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VALUTAZIONE EX-ANTE AMBIENTALE
POR SICILIA 2000-2006

Dicembre 2002
A cura di
ASSESSORATO REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
DIPARTIMENTO REGIONALE TERRITORIO E AMBIENTE
AUTORITÀ AMBIENTALE SICILIA—SERVIZIO 10 - VAS
ARPA SICILIA
In collaborazione con
MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO
DIREZIONE GENERALE SVILUPPO SOSTENIBILE
TASK FORCE AMBIENTE SICILIA

SITO INTERNET:
www.artasicilia.net
www.arpasicilia.it
www.minambiente.it

VIA UGO LA MALFA 169—90146 PALERMO

TEL.: 091.6967693—6968683—6968685
FAX: 091.6967797—6968681—6968685

E-mail:
t_servizio10@artasicilia.net
arpasicilia@arpasicilia.it
junioraasicilia@hotmail.com
juniorarpas@hotmail.com
Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

Premessa
Così come previsto al paragrafo 2.4 del POR Sicilia 2000/2006, si è provveduto a redigere una
nuova valutazione ambientale ex ante dell’intero Programma Operativo.
La prima stesura della valutazione ex ante, come è noto, aveva messo in luce un non sufficiente
livello di conoscenze e una carenza di informazioni, rispetto alle pressioni esercitate sull’ambiente e allo
stato di qualità delle risorse (vedi anche quanto rilevato nel QCS).
Rispetto al lavoro effettuato precedentemente, l’avvenuta istituzione ed avvio dell’ARPA Sicilia ha
consentito il monitoraggio e la sistemizzazione dei principali dati ambientali
L’Agenzia in particolare, è stata impegnata a redigere le parti preliminari o di base, ovvero, l’analisi
della situazione ambientale e la metainformazione; inoltre, ha fornito il proprio contributo nella selezione e
nel popolamento dei sistemi di indicatori utili per la stima dell’impatto atteso per settori e per misure.
L’organizzazione della struttura dell’Autorità Ambientale ha poi consentito la trattazione dei dati
per una più puntuale verifica del rispetto dei criteri di sostenibilità insiti nel Programma. E’ stato così
possibile effettuare una nuova valutazione dell’impatto atteso della strategia, proponendo, accanto all’analisi
delle singole misure, una lettura a scala di asse o di settore, pervenendo così ad una valutazione di tipo più
globale.
Il lavoro è stato compiuto con il sostanziale contributo fornito dal Ministero dell’Ambiente tramite
l’apporto della specifica Task Force Ambiente, costituita da un esperto senior e da diciotto esperti junior,
che ha lavorato a supporto sia dell’Autorità Ambientale che dell’Arpa.
In conclusione in aderenza a quanto previsto dai regolamenti comunitari sui fondi strutturali, si è
cercato di costruire uno strumento che non fosse soltanto utile alla valutazione ambientale del Programma,
ma che potesse fornire significative indicazioni per una programmazione futura sempre più indirizzata al
perseguimento di uno sviluppo realmente sostenibile.

I
Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

INDICE
Pagina

PREMESSA

I

1.

1

ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE
Introduzione

3

1.1

4

ARIA

1.1.1

Qualità dell’aria in area industriale

4

1.1.2

Qualità dell’aria in ambiente urbano

7

1.1.3

Emissioni in atmosfera

1.2

13

ACQUA

1.2.1

18

Stato quali-quantitativo delle acque interne superficiali e sotterranee

18

1.2.1.1

Qualità delle acque superficiali

18

1.2.1.2

Qualità delle acque sotterranee e potabili

30

1.2.2

Emissioni e scarichi nei corpi idrici

38

1.2.3

Il settore fognario

40

1.2.4

La depurazione

42

1.2.5

I fanghi di depurazione

46

1.2.6

Ambiente marino e costiero

47

1.2.6.1

Qualità delle acque dell’ambiente marino e costiero

47

1.2.6.2

Pesca e acquacoltura

55

Ambiti territoriali ottimali

57

1.2.7

1.2.7.1

La situazione regionale

57

II
Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1.2.7.2
1.2.8

Osservazioni finali

58

Il ciclo integrato

59

1.2.8.1

Le risorse idriche disponibili

59

1.2.8.2

L’approvvigionamento idropotabile in Sicilia

60

1.2.8.3

Le fonti

61

1.2.8.4

Trasporto e distribuzione dell’acqua

62

1.2.8.5

Sistemi di gestione degli acquedotti

62

1.2.8.6

Risorse e sistemi idrici gestiti dall’EAS

63

1.2.8.7

I sistemi idrici interconnessi

65

1.2.8.8

Le ragioni della criticità

66

1.2.8.9

Aspetti gestionali

67

1.3

SUOLO

1.3.1

68

Suolo e Sottosuolo

68

1.3.1.1

I suoli in Sicilia

68

1.3.1.2

Uso del Suolo

68

1.3.1.3

Qualità dei suoli

69

1.3.1.4

Desertificazione – Degradazione fisica e biologica dei suoli

71

1.3.1.5

Attività estrattive

73

1.3.1.5.1 Attività estrattive di II categoria (cave)

73

1.3.1.5.2 Attività estrattive di I categoria (miniere)

78

1.3.1.6

1.3.2.1

81

Eventi naturali e scenari di rischio

1.3.2

Erosione costiera

85

Rischio idrogeologico

85

1.3.2.1.1 Frane

87

1.3.2.1.2 Piene

88

III
Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1.3.2.1.3 Aree a rischio

89

1.3.2.1.4 Strumenti di pianificazione e regime vincolistico

90

1.3.2.2

Rischio sismico

93

1.3.2.2.1

Classificazione sismica della Sicilia

94

1.3.2.2.2

Valutazione del rischio sismico per Comune

94

1.3.2.3

Rischio vulcanico

96

1.3.2.3.1

Pericolosità vulcanica dell’Etna

97

1.3.2.3.2

Pericolosità vulcanica di Stromboli

99

1.3.2.3.3

Pericolosità vulcanica di Vulcano

1.3.3

Siti contaminati

104
103

1.3.3.1

Siti potenzialmente contaminati

103

1.3.3.2

Siti effettivamente contaminati

104

1.3.3.3

Siti industriali dimessi

105

1.3.3.4

Siti bonificati e messi in sicurezza

108

1.3.4

Ambiente rurale e contaminazione dei suoli da fonti diffuse

110

1.3.4.1

Le produzioni agricole

110

1.3.4.2

Il tipo d’utilizzazione della superficie agricola

112

1.3.4.3

Il patrimonio zootecnico e la sua pressione sull’ambiente

113

1.3.4.4

I fattori di pressione del settore agricolo

115

1.3.4.5

Le coltivazioni a basso impatto ambientale

119

1.4

RIFIUTI

124

1.5

ECOSISTEMI NATURALI

126

1.5.1

Natura e biodiversità

126

1.5.1.1

Habitat

126

1.5.1.2

Patrimonio forestale

127

IV
Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1.5.1.3

Flora e vegetazione

130

1.5.1.4

Fauna

133

1.5.2
1.6

Il sistema delle aree protette

137

RISCHIO TECNOLOGICO

141

1.6.1

Aree ad elevato rischio di crisi ambientale

141

1.6.2

Attività a rischio di incidente rilevante

143

1.7

AMBIENTE URBANO

146

1.7.1

Ambiente urbano

146

1.7.2

Inquinamento acustico

148

1.7.3

Trasporto pubblico

151

1.7.4

Radiazioni non ionizzanti: inquinamento elettromagnetico

153

1.8

2

PATRIMONIO STORICO-ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO

STATO DELLE CONOSCENZE E ADEGUATEZZA DEI SISTEMI DI
MONITORAGGIO ESISTENTI

156

171

2.1

Aria

173

2.2

Acque

173

2.3

Suolo

175

2.4

Ecosistemi

175

2.5

Inquinamento acustico

176

2.6

Le radiazioni non ionizzanti: l’inquinamento elettromagnetico

176

Bibliografia

177

V
Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

3

STATO DI RECEPIMENTO E ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA
AMBIENTALE

181

3.1

Il rispetto dei principi comunitari

183

3.2

Stato di recepimento e attuazione delle direttive comunitarie in materia ambientale

190

3.2.1

191

3.2.2

Rumore

192

3.2.3

Acque

193

3.2.4

Suolo

196

3.2.5

Patrimonio culturale ed ecosistemi

198

3.2.6

Rifiuti

200

3.2.7

Radiazioni non ionizzanti

203

3.7.8

Rischio tecnologico

206

3.2.9

4

Aria

Valutazione d’Impatto Ambientale

218

EFFETTI ATTESI E DISPOSIZIONI AMBIENTALI
Introduzione
4.1

211
213

ANALISI DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Asse I – Risorse naturali
Asse II – Risorse culturali

230

Asse IV – Sistemi locali di sviluppo

233

Asse V – Città

248

Asse VI – Reti e nodi di servizio
4.2

215

251

TABELLE DEGLI EFFETTI ATTESI E DISPOSIZIONI PER L’INTEGRAZIONE
AMBIENTALE NEI SINGOLI INTERVENTI
Asse I – Risorse naturali

VI

253
Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

Settore risorse idriche

253

Settore difesa suolo

256

Settore rete ecologica

259

Settore gestione rifiuti

261

Settore energia

263

Asse II – Risorse culturali
Settore risorse culturali

264

Asse IV – Sistemi locali di sviluppo
Settore sistemi produttivi industriali artigianali e commerciali

266

Settore agricoltura

271

Settore pesca e acquicoltura

276

Settore sistemi produttivi turistici

279

Asse V – Città
Settore città

281

Asse VI – Reti e nodi di servizio
Settore trasporti

283

SCHEDE DELLE MISURE

286

ALLEGATI
I

TABELLE STATISTICHE, GRAFICI E CARTOGRAFIE

II

MAPPA DELLA METAINFORMAZIONE

VII
Capitolo 1
ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

2
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Introduzione
La prima stesura della valutazione ex ante del P.O.R. Sicilia 2000-2006, come è noto, ha
messo in luce un non sufficiente livello di conoscenze e una carenza di informazioni, rispetto alle
pressioni esercitate sull’ambiente e allo stato di qualità delle risorse (vedi QCS), generalmente
insoddisfacente per quantità e qualità dei dati.
La carenza di reti di monitoraggio, la frammentazione delle conoscenze tra diversi soggetti e
le carenze di sistemi informativi ambientali regionali, unitamente al ritardo con cui si è proceduto in
Sicilia alla istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), sono
certamente tra le lacune principali che la Comunità Europea tramite l’utilizzo dei fondi strutturali
vuole colmare.
L’azione strategica compiuta per la redazione della nuova Analisi sullo Stato dell’Ambiente
è stata finalizzata alla verifica, alla raccolta ed all’elaborazione dei dati di base, anche per quanto
riguarda l’informazione non direttamente prodotta dal Sistema Agenziale ANPA-ARPA-APPA ma
derivante da altre fonti.
Tali informazioni risultano infatti fondamentali per la costruzione degli indicatori necessari
alla Valutazione ex-ante e parzialmente utilizzabili anche per la Relazione sullo Stato
dell’Ambiente (RSA).
Grazie all’organizzazione ed al raggiungimento dell’informazione preesistente, si sono così
in parte colmati i deficit dell’informazione di base sull’ambiente, anche se il presente documento è
costantemente oggetto di aggiornamento per effetto dei dati che continuativamente pervengono.
L’analisi si riferisce sostanzialmente ad un periodo di riferimento che termina nel 1999.
Nondimeno si sono aggiunte informazioni ambientali aggiornate ad oggi, nel caso in cui le serie
storiche non sono state un supporto esaustivo all’analisi ambientale.
La metodologia utilizzata per la stesura di questo documento tiene conto degli indirizzi per
la stesura dell’integrazione della VEA fornite dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio.
Per la scelta degli indicatori si è tenuto conto della loro disponibilità ed aggiornabilità nel
tempo, tenendo come punti di riferimento:
Gli indicatori dell’allegato A del QCS;
Gli indicatori individuati nel CdP;
Gli indicatori delle linee guida VAS;
Gli indicatori della rete ANPA-ARPA-APPA (SINAnet)
Gli Indicatori relativi al paesaggio ed ai beni culturali, finora sottovalutati.

