Breve carrellata per slides di Raimondo Villano sui principali eventi storici della Storia della Farmacia, a partire da vari millenni avanti Cristo e giungendo fino all'epoca contemporanea.
1. Raimondo Villano
HOME Appunti di
Avanti Cristo
storia
Dal I al X secolo d.C.
Dall’XI al XIII secolo della farmacia
XIV e XV secolo
XVI secolo
XVII e XVIII secolo
XIX secolo
XX secolo
AVVIO
2. Avanti Cristo
HOME L’origine della farmacia risale alla notte dei tempi e si confonde con il mito.
Nella preistoria l’uomo scoprì l’attività benefica di alcune piante e minerali solo
per caso, guidato dall’istinto.
Avanti Cristo Nella Bibbia con la parola farmakia si definivano tutte le arti con cui Babilonia
sedusse il mondo (dall’Apocalisse). E’ agevole immaginare che si alludesse ai
Dal I al X secolo d.C.
filtri amorosi e agli afrodisiaci. Verificandosi, però, nel tempo anche effetti
Dall’XI al XIII secolo deleteri con queste terapie, al concetto iniziale subentrò quello di tossico o veleno.
Nelle età più remote la figura del farmacista era tutt’uno con quella del medico,
XIV e XV secolo
del sacerdote, dello stregone. Che la professione del farmacista sia una delle più
XVI secolo antiche del mondo è attestato da documenti giuntici dalle grandi civiltà di Sumeri,
Assiro-Babilonesi, Egizi, Cretesi, Micenei, Cinesi.
XVII e XVIII secolo
Risale al 2700 a.C. il più antico testo di farmacologia conosciuto: una tavoletta in
XIX secolo caratteri cuneiformi dell’antica Ur in Mesopotamia, rinvenuta nei primi decenni
del XX secolo e decifrata nel 1953. La tavoletta contiene una dozzina di ricette
XX secolo
del medico-farmacista Lulu, con preziose indicazioni circa i componenti e le
procedure utilizzate per la preparazione di pomate, decotti e lozioni.
AVVIO
3. Avanti Cristo
Sorprendentemente si desume dalle ricette che a quel tempo per la preparazione
HOME dei farmaci ci si serviva, sostanzialmente come in parte ancor oggi, di sostanze
vegetali, animali e minerali. Ma ancor più sbalordisce il fatto che in questo testo la
Avanti Cristo materia farmacologica è trattata con metodo “scientifico”, ovvero senza cedimento
alcuno ai diffusissimi riti di magia e stregoneria che, del resto, prima, durante e
Dal I al X secolo d.C. dopo, fino ai tempi attuali, hanno sostituito o, nel migliore dei casi, affiancato le
Dall’XI al XIII secolo pratiche mediche e farmaceutiche.
Dalla meticolosità scientifica di queste tavolette si può desumere lo sforzo che,
XIV e XV secolo anche molto indietro nel tempo, civiltà più avanzate e livelli sociali più elevati
XVI secolo hanno prodotto per curare le malattie dell’uomo e, d’altro canto, che la scienza
farmacologica, almeno in Mesopotamia, risale a tempi incredibilmente remoti e
XVII e XVIII secolo con dati e conoscenze di assoluto rispetto per l’epoca. Il farmacista di Ur,
XIX secolo comunque, pur essendo emblematico di un modo di fare scienza, resta una
eccezione nello scenario allargato dell’epoca giacché i principali tentativi
XX secolo terapeutici non andati a buon fine nell’ambito della magia e dei rimedi terapeutici
e farmacologici approdavano sovente alla fase chirurgica, ultimo disperato
AVVIO rimedio.
4. Avanti Cristo
HOME Essendo stato ritenuto, infatti, per lunghissimo tempo che molte malattie fossero
generate da spiriti maligni che invadevano la testa del malato, non rimaneva altro
da fare, dunque, che aprire il cranio per estrarre la materia ritenuta infettata.
Avanti Cristo L’intervento si effettuava per mezzo di narcosi usando potenti veleni che, talvolta,
conducevano a morte nel corso dell’operazione stessa. Nonostante l’evidente
Dal I al X secolo d.C.
approssimazione dell’intervento chirurgico, c’era anche chi sopravviveva, come
Dall’XI al XIII secolo ben testimoniano crani con tali segni e successivo callo osseo riformato.
In antico Egitto se il medico-farmacista portava a buon fine l’intervento gli si
XIV e XV secolo
inviavano denari e regali e si onoravano gli dei protettori; se, di contro,
XVI secolo l’operazione falliva, non vi erano conseguenze. Tra gli Assiro-Babilonesi, invece,
per il medico-farmacista che sbagliava diagnosi, intervento o medicazioni c’erano
XVII e XVIII secolo
conseguenze serie, come indicato dal Codice di Hammurabi del XVII secolo
XIX secolo a.C.: in caso di buon intervento professionale a favore di un nobile riceveva un
ingente compenso in denaro, se al nobile causava decesso o menomazione grave e
XX secolo
permanente gli si mozzava la mano; se a morire era uno schiavo, invece, il medico
era condannato a rendere “schiavo per schiavo”.
AVVIO
5. Avanti Cristo
HOME La documentazione antica più ricca sulla scienza medica e farmacologica ci
proviene dagli antichi attraverso innumerevoli papiri in cui si tratta di sintomi,
terapie e ricette con precise prescrizioni e posologie. Anche in Egitto, come in
Avanti Cristo Mesopotamia, i farmaci si basavano su precise conoscenze di botanica e di
erboristeria ed erano costituiti essenzialmente da decotti, estratti di erbe, semi e
Dal I al X secolo d.C.
radici. Tutto era empirico e principalmente basato sull’esperienza. Ma in Egitto
Dall’XI al XIII secolo ricorrevano al medico-farmacista, per problemi non di malattia ma di cosmesi,
anche molte donne. Numerosi medici-farmacisti diventavano gli estetisti presso le
XIV e XV secolo
corti dei faraoni o dei nobili ricavandone considerevoli privilegi e godendo di un
XVI secolo prestigio assoluto, erano ricercati, venerati e temuti per il loro potere: magico e
misterioso, sicuramente “divino”.
XVII e XVIII secolo
Intorno al 345 a.C. circa spicca la figura di Teofrasto, allievo di Aristotele, natio
XIX secolo di Lesbo, considerato il più grande botanico e farmacognota avanti l’inizio
dell’era volgare. Nella sua “Historia Plantarum”, stampata in epoca
XX secolo
rinascimentale, fa un lungo elenco di vegetali utili per la terapia e considera
l’organo del gusto il più importante per il loro riconoscimento.
AVVIO
6. Avanti Cristo
HOME Nell’antica Roma, il medico dell’Imperatore Nerone, Andromaco, inventò la
teriaca, potente contravveleno e specialità più famosa dell’antichità ottenuta
cuocendo la carne di vipera femmina depurata dalle scorie fino a renderla sfatta e
Avanti Cristo miscelandola, poi, nel mortaio con oppio, scilla (cardiotonico), molti altri
ingredienti e polvere di pan secco raggiungendo una consistenza adatta a farne
Dal I al X secolo d.C.
pasta per compresse, ovvero i famosi trosici di vipera.
Dall’XI al XIII secolo Durante il periodo di Diocleziano, inoltre, si ha traccia di determinazioni di
tariffari dei medicamenti.
XIV e XV secolo
XVI secolo
XVII e XVIII secolo
XIX secolo
XX secolo
AVVIO
7. Dal I al X secolo d.C.
Nel I secolo d.C., poi, fu Dioscoride Anarzabeo con il suo “De Materia Medica”
HOME a dare un sistema alle più arcaiche e mitiche forme del sapere: mentre in Teofrasto
l’identificazione della specie è spesso impossibile per l’assenza della descrizione,
Avanti Cristo con Dioscoride (e le edizioni critiche successive) si può stendere un elenco di oltre
500 vegetali. Tuttavia, nell’opera vi è un certo collegamento con il mondo degli
Dal I al X secolo d.C. dei della tradizione omerica pur non mancando la sperimentazione venuta
Dall’XI al XIII secolo successivamente. Lo stesso ordine tenuto nella stesura dei cinque libri e la
precedenza data a talune piante non rientrano nella nostra logica. Nel primo si
XIV e XV secolo parla delle specie aromatiche e delle essenze da esse derivate, come l’iris (dello
XVI secolo stesso nome della messaggera degli dei) e l’alloro (simbolo di Apollo, dio del
sole) che infonde calore nei diaforetici e va assunto per via interna. Nel secondo
XVII e XVIII secolo libro sono gli animali ed i loro derivati a costituire la serie dei rimedi con
XIX secolo l’aggiunta di cose “acute e forti” come senape, cipolla ed aglio. Nel terzo si tratta
di molte radici e semi domestici di uso alimentare, nel quarto di ciò che resta delle
XX secolo erbe e delle radici. Nel quinto libro la vite, il vino e i metalli introducono un
discorso sui veleni, più ampiamente svolto nel sesto libro insieme alle sostanze in
AVVIO grado di opporvisi (ma dai filologi è ritenuto opera postuma).
