La bibliografia e la citazione dei documenti nella tesi di Laurea In Giurispr...Evelina Ceccato
Information literacy, ovvero della competenza informativa: un aiuto per la TESI, ma non solo. Slide della lezione 5 del Seminario d'information literacy per gli studenti del III anno del corso di laurea in Servizio Sociale @unipr a.a. 2016-2017 15 ore di lezioni frontali 9 ore di laboratorio elearning (BiblioPatente) 6 CFU Il seminario si propone di formare gli studenti all’uso consapevole delle fonti bibliografiche e documentali e di fornire competenze utili non solo per il proseguimento del percorso accademico ma anche per il futuro professionale. L’obiettivo finale è quello di fornire agli studenti gli strumenti per condurre le proprie ricerche in maniera autonoma: saper scegliere e mettere a fuoco l’argomento di ricerca, trovare il materiale, gestire la bibliografia. Argomenti di questa lezione: citazione bibliografica, bibliografia, citazione di monografie, articoli, sentenze, ordinanze, decreti, social media, post, Facebook, blog, tweet, tesi di laurea.
Consigli e indicazioni su come fare una tesi di laurea con la cattedra di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi e Sociologia dei Media Digitali (Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche)
La bibliografia e la citazione dei documenti nella tesi di Laurea In Giurispr...Evelina Ceccato
Information literacy, ovvero della competenza informativa: un aiuto per la TESI, ma non solo. Slide della lezione 5 del Seminario d'information literacy per gli studenti del III anno del corso di laurea in Servizio Sociale @unipr a.a. 2016-2017 15 ore di lezioni frontali 9 ore di laboratorio elearning (BiblioPatente) 6 CFU Il seminario si propone di formare gli studenti all’uso consapevole delle fonti bibliografiche e documentali e di fornire competenze utili non solo per il proseguimento del percorso accademico ma anche per il futuro professionale. L’obiettivo finale è quello di fornire agli studenti gli strumenti per condurre le proprie ricerche in maniera autonoma: saper scegliere e mettere a fuoco l’argomento di ricerca, trovare il materiale, gestire la bibliografia. Argomenti di questa lezione: citazione bibliografica, bibliografia, citazione di monografie, articoli, sentenze, ordinanze, decreti, social media, post, Facebook, blog, tweet, tesi di laurea.
Consigli e indicazioni su come fare una tesi di laurea con la cattedra di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi e Sociologia dei Media Digitali (Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche)
Materiale didattico, in versione ridotta, del Corso sulla catalogazione dei periodici a stampa_ Standard + applicazione in Aleph campi Unimarc e modulo copie
Seminario di preparazione alla stesura della tesi di laurea in ambito giuridicoEvelina Ceccato
Argomenti del Seminario di preparazione alla stesura della tesi di laurea in ambito giuridico
Stumenti per il recupero dell'informazione bibliografica giuridica: cataloghi e banche dati
Citazione bibliografica
Servizi della biblioteca
Consigli e indicazioni su come fare una tesi di laurea con la cattedra di
Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
Sociologia dei Media Digitali
Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche
HyperJournal. Un software open source per l'Open PublishingFrancesca Di Donato
Workshop Dopo Berlin 3: politiche di accesso aperto alla letteratura scientifica, Facoltà di Scienze politiche dell'università di Pisa, 16 febbraio 2006
Antologia risorse Internet per il "Corso sull'informazione bibliografica"patrizia lùperi
Tale ppt costituisce un supporto per gli studenti che frequentano il "Corso sull'informazione bibliografica" e che possono eseguire esercitazioni anche in e-learning
Il sistema bibliotecario della Università Cattolica di Milano presentato agli studenti per incoraggiarli all'uso dei suoi numerosi strumenti e servizi.
Biblioteca in cerca di alleati. Oltre la condivisione, verso nuove strategie.
Stelline, Milano 15 marzo 2013.
Sessione: "Biblioteche, Archivi, Musei: la convergenza possibile".
"Il dialogo tra le istituzioni della memoria e la città"
Intervento di Maurizio Vivarelli, docente di Archivistica, Bibliografia e Bivlioteconomia Università di Torino.
Programma: convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=7
Fotografie: picasaweb.google.com/117290793877692021380/ConvegnoStelline2013?authuser=0&feat=directlink
Registrazione in streaming con Livestream Procaster a cura di Sergio Primo Del Bello, ANAI Lombardia
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Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
Sociologia dei Media Digitali
Università di Catania, Dipartimento di Scienze Umanistiche
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Stelline, Milano 15 marzo 2013.
