Nicoletta Franzoni - Il ruolo dell'adulto: rispecchiare, limitare e sostenereIstitutoMinotauro
Intervento tratto dal il IV° Convegno sull'Adolescenza, dal titolo "Nuove normalità, nuove emergenze.
Adolescenza, famiglia, società".
I temi trattati hanno riguardato i nuovi modi, culturalmente determinati, con cui gli adolescenti affrontano i compiti evolutivi ed esprimono la sofferenza psichica; le diverse rappresentazioni degli adulti, dentro e fuori la famiglia, e le prospettive d'intervento educativo e psicoterapeutico che ne derivano.
Il cane, strumento di mediazione nel rapporto neonato uomoFrancesca Ballali
Questo scritto nasce dalla testimonianza personale fatta nello studio del quotidiano di mia figlia Ludovica (ora undici mesi), prematura, affinchè possa affiancare quanto le AAA/T rappresentano e cioè una terapia di accompagnamento pur intendendo il prevedere un progetto di intervento
dettagliato e mirato ad un obiettivo con una valutazione finale dei risultati raggiunti.
Nicoletta Franzoni - Il ruolo dell'adulto: rispecchiare, limitare e sostenereIstitutoMinotauro
Intervento tratto dal il IV° Convegno sull'Adolescenza, dal titolo "Nuove normalità, nuove emergenze.
Adolescenza, famiglia, società".
I temi trattati hanno riguardato i nuovi modi, culturalmente determinati, con cui gli adolescenti affrontano i compiti evolutivi ed esprimono la sofferenza psichica; le diverse rappresentazioni degli adulti, dentro e fuori la famiglia, e le prospettive d'intervento educativo e psicoterapeutico che ne derivano.
Il cane, strumento di mediazione nel rapporto neonato uomoFrancesca Ballali
Questo scritto nasce dalla testimonianza personale fatta nello studio del quotidiano di mia figlia Ludovica (ora undici mesi), prematura, affinchè possa affiancare quanto le AAA/T rappresentano e cioè una terapia di accompagnamento pur intendendo il prevedere un progetto di intervento
dettagliato e mirato ad un obiettivo con una valutazione finale dei risultati raggiunti.
Disturbi e difficolta dell apprendimento - il ruolo della famigliaTania Krevaika
Il fatto che il figlio ha dei disturbi dell’ apprendimento significa che impara delle cose specifiche in modo diverso dagli altri figli. Ciò non significa che non le può imparare. Mentre i disturbi dell’ apprendimento non possono essere curati, ma possono essere configurati con il supporto e gli interventi realizzati con l'aiuto degli specialisti.
Uno stralcio del mio percorso di servizio civileSilvia Manini
Descrizione del mio servizio civile regionale presso la Caritas diocesana di Piacenza - Bobbio. E' il diario di bordo consegnato per la formazione generale. Ma ci sarebbe molto da dire su questa incredibile avventura
Azioni di promozione attiva della domiciliarità per le persone non autosufficienti mediante l’introduzione dei modelli innovativi nella gestione dei servizi
Un viaggio nel rischio burnout cui è soggetto ogni caregiver familiare. Può l'autoempatia ( CNV Model - Marshall Rosenberg) essere una leva di miglioramento del benessere personale?
Associazione CAF - Centro di Aiuto ai Minori e alla Famiglia in crisi | WIS18...Iris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda
Intervento di Chiara Maria Leveque (Fondazione Lang) nella sessione "Misurare l’impatto: metodologie a supporto del cambiamento".
SESSIONE PARALLELA | venerdì 14 Settembre | ore 9
A cura di Elisa Chiaf | Università degli Studi di Brescia – Socialis
Intervengono:
Sara Depedri | Euricse
Stefano Mantovani | Cooperativa sociale Noncello, Pordenone
Sara Marconi | Rete delle Case del Quartiere, Torino
Stefania Ieluzzi | Comune di Torino – Cascina Roccafranca
Nicola Corini | Cooperativa sociale Cauto, Brescia
Chiara Maria Leveque | Fondazione Lang
Serena Kaneklin | Associazione CAF, Milano
Valentina Tosi, Gabriele Guzzetti | Tiresia, Politecnico di Milano
Matteo Olivo | Cooperativa sociale Uscita di Sicurezza, Grosseto
Oggetti alla ricerca. Negli ultimi anni il tema della misurazione d’impatto è entrato prepotentemente nelle agende delle imprese sociali italiane. Dopo la stagione della “rendicontazione sociale”, si è ora nella fase della “misurazione d’impatto”, tesa a definire se il progetto funziona o se genera il cambiamento atteso. A tali domande è necessario rispondere con metodologie complesse, per questo il supporto della ricerca risulta essere fondamentale. Dai metodi partecipativi alle sperimentazioni controllate randomizzate, l’attenzione sul “come si misura l’impatto” è altissima. Durante la sessione si dibatterà sul tema da un altro punto di vista: “come la misurazione è stata utilizzata”, per il cambiamento organizzativo, il supporto allo sviluppo di una policy, il capacity building o la legittimazione?
