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SMALTIMENTO ETERNIT
Cosa è l'eternit
L'eternit è un materiale composto da
cemento e da fibre di amianto, motivo per
cui viene anche chiamato fibrocemento,
che grazie alle caratteristiche che
presentava, ebbe nei decenni passati una
vastissima diffusione soprattutto in ambito
edile.
La componente dell'amianto nell'eternit
serve per dare al materiale la necessaria
resistenza alla trazione, dato che il
cemento ha una buona resistenza alla
compressione ma risulta debole rispetto
alle forze di trazione. Il cemento a sua volta compatta le fibre di amianto e conferisce al materiale
la rigidità e la solidità necessaria ai diversi impieghi a cui l’eternit era destinato.
Nonostante la sua produzione e commercio siano stati vietati da ormai più di venti anni, tale
materiale ha ancora una diffusione vastissima, perché il suo uso è stato massiccio e continuo per
diversi decenni. Per questa ragione sul territorio italiano sono ancora presenti innumerevoli
immobili da bonificare o comunque mettere al sicuro dalla presenza di eternit.
La ragione della messa al bando di questo materiale sta nell'alta pericolosità che costituisce per la
salute delle persone, causata dalla presenza di amianto al suo interno. L'amianto, che si presenta
in forma di fibre sottilissime, si trova infatti inglobato in una matrice di cemento che, quando
l'eternit è in buono stato, impedisce che le fibre si disperdano nell'aria. Tale dispersione
comporterebbe infatti il pericolo dell'inalazione delle fibre stesse da parte delle persone, attraverso
la respirazione, cosa che a sua volta esporrebbe al rischio delle numerose malattie, alcune molto
gravi, connesse all'inalazione di amianto.
Al riguardo è però bene sapere che i rischi maggiori li corre, e in passato gli ha corsi, chi tratta
l’eternit per motivi professionali, ed è quindi esposto continuamente e per lunghi periodi. Ma anche
chi non lo tratta professionalmente può correre dei rischi, che aumentano in rapporto all’intensità e
alla durata temporale dell’esposizione così come ad alcuni altri fattori di minore rilievo.
smaltimento eternit: www.smaltimentoeternit.org
SMALTIMENTO ETERNIT
Quando è pericoloso
E' molto importante avere presente che l'eternit in sé e per sé, non è pericoloso. Lo diventa invece
quando il degrado, causato dal tempo, ha raggiunto uno stato in cui la matrice di cemento che
ingloba le fibre di amianto ha perduto le sue caratteristiche di compattezza e di solidità. In queste
situazioni, sulla superficie dell'eternit iniziano a presentarsi crepe, fessure e piccoli sfaldamenti
attraverso cui le fibre di amianto possono fuoriuscire e disperdersi nell'aria.
La velocità a cui l'eternit degrada è piuttosto varia perché dipendente dalle condizioni in cui i
manufatti sono conservati. Maggiori sono le sollecitazioni di varia natura a cui questi sono esposti,
e con maggiore velocità procederà il degrado del materiale. Nel caso quindi di una tettoia, esposta
a vento, gelo e pioggia, nonché a sollecitazioni di altra natura, il degrado sarà certamente più
veloce che non quello di un vaso mantenuto in appartamento per tutto l'anno.
La valutazione dello stato dell'eternit può essere fatta in maniera approssimativa anche dal
proprietario o dall'inquilino dell'immobile, semplicemente esaminandone la superficie. Tale metodo
però lascia sovente dei dubbi, per cui è bene che sia seguito da un esame effettuato in loco da un
tecnico specializzato con una buona esperienza al riguardo. In alcuni casi, per una valutazione
particolarmente precisa, è anche possibile procedere con il prelievo di un campione che verrà poi
esaminato in laboratorio. L'ispezione da parte di un tecnico è però sufficiente nella maggior parte
dei casi per capire se è bene effettuare un intervento immediato, oppure se è possibile attendere
ancora del tempo prima di procedere con la messa in sicurezza.
Come si interviene
Per intervenire su dell'eternit degradato è possibile procedere essenzialmente in due maniere:
smaltimento e bonifica in loco.
