4. Una volta il sale era definito oro bianco.
I Romani lo usavano per pagare i propri
mercenari; da questa usanza deriva la
parola italiana "salario".
La Via
Salaria fu
costruita
per rifornire
Roma di
sale.
5. «Dal punto di vista scientifico, il sale ha
una capacità singolare. A differenza di
tutte le altre strutture cristalline, la
costruzione atomica del sale non è
molecolare, ma elettrica…
6. … Questa prerogativa conferisce al sale la
capacità di trasformarsi. Un cristallo di
sale immerso nell’acqua (…) si scioglierà e
produrrà la soluzione idrosalina, una
dimensione energetica superiore che non
è né sale né acqua…
7. … Questo
elemento non
deve essere
metabolizzato dal
nostro corpo
proprio per la sua
capacità di
trasformarsi
autonomamente...
8. … A differenza degli altri alimenti, che per
essere utilizzabili devono essere scomposti nei
singoli costituenti, il sale è invariabile nella
forma in cui si rende disponibile e raggiunge il
nostro cervello come soluzione idrosalina...
9. … Senza gli elementi contenuti nel sale, il
potassio e il sodio, non un pensiero, né
tanto meno un’azione sarebbero
possibili.
Solo per bere un
bicchiere d’acqua
sono necessari
milioni di ordini,
ovvero impulsi…
10. … Per prima cosa c’è il pensiero, il quale
non è altro che una frequenza
elettromagnetica, la cui generazione e
successiva trasmissione, come comando
ai muscoli e agli organi deputati ad
eseguirlo, dipendono interamente dalla
presenza del sale.»
(Barbara Henel – Peter Ferreira, «Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pp. 92-94)
11. Questo succede perché gli scambi neuronali
avvengono tramite impulsi elettrici e il sale
è un conduttore di elettricità!
13. L’organismo umano richiede sale da circa
0,2 a 5 grammi al giorno. I reni riescono
ad eliminare il sur-plus fino a un massimo
di circa 7 grammi.
La carenza e l’eccesso portano al
malfunzionamento degli organi.
14. In Europa (stati industrializzati) il
consumo (indotto anche dal contenuto di
alimenti conservati) è fra 12 e 20 grammi
al giorno e, per lo più, è sale raffinato.
16. «Senza sale la vita è impossibile, eppure
oggi è diffuso il convincimento che il
consumo di sale faccia male alla salute.
Questo dipende dal fatto che il nostro
sale da cucina, prevalentemente cloruro
di soio, non ha più molti punti di contatto
con l’elemento allo stato originario, ossia
con ciò che ci serve per vivere.»
(Barbara Henel – Peter Ferreira, «Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pp. 95)
17. «Fin dagli albori dell’industrializzazione, il sale
viene ripulito chimicamente e ridotto a
cloruro di sodio. Da allora i minerali e gli
oligoelementi essenziali vengono
semplicemente considerati delle "impurità" e
come tali eliminati.»
(Barbara Henel – Peter Ferreira, «Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pp. 96)
18. «Il cloruro di sodio viene impiegato per
produrre soda, detergenti, vernici,
plastica, PVC e tutte quelle materie che ci
allontanano sempre di più dalla natura…
19. Il restante 6-7% della produzione industriale
di sale viene utilizzato nell’industria
alimentare come conservante aggressivo a
basso costo, per contrastare il deperimento
degli alimenti…
20. … Per l’industria alimentare questo uso del
sale comporta enormi vantaggi, perché in
molti casi gli alimenti si conservano anche per
anni. Per l’uomo invece le conseguenze
possono essere nefaste.»
(Barbara Henel –
Peter Ferreira,
«Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pp. 99)
21. «Purtroppo il cloruro di sodio, così isolato e
innaturale, non ha più niente a che vedere con
la natura, con l’integralità o con il sale
genuino.
Come nel caso dello zucchero bianco e
raffinato, l’"oro bianco" diventa per noi
"veleno bianco".
