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La seconda ondata è in calo ma molto lentamente
Come si può notare dai grafici riportati dall’ISS il 6 febbraio 2021, quasi un anno dall’a scoperta dell’epidemia(Dati della Sorveglianza integrata COVID-19 in
Italia (infografica https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-dashboard) abbiamo avuto una distribuzione bimodale dei casi . Si individuano
chiaramente due gruppi di casi culminati con dei massimi a marzo ed novembre. Appare una diminuzione significativa a cavallo tra novembre e dicembre. Tale
calo si è appiattito da metà dicembre.
La prima ondata ha avuto un numero di casi rilevati molto più basso della
seconda. In parte ciò è giustificabile dal fatto che l’epidemia era stata
abbastanza circoscritta all’Italia del Nord ma in realtà molto ha pesato la
diversa capacità di diagnosi e la diversa disponibilità di Tamponi nelle due fasi.
In effetti è caratteristica la diversa distribuzione degli asintomatici tra prima e
seconda fase. Il 15 marzo le infografiche dell’ISS segnalavano che la
percentuale degli asintomatici raggiungeva il 6,7% mentre nella seconda fase
supera il 63% (sempre dati ISS sopracitati). Nella prima fase il tampone veniva
fatto solo a chi era molto grave e molte persone potrebbero essere morte e
non annoverate come COVID-19 perché non diagnosticate. Infatti la letalità
ASINTOMATICO;
63,00%
PAUCI-
SINTOMATI
CO; 12,97%
LIEVE;
19,89%
SEVERO;
3,63%
CRITICO;
0,52%
Stato clinico al 21 gennaio 21
15 Marzo 2020
aveva raggiunto in Lombardia il 18% ed il 14% in Italia grazie
soprattutto alla sottostima del denominatore, cioè dei casi
diagnosticati. Infatti se invece di usare i casi diagnosticati dal sistema
di rilevamento usassimo la stima prodotta da ISTAT e ISS in base al
piano di campionamento sierologico il risultato cambierebbe: Al 31
Luglio risultavano in Lombardia16.868 morti con 100.075 casi. La
stima prevedeva 750.000 casi in Lombardia. Nel primo caso il
risultato come da grafico era di una letalità del 16,85%.Utilizzando il
denominatore fornito dall’indagine sierologica (16868/750000) ne
deriva una letalità del 2,3% pari a quella degli altri paesi e pari alla
letalità 2,4% che si ottiene utilizzando gli stessi criteri in Italia. Si
presume infatti una sottostima dei casi segnalati in quel periodo di
oltre 7 volte.
Dal grafico generale si evince come l’epidemia abbia avuto finora un solo periodo di parziale remissione nell’estate con un parziale incremento a fine agosto e
settembre con una netta impennata ai primi di ottobre fino a circa l’8 novembre. Infatti anche a seguito dell’istituzione delle zone gialle , arancioni e rosse si è
ottenuto di bloccare il rapidissimo aumento dei casi di Ottobre.
Dal 8 Novembre alla fine di novembre vi è stato un netto calo dei casi che pero si è arrestato. Ora la decrescita continua in modo altalenante e si mantiene una
significativa circolazione del virus. A tutt’oggi i tassi di attacco dell’infezioni sono ancora alti. Ma non è possibile confrontarli con quelli della prima fase per i
motivi su addotti. A ciò si aggiunga che da gennaio nel numero dei tamponi vengono considerati anche quelli rapidi e che la definizione di caso si basa sulla
positività anche di quelli rapidi. Inoltre il numero complessivo dei tamponi è in diminuzione. Questo fa calare la omogeneità preesistente, ancorché solo presunta.
Il problema è se riusciremo a evitare una recrudescenza della seconda ondata, non ancora esaurita, anzi.. Quindi è necessario che Governo ( ora in crisi peraltro)
e le Regioni facciano il loro dovere ed i cittadini mantengano elevata l’attenzione.
La diminuzione, ancora lenta, potrebbe portarci ad una decrescita dei casi tale da ridurre la circolazione del virus come nel mese di Luglio u.s. . Ma ci vorrà tempo
Anche questa volta abbiamo dovuto utilizzare metodi draconiani per controllare l’ondata epidemica e forse ci riusciremo. Ma dobbiamo evitare comunque di
ricadere in una recrudescenza dell’epidemia, anche lei prevedibile e probabile, con un fenomeno di stop and go. Apri e chiudi le attività e la vita sociale. Non
possiamo permettercelo. Dobbiamo fare le cose che non abbiamo fatto durante l’estate ammaliati dalle sirene degli imbonitori che ci dicevano che tutto era
finito. Riaprire vuol dire avere un sistema di raccolta dati efficiente. Gli ultimi episodi, evidente quello lombardo sintomo di una più complessiva debolezza del
sistema informativo nazionale con partenza regionale, pongono l’accento sulla corretta raccolta dei dati e della loro gestione a livello locale soprattutto. A ciò si
aggiunga la inconcepibile attenzione mediatica sui casi giornalieri. Non è accettabile la mancanza di chiarezza della modalità di raccolta e di attuazione del piano
di campionamento con tamponi molecolari rispetto a quelli rapidi (quali poi con che livello di affidabilità?). Le difficoltà nel tracciamento sono da superare
potenziando i Dipartimenti di Prevenzione. L’assistenza di base va potenziata garantendo l’accesso alle cure di tutti. Va garantita la possibilità di isolamento non
domiciliare per chi non ha abitazioni in grado di permetterlo. Senza questi sistemi a regime diventa pericoloso riaprire le scuole anche alla luce dei ceppi mutanti
del virus che sembrano molto più contagiosi.
0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
20,0%
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA
letalità ( Morti su casi)%
31-lug-20 31-gen-21
Con questa Pandemia conviveremo per almeno il 2021. La qualità della nostra vita e la sopravvivenza dell’economia dipenderà dalle azioni che avremo posto in
essere per permettere il controllo dell’epidemia mantenendo una buona qualità della vita e salvaguardando l’economia. Almeno fino a quando una capillare
campagna vaccinale, ora appena iniziata e di cui parleremo brevemente più avanti, avrà indotto una immunità ancorché non ancora di gregge atta a ridurre
significativamente la diffusione del virus. Ma per questo ci vorranno mesi mentre siamo ormai in inverno con l’epidemia influenzale alle porte ed un sostanziale,
almeno in Lombardia fallimento della campagna vaccinale antinfluenzale.
Quest’ultimo dato appare critico anche perché fa dubitare della capacità della Regione Lombardia di organizzare una efficace campagna di vaccinazione per la
popolazione a rischio prevista da marzo in poi. La fase iniziale sugli operatori sanitari e RSA in Lombardia è cominciata a rilento, speriamo recuperi subito. Pare
che in Lombardia i Dipartimenti di Prevenzione, competenti in materia di vaccinazioni, siano parzialmente, ad essere ottimisti, coinvolti nella campagna stessa.
Pare qui necessario in merito alla effettuazione di un punto dello stato dell’epidemia riportare alcuni dati cumulativi anche di confronto fra alcune Regioni, le più
colpite nella fase iniziale . Quindi valutiamo e confrontiamo alcuni dati:
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA
Mortalità su 100000 ab
fino al 31 gen 2021 268,19 212,13 181,98 203,78 146,93
fino al 31 luglio 2020 166,33 96,01 42,26 95,11 58,33
dal 1 ag 2020 al 31 gen2021 101,86 116,12 139,72 108,68 88,6
casi su 100000 ab
fino al 31 gen 2021 5325,17 4894,68 6361,12 5138,86 4237,77
fino al 31 luglio 2020 952,29 664,19 409,97 729,42 410,89
dal 1 ag 2020 al 31 gen2021 4372,89 4230,49 5951,15 4409,43 3826,89
Da questa tabella si può analizzare il diverso rapporto tra le due fasi della mortalità per 100000 abitanti e del numero di casi per 100000 abitanti. Qui si conferma
che ancorché la diffusione del virus appaia molto superiore nella seconda fase rispetto alla prima (4 volte in Lombardia e di 9 volte in Italia) l’andamento della
mortalità in Lombardia nel secondo periodo è più bassa rispetto al primo mentre in Italia tutta è in aumento, mettendo in evidenza che nella seconda fase
l’epidemia ha colpito tutta l’Italia.
Dal punto di vista epidemiologico confrontare le Regioni sulla mortalità implica il controllo di alcuni parametri di confondimento quali quelli legati alla diversa
distribuzione delle classi d’età nelle stesse. Per correggere almeno questo elemento si è utilizzata la tecnica della standardizzazione indiretta utilizzando i tassi
di mortalità nazionali per classe d’età e la distribuzione per classi di età delle regioni più colpite. Si è calcolato quindi lo Standard Mortality Ratio (SMR)
confrontando le regioni sulla base dell’esperienza di mortalità dell’Italia intera (rischio uguale a 1). (dati al 31 dicembre)
. Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte
TOTALE 2,28 1,35 0,98 1,37
I° ondata 3,14 1,55 0,74 1,48
II° ondata 1,46 1,16 1,5 1,27
Sostanzialmente ed in via breve nel 2020 il cittadino Lombardo ha avuto un rischio di 2,3volte superiore di morire per COVID-19 rispetto al cittadino italiano , , il
Veneto sostanzialmente ha avuto lo stesso rischio del resto d’Italia. Ma se guardiamo i due periodi vediamo che nella seconda ondata il rischio in Lombardia si è
dimezzato (passando da 3,14 a 1,46) mentre in Veneto si è raddoppiato(da 0,74 a 1,5).
Diventa ora interessante vedere l’andamento nel tempo di vari indicatori.
Di norma da questo punto in poi si parlerà comunque sempre di tassi, cioè di un rapporto fra un indicatore, persone infette, ricoverate, morte, etc rispetta alla
popolazione di 100000 abitanti, per area geografica utilizzando per il tempo la settimana.
Per quanto riguarda la valutazione della diffusione dell’epidemia, fermo restando le diverse modalità di scelta delle persone su cui effettuare i tamponi, pare
interessante questa tabella che mette a confronto diversi dati:
Tabelle di incidenza per centomila abitanti settimanali (n. casi, morti e ricoverati in Terapia intensiva /popolazione X 100.000)
Casi/100000 abitanti morti/100000 abitanti Media sett ricov. TI/100000
settimane Italia Lombardia Area Metr. Milano Milano Città Monza Brianza Como Varese Italia Lombardia Italia Lombardia
16/3- 22/3 57,09 137,91 102,94 91,97 89,37 54,74 22,68 6,09 22,15 3,76 9,78
30/3 - 5/4 51,89 93,51 89,25 81,74 89,37 61,75 42,55 8,48 25,19 6,65 13,25
27/7-2/8 3,24 3,87 3,78 5,95 2,17 1,67 2,92 0,08 0,14 0,07 0,11
28/9 - 4/10 25,66 18,42 26,21 35,03 22,66 8,68 19,42 0,25 0,25 0,47 0,36
12/10 -18/10 87,91 145,95 217,15 246,90 158,94 122,16 132,81 0,63 0,92 0,99 0,74
19/10-25/10 166,73 297,25 401,38 433,31 380,12 235,81 319,61 1,32 1,55 1,65 1,63
26/10-01/11 304,68 494,74 654,89 647,50 794,45 537,21 722,3 2,47 3,50 2,71 3,29
2/11- 8/11 356,89 555,45 741,77 754,78 800,52 712,61 698,72 4,26 7,46 3,99 5,33
9/11-15/11 404,06 594,08 720,64 654,32 792,74 866,15 961,31 6,37 10,13 5,22 7,61
16/11 - 22/11 382,34 503,07 570,74 489,52 663,09 763,68 910,56 7,63 11,45 6,12 9,02
30/11 - 06/12 238,53 230,08 231,73 208,82 237,89 387,35 328,37 8,59 13,63 5,97 8,35
07/12-13/12 190,61 144,03 134,69 109,45 119,12 194,59 165,14 7,37 7,78 5,44 7,39
14/12- 20/12 181,71 153,96 145,28 128,31 161,22 225,63 174,46 7,10 5,63 4,80 6,16
21/12 -27/12 156,88 126,06 114,70 106,55 90,97 161,21 209,03 5,19 4,83 4,36 5,23
28/12 -03/01 178,85 129,80 113,96 101,91 92,68 175,07 178,72 5,66 4,45 4,25 4,87
04/01-10/01 200,92 155,27 116,20 104,74 112,71 234,14 196,57 5,68 4,65 4,29 4,64
10/01-17/01 173,93 132,70 112,54 104,16 83,76 172,40 151,22 5,68 4,45 4,26 4,57
18/01-24/01 141,98 109,94 87,78 100,75 66,94 159,04 131,24 5,45 4,25 4,05 4,13
25/01-31/01 143,11 126,48 93,84 100,68 118,09 189,42 147,63 5,07 4,28 3,83 3,77
01/02-07/02 138,94 113,13 91,87 91,25 94,63 144,69 106,20 4,58 3,51 3,59 3,57
Come vediamo il numero dei casi per 100.000 abitanti per settimana sono, per la Lombardia, attualmente in linea a quello della primavera. Non si può dire lo
stesso per i ricoveri in Terapia intensiva e per la mortalità che rimangono comunque inferiori ai dati di Marzo. Ma rimangono nettamente superiori rispetto alla
settimana 27 luglio 3 agosto di un fattore di 60 per l’Italia e di 30 per la Lombardia. Ciò è in parte giustificato dal fatto che la seconda ondata ha colpito tutta
l’Italia.
La Lombardia ha comunque raggiunto nella settimana a cavallo tra novembre e dicembre che si è chiusa con una mortalità di 13,63 morti per 100 000 abitanti,
circa la metà di aprile mentre il dato Italiano è paragonabile a quello di aprile( 8,59 vs 8,48). Questo dato è compatibile con la realtà della seconda ondata che
ha caratterizzato una diffusione molto più omogenea dell’epidemia nelle Regioni ed un minore impegno degli ospedali..
Pur con tassi di attacco molto più alti non siamo stati nella stessa situazione di marzo soprattutto per quanto riguarda il sovraccarico degli ospedali, ma ci
siamo avvicinati rapidamente tanto che la Lombardia con il Piemonte,, Valle d’Aosta, Piemonte, Bolzano, Abruzzo e Calabria era stata dichiarata in zona Rossa
con le conseguenti pesanti limitazioni alla vita civile, lavorativa e di relazione.
Da i dati odierni sembra che la fase di aumento dei tassi di infezione sia stata fermata. E che sia iniziato un lento regredire. Ma rimane un forte impegno sulle
strutture sanitarie. Impegno che non ha ancora raggiunto l’apice in tutte le regioni.
Ecco qui alcuni dati relativi alla livello di saturazione dei posti letto riportati dai documenti di report del Ministero:
Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica (codici 24, 26, 68) per pazienti COVID-19.
Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia- Romagna FVG Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte PA Bolzano PA Trento Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria V.d* Aosta Veneto
6/7 12/7 2% 0% 0% 1% 2% 0% 5% 2% 2% 0% 0% 6% 1% 0% 1% 0% 0% 0% 0% 3% 0%
13/7 19/7 2% 1% 1% 1% 2% 0% 4% 1% 2% 0% 1% 5% 1% 0% 0% 0% 0% 0% 1% 2% 1%
20/7 26/7 1% 0% 0% 1% 2% 1% 4% 2% 2% 0% 0% 4% 1% 0% 1% 1% 0% 0% 1% 1% 1%
24/8 30/8 3% 0% 2% 3% 2% 1% 7% 1% 2% 1% 2% 2% 2% 0% 4% 2% 2% 2% 1% 1% 1%
19/10 25/10 22% 13% 11% 26% 15% 6% 27% 30% 19% 15% 8% 25% 21% 7% 21% 18% 19% 17% 26% 59% 10%
26/10 01/11 30% 18% 16% 31% 23% 10% 34% 49% 31% 26% 10% 44% 40% 14% 28% 23% 25% 26% 40% 84% 14%
11-nov 41% n.d 35% 50% 50% 27% 47% 70% 48% 56% 23% 92% 84% 59% 40% 30% 34% 39% 52% 85% 28%
17-nov 47% 35% 43% 47% 47% 36% 49% 74% 53% 52% 27% 92% 95% 65% 43% 33% 36% 36% 50% 73% 33%
24-nov 39% 21% 28% 34% 34% 31% 37% 53% 64% 46% 29% 64% 52% 47% 45% 40% 29% 48% 55% 38% 30%
01-dic 47% 35% 47% 39,97% 49% 50% 50% 54% 49% 49% 29% 80% 74% 67% 49% 36% 35% 31% 48% 57% 42%
08-dic 44% 27% 40% 42% 50% 52% 48% 47% 44% 43% 23% 71% 42% 71% 47% 37% 32% 27% 42% 47% 42%
15-dic 40% 23% 36% 37% 50% 51% 45% 46% 38% 39% 27% 40% 68% 65% 44% 34% 29% 23% 38% 42% 45%
22-dic 37% 21% 32% 35% 52% 48% 42% 42% 34% 35% 27% 59% 36% 63% 41% 33% 27% 19% 33% 48% 44%
28-dic 31% 22% 28% 31% 46% 51% 44% 42% 31% 39% 26% 52% 33% 62% 43% 30% 26% 18% 35% 54% 45%
04-gen 31% 22% 27% 31% 44% 52% 44% 42% 28% 42% 24% 48% 43% 63% 43% 29% 28% 17% 36% 48% 45%
10-gen 32% 22% 30% 31% 45% 53% 45% 42% 32% 50% 27% 46% 46% 57% 41% 31% 32% 15% 35% 20% 43%
18-gen 30% 18% 33% 33% 41% 54% 43% 37% 32% 50% 28% 43% 39% 45% 39% 30% 35% 14% 38% 20% 36%
26-gen 28% 20% 31% 33% 37% 52% 40% 35% 33% 46% 23% 40% 40% 36% 41% 28% 34% 14% 43% 19% 29%
02-feb 28% 17% 29% 33% 36% 45% 36% 36% 34% 46% 26% 37% 42% 29% 42% 27% 32% 13% 47% 11% 24%
02-feb-26 gen 0% -3% -2% 0% -1% -7% -4% 1% 1% 0% 3% -3% 2% -7% 1% -1% -2% -1% 4% -8% -5%
Tassi di occupazione dei posti letto totali per Terapia intensiva pere pazienti COVID-19
Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia- Romagna FVG Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte PA Bolzano PA Trento Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria V.d* Aosta Veneto
06/12/2007 0% 0% 0% 0% 2% 0% 2% 0% 3% 0% 0% 2% 0% 0% 0% 0% 0% 1% 0% 0% 0%
13-19/7 0% 0% 0% 0% 2% 0% 1% 0% 3% 1% 0% 2% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0%
20-26/7 1% 0% 0% 0% 1% 1% 1% 0% 2% 1% 0% 2% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0%
24-30/8 1% 1% 0% 1% 2% 0% 1% 0% 2% 0% 0% 2% 2% 2% 1% 1% 1% 1% 1% 0% 1%
19-25/10 11% 5% 5% 14% 15% 9% 17% 17% 16% 16% 3% 13% 16% 4% 13% 20% 15% 18% 25% 17% 7%
26/10-1/11 18% 12% 6% 23% 20% 19% 20% 25% 32% 23% 15% 25% 26% 15% 20% 22% 19% 29% 40% 29% 12%
11/11 29% n.d 13% 31% 34% 26% 26% 47% 58% 45% 24% 59% 54% 47% 33% 31% 28% 48% 58% 57% 21%
17-nov 37% 33% 34% 34% 35% 25% 32% 53% 64% 45% 26% 61% 57% 39% 41% 37% 30% 47% 55% 46% 27%
24-nov 50% 36% 50% 43% 49% 44% 52% 63% 53% 47% 28% 88% 100% 72% 45% 34% 38% 35% 51% 68% 39%
01-dic 40% 23% 26% 29% 33% 35% 37% 47% 61% 44% 38% 60% 44% 49% 48% 38% 27% 44% 49% 39% 30,1%
08-dic 37% 17% 16% 23% 31% 37% 36% 41% 56% 45% 24% 53% 39% 53% 43% 34% 25% 42% 44% 27% 32%
15-dic 31% 12% 14% 20% 28% 32% 34% 33% 51% 40% 24% 31% 59% 42% 41% 32% 23% 37% 35% 18% 35%
22-dic 23% 9% 14% 19% 27% 32% 33% 32% 44% 33% 26% 37% 29% 54% 36% 27% 23% 32% 32% 12% 34%
28-dic 20% 7% 9% 16% 29% 32% 33% 28% 41% 28% 24% 33% 26% 50% 30% 24% 22% 29% 26% 12% 36%
04-gen 21% 5% 12% 15% 31% 36% 34% 35% 39% 30% 29% 29% 32% 48% 30% 24% 23% 25% 34% 5% 37%
10-gen 20% 5% 14% 18% 31% 39% 35% 30% 38% 36% 17% 27% 32% 48% 37% 25% 26% 25% 43% 5% 36%
18-gen 23% 6% 16% 16% 31% 36% 32% 28% 35% 38% 25% 27% 39% 51% 31% 31% 26% 22% 36% 10% 32%
26-gen 22% 2% 12% 16% 29% 37% 30% 30% 33% 31% 19% 26% 30% 40% 39% 22% 28% 18% 38% 20% 26%
02-feb 23% 2% 16% 17% 26% 35% 31% 30% 30% 29% 21% 24% 34% 38% 37% 17% 24% 20% 47% 15% 19%
02-feb-26 gen 1% 0% 4% 1% -3% -2% 1% 0% -3% -2% 2% -2% 4% -2% -2% -5% -4% 2% 9% -5% -7%
N.B.. La riga evidenziata in giallo è la differenza tra il 28 e il 22 dicembre. In rosso gli aumenti ed in verde le riduzioni. Per il resto delle tabelle sono evidenziate in rosa i superamenti del 40% per i ricoveri in ospedale e del
30% di quelli in TI.
Dai dati su esposti si nota come molte Regioni e Province Autonome superino il livello di guardia del 40% per i posti letti di Area Medica: 5 su 21 e solo 6 hanno
aumentato il tasso di occupazione negli ultimi 7giorni. L’Umbria ha il maggior tassi di occupazione con il 47% seguito dalle Marche al 46%. Varie posizioni dopo
Regione Lombardia che è ora al 34%e ed è rientrata da 7 settimane nel limite del 40%.
Migliorata è anche la situazione della copertura dei posti letto in Terapia intensiva , solo 8 su 21 Regioni o P.A: hanno superato il livello di guardia ( ma ben due
tra cui la Lombardia sono al 30%) per i ricoveri in TI (>30%) e 8 su 21 hanno aumentato l’impegno per i posti in Terapia intensiva negli ultimi 7 giorni. L’ Umbria
ha il tasso di occupazione più alto (47%) in importante aumento. Particolarmente i rilevante è l’aumento della saturazione dei posti letto in medicina ed in terapia
intensiva che rendono necessari in questa regione degli interventi di limitazione dei contatti fisici.
Anche da questi dati sembra che il parziale lockdown abbia avuto successo nell’impedire al paese ed alla Lombardia di finire nelle condizioni di Marzo con la
saturazione dei posti letto ed il completo blocco degli ospedali, almeno in Lombardia.
Interessante rilevare quali Regione siano più colpite usando i tassi di incidenza per 100.000 abitanti cosi come l’andamento della mortalità per 100.000 abitanti
fino ad ora e nell’ultima settimanale
Casi per 100000 settimana 27 dic- 3 gen Casi per 100000 abitanti fino al 07 feb Morti per 100000 abitanti settimana 27 dic- 3 gen Morti per 100000 abitanti fino al 07 feb
1 P.A. Bolzano 810,78 1 P.A. Bolzano 8.359,83 1 Friuli Venezia Giulia 13,79 1 Valle d'Aosta 325,89
2 Umbria 276,39 2 Veneto 6.455,89 2 Emilia-Romagna 8,08 2 Lombardia 271,71
3 P.A. Trento 254,45 3 Valle d'Aosta 6.249,35 3 Veneto 7,13 3 Liguria 223,83
4 Friuli Venezia Giulia 212,82 4 Friuli Venezia Giulia 5.787,89 4 Molise 6,95 4 Emilia-Romagna 220,21
5 Abruzzo 196,21 5 Lombardia 5.438,31 5 Liguria 6,61 5 P.A. Trento 214,65
6 Emilia-Romagna 185,24 6 P.A. Trento 5.326,32 6 Umbria 6,02 6 Friuli Venezia Giulia 211,42
7 Marche 174,79 7 Piemonte 5.258,22 7 P.A. Bolzano 5,45 7 Piemonte 207,35
8 Campania 171,94 8 Emilia-Romagna 5.079,92 8 Puglia 5,16 8 Veneto 189,11
9 Molise 169,72 9 Liguria 4.649,58 9 Marche 5,01 9 P.A. Bolzano 169,52
10 Puglia 154,26 10 ITALIA 4.376,72 10 Lazio 4,69 10 ITALIA 151,50
11 ITALIA 138,94 11 Umbria 4.371,77 11 ITALIA 4,58 11 Marche 134,48
12 Liguria 134,86 12 Campania 4.012,07 12 Sicilia 4,11 12 Toscana 115,99
13 Piemonte 119,36 13 Marche 3.829,10 13 Valle d'Aosta 3,98 13 Abruzzo 115,87
14 Lazio 118,86 14 Toscana 3.723,56 14 Piemonte 3,57 14 Molise 95,28
15 Lombardia 113,13 15 Lazio 3.621,49 15 Abruzzo 3,52 15 Umbria 94,74
16 Toscana 111,80 16 Abruzzo 3.477,49 16 Lombardia 3,51 16 Lazio 89,66
17 Sicilia 109,71 17 Puglia 3.220,57 17 P.A. Trento 3,32 17 Puglia 84,80
18 Veneto 94,77 18 Molise 2.933,52 18 Toscana 3,12 18 Sicilia 74,11
19 Basilicata 81,70 19 Sicilia 2.849,08 19 Basilicata 2,51 19 Campania 67,25
20 Calabria 75,02 20 Basilicata 2.457,38 20 Campania 2,32 20 Sardegna 62,50
21 Sardegna 60,72 21 Sardegna 2.424,26 21 Sardegna 2,27 21 Basilicata 61,05
22 Valle d'Aosta 36,65 22 Calabria 1.776,43 22 Calabria 1,66 22 Calabria 32,42
Come si può vedere la Lombardia come tassi di attacco dell’infezione è nel complesso fino ad ora la quinta con la Provincia Autonoma d Bolzano, il Veneto, la
Valle d’Aosta ed il Friuli Venezia Giulia che la precedono, mentre le regioni del nord che abbiamo sempre seguito sono comunque sopra la media nazionale: il
Piemonte è settimo, il Veneto secondo e l’Emila Romagna ottava. Il range però va da 8360 casi per 100000 abitanti della Provincia Autonoma di Bolzano ai 1776
della Calabria con l’Italia, come dato medio al 10° posto con 4377. Il dato maggiore è di 4,7 volte maggiore del dato più basso. Se guardiamo il dato dell’ultima
settimana invece il dato maggiore è di 22 volte il minore grazie al picco della P.A. Bolzano che raggiunge 811 casi per 100000 abitanti contro i 37 della Valle
d’Aosta. Seguono Bolzano la regione Umbria con 276 casi per 100000 abitanti, tre volte di meno. La Lombardia si pone al 15 posto con 113 casi per 100000. La
media Italiana è al 10° posto con 139 .
Per la mortalità in termini cumulativi spicca il dato della Valle D’Aosta seguita a ruota da Regione Lombardia, Liguria ed Emila Romagna (teniamo conto che la
Regione Valle d’Aosta ha circa 125.000 abitanti contro i 10.000.000 della Regione Lombardia). Il dato cambia nell’ultima settimana dove la Valle d’Aosta scende
al 13 posto (sotto la media Nazionale undicesimo posto con 4,6)e la Lombardia al 15° con 3,5 morti per 100000 abitanti. Prima Regione è il Friuli Venezia Giulia
con 14 morti per 100.000 ab seguito a distanza dall’Emilia Romagna con 8 e Veneto con 7,13.