Maria Felicia Tufano, leader trainer di babyoga ® e Bhakti dance® , Personal Trainer, life coach. Laureata in Scienze delle attività Motorie e Sportive. Specialista in Problematiche dell'infanzia: disturbi dell'apprendimento, disturbi della condotta alimentare, disturbi del comportamento, malattie croniche. Danzatrice, dal 1998 insegna di yoga Kundalini, dal 2006 è formatrice Proteo “fare Sapere”. La sua esperienza lavorativa e formativa nello yoga si è svolta in Francia, Italia e India. Operatore delle attività sportive in Ginnastica per la terza età, power yoga, pilates, dinamc, ginnastica posturale metodo Suchard, biodanza.
Master di I° livello in Autismo: valutazione, diagnostica e interventi psico-educativi, Suor Orsola Benincasa (NA), studia Sanscrito e storia delle religioni e Filosofie dell’Asia alla Orientale di Napoli.
Disturbi e difficolta dell apprendimento - il ruolo della famigliaTania Krevaika
Il fatto che il figlio ha dei disturbi dell’ apprendimento significa che impara delle cose specifiche in modo diverso dagli altri figli. Ciò non significa che non le può imparare. Mentre i disturbi dell’ apprendimento non possono essere curati, ma possono essere configurati con il supporto e gli interventi realizzati con l'aiuto degli specialisti.
Uno stralcio del mio percorso di servizio civileSilvia Manini
Descrizione del mio servizio civile regionale presso la Caritas diocesana di Piacenza - Bobbio. E' il diario di bordo consegnato per la formazione generale. Ma ci sarebbe molto da dire su questa incredibile avventura
Azioni di promozione attiva della domiciliarità per le persone non autosufficienti mediante l’introduzione dei modelli innovativi nella gestione dei servizi
Un viaggio nel rischio burnout cui è soggetto ogni caregiver familiare. Può l'autoempatia ( CNV Model - Marshall Rosenberg) essere una leva di miglioramento del benessere personale?
Associazione CAF - Centro di Aiuto ai Minori e alla Famiglia in crisi | WIS18...Iris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda
Intervento di Chiara Maria Leveque (Fondazione Lang) nella sessione "Misurare l’impatto: metodologie a supporto del cambiamento".
SESSIONE PARALLELA | venerdì 14 Settembre | ore 9
A cura di Elisa Chiaf | Università degli Studi di Brescia – Socialis
Intervengono:
Sara Depedri | Euricse
Stefano Mantovani | Cooperativa sociale Noncello, Pordenone
Sara Marconi | Rete delle Case del Quartiere, Torino
Stefania Ieluzzi | Comune di Torino – Cascina Roccafranca
Nicola Corini | Cooperativa sociale Cauto, Brescia
Chiara Maria Leveque | Fondazione Lang
Serena Kaneklin | Associazione CAF, Milano
Valentina Tosi, Gabriele Guzzetti | Tiresia, Politecnico di Milano
Matteo Olivo | Cooperativa sociale Uscita di Sicurezza, Grosseto
Oggetti alla ricerca. Negli ultimi anni il tema della misurazione d’impatto è entrato prepotentemente nelle agende delle imprese sociali italiane. Dopo la stagione della “rendicontazione sociale”, si è ora nella fase della “misurazione d’impatto”, tesa a definire se il progetto funziona o se genera il cambiamento atteso. A tali domande è necessario rispondere con metodologie complesse, per questo il supporto della ricerca risulta essere fondamentale. Dai metodi partecipativi alle sperimentazioni controllate randomizzate, l’attenzione sul “come si misura l’impatto” è altissima. Durante la sessione si dibatterà sul tema da un altro punto di vista: “come la misurazione è stata utilizzata”, per il cambiamento organizzativo, il supporto allo sviluppo di una policy, il capacity building o la legittimazione?
