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Politica militare della UE,
cooperazione UE - NATO e
investimenti nella R&S di nuovi
strumenti militari
Incontro su Europa Casa Comune
Coordinamento Nord di Pax Christi
Milano, 9 febbraio 2019
Antonio Mazzeo
Si scrive UE, si legge NATO
“La cooperazione UE-NATO rappresenta un
pilastro fondamentale del lavoro UE per
rafforzare la sicurezza e la difesa europea,
nell’ambito dell’implementazione della
Strategia Globale UE.
Essa contribuisce inoltre alla condivisione
degli oneri transatlantici. Un’Unione
europea più forte e una NATO più forte si
rafforzano a vicenda”.
EEAS - Servizio per gli Affari Esterni UE, Bruxelles, 19 novembre 2018
La partnership UE-NATO
La partnership UE-NATO
“Nell’attuale contesto strategico, con sfide senza precedenti
provenienti dal Sud e dall’Est del mondo, la collaborazione
tra UE e NATO riveste un’importanza fondamentale.
La sicurezza dell’UE e quella della NATO sono interconnesse:
non soltanto 22 Stati membri dell’UE sono alleati della
NATO, ma insieme possono mobilitare un’ampia gamma di
strumenti e usare nel modo più efficiente le risorse
disponibili per far fronte a queste sfide e rafforzare la
sicurezza dei loro cittadini.”
EEAS – Servizio per gli Affari Esterni UE, Bruxelles 22
novembre 2018
“NATO ed EU hanno cooperato per lungo
tempo nella gestione delle crisi e
operativamente in Kosovo, Bosnia e
Afghanistan.
Le rispettive forze navali operano insieme nella
risposta alle crisi dei rifugiati e dei migranti
nel Mediterraneo.
NATO ed EU mantengono regolari
consultazioni politiche sulla sicurezza nei
Balcani, Ucraina, Libia e Medio Oriente”.
Documento NATO del 20 luglio 2018
RELAZIONI NATO ed EU
Per migliorare la difesa e la sicurezza collettiva, NATO e Unione
Europea devono essere complementari. L’Unione Europea deve utilizzare
le proprie capacità a 360° e non porsi in competizione con la NATO. Una
più forte Difesa europea rappresenta un elemento che renderà più forte la
NATO stessa
Roberta Pinotti al vertice NATO, 28 ottobre 2016
Eccellente e concreto il lavoro svolto fino ad oggi per la Cooperazione NATO-
UE che si concretizza anche attraverso l’Hub per il Sud della NATO presso
la base di Lago di Patria, Napoli, il cui compito principale è il
coordinamento di tutte le iniziative nel campo dell’antiterrorismo. L’Italia
sostiene il processo per rafforzare ulteriormente tale cooperazione
Elisabetta Trenta al vertice UE in Lussemburgo, 25 giugno 2018
Ministre per la NATO
La politica militare UE - 1
1948 - Ipotesi CED Comunità Europea di Difesa
1954 - Istituita l’Unione Europea Occidentale UEO quale “gamba” europea della NATO
1984 – Riattivazione UEO con il Meeting di Roma
1988-2001 – Missioni “umanitarie” e di peacekeeping UEO (Golfo Persico, Danubio,
Bosnia-Herzegovina, Albania, Croazia, Kosovo)
1992 – La UEO elabora sulla scia del NATO Strategic Concept le “Missioni di Petersberg”
(operazioni di gestione crisi, peacekeeping, ecc.)
1993 - Trattato di Maastricht - Il “secondo pilastro” è la Politica estera e di sicurezza
comune (PESC). Si auspica maggiore cooperazione per consentire all’UE di gestire i
cambiamenti geopolitici post Guerra fredda; si affida all’UEO l’elaborazione di azioni
in vista di una Difesa comune europea
1997 –Trattato di Amsterdam; si prospetta una Difesa comune europea, l’integrazione
UEO nell’Ue e l’introduzione formale delle “Missioni di Petersberg”
1999 – Il Consiglio UE vara la Politica Europea di Sicurezza e Difesa (PESD) e avvia il
programma di costruzione di “capacità militari e civili per la gestione delle crisi”.
Promossa la costituzione di una Forza di Reazione Rapida europea (FRRE)
2000 – Completata la messa a punto della FFRRE; sino a 60.000 unità schierabili in 60
giorni “su chiamata”
2001 –Trattato di Nizza. Nell’ambito della PESD è ridimensionato il ruolo UEO a favore
della NATO
2003 – L’UE elabora la “Strategia di sicurezza europea” (interessi politica difesa, potenziali
minacce, attenzione al fianco Est e Sud, ecc.)
2003 – Nell’ambito degli accordi Berlin Plus è avviata la missione UE in Macedonia
2003 - Dispiegamento nella Repubblica Democratica del Congo della prima missione UE di
“peacekeeping” senza assetti NATO
2004 – Varato il meccanismo “Athena” per determinare il contributo dei membri UE alle spese
per la PESD
2004 – Istituita l’Agenzia europea di Difesa (EDA) per sviluppare la PESD e
promuovere/rafforzare la cooperazione europea nel settore degli armamenti
- 2005 – Missione UE in regime Berlin Plus in Bosnia-Erzegovina (7.000 tra militari e civili) –
ancora in corso
- 2005 – Creato a Bruxelles l’European Security and Defence College per la formazione nel
campo della Sicurezza e Difesa europea. Ne fanno parte 140 tra istituti, centri universitari,
scuole militari, ecc.
