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Anno 1 n. 0 - Marzo/Aprile 2008




>> Editore responsabile
Creo Edizioni - Pescara
www.c-magazine.it - info@c-magazine.it

>> Direttore responsabile
Cristina Mosca (non fumatrice)
se volete dirle qualcosa fatelo a: redazione@c-magazine.it

>> Coordinatore generale e Art director
Francesco Cinapri (non fumatore)
se volete dirgli qualcosa fatelo a: francescocinapri@creoadv.it

>> Area commerciale
Alessio Pisciella
se volete dirgli qualcosa fatelo a: commerciale@c-magazine.it

>> Direttore marketing
Daniele Di Vittorio (ex fumatore)
se volete dirgli qualcosa fatelo a: marketing@c-magazine.it

>> Grafica ed impaginazione
Creo Advertising - Pescara
www.creoadv.it

>> Ufficio fotografico
Sergio Pasqual

>> Stampa
Papers World - Teramo

>> Distribuzione
M&N Service - Pescara

Hanno consumato 208 tazzine di caffè, 53 panini, 312 ore
davanti al computer, 26 notti insonni...
Cristian D’Aloia, Marco Gaito, Guernica, Anita Righetti, Andrea
Santilli.




In attesa di registrazione presso il Tribunale di Pescara




                                                  2
                                                magazine
sommario
                                                             come




06 >> C come Editorial(i)

08 >> C come Fumetto

11 >> C come Gusto
L’Italia in tavola, la genuinità è servita

18 >> C come Blog
Il Cavoletto di bruxelles

20 >> C come Degustazione
L’ Abc di Bacco

22 >> C come Informazione
L’etichetta “salva olio”

23 >> C come MIA
Sulla via della fiera - Reportage

27 >> C come Vino




                                                                    Cosa c’è nel numero zero
Cantine Talamonti, l’Abruzzo in dote

33 >> C come Naturale
Rubrica del mangiare naturale

39 >> C come Saral
Ventimila visitatori l’anno a Silvi - Reportage

41 >> C come Tradizione
Il bianco è in tavola

47 >> C come Agenda del vino
L’Abruzzo tra i campioni d’Italia

49>> C come Niko Romito
Una stella...appennina

53 >> C come Balsamico
Il gusto si serve a gocce - Redazionale

60 >> C come Film
Cous Cous (La graine et le mulet)

62>> C come News




                                                   4
                                                  magazine
editorial(i)
                                                                                      come




C come Puzzle :-)                                                          Sovversivi!!!
         Cristina Mosca                                                               Francesco Cinapri
         27 anni / donna / incensurata                                                28 anni / uomo / incensurato
         Una passione: la penna                                                       Una passione: la cucina
         Segno zodiacale: Bilancia /ascendente: capricorno                            Segno zodiacale: Ariete /ascendente: gemelli
         Non fumatrice (convinta)                                                     Non fumatore (convinto)
         Direttore responsabile di C-Magazine                                         Art Director di C-Magazine




I sogni condizionano la realtà. Ci si può rovinare la vita                 “Cos’è, un libro?“ “Cos’è... Un catalogo?” “Che cosa? E’ un
nell’inseguirli e si può cambiare per sempre per averli final-             free-press?!” “E quanto spendete?” “Ma quante copie stam-
mente raggiunti. I sogni danno qualcosa da cercare. Anche                  pate?” “Ma davvero con questa grammatura?” “Ma solo a
se spesso, per poterli realizzare, tocca svegliarsi.                       Pescara?” “Ah, in tutta la regione?”
Ho l’onore di far parte del sogno/progetto “C come maga-                   “...Ma siete matti?”
zine”. Sono l’ultimo tassello del puzzle, quello che manca                 C’è una differenza tra chi pone queste domande e chi ri-
sempre per avere una visione completa; quello che rimane
                                                                           sponde: i fatti.
nascosto sotto il risvolto della scatole. Sul puzzle “C come
                                                                           Chi crede in qualcosa non si ferma davanti ai “se” né davanti
magazine” c’è disegnata un’ambizione, ed è disegnata con
                                                                           ai “ma”, perché ha una marcia in più, la passione; e se noi
curiosità, freschezza d’animo ed entusiasmo.
                                                                           oggi siamo qui, nelle vostre mani, tramite questa rivista, è
Ho scelto di prendere parte a questo delizioso progetto che
vuole cristallizzare le “virtù” più preziose dell’Abruzzo, per-            perché siamo carichi di voglia di dimostrare che i progetti si
ché mi è stato dimostrato che i sogni si possono avverare.                 possono realizzare, se lo si vuole.
Le idee non ci mancano e il coraggio nemmeno. Intendia-                    La nostra redazione, già forte di un’esperienza solida nei
mo raccontarci e raccontarvi il nostro Abruzzo, piano piano,               campi del giornalismo e della comunicazione, si è reinven-
cercando di non sbrodolarci addosso, con tutta l’onestà e                  tata in questa rivista free-press che è la prima del territorio
la passione che possiamo offrire. Partiremo lentamente, con                abruzzese a trattare di enogastronomia.
64 pagine, e vi daremo appuntamento ogni due mesi, per                     L’intento? Far conoscere con gusto e attenzione quelle che
quest’anno, perché occorre dare tempo alla fiducia ma so-                  sono le realtà ancora troppo nascoste della regione, tanto
prattutto fiducia al tempo, e perché vogliamo prenderci la                 vicine agli occhi che a volte non le sappiamo vedere.
libertà di fermarci in una strada di campagna se la nostra                 Vogliamo farlo fermandoci a pensare, a mettere a fuoco.
attenzione verrà attirata da formiche in fila indiana. Vogliamo
                                                                           “E come si chiama, questa rivista?” “Cosa? C come...? C...?
prenderci il diritto di sederci a tavola all’una e di alzarci alle
                                                                           Ma C magazine o C come magazine? Ma che c’entra maga-
cinque solo perché ci siamo fermati a contare le briciole.
                                                                           zine? E la C?”. Fermarsi a pensare.
E fare tardi a cena perché abbiamo preferito ascoltare il rac-
conto di un anziano apicoltore seduto davanti casa.




                                                                      6
                                                                     magazine
fumetto
           come




 8
magazine
Mercedes-Benz è un marchio Daimler.




                                      Nuova Classe C Station Wagon. Il mondo è il suo palcoscenico.
                                      Inizia lo spettacolo: 8 diverse motorizzazioni, tra cui la nuova 320 CDI con trazione integrale 4MATIC. Un crescendo di potenza e versatilità
                                      per un divertimento di guida unico, grazie all'esclusivo Pacchetto Dinamico, per passare con un tasto dal pieno comfort alla massima sportività.
                                      Nell’inconfondibile stile Mercedes-Benz. Nuova Classe C Station Wagon: la strada ha una nuova protagonista.




Consumi (ciclo combinato): da 6.7 a 13,7 litri/100Km. Emissioni CO2: da 176 a 326 g/km.




                                                                                                                                                                                                                             Barbuscia
                                                                                                                                                                                                          Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz
                                                                                                                                                                                                      Pescara Via Tiburtina, 141 - tel. 085 43201 - fax 085 4320205
                                                                                                                                                                                         Mozzagrogna Lanciano (CH) Strada Statale, 524 km 5 - tel. 0872 579090 - fax 0872 578057
                                                                                                                                                                                                               Infoline 085 43201 barbuscia@barbuscia.it
gusto
                                                                                                              come



                                                                                                              Redazionale - foto: Mario Mariani




                                            L’italia in tavola,
                                                          la genuinità è servita
                                                       Parte dal pescarese l’attenzione per i dettagli


Custodire i prodotti di campagna in un barattolo senza al-                 Amedeo De Ritis, titolare dell’azienda – è stata tra le prime

terarne il gusto e garantendone la fragranza: è la sfida de                della zona ad avere un trattore: fu mio nonno a comprarlo,

“L’Italia in Tavola”, azienda agricola a gestione familiare la cui         a ridosso degli anni ’60, con lungimiranza e voglia di cre-

sede è adagiata nelle campagne tra Loreto Aprutino e Colle-                scere». Da decenni nel settore ortofrutticolo, l’azienda lavora

corvino, in provincia di Pescara. Con alle spalle intere gene-             insieme alle maggiori industrie alimentari. Poi, nel 2006, la

razioni di lavoratori in simbiosi con la campagna, “L’Italia in            volontà di un’evoluzione: non solo fornire materia prima, ma

Tavola” oggi è un marchio ben riconoscibile e possiede una                 utilizzarla per creare prodotti propri. «Il ritmo rapido dei tempi

sua identità specifica e un orgoglio: quello di creare sughi               moderni – spiega Amedeo De Ritis – coinvolge anche noi in

e sott’oli senza conservanti. «La nostra famiglia – racconta               campagna. Ci siamo resi conto di quanto possa essere utile




                                                                      12
                                                                     magazine
avere a portata di mano dei prodotti pronti che consentano

           di preparare velocemente un pasto, ma anche di quanto sia

           importante che i piatti non ne risentano in termini di sapore».

           Il percorso intrapreso si è perciò tradotto, con il supporto di

           analisi biologiche condotte in laboratorio, in un’attenta ricerca

           volta alla conservazione sì del prodotto, ma anche del gusto,

           senza l’utilizzo di conservanti chimici. «Cogliamo le primizie

           direttamente dai nostri campi – continua Amedeo De Ritis –

           che si estendono per circa 40 ettari di terreno coltivato a ro-

           tazione. Per garantire l’estrema qualità della nostra materia

           prima, inoltre, riduciamo drasticamente gli interventi con i fito-

           farmaci applicando la lotta integrata, che è una metodologia




 11                                     14
magazine                              magazine
di coltivazione». Il processo si chiude con operazioni artigia-

      nali: carciofini, peperoncini, pomodori, melanzane, zucchine

      e persino zucca vengono raccolti e tagliati rigorosamente a

      mano, senza l’uso di macchinari, e infine messi sott’olio.

      A questi prodotti, “L’Italia in Tavola” ha affiancato una novità:

      sughi pronti che non sono solo la conserva di pomodoro alla

      contadina in cui sono stati soffritti cipolla, sedano e carota,

      ma che ripropongono un must per gli intenditori della cucina

      abruzzese: «Abbiamo realizzato delle conserve di pomodoro

      con ceci e con fagioli borlotti – conclude De Ritis – perché

      sono sughi che richiedono tempi di preparazione abbastanza

      lunghi. Questi sono preparati proprio secondo la tradizione

      contadina, e in pochi minuti possono essere serviti a tavola.

      Inoltre abbiamo proposto la versione abruzzese della capo-

      nata, un sugo con un misto di ortaggi soffritti singolarmente.

      Il nostro obiettivo è far conoscere la cucina abruzzese in Italia

      ma soprattutto all’estero. Per farlo, però, occorre stare al pas-

      so con i tempi». “L’Italia in tavola” è presente in circa trenta

      negozi di prodotti tipici in tutto Abruzzo e nelle principali città

      italiane, a Roma è nel punto vendita “Bello & Buono”.




      “L’Italia in tavola”

      C.da Campotino, Collecorvino (Pe)

      tel. 085/8289217

      www.litaliaintavola.it




 15
magazine
blog
                                                                                                                                come


                                                                                                      di Francesco Cinapri - www.cucinamente.it
                                                                                                                              Foto: Sigrid Verbert




www.cavolettodibruxelles.it

Un mondo a parte, quello dei foodbloggers, ovvero di chi tie-             Style”: leggerla diventa talmente coinvolgente che si finisce
ne aperto un blog inerente la cucina; per chi si imbattesse               per cercare questo o quell’ingrediente in tutta la città, giran-
oggi per la prima volta in questo termine, vogliamo far pre-              do per ore pur di trovarlo; credeteci, è successo anche
sente che in Italia ce ne sono tantissimi e che alcuni di essi            questo...
sono anche molto famosi. Su questo numero vi parleremo di                 Le fotografie di Sigrid Verbert sono semplicemente fantasti-
quello che è definibile il foodblog per eccellenza: “Il cavoletto         che, tassativamente “home made”, ma che “home made”!
di Bruxelles”.                                                            L’impressione è di alta professionalità: è il risultato di una
Ciò che ci ha spinto a recensire “Cavoletto” sul nostro primo             grande passione mescolata a competenza.
numero, oltre al fascino dello stile ed alla completezza del              Oggi Sigrid lavora per “Il Gambero Rosso”, firmando con le
blog, è stata una frase che si legge nel suo “about cavoletto”:           sue fotografie la rivista del gambero e libri di cucina.
“Vivo di passione, e spero di poter continuare a farlo!”.                 Da appassionati non possiamo far altro che amare questo
Ci ha colpito perché avremmo potuto scriverla noi, dal mo-                blog, tanto che è una delle prime tappe non appena seduti al
mento che è lo stesso principio per cui C-Magazine oggi è                 Mac. Inoltre abbiamo ragione di credere che abbia salvato
tra le vostre mani.                                                       tante volte “cene speciali” in tutta Italia, perché la sua crea-
“Il cavoletto di Bruxelles” nasce nel 2005 con l’idea di                  tività e la sua facile navigazione fanno di “Cavoletto” il
diventare semplicemente un faldone digitale di ricette                    foodblog per eccellenza. Brava Sigrid...Otra Vez!
che altrimenti sarebbero andate sparse qua e la per là
cucina; mischiato all’amore per la fotografia, oggi conta
circa unmilioneottocentomila visitatori...
A tenerlo è una ragazza che si chiama Sigrid e che ama
                                                                          Orzo mantecato con ortiche
definirsi, col sorriso sulle labbra, “fiamminga, francofona e
italiana d’adozione”.                                                     e caprino fresco ( nella foto )
Ciò che colpisce di questo blog è la semplicità con cui Sigrid
                                                                          Porzione da single: orzo perlato 80g - brodo vegetale qb -
scrive, fotografa e pubblica le sue ricette: riprova, questa, di
                                                                          scalogno, piccolo 1 - ortiche fresche (giovani) - 1 mazzetto pic-
una personale interpretazione del bello, secondo la quale le              colo - caprino fresco (tipo spalmabile) 35g - sale & pepe
cose più belle hanno una speciale semplicità intrinseca.
Parlare di semplicità nelle sue ricette, tuttavia, diventa                Tritare finemente lo scalogno. In un pentolino, versare l’orzo insieme
difficile, dal momento che i suoi piatti godono dell’influenza            allo scalogno e a una presa di sale grosso, coprire appena di brodo e
cosmopolita derivante dalle esperienze di Sigrid in giro per              mettere sul fuoco per 15-20 minuti finché l’orzo non sia cotto (sem-
l’Europa, a differenza di molti altri blog che hanno un’impronta          mai aggiungere un po’ di liquido in cottura se si asciuga troppo velo-
prettamente mediterranea.                                                 cemente). Nel mentre, pulire le ortiche (con i guanti!), conservandone
“Cavoletto” è la prova di quanto le influenze esterne possano             soltanto le foglioline tenere. Tritarle grossolanamente e farle saltare in
aiutare in lavori creativi, anche se i suoi ingredienti sono              padella con un filo di olio, giusto il tempo di farle appassire. Tenere
molto ricercati - introvabili a volte. Per chi non vive a Roma            da parte. Quando sarà cotto l’orzo, mantecare con il caprino, aggiu-
come lei è quasi una condanna appassionarsi al “Cavoletto                 stare di sale & pepe e aggiungere le ortiche saltate. Servire subito.


                                                                     18
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degustazione
                                                                            come


                                                                                                            Reportage - Foto: Alessio Pisciella




                                   l’ABC per diventare assaggiatori di vino
                               A Francavilla un corso
                                                      di bacco
Sono in pieno svolgimento i corsi per aspiranti assaggiatori di

vino organizzati dall’Onav (Organizzazione nazionale assag-

giatori di vino) di Chieti presso il Palazzo Sirena di Francavilla

al mare. Frequentati da ristoratori, produttori, rappresentanti

di associazioni di categoria ma anche da semplici appassio-

nati, i corsi prevedono 18 incontri riservati agli associati e si

concluderanno ad aprile con un esame finale e a maggio con

la consegna del diploma. «I nostri relatori – spiega Danilo

Iasci, delegato provinciale Onav e direttore del corso – sono

esperti in viticoltura, agronomia ed enologia e accompagna-

no i corsisti alla scoperta degli approcci basilari con il vino.

Si tratta di lezioni teorico-pratiche che si concludono con

degustazioni e compilazioni di specifiche schede tecniche                  mentare del vino o ad esempio la vinificazione in bianco».

per l’esame organolettico dei vini, in cui ne vengono distin-              Incontri che prevedono l’intervento di personaggi come Le-

ti limpidezza, colore, finezza, intensità, franchezza, corpo e             onardo Seghetti, Romano D’Amario. Nicola Paolucci, Rocco

armonia. Ogni frequentante, infatti, ha il suo cestino con sei             Pasetti, Luigi Di Camillo (25 marzo), Giuseppe D’Angelo (10

bicchieri per non confondere i sapori delle diverse degusta-               aprile), e che sono seguiti da una classe di trenta persone

zioni». «Il nostro calendario – aggiunge l’enologa Valentina               circa. «L’importante – conclude il relatore Antonio Laudadio

Di Camillo, vicedelegata Onav – è ripartito in due incontri                – è non lasciarsi condizionare dall’ambiente esterno quando

a settimana in cui si puntualizzano aspetti come il dialogo                si analizza un vino. Concentrarsi, ed essere obiettivi.

con i consumatori attraverso l’etichetta dei vini, il valore ali-          C’è un codice da rispettare».


