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I desideri
si realizzano.
Ognigiorno,ogni minuto, ognisecondo.
Passiamo
il nostrotempoad augurarciqualcosa.
'
Consapeuolmenteoinconsapanolmente.
Sia checi si creda,sia chenon ci si creda.
Desideriamo
persinoquandononaogliamonulla.
Cos
a d,esidnate
ueramente
?
@ol bla cosacheaorreste
uedsre
realizzata
nellaaostrauita?
All'eti di seianni vidi realizzarsi
il mio primo
desiderio.Avevofatto la mia richiestain un
bigliettino indirizzato all'angelo custodee,
dato che non volevo che mia madre lo tro-
vasse.
lo nascosicon molta cura. Il desiderio
divenne realti e ricevetti la bicicletta che
avevosempresognato:del mio colore prefe-
rito e con il campanelloa forma di topolino.
A nove anni ero assolutamenteconvinto
che i sogni si realizzano.Perlomeno i miei.
Nel corso degli anni avevoscritto tanti altri
desideri sui bigliettini e avevosempre otte-
nuto cid che chiedevo.I miracoli dunque
non erano questione di fede: si trattava di
constatarela pura e semplicerealti.
Ma siccomenon si !mai troppo sicuri di
nulla, il piccolo san Tommaso che era in
me volt'v:runa controprova che confermas-
sela nri:rteoria.Pertantodecisiche avrei
fatto un tostdesiderandoqualcosache non
era possilrilesi verificasse.
E quindi chiesi
II
Il libro dei desideri
agli "inquilini del piano di sopra" di recita-
re in un film. Volevoun ruolo importante e
il mio nome dovevaapparire nei titoli di te-
sta.Sul mio bigliettino scrissi"in modo che
tutti possanovedermi e riconoscermi".
Proprio quello stesso
anno, mi venne offer-
to il ruolo di antagonistanel film Lausbu-
bengeschichten.*'
E tutto questolo ottenni solo graziea un
desiderioespresso
per iscritto.
Il mio ordine si era realizzatoesattamen-
te come avevorichiesto, anzi,di pii, si era
realizzato"alla lettera". Nello scrivere il
mio desidt't'iosrrl firglit:tt():tv('voinf:rtti
commcss<lI't't't'<lrt'
f:rt:rlt'<lis;rt'r'ilicirrt'
<'lrc
tutti rni l't'rlt'sscr'<),
s('nlrrpcrir l:rrc lrlcrrrrri-
feritttt'ttlo rrll:rtlo r ltt' rlovcsscr,
r :rrrrlrc st'rr-
tirrrri. I)rrt':rtrlr'lc ripr csr'. il rcgist;r <lt'<'isc
clrc il r^g',r//o rl:r rrrc irrt('ll)r('l.rlo losst'di
origirri prrtssi;rn('(' (lrirrrlr 1r.u
l.rsst'
('()rrAc-
cenl() llt'r'lirtt'sr'.
( ,ott trriogt.rrrrlcrlis:rppun-
to, vcntti<loplri:rto('(lnrrrrlrrrr'llilrn parlavo
con utrztvort'r lrr non r'r.rl.rrrri.r.
Me ne feci
ben prest()un:t r;rl{ronr'I ltr r lrc r'<lr}tavaera
* In Italia il lilrrr rr,)r|( l.rl,, rlrrtr rl,rrrr,, I r'tlcr':rlmente il
titolo signilicu ,,Storrc rlr rir,,r, ll' ' ,l , l,r tlasposizione
cinematograflt':r rli nn.r r rrr rlr lrl,'
' 1,,r l'irrl)tnziacli un
aut()re tedcs<'o,l.rttlrrrg I lr,'rr'.'
La mia storia Dersonale
che avevoottenuto il mio primo ruolo im-
portante nel mondo del cinema e, soprat-
tutto, che il desiderio si era realizzato!Tirtti
mi potevanovedere,sebbenenessunopo-
tesseascoltarela mia voce.
Non avrei potuto ricevere conferma mi-
gliore e nel frattempo una lezione che da
subito mi misein guardia sui rischi di espri-
mere desideri in maniera imprecisa. (Ra-
gion per cui ho dedicatoun intero capitolo
di questo libro a come formulare corretta-
mente i desideri.)
All'inizio non feci che criticaregli "inqui-
lini del piano di sopra",ma poi, riflettendo-
ci, arrivai alla conclusioneche non era col-
pa loro. Gli "inqsilini del piano di sopra"
d'altronde parlavano una lingua diversa
dallamia e non potevanosaperecid che era
giusto o sbagliatodal mio punto di vista.
Non avevanoesperienzadi come le cosean-
dasseroquaggirisullaTerra.L'unico contat-
to con questarealti erano i miei bigliettini:
per questo motivo dovevanoesserequanto
piir pr'<'c'isi
possibile.Da quel momento in
av:urli,rronnutrii pii alcun dubbio:
r-f ,lptrho.' u. reo./iz,zrzmo.
r' ,/ r,.trr.11n,m.enlrz
,ro,/*o<1o in ctte
,r'ngrnof ,*olott.
Il libro dei desideri
Da bambino, ero in grado di prestareascol-
to ai miei desideri e, con fiducia, aspettavo
semplicemente che si realizzasseroseguen-
do il giusto percorsoche mi ero immagina-
to. La mia piccola fabbrica di bigliettini al-
l'epoca funzionavasempre.
Ma il cucciolo crebbe;e il ragazzinoche la
sapevapii lunga dell'adulto in cui si stava
trasformando, si fece scettico,divenne quel-
lo che normalmente definiamo ..realista".
Mentre si awiava alla puberti, avevaco-
minciato a prestare maggiormente ascolto
alle persone pii grandi che a se stesso.Il
suo talento nell'esprimere desiderivenne
semprepii relegatonel dimenticatoio. Nel
suo mondo da adulto volevafarcela da so-
1o,volevaesserefiero di se,credevanella
forza personale e percepiva gli aiuti ester-
ni, in particolarequelli "dall'alto>,come
imbarazzanti insuccessi.Il giovane aveva
decisodi allontanare i miracoli dalla pro-
pria esistenza,che divenne pii difficile,
pii seriosac disseminatadi frequenti e in-
sormontabili ostacoli.Comincio a scontrar-
si e con{iontarsi sempre pii spessocon gli
altri e in lui si fece stradala convinzione
che le c:rrtcche avevain mano fosseropeg-
giori di rlrrt:lledi cui disponevanogli altri.
Nel fiattt'rl)p(),inizid a convincersichenel
r5
La mia storia bersonzle
mondo fosseI'ingiustiziaa prevalere:perch6
alcuni riescono e altri no? Per quale ragione
alcuni sembrano averetutte le fortune e ad
altri non ne va mai bene una?Perch6,in de-
finitiva, ad alcuni vatutto per il versogiustoe
ad altri tutto in quello sbagliato?
La rispostaa simili domande e, di conse-
grer.za,la svoltadella mia vita, la ottenni al-
cuni anni dopo quando mi imbattei in un li-
bricino dal titolo Miracol;i.*
Nelle suepagine
I'autore, Stuart Wilde, descrivevale espe-
rienze che anch'io ricordavo di avervissuto
quando ero bambino. Si riferiva a questa
forma del desiderarecon llgsp-reqsiq{re
- de-
9i!am
ente azze
ccata
^-
6fr e'ulg14irtgiie1,
(-]19"/e sosteneva
che funzionassein qualsiasi
momento e con chiunque.
Mi sentivotoccatonel profondo. Comin-
ciai a ripensare alla mia infanzia, una fase
della vita in cui miracoli simili a quelli di
cui p:rrla.va
Stuart Wilde erano possibili.In
qucl tt'rrrpolontano tutto sembravasempli-
cec lt l)()l'tata
di mano.
Mlr 1rt'r'rluale
motivo,mi chiedevo,i mira-
* S.Wilrh', lnrttrli, Macro Edizioni,Bellaria(Rimini) 2008.
Il libro dei desideri
coli si realizzanosolo quando si d piccoli?
Perch6 smettono di farlo quando si diventa
adulti?
Forse,tutto sommato, la mia vita non d
poi cosiingiusta.Forsela differenzafraper-
sone di successo
e persone che non riesco-
no a imporsi stanel fatto che i vincenti non
dubitano mai di sestessie dei propri desi-
deri. Sanno con certezzache le loro aspet-
tative si awereranno e che tutte le loro fan-
tasietroveranno soddisfazionenel quotidia-
no. I loro pensieri si traducono in rcalta co-
stantemente.Ma qual d la diff'en:nzatrcl lo-
ro modo di pensarerispettoagli:rltri?
,Y" y' r'r.x,ttr' r/r'.,rrr'r'r',,.,r,
.1r,
rrr, 7rrr,//r, r,/r
r, r,r,rr, /r,/,,/rrrr,
( .J(':/(r(t
lt(t rr.trry'y'r
n,r'r'rr,
1/rt,.r/r,,,
(r, tt.t'tr/tnrr trr/r,.ir .irr,
/,
,'t
/t
tt , /,r, //r ,r .
Quinrli :rlcrurirlt'sirlcr;utoirr trr:rtrit't'a
con-
sapcvolt' t' llcn iltr t'nlr;rl.l u tur obiettivo,
altri in ttlurit't:t ittrotts.tpct'lc t' <lispersiva,
senza rt:ttrlt't'si( onlo rlr crrcr c i llrincipali
responsallili<lt'it)rr,pritttrttrr cssi.
Grazie al libro rli Stu,u|  rlrl. l:t mia vita d
cambiataraclir.irlrrrr.rrlr.
| )r,l,r)(lrrellalettura
ltta storta Personale
ho ricominciato a "desiderarecon succes-
so>.E funziona! La vita pud dawero diven-
tare pii facile: bastaimparare alcuni accor-
g-irrlenti,
ciod le tecnichb o regole corrette,
dato che, come in qualsiasialtra cosa,an-
che nel desiderarepud capitaredi commet-
tere errori.
Impararea desiderare
I desideri si realizzvr,o.Ogni giorno, ogni
ora, ogni minuto. Anche i nostri. E, proba-
bilmente, quelli di tutti. Questo irnplica
necessariamente
che anche le nostre pau-
re possono materializzarsi,come d'altron-
de la preoccupazione di non farcela: an-
che questi sono desideri che, seppur in-
consapevolmente,possonoinfluenzare la
realti.
Partendo da questa considerazioneco-
minciai a osservarmipii attentamente.A
intcrcssarmierano soprattutto i miei desi-
dt'r'iirrr:onsci
e il modo in cui tenerli sotto
c()nlt ()ll().
V', rr-tto.,aty',e/furtue
1/r
trr ,r'r,nrt ru'.vrurneryetl*i"
/,,,,'l/
rt a.ty'rc.lhlzm,o
"L
h nerur.
r7
Il libro dei desideri
L'Universo infatti non e in grado di distin-
guere fra giusto e sbagliato.Si limita ad agi-
re. Non d compito dell'Universovalutarese
la realizzazione dei nostri desideri avra ef-
fetti positivi o negativi sulla nostra vita. L'U-
niversonon conosceil buono e il cattivo,il
positivoe il negativo.L'Universovienemes-
soin moto dai nostri pensieri.
L'IJniverso?Che diavolo d?Figurarsil'Uni-
versocome una gigantescaditta di spedizio-
ni Bmolto utile seil nostro principale inte-
ressed che i nostri "ordini" trovino ascolto.
Awemo modo di appurarecheawienc qtr:rl-
cosadi molto similecon i nostri.desidt'r'i
<'hc
vengonoprima elaboratie poi spcrliti.
Piri avanti, mi capiteri di ritorlr:tt'('stl
questarelazioneche intercorrt' li'irI'irrvioe
il recapito dei nostri desidc:ri.
Si parleri quindi anchc<lit'otttt'.
( ()r)cre-
tamente,tutto cid abbi:r:t cltc vctlt't'e
con
I'energia e le sue marrili'st;tziolri.
Al mo-
mento perd ci serviartto
tlt'll'irrrrrragine
di
una ditta di spedizi<ltti
1tt'tinrlr;tt'are
come
desiderarecorrettilrlr('nlr'.
St' tron altro,
contribuiscea sviltrJllxrr
t' rttr,rlrproccio
gio-
cosoallaquestion(:,
<'ltct' il rrrorlo
migliore
per ottenerecid cltt'sit ttr'lr'.
Ld ni/t storta Dersonale
Altlgllanto importante per mantenereque-
st egge_relZa'e
sp_erlsier,atezza
EIa consape-
volezia che tutto d a ,ngst13
dispos_iz*iorre
e
che sericeviamoqualcosa,la stessa
non de-
veessere
sottrattaa qualcun altro (non vale,
owiamente. nel casoin cui I'obiettivo sia
rappresentatodal marito di un'amica).
Nel corso degli ultimi trent'anni, ho avuto
occasionedi comprendere il funzionamen-
to del principio a fondamento del deside-
rare e come ottenere la realizzazione dei
desideri.
Sullabasedi esperienze
ed errori, miei e
di molti altri, sonorisalito a setteregoleche
ci aiutano a indirizzare la nostra vita nel
modo sperato.Seimpareremo a desiderare
correttamente, daremo alla nostra vita il
corso auspicato. Si realizzeranno anche
l'irnpossibileo I'irraggiungibile. L'aspetto
irrtt'r't:ssante
infatti d che,sesiamocapacidi
csprirnt:rei nostri desiderinel modo giusto,
norr t'sistonolimiti. Che si tratti di denaro,
c:lslr,
lllrl(),partner,lavoro o amore tutto d
possilrilt'.
^ l), c,tr,t?n .orfni.
Yr'/r, tr/rr,/(tlr,ro lo./r,,.ht rutlf,rutmem/<z.
r9
Il libro dei desideri
Siamo noi stessia plasmareil nostro quoti-
diano. Ma, siccomenon lo sappiamoo non
vogliamo saperlo,ci ritroviamo spessoin-
soddisfatti del tipo di vita di cui siamo gli
unici responsabili.
Come superare, dunque, questi limiti?
Qual d il metodo da adottare per desidera-
re nel modo giusto?Come si riescea espri-
mere i propri desideri in maniera chiara e
limpida senzache il fluire degli stessisi in-
terrompa costantementeo senzaaugurarsi
che si awerino coseche in realti non desi-
deriamo veramente?
E come riuscirea non <mancare"Ia conse-
gna?E come fare piazzapulita di tutte le cose
negativeche ingombrano le nostregiornate?
Queste sono le domande che ripetuta-
mente mi vengono postenel corsodegli in-
contri che organizzo per illustrare il mi<r
metodo. In definitiva,la questionesi ridtrcc
a una domanda: come far diventarernt't'ltvi-
gliosala mia vitai
ef,/atlr t i re.tz./t.x.i
r,,,,
(YJ
Vanrcy'otto /w" ir, ,,,, ,l
,to f,orotto
*rrrr/r, (r //tt
)
Quanto pii spessodttt':ttttct trrici incontri
ho parlato di desid(:r':u('ttr'l tttodo giusto,
?trd storti personalc
tanto pii crescevala voglia di saperne di pii.
Persino molti di coloro che gii mi avevano
ascoltato e che per un certo periodo avevano
praticato questa tecnica, per certi versi aveva-
no gettato la spuena, adducendo la critica
che non funzionava perfettamente.
Ero scosso.Quello che per me era diventata
normaliti., per altri non era per nulla owio. E
piu raccontavo, piti venivo tempestato di do-
mande. [o stessocominciai a dubitare dell'ef-
ficacia del mio metodo. Chiesi dunque a que-
ste persone di spieearmi con la massima pre-
cisione le tecniche che adottavano nell'espri-
mere i loro desideri. E, in questo modo, riu-
scii a scoprire dove risiedeva il loro errore.
A seguito di questo episodio, un numero
crescente di presenti alle mie conferenze
mi chiese di scrivere un libro su come desi-
derare e ottenere cio che vogliamo.
Ringrazio moltissimo tutti coloro che mi
hanno spinto in questa direzione. Senza di
l<)ro,questo libro non esisterebbe.
In Jxrrtit'olare ricordo una signora. Mi rivol-
se un sorriso radioso e mi disse:"So che lei
scrivcr:r r1r
rcstolibro".
..Pt't r lrti?"
..Pt'r
r lrr:lo clesidero."
2I
La cosamigliore che si possafare per impa-
rarea desiderarecon successo
d cominciare
a provarci.
Non c'd niente di meglio che partire da
qualcosadi semplice,vistoche, owiamente,
abbiamofretta di vederequalche risultato.
E qual d il modo pii veloceper vederei pri-
mi risultati?
Parti
recondesidgllf ig*-9_91i.
Perth!'-r;i;"6ii)
Perchdvi permetteri di affrontare la que-
stione in maniera pir) leggera,giocosa e
senzaeccessive
aspettative.
Nei confronti di cid a cui non teniamo
particolarmente.awertiamo mgno timori.
Si tr':tttadi desideri che possono fare im-
llrovvisamente
capolino nei nostri pensieri
(' :i(()n)pzrrire
poi con Ia stessa
rapiditi, di-
'('ntirr
c t'nergiain viageioper I'IJniverso.
Il libro dei desideri
Nel casodi desideri di poco conto si ha pii
fiducia che possanoawerarsi, proprio per-
ch6 non ci si tiene cositanto. Ed e appunto
la fiducia uno degli elementi basilari per-
ch6 si realizzinoi nostri desideri.
Alla fiducia conseguela fede nel successo.
Vrnt^" ,i/toroott* t|.e,tto.
Fondamentale d dunque crederci. La con-
vinzione di potercela fare d la fonte che ali-
menta costantementeI'energia.E sempre
la fiducia a spostarele montagne.
La questione
dellaragione
La nostra componente razionale,al c()ntra-
rio, d in cercadi spiegazionilogiche e pr<>
verd dunque a ostacolarequesto tipo di pcr-
corso.Per il momento, questad la suacon-
danna. Ma ogni nuovo tentativo baciato dal
successoe ogni accadimento positivo por-
teri,la ragioneben prestoa convincersiche
la facolti. umana di realizzare i desideri ri-
siededirettamente dentro di noi. La ragio-
ne dispone di un'en()rrn(' c:apacitidi ap-
prendimento, ma ten<lt'a ('()noscere
solo
quello che ha provatoo <;rrt'llo
che capisce
Molto semolicemente: comincia!
e non vuole o non pud prendere in consi-
derazione tutto il resto.
Motivo per cui Eragione non d dispostaa
concepire eventi miracolosi.Anzi, fa addi-
rittura di tutto perch6 questi non accadano.
Tutto cid che non rientra nella concezione
razionaledi mondo, non pud esistere.Pro-
prio per questo,pir) avanti spiegherd, a van-
taggio della ragione, come, sullabasedi ar-
gomenti scientifici,i nostri desiderinon so-
lo si possonorealizzarema anche, a parte
qualche eccezione,si realizzeranno.A quel
punto, si potri di nuovo avanzareun razio-
nale scetticismonel casosi voglia ricomin-
ciarecon i dubbi.
Desiderochiarire un concetto per me es-
senziale:il sistemafunziona anche nel con-
seguimentodi desideripii grandi, vistoche
all'Universod del tutto indifferente quanto
un desideriosiagrande o piccolo.
(/irttro .lemft,ru' )?n( cnn t nal/rt'/tenJte4q'
/ .
t
./,/ - r
t
/
u r. trr/r'rr'y' atuli.1,r, o a atlntnla,ze
Partcrrrkr
clalpresuppostoche,come abbia-
m<rrlcllo, la nostra immaginazione d tal-
m('nl(' lirrritata
da non credereveramente
Ellirpossilrilitiche i nostrisognipossano
di-
vcntirr(' rr':tlti, inconsapevolmentefaccia-
27
It libro dei desideri
mo del nostro meglio perch6 quelli che al-
I'apparenza ci sembrano desideri grandi
non si realizzino.
Piccoli miracoli invecepotrebbero forse,
per via di una seriedi casualiti,accadere,
in
baseal principio che "anche un pollo cieco
pud talvoltatrovareun chicco di grano".
Ma, dopo il primo piccolo miracolo, puo
darsi si trovi il coraggio per un altro piccolo
miracolo, che forse non d pii cosi piccolo,
ma piuttosto qualcosache siawicina allarea-
lizzazione dei nostri desideri. Il quarto e il
quinto miracolo giungeranno come una
conferma.E la nostraragione sari.costretta
a prendere atto che esistequalcosache non
d in grado di spiegare,quindi si adattera e
costruiri un nuovo modo di vederc lc cose.
Improwisamente, inizieri a far stt<ltlll pae-
saggiomentale,che pllargherai noslri oriz-
zonti mettendociin pii strettarelaziotlt't'otr
il rnondoesterno.Col tempo la lagiottc itti-
zicr':ia percepirsi come for-zvcreatrict'. l'1.
irrrllr'<lwisamente,
cominceremoa crc<l<'t't'
:rll;rlriir importante leggefisica:
y'",'r,
"
rj,, c,?,J"gurp
o/7*,rr,ton'ro.
r' r1u('sl()
lrssuntoe vero, si dice la ragione,
l,,rrl c lcr itr) ()sAreanche con desideri pit)
ll[o lto semp licemen te: co,ni il( ;a!
grandi. Il processod automatico.Per prima
cosa,tuttavia, d importante che la nostra ra-
gione siconvincadawero. E il modo piu sem-
plice per farlo d procedere a piccoli passi,
con piccoli desideri.Non bisognamai per-
dersid'animo.
Perseverare
senzacedimenti.
Cominciamo percid con un esperimento
di poco conto. Cid di cui sentiamola neces-
siti d una piccolavittoria, con cui poter dire
alla nostra ragione: "Vedi, funzionao, eual-
cosadi concreto con cui si possamettere a
tacere la nostra radicata convinzione che
non funzioneri.
Con l'eserciziosi impara
Non dobbiamo dimenticare che siamo dei
completi principianti per cid che riguarda
un approccio consapevoleal desiderarecon
successo.
Consideriamocidunque come de-
gli apprendisti.A un apprendistaorafo, per
esempio, non verri affidato come primo
compito quello direalizzareun collier di bril-
lanti. Sache quello e il suoobiettivo,ma solo
alla lirrt'clelperiodo di apprendistatopotri:
ess(:r'('
lrristesso
atrattare quei materialipre-
ziosit', (()nsapevole
di averacquisitole neces-
Il libro dei desideri
sariecompetenze,il lavoro gli procurera ap
pagamento.
Questo !anche il nostro obiettivo: raggiun-
gere la condizione ottimale per affrontare in
tutta tranquilliti, desideri grandi e piccoli e
ottenere cosiil risultato auspicato.Ed d per
questaragione che all'inizio d meglio occu-
parsi di piccoli desideri,impratichendosi un
po'. Fareesperienzasignificaanche commet-
tere errori e da questi imparare. Proprio co-
me accaddea me quando formulai in modo
impreciso il mio desiderio di recitare in un
film. Ci dobbiamo dunque esercitaresu cose
in cui intravediamosuccessi
rapidi.
Prenotareun parcheggio
Potremmo partire da qualcosadi semplice
come il classico
parcheggioche ci vienesof-
fiato da sottoil naso.Due sono i vantaggidi
rrrrsimileapproccio:
I'lilN,r()
VANTAGGIO
- La ricerca del par-
r lrt'ggioe I'eserciziopii facile,perch6,as-
sorrrigli:rndo
molto a un gioco, non pud
l).r('nlrrr'<'i
o metterein discussione
i nostri
1,rr.girrtlizi.
Sr:rirrscissimo
a trovareun par-
, lrr'1'gio
gr:rzit.:rl n<lstrometodo, la cosa
Mo lto sernolicemente: comi ncia !
non sarebbesufficiente a far vacillare il no-
stro modo di pensare.E questod un aspetto
fondamentale perch6, in casocontrario, la
nostra ragione potrebbe intravedere una
pericolosaminaccia allapropria autorita e
comincerebbea opporre resistenza.
Ma il parcheggio non d altro che uno
scherzo,un gioco, quindi seil nostro picco-
lo desideriosi realizzasse,
non ci sarebbeal-
cuna conseguenza.
SECONDO
VANTAGGTo
- Riuscire a trovare
un parcheggio non rappresentaun successo
taleda spingercia pensareche non siail caso
di desiderarlo.Su questionidi maggiorepor-
tatail discorsod diverso:dubitiamo molto di
piD e crediamo senzaesitazioniche queste
non si realizzeranno,perch6 siamo profon-
damente convinti di non averepoteri "m"g-
ci" e pertanto di non averela capaciti.di ot-
tenere cio che desideriamoperch6 abbiamo
scarsastima di noi stessie ci ripetiamo che
non siamo abbastanzabelli, svegli,ricchi e
intt:lIigenti per raggiungerequel risultato.
M:r rrt:l riuscire a trovare un posto per
par'<'lrt'guiare,
a prevalered la componente
lurlit':rlriirchequellaseriosa.
Ed esattamen-
tc 1lt'r(lu('sito
pud tornarciutile.
(krrrrt'risiarriva?
1T
ll libro dei desideri
Parche
ggio,.!iiu ordinazione,;
Di solito, uscendo di casainvio una richie-
sta al mio interlocutore: !'angelo del par-
cheggio. Potrei anche utilizzare formule ti-
po "Caro Cosmor', "Caro Universo", ,rCafa
energia del desiderio".
Non importa quale sia l'entiti a cui ci si ri-
volge, cid che conta d il fatto che funziona.
Io, per quanto mi riguarda, preferisco gli an-
geli perch6li sento piir umani e vicini. Q..ul-
siasiinterlocutore si scclea, d fondamentale
non prendersenc gioco, non dubitare e non
considerirrc l:r rr':rlir.r.',r'r.i<tne
dei desideri co-
me una scio<.r'lrt'zzlr.
'oeliamo dunque un
posto pt'r' lxrr'<'lr<'gui:rrc
e stiamo facendo
praticu. In r;rrt'st:r
l:rst'<liprova d lecito fare
anr:ht'rlrurlt'os;r
rli rlirt'r'so
dal solito.
"Caro ;rrrgt'lorlr'l p:rrrlrt'ggio,desidero uno
spazio rlovr' poslcggr;rrt'la mia auto in Via
Thl dei 'l:rli. S;rr;rlr .rrl:rspcttarmie io lo ot-
terrd cs:ttl:rln('trtcrrr'l nr()nlentoin cui rag-
giungerir tltrt'l lu,ll, .
Sarebbe lrrt'glio lor rrrrrl,rrr'
l:r richiesta con
un certo attticigro
rislrcl.,rl rrromentoin cui
Mo lto semP
Ii cemente: comi ncia!
dovri awerarsi, poich6 persino I'IJtriverso
ha bisogno di organizzarsi.Il mio consiglioe
quindi quello di esprimereil desiderionell'i-
stantein cui si mette il piede fuori di casa.
E...funziona!!!
Oggi vogliamo crederci.Oggi mettiamo
alla provala forza del nostro pensiero e
sperimentiamoquanto la vita possaessere
semplice.Durante il tragitto non clobbia-
mo pensarciossessivamente:
sarebbeme-
glio evitare di farlo del tutto. Perch6, non
avendomolta pratica nel desiderarecor-
rettamente,i pensierinegativisullariusci-
ta dell'operazione potrebbero insidiare la
convinzione che tutto questo possafun-
zionare.
A ogni modo, il fatto d che, nel momento
in ctri arriveremo a destinazione,il miraco-
lo si realizzerd.;
troveremo un posto libero
esattilmentedove ne avremo bisogno, oP-
prlr(' una personastareuscendodal nostro
parclrt'ggio.
D:r<1rr;rrr<l<l
io e la mia compagnaMichaela
ablri:rrrro
:rffinatola tecnicadel desiderare
cl'lit'lrt
crrrt'ltte,
non abbiamopiu avutopro-
It libro dei desideri
blemi a trovare un parcheggio per I'auto...
e questo ormai da molti anni. Ci capita per-
sino di chiederlo senzarealmente pensarci
perche sappiamo che sussisteuna via di co-
municazione e che il nostro desiderio giun-
gera a destinazione.
Alcune volte succede persino che non ve-
dgndo il posto, chiedo un segno, dopodi-
ch6 qualcuno suona il clacson o frena in
maniera cosi inconsueta da spingermi a
guardare nella direzione eiusta.
Naturalmente, llon sempre tutto funzio-
na perfettamctlte. Qrralchc volta ci climen-
tichiamo rli r.sprirrr(.r'('
ur) rlt.sirk'rio c poi ci
ritrovizrnr()
('rIInrrrrlri:r ri<lt'r-<.,
1lt.r-r.lrc
tutto
il part:hcugio i. ()('(lrl):rlo.A <1rrt.l
Prrrrtoclo-
mando ir Mit'llrt.l:r:,,ll:ri irroltr.lrlollr r.i<'lrie-
sta in r-ilirr-rlo,
t'lr:,,. l,:r srr;rris;rosl:ri'sc,n-r-
pre la stesstt:
"( lrt.rlt'r'o
r lrr.r i :rvr.ssr
l)(.nsa[o
gii tu!". In rlrrt'stirrrorrrr.rrtr
si p;rlt.s:r
t.lriara-
mente la di{Ii'r't'rrzlr
lr;r rlcsrrlr.r;rrt'r'on
effi-
caciae provarc :t (:rvlusr.l.r
rl,rsoli.
.Yn.rrrroozr, 1lt ,/r'lr( /tt.t t. ,, /' '/lrirre.rr.lo.
