CLab 2020 SOFT SKILLS - Stand Up! (Public Speaking) - Silvia BencivelliFabiano Catania
Pancia in dentro, sguardo fermo e voce squillante e purtroppo non basta. Per parlare in pubblico ed essere convincenti bisogna saper costruire nell’aria un discorso avvincente: avere il pieno possesso del proprio corpo, della propria voce e del proprio cervello, mettere da parte la grande nemica, la timidezza, e saper guardare negli occhi il pubblico per (provare a) capirlo, soprattutto, bisogna esercitarsi. Cominciamo a farlo insieme.
PER UNA SCIENZA PARTECIPATA COMUNICARE AL MEGLIO LA RICERCA AL GRANDE PUBBLICO.
Padova, 16 ottobre 2015 . #SciPar
"Open Publishing: choices, bolts and nuts
!"
www.scicomm.it
Twitter : #SciPar
Quante cose si possono imparare giocando?
Tante, anche se siamo già cresciuti. Ecco una filastrocca sulla vocale, tutta da stampare e regalare a Natale.
Per molti parlare in pubblico non è affatto naturale, figuriamoci sostenere una tesi davanti ai manager o persone importanti della nostra organizzazione lavorativa. È facile essere colpiti dal panico per la presenza di un uditorio molto importante.
CLab 2020 SOFT SKILLS - Stand Up! (Public Speaking) - Silvia BencivelliFabiano Catania
Pancia in dentro, sguardo fermo e voce squillante e purtroppo non basta. Per parlare in pubblico ed essere convincenti bisogna saper costruire nell’aria un discorso avvincente: avere il pieno possesso del proprio corpo, della propria voce e del proprio cervello, mettere da parte la grande nemica, la timidezza, e saper guardare negli occhi il pubblico per (provare a) capirlo, soprattutto, bisogna esercitarsi. Cominciamo a farlo insieme.
PER UNA SCIENZA PARTECIPATA COMUNICARE AL MEGLIO LA RICERCA AL GRANDE PUBBLICO.
Padova, 16 ottobre 2015 . #SciPar
"Open Publishing: choices, bolts and nuts
!"
www.scicomm.it
Twitter : #SciPar
Quante cose si possono imparare giocando?
Tante, anche se siamo già cresciuti. Ecco una filastrocca sulla vocale, tutta da stampare e regalare a Natale.
Per molti parlare in pubblico non è affatto naturale, figuriamoci sostenere una tesi davanti ai manager o persone importanti della nostra organizzazione lavorativa. È facile essere colpiti dal panico per la presenza di un uditorio molto importante.
8. Stamani, ore 10.00 – 10.30…
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Ciao, oggi su Science usciranno i
primi risultati della missione New
Horizon, quella che ha raggiunto
Plutone. C’è un’italiana.
Poi c’è una cosa sulla mano artificiale
che può sentire il tatto.
Ciao,
S.
11. Aspettate
• Io ho chiamato l’Osservatorio di Padova
• perché mi hanno detto che qui girano planetologi
• può anche essere un’informazione sbagliata
• se non c’è un planetologo, mi va bene qualcuno
che ne sappia di pianeti
• (è una simulazione, dai)
• se non c’è proprio nessuno che sappia di pianeti,
cambiamo tema
• però allora si prende una news a caso, finché non si
trova un volontario.
• uno ha da saltare fuori…
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13. 16/10/15silviabencivelli.it 13
Il mio spazio-tempo
• Il mio spazio si misura in righe
• (o in cartelle o in battute, spazi inclusi)
• Il mio tempo in ore, massimo due
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Il mio spazio-tempo
• Non so niente di planetologia
• Ma so scrivere sui giornali
• Ciascuno faccia il proprio lavoro
15. Che cosa cerco?
• Chi ha fatto
• Che cosa
• Come
• Dove
• Quando
• Perché
• Ma soprattutto: che cosa me ne frega a me?
(me lettore, intendo)
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18. 1. Per la radio
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19. Un’intervista alla radio
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Conviene averlo già ascoltato
Capire la notizia, o la storia, e il suo taglio
Decidere qual è il messaggio da dare
Discutere con la redazione (o con il conduttore)
20. Un’intervista alla radio
• Che tipo di programma è?
• Chi mi intervisterà?
• Su che cosa e perché?
• Quanto tempo avrò?
• Ci saranno altri ospiti?
• Che cosa devo fare?!
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21. Modello Gr
• Si tratta al 90% di un’intervista telefonica registrata
• Fate una prova: quanto durano le dichiarazioni
registrate nel corso del Gr che ascoltate al mattino?