3
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

1.1 ARIA
1.1.1 QUALITA’ DELL’ARIA IN AREA INDUSTRIALE
La qualità dell’aria in Sicilia è monitorata da reti fisse e mezzi mobili di rilevamento
dell’inquinamento atmosferico di proprietà delle Province e da reti private a queste interconnesse,
ubicate nelle principali zone industriali.
Le aree industriali nelle quali sono presenti reti di rilevamento sono:
- Area Industriale di Agrigento;
- Area Industriale di Gela (Cl);
- Area Industriale di Milazzo (Me);
- Area Industriale di Siracusa;
- Area Industriale di Termini Imerese (Pa).
Specificatamente, nell’area di Agrigento è presente una rete di rilevamento provinciale,
costituita da un laboratorio mobile e da 9 stazioni fisse; di tali stazioni, 3 sono collocate nel
territorio comunale e le restanti 6 sono operanti nell’area industriale. Nella stessa zona è presente
una rete privata gestita dalla ITALCEMENTI, costituita da 3 stazioni fisse.
L’area industriale di Gela è monitorata da una rete di proprietà della Provincia e da una rete
gestita dalla Raffineria AGIP Petroli s.p.a.. Entrambe le reti sono costituite da 8 stazioni chimiche e
da 1 stazione meteo. Con D. A. n.66/17 del 13 febbraio 1998 è stata disposta l’interconnessione di
tali reti, e sono state dettate le modalità per la realizzazione dell’interconnessione.
Il comprensorio di Milazzo è monitorato dalle reti di rilevamento della CTE EUROGEN,
costituita da 5 stazioni chimiche e da 1 metereologica, e dalla rete di rilevamento della Provincia
Regionale di Messina, costituita da 9 stazioni chimiche. Con il D.A. n. 67/17 del 13 febbraio 1998,
modificato dal successivo D. A. n. 298/17 del 26 giugno 1998, si è provveduto alla interconnessione
delle due reti di rilevamento e all’approvazione delle norme di comportamento per le industrie
ricadenti nell’area di Milazzo.
Nell’area industriale di Siracusa operano una rete provinciale, costituita da 7 stazioni
chimiche e da 3 stazioni metereologiche; e da 2 reti private. La prima è gestita dall’ENEL s.p.a., e
comprende 6 stazioni chimiche ed 1 metereologica; la seconda è gestita dal CIPA (Consorzio
Industriale Protezione Ambientale di Siracusa) ed è costituita da 11 stazioni chimiche e 3
metereologiche. Con D. A. n. 888/17 del 18 novembre 1993 si è provveduto all’interconnessione di
tali reti e all’individuazione delle norme di comportamento per le limitazioni delle emissioni.
L’area industriale di Palermo, nella zona di Termini Imerese, è monitorata da una rete
dell’ENEL s.p.a., costituita da 5 stazioni chimiche. Inoltre la Provincia Regionale di Palermo
dispone di due mezzi mobili, recentemente aggiornati, per il rilevamento dell’inquinamento
atmosferico.
Si riporta in allegato la tabella (Tabella I.1.1.1) che individua, per ciascuna rete, le singole
centraline, la località dove sono site e gli inquinanti monitorati dalle stesse.
Analizzando globalmente la situazione regionale, si può notare, riferendoci alle
concentrazioni medie di SO2, un andamento tendenzialmente decrescente nel tempo. Assumendo
come riferimento il valore guida pari a 40 – 60 ug/mc (D.P.R. 203/1988), gli unici superamenti
monitorati riguardano il comprensorio di Milazzo (rilevamenti della rete provinciale) e la zona di
Porto Empedocle, presso Agrigento (rilevamenti della rete ITALCEMENTI). Esaminando i valori
riferiti al 98° percentile delle concentrazioni medie giornaliere di SO2 e rapportandoli al valore
limite pari a 250 ug/mc (D.P.R. 203/1988), non risultano superamenti. Ciò nonostante il
comprensorio di Milazzo presenta, nuovamente, valori superiori alla media regionale.
4
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Situazione analoga alla precedente, si rileva esaminando i valori riferiti al 98° percentile
delle concentrazioni medie giornaliere di NO2 e rapportandoli al valore guida pari a 135 ug/mc
(D.P.R. 203/1988). La serie storica considerata (1995 - 2000) mostra infatti, una inequivocabile
tendenza decrescente; si rilevano superamenti, esclusivamente, nel comprensorio milazzese e riferiti
al solo 1995. Esaminando i dati rilevati dalla rete ITALCEMENTI, sita a Porto Empedocle (Ag), i
valori delle massime concentrazioni orarie giornaliere di NO2, misurate nel periodo compreso dal
14 dicembre 2001 al 5 marzo 2002, mostrano l’assenza di superamenti del livello d’attenzione pari
a 200 ug/m3 (D.M. 15/4/94 e D.M. 25/11/94).
Per quanto riguarda le concentrazioni medie giornaliera delle Polveri Totali Sospese (PTS),
rapportando i dati raccolti al valore limite pari a 150 u/mc (D.P.C.M. 28 marzo 1983), non si
rilevano superamenti. Analogamente, riferendoci al 95° percentile delle concentrazioni medie
giornaliere non risultano, nell’area industriale di Gela (Cl) e di Milazzo (Me), superamenti del
valore limite pari a 300 ug/mc (D.P.C.M. 28 marzo 1983).
Si riportano in allegato le tabelle e i grafici indicativi della concentrazione degli inquinanti
considerati (Concentrazioni medie di SO2: Tabella I.1.1.2, Figura I.1.1.1, SO2 - 98° percentile:
Tabella I.1.1.3, Figura I.1.1.2, NO2 - 98° percentile: Tabella I.1.1.4, Figura I.1.1.3, Concentrazioni
medie di PTS: Tabella I.1.1.5, Figura I.1.1.4, PTS - 95° percentile: Tabella I.1.1.6, Figura
I.1.1.5).
Considerando la qualità dell’aria nella zona industriale di Siracusa, e specificatamente
riferendoci alla media aritmetica delle concentrazioni medie giornaliere di SO2 e PTS non risultano
superamenti del valore guida pari a 40 – 60 ugmc (D.P.R. 203/1988), come si evince dalle tabelle
seguenti.
Tabella 1.1.1.1 - Area industriale di Siracusa: concentrazioni medie giornaliere di SO2
Rete Provincia Regionale di Siracusa
Controllo superamenti di soglia annuale della Media Aritmetica delle Concentrazioni medie
giornaliere di SO2 (40-60 ug/m3) Valore Guida secondo D.P.R. 203/88
Stazioni di monitoraggio
Periodo di osservazione: 01/04/2000-31/03/2001
SO2
Sc.Greca
Augusta Ciapi Priolo Melilli
S.Cusumano
Belvedere
Valori
medi
girnalieri
Media
annuale
G.G.oltre
la soglia di
40

346

268

324

364

328

346

332

6

3

1

7

19

23

14

1

0

0

1

46

71

22

0

0

14

35

4

G.G.oltre
la soglia di
60
0
0
Fonte: Provincia Regionale di Siracusa

5
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Tabella 1.1.1.2 - Area industriale di Siracusa: concentrazioni medie giornaliere di PTS
Rete Provincia Regionale di Siracusa
Controllo superamenti di soglia annuale della Media Aritmetica delle Concentrazioni medie
giornaliere di PTS (40-60 ug/m3) Valore Guida secondo D.P.R. 203/88
Stazioni di monitoraggio
Periodo di osservazione: 01/04/2000-31/03/2001
PTS
Sc.Greca
Augusta Ciapi Priolo Melilli
S.Cusumano
Belvedere
Valori
medi
girnalieri
Media
annuale
G.G.oltre
la soglia di
40

340

3

264

269

321

283

276

27

0

55

27

26

25

42

47

0

205

13

24

19

138

4

10

7

10

G.G.oltre
3
0
103
la soglia di
60
Fonte: Provincia Regionale di Siracusa

Nella stessa zona, non sono stati rilevati superamenti del valore limite del 98° percentile
delle concentrazioni medie giornaliere di NO2.
Il D.A. n.888/17 del 12 luglio 1991, oltre a decretare l’interconnessione tra le reti nell’area
industriale di Siracusa, ha definito tre livelli di riferimento (preallarme, allarme ed emergenza) al
cui verificarsi si attuano specifici interventi da effettuare, pressoché in tempo reale, da parte dei
gestori degli stabilimenti e volti ad impedire, mediante il contenimento delle emissioni, che il valore
della media giornaliera dei valori medi orari superi il valore guida fissato per la media su 24 ore.

6
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

1.1.2 QUALITA’ DELL’ARIA IN AMBIENTE URBANO
L’inquinamento delle aree urbane costituisce motivo di grande attenzione e preoccupazione
per la tutela della salute. Problemi di inquinamento atmosferico sono presenti nelle aree urbane
medie e grandi della Sicilia e sono associate all’aumento del traffico veicolare.
Specificatamente è stata analizzata la situazione esistente nei comuni di Palermo, Catania e
Messina, ritenuti i più rappresentativi rispetto al problema esaminato. Al riguardo, si è provveduto a
descrivere la rete di monitoraggio esistente nel territorio comunale e la qualità dell’aria urbana,
prestando particolare attenzione ai superamenti dei limiti previsti dalla normativa vigente.
QUALITA’ DELL’ARIA IN AMBIENTE URBANO: PALERMO
La qualità dell’aria nella città di Palermo è monitorata da 7 stazioni di rilevamento
distribuite all’interno del centro urbano, la cui manutenzione e rilevamento dati è stata affidata
all’AMIA – Azienda Speciale Palermo. Ulteriori 3 stazioni (Di Blasi, CEP, Bellolampo) sono state
aggiunte ad integrazione della rete, con i finanziamenti del Progetto del Ministero dell’Ambiente
“DISIA II”, la cui strumentazione è in corso di installazione.
La tabella I.1.2.1, riportata in allegato, individua per le singole stazioni, l’ubicazione, e i
singoli parametri rilevati.
La qualità dell’aria a Palermo presenta un andamento costante nel tempo, come risulta dalla
3°Relazione redatta dall’AMIA, Azienda Speciale (“Il rilevamento dell’inquinamento acustico ed
atmosferico nel comune di Palermo”, AMIA, 2000).
Analizzando i dati ottenuti dal monitoraggio, riferiti al quinquennio 1997 – 2000 e riportati
nella tabella I.1.2.2 riportata in allegato, si nota come le zone a più alta densità di traffico siano
quelle che presentano maggiori concentrazioni delle specie inquinanti. In tal senso la zona
maggiormente critica è nei pressi di Piazza “Giulio Cesare”.
Osservando l’andamento annuo dei parametri monitorati, considerando per esempio i valori
medi, si nota un andamento costante del monossido di carbonio (CO). L’andamento dell’NO2,
invece, è altamente discontinuo, manca una tendenza netta nel tempo, sia in diminuzione sia in
aumento. L’SO2 manifesta, dopo un generale leggero aumento nel 1997 ed il 1998, una tendenza al
ribasso; spiegabile, probabilmente, con l’incremento dell’utilizzo di combustibili più poveri in
contenuto di zolfo (D.P.C.M. 14 novembre 1995). È invece riscontrabile un aumento delle
emissioni di PTS.
Si riportano di seguito i superamenti dei limiti previsti dalla normativa, registrati dal 1997 al
2000 e riferiti all’intera rete.
Figura 1.1.2.1 – Superamenti dei limiti di legge riferiti a: CO, NO2, PTS, O3
Superamenti CO
70
n. superamenti

60

65
59
Livello di
attenzione

50
40
30

38
29

27

20

18

10
0

24

4

1997

1998

1999

Soglia media
8h

5

2

1996

6

Livello di
allarme

2000

CO

7
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Superamenti NO2

n.superamenti

120

112

100

Livello di
attenzione

80
60
40

51

49

37

35

20
4

4

3

1996

0

1997

1998

Livello di
allarme

1

0
1999

2000

n.superamenti

Superamenti PTS
160
140
120
100
80
60
40
20
0

135
Livello di
attenzione
59

6
1
1996

11
4
1997

49

1

1

5

1998

1999

Livello di
allarme

2000

Superamenti O3

n.superamenti

30
25

24

20
15

13

10
5
0

5
1
1996

0
1997

15

0
1998

15

0
1999

0
2000

Livello di
attenzione
Livello di
allarme

Fonte: AMIA – Azienda speciale Palermo, 2000

QUALITA’ DELL’ARIA URBANA: CATANIA
La rete di monitoraggio del comune di Catania è costituita da 17 centraline di monitoraggio,
nella tabella in allegato (Tabella I.1.2.4), a cui si rimanda, si individuano per le singole stazioni,
l’ubicazione, e i singoli parametri rilevati.
Lo stato di qualità dell’aria a Catania, come risulta dal rapporto annuale redatto dal Comune
di Catania – Direzione Tutela Ambientale, ha presentato un andamento più o meno costante. Infatti
non sono stati rilevati sostanziali mutamenti nel biennio considerato 2000 – 2001. Specificatamente,
si evidenzia un andamento costante per il CO e il PM10. La concentrazione di NO2 ha un andamento
crescente; invece le concentrazioni relative ad SO2 presentano una diminuzione sensibile,
imputabile probabilmente al minor tenore di zolfo contenuto nei combustibili liquidi, secondo
quanto previsto dal D.P.C.M. 14 novembre 1995 (tabella I.1.2.5).

8
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Il livello di concentrazione dei diversi inquinanti risulta essere generalmente al di sotto dei
limiti fissati dalla normativa attualmente vigente. Gli unici superamenti del livello di attenzione
riguardano il CO e il NO2 e manifestano, nel biennio considerato, una tendenza alla riduzione, come
risulta dalla tabella che segue. È opportuno sottolineare l’assenza di superamenti del livello di
attenzione e del livello di allarme per l’ozono.
Tabella 1.1.2.1 - Superamenti dei limiti di legge

SUPERAMENTI - CATANIA
Inquinanti

Livello di
attenzione

CO (15 mg/m3)
2000
2001
23
10

NO2(200 µg/m3)
2000
2001
12
14

Fonte: Comune di Catania, Direzione tutela Ambientale, 2001

QUALITA’ DELL’ARIA URBANA: MESSINA
La qualità dell’aria nel comune di Messina è monitorata da una rete di monitoraggio,
costituita da 5 postazioni fisse e da un laboratorio mobile, gestita dalla Provincia Regionale.
La tabella in allegato (Tabella I.1.2.6) individua per le singole stazioni, l’ubicazione, e i
singoli parametri rilevati.
Secondo quanto risulta dalla Relazione redatta annualmente dalla Provincia Regionale, la
qualità dell’aria a Messina, nel biennio 1999 – 2000, mostra un andamento costante.
Nonostante il traffico veicolare incida pesantemente in alcune arterie cittadine, la qualità
dell’aria non viene sensibilmente compromessa, ciò è imputabile alle favorevoli condizioni
meteoclimatiche di cui gode la città, a questo va aggiunta la posizione, lungo il mare, che favorisce
la dispersione degli inquinanti per diffusione (trasporto spontaneo degli inquinanti da una zona a più
elevata concentrazione verso una a più bassa concentrazione) anche in assenza di vento.
Si riportano in allegato (Tabella I.1.2.7) le concentrazioni medie degli inquinanti monitorati
nel biennio 1999 – 2000.
Nel 1999 sono stati registrati superamenti del livello di attenzione limitatamente al CO e
limitatamente alla postazione Archimede. Tali superamenti - di seguito riportati - si sono
ulteriormente verificati, con maggiore frequenza, nel 2000.
Tabella 1.1.2.2 – Superamenti dei limiti di legge

SUPERAMENTI
MESSINA
Inquinanti
CO
(15 mg/m3)
Livello di
1999 2000
attenzione
2
9
Fonte: Provincia regionale di Messina, 1999 – 2000

Si è invece verificata, tra i 1999 e il 2000, una riduzione delle concentrazioni di PM10, che
sono rientrate all’interno dell’obiettivo di qualità.

9
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

QUALITA’ DELL’ARIA URBANA IN ALTRI CENTRI URBANI
Gli altri grandi comuni dell’isola sono privi di reti fisse di monitoraggio della qualità
dell’aria. Il comune di Trapani si avvale di un laboratorio mobile di proprietà della Provincia
Regionale di Trapani. Mentre il comune di Siracusa ha provveduto utilizzando saltuariamente
cabine rilocabili della Provincia Regionale di Siracusa; tuttavia è in fase di installazione una rete di
rilevamento urbano costituita da 6 cabine già posizionate ma non ancora attive. La mancanza di una
rete fissa di monitoraggio impedisce di valutare la verifica del rispetto dei limiti di legge, per i quali
è necessario effettuare cicli di misure molto lunghi.

CONCENTRAZIONI MEDIE DI BENZENE NEI PRINCIPALI COMUNI SICILIANI
Le legislazioni comunitaria e nazionale hanno riservato notevole attenzione agli inquinanti
prodotti dal traffico veicolare. Ciò considerato, si è ritenuto opportuno analizzare nel dettaglio
l’andamento dell’inquinamento da benzene, che assume valenze significative sotto gli aspetti di
natura sanitaria. Come è noto, il D.M. A. del 25 novembre 1994 fissa, dal 1 gennaio 1999,
l’obiettivo di qualità per il benzene in 10 ug/m3.
Si riportano di seguito le concentrazioni medie di benzene rilevate nei principali comuni
della regione.
Il comune di Palermo ha condotto varie campagne di rilevamento del benzene nel biennio
1999 – 2000. Il grafico che segue indica le concentrazioni risultanti dalle 3 fasi temporali costituenti
l’ultima campagna di rilevamento condotta, secondo quanto risulta dalla sopra menzionata
Relazione AMIA.
Figura 1.1.2.2 – Concentrazioni medie di benzene: Palermo

Concentrazioni medie di Benzene - Palermo 2000
40
35

fase 1

30
fase 2

25
20

Fase 3

15
10

Obiettivo
di qualità

5
0
0

10

20

30

40

50

60

70

80

Postazioni

Fonte: AMIA – Azienda speciale Palermo, 2000

Nel comune di Catania, come risulta dal grafico, la concentrazione del Benzene ha subito,
nel biennio 2000 – 2001, una leggera diminuzione, rientrando dentro i limiti dell’obiettivo di qualità
di 10 µg/m3. La diminuzione è connessa alle adottate limitazioni del traffico (Rapporto annuale
sulla qualità dell’aria, Comune di Catania, 2000 – 2001).