Rt andamento settimanale (in rosso il superamento del valore 1)
Regione
14-
apr
21-
apr
28-
apr
05-
mag
12-
mag
19-
mag
26-
mag
02-
giu
09-
giu
16-
giu
23-
giu
30-
giu
07-
lug
14-
lug
21-
lug
28-
lug
04-
ago
11-
ago
18-
ago
25-
ago
01-
set
08-
set
15-
set
22-
set
29-
set
06-
ott
13-
ott
20-
ott
27-
ott
03-
nov
10-
nov
17-
nov
24-
nov
01-
dic
08-
dic
15-
dic
22-
dic
30-
dic
06-
gen
13-
gen
20-
gen
Abruzzo 0,55 0,75 0,45 0,86 0,67 0,76 0,70 0,57 0,42 0,52 0,70 0,21 0,75 0,78 0,82 1,33 1,24 0,80 1,27 1,02 0,86 1,10 1,17 1,13 1,18 1,50 1,40 1,51 1,34 1,32 1,06 0,85 0,80 0,82 0,70 0,65 0,90 1,18 1,05 0,81 0,99
Basilicata 0,35 0,88 0,27 0,63 0,00 0,00 0,00 0,10 0,26 0,05 0,00 0,02 0,12 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,55 0,92 0,73 0,70 0,93 1,00 0,95 1,04 1,73 1,64 1,46 1,21 0,76 0,65 0,61 0,69 1,09 0,83 1,14 1,12 0,91 0,63
Calabria 0,52 0,80 0,58 0,17 0,13 0,37 0,09 0,04 0,43 0,69 0,18 0,13 0,00 0,00 0,00 0,00 0,77 1,26 0,43 0,87 1,07 1,13 1,06 1,02 0,94 1,29 1,66 1,41 1,38 1,06 0,92 1,06 0,64 0,74 0,80 1,09 1,14 1,05 1,02 0,82 0,81
Campania nd 0,60 0,60 0,45 nd 0,58 0,28 0,46 0,21 0,82 0,94 0,93 0,90 1,22 1,25 0,86 1,02 1,06 0,80 0,61 0,71 1,10 1,19 1,24 1,29 1,45 1,49 1,64 1,62 1,11 1,00 0,74 0,71 0,59 0,65 0,78 0,83 0,99 0,76 0,97 0,78
Emilia R. 0,72 0,53 0,86 0,49 0,55 0,58 0,55 0,62 1,01 1,28 1,12 1,06 1,32 0,93 1,01 0,77 0,45 0,53 1,18 0,88 0,71 0,78 0,80 0,84 1,12 1,52 1,63 1,57 1,40 1,14 1,07 0,99 0,81 0,84 0,82 0,98 1,05 1,15 0,97 0,77 0,83
FriuliV.G. 0,61 0,51 0,74 0,65 0,90 0,76 0,67 0,57 0,69 0,51 0,74 0,77 0,64 0,23 0,26 0,32 0,42 0,78 1,08 1,02 1,13 1,11 1,00 1,09 1,24 1,38 1,50 1,60 1,42 1,27 1,09 0,92 0,97 0,70 0,78 0,96 0,91 0,94 0,88 0,68 1,03
Lazio 0,62 0,62 0,48 0,71 0,74 0,75 0,93 1,12 1,24 1,04 1,13 1,23 0,88 1,15 1,08 0,99 0,73 0,42 0,57 0,52 0,54 0,85 1,09 1,16 1,14 1,38 1,51 1,20 1,04 0,82 0,88 1,04 0,67 1,04 0,96 0,84 0,98 1,10 0,94 0,73 0,80
Liguria nd 0,65 0,62 0,52 0,58 0,48 0,53 0,80 0,76 0,78 0,62 0,78 1,34 1,34 1,16 1,05 0,90 1,10 0,66 1,13 1,32 1,31 1,16 1,09 1,02 1,46 1,54 1,37 1,10 0,89 0,76 0,68 0,63 0,73 0,82 1,07 1,02 1,15 0,99 0,87 0,95
Lombardia 0,53 0,57 0,55 0,51 0,75 0,91 0,90 0,82 1,01 0,89 1,02 1,14 0,88 0,98 1,04 1,13 1,17 0,52 1,01 0,87 0,74 0,75 0,86 0,95 1,15 1,64 2,09 1,99 1,46 1,15 1,17 0,93 0,82 1,02 0,92 1,00 1,27 0,88 0,82 0,84 0,94
Marche 0,65 0,29 0,34 0,48 0,55 0,86 0,76 0,59 0,86 0,81 1,13 0,63 0,55 0,80 1,13 1,02 0,85 0,56 1,04 0,84 0,85 0,99 0,99 0,91 1,14 1,47 1,48 1,01 1,55 1,17 0,93 0,74 0,80 0,97 0,81 0,99 0,93 0,97 0,98 0,88 0,95
Molise 0,84 0,42 0,58 0,51 2,20 0,59 0,48 0,35 0,09 0,16 0,00 0,05 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,16 0,15 0,27 0,75 1,04 0,70 0,61 0,83 1,45 1,86 1,73 1,31 0,94 1,17 1,38 1,45 1,16 1,02 0,89 1,27 0,70 1,38 1,51 0,90
Piemonte 0,75 0,53 0,56 0,39 0,50 0,58 0,84 0,56 0,69 0,81 1,04 1,06 0,98 0,72 0,87 1,04 0,91 0,75 1,03 0,93 0,69 0,96 1,22 1,30 1,39 1,83 2,16 1,76 1,31 1,09 0,89 0,72 0,64 0,68 0,69 0,71 0,95 1,14 1,04 0,82 0,78
Bolzano 0,61 0,44 0,34 0,45 0,57 0,86 0,54 0,21 0,40 0,58 0,17 0,14 1,22 0,57 1,43 1,14 0,50 0,49 0,72 0,71 0,99 1,28 1,12 1,10 1,32 1,80 1,96 1,73 1,59 1,16 1,00 0,80 0,67 0,81 0,71 0,76 0,81 1,50 1,03 0,80 1,60
Trento 0,42 0,44 0,39 0,77 0,88 0,86 0,65 0,32 0,13 0,26 0,48 0,25 0,56 1,39 1,28 0,78 0,41 0,24 1,40 1,58 1,59 1,24 1,06 1,18 1,15 1,26 1,50 1,54 1,30 1,03 0,81 0,83 0,91 1,05 0,68 0,71 0,85 1,01 0,90 0,56 0,61
Puglia 0,78 0,96 0,75 0,56 0,62 0,78 0,94 0,62 0,36 0,67 0,51 0,07 0,00 0,64 1,10 1,14 0,80 0,72 1,25 1,21 1,13 1,06 1,02 1,01 1,14 1,52 1,65 1,56 1,44 1,24 0,99 0,89 0,80 0,90 0,88 1,00 1,00 1,18 1,08 0,90 0,91
Sardegna 0,66 0,48 0,72 0,27 0,51 0,14 0,10 0,03 0,27 0,26 0,24 0,32 0,19 0,00 0,12 0,33 0,90 1,10 2,11 1,41 0,88 0,77 0,86 1,01 1,10 1,16 1,12 1,14 1,00 0,79 0,71 0,61 0,70 0,83 0,74 0,78 1,02 0,99 0,95 0,81 0,75
Sicilia 0,64 1,12 0,24 0,69 0,75 0,55 0,59 0,72 0,83 0,14 0,45 0,43 0,89 1,83 1,62 1,41 0,99 0,68 0,85 0,96 1,08 1,20 1,19 1,22 1,23 1,28 1,42 1,28 1,13 1,14 1,04 0,79 0,68 0,72 0,74 0,93 1,04 1,19 1,27 0,98 0,73
Toscana 0,64 0,60 0,54 0,59 0,59 0,72 0,68 0,74 0,96 0,99 1,48 1,24 0,55 0,89 1,20 1,28 0,96 0,83 0,95 0,95 0,91 0,93 0,95 0,99 1,28 1,51 1,41 1,40 1,80 1,31 1,20 1,01 0,76 0,68 0,70 0,79 0,90 1,01 0,98 0,95 0,98
Umbria 0,19 0,83 1,23 0,53 0,94 0,65 0,30 0,00 0,00 0,08 0,27 0,39 0,00 0,50 0,58 0,76 1,34 1,24 0,98 0,77 0,85 1,06 1,07 1,12 1,40 1,69 1,67 1,44 1,43 1,06 0,74 0,71 0,66 0,75 0,76 0,80 1,01 1,29 1,05 0,96 1,18
V.d'Aosta 0,52 0,52 0,38 1,06 0,80 0,47 0,49 0,45 0,18 0,00 0,00 0,19 0,00 0,00 0,11 0,37 0,80 0,75 0,19 0,59 0,61 0,59 0,97 1,09 1,53 2,37 1,89 1,54 1,74 1,14 0,99 0,79 0,60 0,57 0,68 0,83 1,07 1,19 1,12 0,82 0,85
Veneto 0,53 0,53 0,41 0,56 0,65 0,61 0,59 0,69 0,81 1,12 1,11 1,61 1,47 1,70 1,28 1,20 1,21 0,84 0,80 0,86 0,88 1,01 1,10 1,13 1,15 1,54 1,46 1,57 1,26 1,16 1,20 1,13 0,91 1,08 1,11 1,07 0,97 0,96 0,81 0,61 0,63
ITALIA 1,01 0,95 1,01 0,96 0,83 0,75 1,18 1,14 0,92 0,95 1,01 1,06 1,17 1,50 1,70 1,72 1,43 1,18 1,08 0,91 0,82 0,86 0,90 0,93 1,03 1,09 0,97 0,84 0,84
Si noti come anche lo RT nazionale sia stato in costante aumento fino al 28 ottobre. Lo Rt nazionale era arrivato a 1, 72 con tutte le Regioni con Rt >1 (Lombardia
1,99). Lo Rt è sceso a 0,82 il 24 novembre con il solo Molise >1. Da allora lo RT è iniziato a ricrescere. Al 15 dicembre L’Italia è risalita a 0,93 con la Lombardia e
cinque regioni che raggiungono o superano il valore di 1 tra cui la Lombardia (Rt 1) ed il Veneto che è a 1,07. A cavallo di capodanno lo RT nazionale ricresce per
ridiscendere ancora. Il dato più attuale, riferibile alla settimana che si conclude il 20 gennaio ci consegna un Rt nazionale di 0,84 con solo tre regioni >1 (Toscana,
Piemonte e Friuli Venezia Giulia). La Lombardia è a 0,94. Il 30 dicembre il dato della Lombardia è segnato in giallo. Infatti lo Rt, a seguito di una importante
correzione dei dati già trasmessi da RL , è stato ricalcolato. Prima come quelli precedenti era >di 1. Questo ha permesso alla Lombardia di uscire dalla Zona Rossa
ed essere ora in Gialla. Ovviamente l’errore di compilazione dei dati durava da molte settimane e quindi sono da ritenere sovrastimati anche i dati precedenti
almeno di dicembre. Altrettanto sovrastimato dovrebbero essere i dati nazionali dello Rt, vista la dimensione della Lombardia che pesantemente concorre al dato
nazionale. Colpisce il dato della Valle d’Aosta che ha raggiunto 2,4 nella settimana finita il 14 ottobre. Ora la Valle d’Aosta è allo 0,85.
Interessante valutare l’andamento dei casi per 100.00 abitanti per settimana almeno per le solite regioni prendendo il dato dalle pubblicazioni del Ministero della
salute che escono settimanalmente.
Da tale dato appare evidente l’interruzione del calo complessivo dopo il raggiungimento del picco nella seconda settimana di novembre sia nazionale e regionale.
In particolare sembrerebbe efficace l’intervento della zona Rossa ai primi di novembre. Difficile valutare in modo valido cosa sia successo con il downgrading ad
Arancione. Ma l’efficacia della diminuzione dei tassi sembra venuta a mancare. Suggestivo in termini negativi la fase di dicembre con la riapertura di molte attività.
Appare evidente il percorso diverso fatto da Regione Veneto in cui il picco è stato raggiunto con un ritardo di più di un mese.. La situazione Veneta è unica in
Italia.
Alla luce dei dati sopracitati, in particolare quelli relativi all’incidenza settimanale di positivi non più in diminuzione come lo Rt, permangono vere preoccupazioni
sulla possibilità di una nuova pousse della seconda ondata alla luce dell’Inverno ormai inoltrato, del passaggio di quasi tutta l’Italia in zona gialla dal 7 gennaio.
A questo si aggiungono i timori legati alla riapertura delle scuole.
A tal fine diventa interessante valutare l’andamento nel tempo della positività dei tamponi. In particolare interessa calcolare i nuovi casi sui tamponi effettuati
solo per la prima volta escludendo controlli e ricontrollo (casi testati).
Per ridurre i confondimenti alla variabilità giornaliera del numero di casi e tamponi oltre che delle varie categorie testate (dato non noto se non a livello generale)
ho scelto di fare i conti sulla base settimanale.
La percentuale era rimasta sotto il 5% dappertutto fino al 4 ottobre. Ha avuto un repentino picco il 1al nella settimana conclusa il 22a a livello nazionale al 28%
con Le Regioni Veneto e Lombardia al 58% e 53%. Ora le positività diminuiscono significativamente a livello nazionale e delle Regioni.
Questo aumento della positività può essere legato al fatto che si sono effettuati meno tamponi sugli asintomatici o anche che sono stati effettuati molti tamponi
rapidi con ricontrollo su tampone.
0
100
200
300
400
500
600
700
tassi di attacco per settimana per 100000 abitanti
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA
Tassi settimanali di ricovero
Qui rappresento due grafici che permettono di valutare la percentuale di ricoveri sulle popolazioni su base settimanale per confrontare la situazione fra le solite
4 Regioni. Viene calcolata la media delle persone ricoverate alla settimana sulla popolazione per 100.000 abitanti.
-20,00
0,00
20,00
40,00
60,00
80,00
100,00
Casi settimanali su casi testati per la prima volta
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA
0
20
40
60
80
100
120
140
Media settimanale ricoverati non in terapia intensiva per 100000 abitanti
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA
Si noti come il tasso di ricovero in lombardia sia stato sempre inferiore in autunno rispetto a quello di primavera e come invece il Veneto ed il Piemonte
abbiano superato il dato primaverile.
Per i ricoveri in TI vale lo stesso discorso. Guardando con attenzione la curva vale la pena soffermarsi sulfatto che nella settimana appena finita in Lombardia,
ma vale anche per altre situazioni, la media settimanale delle persone ricoverate per 100000 abitanti è di 3,6 che è superiore al dato di 2,9 della settimana dal
11 al 17 Maggio, periodo in cui eravamo ancora in Lock down. Mentre dal 8 Giugno al 18 ottobre è stato costantemente sotto l’uno e dal 20 Lluglio al 30
agosto sotto lo 0,2. Questo denota che siamo ancora lontani da un remissione della seconda ondata e che potrebbe avere ancora una recrudescenza specie se
non si controllano i focolai che si accendono in più punti.
Vaccinazione anti covid: alcuni dati iniziali.
La campagna vaccinale è iniziata da poco più di un mese ed ha riguardato al momento il personale sanitario, i Ricoverati delle RSA ed in parte gli utra ottantenni.
Questa è la fase operativamente più semplice, il personale sanitario opera negli ospedali e nelle strutture sanitarie, le RSA sono strutture chiuse. Non ci sono
grossi problemi organizzativi. Più complesso il problema relativo agli ultra ottantenni non ricoverati. Sono 4.330.000 cica in Italia.
Ad oggi il fattore limitante è l’approvvigionamento dei vaccini. Poi si dovrà verificare l’efficacia sul campo della vaccinazione stessa anche alla luce delle variazioni
del virus e delle differenze dei vaccini
Ecco alkcuni dati forniti da Ministero sul suo sito https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2021/report-vaccini-anti-covid-aggiornamento-vaccinazioni-
italia/?ref=RHTP-BH-I281217261-P1-S3-L
TUTTI over 80
I dose II dose Totale dosi copertura su 1 dose copertura su 2 dosi I dose II dose Totale dosi copertura su 1 dose copertura su 2 dosi
28-gen 1314960 338067 1653027 2,18% 0,56% 138.159 138159 3,19% n.d.
07-feb 1423078 1123835 2546913 2,36% 1,87% 143.081 76550 219631 3,30% 1,77%
0,00
1,00
2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
7,00
8,00
9,00
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11,00
12,00
13,00
14,00
Media settimanale ricoverati in Terapia Intensiva per 100000 abitanti
Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA
Inchieste Epidemiologiche
Per qanto riguarda la capacità delle Regioni di effettuare le inchieste epidemiologiche questa tabella riportata dai report settimanali (quelli che si è potuto avere)
evidenzia la capacità delle singole regioni di raggiungere l’obiettivo 2.6:” Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una
regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati (>95%)” indicato dalla già citata ordinanza. Dall’analisi
di questi dati si rileva come la Lombardia e la Liguria siano state quasi costantemente sotto l’obiettivo. È noto che in fase tre di una epidemia per il gran numero
dei casi e dei contatti diventa molto più difficile effettuare le inchieste epidemiologiche e le stesse perdono importanza strategica ancorché vada mantenuto un
certo grado di monitoraggio anche utilizzando meccanismi informatici. Ma l’inchiesta epidemiologica appare fondamentale nelle fasi de maggior calma come a
luglio e agosto e come adesso che la seconda ondata è in timida regressione a causa della serie di lockdown diversificati in atto.
Immediatamente dopo si riportano i dati per l’indicatore 2,4: Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale
al contact-tracing per 10.000 abitanti. Tale dato è relativo all’impegno delle Regioni nel potenziare i Dipartimenti di Prevenzione (in gran parte ridotti come
personale in tutta la Repubblica ma in particolare in Lombardia). Ora anche la Lombardia, che al 15 e 22 Novembre aveva la più bassa capacità di
tracciamento(52%) sembra aver avviato un parziale potenziamento della funzione di contact tracing passando dai 0,4 operatori addetti per 10000 abitanti al
attuale 0,9 (passando per un periodo a 1 nel mese di dicembre ?). Ed infatti recupera anche come capacità d’azione raggiungendo il 95,2% al 31 gennaio a seguito
di varie oscillazioni.
Alcune considerazioni vanno però fatte sulle responsabilità complessive del sistema e sulla raccolta ed utilizzo di questi dati. Questi due sono fra i 21 parametri
previsti dall’Ordinanza del Ministero della Salute del 30 Aprile 2020. Questi dati sono stati resi pubblici ufficialmente da meno di tre mese, prima erano stati
pubblicati solo da Quotidiano Sanità. Si evince che pochissime Regioni avevano potenziato il personale, spicca il dato del Veneto che ha sempre garantito il dato
( secondo le sue dichiarazioni ) di un addetto per 10000 abitanti contro la Lombardia di 0,4% fino ad ottobre u.s.. Inoltre che alcune regioni, fra cui la Lombardia,
non riuscivano a raggiungere in tempi di calma relativa (Luglio, e Agosto) l’obiettivo di copertura delle inchieste epidemiologiche, era noto sia alle singole Regioni
(fornitrici del dato) che al Ministero della Salute. Come mai si è aspettato settembre per emettere il bando per l’assunzione di personale ad hoc? Si è perso giugno,
luglio ed agosto. La Regione Lombardia non ha fatto i compiti a casa, ma il Ministero della Salute ha esercitato il suo ruolo di controllo, anche di una sua
ordinanza?
