SlideShare a Scribd company logo
1 of 7
Download to read offline
Il testamento di un dipendente di Abruzzo Engineering
                    “Lascio tutto al Presidente Gianni Chiodi”

Nel pieno possesso delle mie facoltà e in assoluta libertà, dichiaro di voler disporre del mio
patrimonio morale. In pensieri, opere e riflessioni, provvedendo all'esecuzione di tale
legato in favore del beneficiario, il quale pubblicamente nomino: il Signor Presidente della
Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. La stima, il rispetto per la persona e per il ruolo
istituzionale sono alla base della disamina a voce bassa, da parte di un dipendente di
“Abruzzo Engineering S.C.p.A.”. Il mio nome è Domenico Attanasii, ho cinquantatre anni e
una famiglia con due figli adolescenti; risiedo nella città di Teramo. Ancora una volta, mi
permetto di inviare virtualmente in rete, una “lettera aperta”, come d'altronde ho già
provveduto a fare per il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Una missiva natalizia
diffusa in quindicimila copie. http://www.scribd.com/doc/48744529/Caro-Obama-Natale
                                                                Gli argomenti che seguiranno, a volte
                                                                complessi, penso che potrebbero
                                                                avere      bisogno    di   cautele     e
                                                                credenziali, che riguardano la mia
                                                                figura      professionale,   all'interno
                                                                dell'azienda, nei ruoli, che ho avuto
                                                                modo di ricoprire, nei riconoscimenti
                                                                di stima e incentivi economici, che mi
                                                                sono stati assegnati, nel corso di tutti
                                                                questi anni di attività, di puntuale
                                                                servizio, presso la sede distaccata di
                                                                San Nicolò a Tordino (Teramo) di
                                                                Abruzzo Engineering S.C.p.A., già
                                                                Collabora Engineering S.p.A.
                                                                Ritengo opportuno esibire l'incentivo
economico, quantificabile in euro 1000.00, ricevuto il 15 marzo 2004, con la seguente
motivazione: “per l'impegno profuso nell'espletamento dei compiti a Lei assegnati, questa
Direzione ha ritenuto riconoscerLe una gratificazione una tantum”; il riconoscimento di
stima e fiducia dimostratomi dall'Area Risorse Umane, nell'incarico affidatomi, nel 2 aprile
2008, di depositario delle chiavi di accesso agli uffici, corrispondendomi un'indennità lorda,
pari a euro 80.00 mensili, per l'apertura e la chiusura della sede. E poi, ancora
riconoscimenti di stima per aver realizzato, durante lo startup, periodo durante il quale si
avvia un'impresa di recente costituzione, un sito web, fogli di calcolo per i computi
giornalieri e resoconti mensili, diversi database. Non sarà superfluo esibire anche il
“Giudizio di idoneità alla mansione specifica al lavoro”, rilasciatomi ai sensi dell'Informativa
ex articolo 41, comma 6 bis del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. - Provvedimento 18/09/2008, nel
quale si evincono le mansioni affidatemi, quali “Tecnico rilevatore + VDT”, in data
12/10/2009, e l'idoneità al lavoro.
Gli uomini hanno un dio di dentro, che qualcuno chiama anche coscienza. Chi non ha
un’anima dentro di sé, ha un dio di fuori, che lo sovrasta. Soltanto chi è vivo può decidere
della propria esistenza. I morti di dentro, temono la rinascita. Allora, mi sono fatto coraggio
e ho scritto ancora una “lettera aperta” al nostro Presidente, Gianni Chiodi. Ho visto i cigni
neri, di quelli australiani, galleggiare nel laghetto di una deliziosa cittadina danese e un
passante, che si allarmava mentre tendevo con disinvoltura le mani a quelle grosse
papere con il collo a forma di punto interrogativo, che tanta meraviglia infondono, quanto
abili sono nel tranciarti di netto un dito, con la sola forza del loro becco rosso di fuoco.
Piccoli, medi e grandi imprenditori sono costantemente oggetti di accertamenti da parte
della Guardia di Finanza. I cittadini onesti conservano “l'anonimato”, gli evasori sanzionati.
