Es un artículo de investigación sobre la comparación del abuso de menores tratado en el ámbito del Derecho Canónico y en el Derecho Civil Venezolano.

1. Delitto Contro Il Sesto Comandamento Con Un Minore A
Norma Del Diritto Canonico (C. 1395 § 2) E Delitto “Contra
Minore” Nel Diritto Penale Del Venezuela (Art. 78)
Crime Against the Sixth Commandment with A Minor Under Canonic
Law (C. 1395 § 2) And "Contra Minor" Crime in The Criminal Law of
Venezuela (Art. 78)
LeodanyErazoRamos
Ricercatore de Diritto Canonico
Università Pontificia Lateranense.
Roma 2019
1. BREVE PREMESSA
Se si dovesse pretendere dai sacerdoti e dai loro vescovi una condotta
assolutamente irreprensibile sotto ogni punto di vista, non potrebbero esserci ministri
ordinati pur tra molti fedeli laici. È ammissibile infatti essere ordinati diaconi, sacerdoti
o vescovi pur con un passato da peccatori alle spalle se si è sinceramente pentiti, ma
nessun peccatore, anche se tornato a Dio, la cui misericordia si estende a tutti, può
ricoprire un ufficio ecclesiastico qualora si sia macchiato del delitto che ci impegna nel
presente studio1
.
1
Cfr. F. AZNAR GIL, El Delito contra el sexto mandamiento del decálogo cometido por un clérigo con un
menor de edad, in Revista española de Derecho canónico, LXX (2013), 175
Riassunto: In questo lavoro andrò ad analizzare
gli abusi sui minori da parte di un chierico così
come sancito dal Diritto Canonico e a farne poi
una comparazione relazionale col diritto del
Venezuela sull’abuso di minori da parte di
chiunque. La problematica trova i suoi immediati
riscontri nelle denunce che vengono fatte quasi
ogni giorno contro i sacerdoti tramite i media.
Viene messa così in luce tutta la fragilità della
Chiesa, che ancora dopo due mila anni, continua
ad essere peccatrice.
Parole chiave: Chierico, minori, abusi, chiesa,
diritto, Venezuela.
Abstract: In this paper I will analyze the abuse of
minors by a cleric as sanctioned by Canon Law
and then make a relationship comparison with
Venezuela's law on the abuse of minors by anyone.
The problem finds its immediate results in the
complaints that are made almost every day against
the priests through the media. This highlights all
the fragility of the Church, which still after two
thousand years continues to be a sinner.
Key words: Cleric, minors, abuse, church, law,
Venezuela.

2. 2. BREVE SVILUPPO NORMATIVO DEL DELITTO CONTRO I MINORI NEL DIRITTO
CANONICO
La considerazione della Chiesa in relazione al comportamento dei chierici circa
l’abuso sessuale su minori, ha lunga storia. Il canone 2359 §2 del CIC 1917 basato sui
precedenti decretali, ha severamente penalizzato i chierici “in sacris” che commettano un
delitto “cum minoribus infra aetatem sexdecim annorum, vel adulterium, stuprum,
bestialitatem, sodomiam, [...]”2
. Dopo cinque anni del codice del diciassette si apre un
percorso con l’istruzione “Crimen Sollicitationis” del 19223
.
Il Motu proprio “Integrae servandae” del 1962 di Paolo VI segna la chiusura del Concilio
Vaticano II e la riforma della Curia Romana; la “Sacra Congregazione del Sant’Uffizio”
viene chiamata d’ora in poi “Congregazione per la Dottrina della fede”4
. La Costituzione
Apostolica “Regimini Ecclesiae Universale” 1967. Stabilisce “Sacra Congregatio pro
Doctrina Fidei munus obtinet doctrinam de fide et moribus in universo catholico orbe
totari”5
.
Il can. 1395 §2 sanziona la condotta del chierico che abbia commesso altri delitti
contro il sesto precetto del Decalogo insieme con un minore di 16 anni; uguale severità
della norma è contemplata dal can. 695 che riguarda i religiosi nella commissione di
questi delitti (c. 1395 §2). Essa sancisce che il religioso che se ne sia reso colpevole,
debba essere dimesso dall’istituto, salvo che il suo superiore non ritenga la sanzione del
tutto necessaria. Nel can. 1453 del Codice dei canoni delle Chiese orientali (CCEO) poi,
facendo riferimento a “un chierico concubinario o che in altro modo permane con
scandalo in un peccato esterno contro la castità”, il legislatore non fa riferimento al sesto
comandamento né ad abusi sessuali su minore.
