Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente interrogazioni regionali e nazionali per ritiro in autotutela del piano aria sicilia copiato
ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACIAMACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
Italcementi conferenze dei servizi per concessione a.i.a., dec 693 18 luglio ...Pino Ciampolillo
Amici, Compagni, Cittadini sono sconvolto!
Anche questa mattina la solita notizia :
” ….sai Maria la mamma di ………. che abita di fronte a …….. gli hanno detto che ha il CANCRO!!!!!!!!!!!...”
“Ma come? così giovane?….”
“Si purtroppo è una malattia che non perdona e non guarda l’età, come è successo a ……………… la settimana scorsa anche lui era giovane. Eppure!”
“Piuttosto, ma il nostro amico ha finito il ciclo di chemio al San Giovanni di Brescia? è tornato?”
"E la moglie di..................è ancora in cura alla Maddalena?
Pensa era ormai convinta di averlo sconfitto definitivamente questo mostro ma ecco che a distanza di anni si ritrova a dover ripercorrere questo calvario" Sono discorsi che sempre più frequentemente si sentono fare a Isola delle Femmine. Una volta c'era una sorta di vergogna di pudore, si preferiva non parlarne, si pensava a me non succederà mai. Mai mi succederà!
E poi?
E poi, questo male oscuro stringe sempre più il suo cerchio, i suoi tentacoli si allungano ed ecco "insinuarsi" nel "corpaccione" del tuo conoscente e poi un amico di lavoro e poi il vicino di casa e poi ..... e poi.... e poi ...suona prepotentemente alla porta del corpo di una tuo caro. E qui inizia il breve lungo calvario!!!!!!!!!
Un giorno si e l’altro pure da qualche parte del paese o in qualche abitazione di Isola delle Femmine si fanno questi discorsi.
Non si sa da dove iniziare si è come impotenti si viene assaliti dalla disperazione.Siamo un paesino di settemila abitanti ci si conosce quasi tutti il solo udire questi discorsi si viene assaliti da una sorta di terrore e di impotenza. Ci si chiede: ….perchè? questo graduale lento e sembra inesorabile aumento di queste “malattie” nella nostra Isola delle Femmine
” Non mi sono di conforto le chiacchierate con medici e farmacista della zona:
“……negli ultimi anni a Isola delle Femmine ……… oltre a forme di neoplasie, tumori o……ne sono un esempio l’aumento della vendita di medicinali a queste “MALATTIE oltre aila vendita dei tanti medicinali per la “cura” dei casi di tiroidi che colpiscono non solo le donne purtroppo sono in aumento i casi che colpiscono anche gli uomini
Ma soprattutto mi chiedo da cosa derivano tutte queste malattie che stanno rendendo il paese di Isola delle Femmine una sorta di “ospedale da campo” ?
Mi verrebbe facile puntare il dito contro la Italcementi di Isola delle Femmine uno stabilimento accerchiato da TANTISSIME civili abitazioni Scuole,Supermercati, Scuola della prima infanzia, campo di calcio………..Uno stabilimento quello della Italcementi che usa come combustibile il MICIDIALE PETCOKE!
Da dove possiamo iniziare?
La Sicilia è proprio la TERRA DI NESSUNO!
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/03/tirreno-power-la-centrale-si-sta.html
Scioglimento consiglio comunale isola determina del 3 settore n.23Pino Ciampolillo
IBUTI COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE
Una visita a Isola delle Femmine della Guardia di Finanza potrebbe iniziare da:
“…. Ulteriori criticita' che contribuiscono a definire la situazione di precarieta' dell'ente locale e la diffusa illegalita' hanno interessato il settore finanziario contabile.
E' stata posta in rilievo la sussistenza di una rilevante evasione tributaria nei confronti della quale l'amministrazione, negli anni, non ha posto in essere un'efficace azione di contrasto ne' una decisa attivita' per il recupero dei tributi.
Il verificarsi di tali criticita' sono anche da ascriversi alla cattiva gestione, con condotte di rilevanza penale, posta in essere dalla societa' alla quale era stato affidato il servizio di riscossione dei ruoli di competenza comunale…”
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
“….. Come emerso nel corso dell'accesso ispettivo tale societa' non solo ha omesso di riversare quanto aveva riscosso ma, nonostante l'avvenuta rescissione del contratto, si e' anche rifiutata di restituire al comune la relativa documentazione.
Le accertate anomalie in materia di imposizione e riscossione tributaria sono un segnale evidente dell'incapacita' o della mancanza di volonta' dell'amministrazione eletta di dettare indirizzi e attuare adeguate strategie di vigilanza e controllo in un settore di vitale importanza per la sana gestione dell'ente locale, settore nel quale invece la commissione d'indagine ha accertato il sussistere di atteggiamenti omissivi, se non addirittura compiacenti, a tutto vantaggio di interessi riconducibili ad ambienti controindicati.
Emblematiche in tal senso sono le verifiche effettuate dalla commissione d'indagine su un progetto, approvato con delibera di giunta del 2010, che si proponeva di accertare e recuperare i tributi locali evasi negli ultimi cinque anni.
In effetti la preannunciata azione di recupero non e' stata intrapresa. L'organo ispettivo ha infatti svolto un accertamento su un campione di contribuenti appartenenti a nuclei familiari legati o riconducibili alla criminalita' organizzata e l'esito dell'analisi ha evidenziato, con riferimento a tale campione, che la percentuale di tributi non versata, rispetto a quanto accertato ed iscritto a ruolo, e' pari all'89%.
L'amministrazione pertanto non solo non ha posto in essere le opportune verifiche e iniziative per una corretta gestione delleentrate ma con la propria condotta ha, di fatto, favorito il concretizzarsi di una situazione in cui il tasso di evasione fiscale risulta piu' elevato con riferimento ai soggetti riconducibili o appartenenti a famiglie mafiose.
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
Aree ad elevato rischio ambientale risamento 770 milioni interrogazionePino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Copia e incolla striscia 02 03 15 sindaco copionePino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Il contenuto della lettera che -a dire del ricorrente- costituisce prova della campagna denigratoria e diffamatoria condotta dalla Ciampolillo a danno del dott. Anzà, è dunque riconducibile anzitutto alla penna del professionista. Ma poiché anche in questo caso non vi sono frasi ingiuriose o oltraggiose, né vi è offesa all'altrui reputazione, il convenuto sin d’ ora si fa carico di ogni parola in essa contenuta.
Nel merito del suo contenuto, il documento fa ancor meglio luce sui rischi per la salute che comporterebbe la concessione, anche provvisoria, dell'autorizzazione alla Italcementi di utilizzare e trasportare il pet-coke. In esso si evidenzia il comportamento non solo supino del responsabile del servizio 3 dell'assessorato regionale, coscientemente diretto a trascurare gli interessi della collettività a favore di quelli dell'azienda inquinante al fine, forse, di favorirne i livelli occupazionali: tanto più che il dottore Anzà, essendo andato ad occupare il posto che precedentemente era del dottor Gioacchino Genchi, trovò avviate iniziative risalenti a quest'ultimo assai utili alla tutela della salute e dell'ambiente di Isola delle Femmine. Con precisi riferimenti l'avv. Canto stigmatizza l'attività dell’ Anzà mettendo in risalto che egli ha indetto conferenze di servizio che non hanno rispettato le procedure e perciò non hanno prodotto i risultati sostanziali che la legge prevede; di una di esse, quella del 25 settembre 2007, addirittura mancherebbe il verbale. Lo scopo di tali attività -è scritto nella lettera- è quello di poter comunque emettere il provvedimento autorizzativo sollecitato dalla Italcementi per il quale il precedente funzionario si era decisamente posto contrario. Ma la serie dei provvedimenti adottati dal dott. Anzà perviene alla fine ad <<…>uso del pet-coke è oggetto specifico, unitamente a tutte le altre autorizzazioni, del procedimento A.I.A. che si sta svolgendo presso il servizio diverso del dipartimento, ossia il servizio 2 : ... Il dott. Anzà ha cercato di istruire una pratica in modo da pervenire e giustificare il provvedimento provvisorio di autorizzazione con la scusa di non danneggiare la fabbrica, schermandosi dietro la tutela del posto dei lavoratori, ma ignorando inqualificabilmente la tutela della salute degli abitanti del territorio
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
COMMISSIONE AMBIENTE REGIONE SICILIA AUDIZIONE PER RIMOZIONE DAL SITO DEL PIA...Pino Ciampolillo
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
Piano Tutela Qualità Aria Ambiente della Regione Sicilia Decreto 176 9.8.2007
avente delle “similitudini” con il Piano del Veneto del 2000 bocciato dalla
Commissione Europea, le “similitudini” sono rintracciabili su una miriadi di altre
fonti.
Per approfondimenti vedasi:
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
http://lapiazzaisolana.wordpress.com/
PIANO REGIONALE DELL'ARIA IN SICILIA ASSENTE GRANE MAI RISOLTEPino Ciampolillo
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
Piano Tutela Qualità Aria Ambiente della Regione Sicilia Decreto 176 9.8.2007
avente delle “similitudini” con il Piano del Veneto del 2000 bocciato dalla
Commissione Europea, le “similitudini” sono rintracciabili su una miriadi di altre
fonti.
Per approfondimenti vedasi:
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Munnezza sparsa in giro in ogni angolo del paese
Per noi queste piccole e grandi discariche a cielo aperto è tranquillizzante, ci dà modo di non andare in “astinenza”.
Al mattino ci svegliamo e scendiamo in paese è bello munnezza dappertutto, camminiamo sui marciapiedi giocando a scansare sacchetti di munnezza abban donati è un po’ come nei versi della canzone di Gaber l’uomo che cerca di scansare ,saltellando, le righe della pavimentazione.
A volte passeggiando mi distraggo ed ecco che do una testata al sacchetto che penzola dalla corda del balcone.
Che bello anche oggi sono “coperto”.
Nel rileggere le dichiarazioni del Sindaco di Palermo che la mafia fa affari anche sulla munnezza.
Mi viene da pensare:la mafia fa affari sulla droga, come fa affari sulla munnezza!!!!!
Questo ci rassicura di sicuro non andremo mai in “astinenza”
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
Italcementi conferenze dei servizi per concessione a.i.a., dec 693 18 luglio ...Pino Ciampolillo
Amici, Compagni, Cittadini sono sconvolto!
Anche questa mattina la solita notizia :
” ….sai Maria la mamma di ………. che abita di fronte a …….. gli hanno detto che ha il CANCRO!!!!!!!!!!!...”
“Ma come? così giovane?….”
“Si purtroppo è una malattia che non perdona e non guarda l’età, come è successo a ……………… la settimana scorsa anche lui era giovane. Eppure!”
“Piuttosto, ma il nostro amico ha finito il ciclo di chemio al San Giovanni di Brescia? è tornato?”
"E la moglie di..................è ancora in cura alla Maddalena?
Pensa era ormai convinta di averlo sconfitto definitivamente questo mostro ma ecco che a distanza di anni si ritrova a dover ripercorrere questo calvario" Sono discorsi che sempre più frequentemente si sentono fare a Isola delle Femmine. Una volta c'era una sorta di vergogna di pudore, si preferiva non parlarne, si pensava a me non succederà mai. Mai mi succederà!
E poi?