- 2005 – Missione autonoma UE in Darfur
- 2007 – Operativi gli UE Battlegroups , battaglioni militari di pronto intervento e
combattimento di 1.500 unità
- 2007 – Viene lanciata la missione EUPOL in Afghanistan a sostegno delle forze di polizia
locali (conclusione dicembre 2016)
- 2008 – Avvio missioni UE “Atalanta” per contrastare la pirateria in Corno d’Africa ed EULEX
in Kosovo
2009 – Trattato di Lisbona. La PESD si trasforma in PSDC (Politica di Sicurezza e Difesa
Comune); l’art. 42 prevede l’obbligo degli Stati membri UE a intervenire in “mutua difesa”
(simile all’articolo 5 del Trattato NATO)
2011 – Viene dissolta la UEO
La politica militare UE - 2
2015 – Al via missione EUNAVFOR MED (Sophia) di contrasto al flusso migranti e supporto
forze armate libiche
2016 – Strategia Globale per la politica estera e di sicurezza UE per “intensificare gli sforzi in
materia di difesa, cyber security, lotta al terrorismo, energia e comunicazioni strategiche”
2016 - Piano d’azione europeo in materia di difesa per promuovere l’efficienza delle spese e
rafforzare la cooperazione militare tra gli Stati membri. Istituzione di un Fondo europeo
per la difesa a favore delle industrie di armi
2017 – Meeting con le industrie della difesa e quelle “civili innovative” per uso fondi UE
Horizon 2020 (complessivamente 80 miliardi di euro nel periodo 2014-2020) a sostegno
ricerca e produzione militare. Investimenti di 2 miliardi per Cybersecurity
2017- Istituita una Capacità militare di pianificazione e condotta (MPCC) all’interno dello Stato
maggiore UE per “reagire in maniera più veloce, efficace e coerente” e pianificare la
condotta operativa delle future missioni
2017 – Nuove regole d’ingaggio per gli UE Battlegroups e contrasto contro “terrorismo,
minacce ibride, cambio climatico, volatilità economica e insicurezza energetica”
2017 – Inaugurato ad Helsinki il Centro europeo d’eccellenza per contrastare le minacce ibride
(Hybrid CoE) in partnership con la NATO (budget 1,5 milioni di euro)
La politica militare UE - 3
2017 – Il Consiglio UE istituisce la Cooperazione Strutturata Permanente nel Settore della
Sicurezza e della Difesa (PESCO) per “consentire agli Stati membri di sviluppare
congiuntamente capacità di difesa, investire in progetti comuni e accrescere la prontezza e
il contributo a livello operativo delle rispettive forze armate”. Tra gli impegni più vincolanti
della PESCO quello di “aumentare periodicamente e in termini reali i bilanci per la difesa al
fine di raggiungere gli obiettivi concordati”.
2018 – Il Consiglio UE adotta le regole di governance per la gestione dei progetti in ambito
PESCO
5-13 novembre 2018 – Maxi-esercitazione UE (con agenzie Frontex, Europol, European Border
and Guard Coast) di pronta risposta a minacce ibride e cyber HEX-ML 18 (PACE) in stretta
cooperazione operativa e strategica con la NATO - La Svizzera partecipa come osservatore
Novembre 2018 – La UE s’impegna a rafforzare le missioni di “gestione civile delle crisi”
nell’ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune con un organico di “polizia” di 200
unità in grado di intervenire in qualsiasi teatro operativo entro 30 giorni dalla decisione del
Consiglio
22-23 gennaio 2019 – Forum Internazionale per la Cyber Security (Lille, Francia). La
Commissione UE annuncia varo nuovo programma di ricerca Europa Digitale dotato di un
fondo di 9 miliardi di euro, 2 dei quali saranno destinati alla cyber. Previsto pure
potenziamento di ENISA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Informatica con sede ad Atene
ed Eraklion (Creta)
La politica militare UE - 4
Revisione coordinata annuale della Difesa
(CARD) per monitorare e valutare l’efficienza
delle spese militari nazionali
Fondo Europeo per la Difesa per promuovere
gli investimenti nella ricerca e nella
produzione bellica
Cooperazione strutturata
permanente PESCO
Impegno degli Stati partecipanti
alla PESCO ad aumentare i bilanci
per la difesa, al fine di conseguire
l’obiettivo di un aumento a medio
termine della spesa per gli
investimenti del 20% e del 2% del
totale della spesa per la difesa
destinata alla ricerca in tale
ambito
Adeguarsi al parametro
concordato in sede NATO del 2%
del PIL per le spese per la difesa
Investire nello sviluppo di
capacità di difesa
(intelligence, droni,
cybersecurity, ecc.)
