Rosalind franklin: l’eroina mancata della scoperta del DNARoberto Lanza
Pochi sanno che nel 1963 sul podio per la consegna del Premio Nobel per la scoperta della struttura del DNA mancava uno scienziato il cui contributo è stato fondamentale: si trattava della ricercatrice Rosalind Franklin. Prematuramente scomparsa all’età di 37 anni per un tumore. Rosalind Franklin dovette affrontare un ambiente ostile alle donne, che in parte la ostacolò nell’emergere nel panorama internazionale come scienziata, ma il suo forte spirito di indipendenza e la sua indiscutibile intelligenza le hanno permesso di imporsi comunque nella storia della scienza e sono arrivati fino a noi, tanto da far sorgere la necessità di una rivalutazione storica del suo lavoro. Rosalind Franklin aveva 33 anni nel febbraio del 1953, quando sul suo taccuino di appunti scrisse che “il Dna è composto da due catene distinte”, due settimane dopo Crick e Watson costruirono il loro celebre modello della struttura del DNA, nel laboratorio di Cavendish a Cambridge. Le difficoltà che dovette affrontare, unite alla prematura morte che non le ha permesso di ricevere il giusto riconoscimento, ne hanno fatto un’icona del movimento femminista nelle scienze.
Rosalind franklin: l’eroina mancata della scoperta del DNARoberto Lanza
Pochi sanno che nel 1963 sul podio per la consegna del Premio Nobel per la scoperta della struttura del DNA mancava uno scienziato il cui contributo è stato fondamentale: si trattava della ricercatrice Rosalind Franklin. Prematuramente scomparsa all’età di 37 anni per un tumore. Rosalind Franklin dovette affrontare un ambiente ostile alle donne, che in parte la ostacolò nell’emergere nel panorama internazionale come scienziata, ma il suo forte spirito di indipendenza e la sua indiscutibile intelligenza le hanno permesso di imporsi comunque nella storia della scienza e sono arrivati fino a noi, tanto da far sorgere la necessità di una rivalutazione storica del suo lavoro. Rosalind Franklin aveva 33 anni nel febbraio del 1953, quando sul suo taccuino di appunti scrisse che “il Dna è composto da due catene distinte”, due settimane dopo Crick e Watson costruirono il loro celebre modello della struttura del DNA, nel laboratorio di Cavendish a Cambridge. Le difficoltà che dovette affrontare, unite alla prematura morte che non le ha permesso di ricevere il giusto riconoscimento, ne hanno fatto un’icona del movimento femminista nelle scienze.
2. 1800-1900 La
teoria della
mescolanza
• Pur non trattandosi di una vera e propria teoria
scientifica, per tutto il secolo una parte della comunità
scientifica pensa che nelle cellule uovo e negli
spermatozoi siano presenti dei fattori ereditari e che
dopo la fecondazione questi fattori si fondessero. Gli
elementi ereditari, una volta fusi, non si sarebbero più
potuti separare, come due inchiostri di colore diversi.
Ne parla anche Charles Darwin, sebbene sia
dubbioso, perché la teoria della mescolanza non si
accordo con la sua teoria dell’evoluzione.
3. 1809 Ipotesi dell’ereditarietà
dei caratteri acquisiti
• Nel saggio Filosofia zoologica, il naturalista francese
Jean-Baptiste de Lamarck sostiene la variabilità delle
specie e la spiega con l’uso e il disuso degli organi e la
trasmissione alle generazioni successive dei caratteri
acquisiti
4. 1854 I primi studi di
«genetica»
• Gregor Mendel, un monaco agostiniano, inizia i suoi studi
sulle piante di pisello odoroso nel giardino dell’abbazia di
San Tommaso a Brno(nell’attuale Repubblica Ceca)
Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-SA
5. 1859 Darwin e
l’Origine delle specie
• Charles Darwin pubblica L’origine delle specie per mezzo
della selezione naturale, in cui espone la teoria alla base
dell’interpretazione della variabilità e dell’evoluzione degli
esseri viventi.
6. 1861 Maxwell formula le
sue equazioni
• Unificando e perfezionando il lavoro di Gauss, Faraday e
Ampère, James Clerk Maxwell definisce le quattro
equazioni che regolano il comportamento dei campi
magnetici ed elettrici.
7. 1865 Mendel e
gli esperimenti
sull’ibridazione
delle piante
• Con due incontri alla Società di Storia Naturale
di Brno, Mendel presenta i risultati dei suoi
esperimenti: dimostra il rapporto di dominanza e
recessività tra coppie di caratteri ereditari,
stabilendo le leggi matematiche alla base del
fenomeno e smentendo la teoria della
mescolanza in voga al tempo. Mendel pubblica i
risultati nel Saggio sugli ibridi vegetali l’anno
seguente, ma tali risultati non si diffondono.
8. 1873-1883
Scoperta della
mitosi e della
meiosi
• Scoperta della mitosi e della meiosi O. Butschli
(1873), W. Mayzel (1875) e W.Flemming (1882)
descrivono indipendentemente il processo di
mitosi nelle cellule somatiche, Eduard
Strasburger scopre lo stesso processo nei
vegetali(1876). Con i suoi studi sui vermi
Ascaris, Edouard van Beneden descrive la
meiosi da cui si ottengono le cellule germinali, o
gameti (1883).