                                                                      20
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informazione
                                                                           come


                                                                                      del Dott. Marco Gaito - Università degli Studi della Tuscia




                                                          L’etichetta
                                                                                “salva olio”
                                                              Più trasparenza nelle scelte di acquisto

Il 17 gennaio scorso è entrato in vigore il decreto che impo-              to in sede europea e che possa invece aprire la strada ad
ne l’obbligo di apporre in etichetta l’indicazione di origine              una revisione della legislazione sull’etichettatura dei prodotti
dell’olio. In questo modo, sarà finalmente possibile accer-                agroalimentari, al fine di garantire la salute ed il diritto alla
tarsi al momento dell’acquisto se un olio vergine od extra-                completa informazione dei cittadini europei.
vergine è stato prodotto con olive italiane. Fino a ieri, infatti,         Nel frattempo, sia tra le associazioni dei consumatori sia tra
l’unico modo per i consumatori di verificare che un olio fosse             le organizzazioni agricole professionali è unanime il plauso al
veramente italiano era o attraverso l’acquisto di oli con una              cosiddetto decreto “salva olio”, in quanto si ritiene che andrà
certificazione DOP (denominazione di origine protetta) od                  a tutelare da un lato i consumatori, che vedranno finalmente
IGP (indicazione geografica protetta), che attestano il lega-              garantito il diritto ad una maggiore trasparenza, dall’altro i
me del prodotto con uno specifico territorio di produzione,                produttori di olio italiano, che assicureranno una produzione
oppure attraverso le cosiddette “filiere corte”, acquistandoli             di eccellenza.
cioè direttamente da produttori locali.
Il consumatore, dunque, d’ora in poi sarà certo dell’origine
dell’olio che acquista. In particolare, dovrà essere riportato
in etichetta lo Stato nel quale le olive sono state raccolte ed il
luogo dove si trova il frantoio presso cui l’olio viene estratto.
Se l’olio deriva da olive raccolte in diversi paesi, allora questi
andranno indicati in ordine decrescente rispetto alla quantità
di olio presente in bottiglia. L’assenza di queste informazio-
ni sull’etichetta significherà che si tratta di olio non italiano.
Tuttavia la mancanza di un preciso riferimento sull’origine
dell’olio potrebbe anche derivare dal fatto che l’olio è sta-
to imbottigliato precedentemente al 17 gennaio, e per la cui
commercializzazione, secondo quanto previsto dal decreto,
vengono concessi 18 mesi di tempo.
Ora si aspetta con ansia la reazione delle istituzioni europee,
che sino a questo momento hanno solo concesso la facoltà
e non l’obbligo di apporre in etichetta l’origine dell’olio di
oliva. La speranza è che questo decreto non venga critica-


                                                                      22
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mia
                         come
                                            Mostra Internazionale
                                            dell’Alimentazione (Rimini)
                                                  Reportage - Foto: Alessio Pisciella




                      Aziende all’arrembaggio:
                           sulla via della fiera
                      Conosciamo davvero il valore dei nostri produttori?



                 Un evento dal respiro internazionale e dedicato alla cucina

                 italiana. La redazione di C come magazine si è spinta fino a

                 Rimini per seguire le carovane abruzzesi fuori regione, ap-

                 prodando così alla Mostra Internazionale dell’Alimentazione

                 (Mia) che si è svolta a Rimini dal 23 al 26 febbraio.

                 Il Mia è giunto al 38esimo anno di vita e porta con sé la

                 settima edizione del “MSE Seafood & Processing” (il salo-

                 ne internazionale delle tecnologie e ai prodotti della pesca

                 per il Mediterraneo), la decima del “Pianeta Birra Beverage

                 & Co” e la quarta di “Oro Giallo”, per l’olio extravergine di

                 oliva. Proprio tra i 70 espositori sui 5mila metri quadrati del

                 padiglione dedicato ad “Oro Giallo” incontriamo le prime re-

                 altà abruzzesi: sono l’azienda agricola Persiani di Atri, che

                 produce l’olio biologico “San Martino” («L’Abruzzo merita di

                 essere conosciuto fuori!», esclama la signora Helvia Persiani

                 mentre scattavamo foto), e la “Fattoria Bardella” di Ortona.

                 Presso due stand la “Fox Italia”, l’azienda di snack e pata-

                 tine di Città Sant’Angelo, si offre le nuove tortillas mentre i

                 due titolari Massimo e Antonio Pavone si confrontano con il




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magazine   magazine
loro export manager della sede olandese, Steve Green. Dove

c’è “Falcone” c’è casa, ed ecco i veri cantuccini abruzze-

si trionfare su tutta una parete... dolcemente allestita. Una

bella sorpresa in “Pianeta Birra”: la “Lacu” di Ugo Faieta, la

bionda in doppio malto che viene prodotta nel territorio di

Moscufo a partire dalla coltivazione del luppolo. Insieme alla

birra “Lacu” scopriamo la rivista “Birra & Sound”, inventata

da Luca Gennaro per gli operatori del settore e in prima linea

nel proporre la birra in vesti diverse, persino come ingredien-

te in cucina. Gli stand di “Caffé Mokambo”, prodotto a Chieti

Scalo, e di “Agrifood Abruzzo” si fanno notare ed apprezza-

re con degustazioni e distribuzione di materiale informativo,

mentre quello dell’acqua “San Benedetto” ci ricorda che le

bottiglie “Primavera di Popoli” e “Guizza” sono due “figlie” di



                                                                        questo produttore nazionale. A fine fiera, grosse soddisfazio-

                                                                        ni arrivano dai concorrenti abruzzesi ai campionati mondiali

                                                                        indetti dalla Nazionale Italiana Pizzaioli. Un’avezzanese, Gio-

                                                                        vanna Luisi, si è classificata al secondo posto all’VIII cam-

                                                                        pionato di pizza senza glutine, mentre due abruzzesi sono

                                                                        saliti sul podio del I campionato di Kamut® Pizza (per il quale

                                                                        è stata utilizzata farina di kamut® al 100%): Claudio Fran-

                                                                        chi di Avezzano (Aq) e Valerio Valle di Giulianova (Te), che si

                                                                        sono classificati primo e secondo. I due avezzanesi si sono

                                                                        classificati al primo e al terzo posto anche nell’VIII campiona-

                                                                        to della pizza di alta qualità, mentre vediamo un pescarese,

                                                                        Alberto Aceto, aggiudicarsi il primato del campionato per la

                                                                        pizza classica fantasia.




                                                                   25
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vino
                                                                                                             come


                                                                                                Redazionale - Foto: archivio Cantine Talamonti




                                   Cantine Talamonti
                                                                      L’Abruzzo in dote ®
                                                                                      Un applauso a scena aperta


Nata nel 2001 come società di imprenditori e liberi professio-           adottato un processo di selezione e lavorazione dei vini tale

nisti e dal 2007 azienda a gestione di carattere familiare, la           da esaltare le potenzialità dei vitigni.

“Cantine Talamonti” sorge tra le colline di Loreto Aprutino, nel         Ad esempio consideriamo pronto il nostro Montepulciano

pescarese, e lavora uve provenienti da terreni che si esten-             solo dopo averlo fatto decantare nelle botti almeno per un

dono per 25 ettari. Una realtà giovane che punta in alto e si            anno, tanto che tra la raccolta e la commercializzazione di

muove lungo linee guida che mettono al primo posto l’innova-             un vino può passare un periodo di tempo che va dai dodici

zione, la qualità, la selezione.                                         mesi ai tre anni e mezzo: solo così il prodotto può affinare

«Il 90% della nostra produzione è d.o.c. – spiega la sua                 e mettere in risalto le sue caratteristiche». Alla base di tutto

proprietaria Antonella Di Tonno – Produciamo in gran parte               questo ci sono il piglio e la dinamicità di una realtà giovane

Montepulciano d’Abruzzo, seguito dal Trebbiano, e abbiamo                e appassionata: «Tutto quello che sappiamo di poter portare




                                                                    28
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con noi – spiega Rodrigo Redmont, direttore commerciale – è

           il nostro territorio: da qui il claim “L’Abruzzo in dote®”.

           I nostri vini sono presenti nei ristoranti italiani di riferimento e

           in 25 Paesi all’estero, per questo stiamo costruendo rapporti

           con altre realtà di punta del territorio. Desideriamo promuo-

           vere la nostra regione nel modo più completo».

           La produzione della “Cantine Talamonti” raggiunge oggi le

           350mila bottiglie l’anno: «Crediamo che il nostro futuro sia

           nella lavorazione del Montepulciano – continua Antonella Di

           Tonno – E’ un vitigno di cui, sebbene si parli poco, riteniamo

           debba ancora mostrare appieno il suo potenziale e che sia,

           dal punto di vista degli studi scientifici, piuttosto giovane.

           Nel Trebbiano crediamo molto, vogliamo valorizzarlo perché

           è molto radicato nel territorio ma poco conosciuto nel mondo

           perché difficile da lavorare: è un vitigno “testardo” che non

           matura in maniera uniforme, ma pur non avendo profumi esa-

           gerati è molto elegante».



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magazine                                magazine
La gamma dei “classici” Talamonti comprende il Rosé (il

Montepuciano Cerasuolo), il ModA’ (il Montepulciano) e

il Trebì (il Trebbiano): vitigni che trovano la loro massima

espressione nelle “selezioni” Tre saggi e Aternum.

«Il Tre Saggi – continua Antonella Di Tonno – è un vino che

proviene dalla cernita effettuata su uve Montepulciano e

prende il nome dai tre patriarchi raffigurati in un dipinto cu-

stodito nella chiesa di Santa Maria in Piano a Loreto.

L’Aternum, come si intuisce, allude al fiume più lungo della

regione, che oggi conserva nel tratto alto il nome di Aterno

ed ha acquisito nel tratto basso il nome di Pescara.

Abbiamo scelto queste denominazioni per fortificare ul-

teriormente il legame con il territorio». Tra i futuri progetti

dell’azienda “fermentano” la produzione di un passito di

Montepulciano e di olio extravergine di oliva: non dimenti-

chiamo che Loreto Aprutino ha ottenuto la prima certificazio-

ne d.o.p. d’Italia.

L’ultimo nato di casa Talamonti è il Kudos, un vino frutto di

un blend tra le uve di Montepulciano e di Merlot: «Tra l’altro,

il Kudos è il risultato di uno studio condotto in collaborazione

con la Facoltà di Enologia dell’Università degli Studi di Tera-

mo dietro finanziamento europeo – conclude Rodrigo Red-

mont – che prevede l’utilizzo di legni di diverse tostature e

deriva dalla scelta di comprendere meglio il nostro territorio.

Il Montepulciano è un vitigno “capriccioso”: abbiamo deciso

di coniugarlo al Merlot affinché lo stemperasse e lo rendesse      Cantine Talamonti S.p.A.
ancora più fruibile. Il nome stesso, kudos, che è una parola       C.da Palazzo - 65014 Loreto Aprutino (Pe)
                                                                   Tel. +39 085/8289039
greca, indica prestigio.
                                                                   www.cantinetalamonti.it
Un vino che merita un applauso a scena aperta».

                                                                   Vinitaly: Padiglione 11 - Stand E2


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                           magazine                                                                            magazine
naturale
                                                                                             come


                                                                                                di Andrea Santilli - Associazione clorophilla 99
                                                                                                    www.clorophilla99.it - clorophilla99@virgilio.it




P                 artiamo dal principio che come prima cosa

evolve l’anima, quindi in base alle sue necessità la Natura

provvede al corpo. In questo modo non esiste una evoluzione

dal punto di vista fisico, ma spirituale.

Così, la cucina naturale in sintonia con le stagioni può diven-

tare il tramite per far rinascere individualmente uno spirito più

responsabile nei confronti della propria salute e dell’ambiente

in cui si vive. E’ molto di più di una “dieta”, è una filosofia pra-

tica e applicabile ad ogni situazione della vita che, partendo

dall’alimentazione, permette di riconsiderare le proprie abitu-

dini alla luce delle reali necessità del corpo.

Come ogni forma d’arte terapeutica, richiede sensibilità, stu-

dio e sperimentazione, in un percorso che stimola la creati-

vità, il rispetto e una maggiore consapevolezza nei confronti

della MadreTerra, conducendo il praticante ad amare l’atto

del cucinare e non solo quello di mangiare.

Una maggiore attenzione alle associazioni tra cibi, agli effet-

ti che producono sull’organismo, alla qualità e provenienza

degli ingredienti e all’utilizzo dei metodi di cottura più indi-

cati stagione per stagione, diventa fattore fondamentale per

cucinare un menù equilibrato, gustoso al palato e carico di

energia vitale.                                                                              In Foto: Semi di Zucca tostati con uvetta sultanina




                                                                                   34
                                                                        33
                                                                                  magazine
                                                                       magazine
Per esempio, durante la stagione fredda, oltre la scelta delle            Il menù che presentiamo si presta bene a rappresentare, con

verdure e dei cereali coltivati in modo bio-logico o biodinami-           le sue caratteristiche energetiche, questo ultimo scampolo

co, sono il fuoco, il tempo di cottura e il sale marino integrale         d’inverno umido e freddo.

gli elementi che trasformano gli ingredienti, portando vitalità e         Le varie preparazioni sono servite in un unico piatto di porta-

calore all’interno del corpo. Viceversa nella stagione calda si           ta, magico mix di colori e sapori fondamentali in equilibrio tra

cucinerà di meno,scegliendo ricette semplici a base di cereali            loro. Il cereale in chicchi è la base su cui ruotano la proteina

più digeribili e verdure appena saltate in padella o crude, pre-          di origine vegetale e due ricette a base di verdure cucinate

ferendo inoltre frutta locale possibilmente lontano dai pasti.            usando stili di cottura opposti e complementari.




                                                                                        In Foto: Miglio e zucca, scaloppina di seitan,
                                                                                        alghe Hijiki e broccoli in salsa di sesamo




                                                                     36
                                                                    magazine
Il miglio e la zucca cotti in pentola a pressione sono un con-
centrato di calda energia che stimola positivamente lo sto-
maco, la milza e il pancreas, stabilizzando il livello di glicemia
nel sangue con un equilibrato sapore tendente al dolce. Il
miglio è un cereale molto nutriente, ricco di calcio facilmente
assimilabile che rinforza denti, ossa, capelli e unghie.

Il regno vegetale offre alternative valide ed ecologiche dal
punto di vista proteico e di consistenza per soddisfare il fab-
bisogno giornaliero e l’appetito.
Il seitan è la componente proteica del grano (glutine di fru-
mento) estratto con semplice procedimento direttamente dal-
la farina. L’ingrediente usato in questa ricetta per addensare
il ricco brodo di cottura è la polvere di una radice dalle mille
virtù (kuzu), vera e propria ‘medicina’ per il sistema digesti-
vo.

Tra le tante verdure di mare commestibili, le alghe marine
Hijiki sono le più ricche di sostanze nutrienti che rinforzano il
sangue e lo purificano.
Trifolate in padella sprigionano il loro caratteristico profumo di
mare che si sposa magnificamente con aglio, erba cipollina e
olio d’oliva a crudo.

La salsa a base di crema di sesamo esalta il sapore dei broc-
coli appena scottati, per via della concentrazione di preziosi
elementi, tra cui calcio e proteine facilmente assimilabili, pre-
senti in entrambi.

Per i più esigenti, un assaggio del dolce budino a base di
riso e cacao dolcificato con malto di cereali: molto delicato
al gusto, incontra un palato abbondantemente soddisfatto e
un’inaspettata sensazione di sazia leggerezza.




