione
Presiede la Giunta
Capo dell'Amministrazione
CONTROLLO STATALE SUGLI ORGANI REGIONALI (art. 126 Cost.)
Scioglimento del Consiglio Regionale
• atti contrari alla Costituzione
nei casi di: • gravi violazioni di legge
Rimozione del Presidente della Giunta • ragioni di sicurezza nazionale
con decreto motivato del Presidente della Repubblica sentita la Commissione per le questioni
regionali
106. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
1) STATUTARIA
AUTONOMIA
2) LEGISLATIVA
delle REGIONI
3) AMMINISTRATIVA
107. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Natura Giuridica dello Statuto: sono leggi sostanzialmente e formalmente regionali
AUTONOMIA
delle REGIONI Statuto steso in armonia con la Costituzione.
Determina
- la forma di Governo
- i principi fondamentali di organizzazione
1) STATUTARIA - i principi fondamentali di funzionamento
Art. 114 c.2 e 123 c.1 - il diritto di iniziativa legislativa e referendaria
- la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti
Approvato dal Consiglio con maggioranza
assoluta e con due deliberazioni
successive in due mesi.
Può essere sottoposto a referendum da 1/50 degli
elettori o da 1/5 dei Consiglieri.
108. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
dello Stato
- Primaria vincolata al rispetto della Costituzione
dell’Ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali
ESCLUSIVA - ripropone l’elencazione di cui all’art. 1 c. 3 L. 59/97
esemplificativamente:
Art. 117 c. 2 - rapporti internazionali (dello Stato)
- politica economica e monetaria
- sicurezza dello Stato (Difesa – Interni e Forze Armate)
- giustizia
- dogane, pesi e misure
Regioni = Residuale = - livelli essenziali delle prestazioni, profilassi internazionale,
Primaria, Vincolata al opere dell’ingegno.
2) rispetto della - Porti, aeroporti, grandi reti di trasporto e di navigazione
LEGISLATIVA Costituzione
all’Ordinamento
Comunitario e agli dello Stato e delle Regioni
obblighi internazionali Spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la
determinazione dei principi fondamentali per i quali dispone
legislativamente lo Stato.
Esemplificativamente:
- Rapporti internazionali e con l’Unione Europea
CONCORRENTE - Commercio con l’estero
Art. 117 c. 3 - Tutela della salute
- Istruzione e formazione professionale
- Alimentazione
- Ordinamento sportivo
- Valorizzazione dei beni culturali e ambientali
109. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Negoziare con lo Stato altre forme particolari di
autonomia sia sul versante legislativo che
amministrativo
Il Regionalismo differenziato
Art. 116 c. 3 1) Possibilità di passare dalla concorrente alla esclusiva
su tutte le materie del 3 c. del 117;
2) Addirittura per alcune materie riservate allo Stato (2
c.) passare alla esclusiva regionale:
a)organizzazione del giudice di pace
b)norme generali sull’istruzione
c)tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni
culturali.
LEGISLATIVA Complessità del procedimento per il riconoscimento
delle più ampie forme di autonomia (rileggere pag.
295)
1) Partecipare alle decisioni dirette alla formazione
degli atti normativi comunitari
l’attività nelle relazioni 2) Procedere direttamente all’attuazione degli accordi
internazionali – Art. 117 c. 5 e 9 internazionali;
3) Concludere accordi con Stato;
4) Concludere intese con enti territoriali interni ad altro
Stato;
Sempre nelle materie di legislazione concorrente ed
esclusiva.
110. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
- Iniziativa
PROCEDIMENTO di FORMAZIONE - Istruttoria (Commissari in sede referente
delle Leggi regionali - Fase deliberativa (articolo per articolo)
- Promulgazione
- Pubblicazione
Solo sotto il profilo della legittimità
costituzionale “quando ecceda la
competenza della Regione” davanti alla
CONTROLLO SULLE LEGGI
Corte Costituzionale su ricorso dello Stato
REGIONALI - Art. 127
o di altre Regioni
111. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
LIMITI all’ATTIVITA’
LEGISLATIVA REGIONALE
- Rispetto della Costituzione
- Ordinamento Comunitario e obblighi internazionali
- territoriale
- delle materie
- dei principi fondamentali (per la concorrente)
- delle riforme economico-sociale (elaborata dalla Corte Costituzionale)
LA POTESTA’ REGOLAMENTARE
Art. 117 c. 6
Spetta alle Regioni in via generale. Allo Stato solo nelle materie di sua competenza
legislativa esclusiva salvo che, in queste, non proceda alla delega alle Regioni.
Organi competenti – Consiglio e Giunta.
112. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Le tre fasi del trasferimento di funzioni
Dal parallelismo alla sussidiarietà verticale
(Comune, soggetto a competenza generale
3) AMMINISTRATIVA art. 13, L. 267/00)
- l’adeguatezza
- la differenziazione
La sussidiarietà orizzontale (art. 118 c. 4
Cost. e art. 3 c. 5 L. 267/00)
113. TRASFE- 1° FASE L. 281/70 e decreti delegati del 1972 in numero di 11
RIMENTO
DELLE 2° FASE L. 382/75 e decreti delegati in numero di 3 nel 1977 – 616
FUNZIONI – 617 –618
AMMINI- 3° FASE
STRATIVE L. 59/97 e decreti legislativi vari tra cui il 112/98
Attenuazione trasferimento
del principio Conferimento deleghe
del paralleli- attribuzione
smo
Sviluppo economico e attività produttive
Conferma 4 Settori Territorio, ambiente e infrastrutture
Organici
come regola il Servizi alla persona e alla Comunità
livello locale Polizia regionale e locale
per l’esercizio
di compiti e
funzioni
La “ratio” della L.C. 3/01 consiste nel garantire la copertura costituzionale ai contenuti della Riforma Bassanini che ha rappresentato la
massima concessione di autonomia da parte dello Stato, attribuita con legge ordinaria (a Costituzione invariata).
114. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
LE MATERIE DEL DECENTRAMENTO
Sviluppo economico e Territorio e ambiente Servizi alla persona e Polizia
attività produttive a)Territorio e alle Comunità Amministrativa
a)Artigianato Urbanistica a) Tutela dell’ambiente Regionale e Locale
b)Industria b)Edilizia Residenziale b) Servizi Sociali
c)Energia Pubblica c) Istruzione Scolastica
d)Miniere e risorse c)Protezione della d) Formazione
geotermiche cultura Professionale
e)Fiere, Mercati e d)Tutela e) Mercato del Lavoro
Commercio dell’inquinamento f) Beni, attività
f)Turismo (idrico, acustico, culturali e sportive
g)Agricoltura e Pesca atmosferico, del suolo
ed elettromagnetico)
e)Risorse idriche
f)Opere Pubbliche
g)Viabilità
h)Trasporti
i)Protezione Civile
115. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Art. 4 – Ruolo propulsore delle Regioni
Nel D.L.vo Art. 5 – Principi di cooperazione – forme
267/00 di partecipazione alla formazione dei
piani e programmi regionali
RAPPORTI FRA Nel nuovo Pari dignità; con attribuzione però delle
REGIONI E sistema funzioni amministrative ai Comuni (salvo
ENTI LOCALI costituzionale assicurare l’esercizio unitario)
Il Consiglio
delle Art. 123 u.c
Autonomie
Locali
116. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
immigrazione
Funzione di Ex art. 118 c. 3 Cost. ordine pubblico e sicurezza
indirizzo e tutela dei beni culturali
coordinamento
Precedenti storici: art. 17 L. 281/70 art. 3
L. 382/75, oggi art. 8 L. 59/77
La Conferenza Istituita nel 1983
Stato - Regioni Conferenza dei Presidenti delle Regioni
RAPPORTI FRA
REGIONI La Conferenza Istituita nel 1996 disciplinata
ENTI Stato Città e compiutamente con D.Lvo 281/97
SOVRAORDINATI Autonomie Locali
La Conferenza
Istituita con D.Lvo 281/97
Unificata
La Commissione
Parlamentare per le art. 126 Costituzione
questioni regionali L. 341/95 Coordinamento fondi
e la Cabina di Regia Europei strutturali
117. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
POTERI SOSTITUTIVI dello STATO (Art. 120 Cost.) nei confronti di Organi di
Regioni, Province, Comuni
E
PARTECIPAZIONE delle REGIONI all’ATTIVITA’ LEGISLATIVA STATALE
• Mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria;
• Pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica;
• Quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica, dell’unità economica e la tutela dei
livelli essenziali delle prestazioni civili e sociali;
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1. L’iniziativa legislativa regionale – 2° c. art. 121 Cost.
