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Raimondo Villano

            HOME          Appunti di
         Avanti Cristo
                             storia
Dal I al X secolo d.C.
Dall’XI al XIII secolo   della farmacia
     XIV e XV secolo
           XVI secolo
  XVII e XVIII secolo
          XIX secolo
           XX secolo

     AVVIO
Avanti Cristo
            HOME         L’origine della farmacia risale alla notte dei tempi e si confonde con il mito.
                          Nella preistoria l’uomo scoprì l’attività benefica di alcune piante e minerali solo
                         per caso, guidato dall’istinto.
         Avanti Cristo    Nella Bibbia con la parola farmakia si definivano tutte le arti con cui Babilonia
                         sedusse il mondo (dall’Apocalisse). E’ agevole immaginare che si alludesse ai
Dal I al X secolo d.C.
                         filtri amorosi e agli afrodisiaci. Verificandosi, però, nel tempo anche effetti
Dall’XI al XIII secolo   deleteri con queste terapie, al concetto iniziale subentrò quello di tossico o veleno.
                         Nelle età più remote la figura del farmacista era tutt’uno con quella del medico,
     XIV e XV secolo
                         del sacerdote, dello stregone. Che la professione del farmacista sia una delle più
           XVI secolo    antiche del mondo è attestato da documenti giuntici dalle grandi civiltà di Sumeri,
                         Assiro-Babilonesi, Egizi, Cretesi, Micenei, Cinesi.
  XVII e XVIII secolo
                         Risale al 2700 a.C. il più antico testo di farmacologia conosciuto: una tavoletta in
          XIX secolo     caratteri cuneiformi dell’antica Ur in Mesopotamia, rinvenuta nei primi decenni
                         del XX secolo e decifrata nel 1953. La tavoletta contiene una dozzina di ricette
           XX secolo
                         del medico-farmacista Lulu, con preziose indicazioni circa i componenti e le
                         procedure utilizzate per la preparazione di pomate, decotti e lozioni.
     AVVIO
Avanti Cristo
                          Sorprendentemente si desume dalle ricette che a quel tempo per la preparazione
            HOME         dei farmaci ci si serviva, sostanzialmente come in parte ancor oggi, di sostanze
                         vegetali, animali e minerali. Ma ancor più sbalordisce il fatto che in questo testo la
         Avanti Cristo   materia farmacologica è trattata con metodo “scientifico”, ovvero senza cedimento
                         alcuno ai diffusissimi riti di magia e stregoneria che, del resto, prima, durante e
Dal I al X secolo d.C.   dopo, fino ai tempi attuali, hanno sostituito o, nel migliore dei casi, affiancato le
Dall’XI al XIII secolo   pratiche mediche e farmaceutiche.
                          Dalla meticolosità scientifica di queste tavolette si può desumere lo sforzo che,
     XIV e XV secolo     anche molto indietro nel tempo, civiltà più avanzate e livelli sociali più elevati
           XVI secolo    hanno prodotto per curare le malattie dell’uomo e, d’altro canto, che la scienza
                         farmacologica, almeno in Mesopotamia, risale a tempi incredibilmente remoti e
  XVII e XVIII secolo    con dati e conoscenze di assoluto rispetto per l’epoca. Il farmacista di Ur,
          XIX secolo     comunque, pur essendo emblematico di un modo di fare scienza, resta una
                         eccezione nello scenario allargato dell’epoca giacché i principali tentativi
           XX secolo     terapeutici non andati a buon fine nell’ambito della magia e dei rimedi terapeutici
                         e farmacologici approdavano sovente alla fase chirurgica, ultimo disperato
     AVVIO               rimedio.
Avanti Cristo
            HOME         Essendo stato ritenuto, infatti, per lunghissimo tempo che molte malattie fossero
                         generate da spiriti maligni che invadevano la testa del malato, non rimaneva altro
                         da fare, dunque, che aprire il cranio per estrarre la materia ritenuta infettata.
         Avanti Cristo   L’intervento si effettuava per mezzo di narcosi usando potenti veleni che, talvolta,
                         conducevano a morte nel corso dell’operazione stessa. Nonostante l’evidente
Dal I al X secolo d.C.
                         approssimazione dell’intervento chirurgico, c’era anche chi sopravviveva, come
Dall’XI al XIII secolo   ben testimoniano crani con tali segni e successivo callo osseo riformato.
                          In antico Egitto se il medico-farmacista portava a buon fine l’intervento gli si
     XIV e XV secolo
                         inviavano denari e regali e si onoravano gli dei protettori; se, di contro,
           XVI secolo    l’operazione falliva, non vi erano conseguenze. Tra gli Assiro-Babilonesi, invece,
                         per il medico-farmacista che sbagliava diagnosi, intervento o medicazioni c’erano
  XVII e XVIII secolo
                         conseguenze serie, come indicato dal Codice di Hammurabi del XVII secolo
          XIX secolo     a.C.: in caso di buon intervento professionale a favore di un nobile riceveva un
                         ingente compenso in denaro, se al nobile causava decesso o menomazione grave e
           XX secolo
                         permanente gli si mozzava la mano; se a morire era uno schiavo, invece, il medico
                         era condannato a rendere “schiavo per schiavo”.
     AVVIO
Avanti Cristo
            HOME         La documentazione antica più ricca sulla scienza medica e farmacologica ci
                         proviene dagli antichi attraverso innumerevoli papiri in cui si tratta di sintomi,
                         terapie e ricette con precise prescrizioni e posologie. Anche in Egitto, come in
         Avanti Cristo   Mesopotamia, i farmaci si basavano su precise conoscenze di botanica e di
                         erboristeria ed erano costituiti essenzialmente da decotti, estratti di erbe, semi e
Dal I al X secolo d.C.
                         radici. Tutto era empirico e principalmente basato sull’esperienza. Ma in Egitto
Dall’XI al XIII secolo   ricorrevano al medico-farmacista, per problemi non di malattia ma di cosmesi,
                         anche molte donne. Numerosi medici-farmacisti diventavano gli estetisti presso le
     XIV e XV secolo
                         corti dei faraoni o dei nobili ricavandone considerevoli privilegi e godendo di un
           XVI secolo    prestigio assoluto, erano ricercati, venerati e temuti per il loro potere: magico e
                         misterioso, sicuramente “divino”.
  XVII e XVIII secolo
                         Intorno al 345 a.C. circa spicca la figura di Teofrasto, allievo di Aristotele, natio
          XIX secolo     di Lesbo, considerato il più grande botanico e farmacognota avanti l’inizio
                         dell’era volgare. Nella sua “Historia Plantarum”, stampata in epoca
           XX secolo
                         rinascimentale, fa un lungo elenco di vegetali utili per la terapia e considera
                         l’organo del gusto il più importante per il loro riconoscimento.
     AVVIO
Avanti Cristo
            HOME          Nell’antica Roma, il medico dell’Imperatore Nerone, Andromaco, inventò la
                         teriaca, potente contravveleno e specialità più famosa dell’antichità ottenuta
                         cuocendo la carne di vipera femmina depurata dalle scorie fino a renderla sfatta e
         Avanti Cristo   miscelandola, poi, nel mortaio con oppio, scilla (cardiotonico), molti altri
                         ingredienti e polvere di pan secco raggiungendo una consistenza adatta a farne
Dal I al X secolo d.C.
                         pasta per compresse, ovvero i famosi trosici di vipera.
Dall’XI al XIII secolo    Durante il periodo di Diocleziano, inoltre, si ha traccia di determinazioni di
                         tariffari dei medicamenti.
     XIV e XV secolo
           XVI secolo
  XVII e XVIII secolo
          XIX secolo
           XX secolo

     AVVIO
Dal I al X secolo d.C.
                         Nel I secolo d.C., poi, fu Dioscoride Anarzabeo con il suo “De Materia Medica”
            HOME         a dare un sistema alle più arcaiche e mitiche forme del sapere: mentre in Teofrasto
                         l’identificazione della specie è spesso impossibile per l’assenza della descrizione,
         Avanti Cristo   con Dioscoride (e le edizioni critiche successive) si può stendere un elenco di oltre
                         500 vegetali. Tuttavia, nell’opera vi è un certo collegamento con il mondo degli
Dal I al X secolo d.C.   dei della tradizione omerica pur non mancando la sperimentazione venuta
Dall’XI al XIII secolo   successivamente. Lo stesso ordine tenuto nella stesura dei cinque libri e la
                         precedenza data a talune piante non rientrano nella nostra logica. Nel primo si
     XIV e XV secolo     parla delle specie aromatiche e delle essenze da esse derivate, come l’iris (dello
           XVI secolo    stesso nome della messaggera degli dei) e l’alloro (simbolo di Apollo, dio del
                         sole) che infonde calore nei diaforetici e va assunto per via interna. Nel secondo
  XVII e XVIII secolo    libro sono gli animali ed i loro derivati a costituire la serie dei rimedi con
          XIX secolo     l’aggiunta di cose “acute e forti” come senape, cipolla ed aglio. Nel terzo si tratta
                         di molte radici e semi domestici di uso alimentare, nel quarto di ciò che resta delle
           XX secolo     erbe e delle radici. Nel quinto libro la vite, il vino e i metalli introducono un
                         discorso sui veleni, più ampiamente svolto nel sesto libro insieme alle sostanze in
     AVVIO               grado di opporvisi (ma dai filologi è ritenuto opera postuma).
Dal I al X secolo d.C.
                         La vera fortuna dell’opera inizia dopo la prima edizione veneziana in lingua greca
            HOME         del 1499; dal 1544, poi, inizia la lunghissima serie dei commentali del Mattioli
                         che illustrerà graficamente in modo sempre più accurato ogni specie. Tuttavia, il
         Avanti Cristo   De Materia Medica, pur contenendo anche indicazioni sull’impiego terapeutico
                         delle droghe allo stato di semplici ed anche di composti, non può essere
Dal I al X secolo d.C.   considerato una farmacopea.
Dall’XI al XIII secolo     Dello stesso secolo è anche Scribonio la cui opera “Compositiones
                         Medicamentorum” registra ben 242 medicamenti vegetali, 36 minerali e 27
     XIV e XV secolo     animali ma pur sempre non può essere considerata una farmacopea.
           XVI secolo     Successivamente, nel II secolo d.C., Galeno, nato a Pergamo, fu il riformatore e
                         teorizzatore della medicina creando un sistema destinato a durare per 15 secoli
  XVII e XVIII secolo    senza significative contestazioni. Egli abbandonò gli elementi mitici e ricorse ai
          XIX secolo     principi sperimentali quali basi delle sue ricerche, precorrendo il metodo della
                         scienza moderna, in particolare nel campo della fisiologia. La sua opera,
           XX secolo     originariamente scritta in greco, venne tradotta in arabo e in latino giungendo in
                         buona copia alla stamperia veneziana dei Giunta nel 1541. E’ suddivisa in
     AVVIO               sette
Dal I al X secolo d.C.
                          tomi (anatomia, fisiologia, patologia e clinica, chirurgia e terapia). Il “De
            HOME         simplicium medicamentorum temperamentis et facultatibus” contiene 475 specie
                         vegetali, frutto del suo peregrinare alla ricerca delle fonti dei medicamenti, come
         Avanti Cristo   la terra lemnia nell’isola omonima e il bitume giudaico in Palestina. La sua teoria
                         parte dagli assiomi ippocratici e dalla filosofia aristotelica: i quattro elementi
Dal I al X secolo d.C.   costitutivi dei corpi non sono primari ma generati dalle quattro qualità principali
Dall’XI al XIII secolo   tra loro variamente combinate. Fredda e secca è la terra, fredda e umida è l’acqua,
                         calda e umida è l’aria, caldo e secco è il fuoco. Dalla mescolanza degli elementi
     XIV e XV secolo     hanno origine nel corpo umano gli umori: dalla terra più l’aria la bile nera (o
           XVI secolo    atrabile), dalla terra più il fuoco la bile gialla, dall’acqua più l’aria la pituita,
                         dall’acqua più il fuoco il sangue. Il prevalere di un umore sugli altri fa parte della
  XVII e XVIII secolo    caratteristica di ogni uomo ma, quando per cause sconosciute si altera il primitivo
          XIX secolo     equilibrio, subentra lo stato morboso. Galeno, inoltre, insegnò a comporre la
                         teriaca, il potente contravveleno inventato da Andromaco.
           XX secolo      Giungendo al 470 d.C. rinveniamo Cassiodoro (ministro del re Ostrogoto
                         Teodorico e fondatore nel 540 di uno xenodochio in Calabria), che nella sua
     AVVIO               opera
Dal I al X secolo d.C.
                         “Istituzioni Divine” raccomandava insistentemente d’istruirsi nell’arte della
            HOME          preparazione dei medicinali: “Apprendete a distinguere ogni pianta e a mescolare
                          con cura ogni specie di droga. Se la lingua non vi è familiare, studiate il libro di
         Avanti Cristo    Dioscoride in cui si tratta estesamente delle piante medicinali descritte, peraltro,
                          con meravigliosa esattezza”.
Dal I al X secolo d.C.      Dal 600 in poi con il sorgere dei monasteri e l’incremento dell’attività di
Dall’XI al XIII secolo    assistenza medica rivolta agli ammalati i monaci, soprattutto Benedettini,
                          seguirono ampiamente i consigli di Cassiodoro e moltiplicarono le conoscenze e
     XIV e XV secolo      la produzione di erbe. Essi crearono, a tale scopo, veri e propri orti botanici dove
           XVI secolo     coltivavano erbe provenienti da ogni parte del mondo. In apposite domus
                          medicorum, poi, elaboravano composti sotto l’occhio vigile del monacus
  XVII e XVIII secolo     pigmantarius.
          XIX secolo     Cominciavano, intanto a sorgere, in una Europa con ampie zone avvolte nelle
                          tenebre, importanti organizzazioni sanitarie: nel meridione della nostra Penisola
           XX secolo      aveva preso corpo nel VI secolo una Scuola Salernitana che manteneva un
                          indirizzo ippocratico con poche influenze magico-astrologiche mentre più di
     AVVIO                un
Dal I al X secolo d.C.
                         secolo dopo nella Renania, dove l’imperatore Carlo Magno aveva insediato il suo
            HOME         potere esteso a tutto il Continente, sorgeva una organizzazione ispirata da
                         Sant’Ildegarda da Bingen. La Scuola Salernitana, in particolare, rappresentò
         Avanti Cristo   una cultura esclusiva radicata in una regione posta al centro del Mediterraneo e,
                         quindi, aperta ad ogni scambio tra Oriente e Occidente e rese l’Italia Meridionale
Dal I al X secolo d.C.   l’ambiente ideale per la nascita e il progresso della farmacia in forma autonoma
Dall’XI al XIII secolo   tanto necessaria alla specializzazione della farmacologia, da nessun medico dopo
                         Galeno ritenuta branca fondamentale per la medicina.
     XIV e XV secolo      La diffusione della sapiente opera e cultura araba in Occidente valse non solo a
           XVI secolo    conservare il sapere greco ma ad arricchirlo considerevolmente influenzando
                         anche la cultura dell’esistente realtà conventuale cristiana: si ampliò la
  XVII e XVIII secolo    conoscenza sia delle erbe, delle droghe e dei modi opportuni per combinarle sia
          XIX secolo     degli strumenti di laboratorio e delle tecniche di conservazione dei vari
                         medicamenti. In effetti, gli arabi volgarizzarono l’uso dell’alambicco (allora
           XX secolo     indispensabile per la preparazione di alcool, alcoolati, essenze e acque
                         aromatiche), degli apparecchi di filtraggio, dei vasi d’argento e d’oro per la
     AVVIO               conservazione dei medicamenti più
Dal I al X secolo d.C.
                         complessi nonché dei vasi di vetro o porcellana di Cina per la conservazione degli
            HOME         sciroppi; la materia medica vegetale, inoltre, si arricchisce della cassia, senna,
                         tamarindo, noce vomica, rabarbaro, seme santo, zucchero, canfora. Il chimico
         Avanti Cristo   Geber (715-815 d.C.) preparava l’acido nitrico nonché, per distillazione, quello
                         acetico e, ancora, gli si attribuisce la scoperta dell’alcool e la composizione
Dal I al X secolo d.C.   dell’acqua regia. Tutto ciò dà luogo al fiorire della polifarmacia, come si
Dall’XI al XIII secolo   riscontra dalle opere dei più famosi medici-farmacologi del tempo: Rasis (875-
                         923), autore di un Antidotario, e Mesue vissuto un secolo dopo.