2 Jo,j,fatt.t;rrr/tr,, r,/, 1/t,r ,, ,,,y'l'r,<t
c./u,,y'/,,t,,,,,,,,
,1, ,,/,.
Quello che facciarl() norr r. ;rltro
lizzarelaforza che e st:rt;rnr('ssa
a
che uli-
disposi-
t,l
Mo lto semolicemente: comincia!
zione di ciascunodi noi, anche sesi tratta
di una cosasemplice come trovare un par-
cheggiolibero.
Michaela e io, graziea queste piccole ri-
chiesteche si awerano, miglioriamo Ia no-
stravita quotidiana da cosi tanto tempo che
ci vieneormai automatico.Seci limitassimo
a raccontare questi piccoli successi,po-
tremmo riempire un intero libro.
Piante aerdi ealtri piccoli desideri
Per citarne uno fra tanti, un paio d'anni fa
volevamodelle piante che rendesseropii
accogliente la nostra casa.Andammo in
una serra,in vari negozi di piante e in un vi-
vaio ma ci fu subito chiaro che cid che ave-
vamo in mente era al di sopra delle nostre
possibiliti. Sia le palme sia le altre piante
pii grandi costavano
una fortuna...per non
parl:rnrdei vasi!
Norrci rimanevadunque cheun'unica al-
terrurtivrr:
esprimereun desiderio,ringra-
zi:rrt'(' :r'('re
fede.
N<'lgiro di una settimanasquillo il telefo-
no. [ ]rr:rrrrico
ci chiesedi accompagnarlo
a
,t
Il libro dei desideri
visitare una grossaazienda in fallimento
che mettevain vendita i suoi mobili. Non
avevamobisogno di scrivanie o scaffali da
ufficio, ma ci prestammo volentieri ad aiu-
tare il nostro amico.
Appena entrammo nel palazzoadibito a
uffici, ci fu tutto chiaro: enormi e meravi-
gliosi vasicon piante alte e rigogliose erano
li che ci guardavanoe sembravanosorrider-
ci. E siccomenessunole voleva,il curatore
fallimentare ce le diede quasigraris.Noleg-
giammo un camion e il giorno stesso
le por-
tammo a casa.Le piante erano c<tsigrandi
che dovemmo far loro spaziorrell'apparta-
mento.
Sceglietequelli che volete li':r rrrolrialtri
piccoli desideri.Avrete succosso.
( lorrvince-
te voi e la vostrarazionaliti,ir<'rlrrisrtrlt:
Iidu-
cia.Poi potrete tranquillanl(.n
t(' ot'r'rrparvi
di desideripii grandi.
Dovetesemplicemente
lirrlo.,rrr:he
seal-
I'inizio vi sembreri.un po' r'irlirolo. Fra pa-
rentesi,Bsolo la vostraragiorrt.:l Lrovarlori-
dicolo. Ma sappiamo bt.rrc t'he oppone
sempreuna certaresistenz:r
:rirniracoli.
Il principiodell'"Iosono>
L'errore in cui si incorre piu frequente-
mente nell'esprimere desideri riguarda la
sceltadelle parole,che possonotrasmettere
un messaggiomolto diversoda quello che
si aveva
in mente.
Sebbenesi creda di farlo nel modo cor-
retto, non andiamo neppure vicini al no-
stro obiettivo, anzi probabilmente ce ne al-
lontaniamo. Nella maggior parte dei casi,
I'errata formulazione dei nostri desideri
contribuiscea rendere pii stabilela circo-
stanzanegativache vorremmo gettarci alle
spallt:.
St:<'isi:ruf{ura,
per esempio,molto d.nuro i'
dt:l trrttosbagliatoformulare una richiesta
dt:l tip,r: .,Vogliodiventare ricco". Quello
cht' rrt'()tt('rremmod la condizione"di vo-
Il libro dei desideri
ler diventare ricco>>,
ciod quella in cui ci tro-
viamo gii, la condizione del "volere qualco-
sanon avendolo". Rafforzeremmo sempli-
cementeil fatto di essere
privi di qualcosa.
e16,n eyn,l'ra.h,rn/.h tfa/.o. c/'anztno
1, ,-Lnon
7*o.hon, ma in ,//t"lh /r, uttnoo.
Il modo giustodi esprimerea parole questo
desideriod: "$sno pronto a diventarericco
nellamiavita".
Oppure:-,1Sono
ricco e felice". Oppure:
,..I1
denaro che mi spetta,esistegii ed d in
cammino sullastradi di casamiai.
{n /rr* carre./la rerikt,.. oc7*.o vtbco.rr,
'onn
.'
"
f o"rl;, rI'wnlnrc rrcea, .
Secio che vorrested una felice relazionedi
coppia non vi dovete augurare qualcosadel
tipo: "$6glio che la personagiustaentri a
far parte della mia vita" o "Desidero incon-
trare la persona giusta>,perch6 tutto ri-
rnarracome prima. Quello che I'Universo
rt:gistrae che vogliamoqualcosae ci manda
solo la condizionestessa
del nostro volere.
L'[ ]rriverso
non distinguefra presentee pas-
s;rto.
(li vienetrasmesso,
dunque,nient'al-
Iro r lrc qtrelloche pensiamoe sentiamo.Di
Formulare nel modo giusto
conseguertza,nel momento in cui formulia-
mo un desiderio:
U' *'rln n nnIoJ(,
lnl*c un-tk i/ /cny'oy'retenle,
wi i/y'eh,rt,.
Al "Voglio essere
felice" seguesoloil volere
qualcosae continueremo a volerlo. L'Uni-
versointerpreta la natura del nostro deside-
rio come, per l'appunto, volere qualcosa.
Al "Sono felice", al contrario, seguela con-
dizione che effettivamentedesideriamo.
"$oqo pronto e disponibile ad accogliere
l'ainore nella mia vita" spalancale porte.
La ricercaha una fine. Dire: "So che la per-
sona giusta per me esistegii e che staen-
trando nella mia vita", conduce all'awerar-
si del mio desiderio.
liurecome
s0...
Nt'l r lrsoin cui si desideri una nuova cre-
rlcrrz:r
pur il soggiorno,la cosamigliore da
l:rrc r' :rvcrgii. impacchettatoquella vec-
clri:r,r,'grrlirndola
o facendolaportareviada
<1rr:rlr
rrrr..La conseguer.za
d che il deside-
4r
Il libro dei desideri
rio stagii seguendoil suocorso.E come se
avessimogii .acquistato" il mobile. La cre-
denzaesistegii ed d solo questionedi tem-
po prima che venga sistematanel nostro
soggiorno.
Il principio del "fare come se" mette fret-
ta all'Universo.Pii chiaro sari.il nostro de-
siderio nella nostra capaciti di pensiero,
tanto piD velocementel'Universo cercheri.
di colmarelabizzarra assenza
di corrispon-
denzafra la realtd del momento e quella
che ci immaginiamo debbacssere.
6; ,1" r/r,ir'r/r,rirrr,r,/r, ,,/,/,i,,t,, ,/ri.
In questo modo, facciamo aunl(.lltare in
maniera esponenzialela pressi<lrrt'
t'st'r'cita-
ta dai nostri desideri. L'energia clrt' r,icne
inviata all'esterno d cosi potente r:ltc llr no-
stra richiesta finisce in cima alla pila rli orrli-
ni di cui si occupano i nostri oincaricrrli,'.1..
indifferente se si tratta di una crede nzlr, <li
denaro o del nostro nuovo partner.
Piu ci comportiamo cosi, corne se frrssirrro
gia ricchi o come se avessimogi) accanl()lr
noi la persona desiderata,pii velocenrt'rrlc
si realizzeranno i nostri desideri, perchri irr-
43
Formulare nel modo giusto
viamo in maniera costanteuna quantita in-
Credibiledi energia. E come seci trasfor-
massimoin una potente calamitaper i lieti
eventi.
Questo non significache, sevogliamo es-
serericchi, dobbiamo spenderein anticipo
grossesomme di denaro prosciugando il
nostro conto in banca.
Dobbiamo semplicementeavere14sensa-
zione'di .r...qgia ricchi: la ricchezzadiven-
ta parte integrinte della nostra vita. Raffor-
ziamo i nostri desideri cgmportandoci co-
me sesifossero giaawerati.
Perch6d importante lo statod'animo del
"fare come se"?Perch6, graziea esso,assu-
miamo un atteggiamento positivo nei con-
fronti del futuro e.predisponiamo la nostra
psiche all'ottimismo. Ci rivolgiamo nella
.giustadirezione.
Solocosisiamonella condizione di poter-
ci gettare alle spalle i dubbi, rafforzando la
nostra fiducia e provando su un piano pura-
mente emozionale.quanto piacevolepotri
esscrcper noi la condizione cheverri. Con-
tenll)()raneamente,offriamo alla nostra'ra-
gi<lrrt'rneno argomenti per coltivare il di-
ifattisrrro.Ogni volta che la ragione prova
a r;orrvin<'erci
delf impossibiliti che si rea-
lit.t.i<yrr'llo che stiamo aspettando,trovia-
Il libro dei desideri
mo contro di essaun ottimo contrappeso
nell'esperienza della gioia e della forza vi-
tale, che hanno gid fatto capolino nella
nostra vita: si ha la sensazioneche ci sia
gia. Le emozioni sanno parlarci in una lin-
gua pii seducenterispetto a quella della
ragione.
La nostra capaciti di provare delle sensa-
zioni in anticipo renderi pii forti i nostri
desiderie pii resistentile nostre convinzio-
ni. In particolare, serviri a trasformarela
nostra consapevolezzaancora parziale in
una condizione di benessere.
Quello che ci
auguriamo ci spettaperch6 d la Natura a
deciderlo.Non siamopii responsabilidei
nostri problemi sentimentali o frnanziari,
ma mettiamo a frutto ogni situazioneo in-
contro e, in questomodo, diamo una mano
ai nostridesideri.
L'u,so
d,el
"non>:affrontare
euinrcrelapaura
Bisognafare attenzioneai <lcsicleri
che por-
tano in s6 una compon('rrtccli paura. La
paura,i come un enortn('nrt{.Inete.
7. V rr"r" q.l./t'
rrr tr, (')(|/1on?,e/n
h
V, "g
/o'orrw r1,/
mez,
1r'rl /' t|( /'/,('|||//ra otny'cr/tre .
4t
Formularenel rnodogiusto
I pensieri dominati dalla paura sono emotiva-
mente sovraccarichie, di conseguenza,rac-
chiudono al loro interno una forza straordi-
naria. Per questaragione, cio che pii temia-
mo ha un ruolo molto significativonella no'
stra vita. Immaginiamo costantementegli
scenari peggiori in tutti i dettagli possibili
che si succedonodavanti ai nostri occhi uno
in fila all'altro.
Sebbenesiano portatori di timori e ango-
sce, prestiamo molta piri attenzione a que-
sti che alle cosepiacevolidella vita. Persino
quando stiamo bene e tutto procede per il
versogiusto, non siamoin grado di riconosce-
re quanto la r,itasiameravigliosae sprofondia-
mo invecefn un'energia negativala cui prin-
cipalecomponente d la paura.
Dai nostri pensieriscaturisce
dell'energia
e, di conseguenza,
attraiamo sempregli av-
venimenti a cui rivolgiamo i nostri pensieri.
Ma d proprio questoche non vogliamo.E
esattamentetutto cid che ci fa paura quello
che vorremmo evitare.
-tr /fu cibclz ,tg./t*rr* e'ufore
u'u r/t(' tr,i o.e/ oallciroohr, ,olth 'nanttra u{'a'.
Se voglilrnto qualcosa con uno stato d'ani-
mo p(:r'':rsr>
dalla paura, d come se in realti
Il libro dei desideri
cercassimodi evitare qualcosa.Non serve
tentare di assumereun atteggiamento posi-
tivo nella formulazione del nostro deside-
rio, perch6 dietro questotentativoartificio-
so si awerte il prevalere di pensieri come
(non voglioche...r',
o <<non
desideroche...".
L'Universo non conosceperd le parole
(<no))
e <non>. Non si pud partire da una
negazione.L'Universo ha poco da spartire
con la volontd di impedire qualcosa.
Questo genere di ordine verri evasoin
manieracompletamentecontrariaa quanto
da noi desiderato.L'Universotralascia
le pa-
p6ls ..11s"
e <non>dal testodella nostrafor-
mulazione e prowede poi ad assecondare
la
nostra richiesta esattamentecome sesi trat-
tasse
del desiderioche abbiamotrasmesso.
"Non voglio :rrnnralurrrri",
r'istotllrl l)ultto
di vistadcll't'rrcr.gia
<'lrc
s('lll(.tur
si tl'aduce
in: "Vsglio itrnrrlrlrrrrrri".
l't.rrlrti lc cose
funzionanoitt <ltrcsto
rrrorlo:
Noi non possianro
irrrpcrlirt'
r'he qualcosa
nonawenpa.P<lssi:rnl()
olo <r't.:tfe
qualcosae
non noncreare
rlrurk
os;r.
( ,i:r<lipers6,il pen-
sierodi "non ct'(':u'(.,,
l)()tt;tt realizzarsi
cid
Formulare nel modo giusto
chenon desideriamo.
Non soloperchdl'Uni-
versonon conoscela parola (non> - come d
possibileche qualcosanondiventi?- ma an-
che perch6, dietro questodesiderio,la paura
di una malattia d sostanzialmente
piu forte
del desideriodi essere
sano.
Voler impedire che qualcosaaccadanon
d il modo migliore di procedere.Ma possia-
mo fare in modo che succedail contrario.
Dobbiamo perd essere
ottimisti e quindi la
richiestada inoltrare "lassu",devesuonare
cosi: ..Sonosano>.Questa B una richiesta
chiarae semplice.Esprimendoun deside-
rio, seguendoquestotipo di formulazione,
infatti, poniamo l'accento sulla nostrasalu-
te e non sullanostramalattia.
Ma, a esseredel tutto onesti,quanti di que-
sti pensierie parole che esprimononegati-
viti utilizziamo ogni giorno? "Non voglio
perdere il lavoro.Non voglio morire. Non
voglio avcreun incidente.Non voglio esse-
re lasc'iato.
Non voglio diventarepovero.>
N<>n
llrt:ciamo
altro che trasmettereall'e-
sterno soltatrto energia negativa.Quello
che,<li('()nseguenza,
giungeagli orecchidi
quelli cltt'stlnno ..lassr)o
lo sappiamogii.
Sevolt'ssimoformulare questodesiderio
17
Il libro dei desideri
nel modo giusto dovremmo dire: ,,Ho un
lavoro. Sono felice della rnia relazione. Ho
tutto cio che mi serveo.
Forse adessocominciate a capire perch6 co_
si spessoi desideri vengono tiasm^essi
in ma-
niera errata. In veriti., non si tratta di un
problema di mancata consegna, visto che
quest'ultima potrebbe esserestata addirit_
tura precisa e rapida. Sempliccrnente, il
modulo dei nostri desideri norr cra stato
compilato correttamente.
Mettere nero s1tbianco
Attraverso questo especli<.rrtc
il <k,si<lcr.io
ac-
quisteri maggiore fort:r.'li.:rslcr.r.rrrlol<l
su
carLa,abbandona por llr print;l olt:r il no-
stro corpo e, di cons('glt(.n/:r,;r(.(.r.csce
il
proprio potere encrg(.tiro. 1..
( ()nr(:se im-
prowisamente cornirrr.i:rssiln(
l :r llrrc sul se-
rio, gettandoci allt:sp:rllt.l;rl,rsr.irrcui fanta-
stichiamo o pensi:rrn();t (,,rrrr.l:lr-accadere
qualcosa,senzapt.r'irr rr.rlr.rr
r lirro in fond.o.
r)'16./rttr,rt,r,tr/t rt, rrr
tnancy'tl.utrrra clr'rr r,, ttt, tr/,
Lr't't ttrAmtt,
,/ t,r .;/yo,r/atcl",rtb..
Formu/are nel modo giusto
Da questo momento diventa qualcosadi
concreto,l'espressionedella nostraferma
volonti. Incrollabile, chiara e manifesta.
Specialmente
quando si Aancoradei prin-
cipianti del "desiderare>,bisognerebbefissa-
re per iscritto i propri desideri.Col passare
del tempo, una volta sviluppatoun buon gra-
do di fiducia e consuetudine e potendo con-
tare su un buon numero di successi,
si pud
anche fare occasionalmentea meno di com-
piere questogestoe mandare delle richieste
stando tranquillamenteseduti su uno sga-
bello. o lanciandoun'occhiatain alto o fa-
cendoqualsiasi
cosaci vengain mente.
Lo svantaggiopero, seprocediamo sempre
secondoquestamodaliti, d che prima o poi
perderemo il controllo di tutto quello che
ci eravamoauguratic infine la visioned'in-
siemediventcri nlcn()niticla.
Inoltrt' r'orrsirit'r'iarno
il fatto che non desi-
deriarrrr)
s('nll)r'c
qualcosa
in particolarema
ci atrgrrr
i:rrno(:ostanternente
cosediversee
nu()v(',
l st'tonda dei momenti. Spesso
capi-
ta <'lrcrrorrvolessimo
dawero una cosa,che
sisirrtr:rtt:rlo
di un interesse
estemporaneo,
+(,
It libro dei desidcri
immediatamentesostituitoda qualcosadi
diverso.Per I'Universo d indifferente. Cid
che abbiamo desideratoviene inviato an-
che seforse possiamonon avernepii biso-
gno. E, improwisamente, ci ritroviamo in
un "ingorgo" di desideri che s'awerano e
noi abbiamo persola visioned'insieme del-
la nostravita. Ce ne succedonodi tutti i co-
lori, accadimentidiversie in contraddizio-
ne fra loro, e arriviamo al punto di non ca-
pire pii, in tutto questo caos,di esserenoi
gli unici responsabilidi tutto quello che sta
awenendo.
Capita che si realizzino anche quei clesi-
deri inconsciche in realtanon ci sluvano
cosia cuore.
E quindi siamodi nuovo al ptrnlo <lipar-
tenza:.
le coseawengono senzaclrt' rroi ab-
biamo alcuna idea di chi :rbllirrrncssoir-t
moto questomeccanismo.
Percidsarebbe
meglio t'lrt'i ttostriprimi
desiderisi awerino in m:rrticnr
r r)nsapevo-
le.Dandoloro una girrstlr
<lir
czir)n('e il giu-
stopesocon I'attodi s<'r'ivCr
lt.
Perlomenoall'iniz.io,
r'isrrggt'r-isco
di se-
guireun piccoloritrr:rlt'
;rcr i rostridesideri.
Q//tt,i, ,1 ,,,/, ,,,
nuzrultt, ht//rt /rt ttrr,r ,t//, // ,'/a?te,.
Formulare nel modo eiusto
Il rito del desideriy
Iai percidin modocheil momento
siaun momen-
to speciale.
Prenditi tutto il temponecessario
e
mantieniuno stato
d,'animo
serino.E in questi
attimi chela tua aita prende
forma. Creaun'at-
o_:fggJf o.
p"izi.
a: ascolta buona musica, accendi
u.npaio di candele
erimani in silenzioassoluto.
Efondamental,e
chetu siacalmo.
Una aoltacheci si i rilassati,la aita as.sume
un aspettomoltopiit,piaceaole
e il nostrodesi-
derioprende
forma in manierapiir positiaa.E i
pensieripositiai sonoun catalizzatore
per la
nostraenergia"desideratiaa".(Parleremo
piit.
auanti e diffusamentedella ragionedi tutto
questo.
)
APP_9!1"
hai benchiaroin testail tuo desiderio,
scriailg-.sw
un foglio. Deuifarlo conuintochesi
realizzerd,.
(iega it bigliettosu se stesso
eriponilo in un
llogo preciso.Deu'essere
un belposto,poicheD
il postoin sdcheci indica quantoimportante
e
sacroi il nostrodesiderio.Questo
significa che
potrcbbe
essere
un luogosegreto
einaccessibile
a
occhie.sl,ranei.
Cidchecontai chedaparteno-
stnt ri .sia.f
iducia nellaforza deldesiderio
che
abbiumrtin,aiatoechequesto
troai ulteriore
for-
za uttt'ltrperche
uienecollocato
in un luogo
speciu
lr'.
5r
Il libro dei desideri
Scriveresu un biglietto, su un foglio o su
una pagina del proprio diario cosrituisce
anche un ulteriore vantaggio,visto che pud
rappresentareun'importante prova da sot-
toporre alla nostra razionaliti..
Infatti, capitaspessoche poco tempo do-
po aver espresso
un desiderio,non si ricor-
di pii precisamentequello che si d scritto.
Ricordiamo pii o meno ancora il senso
del nostro desiderio,ma col passaredel
tempo le parole si modificano facilmente
nella nostramemoria. Non d poi cosi stra-
no, dopotutto ogni giorno siamo sottopo-
sti a numerosie molteplici stimoli che van-
no e vengono.
Noi cambiamo,i nostri pensiericambia-
no e cosi anche i nostri ricordi chc si pre-
sentanocomeun indistricabilemisc'rrglio
di
cosevere,coseche abbiamovolut()(' cose
che abbiamo sperato.
Seil desideriovieneinvi:rtot' irrst'guito
si ha l'opportuniti di ril<.ggt.r
t. I'orisina-
ria richiesta,nella maggir)r'l):u
l('dei casi
si finisce per provar(' urr'irrrrt'rlibile sor-
presaperch6 ci si ritt'()':r
;rr orrstat?re,
del
tutto stupefatti,qrurrrt(,
(';rn:ltr)cnte
il no-
stro desideriosi silrrr':rlirr,rto
c quanto ri-
specchiin ogni rlt'tt;rgliol,rrrostrarichie-
stascritta.
Formu/are nel modo giusto
Senza la prova del nero su bianco, ci si ri-
troverebbe senz'altro piti spessodi fronte a
enigmi imperscrutabili. E quello che mi suc-
cede ogni volta. Nonostante il mio desiderio
si sia realizzatoin maniera ineccepibile, non
riesco a rendermene conto visto che non l'a-
vevo annotato con precisione e naturalmen-
te la gioia che si impossessadi me mi fa di-
menticare le esatteparole del mio desiderio.
Il paccoregaloi arriuato, rna,
non si apre
Circa dieci anni fa, dopo il film per il gran-
de scherm o Und das ist erstderArforg (Ed e
solo I'inizio) io e la mia compagna ci tro-
vammo quasi in bolletta.
Avevamo impegnato tutti i nostri rispar-
mi nella societi di produzione che aveva
realizz.ato la pellicola cinematografica e,
nonostante il film avesseavuto un successo
inaspcttato, non eravamo riusciti a coprire
le spcsc.Fra I'altro, Michaela e io lavoram-
mo it I)('rcentuale, ossiarinunciando a una
parl(' rl<'lnostro cachet per non sottrarre
dennr'orrllzr
buona riuscita del film.
Dopr ) :l'or attinto a ogni possibile fonte di
finarrzi:rrrr('ltto,
dovemmo alla fine chiudere
la nostr;rso<:ietie non sapevamobene di co-
5i
II dci desideri
saavremmo vissutonei mesi a venire. Detto
in maniera drastica:avevamoperso tutto e
avevamo d,i fronte la poco piacevole pro-
spettivadi ricominciare da capo. I,a situazio-
ne era pii che tesa'I miei diritti d'autore
,ro.r .ru.to sufficienti a mantenerci, e anche
i nostri ultimi risparmi si esaurirono molto
pii in fretta di quanto avessimopensato'
bominciai a farmi prendere dal panico e
manifestaia Michaela tutte le mie preoccu-
pazioni. Le dipinsi i peggiori scenarie mi
Lro convinto chefossimosenzasperanze'O,
almeno, era cosi che mi sentivo' Le dissi
che, o ricominciavamo subito a recitare da
qualche parte, oppure saremm()stati co-
strettia venderela nostrabella casit'['a scel-
ta migliore sarebbestataquella rli trasl'erirsi
il prima possibilein un piccokl irl)l)rtrtalnen-
to. Solo iosi avremmoalrlto la llossibiliti di
contenerei costientro limiti sopprtrtitllili,fi-
no a quando forseawei guadltgrrlrto
qualco-
sacon la mia attivitadi scrittrtlt.'
Michaelasilimitd a sorridt'r't'.l" <luandoMi-
chaelasorridenessunoal tttorr<lo
pud rifiu-
tarle qualcosa.
Perlomen()tl()l)io' Quando
lei sorride, sorride anche llt sttaanima e si
sache tutto andra bene.
5.1
5t
Formulare nel nodo giusto
Allo stesso
tempo, mi era del tutto chiaro
che non avrebbenemmeno preso in consi-
derazionequello che proponevo.
L'unica soluzionepossibile,secondolei,
era quella di lanciare una richiesta con ga-
ranziadi successo
nell'Universo.Michaela
fa cosifin da quando ha undici anni e, que-
stoin lei e dawero meraviglioso,quasinulla
riescea spaventarla,
dato che pud contare
(owiamente,oltre che su di me) su un al-
leato eccezionale:
I'Universo.
La prima volta che Michaela e io ci siamo
incontrati si sono riuniti, in effetti, due at-
tivi "desideratori".E, ogni volta che uno
dei due si sentegiu, I'altro d semprecapa-
ce di risollevargliil morale, ricordandogli
che non bisognafare altro senon affidarci
alla nostra capaciti di esprimere desideri.
Quella serafu Michaela che, sorridendo,
proposeI'unica soluzioneveramentesensa-
ta.Dovevamosemplicementee unicamente
desiderarecon successo.
otf,, hrl,lo urr.tlan.la,
,/,,.tit nqr,<.
/lrrr n nr., teny'tre .
Owio. ( lorne avevo potuto scordarmene?
Sem1
rIict'rrrente graziealla sicurezza che Mi-
chaelrrt'splimeva,ritrovaila fiducia perduta.
Il libro dei desideri
Se scrivere era verame nte la cosa che fa-
ceva per me e d'ora in avanti avrei dovuto
essereuno scrittore, l'Universo mi avrebbe
procurato la tranquilliti finanziaria per far-
lo. Era or,'viodunque che dovevo ricomin-
ciare a formulare le mie richieste e farle ar-
rivareprontamen
teagli"itg.y.ili"t-
dglPl*
no di sopra>. A differenza di quanto awie-
ne oggi, all'epoca credevo ancora di dover
trovare una sorta di giustificazione per i
miei desideri.
Di quanto denaro avevo bisogno? Per
quanto tempo sarebbe dovttto servire? Qual
era la somma adeguata? Quanttl denaro ave-
vamo perso con il fallimento clt:ll:tsocieti? E
quanto a causadella rinuncilt ltl llti<lcachet
d'autore e regista?
Volev<ltlllil s()llllll:tt'lte ci
permettessedi viverealmctro llll llllll() s('llza
problemi, e doveva esscl'('ltllttt'tto lxrri al-
I'importo a cui avevo rittttttt i:tt()l)('l'il rlo-
stro film.
In breve, giunsi allir t'ili:r rli l'iOrrrilamar-
chi. Ma un numero rllrvvt't(, ullg('ritivosa-
-h
hE
rebbe stato 77.777tttlrtr'lri.  r1r
rt'l punto, la
scelta era chiara.
Ringraziai in antit'ilx) l)('r l.r It':tlizzazione
del mio desiderio,('t()( ('tl, r ltt'il denaro sa-
rebbe arrivato e lt()tl t ir,tlcr,r lliu pensare.
E, soprattutto, l-t()ll'olt't,, t lrt'mi Passasse
.F'ormularenel modo giusto
per la testadi dubitare che il tentativo non
sarebbeandatoin porto. Il mio {esiderio do-
vevamantenere la suaforzaenergetica.
--
Alcune settimane pii tardi ci trovavamoen-
trambi a Dusseldorf, invitati a un gaia del-
I'Unesco per presenziarea una lotteria be-
nefica.
Come al solito, comprammo un paio di
biglietti, ma quella seranon vincemmo as-
solutamentenulla. Nemmeno un libro, un
asciugacapelli
o un ridicolo CD. Tutti i pre-
mi erano gii stati assegnatia qualche fortu-
nato vincitore con I'eccezionedi uno: il pri-
mo premio, unaJaguar nuovafiammante.
All'improwiso, proprio nel momento in
cui I'enorme ruota della lotteria giravaper
I'ultima volta,capii che in quell'istanteil
mio desideriosarebbestatoaccolto.Fu un
momento magico,in cui ebbi la consapevo-
lezzadell'Universo e di tutti i suoi doni. Sa-
pevo che il mio desiderio stavaper realiz-
zarsi.Ero partedi un tutto, ero un'unica co-
sac()nil Cosmoe balbettai:"96, Dio mio,
stap('r-strccedere
',, e Michaelami guardo
intcr'<lr'tt:r.
Jirtt:rvi:r,
sebbeneavessi
auto questaspe-
cit'rli prt'rnonizione,
quandoKai Pflaume,
t7
II dei desideri
il presentatoretelevisivoche moderavala
serata,pronuncio il mio numero della lot-
teria, rimasi senzaparole proprio come Mi-
chaela.Kai fu cosi stupito di vedermi sul
palcoscenico
che controllo il mio numero.
Ma non c'erano dubbi, avevovinto il primo
premio, unaJaguardel valoredi 110mila
marchi.
Ora rimaneva la questione della cifra a cui
saremmoriusciti a vendereI'auto, vistoche
siaio siaMichaelaintendevamodisfarcene.