E poi, questo male oscuro stringe sempre più il suo cerchio, i suoi tentacoli si allungano ed ecco "insinuarsi" nel "corpaccione" del tuo conoscente e poi un amico di lavoro e poi il vicino di casa e poi ..... e poi.... e poi ...suona prepotentemente alla porta del corpo di una tuo caro. E qui inizia il breve lungo calvario!!!!!!!!!
Un giorno si e l’altro pure da qualche parte del paese o in qualche abitazione di Isola delle Femmine si fanno questi discorsi.
Non si sa da dove iniziare si è come impotenti si viene assaliti dalla disperazione.Siamo un paesino di settemila abitanti ci si conosce quasi tutti il solo udire questi discorsi si viene assaliti da una sorta di terrore e di impotenza. Ci si chiede: ….perchè? questo graduale lento e sembra inesorabile aumento di queste “malattie” nella nostra Isola delle Femmine
” Non mi sono di conforto le chiacchierate con medici e farmacista della zona:
“……negli ultimi anni a Isola delle Femmine ……… oltre a forme di neoplasie, tumori o……ne sono un esempio l’aumento della vendita di medicinali a queste “MALATTIE oltre aila vendita dei tanti medicinali per la “cura” dei casi di tiroidi che colpiscono non solo le donne purtroppo sono in aumento i casi che colpiscono anche gli uomini
Ma soprattutto mi chiedo da cosa derivano tutte queste malattie che stanno rendendo il paese di Isola delle Femmine una sorta di “ospedale da campo” ?
Mi verrebbe facile puntare il dito contro la Italcementi di Isola delle Femmine uno stabilimento accerchiato da TANTISSIME civili abitazioni Scuole,Supermercati, Scuola della prima infanzia, campo di calcio………..Uno stabilimento quello della Italcementi che usa come combustibile il MICIDIALE PETCOKE!
Da dove possiamo iniziare?
La Sicilia è proprio la TERRA DI NESSUNO!
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Scioglimento consiglio comunale isola determina del 3 settore n.23Pino Ciampolillo
IBUTI COMUNE DI ISOLA DELLE FEMMINE
Una visita a Isola delle Femmine della Guardia di Finanza potrebbe iniziare da:
“…. Ulteriori criticita' che contribuiscono a definire la situazione di precarieta' dell'ente locale e la diffusa illegalita' hanno interessato il settore finanziario contabile.
E' stata posta in rilievo la sussistenza di una rilevante evasione tributaria nei confronti della quale l'amministrazione, negli anni, non ha posto in essere un'efficace azione di contrasto ne' una decisa attivita' per il recupero dei tributi.
Il verificarsi di tali criticita' sono anche da ascriversi alla cattiva gestione, con condotte di rilevanza penale, posta in essere dalla societa' alla quale era stato affidato il servizio di riscossione dei ruoli di competenza comunale…”
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
“….. Come emerso nel corso dell'accesso ispettivo tale societa' non solo ha omesso di riversare quanto aveva riscosso ma, nonostante l'avvenuta rescissione del contratto, si e' anche rifiutata di restituire al comune la relativa documentazione.
Le accertate anomalie in materia di imposizione e riscossione tributaria sono un segnale evidente dell'incapacita' o della mancanza di volonta' dell'amministrazione eletta di dettare indirizzi e attuare adeguate strategie di vigilanza e controllo in un settore di vitale importanza per la sana gestione dell'ente locale, settore nel quale invece la commissione d'indagine ha accertato il sussistere di atteggiamenti omissivi, se non addirittura compiacenti, a tutto vantaggio di interessi riconducibili ad ambienti controindicati.
Emblematiche in tal senso sono le verifiche effettuate dalla commissione d'indagine su un progetto, approvato con delibera di giunta del 2010, che si proponeva di accertare e recuperare i tributi locali evasi negli ultimi cinque anni.
In effetti la preannunciata azione di recupero non e' stata intrapresa. L'organo ispettivo ha infatti svolto un accertamento su un campione di contribuenti appartenenti a nuclei familiari legati o riconducibili alla criminalita' organizzata e l'esito dell'analisi ha evidenziato, con riferimento a tale campione, che la percentuale di tributi non versata, rispetto a quanto accertato ed iscritto a ruolo, e' pari all'89%.
L'amministrazione pertanto non solo non ha posto in essere le opportune verifiche e iniziative per una corretta gestione delleentrate ma con la propria condotta ha, di fatto, favorito il concretizzarsi di una situazione in cui il tasso di evasione fiscale risulta piu' elevato con riferimento ai soggetti riconducibili o appartenenti a famiglie mafiose.
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Aree ad elevato rischio ambientale risamento 770 milioni interrogazionePino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Copia e incolla striscia 02 03 15 sindaco copionePino Ciampolillo
IN DIRITTO
Il convenuto Giuseppe Ciampolillo con gli scritti (blog) a lui riferibili non ha prodotto alcuna lesione alla reputazione ed all’ immagine del ricorrente Anzà Salvatore.
Egli ha esercitato il diritto di critica riconosciuto dall’ ordinamento giuridico e pertanto non deve alcun risarcimento per l’ obbligazione extracontrattuale da illecito civile come chiede il ricorrente le cui domande vanno per ciò rigettate mentre lo stesso Anzà va condannato al rimborso delle spese giudiziali a favore del Ciampolillo.
La condotta di questi non integra il delitto di diffamazione (art. 595 cod. pen.), sol perché i suoi scritti contengono dubbi e perplessità sulla correttezza professionale del dr. Anzà. Sovviene in ogni caso la generale causa di giustificazione di cui all'art. 51 cod. pen., sub specie di esercizio del diritto di critica, preordinato ad ottenere il controllo di eventuali violazioni delle regole deontologiche. [Cass. pen., Sez. V, 05/07/2010, n. 33994]-
L'esimente, che nell’ elaborazione costante di dottrina e giurisprudenza, si realizza relativamente all'esercizio di un diritto (ovvero all'adempimento di un dovere), quando il diritto di cronaca o quello di critica sia conforme ai seguenti limiti:
- verità del fatto narrato;
- pertinenza (intesa quale obbiettivo interesse del fatto per la pubblica opinione)
- e continenza, ovvero correttezza del suo riferimento.
Anche se l'esercizio del diritto di critica trova un limite preciso nell'inammissibilità degli attacchi puramente personali, intesi esclusivamente a colpire la sfera privata dell'offeso e che possono sfociare, quindi, nell'ingiuria, la contumelia e la lesione della reputazione, dal concetto di critica esula, comunque, il requisito dell'obbiettività e della serenità (confacenti invece al diritto di cronaca, come meglio innanzi) in quanto attività essenzialmente valutativa, frutto, quindi, di una lettura personale degli eventi e molto spesso indirizzata a manifestare, con passione e coinvolgimento, un dissenso. Nell'esercizio del diritto di critica, pertanto, è logicamente ammissibile un'intrinseca valenza aggressiva nei confronti del destinatario che dia luogo anche ad una compressione del diritto alla reputazione dello stesso.
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Il contenuto della lettera che -a dire del ricorrente- costituisce prova della campagna denigratoria e diffamatoria condotta dalla Ciampolillo a danno del dott. Anzà, è dunque riconducibile anzitutto alla penna del professionista. Ma poiché anche in questo caso non vi sono frasi ingiuriose o oltraggiose, né vi è offesa all'altrui reputazione, il convenuto sin d’ ora si fa carico di ogni parola in essa contenuta.
Nel merito del suo contenuto, il documento fa ancor meglio luce sui rischi per la salute che comporterebbe la concessione, anche provvisoria, dell'autorizzazione alla Italcementi di utilizzare e trasportare il pet-coke. In esso si evidenzia il comportamento non solo supino del responsabile del servizio 3 dell'assessorato regionale, coscientemente diretto a trascurare gli interessi della collettività a favore di quelli dell'azienda inquinante al fine, forse, di favorirne i livelli occupazionali: tanto più che il dottore Anzà, essendo andato ad occupare il posto che precedentemente era del dottor Gioacchino Genchi, trovò avviate iniziative risalenti a quest'ultimo assai utili alla tutela della salute e dell'ambiente di Isola delle Femmine. Con precisi riferimenti l'avv. Canto stigmatizza l'attività dell’ Anzà mettendo in risalto che egli ha indetto conferenze di servizio che non hanno rispettato le procedure e perciò non hanno prodotto i risultati sostanziali che la legge prevede; di una di esse, quella del 25 settembre 2007, addirittura mancherebbe il verbale. Lo scopo di tali attività -è scritto nella lettera- è quello di poter comunque emettere il provvedimento autorizzativo sollecitato dalla Italcementi per il quale il precedente funzionario si era decisamente posto contrario. Ma la serie dei provvedimenti adottati dal dott. Anzà perviene alla fine ad <<…>uso del pet-coke è oggetto specifico, unitamente a tutte le altre autorizzazioni, del procedimento A.I.A. che si sta svolgendo presso il servizio diverso del dipartimento, ossia il servizio 2 : ... Il dott. Anzà ha cercato di istruire una pratica in modo da pervenire e giustificare il provvedimento provvisorio di autorizzazione con la scusa di non danneggiare la fabbrica, schermandosi dietro la tutela del posto dei lavoratori, ma ignorando inqualificabilmente la tutela della salute degli abitanti del territorio
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COMMISSIONE AMBIENTE REGIONE SICILIA AUDIZIONE PER RIMOZIONE DAL SITO DEL PIA...Pino Ciampolillo
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
Piano Tutela Qualità Aria Ambiente della Regione Sicilia Decreto 176 9.8.2007
avente delle “similitudini” con il Piano del Veneto del 2000 bocciato dalla
Commissione Europea, le “similitudini” sono rintracciabili su una miriadi di altre
fonti.
Per approfondimenti vedasi:
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
http://lapiazzaisolana.wordpress.com/
PIANO REGIONALE DELL'ARIA IN SICILIA ASSENTE GRANE MAI RISOLTEPino Ciampolillo
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
Piano Tutela Qualità Aria Ambiente della Regione Sicilia Decreto 176 9.8.2007
avente delle “similitudini” con il Piano del Veneto del 2000 bocciato dalla
Commissione Europea, le “similitudini” sono rintracciabili su una miriadi di altre
fonti.
Per approfondimenti vedasi:
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
http://lapiazzaisolana.wordpress.com/
Munnezza sparsa in giro in ogni angolo del paese
Per noi queste piccole e grandi discariche a cielo aperto è tranquillizzante, ci dà modo di non andare in “astinenza”.
Al mattino ci svegliamo e scendiamo in paese è bello munnezza dappertutto, camminiamo sui marciapiedi giocando a scansare sacchetti di munnezza abban donati è un po’ come nei versi della canzone di Gaber l’uomo che cerca di scansare ,saltellando, le righe della pavimentazione.
A volte passeggiando mi distraggo ed ecco che do una testata al sacchetto che penzola dalla corda del balcone.
Che bello anche oggi sono “coperto”.
Nel rileggere le dichiarazioni del Sindaco di Palermo che la mafia fa affari anche sulla munnezza.
Mi viene da pensare:la mafia fa affari sulla droga, come fa affari sulla munnezza!!!!!
Questo ci rassicura di sicuro non andremo mai in “astinenza”
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2012/11/relazione-prefettizia-dellacommissione.html
Munnezza sparsa in giro in ogni angolo del paese
Per noi queste piccole e grandi discariche a cielo aperto è tranquillizzante, ci dà modo di non andare in “astinenza”.
