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Corso Base:

             norme di
     comportamento


                        CORSO BASE
                     VOLONTARI DI PROTEZIONE
                              CIVILE
                      PROVINCIA DI FERRARA
dr. roberto guerra




                                                                                            1
                        COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
Corso Base:
                                                                                                     2
             norme di
     comportamento




                     EQUIPAGGIAMENTO

                     • Personale

                     • Dispositivi di protezione individuale
dr. roberto guerra




                                                                                                 2
                             COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
Corso Base:
                                                                                                         3
             norme di
     comportamento

                                      PERSONALE
                     • AVERE GLI        INDUMENTI              GIUSTI         E     IN     MISURA
                       ADEGUATA

                     • VESTIRSI A STRATI

                                                           impermeabili
                          A] Restare asciutti
                                                           traspiranti



                                                           fibre cave
                          B] Restare caldi
                                                           piuma d’oca
dr. roberto guerra




                                                                                                     3
                                 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
Corso Base:
                                                                                                                        4
             norme di
     comportamento
                            EQUPAGGIAMENTO: VESTIRSI A STRATI
                     IL PRIMO STRATO:                 deve favorire l'evaporazione
                         dell'umidità emanata dal corpo; molto differente
                         sarebbe il comportamento del cotone che invece
                         tratterrebbe l'umidità provocando la ben nota
                         sensazione di freddo e di umido. La ricerca delle
                         principali aziende ha messo a punto tessuti sempre più
                         performanti e si tende ora a lavorare oltre che sui filati
                         anche sulla struttura dei tessuti.

                         ESISTONO PESI DIFFERENTI DA UTILIZZARE A SECONDA
                          DELLA STAGIONE E DELLA SENSIBILITÀ PERSONALE .

                     STRATI INTERMEDI:                si va dal dal piumino al pile, al windstopper fino alle softshell, che
                         data la loro capacità di proteggere dal vento ed alla loro idrorepellenza possono addirittura
                         essere usate come terzo strato. Anche per quanto riguarda lo strato intermedio il peso può
                         variare di parecchio. È preferibile comunque a parità di valore termico indossare due o tre strati
                         anziché uno, per i motivi appena visti.
                      

                     TERZO STRATO:                ha la funzione di proteggere dalla pioggia, dalla neve e dal vento.
dr. roberto guerra




                         L’abbigliamento esterno deve essere impermeabile per impedire all’acqua di penetrare
                         dall’esterno all’interno e deve essere traspirante per proteggere lo strato intermedio dal
                         ristagno di vapore acqueo. Deve inoltre essere antivento, in modo da prevenire il discomfort
                         causato dall’aria fredda.
                                                                                                               4
                                           COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
Corso Base:
                                                                                                        5
             norme di
     comportamento
                       DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
                              INDIVIDUALI
                     Si intende per dispositivo di protezione individuale (Dpi)
                        qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata
                        e tenuta dal volontario, allo scopo di proteggerlo
                        contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la
                        sicurezza o la salute durante l’intervento, nonché
                        ogni complemento o accessorio destinato a tale
                        scopo.
                     Tali dispositivi devono essere usati quando i rischi non
                        possono essere evitati o sufficientemente ridotti da
                        misure tecniche di prevenzione, da mezzi di
                        protezione collettiva, da misure, metodi o
dr. roberto guerra




                        procedimenti di organizzazione dell’intervento.
                                                                                                    5
                                COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
Corso Base:
                                                                                                           6
             norme di
     comportamento

                        DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
                               INDIVIDUALI
                      Adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un
                       rischio maggiore

                      Adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro

                      Tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute dei lavoratori

                      Poter essere adattati all'utilizzatore secondo le proprie necessità

                            i DPI devono essere conformi alla direttiva CEE 686/89
                            e successive modifiche, ai requisiti delle norme EN 345,
dr. roberto guerra




                                  al decreto legislativo 4 dicembre 1992 n. 475

                                                                                                       6
                                   COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
Corso Base:
                                                                                                            7
             norme di
     comportamento
                          DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
                                 INDIVIDUALI
                               Protezione da caduta: IMBRAGATURA
                      UNI EN 361 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute
                               dall'alto. Imbracature per il corpo. - Ottobre 03