Il denaro che ne avremmo ricavato sarebbe
statoun ulteriore stimolo a scrivere.Un no-
to concessionario
si incaricd dellavendita e
fissdil prezzo aL04 mila marchi. Passouna
settimana,poi un'altra e un'altra ancora,
ma nessunoaveva
ancoracompr2rt(l
I'auto.
C'erano parecchiclienti, mzrtttt(i giravano
attorno alla mia auto per lroi t'<ttnprarne
una ugualema aprezzopit'rto.
Dopo tre settimane,abb:tssillltmo
il prez-
zo a99 mila marchi.Il <'ttttt't'ssionario
non
era entusiasta.
Temevatl0t'ltc quel prezzo
sarebbestatocontroPl'o<lttt't:nte
ma finiro-
no per venire incontt'ortllt'rniepressioni.
Passduna settimanit,lroi ttna secondae
I'auto continuavaAt'ittutttt't'c
nel salone.
Formularc nel rnodogiusto
_Dopolunghe discussioni,il prezzoscese
ulteriormente a 88 mila marlhi. Invano.
L'auto rimaseinvenduta e nessunoriusciva
a capacitarsene.Il prezzo era incredibil-
mente buono, c'era un gran viavaidi clien_
ti, eppure nessunovolevaquell'auto che,
nel frattehpo, era statasistematadiretta_
mente all'entrata.Non bastava
che costasse
solo85 mila marchi.
Michaela e io non riuscivamo pii a racca_
pezzarci.Il denaro di cui avevamobisogno
era in pratica davanti ai nostri occhi eppu_
re sembravanon esistereun modo pei-ot_
tenerlo.
Ci dicemmo che la soluzionedovevaesse-
re a portata di mano. In definitiva. fino a
quel momento i nostri desideri si erano
sempre realizzat| La vincita dell'auto era
una prova sufficiente.Non capivamocosa
stesse
andando storto.euindi ci sedemmo
insiemecon calmae ci guardammo dentro.
La benda che avevamosugli occhi cadde.
Ma d raro che in questicasiintervengala ra-
gionr.. E pin facile che sia l,intuizione a
con<lru'<'i
sulla stradamaestra.La risposta
er:l llrrto logicaquanto chiara.Avevochie_
stoclrr.rrrivenisse
restituitala sommaa crri
Il libro dci desideri
avevorinunciato per realizzareil film, in
modo da poterne vivere un anno' La crfra
che avevochiesto era di circa 80 mila mar-
chi. O no? A quel punto ricordai perfetta-
mente. Mi erapiaciutala ripetizione del nu-
mero sette.Questosignificavache la som-
ma esattache mi ero augurato di ricevere
l.hFhbFl'
eradr ll.ll /marcnl.
In preda all'agrtazionechiamai il conces-
sionario,il quale perd inizialmente si era ri-
fiutato di dir via la macchina per una cifra
cosibassa.
Solodopo una lunga discussione
accettola mia richiesta'
Trascorseuna settimana,poi una secon-
da, e I'auto non avevaancora trovato un ac-
quirente. Non capivo pii niente' Adesso
iutto era perfetto. Perch6 non mi venivada-
to quello che avevochiesto?
Richiamai di nuovo. Domandai seavesse-
ro veramente portato il prezzo a 77'777
marchi, e dopo un po' di tiramolla, mi ven-
ne detto chsio avrei ricevuto da loro la ci-
fra di 77.777marchi, ma chevolevanoman-
tenere un certo margine di guadagno'pct:
cio il prezzo in vetrina era di 82 mila mar'-
chi. N-elmomento in cui reagii con veemen-
zapretendendo che venisseespostoil prt'z-
,o ahe avevamoconcordato,acconSentit'o-
no. Forseanchesoloper liberarsidi me'
F'ormulare nel molo giusto
Meno di due ore dopo, ricevetti una te-
lefonata.A quel prezzo,la macchinaera sta-
ta venduta immediatamente.
Nonostantela gioia, mi sentivostizzito.Per-
ch6 ero statocosiscioccoda non chiedere
una cifra come 88.888o 99.999marchi - o
il denaro per due anni? In quel caso,in
cambio dellaJaguaravreiricer,'uto
una cifra
ben piu alta.
Ma avrei veramente ricevuto piri dei
77.777marchi?Con qtreldenaro,entram-
bi potemmo ricominciare una vita. Proba-
bilmente, erala somma che mi meritavo.
O forse non avrei ricevuto la stessacifra
esatta?O si trattavadi una sequer'zadi ca-
sualitd?
La cosapii sconvolgente
di questastoria
d perd quanto segue.Circaun anno prima
la mia meravigliosaMichaela avevavinto
un'auto. Una piccolaToyotarossacon cui
attualmcnteci muoviamo. Com'era stato
possibilr'?
N{ichaela
risponderebbesempli-
cem('ntt'che avevachiestoalcune settima-
ne prirnrrrltrellamacchinaall'Universo.Ma
di qrrt'st:r
stupefacente
vincitaparlerd piu
dillirs:rrn('nle
nel seguitodi questolibro.
Qrrirrrli.
tornanclo
allaJaguar:
seio allora
6t
II desideri
avessiscritto quel desiderio, mi sareirispar-
miato quel rompicapo e alcune settimane
di attesa.
Avrei saputonel momento preciso
in cui il desiderio si E realizzato,e non solo
in maniera vaga,quello che avevoesatta-
mente richiesto.
Mi capita abbastanza
spessodi considerare
che alcuni aspettidella realizzazionedei de-
sideri non ci piacciono.Forsesono dettagli a
cui non avevamoneppure pensatoe, di con-
seguenza,
siamoconvinti che I'ordine siasta-
to portato a compimento in maniera sbaglia-
ta. L'atto di scrivere,tuttavia, documenta
qual e statala formulazione originale dei no-
stri desicle
ri e ci mostraquanto esattamente
il Cosmo ha operato e,viceversa,
quanto po-
co precisasizr
sLltala nostrarichiesta.
Proprio grirzicall'abitudine di scriverei
propri dcsi<lcri,
si impara nel giro di breve
tempo a vcrili<':trt:la differenza fra quanto
abbiamo dcsirlt'r':rto
e quello che effettiva-
mente abbiarrrorir:evuto.Semplicemente
attraversoqucst()t'scrciziodi comparazio-
ne, probabilntcntt'r'i sarachiaro come for-
mulare i nostrirlt'si<lt'ri
in modo cosipreci-
soche la vita pr<'rrtlt'r'lt
la forma del mirac<>
lo. Con la giusurst't'lt:t
<lt'lleparole,desidt:-
Formu/are nel modo girtsto
rare con successo
diventa infatti un eserci-
.ziopiuttosto semplice.
A ogni modo, prendendo nota dei nostri de-
sideri,abbiamo la prova che la nostrafabbri-
ca dei sogni funziona e che non si tratta di
una stranezza.Apoco a poco accumuleremo
tanti di questibigliettini che i nostri dubbi da
principianti si trasformeranno dalla fiducio-
sameravigliaa una convintaconsapevolezza.
o/,,tnrL i ./frrrr. r,nr. r'/.rurce'Jkt,
y'oictrc es"tr,y'r,r/rrrr,tt .Jrl
,r//tr .trrcre.lri.
Quando riconrirr<'i:ri
l t:sprirneredesideri,
disponevo di rrrr:rvasll raccolta di questi bi-
gliettini. Avt'r'o lrisoeno di prove, non per
niente ero is<'r'ill()
ir un liceo scientifico. E
un tipo di scrrollr<'lrc,notoriamente, forma
persone lr.alistr.r. sostanzialmente scetti-
che. Ebbi lrisogttoclunque di un po'di tem-
po per <.rlrrt
lrrt' I:rrnia ragione e per convin-
cermi <lt'irisrrltutiche garantiva il "6sri6.-
rare>. Nl:r.:r rrn certo punto, i bigliettini
parl:rr':rrro
:rlrlrastanza
chiaro anche per la
mia r':rgiorrr'<:he
capiva che questo sistema
funzir)n;r;rc da li in avanti avrebbe operato
nelltrrIirt'zioneauspicata.
(.t
ll libro dei desideri
Tra I'altro, lavorovolentieri con i biglietti-
ni. Nel mio studio ho due pannelli lunghi
quanto la paretepieni di post-itche ben de-
scrivonoil mio sistemadi "caoscreativo".
Comunque, questoarchivio di foglietti d so-
lo una sclluzionepersonalee molti mi han-
no fatto notare che preferiscono scriverei
propri desicleriin una sortadi appositodia-
rio opptrre nella normale agendama con
colori diversi.
Questosistema,
in effetti, presentadiversi
vantaggi.
In primo luogo, si possonoseguirecrono-
logicamente i progressifatti nella formula-
zione di un desiderio, dal primo confuso
"voglio ttltto quello..."allaversionedefini-
tiva.La voltitsuccessiva
sarapossibilerispar-
miarsimolti <liqrrcstipassaggi
intermedi.
Un scc<>tttlo
v:ttrtaggiod dato dal fatto
che si ha a <lislrosiziotrc
il testocon cui ab-
biamo fornrttl:ttoi <lt:siclcri
e in questomo-
do d possibilcvt'r'il'i<':tt'c
piu facilmente co-
me questisisianot't':tlizz.itti.
Anche anni do-
po. Thlemetodottotti' trtilesoloper impa-
rare un giustomo<lo<litrltsformarein paro-
le i desideri.Siha att<'ltt'
tltraprovainconfu-
tabile, nero su biant'o, rll <tfliire alla ragio-
ne, nel casoin cui si ritot'ttia dubitaree ad
ascrivere
al semplicecits()
(ltlantod awenrt-
Formulare ne/ rnodogiusto
to. In questomodo, si riescea trovare sem-
pre una genuina e sufficiente motivazione
per augurarsidi nuovo qualcosacon un cer-
to ottimismo: capitainfatti spesso
che, nel
momento in cui ci si imbatte di nuovo in
difficolti, ci si dimentichi di questaoppor-
tuniti a nostradisposizione.
Ultimo ma non meno importante vantag-
gio: mettere su cartai propri successid di-
vertente,semplicemente.
Formularein modopreciso,
chiaroesintetico
Quanto pii d esattoil modo in cui formu-
liamo il desiderio,tanto piu precisasari la
consegna.Quanto pii siamovaghi e confu-
si,tanto piu cresconole possibilitadi riceve-
re qualcosadi diversoda quanto avevamo
immaginato.
Se, per esempio,vorremmo un mobile
per il nostro salotto,d necessarioscrivere
come vogliamo che siae dove abbiamo in-
tcnzione di collocarlo.Colore, tipo di le-
gno, dimensionie, addirittura,quali ogget-
ti pcrrsiarno
di sistenrare
al suointerno. Se
rrorrsi i'veramente precisi,fra quello che
:rlrlri.rnro
in mente e quello che ci verri
( ()nf'r'r).rlole cliffefer^z.e
possonoessere
65
ll tibro clei desideri
notevoli e numerose e rischiamo di riceve-
re un mobile che non potrelno neppure
ulrlizzare.
E indifferente quanti punti presentail no-
stro ordine, e quanto abbiatescritto in ma-
niera puntigliosa:tutti i dettagli della con-
segnacorrisponderanno esattamentealla
richiesta.
Ciononostante,al mornento della conse-
gna puo capitareche sianopresentidettagli
che abbiamo dimenticato di specificaree
che ci disturbano parecchio.Per questo
motivo E sconsigliabile
cornpilareuna lun-
galistacon migliaiadi dettaglipoichece ne
sarannoaltrettantichc nott <-i
t,ctrgotro
in
mente e che porterann() 2Iullll <'ottst'{rtt:t
di-
versada quella che dcsirl('r'lrvlurt().
,Prr,r,rr/c rt eJy'ri1,,'t,,,r',r,,/,r, r /t',
/rrr.,r.
Puo sembrare una c()nlt'l(lrliziortc',
nla non
lo d. Infatti, piu si i'<'<)slr('lli
;t t'sscreprecisi
e sintetici, piu si t olrlrlig:rti :r spingersi in
direzione dell'esattltn;ttrtt,rrlt'l nostro desi-
derio. Se due frzrsis<)n(
) trlfit'ienti a descri-
verlo, si conosccri piir ,r lt,rrrlo quello che
dawero si intenrlt' t ir ctctr'.
Formularc nal modo giusto
Seun autore vuole presentareun suo sog-
getto a un produttore, gli viene sempre ri-
chiestodi tradurre I'idea in una frase.Senon
d in graclodi descriverela storiain poche pa-
role, non lo saprafare neppure nel resto.
E il medesimomotivo per cui gli autori si
dedicano molto a lungo per elaborareun'i-
dea principale che siail pin possibileessen-
ziale.La stessa
reg-qpvale per i pubblicitari,
che nei lorqzSlolan)rannoa disposizione
un numeroillnriratli di palote . Queste po-
ch-issimeparble ilevono contenere tutta
["essdnza
del mrjSsaggio.
Piri scarira"E
Id formulazione, pii preciso
sarf,"iI-derid.iio. Pii parol" ,ono necessa-
rie, piu confusae intangibile sari l'"ordina-
zione" e la relativaconsegna.Un desiderio
espresso
in una frasebrcve cclefficaced so-
stanzialmentc
piir lirrtt'di una perorazione
di due pagint'.
Ho sperirr)('rrt:lt()
rlivcrse
voltequanto sia
grandeI'r'rrt'r'gi:r
cltr:scaturisce
da una for-
mulaziorrc
sirrIt'tit:a.
Desirlrri i trt'ttrt.s
rtpeuoli realizzati
A vr:rrtirlrrt'
lrrrniero gia piuttosto conosciu-
to J)('l'i l:rrori fatti in televisione. Ma non a
6j
Il libro dei
teatro. Televisionee teatro all'epoca erano
come il gatto e il topo e, nell'ambiente tea-
trale, gli attori televisivi erano snobbati e
consideratiattori di serieB. Che un volto
noto della televisionecome me potesseot-
tenereun ruolo in un teatroimportante era
estremamenteimprobabile.
Un giorno pero assistettialla rappresen-
tazione di Amletodi Michael Degen, allo
Stabiledi Monaco.Quello spettacolocbbe
su di me un'impressioneprofonda c clura-
tura e mi dissiche volevo assoltttirttrcnte
recitare anch'io allo Stabile.Un'itltllresa
impossibile. Non riuscivo ll('llllllctl() a
concordare un appuntamct'lt() <'otl il so-
vrintendente Kurt Meisel o il rt'gistlt e la
cosa mi innervosi a tal ptrrrlo t ltt' r'iversai
tutta la mia frustrazion(' sll trrt gl'lttlde fo-
glio di catta. Furibondo, sctissi rt t:aratteri
cubitalij "Reiito allo St:rlrilt' tli Monaco.
.Gii quest'anno! E sal'ir i, :t s<'t:glierein
quale ruolo".
E perch6 chiunrlrrt' p,l('ss(' accorgersl
della mia rabbia, ('()ll lltr,rpttttlina attaccar
il foglio allaparett'.
Breve,preciso(' tttit;ttrI
ce I'avrei fata.
Tre mesi doPo t'i<
t'rcllt
l"roconvintoche
rrrurtelefonata dal
,rrtrarmi. Cos'era
teatro. Desidet'ltr':ttt.,
Formulare ne/ modo {iusto
successo?
Michael Degen avrebbemessoin
scenaFaustI e I'aust2 e volevache vi reci-
tasseronon gli attori della compagnia ma
gente fresca,nuova,mai vistaprima su quel
palcoscenico:esattamentequello che ero
io. Mi recai al teatro e mi sottoposeroa un
provino in cui interpretai il ru<llodel diret-
tore del teatro nel Faustl.
Michael Degen mi rimando a casae tre
giorni dopo mi fecerecitarenel ruolo dello
studente.Infine mi chieseche ruolo mi in-
teressasse
di pin e qualeavreipreferito.
Mi presiun po' di tempo per riflettere e
mi feci consigliare da mio padre, che mi
suggeridi sceglierela parte dello studente,
un ruolo classico,che nel I'aust2 avrebbe
avuto uno spaziomolto importante.
E cosi accaddeche, proprio in quell'an-
no. recitai al Teatro Stabiledi Monaco. in
un ruolo sceltodirettamente da me.
Quella stessa
settimana,andai nell'ufficio
di Kurt Meisel che mi offri un contratto
triennale. In realti non volevolegarmi cosi
a lungo a un unico teatro.Avevoconosciuto
tutti i colleghi: si esibivanosolo sul palco-
sceni<:<l
c sapevano
quali ruoli avrebberore-
citato in firturo. Da parte mia, avevouna
persorlrlitatroppo indipendente per una
vita <lt'l Ll('nere.
Il libro dei desideri
Inconsapevolmente,gia allora avevodesi-
derato una cosain maniera precisaed esatta,
sancendola mia richiestacon un bigliettino
sulla parete.Per quanto mi riguardavanon
c'era alcun dubbio che si potesseawerare.
'q.rrl* ruotnec,o
S
%royro-i o!,rorr**o
( d,e,u,r/,e,rt
Dopo aver trascrittosu cartail nostro desi-
derio,nconcludiamo
la nostrarichiestacon
ungraziejQuesto momento d molto impor-
tante. Esprimere la nostra gratitudine con-
tiene in s6 tanti aspetti positivi affinch6 i
nostri desiderisi realizzino.Arrivati a que-
sto punto, sentodi d<>ver
affrontare il tema
direttamente.
Le cose
positiae
Possiamo
cominciareringraziandoper tutto
cid che nella nostravita quotidiana c'd di
buono. Possiamorivolgerela nostraatten-
zione ai tanti fatti meravigliosiche awengo-
no <lgrrisiorno. Cosi facendo, possiamo
prt:n<lt'r'c
coscienza
del numero incredibil-
mcnl(' lrltodi coseche nellanostravitapro-
ccclortorrclversogiusto.Diventiamoconsa-
pcvoli (li (-ioche finora abbiamodato per
7]
ll desideri
scontatoe di quanto enfatizziamoquel poco
che non vaesattamentecome vorremmo.
Proviamo a scrivereuna breve lista delle
cose chc non ci creano problemi nella vita:
rimarremo sorpresi di quante siano! Sp,S$.q
accade infatti che se otto cose su dieci sono
a posto, prestiamo attenzione solo alle due
che ci mettono in difficolti. Immancabil-
mente, com'd nella natura umana, ci sem-
bra pii importante cio che ci manca, men-
tre tendiamo a sottovalutare qllanto abbia-
mo di buono. Se infatti ci concentriamo so-
lo sulle cose che ci disturballo, corriamo il
serio rischio che presto tuttoci disturbi.
6)r,oo,/rrrr'.k't,try'reo rii c/e orr"r.r,lrh"r'r,o
ri inty'r'rl'.rca,/r' ,,o'rlo'on
la nr,.tltott,n"./n ro.
Forse,semplicemente,ci areniamo troppo
sugli aspettinegativi. O tendiamo a esagera-
re paragonandoci di continuo agli altri, e
cio non conduce ad altr<tche a deprimere
il morale. Stranamente,ncsli altri riuscia-
mo a vederesolo le fortttttc'e finiamo spes-
so per sentirciinferiori, prt'rche
non abbia-
mo cid di cui loro dislrr)r)ll()no.
Quello che
segued un esercizioirt gt:t<lodi aiutarcief-
ficacemente
a os.s('t'':lt
t' ttoi stessi,
per una
volta,dall'esterno.
Ringraziare, ouuero?otenziare i desidert
Cuardarsi in modooggettiaoebenanolo
Tioaaun rno?rvnto
pertestesso
erilassati.Concen-
trati solosu di te.Ossmtaticonbmanolznza.
E ri-
pens.o
a tutti i moriiinti piacnoti chehai aissuto
nella tua aita. Quanti te ne sonogia capitati.
Quantecose
seigid,riuscitoafare. Quantepnsone
fi i gLA
successo
di aiutare.Quanti hannotrouato
lafelicita graziea te.Ossnvatidi nuoaoin questi
mnauigliosifldshbackdellatua uita. Guardali
senzanostalgia.Seistatocapace
di tutto questo
f,-
nma. Questai la tuafwa, il tuo tal,ento
equello
chesaifare. Questo
significacheanchein futuro
nesaraiin grado.Puoiriuscircidi nuouo.
E ora,osseruati
neituoi rapporticongli altri. Os-
scruala tuafamiglia, i tuoi amici, i tuoiparenti.
Seiimportanteper loropnchi .signffichiqualcosa
hella lorouita. Il tuo amoreper loroi la tuafor-
tuna. Seiun sostegno
eun esempio
pn loro.Gra-
zie alla forza delletueparole e delletue ri2,tiihi
puoi cambiarela loroaita. Graziea teriescono
a
fare molto,cose
chesenzadi tenon sarebbero
in
grado di fare. Senzail tuo incoTaggiamento,
la
tua attenzione
eiI tuo o,rnore.
Taluoltai persino,
sufJiriente
la tuapresenza
puri escmptici.
Pnnturiconoscenza
pn lzpggy2Q_1Jj-{d,
chela aita
ti hu oJJi,rlo
di mostrare
il tuo lato mi,gliore.
ll libro dei desideri
Oraconcentrati
sui monxenti
in cui i tuoi amicio
conoscenti
ela tuafamiglia ti hannoaiutatofi,n
Qui.Quantepnsonepensanobene
di te?Quante
ti amanoanchesenon hannomai avutooccasio-
nedi dimostrartelo?
Quantaforza egioia sonoin
g-ralo di donarti costantemente?
Quante uolte
combattono
conteper raggiungerela aerita,per-
chi ti aogliono
bene?
E ora osseruati
nel tuo contesto.
Quantecose
me-
rauigliose
hai gtd,raggiuntofinora, nonostante
qualchedfficoltd? Guardaa queste
conricono-
scenza.
Hai realizzato
tutto ciddal niente.Seitu
stesso
l'arteficedeltuo mondo.Considerrtti
con
amore
effitto. I a aita Dgenerosa
utn le,ti olfre
donidi continuo.Rcnditicontodi quunlrtr:iosia
mnaaiglioso.Esprimila tua ricottrt.s
t'tttzu.
E oraaprigli occhieinizia a .u'rit,t'rr'
ltrlti que-
sti auuenimenti
positiaisu un firy'litt.
Ilimarrai
sorpreso
di quantecose
splendirlr
:irrttogia auae-
nutenellatua aita.
Seguendoquestalogi<':r,
possilttno
affronta-
re un percorsonuov()t'rlt'l trrttodiverso.
In-
vecedi rimuginare s('nrl)r
(' srtinostriproble-
mi, diventiamoconsirl)('oli
tli c:idchedi po-
sitivod gid presenl('rrr'll;r
n()stra
vita.Mag-
Ringraziare, ouueropotenziare i desideri
giore d la frequenzacbn cui facciamoquesto
esercizio,pii chiare ci appariranno le cose
che fanno parte della nostra vita e ci rende-
remo conto che sono gii in corso sviluppi
positiviin tanti ambiti che ci interessano.
I-aldoig si posail nostro sggqrdo,viene tra-
'r' " rr - -
he c'e in noi. Nel"mombn-'
slenta I energlac
to in cui ringiaz.iamo,aumentano le cose
belle che gii caratterizzanola nostra esisten-
za, dato che trasferiamo maggiore energia
su di esse.La vita diventa semprepii mera-
vigliosa,poich6la nostracoscienza
siindiriz-
A1guisuoi aspettipositivi.i-b gratittidifib cal-
ma il cuore.La riconoscenza,
che ci perrnet-
te di accorgercidelle ricchezzedi cui godia-
mo, rappresentaper noi una verae propria
fonte di energia. Pii chiara e pii pura d la
riconoscenza,pii precisamenteed esatta-
mente sipossonorealizzarei nostri desideri.
fu lazionarsi al presente
L'iclt:rrs()ttostante
al ringraziare non d solo
qut:llirrli metterein comunicazioneI'Uni-
versocon lo scorreredell'esister.za,
ma ar,.-
che tiasferirC nCl presente I'awenimento
auspicato.
Nel momento stesso
in cui ringraziamo,il
desiderio prende vita e si stagii plasman-
do, perchE ringraziare significa immettere
il desiderionel presente.
Questafased paragonabile all'amen nel-
le preghiere. Amen significa letteralmente
"cosisia".
Le energie del pregare e del desiderare
sono molto simili fra loro. In entrambi i ca-
si, invochiamo un ordine superiore a cui
chiediamo una soluzione e suggelliamoo
concludiamo con un amen o con un grazie.
Rnffonare laf,ducia
La riconoscenzaelimina tutti i dubbi e le
preoccupazioni. Ci si concentra su cid che
deveesserefatto e ci si sentepii sicuri. Co-
me nella vita quotidiana, si ringrazia anche
per le coseche si sono gia awerate."Grazie
per averfatto questoper Ine.>
Si ringrazia anche pr:r cluello che si d as-
solutamentecertichea<'<':t<lra.
Con I'atto di
ringraziare conferm i:trtto Itt ttostra richies ta
e il desideriod san<:ilo,
<'r
)nl('sesi avesse
ap-
Ringraziare, ouueropotenziare i desideri
posto la propria firma a un documento. A
questopunto non c'd pii alcuno spazioper
il dubbio. Il metodo funziona anche nelle
situazioni pir) disperatedi cui abbiamo fat-
to esperienzaioe Michaela.
Come ho gia raccontato,io e Michaelaab-
biamo vinto due auto nel corsodi un anno.
Della sorprendente storia dellaJaguar ho
gii. avuto modo di parlarvi. Meno di dodici
mesi prima, era accadutoun altro miraco-
lo, simile e altrettanto meraviglioso.
Desiderareu,n'auto
Michaela avevaavuto un incidente con la
nostra vecchia utilitaria, che fummo co-
stretti a vendere. In quel periodo dovevo
andare ogni giorno da Bonn a Colonia per
la preparazione del film di cui ho prece-
dentemente accennato.Avevamodunque
urgente bisogno di una secondaauto per
Michitt:la.Ma come fare?Molto semplice:
bast:r':r
csprimere un desiderio.Invece di
arralllrilrr-ci
per la sfortuna,salutammoquel-
I'in<'i<lt'ntc
come una benvenutanovitae ci
pr('l)lnunrno a far entrare una nuova auto
It Iibro dci desideri
nella nostra vita. Come cid sarebbeawenu-
to non era un nostro problema.
Alcune settimanedopo, quando ormai ci
eravamodimenticati del nostro desiderio,
fummo invitati a un gala di beneficienza a
Colonia, dove comprammo alcuni biglietti
della lotteria destinataa raccoglierefondi.
L'estrazionesi fece perd attendere una vita
e,a un certo punto, stanchi,lasciammoi no-
stri biglietti a un paio di amici e ce ne tor-
nammo a casa.
La mattina successiva
fummo svegliatida
uno dei due arnici.Sarebbepassatosubito
da noi, disse,perche il nostro biglietto era
stato estratto e, nonostante la vincita ftrsse
modesta,desideravaconsegnarcelolui di
persona.
Quando bussoalla nostra porta eravamo
impegnati a fare casting.Avevamo predi-
spostouna piccola telecamerae I'attrice
Clelia Sarto stavarecitando la sua parte
per il nuovo film. Il regalo che il nostro
amico ci avevaportato era minuscolo. Si
trattava di un paio di t'hiavi: le chiavi di
un'auto. La vettura :t <'ttiappartenevano
era pronta per esse
r(' l'ilirittanella hall de-
gli MCM Studios.ll biglit'ttodi Michaela,
nel corso della nottr',si t't'rt
aggiudicatoil
primo premio, c s('nl:tr lrt' l:tstampavenis-
Ringraziare, ouueroputenziare i desideri
seal corrente della notizia.In tutto cid c,e-
ra qualcosadi sovrannaturalepoich6 il pin
segreto dei desideri di Michaela era che,
seanche avesse
vinto qualcosa,nessunosa-
rebbe dovuto venirne a conoscenza.E urra
personamolto discreta,soprattutto in que_
sto tipo di questioni.
La situazioneera quasiparadossale.
euan-
do entrammo nella hall, c'erano gii gli ope-
rai impegnati a smontare il palco del gala.E,
in mezzoalla confusione e al rumore, c'era
la nostra auto, ancora espostadietro una ve-
trinetta e apparentemente dimenticata. Nes-
suno fece casoa noi quando andammo a
prenderla. Nessunopose alcuna domanda
perch6 tutti erano affaccendatiin altro.
Infilammo la chiavenel cruscotto. Entrd
subito. Mettemmo in moto col cuore palpi-
tante. Il motore sembravacantaree Michie-
la non riuscivaa capacitarsidella suafortu-
na. Stipammo I'abitacolo con tutti i pallon-
cini del gala e uscimmo dall'edifi cio zigza-
gando fra macchinari e operai che conti-
nuarono a ignorarci completamente. Mi_
chaelasi senti riconoscentenel profondo e
amataclall'Universo.
Un p:riodi giorni dopo ci furono recapi_
tati i <locrrmenti.
Usiamo tuttora quest'au-
to, arrzi,uttualmented l'unica cheabbiamo.
8r
Il libro dei desideri
Il nostro desiderio si era ancora una volta
realizzatoin modo dawero straordinario.
Eravamo felici. Certo, chi non lo sarebbe
stato?Ma, a rigor di logica, era semplice-
mente successo
cid che avevamodesiderato
e, in questomodo, attratto nella nostravita.
Incredibile, eppure cosiowio.
Mettere
semplicemente
dapartei problemi
Il sentimento di riconoscenzagarantisce
anche un ulteriore vantaggio. Ringrazian-
do d come seconfermassimo di averabban-
donato in via definitiva la ricerca di una so-
luzione ai nostri problemi.