10
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Figura 1.1.2.3 – Concentrazioni medie di benzene: Catania

Concentrazioni medie di Benzene - Catania
12

11,48

10

10

10
9,76

10

µg/mc

8
6

2000

6
5,55

4

2001

2

1,94
1,86

Obiettivo di
qualità

0
Librino

P. Stesicoro

V. Giuffrida

Postazioni

Fonte: Comune di Catania, Direzione tutela Ambientale, 2001

Come risulta dalla relazione della Provincia Regionale sulla qualità dell’aria, il comune di
Messina ha provveduto a spostare l’analizzatore di Benzene dalla postazione fissa Archimede, dove
era allocato nel 1999, al laboratorio mobile situato presso i cantieri navali. In entrambi i casi, come
risulta dal grafico, i valori misurati risultano essere inferiori ai limiti previsti dalla normativa
vigente.
Figura 1.1.2.4 – Concentrazioni medie di benzene: Messina

Concentrazioni medie di Benzene - Messina
12
10
1999 Archimede

8
6

2000 - Zona
Falcata

4,8

4

3,6

3,5

3,3

3,4

3,3

3,2

3,1

2

1
,21

1
,35

0,78

0,35

M
ar
zo
Ap
rile
M
ag
gio
Gi
ug
no
Lu
gli
o
Ag
o
Se sto
tte
m
br
e
Ot
tob
No re
ve
m
br
e
Di
ce
m
br
e

Ge
nn
ai
Fe o
bb
ra
io

0

Obiettivo di
qualità

Fonte: Provincia Regionale di Messina, 1999 – 2000

Analogamente, a Siracusa, dalla campagna di rilevamento condotta dal LIP Chimico, ora
Dipartimento ARPA Provinciale, non risultano superamenti del valore obiettivo (Rapporto 2001
sulla qualità dell’aria, DAP di Siracusa).

11
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Figura 1.1.2.5 – Concentrazioni medie di benzene: Siracusa

Concentrazioni medie di Benzene - Siracusa 2001
12
10
8

10

10

10

10

10

10
8,59

8,02

7,23

6

6,44

Concentrazi
oni medie

6,23

5,54

4
Obiettivo di
qualità

2
0
Scala Greca

Viale
Zecchino

Corso
Gelone

Via
Arsenale

L.go XXV
luglio

Postazioni

Fonte: DAP Siracusa, 2001

12

V.le Orsi
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

1.1.3 EMISSIONI IN ATMOSFERA
Il controllo delle emissioni rappresenta un aspetto basilare per individuare le principali cause
che determinano l’inquinamento atmosferico. L’inventario delle emissioni, volto ad individuare le
principali fonti inquinanti, si configura, quindi, come lo strumento essenziale per la definizione
delle politiche di risanamento dell’aria.
La realizzazione dell'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera (art.3 del D.P.R.
203/88) rientra nei compiti istituzionali dell'ANPA, che, al riguardo, ha provveduto alla raccolta e
all’organizzazione delle informazioni tramite il progetto CORINAIR (COoRdination Information
AIR).
Si riportano di seguito i valori delle emissioni di gas inquinanti o a effetto serra espresse in
tonnellate/anno, riferite al 1990 e suddivise per provincia; secondo quanto risulta dalla banca dati
del sistema SINAnet. Come risulta chiaramente, il contributo maggiore alle emissioni inquinanti è
fornito dalle province di Palermo, Catania e Messina, che, come è noto, sono le più popolate.
Tabella 1.1.3.1 – Totale valori di emissioni – Sicilia - 1990
VALORI DI EMISSIONE - 1990
Agrigento Caltanissetta

Catania

Enna

Messina

Palermo

Ragusa

Siracusa

Trapani

Totale
regionale
247.337,90

METANO
(t)

19.914,50

13.710,00

43.326,80

20.512,10

40.058,90

53.145,00

19.074,30

19.724,10

17.872,20

CO (t)

74.336,50

50.951,10

135.769,00

37.242,20

84.389,80

189791,4

40.817,60

61.356,20

79.967,50

754.621,60

CO2 (t)
COVNM
(t)

2132564,7

5880371,8

3.214.788,80

619.447,60

9.791.148,90

7302325,3

1.428.319,50

11.521.780,10

1.721.104,50

43611851,2

14.579,30

17.927,40

37.091,80

6.744,50

29.405,30

44.109,80

11.244,10

37.331,60

17.470,60

215.904,40

N2O (t)

1.106,30

1.245,50

1.140,40

844,2

2.447,90

2.325,50

643,5

1.822,30

918,2

12.493,80

NH3 (t)

1.659,10

3.750,60

3.232,80

3.650,10

4.687,00

4.527,10

3.106,00

6.252,90

1.451,30

32.316,90

NOx (t)

11.990,40

17.062,70

22.393,70

5.848,90

37.843,20

41.176,40

6.127,30

35.237,80

16.507,80

194.188,20

2.280,70

3.087.926,80

SOx (t)

6.441,70

95.364,80

2.768.558,00

5.848,90

74.106,60

23.846,30

2.569,90

113.856,00

Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990

Riferendoci alle singole emissioni prodotte, si distinguono varie sorgenti inquinanti.
Specificatamente:
le emissioni di metano sono prodotte essenzialmente dai processi di
digestione anaerobica, ad esempio quelli che avvengono nelle discariche, e dalle attività
connesse all’allevamento del bestiame. Avendo un tempo di vita molto breve, la
stabilizzazione del metano gioca un importante ruolo nelle politiche di riduzione dell’effetto
serra. Il contributo maggiore è fornito dalle Province di Palermo, Catania e Messina, che,
come è noto sono le più popolate.

13
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Figura 1.1.3.1 – Valori di emissione: Metano

Valori di Emissione di Metano (t) - SICILIA -1990

Macrosettori

Estrazione, distribuzione combili fossili
Natura
Agricoltura
Trattamento Smaltimento Rifiuti
0

20.000

40.000

60.000

80.000

1
00.000

1
20.000

1
40.000

1
60.000

T o nnellate

Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990

-

le emissioni di monossido di carbonio sono causate, principalmente, dai trasporti su gomma;
ulteriore rilevante causa è lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti;

Figura 1.1.3.2 – Valori di emissione: monossido di carbonio (CO)

Valori di Emissione di CO (t) - SICILIA - 1990

Macrosettori

A ltre So rgenti M o bili

Rifiuti

Traspo rti

0

1
00.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

Tonnellate

Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990

-

le emissioni di CO2 sono generate da processi di combustione in ambito industriale, dalla
produzione energetica e dal trasporto su gomma;

14
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Figura 1.1.3.3 – Valori di emissione: CO2

Valori di emissione di CO2 (t) - SICILIA -1990
Trasporti Stradali

Centrali Elettriche, Cogenerazinone
Teleriscaldamento

Combustione Industria

0

2.000.000

4.000.000

6.000.000

8.000.000

10.000.000

12.000.000

14.000.000

16.000.000

18.000.000

Tonnellate

Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990

-

le emissioni di composti organici volatili non metanici hanno come fonte principale il trasporto
su gomma; rilievo assume anche l’utilizzo di solventi (verniciatura, manifattura e lavorazione di
prodotti chimici);

Figura 1.1.3.4 – Valori di emissione: composti organici volatili (COV)

Valori di Emissione di COVNM (t) - SICILIA - 1990

Macrosettori

Processi Produttivi
Combustibili fossili
Solventi
Trasporti Stradali
0

1
0.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

90.000

1
00.000

Tonnellate

Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990

-

il contributo principale alle emissioni di protossido di azoto è rappresentato, invece, dall’attività
agricola (utilizzo di fertilizzanti in agricoltura), cui segue la combustione in ambito industriale;

15
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Figura 1.1.3.5 – Valori di emissione: protossido di azoto (N2O)

Valori di Emissione di N2O - SICILIA - 1990
Centrali Elettriche,
Cogenerazione
Teleriscaldamneto

Combustione - Industria

Agricoltura

0

1
.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

Tonnellate

Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990

-

le emissioni di ammoniaca sono imputabili innanzitutto agli escrementi prodotti dal bestiame
e ai fertilizzanti utilizzati nelle coltivazioni agricole;

Figura 1.1.3.6 – Valori di emissione: ammoniaca (NH3)

Macrosettori

Valori di Emissione di NH3 (t) - SICILIA -1990
Trattamento Smaltimento
Rifiuti
Processi Produttivi

Agricoltura
0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

Tonnellate

Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990

-

le fonti principali di emissione di ossidi di azoto sono, invece, rappresentate dal traffico
(ossidazione dell’azoto presente in atmosfera in condizioni di non completa combustione nei
motori veicolari) e dalle centrali per le produzione elettrica e dagli impianti di cogenerazione
e teleriscaldamento;

16
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Figura 1.1.3.7 – Valori di emissione: ossidi di azoto (NOx)

Valori di Emissione di NOx (t) - SICILIA - 1990

Combustione - Industria

Centrali Elettriche, Cogenerazione e
Teleriscaldamento

Trasporti Stradali

0

1
0.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

90.000

Tonnellate

Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990

-

le emissioni di ossido di zolfo sono concentrate quasi esclusivamente nella zona di Catania,
essendo principalmente imputabili alla rilevante attività vulcanica esistente nell’Etna.
Figura 1.1.3.8 – Valori di emissione: ossidi di zolfo (SOx)

Valori di Emissione di SOx (t) - SICILIA -1990

Combustione - Industria

Natura

0,00

500.000,00

1
.000.000,00

1
.500.000,00

2.000.000,00

2.500.000,00

3.000.000,00

T o nnellate

Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990

L’Agenzia Nazionale Protezione Ambientale, inoltre, sta provvedendo alla realizzazione
dell’inventario delle emissioni a livello provinciale riferito al 1995. Sono già disponibili le
elaborazioni ANPA sulle emissioni regionali di alcuni inquinanti (CO2, NOx e SO2), calcolate sulla
base dei consumi dei combustibili, riferite al 1999 e suddivise per tipologia di attività. Tali valori di
emissione, riportati in allegato (Tabella I.1.3.1), concordano con i valori sopra riportati e riferiti al
1990.
L’ARPA Sicilia, nell’espletamento delle proprie attività, ha provveduto a calcolare
l’ammontare delle emissioni in atmosfera di alcuni inquinanti, prodotte dagli impianti
termoelettrici, sulla base delle dichiarazioni loro rese ai fini della redazione delle relazioni
presentate annualmente al Ministero dell’Ambiente e della Sanità (art.2 del D.M. 10 marzo 1987
n.105). Tali valori, sono riportati in allegato (Tabella I.1.3.2). L’Agenzia si riserva in futuro, con la
completa attivazione dei catasti provinciali delle emissioni, di specificare i dati in questione. In tal
senso si ricorda che l’art. 5 del D.P.R. 203 del 1988 attribuisce alle province la competenza per la
redazione e tenuta dell’inventario delle emissioni atmosferiche. Ciò nonostante soltanto poche
province hanno provveduto ad ottemperare tale obbligo.
17
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

1.2. ACQUA
1.2.1 STATO QUALITATIVO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE
1.2.1.1 QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI
Per la classificazione delle acque gli indirizzi del mondo scientifico, della Comunità
Europea con la direttiva sulle Acque, e della nuova normativa italiana (D.Lgs. 152/99) con le
successive modifiche (D.Lgs. 258/2000) tendono ormai a privilegiare la definizione di stato
ambientale dei corpi idrici, vale a dire lo stato di salute dell’ecosistema acquatico a prescindere
dalla destinazione e dall'uso della risorsa (potabile e civile, balneazione, irriguo, ecc.). Il D.Lgs.
152/99, infatti, stabilisce criteri articolati di classificazione attraverso sia indicatori chimico-fisici ed
ecologici di qualità delle acque sia informazioni sul bacino idrografico (ad esempio portate, regime
pluviometrico, distribuzione e tipologia degli scarichi, uso del suolo e dell'acqua)
A fronte della mole di informazioni richieste dal decreto per la valutazione di qualità,
considerato che finora in Sicilia non c’è stato un organismo unico che in maniera organica abbia
coordinato le attività di controllo e monitoraggio i monitoraggi qualitativi sinora effettuati risultano
rari e i dati disponibili insufficienti e disomogenei.
Si è ritenuto opportuno focalizzare l’attenzione sulla ricognizione delle informazioni
esistenti seppure disaggregate, con particolare attenzione ai parametri necessari all’applicazione del
D.Lgs. e successive modifiche per quanto riguarda, in particolare, la classificazione dei corpi idrici
di cui sopra, al fine di costruire sulla base dei dati ad oggi esistenti un quadro della situazione.
In particolare verranno analizzati dapprima i dati che riassumono lo stato dell’arte dell’intera
regione, poi andremo ad osservare quelli a dettaglio provinciale. Nelle prime tabelle (I.2.1.1.1, 2 e
3) dell’allegato sono riportati i dati relativi al monitoraggio qualitativo svolto dalla Regione
Siciliana riguardanti le caratteristiche generali e il grado di eutrofizzazione dei corsi d’acqua e dei
laghi e invasi artificiali siciliani ed i dati sui prelievi e le analisi qualitative effettuate tra il 1998 e il
1999 (tabella I.2.1.1.4). Altresì sono riportati i grafici che descrivono la “salute” dei Fiumi Siciliani
attraverso taluni parametri quali il COD, BOD5, i nitrati (NO3), l’Ossigeno disciolto (O2) (figure
I.2.1.1.1a-4d), e dei laghi e degli invasi tramite parametri quali il BOD (Kg/giorno), e il quantitativo
di Fosforo (kg/anno) (figure I.2.1.1.5 e 6). È da considerare, però, che i rilevamenti sono stati svolti
sporadicamente nell’arco di due anni, in particolare nel luglio del ’98, poi nel settembre e
nell’ottobre del ’98, e infine nell’agosto del ‘99. Come si può osservare in tabella I.2.1.1.4, la
frequenza delle analisi è, nel migliore dei casi, semestrale, con campionamenti effettuati spesso su
tratti diversi di corsi d’acqua. Inoltre i parametri rilevati sono relativi alla presenza di sostanza
organica e ossigeno, mentre non c’è alcuna informazione sulle sostanze chimiche pericolose,
tantomeno sui parametri microbiologici, né sulla qualità biologica delle acque, parametri, questi,
invece, riportati nei diversi grafici costruiti sui dati acquisiti dall’ARPA tramite i propri
Dipartimenti Provinciali (DAP) e in qualche caso dalle Province Regionali.
Nell’ambito di una vasta gamma di problemi connessi all'esercizio di un bacino lacustre,
naturale o artificiale, l'eutrofizzazione è certamente il più indesiderato e frequente tra quelli di
ordine biologico. I processi eutrofici, infatti, in relazione alla loro intensità e velocità di sviluppo,
possono ripercuotersi, direttamente o indirettamente, sulla qualità delle acque e sulla manutenzione
degli impianti.
In una situazione caratterizzata da carenza idrica come quella siciliana una simile evenienza
può anche assumere risvolti drammatici, rappresentando le acque interne dell'Isola strutture vitali
18
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

sotto l'aspetto economico e sociale, in funzione del loro fondamentale contributo sia allo sviluppo
agricolo ed industriale che all’approvvigionamento idrico dei centri urbani.
Prima di mostrare i dati relativi al grado di eutrofizzazione delle acque lacustri si tenga
presente che ogni ecosistema acquatico presenta un “livello trofico naturale” il quale può essere
definito come uno stato stazionario attorno al quale, peraltro, si stabilisce, in funzione delle
interazioni tra componente biotica ed abiotica, una caratteristica situazione dinamica. Tale
equilibrio dinamico viene alterato quando si ha un improvviso arricchimento di nutrienti all’interno
dell’ecosistema, in tal caso l’eutrofizzazione viene detta “antropogenica” perché causata
dall’attività antropica.
I vari livelli trofici finora utilizzati fanno riferimento ad un criterio di classificazione delle
acque lacustri proposto dall’OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development)
nel 1982, a conclusione dei lavori volti al controllo delle acque continentali ed alla lotta contro
l’eutrofizzazione.
Si riconoscono cinque diverse categorie trofiche mostrate in tabella 1.2.1.1.1.
Tabella 1.2.1.1.1 - Classificazione trofica proposta dall’O.E.C.D. per le acque lacustri (1982)
CATEGORIA
[Pm]a
[Chlm]a
Max [Chl]a
[Tm]a [m]
Min [T]a [m]
[mgP/mc]
[mg/mc]
[mg/mc]
< 4.0
< 1.0
< 2.5
> 12.0
> 6.0
Ultra-oligotrofica
< 10.0
< 2.5
< 8.0
> 6.0
> 3.0
Oligotrofica
10-35
2.5-8
8-25
6-3
3-1.5
Mesotrofica
35-100
8-25
25-75
3-1.5
1.5-0.7
Eutrofica
> 100
> 25
> 75
< 1.5
< 0.7
Iper-eutrofica o Ipertrofica

dove lo stato di ultra-oligotrofia è quello caratterizzato dal più basso contenuto di nutrienti, mentre
l’ipertrofia ne rappresenta il più elevato.

