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Difficile da credere, ma l’Ortopedia Castagna nasconde un incredibile segreto...
Quello che vediamo da fuori è un negozio (beh, ad essere precisi sono due! Uno a Erba e uno
a Lecco) dove ognuno fa il suo lavoro: c’è chi sta al bancone, chi al computer e chi invece è in
officina con le mani impegnate a realizzare un sacco di cose!
Ma dietro a questa “copertura” si nasconde l’identità segreta di questo team: guidato dal
leggendario Andrew Wolf è...
La “SQUADRA SPECIALE CASTAGNA”! (per gli amici “SSC”).
Ogni volta che c’è una situazione di pericolo o un mistero da risolvere, la SSC è pronta a partire
con i suoi due agenti: Cast e Anya.
Affiancati dai loro due assistenti, Mr Leko Monkey e Mrs Elda Cow, supportati dalle
stupefacenti invenzioni del geniale Dr Gaez Plantar, i due agenti sono in grado di affrontare
con successo le mille peripezie delle loro missioni!
LA SQUADRA SPECIALE CASTAGNA È PRONTA A PARTIRE!
QUALE SARÀ LA SUA PROSSIMA AVVENTURA?.. CHE ASPETTI?!
SCOPRILO SUBITO!
Nome: Cast
Età: 22
Segni Particolari:
Un simpaticone che
diventa indispensabile in
missione... forse...

Nome: Anya
Età: 21
Segni Particolari:
Determinata e
affidabile, tutti la
stimano!

Cast è un ex detective che dopo un
brutto incidente si è ferito le zampe in
maniera piuttosto seria: è solo grazie ai
tutori del Dr Plantar se ora Cast può
muoversi con l’agilità di un tempo.
Proprio per riconoscenza ora sta con la
SSC... ma ha ancora molto da imparare,
soprattutto su come ci si comporta!

Anya è l’agente storico della SSC che,
seppur giovane, ha ormai accumulato
una grande esperienza. Indossa un
busto speciale, che è sia un’arma che un
elemento indispensabile per la sua vita
quotidiana: senza di esso non
riuscirebbe nemmeno a stare in piedi! Le
sue origini sono ignote…

Nome: Mr Leko Monkey
Età: 18
Segni Particolari:
E’ un fenomeno ai
videogiochi!

Nome: Mrs Elda Cow
Età: NON SI CHIEDE!!
Segni Particolari:
Non toccatele Anya,
altrimenti…

Sveglio ma un po’ fifone, il buon Leko è
l’assistente, nonché il miglior amico, di
Cast. I due se la intendono a meraviglia...
anche troppo quando c’è da lavorare!

Il suo nomignolo è “Big Mama”: fu lei a
prendersi cura di Anya quando, ancora
in fasce, la trovò di fronte al negozio di
Erba. Da allora non l’ha più lasciata sola!

Nome: Dr Gaez Plantar
Età: 55
Segni Particolari:
Geniale inventore dalla
fantasia senza limiti!

Nome: Andrew Wolf
“Il Leggendario”
Età: 36
Segni Particolari:
Il soprannome dice tutto.

Il Dr Plantar è un’istituzione nella SSC:
senza i suoi marchingegni la vita dei
nostri agenti sarebbe davvero difficile!
Cast va pazzo per le sue invenzioni.

Leggenda vivente, mai un insuccesso,
Wolf è stato il più grande agente della
SSC, ora passato alla scrivania. Ha
addestrato personalmente Anya.
Tutto scorreva tranquillo in Ortopedia
Castagna: il nuovo agente Cast stava
giocando ai videogame con il suo assistente
Mr Leko Monkey.
"Cast! Che vergogna! Ti sto distruggendo!"
disse Leko.
"Ah-ha, ma che dici scimmietta, non vedi che
è tutta una tecnica, ti sto facendo credere di
essere in difficoltà per poi fregarti quando

abbasserai la guardia!" rispose Cast.
"He he... certo, certo..." disse ridendo Leko.
Nel frattempo Anya, da bravo agente
veterano della SSC, stava discutendo con Mrs
Elda Cow su come utilizzare al meglio il
superscudo incorporato nel suo busto.
Il Dr Gaez Plantar e "Il Leggendario"
Direttore Andrew Wolf erano in disparte,
parlottando fra di loro, chissà di che cosa...