Al mattino ci svegliamo e scendiamo in paese è bello munnezza dappertutto, camminiamo sui marciapiedi giocando a scansare sacchetti di munnezza abban donati è un po’ come nei versi della canzone di Gaber l’uomo che cerca di scansare ,saltellando, le righe della pavimentazione.
A volte passeggiando mi distraggo ed ecco che do una testata al sacchetto che penzola dalla corda del balcone.
Che bello anche oggi sono “coperto”.
Nel rileggere le dichiarazioni del Sindaco di Palermo che la mafia fa affari anche sulla munnezza.
Mi viene da pensare:la mafia fa affari sulla droga, come fa affari sulla munnezza!!!!!
Questo ci rassicura di sicuro non andremo mai in “astinenza”
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PIANI QUALITA' DELL'ARIA INDICI DEI PIANI REGIONI SICILIA ABRUZZO LOMBARDIA C...Pino Ciampolillo
Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore, Assessore Interlandi istituisce la commissione di verifica del Piano Regione Sicilia qualità aria e ambiente nota 5672 22 novembre 2007 Piano adottato con D.A. 176/GAB 9.8.07
FASCICOLO FONTI DEL COPIATO DEL PIANO ARIA REGIONE SICILIA TUTELA QUALITA ARIA AMBIENTE APPR CON D.A. 176GAB 9 8 07
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
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http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/
Tar roma si pronuncia sulla liceita' dello scioglimento del consiglio comunal...Pino Ciampolillo
Sarà celebrata il prossimo 17 gennaio l’udienza preliminare del procedimento penale a carica del sindaco di Isola delle Femmine Gaspare Portobello e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Napoleone Riso. Per il primo cittadino è stato chiesto il rinvio a giudizio per il reato di abuso d’ufficio, mentre all’assessore Riso, all’epoca dei fatti Presidente Presidente del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine, viene contestata l’omissione di atti d’ufficio e la minaccia grave ai danni dell’allora capogruppo di opposizione Antonino Rubino. La vicenda finita in Procura ruota attorno ad una concessione edilizia rilasciata dall’Ufficio Tecnico Comunale il 6 giugno del 2006, in favore di un costruttore locale che avrebbe poi volturato il progetto al genero Napoleone Riso, cugino del sindaco Portobello; quest’ultimo, nonostante i legami di parentela, non si sarebbe astenuto dal partecipare alla Commissione Edilizia, e avrebbe approvato il provvedimento di concessione.
“Se mi denunci ti faccio saltare in aria” (seduta C.C. 10 marzo 2008)
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2010/12/blog-post_11.html
BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Variante p.r.g. deliberazione della commissione straordinaria consiglio n.16Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Munnezza sparsa in giro in ogni angolo del paese
Per noi queste piccole e grandi discariche a cielo aperto è tranquillizzante, ci dà modo di non andare in “astinenza”.
Al mattino ci svegliamo e scendiamo in paese è bello munnezza dappertutto, camminiamo sui marciapiedi giocando a scansare sacchetti di munnezza abban donati è un po’ come nei versi della canzone di Gaber l’uomo che cerca di scansare ,saltellando, le righe della pavimentazione.
A volte passeggiando mi distraggo ed ecco che do una testata al sacchetto che penzola dalla corda del balcone.
Che bello anche oggi sono “coperto”.
Nel rileggere le dichiarazioni del Sindaco di Palermo che la mafia fa affari anche sulla munnezza.
Mi viene da pensare:la mafia fa affari sulla droga, come fa affari sulla munnezza!!!!!
Questo ci rassicura di sicuro non andremo mai in “astinenza”
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PIANI QUALITA' DELL'ARIA INDICI DEI PIANI REGIONI SICILIA ABRUZZO LOMBARDIA C...Pino Ciampolillo
Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore, Assessore Interlandi istituisce la commissione di verifica del Piano Regione Sicilia qualità aria e ambiente nota 5672 22 novembre 2007 Piano adottato con D.A. 176/GAB 9.8.07
FASCICOLO FONTI DEL COPIATO DEL PIANO ARIA REGIONE SICILIA TUTELA QUALITA ARIA AMBIENTE APPR CON D.A. 176GAB 9 8 07
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
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http://lapiazzaisolana.wordpress.com/
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/
Tar roma si pronuncia sulla liceita' dello scioglimento del consiglio comunal...Pino Ciampolillo
Sarà celebrata il prossimo 17 gennaio l’udienza preliminare del procedimento penale a carica del sindaco di Isola delle Femmine Gaspare Portobello e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Napoleone Riso. Per il primo cittadino è stato chiesto il rinvio a giudizio per il reato di abuso d’ufficio, mentre all’assessore Riso, all’epoca dei fatti Presidente Presidente del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine, viene contestata l’omissione di atti d’ufficio e la minaccia grave ai danni dell’allora capogruppo di opposizione Antonino Rubino. La vicenda finita in Procura ruota attorno ad una concessione edilizia rilasciata dall’Ufficio Tecnico Comunale il 6 giugno del 2006, in favore di un costruttore locale che avrebbe poi volturato il progetto al genero Napoleone Riso, cugino del sindaco Portobello; quest’ultimo, nonostante i legami di parentela, non si sarebbe astenuto dal partecipare alla Commissione Edilizia, e avrebbe approvato il provvedimento di concessione.
“Se mi denunci ti faccio saltare in aria” (seduta C.C. 10 marzo 2008)
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2010/12/blog-post_11.html
BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente inter...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Variante p.r.g. deliberazione della commissione straordinaria consiglio n.16Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/blog-post_28.html
Variante p.r.g. deliberazione della commissione straordinaria consiglio n.16
Piano aria regione sicilia audizioni in commissione territorio ambiente interrogazioni regionali e nazionali per ritiro in autotutela del piano aria sicilia copiato
1. N. 227 -
Verifica
sulle
gravi
e
perduranti
inadempienze
riguardanti il Piano regionale di risanamento della qualità dell’aria.
MOZIONE
L’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
RILEVATO che:
6 anni fa, il 21 novembre 2007, Legambiente Sicilia denunciava in
una conferenza stampa, che
il Piano regionale di coordinamento per la tutela
della qualità dell’aria ambiente, approvato ed adottato con il D.A. n. 176/Gab
del
9
agosto
2007
dall’Assessore per il Territorio
e
l’Ambiente
Rossana Interlandi, era un copiato dall’omologo Piano della Regione Veneto di
alcuni anni
addietro, nonché
integralmente
trascritti
da
un
collage
pubblicazioni
di
capitoli,
già
edite
paragrafi,
da
altri
Servizio
3
enti
ecc.
ed
amministrazioni;
gli autori, coordinati dal dirigente responsabile del
‘Tutela
dall’inquinamento atmosferico’ del Dipartimento Ambiente, Salvatore Anzà, non
si erano neppure accorti che quel Piano del Veneto, cui avevano attinto, era
già stato bocciato dalla Comunità europea parecchi anni prima, né che nel copia e
incolla si erano generate inedite ‘comunanze’ e similitudini’ tra le caratteristiche
ambientali del Veneto e della Sicilia, tipo il ‘sistema aerologico padano’ della
Regione siciliana, la
limitazione
delle
ore
di
utilizzo
del riscaldamento
domestico a causa della rigidità del clima, l’incremento delle piste ciclabili lungo
gli argini dei fiumi e dei canali presenti nei centri storici dei Comuni siciliani
al
fine
del miglioramento del traffico urbano, la persistenza delle Comunità
montane, ecc.;
la vicenda suscitava, a causa dei suoi risvolti paradossali, notevole clamore e
turbamento a livello mediatico e
nell’opinione
nazionale, attirando persino l’attenzione
pubblica
regionale e
della trasmissione satirica ‘Striscia la
notizia’ che vi dedicava un esilarante servizio, nel corso del quale il dirigente
generale
del
Dipartimento
Ambiente, Pietro Tolomeo,
l’abnormità dei fatti, arrivava a definirli frutto
di
per
giustificare
‘pochi refusi’, tuttavia
lasciandosi scappare che ‘nel copiare può succedere’;
1
2. l’Assessore
Interlandi
nominava
una
commissione
d’inchiesta
per
gli
astensione
dal
accertamenti del caso e delle responsabilità, ma la commissione, di fronte
all’imbarazzante situazione, si trincerava dietro un’enigmatica
rilasciare
una qualsiasi relazione;
a distanza
di
circa
7
mesi
l’Assessore Interlandi, con il decreto n. 43/Gab
del 12 marzo 2008, riteneva di sanare le abnormità con
la semplice
eliminazione dal testo del Piano dei riferimenti più spiccatamente ‘padani’, ma
lasciando inalterate le altre parti interamente copiate;
CONSIDERATO che:
il c.d. Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria
ambiente
della Regione siciliana, vale a dire un documento frutto di un mero
assemblaggio, operato con il
metodo
del copia ed incolla di porzioni di
documenti di varia estrazione e provenienza, alcuni dei quali persino di scarsa
attinenza
che
e
molti
altri
anche temporalmente superati (basti considerare
il Piano della Regione Veneto risaliva all’anno 2000 ed era stato bocciato
dalla
Comunità
europea),
tutto può definirsi fuorché un documento di
programmazione e pianificazione in materia di tutela e risanamento della qualità
dell’aria;
nessun
provvedimento
risulta
essere
stato intrapreso nei confronti dei
responsabili della redazione del Piano copiato;
detto Piano continua inspiegabilmente e poco decorosamente a risultare un
documento
ufficiale della Regione siciliana e
ad
istituzionale dell’Assessorato Territorio e Ambiente,
politici
dell’Assessorato,
quelli
burocratici
essere
senza
inserito
che
nel sito
i
vertici
del Dipartimento Ambiente ed
i responsabili dell’ufficio competente che si sono succeduti abbiano ritenuto di
intervenire al fine della sua revoca;
a fine gennaio
di
quest’anno
il
Tribunale
di Palermo ha depositato le
motivazioni della sentenza n. 5455/2012, con la quale si sancisce che il c.d.
Piano
regionale
per
la
tutela
della
qualità dell’aria contiene ‘vistose
copiature di un piano di un’altra regione’ e si condanna ad 1 anno e 8 mesi di
reclusione l’allora responsabile del
Servizio
3 del Dipartimento Ambiente e
coordinatore del Piano copiato dott. Salvatore Anzà, poichè nell’esercizio delle
2
3. sue funzioni aveva redatto e inviato a diversi enti pubblici, regionali e ministeriali,
una serie di note
su
carta
intestata
dell’Assessorato Territorio e Ambiente
dai contenuti opinabili in danno di Legambiente e del suo Presidente regionale,
arch. Domenico Fontana, per aver essi smascherato la copiatura del Piano;
lo scorso 13 marzo il GUP del Tribunale di Palermo ha rinviato a giudizio,
proprio
per
non avere mai adottato
qualità dell’aria, nonostante
sulla
fossero
un
vero
Piano
di
risanamento della
a conoscenza dei dati
allarmanti
qualità dell’aria, gli ex Presidenti della Regione, Totò Cuffaro e Raffaele
Lombardo, assieme agli
Assessori pro tempore dell’Assessorato Territorio e
Ambiente, Francesco Cascio, Rossana
Interlandi,
Di Mauro, ed il processo è attualmente in corso;
Giuseppe Sorbello e Roberto
VISTO che:
durante l’audizione
dell’Assessorato
n.
69
del
26-09-2013,
il dott.
