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TTRAL TRANSITION TOWN
ROMA APPIO LATINO
un progetto ‘politico’ per il IX
municipio
Agenda


  Perchè siamo qui
  Il nostro obiettivo
  I riferimenti culturali e filosofici
  Progetti di transizione nel mondo
  La nostra proposta
  Discussione in sottogruppi
  Plenaria
  Prossimo appuntamento




                          2               16/3/2012
Il sogno diventa progetto



      Anche l’Appio Latino può essere una
              ‘città in transizione’

       Cosa intendiamo per ‘transizione’?
   Transizione dalla società dei consumi alla
           società sostenibile a 360°
    ‘sostenibile’ non vuol dire penitenziale
                       ma

    BELLO, ARMONICO, LEGGERO, SEMPLICE


                            3               16/3/2012
L’obiettivo

              perseguire insieme un ideale di
                  ‘appagante semplicità’
                sviluppando un movimento
            emergente, autorganizzato, ‘virale’
che agisce localmente all’interno di una rete internazionale
                       condividendo
   un cammino ideale e un conseguente agire concreto


           una iniziativa culturale a tutto tondo:
  un momento di auto-educazione e auto-trasformazione
   delle persone nei comportamenti e negli stili di vita
                         per creare
         una comunità più felice e più ‘resiliente’



                              4                      16/3/2012
I riferimenti culturali e la filosofia di fondo

                Arne Dekke Eide Næss, il più grande filosofo norvegese
                del ventesimo secolo è generalmente riconosciuto come il
                fondatore dell’ecologia profonda.
                Naess distingue fra un’ecologia ‘superficiale’, che si batte
                per la conservazione della natura, che però rimane risorsa
                al servizio dell’uomo, e un’ecologia ‘profonda’, che
                sostiene il valore intrinseco delle realtà naturali.
                Naess così si esprime: «I sostenitori dell’ecologia di
                superficie pensano di poter modificare le relazioni dell’uomo
                con la Natura all’interno della struttura della società oggi
                esistente […], la maggior forza trainante del movimento
                dell’Ecologia Profonda, se paragonato a tutta la restante
                parte del movimento ecologista, è invece, l’identificazione e
                la solidarietà con tutta la Vita».
                Bisogna cercare una nuova armonia ecologica tra gli
                esseri viventi che abitano il pianeta Terra.




                                 5                                 16/3/2012
I riferimenti culturali e la filosofia di fondo
                                       Satish Kumar, dirige lo Schumacher College in
                                       Inghilterra: un centro internazionale di studi
                                       impegnato a offrire un modello alternativo di
                                       sviluppo, radicato in una visione olistica del mondo
                                       che riconosce le profonde relazioni tra uomo e
                                       ambiente ed è in grado di coniugare progresso
                                       scientifico e bisogni spirituali.
                                       Scrive Satish: «La velocità è una delle grandi
                                       piaghe della civiltà moderna, questa ossessione ci
                                       conduce a un approccio solo quantitativo, così
                                       siamo arrivati a credere che ‘più’ sia ‘meglio’. Ciò è
                                       molto materialistico, dobbiamo renderci conto che
                                       la qualità della vita, la qualità dei rapporti, la
qualità del cibo, le medicine, l’istruzione sono tutto ciò che conta. Abbiamo quindi
bisogno di fare una transizione dalla quantità alla qualità. Ma qualità e perfezione
richiedono tempo. Invece di cercare il successo si dovrebbe guardare alla ‘pienezza’. E
pienezza è dare attenzione al processo vitale. Abbiamo bisogno di imparare a vivere
nel qui ed ora; questo momento è il momento migliore per vivere pienamente: c'è un
detto indiano che recita: ogni volta che ti svegli è mattino, e adesso è mattino!»




                                               6                                   16/3/2012
I riferimenti culturali e la filosofia di fondo
                           Fritjof Capra, fisico e saggista austriaco, teorizza l’avvento
                           di un nuovo paradigma, ricavabile dagli sviluppi della ‘nuova
                           fisica’ ma anche dal misticismo orientale e da varie altre
                           saggezze premoderne orientate ecologicamente. Si tratta di
                           elaborare un nuovo pensiero, caratterizzato in senso
                           olistico, o meglio sistemico, così denominato perché
                           privilegia il sistema, cioè la rete complessa costituita dalle
                           molteplici interrelazioni e non le singole unità costitutive.
                             Dice Capra «Per miliardi di anni di evoluzione, l’ecosistema
                             della Terra ha maturato alcuni principi di organizzazione, o
                             principi di ecologia, per sostenere la ‘rete della vita’. La
                             conoscenza di questi principi è quello che intendiamo con
                             ‘alfabetizzazione ecologica’. Nei prossimi anni la
                             sopravvivenza dell’umanità dipenderà da questa, dalla nostra
                             capacità di comprendere i principi base dell’ecologia e viverli
                             nel quotidiano. Questo significa che l’alfabetizzazione
deve diventare una skill ecologica
                              critica per i politici, per gli imprenditori e i leader e per
qualunque professionista in tutti i campi e dovrebbe essere la parte più importante
dell’educazione a tutti i livelli, dalle elementari all’educazione continua, professionale e
non».