Nel seguente articolo, http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2011/03/04/news/engineering-piano-salva-lavoratori-3595726
quale potrebbe essere la notizia? Vediamo un po': (…) Non siamo evasori fiscali. Abbiamo
vinto sette ricorsi su sette. Di noi la stampa parla solamente in termini negativi».
Liquidatori alla riscossa. Abruzzo Engineering, la società «in house» della Regione
Abruzzo messa in liquidazione nei mesi scorsi e ormai da tempo nel mirino della Procura
della Repubblica, «non ha mai frodato il Fisco». (…) Ai cittadini, che pagano regolarmente le
tasse, non interessa conoscere chi “non evade il fisco”; ai cittadini onesti interessa
denunciare, alle autorità competenti, tutti quanti “gli evasori fiscali”. Allora, forse la notizia
sta nel (…) personale, anche quello in cassa integrazione, (…) contrariamente a quello che
scrivono i giornali, si tratta di personale qualificato e responsabile che sta continuando a
dare il proprio contributo con le attività in atto negli impieghi alla Provincia e al Comune,
dove i dipendenti hanno dimostrato una professionalità e un attaccamento alla società che
sono stati riconosciuti dagli stessi enti presso i quali i lavoratori sono distaccati». (…) Ma se
così non fosse, in qualsiasi realtà lavorativa, non ci sarebbe motivo alcuno di tenerli
impiegati e stipendiati, a carico dei contribuenti. Quindi, non sono indispensabili gli elogi:
stanno facendo semplicemente il loro dovere. Che sia... (…) Anzi, tutto questo ha
comportato dei costi a carico pubblico in quanto, a conti fatti, si è perso oltre un anno di
tempo per le verifiche, il che ha richiesto il distacco di un dipendente che ha dovuto aprire
la porta ai finanzieri e seguirli nelle fasi di compilazione dei verbali. Tutte queste
operazioni hanno comportato non un'entrata, bensì una uscita all'erario (…) Correggetemi
se sbaglio, ma mi pare di percepire una velata polemica sull'operato dell'Arma, la Guardia
di Finanza. (…) «Finalmente una buona notizia, dopo tante negative che hanno dipinto
questa società come un malefico carrozzone», dicono i liquidatori nel corso di una
conferenza stampa, affiancati dall'avvocato Francesco Carli. (…) “Le notizie negative”, che
hanno dipinto la società Abruzzo Engineering come un “malefico carrozzone”,
presumibilmente saranno venute fuori anche dalle dichiarazioni pubbliche rese dal
Presidente della Regione Abruzzo:
http://www.youtube.com/watch?v=CnQebRwf3bE&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=46ypjgnNyqY&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=4Z4IxB4IYmU&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=RKilpp7mzAc&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=JXEsjAanhgY
http://www.youtube.com/watch?v=1wt93Z2iPvE
http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=943
http://www.primadanoi.it/DOCUMENTI_LINK/AUDIO/player/chiodi_abruzzo_engineering_dipendenti.mp3
http://www.primadanoi.it/DOCUMENTI_LINK/AUDIO/player/chiodi_abruzzo_engineering_house.mp3
http://www.primadanoi.it/DOCUMENTI_LINK/AUDIO/player/chiodi_abruzzo_engineering_truffe.mp3
A proposito della Ferrovia Adriatico Sangritana spa, il Presidente della Regione Abruzzo,
intervenuto a Lanciano, il 19 marzo 2011, per una visita itinerante dell'azienda di trasporto
regionale, ha così dichiarato: (…) E' commovente che in Abruzzo ci sia una società pubblica
come la Sangritana - ha aggiunto Chiodi - sana sia dal punto di vista economico-finaziario
che dal punto di vista gestionale, con degli amministratori capaci di gestire il denaro
pubblico in maniera così efficace. (…) La Regione non finanzierà più, anzi chiuderà, quelle
società che dimostrano di non saper gestire il denaro degli abruzzesi - ha sottolineato il
presidente Chiodi - come abbiamo fatto nel caso di Abruzzo Engineering. (…)
http://www.agi.it/l-aquila/notizie/201103191540-cro-rt10106-trasporti_chiodi_abruzzo_fiero_di_esssere_azionista_sangritana
Purtroppo, il verbo "chiudere", nell'accezione più diffusa del termine, per sua intrinseca
natura, non dovrebbe lasciare molto spazio a chi volesse ancora sperare a rimanere in
qualche modo "aperti" o "finanziati" a colpi di "Decreti Milleproroghe". Abruzzo Engineering
S.C.p.A., non è stata "chiusa", ma posta in "liquidazione volontaria". Una soluzione,
questa, che Chiodi ha indicato come obbligata.
