2. Dendranthema x grandiflora
(ex Chrysanthemum morifolium )
• ibrido complesso di parecchie specie
selvatiche originarie del Giappone e della
Cina tra cui C. indicum, C. sinense,
C.coreanum, C.articum e C.nipponicum.
• famiglia delle Compositae
• nome deriva dalle parole greche Khrysos
e Anthemon che significano "fiore d'oro" e
si riferiscono alla colorazione del
crisantemo morifolium.
3. • Origine: Cina e Giappone
• Attualmente sono conosciute almeno 7.000
cultivar ed ogni anno ne vengono presentate
delle nuove;
l'orientamento degli ibridatori è di ottenere:
• piante con nuove colorazioni e forme di fiori,
• con una durata del ciclo colturale più ridotta,
• con uno sviluppo uniforme in un ampio intervallo
di temperature
• con una migliore resistenza ai parassiti animali e
vegetali.
4. Classificazione morfologica
del Sistema Inglese
• Le specie selvatiche originarie hanno fiori
tipo margherita con uno o pochi giri di
ligule ma il lavoro di selezione e di
ibridazione ha portato ad un numero
notevole di forme di "fiori" e di "ligule" che
sono stati raggruppati, secondo il Sistema
Inglese, in 12 classi principali e 13
aggiuntive, per le forme che non trovano
adeguata collocazione nelle prime 12
classi.
13. Classificazione commerciale del
Crisantemo
• A) Crisantemi recisi (sia fioritura naturale che
programmata)
• 1. Uniflora
• 1.1 - Standard
• La pianta viene coltivata con 1-3 steli che
vengono sottoposti ad operazioni di
sbocciolatura e sfemminellatura in modo da
lasciare un solo capolino terminale che assume
a maturità, una notevole dimensione (oltre 20
cm), per esempio i classici Turner (per i
defunti). Normalmente solo per fioritura naturale.
15. 1.2 - Sbottonato
• Varietà di anemoni, pompon, margherite,
decorativi che vengono sbocciolati in
modo da tenere il solo capolino terminale
che arriva a grandezze medio grandi ma
inferiori a quelle della categoria
precedente. Fioritura naturale e
programmata.
16. • 2. Multiflora
• 2.1 - Spray
• Le piante vengono coltivate con uno o più
steli, sottoposti a sfemminellatura ma non
a sbocciolatura od all'eliminazione del solo
bottone terminale in modo da portare a
fioritura più di un bocciolo e formare un
mazzo di capolini. Fioritura naturale e
programmata.
17. B) Crisantemi da vaso
• B) Crisantemi da vaso
• 1 - Programmato: Le piante sono
sottoposte al trattamento di fotoperiodo
che, a seconda della stagione, può
consistere nel prolungamento, con luce
artificiale, della durata del giorno per
stimolare la vegetazione nella fase iniziale
e poi ottenere la fioritura sottoponendo le
piante al fotoperiodo corto naturale
18. • oppure all'accorciamento, con l'oscuramento,
della durata del giorno per ottenere il fotoperiodo
corto e quindi la fioritura quando la durata
naturale del giorno è sufficientemente lunga per
lo sviluppo vegetativo. Con tali pratiche colturali
è quindi possibile fare fiorire il Crisantemo lungo
tutto l'arco dell'anno secondo un "programma"
prestabilito. I Crisantemi programmati sono
coltivati a 1 o più piante per vaso, cimate con
steli spray.
19. • 2 - Naturali: Le piante sono coltivate per la
fioritura dei primi novembre, sfruttando il
naturale accorciamento della durata del
giorno e variando la data dell'ultima
cimatura. Esistono varietà precoci con fiori
semplici o pompon che iniziano a fiorire
dalla metà di settembre. Le piante, 1 o più
per vaso, sono sottoposte a ripetute
cimature in modo da avere 1/3 capolini per
stelo.