8. Dal I al X secolo d.C.
La vera fortuna dell’opera inizia dopo la prima edizione veneziana in lingua greca
HOME del 1499; dal 1544, poi, inizia la lunghissima serie dei commentali del Mattioli
che illustrerà graficamente in modo sempre più accurato ogni specie. Tuttavia, il
Avanti Cristo De Materia Medica, pur contenendo anche indicazioni sull’impiego terapeutico
delle droghe allo stato di semplici ed anche di composti, non può essere
Dal I al X secolo d.C. considerato una farmacopea.
Dall’XI al XIII secolo Dello stesso secolo è anche Scribonio la cui opera “Compositiones
Medicamentorum” registra ben 242 medicamenti vegetali, 36 minerali e 27
XIV e XV secolo animali ma pur sempre non può essere considerata una farmacopea.
XVI secolo Successivamente, nel II secolo d.C., Galeno, nato a Pergamo, fu il riformatore e
teorizzatore della medicina creando un sistema destinato a durare per 15 secoli
XVII e XVIII secolo senza significative contestazioni. Egli abbandonò gli elementi mitici e ricorse ai
XIX secolo principi sperimentali quali basi delle sue ricerche, precorrendo il metodo della
scienza moderna, in particolare nel campo della fisiologia. La sua opera,
XX secolo originariamente scritta in greco, venne tradotta in arabo e in latino giungendo in
buona copia alla stamperia veneziana dei Giunta nel 1541. E’ suddivisa in
AVVIO sette
9. Dal I al X secolo d.C.
tomi (anatomia, fisiologia, patologia e clinica, chirurgia e terapia). Il “De
HOME simplicium medicamentorum temperamentis et facultatibus” contiene 475 specie
vegetali, frutto del suo peregrinare alla ricerca delle fonti dei medicamenti, come
Avanti Cristo la terra lemnia nell’isola omonima e il bitume giudaico in Palestina. La sua teoria
parte dagli assiomi ippocratici e dalla filosofia aristotelica: i quattro elementi
Dal I al X secolo d.C. costitutivi dei corpi non sono primari ma generati dalle quattro qualità principali
Dall’XI al XIII secolo tra loro variamente combinate. Fredda e secca è la terra, fredda e umida è l’acqua,
calda e umida è l’aria, caldo e secco è il fuoco. Dalla mescolanza degli elementi
XIV e XV secolo hanno origine nel corpo umano gli umori: dalla terra più l’aria la bile nera (o
XVI secolo atrabile), dalla terra più il fuoco la bile gialla, dall’acqua più l’aria la pituita,
dall’acqua più il fuoco il sangue. Il prevalere di un umore sugli altri fa parte della
XVII e XVIII secolo caratteristica di ogni uomo ma, quando per cause sconosciute si altera il primitivo
XIX secolo equilibrio, subentra lo stato morboso. Galeno, inoltre, insegnò a comporre la
teriaca, il potente contravveleno inventato da Andromaco.
XX secolo Giungendo al 470 d.C. rinveniamo Cassiodoro (ministro del re Ostrogoto
Teodorico e fondatore nel 540 di uno xenodochio in Calabria), che nella sua
AVVIO opera
10. Dal I al X secolo d.C.
“Istituzioni Divine” raccomandava insistentemente d’istruirsi nell’arte della
HOME preparazione dei medicinali: “Apprendete a distinguere ogni pianta e a mescolare
con cura ogni specie di droga. Se la lingua non vi è familiare, studiate il libro di
Avanti Cristo Dioscoride in cui si tratta estesamente delle piante medicinali descritte, peraltro,
con meravigliosa esattezza”.
Dal I al X secolo d.C. Dal 600 in poi con il sorgere dei monasteri e l’incremento dell’attività di
Dall’XI al XIII secolo assistenza medica rivolta agli ammalati i monaci, soprattutto Benedettini,
seguirono ampiamente i consigli di Cassiodoro e moltiplicarono le conoscenze e
XIV e XV secolo la produzione di erbe. Essi crearono, a tale scopo, veri e propri orti botanici dove
XVI secolo coltivavano erbe provenienti da ogni parte del mondo. In apposite domus
medicorum, poi, elaboravano composti sotto l’occhio vigile del monacus
XVII e XVIII secolo pigmantarius.
XIX secolo Cominciavano, intanto a sorgere, in una Europa con ampie zone avvolte nelle
tenebre, importanti organizzazioni sanitarie: nel meridione della nostra Penisola
XX secolo aveva preso corpo nel VI secolo una Scuola Salernitana che manteneva un
indirizzo ippocratico con poche influenze magico-astrologiche mentre più di
AVVIO un
11. Dal I al X secolo d.C.
secolo dopo nella Renania, dove l’imperatore Carlo Magno aveva insediato il suo
HOME potere esteso a tutto il Continente, sorgeva una organizzazione ispirata da
Sant’Ildegarda da Bingen. La Scuola Salernitana, in particolare, rappresentò
Avanti Cristo una cultura esclusiva radicata in una regione posta al centro del Mediterraneo e,
quindi, aperta ad ogni scambio tra Oriente e Occidente e rese l’Italia Meridionale
Dal I al X secolo d.C. l’ambiente ideale per la nascita e il progresso della farmacia in forma autonoma
Dall’XI al XIII secolo tanto necessaria alla specializzazione della farmacologia, da nessun medico dopo
Galeno ritenuta branca fondamentale per la medicina.
XIV e XV secolo La diffusione della sapiente opera e cultura araba in Occidente valse non solo a
XVI secolo conservare il sapere greco ma ad arricchirlo considerevolmente influenzando
anche la cultura dell’esistente realtà conventuale cristiana: si ampliò la
XVII e XVIII secolo conoscenza sia delle erbe, delle droghe e dei modi opportuni per combinarle sia
XIX secolo degli strumenti di laboratorio e delle tecniche di conservazione dei vari
medicamenti. In effetti, gli arabi volgarizzarono l’uso dell’alambicco (allora
XX secolo indispensabile per la preparazione di alcool, alcoolati, essenze e acque
aromatiche), degli apparecchi di filtraggio, dei vasi d’argento e d’oro per la
AVVIO conservazione dei medicamenti più
12. Dal I al X secolo d.C.
complessi nonché dei vasi di vetro o porcellana di Cina per la conservazione degli
HOME sciroppi; la materia medica vegetale, inoltre, si arricchisce della cassia, senna,
tamarindo, noce vomica, rabarbaro, seme santo, zucchero, canfora. Il chimico
Avanti Cristo Geber (715-815 d.C.) preparava l’acido nitrico nonché, per distillazione, quello
acetico e, ancora, gli si attribuisce la scoperta dell’alcool e la composizione
Dal I al X secolo d.C. dell’acqua regia. Tutto ciò dà luogo al fiorire della polifarmacia, come si
Dall’XI al XIII secolo riscontra dalle opere dei più famosi medici-farmacologi del tempo: Rasis (875-
923), autore di un Antidotario, e Mesue vissuto un secolo dopo.
XIV e XV secolo Nel IX secolo la Scuola Salernitana pubblica l’Antidotarium, la cui stesura
XVI secolo definitiva è opera di Nicolò Praepositus Salernitanus: un trattato di materia
medica, oltre che farmaceutica e terapeutica, contenente una raccolta di 139
XVII e XVIII secolo ricette di pratica ospitaliera quotidiana con l’adozione di pesi e misure di base per
XIX secolo tutti gli antidotari e le farmacopee seguenti (con una scala corrente dal grammo
alla libbra, attraverso lo scrupolo, la dramma, l’oncia) e con l’introduzione di
XX secolo nuovi medicamenti tra cui la spongia soporifera anestetica, il giusquiamo e la
mandragora.