http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2010/12/03/news/abruzzo-engineering-in-liquidazione-2883435
Un lungo e complesso percorso, "appetibile" per chi spera continuamente nella
"provvidenza" degli ammortizzatori sociali per "tirare a campare".
Abruzzo Engineering non era, non è, non potrà mai diventare di proprietà aquilana: era ed
è, per il tempo che resterà in attività, un'azienda di tutti gli abruzzesi.
Per chi osserva, con la mano a visiera, un'aquila sulle vette; per chi insegue con lo
sguardo il volo di un gabbiano, con i piedi affondati nella battigia. Se qualcuno in passato
avesse voluto mettere in dubbio la necessità di allestire le sedi periferiche distaccate di
Sulmona, Teramo e Sambuceto, prontamente dismesse per un opportuno risparmio
collettivo, per la loro inutilità e improduttività, bisognerebbe ricordare, a costui, che le sedi
in questione, dislocate sul territorio regionale, sono state eliminate, giudiziosamente, a
causa di una “errata gestione manageriale” e non per colpe imputabili ai dipendenti. E
comunque, se l'amministrazione del Presidente Giovanni Pace (centrodestra), di quelle
sedi ha avvertito la necessità di già in quel lontano 2002, vuol dire che a qualcosa
dovevano pure servire. In caso contrario, sarebbe conveniente suggerire alla Magistratura,
alla Guardia di Finanza e al Presidente Chiodi, di iniziare a “indagare” dal 31 dicembre
2001, giorno in cui ebbe inizio ciò che ha condotto a tanto “sfacelo”.
Altra cosa è riferire un malaffare a tutto il Paese. Un dovere civile. “...non esistono
liberazioni. Solo uomini che si liberano. E non ci si libera una volta per tutte, bisogna
continuare a liberarsi”, ripeteva Camillo del Piaz a padre David Maria Turoldo.
Il Presidente Chiodi ha denunciato la “cattiva” gestione della società, il “nepotismo politico”
e il clientelismo imperante, che hanno precipitato l'azienda in un vorticoso debito di “19
milioni di euro”. Di duecento persone selezionate con metodi e forme “clientelari”,
aggiungendo che non tutti gli abruzzesi hanno avuto la stessa opportunità. E qui ci si
inoltra in un errore di natura temporale.
Pur riconoscendo al “Governatore” di aver rilevato, accertato, attraverso gli organi
inquirenti, le tante “anomalie manageriali”, riguardanti Abruzzo Engineering;
http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2010/11/16/news/abruzzo-engineering-il-riesame-conferma-i-sequestri-a-ricciardi-2752492 di
aver preso atto e pubblicamente reso noto in assemblea, legittimando in modo corretto e
istituzionale i fatti, mancherebbe, a mio parere, una chiara presa di posizione nei confronti
di coloro i quali provengono da lontano, dagli anni 1997 e 1998, da una graduatoria
allestita negli Uffici Provinciali del Lavoro. Questa sì, accessibile “a tutti gli abruzzesi”.
Disoccupati iscritti all'ufficio di collocamento, i quali avrebbero avuto “il torto” di essere stati
inseriti in un percorso previsto e dettato dalle norme allora vigenti.