21. Tipi di comportamento varietale
Sotto condizioni di giorno corto, la temperatura e la
luminosità influenzano il tempo necessario per le
fioriture. Sono stati osservati tre tipi di
comportamento varietale nei riguardi della
temperatura.
1- Varietà termoneutrali: se hanno un ottimale
termico intorno a 16°, iniziano e sviluppano il
fiore nell'intervallo da 10 a 27 °C anche se agli
estremi la fioritura viene ritardata. Per esempio:
Hurricane, White Marble, Flamenco.
22. • 2- Varietà termopositive: fioriscono con
almeno 16° ma non vengono danneggiate
da valori fino a 27° mentre quelle inferiori
a 16° ritardano notevolmente la fioritura.
Per esempio: Indianapolis, Tokyo, Yellow
Marble, Pink Marble, Bronze Marble, Blu
Marble, Super White, Super Yellow,
Resilient, Tuneful.
23. • 3- Varietà termonegative: hanno un
ottimale intorno a 16° ma fioriscono più
velocemente con valori fra 10 e 16°C
mentre sono influenzati negativamente
soprattutto negli stadi tardivi della
formazione del bottone da temperature
superiori a 16°. Per esempio: Shoesmith,
Japanerin.
24. • Il controllo delle temperature è importante
soprattutto nelle fasi iniziali di formazione
del bottone (prime due settimane) per
ottenere una regolare ed omogenea
iniziazione mentre l'effetto delle
temperature sui comportamenti varietali si
manifesta maggiormente nelle fasi di
sviluppo del bottone.
25. • Anche in condizioni di giorno lungo il
crisantemo arriva a formare la gemma a
fiore dopo un certo numero di foglie, tale
gemma chiamata "gemma di corona" non
sviluppa ulteriormente se non in condizioni
di giorno corto, normalmente abortisce a
causa delle concorrenze dei germogli che
si sviluppano all'ascella delle foglie
sottostanti.
26. Crisantemi da fiore reciso per la
fioritura naturale di novembre
• Sono adatte alla fioritura naturale per le
ricorrenze dei defunti le varietà
programmabili che hanno un tempo di
reazione di 8-9 settimane. L'impianto
avviene a fine Maggio, prima metà di
Giugno (settimane 22-24) per la varietà a
fiore grande decorativo e varietà da
spuntare.
27. • Le cv multiflore allevate a stelo unico possono
essere piantate fino alla settimana 28 (metà
Luglio). La densità di impianto varia da 56 a 64
talee a mq per le varietà multiflore allevate a
stelo unico, mentre per i fiori standard la densità
varia a seconda del numero di ramificazioni
conservate per ogni pianta e dalle varietà: un
buon compromesso fra la qualità del fiore il
risultato economico della coltura si ottiene
mantenendo 30-40 fiori per mq.
28. Crisantemo programmato
• Il sistema di coltivazione programmata sfrutta la
caratteristica del Crisantemo di essere pianta
fotoperiodica a giorno corto, per cui agendo
opportunamente sulla durata del periodo di luce
o di buio è possibile aumentare la crescita
vegetativa ed indurre la fioritura.
• La Programmazione consiste nello scegliere la
successione e la durata degli interventi sul
fotoperiodo a seconda della stagione e della
varietà in modo da ottenere la fioritura alla data
voluta.
29. Nella coltivazione del Crisantemo si
possono quindi distinguere due periodi:
la fase vegetativa che dura dal trapianto fino
all'inizio del giorno corto, in cui il Crisantemo
deve formare foglie e fusto. La durata di questa
fase dipende dal tempo necessario per ottenere
una lunghezza del fusto di circa 30-40 cm in
modo da raccogliere uno stelo reciso di
sufficiente lunghezza, essa varia da 6-8 a 4
settimane secondo la stagione e la varietà.
30. La fase vegetativa
• si mantiene in condizioni di giorno naturale
più lungo di 14,5 ore ed artificiale ottenuto
con l'interruzione della notte mediante
l'illuminazione.