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Intervento di Maurizio Vivarelli, docente di Archivistica, Bibliografia e Bivlioteconomia Università di Torino.
Programma: convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=7
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1. Scrivere
la bibliografia e le note.
Alle prese con saggi, articoli e siti
A.A. 2010-2011
Laboratorio
Tesi di laurea e orientamento al lavoro
Prof.ssa Valentina Martino
2. L’apparato bibliografico
La bibliografia:
è l’elenco finale di tutti i documenti e i materiali (libri,
saggi, articoli, rapporti, siti, “letteratura grigia” etc.) citati
nella tesi o altro testo scientifico;
rappresenta l’impianto teorico e metodologico sul
quale si basa l’intero lavoro;
Le note bibliografiche:
sono la mappa dei riferimenti - esterni e interni - che
corredano la tesi;
consentono di richiamare le fonti di volta in volta
citate/utilizzate a fondo pagina/fine capitolo, oppure
nel corpo del testo.
Pagina 2
3. L’apparato bibliografico:
requisiti di qualità
Fra i prerequisiti di una bibliografia di qualità:
esaustività rispetto allo stato della letteratura
critica (“classici” e “fonti minori” autorevoli);
impostazione mirata rispetto al tema specifico di
approfondimento;
aggiornamento rispetto all’evoluzione del
dibattito;
respiro internazionale dei contributi;
trasparenza nella “rappresentazione” del percorso
di documentazione e ricerca realizzato.
Pagina 3
4. I criteri di stesura
della bibliografia finale
a) Elencazione secondo criteri convenzionali, che
vanno rispettati sistematicamente:
a) ordine alfabetico, per cognome degli autori;
b) ordine tematico, attribuendo una titolazione a
ciascun sotto-gruppo di testi (es.: testi sulla
pubblicità; testi sulle sponsorizzazioni etc.);
c) suddivisione per tipologia di opere,
classificando ciascun sotto-gruppo di testi (es.:
libri/saggi, articoli su quotidiani/riviste, rapporti
di ricerca, atti di convegni, siti e pagine web,
fonti normative etc.).
Pagina 4
5. La bibliografia
“ragionata”
Selezione dei testi e dei contributi di
riferimento più rilevanti sul tema
approfondito nella tesi;
Stesura di brevi abstract, in cui si procede
a una sintetica descrizione dei contenuti del
documento, corredata da un altrettanto
breve commento critico.
Pagina 5
6. La bibliografia:
informazioni standard
Nella fattispecie più comune di testi citati, e cioè
quella dei libri:
nome dell’autore/i o curatore/i;
titolo (e sottotitolo) dell’opera;
casa editrice;
luogo di edizione;
anno di edizione.
L’importante è seguire sempre una stessa
sequenza di informazioni, nel rispetto delle
convenzioni di base (specifiche in base al sistema
bibliografico prescelto) e della punteggiatura.
Pagina 6
7. I libri:
informazioni standard
Autore, Titolo e sottotitolo in corsivo,
casa editrice, luogo di edizione, anno
di edizione.
Es.:
Wolf Mauro, Teorie delle comunicazioni di
massa, Bompiani, Milano, 1985.
oppure:
Wolf Mauro, 1985, Teorie delle comunicazioni
di massa, Bompiani, Milano.
Pagina 7
8. Opere collettanee
Se l’opera è frutto del lavoro di più autori:
Morcellini Mario, Fatelli Giovambattista, Le scienze della
comunicazione, Carocci, Roma, 1997.
Se hanno collaborato alla realizzazione del testo più autori,
ma solo uno di essi ne ha curato l’edizione, è opportuno
citare quest’ultimo specificandone il ruolo di curatore:
Morcellini Mario (a cura di), La cultura della tesi. Guida
alla tesi di laurea e alla redazione-testi, La Biblioteca di
Pensa, Lecce, 2008.
Evitare rigorosamente di far riferimento a misteriosi
“autori vari” (AA.VV.)!
Pagina 8
9. Saggi in miscellanee
Autore, “titolo del saggio fra virgolette”,
in curatore/i (a cura di), titolo e
sottotitolo dell’opera in corsivo, casa
editrice, luogo di edizione, anno di
edizione, pp. da-a.
Es.:
Barthes Roland, “Società, immaginazione,
pubblicità”, in Codeluppi Vanni (a cura di), La
sfida della pubblicità, Franco Angeli, Milano, 1995,
pp. 81-95.
Pagina 9
10. Articoli su riviste e quotidiani
Autore, titolo dell’articolo in corsivo, “nome
rivista”, annata, n., mese/anno, pp. da-a.
