2. 2008 - 2011 Segretario Scuola
Regionale dello Sport CONI
2008 - 2009 Coord. Tecnico del
CONI provinciale Torino
2010 - 2012 Coord. progetti Gioco
Sport, Giochi Gioventù, Giornata
Nazionale dello Sport - CONI CP To
2012 Direttore del progetto
EDUCAMP del Coni CP Torino
Coordinatore Progetto Scuola
Fijlkam CR Piemonte
3. L’idea è di creare una squadra di giovani
tecnici operativi, ognuno esperto in un
settore, con il compito di dare una spinta
decisa al Judo Piemontese, che è ora in
• crisi di numeri,
• di iniziative,
• di servizi essenziali alle Società,
• di finanziamenti esterni alle nostre tasche
• di presenza politica sul territorio
5. Perdita di iscritti, significa diminuzione di
finanziamento dalla Federazione, di
importanza a livello generale e di
appetibilità per sponsor
Significa perdita di prestigio: la
Lombardia, che ha mantenuto all’incirca
i suoi tesserati, ci è quindi passata
davanti, così come altre regioni
Significa un rafforzamento degli
EEPS rispetto alla nostra
Federazione
6. Bisogna quindi recuperare iscritti e tornare,
se possibile, al primato italiano:
a) Sensibilizzando le Società, organizzando
le gare per i bambini come un EVENTO,
motivando i delegati provinciali.
b) Ma soprattutto rendendo meno
conveniente l’iscrizione agli Enti attraverso
differenziazioni di quote, e facilitazioni
particolari per i nostri tesserati
7. Bisogna ritornare ad essere centrali a livello
nazionale per le iniziative sul territorio
Logo disegnato
apposta per noi
•Riprendere i contatti con la Disney
(scavalcando la Lombardia)
•Organizzare un torneo internazionale all’anno
•Ospitare finali nazionali in Piemonte
8. Il Comitato, non deve solo organizzare
gare ma deve anche fornire una serie di
servizi alle società
Sostegno e consulenza sui rapporti con
gli Enti, i Comuni, le richieste contributi
visti i rapidi mutamenti legislativi e
l’intensificazione dei controlli fiscali anche
sulle piccole società, occorre predisporre
urgentemente una rete informativa e di
aggiornamento nel settore amministrativo
e fiscale per le Piccole Società
9. Basta prendere i soldi soltanto nelle nostre
tasche.
Occorre reperire finanziamenti per le attività
di sostegno alle iniziative sportive e
promozionali, tornando a partecipare a bandi
e progetti regionali per lo sport.
Bisogna cercare, pur in questi tempi difficili,
contributi e sponsorizzazioni per le
iniziative sportive.
10. Dobbiamo ritrovare una valida presenza e
una forte rappresentanza presso gli Enti
Locali di ogni grado e gli Enti sportivi e
culturali del territorio, a livello comunale,
provinciale e regionale. Bisogna, come nel
passato, ricreare una rete politica articolata
Occorre restituire al Judo piemontese una
migliore presenza sui media, che sia
adeguata alla sua forza e alla sua
eccellenza nazionale
11. Le piccole e medie società rappresentano la
base fondamentale del Judo. Da esse
dipendono il numero dei tesserati, la
penetrazione territoriale, il bacino per la
selezione degli atleti di livello, la base
stessa della diffusione della nostra disciplina
sul territorio.
12. SOSTEGNO
Per le piccole Società, occorre una attività
di sostegno agonistico efficace, articolato,
reticolare, organizzato in centrale e
provinciale e che abbia come scopo di far
crescere nuovi atleti competitivi: bisogna
creare una rete di collaborazione tra
Responsabili Tecnici Provinciali
13. FORMAZIONE
Occorre un rinnovamento radicale nei
corsi di aggiornamento regionali. La
formula tradizionale, ripetuta da anni, come
abbiamo visto anche nell’ultimo corso, è
ormai logora e inefficace.
14. Occorre inoltre sostenere i corsi per
Ufficiali di Gara: bisogna quindi investire
per aumentare la loro formazione teorica
e pratica e mirare a favorire il merito.
Quello di avere una classe arbitrale molto
preparata e efficiente è una esigenza
fondamentale per il buon funzionamento
delle gare. Su questo obiettivo il Settore
Judo assolutamente deve investire risorse.
15. Per fare tutte queste cose una sola
persona non può bastare. Occorre una
squadra, che lavori in modo molto
coordinato e che sia capace di creare
sottogruppi e fare rete.
Per questo abbiamo costituito un squadra,
che si presenta tutta insieme, con
competenze specifiche, con un
programma preciso e l’indicazione di chi
farà che cosa.