AVVIO
13. Dall’XI al XIII secolo
Intorno al 1080 si ha la prima stesura del manoscritto, pubblicato numerose volte
HOME in seguito, conosciuto come Circa instans, ovvero un commentario
all’Antidotario della Scuola Salernitana realizzato da un altro salernitano, Matteo
Avanti Cristo Plateario.
Diversi fenomeni indipendenti e verificatisi a distanza di tempo l’uno dall’altro,
Dal I al X secolo d.C. poi, concorsero in modo determinante all’istituzione di veri e propri esercizi
Dall’XI al XIII secolo professionali riconoscibili come precursori delle future farmacie.
Il primo è legato ai Concilio di Reims del 1131 ed al Concilio del Laterano del
XIV e XV secolo 1180 che interdirono ai monaci, per motivi esclusivamente religiosi, l’esercizio
XVI secolo della medicina e della farmacia. Tali provvedimenti, intuitivamente, aprirono
ancor più la strada ai laici che, nel giro di un secolo, si impadronirono di tutte le
XVII e XVIII secolo conoscenze mediche e farmacologiche.
XIX secolo Un altro fenomeno riguarda l’apertura di molti ospedali, dapprima legati ai
monasteri e poi anche laici, che richiedevano l’istituzione di vere e proprie
XX secolo farmacie con un ipotecario medico-farmacista.
Al tempo delle crociate, poi, il mondo occidentale conobbe le importanti droghe
AVVIO di origine orientale che avevano contribuito allo sviluppo delle civiltà
cinese,
14. Dall’XI al XIII secolo
persiana, mesopotamica ed egizia e questo non solo per ciò che riguarda i
HOME medicamenti. Lo zucchero, la canfora, l’aloe, l’oppio ebbero un’importanza
fondamentale, ma i coloranti, le essenze come muschio e ambra aprirono la strada
Avanti Cristo a nuovi impieghi ed a nuove specializzazioni. Necessitavano, soprattutto,
sufficienti conoscenze per trattare sostanze dotate di notevole valenza terapeutica,
Dal I al X secolo d.C. se impiegate alla giusta dose; contrariamente gli effetti tossici avrebbero potuto
Dall’XI al XIII secolo dare risultati letali.
Quest’ultimo fenomeno fu compreso dal genio di Federico II di Svevia,
XIV e XV secolo Imperatore di Germania e Re di Sicilia dal 1212 al 1250, grande statista ed uomo
XVI secolo di cultura, (alla cui Corte raffinata appartenevano numerosi uomini di superiore
levatura e in cui incominciava a farsi strada l’orientamento a migliorare per tutti la
XVII e XVIII secolo qualità della vita) che con rigidi provvedimenti amministrativi regolò con estrema
XIX secolo precisione l’esercizio professionale della medicina e della farmacia. Federico II
promulgò le Costitutiones a Melfi nel 1240, punto di partenza per la realizzazione
XX secolo di un vero e proprio servizio farmaceutico, con le quali (Titoli 46 e
47) vietò al medico di fare lo speziale, istituì il ruolo del farmacista, stabilì
AVVIO le
15. Dall’XI al XIII secolo
regole per l’esercizio della farmacia tra cui la proibizione di vendita delle sostanze
HOME velenose, conferì al medico la possibilità di denunziare lo speziale per ogni
inadempienza o inesattezza nella preparazione dei medicamenti e nell’esercizio
Avanti Cristo della sua professione, fissò il controllo del numero degli esercizi degli speziali in
rapporto al numero di abitanti ed al loro stanziamento, l’ubicazione ed il controllo
Dal I al X secolo d.C. delle staciones per l’allestimento e la distribuzione dei farmaci, introdusse la
Dall’XI al XIII secolo tariffa dei medicinali, obbligò medici e speziali ad un preciso giuramento con il
quale si sanciva il controllo dell’attività professionale da parte dello Stato
XIV e XV secolo attraverso due ispettori nominati dall’Imperatore.
XVI secolo Agli elementi autoctoni greco-latini ed arabi, dunque, se ne erano aggiunti
importanti altri di provenienza germanica con la calata della dinastia Sveva su
XVII e XVIII secolo Palermo e la presa di potere del Regno di Sicilia.
XIX secolo Nel 1200 di ipoteche ne esistevano, nei centri maggiori, anche una ogni mille
abitanti circa e non sarebbe stato possibile, pertanto, farle sostentare con i soli
XX secolo medicamenti che, quando superavano un certo costo, erano privilegio delle
persone abbienti che avessero già soddisfatto i bisogni alimentari. Esse,
AVVIO pertanto,
16. Dall’XI al XIII secolo
erano veri e propri empori ed i farmacisti facevano di tutto: clisterizzavano,
HOME imbalsamavano, sofisticavano droghe, vendevano medicamenti, ma anche frutta,
carni e dolci. Nonostante ciò l’apoteca del farmacista non era umile e dimessa,
Avanti Cristo come un qualsiasi negozio di alimentari dell’epoca, bensì era sovente dotata di
ricche insegne e di un nome affascinante, erano adorne di artistici arredi in legno
Dal I al X secolo d.C. pregiato, preziosi vasi e strumenti (grandi mortai, storte, fornelli, bilance,
Dall’XI al XIII secolo alambicchi) e possedevano biblioteche, anche imponenti e non di rado
preziose, che costituivano, tra l’altro, un’attrattiva per gli studiosi. A quel tempo,
XIV e XV secolo ricorda il Momigliano, Dante Alighieri frequentava assiduamente a Firenze la
XVI secolo “Farmacia del Diamante” e si iscrisse alla Corporazione degli Speziali non solo
per motivi politici ma anche per poter godere delle biblioteche delle farmacie
XVII e XVIII secolo dove trovava libri rarissimi e manoscritti da consultare. Anche Giotto e Botticelli,
XIX secolo come è testimoniato dai documenti riportati, si immatricolarono all’Arte dei
Medici e degli Speziali a Firenze verosimilmente anche per ricavarne la tecnica
XX secolo dei colori. Sul famoso Campanile di questa città, attribuito a Giotto, si trova un
suo bassorilievo plastico del 1334 raffigurante uno speziale che in un rudimentale
AVVIO laboratorio, tra vasi di unguenti e droghe, esamina le urine dei pazienti.
17. Dall’XI al XIII secolo
Si tratta, come osserva Carlo Giulio Argan, di un omaggio reso da Giotto all’arte
HOME che lo comprendeva fra i suoi soci.
In molti comuni del nord Italia vi era una certa distribuzione di compiti tra i poteri
Avanti Cristo costituiti dal Consiglio degli anziani, il Podestà, le Magistrature e la Federazione
delle Arti e Mestieri. Non erano infrequenti le sovrapposizioni ed i conflitti di
Dal I al X secolo d.C. potere, ma in genere quest’ultimo organismo, solitamente denominato Mercanzia
Dall’XI al XIII secolo o Collegio dei Mercanti, governava l’economia cittadina. In essa confluivano le
forze imprenditoriali e del lavoro libero, mentre i colleghi professionali più alti si
XIV e XV secolo autogovernavano separatamente (medici, notai, giudici, ecc.). Nei primi tempi gli
XVI secolo Statuti o leggi della Mercanzia non facevano distinzione tra le varie categorie
assoggettate; quelle più rappresentate davano più spesso luogo ad interventi e
XVII e XVIII secolo quelle economicamente più forti occupavano le cariche consolari maggiori. In
XIX secolo questa ottica, le prime regole per gli speziali emesse dalla Mercanzia sono poche:
riguardavano l’obbligo di buona fabbricazione delle candele di cera e di genuinità
XX secolo delle spezie di importazione (pepe, zafferano, noce moscata, tutte
molto care e necessarie per insaporire e conservare le carni). Per tutti valeva
AVVIO la
18. Dall’XI al XIII secolo
raccomandazione di portare le proprie cause davanti ai Consoli Grandi nonché di
HOME usare sempre pesi e misure esatti. Quando gli aderenti ad un gruppo
sufficientemente uniforme raggiungevano all’interno della federazione una
Avanti Cristo considerevole consistenza, si organizzavano per acquistare una certa
indipendenza, ottenere l’approvazione degli Statuti dalla suprema autorità dello
Dal I al X secolo d.C. Stato con il placet dei Consoli Grandi e delle autorità comunali, nominare i propri
Dall’XI al XIII secolo rappresentanti e darsi regole per evitare ogni concorrenza ed attrito fra i soci.