                                               7                                   16/3/2012
Un’intervista immaginaria a Fritjof Capra


 Che cos’è l’ecologia?
 Cosa intendiamo per ‘consapevolezza ecologica’?
 vedi filmato http://www.youtube.com/watch?v=Yfhmoncpfkk&feature=related
 Quando parliamo di ‘cambio di paradigma’ cosa intendiamo?
 Perché sono importanti i principi dell’ecologia?
 vedi filmato http://www.youtube.com/watch?v=eA-3F0Wxj90&feature=related
 La sociètà civile può essere attore politico a livello globale?
 Quali ne sono i valori di fondo?
 vedi filmato http://www.youtube.com/watch?v=zMUA3lVb9_A&feature=related
 La situazione è critica, quali sono le risorse che abbiamo a
 disposizione per costruire il futuro?
 vedi filmato http://www.youtube.com/watch?v=swCG1jJfGug&feature=related




                                          8                                16/3/2012
Progetti di ‘transizione’

Rob Hopkins, che conosciamo di persona, è il
fondatore del network Transition Town, vive e lavora a
Totnes, nel Devon.

vedi il filmato

http://www.ted.com/talks/lang/en/rob_hopkins_transition_to_a_world_without_oil.html

ricordati di selezionare i sottotitoli in italiano




                                                 9                       16/3/2012
Progetti di ‘transizione’




                            10   16/3/2012
Progetti di ‘transizione’




                            11   16/3/2012
Progetti di ‘transizione’




                            12   16/3/2012
La nostra proposta: da cosa partiamo



         Schumacher
         College




        desiderio          network, storie,       strumenti,
       ispirazione           esperienze,      modelli, action plan,
 riferimenti culturali e   testimonianze,       schede, format
         valoriali             esempi




                           TTRAL
                                      13                        16/3/2012
La nostra proposta: cosa vogliamo fare

Lavorare su 3 piani:

 i comportamenti quotidiani:
risparmio energetico e misurazione dei consumi, abitudini alimentari
    (cosa mangio, dove lo prendo, come lo cucino, come uso gli avanzi)
    cominciando con il mettere a fattor comune il patrimonio enorme
    di conoscenze che ciascuno di noi ha e il darsi dei piccoli obiettivi
    perseguibili e misurabili
 il nostro essere e crescere come comunità: come facciamo le
    cose, come discutiamo tra noi, come prendiamo le decisioni, quali
    pratiche di dialogo e di democrazia adottiamo
 la cultura e i valori condivisi: come ci sviluppiamo nella
    consapevolezza e nella cura di noi stessi e degli altri rispetto alla
    filosofia di fondo, alla visione del mondo e alla conoscenza e
    come un tale sviluppo sostiene gli altri due piani



                                     14                           16/3/2012
La nostra proposta: come lo vogliamo fare

 organizzandosi per lavorare insieme su un cammino con un
  orizzonte temporale definito (un anno?)
 costruendo qualcosa insieme e mettendo in comune la nostra
  volontà di agire e di dare vita a un progetto che è anche un
  impegno reciproco per i partecipanti
 con attenzione a mantenere l’equilibrio tra agire pratico e visione
  del mondo per raggiungere il nostro obiettivo di costruire una
  comunità fondata sui valori condivisi
 non secondo un modello preso a prestito da qualcun altro ma costruito
  da noi partendo da se stessi e nell’ottica dell’etica minima
 sperimentando e testimoniando la capacità di apprendere
  insieme uno stile di vita e di confronto possibile
 perseguendo la resilienza, la solidarietà, l’autosufficienza e la qualità
  delle relazioni



                                      15                           16/3/2012
Parliamone attraverso una SWOT analysis

Obiettivo: analizzare in maniera strategica il progetto proposto

Modalità: a) divisi in sottogruppi elaboriamo una SWOT
           analysis contenente:
              • punti di forza del progetto
              • punti di debolezza del progetto
              • opportunità generate dal progetto
              • minacce e vincoli ai quali fare attenzione nella
                 realizzazione del progetto
          b) i lavori in sottogruppi vengono poi condivisi in
              plenaria
Tempi:     45’ elaborazione della SWOT analisi in sottogruppi
30’ condivisione dei lavori in plenaria e confronto