Morcellini Mario, Non solo media. I giovani tra realtà e
rappresentazione, “Technology Review”, a. XVI, n. 5,
ottobre 2004, pp. 44-45.
Autore, titolo dell’articolo in corsivo, “nome
quotidiano”, data, p. X.
Morcellini Mario, I giovani non si lasciano incantare, “Il
Messaggero”, 29 marzo 2005, p. 1.
N.B.: in alternativa, è possibile invertire l’uso
segnaletico di virgolette (“titolo dell’articolo”) e Pagina 10
corsivo (nome rivista/quotidiano).
11. Testi stranieri e traduzioni
1) In caso di opere non tradotte, il riferimento è per
esteso all’edizione in lingua originale:
Bourdieu Pierre, “The forms of capital”, in Richardson
John G. (eds.), Handbook of theory and research for the
sociology of education, Greenwood Press, New York,
1986, pp. 241-258.
2) Se esiste una traduzione italiana del testo, essa
va specificata accanto alla citazione dell’edizione
originale (“tr. it.” o “trad. it.”):
Crane Diana, The Production of Culture. Media and the
Urban Arts, Sage, Newbury Park - Calif., 1992 (trad. it. di
Marco Santoro, La produzione culturale, Il Mulino,
Bologna, 1997).
Featherstone Mike, Consumer culture and
postmodernism, Sage, London, 1990 (tr. it. Cultura del
consumo e postmodernismo, Seam, Roma, 1994).
Pagina 11
12. Testi stranieri e traduzioni
3) In alternativa alla citazione estesa dell’opera
originale, accanto alla traduzione è necessario
riportare almeno l’anno di prima edizione:
Bourdieu Pierre, La distinzione. Critica sociale del
gusto, Il Mulino, Bologna, 1983 (1979).
oppure:
Colbert François, 1994, Marketing delle arti e della
cultura, Etas, Milano, 2000.
N.B.: Nella citazione secondo il sistema autore-data:
(Bourdieu, 1979), (Colbert, 1994).
Pagina 12
13. Siti e pagine web
1) Riportare l’indirizzo completo, possibilmente fra
virgolette acute: <http://...>;
2) Specificare nella bibliografia finale la “data di ultima
consultazione”, volta per volta o in un’unica nota
iniziale alla webgrafia.
Bertani P., Indagine sulle imprese che investono in cultura:
risultati economici e analisi dei comportamenti aziendali,
“Tafter Journal”, n. 16, 2009, <http://www.tafterjournal.com>
(ultima consultazione: 2 marzo 2010).
Istat: <http://www.istat.it>
(data di ultima consultazione: 23 marzo 2006)
Sito web dell’Istituto Nazionale di Statistica, fonte
ufficiale anche nell’ambito delle statistiche culturali.
A seguito della nuova politica editoriale adottata
dall’Istat, dal sito istituzionale sono scaricabili
gratuitamente e in versione integrale tutti i rapporti
statistici, suddivisi per sezioni e archivi tematici.
14. Scrivere
la bibliografia e le note
Occorre scegliere fra due sistemi alternativi
di citazione bibliografica:
a) Sistema standard
b) Sistema autore-data
L’importante è applicare sempre e con
coerenza uno stesso sistema
convenzionale di regole!
Pagina 14
15. Due sistemi a confronto
a) Sistema standard (italiano)
In bibliografia:
Morcellini Mario, Passaggio al futuro. Formazione e
socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli,
Milano, 1997.
In nota a piè di p./fine capitolo:
1 M. Morcellini, Passaggio al futuro. Formazione e
socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli,
Milano, 1997.
Pagina 15
16. La gestione delle note
nel sistema “standard”
Le note – ivi incluse quelle bibliografiche - vanno
numerate in ordine progressivo all’interno di
ogni capitolo della tesi ( dal menu “Inserisci”:
“Interruzione di Sezione”);
Vanno redatte in corpo minore rispetto al testo;
Se il richiamo a uno stesso testo ricorre in più
occasioni, occorre utilizzare formule di citazione
abbreviata per evitare inutili ridondanze.
Pagina 16
17. Il sistema “standard”:
formule di citazione abbreviata
A seconda dei casi, ricorso alle seguenti diciture:
- Ibidem
- Ivi
- Op. cit.
- Cit.
N.B.: Al di là delle specifiche convenzioni utilizzate,
il criterio resta quello di richiamare senza ambiguità
un precedente riferimento bibliografico.