     XIV e XV secolo      Nel IX secolo la Scuola Salernitana pubblica l’Antidotarium, la cui stesura
           XVI secolo    definitiva è opera di Nicolò Praepositus Salernitanus: un trattato di materia
                         medica, oltre che farmaceutica e terapeutica, contenente una raccolta di 139
  XVII e XVIII secolo    ricette di pratica ospitaliera quotidiana con l’adozione di pesi e misure di base per
          XIX secolo     tutti gli antidotari e le farmacopee seguenti (con una scala corrente dal grammo
                         alla libbra, attraverso lo scrupolo, la dramma, l’oncia) e con l’introduzione di
           XX secolo     nuovi medicamenti tra cui la spongia soporifera anestetica, il giusquiamo e la
                         mandragora.
     AVVIO
Dall’XI al XIII secolo
                         Intorno al 1080 si ha la prima stesura del manoscritto, pubblicato numerose volte
            HOME         in seguito, conosciuto come Circa instans, ovvero un commentario
                         all’Antidotario della Scuola Salernitana realizzato da un altro salernitano, Matteo
         Avanti Cristo   Plateario.
                         Diversi fenomeni indipendenti e verificatisi a distanza di tempo l’uno dall’altro,
Dal I al X secolo d.C.   poi, concorsero in modo determinante all’istituzione di veri e propri esercizi
Dall’XI al XIII secolo   professionali riconoscibili come precursori delle future farmacie.
                         Il primo è legato ai Concilio di Reims del 1131 ed al Concilio del Laterano del
     XIV e XV secolo     1180 che interdirono ai monaci, per motivi esclusivamente religiosi, l’esercizio
           XVI secolo    della medicina e della farmacia. Tali provvedimenti, intuitivamente, aprirono
                         ancor più la strada ai laici che, nel giro di un secolo, si impadronirono di tutte le
  XVII e XVIII secolo    conoscenze mediche e farmacologiche.
          XIX secolo      Un altro fenomeno riguarda l’apertura di molti ospedali, dapprima legati ai
                         monasteri e poi anche laici, che richiedevano l’istituzione di vere e proprie
           XX secolo     farmacie con un ipotecario medico-farmacista.
                          Al tempo delle crociate, poi, il mondo occidentale conobbe le importanti droghe
     AVVIO               di origine orientale che avevano contribuito allo sviluppo delle civiltà
                         cinese,
Dall’XI al XIII secolo
                         persiana, mesopotamica ed egizia e questo non solo per ciò che riguarda i
            HOME         medicamenti. Lo zucchero, la canfora, l’aloe, l’oppio ebbero un’importanza
                         fondamentale, ma i coloranti, le essenze come muschio e ambra aprirono la strada
         Avanti Cristo   a nuovi impieghi ed a nuove specializzazioni. Necessitavano, soprattutto,
                         sufficienti conoscenze per trattare sostanze dotate di notevole valenza terapeutica,
Dal I al X secolo d.C.   se impiegate alla giusta dose; contrariamente gli effetti tossici avrebbero potuto
Dall’XI al XIII secolo   dare risultati letali.
                          Quest’ultimo fenomeno fu compreso dal genio di Federico II di Svevia,
     XIV e XV secolo     Imperatore di Germania e Re di Sicilia dal 1212 al 1250, grande statista ed uomo
           XVI secolo    di cultura, (alla cui Corte raffinata appartenevano numerosi uomini di superiore
                         levatura e in cui incominciava a farsi strada l’orientamento a migliorare per tutti la
  XVII e XVIII secolo    qualità della vita) che con rigidi provvedimenti amministrativi regolò con estrema
          XIX secolo     precisione l’esercizio professionale della medicina e della farmacia. Federico II
                         promulgò le Costitutiones a Melfi nel 1240, punto di partenza per la realizzazione
           XX secolo     di un vero e proprio servizio farmaceutico, con le quali (Titoli 46 e
                         47) vietò al medico di fare lo speziale, istituì il ruolo del farmacista, stabilì
     AVVIO               le
Dall’XI al XIII secolo
                         regole per l’esercizio della farmacia tra cui la proibizione di vendita delle sostanze
            HOME         velenose, conferì al medico la possibilità di denunziare lo speziale per ogni
                         inadempienza o inesattezza nella preparazione dei medicamenti e nell’esercizio
         Avanti Cristo   della sua professione, fissò il controllo del numero degli esercizi degli speziali in
                         rapporto al numero di abitanti ed al loro stanziamento, l’ubicazione ed il controllo
Dal I al X secolo d.C.   delle staciones per l’allestimento e la distribuzione dei farmaci, introdusse la
Dall’XI al XIII secolo   tariffa dei medicinali, obbligò medici e speziali ad un preciso giuramento con il
                         quale si sanciva il controllo dell’attività professionale da parte dello Stato
     XIV e XV secolo     attraverso due ispettori nominati dall’Imperatore.
           XVI secolo     Agli elementi autoctoni greco-latini ed arabi, dunque, se ne erano aggiunti
                         importanti altri di provenienza germanica con la calata della dinastia Sveva su
  XVII e XVIII secolo    Palermo e la presa di potere del Regno di Sicilia.
          XIX secolo      Nel 1200 di ipoteche ne esistevano, nei centri maggiori, anche una ogni mille
                         abitanti circa e non sarebbe stato possibile, pertanto, farle sostentare con i soli
           XX secolo     medicamenti che, quando superavano un certo costo, erano privilegio delle
                         persone abbienti che avessero già soddisfatto i bisogni alimentari. Esse,
     AVVIO               pertanto,
Dall’XI al XIII secolo
                         erano veri e propri empori ed i farmacisti facevano di tutto: clisterizzavano,
            HOME         imbalsamavano, sofisticavano droghe, vendevano medicamenti, ma anche frutta,
                         carni e dolci. Nonostante ciò l’apoteca del farmacista non era umile e dimessa,
         Avanti Cristo   come un qualsiasi negozio di alimentari dell’epoca, bensì era sovente dotata di
                         ricche insegne e di un nome affascinante, erano adorne di artistici arredi in legno
Dal I al X secolo d.C.   pregiato, preziosi vasi e strumenti (grandi mortai, storte, fornelli, bilance,
Dall’XI al XIII secolo   alambicchi) e possedevano biblioteche, anche imponenti e non di rado
                         preziose, che costituivano, tra l’altro, un’attrattiva per gli studiosi. A quel tempo,
     XIV e XV secolo     ricorda il Momigliano, Dante Alighieri frequentava assiduamente a Firenze la
           XVI secolo    “Farmacia del Diamante” e si iscrisse alla Corporazione degli Speziali non solo
                         per motivi politici ma anche per poter godere delle biblioteche delle farmacie
  XVII e XVIII secolo    dove trovava libri rarissimi e manoscritti da consultare. Anche Giotto e Botticelli,
          XIX secolo     come è testimoniato dai documenti riportati, si immatricolarono all’Arte dei
                         Medici e degli Speziali a Firenze verosimilmente anche per ricavarne la tecnica
           XX secolo     dei colori. Sul famoso Campanile di questa città, attribuito a Giotto, si trova un
                         suo bassorilievo plastico del 1334 raffigurante uno speziale che in un rudimentale
     AVVIO               laboratorio, tra vasi di unguenti e droghe, esamina le urine dei pazienti.
Dall’XI al XIII secolo
                          Si tratta, come osserva Carlo Giulio Argan, di un omaggio reso da Giotto all’arte
            HOME         che lo comprendeva fra i suoi soci.
                         In molti comuni del nord Italia vi era una certa distribuzione di compiti tra i poteri
         Avanti Cristo   costituiti dal Consiglio degli anziani, il Podestà, le Magistrature e la Federazione
                         delle Arti e Mestieri. Non erano infrequenti le sovrapposizioni ed i conflitti di
Dal I al X secolo d.C.   potere, ma in genere quest’ultimo organismo, solitamente denominato Mercanzia
Dall’XI al XIII secolo   o Collegio dei Mercanti, governava l’economia cittadina. In essa confluivano le
                         forze imprenditoriali e del lavoro libero, mentre i colleghi professionali più alti si
     XIV e XV secolo     autogovernavano separatamente (medici, notai, giudici, ecc.). Nei primi tempi gli
           XVI secolo    Statuti o leggi della Mercanzia non facevano distinzione tra le varie categorie
                         assoggettate; quelle più rappresentate davano più spesso luogo ad interventi e
  XVII e XVIII secolo    quelle economicamente più forti occupavano le cariche consolari maggiori. In
          XIX secolo     questa ottica, le prime regole per gli speziali emesse dalla Mercanzia sono poche:
                         riguardavano l’obbligo di buona fabbricazione delle candele di cera e di genuinità
           XX secolo     delle spezie di importazione (pepe, zafferano, noce moscata, tutte
                         molto care e necessarie per insaporire e conservare le carni). Per tutti valeva
     AVVIO               la
Dall’XI al XIII secolo
                          raccomandazione di portare le proprie cause davanti ai Consoli Grandi nonché di
            HOME         usare sempre pesi e misure esatti. Quando gli aderenti ad un gruppo
                         sufficientemente uniforme raggiungevano all’interno della federazione una
         Avanti Cristo   considerevole consistenza, si organizzavano per acquistare una certa
                         indipendenza, ottenere l’approvazione degli Statuti dalla suprema autorità dello
Dal I al X secolo d.C.   Stato con il placet dei Consoli Grandi e delle autorità comunali, nominare i propri
Dall’XI al XIII secolo   rappresentanti e darsi regole per evitare ogni concorrenza ed attrito fra i soci.
                            A metà del 1200 fanno così la comparsa gli Statuti dell’Arte degli Speziali
     XIV e XV secolo     italiani, di cui i più antichi e prestigiosi sono il Capitolare degli Speziali di
           XVI secolo    Venezia del 1258 (emanato dal Doge Zen), lo Statuto dell’Ars Medicorum et
                         Spetiarorum di Firenze del 1266, gli Statuti di Siena del 1356 ed il Capitolare
  XVII e XVIII secolo    del Nobile e salutifero Collegio degli Aromatari di Palermo del 1407, in cui
          XIX secolo     viene sancito l’obbligo del giuramento per l’esercizio della professione, si impone
                         l’obbligo di osservanza di un Codice Ufficiale dei medicamenti, si fa divieto di
           XX secolo     esercitare l’Arte medica, si vieta la consegna di medicamenti agli ammalati senza
                         licenza di medico autorizzato, si vieta di dare al paziente medicamenti diversi o
     AVVIO               di diverso
Dall’XI al XIII secolo
                         dosaggio rispetto a quanto indicato nella ricetta del medico, si prevede la visita
            HOME         periodica alle spezierie da parte di una commissione mista composta da medici e
                         speziali, si vieta di dare percentuali al medico in cambio di ottenute prescrizioni.
         Avanti Cristo   Ciò nonostante, non pochi medici continuarono a gestire spezierie attraverso
                         prestanome: l’impiego di capitale in questo settore risultava particolarmente
Dal I al X secolo d.C.   redditizio in quanto le spezierie, pur essendo in continuo aumento
Dall’XI al XIII secolo   numerico, trattavano una gran quantità di merci di uso domestico alimentare e
                         materie prime per gli artigiani (colori, biacche, metalli lavorati, ecc.). Il solenne
     XIV e XV secolo     giuramento preteso da ognuno che entrasse nell’Arte era denso di severità, in
           XVI secolo    merito all’osservanza degli Statuti, ma probabilmente l’attività soggetta ad
                         autentico controllo era soltanto quella relativa alla preparazione dei medicamenti.
  XVII e XVIII secolo    A Firenze, in particolare, gli Speziali assunsero una posizione di primo piano fin
          XIX secolo     dalla fondazione della corporazione. E’ facile intuirne la motivazione politica
                         ancorché economica: pur essendo istituzioni di classe, le Arti dovevano infatti
           XX secolo     combattere direttamente contro la feudalità delle campagne nella logica di quella
                         contrapposizione guelfo-ghibellina così cruda e violenta come Dante ci ha narrato.
     AVVIO
Dall’XI al XIII secolo
                          I sei Consoli eletti in seno alla corporazione semestralmente con parità di diritto
            HOME         fra le tre sezioni (medici, speziali, merciai) a loro volta eleggevano a Camerlengo
                         (cassiere) e Notaio due bonos viros di fede guelfa come loro e, inoltre, dodici
         Avanti Cristo   Consiglieri in grado di aiutarli a far rispettare la loro suprema autorità. I loro
                         giudizi potevano aver luogo anche nel Palazzo Comunale, a dimostrazione che il
Dal I al X secolo d.C.   loro potere per le cose riferite all’Arte era equiparabile a quello dei Reggitori della
Dall’XI al XIII secolo   Città. Nessuno doveva opporsi alle loro sentenze e l’associato reo di gravi
                         mancanze poteva anche essere incarcerato. Perché ognuno avesse un ruolo e si
     XIV e XV secolo     sentisse compartecipe, una quantità di funzioni erano affidate a piccoli gruppi,
           XVI secolo    assimilabili a commissioni: gli statutari (revisori delle norme), i cercatori (di
                         inadempienze), i taratori (di bilance), i garbellatori (setacciatori). L’ingresso
  XVII e XVIII secolo    nell’Arte costava 4 fiorini d’oro e, tra i vari privilegi, assicurava anche un
          XIX secolo     soccorso in caso di necessità nonché la presenza di… almeno 18 soci al funerale.
                           Non essendosi mai verificata, comunque, una vicenda identica nelle tante città
           XX secolo     italiane non è possibile delineare un quadro generale di una ideale corporazione
                         ma solo fissarne i principali cardini comuni a tutte.
     AVVIO
XIV e XV secolo
                         Nel 1300 nell’apoteca certamente si producevano e si vendevano anche candele di
            HOME         cera vergine che erano allora l’unico tipo ammesso dal rituale cattolico e durante
                         le veglie funebri. La privativa della cera vergine era stata concessa alla categoria
         Avanti Cristo   perché composta da uomini selezionati e di buon affidamento e la grande
                         influenza della Chiesa, attenta ai bisogni della gente, si può interpretare come un
Dal I al X secolo d.C.   aiuto alla capillare distribuzione dei negozi della salute. Ma oltre alle candele di
Dall’XI al XIII secolo   cera vi erano anche quelle di sego che erano più economiche ma avevano pessimo
                         odore producevano fumo; esistevano, inoltre, anche candele di cera fuori e di sego
     XIV e XV secolo     dentro, ma era illegale venderle per candele di cera. Nell’apoteca, infine, si
           XVI secolo    vendevano giocattoli, libri ed anche ex-voto in cera naturale o colorata raffiguranti
                         le parti del corpo malate (un piede, una gamba, una mano) da utilizzare nel caso in
  XVII e XVIII secolo    cui la cura prescritta non avesse funzionato e si desiderava provare a chiedere una
          XIX secolo     grazia. Nell’epoca comunale la farmacia diventa il luogo preferito in cui le
                         persone colte della città si riuniscono assiduamente per passare in rassegna le
           XX secolo     questioni più importanti del momento, da quelle scientifiche a quelle politiche ed
                         artistiche. Nel 1583 la celebre Accademia della Crusca vide la luce nella Farmacia
     AVVIO               Lasca in Firenze.
XIV e XV secolo
                          Anche Leonardo Da Vinci frequentò la farmacia dove, dalla conversazione con
            HOME         medici e farmacisti, trasse materia di riflessione per i suoi bellissimi studi di
                         anatomia. Questo suo interesse per le questioni di medicina e farmacia ci è
         Avanti Cristo   attestato da alcune ricette e da una filastrocca in versi scoperta nel Codice
                         Atlantico in cui Leonardo con molta arguzia consiglia, fra l’altro, di stare lontano
Dal I al X secolo d.C.   dalle medicine indicando linee di prevenzione sanitaria.
Dall’XI al XIII secolo    Nel 1429 il Papa Martino V, con Bolla dell’8 marzo, riconoscendo l’importanza
                         della classe degli speziali, volle che l’Università romana assumesse il titolo di
     XIV e XV secolo     Nobile Collegio. Tale istituto per i farmacisti acquistò nei secoli notevole rilievo:
           XVI secolo    infatti, oltre il servizio farmaceutico, furono loro affidati compiti di sorveglianza
                         igienica dei negozi alimentari e delle fabbriche della città di Roma. Dai testi dello
  XVII e XVIII secolo    Statuto emergeva che da Martino V a Pio XII furono conferiti i seguenti compiti:
          XIX secolo     funzioni didattiche; funzioni accademiche per il conferimento delle matricole e
                         per il libero esercizio della professione; funzioni riguardanti l’etica professionale;
           XX secolo     potestà amministrativa riguardante: apertura delle farmacie, riscossione di tasse ed
                         imposte inerenti la professione.
     AVVIO
XIV e XV secolo
                          Nel 1471 l’Antidotario del IX secolo della Scuola Salernitana viene stampato a
            HOME         Venezia e reso obbligatorio per gli speziali d’Italia più del Ricettario Fiorentino.