Maria Felicia Tufano, leader trainer di babyoga ® e Bhakti dance® , Personal Trainer, life coach. Laureata in Scienze delle attività Motorie e Sportive. Specialista in Problematiche dell'infanzia: disturbi dell'apprendimento, disturbi della condotta alimentare, disturbi del comportamento, malattie croniche. Danzatrice, dal 1998 insegna di yoga Kundalini, dal 2006 è formatrice Proteo “fare Sapere”. La sua esperienza lavorativa e formativa nello yoga si è svolta in Francia, Italia e India. Operatore delle attività sportive in Ginnastica per la terza età, power yoga, pilates, dinamc, ginnastica posturale metodo Suchard, biodanza.
Master di I° livello in Autismo: valutazione, diagnostica e interventi psico-educativi, Suor Orsola Benincasa (NA), studia Sanscrito e storia delle religioni e Filosofie dell’Asia alla Orientale di Napoli.
Aitsm 2016 - La prevenzione della depressione post-partum
Ursa major3
1. “ASSISTENZA AI DIS- BILI”
URSA MAJOR
URSA MAJOR
Via G.Campagna, 4 80014-
Giugliano in Campania (NA)
2. Presentazione della COOPERATIVA
SOCIALE
La Cooperativa Sociale URSA MAJOR ONLUS è stata costituita con regolare
atto in data 01 settembre 2010; è iscritta alla C.C.I.A.A. di Napoli dal 03/09/10 al
numero 06713211214 del Registro delle Imprese ed al numero 834133 del
Repertorio Economico Amministrativo.
È iscritta all’Albo delle Società Cooperative, Sezione
Cooperative a mutualità prevalente di diritto, al n. A207933 dal
02/09/2010.
E’ in possesso della Certificazione del Sistema di Qualità con nr.
QMS- 1546-2013 ai sensi della norma UNI ENI ISO 9001 – 2008.
3. ORGANIZZAZIONE DELLA COOPERATIVA
Nata nel 2010 dall'esigenza di formulare risposte concrete ai bisogni di
categorie socialmente deboli, la Cooperativa Sociale”Ursa Major” si
propone, come scopo, lo studio e la ricerca di modelli di intervento per la
cura ed il trattamento di tutte quelle forme di patologie che creano un
progressivo distacco del soggetto dal tessuto sociale.
L'obiettivo della Cooperativa è quello di fornire Servizi sempre più
completi ed avanzati a tutti gli utenti e, nel contempo, fornire ai soci
lavoratori migliori condizioni lavorative, sia dal punto di vista economico
sia da quello professionale, perseguendo l’interesse generale della
comunità, alla promozione umana ed all’integrazione sociale attraverso
varie tipologie di servizi
4. Esperienza nella realizzazione di attività
socio assistenziali
Nell’Ambito dell’Accordo di
Programma sottoscritto in data
05/07/2010 dai Comuni di
Giugliano in Campania e Marano
di Napoli, la Cooperativa Ursa
Major, gestisce, quale soggetto
accreditato, i seguenti servizi:
1. Assistenza Specialistica Scolastica (Patto di
accreditamento per l’erogazione di prestazioni
nell’Ambito N2 per l’anno 2011-2012 e 2012-2013)
2. Assistenza Domiciliare Integrata Disabili (Patto di
accreditamento per l’erogazione di prestazioni
nell’Ambito N2 per l’anno 2011-2012 e 2012-2013).
5. Assistenza specialistica scolastica
Da ottobre 2011, primo anno di gestione del
servizio di Assistenza specialistica scolastica della
Cooperativa Ursa Major, sono stati presi in carico
45 utenti a Giugliano in Campania, di cui 36
maschi e 9 femmine; sono stati assistiti n. 29
utenti delle scuole elementari e n.16 utenti delle
scuole medie.
Sul Comune di Marano di Napoli, invece a far data da
settembre 2011 e fino al 2012 Ursa Major ha preso
in carico 17 utenti, 14 maschi e 3 femmine, di cui
n.9 utenti delle scuole elementari, n. 7 delle scuole
medie e n. 1 all’istituto superiore.