                                    16                             16/3/2012
SWOT analysis: format

 punti di forza del progetto         punti di debolezza del progetto




 opportunità fornite dal progetto    minacce e vincoli cui dare attenzione




                                    17                                 16/3/2012
Ritroviamoci




         il 23 marzo dalle 18,00 alle 20,00


                     email
    transitiontownromaappiolatino@gmail.com




                            18                16/3/2012

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Transition Town Roma Appio Latino

  • 1. TTRAL TRANSITION TOWN ROMA APPIO LATINO un progetto ‘politico’ per il IX municipio
  • 2. Agenda  Perchè siamo qui  Il nostro obiettivo  I riferimenti culturali e filosofici  Progetti di transizione nel mondo  La nostra proposta  Discussione in sottogruppi  Plenaria  Prossimo appuntamento 2 16/3/2012
  • 3. Il sogno diventa progetto Anche l’Appio Latino può essere una ‘città in transizione’ Cosa intendiamo per ‘transizione’? Transizione dalla società dei consumi alla società sostenibile a 360° ‘sostenibile’ non vuol dire penitenziale ma BELLO, ARMONICO, LEGGERO, SEMPLICE 3 16/3/2012
  • 4. L’obiettivo perseguire insieme un ideale di ‘appagante semplicità’ sviluppando un movimento emergente, autorganizzato, ‘virale’ che agisce localmente all’interno di una rete internazionale condividendo un cammino ideale e un conseguente agire concreto una iniziativa culturale a tutto tondo: un momento di auto-educazione e auto-trasformazione delle persone nei comportamenti e negli stili di vita per creare una comunità più felice e più ‘resiliente’ 4 16/3/2012
  • 5. I riferimenti culturali e la filosofia di fondo Arne Dekke Eide Næss, il più grande filosofo norvegese del ventesimo secolo è generalmente riconosciuto come il fondatore dell’ecologia profonda. Naess distingue fra un’ecologia ‘superficiale’, che si batte per la conservazione della natura, che però rimane risorsa al servizio dell’uomo, e un’ecologia ‘profonda’, che sostiene il valore intrinseco delle realtà naturali. Naess così si esprime: «I sostenitori dell’ecologia di superficie pensano di poter modificare le relazioni dell’uomo con la Natura all’interno della struttura della società oggi esistente […], la maggior forza trainante del movimento dell’Ecologia Profonda, se paragonato a tutta la restante parte del movimento ecologista, è invece, l’identificazione e la solidarietà con tutta la Vita». Bisogna cercare una nuova armonia ecologica tra gli esseri viventi che abitano il pianeta Terra. 5 16/3/2012
  • 6. I riferimenti culturali e la filosofia di fondo Satish Kumar, dirige lo Schumacher College in Inghilterra: un centro internazionale di studi impegnato a offrire un modello alternativo di sviluppo, radicato in una visione olistica del mondo che riconosce le profonde relazioni tra uomo e ambiente ed è in grado di coniugare progresso scientifico e bisogni spirituali. Scrive Satish: «La velocità è una delle grandi piaghe della civiltà moderna, questa ossessione ci conduce a un approccio solo quantitativo, così siamo arrivati a credere che ‘più’ sia ‘meglio’. Ciò è molto materialistico, dobbiamo renderci conto che la qualità della vita, la qualità dei rapporti, la qualità del cibo, le medicine, l’istruzione sono tutto ciò che conta. Abbiamo quindi bisogno di fare una transizione dalla quantità alla qualità. Ma qualità e perfezione richiedono tempo. Invece di cercare il successo si dovrebbe guardare alla ‘pienezza’. E pienezza è dare attenzione al processo vitale. Abbiamo bisogno di imparare a vivere nel qui ed ora; questo momento è il momento migliore per vivere pienamente: c'è un detto indiano che recita: ogni volta che ti svegli è mattino, e adesso è mattino!» 6 16/3/2012
