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SONO “DIVERSI” E QUINDI ESCLUSI ED
E M A R G I N AT I D A L L A S O C I E T À G L I
I M M I G R AT I , G L I O M O S E S S U A L I , G L I
S Q U I L I B R AT I , I P O R TAT O R I
D I H A N D I C A P, I P E R D E N T I I N G E N E R E ,
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PA R A D O S S O C H E S I
CONSIDERA DIVERSO IN QUANTO
“ S F I G AT O ” C H I N O N I M B R O G L I A , C H I
NON SI SBALLA, CHI NON VESTE ALLA
M O D A, C H I N O N E N T R A N E L L A TAG L I A
40
Per noi è « diverso» chi non rispetta le
regole, chi soggiace alle leggi del
branco, chi è disonesto, prevaricatore,
chi non cambia opinione, chi si
accontenta di essere uno
dei tanti…uguale
a tanti altri….
FORZA E DEBOLEZZA
La debolezza è potenza, e la
forza è niente.
Quando l’uomo nasce è debole
e duttile, quando muore è
forte e rigido, così come
l’albero: mentre cresce è
tenero e flessibile, e
quando è duro e secco,
muore.
Rigidità e forza sono
compagne della morte,
debolezza e flessibilità
esprimono la freschezza
dell’esistenza.
da “Stalker” di Andrej Tarkovskij.
Una volta un lupo vide in un prato un agnello solo.
L'agnello disse: « So che te sei più forte di me, non posso evitare la
morte in alcun modo. Tuttavia ti chiedo che tu canti qualche cosa
per me con il flauto, affinché io muoia con animo più lieto ». Il lupo
prese il flauto e suonò.. Ma il pastore udì il flauto da lontano,
accorse con i cani che misero in fuga il lupo e sottrassero l'agnello
dalla morte sicura. Allora il lupo, mentre correva verso il bosco
disse: «la stoltezza mi danneggia! Infatti io, che sono ladro e
cacciatore, non dovevo suonare il flauto come un musico». La favola
insegna che l'astuzia qualche volta aiuta i più deboli, affinché evitino
la forza dei potenti.
LA LOCANDA DEI GIRASOLI
……….BELLISSIMA INIZIATIVA!!!!

A Roma c’è un ristorante la Locanda dei
Girasoli. E’ nato dalla volontà di alcuni
genitori di ragazzi con la sindrome di Down
per dare una prospettiva lavorativa ai loro
figli Claudio,Valerio, Emanuela e Viviana che
già oggi ci lavorano come camerieri.
Due debolezze non fanno una
debolezza maggiore, ma una
forza nuova

"Ognuno ha il diritto nativo al pieno inserimento nel tessuto vivo dei
reciproci rapporti sociali e, se ne viene emarginato, nessuno può realizzare
adeguatamente se stesso«( Giovanni Paolo II, 1981)
Spesso, invece, i bambini disabili sono penalizzati nei loro diritti
fondamentali alla vita, allo studio e al gioco; non solo sono oggetto di
pregiudizi da parte della società, ma essi sono ignorati persino dalle
politiche dei governi!
Le nostre regole a difesa dei più deboli
1.

Rispetto assoluto degli altri

2.

Saper ascoltare

3.

Accettare i difetti altrui

4.

Aiutare chi è meno fortunato di noi

5.

I disabili hanno gli stessi diritti di tutti

6.

I deboli non devono essere sfruttati

7.

Rispetto per chi appartiene a razze
diverse dalla nostra

8.Non bisogna essere indifferenti alla sofferenza
9.Non provare vergogna per come si è
10.Ricordarsi sempre che « l’altro è uguale a me»

piccola, tu sei bellissima ♥
da facebook…
"Tutti diversamente uguali, tutti ugualmente
diversi"

Di fronte alle molte sfide che ci riserva il futuro,
l’educazione è un mezzo prezioso ed indispensabile che
potrà consentirci di raggiungere i nostri ideali di
pace, libertà e giustizia sociale
LA STORIA DI SARA

Sara è un’affettuosa ed irrequieta bambina di 12 anni, nata a Santo Domingo dove è
vissuta per un certo periodo con il padre italiano e la madre nativa del luogo. Si è
trasferita in Italia con il papà quando, diagnosticatole un disturbo specifico
dell’apprendimento oltre un leggero ritardo mentale ,non poteva essere iscritta a
nessuna scuola di lingua spagnola.
La decisione del padre, seppur sofferta, è stata dettata dal desiderio di offrire alla
bambina la possibilità di vivere coi pari in un ambiente favorevole alla sua crescita.
Sara ha dovuto così affrontare un cammino non facile all’interno di una cultura e di una
lingua diversa e la separazione dalla madre con tutte le mancanze affettivo-emotivo
che ne derivano.
Per lei è importante sentirsi accolta a scuola : è una bambina creativa, ama disegnare,
cantare, ballare e, come dice lei, «inventare». Alterna momenti di gioia ed allegria ad
attimi di rabbia incontenibili di cui poi si pente.
LA CLASSE DI SARA
Sara non sta mai
ferma…..solo a
volte ci riesce!