La debolezza degli organici dei Dipartimenti di Prevenzione appare anche da questi dati. Rimane poi da capire se questo rapido
incremento di personale, più che raddoppiato in 60 giorni in Lombardia, sia di personale nuovo assunto ad hoc e debitamente formato e
non mero riciclo di personale da vari servizi dei Dipartimenti e non solo, assegnati in emergenza, a 9 mesi dell’inizio dell’epidemia, al
contact tracing. Un addetto ogni 10000 abitanti vuol dire 1000 addetti per la Lombardia. Per la MEGA ATS di Milano, 3.500.000 ab (più
della Toscana ), 350 (o 315 se applichiamo lo 0,9 dichiarato a gennaio). Il Direttore Generale dell’ATS in questione ha presentato ad un
convegno dell’Ambrosianeum del 28 gennaio 2021 i seguenti dati sul personale addetto al tracciamento nella sua ATS per un totale di
249 che sono meno di 350 e di 315. Ma oltre che meno (0,7 per 10000 ab) quale è la professionalità, la formazione, la qualifica e l’impegno orario del personale?
Molti sembrano meri call center con personale istruito a fare domande…… ma? Poi nulla si sa del potenziamento informatico dei servizi a tal fine. Né possiamo
valutare come un successo lo scarso utilizzo di “Immuni” a livello nazionale. Se aggiungiamo a questo dato quello dello scarso utilizzo degli USCA non possiamo
che rimanere preoccupati per la fase che ci attende ora della graduale e controllata riaperture della vita civile e lavorativa. Sempre nel citato convegno il Direttore
generale della ATS di Milano Città Metropolitana ha dichiarato che nella ATS erano stati attivati 11 Centri Territoriali COVID con 20 medici USCA.
Come si è potuto riaprire le scuole con le capacità di contact tracing non a livello ottimale?
Indicatore 2.6 DM Salute 30 aprile 2020 (in rosa i non raggiungimenti dell’obiettivo del 95%)
Regione/PA 05-lug 11-lug 19-lug 27-lug 30-ago 25-ott 01-nov 08-nov 15-nov 22-nov 29-nov 06-dic 13-dic 20-dic 27-dic 03-gen 10-gen 17-gen 24-gen 31-gen
Abruzzo 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 89,9% 89,9% 81,4% 81,4% 87,0% 87,0% 87,0% 87,0% 87,0% 96,5% 96,5% 96,5% 96,5% 98,6%
Basilicata 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 94,1%
Calabria 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 96,4% 96,4% 91,9% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 85,0% 85,0% 89,2% 89,2%
Campania 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 96,6% 96,6% 96,6% 96,6% 91,5% 91,3% 91,3% 91,3% 97,1% 96,0% 96,0% 96,0% 96,0% 94,4%
Emilia- Romagna 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 73,6% 73,6% 73,6% 73,6% 80,4% 80,4% 80,4% 80,4% 81,2% 81,2% 81,2% 81,2%
Friuli-Ven. Giulia 88,2% 92,6% 92,6% 92,6% 100,0% 100,0% 100,0% 83,5% 91,7% 91,7% 91,7% 91,7% 93,7% 93,7% 93,7% 93,7% 93,7% 88,9% 96,0% 98,3%
Lazio 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 97,6% 97,6% 88,0% 85,4% 85,4% 85,4% 85,4% 92,7% 92,7% 99,5% 99,5% 99,5% 96,0% 96,0% 96,0%
Liguria 31,2% 90,8% 90,8% 90,8% 64,0% 44,5% 44,5% 64,5% 72,7% 72,7% 72,7% 81,9% 80,0% 80,0% 92,1% 92,1% 92,1% 97,1% 97,1% 97,9%
Lombardia 92,3% 92,3% 92,3% 92,3% 79,6% 52,6% 60,6% 50,6% 51,2% 66,5% 75,8% 84,1% 89,4% 91,1% 93,2% 93,2% 93,5% 95,1% 85,0% 95,2%
Marche 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Molise 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 99,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Piemonte 98,9% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 86,9% 86,9% 86,9% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 94,3% 94,3% 94,3% 94,3% 96,3% 96,3% 96,3% 96,3%
PA Bolzano 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
PA Trento 94,0% 92,2% 92,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Puglia 88,2% 88,2% 88,2% 88,2% 100,0% 74,2% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 91,5% 91,5% 91,5% 91,5% 97,1% 97,1%
Sardegna 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 98,5% 98,5% 98,5% 67,6% 67,6% 67,6% 67,6% 77,1% 77,1% 77,1% 77,1% 81,5% 81,5% 81,5% 81,5%
Sicilia 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 83,6% 83,6% 83,6% 83,6% 63,7% 63,7% 63,7% 86,6% 86,6% 86,5% 86,5% 86,5% 86,5% 91,1%
Toscana 95,5% 95,5% 95,5% 95,5% 98,2% 39,9% 39,9% 39,9% 53,3% 96,6% 96,6% 96,6% 99,2% 99,2% 99,2% 99,2% 99,2% 100,0% 100,0% 100,0%
Umbria 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 95,0% 90,3% 90,3% 90,3% 90,3% 90,3% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
V. d'Aosta 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 74,5% 74,5% 58,2% 67,8% 84,2% 96,6% 100,4% 98,8% 100,0% 100,0% 98,6% 98,6% 100,0% 100,0% 100,0%
Veneto 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 74,7% 90,3% 85,7% 90,0% 91,9% 92,9% 96,9% 82,3% 91,6% 95,5% 95,3% 84,9% 96,0% 97,4% 96,7%
Indicatore 2.4 DM Salute 30 aprile 2020 n. operatori per 10.000 abitanti (dal rosso al verde dalla dotazione minore a quella maggiore)
Regione/PA 05-lug 11-lug 19-lug 27-lug 30-ago 25-ott 01-nov 08-nov 15-nov 22-nov 29-nov 06-dic 13-dic 20-dic 27-dic 03-gen 10-gen 17-gen 24-gen 31-gen
Abruzzo 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,40 0,40 0,50 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80
Basilicata 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 2,70 2,70 2,70 2,70 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,80
Calabria 0,50 0,50 0,50 0,50 0,50 0,20 0,20 0,60 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90
Campania 0,30 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,80 0,80 0,80 0,80 0,90
Emilia- Romagna 0,50 0,40 0,40 0,40 0,40 0,50 0,50 0,50 0,90 0,90 0,90 0,90 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20
Friuli-Venezia Giulia 0,30 0,20 0,20 0,20 0,30 0,50 0,50 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,30 1,30 1,30 1,30 1,30 1,30 1,30 1,30
Lazio 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90
Liguria 0,30 0,50 0,50 0,50 0,40 0,50 0,50 0,60 0,60 0,60 0,60 1,10 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00
Lombardia 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,80 0,60 0,60 0,70 0,80 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,90 0,90 0,90 0,90
Marche 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,50 0,50 0,80 0,80 0,80 0,80 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00
Molise 0,10 0,10 0,10 0,50 1,10 0,30 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10
Piemonte 0,30 0,50 0,50 0,50 0,30 0,60 0,60 0,60 1,00 1,00 1,00 1,00 1,20 1,20 1,20 1,20 1,30 1,30 1,30 1,30
PA Bolzano/Bozen 0,60 0,60 0,60 0,60 0,50 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 5,40 5,40 5,40 5,40 5,40 5,40 5,60 5,60 5,60
PA Trento 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10
Puglia 0,20 0,20 0,20 0,20 0,50 0,40 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 1,00 1,00
Sardegna 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,40 0,40 0,40 0,50 0,50 0,50 0,50 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70
Sicilia 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,50 0,50 0,50 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,80
Toscana 0,50 0,50 0,50 0,50 0,40 0,50 0,50 0,50 2,20 2,20 2,20 2,20 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 1,80 1,80 1,80
Umbria 0,60 0,60 0,50 0,50 0,50 0,70 0,50 0,70 0,70 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50
V. d'Aosta 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,60 0,60 1,00 1,00 1,10 1,10 2,20 2,20 2,20 2,20 2,20 2,00 2,00 2,00 2,00
Veneto 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00
Alcuni dati di confronto tra le Provincie Lombarde al 6 dicembre dai dati R.L. da cui si rileva l’aumento dei casi dopo agosto con accelerazione nettissima in
ottobre ed una riduzione della curva negli ultimi giorni-Qui l’andamento dei tassi settimanali delle provincie Lombarde per 100000 abitanti:
Tali dati evidenziano che le Provincie più colpite sono state Varese, Como, Sondrio, Monza Brianza e Milano contrariamente a Marzo. A novembre dopo
l’impennata i tassi sono crollati ma dall’inizio di dicembre si sono stabilizzati tutti con livelli varie volte superiori rispetto a Marzo, segno che il virus circola ancora.
Incidenza nelle Provincie Lombarde complessiva al 31 gennaio 2021
0,0
50,0
100,0
150,0
200,0
250,0
300,0
350,0
400,0
450,0
500,0
550,0
600,0
650,0
700,0
750,0
800,0
850,0
900,0
950,0
1000,0
1050,0
casi per 100000 abitanti per Provincia e per settimana
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Monza Brianza Milano Mantova Pavia Sondrio Varese
2.739,48
4.136,17
6.509,30
4.504,19 4.682,55
5.152,52
5.957,19 5.802,24
4.989,91
5.208,03
5.602,03
6.511,57
5.348,14
0,00
1.000,00
2.000,00
3.000,00
4.000,00
5.000,00
6.000,00
7.000,00
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Monza
Brianza
Milano Mantova Pavia Sondrio Varese LOMBARDIA
Tassi per 100000 abitanti al 31-gen
Incidenza settimanale per 100000 abitanti di nuovi casi nella Città Metropolitana di Milano.
Dai grafici soprariportati si vede chiaramente che l’andamento dell’epidemia ha avuto una brusca accelerazione diffusa dall’inizio di ottobre. Particolarmente
impressionante è l’andamento di Milano ed in particolare della città di Milano. In 40 giorni i tassi si sono aumentati di più di 20 volte. Anche da questi dati appare
una diminuzione dei tassi settimanali per 100000 abitanti, una diminuzione molto suggestiva. Il picco è passato. Ma il plateau raggiunto è ancora elevato. (intorno
ai 100 per 100.00 ab)
Dai dati nazionali e regionali appare chiara l’inizio della seconda ondata sia dai primi di ottobre. Appare più che suggestiva la coincidenza del nuovo aumento dei
casi con l’aumento della circolazione delle persone relativamente alla riapertura di varie attività tra le quali non sono irrilevanti quelle scolastiche.
Parrebbe corretto affermare che con il parziale lockdown caratterizzato dalla chiusura di gran parte delle attività didattiche, l’incremento dello smartworking e
la chiusura delle attività ricreative e di ristorazione e quindi la globale riduzione dei contatti interpersonali abbia avuto un primo effetto impedendo il completo
blocco delle attività ospedaliere e sanitarie, pur pesantemente compromesse ma in modo molto meno grave che in primavera. Abbiamo forse evitato il dramma.
Eravamo a un passo però. Pero questa decrescita si è interrotta. Diventa molto importante monitorare i ricoveri e la mortalità.
Cosa è mancato specie in Lombardia e che le Istituzioni, al netto dei comportamenti necessari dei cittadini , debbono fare:
1. Risulta un tardivo ma non ben documentato nelle mansioni e professionalità del personale addetto alle inchieste epidemiologiche per il controllo dei contatti
stretti. Questo ha impedito l’efficacia delle attività di prevenzione. Non sappiamo se tale personale è dedicato, addestrato e non sottratto ad altri servizi. Va
chiarito quante persone si occupano in Lombardia di fare le inchieste epidemiologiche ed i campionamenti per i tamponi.
2. Non risulta un potenziamento informatico in hardware, software e formazione del personale per facilitare il contact tracing di migliaia di persone.
3. Il non potenziamento dei Dipartimenti di Igiene e Prevenzione Sanitaria per le attività di sorveglianza sulle comunità quali scuole e luoghi di lavoro. La
separazione tra ATS e ASST-Ospedali delle funzioni dei preesistenti Dipartimenti di Prevenzione separando la prevenzione delle malattie infettive da quelle
0,00
100,00
200,00
300,00
400,00
500,00
600,00
700,00
800,00
900,00
Casi settimanali per 100000 abitanti
Milano Città Milano prov Extra MI
direttamente alla persona (vaccinazioni, tamponi etc) alle ASST ha creato un caos organizzativo. Inoltre si è rinunciato ad utilizzare I laboratori di Sanità
pubblica per il potenziamento delle attività diagnostico laboratoristiche per il COVID preferendo l’utilizzo di varie strutture ospedaliere e o ambulatoriali
spesso private.
4. Non sono stati potenziati fino a Novembre gli USCA. Nella ATS di Città metropolitana (3500000 abitanti) risulterebbero al 28 gennaio 20 medici USCA. A che
punto è il loro potenziamento, quali le funzioni a loro affidate, che collegamento hanno con i MMG ed i Dipartimenti di Prevenzione. Da ciò la difficoltà ad
assistere malati paucisintomatici ed i contatti asintomatici
5. La scelta di non rendere obbligatorio l’associazionismo medico e di non potenziare l’assistenza sanitaria di base favorendo il coordinamento fra MMG, PLS ,
USCA e Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria nella gestione dell’epidemia a livello territoriale è stata una delle cause di quanto successo.. Quale
ruolo ha avuto il Distretto monco previsto dalla L23 Regionale?
6. Si sono aperte le attività didattiche senza potenziare il distanziamento sui mezzi di trasporto anche variando gli orari delle scuole e non si sono garantite
tramite l’opportuno coordinamento della assistenza sanitaria di MMG e PLS con i Dipartimenti di Igiene e Prevenzione Sanitaria una corretta risposta alle
necessità preventive, diagnostiche e terapeutiche dei cittadini. Ora sono ripartite, siamo certi di aver programmato contact tracing tamponi, trasporti?
7. Affidamento alle ASST-ospedali della attività di prelievo dei tamponi che lo hanno effettuato all’interno dei perimetri ospedalieri senza garantire la necessaria
compartimentazione.
8. Si è prevista tardivamente la possibilità di ospitare asintomatici positivi e paucisintomatici non gestibili nelle proprie abitazioni al fine di ridurre la diffusione
virale intra abitativa. Tale possibilità va mantenuta e potenziata fino a quando la curva epidemica sarà esaurita e la percentuale dei vaccinati sarà significativa
per la riduzione della epidemia.
9. Non risulta il potenziamento della rete dei posti di Terapia Intensiva secondo le indicazioni nazionali. Non si ha notizia di quanto siano stati potenziati questi
fondamentali presidi, ma giungono notizie di stampa per cui l’obiettivo posto dai decreti governativi non siano stati raggiunti. Il pseudo ospedale alla Fiera è
stato fonte di problemi in quanto non dotato di personale che è stato li inviato dagli altri ospedali, già sguarniti.
10.Scarso utilizzo del personale, specie medico, laureato da poco. A che punto sono i bandi USCA e quelli per i vaccinatori?
11.E’ grave il ritardo nella somministrazione dei vaccini antinfluenzali e pare ormai evidente che le categorie più a rischio non riusciranno ad essere vaccinate.
12.Sarà Regione Lombardia in grado di garantire la somministrazione dei vaccini anti covid- 19 in arrivo visto la disgregazione della parte di Dipartimento di
Prevenzione passato alle ASST e competente alle vaccinazioni. Speriamo nei militari e nella madonnina? L’inizio a fine dicembre e inizio gennaio non è stato
entusiasmante. Per dare un giudizio bisogna verificare nelle prossime settimane se si riesce a garantire il numero di vaccinazioni quotidiano necessario. .
13.Cessazione del controllo dei contatti stretti asintomatici. Questi sono potenziali diffusori del virus e vanno messi in isolamento in modo da garantire
l’interruzione della diffusione virale.