L'aspetto meraviglioso del desiderare
con successo
d che possiamosemplicemen-
te affidare i nostri problemi t: lc nostre
preoccupazioni a qualcosadi strltt:riorea
noi e sancirela nostraconvittziottcitrterio-
re con un grazie.
"Caro Cosmo, caro angt'lo, t'ltro Djo o
chiunquesiprendacari<:o
<lt'lttriodesiderio,
ti prego di occupartenct'tli t otttunicarmise
possofare qualcosa.
Rittt:tttgoitt attesadi se-
gni chiari.D'ora in poi lrrrirrptrcllo
cheprefe-
risci.Mi comporter<ilrt'ttc t' ti ringrazio per
il tuo aiuto.,
Ringraziare, ouaero potenz;dre i desideri
Fin da subito, non abbiamo pii bisogno di
rimuginarci sopra.
Fare altrimenti significherebbe dubitare
dell'entiti a cui abbiamo sceltodi affidare
I'incarico.
Se abbiamo delegato veramente i nostri
problemi, sappiamoche qualcuno sene sta
prendendo cura e possiamogodere del no-
stro tempo con rinnovata sereniti.
A"**r. iy'?ollemi
inuec<,c/oLo,irzrenforru'o ro*to, loor.
t esattamenteil modo con cui da anni af-
fronto i miei problemi: li delego,semplice-
mente.
Non passopii il mio tempo ad arrovellar-
ml ln congetture, non mi perdo pii nei
miei pensieri,pon ne parlo di continuo in
cercadi consiglio,non rifletto suvarianti e
alternative,non mi crogiolo nelle preoccu-
paz.ioni,non tento di ottenere a tuiti i costi
e razionalmenteuna soluzione.
Delcg<1,
e agiscosolo quando ricevo un
chiar<lirnpulsoall'azione.potreteconstata-
re-r'ht',nclla maggiorparte dei casi,questa
d Ia<'os:r
gitrsta
da fare.
I Io rrvrrlo
perd bisognodi un certo tempo
pcr irrr;)rnlrcI'artedi delegarei problemi.
5l
ll libro dei desideri
Esserelasciati
Alcuni anni fa precipitai all'improwiso in
uno stato di disperazionemolto profonda.
La mia partner dell'epoca,con la quale ave-
vo vissutocinque anni, avevaconosciutoun
altro uomo e volevastarecon lui. Trascorre-
va le suegiornate e le suenotti in suacom-
pagnia e io ne soffrivo terribilmente. Non
mangiavopii e faticavoa prendere sonno.
Mi avevaspezzatoil cuore. Piangevo,ero fu-
rioso e mi disperavo.
Come senon bastasse,
la stampa prowe-
deva a spiattellarmi in faccia la loro fresca
passionee mi dipingevacome un perdente,
come l'inutile ruota di scorta,c()metrn falli-
to che non faceva che disturb:rr'oquesto
amore nascente.
Feritonei mit:i s<:ttl.imenti
e messoallaberlina in pubbli<'o,tot'<'ai
dav-
vero il fondo.
Dopo avertrascorsocit'<'lt
lrtllts('tt-imana
in
questecondizioni,mi t':rpitirpt't'casofra le
mani un libro, al cui int('rno, lrit le altre co-
se,trovaiquestaprcglrit'r:r:
O Signon', rlrttrrtrtt
lrt trtlma
per accettarecii t hr ttt,ttl'()t) catnbiare'
b5
Ringraziarc, orz,cro potenziare i desidcri
Il r:oraggio,
pa'carnbiare
cioche
posso
cambiare.
La saggezza,
perd.istingune
fra leduccose.
La lessidistrattamente. Che aiuto poteva of-
frire una preghiera nella mia situazione?
Il mattino successivo,dopo giorni di di-
sperazione che non mi dava treEfua,recitai
la preghiera mentalmente. Nella mia spos-
satezzanon awertivo pii punti fermi, nulla
contro cui combattere. La mia fidanzata vo-
leva vivere con quest'uomo e non c'era nul-
la che potessi fare per cambiare questo fat-
to incontrovertibile.
Ero sconfitto. Mi arresi. Mi rassesnaicom-
-G - -.-,-{Ft#d....,",--
P-llB,!gs!.te.
Poi, tutt'a un tratto,le parole cui avevopre-
statoben poca attenzione,assunsero
una vita
propria. Mi sentii d&ASp,
come sequalcuno
avesse
accesoall'improwiso una larnpadina.
Ero perva.so
da una profonda fiducia. Comin-
ciai a ballarenella mia stanza,a cantare,a cu-
cinarnri qualcosa.Perquanto ancoraprofon-
darrrt'rrtc
triste,ero felice.L'esperienzadella
feli<ita cr':tcosiviolentache le lacrime non
snr('tt(''lt)o
di scendermi
dagliocchi.
()rrt'st:r
t'ondizioneinteriore duro per cir-
clrun :llnt().Fortedi questanuovagioiailli-
,
It libro dei desideri
mitata, guardavo al mondo in modo nuovo,
del tutto diverso. Graziea questo sostegno'
al mio legame con I'Universo' o con il mio
inconscio, o comunque si voglia definire
questaentita invisibile,ero assolutamente
fblice. Tutto apparivaal tempo stesso
fonda-
mentale e non fondamentale.
La mia ragazzatornd da me. Si reseconto
della forzache emanavo.A quel punto pero
non provavopiu I'amore di un tempo. I miei
sentimenti nei suoiconfronti erano un misto
d,iattenzionee tenerezza;iuscii a perdonare
e a riconoscerealcuni errori. Ma soprattutto,
imparai ad abbandonarmi all'amore e a con-
dividere ogni cosacon lei' La stampami die-
de la possibilitadi dire la mia sullavicenda,
potendo cosi finalmente riabilitarmi agli oc-
itri d.ttu gente ma, improwisamente, mi resi
conto che non mi interessava
pii. No, l'opi-
nione pubblica non era pii cosiimportante
per me. Chi volevavederela veriti, I'awebbe
vista.La mia razionaliti awebbe certo voluto
replicare qualcosa,ma io chiesiconsiglioal
mio cuore e al mio intuito e da quel momen-
to affidai a loro le mie scelte'
Solomolto tempo dopo cirpiiqualefossel'o-
rigine di quella mia rinn<tvittitfeliciti': avevo
Ringraziare, ouueropotenziare i desideri
semplicementedelegatole mie preoccupa-
zioni. Mi ero liberato di tutti i pesi.Da allora
'I,i
.,
.rrrri .r,. qrC!:n"# ;lr,*a_q,*
ln avantl,potel nprogrammare la mra vrtarn
modo libero e autonomo. Ero libero di assa-
porare la mia esistenza.
Non c'era niente che
dovessisforzarmidi ottenere, visto che c'era
un'entiti superiore che se ne occupavaal
mio posto.
Perch6 affannarsi pSr qualcosache non E
possibilecambiare?E fatica sprecatae di-
spenilio inutile di energie.
Potevo indirizzare le mie forze per realiz-
zaredelle cosebelle nellavita.
Imparai che, paradossalmente,
siamo noi
gli unici responsabilidella maggior parte
dei nostri problemi. Infatti quasi sempre,
quello che all'inizio si tende a considerare
negativamente,spessosi rivela la cosami-
gliore per noi.
Pud trattarsi tanto del tram perso, quan-
to di una delusione lavorativao del part-
ner chc ci ha lasciatiall'improwiso. Die-
tro c'( scrnprequalcosadi pin grande che
mi hir l)()rtatoa un nuovo grandiosomira-
colo.
/17//r, 4 2tltip2pp o/ ,*"y'ro Vn* ,r*
Il libro dei desideri
Questae la grande consapevolezza
che ho
raggiunto da quel momento in avanti.T4tti
gli awenimenti spiacevolio neg_ativi
non rap
presentanoaltro che deviazioni,che hanno
lo scopodi ricondurci sullavfu,della_ft]igi*,
Dopo questacrisi di coppia fui disponibile
a una nuova esperienzasentimentalee cosi
conobbi Michaela.La pii grande fortuna
della mia vita.
Da bambini, sapevamosemprecome otte_
nere cio che volevamo:insisiere,piagnuco_
lare e gridare finch6 non ricevevamoil no_
stro lecca-lecca.
Col "desiderare, funziona in maniera
esattamenteopposta: non ci lagniamo e
norr facciamopresentequello che ci manca
e il motivo per cui siamotristi. Invece:
&ay'/ubno
".1.e
rn<neere,mn,
.h il. lotuln-oro*,
cd c.l.e
c.tt/fulta,
i
*
7r*"t-
) rem/le
a &,Jf4t11x,to,n(.
Per la maggior parre di noi quesrosignifica
per prima cosa cambiare itteggiairento
1
en
3] c,.perch6.tults"*apqrsata
"Sg*g+gI
Qrol i' il vero motivo p.. ."i'alsiderare
funziorr:t?
FirrrJrriho utilizzatoI'immagine dell'egi_
ve"s()('(,nrouna grande ditta di spedizioni,
or:r '()r|('i .soffermarmiun mo-into sulle
9r
Il libro dei desideri
basiconcrete,scientifiche,di tutto cid, per-
ch6 anche la ragione si convinca che i nostri
desideri troverann o effettiva r ealizzazione
.
Non preoccupatevi,non c'd nulla di diffici-
le, d solo awincente. La maggior parte di
voi avri. fatto fisica a scuola, ma probabil-
mente all'epoca era percepita come una
materia di studio poco interessante,
poich6
non avevaalcun legame con la nostra vita.
Ora tuttavia i dati assumono una nuova
connotazione e, messiin relazionegli uni
con gli altri, offrono un quadro della realti
inedito e sorprendente.Dunque coraggio,
lasciatevicondurre in questoviaggio attra-
verso i diversi aspetti del visibile. Si tratta di
un percorso indispensabilealla nostra ra-
gione affinch6 le regole del desiderio le ri-
sultino comprensibili e decida di sostenere
i nostri futuri sforzi.
Unpo'dif,sica
Tutto d energia. Norr t'sistenient'altro che
energia. Anche la rrr:rlt'r'ia
,i pura energia e
noi esseriumani silrrrrol:rtti sostanzialmen-
te di energia. Lo slt'ssovllc per i pensieri, i
Lonurn(cr? ld ragronc
sentimenti,le emozioni e le coseche acca-
dono: non rappresentanoaltro che forme
diversedi energia.
Da cosad compostala materia?Da minu-
scoleparticelle, gli atomi, che distinguia-
mo le une dalle altre sulla basedella loro
composizionee del modo in cui si dispon-
gono. Atomi diversi si uniscono fra loro, si
combinano in composti pii grandi oppure
si dividono.
Gli atomi possonoscindersiin particelle
ancorapiu piccoleche sono essenzialmente
i protoni, i neutroni e gli elettroni. Persem-
plificare,li possiamoimmaginare in questo
modo: fra i protoni e i neutroni che forma-
no il nucleo dell'atomo e gli elettroni, che
orbitano in cerchio,c'd molto spaziolibero.
Per quanto cid siadifficile da immaginare,d
vero: seil nucleo di un atomo fossegrande
come un pisello,l'involucro dell'elettrone
disterebbeda esso170 metri. La maggior
parte di cid che vediamo d spaziouoto, ep-
pure lo consideriamomateria.Prendiamo
per vt:re persinocosecheverenon sono.
-.lio,r./o
e.
coryntz
tn-lrno..
Ri<'r'r'ilnro
informazioni superficialiche poi
el:rlror
i:rrrro
mentalmenteper avereuna rap
9l
Il tibro dei desideri
presentazionecerta.Le "traduciamo>.Dopo
che abbiamo otradotto" pii o meno tutti nel-
lo stessomodo, prendiamo atto di tali infor-
mazioni e in basea questeultime ci creiamo
un'idea, ched similea quella degli altri.
I colori, per esempio,in realti non esisto-
no cosicome noi li riceviamo.Vi sono stimo
li che raggiungono i nostri ocihi dove ven-
gono truifot*iti in impulsi elettrici,sullaba-
sedei quali il nostro cervello "produce" cio
che vediamo.Le diversetonaliti di colore so-
no persino in grado di provocarein noi sen-
timenti diversi e possono influenzarci. Di
conseguenzapercepiamo alcuni colori in
termini di caldo o freddo, sebbeneil mate-
riale possegga
semprela stessa
temperatura.
Tutto E dunque composto da atomi, que-
sti a loro volta da particelle ancora pii pic-
cole e I'insieme rappresentaun'enorme
quandd di energia.
Solo secomprendiamo che ogni elemento
esistentesulla Terra, ogni Personae ogni si-
tuazioneEin realti soltanto energiaespressa
in forme diverse,possiamoconcepire in qua-
le modo sipossainfluenzare la materia.
Nel 1933i due fisici Marie e Pierre Curie
osservaronocome la materia si creassedal
..nulla>.Dimostrarono scientificamenteche
I'energia si lasciatrasformarein massa.
Oonuincere la ragione
A questo punto nella realizzazione dei de-
sideri entra in gioco un elemento fonda-
mentale: I'energia si fa guidare dalla forza
del pensiero.I nostri penlieri sono qualco-
sadi simile a una pil"to-lA.l*ggr,
che indiriz-
zal'energia su.-unpunto p-1eci;o.La luce
di una lampadina a-incandescenza
e quel-
la di un laser si differenziano per il fatto
che la prima d diffusa - i fotoni corrono
impazziti in tutte le direzioni -, mentre la
secondad diretta su un'area ben delimita-
ta. Analogamenteil nostro pensieropren-
de una direzione specificae ha sempre a
disposizioneuna grande quantiti di ener-
gia in modo tale da poter assumereuna
forma definita.
o Niente d come sembra.
e La materia d energia, di energia d compo-
sta e, sempre dall'energia, viene mantenu-
ta in una determinata forma.
o Senza energia, non esistemateria.
o L'energia pud essere indirizzata.
. Ogni pensiero d energia pura ed d a sua
r'oII:rinfluenzato dall'energia.
Sela rnrtcria d energiae i pensierilo sono
allrctl:url(),
allorasiamoin grado di far ma-
Il libro dei desideri
terializzare le cose.Tra I'altro, esercitiamo
continuamente la nostra capacitadi pensa-
re. In concreto,sevogliamo che i nostri de-
sideri trovino realizzazione nella nostra vi-
ta, questod cid che dobbiamo fare:
o Utrlizzare
la forzadel pensiero.
o Diventarenoi stessi
cassa
di risonanza
dei
nostridesideri. i'.,.
A talescopo,ci tornano utili due principi fi-
sici:la legge della conservazionedell'ener-
gia e la leggedella risonanza.
La leggedella conseraazione
dell'energia
Si tratta di un principio della fisicasu cur si
basa la nostra intera esistenza.Enuncia
che, come gii abbiamo detto, ogni forma
di vita visibile d costituita da energia che
pud assumeregli aspetti pii diversi.Affer-
ma anche che l'energia non si disperde
mai ma, semplicemente,si tramuta in al-
tro. Pud cambiare, trasf<rrrnarsi
ma mai sva-
nire nell'atmosfera.
Il filosofo naturalistaI)t:rnocrito (470-371
a.C.) scopri che nel monrlo come lo cono-
sciamonulla scompare,rrursemplicemente
96 ()l
Conuincere la ragione
cambia le proprie caratteristiche.La fisica
attuale poggia ancora su questateoria for-
mulata nell'antica Grecia.
Quali sono le sueconseguenze
sul modo
in cui dobbiamo desiderare?
Come la materia pud assumerealtre for-
me o trasformarsi in qualcosadi invisibile ai
nostri occhi, cosi anche l'energia che ini-
zialmente non percepiamo pud diventare
materia. E siamo noi a influenzare questi
cambiamenti.
;
L,sempree solo I'energia che crea nuove
forme. La coscienzadi ognuno di noi tra-
sforma e trattiene I'energia.
V; r1",7*r**rr* l,tue'nht, rna.fertrt .
Tutto questopud sembrareapparentemen-
te impossibile.Come vinceredue auto in un
anno, trovare il grande amore della propria
vita, il lavoro adatto a noi, I'appartamento
ideale o anche solo una lavatriceusata.
Eppure ogni desiderio d energia. Viene
lanciato nell'Universo e si tramuteri in qual-
cosadi concreto,si trasformerain materia.
Piu irrtr:nsi
sonoi pensierichevengonofor-
mrrl:rti,piir forte sari I'energia.Pii sono po-
tenti t' lrrofondi a livello emotivo,maggiore
sar':r
l:rs;rint:r
chevieneimpressa
loro.
Il libro dei dcsideri
Purtroppo la stessa
cosaawiene anchein sen-
socontrario. I pensierinegativipossono,a lo.
ro volta, rafforzarsi.Nell'ambito della crea-
zione di energia,non fa diff'erenzaquello a
cui stiamopensando.Non esistedistinzione
fra bene o male,I'energianon conoscealcu-
na moralee non di giudizi di valore.PerI'e-
nergia e indifferente quale sari la forma che
essastessa
andri ad assumere.
Semplicemen-
te,cambiadi forma. Obbedisceal precetto:
i ./, t tr t,
V'x'rny'rc oly'ontfu,t.r,
o rrrulel.lono1'ro"*n
yrr.
Se siamo infelici, molto spessofiniamo per
inviare nel Cosmo pensieri negativi.
"Sono talmente inf-elice", "Le cose mi
vanno cosi male', .,Nessunomi ama>, "Non
sono alyaltezza della situazione", ,,Non ho
speranze>.
Tutti questi sono "ordini" rivolti all'Uni-
verso, che non faranno altro che accrescere
la nostra infeliciti.
Il medesimo principio pud funzionare
anche a nostro favore. L'energia del pensie-
ro viene inviata e cresce. Differenti flussi
d'energia si incontrano, k: persone ii capta-
no, agiscono di consegu('nza e improwisa-
mente davanti alla porta ('()nrpareil partner
desiderato, I'evento sp('r:llo o l'oggetto a
Conuincerc la r,zgione
lungo agognato.Tutto questo non d altro
che una forma di pura energia.
In verita,nel mondo c'd un'offerta incredi-
bile a disposizionedi tutti. E soltantoque-
stione di distribuzione.E tutto qua. Perlut-
ti, anche per noi. Tutto si riduce al rappor-
to tra domanda e offerta.Riceveremoo me-
no qualcosae cid awerri in diversi modi a
secondadell'energia che sprigioneremo al-
I'atto della nostrarichiesta.
Seconduciamo una vitadi stentid perch6
siamo noi a chiedere questo.Quello che ri-
ceviamod il sentimentodi scarsiti mentre
forse il nostro vicino sguazza
nell'oro sem-
plicementeperche d quello che ha deside-
rato per la suavita.
E sufficientecomprendereappieno che le
cosesono li per essere
afferratee che la no-
stra esistenzarealedeveprendere la direzio-
ne da noi auspicata.Lanostravita assumeri
allorarrnaspettodel tutto diverso.Perch6l'e-
nergi:rpu<)plasmarsiin ogni tipo di forma.
r-'/lt//, i, ,r/tr., t |ttla, .1o'
,r,rrrrn u on o.l1-olloro*,
,/,/,, t,,/r, .tn/o L rrrnn rl"rrnoarloorrru.
Il libro dei desideri
Il desiderarenon d altro che una sortadi gi-
gantescaBorsa in cui, anzich6 denaro, si
scambiaenergia.
Cercato, trovato. Diamo energia, ricevia-
mo energia. Costruiamo il nostro mondo
grazieal potere del pensiero. Gli diamo for-
ma, lo facciamocrescere,lo ostacoliamoo
lo distruggiamo.L'energiad sempreli e pos-
siamomodellarlaa nostro piacimento,spin-
gerla laddove risiedono i nostri desideri.
Ed d a questopunto che entra in gioco la
secondalegge.
La lcge della risonanza
Si dice che il simile attiri il simile e che, al
contrario, i diversisi respingano.Il simile
viene persino rafforzato attraversoil simile.
Si amplifica.
L'esempio del pianoforte chiarisceme-
glio questoconcetto.Sesi toccauna corda,
cominciano avibrare anche le altre accorda-
te allo stesso
modo, mentre quelle su un'al-
tra frequenza tonale rimangono estraneeal
movimento.
I nostri pensieri sono dunque flussi di
energiache emettono vibrazioni a frequen-
ze ben precise.Dunque le cosea cui dedi-
roo
Conuincere la ragione
chiamo pensiericostantementetendono a
produrre frequenze sempre uguali.
Questofunziona anche al contrario. Tutto
cio che esistenell'Universo e che seguela
stessa
lu_gg[gzza
d'onda dei nostri pensieri,
mette in movimento anche la nostra vita. I
nostri pensieri sono come magneti invisibili
che attirano tutto cio che Bloro simile.
Perch6 spessosono coloro che hanno gii
tanto a ricevereancora di pin? Semplice-
mente perch6 questad la natura dei loro
pensieri. Perch6 nel loro mondo emotivo
non esistealtro. Perch6vivono sullastessa
lunghezza d'onda della ricchezza.
of n c"ln Jeque J(t(xztto,
h ef*t
^.,
*.o *i rc,o.trn' oftrhorro.
Sesiamo innamorati, anche cid che d estra-
neo all'entusiasmosentimentaleprocede al
meglio. Naturalmente, la ragione d che ab-
biamo un atteggiamento positivo nei con-
fronti della vita. Pensieripositivi conducono
a un mondo ottimista. Abbiamo la sensazio-
nt' <lipoter fare tutto. Non diciamo altro che
('()s('('()rlre:
"Sonocosifelicerr,
..f16il mondo
ai rrrit'i1ricdi",
"Vatutto bene".
Il libro dei desideri
E, in effetti, la realti !proprio quesra,per-
che iliCosme intercetta le nostrefrasi e le
elabora.
Tuttavia,nel momento in cui la nostra si-
tuazionesentimentalecambiae non ci sen-
tiamo pii spinti dall'amore, osserviamoil
mondo che ci circonda in modo pii critico
e anche i nostri pensieri mutano radical-
mente di tono: "Non mi ama", "Senz'altro
mi tradisce', ,.Non pud dawero amarmio,
"Mi sento piccola e spregevole,,,
"Tutto il
mondo ceI'ha con me)>.
E, coerentemente al nuovo tono assunto
dai nostri desideri,nel giro di poco tempo
la qualiti della nostra vita muteri sensibil-
mente. Riceviamola conferma ai nostri pen-
sieri senzasapereche ne siamo noi stessii
veri responsabili.Seci potessimoosservare
dall'esternoper una giornata,constaterem-
mo quanto sono numerose le frasi pessimi-
steche pronunciamo nella nostramente.
Non si pud prescinderedalle vibrazioni che
scaturisconodai nostri pensieri e dal nostro
atteggiamento nei confronti della vita, in tut-
ti i suoi ambiti, tanto positivi quanto negativi.
Seintercettiamo una frequerrzadel tutto
diversa dalla nostra, non la prenderemo
Conuincere la ragione
neppure in considerazione,
sebbenequesto
non significhi che non esistaper altre per-
soneo in assoluto.
PilIoIedi biologia
"Credo solo a cid che vedor, "Energia, vi-
brazioni...devi mostrarmeleperch6 possa
crederti". Mi capitacontinuamentedi sen-
tire frasi di questo tipo da realisti impeni-
tenti. La cosacomica d che ne vanno molto
fieri. Una digressionenel mondo della bio-
logia pud aiutarci a capire il motivo per cui
questo atteggiamento d bizzarro e a trovare
le risposte giuste con cui replicare alle
obiezioni e alle resistenzedella nostra par-
te razionale.
In realta,i nostri sensici possonoaiutare
a riconosceresolo una piccola parte della
realti esistente.
I nostri occhi sono in grado di vedere so-
Io l'B per cento-.,9"911*
gamma di colori pre-
senterrt'lrrtondofisico.
Y, t,r',rtlr.i na'n. d Jato i nall.tL acc/l .
Qrr<'sto
sigrrificache i nostri occhi [fascura-
no il 1)'llx'r'('entodellaqealti.E, per quanto
Il libro dei desideri
riguarda gli altri nostri sensi,le cosevanno
ancora peggio.Sebbeneconsapevolidella
presenzadi questo92 per cento,ci compor-
tiamo come senon esistesse.
E questoper il
semplicefatto che non possiamovederlo.
Crediamo alla nostrapercezionepii che al-
la realta.
Dobbiamo renderci conto una volta per tut-
te che la nostraidea di verosimiglianzanon
corrisponde effettivamente alla veriti. C'd
una bella storiellaa questoproposito.Alcu-
ni ciechi
^ccarezzano
un elefante.Uno gli
sfiora la zampa e dice: "L'elefante d una
creaturadura e tondeggiante".Un altro gli
accarezzala proboscide e replica: "L'ele-
fante d una creatura sottile e ondeggia con-
tinuamente di qua e di ld". Un terzo gli toc-
ca le zanne e dichiara: "L'elefante d una
creaturadura e liscia".
Stabiliamole nostre opinioni in baseallo
stesso
principio: il poco che percepiamo di-
venta la nostra realti..
Anche con le poche coseche grazieai no-
stri sensipossiamoriconoscere,quel mini-
rno 8 per cento che vediamo,ci comportia-
rrrocosi.Teniamoconto solodi alcuni dati
('sIr'('
rnarnenteparzialie soggettivi.
Conuincere la ragione
Vt;
"/rn
rrunfec,cefiamo,
y'.erynae nrtru efulc.
Perquanto la nostrapercezionedella realti
siatanto limitata, quelli che riceviamoogni
giorno sono comunque milioni di stimoli
diversi.Suoni, voci, grida, immagini, pen-
sieri,discorsi,motivi musicali,rumori. Rea-
zioni al pericolo, emozioni,fretta e velociti.
Rispostealle lettere e alle e-mail, decisioni
da prendere per noi e per gli altri, lettura di
libri, quotidiani e giornali illustrati, conti-
nuo bombardamento della pubbliciti. E
ancora:rimaniamo delusi.veniamo rifiutati
o accettatie interagiamo incessantemente
con altre persone.
(Jn'enorme massa
di informazioni devees-
sere elaborata ogni giorno. Sono poche
quelle su cui veramente riusciamo a riflette-
re. Perch6pensarea qualcosasignificarita-
gliarsi del tempo, fermarsi, staccare.Ma e
proprio il tempo quello chespesso
ci manca.
La nostra razionaliti non vuole e non
pud elaborare tutto; sarebbeun compito --*
ben al clisopradelle suepossibiliti.
[)i <'rrnscgLLenza,
si scegliesemplicemente
di lingt'r'cche alcune cosenon esistano.
Qrrcstorli solitocapitacon aspettidellavita
clr<'gii si <'onoscono
e che si pensanon co-
Il libro dei desideri
stituiscanoun problema. Perche dovrem-
mo metterci in allarme per ogni auto che
vieneversodi noi? Cid con cui abbiamopii
dimestichezzavienecomprensibilmentee
inconsapevolmenternessoda parte in mo-
do tale da averetempo sufficiente per cid
che consideriamopii importante.
Se, per esempio,ci troviamo alla fermata
dell'autobus probabilmente qualche minu-
to dopo non saremoin grado di indicare il
numero di auto che ci sono passate
davanti:
non era un dato abbastanzasignificativo
perch6 ce ne occupassimo.
Allo stesso
mo-
do, nr)n saprcmmo dirc neppure quante
persol)cs()n()
salitt.() s('csc
dall'autobuso
quallt(' lurrrrrolrlll':l,(.t's1rto
la strada.
P<llrt'rrlll()lt'('t'('()n('()lltrato
la nostra at-
tenzionc srr lnl giorrlrlt' o esserci persi in
pensit'r'isrrlrrr)sll'() l)llt'lncr o sull'incontro
di lavor'o<lili :r l)()(().
:)/)rr'rr,/rrr r,|( /,t/ ( ( //.)tr/nrrlzt,zre,
*,ou,rlr, ('(tr.t)(y'tt t,t / ,, I ut,rty'ir-,-alzt,/*rln
,/r'/rri,,,,1 ,/,, ,, ,',r,'i,r,rh.
E si tratta,di solito.rlr'll:rp:rr'(c
che riteniamo
piu significativrr,
r lrc irr rlrr:rlc:he
modo ci ap-
Conuincere Ia raqione
partiene. In maniera inconsapevole,ricevia-
mo circa 1t999;$-oli al p_gg,g.gdo,
e li me-
morizziamo nel nostro cervello senzaren-
dercene conto. Quelli che raggiungono il li-
vello di consapevoLezza,sono
solo 9 al secon-
JGFFE
do. guesto srgnlncacne lnconsapevolmente
mmagazziniamoun'enorme quantitA di sti-
moli e dati. Prendiamo atto solo di un mille-
simo di questoflussodi informazioni.
:q-"rrhbr". no,
-t
i.r/nv{Lxto/?e
ul) t *
-.ri//ot'o,o
r/.//r' ;r,rt*"rrxratu'
".1n
rr*oio-* n lorrrl*ni a rth.nerh
(n z/oeuer ild qua lu./rt .
La realti che conosciamod quindi incredi-
bilmente limitata. Non siamoin grado di ab-
bracciare dawero il mondo in tutte le sue
sfaccettature.Ogni giorno sono migliaia le
volte,in modo consapevole
o, assai
pii spes-
so,inconsapevole,
che decidiamodoveindi-
rrzzarela nostraattenzione.Pernoi. non esi-
stenull'zrltro.