2
“Tra i delitti citati si distinguevano, per l’estrema gravità, quelli compresi nella nozione di crimen
pessimun, i quali erano riservati per competenza alla Suprema Sacra Congregazione del Sant’Offizio”.
(Cf. B.F. PIGHIN, Diritto Penale Canonico, Venezia, 2014, 498).
3
In questa istruzione sono state date le regole speciale per il trattamento dei delitti della “sollecitazione o
istigazione nella confezione di atti omosessuali di un chierico e un adulto, bestialismo tra un chierico e un
animale e gli abusi sessuali di chierico con prepubescent” (adolecente minore de 14 anni e ragazza minore
di 12 anni). (Cf F. AZNAR GIL, El Delito, 489).
4
PAULUS PP. VI, Motu proprio datae litterae apostolicae: Integrae Servandae, in AAS, LVII (1965), 952-
955, n. 1.
5
“Questo vuol dire che la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede ha il compito di tutelare la
dottrina riguardante la fede e i costumi in tutto il mondo cattolico”. (Cf. PAULUS PP.VI, Costitutio
apostolica: Regimi Ecclesiae Universae, in AAS, LIX (1967), 885-928, Artt. 31).

3. Nel Motu proprio “Sacramento sanctitatis tutela” del 2001, questo delitto
contro il sesto comandamento è stato annoverato tra quei graviora delicta riservati alla
giurisdizione della Santa Sede e tipizzato in concreto come delitto di pedofilia commesso
da un chierico contro un minore di 18 anni di età, annoverandolo tra i delitti più gravi
contro la morale riservati alla CDF6
. In questo percorso storico mi fermo nel 2010 con le
nuove norme sui delitti riservati alla CDF nella “lettera ai Vescovi della Chiesa cattolica
e agli altri Ordinari e Gerarchi interessati circa le modifiche introdotte nelle Norme de
gravioribus delictis” e approvata e promulgata dal Romano Pontefice Benedetto XVI col
rescritto ex audientia Sanctissima7
.
3. ANTIGIURIDICITÀ
3.1 Antigiuridicità canonica
Il can. 1395 punendo il delitto commesso da un chierico contro il sesto
comandamento del Decalogo, sottolinea non solo una pluralità di comportamenti
penalmente rilevanti ma anche la santità dello stesso comandamento. Il m.p. SST
classifica le offese contro il sesto comandamento del Decalogo come uno dei tre tipi di
graviora delicta riservati alla Congregazione della Dottrina della Fede8
. Questa
normativa dal punto di vista canonico ha subito diverse modifiche a livello processuale
penale e sostanziale.
3.2 L’Antigiuridicità nel diritto del Venezuela
6
Cf. Le Normae de gravioribus delictis Congregationi pro Doctrina Fidei reservatis, promulgate con
m.p. Sacramentorum sanctitatis tutela, in AAS, LXXXIXIII (2001) 737-739
7
BENEDETTO XVI, Rescritto “ex audientia Sanctissimi” di promulgazione delle norme emendate sui
delitti riservati alla CDF, 21 maggio 2010, in AAS CII(2010) 419.
8
Nello stesso senso gli altri delictum gravius riservate alle CDF sono le diverse offese contro il sacramento
della sacra eucaristia e contro il sacramento della penitenza. Cf. CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA
DELLA FEDE, Norme sui delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede, reperibile alla
URL: http://www.vatican.va/resources/resources_norme_it.html (Consultato il 21/11/2019).

4. Mettendo a confronto il c. 1395 §2 del CIC col diritto venezuelano vigente in
materia, tale normativa è contemplata dall’ Art. 78 della Costituzione bolivariana del
Venezuela del 1999 secondo la quale i “bambini e adolescenti sono soggetti a pieno titolo
alla legge e saranno protetti dalla legislazione, dagli organi e dai tribunali specializzati
che rispetteranno, garantiranno e svilupperanno i contenuti di questa Costituzione, della
Convenzione sui diritti del fanciullo e di altri trattati internazionali che in questa materia
ha firmato e ratificato la Repubblica. Lo Stato, le famiglie e la società garantiranno, con
assoluta priorità, una protezione globale, per la quale verrà tutelato il loro maggiore
interesse per le decisioni e le azioni che li riguardano. Lo Stato promuoverà la sua
progressiva integrazione nella cittadinanza attiva e un organo di governo nazionale
dirigerà le politiche per la protezione integrale di bambini e adolescenti”9
.