                                                                     In Foto: Budino di riso e cacao
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                          magazine
saral
                                                                                             come                      Silvi Marina
                                                                                                                       - Teramo -
                                                                                                               Reportage - Foto Alessio Pisciella




La fiera delle specialita’
Il Saral a Silvi richiama ventimila visitatori l’anno

In un Abruzzo poco dedito alle fiere, il Saral organizzato dal-
la Fiere Service s.a.s. fa la parte del ricambio d’aria per le
aziende, e non solo per quelle del territorio. Giunto ormai alla
diciassettesima edizione è ormai diviso, per esigenze di spa-
zi, tra i mesi di febbraio e marzo: esordisce il Saral dedicato
alle attrezzature e agli arredamenti del settore alberghiero
e segue il Saral Food per il settore dell’alimentazione. Oltre
cento espositori per una media di ventimila visitatori l’anno:
entrambe le sezioni del Saral attirano al Palafiera di Silvi Ma-
rina (Te) sia professionisti sia semplici curiosi, richiamandoli
anche dalle altre province e da fuori Abruzzo. Al Saral ristora-
zione, ad esempio, l’azienda “Synergy” di Città Sant’Angelo,
che cura prodotti di servizio per ristorazione, ha presentato
la sua ultima evoluzione, la Linea Food; la “Faber Sedie”,
sempre di Città Sant’Angelo, ha avuto occasione di far co-                  Il Saral di febbraio è stato affiancato da eventi collaterali

noscere il suo stile e i suoi prodotti sia in metallo sia in legno;         come il terzo campionato di pizza tipica regionale, che si è

il “Piccoli Big Store” ha esposto i suoi inconfondibili arre-               svolto dietro organizzazione dell’associazione regionale piz-

damenti in bambù, legno e di artigianato orientale, mentre                  zaioli “Pizz’Abruzzo d.o.c.”, presieduta da Nicola Salvatore e

i gelati artigianali di Raffaele Magrini hanno dato un motivo               supportata dall’esperienza del pizzologo “Lucullus” Angelo

ulteriore ai visitatori di... farsi un giro in più. Presenti anche          Petrone. La giuria del campionato, presieduta da Vito Satur-

i vini d.o.c. della tenuta I Fauri, l’azienda agricola teatina di           no – direttore della guida alle pizzerie d’Italia – e composta da

Domenico e Valentina Di Camillo; “Bellomo” e i suoi capi di                 Francesco Matellicani (vicepresidente nazionale e presiden-

abbigliamento per ristoratori e operatori alberghieri; il Cna               te regionale API in Calabria), dai campioni mondiali di pizza

Abruzzo; Franco Di Iulio e le sue forniture per alberghi; e in-             acrobatica Antonio e Vincenzo Mansi, dal campione mondia-

fine la F.a.b., la Federazione autonoma balneari. Al centro                 le di pizza senza glutine Claudio Padano, e dalla pluricam-

dell’attenzione il rivenditore “Peva”, di Collecorvino, con le              pionessa Laura Ansalone, ha assegnato il primo posto nella

sue attrezzature per bar, ristoranti e pizzerie.                            sezione regionale abruzzese e in quella nazionale a Valerio

Presenti anche aziende da fuori regione come la “Angelo                     Valle di Giulianova (Te). Al secondo posto ex-aequo Biagio

Po”, il produttore di cucine; la “Silio Antonelli”, da Pollenza             Saccomanni, della pizzeria giuliese “Bellavista”, e Rossano

(Mc), creatrice del marchio della bevanda “Il caffè del non-                Rossella, da Pietralcina. Ha conquistato il terzo posto l’esor-

no”; “Zanussi”, che per le sue attrezzature alberghiere ha                  diente Dojana Cela della pizzeria “Stella d’Abruzzo” di Lan-

sede a Pordenone ; o, infine, l’azienda di Morrovalle (Mc) “D               ciano, classificatasi prima anche nella categoria juniores.

Desuite” che ha proposto i suoi delicati arredamenti.


                                                                       40
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tradizione
                                                                                            come


                                                                                         di Anita Righetti - Foto: Sergio Pasqual + archivio Creo adv.




                                                                   IL BIANCO
                                                                                     è in tavola
                                                                                      Segreti della cucina contadina




La cucina del nonno, rivisitata.

Di recente la cucina abruzzese non ha elaborato nuovi piatti.
Alleggeriti e rinnovati, i piatti che tornano sulla nostra tavola re-
stano quelli della secolare cultura contadina. Per una questione
puramente numerica, però, la memoria riporta piatti poveri, omet-
tendo per mancanza di conoscenza il ricordo di una cucina ricca e
                                                                              L                   a buona tavola
                                                                              La regola principe in cucina, cioè la freschezza degli ingre-

                                                                              dienti, produce effetti golosissimi.

                                                                              La glassa bianca sulle pupe e i cavalli di Pasqua, una chia-

sontuosa che era riservata a pochi.                                           ra – l’albume – d’uovo appena raccolto dal nido sbattuta a
In sostanza una cucina legata al territorio, come si usa dire oggi,           lungo insieme a cento grammi di zucchero, a velo non vani-
ma soprattutto espressione di produzioni delle grandi famiglie con-
                                                                              gliato e a succo di limone alla fine – proprio alla fine – versato
tadine che, proprietarie delle terre, le coltivavano a ciclo chiuso,
                                                                              lentamente senza smontare il composto, è fragrante perché
producendo cioè tutto quello che occorreva per vivere – cibo, tessu-
ti, legnami – e vendendo l’eccedenza della produzione.                        indurisce all’aria rapidamente. Con l’uovo vecchio, invece, la

Il guadagno dell’eccedenza andava al proprietario del fondo, ma di            glassa diventa molliccia.
fatto, laddove era presente, era il fattore a saper cucinare.                 Stesso discorso per le “spumette” (le meringhe), dolce spe-
Chi produceva, sviluppava particolare maestria nella preparazione
                                                                              ciale per le nozze, ma di gran pregio per ogni occasione. Il
dei piatti... vale a dire, si mangiava benissimo.
                                                                              bianco è il colore degli sposi, con le sue valenze di significato
Contraddicendo la tesi marxiana, la produzione di beni e merci
creava un circuito virtuoso per l’uomo e non andava a suo detri-              (castità, purezza ed altro), quindi anche le pupe e i cavalli de-

mento.                                                                        stinati agli sposi si decoravano con la glassa bianca; quando
Ma erano veramente in pochi, e ancora in meno ricordano.                      si avvicinava il matrimonio, si aggiungeva un uovo alla pan-


                                                                         42
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cia del dolce per augurare la fertilità. Per le “spumette” sono

necessari la chiara di un uovo superfresco, cento grammi di

zucchero semolato e cento grammi di mandorle spellate: le

dosi da lavorare sono di almeno due chiare, perché altrimenti

non montano.

Le mandorle si buttano nell’acqua bollente e quando la buc-

cia scivola via vanno scolate, passate sotto l’acqua fredda

e spellate. Si sciacquano di nuovo bene in uno scolapasta

sotto l’acqua corrente e si lasciano asciugare per ventiquat-

tro ore su un piatto o su un tovagliolo di cotone o di lino,

girandole ogni tanto con le mani pulite.

Quando sono asciutte vanno tagliate con un coltello a pezzi

non piccolissimi. In una bacinella, poggiata su un’altra con

acqua calda che non deve schizzare nel composto, si met-

tono le chiare con lo zucchero semolato e si cominciano a

montare con la frusta elettrica.

Il composto deve diventare bianco lucido – con un termine

di moda, “bianco ottico” – e sodo. Con la frusta elettrica ci

vogliono circa venti minuti. Si aggiungono le mandorle giran-

dole molto delicatamente con un cucchiaio da tavola.

Su una lamiera da forno o anche una teglia si spolvera del-

la farina, mai olio, che col calore darebbe cattivo sapore al

dolce, e si poggia, a distanza di circa tre centimetri l’uno

dall’altro, mezzo cucchiaio da tavola di composto.

Il forno deve essere preriscaldato a 150/160 e la teglia va

controllata continuamente, una meringa per volta.

Quando, toccandole, le “spumette” cominciano a indurire,

dopo circa 10/12 minuti bisogna controllare bene che induri-

scano senza ingiallire. Si toglie la teglia e si lasciano raffred-

dare, poi si tolgono con l’aiuto di una paletta piatta.

Con molta perizia e queste dosi si dovrebbero avere 35/45

“spumette”.

Considerato che non è un dolce facile e che veniva infornato


                                                                      44
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dopo il pane e le pizze, solo le grandi famiglie si potevano permettere di avere

gli ingredienti e di sviluppare la perizia per lavorarli.

Un tocco in più: nella pasta cruda, una grattata di buccia di limone.

Solo se del proprio giardino, però.




Filosofia di cottura
E’ il nostro stile di vita che ci impone di cuocere poco i cibi, quando non sono crudi.

Non è solo perché non abbiamo tempo, e neanche per lasciare intatte le proprietà del

cibo. E’ un modello di vita: modus vivendi avrebbero detto i latini.

Ieri, cioè quando c’era la cucina contadina storica, il solo modo di cucinare era con

il fuoco a legna e il tegame di creta. Era prevista una lenta cura del cibo e un rincal-

zare attento e continuo della brace, se non della cenere calda per cotture ancora più

lunghe. Il cibo acquistava sapori profondi e sapidi assolutamente diversi dai sapori

fragranti e croccanti del cibo cotto rapidamente, come invece facciamo oggi.




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                                           magazine
agenda del
                                                                                                     come
                                                                                                            vino
                                                                                                            di Valentina Tenaglia - Foto: archivio Creo adv.




                                       VINI ROSATI
                                                       l’abruzzo tra i
                                                     campioni d’italia
                         Secondo Cucina & Vini sono sei le etichette abruzzesi da non perdere.




           Un percorso “degustativo” di 186 pagine per conoscere le                  carsi tutte le medaglie a disposizione nella categoria rosati
           etichette da assaggiare e avere un quadro completo della                  d.o.c. “Da non perdere”, quindi, il “Cerasuolo” delle cantine
           migliore produzione dei vini rosati italiani. E’ quanto offerto           Pasetti e Valentini, “Hedos” di Cantina Tollo, “Villa Gemma”
           dalla guida “Rosati d’Italia”, edita dalla casa editrice Cucina           di Masciarelli, “Cerano” di Pietrantonj e “Vigna Corvino” del-
           & vini che propone, in questa seconda edizione dedicata al                la cantina Contesa, tutti Montepulciano d’Abruzzo, rigorosa-
           bere rosa di qualità, una selezione di 395 rosati di tutte le             mente cerasuolo d.o.c., annata 2006. Medaglia d’argento,
           regioni italiane, scelti tra circa 600 vini inviati da più di 480         invece, per il numero di vini presentati e selezionati, dove
           aziende e prodotti da oltre 60 vitigni diversi. Un carnet dove            l’Abruzzo è battuto dalla Puglia con una sola bottiglia. «La
           i prodotti sono raccontati uno per uno, quasi a far sentire a             crescita costante dell’interesse del mercato nei confronti dei
           chi sfoglia le sue pagine il sapore profumato, intenso o vel-             rosati - spiega il curatore della guida, Massimo Di Cintio -
           lutato dei vini che hanno avuto il merito di essere presenti.             ha spinto molte nuove aziende ad inserire questa tipologia
           Tra le etichette selezionate soltanto 24 rosati sono stati però           nella gamma dei prodotti, ma anche stimolato il migliora-
           considerati di livello superiore e hanno ricevuto la particolare          mento qualitativo dei rosati già conosciuti sul mercato. Oggi
           menzione “I vini da non perdere”, rappresentando così il top              ai rosati italiani deve essere riconosciuta una precisa digni-
           della produzione in rosa d’Italia secondo i panel di degusta-             tà, che valorizzi quella grande tradizione che molti territori
           zione di Cucina & vini. Tra le regioni presenti in questa rosa di         possono vantare, tale da affrancarli dall’immagine di vini da
           campioni spicca l’Abruzzo, che con le sue sei etichette meri-             consumarsi entro l’anno successivo alla vendemmia: nelle
           tevoli di fascia fa sfoggio della sua lunga tradizione vinicola,          degustazioni abbiamo trovato rosati anche longevi, capaci
           il cui valore è stato confermato anche dai risultati ottenuti nel         di fondere la freschezza dei bianchi e la potenza dei rossi,
           2006 nei diversi concorsi enologici nazionali e internazionali            talvolta ben strutturati talaltra più beverini».
           come il Vinitaly, dove è stato proprio l’Abruzzo ad aggiudi-


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niko romito
                                                                                                come


                                                                                                     di Cristina Mosca - Foto: Flavio Palazzo




                                                                    una stella...
                                                                     appennina
                                     E’ a Rivisondoli l’unico ristorante abruzzese riconosciuto dalla guida Michelin.



La tradizione? Non dev’essere un limite territoriale. La cucina           stian, e nel gennaio 2007 il primo intervento a “Identità golo-
dei nostri nonni? E’ il la da dare ad una sinfonia di sapori ri-          se”, il congresso italiano della cucina d’autore a Milano.
assemblati con stile moderno.                                             «Credo in una cucina dall’approccio facile – ha spiegato al
Con questi pochi, leggeri tratti si può provare a riassumere la           suo secondo intervento a “Identità golose”, lo scorso genna-
filosofia di Niko Romito, cuoco e titolare di quello che finora           io – che metta in risalto la materia prima, con quel tocco di
è l’unico ristorante abruzzese “stellato” dalla guida Michelin            freschezza che non annoia mai.
2007. La sfida: non tanto riportare nella sua regione una ma-             Quando si parla di alta cucina, nell’immaginario collettivo c’è
niera moderna di fare cucina dopo l’esperienza lavorativa al              la convinzione che a tavola vengano servite cose “strane”: è
ristorante “Caino” di Montemerano (Grosseto), ma proporla                 ora di tornare a quei piatti che rappresentano un gusto ben
nel suo paese natale, Rivisondoli, un paesino di appena 700               preciso».
abitanti arroccato tra le montagne della provincia dell’Aquila.           Niko Romito ha accettato di prestare due ricette a “C come
Alla base di questa scelta c’è un albergo, “Residenza Reale”,             magazine”: la scelta è stata dura ma alla fine l’hanno spunta-
diventata poi pasticceria e trasformata nel 1996 nel Risto-               ta gli gnocchi con zucchine, zafferano (un must nell’aquilano)
rante Reale da suo padre Antonio Romito, prematuramente                   e ricotta di pecora, e una “croccante espressione di lingua”
scomparso nel 1998.                                                       che lo chef ha proposto al congresso di Milano due mesi fa,
A soli 23 anni, perciò Niko, ha lasciato gli studi di Economia a          prima di partire per Francoforte insieme ad una delegazio-
Roma e si è reinventato cuoco tra le – possiamo dire – monta-             ne organizzata dall’assessorato alle attività produttive del-
gne domestiche.                                                           la Regione Abruzzo nell’ambito di un progetto di marketing
Da allora lui e la sorella Cristiana mandano avanti il “Risto-            territoriale. «Occorre ricordare – spiega – che la lingua è un
rante Reale” con amore ed un indubbio talento. Il 2006 è                  muscolo: non solo è il taglio più magro che si possa ottenere
stato l’anno della svolta per Niko: prima il premio Tolaini della         da un manzo e dalle caratteristiche organolettiche superiori,
guida dell’Espresso per il “Giovane dell’anno”, poi il secondo            ma è assolutamente estraneo al morbo della “mucca pazza”.
posto al campionato mondiale di gastronomia di San Seba-                  Alcune false leggende andrebbero sfatate».


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1 lingua di manzo
           1 carota, 1 cipolla, 1 costa di sedano
                    3 litri di latte fresco
           1 rametto di timo, 8 foglie di salvia,
     1 spicchio di aglio, 200 grammi di cipolle rosse
               150 grammi di cipolle dorate                                        500 grammi di patate
              200 grammi di cavolfiore lesso                                       200 grammi di farina
                100 grammi di patate lesse                                                 1 uovo
               250 grammi di aceto bianco                                         400 grammi di zucchine
                 150 grammi di zucchero                                     1 grammo di zafferano dell’Aquila
                   300 grammi di acqua                                         200 grammi di ricotta salata
            50 grammi di lampone centrifugato                            Pomodori canditi, cipolla bianca, sale, pepe.
                              olio

                                                                  Come si preparano
Come si prepara & cucina la lingua                                Si cuociono le patate a vapore e si formano gli gnocchi con
Si raschiano carote e sedano e si lavano; le cipolle vanno        della farina e l’uovo. Si mondano le zucchine eliminando
sbucciate e tagliate a mirepoix (cubetti di 3 millimetri di
lato) insieme alle carote e al sedano. Si scalda un filo d’olio   l’anima bianca e si fanno stufare in un tegame con della ci-
di oliva in una cocotte di ghisa e vi si rosola il mirepoix di    polla; si sala e si frulla il tutto con dell’acqua e con lo zaffe-
verdure fino ad ottenere una colorazione bionda. Si unisco-       rano precedentemente lasciato in acqua per una mezz’ora.
no lo spicchio di aglio e gli odori (il timo, la maggiorana,
                                                                  Si cuociono gli gnocchi in acqua salata, si posizionano nel
la salvia) e si aggiunge la lingua già precedentemente sala-
ta e pepata, facendola rosolare. Si copre il tutto con il latte   piatto e si salsano con la crema di zucchine, con le zucchi-
fresco e si cuoce per sei ore a temperatura controllata non       ne crude, i pomodori canditi e la ricotta salata.
superiore ai 90 gradi.

Come si preparano le cipolle in agrodolce di lampo-
ne
Si porta l’aceto ad ebollizione insieme all’acqua e al suc-
co di lampone, e si aggiungono le cipolle rosse tagliate a
spicchi e lo zucchero. Si fa bollire per cinque minuti e si fa
raffreddare immediatamente.