Personalmente, assumo la responsabilità di dichiarare pubblicamente che tra le mie
competenze professionali e le esigenze aziendali, denominate “Mission”, mutate nel tempo
da una strategia, che ha condotto inesorabilmente a una situazione debitoria difficilmente
sostenibile, non ci sia più “corrispondenza”. Provengo da una selezione di iscritti nelle
liste di collocamento, fatta nel 1998, dal Dipartimento della Protezione Civile. Per chiamata
diretta, avendo all'epoca esibito i necessari requisiti di anzianità d'iscrizione, un diploma
tecnico per geometra e senza - questo è di estrema importanza - nessuna richiesta di
iscrizione a ordini professionali e di nessuna esperienza qualificata e comprovata, sono
stato avviato a un progetto ministeriale per Lsu, della durata di un anno. A dodici anni di
distanza, mi ritrovo “sbattuto” davanti a uno sportello aperto al pubblico, a trattare con
utenze qualificate, di “Contabilità nei Cantieri”; sulla ricostruzione, dopo un corso di
formazione di due settimane presso la facoltà d'ingegneria, al quale ho partecipato per
dovere professionale, evitando però di sottopormi al test di valutazione finale, per non far
correre il rischio ai cittadini aquilani di ritrovarsi negli uffici pubblici una persona che non
distingue “una crepa dell'intonaco da una ragnatela sul muro”.
Quel viaggio in terra scandinava, la storia dei cigni australiani, mi ha insegnato che
qualche volta è meglio non fidarsi del solito “brutto anatroccolo”, che poi si rivela d'altra
natura. “Inadeguatezza e costruzione del falso”. Mi hanno chiamato lo stesso, affidando di
fatto un compito, che presumo assai delicato, se la ricostruzione è cosa importante, a una
persona che non vede più una planimetria da 34 anni, dal giorno degli esami di stato e che
per dodici anni si è occupata di monitoraggio speditivo e inserimento dati.
Lo stesso giorno dell'incarico, il 13 ottobre 2010, sono stato colto da una fortissima crisi di
panico. Sono scappato: letteralmente. Adesso, sono in cura da uno psichiatra, assumo
farmaci antipanico e dormo molto anche quando sono sveglio. Chi mi ripagherà dei torti
subiti? Perché devo perdere, o rischiare di perdere, un posto di lavoro, che nessuno mi ha
regalato? Perché, per colpa di una “cattiva gestione aziendale”, ci devo rimettere oltre al
“posto” anche il “luogo di lavoro”, ottenuto seguendo percorsi istituzionali e non
immettendomi in “comode corsie preferenziali?”.
Queste informazioni, strettamente legate alla mia sfera privata, ma anche di cittadino
libero, in un Paese ancora libero, servono a manifestare la fortissima preoccupazione di
un lavoratore falcidiato da “spericolate acrobazie manageriali”; come riportate da numerosi
quotidiani locali e nazionali, fortemente legittimate da indagini effettuate dalle autorità
preposte. Autorità alle quali mi sono sempre atteso, mi attengo e mi atterrò in futuro. E per
finire, in risposta a polemiche sterili, apparse anche queste su alcuni media,
http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=2177&page=0 dichiaro di avere assunto
iniziative private di tutela, attraverso canali istituzionali, avendo ritenuto opportuno, e non
più procrastinabile, ricorrervi per la conservazione dei miei diritti.
Alle vicissitudini “programmate impropriamente”, che potrebbero colpirmi “all'improvviso”,
devastare il mio percorso professionale, in un prossimo futuro, in una “squallida ritorsione
del destino”, scrivo di mio pugno queste righe, come intuizione alla mia persona
sfavorevole. Nondimeno, come tutela legittima.
A mia futura memoria.
Domenico Attanasii
Il testamento di un dipendente di Abruzzo Engineering
Il testamento di un dipendente di Abruzzo Engineering
Il testamento di un dipendente di Abruzzo Engineering

More Related Content

More from Domenico Attanasii

More from Domenico Attanasii (8)

Il grave ufficio
Il grave ufficioIl grave ufficio
Il grave ufficio
 
Dopo morto, meglio
Dopo morto, meglioDopo morto, meglio
Dopo morto, meglio
 
Dalla vitola solo panama e mortadella
Dalla vitola solo panama e mortadellaDalla vitola solo panama e mortadella
Dalla vitola solo panama e mortadella
 
3 for two
3 for two3 for two
3 for two
 
Che fine ha fatto la liquidazione di Abruzzo Engineering?