Come prima comparazione giuridica tra il codice del diritto canonico e la legge
penale venezuelana connessa all'abuso sui minori, urge sottolineare che questa, negli
ultimi anni ha subito delle modifiche evolutive che si evincono dalla riforma del codice
penale del 16 marzo 2005. L’articolo 274 così recita: “Chi attraverso la violenza e le
minacce ha costretto una persona dell'uno o dell'altro sesso a un atto carnale per via
vaginale o anale o all'introduzione di oggetti attraverso una delle prime due vie o per via
orale, o viene introdotto un oggetto che simula oggetti sessuali, la persona responsabile
sarà punita come colpevole della violazione”10
. Altra normativa rilevante nella fattispecie
in questione, in diritto comparato venezuelano, è rappresentata dall'emanazione della
Legge Organica per la Protezione dei Bambini del 10 dicembre 2007 che, in materia
sessuale, stabilisce i diritti all’integrità personale e protezione dagli abusi e dallo
sfruttamento sessuale11
.
Nell’ordinamento giuridico venezuelano, i beni che il legislatore ha voluto tutelare contro
i delitti della sfera sessuale o abuso dei minori sono: la vita, la salute e la libertà. Inoltre
non essendo il Venezuela uno “Stato confessionale”, questi sono sanciti esclusivamente
9
REPUBLICA BOLIVARIANA DE VENEZUELA, Constitución 1999, in gaceta oficial n°36.860,
reperibile alla URL: https://www.oas.org/juridico/mla/sp/ven/sp_ven-int-const.html (Consultato il
05/11/2019).
10
Gaceta oficial de la República Bolivariana de Venezuela, reperibile alla URL:
http://gacetaoficial.tuabogado.com/gaceta-oficial/decada-2000/2005/gaceta-oficial-5763-del-16-marzo-
2005 (Consultato il 05/11/2019).
11
Ley orgánica para la protección de niños, niñas y adolescentes (LOPNA) (10.12.2007), reperibile alla
URL:
http://www.unesco.org/education/edurights/media/docs/2299c0fa162d193e1f1c54f8607595117b31ddec.p
df (Consulto il 05/11/2019).

5. come delitti contro la morale e il buon ordine nella famiglia. Diversamente il diritto
canonico ritiene il delitto di abuso di minore come una violazione a carattere
religioso/confessionale.
4. TIPICITÀ
4.1 Tipicità nel diritto canonico
I delitti/peccati contro il sesto comandamento previsti dalla legge canonica, sono
diversi e tutti chiaramente contemplati: per esempio il delitto di sollecitazione in
occasione della confessione (c. 1387) oppure l’attentato al matrimonio (c. 1394) e tante
altre fattispecie; ciò si deve alla palese volontà canonica di contemplare una copertura
giuridico sanzionatoria di tutte le potenziali violazioni contro questo precetto. Circa il
delictum gravis cum minore (c. 1395 §2) va poi osservato che nella norma sostanziale
della Congregazione per la Dottrina della Fede, il delitto consiste nella violazione del
sesto precetto del Decalogo perpetrata a danno di un minore degli anni diciotto da parte
un chierico e non ad opera di un qualsiasi altro fedele; si imputa così la fattispecie
delittuosa in esame, solamente nei confronti di chi abbia ricevuto il sacramento
dell’Ordine12
.
Come si è ben compreso, consistendo l’elemento oggettivo del comportamento
delittuoso nella violazione del sesto precetto del Decalogo, non è necessario che avvenga
un vero e proprio rapporto sessuale tra il chierico e il minore, è sufficiente il semplice
compimento di atti impuri comunque implicanti detta violazione. Non consiste solo nel
compiere atti sessuali veri e propri col minore, ma basta che avvengano contatti di organi
genitali, toccamenti o carezze lascive. L’illecito riguarda altresì gli atti compiuti dal reo
su se stesso (il masturbarsi o l’esibirsi nudo) in presenza del minore. Anche il semplice
12
“L’illecito penale in considerazione, quindi, rientra nella categoria del c.d. delitto proprio, che, per la
struttura assegnatagli dal legislatore, richiede, una determinata qualità in capo al reo [...]”. (Cf. A.