                     UNI EN 358 Dispositivi di protezione individuale per il posizionamento
                               sul lavoro e la prevenzione delle cadute dall'alto - Cinture
                               di posizionamento sul lavoro e di trattenuta e cordini di
                               posizionamento sul lavoro. - Luglio 01
                     UNI EN 813 Dispositivi di protezione individuale per la prevenzione
                               delle cadute dall'alto - Cinture con cosciali. - Novembre 98
dr. roberto guerra




                                                                                                        7
                                    COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
Corso Base:
                                                                                                            8
             norme di
     comportamento

                         DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
                                INDIVIDUALI
                                   Protezione del capo: CASCO
                     UNI EN 397 Elmetti di protezione per l'industria. - Ottobre 01

                     UNI EN 12492 Attrezzatura per alpinismo - Caschi per alpinisti -
                                 Requisiti di sicurezza e metodi di prova. - Luglio 01
dr. roberto guerra




                                                                                                        8
                                    COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
Corso Base:
                                                                                                                          9
             norme di
     comportamento

                       DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
                             Protezione del piede: SCARPE DI SICUREZZA
                     SB: Riguarda tutti i requisiti di base: per esempio altezza della parte superiore della scarpe,
                        tipo e versione del puntale in acciaio, requisiti dei materiali, spessore della suola, ecc.
                     S1: Oltre ai requisiti di base, si soddisfano: zona tallone chiusa, antistaticità, capacità di
                        assorbimento di energia al tallone. Zone d'impiego: in tutte quelle aeree in cui si prevede
                        umidità.
                     S1P: Come S1 ma in aggiunta con suola antiperforazione. Zone d'impiego: in tutte quelle
                        aeree in cui si prevede umidità.
                     S2: Oltre ai requisiti di base, si soddisfano: zona tallone chiusa, antistaticità, resistenza alla
                        penetrazione e assorbimento dell'acqua. Zone d'impiego: anche in zone con umidità.
                     S3:   Come S2 ma in aggiunta con suola antiperforazione e suola di gomma
                        intagliata. Zone        d'impiego: zone come S2 ma con ulteriore pericolo di
                        perforazione a causa di oggetti appuntiti e taglienti.
                     S4: Le categorie S4 e S5 si riferiscono esclusivamente a scarpe completamente modellate o
                        vulcanizzate (stivali di gomma, stivali di polimero). Zone d'impiego: Laddove possono
                        essere presenti liquidi, acqua e sporcizia.
dr. roberto guerra




                     S5: Le categorie S4 e S5 si riferiscono esclusivamente a scarpe completamente modellate o
                        vulcanizzate (stivali di gomma, stivali di polimero). Zone d'impiego: zone come S4 ma con
                        ulteriore pericolo di perforazione a causa di oggetti appuntiti e taglienti.
                                                                                                                    9
                                         COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
Corso Base:
                                                                                                     10
             norme di
     comportamento

                     DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI


                        ESEMPI
dr. roberto guerra




                                                                                                10
                            COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
Corso Base:
                                                                                                  11
             norme di
     comportamento
                     DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
                            INDIVIDUALI


                     FORMAZIONE

                       PREVENZIONE

                          BUON SENSO
dr. roberto guerra




                                                                                             11
                         COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
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M2.2 - I comportamenti di sicurezza e autoprot