9. 1881 Balbiani
e i cromosomi
politenici
• Il biologo francese Eduard-Gérard Balbiani
osserva per la prima volta i cromosomi politenici
nelle ghiandole salivari delle larve del dittero
Chironomus. La natura ereditaria di queste
strutture non è però stata confermata fino agli
anni Trenta del Novecento dagli studi su
Drosophila melanogaster condotti da Emil Heitz
e HansBauer.
10. 1892 La
riscoperta
delle leggi di
Mendel
• Senza essere al corrente dei risultati ottenuti sui
piselli, il botanico tedesco Carl Correns esegue
una serie di esperimenti sulle piante del genere
Hieracium all’Università di Tubinga, riscoprendo
le stesse leggi individuate da Mendel trent’anni
prima. I risultati sono pubblicati l’anno
successivo e citano sia Mendel che Darwin.
11. 1895 Scoperta dei
raggi X
• Scoperta dei raggi X Wilhelm Roentgen scopre la
radiazione elettromagnetica di lunghezza d’onda
compresa tra 0,01 e 10 nanometri, in grado di penetrare
corpi impermeabili alla luce e li battezza raggi «X», per
via della loro natura ignota. L’anno dopo viene eseguita la
prima radiografia per uso clinico.
12. 1898 Gli esperimenti di
Pierre e Marie Curie
• Nel loro laboratorio parigino i coniugi Curie analizzano il
fenomeno della radioattività e scoprono due nuovi
elementi, il radio e il polonio. La scoperta vale loro nel
1903 il premio Nobel per la fisica. Successive ricerche
portano Marie Curie a isolare il radio metallico e a
conquistare nel 1911 il Nobel per la chimica.
13. 1900 Gli studi di de
Vries sull’ereditarietà
• Dopo 10 anni di esperimenti di ibridazione, ignaro dei
risultati di Mendel, Hugo de Vries riscopre le leggi
dell’ereditarietà identificando dominanza e recessività,
segregazione e assortimento indipendente dei caratteri.
Conia il termine «pangene»,poi abbreviato in «gene», per
le unità discrete di trasmissione dei caratteri. Egli teorizza
anche il ruolo delle mutazioni.
14. 1900-1910 Invenzione
del quadrato di Punnett
• Il biologo inglese Reginald Punnett hai deato questa
soluzione schematica per determinare la probabilità con
cui si manifestano i diversi fenotipi derivati dall’incrocio di
diversi genotipi. Punnett è stato uno dei primi scienziati a
riconoscere e valorizzare i risultati delle ricerche condotte
da Mendel.
15. 1903 I
cromosomi
sono portatori
dei caratteri
ereditari
• Con esperimenti sulle cavallette e sui ricci di
mare, Walter Sutton e Theodor Boveri
sviluppano indipendentemente la teoria secondo
cui i cromosomi ospitano in specifici loci i
caratteri ereditari di Mendel. Osservano nei
gameti il dimezzamento dei cromosomi e il
ritorno al numero completo dopo la fecondazione
e confermano a livello cellulare le leggi di
Mendel
16. 1904 Il principio di
funzionamento del
radar
• Christian Hülsmeyer, in
inventore tedesco, ottiene il
brevetto per il suo
«telemobiloscopio», una
macchina che è in grado di
individuare a distanza gli
oggetti metallici. È il principio di
funzionamento del moderno
radar (RAdio Detection
AndRanging) che viene messo
a punto nei decenni successivi
17. 1905 Einstein elabora la
teoria della relatività
• Secondo Albert Einstein, il tempo costituisce una quarta
dimensione accanto alle tre dello spazio (lunghezza,
larghezza, altezza); spazio e tempo variano col variare
delle circostanze secondo cui li si osserva eli si misura.
La teoria della relatività demolisce le basi stesse della
fisica classica, fondata sulle leggi di Newton.
18. 1906 Conio del
termine genetica
• William Bateson tiene conferenze e corsi accademici a
Cambridge in cui usa per la prima volta il termine
«genetica» per la ricerca sui meccanismi dell’ereditarietà.
Contribuisce alla diffusione delle scoperte di Mendel, de
Vries e Correns.
19. 1910 Si testa la teoria
cromosomica dell’ereditarietà
• Thomas Hunt Morgan descrive l’intero processo
riproduttivo e dimostra la segregazione e la
ricombinazione dei cromosomi, chiarendo i rapporti tra le
posizioni dei geni sui cromosomi e l’ereditarietà. Il
moscerino della frutta(Drosophila melano gaster) diventa
il modello animale di riferimento in genetica.
20. 1913 La prova
dell’organizzazione lineare dei
geni
• Il genetista statunitense Alfred Henry Sturtevant pubblica
uno studio sull’ereditarietà legata al sesso in cui
costruisce la prima mappa di un cromosoma.
L’organizzazione lineare dei geni sui cromosomi è
provata sperimentalmente dall’analisi quantitativa delle
frequenze di crossing over fra due caratteri legati al
cromosoma X di drosofila.