Quand'ecco che dalla TV, come un fulmine a ciel sereno, irruppe all'improvviso un'edizione
staordinaria del TG: "Gentili telespettatori! E' successa una cosa inspiegabile! E' scomparso il
Dente del Resegone, una delle caratteristiche punte della vetta Lecchese!". La scena, in effetti,
era alquanto particolare: dove prima stava una montagna... beh, ora non c'era proprio nulla!
Il giornalista proseguì nel suo racconto: "E' pazzesco! Semplicemente... il Dente non c'è più!
Diversi elicotteri stanno provando a vedere da vicino cosa stia accadendo, ma sembra proprio
che vengano respinti da una qualche forma di campo magnetico!
Anche via terra non è possibile avvicinarsi...
Le forze dell’ordine sono al lavoro e il capo
della polizia ha dichiarato che stanno facendo
tutto il possibile per risolvere questo
mistero... Ci dicono che proprio in questo
istante si stanno mettendo in contatto con chi
potrà dar loro una mano...”.
In quel momento il telefono “speciale”
dell’Ortopedia squillò: stavano proprio
chiamando in soccorso la Squadra Speciale
Castagna.
“Anya, Cast... preparatevi” ordinò Il Direttore
Wolf. “Anya, sarai tu ad avere il comando”
concluse.
“Ok” rispose Anya.
“Wowww, fantasticooooo!” commentò un
Cast particolarmente su di giri, del resto era
la primissima volta in cui entrava ufficialmente
in azione!
Finalmente la SSC era pronta a partire!
I due agenti diedero il via alla missione:
destinazione Resegone! Evvai!
Ma la grande euforia di Cast si spense in
fretta quando scoprì che avrebbero dovuto
letteralmente scalare la montagna...

“CHE COSA?!” esclamò la tigre.
Giunsero facilmente al campo di forza e in
effetti era come un muro invisibile e
invalicabile.
“Cast ho un’idea, tieni!” disse Anya mentre
gli consegnava una pala allungabile,
sicuramente costruita dal Dr Plantar. “Ora
scava un passaggio!” concluse con un
sorrisino beffardo.
“Ooook... - ma perché Il Direttore ha messo
lei al comando? Accidenti! - in un attimo sarà
pronto...” mormorò Cast.
Il piano di Anya funzionò: creando un piccolo
tunnel sottoterra i due riuscirono ad aggirare
lo scudo e a proseguire verso la cima.
Fu quando arrivarono in vetta che lo stupore
divenne incontenibile: dove una volta c’era il
Dente, ora c’era una voragine, ma non una
semplice
cavità,
bensì
un
cratere
ipertecnologico, con pareti di metallo e luci!
“Presto, muoviti Cast! Non hai idea di cosa tu
ti stai perdendo!” gridò Anya mentre il suo
collega
sudava
sette
camicie
per
l’arrampicata!
“Non sto nella pelleeeee! Dai Anya entriamoci subitoooooooo..ooo...oo...o!” furono le ultime
parole di Cast, poco prima di sparire con un tuffo dentro nel cratere.
Anya, perplessa per quel gesto folle, scelse saggiamente di usare le scale a pioli.
I due si ricongiunsero sul fondo. A dire il vero fu Anya a ritrovare Cast: come un pollo era
rimasto incastrato fra le rocce...
Era tutto scuro laggiù, soltanto qualche luce qua e là illuminava le pareti.
Scoprirono un condotto che proseguiva all’interno della montagna.
Anya tirò fuori una pila, i due si fecero un cenno d’intesa e decisero quindi di incamminarsi
nonostante l’ambiente un po’ tetro e buio.
“Che caldo qua dentro” disse Anya togliendosi il giaccone.
Ancora non si vedeva nulla di nuovo...
Fu Cast, però, ad interrompere il silenzio: “Non so tu, ma io ho come la sensazione di essere
osservato” disse.
“In effetti è così, mantieni la calma, sto cercando di capire cosa stia succedendo e cosa fare”
rispose una determinata Anya.
“Ok, mi tengo in allerta e pronto allora” chiuse Cast, divenuto stranamente serio.
Continuarono a camminare e ad un certo punto fu evidente che qualcuno stesse dietro di loro:
un rumore metallico li accompagnava ad ogni passo.
“Ok, ho deciso: al 3 ci giriamo, corriamo
verso i lati, cerchiamo riparo e vediamo di
cosa si tratta” disse Anya.
“Quando dici 3 vuoi dire 3 e poi gridi anche
<<via>> oppure intendi proprio al 3?”
domandò Cast.
Anya, sconsolata, si chiese cosa avesse fatto
di male per meritarsi un collega del genere!
Non fece in tempo a rispondersi quand’ecco
che la figura misteriosa decise di rompere gli
indugi e fare la sua apparizione: un
minaccioso robot era davanti a loro e
sembrava tutto fuorchè amichevole! Era di un
grigio lucente, con un visore rosso al posto
degli occhi. Ogni suo pesante passo era
accompagnato da un rumore secco e
metallico: “CLANK, CLANK, CLANK...”
“Ehm... Ciao?” disse Cast in modo poco
convincente.
“Bip Bop... BANG!” d’improvviso dal visore
del robot partì un raggio laser! Cast riuscì a
schivarlo per un pelo richiedendo un
notevole sforzo ai suoi supertutori. Il robot
iniziò a sparare colpi a raffica e i nostri due
eroi non potevano far altro che schivarli
saltando qua e là.
“Anya! Dobbiamo trovare il modo di
fermarlo!” gridò Cast mentre un raggio per
poco non gli colpiva la coda…
“Lo so, accidenti!” riuscì a dire a malapena
Anya durante una scivolata.
La situazione non sembrava migliorare e le
due tigri continuavano a stento a difendersi
dagli attacchi ripetuti. Trovarono infine riparo
dietro ad alcune rocce.
Fu a quel punto che i due eroi capirono
finalmente cosa andava fatto: “Il tuo punto di
forza sono i supertutori, mentre il mio busto è
uno scudo protettivo, dobbiamo riuscire a
sfruttarli entrambi se vogliamo vincere” disse
Anya.
Cast rispose: “Hai ragione, dobbiamo
lavorare di squadra”. Sul volto della tigre
gialla, però, apparve un sorriso strano, che

