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Scrivere
la bibliografia e le note.
Alle prese con saggi, articoli e siti

A.A. 2010-2011




Laboratorio
Tesi di laurea e orientamento al lavoro

Prof.ssa Valentina Martino
L’apparato bibliografico

La bibliografia:
 è l’elenco finale di tutti i documenti e i materiali (libri,
   saggi, articoli, rapporti, siti, “letteratura grigia” etc.) citati
   nella tesi o altro testo scientifico;
 rappresenta l’impianto teorico e metodologico sul
   quale si basa l’intero lavoro;

Le note bibliografiche:
 sono la mappa dei riferimenti - esterni e interni - che
   corredano la tesi;
 consentono di richiamare le fonti di volta in volta
   citate/utilizzate a fondo pagina/fine capitolo, oppure
   nel corpo del testo.
                                                              Pagina 2
L’apparato bibliografico:
requisiti di qualità

  Fra i prerequisiti di una bibliografia di qualità:
      esaustività rispetto allo stato della letteratura
       critica (“classici” e “fonti minori” autorevoli);
      impostazione mirata rispetto al tema specifico di
       approfondimento;
      aggiornamento rispetto all’evoluzione del
       dibattito;
      respiro internazionale dei contributi;
      trasparenza nella “rappresentazione” del percorso
       di documentazione e ricerca realizzato.
                                                           Pagina 3
I criteri di stesura
della bibliografia finale
a) Elencazione secondo criteri convenzionali, che
   vanno rispettati sistematicamente:
     a) ordine alfabetico, per cognome degli autori;
     b) ordine tematico, attribuendo una titolazione a
        ciascun sotto-gruppo di testi (es.: testi sulla
        pubblicità; testi sulle sponsorizzazioni etc.);
     c) suddivisione per tipologia di opere,
        classificando ciascun sotto-gruppo di testi (es.:
        libri/saggi, articoli su quotidiani/riviste, rapporti
        di ricerca, atti di convegni, siti e pagine web,
        fonti normative etc.).
                                                       Pagina 4
La bibliografia
“ragionata”

  Selezione dei testi e dei contributi di
   riferimento più rilevanti sul tema
   approfondito nella tesi;

  Stesura di brevi abstract, in cui si procede
   a una sintetica descrizione dei contenuti del
   documento, corredata da un altrettanto
   breve commento critico.

                                             Pagina 5
La bibliografia:
informazioni standard
  Nella fattispecie più comune di testi citati, e cioè
  quella dei libri:
     nome dell’autore/i o curatore/i;
     titolo (e sottotitolo) dell’opera;
     casa editrice;
     luogo di edizione;
     anno di edizione.

        L’importante è seguire sempre una stessa
        sequenza di informazioni, nel rispetto delle
        convenzioni di base (specifiche in base al sistema
        bibliografico prescelto) e della punteggiatura.
                                                         Pagina 6
I libri:
informazioni standard

  Autore, Titolo e sottotitolo in corsivo,
  casa editrice, luogo di edizione, anno
  di edizione.

  Es.:
  Wolf Mauro, Teorie delle comunicazioni di
  massa, Bompiani, Milano, 1985.
      oppure:
  Wolf Mauro, 1985, Teorie delle comunicazioni
  di massa, Bompiani, Milano.

                                                 Pagina 7
Opere collettanee

 Se l’opera è frutto del lavoro di più autori:
  Morcellini Mario, Fatelli Giovambattista, Le scienze della
  comunicazione, Carocci, Roma, 1997.