6. Assistenza specialistica scolastica
Anno 2012/2013
• Per l’anno scolastico 2012/2013 • Per l’anno scolastico
Ursa Major ha previsto l’assistenza 2012/2013 Ursa Major per le
per le scuole di Giugliano in scuole di Marano di Napoli ha
Campania per 67 utenti di cui 50 previsto l’assistenza per 17
maschi e 17 femmine, 33 utenti di cui 13 maschi e 4
frequentano le scuole femmine
elementari, 21 le medie e 13 le
superiori
11. L’Assistenza Specialistica descritta da
una madre di un utente Ursa Major
Progressi di un bambina di 4 anni, frequentante una Scuola Materna del Comune di
Giugliano, in carico nel servizio gestito da Ursa Major, con diagnosi di disturbo
pervasivo dello sviluppo, descritta dalle parole di sua madre.
“Mia figlia è una bimba speciale, ora posso dirlo, ma non lo credo da
sempre, perché ho sempre avuto il sentore che aveva qualcosa che “non
andasse”. A 2 anni e mezzo non sapevo cosa fare, non parlava ma
urlava, urla lancinanti che mi destabilizzavano e mi confondevano. Non
giocava con altri bimbi, non indicava, ed io intanto ero esasperata. Dentro
di me avevo capito che qualcosa non andava, ma mi sono fermata, forse
per paura di una verità, mi spaventavano le conseguenze di una
diagnosi, attribuivo i sintomi ad un problema psicologico, ad un trauma.
Sai quando era piccola, dopo una brutta caduta, perse gli incisivi e io
credevo…speravo… che fosse questo il motivo del suo comportamento, o
soprattutto perché ero incinta del mio secondo figlio.
12. L’Assistenza Specialistica descritta da
una madre di un utente Ursa Major
Progressi di un bambina di 4 anni, frequentante una Scuola Materna del Comune di
Giugliano, in carico nel servizio gestito da Ursa Major, con diagnosi di disturbo
pervasivo dello sviluppo, descritta dalle parole di sua madre.
“Mia figlia è una bimba speciale, ora posso dirlo, ma non lo credo da
sempre, perché ho sempre avuto il sentore che aveva qualcosa che “non
andasse”. A 2 anni e mezzo non sapevo cosa fare, non parlava ma
urlava, urla lancinanti che mi destabilizzavano e mi confondevano. Non
giocava con altri bimbi, non indicava, ed io intanto ero esasperata. Dentro
di me avevo capito che qualcosa non andava, ma mi sono fermata, forse
per paura di una verità, mi spaventavano le conseguenze di una
diagnosi, attribuivo i sintomi ad un problema psicologico, ad un trauma.
Sai quando era piccola, dopo una brutta caduta, perse gli incisivi e io
credevo…speravo… che fosse questo il motivo del suo comportamento, o
soprattutto perché ero incinta del mio secondo figlio.
13. Per me era come se mia figlia avesse qualcosa di meno agli altri, quello che mi ha spaventato era il fatto che era
permanente. Lei è bella, ha degli occhi neri fantastici, è dolce, ma in quel momento ho pensato: non si
fidanzerà, non soffrirò per amore, non avrà tante amiche che “invaderanno” casa mia, sarà diversa, sarà diversa
da me… io spero che lei cambi a volte le aprirei la testa, la sistemerei io, con le mie mani.
Mi sono decisa a consultare un medico, e la prima diagnosi della
neuropsichiatra infantile è stata: disturbo affettivo – relazionale. Io non
conoscevo il significato di questa parola. All’inizio ho vissuto delle
umiliazioni, soprattutto a scuola, la trattavano male, pur avendo anche
loro la diagnosi, non capivano come dovevano comportarsi con la
bambina. La mia unica emozione era il dolore, volevo scomparire. Dopo
vari episodi ho contattato nuovamente la neuropsichiatra infantile, e le
raccontai nello specifico di un aneddoto, lei subito si attivò, mi rassicurò
e venne a scuola con me. Insieme al fisioterapista, spiegarono alle
insegnanti come rapportarsi con la bambina.