Come si prepara l’olio al carbone
Si fanno carbonizzare le cipolle dorate su una piastra di
ghisa e si frullano con dell’olio extravergine di oliva. Poi
si passa il tutto ad un colino.

Come si rifinisce e presenta
Si pulisce la lingua dalla pelle esterna e si taglia in cubi da
due centimetri per lato che verranno rosolati in una padel-
la antiaderente da entrambi i lati. Si posizionano al centro
del piatto, infine vi si distribuiscono tutt’intorno le patate
lesse, i cavolfiori e le cipolle in agrodolce, irrorando con
l’olio al carbone e foglioline di maggiorana.


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balsamico
                                                                                            come


                                                                                                                Redazionale - Foto: Mario Mariani




                                                                             IL GUSTO
                                              SI SERVE A GOCCE
                                                                             L’Abruzzo scopre l’aceto balsamico

Un’intensità profonda si può nascondere anche in un picco-                   e disposte in batteria da cinque o sei: non sono vergini quan-

lo sapore, se è il risultato di anni di pazienza. È il segreto               do vengono acquistate bensì già vinificate, ossia pre-trattate

dell’aceto balsamico artigianale che viene creato da uomi-                   con l’aceto per evitare muffe e batteri. Sono grandi dai 20

ni appassionati come Nadio Caporrelli, titolare da 25 anni                   litri in su, fatte a mano e con legni diversi: ciliegio, castagno,

dell’”Antica Acetaia” a Montesilvano, che ci spiega: «Il nostro              frassino, ginepro, gelso... È in questo modo che l’aceto si

aceto balsamico è il frutto di operazioni lente e accurate, ap-              impregna di profumi diversi durante il suo cammino». Nella

partenenti ad un percorso di rincalzi premurosi effettuati una               botte più grande c’è la materia prima, costituita da mosto di

volta l’anno. Tutto inizia dalle botti, le acetaie, grandi a scalare         Trebbiano, aceto forte e mosto cotto distribuiti in percentuali




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precise. Al momento del rincalzo, Nadio Caporrelli, aiutato

           da un amico produttore di Maranello, Maurizio Amato, prima

           svuota la botte più piccola dell’aceto che ha prodotto duran-

           te l’anno, poi ha inizio il travaso: si mesce il contenuto delle

           botti più grandi in quelle più piccole, progressivamente, fino a

           svuotare un poco anche la maggiore e quindi restituirle una

           nuova dose di “prodotto base”. «Le miscele evaporano du-

           rante l’estate e il loro livello scende anche di 14 centimetri

           – continua Nadio Caporrelli – infatti andrebbero conserva-

           te in determinate condizioni di umidità, di ventilazione e di

           esposizione al calore e alla luce. L’ideale è custodirle sotto

           i granai, ma l’aria di mare crea la situazione più auspicabile.

           Tra maggio e agosto le botti non si possono neanche toccare




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magazine                               magazine
perché in piena attività, mentre in inverno la fermentazione

rallenta». È proprio in inverno che si può intervenire con il rin-

calzo: un’operazione lenta che può richiedere anche giornate

intera, poiché occorre annotarsi ogni variazione di livello. È

così che l’aceto balsamico diventa un prodotto artistico, da

centellinare nelle dosi e sperimentare su qualsiasi pietanza,

tanto che Nadio Caporrelli ha raccolto in un ricettario alcune

idee sorprendenti sui suoi possibili utilizzi. Dulcis in fundo –

ed è proprio il caso di dirlo – è sua l’invenzione di una coppa

artistica di gelato decorato con aceto balsamico, che serve

in una nota gelateria di Montesilvano in qualità di mastro ge-

lataio.




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film
                                                                                                                come


                                                                                                      di Guernica - http://atuttavita.blogspot.com




Cous Cous
(La Graine et le Mulet)
Un film di Abdel Kechiche. Con Habib Boufares, Hafsia Her-
zi, Faridah Benkhetache, Abdelhamid Aktouche, Bouraouïa
Marzouk, Alice Houri.

Genere: Drammatico/Commedia - 151 minuti.
Produzione: Francia 2007.
Distribuzione: Lucky Red.

Sète, cittadina portuale a pochi chilometri da Marsiglia.
Il sessantenne Beiji Slimane (H. Boufares), lavora da una vita
nel cantiere navale della città. La nuova organizzazione,
cogliendo al balzo la scarsa disponibilità dell’uomo ad ade-
guarsi a ritmi di lavoro più flessibili, lo licenzia.
Beiji è divorziato, ma nonostante le vecchie divergenze ha
sempre mantenuto buoni rapporti con la famiglia.
La disoccupazione e le difficoltà economiche fanno sorgere in
lui un senso di sconfitta e frustrazione, ma allo stesso tempo
                                                                             Meritato il premio “Marcello Mastroianni” come migliore attrice
un forte anelito di riscatto personale e sociale: si fa strada il
                                                                             emergente attribuito ad Hafsia Herzi.
sogno di ristrutturare una vecchia imbarcazione e realizzarvi
                                                                             Volti solcati dal fluire di una vita faticosa e dall’ondata dei forti
un ristorante etnico, in cui proporre come piatto principale il
                                                                             cambiamenti economici. Nei gesti spontanei, l’espressione di
cous cous di pesce.
                                                                             un forte disagio sociale.
Tenacemente sostenuto da Rym (H. Herzi), la figlia della sua
                                                                             Audacemente, vengono imposti un ritmo serrato nel montag-
nuova compagna, e successivamente da tutta la famiglia,
                                                                             gio e dialoghi battenti come pioggia. Voci insistenti e sovrap-
Beiji si sforza di superare le barriere burocratiche e finanziarIe
                                                                             poste, a tratti snervanti. La parola è la colonna sonora.
che lo separano dal suo sogno e nonostante le vicissitudini
                                                                             Forse eccessivo l’indugio su alcune scene, quali i rimproveri
iniziali, il progetto sembra prendere corpo.
                                                                             incalzanti di una giovane madre oltremodo petulante o il pian-
Dopo la parentesi offertaci con “La Schivata”, Kechiche torna
                                                                             to della donna tradita che si protrae davvero a lungo.
a proporre un bel film di denuncia al razzismo. Toccando le
                                                                             Scenografia ridotta all’osso e una rappresentazione anticon-
gravi note dell’immigrazione e integrazione in Francia, e
                                                                             venzionale voluta e legata alla necessità di essenzialità del
offrendoci uno spaccato della vita quotidiana di una famiglia
                                                                             film.
franco-araba.
                                                                             Nonostante qualche piccola incertezza e il senso di angoscia
Invidie, pettegolezzi, ipocrisie e forza dei legami familiari; tutto
                                                                             che attanaglia a tratti lo spettatore, il film risulta facilmente
fuso in questo colorito e variegato cous cous servito diret-
                                                                             metabolizzabile e ne è consigliata la visione a chiunque ab-
tamente sulla nostra tavola. Perché questo film ha talmente
                                                                             bia voglia di qualcosa fuori dai canoni. A chiunque sia pronto
poco della finzione cinematografica, da farci sentire tutti
                                                                             a farsi rifocillare con un gustoso e nutriente cous cous.
invitati al “pranzo di famiglia”. Faccia a faccia con i protagoni-
sti-attori, non professionisti, ma ottimi interpreti della vita.

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Il primo mobile shopping
center è un’idea abruzzese.                 A pranzo con la Bic                           Arrosticini a Chicago
Si chiama ”www.trentanove.com” ed           Potrebbero diventare presto realtà i          L’Abruzzo sarà sponsor e protagonista
ha l’ambizione di rivoluzionare il siste-   “Din-ink”, i tappi-posate per bic ideati      dell’edizione 2008 dello Spring Fancy-
ma commerciale a livello internazionale.    dal gruppo abruzzese di giovani appas-        Food di Chicago grazie all’efficiente
L’idea del primo shopping center sul te-    sionati di architettura, design e spazio      sinergia tra la Camera di Commercio di
lefonino nasce dalla società abruzzese      urbano Zo_loft (www.zo-loft.com).             Pescara, il Centro Estero delle Camere
di Ict (Information and Communication       La loro invenzione, disarmante e allo         di Commercio d’Abruzzo e l’assessora-
Technologies) Riviera Communications        stesso tempo geniale, ha conseguito
                                                                                          to regionale all’agricoltura. Dal 27 al 29
e permetterà alle aziende di vendere        il primo premio ex-aequo al concorso
i propri prodotti attraverso il telefono                                                  aprile un settore del McCormick Place di
                                            dedicato alla ricerca di soluzioni per
cellulare. Il progetto, già brevettato,                                                   Chicago sarà interamente dedicato alle
                                            il pranzo del futuro “Dining in 2015”,
deve il suo nome al prefisso telefoni-                                                    eccellenze dell’agro-alimentare abruz-
                                            conclusosi a Milano alla fine di gennaio
co dell’Italia (+39) ed è visibile anche    in occasione della VI edizione del Ma-        zese con aree espositive riservate alle
dal web. «Trentanove.com – spiegano         cef Design Award “Massimo Martini”.           imprese e stand per la degustazione dei
Cinzia Cordesco e Roberto Santuc-                                                         prodotti. Alle attività espositive si ag-
                                            Gli Zo-loft si sono uniti nel 2002 dopo
cione, responsabili di Riviera Commu-                                                     giungeranno altri due importanti eventi:
                                            essersi conosciuti a Pescara, durante
nications - è rivolto a tutte le imprese                                                  una cena dedicata ai sapori della nostra
                                            gli studi universitari, presso la Facoltà
di piccola, media e grande distribuzio-
                                            di Architettura dell’università “Gabriele     regione, che vedrà la partecipazione
ne che vogliano aprire un negozio sul
                                            d’Annunzio”, e sono il laureando Pao-         dei più importanti operatori americani
telefono cellulare per vendere i loro
                                            lo Emilio Bellisario di Sora (Fr), Cristian   e canadesi del settore agro-alimentare,
prodotti di qualsiasi natura commer-
                                            Cellini di Chieti scalo, fresco di laurea     ed un seminario dedicato all’olio d’oli-
ciale». L’utente che farà shopping non
pagherà nessun servizio aggiuntivo alla     triennale, e Francesca Fontana e An-          va organizzato in collaborazione con
connessione a internet e le aziende che     drea Cingoli, l’una di Pescara e l’altro di   “Fiera Milano”. La rivista della NASFT
vorranno entrare nel circuito dovranno      Roseto degli Abruzzi, abilitati da poco       (National Association for the Specialty
solo sostenere il costo dell’affitto del-   alla professione di architetto. I “Din-ink”
                                                                                          Food Trade) “Specialty Food”, distri-
lo spazio virtuale. Il progetto “mobile     entrano facilmente in tasca, sono bio-
                                                                                          buita in 40mila copie tra gli operatori
shopping” è sostenuto da Confcoo-           degradabili, non tossici e durano fino
                                                                                          del centro America, ha già previsto un
perative Abruzzo, Confcommercio e           a 180 giorni perché resistono a tempe-
                                                                                          inserto monografico sull’Abruzzo e sui
l’Unione Industriali: le prime imprese      rature che superano anche i 100 gra-
                                            di, per cui sono lavabili. Il progetto ha     suoi prodotti agro-alimentari che sarà
ad “entrare” nel cellulare sono state
quelle della Confcommercio.                 destato l’interesse di diversi produttori     leggibile anche on-line per un anno sul
                                            internazionali che stanno già contattan-      sito del Fancy-Food (www.fancyfood-
                                            do il team.                                   magazine.com).

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Una nuova sede per la CIA di                 Meeting Industry, a Pescara                   Cantina Tollo, nasce la linea
Teramo.                                      il primo convegno d’Italia.                   Cuore
Il 2 febbraio è stata inaugurata la nuova    «Se l’Italia ha perso importanti fette di     In occasione di San Valentino la Canti-
sede della Cia provinciale di Teramo:        mercato, è perché i nostri operatori co-      na di Tollo (Ch), eletta Cantina dell’anno
dalla zona del Duomo, infatti, la sede       minciano a venire surclassati da profili      2008 dall’Almanacco del Bere Bene, ha
della Confederazione Italiana Agricol-       stranieri più specializzati nelle lingue e    lanciato i vini della linea “Cuore”. L’ele-
tori di Teramo si è trasferita in via Gam-   nelle competenze: dobbiamo essere             mento caratterizzante delle etichette
melli 8 (tel. 0861/245432, e-mail tera-                                                    Cuore è la Presentosa, il gioiello otto-
                                             più competitivi». Con queste parole il
mo@cia.it) nella zona dell’ex Villeroy &                                                   centesco che nella tradizione contadi-
                                             dirigente scolastico dell’istituto alber-
                                                                                           na abruzzese veniva offerto alla propria
Bloch. «Con la nostra assistenza i lavo-     ghiero di Pescara “Filippo De Cecco”          innamorata. La nuova linea di vini (Mon-
ratori possono avere la sicurezza di es-     Raffaele Vitale motiva l’adesione della       tepulciano, Montepulciano Cerasuolo e
sere seguiti e consigliati in ogni settore   scuola al primo corso formativo profes-       Trebbiano) nasce dal progetto Vigneto
della vita pubblica e privata – ha di-       sionalizzante d’Italia in operatore con-      Avanzato, un coraggioso piano vitivini-
chiarato al taglio del nastro il presiden-   gressuale - esperto di meeting industry,      colo frutto della storia di cooperazione
te Giorgio De Fabritiis, che dall’ottobre    realizzato per le quarte e le quinte classi   di Cantina Tollo. Per Vigneto Avanzato,
2006 guida la Cia provinciale al posto                                                     infatti, basandosi su criteri di “storici-
                                             in collaborazione con Federcongressi,
del giuliese Massimo Cerasi, prematu-                                                      tà”, affidabilità e sostenibilità ambien-
                                             Ally Eventi/Gruppo Fonema e Adecco.
ramente scomparso – Ci impegniamo                                                          tale e territoriale, Cantina Tollo ha se-
                                             «Il corso di formazione – spiega Rodol-
a svolgere un’opera importante nella                                                       lezionato un gruppo di soci che hanno
                                             fo Musco, di Federcongressi - prevede
salvaguardia dell’ambiente, nell’assi-                                                     sottoscritto un patto: quello di produrre
                                             un sicuro sbocco occupazionale a livel-
stenza previdenziale, nella sicurezza                                                      uve di qualità superiore per dare vita a
                                             lo nazionale; a giugno si concluderà il       vini top di gamma. Una scelta non sen-
alimentare... ma soprattutto nella va-
                                             primo biennio e l’Italia avrà i suoi primi    za sacrifici, in quanto i soci dovranno
lorizzazione dell’agricoltura biologica,
dei nuovi insediamenti e degli agri-         operatori congressuali professionisti».       attenersi scrupolosamente ad un disci-
turismi». Le altre sedi operative nella      Lo scorso febbraio, nell’ambito del           plinare di produzione che prevede dira-
provincia sono ad Atri in via Cherubini      primo convegno d’Italia sulla meeting         damenti drastici, per una resa massima
10 (tel. 085/87723, te.atri@cia.it), a Ca-   industry “Ristorazione & Meeting In-          che varia, a seconda della varietà, tra
                                             dustry: fatti e misfatti”, gli allievi han-   gli 80 e i 100 quintali ad ettaro. Sce-
stiglione M.R. in viale Umberto I (tel.
                                             no ascoltato da qualificati esperti del       gliendo di retribuire questi produttori
0861/990479, te.castiglione@cia.it), a
                                             settore testimonianze su esperienze           ad ettaro e non a quintale, per prima in
Giulianova in via Ruetta Scarafoni (tel.
                                                                                           Italia la Cantina Tollo assicura in modo
085/8006064, te.giulianova@cia.it), a        lavorative focalizzate su alcune finalità
                                                                                           costante un reddito maggiore, in modo
Montorio al Vomano in piazza Orsini          specifiche, sulle esigenze organizzative
                                                                                           da consentire ai soci di attuare investi-
11 (tel. 0861/591994, te.montorio@cia.       dei grandi eventi e sulle necessità del       menti a medio e lungo termine.
it) e a Nereto in via Enrico Fermi 1 (tel.   cliente.
0861/82203, te.nereto@cia.it).