Qtr:rncl<l
smettiamodi interessarciad al-
cun('('()sc,
non prendiamo neancheper un
attirrroin r:onsiderazione
I'ipotesiche pos-
sirf
r()t'sislt're,
o continuare a esistere,
per
gli :rltri.
l'.,r,sr llr<.cndo,
cadiamoin inganno.Si
desideri
trattz, in realt), di un tentativo della nostra
parte raziorr le di spacciareper un'immagine
completa quelli che sono soloun paio di tas-
sellidi un puzzlemolto pii complesso.Si tra-
lasciail fatto che ci sono mille altri tasselliche
non coincidono con questa immagine. In
questomodo non si fa altro che cercarecon-
ferme alla propria percezionee giungere alla
convinzioneche non esistenient'altro rispet-
to a cid checonosciamoe abbiamovissuto.
,,U url,r/o
vrkrnoen/erln , y'.lo*o
o*Lro* t|ulcord o ,o.h* ro, ,l,rro'/"o,lo
' ,1r'
,/r',*ru, /o/Vo//-,o oor-,li./,"o.,
(LordKelvin,fisico)
Cosafare, dunque, sevogliamo avereuna vi-
sioned'insieme riccadi sfumature.sedeside-
riamo vivere in una realta pii multiforme,
che ci offra maggiori possibiliti?Sevogliamo
accogliereun'altra realti nella nostravita?
Per prima cosa,dobbiamo diventarecon-
sapevoliche esistemolto di pin rispetto a
quanto percepiamo.La razionaliti, messa
di fronte a tutto cid che d nuovo, che non
ha gii ascoltatoo visto almeno tre volte, eri-
ge imponenti barriere di diffidenza. Per
questo motivo, consiglio di sottoporre con
frequenzaalla nostra colnJx)nenteraziona-
IOd r09
Conuincere la ragione
le la lettura di questocapitolo, in cui si offre
un metodo utile per aiutare a usciredalle
proprie gabbie mentali.
In secondoluogo, bisognaconcentrarci su
quali sono gli ambiti in cui siamoallaricerca
di un cambiamento.Dobbiamo attivarepen-
sieri originali in modo che possaawenire
qualcosadi nuovo e diversonella nostravita.
Accrescere
I'intensitd,delleaibrazioni
t un po' come cambiarestazioneradio. A
volte non si riescea sintonizzarsisubito sul-
la frequenzadesiderata.
Esistonoperr)alcuni modi per favorire il
processo.
Possiamo,pcr csempio, accrescereI'in-
tensiti pensan<lo
a qualcosadi positivoo in-
tonando norni sacri.Anche solo ripetere la
parola sanlu()nr o frasi affermative e positi-
ve spingr' l(' n()strevibrazioni in territori fi-
no a qtrr'lrrrornento
inesplorati,stabilendo
un cont:rll(),
sr.r
un piano esternorispettoal
mondo rt'lrlt',con cid che apparentemente
ritenilrrrro irraggiungibile.
I pt'rrsit'r'i
positivihanno in ogni modo
un l)ott'rt' <lidiffusione superiore a quelli
negatiri.
Il libro dei desideri - le 7 regole d'oro per trasformare i sogni in realtà, di Pierre Franckh
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APPROCCIA RAGAZZE OVUNQUE [Ebook] - ANTEPRIMA
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Campione
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Volevo essere l'Uomo Ragno
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La libertà nella follia
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Il libro dei desideri - le 7 regole d'oro per trasformare i sogni in realtà, di Pierre Franckh

  • 1.
  • 2.
  • 3. I desideri si realizzano. Ognigiorno,ogni minuto, ognisecondo. Passiamo il nostrotempoad augurarciqualcosa. ' Consapeuolmenteoinconsapanolmente. Sia checi si creda,sia chenon ci si creda. Desideriamo persinoquandononaogliamonulla. Cos a d,esidnate ueramente ? @ol bla cosacheaorreste uedsre realizzata nellaaostrauita?
  • 4. All'eti di seianni vidi realizzarsi il mio primo desiderio.Avevofatto la mia richiestain un bigliettino indirizzato all'angelo custodee, dato che non volevo che mia madre lo tro- vasse. lo nascosicon molta cura. Il desiderio divenne realti e ricevetti la bicicletta che avevosempresognato:del mio colore prefe- rito e con il campanelloa forma di topolino. A nove anni ero assolutamenteconvinto che i sogni si realizzano.Perlomeno i miei. Nel corso degli anni avevoscritto tanti altri desideri sui bigliettini e avevosempre otte- nuto cid che chiedevo.I miracoli dunque non erano questione di fede: si trattava di constatarela pura e semplicerealti. Ma siccomenon si !mai troppo sicuri di nulla, il piccolo san Tommaso che era in me volt'v:runa controprova che confermas- sela nri:rteoria.Pertantodecisiche avrei fatto un tostdesiderandoqualcosache non era possilrilesi verificasse. E quindi chiesi II
  • 5. Il libro dei desideri agli "inquilini del piano di sopra" di recita- re in un film. Volevoun ruolo importante e il mio nome dovevaapparire nei titoli di te- sta.Sul mio bigliettino scrissi"in modo che tutti possanovedermi e riconoscermi". Proprio quello stesso anno, mi venne offer- to il ruolo di antagonistanel film Lausbu- bengeschichten.*' E tutto questolo ottenni solo graziea un desiderioespresso per iscritto. Il mio ordine si era realizzatoesattamen- te come avevorichiesto, anzi,di pii, si era realizzato"alla lettera". Nello scrivere il mio desidt't'iosrrl firglit:tt():tv('voinf:rtti commcss<lI't't't'<lrt' f:rt:rlt'<lis;rt'r'ilicirrt' <'lrc tutti rni l't'rlt'sscr'<), s('nlrrpcrir l:rrc lrlcrrrrri- feritttt'ttlo rrll:rtlo r ltt' rlovcsscr, r :rrrrlrc st'rr- tirrrri. I)rrt':rtrlr'lc ripr csr'. il rcgist;r <lt'<'isc clrc il r^g',r//o rl:r rrrc irrt('ll)r('l.rlo losst'di origirri prrtssi;rn('(' (lrirrrlr 1r.u l.rsst' ('()rrAc- cenl() llt'r'lirtt'sr'. ( ,ott trriogt.rrrrlcrlis:rppun- to, vcntti<loplri:rto('(lnrrrrlrrrr'llilrn parlavo con utrztvort'r lrr non r'r.rl.rrrri.r. Me ne feci ben prest()un:t r;rl{ronr'I ltr r lrc r'<lr}tavaera * In Italia il lilrrr rr,)r|( l.rl,, rlrrtr rl,rrrr,, I r'tlcr':rlmente il titolo signilicu ,,Storrc rlr rir,,r, ll' ' ,l , l,r tlasposizione cinematograflt':r rli nn.r r rrr rlr lrl,' ' 1,,r l'irrl)tnziacli un aut()re tedcs<'o,l.rttlrrrg I lr,'rr'.' La mia storia Dersonale che avevoottenuto il mio primo ruolo im- portante nel mondo del cinema e, soprat- tutto, che il desiderio si era realizzato!Tirtti mi potevanovedere,sebbenenessunopo- tesseascoltarela mia voce. Non avrei potuto ricevere conferma mi- gliore e nel frattempo una lezione che da subito mi misein guardia sui rischi di espri- mere desideri in maniera imprecisa. (Ra- gion per cui ho dedicatoun intero capitolo di questo libro a come formulare corretta- mente i desideri.) All'inizio non feci che criticaregli "inqui- lini del piano di sopra",ma poi, riflettendo- ci, arrivai alla conclusioneche non era col- pa loro. Gli "inqsilini del piano di sopra" d'altronde parlavano una lingua diversa dallamia e non potevanosaperecid che era giusto o sbagliatodal mio punto di vista. Non avevanoesperienzadi come le cosean- dasseroquaggirisullaTerra.L'unico contat- to con questarealti erano i miei bigliettini: per questo motivo dovevanoesserequanto piir pr'<'c'isi possibile.Da quel momento in av:urli,rronnutrii pii alcun dubbio: r-f ,lptrho.' u. reo./iz,zrzmo. r' ,/ r,.trr.11n,m.enlrz ,ro,/*o<1o in ctte ,r'ngrnof ,*olott.
  • 6. Il libro dei desideri Da bambino, ero in grado di prestareascol- to ai miei desideri e, con fiducia, aspettavo semplicemente che si realizzasseroseguen- do il giusto percorsoche mi ero immagina- to. La mia piccola fabbrica di bigliettini al- l'epoca funzionavasempre. Ma il cucciolo crebbe;e il ragazzinoche la sapevapii lunga dell'adulto in cui si stava trasformando, si fece scettico,divenne quel- lo che normalmente definiamo ..realista". Mentre si awiava alla puberti, avevaco- minciato a prestare maggiormente ascolto alle persone pii grandi che a se stesso.Il suo talento nell'esprimere desiderivenne semprepii relegatonel dimenticatoio. Nel suo mondo da adulto volevafarcela da so- 1o,volevaesserefiero di se,credevanella forza personale e percepiva gli aiuti ester- ni, in particolarequelli "dall'alto>,come imbarazzanti insuccessi.Il giovane aveva decisodi allontanare i miracoli dalla pro- pria esistenza,che divenne pii difficile, pii seriosac disseminatadi frequenti e in- sormontabili ostacoli.Comincio a scontrar- si e con{iontarsi sempre pii spessocon gli altri e in lui si fece stradala convinzione che le c:rrtcche avevain mano fosseropeg- giori di rlrrt:lledi cui disponevanogli altri. Nel fiattt'rl)p(),inizid a convincersichenel r5 La mia storia bersonzle mondo fosseI'ingiustiziaa prevalere:perch6 alcuni riescono e altri no? Per quale ragione alcuni sembrano averetutte le fortune e ad altri non ne va mai bene una?Perch6,in de- finitiva, ad alcuni vatutto per il versogiustoe ad altri tutto in quello sbagliato? La rispostaa simili domande e, di conse- grer.za,la svoltadella mia vita, la ottenni al- cuni anni dopo quando mi imbattei in un li- bricino dal titolo Miracol;i.* Nelle suepagine I'autore, Stuart Wilde, descrivevale espe- rienze che anch'io ricordavo di avervissuto quando ero bambino. Si riferiva a questa forma del desiderarecon llgsp-reqsiq{re - de- 9i!am ente azze ccata ^- 6fr e'ulg14irtgiie1, (-]19"/e sosteneva che funzionassein qualsiasi momento e con chiunque. Mi sentivotoccatonel profondo. Comin- ciai a ripensare alla mia infanzia, una fase della vita in cui miracoli simili a quelli di cui p:rrla.va Stuart Wilde erano possibili.In qucl tt'rrrpolontano tutto sembravasempli- cec lt l)()l'tata di mano. Mlr 1rt'r'rluale motivo,mi chiedevo,i mira- * S.Wilrh', lnrttrli, Macro Edizioni,Bellaria(Rimini) 2008.
  • 7. Il libro dei desideri coli si realizzanosolo quando si d piccoli? Perch6 smettono di farlo quando si diventa adulti? Forse,tutto sommato, la mia vita non d poi cosiingiusta.Forsela differenzafraper- sone di successo e persone che non riesco- no a imporsi stanel fatto che i vincenti non dubitano mai di sestessie dei propri desi- deri. Sanno con certezzache le loro aspet- tative si awereranno e che tutte le loro fan- tasietroveranno soddisfazionenel quotidia- no. I loro pensieri si traducono in rcalta co- stantemente.Ma qual d la diff'en:nzatrcl lo- ro modo di pensarerispettoagli:rltri? ,Y" y' r'r.x,ttr' r/r'.,rrr'r'r',,.,r, .1r, rrr, 7rrr,//r, r,/r r, r,r,rr, /r,/,,/rrrr, ( .J(':/(r(t lt(t rr.trry'y'r n,r'r'rr, 1/rt,.r/r,,, (r, tt.t'tr/tnrr trr/r,.ir .irr, /, ,'t /t tt , /,r, //r ,r . Quinrli :rlcrurirlt'sirlcr;utoirr trr:rtrit't'a con- sapcvolt' t' llcn iltr t'nlr;rl.l u tur obiettivo, altri in ttlurit't:t ittrotts.tpct'lc t' <lispersiva, senza rt:ttrlt't'si( onlo rlr crrcr c i llrincipali responsallili<lt'it)rr,pritttrttrr cssi. Grazie al libro rli Stu,u| rlrl. l:t mia vita d cambiataraclir.irlrrrr.rrlr. | )r,l,r)(lrrellalettura ltta storta Personale ho ricominciato a "desiderarecon succes- so>.E funziona! La vita pud dawero diven- tare pii facile: bastaimparare alcuni accor- g-irrlenti, ciod le tecnichb o regole corrette, dato che, come in qualsiasialtra cosa,an- che nel desiderarepud capitaredi commet- tere errori. Impararea desiderare I desideri si realizzvr,o.Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Anche i nostri. E, proba- bilmente, quelli di tutti. Questo irnplica necessariamente che anche le nostre pau- re possono materializzarsi,come d'altron- de la preoccupazione di non farcela: an- che questi sono desideri che, seppur in- consapevolmente,possonoinfluenzare la realti. Partendo da questa considerazioneco- minciai a osservarmipii attentamente.A intcrcssarmierano soprattutto i miei desi- dt'r'iirrr:onsci e il modo in cui tenerli sotto c()nlt ()ll(). V', rr-tto.,aty',e/furtue 1/r trr ,r'r,nrt ru'.vrurneryetl*i" /,,,,'l/ rt a.ty'rc.lhlzm,o "L h nerur. r7
  • 8. Il libro dei desideri L'Universo infatti non e in grado di distin- guere fra giusto e sbagliato.Si limita ad agi- re. Non d compito dell'Universovalutarese la realizzazione dei nostri desideri avra ef- fetti positivi o negativi sulla nostra vita. L'U- niversonon conosceil buono e il cattivo,il positivoe il negativo.L'Universovienemes- soin moto dai nostri pensieri. L'IJniverso?Che diavolo d?Figurarsil'Uni- versocome una gigantescaditta di spedizio- ni Bmolto utile seil nostro principale inte- ressed che i nostri "ordini" trovino ascolto. Awemo modo di appurarecheawienc qtr:rl- cosadi molto similecon i nostri.desidt'r'i <'hc vengonoprima elaboratie poi spcrliti. Piri avanti, mi capiteri di ritorlr:tt'('stl questarelazioneche intercorrt' li'irI'irrvioe il recapito dei nostri desidc:ri. Si parleri quindi anchc<lit'otttt'. ( ()r)cre- tamente,tutto cid abbi:r:t cltc vctlt't'e con I'energia e le sue marrili'st;tziolri. Al mo- mento perd ci serviartto tlt'll'irrrrrragine di una ditta di spedizi<ltti 1tt'tinrlr;tt'are come desiderarecorrettilrlr('nlr'. St' tron altro, contribuiscea sviltrJllxrr t' rttr,rlrproccio gio- cosoallaquestion(:, <'ltct' il rrrorlo migliore per ottenerecid cltt'sit ttr'lr'. Ld ni/t storta Dersonale Altlgllanto importante per mantenereque- st egge_relZa'e sp_erlsier,atezza EIa consape- volezia che tutto d a ,ngst13 dispos_iz*iorre e che sericeviamoqualcosa,la stessa non de- veessere sottrattaa qualcun altro (non vale, owiamente. nel casoin cui I'obiettivo sia rappresentatodal marito di un'amica). Nel corso degli ultimi trent'anni, ho avuto occasionedi comprendere il funzionamen- to del principio a fondamento del deside- rare e come ottenere la realizzazione dei desideri. Sullabasedi esperienze ed errori, miei e di molti altri, sonorisalito a setteregoleche ci aiutano a indirizzare la nostra vita nel modo sperato.Seimpareremo a desiderare correttamente, daremo alla nostra vita il corso auspicato. Si realizzeranno anche l'irnpossibileo I'irraggiungibile. L'aspetto irrtt'r't:ssante infatti d che,sesiamocapacidi csprirnt:rei nostri desiderinel modo giusto, norr t'sistonolimiti. Che si tratti di denaro, c:lslr, lllrl(),partner,lavoro o amore tutto d possilrilt'. ^ l), c,tr,t?n .orfni. Yr'/r, tr/rr,/(tlr,ro lo./r,,.ht rutlf,rutmem/<z. r9
  • 9. Il libro dei desideri Siamo noi stessia plasmareil nostro quoti- diano. Ma, siccomenon lo sappiamoo non vogliamo saperlo,ci ritroviamo spessoin- soddisfatti del tipo di vita di cui siamo gli unici responsabili. Come superare, dunque, questi limiti? Qual d il metodo da adottare per desidera- re nel modo giusto?Come si riescea espri- mere i propri desideri in maniera chiara e limpida senzache il fluire degli stessisi in- terrompa costantementeo senzaaugurarsi che si awerino coseche in realti non desi- deriamo veramente? E come riuscirea non <mancare"Ia conse- gna?E come fare piazzapulita di tutte le cose negativeche ingombrano le nostregiornate? Queste sono le domande che ripetuta- mente mi vengono postenel corsodegli in- contri che organizzo per illustrare il mi<r metodo. In definitiva,la questionesi ridtrcc a una domanda: come far diventarernt't'ltvi- gliosala mia vitai ef,/atlr t i re.tz./t.x.i r,,,, (YJ Vanrcy'otto /w" ir, ,,,, ,l ,to f,orotto *rrrr/r, (r //tt ) Quanto pii spessodttt':ttttct trrici incontri ho parlato di desid(:r':u('ttr'l tttodo giusto, ?trd storti personalc tanto pii crescevala voglia di saperne di pii. Persino molti di coloro che gii mi avevano ascoltato e che per un certo periodo avevano praticato questa tecnica, per certi versi aveva- no gettato la spuena, adducendo la critica che non funzionava perfettamente. Ero scosso.Quello che per me era diventata normaliti., per altri non era per nulla owio. E piu raccontavo, piti venivo tempestato di do- mande. [o stessocominciai a dubitare dell'ef- ficacia del mio metodo. Chiesi dunque a que- ste persone di spieearmi con la massima pre- cisione le tecniche che adottavano nell'espri- mere i loro desideri. E, in questo modo, riu- scii a scoprire dove risiedeva il loro errore. A seguito di questo episodio, un numero crescente di presenti alle mie conferenze mi chiese di scrivere un libro su come desi- derare e ottenere cio che vogliamo. Ringrazio moltissimo tutti coloro che mi hanno spinto in questa direzione. Senza di l<)ro,questo libro non esisterebbe. In Jxrrtit'olare ricordo una signora. Mi rivol- se un sorriso radioso e mi disse:"So che lei scrivcr:r r1r rcstolibro". ..Pt't r lrti?" ..Pt'r r lrr:lo clesidero." 2I
  • 10.
  • 11. La cosamigliore che si possafare per impa- rarea desiderarecon successo d cominciare a provarci. Non c'd niente di meglio che partire da qualcosadi semplice,vistoche, owiamente, abbiamofretta di vederequalche risultato. E qual d il modo pii veloceper vederei pri- mi risultati? Parti recondesidgllf ig*-9_91i. Perth!'-r;i;"6ii) Perchdvi permetteri di affrontare la que- stione in maniera pir) leggera,giocosa e senzaeccessive aspettative. Nei confronti di cid a cui non teniamo particolarmente.awertiamo mgno timori. Si tr':tttadi desideri che possono fare im- llrovvisamente capolino nei nostri pensieri (' :i(()n)pzrrire poi con Ia stessa rapiditi, di- '('ntirr c t'nergiain viageioper I'IJniverso.
  • 12. Il libro dei desideri Nel casodi desideri di poco conto si ha pii fiducia che possanoawerarsi, proprio per- ch6 non ci si tiene cositanto. Ed e appunto la fiducia uno degli elementi basilari per- ch6 si realizzinoi nostri desideri. Alla fiducia conseguela fede nel successo. Vrnt^" ,i/toroott* t|.e,tto. Fondamentale d dunque crederci. La con- vinzione di potercela fare d la fonte che ali- menta costantementeI'energia.E sempre la fiducia a spostarele montagne. La questione dellaragione La nostra componente razionale,al c()ntra- rio, d in cercadi spiegazionilogiche e pr<> verd dunque a ostacolarequesto tipo di pcr- corso.Per il momento, questad la suacon- danna. Ma ogni nuovo tentativo baciato dal successoe ogni accadimento positivo por- teri,la ragioneben prestoa convincersiche la facolti. umana di realizzare i desideri ri- siededirettamente dentro di noi. La ragio- ne dispone di un'en()rrn(' c:apacitidi ap- prendimento, ma ten<lt'a ('()noscere solo quello che ha provatoo <;rrt'llo che capisce Molto semolicemente: comincia! e non vuole o non pud prendere in consi- derazione tutto il resto. Motivo per cui Eragione non d dispostaa concepire eventi miracolosi.Anzi, fa addi- rittura di tutto perch6 questi non accadano. Tutto cid che non rientra nella concezione razionaledi mondo, non pud esistere.Pro- prio per questo,pir) avanti spiegherd, a van- taggio della ragione, come, sullabasedi ar- gomenti scientifici,i nostri desiderinon so- lo si possonorealizzarema anche, a parte qualche eccezione,si realizzeranno.A quel punto, si potri di nuovo avanzareun razio- nale scetticismonel casosi voglia ricomin- ciarecon i dubbi. Desiderochiarire un concetto per me es- senziale:il sistemafunziona anche nel con- seguimentodi desideripii grandi, vistoche all'Universod del tutto indifferente quanto un desideriosiagrande o piccolo. (/irttro .lemft,ru' )?n( cnn t nal/rt'/tenJte4q' / . t ./,/ - r t / u r. trr/r'rr'y' atuli.1,r, o a atlntnla,ze Partcrrrkr clalpresuppostoche,come abbia- m<rrlcllo, la nostra immaginazione d tal- m('nl(' lirrritata da non credereveramente Ellirpossilrilitiche i nostrisognipossano di- vcntirr(' rr':tlti, inconsapevolmentefaccia- 27
  • 13. It libro dei desideri mo del nostro meglio perch6 quelli che al- I'apparenza ci sembrano desideri grandi non si realizzino. Piccoli miracoli invecepotrebbero forse, per via di una seriedi casualiti,accadere, in baseal principio che "anche un pollo cieco pud talvoltatrovareun chicco di grano". Ma, dopo il primo piccolo miracolo, puo darsi si trovi il coraggio per un altro piccolo miracolo, che forse non d pii cosi piccolo, ma piuttosto qualcosache siawicina allarea- lizzazione dei nostri desideri. Il quarto e il quinto miracolo giungeranno come una conferma.E la nostraragione sari.costretta a prendere atto che esistequalcosache non d in grado di spiegare,quindi si adattera e costruiri un nuovo modo di vederc lc cose. Improwisamente, inizieri a far stt<ltlll pae- saggiomentale,che pllargherai noslri oriz- zonti mettendociin pii strettarelaziotlt't'otr il rnondoesterno.Col tempo la lagiottc itti- zicr':ia percepirsi come for-zvcreatrict'. l'1. irrrllr'<lwisamente, cominceremoa crc<l<'t't' :rll;rlriir importante leggefisica: y'",'r, " rj,, c,?,J"gurp o/7*,rr,ton'ro. r' r1u('sl() lrssuntoe vero, si dice la ragione, l,,rrl c lcr itr) ()sAreanche con desideri pit) ll[o lto semp licemen te: co,ni il( ;a! grandi. Il processod automatico.Per prima cosa,tuttavia, d importante che la nostra ra- gione siconvincadawero. E il modo piu sem- plice per farlo d procedere a piccoli passi, con piccoli desideri.Non bisognamai per- dersid'animo. Perseverare senzacedimenti. Cominciamo percid con un esperimento di poco conto. Cid di cui sentiamola neces- siti d una piccolavittoria, con cui poter dire alla nostra ragione: "Vedi, funzionao, eual- cosadi concreto con cui si possamettere a tacere la nostra radicata convinzione che non funzioneri. Con l'eserciziosi impara Non dobbiamo dimenticare che siamo dei completi principianti per cid che riguarda un approccio consapevoleal desiderarecon successo. Consideriamocidunque come de- gli apprendisti.A un apprendistaorafo, per esempio, non verri affidato come primo compito quello direalizzareun collier di bril- lanti. Sache quello e il suoobiettivo,ma solo alla lirrt'clelperiodo di apprendistatopotri: ess(:r'(' lrristesso atrattare quei materialipre- ziosit', (()nsapevole di averacquisitole neces-
  • 14. Il libro dei desideri sariecompetenze,il lavoro gli procurera ap pagamento. Questo !anche il nostro obiettivo: raggiun- gere la condizione ottimale per affrontare in tutta tranquilliti, desideri grandi e piccoli e ottenere cosiil risultato auspicato.Ed d per questaragione che all'inizio d meglio occu- parsi di piccoli desideri,impratichendosi un po'. Fareesperienzasignificaanche commet- tere errori e da questi imparare. Proprio co- me accaddea me quando formulai in modo impreciso il mio desiderio di recitare in un film. Ci dobbiamo dunque esercitaresu cose in cui intravediamosuccessi rapidi. Prenotareun parcheggio Potremmo partire da qualcosadi semplice come il classico parcheggioche ci vienesof- fiato da sottoil naso.Due sono i vantaggidi rrrrsimileapproccio: I'lilN,r() VANTAGGIO - La ricerca del par- r lrt'ggioe I'eserciziopii facile,perch6,as- sorrrigli:rndo molto a un gioco, non pud l).r('nlrrr'<'i o metterein discussione i nostri 1,rr.girrtlizi. Sr:rirrscissimo a trovareun par- , lrr'1'gio gr:rzit.:rl n<lstrometodo, la cosa Mo lto sernolicemente: comi ncia ! non sarebbesufficiente a far vacillare il no- stro modo di pensare.E questod un aspetto fondamentale perch6, in casocontrario, la nostra ragione potrebbe intravedere una pericolosaminaccia allapropria autorita e comincerebbea opporre resistenza. Ma il parcheggio non d altro che uno scherzo,un gioco, quindi seil nostro picco- lo desideriosi realizzasse, non ci sarebbeal- cuna conseguenza. SECONDO VANTAGGTo - Riuscire a trovare un parcheggio non rappresentaun successo taleda spingercia pensareche non siail caso di desiderarlo.Su questionidi maggiorepor- tatail discorsod diverso:dubitiamo molto di piD e crediamo senzaesitazioniche queste non si realizzeranno,perch6 siamo profon- damente convinti di non averepoteri "m"g- ci" e pertanto di non averela capaciti.di ot- tenere cio che desideriamoperch6 abbiamo scarsastima di noi stessie ci ripetiamo che non siamo abbastanzabelli, svegli,ricchi e intt:lIigenti per raggiungerequel risultato. M:r rrt:l riuscire a trovare un posto per par'<'lrt'guiare, a prevalered la componente lurlit':rlriirchequellaseriosa. Ed esattamen- tc 1lt'r(lu('sito pud tornarciutile. (krrrrt'risiarriva? 1T
  • 15. ll libro dei desideri Parche ggio,.!iiu ordinazione,; Di solito, uscendo di casainvio una richie- sta al mio interlocutore: !'angelo del par- cheggio. Potrei anche utilizzare formule ti- po "Caro Cosmor', "Caro Universo", ,rCafa energia del desiderio". Non importa quale sia l'entiti a cui ci si ri- volge, cid che conta d il fatto che funziona. Io, per quanto mi riguarda, preferisco gli an- geli perch6li sento piir umani e vicini. Q..ul- siasiinterlocutore si scclea, d fondamentale non prendersenc gioco, non dubitare e non considerirrc l:r rr':rlir.r.',r'r.i<tne dei desideri co- me una scio<.r'lrt'zzlr. 'oeliamo dunque un posto pt'r' lxrr'<'lr<'gui:rrc e stiamo facendo praticu. In r;rrt'st:r l:rst'<liprova d lecito fare anr:ht'rlrurlt'os;r rli rlirt'r'so dal solito. "Caro ;rrrgt'lorlr'l p:rrrlrt'ggio,desidero uno spazio rlovr' poslcggr;rrt'la mia auto in Via Thl dei 'l:rli. S;rr;rlr .rrl:rspcttarmie io lo ot- terrd cs:ttl:rln('trtcrrr'l nr()nlentoin cui rag- giungerir tltrt'l lu,ll, . Sarebbe lrrt'glio lor rrrrrl,rrr' l:r richiesta con un certo attticigro rislrcl.,rl rrromentoin cui Mo lto semP Ii cemente: comi ncia! dovri awerarsi, poich6 persino I'IJtriverso ha bisogno di organizzarsi.Il mio consiglioe quindi quello di esprimereil desiderionell'i- stantein cui si mette il piede fuori di casa. E...funziona!!! Oggi vogliamo crederci.Oggi mettiamo alla provala forza del nostro pensiero e sperimentiamoquanto la vita possaessere semplice.Durante il tragitto non clobbia- mo pensarciossessivamente: sarebbeme- glio evitare di farlo del tutto. Perch6, non avendomolta pratica nel desiderarecor- rettamente,i pensierinegativisullariusci- ta dell'operazione potrebbero insidiare la convinzione che tutto questo possafun- zionare. A ogni modo, il fatto d che, nel momento in ctri arriveremo a destinazione,il miraco- lo si realizzerd.; troveremo un posto libero esattilmentedove ne avremo bisogno, oP- prlr(' una personastareuscendodal nostro parclrt'ggio. D:r<1rr;rrr<l<l io e la mia compagnaMichaela ablri:rrrro :rffinatola tecnicadel desiderare cl'lit'lrt crrrt'ltte, non abbiamopiu avutopro-
  • 16. It libro dei desideri blemi a trovare un parcheggio per I'auto... e questo ormai da molti anni. Ci capita per- sino di chiederlo senzarealmente pensarci perche sappiamo che sussisteuna via di co- municazione e che il nostro desiderio giun- gera a destinazione. Alcune volte succede persino che non ve- dgndo il posto, chiedo un segno, dopodi- ch6 qualcuno suona il clacson o frena in maniera cosi inconsueta da spingermi a guardare nella direzione eiusta. Naturalmente, llon sempre tutto funzio- na perfettamctlte. Qrralchc volta ci climen- tichiamo rli r.sprirrr(.r'(' ur) rlt.sirk'rio c poi ci ritrovizrnr() ('rIInrrrrlri:r ri<lt'r-<., 1lt.r-r.lrc tutto il part:hcugio i. ()('(lrl):rlo.A <1rrt.l Prrrrtoclo- mando ir Mit'llrt.l:r:,,ll:ri irroltr.lrlollr r.i<'lrie- sta in r-ilirr-rlo, t'lr:,,. l,:r srr;rris;rosl:ri'sc,n-r- pre la stesstt: "( lrt.rlt'r'o r lrr.r i :rvr.ssr l)(.nsa[o gii tu!". In rlrrt'stirrrorrrr.rrtr si p;rlt.s:r t.lriara- mente la di{Ii'r't'rrzlr lr;r rlcsrrlr.r;rrt'r'on effi- caciae provarc :t (:rvlusr.l.r rl,rsoli. .Yn.rrrroozr, 1lt ,/r'lr( /tt.t t. ,, /' '/lrirre.rr.lo. 2 Jo,j,fatt.t;rrr/tr,, r,/, 1/t,r ,, ,,,y'l'r,<t c./u,,y'/,,t,,,,,,,, ,1, ,,/,. Quello che facciarl() norr r. ;rltro lizzarelaforza che e st:rt;rnr('ssa a che uli- disposi- t,l Mo lto semolicemente: comincia! zione di ciascunodi noi, anche sesi tratta di una cosasemplice come trovare un par- cheggiolibero. Michaela e io, graziea queste piccole ri- chiesteche si awerano, miglioriamo Ia no- stravita quotidiana da cosi tanto tempo che ci vieneormai automatico.Seci limitassimo a raccontare questi piccoli successi,po- tremmo riempire un intero libro. Piante aerdi ealtri piccoli desideri Per citarne uno fra tanti, un paio d'anni fa volevamodelle piante che rendesseropii accogliente la nostra casa.Andammo in una serra,in vari negozi di piante e in un vi- vaio ma ci fu subito chiaro che cid che ave- vamo in mente era al di sopra delle nostre possibiliti. Sia le palme sia le altre piante pii grandi costavano una fortuna...per non parl:rnrdei vasi! Norrci rimanevadunque cheun'unica al- terrurtivrr: esprimereun desiderio,ringra- zi:rrt'(' :r'('re fede. N<'lgiro di una settimanasquillo il telefo- no. [ ]rr:rrrrico ci chiesedi accompagnarlo a ,t
  • 17. Il libro dei desideri visitare una grossaazienda in fallimento che mettevain vendita i suoi mobili. Non avevamobisogno di scrivanie o scaffali da ufficio, ma ci prestammo volentieri ad aiu- tare il nostro amico. Appena entrammo nel palazzoadibito a uffici, ci fu tutto chiaro: enormi e meravi- gliosi vasicon piante alte e rigogliose erano li che ci guardavanoe sembravanosorrider- ci. E siccomenessunole voleva,il curatore fallimentare ce le diede quasigraris.Noleg- giammo un camion e il giorno stesso le por- tammo a casa.Le piante erano c<tsigrandi che dovemmo far loro spaziorrell'apparta- mento. Sceglietequelli che volete li':r rrrolrialtri piccoli desideri.Avrete succosso. ( lorrvince- te voi e la vostrarazionaliti,ir<'rlrrisrtrlt: Iidu- cia.Poi potrete tranquillanl(.n t(' ot'r'rrparvi di desideripii grandi. Dovetesemplicemente lirrlo.,rrr:he seal- I'inizio vi sembreri.un po' r'irlirolo. Fra pa- rentesi,Bsolo la vostraragiorrt.:l Lrovarlori- dicolo. Ma sappiamo bt.rrc t'he oppone sempreuna certaresistenz:r :rirniracoli.