pian piano diventava sempre più largo, si può
dire quasi… inquietante!
E in effetti accadde proprio quello che Anya
temeva... Cast uscì di colpo dal riparo
gridando come un folle: ”Forza! Colpiscimi
brutto pezzo di latta arrugginita che non sei
altro!”.
Il robot non si fece pregare e lanciò uno dei
suoi colpi più potenti.
Cast stava quasi per essere colpito
quand’ecco che l’intervento di Anya lo salvò:
usando il superbusto come difesa riuscì a
deviare il raggio.
La giovane tigre bianca era furiosa: “Stupido
idiota! Cosa credevi di fare?!?!” gridò
girandosi di colpo verso il suo compagno...
rimanendo però di stucco: Cast si era
dileguato!
Anya si voltò di scatto e lo vide dalla parte opposta: Cast aveva sorpreso il robot (e lei stessa)
con un supercalcio fulmineo!
Il colpo fu spaventoso! Con un solo calcio riuscì a distruggere il braccio sinistro della macchina
piegandogli persino il fianco! Il robot prese letteralmente il volo, per poi cadere e rotolare
innumerevoli volte, finchè non si fermò definitivamente sollevando una grossa nube di
polvere.
“Vittoria!!!” gridò Cast in direzione di Anya. Lei gli si avvicinò, apparentemente sorridente, per
poi esplodere: ”Zuccone!.. Prendi questo! SOCK!” è rifilò un forte cazzotto sulla testa di Cast,
tanto che la tigre gialla per poco non svenì dal dolore: “Ahiaaaaa!” Cast era quasi in lacrime...
“Te lo meriti! Quello lo chiami gioco di squadra?!?!” disse Anya arrabbiata, anche se in cuor
suo aveva compreso le buone intenzioni del compagno.
Il siparietto si interruppe di colpo: dalla pancia del robot si aprì uno sportello: “CLICK”!
I due agenti accorsero subito per vedere di che cosa si trattasse.
Rimasero a bocca aperta: all’interno dell’apertura c’era una piccola cabina di comando ed un
omino verde se ne stava lì dentro, mezzo intontito.
“Wow... questa sì che è da raccontare! E tu chi diavolo sei?! Esclamò Cast.
Anche Anya era senza parole... si limitò a dire: ”Credo che tu ci debba una spiegazione”.