Qui di seguito è, invece, il significato dei simboli in tabella:
[Pm]a è la concentrazione media annuale del fosforo totale;
[Chlm]a è la concentrazione media annuale della clorofilla a;
Max [Chl]a è la concentrazione massima annua della clorofilla a (valore di picco annuale);
[Tm]a è la trasparenza media annuale determinata mediante il disco di Secchi;
Min [T]a è la trasparenza minima annuale determinata mediante il disco di Secchi,

Con i dati mostrati in tabella I.2.1.1.2 dell’allegato e quelli riportati nell’indagine effettuata
dal Laboratorio di Ecologia Acquatica del Dipartimento di Botanica dell’Università di Palermo,
commissionata dall’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente (1987-88), è stato possibile
costruire la tabella 1.2.1.1.2 ed il grafico mostrato nella figura 1.2.1.1.1, i quali individuano il
numero percentuale dei laghi naturali ed artificiali relativo ai diversi livelli trofici, alla categoria
trofica reale e alla variazione di questa nel corso del tempo.

19
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Tabella 1.2.1.1.2 – Comparazione tra gli anni 1987-88 e 1998-99 del numero percentuale dei laghi naturali ed
artificiali relativo ai diversi livelli trofici e della loro categoria trofica reale.
Anni 1987-881

Anni 1998-992

Livello trofico
Classificazione
Livello trofico
naturale
trofica
naturale
(in percentuale)
(in percentuale)
(in percentuale)
51,72
0,00
51,72
OLIGOMESOTROFICO
41,38
6,90
44,83
MESOTROFICO
3,45
44,83
0,00
MESOEUTROFICO
3,45
27,59
3,45
EUTROFICO
0,00
20,69
0,00
IPEREUTROFICO
Fonte: Assessorato Territorio ed Ambiente - Regione Siciliana, 1988-1999

Classificazione
trofica
(in percentuale)
0,00
3,45
48,27
27,59
20,69

Figura 1.2.1.1.1 - Comparazione tra gli anni 1987-88 e 1998-99 del numero percentuale dei laghi naturali ed
artificiali relativo ai diversi livelli trofici e della loro categoria trofica reale.

48,27

44,83

51,72

44,83

Oligomesotrofico
Mesotrofico
27,59

20,69

30,00

Mesoeutrofico
20,69

27,59

40,00

Eutrofico
Ipereutrofico

0,00
3,45

0,00
6,90

3,45

0,00

10,00

0,00

20,00
3,45
3,45
0,00

Valori percentuali

50,00

41,38

60,00

51,72

Livello trofico naturale e categoria trofica attuale dei laghi Siciliani
(Comparazione anni 1987-88 e 1998-99)

0,00
Livello trofico
naturale 1987-88

Livello trofico
naturale 1998-99

Classificazione
trofica 1987-88

Classificazione
trofica 1998-99

Totale: 29

Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati della Regione Siciliana, 1988-1999

Il grafico sopra riportato pone subito in evidenza come su un totale di 29 laghi Siciliani, in
assenza di alterazioni antropiche, il 93,1% dei laghi negli anni 1987-88 si collocava tra l’oligotrofia
e la mesotrofia (il 51,72% oligo-mesotrofico e il 41,38 % mesotrofico), il 6,9% risultava tra il
livello mesoeutrofico (3,45%) e l’eutrofico (3,45%), mentre nessuno presentava un livello trofico
naturale di ipereutrofia. La situazione appare simile anche negli anni 1998-99 con qualche lieve
cambiamento (nessuno dei laghi presenta il livello di mesoeutrofia contro il 3,84% degli anni 8788).
1

Elaborazione INEA su dati forniti dalla Regione Siciliana
Elaborazione Task Force Ambiente dei dati riportati sull’“Indagine sullo stato trofico dei laghi Siciliani finalizzata
alla loro caratterizzazione, alla elaborazione di piani di risanamento ed alla indicazione di linee generali per una
razionale utilizzazione delle acque”, effettuata dal laboratorio di Ecologia acquatica – Dipartimento di Scienze
Botaniche – Università di Palermo, per convenzione dell’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia (anni
1987-88)
2

20
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Per contro la caratterizzazione trofica reale, rispetto alla condizione naturale, evidenzia il
grado di alterazione, prevalentemente di natura antropica, che presentano i laghi siciliani
ponendol’attenzione sul fatto che dagli anni 87-88 della prima indagine la situazione non sia
cambiata di molto: nel 1987 il 72,42% dei laghi esaminati si poneva tra la mesoeutrofia (44,83%) e
l’eutrofia (27,59%), e ben il 20,69% risultava ipereutrofico; nel 1998 il 20,69% dei laghi si colloca
ancora nella categoria degli ipereutrofici, una lieve diminuzione caratterizza i mesotrofici ed un
lieve aumento si ha tra i mesoeutrofici.
Riguardo ai corsi d’acqua, rifacendosi alle tabelle I.2.1.1.3 e 4, con i limiti conoscitivi ed
interpretativi detti, non si osservano livelli di inquinamento particolarmente preoccupanti rispetto
agli indicatori di inquinamento organico, anche se alcune situazioni potrebbero essere considerate a
rischio. In particolare, rispetto ai parametri BOD e COD, livelli elevati con valori di qualità scadenti
si riscontrano sul fiume Freddo in prossimità di Alcamo, sul fiume Imera meridionale presso Drasi,
le Miniere Trabia e Resuttano, sul fiume Platani lungo tutto il suo corso, sul San Leonardo a
Ponterotto e sul Tellaro, l’Ippari e il Verdura alla foce. Decisamente preoccupanti, invece,
sembrerebbero essere i livelli di qualità organica delle acque dei fiume Nocella, che, alla foce,
mostrano valori pessimi sia nel ‘98 sia nel ‘99.
I livelli di ossigeno disciolto e di saturazione dell’ossigeno nelle acque sembrano mostrare
una buona capacità di ricambio in quasi tutti i corsi d'acqua, con l'eccezione del fiume Freddo
presso Alcamo e di alcuni corsi minori, come il Ciane e l’Eleuterio, per il quale, nelle note tecniche
allegate alle schede della Regione, si parla di “acqua quasi stagnante” alla foce.
I valori della concentrazione di nitrati, invece, oscillano tra livelli buoni e sufficienti, con
punte di qualità scadente sul fiume Imera meridionale presso Drasi, sul Nocella alla foce, e sul San
Leonardo subito a monte della diga di Rosamarina. Ancora i nitrati risultano in concentrazione
abbastanza elevata lungo tutto il corso del fiume Simeto, che mostra, invece, in base agli altri
parametri, una buona capacità autodepurativa delle acque (BOD, COD bassi, buona saturazione di
ossigeno).
Infine, per il livello di salinità delle acque, che viene misurato attraverso la conducibilità
elettrica dei campione d'acqua i valori riscontrati nei corsi d'acqua nel monitoraggio della Regione
confermano l’alto grado di salinità delle acque, con valori quasi sempre nelle classi di salinità
medio-alta o molto alta, in particolare sul Platani e sull’Imera meridionale.
Nei casi in cui è stato possibile, ovvero i dati rilevati risultano sufficienti grazie all’attività
dei DAP, sono stati utilizzati alcuni degli indicatori menzionati nel D.Lgs 152/99 e successive
modifiche per effettuare una prima classificazione delle acque interne. In particolare sono stati
scelti:
?? l’Indice Biotico Esteso (IBE). È una misura degli indici biologici e come tutti gli indici
biologici mostra il grado del danno ecologico. Valuta la comunità degli invertebrati bentonici
(che vivono almeno una parte del loro ciclo biologico a contatto con substrati di un corso
d’acqua). Questo indice consente di avere una immagine complessiva della situazione
ecologica di un corso d’acqua, anche in relazione ad eventi inquinanti avvenuti in passato. I
valori dell’indice I.B.E. sono rappresentabili in 5 classi di qualità riportate in tabella 1.2.1.1.3
ed in altrettanti giudizi di qualità riportati nella tabella medesima;
?? il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (LIM), che è un indice sintetico di
inquinamento introdotto dal DLgs 152/99, e mette in relazione nutrienti, sostanze organiche
biodegradabili, ciclo dell’Ossigeno e inquinamento microbiologico ed è rappresentabile
secondo una scala di qualità decrescente dal primo livello al quinto.
?? lo Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua (SECA). Per elaborare questo indice sintetico sono
necessari i parametri “macrodescrittori” (Ossigeno disciolto, BOD5, COD, Azoto
21
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale, ed Escherichia coli) e i valori dell’indice Biotico
Esteso (IBE). Si riconoscono 5 classi di qualità ecologica: 1, la più buona, 5 la peggiore.
Tabella 1.2.1.1.3 - Criteri di conversione dei valori di IBE in Classi di Qualità
CLASSI DI QUALITA’ VALORI DI I.B.E.
GIUDIZIO DI QUALITA’
Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo
Classe I
10-14
sensibile
Ambiente con moderati sintomi di inquinamento o di
Classe II
8-9
alterazione
Classe III

6-7

Ambiente inquinato o comunque alterato

Classe IV

4-5

Ambiente molto inquinato o molto alterato

Classe V

1,2,3

Ambiente fortemente inquinato o fortemente alterato

La tabella 1.2.1.1.4 mostra i vari livelli dell’Indice LIM relativi ad un punteggio risultante
dalla somma dei diversi livelli ottenuti dai parametri chimico-fisici e microbiologici
(D.Lgs.152/99).
Tabella 1.2.1.1.4 - Valori del livello di inquinamento dai macrodescrittori (LIM)
Livello 1
Somma dei livelli ottenuti dai
diversi parametri chimico-fisici e
microbiologici

Livello 2

Livello 3

Livello 4

Livello 5

480-560

240-475

120-235

60-115

< 60

I dati riferiti ai macrodescrittori non sono, in genere, immediatamente utilizzabili per il
calcolo del L.I.M., per il numero spesso insufficiente sia dei parametri analizzati che dei campioni
raccolti annualmente. Per tentare, comunque, una prima stima di questo indicatore, sono stati
utilizzati solo le indagini che presentavano:
- 7 o al massimo 6 macrodescrittori, indipendentemente dal tipo mancante;
- almeno 9 (su 12) repliche mensili per calcolare il 75° percentile;
- tra 9 e 4 repliche mensili, calcolando la media e non il 75° percentile

PALERMO
Nella provincia di Palermo il monitoraggio dei corpi idrici viene effettuato a tutt’oggi ancora
ai sensi del DPR 515/82 (acque destinate alla potabilizzazione) dal DAP. I corpi idrici interessati
sono 5 fiumi (Eleuterio, Imera, Jato, Oreto e Salso) e 5 invasi artificiali (Malvello, Scanzano, PomaJato, Piana, Garcia) ognuno dei quali presenta un singolo punto di campionamento, ad eccezione dei
fiumi Eleuterio, Imera e Jato che ne presentano 2.
Ricordando che, secondo la normativa, tutti i corpi idrici destinati alla potabilizzazione
appartenenti alla categoria A1 necessitano di trattamento fisico semplice e disinfezione, quelli della
categoria A2 richiedono un trattamento fisico e chimico normale e disinfezione e per quelli invece
ricadenti nella categoria A3 è necessario un trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e
disinfezione, nessuno dei suddetti corpi idrici rientra attualmente nella categoria A1, l’85 % rientra
nella categoria A2 e la restante percentuale nella A3, ad eccezione del Fiume Oreto.
Purtroppo i dati disponibili riguardanti i parametri chimico-fisici previsti dal DPR 515/82
per la provincia di Palermo, sono scarsi e ciò comporta l’impossibilità della loro elaborazione, al
fine di individuare una evoluzione sia temporale che spaziale. È stato possibile, comunque, costruire
22
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

la tabella 1.2.1.1.5 ed il relativo grafico (figura 1.2.1.1.2), che mostra il numero di campioni per
categoria che risultano regolari o meno alle analisi. I dati si riferiscono all’anno 2001.
Tabella 1.2.1.1.5: Numero di campioni e valori percentuali per categoria di potabilizzazione risultati
secondo le analisi regolari e non.
Campioni regolari per classe A1
Campioni regolari per classe A2
Campioni regolari per classe A3
Campioni non regolari
Totale di campioni analizzati
Fonte: DAP di Palermo, 2001

N°
0
53
8
4
65

%
0
81,54
12,31
6,15

Figura 1.2.1.1.2

Valori Percentuali di campioni regolari e non secondo il D.P.R.
515/82 per classe di potabilità
100

Valori percentuali

90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Campioni regolari
per classe A1

Campioni regolari
per classe A2

Campioni regolari
per classe A3

Campioni non
regolari

Fonte: DAP di Palermo, 2001

Per ciò che riguarda i parametri microbiologici è possibile osservare lo stato dell’arte
attraverso la tabella I.2.1.1.5 riportata in allegato.