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Federconsumatori: «Il                          L’istituto alberghiero di Giu-                Confcooperative, nasce la
latte fresco è sempre più                      lianova è scuola alberghiera                  Federcoopesca Abruzzo
caro»                                          Campione d’Italia.                            Tredici cooperative della pesca fanno
Dopo gli aumenti della pasta, del pane,        Al 29esimo salone internazionale della        ufficialmente squadra dalla fine dello
della carne ed il recentissimo rincaro         gelateria, pasticceria e panificazione        scorso febbraio, unendosi nella Feder-
del carburante, la Federconsumatori            artigianali (Sigep) che si è svolto alla      coopesca Abruzzo, la federazione re-
Abruzzo registra oggi anche pesanti            Fiera di Rimini dal 26 al 30 gennaio, la      gionale delle cooperative della pesca e
rincari del latte. Acquistato al bar (dove     sede giuliese dell’istituto “Lorenzo Di       dell’acquacoltura, di Confcooperative.
è possibile) o al supermercato, il prezzo      Poppa” si è classificata al primo po-         La nuova federazione avrà sede ad Or-
del latte è aumentato dal 3 al 12% ri-         sto all’interno del concorso tra scuole       tona (Ch) e conterà un volume di affari
                                               alberghiere ospitato dal forum Con.           complessivo di circa 3,5 milioni di euro.
spetto al 2007.
                                               Pa.it. (Confederazione Pasticceri Ita-
Da un primo rilevamento, effettuato da                                                       Non a caso la pesca è una risorsa eco-
                                               liani). Gli allievi della scuola, diretta a
iscritti della Federconsumatori, «senza                                                      nomica importante nella nostra regione,
                                               Giulianova da Rosanna Di Berardino,
nessuna pretesa scientifica - spiega il                                                      ma con una forte connotazione artigia-
                                               hanno partecipato con un colosseo di
presidente Franco Leone - ma solo sul-                                                       nale, annoverando oltre il 70% delle im-
                                               cioccolata dietro il coordinamento de-
                                                                                             barcazioni nella piccola pesca costiera,
la base della esperienza diretta, abbia-       gli insegnanti di sala Dario Tinari, Mas-
                                                                                             e flotte con un età media superiore ai
mo verificato l’incremento del costo di        simo Di Gaetano e Federico Anzellotti.
                                               Sul podio anche l’istituto alberghiero        20 anni.
un litro di latte fresco nelle diverse città
abruzzesi. Calcolando che una fami-            di San Giovanni Rotondo (Foggia) e
glia media abruzzese acquista un litro         l’istituto alberghiero di Siracusa. Il “Di
                                               Poppa” ha sede centrale a Teramo ed è
di latte al giorno, pari a una media di
                                               un istituto molto attivo: dieci studenti e
1,55 €, la spesa annuale ammonta a
                                               due insegnanti saranno presenti anche
565,75 €: ben 36,50 € in più rispetto          al Vinitaly a Verona, grazie al suppor-
al 2007, quindi con un incremento del          to dell’Arssa, l’Agenzia Regionale per i
7%». Prendendo a campione una fa-              Servizi di Sviluppo Agricolo in Abruzzo.
miglia in cui siano presenti almeno 2          A maggio la sede giuliese ospiterà un
bambini, inoltre, di cui almeno uno con        concorso internazionale al quale parte-
età inferiore ad 1 anno, la spesa cresce       ciperanno trenta istituti alberghieri pro-
di quasi il doppio. Federconsumatori           venienti dall’Italia e da tutta Europa.
ribadisce fermamente la necessità di
sistemi istituzionali di verifica, controllo
e sanzione al fine di colpire ed estirpa-
re abusi speculativi su questo alimento
primario.
                                                                   66
                                                                 magazine