L’omino verde iniziò a piangere come un bambino: “UE UE! Vi dirò tutto, ma vi prego, non
fatemi più male!”. E così, ad un certo punto, i tre se ne stavano lì, seduti sul robot ormai fuori
uso. Il piccoletto era ormai pronto a vuotare il sacco: “Il mio nome è Mack e sono un grande
pasticcione... quelli come me voi di solito li chiamate... mmm... alieni. E in effetti...io lo sono!”.
La mascella di Cast era per terra.
Anya era pensierosa.
Il loro nuovo <<amico>> proseguì nel
racconto: “Dovete sapere che da dove vengo
io i viaggi sugli altri pianeti sono all’ordine del
giorno. Lo facciamo da... sempre, più o
meno. Con il tempo, il mio popolo si è dato
delle regole per non influenzare la vita degli
esseri viventi dei mondi che incontrava.
Qui, sulla Terra, la regola è sempre stata
quella di non farci nè vedere nè scoprire. A
volte siamo stati bravi a farlo, altre un po’
meno, ma l’abbiamo sempre scampata.
Questa volta, però, io ho combinato un gran
pasticcio.”
Una lacrima interruppe per un attimo il
racconto, Mack si soffiò il naso e proseguì:
“Ora vi dico la verità: qui nel Resegone
abbiamo sempre nascosto la nostra base
segreta. E per anni, forse secoli, non c’è stato
nessun problema. C’erano gli adulti a far
funzionare i meccanismi spazio-dimensionali.
Facevano scomparire per breve tempo il
Dente in un’altra dimensione, in modo tale
da liberare la pista di lancio delle navicelle,
proprio dove vi trovate ora.
Nessun terrestre se ne poteva accorgere: il
sistema di occultamento creava un
ologramma in tutto e per tutto identico al
Dente e, allo stesso tempo, la barriera
magnetica teneva alla larga gli umani troppo
curiosi”.
Cast aveva lo sguardo perso nel vuoto e non
stava capendo praticamente un accidenti di
quei discorsi così complicati, se non il
concetto principale: alieni nel Resegone.
Stop.
Mack continuò la narrazione: “Ora però io
sono rimasto l’ultimo del mio gruppo...

Lo dicevo che non ero pronto per questa
responsabilità, ma loro non mi hanno
ascoltato... e alla fine, quando stavo
finalmente per partire e tornare a casa, ho
sbagliato a schiacciare i bottoni e ho fatto un
disastro! UE UE UE!!!”.
Il piccolo
piangere...

omino

verde

ricominciò

a

Fu Cast a chiedere ulteriori spiegazioni al
giovane Mack: “Capisci che mezza Lecco è in
subbuglio e che per poco non ci hai quasi
fatto a fette con questo robot?!”.
“Lo soooo, mi dispiace, ma non volevo farvi
male! I laser erano impostati solo per farvi
addormentare... UE UE UE!!!” e ancora un
mare di lacrime...
Anya diede un’occhiataccia a Cast.
Decise quindi di intervenire: “Ok Mack,
succede a tutti di sbagliare qualche volta,
l’importante è che ora abbiamo capito come
stanno le cose. Credo a quello che ci dici, in
effetti anche la barriera invisibile che
abbiamo incontrato durante la scalata non
era pericolosa, tutt’altro, perciò ti aiuteremo a
risolvere questa faccenda, d’accordo?”
Mack smise di piangere.
Capì che era finalmente giunto il momento
di diventare un ometto e prendere decisioni
importanti.
I tre parlarono a lungo sul da farsi e fecero un
patto da veri amici: sarebbe stato sufficiente
far tornare il Dente come prima per risolvere
quasi tutti i loro problemi.
Per il resto, Anya e Cast avrebbero poi
informato i giornalisti di non aver trovato
nulla di strano durante la loro missione e che
probabilmente si era trattato soltanto di un
evento naturale, tipo un qualche strano
fenomeno atmosferico...
Il segreto era perciò al sicuro. Giunse così il momento degli addii, Mack era finalmente pronto
e poco dopo la sua partenza tutto sarebbe tornato normale.
“Grazie miei amici, spero di rivedervi prima o poi, vi sarò per sempre riconoscente” disse.
“Fa buon viaggio e stai lontano dai bottoni strani, mi raccomando!” Scherzò Cast. La navicella
era in fase di lancio, Cast e Anya la videro partire mentre si incamminavano verso la valle,
fecero il loro ultimo saluto a Mack e tornarono a casa.
Squadra Speciale Castagna - ComiBook n°1