CATANIA
Nella Provincia di Catania il controllo delle acque interne viene effettuato grazie all’attività
del Dipartimento ARPA Provinciale: la tabella qui di seguito mostra l’attività di monitoraggio negli
ultimi 5 anni.
Tabella 1.2.1.1.6 - Attività di monitoraggio del DAP nella provincia di Catania
1997
1998
1999
2000
Nessun
Nessun
Nessun
N° di sopralluoghi
47
monitoraggio
monitoraggio monitoraggio
secondo il D.Lgs 152/99
Nessun
Nessun
Nessun
38
N° di campioni analizzati
monitoraggio
monitoraggio monitoraggio
Fonte: DAP Catania, 1997-2001

23

2001

totale

58

105

55

93
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Come si può notare, il controllo delle acque superficiali è stato attivato nell’anno 2000. A
tutt’oggi i corpi idrici monitorati sono il Fiume Simeto, il Fiume Alcantara e il Torrente Saracena
sui quali vengono analizzati l’indice IBE, i parametri fisici, i macrodescrittori, ed in più l’N totale,
nitroso, organico, l’ortofosfato ed ancora i Silicati, Sodio, Potassio, Calcio, Magnesio, Cloruri e
Solfati.
Nella tabella 1.2.1.1.7.sono riportati i valori degli indici IBE, con relativa classe di qualità,
LIM e SECA dei fiumi nella provincia di Catania per gli anni 2001-2002.
Tabella 1.2.1.1.7 - Valutazione degli indici IBE, LIM e SECA nella provincia di Catania durante il monitoraggio
(anni 2001-2002)
Valori di IBE

IBE: classe di
qualità

LIM

Ponte Passo Martino
Località Passopaglia
Ponte di Pietralunga
Grottabadia
Passofico
Ritornella
Masseria Facchini

4/5
6/7
5
5/4
4
2
2/3

IV
III
IV
IV
IV
V
V

Livello 3
Livello 3
Livello 3
/
/
/
/

Classe IV
Classe III
Classe IV
/
/
/
/

Cutò*

10

I

/

/

9

II

/

/

Ponte dei Saraceni*

8

II

/

/

Ponte Giarretta*

Fiume Simeto
(CT)

Stazione

Ponte Bolo*

Corso d'acqua

5

IV

/

/

Ponte Impero*
Randazzo
S. Marco

3
9
5

V
II
IV

/
Livello 2
Livello 3

/
Classe II
Classe IV

SECA

Fiume Alcantara
(CT)
Torrente
9
II
/
/
Torrente Saracena
Saracena (CT)
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Catania e del Ministero dell’Ambiente (*), 2001-2002

24
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

MESSINA
Le acque interne nella provincia di Messina sono monitorate a partire dal 2001 dal
Dipartimento ARPA Provinciale e dalla Provincia Regionale. I parametri analizzati oltre quelli
fisici, sono i classici macrodescrittori ed in più gli ioni Calcio, Magnesio, Cloruri, Solfati e Silicati.
Nell’attività di monitoraggio rientrano i fiumi Alcantara e Simeto e i laghi Trearie, Biviere di
Cesarò, Porto Vecchio, Mergolo della Tonnara, Marinello, Verde, Ganzirri e Faro. La provincia
Regionale di Messina analizza, oltre ai più classici parametri chimico-fisici di base, anche l’indice
IBE sul F. Alcantara, sui Torrenti Fiumedinisi, Rosmarino, Patrì, Timeto, Inganno e la fiumara
Zappulla.
Qui di si seguito si riportano i valori degli indici LIM e IBE per i corsi d’acqua sopra citati.
Tabella 1.2.1.1.8 - Valori del Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori (LIM)

Stazione

LIM: livello

Sito 1 - Mojo Alcantara
Sito 2 - Motta Camastra

**
2

**
420

2

440

2

270

Sito 1 - A Monte del Comune di S. Fratello
Sito 1 - A Valle del Comune di S. Fratello

2
2

420
340

Sito 1 - Torrente Tortorici
Sito 2 - Fiumara di Longi
Sito 3 - Asta Principale

Corso d'acqua

Somma dei livelli
ottenuti dai
diversi parametri
chimico-fisici e
microbiologici

2
2
*

280
400
*

2

440

2

250

2

460

F. Alcantara

Torr. Fiumedinisi
Sito 1 - Parte alta bacino - Fiumara della
Santissima
Sito 2 - A Valle del Comune di Fiumedinisi
Torr. Inganno

Fiumara Zappulla

Torr Rosmarino
Sito 1 - A monte dell'abitato di Alcara Li
Fusi, Torrente Scavioli
Sito 2 - A valle dell'abitato di Alcara Li
Fusi
Torr. Patrì
Sito 1 - A valle dell'abitato di Fondachelli
Fantina
Torr. Timeto
Sito 1-A monte dell'abitato di S. Piero Patti
1
Sito 2 - A valle dell'abitato di Librizzi
*
* non è stato possibile effettuare alcuna elaborazione per insufficienza dei campionamenti
** campionamenti non effettuati per alveo in secca
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente sui dati della Provincia Regionale di Messina, 2001

25

520
*
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Tabella 1.2.1.1.9 - Valori dell’indice IBE e relative classi di qualità (CQ) per i corsi d’acqua della provincia di
Messina
CORSO
STAZ.
MONITORAGGIO 2001
D'ACQUA
PRIMAVERA
ESTATE
AUTUNNO
INVERNO
Valore
Valore
Valore
Valore
CQ
CQ
CQ
CQ
IBE
IBE
IBE
IBE
F. Alcantara
Sito 1 - Mojo Alcantara
Non
Non
8
II
///
///
effettuabile
effettuabile
Sito 2 - Motta Camastra
7
III
8/9
II
8
II
Torr. Fiumedinisi
Sito 1 - Parte alta Bacino - Fiumara della Santissima
Non
8
II
///
7
III
effettuabile
Sito 2 – a valle del Comune di Fiumedinisi
Non
7/8
III
7
III
///
effettuabile
Torr. Inganno
Sito 1 - A Monte del Comune di S. Fratello
Non
9
II
9
II
///
effettuabile
Sito 1 - A Valle del Comune di S. Fratello
Non
9
II
9/8
II
///
effettuabile
Fiumara Zappulla
Sito 1 - Torrente Tortorici
Non
///
8/7
II
7
III
determinato
Sito 2 - Fiumara di Longi
Non
///
10
I
9
II
determinato
Sito 3 - Asta principale
Non
Non
///
10
I
///
///
determinato
effettuabile
Torr Rosmarino
Sito 1 - A monte dell'abitato di Alcara Li Fusi, Torrente Scavioli
Non
Non
///
///
9/8
II
effettuabile
effettuabile
Sito 2 - A valle dell'abitato di Alcara Li Fusi
Non
///
7/6
III
9
II
determinato
Torr. Patrì
Sito 1 - A valle dell'abitato di Fondachelli Fantina
Non
Non
Non
///
///
///
effettuabile
effettuabile
effettuabile
Torr. Timeto
Sito 1-A monte dell'abitato di S. Piero Patti
Non
///
9/8
II
8/9
II
determinato
Sito 2 - A valle dell'abitato di Librizzi
Non
Non
Non
///
///
///
determinato
effettuabile
effettuabile
Fonte: Provincia Regionale di Messina, 2001

26
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Dai dati sopra esposti si può notare che il 34% circa dei campioni indicano l’appartenenza
alla II classe di Qualità, il 12,3% alla III ed il 5% circa alla I classe. Dalla tabella emerge anche che
una buona percentuale dei campionamenti (circa il 48,7%) non era effettuabile per svariati motivi.
In allegato sono mostrati alcuni dei parametri analizzati dal DAP di Messina nel periodo
luglio-ottobre 2001 (tabella I.2.1.1.6) e i grafici relativi ai nutrienti (N ammoniacale, nitroso, nitrico
e Fosforo totale) (figure I.2.1.1.7-10) sui corpi idrici più significativi della provincia, ossia il Fiume
Alcantara, i Laghi Trearie, Biviere di Cesarò, Porto Vecchio, Mergolo della Tonnara, Marinello,
Ganzirri e Faro) secondo il D.Lgs 152/99.

SIRACUSA
Anche per la provincia di Siracusa, seppure non per tutti i corpi idrici, è stato possibile
costruire l’indice LIM avendo a disposizione tutti i 7 macrodescrittori necessari, tenendo comunque
presente che il monitoraggio delle acque superficiali viene svolto dal DAP soltanto dall’anno 2000
sul fiume Manghisi-Cassibile, mentre nell'anno 2001 è stato avviato quello dei fiumi Anapo,
Tellaro, S. Leonardo e Ciane.
Tabella 1.2.1.1.10 - Valori dell’indice LIM nella provincia di Siracusa
SOMMA DEI LIVELLI
CORSO D'ACQUA

ANNO

STAZIONE

LIM:
LIVELLO

OTTENUTI DAI
DIVERSI PARAMETRI
CHIMICO-FISICI E
MICROBIOLOGICI

Staz 1
*
Staz 2
*
Staz 1
2
2001
F. Anapo
Staz 2
2
Staz 3
2
Staz 1
*
Staz 2- Castelluccio
*
2001
F Tellaro
Staz 3
3
Staz. 1 - Foce
3
2001
F. S. Leonardo
Staz.2 - Ponte rotto
*
Staz 1
*
2001
F. Ciane
Staz 2
*
Staz 3
*
* il calcolo non è effettuabile per insufficienza di campionamenti o di parametri analizzati
Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Siracusa
Fiume Manghisi Cassibile

2000

*
*
290
370
235
*
*
160
180
*
*
*
*

L’attività di monitoraggio si è sviluppata attraverso le seguenti fasi: 1) sopralluoghi
conoscitivi per stabilire le stazioni di campionamento; 2) prelievi di campioni d'acqua; 3) analisi
chimiche dei campioni; 4) analisi batteriologiche e biologiche dei campioni d'acqua; 5) mappaggio
biologico di qualità.
Per il fiume Ciane nell'anno 1995, è stato effettuato, a cura del personale della Provincia
Regionale, il biomonitoraggio di alcune piante di papiro, per verificarne la crescita.
I risultati ottenuti per il fiume Ciane dimostrano che in questo corpo idrico non esistono
rilevanti cause inquinanti che possano inficiarne la qualità dal punto di vista chimico e batteriologico.
Il mappaggio biologico di qualità consiste nell'applicazione dell’I.B.E. tramite l'analisi delle
comunità di macroinvertebrati bentonici (larve d'insetti) presenti nel corso d'acqua, in base alla cui
27
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

struttura è possibile desumere lo stato di salute del fiume. Così facendo si è potuto accertare che il
fiume Ciane, nella zona che va dalle sorgenti fino a 420 metri dal ponte sul Ciane della Strada
Regionale 1, risulta in II classe di qualità, alla quale corrisponde un giudizio di “ambiente poco
alterato” (visualizzato in cartina dal colore verde) dopo di che vi è una zona intermedia compresa
tra la II e la III classe di qualità (zona tratteggiata in verde-giallo) per passare nel tratto finale in III
classe di qualità, cui corrisponde un giudizio di “ambiente alterato” (visualizzato in cartina dal
colore giallo).
Relativamente al biomonitoraggio delle piante di papiro questo ha permesso di verificarne il
buono stato di salute, in quanto sono stati ottenuti accrescimenti soddisfacenti sia del caule, sia
dell’ombrella.
Il monitoraggio effettuato ha dato il giudizio di stato ecologico “buono” per il fiume Ciane,
per tutti i parametri esaminati.
Anche per il fiume Manghisi i risultati delle analisi chimiche e batteriologiche, effettuate
nelle 3 stazioni di campionamento nell’anno 2000 hanno permesso di caratterizzare l'ambiente
fluviale come stato ecologico “buono”.
Il mappaggio biologico di qualità ha individuato una I classe di qualità, corrispondente ad un
“ambiente non alterato”.

Figura 1.2.1.1.3: Classi IBE sul fiume Ciane

I

Ambiente non inquinato

II

Ambiente poco inquinato

III

Ambiente inquinato

IV

Ambiente molto inquinato

V

Ambiente fortemente inquinato
Condizioni intermedie

Fonte: DAP Siracusa, 2001

28
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

RAGUSA
I valori dell’Indice LIM per le acque superficiali della Provincia di Ragusa, sono descritti
nella sottostante tabella (Tab. 1.2.1.1.11). I corsi d’acqua controllati risultano i seguenti:
Tabella 1.2.1.1.11 - Valori dell’indice LIM nella provincia di Ragusa
Corso d'acqua

Periodo del
monitoraggio

Stazione

Irminio

Lug-Dic 2001

Foce
Stazione ferroviaria

Ippari

""

Foce

Somma dei livelli
LIM:
ottenuti dai diversi
livello parametri chimico-fisici
e microbiologici
3
215
2
310
3

200

Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente sui dati del DAP di Ragusa

Dal 1997 sui Fiumi Irminio, Ippari e Dirillo (a carattere torrentizio) sono stati eseguiti i
seguenti controlli:
Tabella 1.2.1.1.12 - Attività di controllo del DAP di Ragusa sui fiumi Irminio, Ippari e Dirillo
Parametri
Anno
Test di tossicità
IBE
Totale
Microbiologici
1997
no
no
no
no
1998
si
no
no
72
1999
si
si
no
72
2000
si
si
no
15
2001
si
si
si (4 indagini)
41
Fonte: DAP di Ragusa, 2001

CALTANISSETTA
Il monitoraggio dei corpi idrici della provincia di Caltanissetta è stato avviato nel luglio del
2001. Gli ultimi dati raccolti appartengono al marzo del 2002 e riguardano il F. Gela, il L. Biviere,
le dighe Cimia, Comunelli e Disueri. I dati comprendono parametri quali: pH, trasparenza,
temperatura, Conducibilità, Ossigeno disciolto, Alcalinità, Azoto totale, Azoto ammoniacale, Azoto
Nitroso, Azoto nitrico, Ortofosfati, Fosforo totale, Clorofilla "a", Silicati, Sodio, Potassio, Calcio,
Magnesio, Cloruri e Solfati. In allegato (Figure I.2.1.1.11-14b) sono riportati i grafici che mostrano
i valori delle concentrazioni di nutrienti (Azoto totale, Ammoniacale, Nitroso e Nitrico, Fosforo
totale) e clorofilla “a” rispetto ai punti di prelievo, nonché alla loro variazione nel tempo. Dai
grafici, inoltre, risulta immediatamente evidente l’elevato grado di eutrofizzazione del F. Gela
rispetto agli altri corpi idrici rappresentati.

TRAPANI
Nella Provincia di Trapani per le acque superficiali di dighe e laghi vengono eseguiti
controlli occasionali solo nei casi di eventuali problemi dovuti ad inquinamento. I controlli sulle
acque superficiali di fiume sono anch’essi occasionali e mirati a valutare l’impatto ambientale
proveniente dallo sversamento di scarichi di impianti di depurazione comunali o di scarichi non
autorizzati. Di seguito si riporta il grafico che mostra l’attività di controllo sulle acque superficiali e
potabili costruito sulla base dei dati forniti dal DAP.

29
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Figura 1.2.1.1.4: Percentuali di campioni analizzati presso il DAP di Trapani dal 1997 al 2001

2001

A. superficiali

2000

A. superficiali

1999

A. superficiali

1998

A. superficiali

1997

Percentuali di campioni di acque analizzati presso il DAP di
Trapani nel periodo 1997/2001

A. superficiali

A. potabili

Campioni non
conformi a
legge

A. potabili

Campioni
conformi a
legge

A. potabili

A. potabili

A. potabili
Percentuali
0,00

10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 90,00 100,00

Fonte: DAP di Trapani, 2001

In allegato (Figure I.2.1.1.15-17c) sono presenti i grafici per i nutrienti nel Fiume Freddo e
Belice analizzati nel periodo maggio-luglio 2001 e nello Stagnone di Marsala le cui analisi si
riferiscono al luglio e ottobre del 2001.
Enna
I dati delle acque superficiali disponibili, per questa provincia, sono a tutt’oggi ancora
scarsi, è, comunque in corso un adeguamento della strumentazione e del personale del Dipartimento
ARPA Provinciale. Nell’anno 2001 sono stati effettuati solo sporadici controlli sui Fiumi Salso,
Cerami, Imera Meridionale e sugli invasi artificiali Morello, Nicoletti, Pozzillo, Ancipa, Ogliastro,
Olivo (2 prelievi) e Sciaguana (2 prelievi). Il allegato (Figure I.2.1.1.18-20) si riportano i grafici
relativi ai Nitrati, Ammoniaca e COD, scelti fra tutti i parametri di base indicati nel D.Lgs.152/99,
tenendo presente, però, ancora una volta, che i dati si riferiscono a campionamenti sporadici.