Noi amiamo Sara

Sara se la
prende con
un
compagno
che crede
più debole di
lei….e lui
glielo lascia
Gli anziani sono la nostra forza: senza di loro il
nostro presente non avrebbe speranza perché chi
non ha rispetto del proprio passato, non potrà
pretendere di essere rispettato quando egli stesso
diventerà « passato»!
L’anziano oggi è l’elemento
dirompente, è la forza delle
parole che soltanto essi
sanno trasmettere per
l’educazione degli adulti
sulla base della loro
esperienza, è un contributo
prezioso alla nostra
società.
La nostra vita è dominata dalla
fretta, dall’agitazione, non
raramente dalla nevrosi,
mentre l’anziano vive il
tempo della disponibilità e
della gratuità.
I valori affettivi, morali e
religiosi vissuti dagli
anziani sono una risorsa
indispensabile per
l’equilibrio della società,
delle famiglie, delle
persone. Essi hanno il
senso di responsabilità,
dell’amicizia, hanno
prudenza di giudizio,
hanno pazienza, hanno
saggezza.
La vecchiaia è l’unico sistema che si sia trovato per vivere a lungo.

Charles de Sainte-Beuve
I nonni persone troppo preziose

L'amore tra nonno e nipoti è una cosa preziosa, uno
scambio di doni prima che i giovani levino gli ormeggi e i
vecchi cerchino il loro porto sicuro. L'incontro potrà
essere breve o lungo e pieno di gioia, ma ognuno ne
uscirà trasformato dall'altro.
A TAVOLA IL NONNO ANZIANO

A tavola il nonno anziano, si sporcava sempre perché non riusciva a portare il cibo alla bocca
poiché gli tremava la mano . Fu deciso che ,per risparmiare i troppo frequenti lavaggi di tovaglioli e
tovaglie, il vecchio mangiasse davanti alla porta d’ ingresso, così poi si dava il cencio e via.
Gli fu intagliata una scodella apposita di legno e gli fu fatto fare colazione pranzo e cena sulla porta
Andando al lavoro, il babbo, un giorno, vide il figlio col coltellino che stava intagliando un legno.
Starà facendosi un giocattolo, pensò il babbo, e se ne uscì.
Al suo ritorno la sera, il ragazzo stava ancora intagliando ed il babbo gli chiede: “Cosa stai facendo,
figliolo?” Una ciotola per quando sarete vecchio, padre….
Da quella sera il nonno sedette a tavola con tutti ed il figlio premurosamente lo imboccava e gli
ripuliva il mento.

- Josè Saramago -
I DUE LUPI
GLI ANZIANI E I BAMBINI STANNO BENE INSIEME E SI CAPISCONO PERCHÉ I BAMBINI SONO
APPENA ARRIVATI DA MANITÙ E GLI ANZIANI CI STANNO PER ANDARE” .

Un vecchio indiano Cherokee è seduto di fronte al tramonto con suo nipote,
quando d'improvviso il bambino rompe l'incanto di questa contemplazione e
rivolge al nonno una domanda molto seria per la sua età.
"Nonno perché gli uomini combattono?"
Il vecchio con gli occhi rivolti al sole calante, al giorno che stava perdendo la
sua battaglia con la notte, parlò con voce calma:
"Per ogni uomo c'è sempre una battaglia che aspetta di essere
combattuta, da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce è
quello che avviene fra i due lupi."
"Quali lupi nonno?"
"Quelli che ogni uomo porta dentro di sè".
Il bambino non riusciva a capire, ma attese che il nonno rompesse l'attimo di
silenzio che aveva lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua
curiosità.
Infine il vecchio, che aveva dentro sé la saggezza del tempo, riprese con
tono calmo.
"Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo, vive di odio,
gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo."
Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire
quello che aveva appena detto.
"E l'altro?"
"L'altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità,
compassione, umiltà e fede"
Il bambino rimase a pensare un istante quello che il nonno gli aveva appena
raccontato.
Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero.
"E quale lupo vince?"
Il vecchio cherokee si girò a guardarlo e rispose con i suoi occhi puliti.
"Quello che nutri di più".
Dentro ognuno ci sono due lupi, uno buono l'altro cattivo, se noi nutriamo
quello cattivo dandogli tutto quello che c'è di brutto nell'uomo, è inevitabile
che la persona sarà quello che compie.
Lungo il cammino delle
vostra vita fate in modo
di non privare gli altri
della felicità.
Evitate di dare
dispiaceri ai vostri
simili ma, al contrario,
vedete di procurare loro
gioia ogni volta che
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( proverbio Sioux )
CLASSE 2 F
SCUOLA MEDIA STATALE
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VIA PISA- RONCHI
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Diversamente fragili