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  • 1. Anno 1 n. 0 - Marzo/Aprile 2008 >> Editore responsabile Creo Edizioni - Pescara www.c-magazine.it - info@c-magazine.it >> Direttore responsabile Cristina Mosca (non fumatrice) se volete dirle qualcosa fatelo a: redazione@c-magazine.it >> Coordinatore generale e Art director Francesco Cinapri (non fumatore) se volete dirgli qualcosa fatelo a: francescocinapri@creoadv.it >> Area commerciale Alessio Pisciella se volete dirgli qualcosa fatelo a: commerciale@c-magazine.it >> Direttore marketing Daniele Di Vittorio (ex fumatore) se volete dirgli qualcosa fatelo a: marketing@c-magazine.it >> Grafica ed impaginazione Creo Advertising - Pescara www.creoadv.it >> Ufficio fotografico Sergio Pasqual >> Stampa Papers World - Teramo >> Distribuzione M&N Service - Pescara Hanno consumato 208 tazzine di caffè, 53 panini, 312 ore davanti al computer, 26 notti insonni... Cristian D’Aloia, Marco Gaito, Guernica, Anita Righetti, Andrea Santilli. In attesa di registrazione presso il Tribunale di Pescara 2 magazine
  • 2. sommario come 06 >> C come Editorial(i) 08 >> C come Fumetto 11 >> C come Gusto L’Italia in tavola, la genuinità è servita 18 >> C come Blog Il Cavoletto di bruxelles 20 >> C come Degustazione L’ Abc di Bacco 22 >> C come Informazione L’etichetta “salva olio” 23 >> C come MIA Sulla via della fiera - Reportage 27 >> C come Vino Cosa c’è nel numero zero Cantine Talamonti, l’Abruzzo in dote 33 >> C come Naturale Rubrica del mangiare naturale 39 >> C come Saral Ventimila visitatori l’anno a Silvi - Reportage 41 >> C come Tradizione Il bianco è in tavola 47 >> C come Agenda del vino L’Abruzzo tra i campioni d’Italia 49>> C come Niko Romito Una stella...appennina 53 >> C come Balsamico Il gusto si serve a gocce - Redazionale 60 >> C come Film Cous Cous (La graine et le mulet) 62>> C come News 4 magazine
  • 3. editorial(i) come C come Puzzle :-) Sovversivi!!! Cristina Mosca Francesco Cinapri 27 anni / donna / incensurata 28 anni / uomo / incensurato Una passione: la penna Una passione: la cucina Segno zodiacale: Bilancia /ascendente: capricorno Segno zodiacale: Ariete /ascendente: gemelli Non fumatrice (convinta) Non fumatore (convinto) Direttore responsabile di C-Magazine Art Director di C-Magazine I sogni condizionano la realtà. Ci si può rovinare la vita “Cos’è, un libro?“ “Cos’è... Un catalogo?” “Che cosa? E’ un nell’inseguirli e si può cambiare per sempre per averli final- free-press?!” “E quanto spendete?” “Ma quante copie stam- mente raggiunti. I sogni danno qualcosa da cercare. Anche pate?” “Ma davvero con questa grammatura?” “Ma solo a se spesso, per poterli realizzare, tocca svegliarsi. Pescara?” “Ah, in tutta la regione?” Ho l’onore di far parte del sogno/progetto “C come maga- “...Ma siete matti?” zine”. Sono l’ultimo tassello del puzzle, quello che manca C’è una differenza tra chi pone queste domande e chi ri- sempre per avere una visione completa; quello che rimane sponde: i fatti. nascosto sotto il risvolto della scatole. Sul puzzle “C come Chi crede in qualcosa non si ferma davanti ai “se” né davanti magazine” c’è disegnata un’ambizione, ed è disegnata con ai “ma”, perché ha una marcia in più, la passione; e se noi curiosità, freschezza d’animo ed entusiasmo. oggi siamo qui, nelle vostre mani, tramite questa rivista, è Ho scelto di prendere parte a questo delizioso progetto che vuole cristallizzare le “virtù” più preziose dell’Abruzzo, per- perché siamo carichi di voglia di dimostrare che i progetti si ché mi è stato dimostrato che i sogni si possono avverare. possono realizzare, se lo si vuole. Le idee non ci mancano e il coraggio nemmeno. Intendia- La nostra redazione, già forte di un’esperienza solida nei mo raccontarci e raccontarvi il nostro Abruzzo, piano piano, campi del giornalismo e della comunicazione, si è reinven- cercando di non sbrodolarci addosso, con tutta l’onestà e tata in questa rivista free-press che è la prima del territorio la passione che possiamo offrire. Partiremo lentamente, con abruzzese a trattare di enogastronomia. 64 pagine, e vi daremo appuntamento ogni due mesi, per L’intento? Far conoscere con gusto e attenzione quelle che quest’anno, perché occorre dare tempo alla fiducia ma so- sono le realtà ancora troppo nascoste della regione, tanto prattutto fiducia al tempo, e perché vogliamo prenderci la vicine agli occhi che a volte non le sappiamo vedere. libertà di fermarci in una strada di campagna se la nostra Vogliamo farlo fermandoci a pensare, a mettere a fuoco. attenzione verrà attirata da formiche in fila indiana. Vogliamo “E come si chiama, questa rivista?” “Cosa? C come...? C...? prenderci il diritto di sederci a tavola all’una e di alzarci alle Ma C magazine o C come magazine? Ma che c’entra maga- cinque solo perché ci siamo fermati a contare le briciole. zine? E la C?”. Fermarsi a pensare. E fare tardi a cena perché abbiamo preferito ascoltare il rac- conto di un anziano apicoltore seduto davanti casa. 6 magazine
  • 4. fumetto come 8 magazine
  • 5. Mercedes-Benz è un marchio Daimler. Nuova Classe C Station Wagon. Il mondo è il suo palcoscenico. Inizia lo spettacolo: 8 diverse motorizzazioni, tra cui la nuova 320 CDI con trazione integrale 4MATIC. Un crescendo di potenza e versatilità per un divertimento di guida unico, grazie all'esclusivo Pacchetto Dinamico, per passare con un tasto dal pieno comfort alla massima sportività. Nell’inconfondibile stile Mercedes-Benz. Nuova Classe C Station Wagon: la strada ha una nuova protagonista. Consumi (ciclo combinato): da 6.7 a 13,7 litri/100Km. Emissioni CO2: da 176 a 326 g/km. Barbuscia Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz Pescara Via Tiburtina, 141 - tel. 085 43201 - fax 085 4320205 Mozzagrogna Lanciano (CH) Strada Statale, 524 km 5 - tel. 0872 579090 - fax 0872 578057 Infoline 085 43201 barbuscia@barbuscia.it
  • 6. gusto come Redazionale - foto: Mario Mariani L’italia in tavola, la genuinità è servita Parte dal pescarese l’attenzione per i dettagli Custodire i prodotti di campagna in un barattolo senza al- Amedeo De Ritis, titolare dell’azienda – è stata tra le prime terarne il gusto e garantendone la fragranza: è la sfida de della zona ad avere un trattore: fu mio nonno a comprarlo, “L’Italia in Tavola”, azienda agricola a gestione familiare la cui a ridosso degli anni ’60, con lungimiranza e voglia di cre- sede è adagiata nelle campagne tra Loreto Aprutino e Colle- scere». Da decenni nel settore ortofrutticolo, l’azienda lavora corvino, in provincia di Pescara. Con alle spalle intere gene- insieme alle maggiori industrie alimentari. Poi, nel 2006, la razioni di lavoratori in simbiosi con la campagna, “L’Italia in volontà di un’evoluzione: non solo fornire materia prima, ma Tavola” oggi è un marchio ben riconoscibile e possiede una utilizzarla per creare prodotti propri. «Il ritmo rapido dei tempi sua identità specifica e un orgoglio: quello di creare sughi moderni – spiega Amedeo De Ritis – coinvolge anche noi in e sott’oli senza conservanti. «La nostra famiglia – racconta campagna. Ci siamo resi conto di quanto possa essere utile 12 magazine
  • 7. avere a portata di mano dei prodotti pronti che consentano di preparare velocemente un pasto, ma anche di quanto sia importante che i piatti non ne risentano in termini di sapore». Il percorso intrapreso si è perciò tradotto, con il supporto di analisi biologiche condotte in laboratorio, in un’attenta ricerca volta alla conservazione sì del prodotto, ma anche del gusto, senza l’utilizzo di conservanti chimici. «Cogliamo le primizie direttamente dai nostri campi – continua Amedeo De Ritis – che si estendono per circa 40 ettari di terreno coltivato a ro- tazione. Per garantire l’estrema qualità della nostra materia prima, inoltre, riduciamo drasticamente gli interventi con i fito- farmaci applicando la lotta integrata, che è una metodologia 11 14 magazine magazine
  • 8. di coltivazione». Il processo si chiude con operazioni artigia- nali: carciofini, peperoncini, pomodori, melanzane, zucchine e persino zucca vengono raccolti e tagliati rigorosamente a mano, senza l’uso di macchinari, e infine messi sott’olio. A questi prodotti, “L’Italia in Tavola” ha affiancato una novità: sughi pronti che non sono solo la conserva di pomodoro alla contadina in cui sono stati soffritti cipolla, sedano e carota, ma che ripropongono un must per gli intenditori della cucina abruzzese: «Abbiamo realizzato delle conserve di pomodoro con ceci e con fagioli borlotti – conclude De Ritis – perché sono sughi che richiedono tempi di preparazione abbastanza lunghi. Questi sono preparati proprio secondo la tradizione contadina, e in pochi minuti possono essere serviti a tavola. Inoltre abbiamo proposto la versione abruzzese della capo- nata, un sugo con un misto di ortaggi soffritti singolarmente. Il nostro obiettivo è far conoscere la cucina abruzzese in Italia ma soprattutto all’estero. Per farlo, però, occorre stare al pas- so con i tempi». “L’Italia in tavola” è presente in circa trenta negozi di prodotti tipici in tutto Abruzzo e nelle principali città italiane, a Roma è nel punto vendita “Bello & Buono”. “L’Italia in tavola” C.da Campotino, Collecorvino (Pe) tel. 085/8289217 www.litaliaintavola.it 15 magazine
  • 9. blog come di Francesco Cinapri - www.cucinamente.it Foto: Sigrid Verbert www.cavolettodibruxelles.it Un mondo a parte, quello dei foodbloggers, ovvero di chi tie- Style”: leggerla diventa talmente coinvolgente che si finisce ne aperto un blog inerente la cucina; per chi si imbattesse per cercare questo o quell’ingrediente in tutta la città, giran- oggi per la prima volta in questo termine, vogliamo far pre- do per ore pur di trovarlo; credeteci, è successo anche sente che in Italia ce ne sono tantissimi e che alcuni di essi questo... sono anche molto famosi. Su questo numero vi parleremo di Le fotografie di Sigrid Verbert sono semplicemente fantasti- quello che è definibile il foodblog per eccellenza: “Il cavoletto che, tassativamente “home made”, ma che “home made”! di Bruxelles”. L’impressione è di alta professionalità: è il risultato di una Ciò che ci ha spinto a recensire “Cavoletto” sul nostro primo grande passione mescolata a competenza. numero, oltre al fascino dello stile ed alla completezza del Oggi Sigrid lavora per “Il Gambero Rosso”, firmando con le blog, è stata una frase che si legge nel suo “about cavoletto”: sue fotografie la rivista del gambero e libri di cucina. “Vivo di passione, e spero di poter continuare a farlo!”. Da appassionati non possiamo far altro che amare questo Ci ha colpito perché avremmo potuto scriverla noi, dal mo- blog, tanto che è una delle prime tappe non appena seduti al mento che è lo stesso principio per cui C-Magazine oggi è Mac. Inoltre abbiamo ragione di credere che abbia salvato tra le vostre mani. tante volte “cene speciali” in tutta Italia, perché la sua crea- “Il cavoletto di Bruxelles” nasce nel 2005 con l’idea di tività e la sua facile navigazione fanno di “Cavoletto” il diventare semplicemente un faldone digitale di ricette foodblog per eccellenza. Brava Sigrid...Otra Vez! che altrimenti sarebbero andate sparse qua e la per là cucina; mischiato all’amore per la fotografia, oggi conta circa unmilioneottocentomila visitatori... A tenerlo è una ragazza che si chiama Sigrid e che ama Orzo mantecato con ortiche definirsi, col sorriso sulle labbra, “fiamminga, francofona e italiana d’adozione”. e caprino fresco ( nella foto ) Ciò che colpisce di questo blog è la semplicità con cui Sigrid Porzione da single: orzo perlato 80g - brodo vegetale qb - scrive, fotografa e pubblica le sue ricette: riprova, questa, di scalogno, piccolo 1 - ortiche fresche (giovani) - 1 mazzetto pic- una personale interpretazione del bello, secondo la quale le colo - caprino fresco (tipo spalmabile) 35g - sale & pepe cose più belle hanno una speciale semplicità intrinseca. Parlare di semplicità nelle sue ricette, tuttavia, diventa Tritare finemente lo scalogno. In un pentolino, versare l’orzo insieme difficile, dal momento che i suoi piatti godono dell’influenza allo scalogno e a una presa di sale grosso, coprire appena di brodo e cosmopolita derivante dalle esperienze di Sigrid in giro per mettere sul fuoco per 15-20 minuti finché l’orzo non sia cotto (sem- l’Europa, a differenza di molti altri blog che hanno un’impronta mai aggiungere un po’ di liquido in cottura se si asciuga troppo velo- prettamente mediterranea. cemente). Nel mentre, pulire le ortiche (con i guanti!), conservandone “Cavoletto” è la prova di quanto le influenze esterne possano soltanto le foglioline tenere. Tritarle grossolanamente e farle saltare in aiutare in lavori creativi, anche se i suoi ingredienti sono padella con un filo di olio, giusto il tempo di farle appassire. Tenere molto ricercati - introvabili a volte. Per chi non vive a Roma da parte. Quando sarà cotto l’orzo, mantecare con il caprino, aggiu- come lei è quasi una condanna appassionarsi al “Cavoletto stare di sale & pepe e aggiungere le ortiche saltate. Servire subito. 18 magazine
  • 10. degustazione come Reportage - Foto: Alessio Pisciella l’ABC per diventare assaggiatori di vino A Francavilla un corso di bacco Sono in pieno svolgimento i corsi per aspiranti assaggiatori di vino organizzati dall’Onav (Organizzazione nazionale assag- giatori di vino) di Chieti presso il Palazzo Sirena di Francavilla al mare. Frequentati da ristoratori, produttori, rappresentanti di associazioni di categoria ma anche da semplici appassio- nati, i corsi prevedono 18 incontri riservati agli associati e si concluderanno ad aprile con un esame finale e a maggio con la consegna del diploma. «I nostri relatori – spiega Danilo Iasci, delegato provinciale Onav e direttore del corso – sono esperti in viticoltura, agronomia ed enologia e accompagna- no i corsisti alla scoperta degli approcci basilari con il vino. Si tratta di lezioni teorico-pratiche che si concludono con degustazioni e compilazioni di specifiche schede tecniche mentare del vino o ad esempio la vinificazione in bianco». per l’esame organolettico dei vini, in cui ne vengono distin- Incontri che prevedono l’intervento di personaggi come Le- ti limpidezza, colore, finezza, intensità, franchezza, corpo e onardo Seghetti, Romano D’Amario. Nicola Paolucci, Rocco armonia. Ogni frequentante, infatti, ha il suo cestino con sei Pasetti, Luigi Di Camillo (25 marzo), Giuseppe D’Angelo (10 bicchieri per non confondere i sapori delle diverse degusta- aprile), e che sono seguiti da una classe di trenta persone zioni». «Il nostro calendario – aggiunge l’enologa Valentina circa. «L’importante – conclude il relatore Antonio Laudadio Di Camillo, vicedelegata Onav – è ripartito in due incontri – è non lasciarsi condizionare dall’ambiente esterno quando a settimana in cui si puntualizzano aspetti come il dialogo si analizza un vino. Concentrarsi, ed essere obiettivi. con i consumatori attraverso l’etichetta dei vini, il valore ali- C’è un codice da rispettare». 20 magazine
  • 11. informazione come del Dott. Marco Gaito - Università degli Studi della Tuscia L’etichetta “salva olio” Più trasparenza nelle scelte di acquisto Il 17 gennaio scorso è entrato in vigore il decreto che impo- to in sede europea e che possa invece aprire la strada ad ne l’obbligo di apporre in etichetta l’indicazione di origine una revisione della legislazione sull’etichettatura dei prodotti dell’olio. In questo modo, sarà finalmente possibile accer- agroalimentari, al fine di garantire la salute ed il diritto alla tarsi al momento dell’acquisto se un olio vergine od extra- completa informazione dei cittadini europei. vergine è stato prodotto con olive italiane. Fino a ieri, infatti, Nel frattempo, sia tra le associazioni dei consumatori sia tra l’unico modo per i consumatori di verificare che un olio fosse le organizzazioni agricole professionali è unanime il plauso al veramente italiano era o attraverso l’acquisto di oli con una cosiddetto decreto “salva olio”, in quanto si ritiene che andrà certificazione DOP (denominazione di origine protetta) od a tutelare da un lato i consumatori, che vedranno finalmente IGP (indicazione geografica protetta), che attestano il lega- garantito il diritto ad una maggiore trasparenza, dall’altro i me del prodotto con uno specifico territorio di produzione, produttori di olio italiano, che assicureranno una produzione oppure attraverso le cosiddette “filiere corte”, acquistandoli di eccellenza. cioè direttamente da produttori locali. Il consumatore, dunque, d’ora in poi sarà certo dell’origine dell’olio che acquista. In particolare, dovrà essere riportato in etichetta lo Stato nel quale le olive sono state raccolte ed il luogo dove si trova il frantoio presso cui l’olio viene estratto. Se l’olio deriva da olive raccolte in diversi paesi, allora questi andranno indicati in ordine decrescente rispetto alla quantità di olio presente in bottiglia. L’assenza di queste informazio- ni sull’etichetta significherà che si tratta di olio non italiano. Tuttavia la mancanza di un preciso riferimento sull’origine dell’olio potrebbe anche derivare dal fatto che l’olio è sta- to imbottigliato precedentemente al 17 gennaio, e per la cui commercializzazione, secondo quanto previsto dal decreto, vengono concessi 18 mesi di tempo. Ora si aspetta con ansia la reazione delle istituzioni europee, che sino a questo momento hanno solo concesso la facoltà e non l’obbligo di apporre in etichetta l’origine dell’olio di oliva. La speranza è che questo decreto non venga critica- 22 magazine
  • 12. mia come Mostra Internazionale dell’Alimentazione (Rimini) Reportage - Foto: Alessio Pisciella Aziende all’arrembaggio: sulla via della fiera Conosciamo davvero il valore dei nostri produttori? Un evento dal respiro internazionale e dedicato alla cucina italiana. La redazione di C come magazine si è spinta fino a Rimini per seguire le carovane abruzzesi fuori regione, ap- prodando così alla Mostra Internazionale dell’Alimentazione (Mia) che si è svolta a Rimini dal 23 al 26 febbraio. Il Mia è giunto al 38esimo anno di vita e porta con sé la settima edizione del “MSE Seafood & Processing” (il salo- ne internazionale delle tecnologie e ai prodotti della pesca per il Mediterraneo), la decima del “Pianeta Birra Beverage & Co” e la quarta di “Oro Giallo”, per l’olio extravergine di oliva. Proprio tra i 70 espositori sui 5mila metri quadrati del padiglione dedicato ad “Oro Giallo” incontriamo le prime re- altà abruzzesi: sono l’azienda agricola Persiani di Atri, che produce l’olio biologico “San Martino” («L’Abruzzo merita di essere conosciuto fuori!», esclama la signora Helvia Persiani mentre scattavamo foto), e la “Fattoria Bardella” di Ortona. Presso due stand la “Fox Italia”, l’azienda di snack e pata- tine di Città Sant’Angelo, si offre le nuove tortillas mentre i due titolari Massimo e Antonio Pavone si confrontano con il 23 24 magazine magazine
  • 13. loro export manager della sede olandese, Steve Green. Dove c’è “Falcone” c’è casa, ed ecco i veri cantuccini abruzze- si trionfare su tutta una parete... dolcemente allestita. Una bella sorpresa in “Pianeta Birra”: la “Lacu” di Ugo Faieta, la bionda in doppio malto che viene prodotta nel territorio di Moscufo a partire dalla coltivazione del luppolo. Insieme alla birra “Lacu” scopriamo la rivista “Birra & Sound”, inventata da Luca Gennaro per gli operatori del settore e in prima linea nel proporre la birra in vesti diverse, persino come ingredien- te in cucina. Gli stand di “Caffé Mokambo”, prodotto a Chieti Scalo, e di “Agrifood Abruzzo” si fanno notare ed apprezza- re con degustazioni e distribuzione di materiale informativo, mentre quello dell’acqua “San Benedetto” ci ricorda che le bottiglie “Primavera di Popoli” e “Guizza” sono due “figlie” di questo produttore nazionale. A fine fiera, grosse soddisfazio- ni arrivano dai concorrenti abruzzesi ai campionati mondiali indetti dalla Nazionale Italiana Pizzaioli. Un’avezzanese, Gio- vanna Luisi, si è classificata al secondo posto all’VIII cam- pionato di pizza senza glutine, mentre due abruzzesi sono saliti sul podio del I campionato di Kamut® Pizza (per il quale è stata utilizzata farina di kamut® al 100%): Claudio Fran- chi di Avezzano (Aq) e Valerio Valle di Giulianova (Te), che si sono classificati primo e secondo. I due avezzanesi si sono classificati al primo e al terzo posto anche nell’VIII campiona- to della pizza di alta qualità, mentre vediamo un pescarese, Alberto Aceto, aggiudicarsi il primato del campionato per la pizza classica fantasia. 25 magazine