31. La fase generativa
• La Fase generativa dura dall'inizio del
fotoperiodo corto fino alla antesi, richiede
una lunghezza del giorno corto naturale o
artificiale inferiore alle 13,5 ore
32. • . Dato che la lunghezza del giorno varia a
seconda della stagione (tab. 1) a causa
dell'inclinazione dell'asse di rotazione della terra
rispetto alla perpendicolare al piano di
rivoluzione attorno al sale e tenendo presente la
sensibilità fotoperiodica del Crisantemo, durante
l'arco dell'anno per ottenere la crescita
vegetativa e la fioritura sono necessari periodi di
allungamento o accorciamento artificiale della
lunghezza del giorno.
33. Nell'arco dell'anno esiste un periodo in cui è
necessario:
-solo l'allungamento del giorno: dal 1/8 al
15/5;
-solo l'accorciamento del giorno: dal 1/3 al
15/9;
-sia l'uno che l'altro: dal 1/8 al 15/9; dal 1/3
al 15/5
34. Accorciamento del giorno
• Viene ottenuto oscurando le colture con teli neri
di polietilene o mediante l'accoppiamento di un
telo intrecciato di poliestere alluminizzato e di
uno verde.
• Normalmente l'oscuramento viene iniziato alle
17,30-18,30 e mantenuto per almeno 13 ore.
Durante le prime due settimane di giorno corto è
importante effettuare l'oscuramento tutti i giorni,
esso viene interrotto quando il bottone comincia
a mostrare il colore.
• Si inizia ad oscurare dal I° Marzo fino al 15
Settembre.
35. Allungamento del giorno
• Viene effettuato durante il periodo di
giorno corto naturale in modo da ottenere
la crescita vegetativa, la durata della sua
applicazione varia a seconda della
stagione da 4 a 6 settimane.
36. • Per la riduzione il consumo di energia elettrica e
l'impegno di potenza è possibile suddividere la durata di
allungamento del giorno in periodi più brevi (cicli) in una
parte dei quali l'illuminazione è operante mentre nel
restante è spenta. In tal modo l'illuminazione opera in
brevi periodi ad intervalli regolari e solo su una parte
della coltura. La percentuale di tutta la coltivazione di
volta in volta illuminata corrisponde alla percentuale del
periodo di luce nel ciclo. I cicli usati sono:
• 30' con 6' di luce, 20% di coltura illuminata
• 30' con 7,5' di luce, 25% di coltura illuminata
• 30' con 10' di luce, 30% di coltura illuminata
• 30' con il 15' di luce, 50% di coltura illuminata
38. talea
• Allevamento di piante madri in ambiente
controllato attuando le moderne tecniche
di risanamento e prevenzione delle
malattie
39. Piante madri
• Allevate in serra, su bancale, in substrato
sterile alla densità di 64piante/mq
• Da ciascuna si ottengono 10-15 talee
• In un anno è possibile effettuare 2-3
colture di piante madri
• Le talee vengono prelevate quando il
germoglio ha 4-5 foglie, ed è lungo 3-5
cm
40. Talee in serra di propagazione
• Su bancale riscaldato a T= 16-20°C
• T aria= 15°C
• Substrato: perlite + torba (50:50)
• Trattamento con ormoni rizogeni
• Radicazione completata in 3 settimane
41. Polloni radicali
• Diffuso nelle varietà tipo Turner coltivate
per la fioritura autunnale
• I polloni vengono prelevati in primavera
alla base di piante di 1 anno, sono già
provvisti di radici e non pongono problemi
di attecchimento, conducono a fenomeni
degerativi ed alla trasmissione delle
malattie
42. Durata del ciclo colturale
• Dalle 15 alle 18 settimane: in media 16
settimane.
• Sulla stessa superficie è possibile
svolgere 3 colture l’anno
• La superficie della serra viene divisa in 16
parcelle e si effettuano trapianti a cadenza
settimanale (in coltura riscaldata)
44. Preparazione del terreno:
Il Crisantemo predilige un terreno sciolto ed areato, al quale è
preferibile aggiungere della torba (4 kg/mq) o altre sostanze
organiche (esempio: letame ben maturo: 8kg/mq) almeno una volta
all’anno prima di una lavorazione ad una profondità di 40 cm.