Che fine ha fatto la liquidazione di Abruzzo Engineering?Che fine ha fatto la liquidazione di Abruzzo Engineering?
Che fine ha fatto la liquidazione di Abruzzo Engineering?
 
esKort
esKortesKort
esKort
 
Wikileaks ante litteram
Wikileaks ante litteramWikileaks ante litteram
Wikileaks ante litteram
 
Caro Obama Natale
Caro Obama NataleCaro Obama Natale
Caro Obama Natale
 

Il testamento di un dipendente di Abruzzo Engineering

  • 1. Il testamento di un dipendente di Abruzzo Engineering “Lascio tutto al Presidente Gianni Chiodi” Nel pieno possesso delle mie facoltà e in assoluta libertà, dichiaro di voler disporre del mio patrimonio morale. In pensieri, opere e riflessioni, provvedendo all'esecuzione di tale legato in favore del beneficiario, il quale pubblicamente nomino: il Signor Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. La stima, il rispetto per la persona e per il ruolo istituzionale sono alla base della disamina a voce bassa, da parte di un dipendente di “Abruzzo Engineering S.C.p.A.”. Il mio nome è Domenico Attanasii, ho cinquantatre anni e una famiglia con due figli adolescenti; risiedo nella città di Teramo. Ancora una volta, mi permetto di inviare virtualmente in rete, una “lettera aperta”, come d'altronde ho già provveduto a fare per il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Una missiva natalizia diffusa in quindicimila copie. http://www.scribd.com/doc/48744529/Caro-Obama-Natale Gli argomenti che seguiranno, a volte complessi, penso che potrebbero avere bisogno di cautele e credenziali, che riguardano la mia figura professionale, all'interno dell'azienda, nei ruoli, che ho avuto modo di ricoprire, nei riconoscimenti di stima e incentivi economici, che mi sono stati assegnati, nel corso di tutti questi anni di attività, di puntuale servizio, presso la sede distaccata di San Nicolò a Tordino (Teramo) di Abruzzo Engineering S.C.p.A., già Collabora Engineering S.p.A. Ritengo opportuno esibire l'incentivo economico, quantificabile in euro 1000.00, ricevuto il 15 marzo 2004, con la seguente motivazione: “per l'impegno profuso nell'espletamento dei compiti a Lei assegnati, questa Direzione ha ritenuto riconoscerLe una gratificazione una tantum”; il riconoscimento di stima e fiducia dimostratomi dall'Area Risorse Umane, nell'incarico affidatomi, nel 2 aprile 2008, di depositario delle chiavi di accesso agli uffici, corrispondendomi un'indennità lorda, pari a euro 80.00 mensili, per l'apertura e la chiusura della sede. E poi, ancora riconoscimenti di stima per aver realizzato, durante lo startup, periodo durante il quale si avvia un'impresa di recente costituzione, un sito web, fogli di calcolo per i computi giornalieri e resoconti mensili, diversi database. Non sarà superfluo esibire anche il “Giudizio di idoneità alla mansione specifica al lavoro”, rilasciatomi ai sensi dell'Informativa ex articolo 41, comma 6 bis del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. - Provvedimento 18/09/2008, nel quale si evincono le mansioni affidatemi, quali “Tecnico rilevatore + VDT”, in data 12/10/2009, e l'idoneità al lavoro. Gli uomini hanno un dio di dentro, che qualcuno chiama anche coscienza. Chi non ha un’anima dentro di sé, ha un dio di fuori, che lo sovrasta. Soltanto chi è vivo può decidere della propria esistenza. I morti di dentro, temono la rinascita. Allora, mi sono fatto coraggio e ho scritto ancora una “lettera aperta” al nostro Presidente, Gianni Chiodi. Ho visto i cigni neri, di quelli australiani, galleggiare nel laghetto di una deliziosa cittadina danese e un passante, che si allarmava mentre tendevo con disinvoltura le mani a quelle grosse papere con il collo a forma di punto interrogativo, che tanta meraviglia infondono, quanto abili sono nel tranciarti di netto un dito, con la sola forza del loro becco rosso di fuoco. Piccoli, medi e grandi imprenditori sono costantemente oggetti di accertamenti da parte della Guardia di Finanza. I cittadini onesti conservano “l'anonimato”, gli evasori sanzionati.