A metà del 1200 fanno così la comparsa gli Statuti dell’Arte degli Speziali
XIV e XV secolo italiani, di cui i più antichi e prestigiosi sono il Capitolare degli Speziali di
XVI secolo Venezia del 1258 (emanato dal Doge Zen), lo Statuto dell’Ars Medicorum et
Spetiarorum di Firenze del 1266, gli Statuti di Siena del 1356 ed il Capitolare
XVII e XVIII secolo del Nobile e salutifero Collegio degli Aromatari di Palermo del 1407, in cui
XIX secolo viene sancito l’obbligo del giuramento per l’esercizio della professione, si impone
l’obbligo di osservanza di un Codice Ufficiale dei medicamenti, si fa divieto di
XX secolo esercitare l’Arte medica, si vieta la consegna di medicamenti agli ammalati senza
licenza di medico autorizzato, si vieta di dare al paziente medicamenti diversi o
AVVIO di diverso
19. Dall’XI al XIII secolo
dosaggio rispetto a quanto indicato nella ricetta del medico, si prevede la visita
HOME periodica alle spezierie da parte di una commissione mista composta da medici e
speziali, si vieta di dare percentuali al medico in cambio di ottenute prescrizioni.
Avanti Cristo Ciò nonostante, non pochi medici continuarono a gestire spezierie attraverso
prestanome: l’impiego di capitale in questo settore risultava particolarmente
Dal I al X secolo d.C. redditizio in quanto le spezierie, pur essendo in continuo aumento
Dall’XI al XIII secolo numerico, trattavano una gran quantità di merci di uso domestico alimentare e
materie prime per gli artigiani (colori, biacche, metalli lavorati, ecc.). Il solenne
XIV e XV secolo giuramento preteso da ognuno che entrasse nell’Arte era denso di severità, in
XVI secolo merito all’osservanza degli Statuti, ma probabilmente l’attività soggetta ad
autentico controllo era soltanto quella relativa alla preparazione dei medicamenti.
XVII e XVIII secolo A Firenze, in particolare, gli Speziali assunsero una posizione di primo piano fin
XIX secolo dalla fondazione della corporazione. E’ facile intuirne la motivazione politica
ancorché economica: pur essendo istituzioni di classe, le Arti dovevano infatti
XX secolo combattere direttamente contro la feudalità delle campagne nella logica di quella
contrapposizione guelfo-ghibellina così cruda e violenta come Dante ci ha narrato.
AVVIO
20. Dall’XI al XIII secolo
I sei Consoli eletti in seno alla corporazione semestralmente con parità di diritto
HOME fra le tre sezioni (medici, speziali, merciai) a loro volta eleggevano a Camerlengo
(cassiere) e Notaio due bonos viros di fede guelfa come loro e, inoltre, dodici
Avanti Cristo Consiglieri in grado di aiutarli a far rispettare la loro suprema autorità. I loro
giudizi potevano aver luogo anche nel Palazzo Comunale, a dimostrazione che il
Dal I al X secolo d.C. loro potere per le cose riferite all’Arte era equiparabile a quello dei Reggitori della
Dall’XI al XIII secolo Città. Nessuno doveva opporsi alle loro sentenze e l’associato reo di gravi
mancanze poteva anche essere incarcerato. Perché ognuno avesse un ruolo e si
XIV e XV secolo sentisse compartecipe, una quantità di funzioni erano affidate a piccoli gruppi,
XVI secolo assimilabili a commissioni: gli statutari (revisori delle norme), i cercatori (di
inadempienze), i taratori (di bilance), i garbellatori (setacciatori). L’ingresso
XVII e XVIII secolo nell’Arte costava 4 fiorini d’oro e, tra i vari privilegi, assicurava anche un
XIX secolo soccorso in caso di necessità nonché la presenza di… almeno 18 soci al funerale.
Non essendosi mai verificata, comunque, una vicenda identica nelle tante città
XX secolo italiane non è possibile delineare un quadro generale di una ideale corporazione
ma solo fissarne i principali cardini comuni a tutte.
AVVIO
21. XIV e XV secolo
Nel 1300 nell’apoteca certamente si producevano e si vendevano anche candele di
HOME cera vergine che erano allora l’unico tipo ammesso dal rituale cattolico e durante
le veglie funebri. La privativa della cera vergine era stata concessa alla categoria
Avanti Cristo perché composta da uomini selezionati e di buon affidamento e la grande
influenza della Chiesa, attenta ai bisogni della gente, si può interpretare come un
Dal I al X secolo d.C. aiuto alla capillare distribuzione dei negozi della salute. Ma oltre alle candele di
Dall’XI al XIII secolo cera vi erano anche quelle di sego che erano più economiche ma avevano pessimo
odore producevano fumo; esistevano, inoltre, anche candele di cera fuori e di sego
XIV e XV secolo dentro, ma era illegale venderle per candele di cera. Nell’apoteca, infine, si
XVI secolo vendevano giocattoli, libri ed anche ex-voto in cera naturale o colorata raffiguranti
le parti del corpo malate (un piede, una gamba, una mano) da utilizzare nel caso in
XVII e XVIII secolo cui la cura prescritta non avesse funzionato e si desiderava provare a chiedere una
XIX secolo grazia. Nell’epoca comunale la farmacia diventa il luogo preferito in cui le
persone colte della città si riuniscono assiduamente per passare in rassegna le
XX secolo questioni più importanti del momento, da quelle scientifiche a quelle politiche ed
artistiche. Nel 1583 la celebre Accademia della Crusca vide la luce nella Farmacia
AVVIO Lasca in Firenze.
22. XIV e XV secolo
Anche Leonardo Da Vinci frequentò la farmacia dove, dalla conversazione con
HOME medici e farmacisti, trasse materia di riflessione per i suoi bellissimi studi di
anatomia. Questo suo interesse per le questioni di medicina e farmacia ci è
Avanti Cristo attestato da alcune ricette e da una filastrocca in versi scoperta nel Codice
Atlantico in cui Leonardo con molta arguzia consiglia, fra l’altro, di stare lontano
Dal I al X secolo d.C. dalle medicine indicando linee di prevenzione sanitaria.
Dall’XI al XIII secolo Nel 1429 il Papa Martino V, con Bolla dell’8 marzo, riconoscendo l’importanza
della classe degli speziali, volle che l’Università romana assumesse il titolo di
XIV e XV secolo Nobile Collegio. Tale istituto per i farmacisti acquistò nei secoli notevole rilievo:
XVI secolo infatti, oltre il servizio farmaceutico, furono loro affidati compiti di sorveglianza
igienica dei negozi alimentari e delle fabbriche della città di Roma. Dai testi dello
XVII e XVIII secolo Statuto emergeva che da Martino V a Pio XII furono conferiti i seguenti compiti:
XIX secolo funzioni didattiche; funzioni accademiche per il conferimento delle matricole e
per il libero esercizio della professione; funzioni riguardanti l’etica professionale;
XX secolo potestà amministrativa riguardante: apertura delle farmacie, riscossione di tasse ed
imposte inerenti la professione.
AVVIO
23. XIV e XV secolo
Nel 1471 l’Antidotario del IX secolo della Scuola Salernitana viene stampato a
HOME Venezia e reso obbligatorio per gli speziali d’Italia più del Ricettario Fiorentino.
Viene, inoltre, pubblicato il Compendium Aromatorium di Saladino d’Ascoli
Avanti Cristo che, diviso in 7 particulae ed in forma di domanda e risposta costituisce il miglior
riferimento per gli allievi in attesa di essere esaminati e ne scaturisce anche il
Dal I al X secolo d.C. ritratto ideale dello speziale dell’epoca, con qualità morali e materiali tali da porlo
Dall’XI al XIII secolo come esempio al professionista attuale.
Nel 1480 si introdussero a Venezia gli esami per l’esercizio dell’arte
XIV e XV secolo farmaceutica presso Scuole degli speziali la cui arte, come quella medica, era
XVI secolo considerata profana avendo finalità economiche distinguendosi, unitamente ad
altre, da quelle spirituali, ovvero confraternite di pietà.