 Se hanno collaborato alla realizzazione del testo più autori,
  ma solo uno di essi ne ha curato l’edizione, è opportuno
  citare quest’ultimo specificandone il ruolo di curatore:
  Morcellini Mario (a cura di), La cultura della tesi. Guida
  alla tesi di laurea e alla redazione-testi, La Biblioteca di
  Pensa, Lecce, 2008.
 Evitare rigorosamente di far riferimento a misteriosi
  “autori vari” (AA.VV.)!
                                                           Pagina 8
Saggi in miscellanee

  Autore, “titolo del saggio fra virgolette”,
  in curatore/i (a cura di), titolo e
  sottotitolo dell’opera in corsivo, casa
  editrice, luogo di edizione, anno di
  edizione, pp. da-a.
    Es.:
    Barthes Roland, “Società, immaginazione,
    pubblicità”, in Codeluppi Vanni (a cura di), La
    sfida della pubblicità, Franco Angeli, Milano, 1995,
    pp. 81-95.


                                                     Pagina 9
Articoli su riviste e quotidiani

 Autore, titolo dell’articolo in corsivo, “nome
 rivista”, annata, n., mese/anno, pp. da-a.
   Morcellini Mario, Non solo media. I giovani tra realtà e
   rappresentazione, “Technology Review”, a. XVI, n. 5,
   ottobre 2004, pp. 44-45.


 Autore, titolo dell’articolo in corsivo, “nome
 quotidiano”, data, p. X.
   Morcellini Mario, I giovani non si lasciano incantare, “Il
   Messaggero”, 29 marzo 2005, p. 1.


      N.B.: in alternativa, è possibile invertire l’uso
     segnaletico di virgolette (“titolo dell’articolo”) e   Pagina 10
            corsivo (nome rivista/quotidiano).
Testi stranieri e traduzioni
1) In caso di opere non tradotte, il riferimento è per
   esteso all’edizione in lingua originale:
      Bourdieu Pierre, “The forms of capital”, in Richardson
      John G. (eds.), Handbook of theory and research for the
      sociology of education, Greenwood Press, New York,
      1986, pp. 241-258.

2) Se esiste una traduzione italiana del testo, essa
   va specificata accanto alla citazione dell’edizione
   originale (“tr. it.” o “trad. it.”):
      Crane Diana, The Production of Culture. Media and the
      Urban Arts, Sage, Newbury Park - Calif., 1992 (trad. it. di
      Marco Santoro, La produzione culturale, Il Mulino,
      Bologna, 1997).
      Featherstone Mike, Consumer culture and
      postmodernism, Sage, London, 1990 (tr. it. Cultura del
      consumo e postmodernismo, Seam, Roma, 1994).
                                                          Pagina 11
Testi stranieri e traduzioni


3) In alternativa alla citazione estesa dell’opera
   originale, accanto alla traduzione è necessario
   riportare almeno l’anno di prima edizione:

      Bourdieu Pierre, La distinzione. Critica sociale del
      gusto, Il Mulino, Bologna, 1983 (1979).
      oppure:
      Colbert François, 1994, Marketing delle arti e della
      cultura, Etas, Milano, 2000.
   N.B.: Nella citazione secondo il sistema autore-data:
      (Bourdieu, 1979), (Colbert, 1994).
                                                        Pagina 12
Siti e pagine web
1) Riportare l’indirizzo completo, possibilmente fra
    virgolette acute: <http://...>;
2) Specificare nella bibliografia finale la “data di ultima
    consultazione”, volta per volta o in un’unica nota
    iniziale alla webgrafia.

   Bertani P., Indagine sulle imprese che investono in cultura:
   risultati economici e analisi dei comportamenti aziendali,
   “Tafter Journal”, n. 16, 2009, <http://www.tafterjournal.com>
   (ultima consultazione: 2 marzo 2010).

         Istat: <http://www.istat.it>
         (data di ultima consultazione: 23 marzo 2006)
         Sito web dell’Istituto Nazionale di Statistica, fonte
         ufficiale anche nell’ambito delle statistiche culturali.
         A seguito della nuova politica editoriale adottata
         dall’Istat, dal sito istituzionale sono scaricabili
         gratuitamente e in versione integrale tutti i rapporti
         statistici, suddivisi per sezioni e archivi tematici.
Scrivere
la bibliografia e le note

  Occorre scegliere fra due sistemi alternativi
  di citazione bibliografica:

 a) Sistema standard
 b) Sistema autore-data

       L’importante è applicare sempre e con
        coerenza uno stesso sistema
        convenzionale di regole!
                                           Pagina 14
Due sistemi a confronto

       a) Sistema standard (italiano)
                      In bibliografia:
 Morcellini Mario, Passaggio al futuro. Formazione e
 socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli,
 Milano, 1997.