Da quando è stato attivato il Servizio di Assistenza Specialistica, tutto è
cambiato: mi sento “alleviata” in tutto, sento che mia figlia è cambiata. Per
lei l’Assistente è un punto di riferimento importante, un adulto
significativo, anzi ha fatto dei progressi e ritengo che sulla nostra strada ci
siano tre angeli: l’Assistente Specialistica, il Fisioterapista e la Logopedista”.
14. Per me era come se mia figlia avesse qualcosa di meno agli altri, quello che mi ha spaventato era il fatto che era
permanente. Lei è bella, ha degli occhi neri fantastici, è dolce, ma in quel momento ho pensato: non si
fidanzerà, non soffrirò per amore, non avrà tante amiche che “invaderanno” casa mia, sarà diversa, sarà diversa
da me… io spero che lei cambi a volte le aprirei la testa, la sistemerei io, con le mie mani.
Mi sono decisa a consultare un medico, e la prima diagnosi della
neuropsichiatra infantile è stata: disturbo affettivo – relazionale. Io non
conoscevo il significato di questa parola. All’inizio ho vissuto delle
umiliazioni, soprattutto a scuola, la trattavano male, pur avendo anche
loro la diagnosi, non capivano come dovevano comportarsi con la
bambina. La mia unica emozione era il dolore, volevo scomparire. Dopo
vari episodi ho contattato nuovamente la neuropsichiatra infantile, e le
raccontai nello specifico di un aneddoto, lei subito si attivò, mi rassicurò
e venne a scuola con me. Insieme al fisioterapista, spiegarono alle
insegnanti come rapportarsi con la bambina.
Da quando è stato attivato il Servizio di Assistenza Specialistica, tutto è
cambiato: mi sento “alleviata” in tutto, sento che mia figlia è cambiata. Per
lei l’Assistente è un punto di riferimento importante, un adulto
significativo, anzi ha fatto dei progressi e ritengo che sulla nostra strada ci
siano tre angeli: l’Assistente Specialistica, il Fisioterapista e la Logopedista”.
15. Assistenza Domiciliare Integrata per
Disabili
Il servizio di assistenza domiciliare ha lo scopo di permettere
alla persona non autosufficiente di continuare a vivere
nel proprio ambiente di vita attraverso prestazioni socio-
assistenziali
Da febbraio 2011 ad oggi la cooperativa Ursa Major svolge
attività di assistenza domiciliare ADI presso i comuni di
Giugliano in Campania, Marano di Napoli e ha svolto dal
03/11/2011 al 24/03/2012 Assistenza domiciliare a
soggetti con deficit presso il comune di Torre del Greco
Nello specifico gli obbiettivi del servizio sono:
Consentire all’utente la permanenza nel proprio ambito socio-
familiare,ridurre
l’istituzionalizzazione e l’ospedalizzazione.
Favorire il recupero delle potenzialità dell’utente e dello stesso e
dei suoi
familiari.
Migliorare la qualità di vita dell’utente e della sua famiglia.
16. UTENTI ADI-DISABILI
• Gli utenti ADI-disabili attivati ad oggi sono n.59 di cui
di n.33 sono donne e n.26 sono maschi
60
50
40
30 utenti tot
uomini
20
donne
10
0
giugliano in marano di tot.utenti
campania napoli attivati
17. Fascia età utenti ADI-disabili
Il servizio di assistenza domiciliare disabili è
rivolto agli individui con invalidità con età
compresa da 0 a 65 anni.
11%
22%
da 0 a 10 anni
14% da 11 a 20 anni
da 21 a 30 anni
da 31 a 40 anni
14%
da 41 a 50 anni
32%
da 51 a 61 anni
7%
18. Servizio di Trasporto Scolastico in favore di
alunni disabili ed in caso di comprovata
difficolta’
Dal 05/11/2012 la cooperativa Ursa Major
espleta il servizio di TRASPORTO
SCOLASTICO IN FAVORE DI ALUNNI
DIVERSAMENTE ABILI PRESSO LE
SCUOLE DEL COMUNE DI OTTAVIANO
(NA)
La cooperativa sociale Ursa Major ha
concordato, in collaborazione con i
familiari, l’ente comunale e gli istituti
scolastici, gli orari di prelevamento da
casa e di entrata presso i rispettivi
istituti scolastici, mettendo a
disposizione n.2 autobus n.2 autisti n.2
accompagnatori