  • 2. Nel seguente articolo, http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2011/03/04/news/engineering-piano-salva-lavoratori-3595726 quale potrebbe essere la notizia? Vediamo un po': (…) Non siamo evasori fiscali. Abbiamo vinto sette ricorsi su sette. Di noi la stampa parla solamente in termini negativi». Liquidatori alla riscossa. Abruzzo Engineering, la società «in house» della Regione Abruzzo messa in liquidazione nei mesi scorsi e ormai da tempo nel mirino della Procura della Repubblica, «non ha mai frodato il Fisco». (…) Ai cittadini, che pagano regolarmente le tasse, non interessa conoscere chi “non evade il fisco”; ai cittadini onesti interessa denunciare, alle autorità competenti, tutti quanti “gli evasori fiscali”. Allora, forse la notizia sta nel (…) personale, anche quello in cassa integrazione, (…) contrariamente a quello che scrivono i giornali, si tratta di personale qualificato e responsabile che sta continuando a dare il proprio contributo con le attività in atto negli impieghi alla Provincia e al Comune, dove i dipendenti hanno dimostrato una professionalità e un attaccamento alla società che sono stati riconosciuti dagli stessi enti presso i quali i lavoratori sono distaccati». (…) Ma se così non fosse, in qualsiasi realtà lavorativa, non ci sarebbe motivo alcuno di tenerli impiegati e stipendiati, a carico dei contribuenti. Quindi, non sono indispensabili gli elogi: stanno facendo semplicemente il loro dovere. Che sia... (…) Anzi, tutto questo ha comportato dei costi a carico pubblico in quanto, a conti fatti, si è perso oltre un anno di tempo per le verifiche, il che ha richiesto il distacco di un dipendente che ha dovuto aprire la porta ai finanzieri e seguirli nelle fasi di compilazione dei verbali. Tutte queste operazioni hanno comportato non un'entrata, bensì una uscita all'erario (…) Correggetemi se sbaglio, ma mi pare di percepire una velata polemica sull'operato dell'Arma, la Guardia di Finanza. (…) «Finalmente una buona notizia, dopo tante negative che hanno dipinto questa società come un malefico carrozzone», dicono i liquidatori nel corso di una conferenza stampa, affiancati dall'avvocato Francesco Carli. (…) “Le notizie negative”, che hanno dipinto la società Abruzzo Engineering come un “malefico carrozzone”, presumibilmente saranno venute fuori anche dalle dichiarazioni pubbliche rese dal Presidente della Regione Abruzzo: http://www.youtube.com/watch?v=CnQebRwf3bE&feature=player_embedded http://www.youtube.com/watch?v=46ypjgnNyqY&feature=player_embedded http://www.youtube.com/watch?v=4Z4IxB4IYmU&feature=player_embedded http://www.youtube.com/watch?v=RKilpp7mzAc&feature=player_embedded http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=JXEsjAanhgY http://www.youtube.com/watch?v=1wt93Z2iPvE http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=943 http://www.primadanoi.it/DOCUMENTI_LINK/AUDIO/player/chiodi_abruzzo_engineering_dipendenti.mp3 http://www.primadanoi.it/DOCUMENTI_LINK/AUDIO/player/chiodi_abruzzo_engineering_house.mp3 http://www.primadanoi.it/DOCUMENTI_LINK/AUDIO/player/chiodi_abruzzo_engineering_truffe.mp3 A proposito della Ferrovia Adriatico Sangritana spa, il Presidente della Regione Abruzzo, intervenuto a Lanciano, il 19 marzo 2011, per una visita itinerante dell'azienda di trasporto regionale, ha così dichiarato: (…) E' commovente che in Abruzzo ci sia una società pubblica come la Sangritana - ha aggiunto Chiodi - sana sia dal punto di vista economico-finaziario che dal punto di vista gestionale, con degli amministratori capaci di gestire il denaro pubblico in maniera così efficace. (…) La Regione non finanzierà