A tale grave situazione è necessario individuare delle azioni urgenti ed indifferibili e mirati provvedimenti atti a ridurre le
occasioni di contagio al fine di evitare un lockdown completo difficilmente affrontabile dal punto di vista sociale ed economiche.

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La seconda ondata in calo ma..

  • 1. La seconda ondata è in calo ma molto lentamente Come si può notare dai grafici riportati dall’ISS il 6 febbraio 2021, quasi un anno dall’a scoperta dell’epidemia(Dati della Sorveglianza integrata COVID-19 in Italia (infografica https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-dashboard) abbiamo avuto una distribuzione bimodale dei casi . Si individuano chiaramente due gruppi di casi culminati con dei massimi a marzo ed novembre. Appare una diminuzione significativa a cavallo tra novembre e dicembre. Tale calo si è appiattito da metà dicembre. La prima ondata ha avuto un numero di casi rilevati molto più basso della seconda. In parte ciò è giustificabile dal fatto che l’epidemia era stata abbastanza circoscritta all’Italia del Nord ma in realtà molto ha pesato la diversa capacità di diagnosi e la diversa disponibilità di Tamponi nelle due fasi. In effetti è caratteristica la diversa distribuzione degli asintomatici tra prima e seconda fase. Il 15 marzo le infografiche dell’ISS segnalavano che la percentuale degli asintomatici raggiungeva il 6,7% mentre nella seconda fase supera il 63% (sempre dati ISS sopracitati). Nella prima fase il tampone veniva fatto solo a chi era molto grave e molte persone potrebbero essere morte e non annoverate come COVID-19 perché non diagnosticate. Infatti la letalità ASINTOMATICO; 63,00% PAUCI- SINTOMATI CO; 12,97% LIEVE; 19,89% SEVERO; 3,63% CRITICO; 0,52% Stato clinico al 21 gennaio 21 15 Marzo 2020
  • 2. aveva raggiunto in Lombardia il 18% ed il 14% in Italia grazie soprattutto alla sottostima del denominatore, cioè dei casi diagnosticati. Infatti se invece di usare i casi diagnosticati dal sistema di rilevamento usassimo la stima prodotta da ISTAT e ISS in base al piano di campionamento sierologico il risultato cambierebbe: Al 31 Luglio risultavano in Lombardia16.868 morti con 100.075 casi. La stima prevedeva 750.000 casi in Lombardia. Nel primo caso il risultato come da grafico era di una letalità del 16,85%.Utilizzando il denominatore fornito dall’indagine sierologica (16868/750000) ne deriva una letalità del 2,3% pari a quella degli altri paesi e pari alla letalità 2,4% che si ottiene utilizzando gli stessi criteri in Italia. Si presume infatti una sottostima dei casi segnalati in quel periodo di oltre 7 volte. Dal grafico generale si evince come l’epidemia abbia avuto finora un solo periodo di parziale remissione nell’estate con un parziale incremento a fine agosto e settembre con una netta impennata ai primi di ottobre fino a circa l’8 novembre. Infatti anche a seguito dell’istituzione delle zone gialle , arancioni e rosse si è ottenuto di bloccare il rapidissimo aumento dei casi di Ottobre. Dal 8 Novembre alla fine di novembre vi è stato un netto calo dei casi che pero si è arrestato. Ora la decrescita continua in modo altalenante e si mantiene una significativa circolazione del virus. A tutt’oggi i tassi di attacco dell’infezioni sono ancora alti. Ma non è possibile confrontarli con quelli della prima fase per i motivi su addotti. A ciò si aggiunga che da gennaio nel numero dei tamponi vengono considerati anche quelli rapidi e che la definizione di caso si basa sulla positività anche di quelli rapidi. Inoltre il numero complessivo dei tamponi è in diminuzione. Questo fa calare la omogeneità preesistente, ancorché solo presunta. Il problema è se riusciremo a evitare una recrudescenza della seconda ondata, non ancora esaurita, anzi.. Quindi è necessario che Governo ( ora in crisi peraltro) e le Regioni facciano il loro dovere ed i cittadini mantengano elevata l’attenzione. La diminuzione, ancora lenta, potrebbe portarci ad una decrescita dei casi tale da ridurre la circolazione del virus come nel mese di Luglio u.s. . Ma ci vorrà tempo Anche questa volta abbiamo dovuto utilizzare metodi draconiani per controllare l’ondata epidemica e forse ci riusciremo. Ma dobbiamo evitare comunque di ricadere in una recrudescenza dell’epidemia, anche lei prevedibile e probabile, con un fenomeno di stop and go. Apri e chiudi le attività e la vita sociale. Non possiamo permettercelo. Dobbiamo fare le cose che non abbiamo fatto durante l’estate ammaliati dalle sirene degli imbonitori che ci dicevano che tutto era finito. Riaprire vuol dire avere un sistema di raccolta dati efficiente. Gli ultimi episodi, evidente quello lombardo sintomo di una più complessiva debolezza del sistema informativo nazionale con partenza regionale, pongono l’accento sulla corretta raccolta dei dati e della loro gestione a livello locale soprattutto. A ciò si aggiunga la inconcepibile attenzione mediatica sui casi giornalieri. Non è accettabile la mancanza di chiarezza della modalità di raccolta e di attuazione del piano di campionamento con tamponi molecolari rispetto a quelli rapidi (quali poi con che livello di affidabilità?). Le difficoltà nel tracciamento sono da superare potenziando i Dipartimenti di Prevenzione. L’assistenza di base va potenziata garantendo l’accesso alle cure di tutti. Va garantita la possibilità di isolamento non domiciliare per chi non ha abitazioni in grado di permetterlo. Senza questi sistemi a regime diventa pericoloso riaprire le scuole anche alla luce dei ceppi mutanti del virus che sembrano molto più contagiosi. 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA letalità ( Morti su casi)% 31-lug-20 31-gen-21
  • 3. Con questa Pandemia conviveremo per almeno il 2021. La qualità della nostra vita e la sopravvivenza dell’economia dipenderà dalle azioni che avremo posto in essere per permettere il controllo dell’epidemia mantenendo una buona qualità della vita e salvaguardando l’economia. Almeno fino a quando una capillare campagna vaccinale, ora appena iniziata e di cui parleremo brevemente più avanti, avrà indotto una immunità ancorché non ancora di gregge atta a ridurre significativamente la diffusione del virus. Ma per questo ci vorranno mesi mentre siamo ormai in inverno con l’epidemia influenzale alle porte ed un sostanziale, almeno in Lombardia fallimento della campagna vaccinale antinfluenzale. Quest’ultimo dato appare critico anche perché fa dubitare della capacità della Regione Lombardia di organizzare una efficace campagna di vaccinazione per la popolazione a rischio prevista da marzo in poi. La fase iniziale sugli operatori sanitari e RSA in Lombardia è cominciata a rilento, speriamo recuperi subito. Pare che in Lombardia i Dipartimenti di Prevenzione, competenti in materia di vaccinazioni, siano parzialmente, ad essere ottimisti, coinvolti nella campagna stessa. Pare qui necessario in merito alla effettuazione di un punto dello stato dell’epidemia riportare alcuni dati cumulativi anche di confronto fra alcune Regioni, le più colpite nella fase iniziale . Quindi valutiamo e confrontiamo alcuni dati: Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA Mortalità su 100000 ab fino al 31 gen 2021 268,19 212,13 181,98 203,78 146,93 fino al 31 luglio 2020 166,33 96,01 42,26 95,11 58,33 dal 1 ag 2020 al 31 gen2021 101,86 116,12 139,72 108,68 88,6 casi su 100000 ab fino al 31 gen 2021 5325,17 4894,68 6361,12 5138,86 4237,77 fino al 31 luglio 2020 952,29 664,19 409,97 729,42 410,89 dal 1 ag 2020 al 31 gen2021 4372,89 4230,49 5951,15 4409,43 3826,89 Da questa tabella si può analizzare il diverso rapporto tra le due fasi della mortalità per 100000 abitanti e del numero di casi per 100000 abitanti. Qui si conferma che ancorché la diffusione del virus appaia molto superiore nella seconda fase rispetto alla prima (4 volte in Lombardia e di 9 volte in Italia) l’andamento della mortalità in Lombardia nel secondo periodo è più bassa rispetto al primo mentre in Italia tutta è in aumento, mettendo in evidenza che nella seconda fase l’epidemia ha colpito tutta l’Italia. Dal punto di vista epidemiologico confrontare le Regioni sulla mortalità implica il controllo di alcuni parametri di confondimento quali quelli legati alla diversa distribuzione delle classi d’età nelle stesse. Per correggere almeno questo elemento si è utilizzata la tecnica della standardizzazione indiretta utilizzando i tassi di mortalità nazionali per classe d’età e la distribuzione per classi di età delle regioni più colpite. Si è calcolato quindi lo Standard Mortality Ratio (SMR) confrontando le regioni sulla base dell’esperienza di mortalità dell’Italia intera (rischio uguale a 1). (dati al 31 dicembre) . Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte TOTALE 2,28 1,35 0,98 1,37 I° ondata 3,14 1,55 0,74 1,48 II° ondata 1,46 1,16 1,5 1,27 Sostanzialmente ed in via breve nel 2020 il cittadino Lombardo ha avuto un rischio di 2,3volte superiore di morire per COVID-19 rispetto al cittadino italiano , , il Veneto sostanzialmente ha avuto lo stesso rischio del resto d’Italia. Ma se guardiamo i due periodi vediamo che nella seconda ondata il rischio in Lombardia si è dimezzato (passando da 3,14 a 1,46) mentre in Veneto si è raddoppiato(da 0,74 a 1,5). Diventa ora interessante vedere l’andamento nel tempo di vari indicatori.
  • 4. Di norma da questo punto in poi si parlerà comunque sempre di tassi, cioè di un rapporto fra un indicatore, persone infette, ricoverate, morte, etc rispetta alla popolazione di 100000 abitanti, per area geografica utilizzando per il tempo la settimana. Per quanto riguarda la valutazione della diffusione dell’epidemia, fermo restando le diverse modalità di scelta delle persone su cui effettuare i tamponi, pare interessante questa tabella che mette a confronto diversi dati: Tabelle di incidenza per centomila abitanti settimanali (n. casi, morti e ricoverati in Terapia intensiva /popolazione X 100.000) Casi/100000 abitanti morti/100000 abitanti Media sett ricov. TI/100000 settimane Italia Lombardia Area Metr. Milano Milano Città Monza Brianza Como Varese Italia Lombardia Italia Lombardia 16/3- 22/3 57,09 137,91 102,94 91,97 89,37 54,74 22,68 6,09 22,15 3,76 9,78 30/3 - 5/4 51,89 93,51 89,25 81,74 89,37 61,75 42,55 8,48 25,19 6,65 13,25 27/7-2/8 3,24 3,87 3,78 5,95 2,17 1,67 2,92 0,08 0,14 0,07 0,11 28/9 - 4/10 25,66 18,42 26,21 35,03 22,66 8,68 19,42 0,25 0,25 0,47 0,36 12/10 -18/10 87,91 145,95 217,15 246,90 158,94 122,16 132,81 0,63 0,92 0,99 0,74 19/10-25/10 166,73 297,25 401,38 433,31 380,12 235,81 319,61 1,32 1,55 1,65 1,63 26/10-01/11 304,68 494,74 654,89 647,50 794,45 537,21 722,3 2,47 3,50 2,71 3,29 2/11- 8/11 356,89 555,45 741,77 754,78 800,52 712,61 698,72 4,26 7,46 3,99 5,33 9/11-15/11 404,06 594,08 720,64 654,32 792,74 866,15 961,31 6,37 10,13 5,22 7,61 16/11 - 22/11 382,34 503,07 570,74 489,52 663,09 763,68 910,56 7,63 11,45 6,12 9,02 30/11 - 06/12 238,53 230,08 231,73 208,82 237,89 387,35 328,37 8,59 13,63 5,97 8,35 07/12-13/12 190,61 144,03 134,69 109,45 119,12 194,59 165,14 7,37 7,78 5,44 7,39 14/12- 20/12 181,71 153,96 145,28 128,31 161,22 225,63 174,46 7,10 5,63 4,80 6,16 21/12 -27/12 156,88 126,06 114,70 106,55 90,97 161,21 209,03 5,19 4,83 4,36 5,23 28/12 -03/01 178,85 129,80 113,96 101,91 92,68 175,07 178,72 5,66 4,45 4,25 4,87 04/01-10/01 200,92 155,27 116,20 104,74 112,71 234,14 196,57 5,68 4,65 4,29 4,64 10/01-17/01 173,93 132,70 112,54 104,16 83,76 172,40 151,22 5,68 4,45 4,26 4,57 18/01-24/01 141,98 109,94 87,78 100,75 66,94 159,04 131,24 5,45 4,25 4,05 4,13 25/01-31/01 143,11 126,48 93,84 100,68 118,09 189,42 147,63 5,07 4,28 3,83 3,77 01/02-07/02 138,94 113,13 91,87 91,25 94,63 144,69 106,20 4,58 3,51 3,59 3,57 Come vediamo il numero dei casi per 100.000 abitanti per settimana sono, per la Lombardia, attualmente in linea a quello della primavera. Non si può dire lo stesso per i ricoveri in Terapia intensiva e per la mortalità che rimangono comunque inferiori ai dati di Marzo. Ma rimangono nettamente superiori rispetto alla settimana 27 luglio 3 agosto di un fattore di 60 per l’Italia e di 30 per la Lombardia. Ciò è in parte giustificato dal fatto che la seconda ondata ha colpito tutta l’Italia. La Lombardia ha comunque raggiunto nella settimana a cavallo tra novembre e dicembre che si è chiusa con una mortalità di 13,63 morti per 100 000 abitanti, circa la metà di aprile mentre il dato Italiano è paragonabile a quello di aprile( 8,59 vs 8,48). Questo dato è compatibile con la realtà della seconda ondata che ha caratterizzato una diffusione molto più omogenea dell’epidemia nelle Regioni ed un minore impegno degli ospedali.. Pur con tassi di attacco molto più alti non siamo stati nella stessa situazione di marzo soprattutto per quanto riguarda il sovraccarico degli ospedali, ma ci siamo avvicinati rapidamente tanto che la Lombardia con il Piemonte,, Valle d’Aosta, Piemonte, Bolzano, Abruzzo e Calabria era stata dichiarata in zona Rossa con le conseguenti pesanti limitazioni alla vita civile, lavorativa e di relazione. Da i dati odierni sembra che la fase di aumento dei tassi di infezione sia stata fermata. E che sia iniziato un lento regredire. Ma rimane un forte impegno sulle strutture sanitarie. Impegno che non ha ancora raggiunto l’apice in tutte le regioni. Ecco qui alcuni dati relativi alla livello di saturazione dei posti letto riportati dai documenti di report del Ministero: Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica (codici 24, 26, 68) per pazienti COVID-19.