D’AURIA – C. PAPALE (a cura di), I delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede,
Urbaniana Univerasity Press, Roma 2017, 29).

6. bacio, specialmente se ripetuto, costituisce atto di libidine13
. Per la configurazione della
fattispecie non è necessaria la contestualità spaziale tra il soggetto attivo e la vittima14
.
L’elemento soggettivo delittuoso, va individuato secondo questa norma penale, solo nella
natura dolosa, stante la mancata espressa previsione, ai sensi del c. 1321 § 2, di una
responsabilità per colpa o di ignoranza colpevole.
4.2 Tipicità nel diritto del Venezuela
Nell’ordinamento del Venezuela il delitto di abusi sui minori consiste in qualsiasi
approccio fisico o sessuale del soggetto attivo verso il soggetto passivo o minore; non è
necessario il contatto carnale. L’età della vittima è una persona minore di 18 anni e la
condotta criminosa è perpetrata tramite violenza e intimidazione indipendentemente dal
perfezionamento o meno del tentativo stesso di violenza e/o abuso sessuale. La tipicità
del reato si riscontra pertanto in entrambi gli ordinamenti, potendosi così affermare
l’esistenza di una sostanziale somiglianza in materia tra la norma canonica della Chiesa
e la norma civile del Venezuela15
.
5. COLPEVOLEZZA
5.1 Colpevolezza nel diritto canonico penale
A norma del c. 1362 §1,2 del CIC, il periodo richiesto per la prescrizione del reato,
è stato fissato in cinque anni dalla sua commissione, oppure dal giorno in cui sia cessato
il peccato abituale. Per tutti i delitti riservati alla CDF si fa decorrere la prescrizione dal
giorno in cui il minore che ha subito l’abuso abbia compiuto 18 anni di età (cfr. Art. 7,
13
Aznar Gil, spiega che è necessario un chiarimento per i sacerdoti che lavorano nella pastorale delle
parrocchie e devono obbligatoriamente stare vicino ai bambini; questa norma non mira a instaurare paura
del contatto umano bensì ad una prudente vigilanza sulla propria condotta. (Cfr. F. AZNAR GIL, El Delito
contra el sexto mandamiento del decálogo cometido por un clérigo con un menor de edad, in Revista
española de Derecho canónico, LXX (2013), 494.).
14
Cf. A. D’AURIA – C. PAPALE (a cura di), I delitti, 32. “La tecnica di condizionamento psicologico
consiste, prima di tutto, nel far sentire il bambino amato e compreso [...] il grooming ed alcune possibili
risorse”.
15
La norma penale sui delitti contro i minori in Venezuela risponde al principio della protezione globale,
includendo i 18 enni il legislatore garantisce agli adolescenti la possibilità di proteggere i loro diritti. (Cfr.
LEY ORGANICA PARA LA PROTECCION DEL NIÑO Y DEL ADOLESCENTE (LOPNA) Gaceta
oficial n 5 2.11.1988. Reperibile alla URL: http://fevensor1.ve.tripod.com/lopna.htm (Consulto il
22/11/2019).

7. §2), la azione criminale si estingue per prescrizione in 20 anni, ma è necessario capire la
ragione giuridica che ha fatto venire meno la certezza di questo cambiamento16
. La
sanzione canonica in parola, è prevista dal c. 1395 §2 che così recita: “[...] è punito con
giuste pene, non esclusa la dimissione dallo stato clericale, se il caso lo comporti”. La
previsione della stessa pena è prevista nel m. P. “Sacramentorum Sanctitatis tutela” (art.
6 §2) che è un altro documento della Congregazione per la Dottrina della Fede il quale ha
dettato la seguente norma sulla sanzione di questo delitto: “Le misure canoniche applicate
nei confronti di un chierico riconosciuto colpevole dell’abuso sessuale di un minorenne
sono generalmente di due tipi: 1) misure che restringono il ministero pubblico in modo
completo o almeno escludendo i contatti con minori. Tali misure possono essere
accompagnate da un precetto penale; 2) le pene ecclesiastiche, fra cui la più grave è la
dimissione dallo stato clericale”17
.