Acquisire e sviluppare
capacità terrestri, aeree,
spaziali e marittime
Creare una base industriale
di difesa solida, competitiva
e innovativa
Rafforzare il mercato
unico della difesa
Obiettivi strategici PESCO
EuroDrone
Elicottero d’Attacco Tiger
Mark III
Blindati e artiglieria
terrestre
Sistemi Cyber e C4ISR
Centri formazione personale militare
e intelligence
Hub logistici, mobilità e pronto
intervento
Principali Progetti di guerra UE
Il bilancio 2018 dell’Agenzia europea della Difesa (EDA)
è stato di 32,5 milioni di euro (+5% dal 2017)
Per la “sezione ricerca” del Fondo europeo per la difesa 90 milioni
di euro per il triennio 2017/2019 (stimata una richiesta annua di
500 milioni – con priorità droni, cybersecurity, sistemi di
monitoraggio frontiere esterne, ecc.)
Per la “sezione capacità” del Fondo europeo per la difesa
590 milioni; obiettivo di spesa 1 miliardo l’anno (5 miliardi
dal 2021, 13 miliardi dal 2027 con il 5% per progetti I.A.)
Costi programmi militari PESCO
Sorveglianza marittima
e interdizione in mare
con droni e sottomarini
senza equipaggio
10 Paesi UE
coinvolti e 42
imprese (Capofila
Leonardo con
Fincantieri, MBDA,
Indra…)
Partner: Centre for
Maritime Research and
Experimentation (CMRE
NATO) di La Spezia e
Istituto Affari
Internazionali (IAI) di
Roma
Finanziamento
ricerca UE: 35
milioni di euro
Nel 2019 due
dimostrazioni: nel mar
Baltico (coordinata
dalla marina svedese)
e nel Mediterraneo (a
guida Italia)
Progetto Ocean 2020
39 progetti di ricerca sistemi controllo frontiere - 230 milioni di euro
Frontex – 800 milioni
Eurosur – 200 milioni
Muri e fortificazioni – 77 milioni
Deportazioni migranti – 11,3 miliardi
Fonte: The Migrants Files
Il business della guerra UE alle migrazioni
(2002-2013)
Prestiti della Banca europea per gli
investimenti (BEI)
Fondo europeo per gli investimenti strategici
(FEIS)
Fondi strutturali e d’investimento europei
(SIE)
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
Programma per la competitività delle piccole e
medie imprese (COSME)
Come finanziare la follia militare UE
Dal 2003 ad oggi, nell’ambito della
Politica di sicurezza e di difesa
comune (PSDC), l’UE ha lanciato 34
missioni a livello internazionale (22
civili, 11 militari e 1 mista in Darfur)
Oggi sono in corso
16 operazioni
(10 civili e 6 militari)
Missioni e Operazioni Internazionali UE
21 Paesi europei membri di UE e
NATO
Membri NATO Membri UE
Membri Ue che non fanno parte
della Nato: Austria, Cipro,
Finlandia, Irlanda, Malta e Svezia
Membri NATO che non fanno parte
della Ue: Albania, Canada, Islanda,
Montenegro, Norvegia, Stati Uniti e
Turchia (+ Gran Bretagna)
Evoluzione rapporti UE-NATO - 1
I conflitti in Bosnia-Erzegovina (1992-1995) e in Kosovo (1999) accelerano il processo
di mutua cooperazione operativa tra UE e NATO
1996 – La NATO mette a disposizione proprie risorse per eventuali operazioni UEO
(ESDI - European Security and Defence Identity) e costituzione di unità europee di
pronto intervento “separabili ma non separate” dalla NATO
1997 – Avviati contatti informali tra vertici UE e NATO
1999 – La NATO estende alla UE i benefici previsti per la UEO
2001 – “Scambio di lettere” tra UE e NATO per istituzionalizzare contatti periodici
fissi
2001 – Il Trattato di Nizza riconosce la difesa collettiva europea come “responsabilità
NATO”
2002 - Dichiarazione congiunta UE – NATO sulla PESD: istituzione di una “partnership
strategica” nella gestione dei conflitti
2003 – La “Strategia europea di sicurezza” auspica il rafforzamento della partnership
strategica con la NATO
2003 - Accordo classificato “Berlino Plus” per regolare l’accesso UE agli assetti NATO
per missioni gestione crisi. Stabiliti Quartier generale UE presso lo SHAPE NATO di
Mons e al JCF Napoli per missione in Macedonia
2004 – L’Agenzia europea per la Difesa (EDA) prevede meccanismi di collegamento
formali con la NATO
2016 – La Strategia Globale UE prevede di “intensificare il contributo alla sicurezza
collettiva dell'Europa lavorando a stretto contatto con i partner, in primo luogo la
NATO”
2016 -Dichiarazione congiunta UE-NATO per rafforzare ulteriormente la reciproca
cooperazione in 7 settori strategici: minacce ibride; cooperazione operativa (Sea
Guardian – Sophia); cybersecurity; capacità di difesa; industria e ricerca;
esercitazioni coordinate; sviluppo di capacità
2016 – Accordo ACSA (già NATO Mutual Support Act) tra UE e Stati Uniti per il
supporto logistico bilaterale rimborsabile durante i rischiaramenti e le operazioni
militari
Evoluzione rapporti UE-NATO - 2
2016 – Il “Piano di attuazione in materia di sicurezza e difesa” UE sollecita “un’azione
rapida al fine di intensificare la cooperazione tra UE e NATO”. Le azioni proposte
da PESCO “porteranno a un’Unione europea più solida sul piano della difesa, il
che in definitiva rafforzerà anche la NATO”.