Lo smaltimento prevede lo smontaggio, quando necessario, e quindi la rimozione dei manufatti in
eternit, e poi il loro trasporto in discarica. E' una soluzione definitiva, che elimina per sempre il
problema, ed è quindi la soluzione verso cui alla fine tutti gli immobili ancora contenenti eternit
dovranno prima o poi procedere.
La bonifica in loco è invece una soluzione alternativa che permette di mantenere sul luogo l'eternit
da mettere in sicurezza e spesso di continuare ad utilizzarlo mantenendone le stesse funzionalità.
Nel caso di una tettoia, ad esempio, una bonifica in loco da la possibilità di continuare ad utilizzarla
come tale, ancora per un tempo sufficientemente lungo.
Per procedere in questo senso le tecniche utilizzate sono essenzialmente due. La prima, chiamata
"incapsulamento", consiste nel rivestire il manufatto da bonificare con apposite sostanze,
smaltimento eternit: www.smaltimentoeternit.org
SMALTIMENTO ETERNIT
applicabili alla stregua di vernici, che una volta asciugatesi costituiscono una sorta di manto che
riveste il manufatto, compattandolo. In questo modo le fibre di amianto rimangono circoscritte nella
matrice di cemento e non possono quindi disperdersi nell'aria.
La seconda tecnica è invece chiamata "confinamento" ed è in buona parte simile alla precedente.
In questo caso però l'isolamento dell'eternit viene ottenuto con l'impiego di una struttura rigida, che
avvolge l'eternit e conferisce al tutto una maggiore solidità e rigidità. La struttura, che spesso è
composta da più strati in materiali diversi, impiega non di rado lastre di plastica o di altri composti.
E' una tecnica utilizzata soprattutto con le tettoie, perché risulta in una stabilità strutturale maggiore
che permette di continuare ad utilizzare la tettoia mantenendola esposta a sollecitazioni di vario
tipo, quali quelle del vento o del calpestamento, ad esempio nelle operazioni di manutenzione.
Anche in questo caso è previsto comunque un primo incapsulamento dell'eternit, dato che tale
operazione aumenta la garanzia di mantenere le fibre di amianto ben confinate nella matrice di
cemento.
Entrambe queste tecniche costituiscono però solo dei rimedi temporanei, dato che il processo di
degradamento dell’eternit non viene arrestato completamente ma solo rallentato. Sarà quindi prima
o poi necessario procedere con una vera e propria rimozione e relativo smaltimento.
Quanto costa lo smaltimento dell’eternit
Riguardo ai costi dello smaltimento dell'eternit bisogna innanzitutto dire che dipendono
strettamente dalla superficie di materiale su cui si interviene. Maggiore è questa, e minore sarà il
costo a metro quadro dell'intervento. Tale dipendenza è dovuta soprattutto alla presenza di alcuni
costi fissi che devono essere affrontati in ogni intervento, indipendentemente dalla superficie da
trattare. Tra di essi quelli che incidono maggiormente sono quelli connessi con le pratiche previste
dalla normativa e quelli del trasporto del personale sul luogo dell'intervento e dell'eternit in
discarica. Tali costi sono essenzialmente gli stessi per un intervento su una superficie di due metri
quadri, così come su una superficie di 20 metri quadri. Questo spiega come mai non di rado
interventi molto piccoli abbiano dei costi apparentemente troppo alti e difficili da spiegarsi.
Vi sono poi diversi altri fattori che intervengono sul costo finale dello smaltimento. Tra essi ci sono
sicuramente la facilità con cui si può accedere all'eternit, e quindi la necessità o meno di
impalcature, e anche la distanza del luogo dell'intervento sia dalla sede dell'azienda di smaltimento
che dalla discarica.