CAPILLI,
dirigente
del territorio e dell’ambiente, ‘riconosce che il piano sia stato
copiato da altre regioni, ma è operativo da sei anni ed ha prodotto anche effetti,
contenuti in alcuni decreti assessoriali. Il dott. CAPILLI riconosce che il piano
non contiene alcunché sui cementifici, si limita a prevedere l’inventario
regionale delle emissioni’;
durante l’audizione n. 69 del 26-09-2013 la sig.ra LO BELLO, Assessore
regionale
per
il territorio e l’ambiente, ‘esprime compiacimento
iniziative intraprese sull’argomento in merito al quale
ha
dato
per le
risposta
alle
interrogazioni presentate. Ammette che il piano in questione è stato frutto di
una
riproduzione
di
un
piano
di altre regioni, ma assicura che i dati ivi
contenuti sono della Regione siciliana. E su tali
dati
si
è provveduto a dare
attuazione mediante l’adozione di decreti assessoriali. Sostiene che il ritiro del
piano comporterebbe
una
lacuna
e
che,
procedere ad un aggiornamento dello stesso’;
pertanto, sarebbe più opportuno
l’Assessore Lo Bello ‘informa che ha avviato dei tavoli su tale tema, affinchè la
Regione
si
adegui alle direttive del decreto legislativo
Assicura che un’attenzione particolare
n.
155
del 2010.
è dedicata all’aria di Siracusa. A tal
proposito informa di un prossimo incontro presso il Ministero dell’ambiente sulla
rivisitazione dell’AIA di cui ha parlato il dott. LICATA di BAUCINA e sulla rete di
monitoraggio dati che
deve
essere
attivata
nella Regione. Deposita una
relazione redatta dai propri uffici sull’argomento datata il
22
marzo
3
4. scorso....chiarisce che gli effetti citati che il piano ha finora prodotto sono
effetti relativi all’organizzazione amministrativa. Ritiene meritorio
il contributo che la Commissione sta offrendo con la
impegna ad
organizzare
seduta
un incontro con le parti presenti
confronto con gli organi ministeriali’;
CONSIDERATO che:
le
giustificazioni
addotte
nel
odierna.
Si
successivo
al
corso dell’audizione dall’Assessore per il
territorio, secondo cui il Piano ‘è stato sì frutto di una riproduzione di un
piano di altre regioni ma i dati sono
l’avvenuta, aberrante, commistione
siciliani’,
di
non
solo
hanno
confermato
elementi ‘siculo-veneti’ nella redazione
del documento, ma sono state l’esplicita ammissione che il risultato finale è
stato un pot-pourri di dati siciliani e soluzioni venete, privo, proprio per tale
motivo, di qualsivoglia rappresentatività
e
significatività quale strumento di
programmazione istituzionale; la relazione prodotta dall’Assessore e messa agli
atti della Commissione non attiene affatto alla problematica della copiatura
del Piano e della relativa significatività e, per di più, per motivi non meglio
precisati
è
stata
fornita
volutamente priva dell’ultima pagina, cioè delle
conclusioni e della firma del redattore;
a distanza di 2 mesi l’Assessore Lo Bello non ha fatto seguire nessuna iniziativa
alle affermazioni ed
il ritiro
e
trasparenza
agli
l’annullamento
e
impegni
del
manifestati
Piano
nel
corso dell’audizione;
copiato costituiscono
un
atto
di
di discontinuità rispetto ad un passato che sulla materia si è
dimostrato oscuro fino al
punto
della incredibile mancata costituzione come
parte civile della Regione siciliana nel processo penale,
IMPEGNA IL GOVERNO DELLA REGIONE
e per esso
L’ASSESSORE PER IL TERRITORIO E L’AMBIENTE
a mettere la parola ‘fine’ ad una vicenda indecorosa che da 6 anni mortifica
il
prestigio istituzionale della
Regione
siciliana,
procedendo alla immediata
revoca, in autotutela, del Piano copiato dalla Regione Veneto;
ad avviare tutte le procedure per la
stesura
di un vero piano della qualità
dell’aria della Regione siciliana a tutela dell’ambiente ed a salvaguardia della
4
5. salute della popolazione, giustappunto tutto ciò che è stato gravemente omesso
e continua ancor più gravemente ad essere omesso dagli organi preposti.
(19 novembre 2013)
ZITO - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - CIANCIO
FERRERI - FOTI -
LA ROCCA - MANGIACAVALLO - PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZINO - TANCREDI
- ZAFARANA
http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaAction=showDoc&id=1
5
6. XVI Legislatura ARS
MOZIONE
N. 227 - Verifica sulle gravi e perduranti inadempienze riguardanti il Piano
regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Attuale
26 nov 2013 Annuncio Aula Seduta n. 100 AULA
Storico
19 nov 2013 Deposito
L'ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
RILEVATO che:
6 anni fa, il 21 novembre 2007, Legambiente
Sicilia denunciava in una conferenza stampa, che il
Piano regionale di coordinamento per la tutela della
qualità dell'aria ambiente, approvato ed adottato
con il D.A. n. 176/Gab del 9 agosto 2007
dall'Assessore per il Territorio e l'Ambiente
Rossana Interlandi, era un copiato dall'omologo
Piano della Regione Veneto di alcuni anni addietro,
nonché un collage di capitoli, paragrafi, ecc.
integralmente trascritti da pubblicazioni già edite
da altri enti ed amministrazioni;
gli autori, coordinati dal dirigente responsabile
del Servizio 3 'Tutela dall'inquinamento
atmosferico' del Dipartimento Ambiente, Salvatore
Anzà, non si erano neppure accorti che quel Piano
del Veneto, cui avevano attinto, era già stato
bocciato dalla Comunità europea parecchi anni prima,
né che nel copia e incolla si erano generate inedite
'comunanze' e similitudini' tra le caratteristiche
ambientali del Veneto e della Sicilia, tipo il
'sistema aerologico padano' della Regione siciliana,
la limitazione delle ore di utilizzo del
riscaldamento domestico a causa della rigidità del
clima, l'incremento delle piste ciclabili lungo gli
argini dei fiumi e dei canali presenti nei centri
storici dei Comuni siciliani al fine del
miglioramento del traffico urbano, la persistenza
delle Comunità montane, ecc.;
la vicenda suscitava, a causa dei suoi risvolti
paradossali, notevole clamore e turbamento a livello
mediatico e nell'opinione pubblica regionale e
nazionale, attirando persino l'attenzione della
6
7. trasmissione satirica 'Striscia la notizia' che vi
dedicava un esilarante servizio, nel corso del quale
il dirigente generale del Dipartimento Ambiente,
Pietro Tolomeo, per giustificare l'abnormità dei
fatti, arrivava a definirli frutto di 'pochi
refusi', tuttavia lasciandosi scappare che 'nel
copiare può succedere';
l'Assessore Interlandi nominava una commissione
d'inchiesta per gli accertamenti del caso e delle
responsabilità, ma la commissione, di fronte
all'imbarazzante situazione, si trincerava dietro
un'enigmatica astensione dal rilasciare una
qualsiasi relazione;
a distanza di circa 7 mesi l'Assessore
Interlandi, con il decreto n. 43/Gab del 12 marzo
2008, riteneva di sanare le abnormità con la
semplice eliminazione dal testo del Piano dei
riferimenti più spiccatamente 'padani', ma lasciando
inalterate le altre parti interamente copiate;
CONSIDERATO che:
il c.d. Piano regionale di coordinamento per la
tutela della qualità dell'aria ambiente della
Regione siciliana, vale a dire un documento frutto
di un mero assemblaggio, operato con il metodo del
copia ed incolla di porzioni di documenti di varia
estrazione e provenienza, alcuni dei quali persino
di scarsa attinenza e molti altri anche
temporalmente superati (basti considerare che il
Piano della Regione Veneto risaliva all'anno 2000 ed
era stato bocciato dalla Comunità europea), tutto
può definirsi fuorché un documento di programmazione
e pianificazione in materia di tutela e risanamento
della qualità dell'aria;
nessun provvedimento risulta essere stato
intrapreso nei confronti dei responsabili della
redazione del Piano copiato;
detto Piano continua inspiegabilmente e poco
decorosamente a risultare un documento ufficiale
della Regione siciliana e ad essere inserito nel
sito istituzionale dell'Assessorato Territorio e
Ambiente, senza che i vertici politici
dell'Assessorato, quelli burocratici del
Dipartimento Ambiente ed i responsabili dell'ufficio
competente che si sono succeduti abbiano ritenuto di
intervenire al fine della sua revoca;
7
8. a fine gennaio di quest'anno il Tribunale di
Palermo ha depositato le motivazioni della sentenza
n. 5455/2012, con la quale si sancisce che il c.d.
Piano regionale per la tutela della qualità
dell'aria contiene 'vistose copiature di un piano di
un'altra regione' e si condanna ad 1 anno e 8 mesi
di reclusione l'allora responsabile del Servizio 3
del Dipartimento Ambiente e coordinatore del Piano
copiato dott. Salvatore Anzà, poichè nell'esercizio
delle sue funzioni aveva redatto e inviato a diversi
enti pubblici, regionali e ministeriali, una serie
di note su carta intestata dell'Assessorato
Territorio e Ambiente dai contenuti opinabili in
danno di Legambiente e del suo Presidente regionale,
arch. Domenico Fontana, per aver essi smascherato la
copiatura del Piano;
lo scorso 13 marzo il GUP del Tribunale di
Palermo ha rinviato a giudizio, proprio per non
avere mai adottato un vero Piano di risanamento
della qualità dell'aria, nonostante fossero a
conoscenza dei dati allarmanti sulla qualità
dell'aria, gli ex Presidenti della Regione, Totò
Cuffaro e Raffaele Lombardo, assieme agli Assessori
pro tempore dell'Assessorato Territorio e Ambiente,
Francesco Cascio, Rossana Interlandi, Giuseppe
Sorbello e Roberto Di Mauro, ed il processo è
attualmente in corso;
VISTO che:
durante l'audizione n. 69 del 26-09-2013, il
dott. CAPILLI, dirigente dell'Assessorato del
territorio e dell'ambiente, 'riconosce che il piano
sia stato copiato da altre regioni, ma è operativo
da sei anni ed ha prodotto anche effetti, contenuti
in alcuni decreti assessoriali. Il dott. CAPILLI
riconosce che il piano non contiene alcunché sui
cementifici, si limita a prevedere l'inventario
regionale delle emissioni';
durante l'audizione n. 69 del 26-09-2013 la
sig.ra LO BELLO, Assessore regionale per il
territorio e l'ambiente, 'esprime compiacimento per
le iniziative intraprese sull'argomento in merito al
quale ha dato risposta alle interrogazioni
presentate. Ammette che il piano in questione è
stato frutto di una riproduzione di un piano di
altre regioni, ma assicura che i dati ivi contenuti
sono della Regione siciliana. E su tali dati si è
8
9. provveduto a dare attuazione mediante l'adozione di
decreti assessoriali. Sostiene che il ritiro del
piano comporterebbe una lacuna e che, pertanto,
sarebbe più opportuno procedere ad un aggiornamento
dello stesso';
l'Assessore Lo Bello 'informa che ha avviato dei
tavoli su tale tema, affinchè la Regione si adegui
alle direttive del decreto legislativo n. 155 del
2010. Assicura che un'attenzione particolare è
dedicata all'aria di Siracusa. A tal proposito
informa di un prossimo incontro presso il Ministero
dell'ambiente sulla rivisitazione dell'AIA di cui ha
parlato il dott. LICATA di BAUCINA e sulla rete di
monitoraggio dati che deve essere attivata nella
Regione. Deposita una relazione redatta dai propri
uffici sull'argomento datata il 22 marzo
scorso....chiarisce che gli effetti citati che il
piano ha finora prodotto sono effetti relativi
all'organizzazione amministrativa. Ritiene meritorio
il contributo che la Commissione sta offrendo con la
seduta odierna. Si impegna ad organizzare un
incontro con le parti presenti successivo al
confronto con gli organi ministeriali';
CONSIDERATO che:
le giustificazioni addotte nel corso
dell'audizione dall'Assessore per il territorio,
secondo cui il Piano 'è stato sì frutto di una
riproduzione di un piano di altre regioni ma i dati
sono siciliani', non solo hanno confermato
l'avvenuta, aberrante, commistione di elementi
'siculo-veneti' nella redazione del documento, ma
sono state l'esplicita ammissione che il risultato
finale è stato un pot-pourri di dati siciliani e
soluzioni venete, privo, proprio per tale motivo, di
qualsivoglia rappresentatività e significatività
quale strumento di programmazione istituzionale;
la relazione prodotta dall'Assessore e messa agli
atti della Commissione non attiene affatto alla
problematica della copiatura del Piano e della
relativa significatività e, per di più, per motivi
non meglio precisati è stata fornita volutamente
priva dell'ultima pagina, cioè delle conclusioni e
della firma del redattore;
a distanza di 2 mesi l'Assessore Lo Bello non ha
fatto seguire nessuna iniziativa alle affermazioni
ed agli impegni manifestati nel corso
9
10. dell'audizione;
il ritiro e l'annullamento del Piano copiato
costituiscono un atto di trasparenza e di
discontinuità rispetto ad un passato che sulla
materia si è dimostrato oscuro fino al punto della
incredibile mancata costituzione come parte civile
della Regione siciliana nel processo penale,
IMPEGNA IL GOVERNO DELLA REGIONE
e per esso
L'ASSESSORE PER IL TERRITORIO E L'AMBIENTE
a mettere la parola 'fine' ad una vicenda
indecorosa che da 6 anni mortifica il prestigio
istituzionale della Regione siciliana, procedendo
alla immediata revoca, in autotutela, del Piano
copiato dalla Regione Veneto;
ad avviare tutte le procedure per la stesura di
un vero piano della qualità dell'aria della Regione
siciliana a tutela dell'ambiente ed a salvaguardia
della salute della popolazione, giustappunto tutto
ciò che è stato gravemente omesso e continua ancor
più gravemente ad essere omesso dagli organi
preposti.