  • 1. Corso Base: norme di comportamento CORSO BASE VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE PROVINCIA DI FERRARA dr. roberto guerra 1 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 2. Corso Base: 2 norme di comportamento EQUIPAGGIAMENTO • Personale • Dispositivi di protezione individuale dr. roberto guerra 2 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 3. Corso Base: 3 norme di comportamento PERSONALE • AVERE GLI INDUMENTI GIUSTI E IN MISURA ADEGUATA • VESTIRSI A STRATI impermeabili A] Restare asciutti traspiranti fibre cave B] Restare caldi piuma d’oca dr. roberto guerra 3 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 4. Corso Base: 4 norme di comportamento EQUPAGGIAMENTO: VESTIRSI A STRATI IL PRIMO STRATO: deve favorire l'evaporazione dell'umidità emanata dal corpo; molto differente sarebbe il comportamento del cotone che invece tratterrebbe l'umidità provocando la ben nota sensazione di freddo e di umido. La ricerca delle principali aziende ha messo a punto tessuti sempre più performanti e si tende ora a lavorare oltre che sui filati anche sulla struttura dei tessuti. ESISTONO PESI DIFFERENTI DA UTILIZZARE A SECONDA DELLA STAGIONE E DELLA SENSIBILITÀ PERSONALE . STRATI INTERMEDI: si va dal dal piumino al pile, al windstopper fino alle softshell, che data la loro capacità di proteggere dal vento ed alla loro idrorepellenza possono addirittura essere usate come terzo strato. Anche per quanto riguarda lo strato intermedio il peso può variare di parecchio. È preferibile comunque a parità di valore termico indossare due o tre strati anziché uno, per i motivi appena visti.   TERZO STRATO: ha la funzione di proteggere dalla pioggia, dalla neve e dal vento. dr. roberto guerra L’abbigliamento esterno deve essere impermeabile per impedire all’acqua di penetrare dall’esterno all’interno e deve essere traspirante per proteggere lo strato intermedio dal ristagno di vapore acqueo. Deve inoltre essere antivento, in modo da prevenire il discomfort causato dall’aria fredda. 4 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 5. Corso Base: 5 norme di comportamento DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI Si intende per dispositivo di protezione individuale (Dpi) qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal volontario, allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante l’intervento, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Tali dispositivi devono essere usati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o dr. roberto guerra procedimenti di organizzazione dell’intervento. 5 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 6. Corso Base: 6 norme di comportamento DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI  Adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore  Adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro  Tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute dei lavoratori  Poter essere adattati all'utilizzatore secondo le proprie necessità i DPI devono essere conformi alla direttiva CEE 686/89 e successive modifiche, ai requisiti delle norme EN 345, dr. roberto guerra al decreto legislativo 4 dicembre 1992 n. 475 6 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 7. Corso Base: 7 norme di comportamento DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI Protezione da caduta: IMBRAGATURA  UNI EN 361 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Imbracature per il corpo. - Ottobre 03 UNI EN 358 Dispositivi di protezione individuale per il posizionamento sul lavoro e la prevenzione delle cadute dall'alto - Cinture di posizionamento sul lavoro e di trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro. - Luglio 01 UNI EN 813 Dispositivi di protezione individuale per la prevenzione delle cadute dall'alto - Cinture con cosciali. - Novembre 98 dr. roberto guerra 7 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 8. Corso Base: 8 norme di comportamento DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI Protezione del capo: CASCO UNI EN 397 Elmetti di protezione per l'industria. - Ottobre 01 UNI EN 12492 Attrezzatura per alpinismo - Caschi per alpinisti - Requisiti di sicurezza e metodi di prova. - Luglio 01 dr. roberto guerra 8 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 9. Corso Base: 9 norme di comportamento DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI Protezione del piede: SCARPE DI SICUREZZA SB: Riguarda tutti i requisiti di base: per esempio altezza della parte superiore della scarpe, tipo e versione del puntale in acciaio, requisiti dei materiali, spessore della suola, ecc. S1: Oltre ai requisiti di base, si soddisfano: zona tallone chiusa, antistaticità, capacità di assorbimento di energia al tallone. Zone d'impiego: in tutte quelle aeree in cui si prevede umidità. S1P: Come S1 ma in aggiunta con suola antiperforazione. Zone d'impiego: in tutte quelle aeree in cui si prevede umidità. S2: Oltre ai requisiti di base, si soddisfano: zona tallone chiusa, antistaticità, resistenza alla penetrazione e assorbimento dell'acqua. Zone d'impiego: anche in zone con umidità. S3: Come S2 ma in aggiunta con suola antiperforazione e suola di gomma intagliata. Zone d'impiego: zone come S2 ma con ulteriore pericolo di perforazione a causa di oggetti appuntiti e taglienti. S4: Le categorie S4 e S5 si riferiscono esclusivamente a scarpe completamente modellate o vulcanizzate (stivali di gomma, stivali di polimero). Zone d'impiego: Laddove possono essere presenti liquidi, acqua e sporcizia. dr. roberto guerra S5: Le categorie S4 e S5 si riferiscono esclusivamente a scarpe completamente modellate o vulcanizzate (stivali di gomma, stivali di polimero). Zone d'impiego: zone come S4 ma con ulteriore pericolo di perforazione a causa di oggetti appuntiti e taglienti. 9 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 10. Corso Base: 10 norme di comportamento DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI  ESEMPI dr. roberto guerra 10 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 11. Corso Base: 11 norme di comportamento DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI FORMAZIONE PREVENZIONE BUON SENSO dr. roberto guerra 11 COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO PROTEZIONE CIVILE FERRARA
  • 12. La lezione è finita