  • 5. Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia- Romagna FVG Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte PA Bolzano PA Trento Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria V.d* Aosta Veneto 6/7 12/7 2% 0% 0% 1% 2% 0% 5% 2% 2% 0% 0% 6% 1% 0% 1% 0% 0% 0% 0% 3% 0% 13/7 19/7 2% 1% 1% 1% 2% 0% 4% 1% 2% 0% 1% 5% 1% 0% 0% 0% 0% 0% 1% 2% 1% 20/7 26/7 1% 0% 0% 1% 2% 1% 4% 2% 2% 0% 0% 4% 1% 0% 1% 1% 0% 0% 1% 1% 1% 24/8 30/8 3% 0% 2% 3% 2% 1% 7% 1% 2% 1% 2% 2% 2% 0% 4% 2% 2% 2% 1% 1% 1% 19/10 25/10 22% 13% 11% 26% 15% 6% 27% 30% 19% 15% 8% 25% 21% 7% 21% 18% 19% 17% 26% 59% 10% 26/10 01/11 30% 18% 16% 31% 23% 10% 34% 49% 31% 26% 10% 44% 40% 14% 28% 23% 25% 26% 40% 84% 14% 11-nov 41% n.d 35% 50% 50% 27% 47% 70% 48% 56% 23% 92% 84% 59% 40% 30% 34% 39% 52% 85% 28% 17-nov 47% 35% 43% 47% 47% 36% 49% 74% 53% 52% 27% 92% 95% 65% 43% 33% 36% 36% 50% 73% 33% 24-nov 39% 21% 28% 34% 34% 31% 37% 53% 64% 46% 29% 64% 52% 47% 45% 40% 29% 48% 55% 38% 30% 01-dic 47% 35% 47% 39,97% 49% 50% 50% 54% 49% 49% 29% 80% 74% 67% 49% 36% 35% 31% 48% 57% 42% 08-dic 44% 27% 40% 42% 50% 52% 48% 47% 44% 43% 23% 71% 42% 71% 47% 37% 32% 27% 42% 47% 42% 15-dic 40% 23% 36% 37% 50% 51% 45% 46% 38% 39% 27% 40% 68% 65% 44% 34% 29% 23% 38% 42% 45% 22-dic 37% 21% 32% 35% 52% 48% 42% 42% 34% 35% 27% 59% 36% 63% 41% 33% 27% 19% 33% 48% 44% 28-dic 31% 22% 28% 31% 46% 51% 44% 42% 31% 39% 26% 52% 33% 62% 43% 30% 26% 18% 35% 54% 45% 04-gen 31% 22% 27% 31% 44% 52% 44% 42% 28% 42% 24% 48% 43% 63% 43% 29% 28% 17% 36% 48% 45% 10-gen 32% 22% 30% 31% 45% 53% 45% 42% 32% 50% 27% 46% 46% 57% 41% 31% 32% 15% 35% 20% 43% 18-gen 30% 18% 33% 33% 41% 54% 43% 37% 32% 50% 28% 43% 39% 45% 39% 30% 35% 14% 38% 20% 36% 26-gen 28% 20% 31% 33% 37% 52% 40% 35% 33% 46% 23% 40% 40% 36% 41% 28% 34% 14% 43% 19% 29% 02-feb 28% 17% 29% 33% 36% 45% 36% 36% 34% 46% 26% 37% 42% 29% 42% 27% 32% 13% 47% 11% 24% 02-feb-26 gen 0% -3% -2% 0% -1% -7% -4% 1% 1% 0% 3% -3% 2% -7% 1% -1% -2% -1% 4% -8% -5% Tassi di occupazione dei posti letto totali per Terapia intensiva pere pazienti COVID-19 Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia- Romagna FVG Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte PA Bolzano PA Trento Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria V.d* Aosta Veneto 06/12/2007 0% 0% 0% 0% 2% 0% 2% 0% 3% 0% 0% 2% 0% 0% 0% 0% 0% 1% 0% 0% 0% 13-19/7 0% 0% 0% 0% 2% 0% 1% 0% 3% 1% 0% 2% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 20-26/7 1% 0% 0% 0% 1% 1% 1% 0% 2% 1% 0% 2% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 24-30/8 1% 1% 0% 1% 2% 0% 1% 0% 2% 0% 0% 2% 2% 2% 1% 1% 1% 1% 1% 0% 1% 19-25/10 11% 5% 5% 14% 15% 9% 17% 17% 16% 16% 3% 13% 16% 4% 13% 20% 15% 18% 25% 17% 7% 26/10-1/11 18% 12% 6% 23% 20% 19% 20% 25% 32% 23% 15% 25% 26% 15% 20% 22% 19% 29% 40% 29% 12% 11/11 29% n.d 13% 31% 34% 26% 26% 47% 58% 45% 24% 59% 54% 47% 33% 31% 28% 48% 58% 57% 21% 17-nov 37% 33% 34% 34% 35% 25% 32% 53% 64% 45% 26% 61% 57% 39% 41% 37% 30% 47% 55% 46% 27% 24-nov 50% 36% 50% 43% 49% 44% 52% 63% 53% 47% 28% 88% 100% 72% 45% 34% 38% 35% 51% 68% 39% 01-dic 40% 23% 26% 29% 33% 35% 37% 47% 61% 44% 38% 60% 44% 49% 48% 38% 27% 44% 49% 39% 30,1% 08-dic 37% 17% 16% 23% 31% 37% 36% 41% 56% 45% 24% 53% 39% 53% 43% 34% 25% 42% 44% 27% 32% 15-dic 31% 12% 14% 20% 28% 32% 34% 33% 51% 40% 24% 31% 59% 42% 41% 32% 23% 37% 35% 18% 35% 22-dic 23% 9% 14% 19% 27% 32% 33% 32% 44% 33% 26% 37% 29% 54% 36% 27% 23% 32% 32% 12% 34% 28-dic 20% 7% 9% 16% 29% 32% 33% 28% 41% 28% 24% 33% 26% 50% 30% 24% 22% 29% 26% 12% 36% 04-gen 21% 5% 12% 15% 31% 36% 34% 35% 39% 30% 29% 29% 32% 48% 30% 24% 23% 25% 34% 5% 37% 10-gen 20% 5% 14% 18% 31% 39% 35% 30% 38% 36% 17% 27% 32% 48% 37% 25% 26% 25% 43% 5% 36% 18-gen 23% 6% 16% 16% 31% 36% 32% 28% 35% 38% 25% 27% 39% 51% 31% 31% 26% 22% 36% 10% 32% 26-gen 22% 2% 12% 16% 29% 37% 30% 30% 33% 31% 19% 26% 30% 40% 39% 22% 28% 18% 38% 20% 26% 02-feb 23% 2% 16% 17% 26% 35% 31% 30% 30% 29% 21% 24% 34% 38% 37% 17% 24% 20% 47% 15% 19% 02-feb-26 gen 1% 0% 4% 1% -3% -2% 1% 0% -3% -2% 2% -2% 4% -2% -2% -5% -4% 2% 9% -5% -7% N.B.. La riga evidenziata in giallo è la differenza tra il 28 e il 22 dicembre. In rosso gli aumenti ed in verde le riduzioni. Per il resto delle tabelle sono evidenziate in rosa i superamenti del 40% per i ricoveri in ospedale e del 30% di quelli in TI. Dai dati su esposti si nota come molte Regioni e Province Autonome superino il livello di guardia del 40% per i posti letti di Area Medica: 5 su 21 e solo 6 hanno aumentato il tasso di occupazione negli ultimi 7giorni. L’Umbria ha il maggior tassi di occupazione con il 47% seguito dalle Marche al 46%. Varie posizioni dopo Regione Lombardia che è ora al 34%e ed è rientrata da 7 settimane nel limite del 40%.
  • 6. Migliorata è anche la situazione della copertura dei posti letto in Terapia intensiva , solo 8 su 21 Regioni o P.A: hanno superato il livello di guardia ( ma ben due tra cui la Lombardia sono al 30%) per i ricoveri in TI (>30%) e 8 su 21 hanno aumentato l’impegno per i posti in Terapia intensiva negli ultimi 7 giorni. L’ Umbria ha il tasso di occupazione più alto (47%) in importante aumento. Particolarmente i rilevante è l’aumento della saturazione dei posti letto in medicina ed in terapia intensiva che rendono necessari in questa regione degli interventi di limitazione dei contatti fisici. Anche da questi dati sembra che il parziale lockdown abbia avuto successo nell’impedire al paese ed alla Lombardia di finire nelle condizioni di Marzo con la saturazione dei posti letto ed il completo blocco degli ospedali, almeno in Lombardia. Interessante rilevare quali Regione siano più colpite usando i tassi di incidenza per 100.000 abitanti cosi come l’andamento della mortalità per 100.000 abitanti fino ad ora e nell’ultima settimanale Casi per 100000 settimana 27 dic- 3 gen Casi per 100000 abitanti fino al 07 feb Morti per 100000 abitanti settimana 27 dic- 3 gen Morti per 100000 abitanti fino al 07 feb 1 P.A. Bolzano 810,78 1 P.A. Bolzano 8.359,83 1 Friuli Venezia Giulia 13,79 1 Valle d'Aosta 325,89 2 Umbria 276,39 2 Veneto 6.455,89 2 Emilia-Romagna 8,08 2 Lombardia 271,71 3 P.A. Trento 254,45 3 Valle d'Aosta 6.249,35 3 Veneto 7,13 3 Liguria 223,83 4 Friuli Venezia Giulia 212,82 4 Friuli Venezia Giulia 5.787,89 4 Molise 6,95 4 Emilia-Romagna 220,21 5 Abruzzo 196,21 5 Lombardia 5.438,31 5 Liguria 6,61 5 P.A. Trento 214,65 6 Emilia-Romagna 185,24 6 P.A. Trento 5.326,32 6 Umbria 6,02 6 Friuli Venezia Giulia 211,42 7 Marche 174,79 7 Piemonte 5.258,22 7 P.A. Bolzano 5,45 7 Piemonte 207,35 8 Campania 171,94 8 Emilia-Romagna 5.079,92 8 Puglia 5,16 8 Veneto 189,11 9 Molise 169,72 9 Liguria 4.649,58 9 Marche 5,01 9 P.A. Bolzano 169,52 10 Puglia 154,26 10 ITALIA 4.376,72 10 Lazio 4,69 10 ITALIA 151,50 11 ITALIA 138,94 11 Umbria 4.371,77 11 ITALIA 4,58 11 Marche 134,48 12 Liguria 134,86 12 Campania 4.012,07 12 Sicilia 4,11 12 Toscana 115,99 13 Piemonte 119,36 13 Marche 3.829,10 13 Valle d'Aosta 3,98 13 Abruzzo 115,87 14 Lazio 118,86 14 Toscana 3.723,56 14 Piemonte 3,57 14 Molise 95,28 15 Lombardia 113,13 15 Lazio 3.621,49 15 Abruzzo 3,52 15 Umbria 94,74 16 Toscana 111,80 16 Abruzzo 3.477,49 16 Lombardia 3,51 16 Lazio 89,66 17 Sicilia 109,71 17 Puglia 3.220,57 17 P.A. Trento 3,32 17 Puglia 84,80 18 Veneto 94,77 18 Molise 2.933,52 18 Toscana 3,12 18 Sicilia 74,11 19 Basilicata 81,70 19 Sicilia 2.849,08 19 Basilicata 2,51 19 Campania 67,25 20 Calabria 75,02 20 Basilicata 2.457,38 20 Campania 2,32 20 Sardegna 62,50 21 Sardegna 60,72 21 Sardegna 2.424,26 21 Sardegna 2,27 21 Basilicata 61,05 22 Valle d'Aosta 36,65 22 Calabria 1.776,43 22 Calabria 1,66 22 Calabria 32,42 Come si può vedere la Lombardia come tassi di attacco dell’infezione è nel complesso fino ad ora la quinta con la Provincia Autonoma d Bolzano, il Veneto, la Valle d’Aosta ed il Friuli Venezia Giulia che la precedono, mentre le regioni del nord che abbiamo sempre seguito sono comunque sopra la media nazionale: il Piemonte è settimo, il Veneto secondo e l’Emila Romagna ottava. Il range però va da 8360 casi per 100000 abitanti della Provincia Autonoma di Bolzano ai 1776 della Calabria con l’Italia, come dato medio al 10° posto con 4377. Il dato maggiore è di 4,7 volte maggiore del dato più basso. Se guardiamo il dato dell’ultima settimana invece il dato maggiore è di 22 volte il minore grazie al picco della P.A. Bolzano che raggiunge 811 casi per 100000 abitanti contro i 37 della Valle d’Aosta. Seguono Bolzano la regione Umbria con 276 casi per 100000 abitanti, tre volte di meno. La Lombardia si pone al 15 posto con 113 casi per 100000. La media Italiana è al 10° posto con 139 . Per la mortalità in termini cumulativi spicca il dato della Valle D’Aosta seguita a ruota da Regione Lombardia, Liguria ed Emila Romagna (teniamo conto che la Regione Valle d’Aosta ha circa 125.000 abitanti contro i 10.000.000 della Regione Lombardia). Il dato cambia nell’ultima settimana dove la Valle d’Aosta scende
  • 7. al 13 posto (sotto la media Nazionale undicesimo posto con 4,6)e la Lombardia al 15° con 3,5 morti per 100000 abitanti. Prima Regione è il Friuli Venezia Giulia con 14 morti per 100.000 ab seguito a distanza dall’Emilia Romagna con 8 e Veneto con 7,13. Rt andamento settimanale (in rosso il superamento del valore 1) Regione 14- apr 21- apr 28- apr 05- mag 12- mag 19- mag 26- mag 02- giu 09- giu 16- giu 23- giu 30- giu 07- lug 14- lug 21- lug 28- lug 04- ago 11- ago 18- ago 25- ago 01- set 08- set 15- set 22- set 29- set 06- ott 13- ott 20- ott 27- ott 03- nov 10- nov 17- nov 24- nov 01- dic 08- dic 15- dic 22- dic 30- dic 06- gen 13- gen 20- gen Abruzzo 0,55 0,75 0,45 0,86 0,67 0,76 0,70 0,57 0,42 0,52 0,70 0,21 0,75 0,78 0,82 1,33 1,24 0,80 1,27 1,02 0,86 1,10 1,17 1,13 1,18 1,50 1,40 1,51 1,34 1,32 1,06 0,85 0,80 0,82 0,70 0,65 0,90 1,18 1,05 0,81 0,99 Basilicata 0,35 0,88 0,27 0,63 0,00 0,00 0,00 0,10 0,26 0,05 0,00 0,02 0,12 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,55 0,92 0,73 0,70 0,93 1,00 0,95 1,04 1,73 1,64 1,46 1,21 0,76 0,65 0,61 0,69 1,09 0,83 1,14 1,12 0,91 0,63 Calabria 0,52 0,80 0,58 0,17 0,13 0,37 0,09 0,04 0,43 0,69 0,18 0,13 0,00 0,00 0,00 0,00 0,77 1,26 0,43 0,87 1,07 1,13 1,06 1,02 0,94 1,29 1,66 1,41 1,38 1,06 0,92 1,06 0,64 0,74 0,80 1,09 1,14 1,05 1,02 0,82 0,81 Campania nd 0,60 0,60 0,45 nd 0,58 0,28 0,46 0,21 0,82 0,94 0,93 0,90 1,22 1,25 0,86 1,02 1,06 0,80 0,61 0,71 1,10 1,19 1,24 1,29 1,45 1,49 1,64 1,62 1,11 1,00 0,74 0,71 0,59 0,65 0,78 0,83 0,99 0,76 0,97 0,78 Emilia R. 0,72 0,53 0,86 0,49 0,55 0,58 0,55 0,62 1,01 1,28 1,12 1,06 1,32 0,93 1,01 0,77 0,45 0,53 1,18 0,88 0,71 0,78 0,80 0,84 1,12 1,52 1,63 1,57 1,40 1,14 1,07 0,99 0,81 0,84 0,82 0,98 1,05 1,15 0,97 0,77 0,83 FriuliV.G. 0,61 0,51 0,74 0,65 0,90 0,76 0,67 0,57 0,69 0,51 0,74 0,77 0,64 0,23 0,26 0,32 0,42 0,78 1,08 1,02 1,13 1,11 1,00 1,09 1,24 1,38 1,50 1,60 1,42 1,27 1,09 0,92 0,97 0,70 0,78 0,96 0,91 0,94 0,88 0,68 1,03 Lazio 0,62 0,62 0,48 0,71 0,74 0,75 0,93 1,12 1,24 1,04 1,13 1,23 0,88 1,15 1,08 0,99 0,73 0,42 0,57 0,52 0,54 0,85 1,09 1,16 1,14 1,38 1,51 1,20 1,04 0,82 0,88 1,04 0,67 1,04 0,96 0,84 0,98 1,10 0,94 0,73 0,80 Liguria nd 0,65 0,62 0,52 0,58 0,48 0,53 0,80 0,76 0,78 0,62 0,78 1,34 1,34 1,16 1,05 0,90 1,10 0,66 1,13 1,32 1,31 1,16 1,09 1,02 1,46 1,54 1,37 1,10 0,89 0,76 0,68 0,63 0,73 0,82 1,07 1,02 1,15 0,99 0,87 0,95 Lombardia 0,53 0,57 0,55 0,51 0,75 0,91 0,90 0,82 1,01 0,89 1,02 1,14 0,88 0,98 1,04 1,13 1,17 0,52 1,01 0,87 0,74 0,75 0,86 0,95 1,15 1,64 2,09 1,99 1,46 1,15 1,17 0,93 0,82 1,02 0,92 1,00 1,27 0,88 0,82 0,84 0,94 Marche 0,65 0,29 0,34 0,48 0,55 0,86 0,76 0,59 0,86 0,81 1,13 0,63 0,55 0,80 1,13 1,02 0,85 0,56 1,04 0,84 0,85 0,99 0,99 0,91 1,14 1,47 1,48 1,01 1,55 1,17 0,93 0,74 0,80 0,97 0,81 0,99 0,93 0,97 0,98 0,88 0,95 Molise 0,84 0,42 0,58 0,51 2,20 0,59 0,48 0,35 0,09 0,16 0,00 0,05 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,16 0,15 0,27 0,75 1,04 0,70 0,61 0,83 1,45 1,86 1,73 1,31 0,94 1,17 1,38 1,45 1,16 1,02 0,89 1,27 0,70 1,38 1,51 0,90 Piemonte 0,75 0,53 0,56 0,39 0,50 0,58 0,84 0,56 0,69 0,81 1,04 1,06 0,98 0,72 0,87 1,04 0,91 0,75 1,03 0,93 0,69 0,96 1,22 1,30 1,39 1,83 2,16 1,76 1,31 1,09 0,89 0,72 0,64 0,68 0,69 0,71 0,95 1,14 1,04 0,82 0,78 Bolzano 0,61 0,44 0,34 0,45 0,57 0,86 0,54 0,21 0,40 0,58 0,17 0,14 1,22 0,57 1,43 1,14 0,50 0,49 0,72 0,71 0,99 1,28 1,12 1,10 1,32 1,80 1,96 1,73 1,59 1,16 1,00 0,80 0,67 0,81 0,71 0,76 0,81 1,50 1,03 0,80 1,60 Trento 0,42 0,44 0,39 0,77 0,88 0,86 0,65 0,32 0,13 0,26 0,48 0,25 0,56 1,39 1,28 0,78 0,41 0,24 1,40 1,58 1,59 1,24 1,06 1,18 1,15 1,26 1,50 1,54 1,30 1,03 0,81 0,83 0,91 1,05 0,68 0,71 0,85 1,01 0,90 0,56 0,61 Puglia 0,78 0,96 0,75 0,56 0,62 0,78 0,94 0,62 0,36 0,67 0,51 0,07 0,00 0,64 1,10 1,14 0,80 0,72 1,25 1,21 1,13 1,06 1,02 1,01 1,14 1,52 1,65 1,56 1,44 1,24 0,99 0,89 0,80 