                         Viene, inoltre, pubblicato il Compendium Aromatorium di Saladino d’Ascoli
         Avanti Cristo   che, diviso in 7 particulae ed in forma di domanda e risposta costituisce il miglior
                         riferimento per gli allievi in attesa di essere esaminati e ne scaturisce anche il
Dal I al X secolo d.C.   ritratto ideale dello speziale dell’epoca, con qualità morali e materiali tali da porlo
Dall’XI al XIII secolo   come esempio al professionista attuale.
                            Nel 1480 si introdussero a Venezia gli esami per l’esercizio dell’arte
     XIV e XV secolo     farmaceutica presso Scuole degli speziali la cui arte, come quella medica, era
           XVI secolo    considerata profana avendo finalità economiche distinguendosi, unitamente ad
                         altre, da quelle spirituali, ovvero confraternite di pietà.
  XVII e XVIII secolo      Al 1498 risale la prima edizione del Ricettario Fiorentino pubblicato per la
          XIX secolo     Compagnia del Drago e composto dal Famosissimo Collegio degli eximii doctori
                         della arte et medicina della inclita ciptà di Firenze, ad instantia delli Signori
           XX secolo     Consoli della Università degli speziali e per utilità comune et publica, la quale
                         più è degna della privata. A dimostrazione della ufficialità del Ricettario, in
     AVVIO               ultima
XIV e XV secolo
                         pagina è riportatoli sigillo dell’Università de li Spetiali raffigurante la Madonna
            HOME         che stringe al seno il Bambino Gesù con sotto, in un quadretto più piccolo, un
                         drago alato e, in fondo, le lettere A.M.A.. L’ufficialità del Ricettario è resa più
         Avanti Cristo   evidente poiché alla obbligatorietà imposta dallo Stato si unisce la volontà dei
                         soggetti ai quali era rivolta. La prima novità dell’opera è l’uso della lingua
Dal I al X secolo d.C.   volgare, ma in una forma già definita e corretta, non facilmente riscontrabile
Dall’XI al XIII secolo   neanche un secolo dopo; la chiarezza è un altro pregio. Il Ricettario consentiva a
                         medici e speziali di evitare errori, sempre che quanto prescritto fosse eseguito con
     XIV e XV secolo     “fede, amore, studio e diligenza, conseguendone presso Dio premio e grande
           XVI secolo    retribuzione”. Nel Proemio sono riportati i motivi che spinsero le Autorità
                         fiorentine a promuovere tale pubblicazione e gli scopi che si ripromettevano con
  XVII e XVIII secolo    tale atto: “I dottori dell’arte e di medicina del famosissimo Collegio Fiorentino,
          XIX secolo     considerando in quanti pericoli gli infermi incorressero, e quanti errori nella città e
                         nel contrado si commettevano, per la diversità dei ricettari esistenti, onde molta
           XX secolo     infamia ne conseguiva ai medici, col potere conferito ed essendosi riuniti
                         ritennero necessario comporre un nuovo ricettario, secondo il quale gli
     AVVIO               Spetiali non
XIV e XV secolo
                         solamente della città, ma di tutto il contrado potessero disporre di una eguale
            HOME         preparazione, scelta, composizione e conservazione da osservare”.
                          Il Ricettario Fiorentino a buon diritto è considerato la prima farmacopea del
         Avanti Cristo   mondo, rispondendo agli specifici requisiti richiesti, ovvero, secondo la recente
                         definizione dello studioso spagnolo Suné: codice medico con carattere di
Dal I al X secolo d.C.   obbligatorietà presso l’esercizio farmaceutico; elenco di medicamenti analizzati
Dall’XI al XIII secolo   nei componenti e durante la preparazione con insieme di regole generali utili
                         al loro riconoscimento. Le farmacopee, dunque, sono dettate dalla necessità di
     XIV e XV secolo     avere univoco indirizzo in merito alla reale applicazione delle norme e delle
           XVI secolo    formule nella pratica farmaceutica. Nel Quattrocento, dunque, la professione
                         farmaceutica, che era sempre oppressa dai medici (sottoposta alle loro critiche
  XVII e XVIII secolo    durissime di impreparazione, di frodi, di adulterazioni) e che doveva far fronte
          XIX secolo     alla concorrenza di ciarlatani, ebbe nelle Farmacopee un proprio codice che la
                         impegnava come servizio a tutela dei malati.
           XX secolo      La prima edizione del Ricettario Fiorentino è rarissima: due copie, complete
                         di tutte le 88 pagine, sono conservate presso la Biblioteca Apostolica Romana
     AVVIO               e
XIV e XV secolo
                         presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; un’altra copia si trova presso il
            HOME         British Museum. A questa prima edizione , ancora legata alla tradizione araba, ne
                         seguirono numerosissime altre fino al 1789; l’evoluzione storica dei Ricettari
         Avanti Cristo   Fiorentini dimostra quanto grande fosse a Firenze lo spirito riformatore nelle
                         scienze mediche e farmaceutiche, anche nei periodi più duri della Signoria che,
Dal I al X secolo d.C.   dal canto suo, per queste Scienze non pose mai confini né, come è stato scritto,
Dall’XI al XIII secolo   “tarpò le ali ad ogni libero volo”.

     XIV e XV secolo
           XVI secolo
  XVII e XVIII secolo
          XIX secolo
           XX secolo

     AVVIO
XVI secolo
                          Nel 1500, come nel 1400, fioriscono numerosi ricettari come la Concordia del
            HOME         1511 o antidotari privati coevi di grande successo e diffusione nella pianura
                         Padana ed in tutta Europa, come il Luminare Maius di Manlio del Bosco di
         Avanti Cristo   Alessandria, il Thesaurus Aromatariorum dello speziale bergamasco Paolo
                         Suardo e il LumenApotecariorum di Quirico de Augustis da Tortona.
Dal I al X secolo d.C.    Queste opere sono realizzate come l’Antidotario di Niccolò e non sono
Dall’XI al XIII secolo   considerabili farmacopee.
                         Nel 1500 dagli inventari delle apoteche più fornite si rileva la presenza di 300-500
     XIV e XV secolo     voci di semplici e composti, talora era presente anche il rabarbaro, una delle
           XVI secolo    sostanze più care importata dalla Cina, spesso vi era la biblioteca che, in taluni
                         casi, raggiungeva la ragguardevole quantità, per quel tempo, di 300-400 volumi.
  XVII e XVIII secolo    Spezierie così ben fornite ed al passo con la scienza del tempo vendevano,
          XIX secolo     tuttavia, candele, grandi quantità di pece per i navaroli e di fieno greco; la
                         presenza, inoltre, di padelle per li coriandoli e di tegghie per marzapane attestano
           XX secolo     la specializzazione in confetti e dolci.
                            Nel 1548 vede la luce la prima edizione del Regimen Sanitatis, il frutto
     AVVIO               collettivo
XVI secolo
                         più noto della Scuola Salernitana (ristampato in epoche successive almeno          300
            HOME           volte sempre con nuove aggiunte): una raccolta di precetti e massime
                         cheinsegnano a conservare la salute adottando una opportuna regola alimentare e
         Avanti Cristo   comportamentale senza bisogno di ricorrere a sortilegi ed amuleti.
                           In Italia solo nel 1553 all’Università di Padova venne istituita una
Dal I al X secolo d.C.   cattedra (Lectura simplicium) che conferiva il Diploma di Speziale
Dall’XI al XIII secolo     Molto simile alla precedente è la seconda edizione, del 1550, del Ricettario
                         Fiorentino, irreperibile nella stampa originale ma della quale esistono ristampe
     XIV e XV secolo     postume (di cui una, unica nella storia dei Ricettari fiorentini, tradotta in latino –
           XVI secolo    ex Italico sermone Latini facti – da Carulus Clusius e pubblicata ad Anversa nel
                         1561 con il titolo Antidotarium sive de exacta componendorum miscendorum
  XVII e XVIII secolo    medicamentorum ratione libri tres abbreviato in Antidotarium Florentinum)
          XIX secolo     dopo la prefazione rivolta ai Consoli dell’Arte, si divide in tre capitoli o parti. La
                         prima comprende un elenco di semplici in ordine alfabetico presentando, così,
           XX secolo     almeno in riassunto la propria materia medica. Di seguito fa il ritratto del bono
                         spetiale sia dal punto morale che da quello delle sue cognizioni, non mancando di
     AVVIO
XVI secolo
                           descrivere l’apoteca ideale per svolgere la professione. Una ventina di pagine
            HOME         sono dedicate alle spiegazioni in tema di provvedere, assaggiare, preparare le
                         droghe. La seconda parte comprende istruzioni tecniche relative alle varie forme
         Avanti Cristo   farmaceutiche e tutti i composti: gli elettuari, insieme di droghe elette,
                         contravveleni tipo teriaca o ricostituenti favolosi come la confezione ai testicoli di
Dal I al X secolo d.C.   volpe, spesso impastati con miele mentre in altri casi erano allo stato di polvere
Dall’XI al XIII secolo   (elettuario zuccherino per Re e Prelati);                 i looch o sciroppi, con
                         denominazioni
     XIV e XV secolo     propagandistiche (looch sanum et expertum); trosici, specie di compresse ottenute
           XVI secolo    per impasto ed essiccazione, introducono le pillole ricavabili estemporaneamente
                         da una massa semisolida per divisione e spolveratura; i colliri ed i molti unguenti
  XVII e XVIII secolo    ed empiastri, oli semplici e composti. Nell’ultima parte vi sono le tabelle dei pesi
          XIX secolo     e delle misure, quella delle sostituzioni possibili se vengono a mancare alcune
                         speci, l’indice per materia e l’errata corrige.
           XX secolo        Nel 1567 viene pubblicata una edizione molto innovativa del Ricettario
                         Fiorentino: sufficientemente corretta e compilata non più dal Collegio dei medici
     AVVIO               ma da una Commissione composta da dodici persone nominate dalle Altezze
XVI secolo
                         Serenissime il Duca ed il Principe di Firenze e di Siena che approvarono il
            HOME         Ricettario, su richiesta della Commissione stessa, rendendolo comune non solo a
                         tutte le spezierie dello Stato ma anche a tutte quelle che lo desiderassero.
         Avanti Cristo      Risale al 1576 la prima ufficiale Lista rerum Petendarum (medicamenti
                         obbligatori) frutto di un accordo stipulato fra il Collegio dei Medici ed il Collegio
Dal I al X secolo d.C.   degli Aromatari di Roma.
Dall’XI al XIII secolo    Verso la fine del XVI secolo alcuni apotecari intraprendenti si arricchirono con
                         l’esportazione di manufatti nelle contigue regioni. Il commercio più remunerativo
     XIV e XV secolo     era sempre quello delle candele votive; le apoteche più importanti avevano
           XVI secolo    magazzini con diverse tonnellate di cera vergine. A quel tempo diversi speziali
                         triplicarono addirittura il loro capitale di esercizio.
  XVII e XVIII secolo
          XIX secolo
           XX secolo

     AVVIO
XVII e XVIII secolo
                          Nel corso del 1630 il flagello nero della peste si abbatté sugli apotecari del Nord
            HOME         Italia in particolare.
                          L’epidemia, rapidamente diffusasi per contagio anche a causa delle numerose
         Avanti Cristo   funzioni propiziatorie in luoghi di culto o pubblici affollati di gente, vuotò di ogni
                         merce le “botteghe”.
Dal I al X secolo d.C.   In breve tempo si dovette constatare l’impossibilità di rifornimenti di medicamenti
Dall’XI al XIII secolo   nonché la scomparsa di molti speziali aggrediti dal male cui erano particolarmente
                         esposti. Alla fine di quel terribile anno gli speziali erano in molti luoghi quasi
     XIV e XV secolo     estinti, taluni erano sull’orlo del fallimento avendo fornito a credito i lazzaretti (e
           XVI secolo    riscuotendo, poi, molti anni dopo, in qualche caso non isolato anche dopo oltre un
                         decennio).
  XVII e XVIII secolo    Nel corso di questo secolo, inoltre, cresce il numero di aggregazioni professionali;
          XIX secolo     in diversi casi cominciano ad essere imposti alla categoria degli speziali Statuti in
                         base ai quali si dovevano accettare le ispezioni del Collegio dei Medici, perdendo
           XX secolo     così parte dell’autonomia.
                         Nel 1650, inoltre, compare la prima regolare Tassa dei Medicinali.
     AVVIO
XVII e XVIII secolo
                          Nel 1670, è stampata una nuova edizione del Ricettario Fiorentino, dedicata
            HOME         al Granduca Cosimo III, di nuova concezione, molto più ordinata, corretta
                         e
         Avanti Cristo      semplice. Vi vengono descritti nuovi medicamenti di origine americana
                         (macioacan o rabarbaro bianco, scarappa o giarappo, sassafras), ma comprende
Dal I al X secolo d.C.   anche alcune particolari ricette di rimedi come gli Oli del Granduca, la polvere
Dall’XI al XIII secolo   antiepilettica della Granduchessa; erano descritti, inoltre, il modo di stillare
                         l’acqua (con la relativa figura del fornello e del suo refrigerante) e il fornello a
     XIV e XV secolo     bagno maria o stufa umida.
           XVI secolo     Nel 1744 la Lista rerum Petendarum (medicamenti obbligatori) stipulata fra il
                         Collegio dei Medici ed il Collegio degli Aromatari di Roma che raggiunge il
  XVII e XVIII secolo    ragguardevole numero di 99 specialità suddivise in 12 categorie: Simplicia, aquae,
          XIX secolo     conservae, cerata, electuaria, olea, pillulae, syrupi, trochisci, species, unguenta,
                         spagyricas (tra gli spagyrica, anticamera dei moderni prodotti chimici, ritroviamo
           XX secolo     il Mercurius Dulcis, il Sal Tartari Fixus, lo Spiritus Salis Ammoniaci; non manca
                         il Corpus Cervi e, tra gli elettuari, la Therriaca Romae Confectae).
     AVVIO               Nel 1789 compare l’ultima edizione del Ricettario Fiorentino, compilata per
XVII e XVIII secolo
                              ordine del Granduca Pietro Leopoldo. Essa è veramente innovativa in
            HOME         conseguenza dei nuovi sistemi di classificazione e nomenclatura chimica ed apre
                         la serie delle farmacopee moderne dell’Ottocento ispirandosi non più ai vecchi
         Avanti Cristo   testi bensì ai moderni esempi illustri di altri Paesi (Francia, Inghilterra e
                         Germania) che, nel frattempo, avevano già proprie Farmacopee ufficiali. Questa
Dal I al X secolo d.C.   edizione, inoltre, è rinnovata anche nella presentazione: i medicamenti non
Dall’XI al XIII secolo   vengono più suddivisi per classi ma semplicemente per ordine alfabetico.

     XIV e XV secolo
           XVI secolo
  XVII e XVIII secolo
          XIX secolo
           XX secolo

     AVVIO
XIX secolo
                          Nel XIX secolo, inizia l’industrializzazione dei medicinali con l’insediamento
            HOME         nei Paesi industrializzati delle officine che producono i medicinali che le nuove
                         scoperte mettono a disposizione e che non sono più realizzabili in farmacia o nel
         Avanti Cristo   laboratorio ad essa annesso. In effetti le prime specialità nacquero fabbricate da
                         colleghi che avevano lasciato il banco per metter su un laboratorio farmaceutico.
Dal I al X secolo d.C.   Al nascere del Regno d’Italia l’industria chimica italiana era ancora agli albori o
Dall’XI al XIII secolo   quasi inesistente, a differenza di quanto avveniva in altri Stati d’Europa che
                         avevano, però, da tempo acquistato la loro unità (la Germania e la Svizzera,
     XIV e XV secolo     soprattutto, che erano già all’avanguardia nell’industria chimica, sicché questa
           XVI secolo    poté fare agevolmente da madrina alla nuova industria chimico-farmaceutica). Nel
                         1870 erano già fiorenti in questi Paesi la Meister Lucius, laBayer, la Merk, la
  XVII e XVIII secolo    Boehringer, la Ciba. Ma in Italia, come in Francia d’altronde, i primi laboratori
          XIX secolo     farmaceutici in grado di preparare i nuovi medicinali, anche in quantità
                         importanti, nacquero con scarso o nullo supporto finanziario dalla Farmacia e,
           XX secolo     quindi, ad opera di farmacisti che, sensibili ai progressi della terapia, erano
                         desiderosi di realizzare i nuovi medicamenti che via via venivano scoperti o
     AVVIO               sintetizzati.