  • 18. Il principiodell'"Iosono> L'errore in cui si incorre piu frequente- mente nell'esprimere desideri riguarda la sceltadelle parole,che possonotrasmettere un messaggiomolto diversoda quello che si aveva in mente. Sebbenesi creda di farlo nel modo cor- retto, non andiamo neppure vicini al no- stro obiettivo, anzi probabilmente ce ne al- lontaniamo. Nella maggior parte dei casi, I'errata formulazione dei nostri desideri contribuiscea rendere pii stabilela circo- stanzanegativache vorremmo gettarci alle spallt:. St:<'isi:ruf{ura, per esempio,molto d.nuro i' dt:l trrttosbagliatoformulare una richiesta dt:l tip,r: .,Vogliodiventare ricco". Quello cht' rrt'()tt('rremmod la condizione"di vo-
  • 19. Il libro dei desideri ler diventare ricco>>, ciod quella in cui ci tro- viamo gii, la condizione del "volere qualco- sanon avendolo". Rafforzeremmo sempli- cementeil fatto di essere privi di qualcosa. e16,n eyn,l'ra.h,rn/.h tfa/.o. c/'anztno 1, ,-Lnon 7*o.hon, ma in ,//t"lh /r, uttnoo. Il modo giustodi esprimerea parole questo desideriod: "$sno pronto a diventarericco nellamiavita". Oppure:-,1Sono ricco e felice". Oppure: ,..I1 denaro che mi spetta,esistegii ed d in cammino sullastradi di casamiai. {n /rr* carre./la rerikt,.. oc7*.o vtbco.rr, 'onn .' " f o"rl;, rI'wnlnrc rrcea, . Secio che vorrested una felice relazionedi coppia non vi dovete augurare qualcosadel tipo: "$6glio che la personagiustaentri a far parte della mia vita" o "Desidero incon- trare la persona giusta>,perch6 tutto ri- rnarracome prima. Quello che I'Universo rt:gistrae che vogliamoqualcosae ci manda solo la condizionestessa del nostro volere. L'[ ]rriverso non distinguefra presentee pas- s;rto. (li vienetrasmesso, dunque,nient'al- Iro r lrc qtrelloche pensiamoe sentiamo.Di Formulare nel modo giusto conseguertza,nel momento in cui formulia- mo un desiderio: U' *'rln n nnIoJ(, lnl*c un-tk i/ /cny'oy'retenle, wi i/y'eh,rt,. Al "Voglio essere felice" seguesoloil volere qualcosae continueremo a volerlo. L'Uni- versointerpreta la natura del nostro deside- rio come, per l'appunto, volere qualcosa. Al "Sono felice", al contrario, seguela con- dizione che effettivamentedesideriamo. "$oqo pronto e disponibile ad accogliere l'ainore nella mia vita" spalancale porte. La ricercaha una fine. Dire: "So che la per- sona giusta per me esistegii e che staen- trando nella mia vita", conduce all'awerar- si del mio desiderio. liurecome s0... Nt'l r lrsoin cui si desideri una nuova cre- rlcrrz:r pur il soggiorno,la cosamigliore da l:rrc r' :rvcrgii. impacchettatoquella vec- clri:r,r,'grrlirndola o facendolaportareviada <1rr:rlr rrrr..La conseguer.za d che il deside- 4r
  • 20. Il libro dei desideri rio stagii seguendoil suocorso.E come se avessimogii .acquistato" il mobile. La cre- denzaesistegii ed d solo questionedi tem- po prima che venga sistematanel nostro soggiorno. Il principio del "fare come se" mette fret- ta all'Universo.Pii chiaro sari.il nostro de- siderio nella nostra capaciti di pensiero, tanto piD velocementel'Universo cercheri. di colmarelabizzarra assenza di corrispon- denzafra la realtd del momento e quella che ci immaginiamo debbacssere. 6; ,1" r/r,ir'r/r,rirrr,r,/r, ,,/,/,i,,t,, ,/ri. In questo modo, facciamo aunl(.lltare in maniera esponenzialela pressi<lrrt' t'st'r'cita- ta dai nostri desideri. L'energia clrt' r,icne inviata all'esterno d cosi potente r:ltc llr no- stra richiesta finisce in cima alla pila rli orrli- ni di cui si occupano i nostri oincaricrrli,'.1.. indifferente se si tratta di una crede nzlr, <li denaro o del nostro nuovo partner. Piu ci comportiamo cosi, corne se frrssirrro gia ricchi o come se avessimogi) accanl()lr noi la persona desiderata,pii velocenrt'rrlc si realizzeranno i nostri desideri, perchri irr- 43 Formulare nel modo giusto viamo in maniera costanteuna quantita in- Credibiledi energia. E come seci trasfor- massimoin una potente calamitaper i lieti eventi. Questo non significache, sevogliamo es- serericchi, dobbiamo spenderein anticipo grossesomme di denaro prosciugando il nostro conto in banca. Dobbiamo semplicementeavere14sensa- zione'di .r...qgia ricchi: la ricchezzadiven- ta parte integrinte della nostra vita. Raffor- ziamo i nostri desideri cgmportandoci co- me sesifossero giaawerati. Perch6d importante lo statod'animo del "fare come se"?Perch6, graziea esso,assu- miamo un atteggiamento positivo nei con- fronti del futuro e.predisponiamo la nostra psiche all'ottimismo. Ci rivolgiamo nella .giustadirezione. Solocosisiamonella condizione di poter- ci gettare alle spalle i dubbi, rafforzando la nostra fiducia e provando su un piano pura- mente emozionale.quanto piacevolepotri esscrcper noi la condizione cheverri. Con- tenll)()raneamente,offriamo alla nostra'ra- gi<lrrt'rneno argomenti per coltivare il di- ifattisrrro.Ogni volta che la ragione prova a r;orrvin<'erci delf impossibiliti che si rea- lit.t.i<yrr'llo che stiamo aspettando,trovia-
  • 21. Il libro dei desideri mo contro di essaun ottimo contrappeso nell'esperienza della gioia e della forza vi- tale, che hanno gid fatto capolino nella nostra vita: si ha la sensazioneche ci sia gia. Le emozioni sanno parlarci in una lin- gua pii seducenterispetto a quella della ragione. La nostra capaciti di provare delle sensa- zioni in anticipo renderi pii forti i nostri desiderie pii resistentile nostre convinzio- ni. In particolare, serviri a trasformarela nostra consapevolezzaancora parziale in una condizione di benessere. Quello che ci auguriamo ci spettaperch6 d la Natura a deciderlo.Non siamopii responsabilidei nostri problemi sentimentali o frnanziari, ma mettiamo a frutto ogni situazioneo in- contro e, in questomodo, diamo una mano ai nostridesideri. L'u,so d,el "non>:affrontare euinrcrelapaura Bisognafare attenzioneai <lcsicleri che por- tano in s6 una compon('rrtccli paura. La paura,i come un enortn('nrt{.Inete. 7. V rr"r" q.l./t' rrr tr, (')(|/1on?,e/n h V, "g /o'orrw r1,/ mez, 1r'rl /' t|( /'/,('|||//ra otny'cr/tre . 4t Formularenel rnodogiusto I pensieri dominati dalla paura sono emotiva- mente sovraccarichie, di conseguenza,rac- chiudono al loro interno una forza straordi- naria. Per questaragione, cio che pii temia- mo ha un ruolo molto significativonella no' stra vita. Immaginiamo costantementegli scenari peggiori in tutti i dettagli possibili che si succedonodavanti ai nostri occhi uno in fila all'altro. Sebbenesiano portatori di timori e ango- sce, prestiamo molta piri attenzione a que- sti che alle cosepiacevolidella vita. Persino quando stiamo bene e tutto procede per il versogiusto, non siamoin grado di riconosce- re quanto la r,itasiameravigliosae sprofondia- mo invecefn un'energia negativala cui prin- cipalecomponente d la paura. Dai nostri pensieriscaturisce dell'energia e, di conseguenza, attraiamo sempregli av- venimenti a cui rivolgiamo i nostri pensieri. Ma d proprio questoche non vogliamo.E esattamentetutto cid che ci fa paura quello che vorremmo evitare. -tr /fu cibclz ,tg./t*rr* e'ufore u'u r/t(' tr,i o.e/ oallciroohr, ,olth 'nanttra u{'a'. Se voglilrnto qualcosa con uno stato d'ani- mo p(:r'':rsr> dalla paura, d come se in realti
  • 22. Il libro dei desideri cercassimodi evitare qualcosa.Non serve tentare di assumereun atteggiamento posi- tivo nella formulazione del nostro deside- rio, perch6 dietro questotentativoartificio- so si awerte il prevalere di pensieri come (non voglioche...r', o <<non desideroche...". L'Universo non conosceperd le parole (<no)) e <non>. Non si pud partire da una negazione.L'Universo ha poco da spartire con la volontd di impedire qualcosa. Questo genere di ordine verri evasoin manieracompletamentecontrariaa quanto da noi desiderato.L'Universotralascia le pa- p6ls ..11s" e <non>dal testodella nostrafor- mulazione e prowede poi ad assecondare la nostra richiesta esattamentecome sesi trat- tasse del desiderioche abbiamotrasmesso. "Non voglio :rrnnralurrrri", r'istotllrl l)ultto di vistadcll't'rrcr.gia <'lrc s('lll(.tur si tl'aduce in: "Vsglio itrnrrlrlrrrrrri". l't.rrlrti lc cose funzionanoitt <ltrcsto rrrorlo: Noi non possianro irrrpcrlirt' r'he qualcosa nonawenpa.P<lssi:rnl() olo <r't.:tfe qualcosae non noncreare rlrurk os;r. ( ,i:r<lipers6,il pen- sierodi "non ct'(':u'(.,, l)()tt;tt realizzarsi cid Formulare nel modo giusto chenon desideriamo. Non soloperchdl'Uni- versonon conoscela parola (non> - come d possibileche qualcosanondiventi?- ma an- che perch6, dietro questodesiderio,la paura di una malattia d sostanzialmente piu forte del desideriodi essere sano. Voler impedire che qualcosaaccadanon d il modo migliore di procedere.Ma possia- mo fare in modo che succedail contrario. Dobbiamo perd essere ottimisti e quindi la richiestada inoltrare "lassu",devesuonare cosi: ..Sonosano>.Questa B una richiesta chiarae semplice.Esprimendoun deside- rio, seguendoquestotipo di formulazione, infatti, poniamo l'accento sulla nostrasalu- te e non sullanostramalattia. Ma, a esseredel tutto onesti,quanti di que- sti pensierie parole che esprimononegati- viti utilizziamo ogni giorno? "Non voglio perdere il lavoro.Non voglio morire. Non voglio avcreun incidente.Non voglio esse- re lasc'iato. Non voglio diventarepovero.> N<>n llrt:ciamo altro che trasmettereall'e- sterno soltatrto energia negativa.Quello che,<li('()nseguenza, giungeagli orecchidi quelli cltt'stlnno ..lassr)o lo sappiamogii. Sevolt'ssimoformulare questodesiderio 17
  • 23. Il libro dei desideri nel modo giusto dovremmo dire: ,,Ho un lavoro. Sono felice della rnia relazione. Ho tutto cio che mi serveo. Forse adessocominciate a capire perch6 co_ si spessoi desideri vengono tiasm^essi in ma- niera errata. In veriti., non si tratta di un problema di mancata consegna, visto che quest'ultima potrebbe esserestata addirit_ tura precisa e rapida. Sempliccrnente, il modulo dei nostri desideri norr cra stato compilato correttamente. Mettere nero s1tbianco Attraverso questo especli<.rrtc il <k,si<lcr.io ac- quisteri maggiore fort:r.'li.:rslcr.r.rrrlol<l su carLa,abbandona por llr print;l olt:r il no- stro corpo e, di cons('glt(.n/:r,;r(.(.r.csce il proprio potere encrg(.tiro. 1.. ( ()nr(:se im- prowisamente cornirrr.i:rssiln( l :r llrrc sul se- rio, gettandoci allt:sp:rllt.l;rl,rsr.irrcui fanta- stichiamo o pensi:rrn();t (,,rrrr.l:lr-accadere qualcosa,senzapt.r'irr rr.rlr.rr r lirro in fond.o. r)'16./rttr,rt,r,tr/t rt, rrr tnancy'tl.utrrra clr'rr r,, ttt, tr/, Lr't't ttrAmtt, ,/ t,r .;/yo,r/atcl",rtb.. Formu/are nel modo giusto Da questo momento diventa qualcosadi concreto,l'espressionedella nostraferma volonti. Incrollabile, chiara e manifesta. Specialmente quando si Aancoradei prin- cipianti del "desiderare>,bisognerebbefissa- re per iscritto i propri desideri.Col passare del tempo, una volta sviluppatoun buon gra- do di fiducia e consuetudine e potendo con- tare su un buon numero di successi, si pud anche fare occasionalmentea meno di com- piere questogestoe mandare delle richieste stando tranquillamenteseduti su uno sga- bello. o lanciandoun'occhiatain alto o fa- cendoqualsiasi cosaci vengain mente. Lo svantaggiopero, seprocediamo sempre secondoquestamodaliti, d che prima o poi perderemo il controllo di tutto quello che ci eravamoauguratic infine la visioned'in- siemediventcri nlcn()niticla. Inoltrt' r'orrsirit'r'iarno il fatto che non desi- deriarrrr) s('nll)r'c qualcosa in particolarema ci atrgrrr i:rrno(:ostanternente cosediversee nu()v(', l st'tonda dei momenti. Spesso capi- ta <'lrcrrorrvolessimo dawero una cosa,che sisirrtr:rtt:rlo di un interesse estemporaneo, +(,
  • 24. It libro dei desidcri immediatamentesostituitoda qualcosadi diverso.Per I'Universo d indifferente. Cid che abbiamo desideratoviene inviato an- che seforse possiamonon avernepii biso- gno. E, improwisamente, ci ritroviamo in un "ingorgo" di desideri che s'awerano e noi abbiamo persola visioned'insieme del- la nostravita. Ce ne succedonodi tutti i co- lori, accadimentidiversie in contraddizio- ne fra loro, e arriviamo al punto di non ca- pire pii, in tutto questo caos,di esserenoi gli unici responsabilidi tutto quello che sta awenendo. Capita che si realizzino anche quei clesi- deri inconsciche in realtanon ci sluvano cosia cuore. E quindi siamodi nuovo al ptrnlo <lipar- tenza:. le coseawengono senzaclrt' rroi ab- biamo alcuna idea di chi :rbllirrrncssoir-t moto questomeccanismo. Percidsarebbe meglio t'lrt'i ttostriprimi desiderisi awerino in m:rrticnr r r)nsapevo- le.Dandoloro una girrstlr <lir czir)n('e il giu- stopesocon I'attodi s<'r'ivCr lt. Perlomenoall'iniz.io, r'isrrggt'r-isco di se- guireun piccoloritrr:rlt' ;rcr i rostridesideri. Q//tt,i, ,1 ,,,/, ,,, nuzrultt, ht//rt /rt ttrr,r ,t//, // ,'/a?te,. Formulare nel modo eiusto Il rito del desideriy Iai percidin modocheil momento siaun momen- to speciale. Prenditi tutto il temponecessario e mantieniuno stato d,'animo serino.E in questi attimi chela tua aita prende forma. Creaun'at- o_:fggJf o. p"izi. a: ascolta buona musica, accendi u.npaio di candele erimani in silenzioassoluto. Efondamental,e chetu siacalmo. Una aoltacheci si i rilassati,la aita as.sume un aspettomoltopiit,piaceaole e il nostrodesi- derioprende forma in manierapiir positiaa.E i pensieripositiai sonoun catalizzatore per la nostraenergia"desideratiaa".(Parleremo piit. auanti e diffusamentedella ragionedi tutto questo. ) APP_9!1" hai benchiaroin testail tuo desiderio, scriailg-.sw un foglio. Deuifarlo conuintochesi realizzerd,. (iega it bigliettosu se stesso eriponilo in un llogo preciso.Deu'essere un belposto,poicheD il postoin sdcheci indica quantoimportante e sacroi il nostrodesiderio.Questo significa che potrcbbe essere un luogosegreto einaccessibile a occhie.sl,ranei. Cidchecontai chedaparteno- stnt ri .sia.f iducia nellaforza deldesiderio che abbiumrtin,aiatoechequesto troai ulteriore for- za uttt'ltrperche uienecollocato in un luogo speciu lr'. 5r
  • 25. Il libro dei desideri Scriveresu un biglietto, su un foglio o su una pagina del proprio diario cosrituisce anche un ulteriore vantaggio,visto che pud rappresentareun'importante prova da sot- toporre alla nostra razionaliti.. Infatti, capitaspessoche poco tempo do- po aver espresso un desiderio,non si ricor- di pii precisamentequello che si d scritto. Ricordiamo pii o meno ancora il senso del nostro desiderio,ma col passaredel tempo le parole si modificano facilmente nella nostramemoria. Non d poi cosi stra- no, dopotutto ogni giorno siamo sottopo- sti a numerosie molteplici stimoli che van- no e vengono. Noi cambiamo,i nostri pensiericambia- no e cosi anche i nostri ricordi chc si pre- sentanocomeun indistricabilemisc'rrglio di cosevere,coseche abbiamovolut()(' cose che abbiamo sperato. Seil desideriovieneinvi:rtot' irrst'guito si ha l'opportuniti di ril<.ggt.r t. I'orisina- ria richiesta,nella maggir)r'l):u l('dei casi si finisce per provar(' urr'irrrrt'rlibile sor- presaperch6 ci si ritt'()':r ;rr orrstat?re, del tutto stupefatti,qrurrrt(, (';rn:ltr)cnte il no- stro desideriosi silrrr':rlirr,rto c quanto ri- specchiin ogni rlt'tt;rgliol,rrrostrarichie- stascritta. Formu/are nel modo giusto Senza la prova del nero su bianco, ci si ri- troverebbe senz'altro piti spessodi fronte a enigmi imperscrutabili. E quello che mi suc- cede ogni volta. Nonostante il mio desiderio si sia realizzatoin maniera ineccepibile, non riesco a rendermene conto visto che non l'a- vevo annotato con precisione e naturalmen- te la gioia che si impossessadi me mi fa di- menticare le esatteparole del mio desiderio. Il paccoregaloi arriuato, rna, non si apre Circa dieci anni fa, dopo il film per il gran- de scherm o Und das ist erstderArforg (Ed e solo I'inizio) io e la mia compagna ci tro- vammo quasi in bolletta. Avevamo impegnato tutti i nostri rispar- mi nella societi di produzione che aveva realizz.ato la pellicola cinematografica e, nonostante il film avesseavuto un successo inaspcttato, non eravamo riusciti a coprire le spcsc.Fra I'altro, Michaela e io lavoram- mo it I)('rcentuale, ossiarinunciando a una parl(' rl<'lnostro cachet per non sottrarre dennr'orrllzr buona riuscita del film. Dopr ) :l'or attinto a ogni possibile fonte di finarrzi:rrrr('ltto, dovemmo alla fine chiudere la nostr;rso<:ietie non sapevamobene di co- 5i
  • 26. II dci desideri saavremmo vissutonei mesi a venire. Detto in maniera drastica:avevamoperso tutto e avevamo d,i fronte la poco piacevole pro- spettivadi ricominciare da capo. I,a situazio- ne era pii che tesa'I miei diritti d'autore ,ro.r .ru.to sufficienti a mantenerci, e anche i nostri ultimi risparmi si esaurirono molto pii in fretta di quanto avessimopensato' bominciai a farmi prendere dal panico e manifestaia Michaela tutte le mie preoccu- pazioni. Le dipinsi i peggiori scenarie mi Lro convinto chefossimosenzasperanze'O, almeno, era cosi che mi sentivo' Le dissi che, o ricominciavamo subito a recitare da qualche parte, oppure saremm()stati co- strettia venderela nostrabella casit'['a scel- ta migliore sarebbestataquella rli trasl'erirsi il prima possibilein un piccokl irl)l)rtrtalnen- to. Solo iosi avremmoalrlto la llossibiliti di contenerei costientro limiti sopprtrtitllili,fi- no a quando forseawei guadltgrrlrto qualco- sacon la mia attivitadi scrittrtlt.' Michaelasilimitd a sorridt'r't'.l" <luandoMi- chaelasorridenessunoal tttorr<lo pud rifiu- tarle qualcosa. Perlomen()tl()l)io' Quando lei sorride, sorride anche llt sttaanima e si sache tutto andra bene. 5.1 5t Formulare nel nodo giusto Allo stesso tempo, mi era del tutto chiaro che non avrebbenemmeno preso in consi- derazionequello che proponevo. L'unica soluzionepossibile,secondolei, era quella di lanciare una richiesta con ga- ranziadi successo nell'Universo.Michaela fa cosifin da quando ha undici anni e, que- stoin lei e dawero meraviglioso,quasinulla riescea spaventarla, dato che pud contare (owiamente,oltre che su di me) su un al- leato eccezionale: I'Universo. La prima volta che Michaela e io ci siamo incontrati si sono riuniti, in effetti, due at- tivi "desideratori".E, ogni volta che uno dei due si sentegiu, I'altro d semprecapa- ce di risollevargliil morale, ricordandogli che non bisognafare altro senon affidarci alla nostra capaciti di esprimere desideri. Quella serafu Michaela che, sorridendo, proposeI'unica soluzioneveramentesensa- ta.Dovevamosemplicementee unicamente desiderarecon successo. otf,, hrl,lo urr.tlan.la, ,/,,.tit nqr,<. /lrrr n nr., teny'tre . Owio. ( lorne avevo potuto scordarmene? Sem1 rIict'rrrente graziealla sicurezza che Mi- chaelrrt'splimeva,ritrovaila fiducia perduta.