(19 novembre 2013)
ZITO - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - CIANCIO
- FERRERI - FOTI - LA ROCCA - MANGIACAVALLO PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZINO - TANCREDI - ZAFARANA
http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaAction=showDoc&id=1
10
11. 1) Audizione
l'ambiente
e
relazione
al
dell'aria.
dell'Assessore regionale per il territorio e per
del
direttore
generale
dell'ARPA
Sicilia
in
piano
regionale
di
risanamento
della
qualità
Testo del Sommario
La seduta inizia alle ore 10.45.
Seduta n. 56
del 11.07.13
XVI Legislatura
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e ricorda che sulla
materia il Movimento cinque stelle ha presentato
un'interrogazione, che sebbene siano passati mesi non ha
ricevuto ancora alcuna risposta.
L'onorevole CIACCIO, richiedente dell'odierna audizione, rileva
che il piano regionale della tutela dell'aria approvato nel
2007 è stato copiato dal piano del Veneto, così da contenere
dei riferimenti espliciti ad aspetti territoriali del bacino
padano. Nel ricordare l'attività ispettiva svolta su tale
materia, prende atto dell'assenza del governo.
Il dott. GENCHI, CGIL, osserva che in seguito all'intervento di
Legambiente successivo alla pubblicazione del piano si è
ottenuta un'attenzione mediatica, alla quale non è susseguito
alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti
che non risultano compatibili con il territorio siciliano,
anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che
appartengono alla realtà veneta. Aggiunge che la stessa
bibliografia è stata copiata. E sebbene sia stata chiesta più
volte la revoca del piano, ancora oggi sul sito
dell'assessorato del territorio si trova pubblicato il suddetto
piano. Risulta imbarazzante che non si sia ancora provveduto.
Chiede quale destinazione abbiano avuto i fondi stanziati per
il risanamento dell'aria per le aree a rischio, come Gela e
Siracusa.
Il PRESIDENTE sulla destinazione dei citati fondi comunica che
si è attivato per conoscere come siano stati utilizzati.
L'onorevole FAZIO considera grave che non si sia ancora
provveduto e che nessuno sia stato dichiarato responsabile. Si
tratta di una questione che merita di essere affrontata alla
presenza dell'Assessore, e propone di rinviare ad una
successiva seduta.
L'onorevole VINCIULLO stigmatizza sull'assenza dell'Assessore
su un argomento così delicato.
11
12. Il PRESIDENTE ricorda l'assenza dell'Assessore nelle ultime
sedute tra cui la seduta di Gela e di Melilli.
La dott.ssa MARABITO, Italia Nostra, rappresenta come la
normativa vigente rispetto alle nuove sostanze si possa
considerare obsoleta. Ritiene che nella redazione del piano
occorra prendere in considerazione gli effetti sulla salute.
Il prof. SOLARINO, Decontaminazione Sicilia, ripete quanto
affermato dal dott. GENCHI e precisa che l'attuale sistema di
controllo è inefficace per effettuare i dovuti controlli.
Il dott. LA ROSA, CGIL, avverte sull'importanza che il piano
riveste dal punto di vista della programmazione e
pianificazione.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia,
precisa che solo di recente l'ARPA è stata investita del
compito di fornire dati per la rete di monitoraggio ambientale.
Inoltre, riferisce che l'ARPA gestisce solo dodici centraline,
le altre 28 sono gestite da comuni e province.
Il sig. CIAMPOLILLO, Comitato Cittadino Isola Pulita,
rappresenta che il piano attualmente ancora vigente non
contiene alcun riferimento alle zone interessate da
cementifici. Chiede, pertanto, che tali zone come Isola delle
Femmine vengano attenzionate, in considerazione dei gravi danni
alla salute che vengono rilevati.
Il PRESIDENTE vista la delicatezza della questione propone di
riconvocare un'altra seduta col medesimo ordine del giorno.
Non avendo alcun altro chiesto di parlare, dichiara conclusa
la seduta.
La seduta è tolta alle ore 11.20.
http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaAction=showDoc&id=28
12
13. 1) Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per
l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in
relazione al piano regionale di risanamento della qualità
dell'aria.
2) Audizione sulle problematiche inerenti il passaggio a livello
di via Paestum e il sistema ferroviario presso il comune di
Ragusa.
Testo del Sommario
La seduta inizia alle ore 11.00.
Seduta n. 69
del 26.09.13
XVI Legislatura
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che
sul tema relativo al piano regionale di risanamento della
qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e
auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza
dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha
presentato e la risoluzione approvata in Commissione.
Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che
coinvolge interessi sensibili, quale la salute. Rammenta
dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune
di Melilli e la grave situazione che interessa la
popolazione della provincia di Siracusa, che attendono
risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti
causati dall’industrializzazione.
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa,
considera prioritari due obiettivi: da una parte la
necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata
ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una
nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare
costantemente gli agenti inquinanti. Nonostante consideri
apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di
Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10
chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente
pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi
insediate.
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia,
rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56
dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di
risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA
ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo
per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al
13
14. decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155.
Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica
che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la
quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de
qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare
tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del
territorio affinchè provvedano.
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente
denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria
era il prodotto di un copiato dal piano della Regione
Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non
è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene
dei riferimenti che non risultano compatibili con il
territorio siciliano, anzi, vi sono rinvii a territori
pianeggianti e percorsi che appartengono alla realtà veneta.
E sebbene sia stata chiesta più volte la revoca del piano,
ancora oggi sul sito dell’assessorato del territorio si
trova pubblicato il suddetto piano con delle lievi
modifiche.
Sulle aree ad elevato rischio ambientale, come Siracusa,
erano state stanziate ingenti somme per il risanamento
dell’aria, di cui non si è visto alcun beneficio.
Stigmatizza, inoltre, i contenuti della recente AIA sul
petrolchimico di Siracusa, che opera dei rinvii in un’ottica
di prospettive future.
La sig.ra LO BELLO, Assessore regionale per il territorio e
l’ambiente, esprime compiacimento per le iniziative
intraprese sull’argomento in merito al quale ha dato
risposta alle interrogazioni presentate. Ammette che il
piano in questione è stato frutto di una riproduzione di un
piano di altre regioni, ma assicura che i dati ivi
contenuti sono della Regione siciliana. E su tali dati si è
provveduto a dare attuazione mediante l’adozione di decreti
assessoriali. Sostiene che il ritiro del piano
comporterebbe una lacuna e che, pertanto, sarebbe più
opportuno procedere ad un aggiornamento dello stesso.
Informa che ha avviato dei tavoli su tale tema, affinchè la
Regione si adegui alle direttive del decreto legislativo n.
155 del 2010.
Assicura che un’attenzione particolare è dedicata all’aria
di Siracusa. A tal proposito informa di un prossimo
incontro presso il Ministero dell’ambiente sulla
rivisitazione dell’AIA di cui ha parlato il dott. LICATA di
BAUCINA e sulla rete di monitoraggio dati che deve essere
attivata nella Regione.
Deposita una relazione redatta dai propri uffici
sull’argomento datata il 22 marzo scorso.
L’onorevole SORBELLO chiede che prima di procedere alla
14
15. rivisitazione dell’AIA vengano coinvolti gli enti locali
della zona interessata.
Il dott. CAPILLI, dirigente dell’Assessorato del territorio
e dell’ambiente, riconosce che il piano sia stato copiato da
altre regioni, ma è operativo da sei anni ed ha prodotto
anche effetti, contenuti in alcuni decreti assessoriali.
Il sig. CIAMPOLILLO, Comitato Cittadino Isola Pulita,
rappresenta che il piano attualmente ancora vigente non
contiene alcun riferimento alle zone interessate da
cementifici. Chiede come l’Italcementi presso Isola delle
Femmine abbia ottenuto l’AIA se tali zone non risultano
presenti nel piano.
Il PRESIDENTE chiede chiarimenti in merito al rilascio
dell’AIA al citato cementificio, senza il presupposto,
ovvero la previsione all’interno del piano regionale
Il dott. CAPILLI riconosce che il piano non contiene
alcunché sui cementifici, si limita a prevedere l’inventario
regionale delle emissioni.
La dott.ssa NICOTRA, esperta in materia ambientale, elenca
una serie di sostanze inquinanti che risultano presenti in
tutta la zona di Siracusa. Riferisce che le sostanze
rilevate sono altamente pericolose per la salute umana e il
decreto legislativo n. 155 non le elenca tutte. Pertanto,
propone che la Regione si faccia carico di aggiungere
all’elenco nazionale tali sostanze mediante un atto proprio.