XIX secolo
                          Nel 1853 il generale Lamarmora costituì il ruolo dei Farmacisti Militari che
            HOME         assunsero la direzione e la gestione del disimpegno farmaceutico presso le
                         farmacie di alcuni ospedali militari. Contemporaneamente a Torino fu costituito il
         Avanti Cristo   deposito di farmacia militare fornito di un laboratorio chimico-farmaceutico
                         incaricato di effettuare preparazioniper il Servizio Sanitario Militare, inglobando
Dal I al X secolo d.C.   anche il Laboratorio del Chinino con sede nei dintorni. Nel 1884 il Laboratorio
Dall’XI al XIII secolo   militare assunse la denominazione di Farmacia Centrale Militare e nel 1923 di
                         Istituto Chimico Farmaceutico Militare il quale, successivamente, fu trasferito a
     XIV e XV secolo     Firenze nel 1931 e ristrutturato dopo la seconda Guerra Mondiale; nel 1978
           XVI secolo    assumerà la denominazione attuale di Stabilimento Chimico-farmaceutico
                         Militare. Esso vanta come peculiarità la produzione di prodotti non reperibili in
  XVII e XVIII secolo    commercio, i cosiddetti “farmaci orfani”, come ad esempio il chinino in fiale,
          XIX secolo     presente in tutte le farmacie militari e richiesto da diversi enti pubblici.
                          Dal 1861, anno della nascita del Regno d’Italia, fino al 1892, il ruolo della
           XX secolo     Farmacopea Ufficiale viene esercitato dalla Farmacopea per gli Stati Sardi dal
                         1861 al 1870 e, successivamente dal Codice Farmaceutico Romano edizione
     AVVIO
XIX secolo
                         1868, ordinato ed approvato da Papa Pio IX, che era ufficiale nei territori dello
            HOME         Stato Pontificio e che era molto più completo e di maggiore rigore scientifico
                         rispetto ad altre.
         Avanti Cristo     Il Codice Romano era un vero trattato teorico-pratico molto moderno diviso in
                         due parti: nella prima (farmacologia) erano descritti i semplici di cui si
Dal I al X secolo d.C.   riportavano i caratteri chimico-fisici e botanici, l’origine, la composizione chimica
Dall’XI al XIII secolo   ed una descrizione sommaria dell’azione e dell’uso nonché di una descrizione
                         delle droghe vegetali completata da 126 belle tavole botaniche che illustrano con
     XIV e XV secolo     disegni le singole piante; nella seconda parte (chimico-farmaceutica) erano
           XVI secolo    riportati i composti chimici dei quali si forniva una dettagliata descrizione dei
                         caratteri e del processo di preparazione, completata con illustrazioni raffiguranti le
  XVII e XVIII secolo    apparecchiature necessarie e con una spiegazione logica delle reazioni, delle
          XIX secolo     proprietà fisico-chimiche, delle avvertenze relative ad una eventuale
                         purificazione, delle incompatibilità, dell’azione e dell’uso, con indicazione anche
           XX secolo     delle dosi.
                         Ma oltre a queste due, molte altre Farmacopee esistevano nel territorio italiano
     AVVIO               e le più importanti erano la Farmacopea per gli Stati Estensi (ordinata dal
                         duca
XIX secolo
                          Francesco IV d’Austria-Este ed approvata dal Ministro di Pubblica Economia ed
            HOME         Istruzione a Modena nel 1839), il Codice per gli Stati Parmensi (approvato dal
                         Consiglio del Protomedicato ed adottato con decreto ducale nel 1858), il Codice
         Avanti Cristo   Farmaceutico Napoletano (compilato a cura del Collegio di Farmacia
                         Napoletano presieduto dal Signor Decano Gaetano Angioni e pubblicato a Napoli
Dal I al X secolo d.C.   a seguito di approvazione, sotto gli auspici della Commissione Protomedicale, da
Dall’XI al XIII secolo   parte del Ministro di Stato per gli Affari Interni nel 1845).
                          La Commissione, incaricata della compilazione della prima Farmacopea unitaria,
     XIV e XV secolo     incontrò non poche difficoltà per trarre, dalle preesistenti, il materiale utile per
           XVI secolo    armonizzare in tutto il territorio, dal Piemonte alla Sicilia, le modalità di
                         preparazione e di dispensazione dei medicamenti e per comporre le non poche
  XVII e XVIII secolo    differenze presenti e derivanti da usi e tradizioni locali.
          XIX secolo      Dopo l’ingresso a Porta Pia nel 1870 il Nobile Collegio di Roma, privato dei suoi
                         privilegi, fu trasformato in associazione scientifico-culturale entrando nel novero
           XX secolo     delle opere pubbliche di beneficenza. A fine 1800 a livello di industria
                         farmaceutica nel Nord primeggiavano G.B. Schiapparelli a Torino, Carlo Erba
     AVVIO
XIX secolo
                          e Zambeletti a Milano, ove mosse i primi passi anche la Lepetit & Dolfuss.
            HOME         Anche a Firenze i farmacisti nelle officine delle loro farmacie prima e nei
                         Laboratori industriali poi dettero vita all’industria farmaceutica fiorentina. Tra
         Avanti Cristo   questi, oltre a Piero Malesi, farmacista, nella sua farmacia-drogheria a Borgo S.S.
                         Apostoli, anche i fratelli Alitti, farmacisti nella Farmacia Molteni a piazza della
Dal I al X secolo d.C.   Signoria, tennero a battesimo i primi insediamenti industriali fiorentini.
Dall’XI al XIII secolo   All’attività dei fratelli Alitti va attribuito il merito di aver introdotto in Italia le
                         preparazioni iniettabili che, grazie all’invenzione della fiala prima e della siringa
     XIV e XV secolo     con ago cavo poi, resero questa pratica sicura permettendo anche la conservazione
           XVI secolo    illimitata delle preparazioni sterilizzate. Nacquero, così, i preparati Molteni per
                         uso ipodermico che presto trovarono larga diffusione. Non era certo agevole
  XVII e XVIII secolo    preparare i soluti iniettabili nelle farmacie ed i farmacisti piuttosto che attrezzare
          XIX secolo     il laboratorio per far fronte alle nuove esigenze preferivano rivolgersi alle officine.
                          Il 3 maggio 1892 veniva pubblicata la prima edizione della Farmacopea del
           XX secolo     Regno d’Italia, ai sensi della Legge 22 dicembre 1888 n.5849.
                         Con tale provvedimento la Farmacopea Ufficiale diviene il testo ufficiale per la
     AVVIO
XIX secolo
                         qualità e le caratteristiche che devono possedere i farmaci, del metodo per la loro
            HOME         preparazione e delle norme sulla metodologia da seguire, del divieto di
                         sostituibilità dei componenti, cioè l’eliminazione dei “qui pro quo”, tipici dei
         Avanti Cristo   vecchi Antidotari, nonché della raccolta degli obblighi di legge che il farmacista
                         deve rispettare nel servizio di farmacia.
Dal I al X secolo d.C.     Ma, soprattutto, la Farmacopea elimina l’empirismo e pone come principio
Dall’XI al XIII secolo   ispiratore il rigore scientifico.
                          In questa 1^ edizione della Farmacopea si riscontrano: l’obbligo per il farmacista
     XIV e XV secolo     di detenere la F.U.; il capitolato ufficiale dei metodi di indagine; la raccolta delle
           XVI secolo    caratteristiche dei vari farmaci (in particolare le norme da seguire per alcune
                         preparazioni e caratteristiche di purezza delle sostanze); medicamenti obbligatori:
  XVII e XVIII secolo    atropina, morfina, canfora, cocaina, china, cloralio idrato, belladonna, derivati
          XIX secolo     mercuriali.
                          La lettura delle Farmacopee rispecchia chiaramente il processo evolutivo della
           XX secolo     scienza medica, poiché il cammino dell’assistenza farmaceutica passa attraverso
                         un confronto tra le dieci edizioni della Farmacopea Ufficiale Italiana che
     AVVIO               costituiscono documenti essenziali per la storia della farmacia.
XX secolo
                           Benché siano state emanate disposizioni legislative (Regolamento Generale
            HOME         Sanitario del 3 febbraio 1901 - Legge 22 maggio 1913 - T.U.LL.SS. 27 luglio
                         1934) che prevedevano la pubblicazione quinquennale della Farmacopea, sia
         Avanti Cristo   per difficoltà nell’approntamento sia per oggettive difficoltà di particolari storici,
                         la Farmacopea ha avuto degli “stacchi” temporali.
Dal I al X secolo d.C.    Nel 1902 viene pubblicata la seconda edizione della Farmacopea Ufficiale del
Dall’XI al XIII secolo   Regno d’Italia. In essa si riscontrano: l’eliminazione di sostanze di dubbia
                         efficacia terapeutica (cardo benedetto, cloruro di bario, conserva di corniolo,
     XIV e XV secolo     sciroppo di fiori di persico, viola tricolore); l’esenzione del farmacista
           XVI secolo    dall’obbligo di controllo istologico e microbiologico delle droghe; l’obbligo di
                         acquistare dall’industria alcune sostanze chimiche; l’introduzione di nuove forme
  XVII e XVIII secolo    farmaceutiche (pillole e granuli).
          XIX secolo      Nel 1909 viene pubblicata la terza edizione della Farmacopea Ufficiale del
                         Regno d’Italia. In essa si riscontrano: il recepimento delle modifiche delle
           XX secolo     formule dei medicamenti eroici (Conferenza di Bruxelles del 1902); indicazione
                         di impurezze e falsificazioni; esenzione del farmacista dall’obbligo dell’analisi
     AVVIO
XX secolo
                          botanica delle droghe; inserimento della tabella di conversione delle gocce in
            HOME         grammi; norme generali per la sterilizzazione; inserimento di nuovi farmaci (acido
                         acetilsalicilico,   burro     di    cacao,     codeina       cloridrato,     fenacetina,
         Avanti Cristo   esametilentetramina, siero antidifterico, terpina idrata).
                           Nel 1911 anche la Carlo Erba venne autorizzata a produrre, come la Molteni,
Dal I al X secolo d.C.   “soluzioni dosate e sterilizzate per uso ipodermico in fialette di vetro saldate”; in
Dall’XI al XIII secolo   Italia nel 1915 i laboratori che producevano specialità medicinali erano 25 di cui
                         la gran parte erano proprietà di farmacisti e producevano un solo prodotto. Dopo
     XIV e XV secolo     la guerra, nel 1919, furono censiti 115 laboratori farmaceutici di cui solo una
           XVI secolo    trentina avevano una produzione medio-grande.
                              Il 22 maggio 1913 veniva approvata la legge n.468 sull’autorizzazione
  XVII e XVIII secolo    all’apertura delle Farmacie (nota come Legge Giolitti), entrata in vigore il 13
          XIX secolo     luglio 1914, che all’art. 17 stabiliva che la Farmacopea Ufficiale doveva
                         contenere gli elenchi dei prodotti in essa iscritti la cui vendita era sia libera a tutti
           XX secolo     senza restrizioni sia permessa ai non farmacisti con l’osservanza di speciali
                         condizioni e restrizioni e con l’indicazione delle quantità minime di vendita. Il
     AVVIO               successivo art. 18 stabiliva al
XX secolo
                          primo comma che la vendita al pubblico di medicinali a dose e forma di
            HOME         medicamento non era permesso che ai farmacisti e doveva effettuarsi nella
                         farmacia sotto la responsabilità del titolare dell’esercizio. Il combinato di questi
         Avanti Cristo   due articoli, collegato con la mancanza di qualsiasi norma regolamentare, suscitò
                         grande scalpore.
Dal I al X secolo d.C.    Da una parte i farmacisti che, forti del diritto che la nuova legge aveva loro
Dall’XI al XIII secolo   riconosciuto, si opponevano tenacemente alla vendita fuori della farmacia (nelle
                         drogherie in particolare) di prodotti che rientravano nella definizione di
     XIV e XV secolo     medicinale, arrivando fino a minacciare i droghieri, i grossisti ed i fabbricanti di
           XVI secolo    gravi responsabilità penali. Dall’altra i droghieri, che erano in stato di agitazione,
                         insistevano a voler vendere quei prodotti che rientravano nella definizione di
  XVII e XVIII secolo    medicinale facendo, tra l’altro, presente che la non avvenuta pubblicazione della
          XIX secolo     nuova Farmacopea Ufficiale rendeva inapplicabili i disposti succitati. Era evidente
                         che le tabelle 9 e 10 della terza edizione della Farmacopea non erano più attuali.
           XX secolo     In verità, nella discussione in Aula, l’art.18 era stato oggetto di critiche per i dubbi
                         che potevano nascere nella sua interpretazione ed anche perché lo
     AVVIO               stesso
XX secolo
                            Presidente del Consiglio On. Giolitti aveva dichiarato che se le specialità
            HOME         medicinali contenevano solo prodotti indicati nell’elenco dei prodotti di libera
                         vendita, anche la specialità stessa poteva vendersi liberamente. Pertanto il
         Avanti Cristo   Governo venne invitato ad intervenire affinché provvedesse sia alla revisione
                         delle due tabelle succitate, sospendendo nel frattempo l’applicazione degli articoli
Dal I al X secolo d.C.   di legge interessati, sia provvedendo a pubblicare al più presto una nuova
Dall’XI al XIII secolo   Farmacopea.
                          Nel 1920 viene pubblicata la quarta edizione della Farmacopea Ufficiale del
     XIV e XV secolo     Regno d’Italia. In essa si riscontrano: l’introduzione dei sieri; l’autorizzazione al
           XVI secolo    farmacista di preparare in farmacia fiale, fermenti e prodotti opoterapici.
                          Nel 1926 viene pubblicata la quinta edizione della Farmacopea Ufficiale del
  XVII e XVIII secolo    Regno d’Italia. In essa si riscontrano: l’introduzione di vaccini e arsenobenzoli;
          XIX secolo     la deliberazione che la Farmacopea è un codice che stabilisce i requisiti a cui i
                         farmaci devono corrispondere.
           XX secolo      Fra le due grandi guerre nell’industria farmaceutica si prese coscienza
                         del fatto che, come insegnavano gli esempi soprattutto svizzeri e tedeschi,
     AVVIO               la
XX secolo
                         convenienza di una produzione quantitativamente importante poteva avvenire solo
            HOME         in stabilimenti di dimensioni adeguate e si parlò di consorzi fra le grandi, medie e
                         piccole aziende accanto alle grandi Erba, Schiapparelli, Lepetit, Molteni. Questo
         Avanti Cristo   nobile tentativo di creare un’azienda italiana di dimensioni rispettabili non ebbe
                         che uno scarso successo. Le fusioni avvennero ma furono matrimoni a due, come
Dal I al X secolo d.C.   il laboratorio italo-britannico Manetti & Roberts di Firenze, la Tutolo Ciaburri;
Dall’XI al XIII secolo   unica eccezione la E. Granelli di Milano che si sviluppò con l’unione di diverse
                         unità produttive.
     XIV e XV secolo     Di fronte alla politica individualistica delle non certo grandi aziende farmaceutiche
           XVI secolo    e laboratori italiani, si fecero strada le forti aziende straniere che conquistarono
                         via via sempre più grosse fette di mercato.
  XVII e XVIII secolo    Nel 1939 le aziende operanti in Italia erano 900 circa e producevano quasi 15.000
          XIX secolo     prodotti diversi; almeno nove decimi di questi laboratori avevano carattere
                         individuale ed erano fondate e dirette da farmacisti e dedicate alla produzione
           XX secolo     galenica, lamentando nel contempo che nelle aziende maggiori la produzione non
                         era razionalizzata e la ricerca era scarsa.
     AVVIO
XX secolo
                          La produzione farmaceutica italiana era in larga misura ripetitiva e imitativa di
            HOME         quella straniera con l’aggiunta fantasiosa di qualcosa in più che potesse
                         mascherare una copiatura.
         Avanti Cristo    Nel 1940 viene pubblicata la sesta edizione della Farmacopea Ufficiale del
                         Regno d’Italia. In essa si riscontrano: compaiono i saggi biologici per le vitamine
Dal I al X secolo d.C.   A e D; le preparazioni galeniche devono corrispondere alle formule prescritte
Dall’XI al XIII secolo   dalla Farmacopea; introduzione della sterilizzazione discontinua.
                          Dopo la seconda guerra mondiale e fino a metà anni sessanta le industrie
     XIV e XV secolo     farmaceutiche erano circa 1100 ma di esse solo 200 assicurano il 90% della
           XVI secolo    produzione.
                          Nel 1965 viene pubblicata la settima edizione della Farmacopea Ufficiale della
  XVII e XVIII secolo    Repubblica Italiana. In essa si riscontrano: la Farmacopea diventa un codice per
          XIX secolo     l’industria e per gli organi statali preposti al controllo delle specialità medicinali;
                         sono introdotti i farmaci: antinfiammatori, antibiotici, antistaminici, ormoni,
           XX secolo     vitamine, ipotensivi, tranquillanti, diuretici, sulfamidici, immunoglobuline.