XVII e XVIII secolo Al 1498 risale la prima edizione del Ricettario Fiorentino pubblicato per la
XIX secolo Compagnia del Drago e composto dal Famosissimo Collegio degli eximii doctori
della arte et medicina della inclita ciptà di Firenze, ad instantia delli Signori
XX secolo Consoli della Università degli speziali e per utilità comune et publica, la quale
più è degna della privata. A dimostrazione della ufficialità del Ricettario, in
AVVIO ultima
24. XIV e XV secolo
pagina è riportatoli sigillo dell’Università de li Spetiali raffigurante la Madonna
HOME che stringe al seno il Bambino Gesù con sotto, in un quadretto più piccolo, un
drago alato e, in fondo, le lettere A.M.A.. L’ufficialità del Ricettario è resa più
Avanti Cristo evidente poiché alla obbligatorietà imposta dallo Stato si unisce la volontà dei
soggetti ai quali era rivolta. La prima novità dell’opera è l’uso della lingua
Dal I al X secolo d.C. volgare, ma in una forma già definita e corretta, non facilmente riscontrabile
Dall’XI al XIII secolo neanche un secolo dopo; la chiarezza è un altro pregio. Il Ricettario consentiva a
medici e speziali di evitare errori, sempre che quanto prescritto fosse eseguito con
XIV e XV secolo “fede, amore, studio e diligenza, conseguendone presso Dio premio e grande
XVI secolo retribuzione”. Nel Proemio sono riportati i motivi che spinsero le Autorità
fiorentine a promuovere tale pubblicazione e gli scopi che si ripromettevano con
XVII e XVIII secolo tale atto: “I dottori dell’arte e di medicina del famosissimo Collegio Fiorentino,
XIX secolo considerando in quanti pericoli gli infermi incorressero, e quanti errori nella città e
nel contrado si commettevano, per la diversità dei ricettari esistenti, onde molta
XX secolo infamia ne conseguiva ai medici, col potere conferito ed essendosi riuniti
ritennero necessario comporre un nuovo ricettario, secondo il quale gli
AVVIO Spetiali non
25. XIV e XV secolo
solamente della città, ma di tutto il contrado potessero disporre di una eguale
HOME preparazione, scelta, composizione e conservazione da osservare”.
Il Ricettario Fiorentino a buon diritto è considerato la prima farmacopea del
Avanti Cristo mondo, rispondendo agli specifici requisiti richiesti, ovvero, secondo la recente
definizione dello studioso spagnolo Suné: codice medico con carattere di
Dal I al X secolo d.C. obbligatorietà presso l’esercizio farmaceutico; elenco di medicamenti analizzati
Dall’XI al XIII secolo nei componenti e durante la preparazione con insieme di regole generali utili
al loro riconoscimento. Le farmacopee, dunque, sono dettate dalla necessità di
XIV e XV secolo avere univoco indirizzo in merito alla reale applicazione delle norme e delle
XVI secolo formule nella pratica farmaceutica. Nel Quattrocento, dunque, la professione
farmaceutica, che era sempre oppressa dai medici (sottoposta alle loro critiche
XVII e XVIII secolo durissime di impreparazione, di frodi, di adulterazioni) e che doveva far fronte
XIX secolo alla concorrenza di ciarlatani, ebbe nelle Farmacopee un proprio codice che la
impegnava come servizio a tutela dei malati.
XX secolo La prima edizione del Ricettario Fiorentino è rarissima: due copie, complete
di tutte le 88 pagine, sono conservate presso la Biblioteca Apostolica Romana
AVVIO e
26. XIV e XV secolo
presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; un’altra copia si trova presso il
HOME British Museum. A questa prima edizione , ancora legata alla tradizione araba, ne
seguirono numerosissime altre fino al 1789; l’evoluzione storica dei Ricettari
Avanti Cristo Fiorentini dimostra quanto grande fosse a Firenze lo spirito riformatore nelle
scienze mediche e farmaceutiche, anche nei periodi più duri della Signoria che,
Dal I al X secolo d.C. dal canto suo, per queste Scienze non pose mai confini né, come è stato scritto,
Dall’XI al XIII secolo “tarpò le ali ad ogni libero volo”.
XIV e XV secolo
XVI secolo
XVII e XVIII secolo
XIX secolo
XX secolo
AVVIO
27. XVI secolo
Nel 1500, come nel 1400, fioriscono numerosi ricettari come la Concordia del
HOME 1511 o antidotari privati coevi di grande successo e diffusione nella pianura
Padana ed in tutta Europa, come il Luminare Maius di Manlio del Bosco di
Avanti Cristo Alessandria, il Thesaurus Aromatariorum dello speziale bergamasco Paolo
Suardo e il LumenApotecariorum di Quirico de Augustis da Tortona.
Dal I al X secolo d.C. Queste opere sono realizzate come l’Antidotario di Niccolò e non sono
Dall’XI al XIII secolo considerabili farmacopee.
Nel 1500 dagli inventari delle apoteche più fornite si rileva la presenza di 300-500
XIV e XV secolo voci di semplici e composti, talora era presente anche il rabarbaro, una delle
XVI secolo sostanze più care importata dalla Cina, spesso vi era la biblioteca che, in taluni
casi, raggiungeva la ragguardevole quantità, per quel tempo, di 300-400 volumi.
XVII e XVIII secolo Spezierie così ben fornite ed al passo con la scienza del tempo vendevano,
XIX secolo tuttavia, candele, grandi quantità di pece per i navaroli e di fieno greco; la
presenza, inoltre, di padelle per li coriandoli e di tegghie per marzapane attestano
XX secolo la specializzazione in confetti e dolci.
Nel 1548 vede la luce la prima edizione del Regimen Sanitatis, il frutto
AVVIO collettivo
28. XVI secolo
più noto della Scuola Salernitana (ristampato in epoche successive almeno 300
HOME volte sempre con nuove aggiunte): una raccolta di precetti e massime
cheinsegnano a conservare la salute adottando una opportuna regola alimentare e
Avanti Cristo comportamentale senza bisogno di ricorrere a sortilegi ed amuleti.
In Italia solo nel 1553 all’Università di Padova venne istituita una
Dal I al X secolo d.C. cattedra (Lectura simplicium) che conferiva il Diploma di Speziale
Dall’XI al XIII secolo Molto simile alla precedente è la seconda edizione, del 1550, del Ricettario
Fiorentino, irreperibile nella stampa originale ma della quale esistono ristampe
XIV e XV secolo postume (di cui una, unica nella storia dei Ricettari fiorentini, tradotta in latino –
XVI secolo ex Italico sermone Latini facti – da Carulus Clusius e pubblicata ad Anversa nel
1561 con il titolo Antidotarium sive de exacta componendorum miscendorum
XVII e XVIII secolo medicamentorum ratione libri tres abbreviato in Antidotarium Florentinum)
XIX secolo dopo la prefazione rivolta ai Consoli dell’Arte, si divide in tre capitoli o parti. La
prima comprende un elenco di semplici in ordine alfabetico presentando, così,
XX secolo almeno in riassunto la propria materia medica. Di seguito fa il ritratto del bono
spetiale sia dal punto morale che da quello delle sue cognizioni, non mancando di
AVVIO
29. XVI secolo
descrivere l’apoteca ideale per svolgere la professione. Una ventina di pagine
HOME sono dedicate alle spiegazioni in tema di provvedere, assaggiare, preparare le
droghe. La seconda parte comprende istruzioni tecniche relative alle varie forme
Avanti Cristo farmaceutiche e tutti i composti: gli elettuari, insieme di droghe elette,
contravveleni tipo teriaca o ricostituenti favolosi come la confezione ai testicoli di
Dal I al X secolo d.C. volpe, spesso impastati con miele mentre in altri casi erano allo stato di polvere
Dall’XI al XIII secolo (elettuario zuccherino per Re e Prelati); i looch o sciroppi, con
denominazioni
XIV e XV secolo propagandistiche (looch sanum et expertum); trosici, specie di compresse ottenute
XVI secolo per impasto ed essiccazione, introducono le pillole ricavabili estemporaneamente
da una massa semisolida per divisione e spolveratura; i colliri ed i molti unguenti
XVII e XVIII secolo ed empiastri, oli semplici e composti. Nell’ultima parte vi sono le tabelle dei pesi
XIX secolo e delle misure, quella delle sostituzioni possibili se vengono a mancare alcune
speci, l’indice per materia e l’errata corrige.