  • 1. SONO “DIVERSI” E QUINDI ESCLUSI ED E M A R G I N AT I D A L L A S O C I E T À G L I I M M I G R AT I , G L I O M O S E S S U A L I , G L I S Q U I L I B R AT I , I P O R TAT O R I D I H A N D I C A P, I P E R D E N T I I N G E N E R E , E A D D I R I T T U R A S I A M O A R R I VAT I A L PA R A D O S S O C H E S I CONSIDERA DIVERSO IN QUANTO “ S F I G AT O ” C H I N O N I M B R O G L I A , C H I NON SI SBALLA, CHI NON VESTE ALLA M O D A, C H I N O N E N T R A N E L L A TAG L I A 40
  • 2. Per noi è « diverso» chi non rispetta le regole, chi soggiace alle leggi del branco, chi è disonesto, prevaricatore, chi non cambia opinione, chi si accontenta di essere uno dei tanti…uguale a tanti altri….
  • 3.
  • 4. FORZA E DEBOLEZZA La debolezza è potenza, e la forza è niente. Quando l’uomo nasce è debole e duttile, quando muore è forte e rigido, così come l’albero: mentre cresce è tenero e flessibile, e quando è duro e secco, muore. Rigidità e forza sono compagne della morte, debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell’esistenza. da “Stalker” di Andrej Tarkovskij.
  • 5. Una volta un lupo vide in un prato un agnello solo. L'agnello disse: « So che te sei più forte di me, non posso evitare la morte in alcun modo. Tuttavia ti chiedo che tu canti qualche cosa per me con il flauto, affinché io muoia con animo più lieto ». Il lupo prese il flauto e suonò.. Ma il pastore udì il flauto da lontano, accorse con i cani che misero in fuga il lupo e sottrassero l'agnello dalla morte sicura. Allora il lupo, mentre correva verso il bosco disse: «la stoltezza mi danneggia! Infatti io, che sono ladro e cacciatore, non dovevo suonare il flauto come un musico». La favola insegna che l'astuzia qualche volta aiuta i più deboli, affinché evitino la forza dei potenti.
  • 6. LA LOCANDA DEI GIRASOLI ……….BELLISSIMA INIZIATIVA!!!! A Roma c’è un ristorante la Locanda dei Girasoli. E’ nato dalla volontà di alcuni genitori di ragazzi con la sindrome di Down per dare una prospettiva lavorativa ai loro figli Claudio,Valerio, Emanuela e Viviana che già oggi ci lavorano come camerieri.
  • 7. Due debolezze non fanno una debolezza maggiore, ma una forza nuova "Ognuno ha il diritto nativo al pieno inserimento nel tessuto vivo dei reciproci rapporti sociali e, se ne viene emarginato, nessuno può realizzare adeguatamente se stesso«( Giovanni Paolo II, 1981) Spesso, invece, i bambini disabili sono penalizzati nei loro diritti fondamentali alla vita, allo studio e al gioco; non solo sono oggetto di pregiudizi da parte della società, ma essi sono ignorati persino dalle politiche dei governi!
  • 8. Le nostre regole a difesa dei più deboli 1. Rispetto assoluto degli altri 2. Saper ascoltare 3. Accettare i difetti altrui 4. Aiutare chi è meno fortunato di noi 5. I disabili hanno gli stessi diritti di tutti 6. I deboli non devono essere sfruttati 7. Rispetto per chi appartiene a razze diverse dalla nostra 8.Non bisogna essere indifferenti alla sofferenza 9.Non provare vergogna per come si è 10.Ricordarsi sempre che « l’altro è uguale a me» piccola, tu sei bellissima ♥ da facebook…
  • 9. "Tutti diversamente uguali, tutti ugualmente diversi" Di fronte alle molte sfide che ci riserva il futuro, l’educazione è un mezzo prezioso ed indispensabile che potrà consentirci di raggiungere i nostri ideali di pace, libertà e giustizia sociale
  • 10. LA STORIA DI SARA Sara è un’affettuosa ed irrequieta bambina di 12 anni, nata a Santo Domingo dove è vissuta per un certo periodo con il padre italiano e la madre nativa del luogo. Si è trasferita in Italia con il papà quando, diagnosticatole un disturbo specifico dell’apprendimento oltre un leggero ritardo mentale ,non poteva essere iscritta a nessuna scuola di lingua spagnola. La decisione del padre, seppur sofferta, è stata dettata dal desiderio di offrire alla bambina la possibilità di vivere coi pari in un ambiente favorevole alla sua crescita. Sara ha dovuto così affrontare un cammino non facile all’interno di una cultura e di una lingua diversa e la separazione dalla madre con tutte le mancanze affettivo-emotivo che ne derivano. Per lei è importante sentirsi accolta a scuola : è una bambina creativa, ama disegnare, cantare, ballare e, come dice lei, «inventare». Alterna momenti di gioia ed allegria ad attimi di rabbia incontenibili di cui poi si pente.