C'è infine da considerare le differenti politiche di prezzo praticate dalle varie aziende di bonifica e
smaltimento. Tali differenze possono comportare anche consistenti variazioni nel costo finale
dell'intervento. Per questo motivo è importante interpellare più aziende, chiedendo ad ognuna un
preventivo a voci separate sull'intervento in questione. Si sarà così in grado di confrontare diverse
proposte e quindi di scegliere quella che offre le migliori condizioni economiche.
smaltimento eternit: www.smaltimentoeternit.org

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Smaltimento eternit

  • 1. SMALTIMENTO ETERNIT Cosa è l'eternit L'eternit è un materiale composto da cemento e da fibre di amianto, motivo per cui viene anche chiamato fibrocemento, che grazie alle caratteristiche che presentava, ebbe nei decenni passati una vastissima diffusione soprattutto in ambito edile. La componente dell'amianto nell'eternit serve per dare al materiale la necessaria resistenza alla trazione, dato che il cemento ha una buona resistenza alla compressione ma risulta debole rispetto alle forze di trazione. Il cemento a sua volta compatta le fibre di amianto e conferisce al materiale la rigidità e la solidità necessaria ai diversi impieghi a cui l’eternit era destinato. Nonostante la sua produzione e commercio siano stati vietati da ormai più di venti anni, tale materiale ha ancora una diffusione vastissima, perché il suo uso è stato massiccio e continuo per diversi decenni. Per questa ragione sul territorio italiano sono ancora presenti innumerevoli immobili da bonificare o comunque mettere al sicuro dalla presenza di eternit. La ragione della messa al bando di questo materiale sta nell'alta pericolosità che costituisce per la salute delle persone, causata dalla presenza di amianto al suo interno. L'amianto, che si presenta in forma di fibre sottilissime, si trova infatti inglobato in una matrice di cemento che, quando l'eternit è in buono stato, impedisce che le fibre si disperdano nell'aria. Tale dispersione comporterebbe infatti il pericolo dell'inalazione delle fibre stesse da parte delle persone, attraverso la respirazione, cosa che a sua volta esporrebbe al rischio delle numerose malattie, alcune molto gravi, connesse all'inalazione di amianto. Al riguardo è però bene sapere che i rischi maggiori li corre, e in passato gli ha corsi, chi tratta l’eternit per motivi professionali, ed è quindi esposto continuamente e per lunghi periodi. Ma anche chi non lo tratta professionalmente può correre dei rischi, che aumentano in rapporto all’intensità e alla durata temporale dell’esposizione così come ad alcuni altri fattori di minore rilievo. smaltimento eternit: www.smaltimentoeternit.org
  • 2. SMALTIMENTO ETERNIT Quando è pericoloso E' molto importante avere presente che l'eternit in sé e per sé, non è pericoloso. Lo diventa invece quando il degrado, causato dal tempo, ha raggiunto uno stato in cui la matrice di cemento che ingloba le fibre di amianto ha perduto le sue caratteristiche di compattezza e di solidità. In queste situazioni, sulla superficie dell'eternit iniziano a presentarsi crepe, fessure e piccoli sfaldamenti attraverso cui le fibre di amianto possono fuoriuscire e disperdersi nell'aria. La velocità a cui l'eternit degrada è piuttosto varia perché dipendente dalle condizioni in cui i manufatti sono conservati. Maggiori sono le sollecitazioni di varia natura a cui questi sono esposti, e con maggiore velocità procederà il degrado del materiale. Nel caso quindi di una tettoia, esposta a vento, gelo e pioggia, nonché a sollecitazioni di altra natura, il degrado sarà certamente più veloce che non quello di un vaso mantenuto in appartamento per tutto l'anno. La valutazione dello stato dell'eternit può essere fatta in maniera approssimativa anche dal proprietario o dall'inquilino dell'immobile, semplicemente esaminandone la superficie. Tale metodo però lascia sovente dei dubbi, per cui è bene che sia seguito da un esame effettuato in loco da un tecnico specializzato con una buona esperienza al riguardo. In alcuni casi, per una valutazione particolarmente precisa, è anche possibile procedere con il prelievo di un campione che verrà poi esaminato in laboratorio. L'ispezione da parte di un tecnico è però sufficiente nella maggior parte dei casi per capire se è bene effettuare un intervento immediato, oppure se è