  • 7. I riferimenti culturali e la filosofia di fondo Fritjof Capra, fisico e saggista austriaco, teorizza l’avvento di un nuovo paradigma, ricavabile dagli sviluppi della ‘nuova fisica’ ma anche dal misticismo orientale e da varie altre saggezze premoderne orientate ecologicamente. Si tratta di elaborare un nuovo pensiero, caratterizzato in senso olistico, o meglio sistemico, così denominato perché privilegia il sistema, cioè la rete complessa costituita dalle molteplici interrelazioni e non le singole unità costitutive. Dice Capra «Per miliardi di anni di evoluzione, l’ecosistema della Terra ha maturato alcuni principi di organizzazione, o principi di ecologia, per sostenere la ‘rete della vita’. La conoscenza di questi principi è quello che intendiamo con ‘alfabetizzazione ecologica’. Nei prossimi anni la sopravvivenza dell’umanità dipenderà da questa, dalla nostra capacità di comprendere i principi base dell’ecologia e viverli nel quotidiano. Questo significa che l’alfabetizzazione deve diventare una skill ecologica critica per i politici, per gli imprenditori e i leader e per qualunque professionista in tutti i campi e dovrebbe essere la parte più importante dell’educazione a tutti i livelli, dalle elementari all’educazione continua, professionale e non». 7 16/3/2012
  • 8. Un’intervista immaginaria a Fritjof Capra Che cos’è l’ecologia? Cosa intendiamo per ‘consapevolezza ecologica’? vedi filmato http://www.youtube.com/watch?v=Yfhmoncpfkk&feature=related Quando parliamo di ‘cambio di paradigma’ cosa intendiamo? Perché sono importanti i principi dell’ecologia? vedi filmato http://www.youtube.com/watch?v=eA-3F0Wxj90&feature=related La sociètà civile può essere attore politico a livello globale? Quali ne sono i valori di fondo? vedi filmato http://www.youtube.com/watch?v=zMUA3lVb9_A&feature=related La situazione è critica, quali sono le risorse che abbiamo a disposizione per costruire il futuro? vedi filmato http://www.youtube.com/watch?v=swCG1jJfGug&feature=related 8 16/3/2012
  • 9. Progetti di ‘transizione’ Rob Hopkins, che conosciamo di persona, è il fondatore del network Transition Town, vive e lavora a Totnes, nel Devon. vedi il filmato http://www.ted.com/talks/lang/en/rob_hopkins_transition_to_a_world_without_oil.html ricordati di selezionare i sottotitoli in italiano 9 16/3/2012
  • 13. La nostra proposta: da cosa partiamo Schumacher College desiderio network, storie, strumenti, ispirazione esperienze, modelli, action plan, riferimenti culturali e testimonianze, schede, format valoriali esempi TTRAL 13 16/3/2012
  • 14. La nostra proposta: cosa vogliamo fare Lavorare su 3 piani:  i comportamenti quotidiani: risparmio energetico e misurazione dei consumi, abitudini alimentari (cosa mangio, dove lo prendo, come lo cucino, come uso gli avanzi) cominciando con il mettere a fattor comune il patrimonio enorme di conoscenze che ciascuno di noi ha e il darsi dei piccoli obiettivi perseguibili e misurabili  il nostro essere e crescere come comunità: come facciamo le cose, come discutiamo tra noi, come prendiamo le decisioni, quali pratiche di dialogo e di democrazia adottiamo  la cultura e i valori condivisi: come ci sviluppiamo nella consapevolezza e nella cura di noi stessi e degli altri rispetto alla filosofia di fondo, alla visione del mondo e alla conoscenza e come un tale sviluppo sostiene gli altri due piani 14 16/3/2012
  • 15. La nostra proposta: come lo vogliamo fare  organizzandosi per lavorare insieme su un cammino con un orizzonte temporale definito (un anno?)  costruendo qualcosa insieme e mettendo in comune la nostra volontà di agire e di dare vita a un progetto che è anche un impegno reciproco per i partecipanti  con attenzione a mantenere l’equilibrio tra agire pratico e visione del mondo per raggiungere il nostro obiettivo di costruire una comunità fondata sui valori condivisi  non secondo un modello preso a prestito da qualcun altro ma costruito da noi partendo da se stessi e nell’ottica dell’etica minima  sperimentando e testimoniando la capacità di apprendere insieme uno stile di vita e di confronto possibile  perseguendo la resilienza, la solidarietà, l’autosufficienza e la qualità delle relazioni 15 16/3/2012
  • 16. Parliamone attraverso una SWOT analysis Obiettivo: analizzare in maniera strategica il progetto proposto Modalità: a) divisi in sottogruppi elaboriamo una SWOT analysis contenente: • punti di forza del progetto • punti di debolezza del progetto • opportunità generate dal progetto • minacce e vincoli ai quali fare attenzione nella realizzazione del progetto b) i lavori in sottogruppi vengono poi condivisi in plenaria Tempi: 45’ elaborazione della SWOT analisi in sottogruppi 30’ condivisione dei lavori in plenaria e confronto 16 16/3/2012
  • 17. SWOT analysis: format punti di forza del progetto punti di debolezza del progetto opportunità fornite dal progetto minacce e vincoli cui dare attenzione 17 16/3/2012
  • 18. Ritroviamoci il 23 marzo dalle 18,00 alle 20,00 email transitiontownromaappiolatino@gmail.com 18 16/3/2012