  • 11. LA CLASSE DI SARA Sara non sta mai ferma…..solo a volte ci riesce! Noi amiamo Sara Sara se la prende con un compagno che crede più debole di lei….e lui glielo lascia
  • 12. Gli anziani sono la nostra forza: senza di loro il nostro presente non avrebbe speranza perché chi non ha rispetto del proprio passato, non potrà pretendere di essere rispettato quando egli stesso diventerà « passato»!
  • 13.
  • 14. L’anziano oggi è l’elemento dirompente, è la forza delle parole che soltanto essi sanno trasmettere per l’educazione degli adulti sulla base della loro esperienza, è un contributo prezioso alla nostra società. La nostra vita è dominata dalla fretta, dall’agitazione, non raramente dalla nevrosi, mentre l’anziano vive il tempo della disponibilità e della gratuità. I valori affettivi, morali e religiosi vissuti dagli anziani sono una risorsa indispensabile per l’equilibrio della società, delle famiglie, delle persone. Essi hanno il senso di responsabilità, dell’amicizia, hanno prudenza di giudizio, hanno pazienza, hanno saggezza.
  • 15. La vecchiaia è l’unico sistema che si sia trovato per vivere a lungo. Charles de Sainte-Beuve
  • 16. I nonni persone troppo preziose L'amore tra nonno e nipoti è una cosa preziosa, uno scambio di doni prima che i giovani levino gli ormeggi e i vecchi cerchino il loro porto sicuro. L'incontro potrà essere breve o lungo e pieno di gioia, ma ognuno ne uscirà trasformato dall'altro.
  • 17. A TAVOLA IL NONNO ANZIANO A tavola il nonno anziano, si sporcava sempre perché non riusciva a portare il cibo alla bocca poiché gli tremava la mano . Fu deciso che ,per risparmiare i troppo frequenti lavaggi di tovaglioli e tovaglie, il vecchio mangiasse davanti alla porta d’ ingresso, così poi si dava il cencio e via. Gli fu intagliata una scodella apposita di legno e gli fu fatto fare colazione pranzo e cena sulla porta Andando al lavoro, il babbo, un giorno, vide il figlio col coltellino che stava intagliando un legno. Starà facendosi un giocattolo, pensò il babbo, e se ne uscì. Al suo ritorno la sera, il ragazzo stava ancora intagliando ed il babbo gli chiede: “Cosa stai facendo, figliolo?” Una ciotola per quando sarete vecchio, padre…. Da quella sera il nonno sedette a tavola con tutti ed il figlio premurosamente lo imboccava e gli ripuliva il mento. - Josè Saramago -
  • 18. I DUE LUPI GLI ANZIANI E I BAMBINI STANNO BENE INSIEME E SI CAPISCONO PERCHÉ I BAMBINI SONO APPENA ARRIVATI DA MANITÙ E GLI ANZIANI CI STANNO PER ANDARE” . Un vecchio indiano Cherokee è seduto di fronte al tramonto con suo nipote, quando d'improvviso il bambino rompe l'incanto di questa contemplazione e rivolge al nonno una domanda molto seria per la sua età. "Nonno perché gli uomini combattono?" Il vecchio con gli occhi rivolti al sole calante, al giorno che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma: "Per ogni uomo c'è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi." "Quali lupi nonno?" "Quelli che ogni uomo porta dentro di sè". Il bambino non riusciva a capire, ma attese che il nonno rompesse l'attimo di silenzio che aveva lasciato cadere fra loro, forse per accendere la sua curiosità.
  • 19. Infine il vecchio, che aveva dentro sé la saggezza del tempo, riprese con tono calmo. "Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo, vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo." Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto. "E l'altro?" "L'altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede" Il bambino rimase a pensare un istante quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero. "E quale lupo vince?" Il vecchio cherokee si girò a guardarlo e rispose con i suoi occhi puliti. "Quello che nutri di più". Dentro ognuno ci sono due lupi, uno buono l'altro cattivo, se noi nutriamo quello cattivo dandogli tutto quello che c'è di brutto nell'uomo, è inevitabile che la persona sarà quello che compie.
  • 20. Lungo il cammino delle vostra vita fate in modo di non privare gli altri della felicità. Evitate di dare dispiaceri ai vostri simili ma, al contrario, vedete di procurare loro gioia ogni volta che potete! ( proverbio Sioux )
  • 21. CLASSE 2 F SCUOLA MEDIA STATALE » DON LORENZO MILANI» VIA PISA- RONCHI MARINA DI MASSA