Tra queste ricorda le emissioni di PM10 provenienti dalle
torce del petrolchimico che sono continuamente accese e le
emissioni provenienti dai camini. Dichiara, inoltre, che
nella zona sono presenti inceneritori i cui controlli sono
deferiti alle stesse società titolari dell’impianto. Ritiene
che i controlli debbano essere compiuti da un organo
esterno, quale potrebbe essere l’ARPA.
Il PRESIDENTE condivide la proposta di adottare un atto
regionale, trattandosi di materia che operando in via
restrittiva nel rispetto dell’ambiente e della salute
rientra tra le competenze regionali.
L’onorevole CIRONE ritiene che la soluzione sia da
individuare nell’adozione di un decreto assessoriale e
riferisce di un lavoro di monitoraggio di sostanze non
soggette a controllo da parte della prefettura.
Il sig. GENCHI rappresenta le anomalie delle torce che sono
sempre accese, sostenendo che servono non come segnale di
mal funzionamento, bensì per bruciare alcune sostanze.
15
16. Avverte sulla necessità di intervenire a disciplinare le
bolle di raffineria, su cui riferisce di avere redatto nel
2006, quando prestava servizio presso l’assessorato del
territorio, una relazione che contiene proposte normative
sulla materia.
Il sig. LA ROSA, CGIL, suggerisce all’Assessore di avviare
una consultazione con i rappresentanti di tutte le categorie
prima di redigere un nuovo piano sulla qualità dell’aria. E
aggiunge che tale piano deve essere coordinato con gli altri
piani regionali, quale ad esempio quello dell’energia.
Il Prof. LOMBARDO, Università di Palermo, contesta le
modalità di redazione del piano, non essendo sufficiente
inserire dei dati di una regione in un contesto di un’altra
regione.
Il PRESIDENTE condivide il suggerimento di creare una rete
di coordinamento tra tutti i piani regionali.
L’Assessore LO BELLO chiarisce che gli effetti citati che il
piano ha finora prodotto sono effetti relativi
all’organizzazione amministrativa. Ritiene meritorio il
contributo che la Commissione sta offrendo con la seduta
odierna. Si impegna ad organizzare un incontro con le parti
presenti successivo al confronto con gli organi
ministeriali.
Il sig. CIAMPOLILLO ribadisce l’opportunità di revocare il
piano attualmente pubblicato sul sito dell’assessorato.
Il PRESIDENTE dichiara concluso il primo punto all’ordine
del giorno e passa al secondo punto. Riferisce che il tema
era già stato affrontato in una precedente seduta, ma
essendosi insediata la nuova giunta comunale ha ritenuto
opportuno convocarla.
Il dott. PICCITTO, sindaco del comune di Ragusa, ringrazia
la Commissione e ricorda la questione relativa alla
paventata chiusura di un passaggio a livello all’interno
della città di Ragusa da parte della società RFI.
In seguito all’incontro del maggio scorso, RFI ha mantenuto
l’impegno di sospendere i lavori, ma il problema resta.
Ritenendo che il passaggio a livello rappresenti una
struttura fondamentale per collegare due parti della città,
chiede un dialogo con gli organi RFI, al fine di
rinegoziare l’accordo tra le parti.
Chiede, inoltre, come potere promuovere la realizzazione di
una metropolitana in superficie, rilevando che esistono già
all’interno della città 18 chilometri di strade ferrate che
possono essere riconvertite ad uso di metropolitana.
16
17. Il dott. ARNONE, dirigente generale dipartimento regionale
infrastrutture, mobilità e trasporti, chiarisce che sul
primo tema illustrato l’assessorato non ha alcuna
competenza, può soltanto farsi portavoce dell’istanza
presso i rappresentanti di RFI.
A tal proposito suggerisce, vista l’assenza nella seduta
odierna dei vertici di RFI, di convocare un incontro con
tutti le parti interessate. Sull’ipotesi di realizzazione
di una metropolitana invita l’amministrazione comunale a
presentare in tempi brevi un progetto, al fine di potere
proporre il finanziamento con i fondi comunitari, essendo
obiettivo dell’Unione europea favorire il trasporto su
rotaia piuttosto che quello su gomma.
Il sig. COSTA assessore ambiente comune di Ragusa,
rappresenta l’esigenza di programmare un sistema di
viabilità su rotaie tra Ragusa e Catania, vista la recente
apertura dell’aeroporto di Comiso.
Il sig. GURRIERI, CUB trasporti provinciale, rappresenta lo
stato dell’arte della viabilità nella provincia di Ragusa,
lamentando la esiguità di collegamenti ferroviari, in
considerazione dell’apertura dell’aeroporto. Solleva,
inoltre, la questione relativa al trasporto di studenti
all’interno del territorio, in seguito alla riduzione di
corse da parte dell’AST. Aggiunge che se AST non dismette la
concessione i comuni interessati non possono procedere a
bandire un nuovo affidamento.
L’onorevole ASSENZA rappresenta che il problema dei
collegamenti nella provincia è stato dallo stesso più volte
posto all’attenzione dell’Assessore senza ricevere ancora
alcuna risposta. In merito al passaggio a livello della
città di Ragusa, richiama le considerazioni svolte dall’ing.
CUCINOTTA durante la seduta del 23 maggio, il quale poneva
un problema di sicurezza al mantenimento dello stesso.
Invita l’amministrazione comunale a trovare una soluzione
alternativa per collegare le due parti della città.
La sig.ra CAMPO, assessore lavori pubblici del comune di
Ragusa, dichiara che sull’ipotesi alternativa al passaggio a
livello sono stati avviati numerosi studi, ma non si è
trovata alcuna soluzione. L’unica opera realizzabile è un
passaggio pedonale. Ritiene che debba essere rinegoziata la
convenzione con RFI.
L’onorevole FOTI manifesta perplessità sull’ipotesi di
chiusura del passaggio a livello, che separerebbe la città
in due parti. Sul sistema di trasporti in generale auspica
una razionalizzazione dei collegamenti tra i mezzi su gomma
17
18. e i mezzi su rotaie.
Il sig. FIRRINCIELI, comitato NO MURO, ringrazia la nuova
amministrazione comunale per l’attenzione riservata alla
possibile chiusura del passaggio a livello, e rinvia a
quanto già dichiarato nella precedente seduta.
Il PRESIDENTE invita il dott. ARNONE ad avviare degli
incontri tra gli amministratori locali e RFI sia per il
problema del passaggio a livello, sia per una
riprogrammazione del sistema viario nel territorio di
Ragusa.
Non avendo altri chiesto di intervenire, dichiara chiusa la
seduta.
La seduta è tolta alle ore 14.10.
http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaAction=showDoc&id=15
18
19. XVI Legislatura ARS
XVI Legislatura
Numero 40
del 15.04.13
INTERPELLANZA
N. 40 - Chiarimenti sulle inadempienze riguardanti il piano
(v. nota) regionale di risanamento della qualità dell'aria.
Al Presidente della Regione e all'Assessore per
il territorio e l'ambiente, rilevato che:
più di 5 anni fa, il 21 novembre 2007,
Legambiente Sicilia denunciava in una conferenza
stampa, che il Piano Regionale di coordinamento per
la tutela della qualità dell'aria ambiente,
approvato ed adottato con il D.A. n. 176/Gab del 9
agosto 2007 dall'Assessore per il territorio Rossana
Interlandi, era un copiato dall'omologo Piano della
Regione Veneto di alcuni anni addietro, nonché un
collage di capitoli, paragrafi, ecc. integralmente
trascritti da pubblicazioni già edite da altri Enti
ed Amministrazioni;
gli autori, coordinati dal dirigente responsabile
del Servizio 3 Tutela dall'inquinamento atmosferico
del Dipartimento Ambiente, Salvatore Anzà, non si
erano neppure accorti che quel Piano del Veneto, cui
avevano attinto, era già stato bocciato dalla
Comunità europea parecchi anni prima, né che nel
copia e incolla si erano generate inedite comunanze
e similitudini tra le caratteristiche ambientali del
Veneto e della Sicilia, tipo il sistema aerologico
padano della Regione siciliana, la limitazione delle
ore di utilizzo del riscaldamento domestico a causa
della rigidità del clima, l'incremento delle piste
ciclabili lungo gli argini dei fiumi e dei canali
presenti nei centri storici dei Comuni siciliani al
fine del miglioramento del traffico urbano, la
persistenza delle Comunità montane, ecc;
la vicenda suscitava, a causa dei suoi risvolti
paradossali, notevole clamore e turbamento a livello
mediatico e nell'opinione pubblica regionale e
nazionale, attirando persino l'attenzione della
trasmissione satirica Striscia la notizia che vi
dedicava un esilarante servizio, nel corso del quale
il dirigente generale del Dipartimento Ambiente,
Pietro Tolomeo, per giustificare l'abnormità dei
fatti, arrivava a definirli frutto di pochi refusi ,
19
20. tuttavia lasciandosi scappare che nel copiare può
succedere;
l'Assessore Interlandi nominava una commissione
d'inchiesta per gli accertamenti del caso e delle
responsabilità, ma la commissione, di fronte
all'imbarazzante situazione, si trincerava dietro
un'enigmatica astensione dal rilasciare una
qualsiasi relazione;
a distanza di circa 4 mesi l'Assessore
Interlandi, con il decreto n. 43/Gab del 12 marzo
2008, riteneva di sanare le abnormità con la
semplice eliminazione dal testo del Piano dei
riferimenti più spiccatamente padani, ma lasciando
inalterate le altre parti interamente copiate;
considerato che:
il c.d. Piano regionale di coordinamento per la
tutela della qualità dell'aria ambiente della
Regione Siciliana, vale a dire un documento frutto
di un mero assemblaggio, operato con il metodo del
copia ed incolla, di porzioni di documenti di varia
estrazione e provenienza, alcuni dei quali persino
di scarsa attinenza e molti altri anche
temporalmente superati (basti considerare che il
Piano della Regione Veneto risaliva all'anno 2000 ed
era stato bocciato dalla Comunità europea), tutto
può definirsi fuorché un documento di programmazione
e pianificazione in materia di tutela e risanamento
della qualità dell'aria;
nessun provvedimento risulta essere stato
intrapreso nei confronti dei responsabili della
redazione del Piano copiato;
detto Piano continua inspiegabilmente e poco
decorosamente a risultare un documento ufficiale
della Regione siciliana e ad essere inserito nel
sito istituzionale dell'Assessorato Territorio,
senza che i vertici politici dell'Assessorato,
quelli burocratici del Dipartimento Ambiente ed i
responsabili dell'ufficio competente che si sono
succeduti abbiano ritenuto di intervenire al fine
della sua revoca;
a fine gennaio di quest'anno il Tribunale di
Palermo ha depositato le motivazioni della sentenza
n. 5455/2012, con la quale si sancisce che il c.d.
Piano regionale per la tutela della qualità
20
21. dell'aria contiene vistose copiature di un piano di
un'altra regione e si condanna ad 1 anno e 8 mesi di
reclusione l'allora responsabile del Servizio 3 del
Dipartimento Ambiente e coordinatore del Piano
copiato dott. Salvatore Anzà, poichè nell'esercizio
delle sue funzioni aveva redatto e inviato a diversi
Enti pubblici, regionali e ministeriali, una serie
di note su carta intestata dell'Assessorato
Territorio dai contenuti opinabili in danno di
Legambiente e del suo Presidente Regionale arch.