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  • 3. Difficile da credere, ma l’Ortopedia Castagna nasconde un incredibile segreto... Quello che vediamo da fuori è un negozio (beh, ad essere precisi sono due! Uno a Erba e uno a Lecco) dove ognuno fa il suo lavoro: c’è chi sta al bancone, chi al computer e chi invece è in officina con le mani impegnate a realizzare un sacco di cose! Ma dietro a questa “copertura” si nasconde l’identità segreta di questo team: guidato dal leggendario Andrew Wolf è... La “SQUADRA SPECIALE CASTAGNA”! (per gli amici “SSC”). Ogni volta che c’è una situazione di pericolo o un mistero da risolvere, la SSC è pronta a partire con i suoi due agenti: Cast e Anya. Affiancati dai loro due assistenti, Mr Leko Monkey e Mrs Elda Cow, supportati dalle stupefacenti invenzioni del geniale Dr Gaez Plantar, i due agenti sono in grado di affrontare con successo le mille peripezie delle loro missioni! LA SQUADRA SPECIALE CASTAGNA È PRONTA A PARTIRE! QUALE SARÀ LA SUA PROSSIMA AVVENTURA?.. CHE ASPETTI?! SCOPRILO SUBITO!
  • 4. Nome: Cast Età: 22 Segni Particolari: Un simpaticone che diventa indispensabile in missione... forse... Nome: Anya Età: 21 Segni Particolari: Determinata e affidabile, tutti la stimano! Cast è un ex detective che dopo un brutto incidente si è ferito le zampe in maniera piuttosto seria: è solo grazie ai tutori del Dr Plantar se ora Cast può muoversi con l’agilità di un tempo. Proprio per riconoscenza ora sta con la SSC... ma ha ancora molto da imparare, soprattutto su come ci si comporta! Anya è l’agente storico della SSC che, seppur giovane, ha ormai accumulato una grande esperienza. Indossa un busto speciale, che è sia un’arma che un elemento indispensabile per la sua vita quotidiana: senza di esso non riuscirebbe nemmeno a stare in piedi! Le sue origini sono ignote… Nome: Mr Leko Monkey Età: 18 Segni Particolari: E’ un fenomeno ai videogiochi! Nome: Mrs Elda Cow Età: NON SI CHIEDE!! Segni Particolari: Non toccatele Anya, altrimenti… Sveglio ma un po’ fifone, il buon Leko è l’assistente, nonché il miglior amico, di Cast. I due se la intendono a meraviglia... anche troppo quando c’è da lavorare! Il suo nomignolo è “Big Mama”: fu lei a prendersi cura di Anya quando, ancora in fasce, la trovò di fronte al negozio di Erba. Da allora non l’ha più lasciata sola! Nome: Dr Gaez Plantar Età: 55 Segni Particolari: Geniale inventore dalla fantasia senza limiti! Nome: Andrew Wolf “Il Leggendario” Età: 36 Segni Particolari: Il soprannome dice tutto. Il Dr Plantar è un’istituzione nella SSC: senza i suoi marchingegni la vita dei nostri agenti sarebbe davvero difficile! Cast va pazzo per le sue invenzioni. Leggenda vivente, mai un insuccesso, Wolf è stato il più grande agente della SSC, ora passato alla scrivania. Ha addestrato personalmente Anya.
  • 5. Tutto scorreva tranquillo in Ortopedia Castagna: il nuovo agente Cast stava giocando ai videogame con il suo assistente Mr Leko Monkey. "Cast! Che vergogna! Ti sto distruggendo!" disse Leko. "Ah-ha, ma che dici scimmietta, non vedi che è tutta una tecnica, ti sto facendo credere di essere in difficoltà per poi fregarti quando abbasserai la guardia!" rispose Cast. "He he... certo, certo..." disse ridendo Leko. Nel frattempo Anya, da bravo agente veterano della SSC, stava discutendo con Mrs Elda Cow su come utilizzare al meglio il superscudo incorporato nel suo busto. Il Dr Gaez Plantar e "Il Leggendario" Direttore Andrew Wolf erano in disparte, parlottando fra di loro, chissà di che cosa... Quand'ecco che dalla TV, come un fulmine a ciel sereno, irruppe all'improvviso un'edizione staordinaria del TG: "Gentili telespettatori! E' successa una cosa inspiegabile! E' scomparso il Dente del Resegone, una delle caratteristiche punte della vetta Lecchese!". La scena, in effetti, era alquanto particolare: dove prima stava una montagna... beh, ora non c'era proprio nulla! Il giornalista proseguì nel suo racconto: "E' pazzesco! Semplicemente... il Dente non c'è più! Diversi elicotteri stanno provando a vedere da vicino cosa stia accadendo, ma sembra proprio che vengano respinti da una qualche forma di campo magnetico!