            In nota a piè di p./fine capitolo:
 1 M. Morcellini, Passaggio al futuro. Formazione e

 socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli,
 Milano, 1997.

                                                      Pagina 15
La gestione delle note
nel sistema “standard”

 Le note – ivi incluse quelle bibliografiche - vanno
  numerate in ordine progressivo all’interno di
  ogni capitolo della tesi ( dal menu “Inserisci”:
  “Interruzione di Sezione”);

 Vanno redatte in corpo minore rispetto al testo;

 Se il richiamo a uno stesso testo ricorre in più
  occasioni, occorre utilizzare formule di citazione
  abbreviata per evitare inutili ridondanze.


                                                   Pagina 16
Il sistema “standard”:
formule di citazione abbreviata

 A seconda dei casi, ricorso alle seguenti diciture:
  - Ibidem
  - Ivi
  - Op. cit.
  - Cit.

 N.B.: Al di là delle specifiche convenzioni utilizzate,
 il criterio resta quello di richiamare senza ambiguità
 un precedente riferimento bibliografico.

                                                   Pagina 17
“Ibidem” e “Ivi”

Nel caso di ripetizioni in note successive:
 Ibidem:
  quando la citazione si ripete identica nella nota
  immediatamente successiva, senza quindi alcuna variazione
  e frapposizione di altri testi in nota:
   1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003.
   2 Ibidem.



 Ivi, a cui segue l’indicazione del numero di p./pp.:
  quando la citazione di un testo si ripete nella nota
  immediatamente successiva, ma con riferimento a pagine
  differenti da quelle appena citate:
   1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003.
   2 Ivi, p. 135.


                                                              Pagina 18
“Op. cit.” e “Cit.”
Quando si richiama nuovamente (ma non nella nota
successiva) un testo precedentemente citato, occorre indicare
nuovamente l’autore, a cui segue l’indicazione:
 Op. cit. (e, se necessario, il numero di pagina), se si tratta
  della sola opera dell’autore citata nel testo:
    1   M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003, p. 12.
    2   M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano, 1996.
    3   M. Morcellini, op. cit, p. 125.

 Se nel testo è citata più di un opera dell’autore, occorre
  ripetere il titolo dell’opera (o una parte riconoscibile di esso),
  seguito dall’abbreviazione cit.:
    1   M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003, p. 12.
    2   M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano, 1996.
    3   M. Morcellini, Lezione di comunicazione, cit., p. 125.
                                                                     Pagina 19
Due sistemi a confronto

    b) Sistema autore-data (americano)

                    In bibliografia:
 Morcellini Mario,
 2004, La scuola della modernità. Per un manifesto della
   media education, Franco Angeli, Milano.


                  Nel corpo del testo:
                        in alternativa:
        (M. Morcellini, 2004), (Morcellini, 2004),
        (M. Morcellini: 2004), (Morcellini: 2004) etc.
                                                         Pagina 20
Sistema autore-data:
casi particolari
                    In bibliografia:
Morcellini Mario,
2004a, La scuola della modernità. Per un manifesto della
  media education, Franco Angeli, Milano.
2004b, Non solo media. I giovani tra realtà e
  rappresentazione, “Technology Review”, anno XVI, n. 5,
  pp. 44-45.
2004c, ….