2. La richiesta di referendum abrogativo Art. 75 c. 1 Costituzione e costituzionale Art.
135 c. 2 Costituzione (500.000 elettori o 5 Cons. Regionali)
3. La partecipazione alle elezioni del Presidente della Repubblica (tre delegati per ogni
Regione)
4. La partecipazione alle modificazioni territoriali Regioni e Provinciali (1 c. dell’art. 132
Cost.)
5. La partecipazione alla programmazione nazionale (art. 41 u.c. Cost.)
118. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
AUTONOMIA FINANZIARIA
E CONTABILE
art. 119 Cost
1) di entrata e di spesa (c.1) gli enti locali hanno risorse autonome e possono
stabilire e applicare tributi e entrate proprie. Agli stessi sono riconosciute
compartecipazioni al gettito dei tributi erariali riferiti al loro territorio (c.2)
2) fondo di perequazione dello Stato per integrare le risorse finanziarie dei
territori con minore capacità fiscale per abitanti (c. 3)
3) risorse aggiuntive ed interventi speciali dello Stato a favore di determinati
enti per promuovere lo sviluppo economico e rimuovere gli squilibri (c. 5)
4) tali risorse devono consentire agli Enti di finanziare integralmente le funzioni
pubbliche loro attribuite (c. 4), con esclusione di quelle del precedente n. 4
119. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
AUTONOMIA FINANZIARIA E CONTABILE art. 119 Cost
TRIBUTI PROPRI
1. IRAP (aliquota 4,25%)
2. tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (TOSAP) appartenenti alla
Regione
3. Imposta sulle concessioni statali (applicata all’uso e all’occupazione di beni
demaniali e patrimoniali indisponibili dello Stato)
4. tasse sulle concessioni regionali
5. addizionale regionale all’imposta di consumo sul gas metano e imposta sulla
benzina per autotreni
6. tasse automobilistiche regionali
7. tassa regionale per il diritto allo studio universitario
8. tassa speciale per il deposito di discarica di rifiuti solidi
9. addizionale regionale all’IRPEF
10. compartecipazione regionale all’IVA
120. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
AUTONOMIA FINANZIARIA
E CONTABILE
art. 119 Cost
Legge finanziaria
Bilancio Pluriennale
Bilancio Annuale
principi di bilancio
gestione provvisoria e esercizio provvisorio
variazioni (G.R. e fino al 30/11)
assestamento (entro il 30/6)
rendiconto/consuntivo (entro 30/6)
121. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
• La provincia
Ente territoriale costituzionale dotato di autonomia
NATURA
GIURIDICA politica - amministrativa e finanziaria - Ente ad
appartenenza necessaria
LA
PROVINCIA
CONSIGLIO PROVINCIALE
ORGANI
DELLA GIUNTA PROVINCIALE
PROVINCIA
PRESIDENTE
122. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Territorio
Popolazione
Personalità giuridica
123. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Efficienza
Efficacia
Economicità
Trasparenza
124. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Organi
Presidente della Provincia
Consiglio
Giunta
Presidente del Consiglio
125. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Territorio
Popolazione
Personalità giuridica
Efficienza
Efficacia
Economicità
Trasparenza
126. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
• IL COMUNE:
• elementi costitutivi e funzioni
• autonomia statutaria del comune
• autonomia regolamentare del comune
• gli organi
• gli atti del comune
• il controllo sugli organi
127. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
•Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267
•Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
128. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Ente territoriale costituzionale dotato di autonomia
NATURA