  • 6. Anche via terra non è possibile avvicinarsi... Le forze dell’ordine sono al lavoro e il capo della polizia ha dichiarato che stanno facendo tutto il possibile per risolvere questo mistero... Ci dicono che proprio in questo istante si stanno mettendo in contatto con chi potrà dar loro una mano...”. In quel momento il telefono “speciale” dell’Ortopedia squillò: stavano proprio chiamando in soccorso la Squadra Speciale Castagna. “Anya, Cast... preparatevi” ordinò Il Direttore Wolf. “Anya, sarai tu ad avere il comando” concluse. “Ok” rispose Anya. “Wowww, fantasticooooo!” commentò un Cast particolarmente su di giri, del resto era la primissima volta in cui entrava ufficialmente in azione! Finalmente la SSC era pronta a partire! I due agenti diedero il via alla missione: destinazione Resegone! Evvai! Ma la grande euforia di Cast si spense in fretta quando scoprì che avrebbero dovuto letteralmente scalare la montagna... “CHE COSA?!” esclamò la tigre. Giunsero facilmente al campo di forza e in effetti era come un muro invisibile e invalicabile. “Cast ho un’idea, tieni!” disse Anya mentre gli consegnava una pala allungabile, sicuramente costruita dal Dr Plantar. “Ora scava un passaggio!” concluse con un sorrisino beffardo. “Ooook... - ma perché Il Direttore ha messo lei al comando? Accidenti! - in un attimo sarà pronto...” mormorò Cast. Il piano di Anya funzionò: creando un piccolo tunnel sottoterra i due riuscirono ad aggirare lo scudo e a proseguire verso la cima. Fu quando arrivarono in vetta che lo stupore divenne incontenibile: dove una volta c’era il Dente, ora c’era una voragine, ma non una semplice cavità, bensì un cratere ipertecnologico, con pareti di metallo e luci! “Presto, muoviti Cast! Non hai idea di cosa tu ti stai perdendo!” gridò Anya mentre il suo collega sudava sette camicie per l’arrampicata!
  • 7. “Non sto nella pelleeeee! Dai Anya entriamoci subitoooooooo..ooo...oo...o!” furono le ultime parole di Cast, poco prima di sparire con un tuffo dentro nel cratere. Anya, perplessa per quel gesto folle, scelse saggiamente di usare le scale a pioli. I due si ricongiunsero sul fondo. A dire il vero fu Anya a ritrovare Cast: come un pollo era rimasto incastrato fra le rocce... Era tutto scuro laggiù, soltanto qualche luce qua e là illuminava le pareti. Scoprirono un condotto che proseguiva all’interno della montagna. Anya tirò fuori una pila, i due si fecero un cenno d’intesa e decisero quindi di incamminarsi nonostante l’ambiente un po’ tetro e buio. “Che caldo qua dentro” disse Anya togliendosi il giaccone. Ancora non si vedeva nulla di nuovo... Fu Cast, però, ad interrompere il silenzio: “Non so tu, ma io ho come la sensazione di essere osservato” disse. “In effetti è così, mantieni la calma, sto cercando di capire cosa stia succedendo e cosa fare” rispose una determinata Anya. “Ok, mi tengo in allerta e pronto allora” chiuse Cast, divenuto stranamente serio. Continuarono a camminare e ad un certo punto fu evidente che qualcuno stesse dietro di loro: un rumore metallico li accompagnava ad ogni passo.
