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Recensione Hello World
“Hello World” libro scritto da Hannah Fry, professore associato di “Matematica delle città”
all’University College di Londra, nonché autrice della famosa presentazione TED: The
mathematics of love.
Il libro ci immerge nel mondo degli algoritmi in modo semplice e discorsivo, un argomento
a primo impatto tedioso, trasformato grazie all'ausilio di esempi interessanti ed esaustivi in
un passatempo informativo e divertente, passando da discipline quali il diritto, la medicina
e la meccanica, senza annoiare mai il lettore. Vorrei soffermarmi sulle domande principali
del libro quali: “Gli algoritmi vanno utilizzati? come? quanto? quando?”
Sono tutte domande a cui la scrittrice Hannah cerca di dare una risposta, anche se quasi
sempre, non completa, perché’ effettivamente come ribadisce più’ volte anche lei, non
siamo ancora in grado di capire l’intero mondo dell’informatica, mondo in continuo ma
precario sviluppo, precario proprio per l'incapacità dell'uomo di stare al passo con i tempi.
A bloccarlo sono la paura derivata, dall’ignoto, dal non capire ciò che ci si pone davanti,
paura giustificata anche dalla Fry nel capitolo “Data” paragrafo “Far West” dove informa
degli enormi pericoli riguardo la nostra privacy a cui ci espongono i data-broker.
Nel libro vengono trattate anche le IA, ad esempio nel capitolo “Le Automobili” affronta
appunto l’argomento delle automobili a guida automatica, che sono estremamente
primitive anche se la ricerca va avanti da anni ormai, o quando descrive il fallimento
dell'IBM nel capitolo “La Medicina” nello sviluppo di un'intelligenza artificiale medica. Qui
Hannah spezza una lancia a favore dell’informatica portando molti argomenti a sfavore
della distopia di un mondo governato dalle macchine. Esse sono troppo poco sviluppate, e
come tali sono lontane anni ed anni dal diventare un problema.
L’edizione tradotta dalla casa Bollati Boringhieri non ha alcuna svista editoriale, tutte le
immagini sono chiare e il testo a parer mio è tradotto in modo eccellente.
Per chi è questo libro? Per chi vuole informarsi sugli algoritmi presenti nella nostra vita.
Anche se avere una base di informatica probabilmente accrescerebbe il piacere della
lettura.

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  • 1. Recensione Hello World “Hello World” libro scritto da Hannah Fry, professore associato di “Matematica delle città” all’University College di Londra, nonché autrice della famosa presentazione TED: The mathematics of love. Il libro ci immerge nel mondo degli algoritmi in modo semplice e discorsivo, un argomento a primo impatto tedioso, trasformato grazie all'ausilio di esempi interessanti ed esaustivi in un passatempo informativo e divertente, passando da discipline quali il diritto, la medicina e la meccanica, senza annoiare mai il lettore. Vorrei soffermarmi sulle domande principali del libro quali: “Gli algoritmi vanno utilizzati? come? quanto? quando?” Sono tutte domande a cui la scrittrice Hannah cerca di dare una risposta, anche se quasi sempre, non completa, perché’ effettivamente come ribadisce più’ volte anche lei, non siamo ancora in grado di capire l’intero mondo dell’informatica, mondo in continuo ma precario sviluppo, precario proprio per l'incapacità dell'uomo di stare al passo con i tempi. A bloccarlo sono la paura derivata, dall’ignoto, dal non capire ciò che ci si pone davanti, paura giustificata anche dalla Fry nel capitolo “Data” paragrafo “Far West” dove informa degli enormi pericoli riguardo la nostra privacy a cui ci espongono i data-broker. Nel libro vengono trattate anche le IA, ad esempio nel capitolo “Le Automobili” affronta appunto l’argomento delle automobili a guida automatica, che sono estremamente primitive anche se la ricerca va avanti da anni ormai, o quando descrive il fallimento dell'IBM nel capitolo “La Medicina” nello sviluppo di un'intelligenza artificiale medica. Qui Hannah spezza una lancia a favore dell’informatica portando molti argomenti a sfavore della distopia di un mondo governato dalle macchine. Esse sono troppo poco sviluppate, e come tali sono lontane anni ed anni dal diventare un problema. L’edizione tradotta dalla casa Bollati Boringhieri non ha alcuna svista editoriale, tutte le immagini sono chiare e il testo a parer mio è tradotto in modo eccellente. Per chi è questo libro? Per chi vuole informarsi sugli algoritmi presenti nella nostra vita. Anche se avere una base di informatica probabilmente accrescerebbe il piacere della lettura.