GIURIDICA politica - amministrativa e finanziaria - Ente ad
appartenenza necessaria
IL
COMUNE
CONSIGLIO COMUNALE
ORGANI
DEL GIUNTA COMUNALE
COMUNE
SINDACO
129. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
elementi costitutivi e funzioni
autonomia statutaria del comune
autonomia regolamentare del comune
130. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
• ente locale;
LA NATURA GIURIDICA DEL COMUNE • ente territoriale;
art. 114 Cost. Ente più vicino ai cittadini • ente autarchico;
• ente necessario;
• ente ad appartenenza necessaria;
• ente esponenziale;
• ente autonomo
• la popolazione;
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL COMUNE • il territorio;
• la personalità;
• il patrimonio
L'istituzione di nuovi Comuni o la modifica delle
MODIFICHE TERRITORIALI loro circoscrizioni e denominazioni sono
riservate alla legge regionale
Limite dei 10.000 abitanti
i principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione
FUNZIONI DEL COMUNE
art. 118 - Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni
131. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
L'AUTONOMIA STATUTARIA QUALE ESPLICAZIONE DELLA POTESTA' NORMATIVA DEL COMUNE
Art. 4 L. 131/2003 contenuti degli Statuti
procedimento di approvazione (2/3 dei consiglieri)
AUTONOMIA REGOLAMENTARE DEL COMUNE
POTESTA' REGOLAMENTARE DEL COMUNE atti formalmente amministrativi
atti sostanzialmente normativi
132. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
gli organi
Sindaco
Giunta comunale
Consiglio Comunale
Commissioni Consiliari
Capi gruppo
133. Università di Padova – Consorzio Universitario di Rovigo –
Sindaco
Competenze e ruolo
Il Sindaco rappresenta la comunità e l'Amministrazione comunale. E' l'organo responsabile dell'Amministrazione
del Comune, spetta al Sindaco, oltre all'esercizio delle competenze attribuitegli dalla legge e da altri articoli dello
statuto:
formulare gli indirizzi generali dell'azione politica e amministrativa del Comune, nominare gli assessori e
coordinarne l’attività;
revocare uno o più assessori, dandone motivata comunicazione al Consiglio;
distribuire gli affari sui quali la Giunta deve deliberare tra i membri della Giunta stessa, in relazione alle funzioni
individuate nel documento programmatico e alle deleghe rilasciate;
concordare con la Giunta il contenuto di dichiarazioni che impegnino la politica generale del Comune;
impartire direttive al Segretario generale e ai dirigenti per l’attuazione degli obiettivi e dei programmi definiti con
atti di indirizzo;
verificare lo stato di attuazione del documento programmatico e dei programmi approvati dal Consiglio adottando
gli strumenti opportuni;
conferire la procura alle liti a seguito di apposita deliberazione della Giunta comunale;
provvedere, secondo gli indirizzi stabiliti dal Consiglio, alle nomine, alle designazioni e alle revoche dei
rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni e società, non attribuite dalla legge e dallo statuto alla
competenza del Consiglio;
informare la popolazione di situazioni di pericolo o comunque connesse con esigenze di protezione civile,
avvalendosi dei mezzi tecnici individuati nei piani provinciali di protezione civile e raccordandosi con i competenti
organi statali, regionali e provinciali nonché con le associazioni di volontariato.
Il Sindaco, quale ufficiale del governo, svolge i compiti affidatigli dalla legge e in particolare adotta i provvedimenti
contingibili ed urgenti in materia di sanità, igiene, edilizia e polizia locale per prevenire ed eliminare gravi pericoli
all’incolumità dei cittadini e sovrintende all’espletamento delle funzioni statali attribuite al Comune.