Eppure non è un caso che tutti gli elementi
naturali presenti nell’organismo umano si
trovino anche nel sale…
22. … L’organismo possiede un dispositivo di protezione
intelligente che identifica il sale da cucina come un
veleno aggressivo per le cellule e vi individua cioè
una sostanza nociva e innaturale da eliminare
quanto più presto possibile. È questa la ragione per
cui i nostri organi escretori sono costantemente
sovraffaticati…
23. … Quasi tutti i prodotti a lunga conservazione
contengono sale da cucina come conservante e
perciò, anche senza aggiungerne dell’altro, ne
assumiamo una quantità già superiore a quella che
siamo in grado di smaltire. Il corpo tenta di rendere
innocuo il sale da cucina in eccesso isolandolo. Il
cloruro di sodio viene circondato da molecole
d’acqua che lo neutralizzano, ionizzandolo in sodio e
cloro. Ciò significa che l’organismo è costretto a
sacrificare l’acqua altamente strutturata delle
proprie cellule per rendere inoffensivo il cloruro di
sodio. Le cellule, così disidratate e private della
propria forza vitale, muoiono…
25. … Per isolare un grammo di cloruro di
sodio che non è in grado di espellere,
l’organismo impiega 23 grammi di acqua
delle sue stesse cellule.»
(Barbara Henel – Peter Ferreira, «Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pp. 96-98)
26. Altre conseguenze sono le malattie reumatiche
come la gotta, l’artrosi e l’artrite, danni a carico
del fegato, alterazioni della pressione
sanguigna, calcoli renali e biliari (questi ultimi
come conseguenza della combinazione fra
cloruro di sodio e acido urico.
27. Per ripristinare artificialmente la composizione
naturale del sale, vi si aggiungono sostanze
come iodio, fluoro, bromo, cloro, ecc. (che
sono altamente tossici perché non di origine
naturale), polifenoli e sali metallici.
Tali sostanze accelerano la formazione di
nitrosammine, notoriamente
cancerogene/allergeniche.
28. Si aggiungono poi additivi per dare miglior
“cospargibilità” e resistenza all’umidità:
carbonato di calcio e magnesio, idrossido di
alluminio, E535, E536, E540, E550, ecc.
29. In particolare, l’alluminio tende ad accumularsi
nel cervello e pare abbia un ruolo nella
maggiore incidenza del morbo di Alzheimer, in
quanto impedisce la sinapsi delle fibre
nervose, e quindi interrompe il flusso del
pensiero.
Naturalmente sono corresponsabili le altre
fonti del metallo, come le lattine per le bibite,
le confezioni per alimenti, le pentole.
30. Anche se migliore
di quello raffinato,
il sale marino
integrale conserva
tracce di
inquinanti. Si
dovrebbe estrarlo
da acqua di mare
prelevata in punti
incontaminati.
32. Nella regione dell’Himalaya pakistano,
depositi di sale di origine marina si sono
compattati ad oltre 3000 metri di
altitudine e si sono impregnati di fluidi
magmatici provenienti dagli strati
profondi della litosfera.
33. Queste infiltrazioni minerali, che hanno
arricchito il sale, gli conferiscono le
caratteristiche identificative di questa
provenienza himalayana e, in particolare,
lo straordinario colore rosa pallido dovuto
alla presenza di ferro.
34. Il sale rosa dell’Himalaya garantisce dei
benefici notevoli all’organismo, essendo
esente da qualsiasi raffinazione e da
contaminazioni ambientali.
35. Nei cristalli di sale dell’Himalaya, sono
presenti tutti i componenti necessari per
assimilare il cloruro di sodio (84 sali
minerali purissimi e oligoelementi)...
… mostrando per questo straordinarie
proprietà benefiche contro l’ipertensione.
36. La sua eccezionale
struttura cristallina,
particolarmente
fine, permette
l’assunzione diretta
di tutti gli elementi
che lo
compongono, da
parte delle cellule
dell’organismo.
38. Ecco il sale cristiallino
himalayano ingranito
100 volte. Il cristallo di
sale visibile a destra è
circondato da forme
sottili che ricordano
dei fiori.