Il PH deve essere compreso tra 6 e 7,2 e la salinità contenuta (non
deve superare 1,3 dS/m).
Si consiglia inoltre di sterilizzarlo almeno ogni due anni con vapore ad
almeno 90° C.
In pre-impianto si incorporano i concimi fosfatici e potassici le cui
quantità vengono calcolate in base ai risultati dell’analisi fisico-
chimica del terreno
Prima dell’impianto è consigliabile procedere all’inoculo di funghi
antagonisti per evitare problemi legati al vuoto biologico creatosi in
post-sterilizzazione
(vedi tabella 2).
45. TABELLA 2 Funghi e batteri antagonisti
• SPECIE e FUNZIONE
• Trichoderma spp Agenti patogeni di funghi vari
• Gliocladium virens Produce gliotossina tossica
per molti funghi
• Streptomyces griseoviridis Reprime la crescita di
funghi patogeni
• Beauveria brognartii e bassiana Funghi patogeni
per alcuni insetti
• Pseudomonas putida Batterio rizosferico che
stimola la crescita radicale
46. Impianto della coltura
• Viene effettuato in aiuole larghe 1,20 m
con passaggi di 40-50 cm
• Nella coltura programmata sull’aiuola
viene stesa una rete metallica con maglie
12,5 cm
• La densità di trapianto è 42 piantine /mq
• Man mano che le piante crescono la rete
viene sollevata da terra, sino ad un
‘altezza di 50 cm
47. TRAPIANTO DELLE PIANTINE
Alla consegna le talee devono essere subito trapiantate per evitare
ulteriori stress.
Nell’impossibilità di mettere le piante a dimora, si può per breve tempo
depositarle in una cella frigorifera da un minimo di 2 °C ad un massimo
di 5 °C.
Si consiglia di piantare utilizzando una rete larga 1 m con riquadri di
12,5 x 12,5 cm.
Le piantine vanno trapiantate in modo che il solo apparato radicale sia
coperto da terreno per evitare problemi fitosanitari dovuti a Pythium o
Rhizoctonia.
48. Temperatura:
La temperatura minima da mantenere in serra
varia a seconda delle varietà (es. gruppo
Reagan 18°C; Puma 14°C).
Si ricorda che, soprattutto nelle prime tre
settimane del giorno corto della coltivazione,
è molto importante tenere sotto controllo la
temperatura minima piuttosto che la temperatura
giornaliera, in modo da garantire l’induzione a
fiore.
49. Illuminazione:
Il Crisantemo che viene piantato tra il 1° Agosto e il 1°
Maggio necessita di luce artificiale, fornita da un
impianto d’illuminazione con lampade incandescenti da
150 Watt.
Si consiglia di montare le lampade a distanza di 2,5 m sulla
fila e mantenere una distanza di 2,5 m tra le file.
L’altezza da terra delle lampade deve essere di
circa 2 - 2,2 m in modo da ottenere circa 25 Watt per m2
pari a circa 100 lux sull’apice della pianta (valore che
occorre per evitare l’induzione a fiore).
50. I tempi d’illuminazione variano in
relazione al periodo di coltura:
• -Agosto e Maggio 2 ore di luce;
• -Settembre e Aprile 3 ore di luce;
• -Ottobre e Marzo 4 ore di luce;
• -Novembre e Febbraio 5 ore di luce;
• -Dicembre e Gennaio 6 ore di luce.
• Le ore di luce non devono essere continue, ma
intervallate con 2 minuti d’accensione e 8 minuti di
spegnimento, per un totale di 12 minuti di luce
effettiva ogni ora.
• Le piante devono essere illuminate fino a quando non
raggiungono un’altezza di 30-40 cm, tenendo conto del
tipo di pianta e del periodo dell’anno.