possibile attendere ancora del tempo prima di procedere con la messa in sicurezza. Come si interviene Per intervenire su dell'eternit degradato è possibile procedere essenzialmente in due maniere: smaltimento e bonifica in loco. Lo smaltimento prevede lo smontaggio, quando necessario, e quindi la rimozione dei manufatti in eternit, e poi il loro trasporto in discarica. E' una soluzione definitiva, che elimina per sempre il problema, ed è quindi la soluzione verso cui alla fine tutti gli immobili ancora contenenti eternit dovranno prima o poi procedere. La bonifica in loco è invece una soluzione alternativa che permette di mantenere sul luogo l'eternit da mettere in sicurezza e spesso di continuare ad utilizzarlo mantenendone le stesse funzionalità. Nel caso di una tettoia, ad esempio, una bonifica in loco da la possibilità di continuare ad utilizzarla come tale, ancora per un tempo sufficientemente lungo. Per procedere in questo senso le tecniche utilizzate sono essenzialmente due. La prima, chiamata "incapsulamento", consiste nel rivestire il manufatto da bonificare con apposite sostanze, smaltimento eternit: www.smaltimentoeternit.org
  • 3. SMALTIMENTO ETERNIT applicabili alla stregua di vernici, che una volta asciugatesi costituiscono una sorta di manto che riveste il manufatto, compattandolo. In questo modo le fibre di amianto rimangono circoscritte nella matrice di cemento e non possono quindi disperdersi nell'aria. La seconda tecnica è invece chiamata "confinamento" ed è in buona parte simile alla precedente. In questo caso però l'isolamento dell'eternit viene ottenuto con l'impiego di una struttura rigida, che avvolge l'eternit e conferisce al tutto una maggiore solidità e rigidità. La struttura, che spesso è composta da più strati in materiali diversi, impiega non di rado lastre di plastica o di altri composti. E' una tecnica utilizzata soprattutto con le tettoie, perché risulta in una stabilità strutturale maggiore che permette di continuare ad utilizzare la tettoia mantenendola esposta a sollecitazioni di vario tipo, quali quelle del vento o del calpestamento, ad esempio nelle operazioni di manutenzione. Anche in questo caso è previsto comunque un primo incapsulamento dell'eternit, dato che tale operazione aumenta la garanzia di mantenere le fibre di amianto ben confinate nella matrice di cemento. Entrambe queste tecniche costituiscono però solo dei rimedi temporanei, dato che il processo di degradamento dell’eternit non viene arrestato completamente ma solo rallentato. Sarà quindi prima o poi necessario procedere con una vera e propria rimozione e relativo smaltimento. Quanto costa lo smaltimento dell’eternit Riguardo ai costi dello smaltimento dell'eternit bisogna innanzitutto dire che dipendono strettamente dalla superficie di materiale su cui si interviene. Maggiore è questa, e minore sarà il costo a metro quadro dell'intervento. Tale dipendenza è dovuta soprattutto alla presenza di alcuni costi fissi che devono essere affrontati in ogni intervento, indipendentemente dalla superficie da trattare. Tra di essi quelli che incidono maggiormente sono quelli connessi con le pratiche previste dalla normativa e quelli del trasporto del personale sul luogo dell'intervento e dell'eternit in discarica. Tali costi sono essenzialmente gli stessi per un intervento su una superficie di due metri quadri, così come su una superficie di 20 metri quadri. Questo spiega come mai non di rado interventi molto piccoli abbiano dei costi apparentemente troppo alti e difficili da spiegarsi. Vi sono poi diversi altri fattori che intervengono sul costo finale dello smaltimento. Tra essi ci sono sicuramente la facilità con cui si può accedere all'eternit, e quindi la necessità o meno di impalcature, e anche la distanza del luogo dell'intervento sia dalla sede dell'azienda di smaltimento che dalla discarica. C'è infine da considerare le differenti politiche di prezzo praticate dalle varie aziende di bonifica e smaltimento. Tali differenze possono comportare anche consistenti variazioni nel costo finale dell'intervento. Per questo motivo è importante interpellare più aziende, chiedendo ad ognuna un preventivo a voci separate sull'intervento in questione. Si sarà così in grado di confrontare diverse proposte e quindi di scegliere quella che offre le migliori condizioni economiche. smaltimento eternit: www.smaltimentoeternit.org