                         A partire dal 1970 il panorama industriale farmaceutico tende a cambiare:
     AVVIO
XX secolo
                          scompaiono via via alcuni laboratori individuali di microscopiche dimensioni e
            HOME         buona parte del mercato viene accentrata in aziende grandi multinazionali
                         straniere che incorporano molte officine italiane anche di rispettabili dimensioni.
         Avanti Cristo   Si arriverà nell’epoca contemporanea a circa 300 laboratori industriali con circa
                         5000 specialità in commercio.
Dal I al X secolo d.C.    Nel 1972 viene pubblicata la ottava edizione della Farmacopea Ufficiale della
Dall’XI al XIII secolo   Repubblica Italiana.
                          In essa si riscontrano: la suddivisione in tre parti (prescrizioni e metodi generali,
     XIV e XV secolo     monografie e formulario galenico); l’inserimento dei farmaci per uso veterinario e
           XVI secolo    dei radiofarmaci; le norme di buona fabbricazione (Denominazione Comune
                         Italiana – DCI – dei principi attivi e nomi chimici secondo la nomenclatura
  XVII e XVIII secolo    IUPAC – Unione Internazionale Chimica Pura ed Applicata -; l’introduzione di
          XIX secolo     moderne tecniche analitiche (assorbimento atomico, cromatografia); la modifica
                         delle tabelle relative alle sostanze psicotrope e stupefacenti.
           XX secolo       Nel 1985 viene pubblicata la nona edizione della Farmacopea Ufficiale della
                         Repubblica Italiana.
     AVVIO
XX secolo
                           In essa si riscontrano: riferimenti per alcuni argomenti alla II edizione della
            HOME         Farmacopea Europea; vengono introdotte nuove tecniche analitiche: risonanza
                         magnetica nucleare, cromatografia liquida, microscopia elettronica analitica,
         Avanti Cristo   cromatografia per esclusione; viene sancita la completa industrializzazione della
                         produzione dei farmaci e vengono riviste le norme di buona fabbricazione; i
Dal I al X secolo d.C.   veleni e gli stupefacenti devono essere detenuti in armadi separati.
Dall’XI al XIII secolo
     XIV e XV secolo
           XVI secolo
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          XIX secolo
           XX secolo

     AVVIO

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Appunti di storia della farmacia

  • 1. Raimondo Villano HOME Appunti di Avanti Cristo storia Dal I al X secolo d.C. Dall’XI al XIII secolo della farmacia XIV e XV secolo XVI secolo XVII e XVIII secolo XIX secolo XX secolo AVVIO
  • 2. Avanti Cristo HOME L’origine della farmacia risale alla notte dei tempi e si confonde con il mito. Nella preistoria l’uomo scoprì l’attività benefica di alcune piante e minerali solo per caso, guidato dall’istinto. Avanti Cristo Nella Bibbia con la parola farmakia si definivano tutte le arti con cui Babilonia sedusse il mondo (dall’Apocalisse). E’ agevole immaginare che si alludesse ai Dal I al X secolo d.C. filtri amorosi e agli afrodisiaci. Verificandosi, però, nel tempo anche effetti Dall’XI al XIII secolo deleteri con queste terapie, al concetto iniziale subentrò quello di tossico o veleno. Nelle età più remote la figura del farmacista era tutt’uno con quella del medico, XIV e XV secolo del sacerdote, dello stregone. Che la professione del farmacista sia una delle più XVI secolo antiche del mondo è attestato da documenti giuntici dalle grandi civiltà di Sumeri, Assiro-Babilonesi, Egizi, Cretesi, Micenei, Cinesi. XVII e XVIII secolo Risale al 2700 a.C. il più antico testo di farmacologia conosciuto: una tavoletta in XIX secolo caratteri cuneiformi dell’antica Ur in Mesopotamia, rinvenuta nei primi decenni del XX secolo e decifrata nel 1953. La tavoletta contiene una dozzina di ricette XX secolo del medico-farmacista Lulu, con preziose indicazioni circa i componenti e le procedure utilizzate per la preparazione di pomate, decotti e lozioni. AVVIO
  • 3. Avanti Cristo Sorprendentemente si desume dalle ricette che a quel tempo per la preparazione HOME dei farmaci ci si serviva, sostanzialmente come in parte ancor oggi, di sostanze vegetali, animali e minerali. Ma ancor più sbalordisce il fatto che in questo testo la Avanti Cristo materia farmacologica è trattata con metodo “scientifico”, ovvero senza cedimento alcuno ai diffusissimi riti di magia e stregoneria che, del resto, prima, durante e Dal I al X secolo d.C. dopo, fino ai tempi attuali, hanno sostituito o, nel migliore dei casi, affiancato le Dall’XI al XIII secolo pratiche mediche e farmaceutiche. Dalla meticolosità scientifica di queste tavolette si può desumere lo sforzo che, XIV e XV secolo anche molto indietro nel tempo, civiltà più avanzate e livelli sociali più elevati XVI secolo hanno prodotto per curare le malattie dell’uomo e, d’altro canto, che la scienza farmacologica, almeno in Mesopotamia, risale a tempi incredibilmente remoti e XVII e XVIII secolo con dati e conoscenze di assoluto rispetto per l’epoca. Il farmacista di Ur, XIX secolo comunque, pur essendo emblematico di un modo di fare scienza, resta una eccezione nello scenario allargato dell’epoca giacché i principali tentativi XX secolo terapeutici non andati a buon fine nell’ambito della magia e dei rimedi terapeutici e farmacologici approdavano sovente alla fase chirurgica, ultimo disperato AVVIO rimedio.
  • 4. Avanti Cristo HOME Essendo stato ritenuto, infatti, per lunghissimo tempo che molte malattie fossero generate da spiriti maligni che invadevano la testa del malato, non rimaneva altro da fare, dunque, che aprire il cranio per estrarre la materia ritenuta infettata. Avanti Cristo L’intervento si effettuava per mezzo di narcosi usando potenti veleni che, talvolta, conducevano a morte nel corso dell’operazione stessa. Nonostante l’evidente Dal I al X secolo d.C. approssimazione dell’intervento chirurgico, c’era anche chi sopravviveva, come Dall’XI al XIII secolo ben testimoniano crani con tali segni e successivo callo osseo riformato. In antico Egitto se il medico-farmacista portava a buon fine l’intervento gli si XIV e XV secolo inviavano denari e regali e si onoravano gli dei protettori; se, di contro, XVI secolo l’operazione falliva, non vi erano conseguenze. Tra gli Assiro-Babilonesi, invece, per il medico-farmacista che sbagliava diagnosi, intervento o medicazioni c’erano XVII e XVIII secolo conseguenze serie, come indicato dal Codice di Hammurabi del XVII secolo XIX secolo a.C.: in caso di buon intervento professionale a favore di un nobile riceveva un ingente compenso in denaro, se al nobile causava decesso o menomazione grave e XX secolo permanente gli si mozzava la mano; se a morire era uno schiavo, invece, il medico era condannato a rendere “schiavo per schiavo”. AVVIO
  • 5. Avanti Cristo HOME La documentazione antica più ricca sulla scienza medica e farmacologica ci proviene dagli antichi attraverso innumerevoli papiri in cui si tratta di sintomi, terapie e ricette con precise prescrizioni e posologie. Anche in Egitto, come in Avanti Cristo Mesopotamia, i farmaci si basavano su precise conoscenze di botanica e di erboristeria ed erano costituiti essenzialmente da decotti, estratti di erbe, semi e Dal I al X secolo d.C. radici. Tutto era empirico e principalmente basato sull’esperienza. Ma in Egitto Dall’XI al XIII secolo ricorrevano al medico-farmacista, per problemi non di malattia ma di cosmesi, anche molte donne. Numerosi medici-farmacisti diventavano gli estetisti presso le XIV e XV secolo corti dei faraoni o dei nobili ricavandone considerevoli privilegi e godendo di un XVI secolo prestigio assoluto, erano ricercati, venerati e temuti per il loro potere: magico e misterioso, sicuramente “divino”. XVII e XVIII secolo Intorno al 345 a.C. circa spicca la figura di Teofrasto, allievo di Aristotele, natio XIX secolo di Lesbo, considerato il più grande botanico e farmacognota avanti l’inizio dell’era volgare. Nella sua “Historia Plantarum”, stampata in epoca XX secolo rinascimentale, fa un lungo elenco di vegetali utili per la terapia e considera l’organo del gusto il più importante per il loro riconoscimento. AVVIO
  • 6. Avanti Cristo HOME Nell’antica Roma, il medico dell’Imperatore Nerone, Andromaco, inventò la teriaca, potente contravveleno e specialità più famosa dell’antichità ottenuta cuocendo la carne di vipera femmina depurata dalle scorie fino a renderla sfatta e Avanti Cristo miscelandola, poi, nel mortaio con oppio, scilla (cardiotonico), molti altri ingredienti e polvere di pan secco raggiungendo una consistenza adatta a farne Dal I al X secolo d.C. pasta per compresse, ovvero i famosi trosici di vipera. Dall’XI al XIII secolo Durante il periodo di Diocleziano, inoltre, si ha traccia di determinazioni di tariffari dei medicamenti. XIV e XV secolo XVI secolo XVII e XVIII secolo XIX secolo XX secolo AVVIO
  • 7. Dal I al X secolo d.C. Nel I secolo d.C., poi, fu Dioscoride Anarzabeo con il suo “De Materia Medica” HOME a dare un sistema alle più arcaiche e mitiche forme del sapere: mentre in Teofrasto l’identificazione della specie è spesso impossibile per l’assenza della descrizione, Avanti Cristo con Dioscoride (e le edizioni critiche successive) si può stendere un elenco di oltre 500 vegetali. Tuttavia, nell’opera vi è un certo collegamento con il mondo degli Dal I al X secolo d.C. dei della tradizione omerica pur non mancando la sperimentazione venuta Dall’XI al XIII secolo successivamente. Lo stesso ordine tenuto nella stesura dei cinque libri e la precedenza data a talune piante non rientrano nella nostra logica. Nel primo si XIV e XV secolo parla delle specie aromatiche e delle essenze da esse derivate, come l’iris (dello XVI secolo stesso nome della messaggera degli dei) e l’alloro (simbolo di Apollo, dio del sole) che infonde calore nei diaforetici e va assunto per via interna. Nel secondo XVII e XVIII secolo libro sono gli animali ed i loro derivati a costituire la serie dei rimedi con XIX secolo l’aggiunta di cose “acute e forti” come senape, cipolla ed aglio. Nel terzo si tratta di molte radici e semi domestici di uso alimentare, nel quarto di ciò che resta delle XX secolo erbe e delle radici. Nel quinto libro la vite, il vino e i metalli introducono un discorso sui veleni, più ampiamente svolto nel sesto libro insieme alle sostanze in AVVIO grado di opporvisi (ma dai filologi è ritenuto opera postuma).
  • 8. Dal I al X secolo d.C. La vera fortuna dell’opera inizia dopo la prima edizione veneziana in lingua greca HOME del 1499; dal 1544, poi, inizia la lunghissima serie dei commentali del Mattioli che illustrerà graficamente in modo sempre più accurato ogni specie. Tuttavia, il Avanti Cristo De Materia Medica, pur contenendo anche indicazioni sull’impiego terapeutico delle droghe allo stato di semplici ed anche di composti, non può essere Dal I al X secolo d.C. considerato una farmacopea. Dall’XI al XIII secolo Dello stesso secolo è anche Scribonio la cui opera “Compositiones Medicamentorum” registra ben 242 medicamenti vegetali, 36 minerali e 27 XIV e XV secolo animali ma pur sempre non può essere considerata una farmacopea. XVI secolo Successivamente, nel II secolo d.C., Galeno, nato a Pergamo, fu il riformatore e teorizzatore della medicina creando un sistema destinato a durare per 15 secoli XVII e XVIII secolo senza significative contestazioni. Egli abbandonò gli elementi mitici e ricorse ai XIX secolo principi sperimentali quali basi delle sue ricerche, precorrendo il metodo della scienza moderna, in particolare nel campo della fisiologia. La sua opera, XX secolo originariamente scritta in greco, venne tradotta in arabo e in latino giungendo in buona copia alla stamperia veneziana dei Giunta nel 1541. E’ suddivisa in AVVIO sette
  • 9. Dal I al X secolo d.C. tomi (anatomia, fisiologia, patologia e clinica, chirurgia e terapia). Il “De HOME simplicium medicamentorum temperamentis et facultatibus” contiene 475 specie vegetali, frutto del suo peregrinare alla ricerca delle fonti dei medicamenti, come Avanti Cristo la terra lemnia nell’isola omonima e il bitume giudaico in Palestina. La sua teoria parte dagli assiomi ippocratici e dalla filosofia aristotelica: i quattro elementi Dal I al X secolo d.C. costitutivi dei corpi non sono primari ma generati dalle quattro qualità principali Dall’XI al XIII secolo tra loro variamente combinate. Fredda e secca è la terra, fredda e umida è l’acqua, calda e umida è l’aria, caldo e secco è il fuoco. Dalla mescolanza degli elementi XIV e XV secolo hanno origine nel corpo umano gli umori: dalla terra più l’aria la bile nera (o XVI secolo atrabile), dalla terra più il fuoco la bile gialla, dall’acqua più l’aria la pituita, dall’acqua più il fuoco il sangue. Il prevalere di un umore sugli altri fa parte della XVII e XVIII secolo caratteristica di ogni uomo ma, quando per cause sconosciute si altera il primitivo XIX secolo equilibrio, subentra lo stato morboso. Galeno, inoltre, insegnò a comporre la teriaca, il potente contravveleno inventato da Andromaco. XX secolo Giungendo al 470 d.C. rinveniamo Cassiodoro (ministro del re Ostrogoto Teodorico e fondatore nel 540 di uno xenodochio in Calabria), che nella sua AVVIO opera
  • 10. Dal I al X secolo d.C. “Istituzioni Divine” raccomandava insistentemente d’istruirsi nell’arte della HOME preparazione dei medicinali: “Apprendete a distinguere ogni pianta e a mescolare con cura ogni specie di droga. Se la lingua non vi è familiare, studiate il libro di Avanti Cristo Dioscoride in cui si tratta estesamente delle piante medicinali descritte, peraltro, con meravigliosa esattezza”. Dal I al X secolo d.C. Dal 600 in poi con il sorgere dei monasteri e l’incremento dell’attività di Dall’XI al XIII secolo assistenza medica rivolta agli ammalati i monaci, soprattutto Benedettini, seguirono ampiamente i consigli di Cassiodoro e moltiplicarono le conoscenze e XIV e XV secolo la produzione di erbe. Essi crearono, a tale scopo, veri e propri orti botanici dove XVI secolo coltivavano erbe provenienti da ogni parte del mondo. In apposite domus medicorum, poi, elaboravano composti sotto l’occhio vigile del monacus XVII e XVIII secolo pigmantarius. XIX secolo Cominciavano, intanto a sorgere, in una Europa con ampie zone avvolte nelle tenebre, importanti organizzazioni sanitarie: nel meridione della nostra Penisola XX secolo aveva preso corpo nel VI secolo una Scuola Salernitana che manteneva un indirizzo ippocratico con poche influenze magico-astrologiche mentre più di AVVIO un