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• Pochi secondi, nell’ordine della decina,
ma sono estrapolazioni di frasi più lunghe.
22. …come sopra
• Quindi: siate concisi!
• Il giornalista sta cercando le 5W
• Il vostro virgolettato è una delle 5 W + 1
• Aiutatelo a non fare errori
• E magari a capire davvero la storia
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23. Un programma di
approfondimento
• I tempi saranno un po’ più lunghi
• Presumibilmente, ci sarà anche il tempo di parlare
con i redattori e di precisare più cose prima di
andare in onda
• A volte ci sono altri ospiti: chi?
• Spesso sono programmi in diretta, a volte si può
andare in studio!
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24. La radio
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La vera differenza tra la radio e gli altri media è che in
radio si comunica con la propria voce, senza
mediazioni! E poi non ci sono le immagini…
• Quanto dura il tempo quando stiamo a occhi
chiusi?
• Quanto dura mentre parliamo?
25. Come si parla alla radio
• Prima le cose più importanti: niente introduzioni
• Frasi semplici e brevi
• Poche subordinate (e niente frasi in sospeso!)
• Metafore ed esempi!
• No alle esitazioni e agli mmmmmhhhh…
• No alle divagazioni! Ma nemmeno alle frasi
laconiche
• Sì a dati e numeri (ma senza eccedere)
• Non arrabbiatevi! Arrabbiarsi è segno di debolezza
• Siate sicuri di voi. E simpatici
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26. Come si parla alla radio
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MAI SCRIVERE PRIMA IL PROPRIO INTERVENTO!
MAI LEGGERE!
MAI IMPARARE A MEMORIA!
27. Come si parla alla radio
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30. Come si parla alla tv
• Prima le cose più importanti: niente introduzioni
• Frasi semplici e brevi. Subito al sodo.
• Poche subordinate (e niente frasi in sospeso!)
• Metafore ed esempi!
• No alle esitazioni e agli mmmmmhhhh…
• No alle divagazioni! Ma nemmeno alle frasi
laconiche
• Sì a dati e numeri (ma senza eccedere)
• Non arrabbiatevi! Non siate snob
• Siate sicuri di voi. E simpatici
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31. E durante la domanda?
• È bene stare fermi e attenti, con lo sguardo rivolto
verso l’intervistatore
• Non annuire: si dà l’impressione di essere impazienti
• Non dissentire: si dà l’impressione di essere prevenuti
• Non chiudere gli occhi: si dà l’impressione di essere
poco interessati o molto seccati
• Non toccarsi il viso, i capelli, non sorridere, non
mostrare sufficienza o imbarazzo…
Se si deve fare un gesto, lo si faccia con
consapevolezza (e calcolo).
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32. In generale
• Si deve trasmettere sicurezza.
• Chi ci guarda deve pensare che non ci sia niente da
nascondere
e che sia tutto sotto controllo.
• Si deve essere accoglienti nei confronti delle
domande, anche di quelle più cretine.
• Si deve sempre mostrare rispetto nei confronti del
giornalista (che, bene o male, sta facendo il suo
mestiere) e soprattutto del pubblico.
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33. Prepararsi
• Vestitevi in maniera adeguata al programma (il ché
significa non sempre in giacca e cravatta, anzi)
• Lasciate che vi trucchino!
• Attenzione alle luci: controllate prima se non vi
infastidiscono e spostatevi di conseguenza
Telecamera è accesa quando luce è rossa
Telecamera non mangia bambini.
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34. Un’ultima cosa…
• A volte registrare un’intervista richiede un sacco di
tempo…
• Vi verrà chiesto più volte di ripetere le risposte, verrete
spostati in posti diversi, ci saranno un sacco di impicci
e perdite di tempo
• Vi porteranno allo sfinimento.
Ma non è finita:
Il servizio poi verrà tagliato e montato.
Da cinque ore si tirano fuori cinque minuti.
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Che cosa faremo. Una specie di gioco.
Simulazione di una cosa che mi può capitare davvero, oggi, in questo momento (speriamo di no…!). E poi quindi intervista, prenderò delle cavie, ne discuteremo. Proveremo per carta e radio. E poi vi darò qualche consiglio.