Domenico Fontana per aver essi smascherato la
copiatura del Piano;
lo scorso 13 marzo il GUP del Tribunale di
Palermo ha rinviato a giudizio, proprio per non
avere mai adottato un vero Piano di risanamento
della qualità dell'aria, nonostante fossero a
conoscenza dei dati allarmanti sulla qualità
dell'aria, gli ex Presidenti della Regione, Totò
Cuffaro e Raffaele Lombardo, assieme agli assessori
pro tempore dell'Assessorato al Territorio e
Ambiente, Francesco Cascio, Rossana Interlandi,
Giuseppe Sorbello e Roberto Di Mauro, ed il processo
si aprirà il prossimo 3 giugno;
per conoscere:
- quali iniziative ritengano di voler adottare,
ed in che tempi (dopo quasi 6 anni) per la revoca
immediata del Piano copiato;
- come intendano procedere per fare emergere le
responsabilità degli autori e le coperture di cui
gli stessi hanno potuto godere nel corso di questi
anni, anche come segnale forte di abbandono di un
deleterio modus operandi;
- per quali motivi il Piano copiato abbia
continuato fino ad ora a fare bella mostra sul sito
istituzionale dell'Assessorato Territorio senza che
nessuno sia intervenuto al riguardo nonostante a
conoscenza della copiatura e quindi della non
conformità, il tutto ancor più aggravato
dall'intervenuta condanna penale a carico del
responsabile della redazione della copiatura del
Piano;
- per quali motivi siano rimaste senza risposta,
a distanza di oltre 4 mesi, le richieste di ritiro
del Piano inoltrate all'attuale assessore al
territorio da parte di Legambiente e della CGIL,
21
22. ulteriormente sollecitate, anche con formale
diffida, dalle associazioni Comitato Cittadino Isola
Pulita, AugustAmbiente, Italia Nostra, WWF Palermo,
disattendendo le norme sui procedimenti e sulla
trasparenza amministrativa di cui alla L.R. 5/2011;
- se siano stati intrapresi provvedimenti nei
confronti del dott. Salvatore Anzà a seguito della
sua condanna e se il Governo intenda costituirsi
parte civile nel processo contro gli ex Presidenti
della Regione, Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo, e
gli ex Assessori per il territorio, Francesco
Cascio, Rossana Interlandi, Giuseppe Sorbello e
Roberto Di Mauro, che si aprirà il 3 giugno prossimo
presso il Tribunale di Palermo;
- quando intendano adottare un vero Piano
regionale di risanamento della qualità dell'aria.
(Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con
urgenza)
(15 aprile 2013)
ZITO - CANCELLERI - CAPPELLO - CIACCIO - CIANCIO
FERRERI - FOTI - LA ROCCA - MANGIACAVALLO - PALMERI
- SIRAGUSA - TRIZZINO - VENTURINO - ZAFARANA
*****
- Con nota prot. n. 27896/INTERP.16 del 4 giugno
2013, il Presidente della Regione ha delegato
l'Assessore per il territorio e l'ambiente.
Attuale
06 mag 2013 Trasmissione Governo
Storico
15 apr 2013 Presentazione
24 apr 2013 Annuncio Aula Seduta n. 36 AULA
http://www.ars.sicilia.it/icaro/doc234-1.jsp?print=TRUE&icaQueryId=5&icaDocId=68
22
23. Claudia MANNINO (Movimento 5 stelle)
Con il decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155 è stata data attuazione alla
direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più
pulita in Europa che ha...
presentato il: 03/10/2013
Interrogazione a risposta scritta 4-02066 presentato da MANNINO Claudia
testo di Giovedì 3 ottobre 2013, seduta n. 90
MANNINO, TERZONI, GRILLO, PARENTELA, DE ROSA, DE LORENZIS,
NUTI e LOREFICE. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
— Per sapere – premesso che:
con il decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155 è stata data
attuazione alla direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria
ambiente e per un'aria più pulita in Europa che ha abrogato, a partire
dall'11 giugno 2010, le direttive 96/62/CE, 1999/30/CE, 2000/69/CE e
2002/3/CE;
con il citato decreto legislativo 155 del 2010 sono state abrogate le
norme con le quali l'Italia aveva recepito e dato attuazione alle citate
direttive europee – in special modo i decreti legislativi n. 351 del
1999, n. 183 del 2004 e n. 152 del 2007 – stabilendo, all'articolo 19,
apposite norme transitorie e prevedendo delle regioni e delle province
autonome e del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare, di provvedere al riesame e all'aggiornamento degli atti
adottati in base alla normativa previgente;
l'articolo 3 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito che per il
riesame della zonizzazione del territorio nazionale in atto alla data di
entrata in vigore del presente decreto, il progetto di zonizzazione e di
classificazione – di competenza delle regioni e delle province
autonome – deve essere trasmesso, per l'adozione, al Ministero
dell'Ambiente della tutela del territorio e del mare entro i successivi
quattro mesi dall'entrata in vigore del decreto stesso, unitamente agli
23
24. esiti dell'attività di monitoraggio e valutazione, in base ai quali
vengono classificati le zone e gli agglomerati;
l'articolo 4 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito che la
classificazione, in base alla presenza e ai livelli di inquinanti nell'aria
ambiente, delle zone e degli agglomerati – di competenza delle regioni
e delle province autonome – deve essere riesaminata almeno ogni
cinque anni e, comunque, ogni volta che si registrino eventi che
incidono sulle concentrazioni nell'aria ambiente degli stessi inquinanti;
l'articolo 5 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito che le
regioni e le province autonome trasmettono al Ministero dell'Ambiente
della tutela del territorio e del mare, all'ISPRA e all'ENEA – entro otto
mesi dall'entrata in vigore del decreto – un progetto di adeguamento
delle reti di misura, in conformità alla zonizzazione e alla
classificazione risultanti dal primo riesame previsto dal citato articolo
3, che deve indicare anche la data prevista per l'adeguamento e il
programma di valutazione da attuare nelle zone e negli agglomerati
individuati;
l'articolo 9 ha stabilito l'obbligo, a carico delle regioni e delle province
autonome, di adottare un piano per la qualità dell'aria che assicuri il
rispetto dei cosiddetti valori limite, quantificati nell'allegato XI dello
stesso Decreto, rispetto alla concentrazione di sostanze inquinanti
nell'aria ambiente, nel caso in cui all'interno di una o più aree
comprese negli agglomerati o nelle zone classificati gli stessi valori
limite vengano superati;
l'articolo 9 ha stabilito l'obbligo a carico delle regioni e delle province
autonome di adottare misure che assicurino il raggiungimento – entro
il 31 dicembre 2012 – dei cosiddetti valori obiettivo relativi alle
diverse sostanze inquinanti, quantificati nell'allegato XIII dello stesso
decreto, nel caso in cui si registrino scostamenti rispetto agli stessi
valori obiettivo;
l'articolo 9 ha stabilito, altresì, l'obbligo a carico delle regioni e delle
province autonome di adottare misure che assicurino il rispetto dei
cosiddetti livelli critici relativi alle diverse sostanze inquinanti,
24
25. quantificati nell'allegato XI dello stesso decreto, nel caso in cui gli
stessi livelli critici vengono superati;
in base all'articolo 9 del decreto legislativo 155 del 2010, al Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, spetta il compito
di curare la procedura finalizzata ad ottenere, dalla Commissione
europea, le deroghe previste dall'articolo 22 della Direttiva
2008/50/CE relativamente al superamento dei valori limite per il
biossido di azoto e per il benzene in determinate zone e agglomerati
presenti nel territorio nazionale;
l'articolo 10 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito l'obbligo,
a carico delle regioni e delle province autonome, di adottare un piano
d'azione che contenga le misure da implementare a breve termine per
prevenire il superamento delle cosiddette soglie di allarme,
quantificate nell'allegato XII dello stesso Decreto, rispetto alla
concentrazione di sostanze inquinanti nell'aria ambiente, nel caso in
cui all'interno di una o più aree comprese negli agglomerati o nelle
zone classificati si presenti il rischio che le stesse soglie di allarme
vengano superate;
l'articolo 10 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito l'obbligo,
a carico delle regioni e delle province autonome, di adottare un piano
d'azione che contenga le misure da implementare a breve termine per
prevenire il superamento dei cosiddetti valori limite o dei valori
obiettivo, quantificati negli allegati XI e XII dello stesso Decreto,
rispetto alla concentrazione di sostanze inquinanti nell'aria ambiente,
nel caso in cui all'interno di una o più aree comprese negli agglomerati
o nelle zone classificati si presenti il rischio che gli stessi valori
vengano superati, per effetto di specifiche circostanze contingenti che
non siano strutturali e ricorrenti;
l'articolo 13 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito l'obbligo,
a carico delle regioni e delle province autonome, di adottare un piano
– da integrare con i piani di qualità dell'aria di cui all'articolo 9 – che
contenga le misure idonee a raggiungere, nei termini previsti, i
cosiddetti valori obiettivo, di cui all'allegato XV dello stesso decreto,
rispetto alla presenza di ozono nell'aria ambiente, nel caso in cui
all'interno di una o più aree comprese negli agglomerati o nelle zone
classificati, gli stessi valori obiettivo vengano superati;
lo stesso articolo 13 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito l'obbligo,
a carico delle regioni e delle province autonome, di adottare misure idonee a
25
26. raggiungere gli obiettivi a lungo termine concernenti la presenza di ozono
nell'aria ambiente, nel caso in cui all'interno di una o più aree comprese negli
agglomerati o nelle zone classificati, i livelli dell'ozono superano gli stessi
obiettivi a lungo termine, pur essendo inferiori o uguali ai cosiddetti valori
obiettivo;
l'articolo 14 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito che, nel
caso in cui i livelli degli inquinanti superino la cosiddetta soglia di
informazione o la soglia di allarme, le regioni e le province autonome
informano il pubblico e trasmettono informazioni circa i livelli misurati
e la durata del superamento al Ministero dell'ambiente e della tutela
del territorio e del mare, che ne da comunicazione alla Commissione;
l'articolo 15 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito l'obbligo,
da parte delle regioni e delle province autonome, di comunicare al
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare – per
l'approvazione e il successivo invio alfa Commissione – l'elenco delle
zone e degli agglomerati in cui, relativamente ad un determinato
anno, i livelli degli inquinanti superano i rispettivi valori limite o i livelli
critici a causa del contributo di fonti naturali, corredato delle
informazioni circa i livelli registrati e delle prove del contributo delle
stesse fonti naturali;
lo stesso articolo 15 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito
l'obbligo, da parte delle regioni e delle province autonome, di
comunicare al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del
mare – per l'approvazione e il successivo invio alla Commissione –
l'elenco delle zone e degli agglomerati in cui, i livelli del PM10
superano il rispettivo valore limite per effetto della risospensione del
particolato a seguito della sabbiatura o della salatura delle strade nella
stagione invernale;
l'articolo 18 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito gli
obblighi, a carico di tutti delle amministrazioni e degli enti che
applicano lo stesso Decreto, concernenti l'informazione del pubblico
prevedendo, tra le altre cose, che i piani per la qualità dell'aria e i
piani di azione e un documento riepilogativo delle misure adottate
dalle regioni e dalle province autonome in base all'articolo 9 comma 2
e all'articolo 13 comma 2 debbono essere, in tutti i casi, pubblicato su
pagina web;
26
27. l'articolo 19 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito che le
regioni e le province autonome, per le zone nelle quali si registri dei