  • 11. Dal I al X secolo d.C. secolo dopo nella Renania, dove l’imperatore Carlo Magno aveva insediato il suo HOME potere esteso a tutto il Continente, sorgeva una organizzazione ispirata da Sant’Ildegarda da Bingen. La Scuola Salernitana, in particolare, rappresentò Avanti Cristo una cultura esclusiva radicata in una regione posta al centro del Mediterraneo e, quindi, aperta ad ogni scambio tra Oriente e Occidente e rese l’Italia Meridionale Dal I al X secolo d.C. l’ambiente ideale per la nascita e il progresso della farmacia in forma autonoma Dall’XI al XIII secolo tanto necessaria alla specializzazione della farmacologia, da nessun medico dopo Galeno ritenuta branca fondamentale per la medicina. XIV e XV secolo La diffusione della sapiente opera e cultura araba in Occidente valse non solo a XVI secolo conservare il sapere greco ma ad arricchirlo considerevolmente influenzando anche la cultura dell’esistente realtà conventuale cristiana: si ampliò la XVII e XVIII secolo conoscenza sia delle erbe, delle droghe e dei modi opportuni per combinarle sia XIX secolo degli strumenti di laboratorio e delle tecniche di conservazione dei vari medicamenti. In effetti, gli arabi volgarizzarono l’uso dell’alambicco (allora XX secolo indispensabile per la preparazione di alcool, alcoolati, essenze e acque aromatiche), degli apparecchi di filtraggio, dei vasi d’argento e d’oro per la AVVIO conservazione dei medicamenti più
  • 12. Dal I al X secolo d.C. complessi nonché dei vasi di vetro o porcellana di Cina per la conservazione degli HOME sciroppi; la materia medica vegetale, inoltre, si arricchisce della cassia, senna, tamarindo, noce vomica, rabarbaro, seme santo, zucchero, canfora. Il chimico Avanti Cristo Geber (715-815 d.C.) preparava l’acido nitrico nonché, per distillazione, quello acetico e, ancora, gli si attribuisce la scoperta dell’alcool e la composizione Dal I al X secolo d.C. dell’acqua regia. Tutto ciò dà luogo al fiorire della polifarmacia, come si Dall’XI al XIII secolo riscontra dalle opere dei più famosi medici-farmacologi del tempo: Rasis (875- 923), autore di un Antidotario, e Mesue vissuto un secolo dopo. XIV e XV secolo Nel IX secolo la Scuola Salernitana pubblica l’Antidotarium, la cui stesura XVI secolo definitiva è opera di Nicolò Praepositus Salernitanus: un trattato di materia medica, oltre che farmaceutica e terapeutica, contenente una raccolta di 139 XVII e XVIII secolo ricette di pratica ospitaliera quotidiana con l’adozione di pesi e misure di base per XIX secolo tutti gli antidotari e le farmacopee seguenti (con una scala corrente dal grammo alla libbra, attraverso lo scrupolo, la dramma, l’oncia) e con l’introduzione di XX secolo nuovi medicamenti tra cui la spongia soporifera anestetica, il giusquiamo e la mandragora. AVVIO
  • 13. Dall’XI al XIII secolo Intorno al 1080 si ha la prima stesura del manoscritto, pubblicato numerose volte HOME in seguito, conosciuto come Circa instans, ovvero un commentario all’Antidotario della Scuola Salernitana realizzato da un altro salernitano, Matteo Avanti Cristo Plateario. Diversi fenomeni indipendenti e verificatisi a distanza di tempo l’uno dall’altro, Dal I al X secolo d.C. poi, concorsero in modo determinante all’istituzione di veri e propri esercizi Dall’XI al XIII secolo professionali riconoscibili come precursori delle future farmacie. Il primo è legato ai Concilio di Reims del 1131 ed al Concilio del Laterano del XIV e XV secolo 1180 che interdirono ai monaci, per motivi esclusivamente religiosi, l’esercizio XVI secolo della medicina e della farmacia. Tali provvedimenti, intuitivamente, aprirono ancor più la strada ai laici che, nel giro di un secolo, si impadronirono di tutte le XVII e XVIII secolo conoscenze mediche e farmacologiche. XIX secolo Un altro fenomeno riguarda l’apertura di molti ospedali, dapprima legati ai monasteri e poi anche laici, che richiedevano l’istituzione di vere e proprie XX secolo farmacie con un ipotecario medico-farmacista. Al tempo delle crociate, poi, il mondo occidentale conobbe le importanti droghe AVVIO di origine orientale che avevano contribuito allo sviluppo delle civiltà cinese,
  • 14. Dall’XI al XIII secolo persiana, mesopotamica ed egizia e questo non solo per ciò che riguarda i HOME medicamenti. Lo zucchero, la canfora, l’aloe, l’oppio ebbero un’importanza fondamentale, ma i coloranti, le essenze come muschio e ambra aprirono la strada Avanti Cristo a nuovi impieghi ed a nuove specializzazioni. Necessitavano, soprattutto, sufficienti conoscenze per trattare sostanze dotate di notevole valenza terapeutica, Dal I al X secolo d.C. se impiegate alla giusta dose; contrariamente gli effetti tossici avrebbero potuto Dall’XI al XIII secolo dare risultati letali. Quest’ultimo fenomeno fu compreso dal genio di Federico II di Svevia, XIV e XV secolo Imperatore di Germania e Re di Sicilia dal 1212 al 1250, grande statista ed uomo XVI secolo di cultura, (alla cui Corte raffinata appartenevano numerosi uomini di superiore levatura e in cui incominciava a farsi strada l’orientamento a migliorare per tutti la XVII e XVIII secolo qualità della vita) che con rigidi provvedimenti amministrativi regolò con estrema XIX secolo precisione l’esercizio professionale della medicina e della farmacia. Federico II promulgò le Costitutiones a Melfi nel 1240, punto di partenza per la realizzazione XX secolo di un vero e proprio servizio farmaceutico, con le quali (Titoli 46 e 47) vietò al medico di fare lo speziale, istituì il ruolo del farmacista, stabilì AVVIO le
  • 15. Dall’XI al XIII secolo regole per l’esercizio della farmacia tra cui la proibizione di vendita delle sostanze HOME velenose, conferì al medico la possibilità di denunziare lo speziale per ogni inadempienza o inesattezza nella preparazione dei medicamenti e nell’esercizio Avanti Cristo della sua professione, fissò il controllo del numero degli esercizi degli speziali in rapporto al numero di abitanti ed al loro stanziamento, l’ubicazione ed il controllo Dal I al X secolo d.C. delle staciones per l’allestimento e la distribuzione dei farmaci, introdusse la Dall’XI al XIII secolo tariffa dei medicinali, obbligò medici e speziali ad un preciso giuramento con il quale si sanciva il controllo dell’attività professionale da parte dello Stato XIV e XV secolo attraverso due ispettori nominati dall’Imperatore. XVI secolo Agli elementi autoctoni greco-latini ed arabi, dunque, se ne erano aggiunti importanti altri di provenienza germanica con la calata della dinastia Sveva su XVII e XVIII secolo Palermo e la presa di potere del Regno di Sicilia. XIX secolo Nel 1200 di ipoteche ne esistevano, nei centri maggiori, anche una ogni mille abitanti circa e non sarebbe stato possibile, pertanto, farle sostentare con i soli XX secolo medicamenti che, quando superavano un certo costo, erano privilegio delle persone abbienti che avessero già soddisfatto i bisogni alimentari. Esse, AVVIO pertanto,
  • 16. Dall’XI al XIII secolo erano veri e propri empori ed i farmacisti facevano di tutto: clisterizzavano, HOME imbalsamavano, sofisticavano droghe, vendevano medicamenti, ma anche frutta, carni e dolci. Nonostante ciò l’apoteca del farmacista non era umile e dimessa, Avanti Cristo come un qualsiasi negozio di alimentari dell’epoca, bensì era sovente dotata di ricche insegne e di un nome affascinante, erano adorne di artistici arredi in legno Dal I al X secolo d.C. pregiato, preziosi vasi e strumenti (grandi mortai, storte, fornelli, bilance, Dall’XI al XIII secolo alambicchi) e possedevano biblioteche, anche imponenti e non di rado preziose, che costituivano, tra l’altro, un’attrattiva per gli studiosi. A quel tempo, XIV e XV secolo ricorda il Momigliano, Dante Alighieri frequentava assiduamente a Firenze la XVI secolo “Farmacia del Diamante” e si iscrisse alla Corporazione degli Speziali non solo per motivi politici ma anche per poter godere delle biblioteche delle farmacie XVII e XVIII secolo dove trovava libri rarissimi e manoscritti da consultare. Anche Giotto e Botticelli, XIX secolo come è testimoniato dai documenti riportati, si immatricolarono all’Arte dei Medici e degli Speziali a Firenze verosimilmente anche per ricavarne la tecnica XX secolo dei colori. Sul famoso Campanile di questa città, attribuito a Giotto, si trova un suo bassorilievo plastico del 1334 raffigurante uno speziale che in un rudimentale AVVIO laboratorio, tra vasi di unguenti e droghe, esamina le urine dei pazienti.
  • 17. Dall’XI al XIII secolo Si tratta, come osserva Carlo Giulio Argan, di un omaggio reso da Giotto all’arte HOME che lo comprendeva fra i suoi soci. In molti comuni del nord Italia vi era una certa distribuzione di compiti tra i poteri Avanti Cristo costituiti dal Consiglio degli anziani, il Podestà, le Magistrature e la Federazione delle Arti e Mestieri. Non erano infrequenti le sovrapposizioni ed i conflitti di Dal I al X secolo d.C. potere, ma in genere quest’ultimo organismo, solitamente denominato Mercanzia Dall’XI al XIII secolo o Collegio dei Mercanti, governava l’economia cittadina. In essa confluivano le forze imprenditoriali e del lavoro libero, mentre i colleghi professionali più alti si XIV e XV secolo autogovernavano separatamente (medici, notai, giudici, ecc.). Nei primi tempi gli XVI secolo Statuti o leggi della Mercanzia non facevano distinzione tra le varie categorie assoggettate; quelle più rappresentate davano più spesso luogo ad interventi e XVII e XVIII secolo quelle economicamente più forti occupavano le cariche consolari maggiori. In XIX secolo questa ottica, le prime regole per gli speziali emesse dalla Mercanzia sono poche: riguardavano l’obbligo di buona fabbricazione delle candele di cera e di genuinità XX secolo delle spezie di importazione (pepe, zafferano, noce moscata, tutte molto care e necessarie per insaporire e conservare le carni). Per tutti valeva AVVIO la
  • 18. Dall’XI al XIII secolo raccomandazione di portare le proprie cause davanti ai Consoli Grandi nonché di HOME usare sempre pesi e misure esatti. Quando gli aderenti ad un gruppo sufficientemente uniforme raggiungevano all’interno della federazione una Avanti Cristo considerevole consistenza, si organizzavano per acquistare una certa indipendenza, ottenere l’approvazione degli Statuti dalla suprema autorità dello Dal I al X secolo d.C. Stato con il placet dei Consoli Grandi e delle autorità comunali, nominare i propri Dall’XI al XIII secolo rappresentanti e darsi regole per evitare ogni concorrenza ed attrito fra i soci. A metà del 1200 fanno così la comparsa gli Statuti dell’Arte degli Speziali XIV e XV secolo italiani, di cui i più antichi e prestigiosi sono il Capitolare degli Speziali di XVI secolo Venezia del 1258 (emanato dal Doge Zen), lo Statuto dell’Ars Medicorum et Spetiarorum di Firenze del 1266, gli Statuti di Siena del 1356 ed il Capitolare XVII e XVIII secolo del Nobile e salutifero Collegio degli Aromatari di Palermo del 1407, in cui XIX secolo viene sancito l’obbligo del giuramento per l’esercizio della professione, si impone l’obbligo di osservanza di un Codice Ufficiale dei medicamenti, si fa divieto di XX secolo esercitare l’Arte medica, si vieta la consegna di medicamenti agli ammalati senza licenza di medico autorizzato, si vieta di dare al paziente medicamenti diversi o AVVIO di diverso
  • 19. Dall’XI al XIII secolo dosaggio rispetto a quanto indicato nella ricetta del medico, si prevede la visita HOME periodica alle spezierie da parte di una commissione mista composta da medici e speziali, si vieta di dare percentuali al medico in cambio di ottenute prescrizioni. Avanti Cristo Ciò nonostante, non pochi medici continuarono a gestire spezierie attraverso prestanome: l’impiego di capitale in questo settore risultava particolarmente Dal I al X secolo d.C. redditizio in quanto le spezierie, pur essendo in continuo aumento Dall’XI al XIII secolo numerico, trattavano una gran quantità di merci di uso domestico alimentare e materie prime per gli artigiani (colori, biacche, metalli lavorati, ecc.). Il solenne XIV e XV secolo giuramento preteso da ognuno che entrasse nell’Arte era denso di severità, in XVI secolo merito all’osservanza degli Statuti, ma probabilmente l’attività soggetta ad autentico controllo era soltanto quella relativa alla preparazione dei medicamenti. XVII e XVIII secolo A Firenze, in particolare, gli Speziali assunsero una posizione di primo piano fin XIX secolo dalla fondazione della corporazione. E’ facile intuirne la motivazione politica ancorché economica: pur essendo istituzioni di classe, le Arti dovevano infatti XX secolo combattere direttamente contro la feudalità delle campagne nella logica di quella contrapposizione guelfo-ghibellina così cruda e violenta come Dante ci ha narrato. AVVIO
  • 20. Dall’XI al XIII secolo I sei Consoli eletti in seno alla corporazione semestralmente con parità di diritto HOME fra le tre sezioni (medici, speziali, merciai) a loro volta eleggevano a Camerlengo (cassiere) e Notaio due bonos viros di fede guelfa come loro e, inoltre, dodici Avanti Cristo Consiglieri in grado di aiutarli a far rispettare la loro suprema autorità. I loro giudizi potevano aver luogo anche nel Palazzo Comunale, a dimostrazione che il Dal I al X secolo d.C. loro potere per le cose riferite all’Arte era equiparabile a quello dei Reggitori della Dall’XI al XIII secolo Città. Nessuno doveva opporsi alle loro sentenze e l’associato reo di gravi mancanze poteva anche essere incarcerato. Perché ognuno avesse un ruolo e si XIV e XV secolo sentisse compartecipe, una quantità di funzioni erano affidate a piccoli gruppi, XVI secolo assimilabili a commissioni: gli statutari (revisori delle norme), i cercatori (di inadempienze), i taratori (di bilance), i garbellatori (setacciatori). L’ingresso XVII e XVIII secolo nell’Arte costava 4 fiorini d’oro e, tra i vari privilegi, assicurava anche un XIX secolo soccorso in caso di necessità nonché la presenza di… almeno 18 soci al funerale. Non essendosi mai verificata, comunque, una vicenda identica nelle tante città XX secolo italiane non è possibile delineare un quadro generale di una ideale corporazione ma solo fissarne i principali cardini comuni a tutte. AVVIO
  • 21. XIV e XV secolo Nel 1300 nell’apoteca certamente si producevano e si vendevano anche candele di HOME cera vergine che erano allora l’unico tipo ammesso dal rituale cattolico e durante le veglie funebri. La privativa della cera vergine era stata concessa alla categoria Avanti Cristo perché composta da uomini selezionati e di buon affidamento e la grande influenza della Chiesa, attenta ai bisogni della gente, si può interpretare come un Dal I al X secolo d.C. aiuto alla capillare distribuzione dei negozi della salute. Ma oltre alle candele di Dall’XI al XIII secolo cera vi erano anche quelle di sego che erano più economiche ma avevano pessimo odore producevano fumo; esistevano, inoltre, anche candele di cera fuori e di sego XIV e XV secolo dentro, ma era illegale venderle per candele di cera. Nell’apoteca, infine, si XVI secolo vendevano giocattoli, libri ed anche ex-voto in cera naturale o colorata raffiguranti le parti del corpo malate (un piede, una gamba, una mano) da utilizzare nel caso in XVII e XVIII secolo cui la cura prescritta non avesse funzionato e si desiderava provare a chiedere una XIX secolo grazia. Nell’epoca comunale la farmacia diventa il luogo preferito in cui le persone colte della città si riuniscono assiduamente per passare in rassegna le XX secolo questioni più importanti del momento, da quelle scientifiche a quelle politiche ed artistiche. Nel 1583 la celebre Accademia della Crusca vide la luce nella Farmacia AVVIO Lasca in Firenze.
