Guido Scorza, avvocato, docente di Diritto delle Nuove Tecnologie, giornalista e blogger (guidoscorza.it), Presidente dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione, Open Media Coalition: si tratta di una coalizione apartitica ed indipendente di associazioni della società civile impegnate nella promozione e difesa della libertà di informazione come irrinunciabile strumento di democrazia.La prima campagna messa in atto dalla coalizione è stata “Vogliamo Trasparenza”, lanciata nella primavera del 2012 con lo scopo di chiedere al Parlamento ed al Governo di procedere alle nomine dei membri dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni e del Garante privacy attraverso procedure trasparenti e meritocratiche.
Le reti che fanno crescere le imprese innovative- Irene Mingozzi
La Rete senza bavaglio- Guido Scorza
1. We need an internet
bill of rights
Guido Scorza - gscorza@guidoscorza.it
2. Internet non è un “altrove” rispetto ai
nostri Stati e quelli che troppo spesso
chiamiamo “internet users” sono prima
di tutto uomini e cittadini [550 milioni di
cittadini europei su 750 usano Internet]
3. I diritti fondamentali dell’uomo e del
cittadino devono essere riconosciuti
ed effettivamente applicati anche
online altrimenti molti diritti e
libertà sono condannati
all’estinzione e, ciò che conta di più,
l’Europa è condannata a farne a
meno.
Internet, infatti, è straordinariamente
pervasiva nell’esistenza umana e
stiamo progressivamente trasferendo
parti sempre più rilevanti del nostro
essere uomini e cittadini nel contesto
telematico.
4. “Si è dunque infine aperta la prospettiva della
creazione di un’identità informatica costruita con
diversi attributi particolari di carattere sociale,
riuniti in un profilo unitario che consente una
configurazione dell’individuo sempre più precisa…
l’immagine virtuale diverrà sempre più nitida, si
sovraporrà a quella reale nel controllo esercitato
dall’autorità pubblica sulla sfera privata
dell’individuo. Tocca al legislatore dell’avvenire, in
una società democratica, salvaguardare le ragioni
di libertà degli uomini di domani”.
–V. Frosini, Telema, 20, primavera 2000
5. “Il mio kernel è la fuori nel Sistema
(l’Altro Piano). Ogni volta che io vado là
ci trasferisco qualcos’altro di me. Il
kernel sta crescendo per diventare la
vera Erytrina, quella che in realtà sono
io. Quando questo corpo morirà – Debby
gli strinse una mano con le sue –
quando questo corpo morirà, io ci sarò
ancora e tu potrai parlare con me.”.
– Il vero nome, Vernor Vinge, estate del 1979
7. [1]
Online i cittadini stanno
inconsapevolmente rinunciando al diritto
ad avere diritti [e libertà] e fanno fatica ad
attribuire valore alla propria identità
personale, alla propria privacy, alla
propria creatività ed a molti altri diritti e
libertà fondamentali
8. [2]
I termini d’uso delle grandi piattaforme online sono
diventati le leggi più applicate e rispettate al mondo
e nei nostri Stati sono stati aperti immensi parchi
giochi e giardini privati quasi senza che ce ne
accorgessimo. Lo Stato arretra nel fissare le regole e
nell’applicarle e i privati avanzano
9. [3]
In nome della sicurezza, dell’enforcement di taluni
diritti o dell’ordine pubblico si sta diffondendo il
principio secondo il quale ciò che è tecnicamente
possibile è anche giuridicamente lecito e politicamente
e socialmente auspicabile.
[Copyright enforcement, diritto oblio “affidato” ai
gestori dei motori di ricerca, controllo di massa]
10. Caso Agcom
Caso Google
DDL Diffamazione
Antiterrorismo in Francia
11. E’ urgente invertire la tendenza, restituendo centralità
alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti
dell’uomo e ed alla Carta europea dei diritti e
rendendole più moderne, magari attraverso Protocolli
sui diritti fondamentali online.
We need an Internet bill of
rights che i cittadini europei
conoscano, nel quale si
riconoscano, del quale si
innamorino e che faccia loro
riscoprire il diritto ad avere
diritti anche online.
12. Alcuni principi che andrebbero
riaffermati con maggiore forza
ed a più alto livello
13. [1] Ogni cittadino deve avere eguale
diritto di accesso ad Internet e di usare la
Rete senza alcuna discriminazione o
limitazione se non quelle imposte dalla
legge nei soli casi eccezionali in cui ciò,
in una società democratica, risulti
necessario.
L’accesso e l’uso non discrminatorio sono
precondizioni essenziali per l’esercizio di
ogni altro diritto e libertà.
14. I digital divide
La net neutrality
La PA digitale e la società dei 2/3
15. [2] Rendere inderogabile il rispetto
[almeno] dei diritti fondamentali
nel Paese di destinazione di
qualunque servizio online.
16. [3] Ogni restrizione all’uso di Internet è una restrizione alla libertà
personale perché, nella società dell’informazione, ogni azione
dell’uomo e del cittadino ha per necessario presupposto una
“comunicazione elettronica” e, quindi, deve poter essere disposta
solo nei casi previsti dalla legge, dietro ordine di un’Autorità
giudiziaria e all’esito di un giusto processo.
17. [4] Inviolabilità del domicilio informatico - ovvero di
ogni sistema ed ogni area telematica [nuvole incluse]
nella disponibilità di un cittadino - se non nei casi
previsti dalla legge ed in una misura che in una
società democratica possa ritenersi necessaria per una
delle finalità stabilite dalla Convenzione.
18. [5] Ogni persona ha diritto alla protezione dei dati
che la riguardano, per garantire il rispetto della
sua dignità, identità personale e riservatezza.
Diritto di esigere la rappresentazione integrale
dell’identità frammentata e diritto di respingere
la riduzione della persona alle sole sue
informazioni trattate in forma automatizzata
nell’ambito di taluni servizi
19. “Il diffondersi di raccolte di dati personali sempre
più ampie e specializzate, per finalità molteplici e
ad opera dei soggetti più vari produce forme di
spossesamento e frantumazione, disloca il sé di
ciascuno in luoghi diversificati… l’unità delle
persone viene spezzata ed al suo posto troviamo
tante “persone elettroniche”, tante persone create
dal mercato…quanti sono gli interessi che spingono
alla raccolta delle informazioni. Stiamo divenendo
“astrazioni nel cyberspazio, siamo di fronte ad un
individuo moltiplicato…”.
– Stefano Rodotà
20. [6] Nessuno può abusare di un proprio diritto
determinando la violazione di diritti e libertà stabiliti
nella Convenzione o imponendo limitazioni o restrizioni
più ampie di quelle giustificate dalla Convenzione
medesima.
E’ una pratica divenuta diffusissima per effetto del processo di “privatizzazione
della giustizia” ed auto-enforcement in atto.
Il CODICE (software) che supera i CODICI (ovvero le
leggi).