51. Oscuramento:
Il Crisantemo è una pianta che fiorisce durante i
periodi di giorno corto (14 ore di buio).
Quindi nel periodo tra il 15 Marzo ed il 15
Settembre, se si vuole indurre a fiore la pianta, è
necessario oscurare artificialmente con teli neri
per 14 ore al giorno (ad es. copertura con i teli
alle ore 18.00 ed apertura dei teli alle ore 8.00).
Per motivi logistici, oppure per evitare problemi
termici, è possibile far slittare l’intervallo orario
sopra indicato purché siano mantenute 14 ore di
buio in maniera continuata.
52. L’oscuramento deve iniziare, eliminando l’illuminazione
artificiale, nel momento in cui la pianta ha raggiunto
l’altezza di 30-40 cm e proseguire continuativamente fino
alla colorazione del fiore.
Qualsiasi riduzione delle ore di buio, oppure il mancato
oscuramento per più di 2 giorni, può comportare la
rivegetazione delle piante, ritardo o mancanza di
fioritura.
Per coloro che dispongono di un impianto d’oscuramento
automatico, si consiglia in estate di aprire durante le ore
buie della notte in modo da far abbassare la temperatura
ed il tasso di umidità nella serra evitando così possibili
attacchi fungini.
53. La spuntatura
• Per ottenere la formazione delle ramificazioni laterali ed
incrementare il numero dei fiori i crisantemi vanno spuntati una o più
volte a seconda del programma colturale. La spuntatura, o cimatura,
si effettua asportando con le dita la parte apicale del germoglio;
assieme all'apice vero e proprio si tolgono 0,5-1,5 cm di stelo in
modo che le ramificazioni escano dalla parte ancora erbacea ma
completamente formata della vegetazione. Tranne per alcuni casi,
una spuntatura sulla parte troppo giovane o troppo vecchia dello
stelo, influenza il numero di getti ascellari formati, come pure essa
non deve coincidere con altri stress per la pianta, come trapianti o
invasi. Il numero di ramificazioni laterali varia da 1-2 fino a 5-6 a
seconda della varietà e delle condizioni colturali.
54. • La prima spuntatura viene eseguita sulle talee dopo
circa 10-15 gg dall'invasatura quando hanno iniziato a
formare la nuova vegetazione; si lasceranno 5-8 foglie.
Quando i laterali hanno 6-8 foglie, si può procedere alla
2 a spuntatura. Il numero totale di spuntature dipende
dal periodo di inizio della coltura e dal tipo di Crisantemo;
per la coltivazione iniziata in aprile/maggio si effettuano 3
spuntature. per i Crisantemi a grandi fiori, e 4-5 per quelli
a piccoli fiori (coreani). È importante osservare la data
dell'ultima cimatura perché determina l'epoca e la qualità
della fioritura; essa è una caratteristica varietale (vedi
tabella) con piccoli spostamenti a seconda del clima e
della tecnica colturale.
55. Scelta del bottone
• Verso la fine di agosto si nota la formazione del
primo bottone fiorale.
• Per ottenere un fiore di grandi dimensioni si
deve conservare il primo bottone ed eliminare
quelli secondari non appena raggiungono le
minime dimensioni per essere asportati senza
danneggiare il bottone principale. È possibile,
quando le ramificazioni sono scarse, lasciare
alcuni bottoni secondari; si otterranno fiori più
piccoli, ma la pianta sembrerà più "piena". Per i
coreani non sono necessarie sbottonature.
56. Nanizzanti:
Come nanizzante si usa normalmente Alar o Top
Flor. Le dosi ed il numero dei trattamenti sono
legati al clima ed alla crescita delle piante.