cosiddetti valori limite, trasmettono al Ministero dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare le seguenti informazioni:
a) i livelli degli inquinanti superiori ai valori limite che sono stati
misurati, le date o i periodi in cui è stato rilevato il superamento, e i
motivi di ciascun superamento, entro sei mesi dalla fine di ciascun
anno;
b) i piani per la qualità dell'aria, entro diciotto mesi dalla fine
dell'anno durante il quale è stato rilevato il superamento dei valori
limite;
c) le modifiche, le integrazioni e gli aggiornamenti dei piani per la
qualità dell'aria entro due mesi dalla relativa adozione;
d) gli aggiornamenti dell'elenco delle zone e degli agglomerati nei
quali vengono superati i valori limite e per i quali vengono adottati i
piani per la qualità dell'aria, e di quelli nei quali i livelli degli inquinanti
rispettano i valori limite e i valori obiettivo, per i quali le regioni
adottano misure per la preservazione della qualità dell'aria;
per le zone e gli agglomerati nei quali si registra il superamento dei
cosiddetti valori obiettivo di cui all'allegato XIII, l'articolo 19 del
decreto legislativo 165 del 2010 ha stabilito che le regioni e le
province autonome trasmettono al Ministero dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare le seguenti informazioni:
a) l'elenco di tali zone e agglomerati, con l'individuazione delle aree
di superamento, i livelli di concentrazione degli inquinanti oggetto di
valutazione, le informazioni sui motivi dei superamenti, con
particolare riferimento alle fonti, e le informazioni sulla popolazione
esposta ai superamenti, con cadenza annuale entro il 30 giugno
dell'anno successivo a quello a cui si riferiscono;
27
28. b) la documentazione relativa all'istruttoria effettuata al fine di
individuare le misure necessarie a perseguire il raggiungimento dei
valori obiettivo di cui all'allegato XIII e di individuare, tra le stesse,
quelle che non comportano costi sproporzionati nei casi in cui
l'istruttoria svolta dalla regione o provincia autonoma ha esito
positivo, le misure adottate ai sensi dell'articolo 9, comma 2;
per quel che concerne la presenza dell'ozono, l'articolo 19 del decreto
legislativo 155 del 2010 stabilisce che le regioni e le province
autonome trasmettono al Ministero dell'ambiente della tutela del
territorio e del mare le seguenti informazioni:
a) gli aggiornamenti dell'elenco delle zone e degli agglomerati, per i quali si
rende necessario adottare piani per la gestione della, qualità dell'aria rispetto
all'ozono, entro 6 mesi dalla fine di ciascun anno;
b) i livelli dell'ozono superiori al valore obiettivo e all'obiettivo a lungo
termine che sono stati misurati, le date o i periodi in cui è stato
rilevato il Superamento, e i motivi di ciascun superamento, entro sei
mesi dalla fine di ciascun anno;
c) i livelli dell'ozono superiori che hanno superato le soglie di
informazioni e di allarme, le date in cui è stato rilevato il
superamento, e i motivi di ciascun superamento, entro sei mesi dalla
fine di ciascun anno;
d) le informazioni sulla presenza dell'ozono e dei relativi precursori,
relative a tutte le zone e gli agglomerati, entro sei mesi dalla fine di
ciascun anno;
e) gli atti dell'istruttoria finalizzata ad individuare le misure
necessarie ad assicurare il raggiungimento dell'obiettivo a lungo
termine, con una cadenza triennale;
lo stesso articolo 19 prevede che il Ministero dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare comunica alla Commissione europea le
informazioni acquisite dalle regioni e dalle province autonome, in
merito al superamento dei valori limite, dei valori obiettivo, della
28
29. soglia di informazione e della soglia di allarme, ed ai piani per la
qualità dell'aria, i piani di azione e le misure adottati per assicurare la
qualità dell'aria ambiente;
l'articolo 22 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito che i
provvedimenti di zonizzazione e di classificazione, la rete di misura, i piani e le
misure di qualità dell'aria – approvati in base alla normativa previgente –
devono essere adeguati alle disposizioni dello stesso decreto 155 del 2010, in
base alle procedure e secondo i termini fissati, e che, in caso di mancato
adeguamento trova applicazione i poteri sostitutivi di cui all'articolo 5 del
decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e all'articolo 8 della legge 5 giugno
2003, n. 131;
lo stesso articolo 22 del decreto legislativo 155 del 2010 ha stabilito
che la reiterata violazione – da parte delle regioni e delle province
autonome – degli obblighi di predisporre e di trasmettere informazioni
e di adeguare i piani e le misure alle richieste del Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, determina la
mancata erogazione di finanziamenti previsti all'interno di
provvedimenti ministeriali, e che lo stesso Ministero deve provvedere
all'inserimento di una clausola analoga anche con riferimento a
provvedimenti generali vigenti in materia;
all'interno del portale del Ministero dell'ambiente, nella pagina
dedicata alla gestione della qualità dell'aria, è pubblicato il link al
Piano regionale di coordinamento per a qualità dell'aria ambiente
approvato con decreto assessoriale n. 176/GAB del 9 agosto 2007
dalla regione siciliana;
all'interno della banca dati «Misure di risanamento della qualità
dell'aria» pubblicata all'interno del sito dell'Istituto Superiore per la
protezione e la ricerca ambientale – che costituisce un archivio delle
informazioni trasmesse dalle regioni e dalle province autonome a
partire dal 2005 in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa
nazionale ed europea in materia di Piani di risanamento della qualità
dell'aria – non sono reperibili informazioni concernenti le situazioni di
superamento dei livelli stabiliti e le misure di risanamento dell'aria
adottate dalla regione Siciliana;
disattendere gli obblighi di comunicazione alla Commissione europea
di cui in premessa può costituire circostanza idonea e sufficiente
29
30. perché si realizzi la violazione del diritti comunitario esponendo così
l'Italia ad ulteriori e gravose procedure di infrazione;
come denunciato dall'associazione ambientalista Legambiente Sicilia,
sin dal 2007, il Piano regionale di coordinamento per la tutela della
qualità dell'aria ambiente approvato con decreto assessoriale n.
176/GAB del 9/8/2007 è il frutto di un lavoro di «copiatura» del Piano
regionale del Veneto che era stato approvato in precedenza;
l'operazione di plagio è provata dal fatto che nel testo del Piano
regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell'aria
ambiente della Sicilia si faceva riferimento al sistema aerologico
padano, alla rigidità del clima, alla realizzazione di piste ciclabili lungo
gli argini dei fiumi e dei canali presenti all'interno delle città siciliane;
con decreto n. 43/Gab del 12 marzo 2008, l'assessore pro-tempore
Interlandi ha provveduto ad eliminare dal testo le parti che risultavano
palesemente «copiate» senza provvedere a una revoca integrale del
Piano;
a partire dalla fine del 2012, sono pervenute alla competente Regione Siciliana
richieste di revoca del Piano regionale di coordinamento per la tutela della
qualità dell'aria ambiente del 2007, da parte di Legambiente, dalla CGIL e dalle
associazioni Comitato Cittadino Isola Pulita, AugustAmbiente, Italia Nostra e
WWF Palermo;
nel mese di gennaio 2013, il tribunale di Palermo ha depositato le motivazioni
della sentenza n.5455 del 2012 con la quale l'allora responsabile del Servizio 3
del dipartimento ambiente, nonché coordinatore del Piano, è stato condannato
per diffamazione in relazione alle dichiarazioni rese nei confronti del presidente
regionale di legambiente che aveva scoperto e reso pubblica la notizia
delle vistose copiature contenute nel pieno regionale del 2007 –:
se risulti che la Regione Siciliana abbia trasmesso al Ministero
dell'ambiente del territorio e del mare il progetto di zonizzazione e
l'individuazione delle zone e degli se risulta che la Regione Sicilia
abbia provveduto avvero stia provvedendo al riesame della
classificazione delle zone e degli agglomerati, come previsto
dall'articolo 5 del decreto legislativo 155 del 2010;
se risulti che la Regione Siciliana abbia trasmesso al Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e dei mare, il progetto di
adeguamento delle reti di misura dei livelli degli inquinanti nell'aria
30
31. ambiente, come previsto dall'articolo 5 del decreto legislativo 155 del
2010;
se, e in quali occasioni, risulti che la regione Siciliana abbia
trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del
mare informazioni in merito al superamento della soglia di
informazione o della soglia di allarme, come stabilito dall'articolo 14
del decreto legislativo 155 del 2012;
se risulti che la regione Siciliana abbia trasmesso al Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per
l'approvazione e il successivo invio alla Commissione, l'elenco delle
zone e degli agglomerati nei quali, relativamente ad un determinato
anno, i livelli degli inquinanti superano i rispettivi valori limite o i livelli
critici a causa del contributo di fonti naturali, e di quelli nei quali i
livelli del PM10 superano il rispettivo valore limite per effetto della
nuova sospensione del particolato a seguito della sabbiatura o della
salatura delle strade nella stagione invernale;
se e quando risulti che la regione Siciliana abbia trasmesso al
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare le
comunicazioni e le informazioni richieste, relativamente alle zone e
agli agglomerati nei quali si sia registrato il superamento dei valori
limite e dei valori obiettivo degli inquinanti rilevati nell'aria ambiente,
e dei valori obiettivo e degli obiettivi di lungo termine relativi
all'ozono, come previsto dall'articolo 15 decreto legislativo 155 del
2010;
se e quando abbia provveduto a trasmettere alla Commissione
europea le informazioni acquisite dalla regione siciliana in merito al
superamento dei valori limite, dei valori obiettivo, della soglia di
informazione e della soglia di allarme, ed ai piani per la qualità
dell'aria, i piani di azione e le misure adottati per assicurare la qualità
dell'aria ambiente;
se qualora tali dati non siano stati trasmessi si sia provveduto a
comunicare alla Commissione europea l'impossibilità di trasmissione di
detti dati stante la «non collaborazione» della regione Siciliana, o se la
Commissione europea abbia sollecitato e/o chiesto informazioni sul
mancato invio delle informazioni ambientali relative alla qualità
dell'aria siciliana;
31
32. quale sia lo stato di avanzamento della procedura finalizzata ad
ottenere, dalla Commissione europea, le deroghe previste dall'articolo
22 della Direttiva 2008/50/CE relativamente al superamento dei valori
limite per il biossido di azoto e per il benzene in zone e agglomerati
presenti in Sicilia;
se il Governo non intenda attivare, con la necessaria urgenza e
determinazione, la procedura di cui all'articolo 5 del decreto legislativo
31 marzo 1998, n. 112, e a (l'articolo 8, della legge 5 giugno 2003, n.
131, come previsto dall'articolo 22 del decreto legislativo 155 del
2010, in considerazione del fatto che la Regione Siciliana non ha
provveduto ad adeguare i piani e le misure per la qualità dell'aria,
ovvero sia venuta meno agli altri obblighi stabiliti dal decreto e
richiamati nel citato articolo 22;
se, e in quanti casi, sia stata sospesa l'erogazione di risorse previste
da programmi del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare a beneficio della regione siciliana, in relazione alla mancata
ottemperanza agli obblighi stabiliti dal decreto legislativo 155 del
2010, così come previsto dall'articolo 22, comma 2, dello stesso
decreto. (4-02066)
http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/15476
A cura del Comitato Cittadino Isola Pulita di Isola delle Femmine
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2013/11/piano-regione-sicilia-tutela-qualita.html
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