                Nel corpo del testo:
                 (Morcellini, 2004a)
                 (Morcellini, 2004b)
                                                   Pagina 21
La citazione: diretta e indiretta

La citazione indiretta:
 è il riferimento a concetti elaborati da un autore, di cui
  occorre riportare l’esatto riferimento bibliografico;
 introdotta da Cfr. (“confronta”) quando il brano cui ci
  si riferisce è stato rielaborato, oppure si è presa
  liberamente ispirazione;

La citazione diretta:
 quando si riporta letteralmente e per esteso un
  brano tratto dall’opera di un autore;
 in nota, richiede di specificare anche il numero
  della/e pagina/e citata/e.
                                                      Pagina 22
La citazione diretta


1.   Se breve, va riportata fra virgolette (senza
     corsivo) nel corpo del testo;

2.   Se lunga (superiore a tre righe circa), va
     incidentata:
        carattere in corpo tipografico minore
         (-1 o -2 pt);
        allineamento del paragrafo rientrato
         rispetto al corpo del testo.


                                                    Pagina 23
La citazione diretta

1. La citazione può iniziare con puntini sospensivi tra
   parentesi tonde (…) o quadre […], che indicano
   l’elisione di parte del brano: ovvero, si riporta parte del
   suddetto non iniziando da un punto fermo presente nel
   testo originale;

2. Puntini tra parentesi tonde (…) o quadre […]: se il
   periodo citato ha subito una riduzione, e cioè
   l’eliminazione di parti ritenute superflue ai fini della
   citazione;
3. Parentesi quadre [ad esempio]: quando la citazione è
   integrata con una o più parole non presenti nel testo
   originale, ma necessarie per collegare parti di testo
   citate.

                                                         Pagina 24
Un esempio di citazione diretta
Se si passa dall’analisi funzionale dei media valutati
indipendentemente dal loro essere parte della struttura
sociale ed economica, all’analisi funzionale dell’assetto
istituzionale e proprietario dei mezzi stessi, si individuano
altre funzioni: per esempio quella di contribuire al
conformismo:
  […] la spinta verso il conformismo esercitata da mezzi di
  comunicazione di massa deriva non solo da quanto viene detto,
  ma ancor più da quanto viene taciuto. […] I mezzi
  commercializzati ignorano gli obiettivi sociali quando questi si
  scontrano col profitto economico […]. La pressione economica
  [dunque, tende ad] ignorare gli aspetti controversi della società
  (Lazarsfeld e Merton, 1948, p. 86).
Un’altra funzione esplicitata è la capacità di resistenza dei
media di fronte agli attacchi, alle critiche e ai tentativi di
elevare la bassa qualità culturale ed estetica della
produzione di comunicazione di massa.


                                                                  Pagina 25

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11.29.09 scrivere la bibliografia martino