In realtà ieri: ieri mi sono accorta che oggi in uscita c’è veramente poco. ieri era meglio… (stamani ero in treno…)
Ve lo mostro perché non vi stupiate quando accade
Questo può succedere subito, se notizia bomba, all’una o alle cinque, a seconda di quel che succede. A quel punto embargo caduto, ma comunque…
Prima leggiamo la news…
Che cosa cerco: io cerco
no a “perché non mi chiede…”, “i giornalisti non capiscono queste cose…”, “mi dovrebbe dare un minuto in più!”, “non penserà mica di tagliare l’intervista?!”.
Cominciamo?
Qualsiasi cosa sia…
Ogni programma radiofonico ha il suo stile. Ogni radio ha il suo stile. I teorici, per esempio, distinguono radio di flusso e radio di programmi e parlano del clock di una radio. Il ritmo. Ci sono radio più veloci, dove anche l’impostazione dello speaker, il modo di tagliare le interviste, i tempi di durata dei singoli temi sono tutti molto veloci. E radio con clock più lenti e riflessivi. Radio ironiche, radio serie. Radio in cui si registra molto e altre in cui si fa tutto in diretta. Un po’ cambia…
Il taglio di un programma è… e nel caso del tg la cosa non cambia
Deve essere sempre un messaggio chiaro e riassumibile in poche frasi. Ci si può magari esercitare a dirlo ad alta voce a qualcuno, sintetici ed efficaci. “quello che voglio dire è…”.
Questo non sempre si può fare in maniera approfondita, ma il redattore radiofonico medio dà sempre almeno un paio di minuti di negoziazione all’intervistato, che servono a entrambi per chiarirsi le idee e risparmiare tempo
Le domande che lui vi fa servono per tirare fuori una o più di queste 5 w.
Non vi sbagliate.
Se vi chiedono un’intervista su una vostra scoperta, è probabile che sia How: come è andata? Altrimenti potrà essere when: quand’è che la vedremo usata in corsia?
La struttura di qualsiasi pezzo giornalistico (anche radio) è questa
Se vi chiedono un commento su un fatto di cronaca o di politica, le 5 w può darsi che le dica lui prima. E che a voi chiedano un parere. Veloci anche lì.
Ho lavorato in un programma di questo tipo per sette anni e continuo a esserne tra i conduttori.
Programmazione settimana per settimana e lunghe chiacchierate con gli ospiti (se serve). Siamo mediamente più preparati e abbiamo competenze scientifiche sedimentate. Ma siamo un’eccezione.
Sono ottime occasioni, non fatevele sfuggire.
In generale:
Che cosa significa?
Un’intervista scritta viene molto modificata dal redattore. Si può tagliare e adattare alla pagina
Non solo: la qualità della vostra voce non è un problema.
Per radio insomma: i tagli dipendono dalla prosodia e non sempre si possono fare. Piuttosto si butta tutto.
Facciamo una prova. Stiamo un minuto in silenzio: ce la facciamo? Facciamo che prendo il tempo e voi state a occhi chiusi. Poi vi dico stop e mi dite quanto tempo è passato. Intanto io vi racconto una storia.
Parliamo per un minuto: esercizio!
Stimolate la fantasia dell’ascoltatore
Non arrabbiarsi mai. È il trucco dei giornalisti per tenere sotto scacco gli scienziati.
Mai con nessun giornalista, soprattutto con quelli della radio!
Se è registrata si può rifare!
Ma non abusate della pazienza del redattore. In genere, non ha tempi infiniti…
E SOPRATTUTTO
L’ascolto radiofonico è un ascolto volatile, veloce, non particolarmente attento.
Non ha senso pensare di fare una lezione.
L’ascoltatore che si annoia, si distrae e non ascolta più.
Bisogna essere accattivanti.
Sappiate che se rifiutate un’intervista, il redattore si cercherà un altro esperto. Quindi: rifiutate se non è il vostro argomento (ci fate una buona figura) magari suggerendo altri nomi. Ma non rifiutate se temete che la notizia passi in mani sbagliate!
Come alla radio, ma più incisivi. Si possono mostrare le mani e le espressioni del volto, ma attenzione perché può essere un’arma a doppio taglio.
Anche qui: mai ripetere a pappagallo!
Prepararsi prima.
Non abbiate paura della telecamera. Comportatevi naturalmente.
Funziona così.
Non dovete essere noiosi…
Attenzione alla velocità: non fatevi fregare, non siate apocalittici…
Precisi. La risposta subito, e poi la spiegazione. È il contrario di quello che siete abituati a fare. Ed è anche diverso da quello che potete fare su carta.
In generale, considerate che parlare con i giornalisti è doveroso, e nemmeno troppo impossibile. Fatelo con attenzione, ma soprattutto per il pubblico