XX secolo Nel 1567 viene pubblicata una edizione molto innovativa del Ricettario
Fiorentino: sufficientemente corretta e compilata non più dal Collegio dei medici
AVVIO ma da una Commissione composta da dodici persone nominate dalle Altezze
30. XVI secolo
Serenissime il Duca ed il Principe di Firenze e di Siena che approvarono il
HOME Ricettario, su richiesta della Commissione stessa, rendendolo comune non solo a
tutte le spezierie dello Stato ma anche a tutte quelle che lo desiderassero.
Avanti Cristo Risale al 1576 la prima ufficiale Lista rerum Petendarum (medicamenti
obbligatori) frutto di un accordo stipulato fra il Collegio dei Medici ed il Collegio
Dal I al X secolo d.C. degli Aromatari di Roma.
Dall’XI al XIII secolo Verso la fine del XVI secolo alcuni apotecari intraprendenti si arricchirono con
l’esportazione di manufatti nelle contigue regioni. Il commercio più remunerativo
XIV e XV secolo era sempre quello delle candele votive; le apoteche più importanti avevano
XVI secolo magazzini con diverse tonnellate di cera vergine. A quel tempo diversi speziali
triplicarono addirittura il loro capitale di esercizio.
XVII e XVIII secolo
XIX secolo
XX secolo
AVVIO
31. XVII e XVIII secolo
Nel corso del 1630 il flagello nero della peste si abbatté sugli apotecari del Nord
HOME Italia in particolare.
L’epidemia, rapidamente diffusasi per contagio anche a causa delle numerose
Avanti Cristo funzioni propiziatorie in luoghi di culto o pubblici affollati di gente, vuotò di ogni
merce le “botteghe”.
Dal I al X secolo d.C. In breve tempo si dovette constatare l’impossibilità di rifornimenti di medicamenti
Dall’XI al XIII secolo nonché la scomparsa di molti speziali aggrediti dal male cui erano particolarmente
esposti. Alla fine di quel terribile anno gli speziali erano in molti luoghi quasi
XIV e XV secolo estinti, taluni erano sull’orlo del fallimento avendo fornito a credito i lazzaretti (e
XVI secolo riscuotendo, poi, molti anni dopo, in qualche caso non isolato anche dopo oltre un
decennio).
XVII e XVIII secolo Nel corso di questo secolo, inoltre, cresce il numero di aggregazioni professionali;
XIX secolo in diversi casi cominciano ad essere imposti alla categoria degli speziali Statuti in
base ai quali si dovevano accettare le ispezioni del Collegio dei Medici, perdendo
XX secolo così parte dell’autonomia.
Nel 1650, inoltre, compare la prima regolare Tassa dei Medicinali.
AVVIO
32. XVII e XVIII secolo
Nel 1670, è stampata una nuova edizione del Ricettario Fiorentino, dedicata
HOME al Granduca Cosimo III, di nuova concezione, molto più ordinata, corretta
e
Avanti Cristo semplice. Vi vengono descritti nuovi medicamenti di origine americana
(macioacan o rabarbaro bianco, scarappa o giarappo, sassafras), ma comprende
Dal I al X secolo d.C. anche alcune particolari ricette di rimedi come gli Oli del Granduca, la polvere
Dall’XI al XIII secolo antiepilettica della Granduchessa; erano descritti, inoltre, il modo di stillare
l’acqua (con la relativa figura del fornello e del suo refrigerante) e il fornello a
XIV e XV secolo bagno maria o stufa umida.
XVI secolo Nel 1744 la Lista rerum Petendarum (medicamenti obbligatori) stipulata fra il
Collegio dei Medici ed il Collegio degli Aromatari di Roma che raggiunge il
XVII e XVIII secolo ragguardevole numero di 99 specialità suddivise in 12 categorie: Simplicia, aquae,
XIX secolo conservae, cerata, electuaria, olea, pillulae, syrupi, trochisci, species, unguenta,
spagyricas (tra gli spagyrica, anticamera dei moderni prodotti chimici, ritroviamo
XX secolo il Mercurius Dulcis, il Sal Tartari Fixus, lo Spiritus Salis Ammoniaci; non manca
il Corpus Cervi e, tra gli elettuari, la Therriaca Romae Confectae).
AVVIO Nel 1789 compare l’ultima edizione del Ricettario Fiorentino, compilata per
33. XVII e XVIII secolo
ordine del Granduca Pietro Leopoldo. Essa è veramente innovativa in
HOME conseguenza dei nuovi sistemi di classificazione e nomenclatura chimica ed apre
la serie delle farmacopee moderne dell’Ottocento ispirandosi non più ai vecchi
Avanti Cristo testi bensì ai moderni esempi illustri di altri Paesi (Francia, Inghilterra e
Germania) che, nel frattempo, avevano già proprie Farmacopee ufficiali. Questa
Dal I al X secolo d.C. edizione, inoltre, è rinnovata anche nella presentazione: i medicamenti non
Dall’XI al XIII secolo vengono più suddivisi per classi ma semplicemente per ordine alfabetico.
XIV e XV secolo
XVI secolo
XVII e XVIII secolo
XIX secolo
XX secolo
AVVIO
34. XIX secolo
Nel XIX secolo, inizia l’industrializzazione dei medicinali con l’insediamento
HOME nei Paesi industrializzati delle officine che producono i medicinali che le nuove
scoperte mettono a disposizione e che non sono più realizzabili in farmacia o nel
Avanti Cristo laboratorio ad essa annesso. In effetti le prime specialità nacquero fabbricate da
colleghi che avevano lasciato il banco per metter su un laboratorio farmaceutico.
Dal I al X secolo d.C. Al nascere del Regno d’Italia l’industria chimica italiana era ancora agli albori o
Dall’XI al XIII secolo quasi inesistente, a differenza di quanto avveniva in altri Stati d’Europa che
avevano, però, da tempo acquistato la loro unità (la Germania e la Svizzera,
XIV e XV secolo soprattutto, che erano già all’avanguardia nell’industria chimica, sicché questa
XVI secolo poté fare agevolmente da madrina alla nuova industria chimico-farmaceutica). Nel
1870 erano già fiorenti in questi Paesi la Meister Lucius, laBayer, la Merk, la
XVII e XVIII secolo Boehringer, la Ciba. Ma in Italia, come in Francia d’altronde, i primi laboratori
XIX secolo farmaceutici in grado di preparare i nuovi medicinali, anche in quantità
importanti, nacquero con scarso o nullo supporto finanziario dalla Farmacia e,
XX secolo quindi, ad opera di farmacisti che, sensibili ai progressi della terapia, erano
desiderosi di realizzare i nuovi medicamenti che via via venivano scoperti o
AVVIO sintetizzati.
35. XIX secolo
Nel 1853 il generale Lamarmora costituì il ruolo dei Farmacisti Militari che
HOME assunsero la direzione e la gestione del disimpegno farmaceutico presso le
farmacie di alcuni ospedali militari. Contemporaneamente a Torino fu costituito il
Avanti Cristo deposito di farmacia militare fornito di un laboratorio chimico-farmaceutico
incaricato di effettuare preparazioniper il Servizio Sanitario Militare, inglobando
Dal I al X secolo d.C. anche il Laboratorio del Chinino con sede nei dintorni. Nel 1884 il Laboratorio
Dall’XI al XIII secolo militare assunse la denominazione di Farmacia Centrale Militare e nel 1923 di
Istituto Chimico Farmaceutico Militare il quale, successivamente, fu trasferito a
XIV e XV secolo Firenze nel 1931 e ristrutturato dopo la seconda Guerra Mondiale; nel 1978
XVI secolo assumerà la denominazione attuale di Stabilimento Chimico-farmaceutico
Militare. Esso vanta come peculiarità la produzione di prodotti non reperibili in
XVII e XVIII secolo commercio, i cosiddetti “farmaci orfani”, come ad esempio il chinino in fiale,
XIX secolo presente in tutte le farmacie militari e richiesto da diversi enti pubblici.
Dal 1861, anno della nascita del Regno d’Italia, fino al 1892, il ruolo della
XX secolo Farmacopea Ufficiale viene esercitato dalla Farmacopea per gli Stati Sardi dal
1861 al 1870 e, successivamente dal Codice Farmaceutico Romano edizione
AVVIO
36. XIX secolo
1868, ordinato ed approvato da Papa Pio IX, che era ufficiale nei territori dello
HOME Stato Pontificio e che era molto più completo e di maggiore rigore scientifico
rispetto ad altre.