  • 14. vino come Redazionale - Foto: archivio Cantine Talamonti Cantine Talamonti L’Abruzzo in dote ® Un applauso a scena aperta Nata nel 2001 come società di imprenditori e liberi professio- adottato un processo di selezione e lavorazione dei vini tale nisti e dal 2007 azienda a gestione di carattere familiare, la da esaltare le potenzialità dei vitigni. “Cantine Talamonti” sorge tra le colline di Loreto Aprutino, nel Ad esempio consideriamo pronto il nostro Montepulciano pescarese, e lavora uve provenienti da terreni che si esten- solo dopo averlo fatto decantare nelle botti almeno per un dono per 25 ettari. Una realtà giovane che punta in alto e si anno, tanto che tra la raccolta e la commercializzazione di muove lungo linee guida che mettono al primo posto l’innova- un vino può passare un periodo di tempo che va dai dodici zione, la qualità, la selezione. mesi ai tre anni e mezzo: solo così il prodotto può affinare «Il 90% della nostra produzione è d.o.c. – spiega la sua e mettere in risalto le sue caratteristiche». Alla base di tutto proprietaria Antonella Di Tonno – Produciamo in gran parte questo ci sono il piglio e la dinamicità di una realtà giovane Montepulciano d’Abruzzo, seguito dal Trebbiano, e abbiamo e appassionata: «Tutto quello che sappiamo di poter portare 28 magazine
  • 15. con noi – spiega Rodrigo Redmont, direttore commerciale – è il nostro territorio: da qui il claim “L’Abruzzo in dote®”. I nostri vini sono presenti nei ristoranti italiani di riferimento e in 25 Paesi all’estero, per questo stiamo costruendo rapporti con altre realtà di punta del territorio. Desideriamo promuo- vere la nostra regione nel modo più completo». La produzione della “Cantine Talamonti” raggiunge oggi le 350mila bottiglie l’anno: «Crediamo che il nostro futuro sia nella lavorazione del Montepulciano – continua Antonella Di Tonno – E’ un vitigno di cui, sebbene si parli poco, riteniamo debba ancora mostrare appieno il suo potenziale e che sia, dal punto di vista degli studi scientifici, piuttosto giovane. Nel Trebbiano crediamo molto, vogliamo valorizzarlo perché è molto radicato nel territorio ma poco conosciuto nel mondo perché difficile da lavorare: è un vitigno “testardo” che non matura in maniera uniforme, ma pur non avendo profumi esa- gerati è molto elegante». 11 30 magazine magazine
  • 16. La gamma dei “classici” Talamonti comprende il Rosé (il Montepuciano Cerasuolo), il ModA’ (il Montepulciano) e il Trebì (il Trebbiano): vitigni che trovano la loro massima espressione nelle “selezioni” Tre saggi e Aternum. «Il Tre Saggi – continua Antonella Di Tonno – è un vino che proviene dalla cernita effettuata su uve Montepulciano e prende il nome dai tre patriarchi raffigurati in un dipinto cu- stodito nella chiesa di Santa Maria in Piano a Loreto. L’Aternum, come si intuisce, allude al fiume più lungo della regione, che oggi conserva nel tratto alto il nome di Aterno ed ha acquisito nel tratto basso il nome di Pescara. Abbiamo scelto queste denominazioni per fortificare ul- teriormente il legame con il territorio». Tra i futuri progetti dell’azienda “fermentano” la produzione di un passito di Montepulciano e di olio extravergine di oliva: non dimenti- chiamo che Loreto Aprutino ha ottenuto la prima certificazio- ne d.o.p. d’Italia. L’ultimo nato di casa Talamonti è il Kudos, un vino frutto di un blend tra le uve di Montepulciano e di Merlot: «Tra l’altro, il Kudos è il risultato di uno studio condotto in collaborazione con la Facoltà di Enologia dell’Università degli Studi di Tera- mo dietro finanziamento europeo – conclude Rodrigo Red- mont – che prevede l’utilizzo di legni di diverse tostature e deriva dalla scelta di comprendere meglio il nostro territorio. Il Montepulciano è un vitigno “capriccioso”: abbiamo deciso di coniugarlo al Merlot affinché lo stemperasse e lo rendesse Cantine Talamonti S.p.A. ancora più fruibile. Il nome stesso, kudos, che è una parola C.da Palazzo - 65014 Loreto Aprutino (Pe) Tel. +39 085/8289039 greca, indica prestigio. www.cantinetalamonti.it Un vino che merita un applauso a scena aperta». Vinitaly: Padiglione 11 - Stand E2 31 32 magazine magazine
  • 17. naturale come di Andrea Santilli - Associazione clorophilla 99 www.clorophilla99.it - clorophilla99@virgilio.it P artiamo dal principio che come prima cosa evolve l’anima, quindi in base alle sue necessità la Natura provvede al corpo. In questo modo non esiste una evoluzione dal punto di vista fisico, ma spirituale. Così, la cucina naturale in sintonia con le stagioni può diven- tare il tramite per far rinascere individualmente uno spirito più responsabile nei confronti della propria salute e dell’ambiente in cui si vive. E’ molto di più di una “dieta”, è una filosofia pra- tica e applicabile ad ogni situazione della vita che, partendo dall’alimentazione, permette di riconsiderare le proprie abitu- dini alla luce delle reali necessità del corpo. Come ogni forma d’arte terapeutica, richiede sensibilità, stu- dio e sperimentazione, in un percorso che stimola la creati- vità, il rispetto e una maggiore consapevolezza nei confronti della MadreTerra, conducendo il praticante ad amare l’atto del cucinare e non solo quello di mangiare. Una maggiore attenzione alle associazioni tra cibi, agli effet- ti che producono sull’organismo, alla qualità e provenienza degli ingredienti e all’utilizzo dei metodi di cottura più indi- cati stagione per stagione, diventa fattore fondamentale per cucinare un menù equilibrato, gustoso al palato e carico di energia vitale. In Foto: Semi di Zucca tostati con uvetta sultanina 34 33 magazine magazine
  • 18. Per esempio, durante la stagione fredda, oltre la scelta delle Il menù che presentiamo si presta bene a rappresentare, con verdure e dei cereali coltivati in modo bio-logico o biodinami- le sue caratteristiche energetiche, questo ultimo scampolo co, sono il fuoco, il tempo di cottura e il sale marino integrale d’inverno umido e freddo. gli elementi che trasformano gli ingredienti, portando vitalità e Le varie preparazioni sono servite in un unico piatto di porta- calore all’interno del corpo. Viceversa nella stagione calda si ta, magico mix di colori e sapori fondamentali in equilibrio tra cucinerà di meno,scegliendo ricette semplici a base di cereali loro. Il cereale in chicchi è la base su cui ruotano la proteina più digeribili e verdure appena saltate in padella o crude, pre- di origine vegetale e due ricette a base di verdure cucinate ferendo inoltre frutta locale possibilmente lontano dai pasti. usando stili di cottura opposti e complementari. In Foto: Miglio e zucca, scaloppina di seitan, alghe Hijiki e broccoli in salsa di sesamo 36 magazine
  • 19. Il miglio e la zucca cotti in pentola a pressione sono un con- centrato di calda energia che stimola positivamente lo sto- maco, la milza e il pancreas, stabilizzando il livello di glicemia nel sangue con un equilibrato sapore tendente al dolce. Il miglio è un cereale molto nutriente, ricco di calcio facilmente assimilabile che rinforza denti, ossa, capelli e unghie. Il regno vegetale offre alternative valide ed ecologiche dal punto di vista proteico e di consistenza per soddisfare il fab- bisogno giornaliero e l’appetito. Il seitan è la componente proteica del grano (glutine di fru- mento) estratto con semplice procedimento direttamente dal- la farina. L’ingrediente usato in questa ricetta per addensare il ricco brodo di cottura è la polvere di una radice dalle mille virtù (kuzu), vera e propria ‘medicina’ per il sistema digesti- vo. Tra le tante verdure di mare commestibili, le alghe marine Hijiki sono le più ricche di sostanze nutrienti che rinforzano il sangue e lo purificano. Trifolate in padella sprigionano il loro caratteristico profumo di mare che si sposa magnificamente con aglio, erba cipollina e olio d’oliva a crudo. La salsa a base di crema di sesamo esalta il sapore dei broc- coli appena scottati, per via della concentrazione di preziosi elementi, tra cui calcio e proteine facilmente assimilabili, pre- senti in entrambi. Per i più esigenti, un assaggio del dolce budino a base di riso e cacao dolcificato con malto di cereali: molto delicato al gusto, incontra un palato abbondantemente soddisfatto e un’inaspettata sensazione di sazia leggerezza. In Foto: Budino di riso e cacao 37 magazine
  • 20. saral come Silvi Marina - Teramo - Reportage - Foto Alessio Pisciella La fiera delle specialita’ Il Saral a Silvi richiama ventimila visitatori l’anno In un Abruzzo poco dedito alle fiere, il Saral organizzato dal- la Fiere Service s.a.s. fa la parte del ricambio d’aria per le aziende, e non solo per quelle del territorio. Giunto ormai alla diciassettesima edizione è ormai diviso, per esigenze di spa- zi, tra i mesi di febbraio e marzo: esordisce il Saral dedicato alle attrezzature e agli arredamenti del settore alberghiero e segue il Saral Food per il settore dell’alimentazione. Oltre cento espositori per una media di ventimila visitatori l’anno: entrambe le sezioni del Saral attirano al Palafiera di Silvi Ma- rina (Te) sia professionisti sia semplici curiosi, richiamandoli anche dalle altre province e da fuori Abruzzo. Al Saral ristora- zione, ad esempio, l’azienda “Synergy” di Città Sant’Angelo, che cura prodotti di servizio per ristorazione, ha presentato la sua ultima evoluzione, la Linea Food; la “Faber Sedie”, sempre di Città Sant’Angelo, ha avuto occasione di far co- Il Saral di febbraio è stato affiancato da eventi collaterali noscere il suo stile e i suoi prodotti sia in metallo sia in legno; come il terzo campionato di pizza tipica regionale, che si è il “Piccoli Big Store” ha esposto i suoi inconfondibili arre- svolto dietro organizzazione dell’associazione regionale piz- damenti in bambù, legno e di artigianato orientale, mentre zaioli “Pizz’Abruzzo d.o.c.”, presieduta da Nicola Salvatore e i gelati artigianali di Raffaele Magrini hanno dato un motivo supportata dall’esperienza del pizzologo “Lucullus” Angelo ulteriore ai visitatori di... farsi un giro in più. Presenti anche Petrone. La giuria del campionato, presieduta da Vito Satur- i vini d.o.c. della tenuta I Fauri, l’azienda agricola teatina di no – direttore della guida alle pizzerie d’Italia – e composta da Domenico e Valentina Di Camillo; “Bellomo” e i suoi capi di Francesco Matellicani (vicepresidente nazionale e presiden- abbigliamento per ristoratori e operatori alberghieri; il Cna te regionale API in Calabria), dai campioni mondiali di pizza Abruzzo; Franco Di Iulio e le sue forniture per alberghi; e in- acrobatica Antonio e Vincenzo Mansi, dal campione mondia- fine la F.a.b., la Federazione autonoma balneari. Al centro le di pizza senza glutine Claudio Padano, e dalla pluricam- dell’attenzione il rivenditore “Peva”, di Collecorvino, con le pionessa Laura Ansalone, ha assegnato il primo posto nella sue attrezzature per bar, ristoranti e pizzerie. sezione regionale abruzzese e in quella nazionale a Valerio Presenti anche aziende da fuori regione come la “Angelo Valle di Giulianova (Te). Al secondo posto ex-aequo Biagio Po”, il produttore di cucine; la “Silio Antonelli”, da Pollenza Saccomanni, della pizzeria giuliese “Bellavista”, e Rossano (Mc), creatrice del marchio della bevanda “Il caffè del non- Rossella, da Pietralcina. Ha conquistato il terzo posto l’esor- no”; “Zanussi”, che per le sue attrezzature alberghiere ha diente Dojana Cela della pizzeria “Stella d’Abruzzo” di Lan- sede a Pordenone ; o, infine, l’azienda di Morrovalle (Mc) “D ciano, classificatasi prima anche nella categoria juniores. Desuite” che ha proposto i suoi delicati arredamenti. 40 magazine
  • 21. tradizione come di Anita Righetti - Foto: Sergio Pasqual + archivio Creo adv. IL BIANCO è in tavola Segreti della cucina contadina La cucina del nonno, rivisitata. Di recente la cucina abruzzese non ha elaborato nuovi piatti. Alleggeriti e rinnovati, i piatti che tornano sulla nostra tavola re- stano quelli della secolare cultura contadina. Per una questione puramente numerica, però, la memoria riporta piatti poveri, omet- tendo per mancanza di conoscenza il ricordo di una cucina ricca e L a buona tavola La regola principe in cucina, cioè la freschezza degli ingre- dienti, produce effetti golosissimi. La glassa bianca sulle pupe e i cavalli di Pasqua, una chia- sontuosa che era riservata a pochi. ra – l’albume – d’uovo appena raccolto dal nido sbattuta a In sostanza una cucina legata al territorio, come si usa dire oggi, lungo insieme a cento grammi di zucchero, a velo non vani- ma soprattutto espressione di produzioni delle grandi famiglie con- gliato e a succo di limone alla fine – proprio alla fine – versato tadine che, proprietarie delle terre, le coltivavano a ciclo chiuso, lentamente senza smontare il composto, è fragrante perché producendo cioè tutto quello che occorreva per vivere – cibo, tessu- ti, legnami – e vendendo l’eccedenza della produzione. indurisce all’aria rapidamente. Con l’uovo vecchio, invece, la Il guadagno dell’eccedenza andava al proprietario del fondo, ma di glassa diventa molliccia. fatto, laddove era presente, era il fattore a saper cucinare. Stesso discorso per le “spumette” (le meringhe), dolce spe- Chi produceva, sviluppava particolare maestria nella preparazione ciale per le nozze, ma di gran pregio per ogni occasione. Il dei piatti... vale a dire, si mangiava benissimo. bianco è il colore degli sposi, con le sue valenze di significato Contraddicendo la tesi marxiana, la produzione di beni e merci creava un circuito virtuoso per l’uomo e non andava a suo detri- (castità, purezza ed altro), quindi anche le pupe e i cavalli de- mento. stinati agli sposi si decoravano con la glassa bianca; quando Ma erano veramente in pochi, e ancora in meno ricordano. si avvicinava il matrimonio, si aggiungeva un uovo alla pan- 42 magazine
  • 22. cia del dolce per augurare la fertilità. Per le “spumette” sono necessari la chiara di un uovo superfresco, cento grammi di zucchero semolato e cento grammi di mandorle spellate: le dosi da lavorare sono di almeno due chiare, perché altrimenti non montano. Le mandorle si buttano nell’acqua bollente e quando la buc- cia scivola via vanno scolate, passate sotto l’acqua fredda e spellate. Si sciacquano di nuovo bene in uno scolapasta sotto l’acqua corrente e si lasciano asciugare per ventiquat- tro ore su un piatto o su un tovagliolo di cotone o di lino, girandole ogni tanto con le mani pulite. Quando sono asciutte vanno tagliate con un coltello a pezzi non piccolissimi. In una bacinella, poggiata su un’altra con acqua calda che non deve schizzare nel composto, si met- tono le chiare con lo zucchero semolato e si cominciano a montare con la frusta elettrica. Il composto deve diventare bianco lucido – con un termine di moda, “bianco ottico” – e sodo. Con la frusta elettrica ci vogliono circa venti minuti. Si aggiungono le mandorle giran- dole molto delicatamente con un cucchiaio da tavola. Su una lamiera da forno o anche una teglia si spolvera del- la farina, mai olio, che col calore darebbe cattivo sapore al dolce, e si poggia, a distanza di circa tre centimetri l’uno dall’altro, mezzo cucchiaio da tavola di composto. Il forno deve essere preriscaldato a 150/160 e la teglia va controllata continuamente, una meringa per volta. Quando, toccandole, le “spumette” cominciano a indurire, dopo circa 10/12 minuti bisogna controllare bene che induri- scano senza ingiallire. Si toglie la teglia e si lasciano raffred- dare, poi si tolgono con l’aiuto di una paletta piatta. Con molta perizia e queste dosi si dovrebbero avere 35/45 “spumette”. Considerato che non è un dolce facile e che veniva infornato 44 magazine
  • 23. dopo il pane e le pizze, solo le grandi famiglie si potevano permettere di avere gli ingredienti e di sviluppare la perizia per lavorarli. Un tocco in più: nella pasta cruda, una grattata di buccia di limone. Solo se del proprio giardino, però. Filosofia di cottura E’ il nostro stile di vita che ci impone di cuocere poco i cibi, quando non sono crudi. Non è solo perché non abbiamo tempo, e neanche per lasciare intatte le proprietà del cibo. E’ un modello di vita: modus vivendi avrebbero detto i latini. Ieri, cioè quando c’era la cucina contadina storica, il solo modo di cucinare era con il fuoco a legna e il tegame di creta. Era prevista una lenta cura del cibo e un rincal- zare attento e continuo della brace, se non della cenere calda per cotture ancora più lunghe. Il cibo acquistava sapori profondi e sapidi assolutamente diversi dai sapori fragranti e croccanti del cibo cotto rapidamente, come invece facciamo oggi. 46 magazine
  • 24. agenda del come vino di Valentina Tenaglia - Foto: archivio Creo adv. VINI ROSATI l’abruzzo tra i campioni d’italia Secondo Cucina & Vini sono sei le etichette abruzzesi da non perdere. Un percorso “degustativo” di 186 pagine per conoscere le carsi tutte le medaglie a disposizione nella categoria rosati etichette da assaggiare e avere un quadro completo della d.o.c. “Da non perdere”, quindi, il “Cerasuolo” delle cantine migliore produzione dei vini rosati italiani. E’ quanto offerto Pasetti e Valentini, “Hedos” di Cantina Tollo, “Villa Gemma” dalla guida “Rosati d’Italia”, edita dalla casa editrice Cucina di Masciarelli, “Cerano” di Pietrantonj e “Vigna Corvino” del- & vini che propone, in questa seconda edizione dedicata al la cantina Contesa, tutti Montepulciano d’Abruzzo, rigorosa- bere rosa di qualità, una selezione di 395 rosati di tutte le mente cerasuolo d.o.c., annata 2006. Medaglia d’argento, regioni italiane, scelti tra circa 600 vini inviati da più di 480 invece, per il numero di vini presentati e selezionati, dove aziende e prodotti da oltre 60 vitigni diversi. Un carnet dove l’Abruzzo è battuto dalla Puglia con una sola bottiglia. «La i prodotti sono raccontati uno per uno, quasi a far sentire a crescita costante dell’interesse del mercato nei confronti dei chi sfoglia le sue pagine il sapore profumato, intenso o vel- rosati - spiega il curatore della guida, Massimo Di Cintio - lutato dei vini che hanno avuto il merito di essere presenti. ha spinto molte nuove aziende ad inserire questa tipologia Tra le etichette selezionate soltanto 24 rosati sono stati però nella gamma dei prodotti, ma anche stimolato il migliora- considerati di livello superiore e hanno ricevuto la particolare mento qualitativo dei rosati già conosciuti sul mercato. Oggi menzione “I vini da non perdere”, rappresentando così il top ai rosati italiani deve essere riconosciuta una precisa digni- della produzione in rosa d’Italia secondo i panel di degusta- tà, che valorizzi quella grande tradizione che molti territori zione di Cucina & vini. Tra le regioni presenti in questa rosa di possono vantare, tale da affrancarli dall’immagine di vini da campioni spicca l’Abruzzo, che con le sue sei etichette meri- consumarsi entro l’anno successivo alla vendemmia: nelle tevoli di fascia fa sfoggio della sua lunga tradizione vinicola, degustazioni abbiamo trovato rosati anche longevi, capaci il cui valore è stato confermato anche dai risultati ottenuti nel di fondere la freschezza dei bianchi e la potenza dei rossi, 2006 nei diversi concorsi enologici nazionali e internazionali talvolta ben strutturati talaltra più beverini». come il Vinitaly, dove è stato proprio l’Abruzzo ad aggiudi- 47 48 magazine magazine