0,90 0,88 1,00 1,00 1,18 1,08 0,90 0,91 Sardegna 0,66 0,48 0,72 0,27 0,51 0,14 0,10 0,03 0,27 0,26 0,24 0,32 0,19 0,00 0,12 0,33 0,90 1,10 2,11 1,41 0,88 0,77 0,86 1,01 1,10 1,16 1,12 1,14 1,00 0,79 0,71 0,61 0,70 0,83 0,74 0,78 1,02 0,99 0,95 0,81 0,75 Sicilia 0,64 1,12 0,24 0,69 0,75 0,55 0,59 0,72 0,83 0,14 0,45 0,43 0,89 1,83 1,62 1,41 0,99 0,68 0,85 0,96 1,08 1,20 1,19 1,22 1,23 1,28 1,42 1,28 1,13 1,14 1,04 0,79 0,68 0,72 0,74 0,93 1,04 1,19 1,27 0,98 0,73 Toscana 0,64 0,60 0,54 0,59 0,59 0,72 0,68 0,74 0,96 0,99 1,48 1,24 0,55 0,89 1,20 1,28 0,96 0,83 0,95 0,95 0,91 0,93 0,95 0,99 1,28 1,51 1,41 1,40 1,80 1,31 1,20 1,01 0,76 0,68 0,70 0,79 0,90 1,01 0,98 0,95 0,98 Umbria 0,19 0,83 1,23 0,53 0,94 0,65 0,30 0,00 0,00 0,08 0,27 0,39 0,00 0,50 0,58 0,76 1,34 1,24 0,98 0,77 0,85 1,06 1,07 1,12 1,40 1,69 1,67 1,44 1,43 1,06 0,74 0,71 0,66 0,75 0,76 0,80 1,01 1,29 1,05 0,96 1,18 V.d'Aosta 0,52 0,52 0,38 1,06 0,80 0,47 0,49 0,45 0,18 0,00 0,00 0,19 0,00 0,00 0,11 0,37 0,80 0,75 0,19 0,59 0,61 0,59 0,97 1,09 1,53 2,37 1,89 1,54 1,74 1,14 0,99 0,79 0,60 0,57 0,68 0,83 1,07 1,19 1,12 0,82 0,85 Veneto 0,53 0,53 0,41 0,56 0,65 0,61 0,59 0,69 0,81 1,12 1,11 1,61 1,47 1,70 1,28 1,20 1,21 0,84 0,80 0,86 0,88 1,01 1,10 1,13 1,15 1,54 1,46 1,57 1,26 1,16 1,20 1,13 0,91 1,08 1,11 1,07 0,97 0,96 0,81 0,61 0,63 ITALIA 1,01 0,95 1,01 0,96 0,83 0,75 1,18 1,14 0,92 0,95 1,01 1,06 1,17 1,50 1,70 1,72 1,43 1,18 1,08 0,91 0,82 0,86 0,90 0,93 1,03 1,09 0,97 0,84 0,84 Si noti come anche lo RT nazionale sia stato in costante aumento fino al 28 ottobre. Lo Rt nazionale era arrivato a 1, 72 con tutte le Regioni con Rt >1 (Lombardia 1,99). Lo Rt è sceso a 0,82 il 24 novembre con il solo Molise >1. Da allora lo RT è iniziato a ricrescere. Al 15 dicembre L’Italia è risalita a 0,93 con la Lombardia e cinque regioni che raggiungono o superano il valore di 1 tra cui la Lombardia (Rt 1) ed il Veneto che è a 1,07. A cavallo di capodanno lo RT nazionale ricresce per ridiscendere ancora. Il dato più attuale, riferibile alla settimana che si conclude il 20 gennaio ci consegna un Rt nazionale di 0,84 con solo tre regioni >1 (Toscana, Piemonte e Friuli Venezia Giulia). La Lombardia è a 0,94. Il 30 dicembre il dato della Lombardia è segnato in giallo. Infatti lo Rt, a seguito di una importante correzione dei dati già trasmessi da RL , è stato ricalcolato. Prima come quelli precedenti era >di 1. Questo ha permesso alla Lombardia di uscire dalla Zona Rossa ed essere ora in Gialla. Ovviamente l’errore di compilazione dei dati durava da molte settimane e quindi sono da ritenere sovrastimati anche i dati precedenti almeno di dicembre. Altrettanto sovrastimato dovrebbero essere i dati nazionali dello Rt, vista la dimensione della Lombardia che pesantemente concorre al dato nazionale. Colpisce il dato della Valle d’Aosta che ha raggiunto 2,4 nella settimana finita il 14 ottobre. Ora la Valle d’Aosta è allo 0,85. Interessante valutare l’andamento dei casi per 100.00 abitanti per settimana almeno per le solite regioni prendendo il dato dalle pubblicazioni del Ministero della salute che escono settimanalmente. Da tale dato appare evidente l’interruzione del calo complessivo dopo il raggiungimento del picco nella seconda settimana di novembre sia nazionale e regionale. In particolare sembrerebbe efficace l’intervento della zona Rossa ai primi di novembre. Difficile valutare in modo valido cosa sia successo con il downgrading ad Arancione. Ma l’efficacia della diminuzione dei tassi sembra venuta a mancare. Suggestivo in termini negativi la fase di dicembre con la riapertura di molte attività. Appare evidente il percorso diverso fatto da Regione Veneto in cui il picco è stato raggiunto con un ritardo di più di un mese.. La situazione Veneta è unica in Italia.
  • 8. Alla luce dei dati sopracitati, in particolare quelli relativi all’incidenza settimanale di positivi non più in diminuzione come lo Rt, permangono vere preoccupazioni sulla possibilità di una nuova pousse della seconda ondata alla luce dell’Inverno ormai inoltrato, del passaggio di quasi tutta l’Italia in zona gialla dal 7 gennaio. A questo si aggiungono i timori legati alla riapertura delle scuole. A tal fine diventa interessante valutare l’andamento nel tempo della positività dei tamponi. In particolare interessa calcolare i nuovi casi sui tamponi effettuati solo per la prima volta escludendo controlli e ricontrollo (casi testati). Per ridurre i confondimenti alla variabilità giornaliera del numero di casi e tamponi oltre che delle varie categorie testate (dato non noto se non a livello generale) ho scelto di fare i conti sulla base settimanale. La percentuale era rimasta sotto il 5% dappertutto fino al 4 ottobre. Ha avuto un repentino picco il 1al nella settimana conclusa il 22a a livello nazionale al 28% con Le Regioni Veneto e Lombardia al 58% e 53%. Ora le positività diminuiscono significativamente a livello nazionale e delle Regioni. Questo aumento della positività può essere legato al fatto che si sono effettuati meno tamponi sugli asintomatici o anche che sono stati effettuati molti tamponi rapidi con ricontrollo su tampone. 0 100 200 300 400 500 600 700 tassi di attacco per settimana per 100000 abitanti Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA
  • 9. Tassi settimanali di ricovero Qui rappresento due grafici che permettono di valutare la percentuale di ricoveri sulle popolazioni su base settimanale per confrontare la situazione fra le solite 4 Regioni. Viene calcolata la media delle persone ricoverate alla settimana sulla popolazione per 100.000 abitanti. -20,00 0,00 20,00 40,00 60,00 80,00 100,00 Casi settimanali su casi testati per la prima volta Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA 0 20 40 60 80 100 120 140 Media settimanale ricoverati non in terapia intensiva per 100000 abitanti Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA
  • 10. Si noti come il tasso di ricovero in lombardia sia stato sempre inferiore in autunno rispetto a quello di primavera e come invece il Veneto ed il Piemonte abbiano superato il dato primaverile. Per i ricoveri in TI vale lo stesso discorso. Guardando con attenzione la curva vale la pena soffermarsi sulfatto che nella settimana appena finita in Lombardia, ma vale anche per altre situazioni, la media settimanale delle persone ricoverate per 100000 abitanti è di 3,6 che è superiore al dato di 2,9 della settimana dal 11 al 17 Maggio, periodo in cui eravamo ancora in Lock down. Mentre dal 8 Giugno al 18 ottobre è stato costantemente sotto l’uno e dal 20 Lluglio al 30 agosto sotto lo 0,2. Questo denota che siamo ancora lontani da un remissione della seconda ondata e che potrebbe avere ancora una recrudescenza specie se non si controllano i focolai che si accendono in più punti. Vaccinazione anti covid: alcuni dati iniziali. La campagna vaccinale è iniziata da poco più di un mese ed ha riguardato al momento il personale sanitario, i Ricoverati delle RSA ed in parte gli utra ottantenni. Questa è la fase operativamente più semplice, il personale sanitario opera negli ospedali e nelle strutture sanitarie, le RSA sono strutture chiuse. Non ci sono grossi problemi organizzativi. Più complesso il problema relativo agli ultra ottantenni non ricoverati. Sono 4.330.000 cica in Italia. Ad oggi il fattore limitante è l’approvvigionamento dei vaccini. Poi si dovrà verificare l’efficacia sul campo della vaccinazione stessa anche alla luce delle variazioni del virus e delle differenze dei vaccini Ecco alkcuni dati forniti da Ministero sul suo sito https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2021/report-vaccini-anti-covid-aggiornamento-vaccinazioni- italia/?ref=RHTP-BH-I281217261-P1-S3-L TUTTI over 80 I dose II dose Totale dosi copertura su 1 dose copertura su 2 dosi I dose II dose Totale dosi copertura su 1 dose copertura su 2 dosi 28-gen 1314960 338067 1653027 2,18% 0,56% 138.159 138159 3,19% n.d. 07-feb 1423078 1123835 2546913 2,36% 1,87% 143.081 76550 219631 3,30% 1,77% 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 7,00 8,00 9,00 10,00 11,00 12,00 13,00 14,00 Media settimanale ricoverati in Terapia Intensiva per 100000 abitanti Lombardia Emilia Romagna Veneto Piemonte ITALIA
  • 11. Inchieste Epidemiologiche Per qanto riguarda la capacità delle Regioni di effettuare le inchieste epidemiologiche questa tabella riportata dai report settimanali (quelli che si è potuto avere) evidenzia la capacità delle singole regioni di raggiungere l’obiettivo 2.6:” Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati (>95%)” indicato dalla già citata ordinanza. Dall’analisi di questi dati si rileva come la Lombardia e la Liguria siano state quasi costantemente sotto l’obiettivo. È noto che in fase tre di una epidemia per il gran numero dei casi e dei contatti diventa molto più difficile effettuare le inchieste epidemiologiche e le stesse perdono importanza strategica ancorché vada mantenuto un certo grado di monitoraggio anche utilizzando meccanismi informatici. Ma l’inchiesta epidemiologica appare fondamentale nelle fasi de maggior calma come a luglio e agosto e come adesso che la seconda ondata è in timida regressione a causa della serie di lockdown diversificati in atto. Immediatamente dopo si riportano i dati per l’indicatore 2,4: Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracing per 10.000 abitanti. Tale dato è relativo all’impegno delle Regioni nel potenziare i Dipartimenti di Prevenzione (in gran parte ridotti come personale in tutta la Repubblica ma in particolare in Lombardia). Ora anche la Lombardia, che al 15 e 22 Novembre aveva la più bassa capacità di tracciamento(52%) sembra aver avviato un parziale potenziamento della funzione di contact tracing passando dai 0,4 operatori addetti per 10000 abitanti al attuale 0,9 (passando per un periodo a 1 nel mese di dicembre ?). Ed infatti recupera anche come capacità d’azione raggiungendo il 95,2% al 31 gennaio a seguito di varie oscillazioni. Alcune considerazioni vanno però fatte sulle responsabilità complessive del sistema e sulla raccolta ed utilizzo di questi dati. Questi due sono fra i 21 parametri previsti dall’Ordinanza del Ministero della Salute del 30 Aprile 2020. Questi dati sono stati resi pubblici ufficialmente da meno di tre mese, prima erano stati pubblicati solo da Quotidiano Sanità. Si evince che pochissime Regioni avevano potenziato il personale, spicca il dato del Veneto che ha sempre garantito il dato ( secondo le sue dichiarazioni ) di un addetto per 10000 abitanti contro la Lombardia di 0,4% fino ad ottobre u.s.. Inoltre che alcune regioni, fra cui la Lombardia, non riuscivano a raggiungere in tempi di calma relativa (Luglio, e Agosto) l’obiettivo di copertura delle inchieste epidemiologiche, era noto sia alle singole Regioni (fornitrici del dato) che al Ministero della Salute. Come mai si è aspettato settembre per emettere il bando per l’assunzione di personale ad hoc? Si è perso giugno, luglio ed agosto. La Regione Lombardia non ha fatto i compiti a casa, ma il Ministero della Salute ha esercitato il suo ruolo di controllo, anche di una sua ordinanza? La debolezza degli organici dei Dipartimenti di Prevenzione appare anche da questi dati. Rimane poi da capire se questo rapido incremento di personale, più che raddoppiato in 60 giorni in Lombardia, sia di personale nuovo assunto ad hoc e debitamente formato e non mero riciclo di personale da vari servizi dei Dipartimenti e non solo, assegnati in emergenza, a 9 mesi dell’inizio dell’epidemia, al contact tracing. Un addetto ogni 10000 abitanti vuol dire 1000 addetti per la Lombardia. Per la MEGA ATS di Milano, 3.500.000 ab (più della Toscana ), 350 (o 315 se applichiamo lo 0,9 dichiarato a gennaio). Il Direttore Generale dell’ATS in questione ha presentato ad un convegno dell’Ambrosianeum del 28 gennaio 2021 i seguenti dati sul personale addetto al tracciamento nella sua ATS per un totale di 249 che sono meno di 350 e di 315. Ma oltre che meno (0,7 per 10000 ab) quale è la professionalità, la formazione, la qualifica e l’impegno orario del personale? Molti sembrano meri call center con personale istruito a fare domande…… ma? Poi nulla si sa del potenziamento informatico dei servizi a tal fine. Né possiamo valutare come un successo lo scarso utilizzo di “Immuni” a livello nazionale. Se aggiungiamo a questo dato quello dello scarso utilizzo degli USCA non possiamo che rimanere preoccupati per la fase che ci attende ora della graduale e controllata riaperture della vita civile e lavorativa. Sempre nel citato convegno il Direttore generale della ATS di Milano Città Metropolitana ha dichiarato che nella ATS erano stati attivati 11 Centri Territoriali COVID con 20 medici USCA. Come si è potuto riaprire le scuole con le capacità di contact tracing non a livello ottimale?