  • 1. Scrivere la bibliografia e le note. Alle prese con saggi, articoli e siti A.A. 2010-2011 Laboratorio Tesi di laurea e orientamento al lavoro Prof.ssa Valentina Martino
  • 2. L’apparato bibliografico La bibliografia:  è l’elenco finale di tutti i documenti e i materiali (libri, saggi, articoli, rapporti, siti, “letteratura grigia” etc.) citati nella tesi o altro testo scientifico;  rappresenta l’impianto teorico e metodologico sul quale si basa l’intero lavoro; Le note bibliografiche:  sono la mappa dei riferimenti - esterni e interni - che corredano la tesi;  consentono di richiamare le fonti di volta in volta citate/utilizzate a fondo pagina/fine capitolo, oppure nel corpo del testo. Pagina 2
  • 3. L’apparato bibliografico: requisiti di qualità Fra i prerequisiti di una bibliografia di qualità:  esaustività rispetto allo stato della letteratura critica (“classici” e “fonti minori” autorevoli);  impostazione mirata rispetto al tema specifico di approfondimento;  aggiornamento rispetto all’evoluzione del dibattito;  respiro internazionale dei contributi;  trasparenza nella “rappresentazione” del percorso di documentazione e ricerca realizzato. Pagina 3
  • 4. I criteri di stesura della bibliografia finale a) Elencazione secondo criteri convenzionali, che vanno rispettati sistematicamente: a) ordine alfabetico, per cognome degli autori; b) ordine tematico, attribuendo una titolazione a ciascun sotto-gruppo di testi (es.: testi sulla pubblicità; testi sulle sponsorizzazioni etc.); c) suddivisione per tipologia di opere, classificando ciascun sotto-gruppo di testi (es.: libri/saggi, articoli su quotidiani/riviste, rapporti di ricerca, atti di convegni, siti e pagine web, fonti normative etc.). Pagina 4
  • 5. La bibliografia “ragionata”  Selezione dei testi e dei contributi di riferimento più rilevanti sul tema approfondito nella tesi;  Stesura di brevi abstract, in cui si procede a una sintetica descrizione dei contenuti del documento, corredata da un altrettanto breve commento critico. Pagina 5
  • 6. La bibliografia: informazioni standard Nella fattispecie più comune di testi citati, e cioè quella dei libri:  nome dell’autore/i o curatore/i;  titolo (e sottotitolo) dell’opera;  casa editrice;  luogo di edizione;  anno di edizione.  L’importante è seguire sempre una stessa sequenza di informazioni, nel rispetto delle convenzioni di base (specifiche in base al sistema bibliografico prescelto) e della punteggiatura. Pagina 6
  • 7. I libri: informazioni standard Autore, Titolo e sottotitolo in corsivo, casa editrice, luogo di edizione, anno di edizione. Es.: Wolf Mauro, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano, 1985. oppure: Wolf Mauro, 1985, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano. Pagina 7
  • 8. Opere collettanee  Se l’opera è frutto del lavoro di più autori: Morcellini Mario, Fatelli Giovambattista, Le scienze della comunicazione, Carocci, Roma, 1997.  Se hanno collaborato alla realizzazione del testo più autori, ma solo uno di essi ne ha curato l’edizione, è opportuno citare quest’ultimo specificandone il ruolo di curatore: Morcellini Mario (a cura di), La cultura della tesi. Guida alla tesi di laurea e alla redazione-testi, La Biblioteca di Pensa, Lecce, 2008.  Evitare rigorosamente di far riferimento a misteriosi “autori vari” (AA.VV.)! Pagina 8
  • 9. Saggi in miscellanee Autore, “titolo del saggio fra virgolette”, in curatore/i (a cura di), titolo e sottotitolo dell’opera in corsivo, casa editrice, luogo di edizione, anno di edizione, pp. da-a. Es.: Barthes Roland, “Società, immaginazione, pubblicità”, in Codeluppi Vanni (a cura di), La sfida della pubblicità, Franco Angeli, Milano, 1995, pp. 81-95. Pagina 9
  • 10. Articoli su riviste e quotidiani Autore, titolo dell’articolo in corsivo, “nome rivista”, annata, n., mese/anno, pp. da-a. Morcellini Mario, Non solo media. I giovani tra realtà e rappresentazione, “Technology Review”, a. XVI, n. 5, ottobre 2004, pp. 44-45. Autore, titolo dell’articolo in corsivo, “nome quotidiano”, data, p. X. Morcellini Mario, I giovani non si lasciano incantare, “Il Messaggero”, 29 marzo 2005, p. 1. N.B.: in alternativa, è possibile invertire l’uso segnaletico di virgolette (“titolo dell’articolo”) e Pagina 10 corsivo (nome rivista/quotidiano).