Sono il carattere distintivo della sostanza viva,
molto adatta all’uso alimentare. L’integralità
assume, infatti, forme somiglianti alle
strutture viventi della natura.
39. «Gli elementi
contenuti nel sale
cristallino sono ben
amalgamati e
interagiscono
costituendo uno stato
ionico…
Il movimento della loro struttura ionica
impedisce il perfetto completamento dei
cristalli, che perciò non si presentano mai
isolati o statici come il minerale inerte.»
40. Queste caratteristiche
invece si osservano
chiaramente nella foto
del sale raffinato. Non si
rilevano cristalli vivi.
«Durante il processo di raffinazione il sale
viene destrutturato. Disgregata la simbiosi
naturale, i componenti cristallini rimangono
completamente isolati…
41. … Il nostro organismo non è
in grado di reintegrarli in un
sistema vivo o lo è solo
parzialmente, a scapito di un
dispendio energetico
notevole…
... I cristalli del sale da cucina sono perfettamente
rettangolari. Non sono dotati di energia che possa
stimolare un organismo vivente. Di fatto, questo
è costretto a investire preziosa energia vitale
propria per metabolizzare almeno parzialmente,
il cloruro di sodio.»
42. Ecco il sale marino
integrale ingrandito
100 volte. Sono
evidenti zone
completamente
vuote attorno ai
cristalli.
43. «Il sale marino possiede molti
cristalli cubici completamente
isolati e privi di contatti con le
altre formazioni più sottili.
Per rivitalizzare, cioè rendere
disponibile e utilizzabile
questo tipo di sale,
l’organismo deve usare grandi
quantativi di energia.»
(Barbara Henel – Peter Ferreira, «Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pp. 123-124)
45. Il sale rosa dell’Himalaya ha un effetto
purificante, disintossicante e coadiuvante
nelle cure dimagranti e nelle diete.
46. Mettendo dei cristalli di
sale rosa in un recipiente di
vetro con tappo riempito di
acqua pura oligominerale
(acquistata in bottiglia di
vetro, non di plastica),
dopo poco sarà pronta una
soluzione idrosalina al 26%;
il sale smette di sciogliersi a
quel punto. Conservare il
barattolo alla luce.
47. Un cucchiaino da caffè di questa soluzione,
ogni mattina, in un bicchiere di acqua tiepida
costituisce un potente disintossicante per
l’organismo, il cui effetto dura per oltre 24 ore.
49. Come per ogni disintossicazione naturale, può
succedere che in un primo momento certi
disturbi si riacutizzino.
50. Infatti l’effetto del sale cristallino
sull’organismo è esattamente l’inverso di
quello dei farmaci.
Questi mirano a sopprimere i sintomi, mentre
con le cure naturali tali sintomi, all’inizio,
vengono messi maggiormente in evidenza.
51. (Barbara Henel – Peter Ferreira, «Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pag. 142)
Per esempio:
«Se un’alimentazione sbagliata ha provocato
un’eccessiva fermentazione intestinale
innescando processi di putrefazione, la
soluzione idrosalina può avere effetti lassativi.
Anche se fastidiosa, l’eventuale diarrea, ovvero
la pulizia urgente dell’intestino, è in questo
caso un segno da valutare positivamente.»
52. Non bisogna
scoraggiarsi per questo
temporaneo
peggioramento, ma
perseverare nel tempo.
La soluzione idrosalina
non ha alcuna
controindicazione e può
essere assunta
continuativamente
senza problemi.
54. «Al contrario del sale da cucina, la soluzione
idrosalina non è vietata ai soggetti ipertesi, ma
è anzi in grado di abbassare la pressione del
sangue nell’arco di 15 minuti…
55. (Barbara Henel – Peter Ferreira, «Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pag. 139)
… Questo tuttavia non fa della soluzione
idrosalina un farmaco contro l’ipertensione,
visto che nelle persone affette dal disturbo
opposto, la pressione bassa, ha l’effetto di
aumentarla. La soluzione idrosalina è infatti un
efficace agente equilibrante.»
