La mia vocazione

1. AMARE SENZA BARRIERE
Spessoci chiedonocome facciamoasopportare tante rinunce che la vita monastica richiede. La risposta
è quelladell’ordo amoris,cioè dell’amoreordinato,chi amanonsta a contare quante cose nonpuò fare o a
quante cose deve rinunciare.Mettere ordine nell’amore è necessario per raggiungere la meta. Quello che
può sembrare una perdita è sempre meno di quello che ti viene dato in cambio. L’amore è Dio stesso.
Desidero iniziare la mia testimonianza con una domanda che tanti fanno, ma a cui non viene mai data
risposta. Senza essere innamorata del Signore, non si può gustare la sua dolcezza: stare davanti a Lui è la
pienezza dell’amore.
Mi chiamo Sr. Anna Maria e vivo nel Monastero delle Adoratrici Perpetue di Seregno. Ho trentacinque
anni, vengo dal Kenya. Vorrei raccontare la mia esperienza di Gesù nel Santissimo Sacramento partendo
dallamiagiovinezza.Primadi farmi suorami trovavonella vitasecolare:hostudiato,lavoravo, mi divertivo
con gli amici e cercavo la felicità, ma non mi sentivo felice e libera. Mi mancava qualcosa che non potevo
esprimere.Andavoinchiesa perlamessamanon eroaperta alloSpirito.Lofacevoper abitudine, perché la
miafamigliaeracredente.Erotroppopresadalle cose della vita moderna. Già allora però, dopo una lunga
giornata di lavoro, andavo a riposare lo spirito nella cappella dell’Adorazione del mio paese.
Un giorno andai come al solito a pregare e a visitare Gesù nell’Eucarestia. Sentivo una voce dentro di me
che nonsapevodescrivere e nel frattempo dai miei occhi sgorgavano le lacrime, ma nel profondo del mio
cuore c’era la gioia di aver capito quello che desideravo veramente. Da quel momento ho cominciato ad
andare allamessae l’Eucarestiaè diventata per me un appuntamento irrinunciabile. Sentivo che Gesù mi
amava sempre di più.
All’insaputa di tutti, mi sono presentata alla porta di un monastero che si trova a due ore di macchina dal
miopaese.Horinunciato a tutto,allafamiglia, agli amici, al lavoro,atuttoquelloche poteva rappresentare
le gioie e i beni tipici di una vita normale. Quando ci si innamora di qualcuno, non ci si ferma a pensare. Il
Signore è il mio tutto. Mi ha riempito di tutto. Mi ha dato più di quanto ho lasciato. Anche se non è facile
vivere tuttala vita come se fosse sempre Pasqua, provo una gioia continua e ho capito che la vera libertà
non sta nel potere, nel fare ciò che si vuole, ma risiede nel fare la volontà del Signore anche se questa
richiede rinuncia e distacco. Solo nell’Eucarestia si può trovare tutto.
Con la nostra Madre Fondatrice, beata Maria Maddalena dell’Incarnazione, dico con gioia: ”O mio dolce
Gesù, voi siete tutto mio, io tutta di Gesù. Gesù tutto del mio cuore”.
LOVE WITHOUT BARRIERS
Often they askus howwe bear many renunciations that the monastica life demands. The answer is that
oneof the ordo amoris,thatis of the ordered love,the one who loves does not count how many things that
can notdo or howmany thingshasto give. Put order in love is necessary to reach the goal. What may seem
like a loss it is always less than what is given to you in return. Love is God himself.
I wantto begin my testimony with a question that so many ask, but that is never answered. Without being
in love with the Lord, you can not taste his sweetness: stand before Him is the fullness of love.
My name is Sr. Anna Maria and I live in the Monastery of the Perpetual Adoration of Seregno. I am thirty
years old, I come from Kenya. I would like to tell my experience of Jesus in the Blessed Sacrament, starting
from my youth. Before I became a nun I was in secular life: I studied, I worked, I had fun with friends and

2. waslooking forhappiness,butIcould notfeel happy and free.I waslacking something I could not express. I
went to church for Mass, but I was not open to the Spirit. I did it out of habit, because my family was a
believer. I wastoo taken with the thingsof modern life. Even then, however, after a long day at work, I was
going to rest the spirit in the Adoration Chapel of my place.
One day I went as usual to pray, to visit Jesus in the Eucharist. I heard a voice inside of me that I did not
know describe and meanwhile the tears gushed from my eyes, but deep in my heart there was the joy of
having understood what I really wished. From that moment I started to go to Mass and the Eucharist has
become for me an irrenounceable appointment. I felt that Jesus loved me more and more.
Unbeknown to all,I presented myself atthe doorof a monastery which is a two hour drive from my home. I
havegiven up everything, my family, friends, work, all which could represent the typical joys and assets of
onenormallife. When you fall in love with someone, we do not stop to think. The Lord is my everything. He
filled everything. He has given me more than I left. Although it is not easy to go through life as if it were
alwaysEaster, I experience a constant joy and I understood that true freedom is not the power to do what
you want, but lies in doing the will of God, even if this requires renunciation and detachment. Only the
Eucharist can find everything.
With our MotherFoundress,Blessed Mary Magdaleneof theIncarnation,I say with joy: "O my sweet Jesus,
you are all mine, I all of Jesus. Jesus, all of my heart."