Avanti Cristo Il Codice Romano era un vero trattato teorico-pratico molto moderno diviso in
due parti: nella prima (farmacologia) erano descritti i semplici di cui si
Dal I al X secolo d.C. riportavano i caratteri chimico-fisici e botanici, l’origine, la composizione chimica
Dall’XI al XIII secolo ed una descrizione sommaria dell’azione e dell’uso nonché di una descrizione
delle droghe vegetali completata da 126 belle tavole botaniche che illustrano con
XIV e XV secolo disegni le singole piante; nella seconda parte (chimico-farmaceutica) erano
XVI secolo riportati i composti chimici dei quali si forniva una dettagliata descrizione dei
caratteri e del processo di preparazione, completata con illustrazioni raffiguranti le
XVII e XVIII secolo apparecchiature necessarie e con una spiegazione logica delle reazioni, delle
XIX secolo proprietà fisico-chimiche, delle avvertenze relative ad una eventuale
purificazione, delle incompatibilità, dell’azione e dell’uso, con indicazione anche
XX secolo delle dosi.
Ma oltre a queste due, molte altre Farmacopee esistevano nel territorio italiano
AVVIO e le più importanti erano la Farmacopea per gli Stati Estensi (ordinata dal
duca
37. XIX secolo
Francesco IV d’Austria-Este ed approvata dal Ministro di Pubblica Economia ed
HOME Istruzione a Modena nel 1839), il Codice per gli Stati Parmensi (approvato dal
Consiglio del Protomedicato ed adottato con decreto ducale nel 1858), il Codice
Avanti Cristo Farmaceutico Napoletano (compilato a cura del Collegio di Farmacia
Napoletano presieduto dal Signor Decano Gaetano Angioni e pubblicato a Napoli
Dal I al X secolo d.C. a seguito di approvazione, sotto gli auspici della Commissione Protomedicale, da
Dall’XI al XIII secolo parte del Ministro di Stato per gli Affari Interni nel 1845).
La Commissione, incaricata della compilazione della prima Farmacopea unitaria,
XIV e XV secolo incontrò non poche difficoltà per trarre, dalle preesistenti, il materiale utile per
XVI secolo armonizzare in tutto il territorio, dal Piemonte alla Sicilia, le modalità di
preparazione e di dispensazione dei medicamenti e per comporre le non poche
XVII e XVIII secolo differenze presenti e derivanti da usi e tradizioni locali.
XIX secolo Dopo l’ingresso a Porta Pia nel 1870 il Nobile Collegio di Roma, privato dei suoi
privilegi, fu trasformato in associazione scientifico-culturale entrando nel novero
XX secolo delle opere pubbliche di beneficenza. A fine 1800 a livello di industria
farmaceutica nel Nord primeggiavano G.B. Schiapparelli a Torino, Carlo Erba
AVVIO
38. XIX secolo
e Zambeletti a Milano, ove mosse i primi passi anche la Lepetit & Dolfuss.
HOME Anche a Firenze i farmacisti nelle officine delle loro farmacie prima e nei
Laboratori industriali poi dettero vita all’industria farmaceutica fiorentina. Tra
Avanti Cristo questi, oltre a Piero Malesi, farmacista, nella sua farmacia-drogheria a Borgo S.S.
Apostoli, anche i fratelli Alitti, farmacisti nella Farmacia Molteni a piazza della
Dal I al X secolo d.C. Signoria, tennero a battesimo i primi insediamenti industriali fiorentini.
Dall’XI al XIII secolo All’attività dei fratelli Alitti va attribuito il merito di aver introdotto in Italia le
preparazioni iniettabili che, grazie all’invenzione della fiala prima e della siringa
XIV e XV secolo con ago cavo poi, resero questa pratica sicura permettendo anche la conservazione
XVI secolo illimitata delle preparazioni sterilizzate. Nacquero, così, i preparati Molteni per
uso ipodermico che presto trovarono larga diffusione. Non era certo agevole
XVII e XVIII secolo preparare i soluti iniettabili nelle farmacie ed i farmacisti piuttosto che attrezzare
XIX secolo il laboratorio per far fronte alle nuove esigenze preferivano rivolgersi alle officine.
Il 3 maggio 1892 veniva pubblicata la prima edizione della Farmacopea del
XX secolo Regno d’Italia, ai sensi della Legge 22 dicembre 1888 n.5849.
Con tale provvedimento la Farmacopea Ufficiale diviene il testo ufficiale per la
AVVIO
39. XIX secolo
qualità e le caratteristiche che devono possedere i farmaci, del metodo per la loro
HOME preparazione e delle norme sulla metodologia da seguire, del divieto di
sostituibilità dei componenti, cioè l’eliminazione dei “qui pro quo”, tipici dei
Avanti Cristo vecchi Antidotari, nonché della raccolta degli obblighi di legge che il farmacista
deve rispettare nel servizio di farmacia.
Dal I al X secolo d.C. Ma, soprattutto, la Farmacopea elimina l’empirismo e pone come principio
Dall’XI al XIII secolo ispiratore il rigore scientifico.
In questa 1^ edizione della Farmacopea si riscontrano: l’obbligo per il farmacista
XIV e XV secolo di detenere la F.U.; il capitolato ufficiale dei metodi di indagine; la raccolta delle
XVI secolo caratteristiche dei vari farmaci (in particolare le norme da seguire per alcune
preparazioni e caratteristiche di purezza delle sostanze); medicamenti obbligatori:
XVII e XVIII secolo atropina, morfina, canfora, cocaina, china, cloralio idrato, belladonna, derivati
XIX secolo mercuriali.
La lettura delle Farmacopee rispecchia chiaramente il processo evolutivo della
XX secolo scienza medica, poiché il cammino dell’assistenza farmaceutica passa attraverso
un confronto tra le dieci edizioni della Farmacopea Ufficiale Italiana che
AVVIO costituiscono documenti essenziali per la storia della farmacia.
40. XX secolo
Benché siano state emanate disposizioni legislative (Regolamento Generale
HOME Sanitario del 3 febbraio 1901 - Legge 22 maggio 1913 - T.U.LL.SS. 27 luglio
1934) che prevedevano la pubblicazione quinquennale della Farmacopea, sia
Avanti Cristo per difficoltà nell’approntamento sia per oggettive difficoltà di particolari storici,
la Farmacopea ha avuto degli “stacchi” temporali.
Dal I al X secolo d.C. Nel 1902 viene pubblicata la seconda edizione della Farmacopea Ufficiale del
Dall’XI al XIII secolo Regno d’Italia. In essa si riscontrano: l’eliminazione di sostanze di dubbia
efficacia terapeutica (cardo benedetto, cloruro di bario, conserva di corniolo,
XIV e XV secolo sciroppo di fiori di persico, viola tricolore); l’esenzione del farmacista
XVI secolo dall’obbligo di controllo istologico e microbiologico delle droghe; l’obbligo di
acquistare dall’industria alcune sostanze chimiche; l’introduzione di nuove forme
XVII e XVIII secolo farmaceutiche (pillole e granuli).
XIX secolo Nel 1909 viene pubblicata la terza edizione della Farmacopea Ufficiale del
Regno d’Italia. In essa si riscontrano: il recepimento delle modifiche delle
XX secolo formule dei medicamenti eroici (Conferenza di Bruxelles del 1902); indicazione
di impurezze e falsificazioni; esenzione del farmacista dall’obbligo dell’analisi
AVVIO
41. XX secolo
botanica delle droghe; inserimento della tabella di conversione delle gocce in
HOME grammi; norme generali per la sterilizzazione; inserimento di nuovi farmaci (acido
acetilsalicilico, burro di cacao, codeina cloridrato, fenacetina,
Avanti Cristo esametilentetramina, siero antidifterico, terpina idrata).
Nel 1911 anche la Carlo Erba venne autorizzata a produrre, come la Molteni,
Dal I al X secolo d.C. “soluzioni dosate e sterilizzate per uso ipodermico in fialette di vetro saldate”; in
Dall’XI al XIII secolo Italia nel 1915 i laboratori che producevano specialità medicinali erano 25 di cui
la gran parte erano proprietà di farmacisti e producevano un solo prodotto. Dopo
XIV e XV secolo la guerra, nel 1919, furono censiti 115 laboratori farmaceutici di cui solo una
XVI secolo trentina avevano una produzione medio-grande.