Il processo canonico che in questo caso si sviluppa secondo il can. 1608 § 1,
stabilisce “Ad pronuntiationem cuislibet sententiae requiritur in iudicis animo moralis
certitudo circa rem sententia definiendam”; infatti il giudice deve raggiungere la certezza
morale in qualsiasi genere di causa, qualunque sia la importanza e garantire il principio
della presunzione di innocenza fino a prova contraria e del principio giuridico "in dubio
pro reo”18
come espressione del “favor rei” o presunzione d’innocenza19
.
16
La norma è stata cancellata perché in molti casi non è stata imposta la pena penale perché era trascorso
il termine stabilito e anche su richiesta dei vescovi degli Stati Uniti. (Cfr. F. AZNAR GIL, El Delito., 495).
17
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, lettera circolare per aiutare
le conferenze episcopali nel preparare linee guida per il trattamento dei casi di abuso
sessuale nei confronti di minori da parte di chierici, Part II. (30.V.2011) reperibile alla
URL:
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20110503_abuso
-minori_it.html (Consulto il 22/11/2019).
18
Ci sono dei principii che aiutano a bilanciare i diritti derivanti dal bene comune di una società e delle
singole persone: “1) chi sostiene un’accusa penale ha l’onere di provarla; 2) sino alla prova definitiva della
colpevolezza l’accusato non deve essere ritenuto colpevole, ma innocente, e deve essere trattato di
conseguenza; e 3) in mancanza della prova della colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio l’imputato
deve essere assolto” (Cfr. A.S. SANCHEZ-GIL, Il principio “in dubio pro reo” nel diritto penale canonico.
La perenne attualità di un’antica regola giuridica, in D. CITTO, Processo penale e tutela dei diritti
nell’ordinamento canonico, Milano, 2005, 632).
19
“Non accettare accuse contro un presbitero senza la disposizione di due o tre testimoni. Quelli poi che
risultino colpevoli riprendili alla presenza di tutti, perché anche gli altri ne abbiano timore. Ti scongiuro
davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non far mai
nulla per favoritismo” (Cfr. 1 Tim 5,19-21).

8. 5.2. La colpevolezza nel diritto del Venezuela
La colpevolezza nel diritto del Venezuela si fonda sul verificarsi di un insieme di
coefficienti criminosi contemplati espressamente dalla legge e riscontrabili nell’azione
criminosa del soggetto attivo in modo che il delitto stesso possa essergli chiaramente
attribuito o meno. Secondo l’articolo 615 della LOPNA “l’azione si prescriverà in cinque
anni nei casi di atti punibili con la pena della privazione della libertà come sanzione, in
tre anni quando si tratta di altro fatto punibile su istanza pubblica, in sei mesi in caso di
delitti perseguibili su istanza privata”20
. La sanzione nel diritto penale del Venezuela è
rapportata all’età. L’articolo 259 della LOPNA stabilisce che “Il minore che compie atti
sessuali contro bambini o vi prenda parte con loro, sarà condannato da uno a tre anni di
carcere; se l’atto sessuale implica la penetrazione genitale, anale o orale, sarà condannato
da cinque a dieci anni di carcere. Se infine il colpevole di tale delitto, ricopre compiti di
vigilanza o sorveglianza nei confronti della vittima, la pena verrà aumentata di un quarto”.
CONCLUSIONE
La conoscenza e pratica di questo metodo comparativo integrale, integrata e
relazionale, ci fa capire lo status questionis della materia in esame oppure, il distinguere
i tre formanti, ci offre una maniera diversa di analizzare la legge. In questo lavoro i
formanti ci danno la possibilità di individuare somiglianze e differenze nell´approccio
religioso/ confessionale focalizzato sul sesto comandamento e la protezione della
istituzione ecclesiastica mentre il diritto del Venezuela, che non è uno stato confessionale,
tende a proteggere i bambini salvaguardandoli da problemi sociali in genere, sfruttamento
sessuale e anche ai fini commerciali. In conclusione, per quanto riguarda le norme di
diritto sostanziale e processuale che ci impegnano, di certo il diritto canonico offre una
maggior chiarezza degli istituti ed una miglior tutela processuale che appare certamente
più laborioso trovare nel diritto venezuelano.
20
Cfr. Ley orgánica para la protección de niños, niñas y adolescentes (LOPNA) (10.12.2007), reperibile
alla URL:
http://www.unesco.org/education/edurights/media/docs/2299c0fa162d193e1f1c54f8607595117b31ddec.p
df (Consulto il 05/11/2019).