  • 8. “Ok, ho deciso: al 3 ci giriamo, corriamo verso i lati, cerchiamo riparo e vediamo di cosa si tratta” disse Anya. “Quando dici 3 vuoi dire 3 e poi gridi anche <<via>> oppure intendi proprio al 3?” domandò Cast. Anya, sconsolata, si chiese cosa avesse fatto di male per meritarsi un collega del genere! Non fece in tempo a rispondersi quand’ecco che la figura misteriosa decise di rompere gli indugi e fare la sua apparizione: un minaccioso robot era davanti a loro e sembrava tutto fuorchè amichevole! Era di un grigio lucente, con un visore rosso al posto degli occhi. Ogni suo pesante passo era accompagnato da un rumore secco e metallico: “CLANK, CLANK, CLANK...” “Ehm... Ciao?” disse Cast in modo poco convincente. “Bip Bop... BANG!” d’improvviso dal visore del robot partì un raggio laser! Cast riuscì a schivarlo per un pelo richiedendo un notevole sforzo ai suoi supertutori. Il robot iniziò a sparare colpi a raffica e i nostri due eroi non potevano far altro che schivarli saltando qua e là. “Anya! Dobbiamo trovare il modo di fermarlo!” gridò Cast mentre un raggio per poco non gli colpiva la coda… “Lo so, accidenti!” riuscì a dire a malapena Anya durante una scivolata. La situazione non sembrava migliorare e le due tigri continuavano a stento a difendersi dagli attacchi ripetuti. Trovarono infine riparo dietro ad alcune rocce. Fu a quel punto che i due eroi capirono finalmente cosa andava fatto: “Il tuo punto di forza sono i supertutori, mentre il mio busto è uno scudo protettivo, dobbiamo riuscire a sfruttarli entrambi se vogliamo vincere” disse Anya. Cast rispose: “Hai ragione, dobbiamo lavorare di squadra”. Sul volto della tigre gialla, però, apparve un sorriso strano, che pian piano diventava sempre più largo, si può dire quasi… inquietante! E in effetti accadde proprio quello che Anya temeva... Cast uscì di colpo dal riparo gridando come un folle: ”Forza! Colpiscimi brutto pezzo di latta arrugginita che non sei altro!”. Il robot non si fece pregare e lanciò uno dei suoi colpi più potenti. Cast stava quasi per essere colpito quand’ecco che l’intervento di Anya lo salvò: usando il superbusto come difesa riuscì a deviare il raggio. La giovane tigre bianca era furiosa: “Stupido idiota! Cosa credevi di fare?!?!” gridò girandosi di colpo verso il suo compagno... rimanendo però di stucco: Cast si era dileguato!
  • 9. Anya si voltò di scatto e lo vide dalla parte opposta: Cast aveva sorpreso il robot (e lei stessa) con un supercalcio fulmineo! Il colpo fu spaventoso! Con un solo calcio riuscì a distruggere il braccio sinistro della macchina piegandogli persino il fianco! Il robot prese letteralmente il volo, per poi cadere e rotolare innumerevoli volte, finchè non si fermò definitivamente sollevando una grossa nube di polvere. “Vittoria!!!” gridò Cast in direzione di Anya. Lei gli si avvicinò, apparentemente sorridente, per poi esplodere: ”Zuccone!.. Prendi questo! SOCK!” è rifilò un forte cazzotto sulla testa di Cast, tanto che la tigre gialla per poco non svenì dal dolore: “Ahiaaaaa!” Cast era quasi in lacrime... “Te lo meriti! Quello lo chiami gioco di squadra?!?!” disse Anya arrabbiata, anche se in cuor suo aveva compreso le buone intenzioni del compagno. Il siparietto si interruppe di colpo: dalla pancia del robot si aprì uno sportello: “CLICK”! I due agenti accorsero subito per vedere di che cosa si trattasse. Rimasero a bocca aperta: all’interno dell’apertura c’era una piccola cabina di comando ed un omino verde se ne stava lì dentro, mezzo intontito. “Wow... questa sì che è da raccontare! E tu chi diavolo sei?! Esclamò Cast. Anche Anya era senza parole... si limitò a dire: ”Credo che tu ci debba una spiegazione”. L’omino verde iniziò a piangere come un bambino: “UE UE! Vi dirò tutto, ma vi prego, non fatemi più male!”. E così, ad un certo punto, i tre se ne stavano lì, seduti sul robot ormai fuori uso. Il piccoletto era ormai pronto a vuotare il sacco: “Il mio nome è Mack e sono un grande pasticcione... quelli come me voi di solito li chiamate... mmm... alieni. E in effetti...io lo sono!”.