1.2.1.2. QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE E POTABILI
Una preziosa Fonte di informazione sulla qualità della risorsa è rappresentata dal
monitoraggio delle acque superficiali a specifica destinazione. In particolare le acque destinate alla
potabilizzazione forniscono dati utili per la qualità delle acque sotterranee, che coprono l’85% dei
volumi prelevati a tale scopo.
La qualità delle acque destinate al consumo umano è regolamentata da una legge, il D.P.R.
(Decreto del Presidente della Repubblica) 24 maggio 1988, n. 236, che fissa dei requisiti di qualità
stabilendo il V.G. (Valore Guida) che costituisce l’obiettivo al cui raggiungimento l’attività
amministrativa deve tendere, e la C.M.A. (Concentrazione Massima Ammissibile), valore che non
può essere superato, per determinate classi di parametri. In altre parole, le acque distribuite con reti

30
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

pubbliche per poter essere destinate al consumo umano devono possedere determinati requisiti organolettici, fisici, chimici, chimico-fisici e microbiologici individuati dai parametri che seguono:
?? organolettici: colore odore, sapore
?? chimico-fisici (in relazione con le caratteristiche naturali delle acque): temperatura,
cloruri, calcio, magnesio, sodio, potassio, durezza totale;
?? sostanze indesiderabili (causa di inconvenienti qualora si superino i limiti): nitrati, nitriti,
ammoniaca, idrocarburi, fenoli, ferro, manganese, cobalto, rame;
?? sostanze tossiche (causa di inconvenienti gravi nel caso di superamento dei limiti):
arsenico, cadmio, cromo, mercurio, piombo, antiparassitari;
?? parametri microbiologici: coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, spore di
clostridi solfitoriduttori, colonie su agar.
La pubblicazione del D.Lgs. 2 Febbraio 2001 n°31, recante “Attuazione della
direttiva
981831CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”, ha dato l'avvio
all’ennesima “rivoluzione” normativa che prevede, nel giro di pochi anni, la progressiva
integrazione del D.P.R. 236/88, fino alla completa sostituzione. È comunque opportuno segnalare
che la gestione delle acque destinate al consumo umano rientra ampiamente all'interno della
cosiddetta legge “Galli”, nuovo indirizzo normativo che ha per obiettivo la gestione integrata delle
risorse idriche, dal prelievo fino alla depurazione finale.
Come già sottolineato nel paragrafo precedente il D.Lgs. 152/99 all’art.7 definisce la
classificazione delle acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile in tre
categorie, A1 (trattamenti fisico semplice e disinfezione), A2 (trattamento chimico e fisico normale
e disinfezione), A3 (trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione) secondo le
caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche elencate nell’allegato 2, tabella 1/A della Legge.
E’ previsto, inoltre, un impiego per uso potabile di quei corpi idrici che pur qualitativamente
inferiori ai valori imperativi della categoria A3, rappresentano l’unica Fonte di approvvigionamento
idro-potabile.
Dai dati del Ministero della Salute (VII schema di questionario relativo alla Direttiva
80/778/CEE, Ministero della Salute, 2000) si evince che, in Sicilia, per i comuni al di sopra dei
5.000 abitanti, i punti di captazione da corpi idrici sono 15. Nessuno è classificato come A1, 10
sono classificati come A2 e 5 come A3

31
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Tabella 1.2.1.2.1 - Numero di punti di captazione di acque dolci destinate alla produzione di acqua potabile
distinti per tipologia di trattamento in comuni siciliani con più di 5.000 abitanti (1999).
Corpi idrici soggetti a
Programmi d’azione (progetti
A1
A2
A3
Totale
miglioramento
presentati)
0
10
5
15
4
6
Fonte: Ministero della Salute 2000

In tabella 1.2.1.2.1 è rappresentata la suddivisione del numero dei punti di captazione per
categoria delle acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, i corpi idrici
soggetti a miglioramento e il numero dei progetti presentati per il miglioramento.
Percentualmente la tipologia di classe A2, che prevede un trattamento fisico e chimico
normale seguito da disinfezione, risulta prevalente.
I programmi d’azione per il miglioramento della qualità delle acque dolci superficiali
destinate ad uso potabile, presentati dalle Regioni, e previsti dalla Direttiva 75/440/CEE all’art. 4
comma 2, riguardano 6 corpi idrici su 15.
Come per la precedente anche per questa sezione verrà analizzata la situazione per singola
provincia, laddove, ovviamente, i dati siano disponibili.

PALERMO
In aggiunta a quanto detto nel paragrafo dedicato alla qualità delle acque superficiali della
provincia di Palermo si riporta in allegato la tabella I.2.1.1.5 contenente le percentuali dei parametri
microbiologici relative alla classificazione anzidetta nei campioni analizzati nei controlli del
periodo 1997-2001.

CATANIA
Qui di seguito sono riportati i dati disponibili acquisiti nel corso del periodo 1997-2001 per
le acque della provincia di Catania adibite al consumo umano nonché alla loro qualità per i
parametri: Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali, Carica batterica a 36°C, Carica
batterica a 22°C, Clostridi solfito-riduttori, Pseudomonas aerofila.
Tabella 1.2.1.2.2 - Riepilogo dei dati disponibili acquisiti nel corso degli anni 1997-2001 relativamente alle acque
adibite al consumo umano (potabile).
Anno
N° di impianti di potabilizzazione delle
N° punti di captazione pubblici e
N° totale di campioni
acque controllati
privati controllati
analizzati
5
38
60
1997
4
49
88
1998
4
49
88
1999
6
55
89
2000
3
49
88
2001
Fonte: DAP di Catania

32
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Tabella 1.2.1.2.3 - Riepilogo dei dati disponibili acquisiti nel corso degli anni 1997-2001 relativamente alla
qualità delle acque adibite al consumo umano (potabile).
N°Campioni prelevati dai punti di captazione fuori norma per i
N°
N° totale di
seguenti parametri:
Punti di
Campioni
Parametri
Strepto- Carica Carica Clostridi Pseudomocaptazione
Anno
Colifor- Coliforanalizzati
analizzati
cocchi batt. a batt. a solfitonas
mi totali mi fecali
fecali
36°C 22°C riduttori
aerofila
60
38
221
21
11
5
10
1
0
4
1997
88
49
339
15
8
5
13
12
0
1
1998
94
55
700
12
8
3
12
12
1
2
1999
89
55
493
12
10
6
19
16
1
1
2000
138
73
593
23
11
4
17
9
3
3
2001
Fonte: DAP di Catania, 2001

Per il giudizio di qualità dalle analisi dei campioni prelevati dai punti di captazione si rileva
che la maggior parte di essi rientrano nei limiti microbiologici fissati dal DPR 236/88.
Per i campioni prelevati dai punti di controllo nelle reti di distribuzione la segnalazione di
difformità dei parametri analitici dalla 236/88 ha portato in alcuni comuni alla ricerca delle cause e
correzione di esse anche mediante riparazione delle condotte o miglioramento dei sistemi di
potabilizzazione.

MESSINA
Qui di seguito si riportano i dati disponibili acquisiti nel corso degli anni 1992-2002
relativamente alle acque adibite al consumo umano (potabile), nella provincia di Messina, nonché la
concentrazione di Nitrati rispetto alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico.
Tabella 1.2.1.2.4 - Riepilogo dei dati disponibili acquisiti nel corso dell’anno 2001 relativamente alle acque
adibite al consumo umano (potabile).
N° punti di captazione pubblici e privati
N° punti di captazione pubblici e
controllati
privati totale
410
520
Fonte: DAP Messina, 2002

Su un totale di 362 fonti di approvvigionamento idrico controllate negli ultimi dieci anni
(anni 1992-2002), i dati relativi alla concentrazione di Nitrati sono stati i seguenti:
Tabella 1.2.1.2.5 - Concentrazione di nitrati rispetto al numero ed alla percentuale delle fonti di
approvvigionamento idrico (anni 1992-2002)
Concentrazione di Nitrati compresa tra:

N° di fonti:

% di Fonti

0 e 10 mg/l

281

77,62

10 e 30 mg/l
30 e 50 mg/l
Oltre i 50 mg/l

52
18
11

14,36
4,98
3,04

Fonte: DAP Messina, 2002

33
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Figura 1.2.1.2.1 - Concentrazione di Nitrati rispetto alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico
della provincia di Messina (1992-2002)

Concentrazioni di Nitrati nelle fonti di approvvigionamento idrico
della Provincia di Messina

100
Percentuali di Fonti relative alla
concentrazione di Nitrati

90
80
70
0 - 10 mg/l

60

10 - 30 mg/l

50

30 - 50 mg/l

40

Oltre i 50 mg/l

30
20
10
0
Concentrazione di Nitrati

Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Messina, 2001

Le fonti di Approvvigionamento le cui concentrazioni di NO3 hanno superato nel corso degli
anni 1992-2002 il valore di 50 mg/l sono stati:

Tabella 1.2.1.2.6 - Fonti di approvvigionamento idrico le cui concentrazioni di Nitrati hanno superato il valore di
50 mg/l
COMUNE
NOME DELLA FONTE
CONCENTRAZIONE DI
NO3 in mg/l
Barcellona Pozzo di Gotto
Pozzo Petraro n°3
70
Caronia
""
Giardini Naxos
""
""
Limina
S. Agata Militello
Milazzo
""
""
Fonte: DAP di Messina, 2001

Pozzo Piana-Tortorella

91

Pozzo Piana
Pozzo Pigno n°1
Pozzo Pigno n°2
Pozzo Porticato
Sorgente Gebbia
Pozzo Papa
Pozzo Raffineria n°23
Pozzo Raffineria n°17
Contura n°3

59
60
60
55
62
52
74
64,4
50,4

SIRACUSA
L'approvvigionamento idrico della città di Siracusa avviene con prelievi da pozzi trivellati
ubicati in tre località diverse:
?? Contrada “San Nicola”n. 13 pozzi
34
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

?? Contrada “Dammusi” n. 4 pozzi
?? Contrada “Case bianche” n. 3 pozzi Le frazioni di Belvedere e Cassibile si
approvvigionano in maniera autonoma:
?? Pozzo “Grottone” Belvedere
?? Pozzo (Trappeto Vecchio e Spinagallo) Cassibile
La quantità emunta dal sottosuolo su base annuale, secondo stime della SOGEAS, è di circa
18 milioni di metri cubi che vengono immessi alla distribuzione tramite cinque serbatoi, secondo lo
schema riepilogativo mostrato in tabella 1.2.1.2.7.
Tabella 1.2.1.2.7 – Capacità dei serbatoi nella provincia di Siracusa
Serbatoio
Capacità (mc)
Teracati
4.800
Bufalaro vecchio
2.400
Bufalaro nuovo
10.000
Cassibile
800
Belvedere
8
Fonte: DAP di Siracusa, 2001

La quantità d’acqua erogata a Siracusa e la disponibilità sono più che sufficienti, un po’
meno la qualità sia alle fonti di approvvigionamento, sia alla distribuzione. Tranne qualche
eccezione le acque prelevate dal sottosuolo presentano un’eccessiva concentrazione di Sali (sotto
forma di cloruri, sodio, calcio e magnesio) che rendono il gusto poco gradevole. Sul fronte dei
parametri microbiologici, indicatori di forme di inquinamento, i valori sono generalmente nella
norma.
Nella tabella sottostante sono mostrate le caratteristiche chimico-fisiche delle acque delle
fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa.
Tabella 1.2.1.2.8 – Caratteristiche chimico-fisiche delle
provincia di Siracusa
Residuo
Acqua
Cloruri
fisso
Serbatoio Teracati
1716
523
Serbatoio Bufalaro Alto
1327
342
Serbatoio Bufalaro Basso
1487
465
Pozzo Grottone (Belvedere)
399
32
Pozzo Trappeto
460
38
vecchio+Spinagallo (Cassibile)
Pozzo Reimann 1 (anno 1995)
459
68
Fonte: DAP di Siracusa, 2001

acque delle fonti di approvvigionamento idrico della
Sodio

Durezza

Calcio

Magnesio

Solfati

Nitrati

228
149
174
22

53
48
52
27

129
125
128
67

51
43
49
25

57
57
61
11

26
31
28
10

24

28

96

16

36

37

28

30

84

23

14

18

Nelle tabelle 1.2.1.2.9-10 sono riportati, invece, i dati riguardanti la concentrazione di
Nitrati rispetto al numero di campioni analizzati nelle fonti di approvvigionamento idrico (anni
1997-2001). Inoltre sono mostrati il numero e la percentuale dei campioni analizzati la cui
concentrazione di Nitrati è risultata superiore a 50 mg/l (anni 1997-2001) e la relativa
rappresentazione grafica.

35
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Tabella 1.2.1.2.9 - Concentrazione di Nitrati rispetto al numero di campioni analizzati nelle fonti di
approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa (anni 1997-2001)
concentrazione di
N° di campioni
N° totale di
Anno
nitrati compresa
analizzati:
campioni analizzati
tra:
0 e 10 mg/l
101
10 e 30 mg/l
72
194
1997
30 e 50 mg/l
14
Oltre i 50 mg/l
7
0 e 10 mg/l
129
10 e 30 mg/l
90
231
1998
30 e 50 mg/l
6
Oltre i 50 mg/l
6
0 e 10 mg/l
119
10 e 30 mg/l
98
231
1999
30 e 50 mg/l
13
Oltre i 50 mg/l
1
0 e 10 mg/l
100
10 e 30 mg/l
93
204
2000
30 e 50 mg/l
8
Oltre i 50 mg/l
3
0 e 10 mg/l
106
10 e 30 mg/l
145
259
2001
30 e 50 mg/l
7
Oltre i 50 mg/l
1
Fonte: DAP Siracusa, 2001
Tabella 1.2.1.2.10 - Numero e percentuali di campioni analizzati delle fonti di approvvigionamento idrico della
provincia di Siracusa la cui concentrazione di Nitrati è risultata superiore a 50 mg/l (anni 1997-2001)
Anno

N° di campioni analizzati con
concentrazioni di Nitrati > 50 mg/l:

% di campioni analizzati con
concentrazioni di Nitrati > 50 mg/l:

7
6
1
3
1

3,61
2,60
0,43
1,47
0,39

1997
1998
1999
2000
2001
Fonte: DAP Siracusa, 2001

36
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Figura 1.2.1.2.2: Percentuali di campioni analizzati la cui concentrazione di Nitrati è risultata superiore a 50
mg/l (anni 1997-2001)

40,00

55,98
40,93

49,02

45,59

51,52
42,42

52,06

38,96

50,00

37,11

Concentrazione di Nitrati: 0-10
mg/l
Concentrazione di Nitrati: 1030 mg/l

20,00

Concentrazione di Nitrati: 3050 mg/l
2,7
0,39

3,92
1,47

2,6
2,6

10,00

5,63
0,43

30,00

7,22
3,61

Percentuale di campioni analizzati

60,00

55,84

Concentrazioni di Nitrati nelle fonti di approvvigionamento idrico
della provincia di Siracusa

Concentrazione di Nitrati: oltre i
50 mg/l

0,00
1997

1998

1999

2000

2001

Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Siracusa, 2002

In particolare le fonti di Approvvigionamento in cui le concentrazioni dei Nitrati hanno
superato il valore di 50 mg/l sono stati:
Tabella 1.2.1.2.11 - Fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa le cui concentrazioni di
nitrati hanno superato il valore di 50 mg/l
Anno