più, anzi chiuderà, quelle società che dimostrano di non saper gestire il denaro degli abruzzesi - ha sottolineato il presidente Chiodi - come abbiamo fatto nel caso di Abruzzo Engineering. (…) http://www.agi.it/l-aquila/notizie/201103191540-cro-rt10106-trasporti_chiodi_abruzzo_fiero_di_esssere_azionista_sangritana Purtroppo, il verbo "chiudere", nell'accezione più diffusa del termine, per sua intrinseca natura, non dovrebbe lasciare molto spazio a chi volesse ancora sperare a rimanere in qualche modo "aperti" o "finanziati" a colpi di "Decreti Milleproroghe". Abruzzo Engineering S.C.p.A., non è stata "chiusa", ma posta in "liquidazione volontaria". Una soluzione, questa, che Chiodi ha indicato come obbligata. http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2010/12/03/news/abruzzo-engineering-in-liquidazione-2883435 Un lungo e complesso percorso, "appetibile" per chi spera continuamente nella "provvidenza" degli ammortizzatori sociali per "tirare a campare". Abruzzo Engineering non era, non è, non potrà mai diventare di proprietà aquilana: era ed è, per il tempo che resterà in attività, un'azienda di tutti gli abruzzesi.
  • 3. Per chi osserva, con la mano a visiera, un'aquila sulle vette; per chi insegue con lo sguardo il volo di un gabbiano, con i piedi affondati nella battigia. Se qualcuno in passato avesse voluto mettere in dubbio la necessità di allestire le sedi periferiche distaccate di Sulmona, Teramo e Sambuceto, prontamente dismesse per un opportuno risparmio collettivo, per la loro inutilità e improduttività, bisognerebbe ricordare, a costui, che le sedi in questione, dislocate sul territorio regionale, sono state eliminate, giudiziosamente, a causa di una “errata gestione manageriale” e non per colpe imputabili ai dipendenti. E comunque, se l'amministrazione del Presidente Giovanni Pace (centrodestra), di quelle sedi ha avvertito la necessità di già in quel lontano 2002, vuol dire che a qualcosa dovevano pure servire. In caso contrario, sarebbe conveniente suggerire alla Magistratura, alla Guardia di Finanza e al Presidente Chiodi, di iniziare a “indagare” dal 31 dicembre 2001, giorno in cui ebbe inizio ciò che ha condotto a tanto “sfacelo”. Altra cosa è riferire un malaffare a tutto il Paese. Un dovere civile. “...non esistono liberazioni. Solo uomini che si liberano. E non ci si libera una volta per tutte, bisogna continuare a liberarsi”, ripeteva Camillo del Piaz a padre David Maria Turoldo. Il Presidente Chiodi ha denunciato la “cattiva” gestione della società, il “nepotismo politico” e il clientelismo imperante, che hanno precipitato l'azienda in un vorticoso debito di “19 milioni di euro”. Di duecento persone selezionate con metodi e forme “clientelari”, aggiungendo che non tutti gli abruzzesi hanno avuto la stessa opportunità. E qui ci si inoltra in un errore di natura temporale. Pur riconoscendo al “Governatore” di aver rilevato, accertato, attraverso gli organi inquirenti, le tante “anomalie manageriali”, riguardanti Abruzzo Engineering; http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2010/11/16/news/abruzzo-engineering-il-riesame-conferma-i-sequestri-a-ricciardi-2752492 di aver preso atto e pubblicamente reso noto in assemblea, legittimando in modo corretto e istituzionale i fatti, mancherebbe, a mio parere, una chiara presa di posizione nei confronti di coloro i quali provengono da lontano, dagli anni 1997 e 1998, da una graduatoria allestita negli Uffici Provinciali del Lavoro. Questa sì, accessibile “a tutti gli abruzzesi”. Disoccupati iscritti all'ufficio di collocamento, i quali avrebbero avuto “il torto” di essere stati inseriti in un