Alar alle dosi di 150 - 300 g/100 litri d’acqua :
1° Trattamento nella prima settimana di giorno
corto;
2° Trattamento quando si evidenziano i boccioli
nell’apice (circa terza settimana di giorno corto);
57. 3° Trattamento (solo se occorre) nel momento in cui i
boccioli si stanno allungando per evitare che lo stelo del
fiore diventi anch’esso troppo lungo. Nel momento in cui
viene dato il trattamento il bocciolo deve essere ancora
chiuso, altrimenti la forma ed il colore del fiore può
venire influenzata negativamente.
Si raccomanda di far trascorre almeno 12 giorni tra un
trattamento e l’altro per evitare un accumulo di prodotto
nella pianta.
È importante che dopo il trattamento con nanizzante, la
foglia resti asciutta per almeno 48 ore.
58. Concimazione:
E’ preferibile eseguire un’analisi del terreno per conoscerne
la fertilità.
Durante la preparazione del terreno si può somministrare
una concimazione di fondo a base di fosforo e potassio
senza azoto poiché quest’ultimo viene dilavato molto
velocemente.
Appena le radici si sono sviluppate, concimare ogni volta
allo 0,1% con un rapporto N:P:K di 1,5:0,5:1.
Nella fase di piena vegetazione la concimazione può
essere aumentata fino allo 0,2% in funzione dello
sviluppo della pianta.
Alla formazione dei boccioli cambiare il rapporto N:P:K in
1:0,7:2.
59. Irrigazione:
E’ importante mantenere il terreno uniformemente umido in modo che
le piante crescano con la stessa altezza e vigoria.
Nella prima fase di coltivazione è consigliata l’irrigazione a pioggia,
soprattutto nel periodo estivo; nelle fasi successive la distribuzione
dell’acqua a livello del terreno permette di contenere l’insorgenza di
malattie fungine.
Cominciare a ridurre la quantità d’acqua una settimana dopo l’inizio del
giorno corto, in modo da accelerare la formazione dei boccioli.
Irrigare nuovamente in maniera abbondante quando i fiori sono in
fase d’apertura, così da evitare una lignificazione troppo veloce
dello stelo responsabile di uno scarso assorbimento di acqua una
volta reciso.
60. Cenni fitopatologici
• Septoriosi (Septoria chrysanthemella, Septoria obesa)
• Sintomi: sulle foglie compaiono delle piccole aree circolari (S.
chrysanthemella), di colore bronzo, che poi diventano di forma
irregolare e di colore da bruno rossastro a nero; le necrosi possono
essere disperse sul lembo o più concentrate ai margini e possono
estendersi fino ad interessare l’intera foglia. S. chrysanthemella
provoca la comparsa, inizialmente, di piccole macchie rossastre che
poi si ingrandiscono, diventano di colore da porpora a bruno, con il
centro grigiastro. I sintomi sono più frequenti nella tarda estate ed
interessano inizialmente le foglie basali.
• Difesa: evitare la prolungata bagnatura del fogliame, per l’infezione
ne sono sufficienti 12 h anche non consecutive; adottare spaziature
adeguate per facilitare la ventilazione; rimuovere i detriti a fine
coltura per ridurre l’inoculo; impiegare giovani piante indenni.
Dall’inizio dell’infezione trattare, ogni 10-14 gg con, Delan, Saprol,
Daconil, benzilimidazolici.
61. Mal bianco (Oidium chrysantemi - Erysiphe
cichoracearum)
• Sintomi: le foglie, gli steli e, alcune volte, i
boccioli sono ricoperti da un’efflorescenza
bassa, rada, polverosa; le foglie possono essere
deformate; i tessuti infetti diventano necrotici. La
sensibilità al patogeno è strettamente varietale.
• Difesa: evitare densità eccessive e forti sbalzi di
temperatura; dalla comparsa dei sintomi irrorare
Saprol, Baycor, Nimrod, Afugan ed altri antioidici
specifici.
62. Ruggine bianca (Puccinia horiana)
• Sintomi: sulla pagina superiore si notano delle piccole decolorazioni, tondeggianti, del
diametro di 1-1,5 mm, distribuite sul lembo; in corrispondenza sulla pagina inferiore si
sviluppano delle pustole rilevate, larghe fino a 3 mm, aranciate e poi biancastre.