57. … Essa ci aiuta ad eliminare metalli
pesanti come mercurio, piombo, arsenico,
amalgama ed eventuali depositi calcarei,
perché è in grado di rompere i composti
molecolari…
58. (Barbara Henel – Peter Ferreira, «Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pag. 140-141)
… Per poter eliminare queste sostanze nocive,
il corpo deve prima metabolizzarle.
È dimostrato che grazie alla potente
strutturazione del sale cristallino il corpo è
messo in condizioni di eliminare con le urine
addirittura le proteine animali, che altrimenti
assimilerebbe con molta difficoltà o non
metabolizzerebbe affatto.»
59. Ricerche mostrano che la soluzione idrosalina
aiuta a ridurre l’assuefazione in soggetti
dipendenti da sostanze (cibo o droghe).
60. «Questa osservazione si applica per esempio ai
bambini dipendenti da zucchero.
L’aggiunta di una piccola quantità di soluzione
idrosalina nell’acqua da bere ridurrà
naturalmente il loro desiderio della sostanza
che dà loro dipendenza.»
(Barbara Henel – Peter
Ferreira, «Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pag. 143)
61. «La soluzione idrosalina è un meraviglioso aiuto nel
trattamento delle malattie della pelle… Tutte le
persone con problemi di pelle, e soprattutto quelle
affette da neurodermite, psoriasi o scabbia,
conoscono infatti gli effetti benefici del mare…
Psoriasi
62. … Se la pelle è lo specchio dell’intestino e, al
pari di questo, un organo escretore, la
soluzione idrosalina dà al corpo la possibilità
di ripulirsi sia internamente che
esternamente.»
(Barbara Henel –
Peter Ferreira,
«Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pag.
143) Scabbia
63. Il sale rosa è indicato per le vie respiratorie (si
è notato che i minatori che estraggono il sale
in Pakistan sono protetti da questo tipo di
patologie).
È molto utile fare quindi fumenti e lavaggi
nasali con questo sale disciolto nell’acqua.
65. Le lampade di sale, una volta scaldate
dalla lampadina, sprigionano ioni negativi
nell’ambiente.
66. Gli ioni negativi sono presenti in enorme
quantità nelle foreste e nell’aria tersa di
montagna, specialmente vicino a torrenti
e cascate.
67. Gli ioni negativi
producono benessere e
lucidità mentale,
migliorano la
circolazione sanguigna
ed innalzano la
temperatura corporea.
Combattono lo stress,
migliorano la qualità del
sonno e danno sollievo
ai muscoli affaticati.
68. Al contrario, gli ioni positivi saturano gli
ambienti artificiali.
Sono prodotti da tutte le apparecchiature
elettriche, i computer, i telefoni in
funzione, i rifiuti industriali o la semplice
presenza fisica.
69. «Quando guardiamo la televisione o lavoriamo
al computer, ci esponiamo a un campo
elettromagnetico di 100-160 Hz, a seconda del
tipo di apparecchio.
La corrente nel nostro cervello invece
corrisponde pressappoco alla frequenza della
"risonanza Schuhmann", che è di circa 8 Hz…
70. … Davanti a uno schermo, il corpo quindi è
inevitabilmente investito da un’oscillazione
venti volte più veloce di quella a cui è abituato.
Le conseguenze di questa esposizione sono
nervosismo, insonnia e difficoltà di
concentrazione, nonché un incremento dei
radicali liberi che sono ritenuti responsabili
dell’origine dei tumori…
71. … Le lampade in salgemma generano ioni
negativi che neutralizzano gli ioni positivi in
esubero presenti nell’ambiente…
72. … Riscaldandosi, esse attirano l’umidità
dell’ambiente sulla superficie del cristallo e,
bagnandosi, creano un campo di ioni.
(Barbara Henel – Peter Ferreira, «Acqua & Sale» –
Macro Ediz., pag. 168)
Queste lampade, perciò, rendono neutra l’aria
con carica positiva negli ambienti chiusi.»