Pagina 17
18. “Ibidem” e “Ivi”
Nel caso di ripetizioni in note successive:
Ibidem:
quando la citazione si ripete identica nella nota
immediatamente successiva, senza quindi alcuna variazione
e frapposizione di altri testi in nota:
1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003.
2 Ibidem.
Ivi, a cui segue l’indicazione del numero di p./pp.:
quando la citazione di un testo si ripete nella nota
immediatamente successiva, ma con riferimento a pagine
differenti da quelle appena citate:
1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003.
2 Ivi, p. 135.
Pagina 18
19. “Op. cit.” e “Cit.”
Quando si richiama nuovamente (ma non nella nota
successiva) un testo precedentemente citato, occorre indicare
nuovamente l’autore, a cui segue l’indicazione:
Op. cit. (e, se necessario, il numero di pagina), se si tratta
della sola opera dell’autore citata nel testo:
1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003, p. 12.
2 M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano, 1996.
3 M. Morcellini, op. cit, p. 125.
Se nel testo è citata più di un opera dell’autore, occorre
ripetere il titolo dell’opera (o una parte riconoscibile di esso),
seguito dall’abbreviazione cit.:
1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003, p. 12.
2 M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano, 1996.
3 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, cit., p. 125.
Pagina 19
20. Due sistemi a confronto
b) Sistema autore-data (americano)
In bibliografia:
Morcellini Mario,
2004, La scuola della modernità. Per un manifesto della
media education, Franco Angeli, Milano.
Nel corpo del testo:
in alternativa:
(M. Morcellini, 2004), (Morcellini, 2004),
(M. Morcellini: 2004), (Morcellini: 2004) etc.
Pagina 20
21. Sistema autore-data:
casi particolari
In bibliografia:
Morcellini Mario,
2004a, La scuola della modernità. Per un manifesto della
media education, Franco Angeli, Milano.
2004b, Non solo media. I giovani tra realtà e
rappresentazione, “Technology Review”, anno XVI, n. 5,
pp. 44-45.
2004c, ….
Nel corpo del testo:
(Morcellini, 2004a)
(Morcellini, 2004b)
Pagina 21
22. La citazione: diretta e indiretta
La citazione indiretta:
è il riferimento a concetti elaborati da un autore, di cui
occorre riportare l’esatto riferimento bibliografico;
introdotta da Cfr. (“confronta”) quando il brano cui ci
si riferisce è stato rielaborato, oppure si è presa
liberamente ispirazione;
La citazione diretta:
quando si riporta letteralmente e per esteso un
brano tratto dall’opera di un autore;
in nota, richiede di specificare anche il numero
della/e pagina/e citata/e.
Pagina 22
23. La citazione diretta
1. Se breve, va riportata fra virgolette (senza
corsivo) nel corpo del testo;
2. Se lunga (superiore a tre righe circa), va
incidentata:
carattere in corpo tipografico minore
(-1 o -2 pt);
allineamento del paragrafo rientrato
rispetto al corpo del testo.
Pagina 23
24. La citazione diretta
1. La citazione può iniziare con puntini sospensivi tra
parentesi tonde (…) o quadre […], che indicano
l’elisione di parte del brano: ovvero, si riporta parte del
suddetto non iniziando da un punto fermo presente nel
testo originale;
2. Puntini tra parentesi tonde (…) o quadre […]: se il
periodo citato ha subito una riduzione, e cioè
l’eliminazione di parti ritenute superflue ai fini della
citazione;
3. Parentesi quadre [ad esempio]: quando la citazione è
integrata con una o più parole non presenti nel testo
originale, ma necessarie per collegare parti di testo
citate.
Pagina 24
25. Un esempio di citazione diretta
Se si passa dall’analisi funzionale dei media valutati
indipendentemente dal loro essere parte della struttura
sociale ed economica, all’analisi funzionale dell’assetto
istituzionale e proprietario dei mezzi stessi, si individuano
altre funzioni: per esempio quella di contribuire al
conformismo:
[…] la spinta verso il conformismo esercitata da mezzi di
comunicazione di massa deriva non solo da quanto viene detto,
ma ancor più da quanto viene taciuto. […] I mezzi
commercializzati ignorano gli obiettivi sociali quando questi si
scontrano col profitto economico […]. La pressione economica
[dunque, tende ad] ignorare gli aspetti controversi della società
(Lazarsfeld e Merton, 1948, p. 86).
Un’altra funzione esplicitata è la capacità di resistenza dei
media di fronte agli attacchi, alle critiche e ai tentativi di
elevare la bassa qualità culturale ed estetica della
produzione di comunicazione di massa.
Pagina 25