  • 22. XIV e XV secolo Anche Leonardo Da Vinci frequentò la farmacia dove, dalla conversazione con HOME medici e farmacisti, trasse materia di riflessione per i suoi bellissimi studi di anatomia. Questo suo interesse per le questioni di medicina e farmacia ci è Avanti Cristo attestato da alcune ricette e da una filastrocca in versi scoperta nel Codice Atlantico in cui Leonardo con molta arguzia consiglia, fra l’altro, di stare lontano Dal I al X secolo d.C. dalle medicine indicando linee di prevenzione sanitaria. Dall’XI al XIII secolo Nel 1429 il Papa Martino V, con Bolla dell’8 marzo, riconoscendo l’importanza della classe degli speziali, volle che l’Università romana assumesse il titolo di XIV e XV secolo Nobile Collegio. Tale istituto per i farmacisti acquistò nei secoli notevole rilievo: XVI secolo infatti, oltre il servizio farmaceutico, furono loro affidati compiti di sorveglianza igienica dei negozi alimentari e delle fabbriche della città di Roma. Dai testi dello XVII e XVIII secolo Statuto emergeva che da Martino V a Pio XII furono conferiti i seguenti compiti: XIX secolo funzioni didattiche; funzioni accademiche per il conferimento delle matricole e per il libero esercizio della professione; funzioni riguardanti l’etica professionale; XX secolo potestà amministrativa riguardante: apertura delle farmacie, riscossione di tasse ed imposte inerenti la professione. AVVIO
  • 23. XIV e XV secolo Nel 1471 l’Antidotario del IX secolo della Scuola Salernitana viene stampato a HOME Venezia e reso obbligatorio per gli speziali d’Italia più del Ricettario Fiorentino. Viene, inoltre, pubblicato il Compendium Aromatorium di Saladino d’Ascoli Avanti Cristo che, diviso in 7 particulae ed in forma di domanda e risposta costituisce il miglior riferimento per gli allievi in attesa di essere esaminati e ne scaturisce anche il Dal I al X secolo d.C. ritratto ideale dello speziale dell’epoca, con qualità morali e materiali tali da porlo Dall’XI al XIII secolo come esempio al professionista attuale. Nel 1480 si introdussero a Venezia gli esami per l’esercizio dell’arte XIV e XV secolo farmaceutica presso Scuole degli speziali la cui arte, come quella medica, era XVI secolo considerata profana avendo finalità economiche distinguendosi, unitamente ad altre, da quelle spirituali, ovvero confraternite di pietà. XVII e XVIII secolo Al 1498 risale la prima edizione del Ricettario Fiorentino pubblicato per la XIX secolo Compagnia del Drago e composto dal Famosissimo Collegio degli eximii doctori della arte et medicina della inclita ciptà di Firenze, ad instantia delli Signori XX secolo Consoli della Università degli speziali e per utilità comune et publica, la quale più è degna della privata. A dimostrazione della ufficialità del Ricettario, in AVVIO ultima
  • 24. XIV e XV secolo pagina è riportatoli sigillo dell’Università de li Spetiali raffigurante la Madonna HOME che stringe al seno il Bambino Gesù con sotto, in un quadretto più piccolo, un drago alato e, in fondo, le lettere A.M.A.. L’ufficialità del Ricettario è resa più Avanti Cristo evidente poiché alla obbligatorietà imposta dallo Stato si unisce la volontà dei soggetti ai quali era rivolta. La prima novità dell’opera è l’uso della lingua Dal I al X secolo d.C. volgare, ma in una forma già definita e corretta, non facilmente riscontrabile Dall’XI al XIII secolo neanche un secolo dopo; la chiarezza è un altro pregio. Il Ricettario consentiva a medici e speziali di evitare errori, sempre che quanto prescritto fosse eseguito con XIV e XV secolo “fede, amore, studio e diligenza, conseguendone presso Dio premio e grande XVI secolo retribuzione”. Nel Proemio sono riportati i motivi che spinsero le Autorità fiorentine a promuovere tale pubblicazione e gli scopi che si ripromettevano con XVII e XVIII secolo tale atto: “I dottori dell’arte e di medicina del famosissimo Collegio Fiorentino, XIX secolo considerando in quanti pericoli gli infermi incorressero, e quanti errori nella città e nel contrado si commettevano, per la diversità dei ricettari esistenti, onde molta XX secolo infamia ne conseguiva ai medici, col potere conferito ed essendosi riuniti ritennero necessario comporre un nuovo ricettario, secondo il quale gli AVVIO Spetiali non
  • 25. XIV e XV secolo solamente della città, ma di tutto il contrado potessero disporre di una eguale HOME preparazione, scelta, composizione e conservazione da osservare”. Il Ricettario Fiorentino a buon diritto è considerato la prima farmacopea del Avanti Cristo mondo, rispondendo agli specifici requisiti richiesti, ovvero, secondo la recente definizione dello studioso spagnolo Suné: codice medico con carattere di Dal I al X secolo d.C. obbligatorietà presso l’esercizio farmaceutico; elenco di medicamenti analizzati Dall’XI al XIII secolo nei componenti e durante la preparazione con insieme di regole generali utili al loro riconoscimento. Le farmacopee, dunque, sono dettate dalla necessità di XIV e XV secolo avere univoco indirizzo in merito alla reale applicazione delle norme e delle XVI secolo formule nella pratica farmaceutica. Nel Quattrocento, dunque, la professione farmaceutica, che era sempre oppressa dai medici (sottoposta alle loro critiche XVII e XVIII secolo durissime di impreparazione, di frodi, di adulterazioni) e che doveva far fronte XIX secolo alla concorrenza di ciarlatani, ebbe nelle Farmacopee un proprio codice che la impegnava come servizio a tutela dei malati. XX secolo La prima edizione del Ricettario Fiorentino è rarissima: due copie, complete di tutte le 88 pagine, sono conservate presso la Biblioteca Apostolica Romana AVVIO e
  • 26. XIV e XV secolo presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; un’altra copia si trova presso il HOME British Museum. A questa prima edizione , ancora legata alla tradizione araba, ne seguirono numerosissime altre fino al 1789; l’evoluzione storica dei Ricettari Avanti Cristo Fiorentini dimostra quanto grande fosse a Firenze lo spirito riformatore nelle scienze mediche e farmaceutiche, anche nei periodi più duri della Signoria che, Dal I al X secolo d.C. dal canto suo, per queste Scienze non pose mai confini né, come è stato scritto, Dall’XI al XIII secolo “tarpò le ali ad ogni libero volo”. XIV e XV secolo XVI secolo XVII e XVIII secolo XIX secolo XX secolo AVVIO
  • 27. XVI secolo Nel 1500, come nel 1400, fioriscono numerosi ricettari come la Concordia del HOME 1511 o antidotari privati coevi di grande successo e diffusione nella pianura Padana ed in tutta Europa, come il Luminare Maius di Manlio del Bosco di Avanti Cristo Alessandria, il Thesaurus Aromatariorum dello speziale bergamasco Paolo Suardo e il LumenApotecariorum di Quirico de Augustis da Tortona. Dal I al X secolo d.C. Queste opere sono realizzate come l’Antidotario di Niccolò e non sono Dall’XI al XIII secolo considerabili farmacopee. Nel 1500 dagli inventari delle apoteche più fornite si rileva la presenza di 300-500 XIV e XV secolo voci di semplici e composti, talora era presente anche il rabarbaro, una delle XVI secolo sostanze più care importata dalla Cina, spesso vi era la biblioteca che, in taluni casi, raggiungeva la ragguardevole quantità, per quel tempo, di 300-400 volumi. XVII e XVIII secolo Spezierie così ben fornite ed al passo con la scienza del tempo vendevano, XIX secolo tuttavia, candele, grandi quantità di pece per i navaroli e di fieno greco; la presenza, inoltre, di padelle per li coriandoli e di tegghie per marzapane attestano XX secolo la specializzazione in confetti e dolci. Nel 1548 vede la luce la prima edizione del Regimen Sanitatis, il frutto AVVIO collettivo
  • 28. XVI secolo più noto della Scuola Salernitana (ristampato in epoche successive almeno 300 HOME volte sempre con nuove aggiunte): una raccolta di precetti e massime cheinsegnano a conservare la salute adottando una opportuna regola alimentare e Avanti Cristo comportamentale senza bisogno di ricorrere a sortilegi ed amuleti. In Italia solo nel 1553 all’Università di Padova venne istituita una Dal I al X secolo d.C. cattedra (Lectura simplicium) che conferiva il Diploma di Speziale Dall’XI al XIII secolo Molto simile alla precedente è la seconda edizione, del 1550, del Ricettario Fiorentino, irreperibile nella stampa originale ma della quale esistono ristampe XIV e XV secolo postume (di cui una, unica nella storia dei Ricettari fiorentini, tradotta in latino – XVI secolo ex Italico sermone Latini facti – da Carulus Clusius e pubblicata ad Anversa nel 1561 con il titolo Antidotarium sive de exacta componendorum miscendorum XVII e XVIII secolo medicamentorum ratione libri tres abbreviato in Antidotarium Florentinum) XIX secolo dopo la prefazione rivolta ai Consoli dell’Arte, si divide in tre capitoli o parti. La prima comprende un elenco di semplici in ordine alfabetico presentando, così, XX secolo almeno in riassunto la propria materia medica. Di seguito fa il ritratto del bono spetiale sia dal punto morale che da quello delle sue cognizioni, non mancando di AVVIO
  • 29. XVI secolo descrivere l’apoteca ideale per svolgere la professione. Una ventina di pagine HOME sono dedicate alle spiegazioni in tema di provvedere, assaggiare, preparare le droghe. La seconda parte comprende istruzioni tecniche relative alle varie forme Avanti Cristo farmaceutiche e tutti i composti: gli elettuari, insieme di droghe elette, contravveleni tipo teriaca o ricostituenti favolosi come la confezione ai testicoli di Dal I al X secolo d.C. volpe, spesso impastati con miele mentre in altri casi erano allo stato di polvere Dall’XI al XIII secolo (elettuario zuccherino per Re e Prelati); i looch o sciroppi, con denominazioni XIV e XV secolo propagandistiche (looch sanum et expertum); trosici, specie di compresse ottenute XVI secolo per impasto ed essiccazione, introducono le pillole ricavabili estemporaneamente da una massa semisolida per divisione e spolveratura; i colliri ed i molti unguenti XVII e XVIII secolo ed empiastri, oli semplici e composti. Nell’ultima parte vi sono le tabelle dei pesi XIX secolo e delle misure, quella delle sostituzioni possibili se vengono a mancare alcune speci, l’indice per materia e l’errata corrige. XX secolo Nel 1567 viene pubblicata una edizione molto innovativa del Ricettario Fiorentino: sufficientemente corretta e compilata non più dal Collegio dei medici AVVIO ma da una Commissione composta da dodici persone nominate dalle Altezze
  • 30. XVI secolo Serenissime il Duca ed il Principe di Firenze e di Siena che approvarono il HOME Ricettario, su richiesta della Commissione stessa, rendendolo comune non solo a tutte le spezierie dello Stato ma anche a tutte quelle che lo desiderassero. Avanti Cristo Risale al 1576 la prima ufficiale Lista rerum Petendarum (medicamenti obbligatori) frutto di un accordo stipulato fra il Collegio dei Medici ed il Collegio Dal I al X secolo d.C. degli Aromatari di Roma. Dall’XI al XIII secolo Verso la fine del XVI secolo alcuni apotecari intraprendenti si arricchirono con l’esportazione di manufatti nelle contigue regioni. Il commercio più remunerativo XIV e XV secolo era sempre quello delle candele votive; le apoteche più importanti avevano XVI secolo magazzini con diverse tonnellate di cera vergine. A quel tempo diversi speziali triplicarono addirittura il loro capitale di esercizio. XVII e XVIII secolo XIX secolo XX secolo AVVIO
  • 31. XVII e XVIII secolo Nel corso del 1630 il flagello nero della peste si abbatté sugli apotecari del Nord HOME Italia in particolare. L’epidemia, rapidamente diffusasi per contagio anche a causa delle numerose Avanti Cristo funzioni propiziatorie in luoghi di culto o pubblici affollati di gente, vuotò di ogni merce le “botteghe”. Dal I al X secolo d.C. In breve tempo si dovette constatare l’impossibilità di rifornimenti di medicamenti Dall’XI al XIII secolo nonché la scomparsa di molti speziali aggrediti dal male cui erano particolarmente esposti. Alla fine di quel terribile anno gli speziali erano in molti luoghi quasi XIV e XV secolo estinti, taluni erano sull’orlo del fallimento avendo fornito a credito i lazzaretti (e XVI secolo riscuotendo, poi, molti anni dopo, in qualche caso non isolato anche dopo oltre un decennio). XVII e XVIII secolo Nel corso di questo secolo, inoltre, cresce il numero di aggregazioni professionali; XIX secolo in diversi casi cominciano ad essere imposti alla categoria degli speziali Statuti in base ai quali si dovevano accettare le ispezioni del Collegio dei Medici, perdendo XX secolo così parte dell’autonomia. Nel 1650, inoltre, compare la prima regolare Tassa dei Medicinali. AVVIO
  • 32. XVII e XVIII secolo Nel 1670, è stampata una nuova edizione del Ricettario Fiorentino, dedicata HOME al Granduca Cosimo III, di nuova concezione, molto più ordinata, corretta e Avanti Cristo semplice. Vi vengono descritti nuovi medicamenti di origine americana (macioacan o rabarbaro bianco, scarappa o giarappo, sassafras), ma comprende Dal I al X secolo d.C. anche alcune particolari ricette di rimedi come gli Oli del Granduca, la polvere Dall’XI al XIII secolo antiepilettica della Granduchessa; erano descritti, inoltre, il modo di stillare l’acqua (con la relativa figura del fornello e del suo refrigerante) e il fornello a XIV e XV secolo bagno maria o stufa umida. XVI secolo Nel 1744 la Lista rerum Petendarum (medicamenti obbligatori) stipulata fra il Collegio dei Medici ed il Collegio degli Aromatari di Roma che raggiunge il XVII e XVIII secolo ragguardevole numero di 99 specialità suddivise in 12 categorie: Simplicia, aquae, XIX secolo conservae, cerata, electuaria, olea, pillulae, syrupi, trochisci, species, unguenta, spagyricas (tra gli spagyrica, anticamera dei moderni prodotti chimici, ritroviamo XX secolo il Mercurius Dulcis, il Sal Tartari Fixus, lo Spiritus Salis Ammoniaci; non manca il Corpus Cervi e, tra gli elettuari, la Therriaca Romae Confectae). AVVIO Nel 1789 compare l’ultima edizione del Ricettario Fiorentino, compilata per
  • 33. XVII e XVIII secolo ordine del Granduca Pietro Leopoldo. Essa è veramente innovativa in HOME conseguenza dei nuovi sistemi di classificazione e nomenclatura chimica ed apre la serie delle farmacopee moderne dell’Ottocento ispirandosi non più ai vecchi Avanti Cristo testi bensì ai moderni esempi illustri di altri Paesi (Francia, Inghilterra e Germania) che, nel frattempo, avevano già proprie Farmacopee ufficiali. Questa Dal I al X secolo d.C. edizione, inoltre, è rinnovata anche nella presentazione: i medicamenti non Dall’XI al XIII secolo vengono più suddivisi per classi ma semplicemente per ordine alfabetico. XIV e XV secolo XVI secolo XVII e XVIII secolo XIX secolo XX secolo AVVIO
  • 34. XIX secolo Nel XIX secolo, inizia l’industrializzazione dei medicinali con l’insediamento HOME nei Paesi industrializzati delle officine che producono i medicinali che le nuove scoperte mettono a disposizione e che non sono più realizzabili in farmacia o nel Avanti Cristo laboratorio ad essa annesso. In effetti le prime specialità nacquero fabbricate da colleghi che avevano lasciato il banco per metter su un laboratorio farmaceutico. Dal I al X secolo d.C. Al nascere del Regno d’Italia l’industria chimica italiana era ancora agli albori o Dall’XI al XIII secolo quasi inesistente, a differenza di quanto avveniva in altri Stati d’Europa che avevano, però, da tempo acquistato la loro unità (la Germania e la Svizzera, XIV e XV secolo soprattutto, che erano già all’avanguardia nell’industria chimica, sicché questa XVI secolo poté fare agevolmente da madrina alla nuova industria chimico-farmaceutica). Nel 1870 erano già fiorenti in questi Paesi la Meister Lucius, laBayer, la Merk, la XVII e XVIII secolo Boehringer, la Ciba. Ma in Italia, come in Francia d’altronde, i primi laboratori XIX secolo farmaceutici in grado di preparare i nuovi medicinali, anche in quantità importanti, nacquero con scarso o nullo supporto finanziario dalla Farmacia e, XX secolo quindi, ad opera di farmacisti che, sensibili ai progressi della terapia, erano desiderosi di realizzare i nuovi medicamenti che via via venivano scoperti o AVVIO sintetizzati.