2017 – Le nuove regole operative degli UE Battlegroups finalizzate a “rafforzare la
strategia autonoma UE in termini militari, ma anche per rafforzare la NATO”
2017 – Inaugurazione del Centro europeo d’eccellenza per contrastare le minacce
ibride di Helsinki (Hybrid CoE), tkink thank intergovernativo UE-NATO. Il Consiglio
UE emette comunicato: “Le relazioni transatlantiche e la cooperazione UE-NATO
restano elementi chiave per la nostra sicurezza generale e ci consentono di
rispondere alle minacce alla sicurezza in evoluzione, comprese quelle cyber,
ibride e al terrorismo”.
2017 – Il Consiglio UE “si compiace per la continua cooperazione, stretta e sinergica
con la NATO in settori di interesse comune, sia da un punto di vista strategico che
operativo, nella gestione delle crisi a sostegno della pace e della sicurezza
internazionale nonché per lo sviluppo delle capacità di difesa in caso di
sovrapposizione delle esigenze (…) Si rammenta che la cooperazione della NATO
con gli Stati membri dell’UE non appartenenti alla NATO è parte integrante della
cooperazione UE-NATO…”
Evoluzione rapporti UE-NATO - 3
2018 – Risoluzioni del Parlamento europeo per sviluppare capacità UE contro
minacce cyber e per una “più stretta collaborazione con la NATO nella lotta al
terrorismo e alla migrazione irregolare, la condivisione di informazioni classificate
e l’eliminazione degli ostacoli alla rapida circolazione del personale e dei mezzi
militari all’interno dell’UE”
10 luglio 2018 - Dichiarazione congiunta su cooperazione UE-NATO sottoscritta dal
Presidente del Consiglio Europeo, dal Presidente della Commissione e dal
Segretario generale dell’Organizzazione del Nord Atlantico. “Noi incoraggiamo il
maggiore coinvolgimento possibile degli alleati NATO che non sono membri UE
nelle sue iniziative e quello degli Stati membri UE che non fanno parte
dell’Alleanza (…) Stiamo implementando gli obiettivi che abbiamo assunto due
anni fa, comprese le seguenti azioni: la nostra cooperazione marittima nel
Mediterraneo contribuisce a combattere il traffico di migranti, in modo da
alleviare le sofferenze umane; abbiamo accresciuto la nostra abilità per
rispondere alle minacce ibride; rafforzato la nostra preparazione per le crisi,
scambiandoci le informazioni in tempo reale, comprese quelle sugli attacchi
cyber; costruiamo le resilienze dei nostri membri e partner e testiamo le nostre
rispettive procedure attraverso esercitazioni parallele e coordinate; supportiamo
la capacità di difesa e sicurezza ai nostri vicini a Est e a Sud. Siamo impegnati a
rafforzarci nelle capacità di mobilità militare, nell’antiterrorismo e nella resilienza
ai rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari...”
Evoluzione rapporti UE-NATO- 4
Novembre 2018 – Lo staff militare UE per la difesa cyber
partecipa alla maxi-esercitazione NATO “Cyber Coalition”
in Estonia
10 dicembre 2018 - NATO e Commissione Europea
sottoscrivono un accordo di cooperazione per la
“promozione della governance nel settore della difesa e
della sicurezza”. L’UE si impegna per il triennio 2019-2022
a contribuire con 2 milioni di euro al NATO Building
Integrity Trust Fund, il programma di “formazione” a
favore di organizzazioni internazionali, privati, ONG, ecc.,
lanciato dall’Alleanza nel 2007 in una ventina di paesi di
Medio oriente, Asia, Africa, America latina
Evoluzione rapporti UE-NATO - 5
Cooperazione UE-NATO
Contrasto delle Minacce Ibride
20 progetti condivisi. Personale UE e NATO partecipano alle attività del Centro di Eccellenza
europeo di Helsinki
Cooperazione nel settore marittimo
Staff UE e NATO partecipano al forum Shared Awareness and De-Confliction in the Mediterranean
(SHADE MED) per scambiare informazioni e coordinare sforzi congiunti
Cyber security
Scambio di informazioni e dottrine, pianificazione corsi di formazione, allerta reciproca su eventuali
minacce
Capacità difensive
Impegno ad assicurare sinergia e coerenza tra i programmi PESCO, European Defence Fund,
CARD della UE e quelli NATO (Defence Planning Process, Partnership for Peace Planning e
Review Process)
Industria della Difesa e Ricerca
Scambio dati su progetti e attività UE e NATO con attenzione speciale a piccole e medie imprese e
all’innovazione
Capacity-building
Asssistenza dei paesi partner di UE e NATO al rafforzamento delle proprie cacacità difensive ,
specialmente nei Balcani occidentali e nei confini orientali e meridionali dell’Europa. Scambi
informativi in tre paesi pilota (Bosnia-Erzegovina, Moldavia e Tunisia)
Aree intervento cooperazione UE-NATO
“Negli ultimi anni siamo riusciti a rafforzare la cooperazione EU-NATO in
particolare nel settore cyber, marittimo e delle minacce ibride.