  • 27. Il libro dei desideri Se scrivere era verame nte la cosa che fa- ceva per me e d'ora in avanti avrei dovuto essereuno scrittore, l'Universo mi avrebbe procurato la tranquilliti finanziaria per far- lo. Era or,'viodunque che dovevo ricomin- ciare a formulare le mie richieste e farle ar- rivareprontamen teagli"itg.y.ili"t- dglPl* no di sopra>. A differenza di quanto awie- ne oggi, all'epoca credevo ancora di dover trovare una sorta di giustificazione per i miei desideri. Di quanto denaro avevo bisogno? Per quanto tempo sarebbe dovttto servire? Qual era la somma adeguata? Quanttl denaro ave- vamo perso con il fallimento clt:ll:tsocieti? E quanto a causadella rinuncilt ltl llti<lcachet d'autore e regista? Volev<ltlllil s()llllll:tt'lte ci permettessedi viverealmctro llll llllll() s('llza problemi, e doveva esscl'('ltllttt'tto lxrri al- I'importo a cui avevo rittttttt i:tt()l)('l'il rlo- stro film. In breve, giunsi allir t'ili:r rli l'iOrrrilamar- chi. Ma un numero rllrvvt't(, ullg('ritivosa- -h hE rebbe stato 77.777tttlrtr'lri. r1r rt'l punto, la scelta era chiara. Ringraziai in antit'ilx) l)('r l.r It':tlizzazione del mio desiderio,('t()( ('tl, r ltt'il denaro sa- rebbe arrivato e lt()tl t ir,tlcr,r lliu pensare. E, soprattutto, l-t()ll'olt't,, t lrt'mi Passasse .F'ormularenel modo giusto per la testadi dubitare che il tentativo non sarebbeandatoin porto. Il mio {esiderio do- vevamantenere la suaforzaenergetica. -- Alcune settimane pii tardi ci trovavamoen- trambi a Dusseldorf, invitati a un gaia del- I'Unesco per presenziarea una lotteria be- nefica. Come al solito, comprammo un paio di biglietti, ma quella seranon vincemmo as- solutamentenulla. Nemmeno un libro, un asciugacapelli o un ridicolo CD. Tutti i pre- mi erano gii stati assegnatia qualche fortu- nato vincitore con I'eccezionedi uno: il pri- mo premio, unaJaguar nuovafiammante. All'improwiso, proprio nel momento in cui I'enorme ruota della lotteria giravaper I'ultima volta,capii che in quell'istanteil mio desideriosarebbestatoaccolto.Fu un momento magico,in cui ebbi la consapevo- lezzadell'Universo e di tutti i suoi doni. Sa- pevo che il mio desiderio stavaper realiz- zarsi.Ero partedi un tutto, ero un'unica co- sac()nil Cosmoe balbettai:"96, Dio mio, stap('r-strccedere ',, e Michaelami guardo intcr'<lr'tt:r. Jirtt:rvi:r, sebbeneavessi auto questaspe- cit'rli prt'rnonizione, quandoKai Pflaume, t7
  • 28. II dei desideri il presentatoretelevisivoche moderavala serata,pronuncio il mio numero della lot- teria, rimasi senzaparole proprio come Mi- chaela.Kai fu cosi stupito di vedermi sul palcoscenico che controllo il mio numero. Ma non c'erano dubbi, avevovinto il primo premio, unaJaguardel valoredi 110mila marchi. Ora rimaneva la questione della cifra a cui saremmoriusciti a vendereI'auto, vistoche siaio siaMichaelaintendevamodisfarcene. Il denaro che ne avremmo ricavato sarebbe statoun ulteriore stimolo a scrivere.Un no- to concessionario si incaricd dellavendita e fissdil prezzo aL04 mila marchi. Passouna settimana,poi un'altra e un'altra ancora, ma nessunoaveva ancoracompr2rt(l I'auto. C'erano parecchiclienti, mzrtttt(i giravano attorno alla mia auto per lroi t'<ttnprarne una ugualema aprezzopit'rto. Dopo tre settimane,abb:tssillltmo il prez- zo a99 mila marchi.Il <'ttttt't'ssionario non era entusiasta. Temevatl0t'ltc quel prezzo sarebbestatocontroPl'o<lttt't:nte ma finiro- no per venire incontt'ortllt'rniepressioni. Passduna settimanit,lroi ttna secondae I'auto continuavaAt'ittutttt't'c nel salone. Formularc nel rnodogiusto _Dopolunghe discussioni,il prezzoscese ulteriormente a 88 mila marlhi. Invano. L'auto rimaseinvenduta e nessunoriusciva a capacitarsene.Il prezzo era incredibil- mente buono, c'era un gran viavaidi clien_ ti, eppure nessunovolevaquell'auto che, nel frattehpo, era statasistematadiretta_ mente all'entrata.Non bastava che costasse solo85 mila marchi. Michaela e io non riuscivamo pii a racca_ pezzarci.Il denaro di cui avevamobisogno era in pratica davanti ai nostri occhi eppu_ re sembravanon esistereun modo pei-ot_ tenerlo. Ci dicemmo che la soluzionedovevaesse- re a portata di mano. In definitiva. fino a quel momento i nostri desideri si erano sempre realizzat| La vincita dell'auto era una prova sufficiente.Non capivamocosa stesse andando storto.euindi ci sedemmo insiemecon calmae ci guardammo dentro. La benda che avevamosugli occhi cadde. Ma d raro che in questicasiintervengala ra- gionr.. E pin facile che sia l,intuizione a con<lru'<'i sulla stradamaestra.La risposta er:l llrrto logicaquanto chiara.Avevochie_ stoclrr.rrrivenisse restituitala sommaa crri
  • 29. Il libro dci desideri avevorinunciato per realizzareil film, in modo da poterne vivere un anno' La crfra che avevochiesto era di circa 80 mila mar- chi. O no? A quel punto ricordai perfetta- mente. Mi erapiaciutala ripetizione del nu- mero sette.Questosignificavache la som- ma esattache mi ero augurato di ricevere l.hFhbFl' eradr ll.ll /marcnl. In preda all'agrtazionechiamai il conces- sionario,il quale perd inizialmente si era ri- fiutato di dir via la macchina per una cifra cosibassa. Solodopo una lunga discussione accettola mia richiesta' Trascorseuna settimana,poi una secon- da, e I'auto non avevaancora trovato un ac- quirente. Non capivo pii niente' Adesso iutto era perfetto. Perch6 non mi venivada- to quello che avevochiesto? Richiamai di nuovo. Domandai seavesse- ro veramente portato il prezzo a 77'777 marchi, e dopo un po' di tiramolla, mi ven- ne detto chsio avrei ricevuto da loro la ci- fra di 77.777marchi, ma chevolevanoman- tenere un certo margine di guadagno'pct: cio il prezzo in vetrina era di 82 mila mar'- chi. N-elmomento in cui reagii con veemen- zapretendendo che venisseespostoil prt'z- ,o ahe avevamoconcordato,acconSentit'o- no. Forseanchesoloper liberarsidi me' F'ormulare nel molo giusto Meno di due ore dopo, ricevetti una te- lefonata.A quel prezzo,la macchinaera sta- ta venduta immediatamente. Nonostantela gioia, mi sentivostizzito.Per- ch6 ero statocosiscioccoda non chiedere una cifra come 88.888o 99.999marchi - o il denaro per due anni? In quel caso,in cambio dellaJaguaravreiricer,'uto una cifra ben piu alta. Ma avrei veramente ricevuto piri dei 77.777marchi?Con qtreldenaro,entram- bi potemmo ricominciare una vita. Proba- bilmente, erala somma che mi meritavo. O forse non avrei ricevuto la stessacifra esatta?O si trattavadi una sequer'zadi ca- sualitd? La cosapii sconvolgente di questastoria d perd quanto segue.Circaun anno prima la mia meravigliosaMichaela avevavinto un'auto. Una piccolaToyotarossacon cui attualmcnteci muoviamo. Com'era stato possibilr'? N{ichaela risponderebbesempli- cem('ntt'che avevachiestoalcune settima- ne prirnrrrltrellamacchinaall'Universo.Ma di qrrt'st:r stupefacente vincitaparlerd piu dillirs:rrn('nle nel seguitodi questolibro. Qrrirrrli. tornanclo allaJaguar: seio allora 6t
  • 30. II desideri avessiscritto quel desiderio, mi sareirispar- miato quel rompicapo e alcune settimane di attesa. Avrei saputonel momento preciso in cui il desiderio si E realizzato,e non solo in maniera vaga,quello che avevoesatta- mente richiesto. Mi capita abbastanza spessodi considerare che alcuni aspettidella realizzazionedei de- sideri non ci piacciono.Forsesono dettagli a cui non avevamoneppure pensatoe, di con- seguenza, siamoconvinti che I'ordine siasta- to portato a compimento in maniera sbaglia- ta. L'atto di scrivere,tuttavia, documenta qual e statala formulazione originale dei no- stri desicle ri e ci mostraquanto esattamente il Cosmo ha operato e,viceversa, quanto po- co precisasizr sLltala nostrarichiesta. Proprio grirzicall'abitudine di scriverei propri dcsi<lcri, si impara nel giro di breve tempo a vcrili<':trt:la differenza fra quanto abbiamo dcsirlt'r':rto e quello che effettiva- mente abbiarrrorir:evuto.Semplicemente attraversoqucst()t'scrciziodi comparazio- ne, probabilntcntt'r'i sarachiaro come for- mulare i nostrirlt'si<lt'ri in modo cosipreci- soche la vita pr<'rrtlt'r'lt la forma del mirac<> lo. Con la giusurst't'lt:t <lt'lleparole,desidt:- Formu/are nel modo girtsto rare con successo diventa infatti un eserci- .ziopiuttosto semplice. A ogni modo, prendendo nota dei nostri de- sideri,abbiamo la prova che la nostrafabbri- ca dei sogni funziona e che non si tratta di una stranezza.Apoco a poco accumuleremo tanti di questibigliettini che i nostri dubbi da principianti si trasformeranno dalla fiducio- sameravigliaa una convintaconsapevolezza. o/,,tnrL i ./frrrr. r,nr. r'/.rurce'Jkt, y'oictrc es"tr,y'r,r/rrrr,tt .Jrl ,r//tr .trrcre.lri. Quando riconrirr<'i:ri l t:sprirneredesideri, disponevo di rrrr:rvasll raccolta di questi bi- gliettini. Avt'r'o lrisoeno di prove, non per niente ero is<'r'ill() ir un liceo scientifico. E un tipo di scrrollr<'lrc,notoriamente, forma persone lr.alistr.r. sostanzialmente scetti- che. Ebbi lrisogttoclunque di un po'di tem- po per <.rlrrt lrrt' I:rrnia ragione e per convin- cermi <lt'irisrrltutiche garantiva il "6sri6.- rare>. Nl:r.:r rrn certo punto, i bigliettini parl:rr':rrro :rlrlrastanza chiaro anche per la mia r':rgiorrr'<:he capiva che questo sistema funzir)n;r;rc da li in avanti avrebbe operato nelltrrIirt'zioneauspicata. (.t
  • 31. ll libro dei desideri Tra I'altro, lavorovolentieri con i biglietti- ni. Nel mio studio ho due pannelli lunghi quanto la paretepieni di post-itche ben de- scrivonoil mio sistemadi "caoscreativo". Comunque, questoarchivio di foglietti d so- lo una sclluzionepersonalee molti mi han- no fatto notare che preferiscono scriverei propri desicleriin una sortadi appositodia- rio opptrre nella normale agendama con colori diversi. Questosistema, in effetti, presentadiversi vantaggi. In primo luogo, si possonoseguirecrono- logicamente i progressifatti nella formula- zione di un desiderio, dal primo confuso "voglio ttltto quello..."allaversionedefini- tiva.La voltitsuccessiva sarapossibilerispar- miarsimolti <liqrrcstipassaggi intermedi. Un scc<>tttlo v:ttrtaggiod dato dal fatto che si ha a <lislrosiziotrc il testocon cui ab- biamo fornrttl:ttoi <lt:siclcri e in questomo- do d possibilcvt'r'il'i<':tt'c piu facilmente co- me questisisianot't':tlizz.itti. Anche anni do- po. Thlemetodottotti' trtilesoloper impa- rare un giustomo<lo<litrltsformarein paro- le i desideri.Siha att<'ltt' tltraprovainconfu- tabile, nero su biant'o, rll <tfliire alla ragio- ne, nel casoin cui si ritot'ttia dubitaree ad ascrivere al semplicecits() (ltlantod awenrt- Formulare ne/ rnodogiusto to. In questomodo, si riescea trovare sem- pre una genuina e sufficiente motivazione per augurarsidi nuovo qualcosacon un cer- to ottimismo: capitainfatti spesso che, nel momento in cui ci si imbatte di nuovo in difficolti, ci si dimentichi di questaoppor- tuniti a nostradisposizione. Ultimo ma non meno importante vantag- gio: mettere su cartai propri successid di- vertente,semplicemente. Formularein modopreciso, chiaroesintetico Quanto pii d esattoil modo in cui formu- liamo il desiderio,tanto piu precisasari la consegna.Quanto pii siamovaghi e confu- si,tanto piu cresconole possibilitadi riceve- re qualcosadi diversoda quanto avevamo immaginato. Se, per esempio,vorremmo un mobile per il nostro salotto,d necessarioscrivere come vogliamo che siae dove abbiamo in- tcnzione di collocarlo.Colore, tipo di le- gno, dimensionie, addirittura,quali ogget- ti pcrrsiarno di sistenrare al suointerno. Se rrorrsi i'veramente precisi,fra quello che :rlrlri.rnro in mente e quello che ci verri ( ()nf'r'r).rlole cliffefer^z.e possonoessere 65
  • 32. ll tibro clei desideri notevoli e numerose e rischiamo di riceve- re un mobile che non potrelno neppure ulrlizzare. E indifferente quanti punti presentail no- stro ordine, e quanto abbiatescritto in ma- niera puntigliosa:tutti i dettagli della con- segnacorrisponderanno esattamentealla richiesta. Ciononostante,al mornento della conse- gna puo capitareche sianopresentidettagli che abbiamo dimenticato di specificaree che ci disturbano parecchio.Per questo motivo E sconsigliabile cornpilareuna lun- galistacon migliaiadi dettaglipoichece ne sarannoaltrettantichc nott <-i t,ctrgotro in mente e che porterann() 2Iullll <'ottst'{rtt:t di- versada quella che dcsirl('r'lrvlurt(). ,Prr,r,rr/c rt eJy'ri1,,'t,,,r',r,,/,r, r /t', /rrr.,r. Puo sembrare una c()nlt'l(lrliziortc', nla non lo d. Infatti, piu si i'<'<)slr('lli ;t t'sscreprecisi e sintetici, piu si t olrlrlig:rti :r spingersi in direzione dell'esattltn;ttrtt,rrlt'l nostro desi- derio. Se due frzrsis<)n( ) trlfit'ienti a descri- verlo, si conosccri piir ,r lt,rrrlo quello che dawero si intenrlt' t ir ctctr'. Formularc nal modo giusto Seun autore vuole presentareun suo sog- getto a un produttore, gli viene sempre ri- chiestodi tradurre I'idea in una frase.Senon d in graclodi descriverela storiain poche pa- role, non lo saprafare neppure nel resto. E il medesimomotivo per cui gli autori si dedicano molto a lungo per elaborareun'i- dea principale che siail pin possibileessen- ziale.La stessa reg-qpvale per i pubblicitari, che nei lorqzSlolan)rannoa disposizione un numeroillnriratli di palote . Queste po- ch-issimeparble ilevono contenere tutta ["essdnza del mrjSsaggio. Piri scarira"E Id formulazione, pii preciso sarf,"iI-derid.iio. Pii parol" ,ono necessa- rie, piu confusae intangibile sari l'"ordina- zione" e la relativaconsegna.Un desiderio espresso in una frasebrcve cclefficaced so- stanzialmentc piir lirrtt'di una perorazione di due pagint'. Ho sperirr)('rrt:lt() rlivcrse voltequanto sia grandeI'r'rrt'r'gi:r cltr:scaturisce da una for- mulaziorrc sirrIt'tit:a. Desirlrri i trt'ttrt.s rtpeuoli realizzati A vr:rrtirlrrt' lrrrniero gia piuttosto conosciu- to J)('l'i l:rrori fatti in televisione. Ma non a 6j
  • 33. Il libro dei teatro. Televisionee teatro all'epoca erano come il gatto e il topo e, nell'ambiente tea- trale, gli attori televisivi erano snobbati e consideratiattori di serieB. Che un volto noto della televisionecome me potesseot- tenereun ruolo in un teatroimportante era estremamenteimprobabile. Un giorno pero assistettialla rappresen- tazione di Amletodi Michael Degen, allo Stabiledi Monaco.Quello spettacolocbbe su di me un'impressioneprofonda c clura- tura e mi dissiche volevo assoltttirttrcnte recitare anch'io allo Stabile.Un'itltllresa impossibile. Non riuscivo ll('llllllctl() a concordare un appuntamct'lt() <'otl il so- vrintendente Kurt Meisel o il rt'gistlt e la cosa mi innervosi a tal ptrrrlo t ltt' r'iversai tutta la mia frustrazion(' sll trrt gl'lttlde fo- glio di catta. Furibondo, sctissi rt t:aratteri cubitalij "Reiito allo St:rlrilt' tli Monaco. .Gii quest'anno! E sal'ir i, :t s<'t:glierein quale ruolo". E perch6 chiunrlrrt' p,l('ss(' accorgersl della mia rabbia, ('()ll lltr,rpttttlina attaccar il foglio allaparett'. Breve,preciso(' tttit;ttrI ce I'avrei fata. Tre mesi doPo t'i< t'rcllt l"roconvintoche rrrurtelefonata dal ,rrtrarmi. Cos'era teatro. Desidet'ltr':ttt., Formulare ne/ modo {iusto successo? Michael Degen avrebbemessoin scenaFaustI e I'aust2 e volevache vi reci- tasseronon gli attori della compagnia ma gente fresca,nuova,mai vistaprima su quel palcoscenico:esattamentequello che ero io. Mi recai al teatro e mi sottoposeroa un provino in cui interpretai il ru<llodel diret- tore del teatro nel Faustl. Michael Degen mi rimando a casae tre giorni dopo mi fecerecitarenel ruolo dello studente.Infine mi chieseche ruolo mi in- teressasse di pin e qualeavreipreferito. Mi presiun po' di tempo per riflettere e mi feci consigliare da mio padre, che mi suggeridi sceglierela parte dello studente, un ruolo classico,che nel I'aust2 avrebbe avuto uno spaziomolto importante. E cosi accaddeche, proprio in quell'an- no. recitai al Teatro Stabiledi Monaco. in un ruolo sceltodirettamente da me. Quella stessa settimana,andai nell'ufficio di Kurt Meisel che mi offri un contratto triennale. In realti non volevolegarmi cosi a lungo a un unico teatro.Avevoconosciuto tutti i colleghi: si esibivanosolo sul palco- sceni<:<l c sapevano quali ruoli avrebberore- citato in firturo. Da parte mia, avevouna persorlrlitatroppo indipendente per una vita <lt'l Ll('nere.
  • 34. Il libro dei desideri Inconsapevolmente,gia allora avevodesi- derato una cosain maniera precisaed esatta, sancendola mia richiestacon un bigliettino sulla parete.Per quanto mi riguardavanon c'era alcun dubbio che si potesseawerare. 'q.rrl* ruotnec,o S %royro-i o!,rorr**o ( d,e,u,r/,e,rt
  • 35. Dopo aver trascrittosu cartail nostro desi- derio,nconcludiamo la nostrarichiestacon ungraziejQuesto momento d molto impor- tante. Esprimere la nostra gratitudine con- tiene in s6 tanti aspetti positivi affinch6 i nostri desiderisi realizzino.Arrivati a que- sto punto, sentodi d<>ver affrontare il tema direttamente. Le cose positiae Possiamo cominciareringraziandoper tutto cid che nella nostravita quotidiana c'd di buono. Possiamorivolgerela nostraatten- zione ai tanti fatti meravigliosiche awengo- no <lgrrisiorno. Cosi facendo, possiamo prt:n<lt'r'c coscienza del numero incredibil- mcnl(' lrltodi coseche nellanostravitapro- ccclortorrclversogiusto.Diventiamoconsa- pcvoli (li (-ioche finora abbiamodato per 7]
  • 36. ll desideri scontatoe di quanto enfatizziamoquel poco che non vaesattamentecome vorremmo. Proviamo a scrivereuna breve lista delle cose chc non ci creano problemi nella vita: rimarremo sorpresi di quante siano! Sp,S$.q accade infatti che se otto cose su dieci sono a posto, prestiamo attenzione solo alle due che ci mettono in difficolti. Immancabil- mente, com'd nella natura umana, ci sem- bra pii importante cio che ci manca, men- tre tendiamo a sottovalutare qllanto abbia- mo di buono. Se infatti ci concentriamo so- lo sulle cose che ci disturballo, corriamo il serio rischio che presto tuttoci disturbi. 6)r,oo,/rrrr'.k't,try'reo rii c/e orr"r.r,lrh"r'r,o ri inty'r'rl'.rca,/r' ,,o'rlo'on la nr,.tltott,n"./n ro. Forse,semplicemente,ci areniamo troppo sugli aspettinegativi. O tendiamo a esagera- re paragonandoci di continuo agli altri, e cio non conduce ad altr<tche a deprimere il morale. Stranamente,ncsli altri riuscia- mo a vederesolo le fortttttc'e finiamo spes- so per sentirciinferiori, prt'rche non abbia- mo cid di cui loro dislrr)r)ll()no. Quello che segued un esercizioirt gt:t<lodi aiutarcief- ficacemente a os.s('t'':lt t' ttoi stessi, per una volta,dall'esterno. Ringraziare, ouuero?otenziare i desidert Cuardarsi in modooggettiaoebenanolo Tioaaun rno?rvnto pertestesso erilassati.Concen- trati solosu di te.Ossmtaticonbmanolznza. E ri- pens.o a tutti i moriiinti piacnoti chehai aissuto nella tua aita. Quanti te ne sonogia capitati. Quantecose seigid,riuscitoafare. Quantepnsone fi i gLA successo di aiutare.Quanti hannotrouato lafelicita graziea te.Ossnvatidi nuoaoin questi mnauigliosifldshbackdellatua uita. Guardali senzanostalgia.Seistatocapace di tutto questo f,- nma. Questai la tuafwa, il tuo tal,ento equello chesaifare. Questo significacheanchein futuro nesaraiin grado.Puoiriuscircidi nuouo. E ora,osseruati neituoi rapporticongli altri. Os- scruala tuafamiglia, i tuoi amici, i tuoiparenti. Seiimportanteper loropnchi .signffichiqualcosa hella lorouita. Il tuo amoreper loroi la tuafor- tuna. Seiun sostegno eun esempio pn loro.Gra- zie alla forza delletueparole e delletue ri2,tiihi puoi cambiarela loroaita. Graziea teriescono a fare molto,cose chesenzadi tenon sarebbero in grado di fare. Senzail tuo incoTaggiamento, la tua attenzione eiI tuo o,rnore. Taluoltai persino, sufJiriente la tuapresenza puri escmptici. Pnnturiconoscenza pn lzpggy2Q_1Jj-{d, chela aita ti hu oJJi,rlo di mostrare il tuo lato mi,gliore.
  • 37. ll libro dei desideri Oraconcentrati sui monxenti in cui i tuoi amicio conoscenti ela tuafamiglia ti hannoaiutatofi,n Qui.Quantepnsonepensanobene di te?Quante ti amanoanchesenon hannomai avutooccasio- nedi dimostrartelo? Quantaforza egioia sonoin g-ralo di donarti costantemente? Quante uolte combattono conteper raggiungerela aerita,per- chi ti aogliono bene? E ora osseruati nel tuo contesto. Quantecose me- rauigliose hai gtd,raggiuntofinora, nonostante qualchedfficoltd? Guardaa queste conricono- scenza. Hai realizzato tutto ciddal niente.Seitu stesso l'arteficedeltuo mondo.Considerrtti con amore effitto. I a aita Dgenerosa utn le,ti olfre donidi continuo.Rcnditicontodi quunlrtr:iosia mnaaiglioso.Esprimila tua ricottrt.s t'tttzu. E oraaprigli occhieinizia a .u'rit,t'rr' ltrlti que- sti auuenimenti positiaisu un firy'litt. Ilimarrai sorpreso di quantecose splendirlr :irrttogia auae- nutenellatua aita. Seguendoquestalogi<':r, possilttno affronta- re un percorsonuov()t'rlt'l trrttodiverso. In- vecedi rimuginare s('nrl)r (' srtinostriproble- mi, diventiamoconsirl)('oli tli c:idchedi po- sitivod gid presenl('rrr'll;r n()stra vita.Mag- Ringraziare, ouueropotenziare i desideri giore d la frequenzacbn cui facciamoquesto esercizio,pii chiare ci appariranno le cose che fanno parte della nostra vita e ci rende- remo conto che sono gii in corso sviluppi positiviin tanti ambiti che ci interessano. I-aldoig si posail nostro sggqrdo,viene tra- 'r' " rr - - he c'e in noi. Nel"mombn-' slenta I energlac to in cui ringiaz.iamo,aumentano le cose belle che gii caratterizzanola nostra esisten- za, dato che trasferiamo maggiore energia su di esse.La vita diventa semprepii mera- vigliosa,poich6la nostracoscienza siindiriz- A1guisuoi aspettipositivi.i-b gratittidifib cal- ma il cuore.La riconoscenza, che ci perrnet- te di accorgercidelle ricchezzedi cui godia- mo, rappresentaper noi una verae propria fonte di energia. Pii chiara e pii pura d la riconoscenza,pii precisamenteed esatta- mente sipossonorealizzarei nostri desideri. fu lazionarsi al presente L'iclt:rrs()ttostante al ringraziare non d solo qut:llirrli metterein comunicazioneI'Uni-
  • 38. versocon lo scorreredell'esister.za, ma ar,.- che tiasferirC nCl presente I'awenimento auspicato. Nel momento stesso in cui ringraziamo,il desiderio prende vita e si stagii plasman- do, perchE ringraziare significa immettere il desiderionel presente. Questafased paragonabile all'amen nel- le preghiere. Amen significa letteralmente "cosisia". Le energie del pregare e del desiderare sono molto simili fra loro. In entrambi i ca- si, invochiamo un ordine superiore a cui chiediamo una soluzione e suggelliamoo concludiamo con un amen o con un grazie. Rnffonare laf,ducia La riconoscenzaelimina tutti i dubbi e le preoccupazioni. Ci si concentra su cid che deveesserefatto e ci si sentepii sicuri. Co- me nella vita quotidiana, si ringrazia anche per le coseche si sono gia awerate."Grazie per averfatto questoper Ine.> Si ringrazia anche pr:r cluello che si d as- solutamentecertichea<'<':t<lra. Con I'atto di ringraziare conferm i:trtto Itt ttostra richies ta e il desideriod san<:ilo, <'r )nl('sesi avesse ap- Ringraziare, ouueropotenziare i desideri posto la propria firma a un documento. A questopunto non c'd pii alcuno spazioper il dubbio. Il metodo funziona anche nelle situazioni pir) disperatedi cui abbiamo fat- to esperienzaioe Michaela. Come ho gia raccontato,io e Michaelaab- biamo vinto due auto nel corsodi un anno. Della sorprendente storia dellaJaguar ho gii. avuto modo di parlarvi. Meno di dodici mesi prima, era accadutoun altro miraco- lo, simile e altrettanto meraviglioso. Desiderareu,n'auto Michaela avevaavuto un incidente con la nostra vecchia utilitaria, che fummo co- stretti a vendere. In quel periodo dovevo andare ogni giorno da Bonn a Colonia per la preparazione del film di cui ho prece- dentemente accennato.Avevamodunque urgente bisogno di una secondaauto per Michitt:la.Ma come fare?Molto semplice: bast:r':r csprimere un desiderio.Invece di arralllrilrr-ci per la sfortuna,salutammoquel- I'in<'i<lt'ntc come una benvenutanovitae ci pr('l)lnunrno a far entrare una nuova auto
  • 39. It Iibro dci desideri nella nostra vita. Come cid sarebbeawenu- to non era un nostro problema. Alcune settimanedopo, quando ormai ci eravamodimenticati del nostro desiderio, fummo invitati a un gala di beneficienza a Colonia, dove comprammo alcuni biglietti della lotteria destinataa raccoglierefondi. L'estrazionesi fece perd attendere una vita e,a un certo punto, stanchi,lasciammoi no- stri biglietti a un paio di amici e ce ne tor- nammo a casa. La mattina successiva fummo svegliatida uno dei due arnici.Sarebbepassatosubito da noi, disse,perche il nostro biglietto era stato estratto e, nonostante la vincita ftrsse modesta,desideravaconsegnarcelolui di persona. Quando bussoalla nostra porta eravamo impegnati a fare casting.Avevamo predi- spostouna piccola telecamerae I'attrice Clelia Sarto stavarecitando la sua parte per il nuovo film. Il regalo che il nostro amico ci avevaportato era minuscolo. Si trattava di un paio di t'hiavi: le chiavi di un'auto. La vettura :t <'ttiappartenevano era pronta per esse r(' l'ilirittanella hall de- gli MCM Studios.ll biglit'ttodi Michaela, nel corso della nottr',si t't'rt aggiudicatoil primo premio, c s('nl:tr lrt' l:tstampavenis- Ringraziare, ouueroputenziare i desideri seal corrente della notizia.In tutto cid c,e- ra qualcosadi sovrannaturalepoich6 il pin segreto dei desideri di Michaela era che, seanche avesse vinto qualcosa,nessunosa- rebbe dovuto venirne a conoscenza.E urra personamolto discreta,soprattutto in que_ sto tipo di questioni. La situazioneera quasiparadossale. euan- do entrammo nella hall, c'erano gii gli ope- rai impegnati a smontare il palco del gala.E, in mezzoalla confusione e al rumore, c'era la nostra auto, ancora espostadietro una ve- trinetta e apparentemente dimenticata. Nes- suno fece casoa noi quando andammo a prenderla. Nessunopose alcuna domanda perch6 tutti erano affaccendatiin altro. Infilammo la chiavenel cruscotto. Entrd subito. Mettemmo in moto col cuore palpi- tante. Il motore sembravacantaree Michie- la non riuscivaa capacitarsidella suafortu- na. Stipammo I'abitacolo con tutti i pallon- cini del gala e uscimmo dall'edifi cio zigza- gando fra macchinari e operai che conti- nuarono a ignorarci completamente. Mi_ chaelasi senti riconoscentenel profondo e amataclall'Universo. Un p:riodi giorni dopo ci furono recapi_ tati i <locrrmenti. Usiamo tuttora quest'au- to, arrzi,uttualmented l'unica cheabbiamo. 8r
  • 40. Il libro dei desideri Il nostro desiderio si era ancora una volta realizzatoin modo dawero straordinario. Eravamo felici. Certo, chi non lo sarebbe stato?Ma, a rigor di logica, era semplice- mente successo cid che avevamodesiderato e, in questomodo, attratto nella nostravita. Incredibile, eppure cosiowio. Mettere semplicemente dapartei problemi Il sentimento di riconoscenzagarantisce anche un ulteriore vantaggio. Ringrazian- do d come seconfermassimo di averabban- donato in via definitiva la ricerca di una so- luzione ai nostri problemi. L'aspetto meraviglioso del desiderare con successo d che possiamosemplicemen- te affidare i nostri problemi t: lc nostre preoccupazioni a qualcosadi strltt:riorea noi e sancirela nostraconvittziottcitrterio- re con un grazie. "Caro Cosmo, caro angt'lo, t'ltro Djo o chiunquesiprendacari<:o <lt'lttriodesiderio, ti prego di occupartenct'tli t otttunicarmise possofare qualcosa. Rittt:tttgoitt attesadi se- gni chiari.D'ora in poi lrrrirrptrcllo cheprefe- risci.Mi comporter<ilrt'ttc t' ti ringrazio per il tuo aiuto., Ringraziare, ouaero potenz;dre i desideri Fin da subito, non abbiamo pii bisogno di rimuginarci sopra. Fare altrimenti significherebbe dubitare dell'entiti a cui abbiamo sceltodi affidare I'incarico. Se abbiamo delegato veramente i nostri problemi, sappiamoche qualcuno sene sta prendendo cura e possiamogodere del no- stro tempo con rinnovata sereniti. A"**r. iy'?ollemi inuec<,c/oLo,irzrenforru'o ro*to, loor. t esattamenteil modo con cui da anni af- fronto i miei problemi: li delego,semplice- mente. Non passopii il mio tempo ad arrovellar- ml ln congetture, non mi perdo pii nei miei pensieri,pon ne parlo di continuo in cercadi consiglio,non rifletto suvarianti e alternative,non mi crogiolo nelle preoccu- paz.ioni,non tento di ottenere a tuiti i costi e razionalmenteuna soluzione. Delcg<1, e agiscosolo quando ricevo un chiar<lirnpulsoall'azione.potreteconstata- re-r'ht',nclla maggiorparte dei casi,questa d Ia<'os:r gitrsta da fare. I Io rrvrrlo perd bisognodi un certo tempo pcr irrr;)rnlrcI'artedi delegarei problemi. 5l
  • 41. ll libro dei desideri Esserelasciati Alcuni anni fa precipitai all'improwiso in uno stato di disperazionemolto profonda. La mia partner dell'epoca,con la quale ave- vo vissutocinque anni, avevaconosciutoun altro uomo e volevastarecon lui. Trascorre- va le suegiornate e le suenotti in suacom- pagnia e io ne soffrivo terribilmente. Non mangiavopii e faticavoa prendere sonno. Mi avevaspezzatoil cuore. Piangevo,ero fu- rioso e mi disperavo. Come senon bastasse, la stampa prowe- deva a spiattellarmi in faccia la loro fresca passionee mi dipingevacome un perdente, come l'inutile ruota di scorta,c()metrn falli- to che non faceva che disturb:rr'oquesto amore nascente. Feritonei mit:i s<:ttl.imenti e messoallaberlina in pubbli<'o,tot'<'ai dav- vero il fondo. Dopo avertrascorsocit'<'lt lrtllts('tt-imana in questecondizioni,mi t':rpitirpt't'casofra le mani un libro, al cui int('rno, lrit le altre co- se,trovaiquestaprcglrit'r:r: O Signon', rlrttrrtrtt lrt trtlma per accettarecii t hr ttt,ttl'()t) catnbiare' b5 Ringraziarc, orz,cro potenziare i desidcri Il r:oraggio, pa'carnbiare cioche posso cambiare. La saggezza, perd.istingune fra leduccose. La lessidistrattamente. Che aiuto poteva of- frire una preghiera nella mia situazione? Il mattino successivo,dopo giorni di di- sperazione che non mi dava treEfua,recitai la preghiera mentalmente. Nella mia spos- satezzanon awertivo pii punti fermi, nulla contro cui combattere. La mia fidanzata vo- leva vivere con quest'uomo e non c'era nul- la che potessi fare per cambiare questo fat- to incontrovertibile. Ero sconfitto. Mi arresi. Mi rassesnaicom- -G - -.-,-{Ft#d....,",-- P-llB,!gs!.te. Poi, tutt'a un tratto,le parole cui avevopre- statoben poca attenzione,assunsero una vita propria. Mi sentii d&ASp, come sequalcuno avesse accesoall'improwiso una larnpadina. Ero perva.so da una profonda fiducia. Comin- ciai a ballarenella mia stanza,a cantare,a cu- cinarnri qualcosa.Perquanto ancoraprofon- darrrt'rrtc triste,ero felice.L'esperienzadella feli<ita cr':tcosiviolentache le lacrime non snr('tt(''lt)o di scendermi dagliocchi. ()rrt'st:r t'ondizioneinteriore duro per cir- clrun :llnt().Fortedi questanuovagioiailli-
  • 42. , It libro dei desideri mitata, guardavo al mondo in modo nuovo, del tutto diverso. Graziea questo sostegno' al mio legame con I'Universo' o con il mio inconscio, o comunque si voglia definire questaentita invisibile,ero assolutamente fblice. Tutto apparivaal tempo stesso fonda- mentale e non fondamentale. La mia ragazzatornd da me. Si reseconto della forzache emanavo.A quel punto pero non provavopiu I'amore di un tempo. I miei sentimenti nei suoiconfronti erano un misto d,iattenzionee tenerezza;iuscii a perdonare e a riconoscerealcuni errori. Ma soprattutto, imparai ad abbandonarmi all'amore e a con- dividere ogni cosacon lei' La stampami die- de la possibilitadi dire la mia sullavicenda, potendo cosi finalmente riabilitarmi agli oc- itri d.ttu gente ma, improwisamente, mi resi conto che non mi interessava pii. No, l'opi- nione pubblica non era pii cosiimportante per me. Chi volevavederela veriti, I'awebbe vista.La mia razionaliti awebbe certo voluto replicare qualcosa,ma io chiesiconsiglioal mio cuore e al mio intuito e da quel momen- to affidai a loro le mie scelte' Solomolto tempo dopo cirpiiqualefossel'o- rigine di quella mia rinn<tvittitfeliciti': avevo Ringraziare, ouueropotenziare i desideri semplicementedelegatole mie preoccupa- zioni. Mi ero liberato di tutti i pesi.Da allora 'I,i ., .rrrri .r,. qrC!:n"# ;lr,*a_q,* ln avantl,potel nprogrammare la mra vrtarn modo libero e autonomo. Ero libero di assa- porare la mia esistenza. Non c'era niente che dovessisforzarmidi ottenere, visto che c'era un'entiti superiore che se ne occupavaal mio posto. Perch6 affannarsi pSr qualcosache non E possibilecambiare?E fatica sprecatae di- spenilio inutile di energie. Potevo indirizzare le mie forze per realiz- zaredelle cosebelle nellavita. Imparai che, paradossalmente, siamo noi gli unici responsabilidella maggior parte dei nostri problemi. Infatti quasi sempre, quello che all'inizio si tende a considerare negativamente,spessosi rivela la cosami- gliore per noi. Pud trattarsi tanto del tram perso, quan- to di una delusione lavorativao del part- ner chc ci ha lasciatiall'improwiso. Die- tro c'( scrnprequalcosadi pin grande che mi hir l)()rtatoa un nuovo grandiosomira- colo. /17//r, 4 2tltip2pp o/ ,*"y'ro Vn* ,r*
  • 43. Il libro dei desideri Questae la grande consapevolezza che ho raggiunto da quel momento in avanti.T4tti gli awenimenti spiacevolio neg_ativi non rap presentanoaltro che deviazioni,che hanno lo scopodi ricondurci sullavfu,della_ft]igi*, Dopo questacrisi di coppia fui disponibile a una nuova esperienzasentimentalee cosi conobbi Michaela.La pii grande fortuna della mia vita.