  • 25. niko romito come di Cristina Mosca - Foto: Flavio Palazzo una stella... appennina E’ a Rivisondoli l’unico ristorante abruzzese riconosciuto dalla guida Michelin. La tradizione? Non dev’essere un limite territoriale. La cucina stian, e nel gennaio 2007 il primo intervento a “Identità golo- dei nostri nonni? E’ il la da dare ad una sinfonia di sapori ri- se”, il congresso italiano della cucina d’autore a Milano. assemblati con stile moderno. «Credo in una cucina dall’approccio facile – ha spiegato al Con questi pochi, leggeri tratti si può provare a riassumere la suo secondo intervento a “Identità golose”, lo scorso genna- filosofia di Niko Romito, cuoco e titolare di quello che finora io – che metta in risalto la materia prima, con quel tocco di è l’unico ristorante abruzzese “stellato” dalla guida Michelin freschezza che non annoia mai. 2007. La sfida: non tanto riportare nella sua regione una ma- Quando si parla di alta cucina, nell’immaginario collettivo c’è niera moderna di fare cucina dopo l’esperienza lavorativa al la convinzione che a tavola vengano servite cose “strane”: è ristorante “Caino” di Montemerano (Grosseto), ma proporla ora di tornare a quei piatti che rappresentano un gusto ben nel suo paese natale, Rivisondoli, un paesino di appena 700 preciso». abitanti arroccato tra le montagne della provincia dell’Aquila. Niko Romito ha accettato di prestare due ricette a “C come Alla base di questa scelta c’è un albergo, “Residenza Reale”, magazine”: la scelta è stata dura ma alla fine l’hanno spunta- diventata poi pasticceria e trasformata nel 1996 nel Risto- ta gli gnocchi con zucchine, zafferano (un must nell’aquilano) rante Reale da suo padre Antonio Romito, prematuramente e ricotta di pecora, e una “croccante espressione di lingua” scomparso nel 1998. che lo chef ha proposto al congresso di Milano due mesi fa, A soli 23 anni, perciò Niko, ha lasciato gli studi di Economia a prima di partire per Francoforte insieme ad una delegazio- Roma e si è reinventato cuoco tra le – possiamo dire – monta- ne organizzata dall’assessorato alle attività produttive del- gne domestiche. la Regione Abruzzo nell’ambito di un progetto di marketing Da allora lui e la sorella Cristiana mandano avanti il “Risto- territoriale. «Occorre ricordare – spiega – che la lingua è un rante Reale” con amore ed un indubbio talento. Il 2006 è muscolo: non solo è il taglio più magro che si possa ottenere stato l’anno della svolta per Niko: prima il premio Tolaini della da un manzo e dalle caratteristiche organolettiche superiori, guida dell’Espresso per il “Giovane dell’anno”, poi il secondo ma è assolutamente estraneo al morbo della “mucca pazza”. posto al campionato mondiale di gastronomia di San Seba- Alcune false leggende andrebbero sfatate». 50 magazine
  • 26. 1 lingua di manzo 1 carota, 1 cipolla, 1 costa di sedano 3 litri di latte fresco 1 rametto di timo, 8 foglie di salvia, 1 spicchio di aglio, 200 grammi di cipolle rosse 150 grammi di cipolle dorate 500 grammi di patate 200 grammi di cavolfiore lesso 200 grammi di farina 100 grammi di patate lesse 1 uovo 250 grammi di aceto bianco 400 grammi di zucchine 150 grammi di zucchero 1 grammo di zafferano dell’Aquila 300 grammi di acqua 200 grammi di ricotta salata 50 grammi di lampone centrifugato Pomodori canditi, cipolla bianca, sale, pepe. olio Come si preparano Come si prepara & cucina la lingua Si cuociono le patate a vapore e si formano gli gnocchi con Si raschiano carote e sedano e si lavano; le cipolle vanno della farina e l’uovo. Si mondano le zucchine eliminando sbucciate e tagliate a mirepoix (cubetti di 3 millimetri di lato) insieme alle carote e al sedano. Si scalda un filo d’olio l’anima bianca e si fanno stufare in un tegame con della ci- di oliva in una cocotte di ghisa e vi si rosola il mirepoix di polla; si sala e si frulla il tutto con dell’acqua e con lo zaffe- verdure fino ad ottenere una colorazione bionda. Si unisco- rano precedentemente lasciato in acqua per una mezz’ora. no lo spicchio di aglio e gli odori (il timo, la maggiorana, Si cuociono gli gnocchi in acqua salata, si posizionano nel la salvia) e si aggiunge la lingua già precedentemente sala- ta e pepata, facendola rosolare. Si copre il tutto con il latte piatto e si salsano con la crema di zucchine, con le zucchi- fresco e si cuoce per sei ore a temperatura controllata non ne crude, i pomodori canditi e la ricotta salata. superiore ai 90 gradi. Come si preparano le cipolle in agrodolce di lampo- ne Si porta l’aceto ad ebollizione insieme all’acqua e al suc- co di lampone, e si aggiungono le cipolle rosse tagliate a spicchi e lo zucchero. Si fa bollire per cinque minuti e si fa raffreddare immediatamente. Come si prepara l’olio al carbone Si fanno carbonizzare le cipolle dorate su una piastra di ghisa e si frullano con dell’olio extravergine di oliva. Poi si passa il tutto ad un colino. Come si rifinisce e presenta Si pulisce la lingua dalla pelle esterna e si taglia in cubi da due centimetri per lato che verranno rosolati in una padel- la antiaderente da entrambi i lati. Si posizionano al centro del piatto, infine vi si distribuiscono tutt’intorno le patate lesse, i cavolfiori e le cipolle in agrodolce, irrorando con l’olio al carbone e foglioline di maggiorana. 51 52 magazine magazine
  • 27. balsamico come Redazionale - Foto: Mario Mariani IL GUSTO SI SERVE A GOCCE L’Abruzzo scopre l’aceto balsamico Un’intensità profonda si può nascondere anche in un picco- e disposte in batteria da cinque o sei: non sono vergini quan- lo sapore, se è il risultato di anni di pazienza. È il segreto do vengono acquistate bensì già vinificate, ossia pre-trattate dell’aceto balsamico artigianale che viene creato da uomi- con l’aceto per evitare muffe e batteri. Sono grandi dai 20 ni appassionati come Nadio Caporrelli, titolare da 25 anni litri in su, fatte a mano e con legni diversi: ciliegio, castagno, dell’”Antica Acetaia” a Montesilvano, che ci spiega: «Il nostro frassino, ginepro, gelso... È in questo modo che l’aceto si aceto balsamico è il frutto di operazioni lente e accurate, ap- impregna di profumi diversi durante il suo cammino». Nella partenenti ad un percorso di rincalzi premurosi effettuati una botte più grande c’è la materia prima, costituita da mosto di volta l’anno. Tutto inizia dalle botti, le acetaie, grandi a scalare Trebbiano, aceto forte e mosto cotto distribuiti in percentuali 54 magazine
  • 28. precise. Al momento del rincalzo, Nadio Caporrelli, aiutato da un amico produttore di Maranello, Maurizio Amato, prima svuota la botte più piccola dell’aceto che ha prodotto duran- te l’anno, poi ha inizio il travaso: si mesce il contenuto delle botti più grandi in quelle più piccole, progressivamente, fino a svuotare un poco anche la maggiore e quindi restituirle una nuova dose di “prodotto base”. «Le miscele evaporano du- rante l’estate e il loro livello scende anche di 14 centimetri – continua Nadio Caporrelli – infatti andrebbero conserva- te in determinate condizioni di umidità, di ventilazione e di esposizione al calore e alla luce. L’ideale è custodirle sotto i granai, ma l’aria di mare crea la situazione più auspicabile. Tra maggio e agosto le botti non si possono neanche toccare 11 56 magazine magazine
  • 29. perché in piena attività, mentre in inverno la fermentazione rallenta». È proprio in inverno che si può intervenire con il rin- calzo: un’operazione lenta che può richiedere anche giornate intera, poiché occorre annotarsi ogni variazione di livello. È così che l’aceto balsamico diventa un prodotto artistico, da centellinare nelle dosi e sperimentare su qualsiasi pietanza, tanto che Nadio Caporrelli ha raccolto in un ricettario alcune idee sorprendenti sui suoi possibili utilizzi. Dulcis in fundo – ed è proprio il caso di dirlo – è sua l’invenzione di una coppa artistica di gelato decorato con aceto balsamico, che serve in una nota gelateria di Montesilvano in qualità di mastro ge- lataio. 58 magazine
  • 30. film come di Guernica - http://atuttavita.blogspot.com Cous Cous (La Graine et le Mulet) Un film di Abdel Kechiche. Con Habib Boufares, Hafsia Her- zi, Faridah Benkhetache, Abdelhamid Aktouche, Bouraouïa Marzouk, Alice Houri. Genere: Drammatico/Commedia - 151 minuti. Produzione: Francia 2007. Distribuzione: Lucky Red. Sète, cittadina portuale a pochi chilometri da Marsiglia. Il sessantenne Beiji Slimane (H. Boufares), lavora da una vita nel cantiere navale della città. La nuova organizzazione, cogliendo al balzo la scarsa disponibilità dell’uomo ad ade- guarsi a ritmi di lavoro più flessibili, lo licenzia. Beiji è divorziato, ma nonostante le vecchie divergenze ha sempre mantenuto buoni rapporti con la famiglia. La disoccupazione e le difficoltà economiche fanno sorgere in lui un senso di sconfitta e frustrazione, ma allo stesso tempo Meritato il premio “Marcello Mastroianni” come migliore attrice un forte anelito di riscatto personale e sociale: si fa strada il emergente attribuito ad Hafsia Herzi. sogno di ristrutturare una vecchia imbarcazione e realizzarvi Volti solcati dal fluire di una vita faticosa e dall’ondata dei forti un ristorante etnico, in cui proporre come piatto principale il cambiamenti economici. Nei gesti spontanei, l’espressione di cous cous di pesce. un forte disagio sociale. Tenacemente sostenuto da Rym (H. Herzi), la figlia della sua Audacemente, vengono imposti un ritmo serrato nel montag- nuova compagna, e successivamente da tutta la famiglia, gio e dialoghi battenti come pioggia. Voci insistenti e sovrap- Beiji si sforza di superare le barriere burocratiche e finanziarIe poste, a tratti snervanti. La parola è la colonna sonora. che lo separano dal suo sogno e nonostante le vicissitudini Forse eccessivo l’indugio su alcune scene, quali i rimproveri iniziali, il progetto sembra prendere corpo. incalzanti di una giovane madre oltremodo petulante o il pian- Dopo la parentesi offertaci con “La Schivata”, Kechiche torna to della donna tradita che si protrae davvero a lungo. a proporre un bel film di denuncia al razzismo. Toccando le Scenografia ridotta all’osso e una rappresentazione anticon- gravi note dell’immigrazione e integrazione in Francia, e venzionale voluta e legata alla necessità di essenzialità del offrendoci uno spaccato della vita quotidiana di una famiglia film. franco-araba. Nonostante qualche piccola incertezza e il senso di angoscia Invidie, pettegolezzi, ipocrisie e forza dei legami familiari; tutto che attanaglia a tratti lo spettatore, il film risulta facilmente fuso in questo colorito e variegato cous cous servito diret- metabolizzabile e ne è consigliata la visione a chiunque ab- tamente sulla nostra tavola. Perché questo film ha talmente bia voglia di qualcosa fuori dai canoni. A chiunque sia pronto poco della finzione cinematografica, da farci sentire tutti a farsi rifocillare con un gustoso e nutriente cous cous. invitati al “pranzo di famiglia”. Faccia a faccia con i protagoni- sti-attori, non professionisti, ma ottimi interpreti della vita. 60 magazine
  • 31. news come Il primo mobile shopping center è un’idea abruzzese. A pranzo con la Bic Arrosticini a Chicago Si chiama ”www.trentanove.com” ed Potrebbero diventare presto realtà i L’Abruzzo sarà sponsor e protagonista ha l’ambizione di rivoluzionare il siste- “Din-ink”, i tappi-posate per bic ideati dell’edizione 2008 dello Spring Fancy- ma commerciale a livello internazionale. dal gruppo abruzzese di giovani appas- Food di Chicago grazie all’efficiente L’idea del primo shopping center sul te- sionati di architettura, design e spazio sinergia tra la Camera di Commercio di lefonino nasce dalla società abruzzese urbano Zo_loft (www.zo-loft.com). Pescara, il Centro Estero delle Camere di Ict (Information and Communication La loro invenzione, disarmante e allo di Commercio d’Abruzzo e l’assessora- Technologies) Riviera Communications stesso tempo geniale, ha conseguito to regionale all’agricoltura. Dal 27 al 29 e permetterà alle aziende di vendere il primo premio ex-aequo al concorso i propri prodotti attraverso il telefono aprile un settore del McCormick Place di dedicato alla ricerca di soluzioni per cellulare. Il progetto, già brevettato, Chicago sarà interamente dedicato alle il pranzo del futuro “Dining in 2015”, deve il suo nome al prefisso telefoni- eccellenze dell’agro-alimentare abruz- conclusosi a Milano alla fine di gennaio co dell’Italia (+39) ed è visibile anche in occasione della VI edizione del Ma- zese con aree espositive riservate alle dal web. «Trentanove.com – spiegano cef Design Award “Massimo Martini”. imprese e stand per la degustazione dei Cinzia Cordesco e Roberto Santuc- prodotti. Alle attività espositive si ag- Gli Zo-loft si sono uniti nel 2002 dopo cione, responsabili di Riviera Commu- giungeranno altri due importanti eventi: essersi conosciuti a Pescara, durante nications - è rivolto a tutte le imprese una cena dedicata ai sapori della nostra gli studi universitari, presso la Facoltà di piccola, media e grande distribuzio- di Architettura dell’università “Gabriele regione, che vedrà la partecipazione ne che vogliano aprire un negozio sul d’Annunzio”, e sono il laureando Pao- dei più importanti operatori americani telefono cellulare per vendere i loro lo Emilio Bellisario di Sora (Fr), Cristian e canadesi del settore agro-alimentare, prodotti di qualsiasi natura commer- Cellini di Chieti scalo, fresco di laurea ed un seminario dedicato all’olio d’oli- ciale». L’utente che farà shopping non pagherà nessun servizio aggiuntivo alla triennale, e Francesca Fontana e An- va organizzato in collaborazione con connessione a internet e le aziende che drea Cingoli, l’una di Pescara e l’altro di “Fiera Milano”. La rivista della NASFT vorranno entrare nel circuito dovranno Roseto degli Abruzzi, abilitati da poco (National Association for the Specialty solo sostenere il costo dell’affitto del- alla professione di architetto. I “Din-ink” Food Trade) “Specialty Food”, distri- lo spazio virtuale. Il progetto “mobile entrano facilmente in tasca, sono bio- buita in 40mila copie tra gli operatori shopping” è sostenuto da Confcoo- degradabili, non tossici e durano fino del centro America, ha già previsto un perative Abruzzo, Confcommercio e a 180 giorni perché resistono a tempe- inserto monografico sull’Abruzzo e sui l’Unione Industriali: le prime imprese rature che superano anche i 100 gra- di, per cui sono lavabili. Il progetto ha suoi prodotti agro-alimentari che sarà ad “entrare” nel cellulare sono state quelle della Confcommercio. destato l’interesse di diversi produttori leggibile anche on-line per un anno sul internazionali che stanno già contattan- sito del Fancy-Food (www.fancyfood- do il team. magazine.com). 62 magazine
  • 32. news come Una nuova sede per la CIA di Meeting Industry, a Pescara Cantina Tollo, nasce la linea Teramo. il primo convegno d’Italia. Cuore Il 2 febbraio è stata inaugurata la nuova «Se l’Italia ha perso importanti fette di In occasione di San Valentino la Canti- sede della Cia provinciale di Teramo: mercato, è perché i nostri operatori co- na di Tollo (Ch), eletta Cantina dell’anno dalla zona del Duomo, infatti, la sede minciano a venire surclassati da profili 2008 dall’Almanacco del Bere Bene, ha della Confederazione Italiana Agricol- stranieri più specializzati nelle lingue e lanciato i vini della linea “Cuore”. L’ele- tori di Teramo si è trasferita in via Gam- nelle competenze: dobbiamo essere mento caratterizzante delle etichette melli 8 (tel. 0861/245432, e-mail tera- Cuore è la Presentosa, il gioiello otto- più competitivi». Con queste parole il mo@cia.it) nella zona dell’ex Villeroy & centesco che nella tradizione contadi- dirigente scolastico dell’istituto alber- na abruzzese veniva offerto alla propria Bloch. «Con la nostra assistenza i lavo- ghiero di Pescara “Filippo De Cecco” innamorata. La nuova linea di vini (Mon- ratori possono avere la sicurezza di es- Raffaele Vitale motiva l’adesione della tepulciano, Montepulciano Cerasuolo e sere seguiti e consigliati in ogni settore scuola al primo corso formativo profes- Trebbiano) nasce dal progetto Vigneto della vita pubblica e privata – ha di- sionalizzante d’Italia in operatore con- Avanzato, un coraggioso piano vitivini- chiarato al taglio del nastro il presiden- gressuale - esperto di meeting industry, colo frutto della storia di cooperazione te Giorgio De Fabritiis, che dall’ottobre realizzato per le quarte e le quinte classi di Cantina Tollo. Per Vigneto Avanzato, 2006 guida la Cia provinciale al posto infatti, basandosi su criteri di “storici- in collaborazione con Federcongressi, del giuliese Massimo Cerasi, prematu- tà”, affidabilità e sostenibilità ambien- Ally Eventi/Gruppo Fonema e Adecco. ramente scomparso – Ci impegniamo tale e territoriale, Cantina Tollo ha se- «Il corso di formazione – spiega Rodol- a svolgere un’opera importante nella lezionato un gruppo di soci che hanno fo Musco, di Federcongressi - prevede salvaguardia dell’ambiente, nell’assi- sottoscritto un patto: quello di produrre un sicuro sbocco occupazionale a livel- stenza previdenziale, nella sicurezza uve di qualità superiore per dare vita a lo nazionale; a giugno si concluderà il vini top di gamma. Una scelta non sen- alimentare... ma soprattutto nella va- primo biennio e l’Italia avrà i suoi primi za sacrifici, in quanto i soci dovranno lorizzazione dell’agricoltura biologica, dei nuovi insediamenti e degli agri- operatori congressuali professionisti». attenersi scrupolosamente ad un disci- turismi». Le altre sedi operative nella Lo scorso febbraio, nell’ambito del plinare di produzione che prevede dira- provincia sono ad Atri in via Cherubini primo convegno d’Italia sulla meeting damenti drastici, per una resa massima 10 (tel. 085/87723, te.atri@cia.it), a Ca- industry “Ristorazione & Meeting In- che varia, a seconda della varietà, tra dustry: fatti e misfatti”, gli allievi han- gli 80 e i 100 quintali ad ettaro. Sce- stiglione M.R. in viale Umberto I (tel. no ascoltato da qualificati esperti del gliendo di retribuire questi produttori 0861/990479, te.castiglione@cia.it), a settore testimonianze su esperienze ad ettaro e non a quintale, per prima in Giulianova in via Ruetta Scarafoni (tel. Italia la Cantina Tollo assicura in modo 085/8006064, te.giulianova@cia.it), a lavorative focalizzate su alcune finalità costante un reddito maggiore, in modo Montorio al Vomano in piazza Orsini specifiche, sulle esigenze organizzative da consentire ai soci di attuare investi- 11 (tel. 0861/591994, te.montorio@cia. dei grandi eventi e sulle necessità del menti a medio e lungo termine. it) e a Nereto in via Enrico Fermi 1 (tel. cliente. 0861/82203, te.nereto@cia.it). 64 magazine
  • 33. news come Federconsumatori: «Il L’istituto alberghiero di Giu- Confcooperative, nasce la latte fresco è sempre più lianova è scuola alberghiera Federcoopesca Abruzzo caro» Campione d’Italia. Tredici cooperative della pesca fanno Dopo gli aumenti della pasta, del pane, Al 29esimo salone internazionale della ufficialmente squadra dalla fine dello della carne ed il recentissimo rincaro gelateria, pasticceria e panificazione scorso febbraio, unendosi nella Feder- del carburante, la Federconsumatori artigianali (Sigep) che si è svolto alla coopesca Abruzzo, la federazione re- Abruzzo registra oggi anche pesanti Fiera di Rimini dal 26 al 30 gennaio, la gionale delle cooperative della pesca e rincari del latte. Acquistato al bar (dove sede giuliese dell’istituto “Lorenzo Di dell’acquacoltura, di Confcooperative. è possibile) o al supermercato, il prezzo Poppa” si è classificata al primo po- La nuova federazione avrà sede ad Or- del latte è aumentato dal 3 al 12% ri- sto all’interno del concorso tra scuole tona (Ch) e conterà un volume di affari alberghiere ospitato dal forum Con. complessivo di circa 3,5 milioni di euro. spetto al 2007. Pa.it. (Confederazione Pasticceri Ita- Da un primo rilevamento, effettuato da Non a caso la pesca è una risorsa eco- liani). Gli allievi della scuola, diretta a iscritti della Federconsumatori, «senza nomica importante nella nostra regione, Giulianova da Rosanna Di Berardino, nessuna pretesa scientifica - spiega il ma con una forte connotazione artigia- hanno partecipato con un colosseo di presidente Franco Leone - ma solo sul- nale, annoverando oltre il 70% delle im- cioccolata dietro il coordinamento de- barcazioni nella piccola pesca costiera, la base della esperienza diretta, abbia- gli insegnanti di sala Dario Tinari, Mas- e flotte con un età media superiore ai mo verificato l’incremento del costo di simo Di Gaetano e Federico Anzellotti. Sul podio anche l’istituto alberghiero 20 anni. un litro di latte fresco nelle diverse città abruzzesi. Calcolando che una fami- di San Giovanni Rotondo (Foggia) e glia media abruzzese acquista un litro l’istituto alberghiero di Siracusa. Il “Di Poppa” ha sede centrale a Teramo ed è di latte al giorno, pari a una media di un istituto molto attivo: dieci studenti e 1,55 €, la spesa annuale ammonta a due insegnanti saranno presenti anche 565,75 €: ben 36,50 € in più rispetto al Vinitaly a Verona, grazie al suppor- al 2007, quindi con un incremento del to dell’Arssa, l’Agenzia Regionale per i 7%». Prendendo a campione una fa- Servizi di Sviluppo Agricolo in Abruzzo. miglia in cui siano presenti almeno 2 A maggio la sede giuliese ospiterà un bambini, inoltre, di cui almeno uno con concorso internazionale al quale parte- età inferiore ad 1 anno, la spesa cresce ciperanno trenta istituti alberghieri pro- di quasi il doppio. Federconsumatori venienti dall’Italia e da tutta Europa. ribadisce fermamente la necessità di sistemi istituzionali di verifica, controllo e sanzione al fine di colpire ed estirpa- re abusi speculativi su questo alimento primario. 66 magazine