1997

1998

1999

Comune

Nome della Fonte

Concentrazione di NO3 in mg/l

Pachino
Rosolini
Noto
Noto
C/da Magrentino
Siracusa
Siracusa
Siracusa
Siracusa
Siracusa
Cassibile
Siracusa
Noto

Sorgente Scala Arangio
Pozzo Miceli
Pozzo Nasi
Pozzo Nasi
Pozzo Trivellato
Pozzo Archimede
Pozzo Archimede
Pozzo Spinagallo
Pozzo Spinagallo
Pozzo Spinagallo
Pozzo Vasques
Pozzo Spinagallo
Pozzo Nasi

66
77
82,4
94
99
239
239
51
53
53
64
72
73

Sortino

Pozzo Trivellato

80

Pozzo Nasi
Pozzo Spinagallo
Pozzo Nasi
Pozzo N° 58

67
68
86
152

Noto
Siracusa
Noto
2001
Melilli
Fonte: DAP Siracusa, 2001
2000

37
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

ENNA
Su un totale di 23 fonti di approvvigionamento idrico controllate nel 2002 (fino al mese di
giugno) in tutta la provincia di Enna, i dati relativi alla concentrazione di Nitrati sono stati i
seguenti:

Tabella 1.2.1.2.12 - Concentrazione di Nitrati rispetto al numero ed alla percentuale delle fonti di
approvvigionamento idrico (gennaio-giugno 2002)
Concentrazione di Nitrati compresa tra:
N° di fonti:
% di Fonti
0 e 10 mg/l

9

39,13

10 e 30 mg/l
30 e 50 mg/l
Oltre i 50 mg/l

9
3
2

39,13
13,04
8,7

Fonte: DAP Enna, 2002
Figura 1.2.1.2.3 - Concentrazione di Nitrati rispetto alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico
della provincia di Enna (2002)

Concentrazioni di Nitrati nelle fonti di approvvigionamento idrico della
Provincia di Enna

100

Percentuali di Fonti relative alla
concentrazione di Nitrati

90
80
70
0 - 10 mg/l

60

10 - 30 mg/l

50

30 - 50 mg/l

40

Oltre i 50 mg/l

30
20
10
0
Concentrazione di Nitrati

Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Enna

Le fonti di Approvvigionamento la cui concentrazione di Nitrati ha superato il valore di 50
mg/l sono stati:
Tabella 1.2.1.2.13 - Fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Enna le cui concentrazioni di Nitrati
hanno superato il valore di 50 mg/l
NOME DELLA FONTE

CONCENTRAZIONE DI NO3 in mg/l

Sorgente: Campo sportivo

94,05

Pozzo Pantano
Fonte: DAP Enna, 2002

95,36

38
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

1.2.2 EMISSIONI E SCARICHI NEI CORPI IDRICI
Le pressioni cui sono sottoposti i corpi idrici si presentano sotto due diverse forme: gli
scarichi come fonti di inquinamento puntuali (scarichi da attività produttive, da pubbliche fognature
o da impianti di depurazione), e le fonti diffuse (reflui di tipo zootecnico o derivanti da pratiche
agricole).
Poter disporre di un adeguato sistema di catasto degli scarichi, che consentano una
valutazione della quantificazione dei volumi e delle concentrazioni dei carichi inquinanti immessi
nei corpi recettori, permetterà di migliorare il loro trattamento a beneficio della qualità
dell’ambiente idrico.
In particolare i corpi ricettori degli scarichi degli impianti di depurazione della Sicilia sono
costituiti per un terzo da torrenti, per un terzo da valloni e per il restante terzo da fiumi, mare e due
laghi.
Un inventario di recente avviato dall’ANPA, esteso a tutte la province, potrà fornire
informazioni circa gli aspetti strutturali e organizzativi, quelli geografico-amministrativi e quelli
analitici sulla qualità delle emissioni.
La difficoltà di poter ottenere un quadro della situazione il più possibile completo ed
esaustivo è sicuramente determinato dalla ritardata istituzione dell’Agenzia Regionale per la
Protezione Ambientale. Il ruolo ed i compiti dell’Agenzia tramite il rilevamento delle strutture del
Laboratoi Igiene e Profilassi consentiranno finalmente di mettere in rete l’intero sistema dei
controlli adeguandolo per riparare alle nuove e più importanti esigenze di monitoraggio ambientale
e superando l’attuale disarticolazione strutturale.
L’attuale disomogeneità nell’informazione di base non aiuta certo a disegnare oggi un
immagine chiara sulla situazione degli scarichi e in generale delle infrastrutture fognarie e
depurative in Sicilia.
Il quadro complessivo della realtà siciliana, non esaustivo di tutte le realtà territoriali, è
comunque significativo in quanto riguarda il 55 % delle province. Il totale degli scarichi censiti
ammonta a 692: di questi quasi i due terzi sono rappresentati da scarichi di origine civile e un terzo
da scarichi di origine industriale. Una suddivisione degli scarichi censiti per bacino idrografico
permetterà di vedere la potenzialità degli effetti negativi che codesti scarichi provocano nei corpi
ricettori quali valloni, torrenti, fiumi che costituiscono la rete di corpi idrici dei diversi bacini
idrografici individuati (Tabelle I.2.2.1 e I.2.2.2 in allegato).
Le informazioni che continuamente pervengono alla struttura centrale dell’Agenzia dai
Dipartimenti Provinciali (ex LIP) hanno sicuramente arricchito questo patrimonio di informazioni.
Un’ulteriore attività di ricognizione è stata recentemente avviata dall’ARPA Sicilia attraverso le
richieste fatte pervenire alle Capitanerie di Porto di Augusta, Catania, Messina, Mazara, Palermo,
Porto Empedocle, Siracusa, Trapani e alle CPTA (Commissioni Provinciali per la Tutela
dell’Ambiente) delle nove province siciliane. In particolare con questa attività si sono ricercate tutte
le informazioni riguardanti i pareri rilasciati ai Comuni per l’autorizzazione allo scarico delle acque
reflue provenienti dalle attività agro-alimentare che si immettono in acque superficiali con un
numero d’abitanti equivalenti (a.e..) > 4000 .

39
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

1.2.3 IL SETTORE FOGNARIO
Nonostante l’Agenzia ha già da più di un anno avviato la ricognizione dei dati concernenti
tutte le tematiche ambientali e in particolare quelle riferibili alla gestione degli scarichi idrici
(caratteristiche quali-quantitativi dei reflui convogliati attraverso sistemi di fognatura, dei reflui in
entrata e in uscita agli impianti di depurazione e dei reflui riutilizzati per scopi irrigui, industriali o
civili), per disegnare lo stato di fatto della realtà siciliana sulle infrastrutture fognario-depurative,
che consente di effettuare la valutazione ex-ante al 1999 del POR Sicilia 2000-2006 nel presente
documento ci si é esclusivamente riferiti ai dati del Progetto obiettivo 1999 – "Raccolta ed
elaborazione dati sui sistemi depurativi e fognari dei Comuni della Sicilia finalizzati alla
programmazione dei fondi comunitari 2000-2006 ed alla definizione della valutazione ambientale
strategica e alla relazione sullo stato dell’ambiente della Regione", dell’Assessorato Territorio
Ambiente della Regione Sicilia del 1999 (SI.DE.R.S.).
Alla data odierna si è in possesso di n. 282 schede pervenute da parte di altrettanti Comuni e
1 Consorzio ASI, su un totale di 392 Comuni, corrispondenti al 72% del totale.
Le suddette schede sono relative ad una popolazione residente complessiva di 3.227.153
abitanti su un totale di 5.100.000 circa, corrispondente al 63% della popolazione dell’Isola. La
popolazione non servita dalla rete fognante è risultata di 792.841 abitanti, mentre quella servita è
risultata di 2.553.056 abitanti. Per i 282 Comuni oggetto del campione in esame, risultano ancora da
realizzare: Km 2009 di fognatura nera e Km 1347 di fognatura mista (vedi Fig. 1.2.3.2)3.
Nella Fig. 1.2.3.1 vengono riportati i dati relativi alla rete fognaria realizzata.
FIG. 1.2.3.1 – Rete fognaria realizzata

5.000
4.500
4.000
3.500
3.000
Nera
2.500

Mist a

2.000
1.500
1.000
500
AG

CL

CT

EN

ME

PA

RG

SR

TP

Regione

Province e Regione

Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999

3

I sistemi di drenaggio urbano sono usualmente classificati in sistemi unitari (fognatura MISTA) e sistemi separati (fognatura NERA).
Nei primi i collettori convogliano sia le acque reflue, sia le acque meteoriche. Nei sistemi separati, invece, le acque reflue sono convogliate in
collettori distinti da quelli destinati alle acque meteoriche. E’ evidente che l’uso delle reti fognarie unitarie causerà disfunzionamenti degli impianti di
depurazione dovuti a un sovraccarico idraulico, allorché la costruzione di sistemi separati rappresenta un tipo di finanziamento più importante.

40
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

FIG. 1.2.3.2 – Rete fognaria da realizzare

2.500

2.000

1.500
Ner a
Mista
1.000

500

AG

CL

CT

EN

ME

PA

RG

SR

TP

Regione

P r ovi nce e Regi one

Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999

41
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

1.2.4 LA DEPURAZIONE
I dati riportati nel presente paragrafo si riferiscono al campione di n. 282 Comuni di cui si
dispone delle schede ricognitive (popolazione complessiva 3.227.153). Meno della metà della
popolazione siciliana campionata è servita da un impianto di depurazione; il resto non è ancora
servito. Questa situazione si ripete a livello provinciale eccetto pochi casi (Messina, Ragusa e
Trapani).
FIG. 1.2.4.1 - Abitanti equivalenti (ae) serviti e non allacciati

2.000.000

1.800.000

1.600.000

1.400.000

1.200.000
AE in atto ser viti
1.000.000

AE non al l acciati

800.000

600.000

400.000

200.000

AG

CL

CT

EN

ME

PA

RG

SR

TP

Regione

P r ovi nce e Regi one

Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999

Per quanto riguarda gli impianti di depurazione la popolazione non ancora servita risulta pari
a 1.465.949 abitanti, mentre quella già servita è pari a 1.858.042. Il n. degli impianti di depurazione
da realizzare è di 112 e 37 sono quelli in corso di realizzazione.
Tabella 1.2.4.2 - Impianti di depurazione previsti, esistenti, in corso di realizzazione, da realizzare

42
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

450

400

350

300
Previsti dal PARF
250

Esist ent i
In corso di realizzazione

200

Da realizzare

150

100

50

AG

CL

CT

EN

ME

PA

RG

SR

TP

Regione

P r ovince e Regione

Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999

Nella Fig. 1.2.4.2 è riportata la situazione complessiva degli impianti di depurazione previsti
dal Piano di Risanamento delle Acque (allegato alla L.R. 27/86): dei 400 impianti previsti dal piano
circa 150 sono in corso di realizzazione o da realizzare.
La valutazione di alcune significative esperienze regionali indica come gli interventi sulla
depurazione, pur necessari a contenere gli impatti negativi specie per alcune categorie di inquinanti
chimici e microbiologici, non garantiscono adeguatamente la qualità ecologica complessiva dei
corpi idrici.
Tuttavia, la disponibilità di un efficiente sistema integrato di collettamento e depurazione
resta uno strumento essenziale per la tutela delle risorse e la pianificazione degli interventi, per
conseguire gli obiettivi delle politiche ambientali.
Il recepimento della Direttiva 91/271/CEE sulle acque reflue urbane, avvenuto
contestualmente all’emanazione del DLgs 152/99 sulla tutela delle acque, fornisce l’opportunità di
completare ed ottimizzare il sistema di collettamento e depurazione di reflui urbani. Per ottemperare
agli obblighi comunitari sono richiesti interventi urgenti e scadenzati con termini temporali precisi.
Gli scarichi provenienti da agglomerati con oltre 15.000 abitanti equivalenti dovranno essere
sottoposti, entro il 2000, ad un trattamento secondario o equivalente. Entro il 2005 gli scarichi
provenienti da agglomerati tra 10.000 e 15.000 e quelli tra 2.000 e 10.000, che recapitano in acque
dolci e di transizione, dovranno essere analogamente trattati. Sono inoltre definiti precisi obiettivi di
abbattimento che, nelle zone sensibili, per la tutela delle risorse destinate alla produzione di acqua
potabile, richiedono l’abbattimento dell’80% per il fosforo totale e del 70-80 % per l’azoto totale.

43
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Fig. 1.2.4.3 - Popolazione residente, fluttuante e presente

1.800.000

1.600.000

1.400.000

1.200.000

1.000.000

resident e
f lut t uant e
present e

800.000

600.000

400.000

200.000

AG

CL

CT

EN

ME

PA

RG

SR

TP

Province

Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999

Per il rispetto dei limiti di emissioni di materiale inquinante ci si è attenuti fino ad oggi alle
tabelle 2, 3, 4, 5, 6 della Legge Regionale del 15 maggio 1986, n. 27 che disciplina gli scarichi
delle pubbliche fognature e degli scarichi degli insediamenti civili che non recapitano nelle
pubbliche fognature.
Dalla Fig. 1.2.4.4 “Impianti secondo L.R. 27/86” si possono distinguere il numero di
impianti che depurano il refluo secondo le diverse tabelle fissanti i limiti di emissione delle
concentrazioni dei parametri inquinanti.
FIG. 1.2.4.4 - Impianti di depurazione secondo la legge regionale 27/86
Impianti secondo L.R. 27/86
140

120

Tabella 2 L.R.
27/86
Tabella 3 L.R.
27/86
Tabella 4 L.R.
27/86
Tabella 5 L.R.
27/86
Tabella 6 L.R.
27/86

100

80

60

40

20

AG

CL

CT

EN

ME

PA

RG

SR

TP

Regione

P r o v i nce e R e g i o ne

Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione
Sicilia, 1999

44
Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006

1. ASA

Per quanto riguarda gli scarichi provenienti da agglomerati con oltre 10000 a.e. (abitanti
equivalenti) recapitanti in aree sensibili si fa presente tuttavia che la legge regionale n° 27 del 15
maggio 1986 in materia di tutela delle acque contiene un’apposita tabella (n° 6) concernente i limiti
di accettabilità per i suddetti scarichi recapitanti in laghi o invasi nonché corsi d’acqua sversanti in
laghi e invasi entro 5 km dal punto di confluenza; inoltre la sopraccitata legge regionale fa divieto
di scarico nelle zone di foce, lagune e stagni salmastri.
Solo quattro Comuni della provincia di Agrigento, uno della Provincia di Catania e uno della
Provincia di Palermo, sono autorizzati nei limiti della predetta tabella 6 della legge regionale 27/86.
Allo stato attuale fornire un quadro preciso e sufficientemente aggiornato della situazione del
servizio di raccolta e depurazione delle acque reflue urbane non è facile, nonostante il notevole
lavoro di indagine portato a termine negli ultimi anni (ISTAT 1993, ARTA 1998). Un altro
elemento importante è il già citato grave ritardo nell’applicazione della Legge 5 gennaio 1994, n. 36
che mantiene l’eccessiva frammentazione del sistema di gestione delle infrastrutture operanti nel
complesso del ciclo idrico.
Le attività fondamentali attraverso cui attuare questa profonda riforma sono gli Ambiti
Territoriali Ottimali (A.T.O.) e la disciplina delle forme e i modi della cooperazione tra gli Enti
Locali.