Dal 2016 gli alleati europei NATO e il Canada hanno aumentato le
loro spese militari da 41 a 100 miliardi di dollari…”
Jens Stoltenberg, Segretario generale NATO al Vertice ministri Difesa UE, Bucarest ,
30 gennaio 2019
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Politica militare della UE, cooperazione UE - NATO e investimenti nella R&S di nuovi strumenti militari (Antonio Mazzeo)

  • 1. Politica militare della UE, cooperazione UE - NATO e investimenti nella R&S di nuovi strumenti militari Incontro su Europa Casa Comune Coordinamento Nord di Pax Christi Milano, 9 febbraio 2019 Antonio Mazzeo
  • 2. Si scrive UE, si legge NATO
  • 3. “La cooperazione UE-NATO rappresenta un pilastro fondamentale del lavoro UE per rafforzare la sicurezza e la difesa europea, nell’ambito dell’implementazione della Strategia Globale UE. Essa contribuisce inoltre alla condivisione degli oneri transatlantici. Un’Unione europea più forte e una NATO più forte si rafforzano a vicenda”. EEAS - Servizio per gli Affari Esterni UE, Bruxelles, 19 novembre 2018 La partnership UE-NATO
  • 4. La partnership UE-NATO “Nell’attuale contesto strategico, con sfide senza precedenti provenienti dal Sud e dall’Est del mondo, la collaborazione tra UE e NATO riveste un’importanza fondamentale. La sicurezza dell’UE e quella della NATO sono interconnesse: non soltanto 22 Stati membri dell’UE sono alleati della NATO, ma insieme possono mobilitare un’ampia gamma di strumenti e usare nel modo più efficiente le risorse disponibili per far fronte a queste sfide e rafforzare la sicurezza dei loro cittadini.” EEAS – Servizio per gli Affari Esterni UE, Bruxelles 22 novembre 2018
  • 5. “NATO ed EU hanno cooperato per lungo tempo nella gestione delle crisi e operativamente in Kosovo, Bosnia e Afghanistan. Le rispettive forze navali operano insieme nella risposta alle crisi dei rifugiati e dei migranti nel Mediterraneo. NATO ed EU mantengono regolari consultazioni politiche sulla sicurezza nei Balcani, Ucraina, Libia e Medio Oriente”. Documento NATO del 20 luglio 2018 RELAZIONI NATO ed EU
  • 6. Per migliorare la difesa e la sicurezza collettiva, NATO e Unione Europea devono essere complementari. L’Unione Europea deve utilizzare le proprie capacità a 360° e non porsi in competizione con la NATO. Una più forte Difesa europea rappresenta un elemento che renderà più forte la NATO stessa Roberta Pinotti al vertice NATO, 28 ottobre 2016 Eccellente e concreto il lavoro svolto fino ad oggi per la Cooperazione NATO- UE che si concretizza anche attraverso l’Hub per il Sud della NATO presso la base di Lago di Patria, Napoli, il cui compito principale è il coordinamento di tutte le iniziative nel campo dell’antiterrorismo. L’Italia sostiene il processo per rafforzare ulteriormente tale cooperazione Elisabetta Trenta al vertice UE in Lussemburgo, 25 giugno 2018 Ministre per la NATO
  • 7. La politica militare UE - 1 1948 - Ipotesi CED Comunità Europea di Difesa 1954 - Istituita l’Unione Europea Occidentale UEO quale “gamba” europea della NATO 1984 – Riattivazione UEO con il Meeting di Roma 1988-2001 – Missioni “umanitarie” e di peacekeeping UEO (Golfo Persico, Danubio, Bosnia-Herzegovina, Albania, Croazia, Kosovo) 1992 – La UEO elabora sulla scia del NATO Strategic Concept le “Missioni di Petersberg” (operazioni di gestione crisi, peacekeeping, ecc.) 1993 - Trattato di Maastricht - Il “secondo pilastro” è la Politica estera e di sicurezza comune (PESC). Si auspica maggiore cooperazione per consentire all’UE di gestire i cambiamenti geopolitici post Guerra fredda; si affida all’UEO l’elaborazione di azioni in vista di una Difesa comune europea 1997 –Trattato di Amsterdam; si prospetta una Difesa comune europea, l’integrazione UEO nell’Ue e l’introduzione formale delle “Missioni di Petersberg” 1999 – Il Consiglio UE vara la Politica Europea di Sicurezza e Difesa (PESD) e avvia il programma di costruzione di “capacità militari e civili per la gestione delle crisi”. Promossa la costituzione di una Forza di Reazione Rapida europea (FRRE) 2000 – Completata la messa a punto della FFRRE; sino a 60.000 unità schierabili in 60 giorni “su chiamata” 2001 –Trattato di Nizza. Nell’ambito della PESD è ridimensionato il ruolo UEO a favore della NATO 2003 – L’UE elabora la “Strategia di sicurezza europea” (interessi politica difesa, potenziali minacce, attenzione al fianco Est e Sud, ecc.)