  • 11. Testi stranieri e traduzioni 1) In caso di opere non tradotte, il riferimento è per esteso all’edizione in lingua originale: Bourdieu Pierre, “The forms of capital”, in Richardson John G. (eds.), Handbook of theory and research for the sociology of education, Greenwood Press, New York, 1986, pp. 241-258. 2) Se esiste una traduzione italiana del testo, essa va specificata accanto alla citazione dell’edizione originale (“tr. it.” o “trad. it.”): Crane Diana, The Production of Culture. Media and the Urban Arts, Sage, Newbury Park - Calif., 1992 (trad. it. di Marco Santoro, La produzione culturale, Il Mulino, Bologna, 1997). Featherstone Mike, Consumer culture and postmodernism, Sage, London, 1990 (tr. it. Cultura del consumo e postmodernismo, Seam, Roma, 1994). Pagina 11
  • 12. Testi stranieri e traduzioni 3) In alternativa alla citazione estesa dell’opera originale, accanto alla traduzione è necessario riportare almeno l’anno di prima edizione: Bourdieu Pierre, La distinzione. Critica sociale del gusto, Il Mulino, Bologna, 1983 (1979). oppure: Colbert François, 1994, Marketing delle arti e della cultura, Etas, Milano, 2000. N.B.: Nella citazione secondo il sistema autore-data: (Bourdieu, 1979), (Colbert, 1994). Pagina 12
  • 13. Siti e pagine web 1) Riportare l’indirizzo completo, possibilmente fra virgolette acute: <http://...>; 2) Specificare nella bibliografia finale la “data di ultima consultazione”, volta per volta o in un’unica nota iniziale alla webgrafia. Bertani P., Indagine sulle imprese che investono in cultura: risultati economici e analisi dei comportamenti aziendali, “Tafter Journal”, n. 16, 2009, <http://www.tafterjournal.com> (ultima consultazione: 2 marzo 2010). Istat: <http://www.istat.it> (data di ultima consultazione: 23 marzo 2006) Sito web dell’Istituto Nazionale di Statistica, fonte ufficiale anche nell’ambito delle statistiche culturali. A seguito della nuova politica editoriale adottata dall’Istat, dal sito istituzionale sono scaricabili gratuitamente e in versione integrale tutti i rapporti statistici, suddivisi per sezioni e archivi tematici.
  • 14. Scrivere la bibliografia e le note Occorre scegliere fra due sistemi alternativi di citazione bibliografica: a) Sistema standard b) Sistema autore-data  L’importante è applicare sempre e con coerenza uno stesso sistema convenzionale di regole! Pagina 14
  • 15. Due sistemi a confronto a) Sistema standard (italiano) In bibliografia: Morcellini Mario, Passaggio al futuro. Formazione e socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli, Milano, 1997. In nota a piè di p./fine capitolo: 1 M. Morcellini, Passaggio al futuro. Formazione e socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli, Milano, 1997. Pagina 15
  • 16. La gestione delle note nel sistema “standard”  Le note – ivi incluse quelle bibliografiche - vanno numerate in ordine progressivo all’interno di ogni capitolo della tesi ( dal menu “Inserisci”: “Interruzione di Sezione”);  Vanno redatte in corpo minore rispetto al testo;  Se il richiamo a uno stesso testo ricorre in più occasioni, occorre utilizzare formule di citazione abbreviata per evitare inutili ridondanze. Pagina 16
  • 17. Il sistema “standard”: formule di citazione abbreviata A seconda dei casi, ricorso alle seguenti diciture: - Ibidem - Ivi - Op. cit. - Cit. N.B.: Al di là delle specifiche convenzioni utilizzate, il criterio resta quello di richiamare senza ambiguità un precedente riferimento bibliografico. Pagina 17
  • 18. “Ibidem” e “Ivi” Nel caso di ripetizioni in note successive:  Ibidem: quando la citazione si ripete identica nella nota immediatamente successiva, senza quindi alcuna variazione e frapposizione di altri testi in nota: 1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003. 2 Ibidem.  Ivi, a cui segue l’indicazione del numero di p./pp.: quando la citazione di un testo si ripete nella nota immediatamente successiva, ma con riferimento a pagine differenti da quelle appena citate: 1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003. 2 Ivi, p. 135. Pagina 18