  • 12. Indicatore 2.6 DM Salute 30 aprile 2020 (in rosa i non raggiungimenti dell’obiettivo del 95%) Regione/PA 05-lug 11-lug 19-lug 27-lug 30-ago 25-ott 01-nov 08-nov 15-nov 22-nov 29-nov 06-dic 13-dic 20-dic 27-dic 03-gen 10-gen 17-gen 24-gen 31-gen Abruzzo 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 89,9% 89,9% 81,4% 81,4% 87,0% 87,0% 87,0% 87,0% 87,0% 96,5% 96,5% 96,5% 96,5% 98,6% Basilicata 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 94,1% Calabria 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 96,4% 96,4% 91,9% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 85,0% 85,0% 89,2% 89,2% Campania 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 96,6% 96,6% 96,6% 96,6% 91,5% 91,3% 91,3% 91,3% 97,1% 96,0% 96,0% 96,0% 96,0% 94,4% Emilia- Romagna 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 73,6% 73,6% 73,6% 73,6% 80,4% 80,4% 80,4% 80,4% 81,2% 81,2% 81,2% 81,2% Friuli-Ven. Giulia 88,2% 92,6% 92,6% 92,6% 100,0% 100,0% 100,0% 83,5% 91,7% 91,7% 91,7% 91,7% 93,7% 93,7% 93,7% 93,7% 93,7% 88,9% 96,0% 98,3% Lazio 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 97,6% 97,6% 88,0% 85,4% 85,4% 85,4% 85,4% 92,7% 92,7% 99,5% 99,5% 99,5% 96,0% 96,0% 96,0% Liguria 31,2% 90,8% 90,8% 90,8% 64,0% 44,5% 44,5% 64,5% 72,7% 72,7% 72,7% 81,9% 80,0% 80,0% 92,1% 92,1% 92,1% 97,1% 97,1% 97,9% Lombardia 92,3% 92,3% 92,3% 92,3% 79,6% 52,6% 60,6% 50,6% 51,2% 66,5% 75,8% 84,1% 89,4% 91,1% 93,2% 93,2% 93,5% 95,1% 85,0% 95,2% Marche 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Molise 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 99,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Piemonte 98,9% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 86,9% 86,9% 86,9% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 94,3% 94,3% 94,3% 94,3% 96,3% 96,3% 96,3% 96,3% PA Bolzano 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% PA Trento 94,0% 92,2% 92,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 95,0% 95,0% 95,0% 95,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Puglia 88,2% 88,2% 88,2% 88,2% 100,0% 74,2% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 92,0% 91,5% 91,5% 91,5% 91,5% 97,1% 97,1% Sardegna 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 98,5% 98,5% 98,5% 67,6% 67,6% 67,6% 67,6% 77,1% 77,1% 77,1% 77,1% 81,5% 81,5% 81,5% 81,5% Sicilia 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 83,6% 83,6% 83,6% 83,6% 63,7% 63,7% 63,7% 86,6% 86,6% 86,5% 86,5% 86,5% 86,5% 91,1% Toscana 95,5% 95,5% 95,5% 95,5% 98,2% 39,9% 39,9% 39,9% 53,3% 96,6% 96,6% 96,6% 99,2% 99,2% 99,2% 99,2% 99,2% 100,0% 100,0% 100,0% Umbria 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 95,0% 90,3% 90,3% 90,3% 90,3% 90,3% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% V. d'Aosta 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 74,5% 74,5% 58,2% 67,8% 84,2% 96,6% 100,4% 98,8% 100,0% 100,0% 98,6% 98,6% 100,0% 100,0% 100,0% Veneto 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 74,7% 90,3% 85,7% 90,0% 91,9% 92,9% 96,9% 82,3% 91,6% 95,5% 95,3% 84,9% 96,0% 97,4% 96,7% Indicatore 2.4 DM Salute 30 aprile 2020 n. operatori per 10.000 abitanti (dal rosso al verde dalla dotazione minore a quella maggiore) Regione/PA 05-lug 11-lug 19-lug 27-lug 30-ago 25-ott 01-nov 08-nov 15-nov 22-nov 29-nov 06-dic 13-dic 20-dic 27-dic 03-gen 10-gen 17-gen 24-gen 31-gen Abruzzo 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,40 0,40 0,50 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,80 0,80 0,80 0,80 0,80 Basilicata 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 2,70 2,70 2,70 2,70 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,80 Calabria 0,50 0,50 0,50 0,50 0,50 0,20 0,20 0,60 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 Campania 0,30 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,80 0,80 0,80 0,80 0,90 Emilia- Romagna 0,50 0,40 0,40 0,40 0,40 0,50 0,50 0,50 0,90 0,90 0,90 0,90 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 1,20 Friuli-Venezia Giulia 0,30 0,20 0,20 0,20 0,30 0,50 0,50 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,30 1,30 1,30 1,30 1,30 1,30 1,30 1,30 Lazio 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 Liguria 0,30 0,50 0,50 0,50 0,40 0,50 0,50 0,60 0,60 0,60 0,60 1,10 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 Lombardia 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,80 0,60 0,60 0,70 0,80 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,90 0,90 0,90 0,90 Marche 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,40 0,50 0,50 0,80 0,80 0,80 0,80 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 Molise 0,10 0,10 0,10 0,50 1,10 0,30 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 Piemonte 0,30 0,50 0,50 0,50 0,30 0,60 0,60 0,60 1,00 1,00 1,00 1,00 1,20 1,20 1,20 1,20 1,30 1,30 1,30 1,30 PA Bolzano/Bozen 0,60 0,60 0,60 0,60 0,50 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 5,40 5,40 5,40 5,40 5,40 5,40 5,60 5,60 5,60 PA Trento 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 1,10 Puglia 0,20 0,20 0,20 0,20 0,50 0,40 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 1,00 1,00 Sardegna 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,40 0,40 0,40 0,50 0,50 0,50 0,50 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 Sicilia 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,30 0,50 0,50 0,50 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,80 Toscana 0,50 0,50 0,50 0,50 0,40 0,50 0,50 0,50 2,20 2,20 2,20 2,20 2,10 2,10 2,10 2,10 2,10 1,80 1,80 1,80 Umbria 0,60 0,60 0,50 0,50 0,50 0,70 0,50 0,70 0,70 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 1,50 V. d'Aosta 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,60 0,60 1,00 1,00 1,10 1,10 2,20 2,20 2,20 2,20 2,20 2,00 2,00 2,00 2,00 Veneto 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00
  • 13. Alcuni dati di confronto tra le Provincie Lombarde al 6 dicembre dai dati R.L. da cui si rileva l’aumento dei casi dopo agosto con accelerazione nettissima in ottobre ed una riduzione della curva negli ultimi giorni-Qui l’andamento dei tassi settimanali delle provincie Lombarde per 100000 abitanti: Tali dati evidenziano che le Provincie più colpite sono state Varese, Como, Sondrio, Monza Brianza e Milano contrariamente a Marzo. A novembre dopo l’impennata i tassi sono crollati ma dall’inizio di dicembre si sono stabilizzati tutti con livelli varie volte superiori rispetto a Marzo, segno che il virus circola ancora. Incidenza nelle Provincie Lombarde complessiva al 31 gennaio 2021 0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0 350,0 400,0 450,0 500,0 550,0 600,0 650,0 700,0 750,0 800,0 850,0 900,0 950,0 1000,0 1050,0 casi per 100000 abitanti per Provincia e per settimana Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Monza Brianza Milano Mantova Pavia Sondrio Varese 2.739,48 4.136,17 6.509,30 4.504,19 4.682,55 5.152,52 5.957,19 5.802,24 4.989,91 5.208,03 5.602,03 6.511,57 5.348,14 0,00 1.000,00 2.000,00 3.000,00 4.000,00 5.000,00 6.000,00 7.000,00 Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Monza Brianza Milano Mantova Pavia Sondrio Varese LOMBARDIA Tassi per 100000 abitanti al 31-gen
  • 14. Incidenza settimanale per 100000 abitanti di nuovi casi nella Città Metropolitana di Milano. Dai grafici soprariportati si vede chiaramente che l’andamento dell’epidemia ha avuto una brusca accelerazione diffusa dall’inizio di ottobre. Particolarmente impressionante è l’andamento di Milano ed in particolare della città di Milano. In 40 giorni i tassi si sono aumentati di più di 20 volte. Anche da questi dati appare una diminuzione dei tassi settimanali per 100000 abitanti, una diminuzione molto suggestiva. Il picco è passato. Ma il plateau raggiunto è ancora elevato. (intorno ai 100 per 100.00 ab) Dai dati nazionali e regionali appare chiara l’inizio della seconda ondata sia dai primi di ottobre. Appare più che suggestiva la coincidenza del nuovo aumento dei casi con l’aumento della circolazione delle persone relativamente alla riapertura di varie attività tra le quali non sono irrilevanti quelle scolastiche. Parrebbe corretto affermare che con il parziale lockdown caratterizzato dalla chiusura di gran parte delle attività didattiche, l’incremento dello smartworking e la chiusura delle attività ricreative e di ristorazione e quindi la globale riduzione dei contatti interpersonali abbia avuto un primo effetto impedendo il completo blocco delle attività ospedaliere e sanitarie, pur pesantemente compromesse ma in modo molto meno grave che in primavera. Abbiamo forse evitato il dramma. Eravamo a un passo però. Pero questa decrescita si è interrotta. Diventa molto importante monitorare i ricoveri e la mortalità. Cosa è mancato specie in Lombardia e che le Istituzioni, al netto dei comportamenti necessari dei cittadini , debbono fare: 1. Risulta un tardivo ma non ben documentato nelle mansioni e professionalità del personale addetto alle inchieste epidemiologiche per il controllo dei contatti stretti. Questo ha impedito l’efficacia delle attività di prevenzione. Non sappiamo se tale personale è dedicato, addestrato e non sottratto ad altri servizi. Va chiarito quante persone si occupano in Lombardia di fare le inchieste epidemiologiche ed i campionamenti per i tamponi. 2. Non risulta un potenziamento informatico in hardware, software e formazione del personale per facilitare il contact tracing di migliaia di persone. 3. Il non potenziamento dei Dipartimenti di Igiene e Prevenzione Sanitaria per le attività di sorveglianza sulle comunità quali scuole e luoghi di lavoro. La separazione tra ATS e ASST-Ospedali delle funzioni dei preesistenti Dipartimenti di Prevenzione separando la prevenzione delle malattie infettive da quelle 0,00 100,00 200,00 300,00 400,00 500,00 600,00 700,00 800,00 900,00 Casi settimanali per 100000 abitanti Milano Città Milano prov Extra MI
  • 15. direttamente alla persona (vaccinazioni, tamponi etc) alle ASST ha creato un caos organizzativo. Inoltre si è rinunciato ad utilizzare I laboratori di Sanità pubblica per il potenziamento delle attività diagnostico laboratoristiche per il COVID preferendo l’utilizzo di varie strutture ospedaliere e o ambulatoriali spesso private. 4. Non sono stati potenziati fino a Novembre gli USCA. Nella ATS di Città metropolitana (3500000 abitanti) risulterebbero al 28 gennaio 20 medici USCA. A che punto è il loro potenziamento, quali le funzioni a loro affidate, che collegamento hanno con i MMG ed i Dipartimenti di Prevenzione. Da ciò la difficoltà ad assistere malati paucisintomatici ed i contatti asintomatici 5. La scelta di non rendere obbligatorio l’associazionismo medico e di non potenziare l’assistenza sanitaria di base favorendo il coordinamento fra MMG, PLS , USCA e Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria nella gestione dell’epidemia a livello territoriale è stata una delle cause di quanto successo.. Quale ruolo ha avuto il Distretto monco previsto dalla L23 Regionale? 6. Si sono aperte le attività didattiche senza potenziare il distanziamento sui mezzi di trasporto anche variando gli orari delle scuole e non si sono garantite tramite l’opportuno coordinamento della assistenza sanitaria di MMG e PLS con i Dipartimenti di Igiene e Prevenzione Sanitaria una corretta risposta alle necessità preventive, diagnostiche e terapeutiche dei cittadini. Ora sono ripartite, siamo certi di aver programmato contact tracing tamponi, trasporti? 7. Affidamento alle ASST-ospedali della attività di prelievo dei tamponi che lo hanno effettuato all’interno dei perimetri ospedalieri senza garantire la necessaria compartimentazione. 8. Si è prevista tardivamente la possibilità di ospitare asintomatici positivi e paucisintomatici non gestibili nelle proprie abitazioni al fine di ridurre la diffusione virale intra abitativa. Tale possibilità va mantenuta e potenziata fino a quando la curva epidemica sarà esaurita e la percentuale dei vaccinati sarà significativa per la riduzione della epidemia. 9. Non risulta il potenziamento della rete dei posti di Terapia Intensiva secondo le indicazioni nazionali. Non si ha notizia di quanto siano stati potenziati questi fondamentali presidi, ma giungono notizie di stampa per cui l’obiettivo posto dai decreti governativi non siano stati raggiunti. Il pseudo ospedale alla Fiera è stato fonte di problemi in quanto non dotato di personale che è stato li inviato dagli altri ospedali, già sguarniti. 10.Scarso utilizzo del personale, specie medico, laureato da poco. A che punto sono i bandi USCA e quelli per i vaccinatori? 11.E’ grave il ritardo nella somministrazione dei vaccini antinfluenzali e pare ormai evidente che le categorie più a rischio non riusciranno ad essere vaccinate. 12.Sarà Regione Lombardia in grado di garantire la somministrazione dei vaccini anti covid- 19 in arrivo visto la disgregazione della parte di Dipartimento di Prevenzione passato alle ASST e competente alle vaccinazioni. Speriamo nei militari e nella madonnina? L’inizio a fine dicembre e inizio gennaio non è stato entusiasmante. Per dare un giudizio bisogna verificare nelle prossime settimane se si riesce a garantire il numero di vaccinazioni quotidiano necessario. . 13.Cessazione del controllo dei contatti stretti asintomatici. Questi sono potenziali diffusori del virus e vanno messi in isolamento in modo da garantire l’interruzione della diffusione virale. A tale grave situazione è necessario individuare delle azioni urgenti ed indifferibili e mirati provvedimenti atti a ridurre le occasioni di contagio al fine di evitare un lockdown completo difficilmente affrontabile dal punto di vista sociale ed economiche.