L’infezione interessa tutta la chioma deprezzando il prodotto fino a renderlo
invendibile. “Westland” è molto sensibile, altre varietà sono meno sensibili o
resistenti.
• Difesa: le infezioni sono più frequenti a fine estate quando iniziano le rugiade o dopo
il fotoperiodo corto. L’infezione richiede temperature minori di 25°C ed ha un periodo
di incubazione che può prolungarsi fino a 8 settimane per cui può sfuggire al controllo
visivo. L’infezione viene diffusa dalle basidiospore che sono facilmente disseminate
dal vento, irrigazioni per aspersione, operazioni colturali, teli di oscuramento.
Applicare rigorosamente le norme di prevenzione scegliendo varietà resistenti,
selezionando strettamente le talee, evitando la prolungata bagnatura della chioma
anche nel caso di trattamenti antiparassitari, eliminando prontamente i primi focolari
ed i residui di coltura. In prevenzione irrorare Dithane, Daconil, Saprol, Baycor e
Stroby; in caso di infezione Tilt + Saprol, myclobutanil, ossicarbossina e Stroby. Non
eccedere nei trattamenti con Saprol su “Shoesmith” e “Rivarly”. Bagnare con le
soluzioni funghicide entrambe le pagine fogliari.
63. Marciume dello stelo (Sclerotinia
sclerotiorum)
• Sintomi: la parte basale dello stelo presenta un
marciume umido verdastro, la superficie si
ricopre poi di una formazione miceliare bianca,
cotonosa; la pianta appassisce; nella zona
midollare dello stelo e sulla corteccia si formano
degli sclerozi neri di forma semisferica. È
sensibile la cv “Cotton Ball”.
• Difesa: eliminare i residui colturali; spaziare
adeguatamente; disinfettare il terreno con il
vapore; irrorare lo stelo con Rizolex,
benzilimidazolici, Rovral, Switch.
64. Tripidi (Frankliniella occidentalis, Thrips tabaci)
• Sintomi: le giovani foglie sono deformate, incomplete,
increspate; l’apice vegetativo rallenta notevolmente lo
sviluppo; i boccioli stentano ad aprirsi e tendono a
seccare; i fiori ligulati presentano rotture di colore e
deformazioni. Le foglie possono presentare delle aree
decolorate con riflessi argentati e cosparsi di defecazioni
nere e puntiformi.
• Difesa: irrorare o vaporizzare Mesurol, Folimat, Orthene,
Lannate, Thiodan, DDVP, piretroidi, Rufast, Vertimec,
Match; in caso di forti infestazioni ripetere i trattamenti 4
volte con un intervallo di 7 gg. Alcune CV sono sensibili
a Mesurol
65. Afidi (Generi e specie varie)
• Sintomi: le foglie sono deformate e increspate, la
vegetazione viene rallentata da colonie di insetti
verdi o bruni che infestano gli apici vegetativi, i
fiori e la pagina inferiore delle foglie; la chioma
viene deturpata dalla fumaggine che si sviluppa
sugli escrementi zuccherini degli insetti. Gli afidi
sono vettori di virus pericolosi per il C.
• Difesa: dall’inizio dell’infestazione irrorare
Pirimor, Croneton, Hostaquick, Lannate, Folimat,
Basudin, Orthene, Friodan, piretroidi, contro gli
afidi resistenti irrorare Confidor, Plenum.
66. Acari tetranichidi
• Sintomi: le foglie iniziano a decolorare, poi
ingialliscono e seccano; i fiori presentano delle
decolorazioni o lesioni brune, in caso di forte
infestazione il prodotto diventa invendibile.
• Difesa: durante il periodo estivo trattare
regolarmente in modo che le foglie siano pulite
dagli acari al momento della fioritura; irrorare
Matacar, Torque, Danitol, Pennstyl, Vertimec,
Pride Ultra, Nexter, Oscar, Miro