  • 8. 2003 – Nell’ambito degli accordi Berlin Plus è avviata la missione UE in Macedonia 2003 - Dispiegamento nella Repubblica Democratica del Congo della prima missione UE di “peacekeeping” senza assetti NATO 2004 – Varato il meccanismo “Athena” per determinare il contributo dei membri UE alle spese per la PESD 2004 – Istituita l’Agenzia europea di Difesa (EDA) per sviluppare la PESD e promuovere/rafforzare la cooperazione europea nel settore degli armamenti - 2005 – Missione UE in regime Berlin Plus in Bosnia-Erzegovina (7.000 tra militari e civili) – ancora in corso - 2005 – Creato a Bruxelles l’European Security and Defence College per la formazione nel campo della Sicurezza e Difesa europea. Ne fanno parte 140 tra istituti, centri universitari, scuole militari, ecc. - 2005 – Missione autonoma UE in Darfur - 2007 – Operativi gli UE Battlegroups , battaglioni militari di pronto intervento e combattimento di 1.500 unità - 2007 – Viene lanciata la missione EUPOL in Afghanistan a sostegno delle forze di polizia locali (conclusione dicembre 2016) - 2008 – Avvio missioni UE “Atalanta” per contrastare la pirateria in Corno d’Africa ed EULEX in Kosovo 2009 – Trattato di Lisbona. La PESD si trasforma in PSDC (Politica di Sicurezza e Difesa Comune); l’art. 42 prevede l’obbligo degli Stati membri UE a intervenire in “mutua difesa” (simile all’articolo 5 del Trattato NATO) 2011 – Viene dissolta la UEO La politica militare UE - 2
  • 9. 2015 – Al via missione EUNAVFOR MED (Sophia) di contrasto al flusso migranti e supporto forze armate libiche 2016 – Strategia Globale per la politica estera e di sicurezza UE per “intensificare gli sforzi in materia di difesa, cyber security, lotta al terrorismo, energia e comunicazioni strategiche” 2016 - Piano d’azione europeo in materia di difesa per promuovere l’efficienza delle spese e rafforzare la cooperazione militare tra gli Stati membri. Istituzione di un Fondo europeo per la difesa a favore delle industrie di armi 2017 – Meeting con le industrie della difesa e quelle “civili innovative” per uso fondi UE Horizon 2020 (complessivamente 80 miliardi di euro nel periodo 2014-2020) a sostegno ricerca e produzione militare. Investimenti di 2 miliardi per Cybersecurity 2017- Istituita una Capacità militare di pianificazione e condotta (MPCC) all’interno dello Stato maggiore UE per “reagire in maniera più veloce, efficace e coerente” e pianificare la condotta operativa delle future missioni 2017 – Nuove regole d’ingaggio per gli UE Battlegroups e contrasto contro “terrorismo, minacce ibride, cambio climatico, volatilità economica e insicurezza energetica” 2017 – Inaugurato ad Helsinki il Centro europeo d’eccellenza per contrastare le minacce ibride (Hybrid CoE) in partnership con la NATO (budget 1,5 milioni di euro) La politica militare UE - 3
  • 10. 2017 – Il Consiglio UE istituisce la Cooperazione Strutturata Permanente nel Settore della Sicurezza e della Difesa (PESCO) per “consentire agli Stati membri di sviluppare congiuntamente capacità di difesa, investire in progetti comuni e accrescere la prontezza e il contributo a livello operativo delle rispettive forze armate”. Tra gli impegni più vincolanti della PESCO quello di “aumentare periodicamente e in termini reali i bilanci per la difesa al fine di raggiungere gli obiettivi concordati”. 2018 – Il Consiglio UE adotta le regole di governance per la gestione dei progetti in ambito PESCO 5-13 novembre 2018 – Maxi-esercitazione UE (con agenzie Frontex, Europol, European Border and Guard Coast) di pronta risposta a minacce ibride e cyber HEX-ML 18 (PACE) in stretta cooperazione operativa e strategica con la NATO - La Svizzera partecipa come osservatore Novembre 2018 – La UE s’impegna a rafforzare le missioni di “gestione civile delle crisi” nell’ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune con un organico di “polizia” di 200 unità in grado di intervenire in qualsiasi teatro operativo entro 30 giorni dalla decisione del Consiglio 22-23 gennaio 2019 – Forum Internazionale per la Cyber Security (Lille, Francia). La Commissione UE annuncia varo nuovo programma di ricerca Europa Digitale dotato di un fondo di 9 miliardi di euro, 2 dei quali saranno destinati alla cyber. Previsto pure potenziamento di ENISA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Informatica con sede ad Atene ed Eraklion (Creta) La politica militare UE - 4
  • 11. Revisione coordinata annuale della Difesa (CARD) per monitorare e valutare l’efficienza delle spese militari nazionali Fondo Europeo per la Difesa per promuovere gli investimenti nella ricerca e nella produzione bellica Cooperazione strutturata permanente PESCO
  • 12. Impegno degli Stati partecipanti alla PESCO ad aumentare i bilanci per la difesa, al fine di conseguire l’obiettivo di un aumento a medio termine della spesa per gli investimenti del 20% e del 2% del totale della spesa per la difesa destinata alla ricerca in tale ambito Adeguarsi al parametro concordato in sede NATO del 2% del PIL per le spese per la difesa
  • 13. Investire nello sviluppo di capacità di difesa (intelligence, droni, cybersecurity, ecc.) Acquisire e sviluppare capacità terrestri, aeree, spaziali e marittime Creare una base industriale di difesa solida, competitiva e innovativa Rafforzare il mercato unico della difesa Obiettivi strategici PESCO
  • 14.