  • 35. XIX secolo Nel 1853 il generale Lamarmora costituì il ruolo dei Farmacisti Militari che HOME assunsero la direzione e la gestione del disimpegno farmaceutico presso le farmacie di alcuni ospedali militari. Contemporaneamente a Torino fu costituito il Avanti Cristo deposito di farmacia militare fornito di un laboratorio chimico-farmaceutico incaricato di effettuare preparazioniper il Servizio Sanitario Militare, inglobando Dal I al X secolo d.C. anche il Laboratorio del Chinino con sede nei dintorni. Nel 1884 il Laboratorio Dall’XI al XIII secolo militare assunse la denominazione di Farmacia Centrale Militare e nel 1923 di Istituto Chimico Farmaceutico Militare il quale, successivamente, fu trasferito a XIV e XV secolo Firenze nel 1931 e ristrutturato dopo la seconda Guerra Mondiale; nel 1978 XVI secolo assumerà la denominazione attuale di Stabilimento Chimico-farmaceutico Militare. Esso vanta come peculiarità la produzione di prodotti non reperibili in XVII e XVIII secolo commercio, i cosiddetti “farmaci orfani”, come ad esempio il chinino in fiale, XIX secolo presente in tutte le farmacie militari e richiesto da diversi enti pubblici. Dal 1861, anno della nascita del Regno d’Italia, fino al 1892, il ruolo della XX secolo Farmacopea Ufficiale viene esercitato dalla Farmacopea per gli Stati Sardi dal 1861 al 1870 e, successivamente dal Codice Farmaceutico Romano edizione AVVIO
  • 36. XIX secolo 1868, ordinato ed approvato da Papa Pio IX, che era ufficiale nei territori dello HOME Stato Pontificio e che era molto più completo e di maggiore rigore scientifico rispetto ad altre. Avanti Cristo Il Codice Romano era un vero trattato teorico-pratico molto moderno diviso in due parti: nella prima (farmacologia) erano descritti i semplici di cui si Dal I al X secolo d.C. riportavano i caratteri chimico-fisici e botanici, l’origine, la composizione chimica Dall’XI al XIII secolo ed una descrizione sommaria dell’azione e dell’uso nonché di una descrizione delle droghe vegetali completata da 126 belle tavole botaniche che illustrano con XIV e XV secolo disegni le singole piante; nella seconda parte (chimico-farmaceutica) erano XVI secolo riportati i composti chimici dei quali si forniva una dettagliata descrizione dei caratteri e del processo di preparazione, completata con illustrazioni raffiguranti le XVII e XVIII secolo apparecchiature necessarie e con una spiegazione logica delle reazioni, delle XIX secolo proprietà fisico-chimiche, delle avvertenze relative ad una eventuale purificazione, delle incompatibilità, dell’azione e dell’uso, con indicazione anche XX secolo delle dosi. Ma oltre a queste due, molte altre Farmacopee esistevano nel territorio italiano AVVIO e le più importanti erano la Farmacopea per gli Stati Estensi (ordinata dal duca
  • 37. XIX secolo Francesco IV d’Austria-Este ed approvata dal Ministro di Pubblica Economia ed HOME Istruzione a Modena nel 1839), il Codice per gli Stati Parmensi (approvato dal Consiglio del Protomedicato ed adottato con decreto ducale nel 1858), il Codice Avanti Cristo Farmaceutico Napoletano (compilato a cura del Collegio di Farmacia Napoletano presieduto dal Signor Decano Gaetano Angioni e pubblicato a Napoli Dal I al X secolo d.C. a seguito di approvazione, sotto gli auspici della Commissione Protomedicale, da Dall’XI al XIII secolo parte del Ministro di Stato per gli Affari Interni nel 1845). La Commissione, incaricata della compilazione della prima Farmacopea unitaria, XIV e XV secolo incontrò non poche difficoltà per trarre, dalle preesistenti, il materiale utile per XVI secolo armonizzare in tutto il territorio, dal Piemonte alla Sicilia, le modalità di preparazione e di dispensazione dei medicamenti e per comporre le non poche XVII e XVIII secolo differenze presenti e derivanti da usi e tradizioni locali. XIX secolo Dopo l’ingresso a Porta Pia nel 1870 il Nobile Collegio di Roma, privato dei suoi privilegi, fu trasformato in associazione scientifico-culturale entrando nel novero XX secolo delle opere pubbliche di beneficenza. A fine 1800 a livello di industria farmaceutica nel Nord primeggiavano G.B. Schiapparelli a Torino, Carlo Erba AVVIO
  • 38. XIX secolo e Zambeletti a Milano, ove mosse i primi passi anche la Lepetit & Dolfuss. HOME Anche a Firenze i farmacisti nelle officine delle loro farmacie prima e nei Laboratori industriali poi dettero vita all’industria farmaceutica fiorentina. Tra Avanti Cristo questi, oltre a Piero Malesi, farmacista, nella sua farmacia-drogheria a Borgo S.S. Apostoli, anche i fratelli Alitti, farmacisti nella Farmacia Molteni a piazza della Dal I al X secolo d.C. Signoria, tennero a battesimo i primi insediamenti industriali fiorentini. Dall’XI al XIII secolo All’attività dei fratelli Alitti va attribuito il merito di aver introdotto in Italia le preparazioni iniettabili che, grazie all’invenzione della fiala prima e della siringa XIV e XV secolo con ago cavo poi, resero questa pratica sicura permettendo anche la conservazione XVI secolo illimitata delle preparazioni sterilizzate. Nacquero, così, i preparati Molteni per uso ipodermico che presto trovarono larga diffusione. Non era certo agevole XVII e XVIII secolo preparare i soluti iniettabili nelle farmacie ed i farmacisti piuttosto che attrezzare XIX secolo il laboratorio per far fronte alle nuove esigenze preferivano rivolgersi alle officine. Il 3 maggio 1892 veniva pubblicata la prima edizione della Farmacopea del XX secolo Regno d’Italia, ai sensi della Legge 22 dicembre 1888 n.5849. Con tale provvedimento la Farmacopea Ufficiale diviene il testo ufficiale per la AVVIO
  • 39. XIX secolo qualità e le caratteristiche che devono possedere i farmaci, del metodo per la loro HOME preparazione e delle norme sulla metodologia da seguire, del divieto di sostituibilità dei componenti, cioè l’eliminazione dei “qui pro quo”, tipici dei Avanti Cristo vecchi Antidotari, nonché della raccolta degli obblighi di legge che il farmacista deve rispettare nel servizio di farmacia. Dal I al X secolo d.C. Ma, soprattutto, la Farmacopea elimina l’empirismo e pone come principio Dall’XI al XIII secolo ispiratore il rigore scientifico. In questa 1^ edizione della Farmacopea si riscontrano: l’obbligo per il farmacista XIV e XV secolo di detenere la F.U.; il capitolato ufficiale dei metodi di indagine; la raccolta delle XVI secolo caratteristiche dei vari farmaci (in particolare le norme da seguire per alcune preparazioni e caratteristiche di purezza delle sostanze); medicamenti obbligatori: XVII e XVIII secolo atropina, morfina, canfora, cocaina, china, cloralio idrato, belladonna, derivati XIX secolo mercuriali. La lettura delle Farmacopee rispecchia chiaramente il processo evolutivo della XX secolo scienza medica, poiché il cammino dell’assistenza farmaceutica passa attraverso un confronto tra le dieci edizioni della Farmacopea Ufficiale Italiana che AVVIO costituiscono documenti essenziali per la storia della farmacia.
  • 40. XX secolo Benché siano state emanate disposizioni legislative (Regolamento Generale HOME Sanitario del 3 febbraio 1901 - Legge 22 maggio 1913 - T.U.LL.SS. 27 luglio 1934) che prevedevano la pubblicazione quinquennale della Farmacopea, sia Avanti Cristo per difficoltà nell’approntamento sia per oggettive difficoltà di particolari storici, la Farmacopea ha avuto degli “stacchi” temporali. Dal I al X secolo d.C. Nel 1902 viene pubblicata la seconda edizione della Farmacopea Ufficiale del Dall’XI al XIII secolo Regno d’Italia. In essa si riscontrano: l’eliminazione di sostanze di dubbia efficacia terapeutica (cardo benedetto, cloruro di bario, conserva di corniolo, XIV e XV secolo sciroppo di fiori di persico, viola tricolore); l’esenzione del farmacista XVI secolo dall’obbligo di controllo istologico e microbiologico delle droghe; l’obbligo di acquistare dall’industria alcune sostanze chimiche; l’introduzione di nuove forme XVII e XVIII secolo farmaceutiche (pillole e granuli). XIX secolo Nel 1909 viene pubblicata la terza edizione della Farmacopea Ufficiale del Regno d’Italia. In essa si riscontrano: il recepimento delle modifiche delle XX secolo formule dei medicamenti eroici (Conferenza di Bruxelles del 1902); indicazione di impurezze e falsificazioni; esenzione del farmacista dall’obbligo dell’analisi AVVIO
  • 41. XX secolo botanica delle droghe; inserimento della tabella di conversione delle gocce in HOME grammi; norme generali per la sterilizzazione; inserimento di nuovi farmaci (acido acetilsalicilico, burro di cacao, codeina cloridrato, fenacetina, Avanti Cristo esametilentetramina, siero antidifterico, terpina idrata). Nel 1911 anche la Carlo Erba venne autorizzata a produrre, come la Molteni, Dal I al X secolo d.C. “soluzioni dosate e sterilizzate per uso ipodermico in fialette di vetro saldate”; in Dall’XI al XIII secolo Italia nel 1915 i laboratori che producevano specialità medicinali erano 25 di cui la gran parte erano proprietà di farmacisti e producevano un solo prodotto. Dopo XIV e XV secolo la guerra, nel 1919, furono censiti 115 laboratori farmaceutici di cui solo una XVI secolo trentina avevano una produzione medio-grande. Il 22 maggio 1913 veniva approvata la legge n.468 sull’autorizzazione XVII e XVIII secolo all’apertura delle Farmacie (nota come Legge Giolitti), entrata in vigore il 13 XIX secolo luglio 1914, che all’art. 17 stabiliva che la Farmacopea Ufficiale doveva contenere gli elenchi dei prodotti in essa iscritti la cui vendita era sia libera a tutti XX secolo senza restrizioni sia permessa ai non farmacisti con l’osservanza di speciali condizioni e restrizioni e con l’indicazione delle quantità minime di vendita. Il AVVIO successivo art. 18 stabiliva al
  • 42. XX secolo primo comma che la vendita al pubblico di medicinali a dose e forma di HOME medicamento non era permesso che ai farmacisti e doveva effettuarsi nella farmacia sotto la responsabilità del titolare dell’esercizio. Il combinato di questi Avanti Cristo due articoli, collegato con la mancanza di qualsiasi norma regolamentare, suscitò grande scalpore. Dal I al X secolo d.C. Da una parte i farmacisti che, forti del diritto che la nuova legge aveva loro Dall’XI al XIII secolo riconosciuto, si opponevano tenacemente alla vendita fuori della farmacia (nelle drogherie in particolare) di prodotti che rientravano nella definizione di XIV e XV secolo medicinale, arrivando fino a minacciare i droghieri, i grossisti ed i fabbricanti di XVI secolo gravi responsabilità penali. Dall’altra i droghieri, che erano in stato di agitazione, insistevano a voler vendere quei prodotti che rientravano nella definizione di XVII e XVIII secolo medicinale facendo, tra l’altro, presente che la non avvenuta pubblicazione della XIX secolo nuova Farmacopea Ufficiale rendeva inapplicabili i disposti succitati. Era evidente che le tabelle 9 e 10 della terza edizione della Farmacopea non erano più attuali. XX secolo In verità, nella discussione in Aula, l’art.18 era stato oggetto di critiche per i dubbi che potevano nascere nella sua interpretazione ed anche perché lo AVVIO stesso
  • 43. XX secolo Presidente del Consiglio On. Giolitti aveva dichiarato che se le specialità HOME medicinali contenevano solo prodotti indicati nell’elenco dei prodotti di libera vendita, anche la specialità stessa poteva vendersi liberamente. Pertanto il Avanti Cristo Governo venne invitato ad intervenire affinché provvedesse sia alla revisione delle due tabelle succitate, sospendendo nel frattempo l’applicazione degli articoli Dal I al X secolo d.C. di legge interessati, sia provvedendo a pubblicare al più presto una nuova Dall’XI al XIII secolo Farmacopea. Nel 1920 viene pubblicata la quarta edizione della Farmacopea Ufficiale del XIV e XV secolo Regno d’Italia. In essa si riscontrano: l’introduzione dei sieri; l’autorizzazione al XVI secolo farmacista di preparare in farmacia fiale, fermenti e prodotti opoterapici. Nel 1926 viene pubblicata la quinta edizione della Farmacopea Ufficiale del XVII e XVIII secolo Regno d’Italia. In essa si riscontrano: l’introduzione di vaccini e arsenobenzoli; XIX secolo la deliberazione che la Farmacopea è un codice che stabilisce i requisiti a cui i farmaci devono corrispondere. XX secolo Fra le due grandi guerre nell’industria farmaceutica si prese coscienza del fatto che, come insegnavano gli esempi soprattutto svizzeri e tedeschi, AVVIO la
  • 44. XX secolo convenienza di una produzione quantitativamente importante poteva avvenire solo HOME in stabilimenti di dimensioni adeguate e si parlò di consorzi fra le grandi, medie e piccole aziende accanto alle grandi Erba, Schiapparelli, Lepetit, Molteni. Questo Avanti Cristo nobile tentativo di creare un’azienda italiana di dimensioni rispettabili non ebbe che uno scarso successo. Le fusioni avvennero ma furono matrimoni a due, come Dal I al X secolo d.C. il laboratorio italo-britannico Manetti & Roberts di Firenze, la Tutolo Ciaburri; Dall’XI al XIII secolo unica eccezione la E. Granelli di Milano che si sviluppò con l’unione di diverse unità produttive. XIV e XV secolo Di fronte alla politica individualistica delle non certo grandi aziende farmaceutiche XVI secolo e laboratori italiani, si fecero strada le forti aziende straniere che conquistarono via via sempre più grosse fette di mercato. XVII e XVIII secolo Nel 1939 le aziende operanti in Italia erano 900 circa e producevano quasi 15.000 XIX secolo prodotti diversi; almeno nove decimi di questi laboratori avevano carattere individuale ed erano fondate e dirette da farmacisti e dedicate alla produzione XX secolo galenica, lamentando nel contempo che nelle aziende maggiori la produzione non era razionalizzata e la ricerca era scarsa. AVVIO
  • 45. XX secolo La produzione farmaceutica italiana era in larga misura ripetitiva e imitativa di HOME quella straniera con l’aggiunta fantasiosa di qualcosa in più che potesse mascherare una copiatura. Avanti Cristo Nel 1940 viene pubblicata la sesta edizione della Farmacopea Ufficiale del Regno d’Italia. In essa si riscontrano: compaiono i saggi biologici per le vitamine Dal I al X secolo d.C. A e D; le preparazioni galeniche devono corrispondere alle formule prescritte Dall’XI al XIII secolo dalla Farmacopea; introduzione della sterilizzazione discontinua. Dopo la seconda guerra mondiale e fino a metà anni sessanta le industrie XIV e XV secolo farmaceutiche erano circa 1100 ma di esse solo 200 assicurano il 90% della XVI secolo produzione. Nel 1965 viene pubblicata la settima edizione della Farmacopea Ufficiale della XVII e XVIII secolo Repubblica Italiana. In essa si riscontrano: la Farmacopea diventa un codice per XIX secolo l’industria e per gli organi statali preposti al controllo delle specialità medicinali; sono introdotti i farmaci: antinfiammatori, antibiotici, antistaminici, ormoni, XX secolo vitamine, ipotensivi, tranquillanti, diuretici, sulfamidici, immunoglobuline. A partire dal 1970 il panorama industriale farmaceutico tende a cambiare: AVVIO
  • 46. XX secolo scompaiono via via alcuni laboratori individuali di microscopiche dimensioni e HOME buona parte del mercato viene accentrata in aziende grandi multinazionali straniere che incorporano molte officine italiane anche di rispettabili dimensioni. Avanti Cristo Si arriverà nell’epoca contemporanea a circa 300 laboratori industriali con circa 5000 specialità in commercio. Dal I al X secolo d.C. Nel 1972 viene pubblicata la ottava edizione della Farmacopea Ufficiale della Dall’XI al XIII secolo Repubblica Italiana. In essa si riscontrano: la suddivisione in tre parti (prescrizioni e metodi generali, XIV e XV secolo monografie e formulario galenico); l’inserimento dei farmaci per uso veterinario e XVI secolo dei radiofarmaci; le norme di buona fabbricazione (Denominazione Comune Italiana – DCI – dei principi attivi e nomi chimici secondo la nomenclatura XVII e XVIII secolo IUPAC – Unione Internazionale Chimica Pura ed Applicata -; l’introduzione di XIX secolo moderne tecniche analitiche (assorbimento atomico, cromatografia); la modifica delle tabelle relative alle sostanze psicotrope e stupefacenti. XX secolo Nel 1985 viene pubblicata la nona edizione della Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana. AVVIO
  • 47. XX secolo In essa si riscontrano: riferimenti per alcuni argomenti alla II edizione della HOME Farmacopea Europea; vengono introdotte nuove tecniche analitiche: risonanza magnetica nucleare, cromatografia liquida, microscopia elettronica analitica, Avanti Cristo cromatografia per esclusione; viene sancita la completa industrializzazione della produzione dei farmaci e vengono riviste le norme di buona fabbricazione; i Dal I al X secolo d.C. veleni e gli stupefacenti devono essere detenuti in armadi separati. Dall’XI al XIII secolo XIV e XV secolo XVI secolo XVII e XVIII secolo XIX secolo XX secolo AVVIO

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