percorso previsto e dettato dalle norme allora vigenti. Personalmente, assumo la responsabilità di dichiarare pubblicamente che tra le mie competenze professionali e le esigenze aziendali, denominate “Mission”, mutate nel tempo da una strategia, che ha condotto inesorabilmente a una situazione debitoria difficilmente sostenibile, non ci sia più “corrispondenza”. Provengo da una selezione di iscritti nelle liste di collocamento, fatta nel 1998, dal Dipartimento della Protezione Civile. Per chiamata diretta, avendo all'epoca esibito i necessari requisiti di anzianità d'iscrizione, un diploma tecnico per geometra e senza - questo è di estrema importanza - nessuna richiesta di iscrizione a ordini professionali e di nessuna esperienza qualificata e comprovata, sono stato avviato a un progetto ministeriale per Lsu, della durata di un anno. A dodici anni di distanza, mi ritrovo “sbattuto” davanti a uno sportello aperto al pubblico, a trattare con utenze qualificate, di “Contabilità nei Cantieri”; sulla ricostruzione, dopo un corso di formazione di due settimane presso la facoltà d'ingegneria, al quale ho partecipato per dovere professionale, evitando però di sottopormi al test di valutazione finale, per non far correre il rischio ai cittadini aquilani di ritrovarsi negli uffici pubblici una persona che non distingue “una crepa dell'intonaco da una ragnatela sul muro”. Quel viaggio in terra scandinava, la storia dei cigni australiani, mi ha insegnato che qualche volta è meglio non fidarsi del solito “brutto anatroccolo”, che poi si rivela d'altra natura. “Inadeguatezza e costruzione del falso”. Mi hanno chiamato lo stesso, affidando di fatto un compito, che presumo assai delicato, se la ricostruzione è cosa importante, a una persona che non vede più una planimetria da 34 anni, dal giorno degli esami di stato e che per dodici anni si è occupata di monitoraggio speditivo e inserimento dati.
  • 4. Lo stesso giorno dell'incarico, il 13 ottobre 2010, sono stato colto da una fortissima crisi di panico. Sono scappato: letteralmente. Adesso, sono in cura da uno psichiatra, assumo farmaci antipanico e dormo molto anche quando sono sveglio. Chi mi ripagherà dei torti subiti? Perché devo perdere, o rischiare di perdere, un posto di lavoro, che nessuno mi ha regalato? Perché, per colpa di una “cattiva gestione aziendale”, ci devo rimettere oltre al “posto” anche il “luogo di lavoro”, ottenuto seguendo percorsi istituzionali e non immettendomi in “comode corsie preferenziali?”. Queste informazioni, strettamente legate alla mia sfera privata, ma anche di cittadino libero, in un Paese ancora libero, servono a manifestare la fortissima preoccupazione di un lavoratore falcidiato da “spericolate acrobazie manageriali”; come riportate da numerosi quotidiani locali e nazionali, fortemente legittimate da indagini effettuate dalle autorità preposte. Autorità alle quali mi sono sempre atteso, mi attengo e mi atterrò in futuro. E per finire, in risposta a polemiche sterili, apparse anche queste su alcuni media, http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=2177&page=0 dichiaro di avere assunto iniziative private di tutela, attraverso canali istituzionali, avendo ritenuto opportuno, e non più procrastinabile, ricorrervi per la conservazione dei miei diritti. Alle vicissitudini “programmate impropriamente”, che potrebbero colpirmi “all'improvviso”, devastare il mio percorso professionale, in un prossimo futuro, in una “squallida ritorsione del destino”, scrivo di mio pugno queste righe, come intuizione alla mia persona sfavorevole. Nondimeno, come tutela legittima. A mia futura memoria. Domenico Attanasii