  • 15. EuroDrone Elicottero d’Attacco Tiger Mark III Blindati e artiglieria terrestre Sistemi Cyber e C4ISR Centri formazione personale militare e intelligence Hub logistici, mobilità e pronto intervento Principali Progetti di guerra UE
  • 16. Il bilancio 2018 dell’Agenzia europea della Difesa (EDA) è stato di 32,5 milioni di euro (+5% dal 2017) Per la “sezione ricerca” del Fondo europeo per la difesa 90 milioni di euro per il triennio 2017/2019 (stimata una richiesta annua di 500 milioni – con priorità droni, cybersecurity, sistemi di monitoraggio frontiere esterne, ecc.) Per la “sezione capacità” del Fondo europeo per la difesa 590 milioni; obiettivo di spesa 1 miliardo l’anno (5 miliardi dal 2021, 13 miliardi dal 2027 con il 5% per progetti I.A.) Costi programmi militari PESCO
  • 17.
  • 18. Sorveglianza marittima e interdizione in mare con droni e sottomarini senza equipaggio 10 Paesi UE coinvolti e 42 imprese (Capofila Leonardo con Fincantieri, MBDA, Indra…) Partner: Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE NATO) di La Spezia e Istituto Affari Internazionali (IAI) di Roma Finanziamento ricerca UE: 35 milioni di euro Nel 2019 due dimostrazioni: nel mar Baltico (coordinata dalla marina svedese) e nel Mediterraneo (a guida Italia) Progetto Ocean 2020
  • 19.
  • 20. 39 progetti di ricerca sistemi controllo frontiere - 230 milioni di euro Frontex – 800 milioni Eurosur – 200 milioni Muri e fortificazioni – 77 milioni Deportazioni migranti – 11,3 miliardi Fonte: The Migrants Files Il business della guerra UE alle migrazioni (2002-2013)
  • 21. Prestiti della Banca europea per gli investimenti (BEI) Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) Fondi strutturali e d’investimento europei (SIE) Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) Programma per la competitività delle piccole e medie imprese (COSME) Come finanziare la follia militare UE
  • 22. Dal 2003 ad oggi, nell’ambito della Politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), l’UE ha lanciato 34 missioni a livello internazionale (22 civili, 11 militari e 1 mista in Darfur) Oggi sono in corso 16 operazioni (10 civili e 6 militari)
  • 23. Missioni e Operazioni Internazionali UE
  • 24.
  • 25. 21 Paesi europei membri di UE e NATO Membri NATO Membri UE
  • 26. Membri Ue che non fanno parte della Nato: Austria, Cipro, Finlandia, Irlanda, Malta e Svezia Membri NATO che non fanno parte della Ue: Albania, Canada, Islanda, Montenegro, Norvegia, Stati Uniti e Turchia (+ Gran Bretagna)
  • 27.
  • 28. Evoluzione rapporti UE-NATO - 1 I conflitti in Bosnia-Erzegovina (1992-1995) e in Kosovo (1999) accelerano il processo di mutua cooperazione operativa tra UE e NATO 1996 – La NATO mette a disposizione proprie risorse per eventuali operazioni UEO (ESDI - European Security and Defence Identity) e costituzione di unità europee di pronto intervento “separabili ma non separate” dalla NATO 1997 – Avviati contatti informali tra vertici UE e NATO 1999 – La NATO estende alla UE i benefici previsti per la UEO 2001 – “Scambio di lettere” tra UE e NATO per istituzionalizzare contatti periodici fissi 2001 – Il Trattato di Nizza riconosce la difesa collettiva europea come “responsabilità NATO” 2002 - Dichiarazione congiunta UE – NATO sulla PESD: istituzione di una “partnership strategica” nella gestione dei conflitti
  • 29. 2003 – La “Strategia europea di sicurezza” auspica il rafforzamento della partnership strategica con la NATO 2003 - Accordo classificato “Berlino Plus” per regolare l’accesso UE agli assetti NATO per missioni gestione crisi. Stabiliti Quartier generale UE presso lo SHAPE NATO di Mons e al JCF Napoli per missione in Macedonia 2004 – L’Agenzia europea per la Difesa (EDA) prevede meccanismi di collegamento formali con la NATO 2016 – La Strategia Globale UE prevede di “intensificare il contributo alla sicurezza collettiva dell'Europa lavorando a stretto contatto con i partner, in primo luogo la NATO” 2016 -Dichiarazione congiunta UE-NATO per rafforzare ulteriormente la reciproca cooperazione in 7 settori strategici: minacce ibride; cooperazione operativa (Sea Guardian – Sophia); cybersecurity; capacità di difesa; industria e ricerca; esercitazioni coordinate; sviluppo di capacità 2016 – Accordo ACSA (già NATO Mutual Support Act) tra UE e Stati Uniti per il supporto logistico bilaterale rimborsabile durante i rischiaramenti e le operazioni militari Evoluzione rapporti UE-NATO - 2