Il 22 maggio 1913 veniva approvata la legge n.468 sull’autorizzazione
XVII e XVIII secolo all’apertura delle Farmacie (nota come Legge Giolitti), entrata in vigore il 13
XIX secolo luglio 1914, che all’art. 17 stabiliva che la Farmacopea Ufficiale doveva
contenere gli elenchi dei prodotti in essa iscritti la cui vendita era sia libera a tutti
XX secolo senza restrizioni sia permessa ai non farmacisti con l’osservanza di speciali
condizioni e restrizioni e con l’indicazione delle quantità minime di vendita. Il
AVVIO successivo art. 18 stabiliva al
42. XX secolo
primo comma che la vendita al pubblico di medicinali a dose e forma di
HOME medicamento non era permesso che ai farmacisti e doveva effettuarsi nella
farmacia sotto la responsabilità del titolare dell’esercizio. Il combinato di questi
Avanti Cristo due articoli, collegato con la mancanza di qualsiasi norma regolamentare, suscitò
grande scalpore.
Dal I al X secolo d.C. Da una parte i farmacisti che, forti del diritto che la nuova legge aveva loro
Dall’XI al XIII secolo riconosciuto, si opponevano tenacemente alla vendita fuori della farmacia (nelle
drogherie in particolare) di prodotti che rientravano nella definizione di
XIV e XV secolo medicinale, arrivando fino a minacciare i droghieri, i grossisti ed i fabbricanti di
XVI secolo gravi responsabilità penali. Dall’altra i droghieri, che erano in stato di agitazione,
insistevano a voler vendere quei prodotti che rientravano nella definizione di
XVII e XVIII secolo medicinale facendo, tra l’altro, presente che la non avvenuta pubblicazione della
XIX secolo nuova Farmacopea Ufficiale rendeva inapplicabili i disposti succitati. Era evidente
che le tabelle 9 e 10 della terza edizione della Farmacopea non erano più attuali.
XX secolo In verità, nella discussione in Aula, l’art.18 era stato oggetto di critiche per i dubbi
che potevano nascere nella sua interpretazione ed anche perché lo
AVVIO stesso
43. XX secolo
Presidente del Consiglio On. Giolitti aveva dichiarato che se le specialità
HOME medicinali contenevano solo prodotti indicati nell’elenco dei prodotti di libera
vendita, anche la specialità stessa poteva vendersi liberamente. Pertanto il
Avanti Cristo Governo venne invitato ad intervenire affinché provvedesse sia alla revisione
delle due tabelle succitate, sospendendo nel frattempo l’applicazione degli articoli
Dal I al X secolo d.C. di legge interessati, sia provvedendo a pubblicare al più presto una nuova
Dall’XI al XIII secolo Farmacopea.
Nel 1920 viene pubblicata la quarta edizione della Farmacopea Ufficiale del
XIV e XV secolo Regno d’Italia. In essa si riscontrano: l’introduzione dei sieri; l’autorizzazione al
XVI secolo farmacista di preparare in farmacia fiale, fermenti e prodotti opoterapici.
Nel 1926 viene pubblicata la quinta edizione della Farmacopea Ufficiale del
XVII e XVIII secolo Regno d’Italia. In essa si riscontrano: l’introduzione di vaccini e arsenobenzoli;
XIX secolo la deliberazione che la Farmacopea è un codice che stabilisce i requisiti a cui i
farmaci devono corrispondere.
XX secolo Fra le due grandi guerre nell’industria farmaceutica si prese coscienza
del fatto che, come insegnavano gli esempi soprattutto svizzeri e tedeschi,
AVVIO la
44. XX secolo
convenienza di una produzione quantitativamente importante poteva avvenire solo
HOME in stabilimenti di dimensioni adeguate e si parlò di consorzi fra le grandi, medie e
piccole aziende accanto alle grandi Erba, Schiapparelli, Lepetit, Molteni. Questo
Avanti Cristo nobile tentativo di creare un’azienda italiana di dimensioni rispettabili non ebbe
che uno scarso successo. Le fusioni avvennero ma furono matrimoni a due, come
Dal I al X secolo d.C. il laboratorio italo-britannico Manetti & Roberts di Firenze, la Tutolo Ciaburri;
Dall’XI al XIII secolo unica eccezione la E. Granelli di Milano che si sviluppò con l’unione di diverse
unità produttive.
XIV e XV secolo Di fronte alla politica individualistica delle non certo grandi aziende farmaceutiche
XVI secolo e laboratori italiani, si fecero strada le forti aziende straniere che conquistarono
via via sempre più grosse fette di mercato.
XVII e XVIII secolo Nel 1939 le aziende operanti in Italia erano 900 circa e producevano quasi 15.000
XIX secolo prodotti diversi; almeno nove decimi di questi laboratori avevano carattere
individuale ed erano fondate e dirette da farmacisti e dedicate alla produzione
XX secolo galenica, lamentando nel contempo che nelle aziende maggiori la produzione non
era razionalizzata e la ricerca era scarsa.
AVVIO
45. XX secolo
La produzione farmaceutica italiana era in larga misura ripetitiva e imitativa di
HOME quella straniera con l’aggiunta fantasiosa di qualcosa in più che potesse
mascherare una copiatura.
Avanti Cristo Nel 1940 viene pubblicata la sesta edizione della Farmacopea Ufficiale del
Regno d’Italia. In essa si riscontrano: compaiono i saggi biologici per le vitamine
Dal I al X secolo d.C. A e D; le preparazioni galeniche devono corrispondere alle formule prescritte
Dall’XI al XIII secolo dalla Farmacopea; introduzione della sterilizzazione discontinua.
Dopo la seconda guerra mondiale e fino a metà anni sessanta le industrie
XIV e XV secolo farmaceutiche erano circa 1100 ma di esse solo 200 assicurano il 90% della
XVI secolo produzione.
Nel 1965 viene pubblicata la settima edizione della Farmacopea Ufficiale della
XVII e XVIII secolo Repubblica Italiana. In essa si riscontrano: la Farmacopea diventa un codice per
XIX secolo l’industria e per gli organi statali preposti al controllo delle specialità medicinali;
sono introdotti i farmaci: antinfiammatori, antibiotici, antistaminici, ormoni,
XX secolo vitamine, ipotensivi, tranquillanti, diuretici, sulfamidici, immunoglobuline.
A partire dal 1970 il panorama industriale farmaceutico tende a cambiare:
AVVIO
46. XX secolo
scompaiono via via alcuni laboratori individuali di microscopiche dimensioni e
HOME buona parte del mercato viene accentrata in aziende grandi multinazionali
straniere che incorporano molte officine italiane anche di rispettabili dimensioni.
Avanti Cristo Si arriverà nell’epoca contemporanea a circa 300 laboratori industriali con circa
5000 specialità in commercio.
Dal I al X secolo d.C. Nel 1972 viene pubblicata la ottava edizione della Farmacopea Ufficiale della
Dall’XI al XIII secolo Repubblica Italiana.
In essa si riscontrano: la suddivisione in tre parti (prescrizioni e metodi generali,
XIV e XV secolo monografie e formulario galenico); l’inserimento dei farmaci per uso veterinario e
XVI secolo dei radiofarmaci; le norme di buona fabbricazione (Denominazione Comune
Italiana – DCI – dei principi attivi e nomi chimici secondo la nomenclatura
XVII e XVIII secolo IUPAC – Unione Internazionale Chimica Pura ed Applicata -; l’introduzione di
XIX secolo moderne tecniche analitiche (assorbimento atomico, cromatografia); la modifica
delle tabelle relative alle sostanze psicotrope e stupefacenti.
XX secolo Nel 1985 viene pubblicata la nona edizione della Farmacopea Ufficiale della
Repubblica Italiana.
AVVIO
47. XX secolo
In essa si riscontrano: riferimenti per alcuni argomenti alla II edizione della
HOME Farmacopea Europea; vengono introdotte nuove tecniche analitiche: risonanza
magnetica nucleare, cromatografia liquida, microscopia elettronica analitica,
Avanti Cristo cromatografia per esclusione; viene sancita la completa industrializzazione della
produzione dei farmaci e vengono riviste le norme di buona fabbricazione; i
Dal I al X secolo d.C. veleni e gli stupefacenti devono essere detenuti in armadi separati.
Dall’XI al XIII secolo
XIV e XV secolo
XVI secolo
XVII e XVIII secolo
XIX secolo
XX secolo
AVVIO
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