  • 44. Da bambini, sapevamosemprecome otte_ nere cio che volevamo:insisiere,piagnuco_ lare e gridare finch6 non ricevevamoil no_ stro lecca-lecca. Col "desiderare, funziona in maniera esattamenteopposta: non ci lagniamo e norr facciamopresentequello che ci manca e il motivo per cui siamotristi. Invece: &ay'/ubno ".1.e rn<neere,mn, .h il. lotuln-oro*, cd c.l.e c.tt/fulta, i * 7r*"t- ) rem/le a &,Jf4t11x,to,n(. Per la maggior parre di noi quesrosignifica per prima cosa cambiare itteggiairento 1 en 3] c,.perch6.tults"*apqrsata "Sg*g+gI Qrol i' il vero motivo p.. ."i'alsiderare funziorr:t? FirrrJrriho utilizzatoI'immagine dell'egi_ ve"s()('(,nrouna grande ditta di spedizioni, or:r '()r|('i .soffermarmiun mo-into sulle 9r
  • 45. Il libro dei desideri basiconcrete,scientifiche,di tutto cid, per- ch6 anche la ragione si convinca che i nostri desideri troverann o effettiva r ealizzazione . Non preoccupatevi,non c'd nulla di diffici- le, d solo awincente. La maggior parte di voi avri. fatto fisica a scuola, ma probabil- mente all'epoca era percepita come una materia di studio poco interessante, poich6 non avevaalcun legame con la nostra vita. Ora tuttavia i dati assumono una nuova connotazione e, messiin relazionegli uni con gli altri, offrono un quadro della realti inedito e sorprendente.Dunque coraggio, lasciatevicondurre in questoviaggio attra- verso i diversi aspetti del visibile. Si tratta di un percorso indispensabilealla nostra ra- gione affinch6 le regole del desiderio le ri- sultino comprensibili e decida di sostenere i nostri futuri sforzi. Unpo'dif,sica Tutto d energia. Norr t'sistenient'altro che energia. Anche la rrr:rlt'r'ia ,i pura energia e noi esseriumani silrrrrol:rtti sostanzialmen- te di energia. Lo slt'ssovllc per i pensieri, i Lonurn(cr? ld ragronc sentimenti,le emozioni e le coseche acca- dono: non rappresentanoaltro che forme diversedi energia. Da cosad compostala materia?Da minu- scoleparticelle, gli atomi, che distinguia- mo le une dalle altre sulla basedella loro composizionee del modo in cui si dispon- gono. Atomi diversi si uniscono fra loro, si combinano in composti pii grandi oppure si dividono. Gli atomi possonoscindersiin particelle ancorapiu piccoleche sono essenzialmente i protoni, i neutroni e gli elettroni. Persem- plificare,li possiamoimmaginare in questo modo: fra i protoni e i neutroni che forma- no il nucleo dell'atomo e gli elettroni, che orbitano in cerchio,c'd molto spaziolibero. Per quanto cid siadifficile da immaginare,d vero: seil nucleo di un atomo fossegrande come un pisello,l'involucro dell'elettrone disterebbeda esso170 metri. La maggior parte di cid che vediamo d spaziouoto, ep- pure lo consideriamomateria.Prendiamo per vt:re persinocosecheverenon sono. -.lio,r./o e. coryntz tn-lrno.. Ri<'r'r'ilnro informazioni superficialiche poi el:rlror i:rrrro mentalmenteper avereuna rap 9l
  • 46. Il tibro dei desideri presentazionecerta.Le "traduciamo>.Dopo che abbiamo otradotto" pii o meno tutti nel- lo stessomodo, prendiamo atto di tali infor- mazioni e in basea questeultime ci creiamo un'idea, ched similea quella degli altri. I colori, per esempio,in realti non esisto- no cosicome noi li riceviamo.Vi sono stimo li che raggiungono i nostri ocihi dove ven- gono truifot*iti in impulsi elettrici,sullaba- sedei quali il nostro cervello "produce" cio che vediamo.Le diversetonaliti di colore so- no persino in grado di provocarein noi sen- timenti diversi e possono influenzarci. Di conseguenzapercepiamo alcuni colori in termini di caldo o freddo, sebbeneil mate- riale possegga semprela stessa temperatura. Tutto E dunque composto da atomi, que- sti a loro volta da particelle ancora pii pic- cole e I'insieme rappresentaun'enorme quandd di energia. Solo secomprendiamo che ogni elemento esistentesulla Terra, ogni Personae ogni si- tuazioneEin realti soltanto energiaespressa in forme diverse,possiamoconcepire in qua- le modo sipossainfluenzare la materia. Nel 1933i due fisici Marie e Pierre Curie osservaronocome la materia si creassedal ..nulla>.Dimostrarono scientificamenteche I'energia si lasciatrasformarein massa. Oonuincere la ragione A questo punto nella realizzazione dei de- sideri entra in gioco un elemento fonda- mentale: I'energia si fa guidare dalla forza del pensiero.I nostri penlieri sono qualco- sadi simile a una pil"to-lA.l*ggr, che indiriz- zal'energia su.-unpunto p-1eci;o.La luce di una lampadina a-incandescenza e quel- la di un laser si differenziano per il fatto che la prima d diffusa - i fotoni corrono impazziti in tutte le direzioni -, mentre la secondad diretta su un'area ben delimita- ta. Analogamenteil nostro pensieropren- de una direzione specificae ha sempre a disposizioneuna grande quantiti di ener- gia in modo tale da poter assumereuna forma definita. o Niente d come sembra. e La materia d energia, di energia d compo- sta e, sempre dall'energia, viene mantenu- ta in una determinata forma. o Senza energia, non esistemateria. o L'energia pud essere indirizzata. . Ogni pensiero d energia pura ed d a sua r'oII:rinfluenzato dall'energia. Sela rnrtcria d energiae i pensierilo sono allrctl:url(), allorasiamoin grado di far ma-
  • 47. Il libro dei desideri terializzare le cose.Tra I'altro, esercitiamo continuamente la nostra capacitadi pensa- re. In concreto,sevogliamo che i nostri de- sideri trovino realizzazione nella nostra vi- ta, questod cid che dobbiamo fare: o Utrlizzare la forzadel pensiero. o Diventarenoi stessi cassa di risonanza dei nostridesideri. i'.,. A talescopo,ci tornano utili due principi fi- sici:la legge della conservazionedell'ener- gia e la leggedella risonanza. La leggedella conseraazione dell'energia Si tratta di un principio della fisicasu cur si basa la nostra intera esistenza.Enuncia che, come gii abbiamo detto, ogni forma di vita visibile d costituita da energia che pud assumeregli aspetti pii diversi.Affer- ma anche che l'energia non si disperde mai ma, semplicemente,si tramuta in al- tro. Pud cambiare, trasf<rrrnarsi ma mai sva- nire nell'atmosfera. Il filosofo naturalistaI)t:rnocrito (470-371 a.C.) scopri che nel monrlo come lo cono- sciamonulla scompare,rrursemplicemente 96 ()l Conuincere la ragione cambia le proprie caratteristiche.La fisica attuale poggia ancora su questateoria for- mulata nell'antica Grecia. Quali sono le sueconseguenze sul modo in cui dobbiamo desiderare? Come la materia pud assumerealtre for- me o trasformarsi in qualcosadi invisibile ai nostri occhi, cosi anche l'energia che ini- zialmente non percepiamo pud diventare materia. E siamo noi a influenzare questi cambiamenti. ; L,sempree solo I'energia che crea nuove forme. La coscienzadi ognuno di noi tra- sforma e trattiene I'energia. V; r1",7*r**rr* l,tue'nht, rna.fertrt . Tutto questopud sembrareapparentemen- te impossibile.Come vinceredue auto in un anno, trovare il grande amore della propria vita, il lavoro adatto a noi, I'appartamento ideale o anche solo una lavatriceusata. Eppure ogni desiderio d energia. Viene lanciato nell'Universo e si tramuteri in qual- cosadi concreto,si trasformerain materia. Piu irrtr:nsi sonoi pensierichevengonofor- mrrl:rti,piir forte sari I'energia.Pii sono po- tenti t' lrrofondi a livello emotivo,maggiore sar':r l:rs;rint:r chevieneimpressa loro.
  • 48. Il libro dei dcsideri Purtroppo la stessa cosaawiene anchein sen- socontrario. I pensierinegativipossono,a lo. ro volta, rafforzarsi.Nell'ambito della crea- zione di energia,non fa diff'erenzaquello a cui stiamopensando.Non esistedistinzione fra bene o male,I'energianon conoscealcu- na moralee non di giudizi di valore.PerI'e- nergia e indifferente quale sari la forma che essastessa andri ad assumere. Semplicemen- te,cambiadi forma. Obbedisceal precetto: i ./, t tr t, V'x'rny'rc oly'ontfu,t.r, o rrrulel.lono1'ro"*n yrr. Se siamo infelici, molto spessofiniamo per inviare nel Cosmo pensieri negativi. "Sono talmente inf-elice", "Le cose mi vanno cosi male', .,Nessunomi ama>, "Non sono alyaltezza della situazione", ,,Non ho speranze>. Tutti questi sono "ordini" rivolti all'Uni- verso, che non faranno altro che accrescere la nostra infeliciti. Il medesimo principio pud funzionare anche a nostro favore. L'energia del pensie- ro viene inviata e cresce. Differenti flussi d'energia si incontrano, k: persone ii capta- no, agiscono di consegu('nza e improwisa- mente davanti alla porta ('()nrpareil partner desiderato, I'evento sp('r:llo o l'oggetto a Conuincerc la r,zgione lungo agognato.Tutto questo non d altro che una forma di pura energia. In verita,nel mondo c'd un'offerta incredi- bile a disposizionedi tutti. E soltantoque- stione di distribuzione.E tutto qua. Perlut- ti, anche per noi. Tutto si riduce al rappor- to tra domanda e offerta.Riceveremoo me- no qualcosae cid awerri in diversi modi a secondadell'energia che sprigioneremo al- I'atto della nostrarichiesta. Seconduciamo una vitadi stentid perch6 siamo noi a chiedere questo.Quello che ri- ceviamod il sentimentodi scarsiti mentre forse il nostro vicino sguazza nell'oro sem- plicementeperche d quello che ha deside- rato per la suavita. E sufficientecomprendereappieno che le cosesono li per essere afferratee che la no- stra esistenzarealedeveprendere la direzio- ne da noi auspicata.Lanostravita assumeri allorarrnaspettodel tutto diverso.Perch6l'e- nergi:rpu<)plasmarsiin ogni tipo di forma. r-'/lt//, i, ,r/tr., t |ttla, .1o' ,r,rrrrn u on o.l1-olloro*, ,/,/,, t,,/r, .tn/o L rrrnn rl"rrnoarloorrru.
  • 49. Il libro dei desideri Il desiderarenon d altro che una sortadi gi- gantescaBorsa in cui, anzich6 denaro, si scambiaenergia. Cercato, trovato. Diamo energia, ricevia- mo energia. Costruiamo il nostro mondo grazieal potere del pensiero. Gli diamo for- ma, lo facciamocrescere,lo ostacoliamoo lo distruggiamo.L'energiad sempreli e pos- siamomodellarlaa nostro piacimento,spin- gerla laddove risiedono i nostri desideri. Ed d a questopunto che entra in gioco la secondalegge. La lcge della risonanza Si dice che il simile attiri il simile e che, al contrario, i diversisi respingano.Il simile viene persino rafforzato attraversoil simile. Si amplifica. L'esempio del pianoforte chiarisceme- glio questoconcetto.Sesi toccauna corda, cominciano avibrare anche le altre accorda- te allo stesso modo, mentre quelle su un'al- tra frequenza tonale rimangono estraneeal movimento. I nostri pensieri sono dunque flussi di energiache emettono vibrazioni a frequen- ze ben precise.Dunque le cosea cui dedi- roo Conuincere la ragione chiamo pensiericostantementetendono a produrre frequenze sempre uguali. Questofunziona anche al contrario. Tutto cio che esistenell'Universo e che seguela stessa lu_gg[gzza d'onda dei nostri pensieri, mette in movimento anche la nostra vita. I nostri pensieri sono come magneti invisibili che attirano tutto cio che Bloro simile. Perch6 spessosono coloro che hanno gii tanto a ricevereancora di pin? Semplice- mente perch6 questad la natura dei loro pensieri. Perch6 nel loro mondo emotivo non esistealtro. Perch6vivono sullastessa lunghezza d'onda della ricchezza. of n c"ln Jeque J(t(xztto, h ef*t ^., *.o *i rc,o.trn' oftrhorro. Sesiamo innamorati, anche cid che d estra- neo all'entusiasmosentimentaleprocede al meglio. Naturalmente, la ragione d che ab- biamo un atteggiamento positivo nei con- fronti della vita. Pensieripositivi conducono a un mondo ottimista. Abbiamo la sensazio- nt' <lipoter fare tutto. Non diciamo altro che ('()s('('()rlre: "Sonocosifelicerr, ..f16il mondo ai rrrit'i1ricdi", "Vatutto bene".
  • 50. Il libro dei desideri E, in effetti, la realti !proprio quesra,per- che iliCosme intercetta le nostrefrasi e le elabora. Tuttavia,nel momento in cui la nostra si- tuazionesentimentalecambiae non ci sen- tiamo pii spinti dall'amore, osserviamoil mondo che ci circonda in modo pii critico e anche i nostri pensieri mutano radical- mente di tono: "Non mi ama", "Senz'altro mi tradisce', ,.Non pud dawero amarmio, "Mi sento piccola e spregevole,,, "Tutto il mondo ceI'ha con me)>. E, coerentemente al nuovo tono assunto dai nostri desideri,nel giro di poco tempo la qualiti della nostra vita muteri sensibil- mente. Riceviamola conferma ai nostri pen- sieri senzasapereche ne siamo noi stessii veri responsabili.Seci potessimoosservare dall'esternoper una giornata,constaterem- mo quanto sono numerose le frasi pessimi- steche pronunciamo nella nostramente. Non si pud prescinderedalle vibrazioni che scaturisconodai nostri pensieri e dal nostro atteggiamento nei confronti della vita, in tut- ti i suoi ambiti, tanto positivi quanto negativi. Seintercettiamo una frequerrzadel tutto diversa dalla nostra, non la prenderemo Conuincere la ragione neppure in considerazione, sebbenequesto non significhi che non esistaper altre per- soneo in assoluto. PilIoIedi biologia "Credo solo a cid che vedor, "Energia, vi- brazioni...devi mostrarmeleperch6 possa crederti". Mi capitacontinuamentedi sen- tire frasi di questo tipo da realisti impeni- tenti. La cosacomica d che ne vanno molto fieri. Una digressionenel mondo della bio- logia pud aiutarci a capire il motivo per cui questo atteggiamento d bizzarro e a trovare le risposte giuste con cui replicare alle obiezioni e alle resistenzedella nostra par- te razionale. In realta,i nostri sensici possonoaiutare a riconosceresolo una piccola parte della realti esistente. I nostri occhi sono in grado di vedere so- Io l'B per cento-.,9"911* gamma di colori pre- senterrt'lrrtondofisico. Y, t,r',rtlr.i na'n. d Jato i nall.tL acc/l . Qrr<'sto sigrrificache i nostri occhi [fascura- no il 1)'llx'r'('entodellaqealti.E, per quanto
  • 51. Il libro dei desideri riguarda gli altri nostri sensi,le cosevanno ancora peggio.Sebbeneconsapevolidella presenzadi questo92 per cento,ci compor- tiamo come senon esistesse. E questoper il semplicefatto che non possiamovederlo. Crediamo alla nostrapercezionepii che al- la realta. Dobbiamo renderci conto una volta per tut- te che la nostraidea di verosimiglianzanon corrisponde effettivamente alla veriti. C'd una bella storiellaa questoproposito.Alcu- ni ciechi ^ccarezzano un elefante.Uno gli sfiora la zampa e dice: "L'elefante d una creaturadura e tondeggiante".Un altro gli accarezzala proboscide e replica: "L'ele- fante d una creatura sottile e ondeggia con- tinuamente di qua e di ld". Un terzo gli toc- ca le zanne e dichiara: "L'elefante d una creaturadura e liscia". Stabiliamole nostre opinioni in baseallo stesso principio: il poco che percepiamo di- venta la nostra realti.. Anche con le poche coseche grazieai no- stri sensipossiamoriconoscere,quel mini- rno 8 per cento che vediamo,ci comportia- rrrocosi.Teniamoconto solodi alcuni dati ('sIr'(' rnarnenteparzialie soggettivi. Conuincere la ragione Vt; "/rn rrunfec,cefiamo, y'.erynae nrtru efulc. Perquanto la nostrapercezionedella realti siatanto limitata, quelli che riceviamoogni giorno sono comunque milioni di stimoli diversi.Suoni, voci, grida, immagini, pen- sieri,discorsi,motivi musicali,rumori. Rea- zioni al pericolo, emozioni,fretta e velociti. Rispostealle lettere e alle e-mail, decisioni da prendere per noi e per gli altri, lettura di libri, quotidiani e giornali illustrati, conti- nuo bombardamento della pubbliciti. E ancora:rimaniamo delusi.veniamo rifiutati o accettatie interagiamo incessantemente con altre persone. (Jn'enorme massa di informazioni devees- sere elaborata ogni giorno. Sono poche quelle su cui veramente riusciamo a riflette- re. Perch6pensarea qualcosasignificarita- gliarsi del tempo, fermarsi, staccare.Ma e proprio il tempo quello chespesso ci manca. La nostra razionaliti non vuole e non pud elaborare tutto; sarebbeun compito --* ben al clisopradelle suepossibiliti. [)i <'rrnscgLLenza, si scegliesemplicemente di lingt'r'cche alcune cosenon esistano. Qrrcstorli solitocapitacon aspettidellavita clr<'gii si <'onoscono e che si pensanon co-
  • 52. Il libro dei desideri stituiscanoun problema. Perche dovrem- mo metterci in allarme per ogni auto che vieneversodi noi? Cid con cui abbiamopii dimestichezzavienecomprensibilmentee inconsapevolmenternessoda parte in mo- do tale da averetempo sufficiente per cid che consideriamopii importante. Se, per esempio,ci troviamo alla fermata dell'autobus probabilmente qualche minu- to dopo non saremoin grado di indicare il numero di auto che ci sono passate davanti: non era un dato abbastanzasignificativo perch6 ce ne occupassimo. Allo stesso mo- do, nr)n saprcmmo dirc neppure quante persol)cs()n() salitt.() s('csc dall'autobuso quallt(' lurrrrrolrlll':l,(.t's1rto la strada. P<llrt'rrlll()lt'('t'('()n('()lltrato la nostra at- tenzionc srr lnl giorrlrlt' o esserci persi in pensit'r'isrrlrrr)sll'() l)llt'lncr o sull'incontro di lavor'o<lili :r l)()((). :)/)rr'rr,/rrr r,|( /,t/ ( ( //.)tr/nrrlzt,zre, *,ou,rlr, ('(tr.t)(y'tt t,t / ,, I ut,rty'ir-,-alzt,/*rln ,/r'/rri,,,,1 ,/,, ,, ,',r,'i,r,rh. E si tratta,di solito.rlr'll:rp:rr'(c che riteniamo piu significativrr, r lrc irr rlrr:rlc:he modo ci ap- Conuincere Ia raqione partiene. In maniera inconsapevole,ricevia- mo circa 1t999;$-oli al p_gg,g.gdo, e li me- morizziamo nel nostro cervello senzaren- dercene conto. Quelli che raggiungono il li- vello di consapevoLezza,sono solo 9 al secon- JGFFE do. guesto srgnlncacne lnconsapevolmente mmagazziniamoun'enorme quantitA di sti- moli e dati. Prendiamo atto solo di un mille- simo di questoflussodi informazioni. :q-"rrhbr". no, -t i.r/nv{Lxto/?e ul) t * -.ri//ot'o,o r/.//r' ;r,rt*"rrxratu' ".1n rr*oio-* n lorrrl*ni a rth.nerh (n z/oeuer ild qua lu./rt . La realti che conosciamod quindi incredi- bilmente limitata. Non siamoin grado di ab- bracciare dawero il mondo in tutte le sue sfaccettature.Ogni giorno sono migliaia le volte,in modo consapevole o, assai pii spes- so,inconsapevole, che decidiamodoveindi- rrzzarela nostraattenzione.Pernoi. non esi- stenull'zrltro. Qtr:rncl<l smettiamodi interessarciad al- cun('('()sc, non prendiamo neancheper un attirrroin r:onsiderazione I'ipotesiche pos- sirf r()t'sislt're, o continuare a esistere, per gli :rltri. l'.,r,sr llr<.cndo, cadiamoin inganno.Si
  • 53. desideri trattz, in realt), di un tentativo della nostra parte raziorr le di spacciareper un'immagine completa quelli che sono soloun paio di tas- sellidi un puzzlemolto pii complesso.Si tra- lasciail fatto che ci sono mille altri tasselliche non coincidono con questa immagine. In questomodo non si fa altro che cercarecon- ferme alla propria percezionee giungere alla convinzioneche non esistenient'altro rispet- to a cid checonosciamoe abbiamovissuto. ,,U url,r/o vrkrnoen/erln , y'.lo*o o*Lro* t|ulcord o ,o.h* ro, ,l,rro'/"o,lo ' ,1r' ,/r',*ru, /o/Vo//-,o oor-,li./,"o., (LordKelvin,fisico) Cosafare, dunque, sevogliamo avereuna vi- sioned'insieme riccadi sfumature.sedeside- riamo vivere in una realta pii multiforme, che ci offra maggiori possibiliti?Sevogliamo accogliereun'altra realti nella nostravita? Per prima cosa,dobbiamo diventarecon- sapevoliche esistemolto di pin rispetto a quanto percepiamo.La razionaliti, messa di fronte a tutto cid che d nuovo, che non ha gii ascoltatoo visto almeno tre volte, eri- ge imponenti barriere di diffidenza. Per questo motivo, consiglio di sottoporre con frequenzaalla nostra colnJx)nenteraziona- IOd r09 Conuincere la ragione le la lettura di questocapitolo, in cui si offre un metodo utile per aiutare a usciredalle proprie gabbie mentali. In secondoluogo, bisognaconcentrarci su quali sono gli ambiti in cui siamoallaricerca di un cambiamento.Dobbiamo attivarepen- sieri originali in modo che possaawenire qualcosadi nuovo e diversonella nostravita. Accrescere I'intensitd,delleaibrazioni t un po' come cambiarestazioneradio. A volte non si riescea sintonizzarsisubito sul- la frequenzadesiderata. Esistonoperr)alcuni modi per favorire il processo. Possiamo,pcr csempio, accrescereI'in- tensiti pensan<lo a qualcosadi positivoo in- tonando norni sacri.Anche solo ripetere la parola sanlu()nr o frasi affermative e positi- ve spingr' l(' n()strevibrazioni in territori fi- no a qtrr'lrrrornento inesplorati,stabilendo un cont:rll(), sr.r un piano esternorispettoal mondo rt'lrlt',con cid che apparentemente ritenilrrrro irraggiungibile. I pt'rrsit'r'i positivihanno in ogni modo un l)ott'rt' <lidiffusione superiore a quelli negatiri.