  • 10. La mascella di Cast era per terra. Anya era pensierosa. Il loro nuovo <<amico>> proseguì nel racconto: “Dovete sapere che da dove vengo io i viaggi sugli altri pianeti sono all’ordine del giorno. Lo facciamo da... sempre, più o meno. Con il tempo, il mio popolo si è dato delle regole per non influenzare la vita degli esseri viventi dei mondi che incontrava. Qui, sulla Terra, la regola è sempre stata quella di non farci nè vedere nè scoprire. A volte siamo stati bravi a farlo, altre un po’ meno, ma l’abbiamo sempre scampata. Questa volta, però, io ho combinato un gran pasticcio.” Una lacrima interruppe per un attimo il racconto, Mack si soffiò il naso e proseguì: “Ora vi dico la verità: qui nel Resegone abbiamo sempre nascosto la nostra base segreta. E per anni, forse secoli, non c’è stato nessun problema. C’erano gli adulti a far funzionare i meccanismi spazio-dimensionali. Facevano scomparire per breve tempo il Dente in un’altra dimensione, in modo tale da liberare la pista di lancio delle navicelle, proprio dove vi trovate ora. Nessun terrestre se ne poteva accorgere: il sistema di occultamento creava un ologramma in tutto e per tutto identico al Dente e, allo stesso tempo, la barriera magnetica teneva alla larga gli umani troppo curiosi”. Cast aveva lo sguardo perso nel vuoto e non stava capendo praticamente un accidenti di quei discorsi così complicati, se non il concetto principale: alieni nel Resegone. Stop. Mack continuò la narrazione: “Ora però io sono rimasto l’ultimo del mio gruppo... Lo dicevo che non ero pronto per questa responsabilità, ma loro non mi hanno ascoltato... e alla fine, quando stavo finalmente per partire e tornare a casa, ho sbagliato a schiacciare i bottoni e ho fatto un disastro! UE UE UE!!!”. Il piccolo piangere... omino verde ricominciò a Fu Cast a chiedere ulteriori spiegazioni al giovane Mack: “Capisci che mezza Lecco è in subbuglio e che per poco non ci hai quasi fatto a fette con questo robot?!”. “Lo soooo, mi dispiace, ma non volevo farvi male! I laser erano impostati solo per farvi addormentare... UE UE UE!!!” e ancora un mare di lacrime... Anya diede un’occhiataccia a Cast. Decise quindi di intervenire: “Ok Mack, succede a tutti di sbagliare qualche volta, l’importante è che ora abbiamo capito come stanno le cose. Credo a quello che ci dici, in effetti anche la barriera invisibile che abbiamo incontrato durante la scalata non era pericolosa, tutt’altro, perciò ti aiuteremo a risolvere questa faccenda, d’accordo?” Mack smise di piangere. Capì che era finalmente giunto il momento di diventare un ometto e prendere decisioni importanti. I tre parlarono a lungo sul da farsi e fecero un patto da veri amici: sarebbe stato sufficiente far tornare il Dente come prima per risolvere quasi tutti i loro problemi. Per il resto, Anya e Cast avrebbero poi informato i giornalisti di non aver trovato nulla di strano durante la loro missione e che probabilmente si era trattato soltanto di un evento naturale, tipo un qualche strano fenomeno atmosferico...
  • 11. Il segreto era perciò al sicuro. Giunse così il momento degli addii, Mack era finalmente pronto e poco dopo la sua partenza tutto sarebbe tornato normale. “Grazie miei amici, spero di rivedervi prima o poi, vi sarò per sempre riconoscente” disse. “Fa buon viaggio e stai lontano dai bottoni strani, mi raccomando!” Scherzò Cast. La navicella era in fase di lancio, Cast e Anya la videro partire mentre si incamminavano verso la valle, fecero il loro ultimo saluto a Mack e tornarono a casa.