  • 19. “Op. cit.” e “Cit.” Quando si richiama nuovamente (ma non nella nota successiva) un testo precedentemente citato, occorre indicare nuovamente l’autore, a cui segue l’indicazione:  Op. cit. (e, se necessario, il numero di pagina), se si tratta della sola opera dell’autore citata nel testo: 1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003, p. 12. 2 M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano, 1996. 3 M. Morcellini, op. cit, p. 125.  Se nel testo è citata più di un opera dell’autore, occorre ripetere il titolo dell’opera (o una parte riconoscibile di esso), seguito dall’abbreviazione cit.: 1 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Ellissi, Napoli, 2003, p. 12. 2 M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Milano, 1996. 3 M. Morcellini, Lezione di comunicazione, cit., p. 125. Pagina 19
  • 20. Due sistemi a confronto b) Sistema autore-data (americano) In bibliografia: Morcellini Mario, 2004, La scuola della modernità. Per un manifesto della media education, Franco Angeli, Milano. Nel corpo del testo: in alternativa: (M. Morcellini, 2004), (Morcellini, 2004), (M. Morcellini: 2004), (Morcellini: 2004) etc. Pagina 20
  • 21. Sistema autore-data: casi particolari In bibliografia: Morcellini Mario, 2004a, La scuola della modernità. Per un manifesto della media education, Franco Angeli, Milano. 2004b, Non solo media. I giovani tra realtà e rappresentazione, “Technology Review”, anno XVI, n. 5, pp. 44-45. 2004c, …. Nel corpo del testo: (Morcellini, 2004a) (Morcellini, 2004b) Pagina 21
  • 22. La citazione: diretta e indiretta La citazione indiretta:  è il riferimento a concetti elaborati da un autore, di cui occorre riportare l’esatto riferimento bibliografico;  introdotta da Cfr. (“confronta”) quando il brano cui ci si riferisce è stato rielaborato, oppure si è presa liberamente ispirazione; La citazione diretta:  quando si riporta letteralmente e per esteso un brano tratto dall’opera di un autore;  in nota, richiede di specificare anche il numero della/e pagina/e citata/e. Pagina 22
  • 23. La citazione diretta 1. Se breve, va riportata fra virgolette (senza corsivo) nel corpo del testo; 2. Se lunga (superiore a tre righe circa), va incidentata:  carattere in corpo tipografico minore (-1 o -2 pt);  allineamento del paragrafo rientrato rispetto al corpo del testo. Pagina 23
  • 24. La citazione diretta 1. La citazione può iniziare con puntini sospensivi tra parentesi tonde (…) o quadre […], che indicano l’elisione di parte del brano: ovvero, si riporta parte del suddetto non iniziando da un punto fermo presente nel testo originale; 2. Puntini tra parentesi tonde (…) o quadre […]: se il periodo citato ha subito una riduzione, e cioè l’eliminazione di parti ritenute superflue ai fini della citazione; 3. Parentesi quadre [ad esempio]: quando la citazione è integrata con una o più parole non presenti nel testo originale, ma necessarie per collegare parti di testo citate. Pagina 24
  • 25. Un esempio di citazione diretta Se si passa dall’analisi funzionale dei media valutati indipendentemente dal loro essere parte della struttura sociale ed economica, all’analisi funzionale dell’assetto istituzionale e proprietario dei mezzi stessi, si individuano altre funzioni: per esempio quella di contribuire al conformismo: […] la spinta verso il conformismo esercitata da mezzi di comunicazione di massa deriva non solo da quanto viene detto, ma ancor più da quanto viene taciuto. […] I mezzi commercializzati ignorano gli obiettivi sociali quando questi si scontrano col profitto economico […]. La pressione economica [dunque, tende ad] ignorare gli aspetti controversi della società (Lazarsfeld e Merton, 1948, p. 86). Un’altra funzione esplicitata è la capacità di resistenza dei media di fronte agli attacchi, alle critiche e ai tentativi di elevare la bassa qualità culturale ed estetica della produzione di comunicazione di massa. Pagina 25