  • 30. 2016 – Il “Piano di attuazione in materia di sicurezza e difesa” UE sollecita “un’azione rapida al fine di intensificare la cooperazione tra UE e NATO”. Le azioni proposte da PESCO “porteranno a un’Unione europea più solida sul piano della difesa, il che in definitiva rafforzerà anche la NATO”. 2017 – Le nuove regole operative degli UE Battlegroups finalizzate a “rafforzare la strategia autonoma UE in termini militari, ma anche per rafforzare la NATO” 2017 – Inaugurazione del Centro europeo d’eccellenza per contrastare le minacce ibride di Helsinki (Hybrid CoE), tkink thank intergovernativo UE-NATO. Il Consiglio UE emette comunicato: “Le relazioni transatlantiche e la cooperazione UE-NATO restano elementi chiave per la nostra sicurezza generale e ci consentono di rispondere alle minacce alla sicurezza in evoluzione, comprese quelle cyber, ibride e al terrorismo”. 2017 – Il Consiglio UE “si compiace per la continua cooperazione, stretta e sinergica con la NATO in settori di interesse comune, sia da un punto di vista strategico che operativo, nella gestione delle crisi a sostegno della pace e della sicurezza internazionale nonché per lo sviluppo delle capacità di difesa in caso di sovrapposizione delle esigenze (…) Si rammenta che la cooperazione della NATO con gli Stati membri dell’UE non appartenenti alla NATO è parte integrante della cooperazione UE-NATO…” Evoluzione rapporti UE-NATO - 3
  • 31. 2018 – Risoluzioni del Parlamento europeo per sviluppare capacità UE contro minacce cyber e per una “più stretta collaborazione con la NATO nella lotta al terrorismo e alla migrazione irregolare, la condivisione di informazioni classificate e l’eliminazione degli ostacoli alla rapida circolazione del personale e dei mezzi militari all’interno dell’UE” 10 luglio 2018 - Dichiarazione congiunta su cooperazione UE-NATO sottoscritta dal Presidente del Consiglio Europeo, dal Presidente della Commissione e dal Segretario generale dell’Organizzazione del Nord Atlantico. “Noi incoraggiamo il maggiore coinvolgimento possibile degli alleati NATO che non sono membri UE nelle sue iniziative e quello degli Stati membri UE che non fanno parte dell’Alleanza (…) Stiamo implementando gli obiettivi che abbiamo assunto due anni fa, comprese le seguenti azioni: la nostra cooperazione marittima nel Mediterraneo contribuisce a combattere il traffico di migranti, in modo da alleviare le sofferenze umane; abbiamo accresciuto la nostra abilità per rispondere alle minacce ibride; rafforzato la nostra preparazione per le crisi, scambiandoci le informazioni in tempo reale, comprese quelle sugli attacchi cyber; costruiamo le resilienze dei nostri membri e partner e testiamo le nostre rispettive procedure attraverso esercitazioni parallele e coordinate; supportiamo la capacità di difesa e sicurezza ai nostri vicini a Est e a Sud. Siamo impegnati a rafforzarci nelle capacità di mobilità militare, nell’antiterrorismo e nella resilienza ai rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari...” Evoluzione rapporti UE-NATO- 4
  • 32. Novembre 2018 – Lo staff militare UE per la difesa cyber partecipa alla maxi-esercitazione NATO “Cyber Coalition” in Estonia 10 dicembre 2018 - NATO e Commissione Europea sottoscrivono un accordo di cooperazione per la “promozione della governance nel settore della difesa e della sicurezza”. L’UE si impegna per il triennio 2019-2022 a contribuire con 2 milioni di euro al NATO Building Integrity Trust Fund, il programma di “formazione” a favore di organizzazioni internazionali, privati, ONG, ecc., lanciato dall’Alleanza nel 2007 in una ventina di paesi di Medio oriente, Asia, Africa, America latina Evoluzione rapporti UE-NATO - 5
  • 34.
  • 35. Contrasto delle Minacce Ibride 20 progetti condivisi. Personale UE e NATO partecipano alle attività del Centro di Eccellenza europeo di Helsinki Cooperazione nel settore marittimo Staff UE e NATO partecipano al forum Shared Awareness and De-Confliction in the Mediterranean (SHADE MED) per scambiare informazioni e coordinare sforzi congiunti Cyber security Scambio di informazioni e dottrine, pianificazione corsi di formazione, allerta reciproca su eventuali minacce Capacità difensive Impegno ad assicurare sinergia e coerenza tra i programmi PESCO, European Defence Fund, CARD della UE e quelli NATO (Defence Planning Process, Partnership for Peace Planning e Review Process) Industria della Difesa e Ricerca Scambio dati su progetti e attività UE e NATO con attenzione speciale a piccole e medie imprese e all’innovazione Capacity-building Asssistenza dei paesi partner di UE e NATO al rafforzamento delle proprie cacacità difensive , specialmente nei Balcani occidentali e nei confini orientali e meridionali dell’Europa. Scambi informativi in tre paesi pilota (Bosnia-Erzegovina, Moldavia e Tunisia) Aree intervento cooperazione UE-NATO
  • 36. “Negli ultimi anni siamo riusciti a rafforzare la cooperazione EU-NATO in particolare nel settore cyber, marittimo e delle minacce ibride. Dal 2016 gli alleati europei NATO e il Canada hanno aumentato le loro spese militari da 41 a 100 miliardi di dollari…” Jens Stoltenberg, Segretario generale NATO al Vertice ministri Difesa UE, Bucarest , 30 gennaio 2019
  • 37. Summit NATO del luglio 2018 Le spese dei paesi membri