45
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Valutazione ambientale sicilia_testo

  • 1. VALUTAZIONE EX-ANTE AMBIENTALE POR SICILIA 2000-2006 Dicembre 2002
  • 2. A cura di ASSESSORATO REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE DIPARTIMENTO REGIONALE TERRITORIO E AMBIENTE AUTORITÀ AMBIENTALE SICILIA—SERVIZIO 10 - VAS ARPA SICILIA In collaborazione con MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO DIREZIONE GENERALE SVILUPPO SOSTENIBILE TASK FORCE AMBIENTE SICILIA SITO INTERNET: www.artasicilia.net www.arpasicilia.it www.minambiente.it VIA UGO LA MALFA 169—90146 PALERMO TEL.: 091.6967693—6968683—6968685 FAX: 091.6967797—6968681—6968685 E-mail: t_servizio10@artasicilia.net arpasicilia@arpasicilia.it junioraasicilia@hotmail.com juniorarpas@hotmail.com
  • 3. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 Premessa Così come previsto al paragrafo 2.4 del POR Sicilia 2000/2006, si è provveduto a redigere una nuova valutazione ambientale ex ante dell’intero Programma Operativo. La prima stesura della valutazione ex ante, come è noto, aveva messo in luce un non sufficiente livello di conoscenze e una carenza di informazioni, rispetto alle pressioni esercitate sull’ambiente e allo stato di qualità delle risorse (vedi anche quanto rilevato nel QCS). Rispetto al lavoro effettuato precedentemente, l’avvenuta istituzione ed avvio dell’ARPA Sicilia ha consentito il monitoraggio e la sistemizzazione dei principali dati ambientali L’Agenzia in particolare, è stata impegnata a redigere le parti preliminari o di base, ovvero, l’analisi della situazione ambientale e la metainformazione; inoltre, ha fornito il proprio contributo nella selezione e nel popolamento dei sistemi di indicatori utili per la stima dell’impatto atteso per settori e per misure. L’organizzazione della struttura dell’Autorità Ambientale ha poi consentito la trattazione dei dati per una più puntuale verifica del rispetto dei criteri di sostenibilità insiti nel Programma. E’ stato così possibile effettuare una nuova valutazione dell’impatto atteso della strategia, proponendo, accanto all’analisi delle singole misure, una lettura a scala di asse o di settore, pervenendo così ad una valutazione di tipo più globale. Il lavoro è stato compiuto con il sostanziale contributo fornito dal Ministero dell’Ambiente tramite l’apporto della specifica Task Force Ambiente, costituita da un esperto senior e da diciotto esperti junior, che ha lavorato a supporto sia dell’Autorità Ambientale che dell’Arpa. In conclusione in aderenza a quanto previsto dai regolamenti comunitari sui fondi strutturali, si è cercato di costruire uno strumento che non fosse soltanto utile alla valutazione ambientale del Programma, ma che potesse fornire significative indicazioni per una programmazione futura sempre più indirizzata al perseguimento di uno sviluppo realmente sostenibile. I
  • 4. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 INDICE Pagina PREMESSA I 1. 1 ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE Introduzione 3 1.1 4 ARIA 1.1.1 Qualità dell’aria in area industriale 4 1.1.2 Qualità dell’aria in ambiente urbano 7 1.1.3 Emissioni in atmosfera 1.2 13 ACQUA 1.2.1 18 Stato quali-quantitativo delle acque interne superficiali e sotterranee 18 1.2.1.1 Qualità delle acque superficiali 18 1.2.1.2 Qualità delle acque sotterranee e potabili 30 1.2.2 Emissioni e scarichi nei corpi idrici 38 1.2.3 Il settore fognario 40 1.2.4 La depurazione 42 1.2.5 I fanghi di depurazione 46 1.2.6 Ambiente marino e costiero 47 1.2.6.1 Qualità delle acque dell’ambiente marino e costiero 47 1.2.6.2 Pesca e acquacoltura 55 Ambiti territoriali ottimali 57 1.2.7 1.2.7.1 La situazione regionale 57 II
  • 5. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1.2.7.2 1.2.8 Osservazioni finali 58 Il ciclo integrato 59 1.2.8.1 Le risorse idriche disponibili 59 1.2.8.2 L’approvvigionamento idropotabile in Sicilia 60 1.2.8.3 Le fonti 61 1.2.8.4 Trasporto e distribuzione dell’acqua 62 1.2.8.5 Sistemi di gestione degli acquedotti 62 1.2.8.6 Risorse e sistemi idrici gestiti dall’EAS 63 1.2.8.7 I sistemi idrici interconnessi 65 1.2.8.8 Le ragioni della criticità 66 1.2.8.9 Aspetti gestionali 67 1.3 SUOLO 1.3.1 68 Suolo e Sottosuolo 68 1.3.1.1 I suoli in Sicilia 68 1.3.1.2 Uso del Suolo 68 1.3.1.3 Qualità dei suoli 69 1.3.1.4 Desertificazione – Degradazione fisica e biologica dei suoli 71 1.3.1.5 Attività estrattive 73 1.3.1.5.1 Attività estrattive di II categoria (cave) 73 1.3.1.5.2 Attività estrattive di I categoria (miniere) 78 1.3.1.6 1.3.2.1 81 Eventi naturali e scenari di rischio 1.3.2 Erosione costiera 85 Rischio idrogeologico 85 1.3.2.1.1 Frane 87 1.3.2.1.2 Piene 88 III
  • 6. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1.3.2.1.3 Aree a rischio 89 1.3.2.1.4 Strumenti di pianificazione e regime vincolistico 90 1.3.2.2 Rischio sismico 93 1.3.2.2.1 Classificazione sismica della Sicilia 94 1.3.2.2.2 Valutazione del rischio sismico per Comune 94 1.3.2.3 Rischio vulcanico 96 1.3.2.3.1 Pericolosità vulcanica dell’Etna 97 1.3.2.3.2 Pericolosità vulcanica di Stromboli 99 1.3.2.3.3 Pericolosità vulcanica di Vulcano 1.3.3 Siti contaminati 104 103 1.3.3.1 Siti potenzialmente contaminati 103 1.3.3.2 Siti effettivamente contaminati 104 1.3.3.3 Siti industriali dimessi 105 1.3.3.4 Siti bonificati e messi in sicurezza 108 1.3.4 Ambiente rurale e contaminazione dei suoli da fonti diffuse 110 1.3.4.1 Le produzioni agricole 110 1.3.4.2 Il tipo d’utilizzazione della superficie agricola 112 1.3.4.3 Il patrimonio zootecnico e la sua pressione sull’ambiente 113 1.3.4.4 I fattori di pressione del settore agricolo 115 1.3.4.5 Le coltivazioni a basso impatto ambientale 119 1.4 RIFIUTI 124 1.5 ECOSISTEMI NATURALI 126 1.5.1 Natura e biodiversità 126 1.5.1.1 Habitat 126 1.5.1.2 Patrimonio forestale 127 IV
  • 7. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1.5.1.3 Flora e vegetazione 130 1.5.1.4 Fauna 133 1.5.2 1.6 Il sistema delle aree protette 137 RISCHIO TECNOLOGICO 141 1.6.1 Aree ad elevato rischio di crisi ambientale 141 1.6.2 Attività a rischio di incidente rilevante 143 1.7 AMBIENTE URBANO 146 1.7.1 Ambiente urbano 146 1.7.2 Inquinamento acustico 148 1.7.3 Trasporto pubblico 151 1.7.4 Radiazioni non ionizzanti: inquinamento elettromagnetico 153 1.8 2 PATRIMONIO STORICO-ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO STATO DELLE CONOSCENZE E ADEGUATEZZA DEI SISTEMI DI MONITORAGGIO ESISTENTI 156 171 2.1 Aria 173 2.2 Acque 173 2.3 Suolo 175 2.4 Ecosistemi 175 2.5 Inquinamento acustico 176 2.6 Le radiazioni non ionizzanti: l’inquinamento elettromagnetico 176 Bibliografia 177 V
  • 8. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 3 STATO DI RECEPIMENTO E ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA AMBIENTALE 181 3.1 Il rispetto dei principi comunitari 183 3.2 Stato di recepimento e attuazione delle direttive comunitarie in materia ambientale 190 3.2.1 191 3.2.2 Rumore 192 3.2.3 Acque 193 3.2.4 Suolo 196 3.2.5 Patrimonio culturale ed ecosistemi 198 3.2.6 Rifiuti 200 3.2.7 Radiazioni non ionizzanti 203 3.7.8 Rischio tecnologico 206 3.2.9 4 Aria Valutazione d’Impatto Ambientale 218 EFFETTI ATTESI E DISPOSIZIONI AMBIENTALI Introduzione 4.1 211 213 ANALISI DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Asse I – Risorse naturali Asse II – Risorse culturali 230 Asse IV – Sistemi locali di sviluppo 233 Asse V – Città 248 Asse VI – Reti e nodi di servizio 4.2 215 251 TABELLE DEGLI EFFETTI ATTESI E DISPOSIZIONI PER L’INTEGRAZIONE AMBIENTALE NEI SINGOLI INTERVENTI Asse I – Risorse naturali VI 253
  • 9. Valutazione Ex-ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 Settore risorse idriche 253 Settore difesa suolo 256 Settore rete ecologica 259 Settore gestione rifiuti 261 Settore energia 263 Asse II – Risorse culturali Settore risorse culturali 264 Asse IV – Sistemi locali di sviluppo Settore sistemi produttivi industriali artigianali e commerciali 266 Settore agricoltura 271 Settore pesca e acquicoltura 276 Settore sistemi produttivi turistici 279 Asse V – Città Settore città 281 Asse VI – Reti e nodi di servizio Settore trasporti 283 SCHEDE DELLE MISURE 286 ALLEGATI I TABELLE STATISTICHE, GRAFICI E CARTOGRAFIE II MAPPA DELLA METAINFORMAZIONE VII
  • 10. Capitolo 1 ANALISI DELLA SITUAZIONE AMBIENTALE
  • 11. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA 2
  • 12. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Introduzione La prima stesura della valutazione ex ante del P.O.R. Sicilia 2000-2006, come è noto, ha messo in luce un non sufficiente livello di conoscenze e una carenza di informazioni, rispetto alle pressioni esercitate sull’ambiente e allo stato di qualità delle risorse (vedi QCS), generalmente insoddisfacente per quantità e qualità dei dati. La carenza di reti di monitoraggio, la frammentazione delle conoscenze tra diversi soggetti e le carenze di sistemi informativi ambientali regionali, unitamente al ritardo con cui si è proceduto in Sicilia alla istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), sono certamente tra le lacune principali che la Comunità Europea tramite l’utilizzo dei fondi strutturali vuole colmare. L’azione strategica compiuta per la redazione della nuova Analisi sullo Stato dell’Ambiente è stata finalizzata alla verifica, alla raccolta ed all’elaborazione dei dati di base, anche per quanto riguarda l’informazione non direttamente prodotta dal Sistema Agenziale ANPA-ARPA-APPA ma derivante da altre fonti. Tali informazioni risultano infatti fondamentali per la costruzione degli indicatori necessari alla Valutazione ex-ante e parzialmente utilizzabili anche per la Relazione sullo Stato dell’Ambiente (RSA). Grazie all’organizzazione ed al raggiungimento dell’informazione preesistente, si sono così in parte colmati i deficit dell’informazione di base sull’ambiente, anche se il presente documento è costantemente oggetto di aggiornamento per effetto dei dati che continuativamente pervengono. L’analisi si riferisce sostanzialmente ad un periodo di riferimento che termina nel 1999. Nondimeno si sono aggiunte informazioni ambientali aggiornate ad oggi, nel caso in cui le serie storiche non sono state un supporto esaustivo all’analisi ambientale. La metodologia utilizzata per la stesura di questo documento tiene conto degli indirizzi per la stesura dell’integrazione della VEA fornite dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Per la scelta degli indicatori si è tenuto conto della loro disponibilità ed aggiornabilità nel tempo, tenendo come punti di riferimento: Gli indicatori dell’allegato A del QCS; Gli indicatori individuati nel CdP; Gli indicatori delle linee guida VAS; Gli indicatori della rete ANPA-ARPA-APPA (SINAnet) Gli Indicatori relativi al paesaggio ed ai beni culturali, finora sottovalutati. 3
  • 13. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA 1.1 ARIA 1.1.1 QUALITA’ DELL’ARIA IN AREA INDUSTRIALE La qualità dell’aria in Sicilia è monitorata da reti fisse e mezzi mobili di rilevamento dell’inquinamento atmosferico di proprietà delle Province e da reti private a queste interconnesse, ubicate nelle principali zone industriali. Le aree industriali nelle quali sono presenti reti di rilevamento sono: - Area Industriale di Agrigento; - Area Industriale di Gela (Cl); - Area Industriale di Milazzo (Me); - Area Industriale di Siracusa; - Area Industriale di Termini Imerese (Pa). Specificatamente, nell’area di Agrigento è presente una rete di rilevamento provinciale, costituita da un laboratorio mobile e da 9 stazioni fisse; di tali stazioni, 3 sono collocate nel territorio comunale e le restanti 6 sono operanti nell’area industriale. Nella stessa zona è presente una rete privata gestita dalla ITALCEMENTI, costituita da 3 stazioni fisse. L’area industriale di Gela è monitorata da una rete di proprietà della Provincia e da una rete gestita dalla Raffineria AGIP Petroli s.p.a.. Entrambe le reti sono costituite da 8 stazioni chimiche e da 1 stazione meteo. Con D. A. n.66/17 del 13 febbraio 1998 è stata disposta l’interconnessione di tali reti, e sono state dettate le modalità per la realizzazione dell’interconnessione. Il comprensorio di Milazzo è monitorato dalle reti di rilevamento della CTE EUROGEN, costituita da 5 stazioni chimiche e da 1 metereologica, e dalla rete di rilevamento della Provincia Regionale di Messina, costituita da 9 stazioni chimiche. Con il D.A. n. 67/17 del 13 febbraio 1998, modificato dal successivo D. A. n. 298/17 del 26 giugno 1998, si è provveduto alla interconnessione delle due reti di rilevamento e all’approvazione delle norme di comportamento per le industrie ricadenti nell’area di Milazzo. Nell’area industriale di Siracusa operano una rete provinciale, costituita da 7 stazioni chimiche e da 3 stazioni metereologiche; e da 2 reti private. La prima è gestita dall’ENEL s.p.a., e comprende 6 stazioni chimiche ed 1 metereologica; la seconda è gestita dal CIPA (Consorzio Industriale Protezione Ambientale di Siracusa) ed è costituita da 11 stazioni chimiche e 3 metereologiche. Con D. A. n. 888/17 del 18 novembre 1993 si è provveduto all’interconnessione di tali reti e all’individuazione delle norme di comportamento per le limitazioni delle emissioni. L’area industriale di Palermo, nella zona di Termini Imerese, è monitorata da una rete dell’ENEL s.p.a., costituita da 5 stazioni chimiche. Inoltre la Provincia Regionale di Palermo dispone di due mezzi mobili, recentemente aggiornati, per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico. Si riporta in allegato la tabella (Tabella I.1.1.1) che individua, per ciascuna rete, le singole centraline, la località dove sono site e gli inquinanti monitorati dalle stesse. Analizzando globalmente la situazione regionale, si può notare, riferendoci alle concentrazioni medie di SO2, un andamento tendenzialmente decrescente nel tempo. Assumendo come riferimento il valore guida pari a 40 – 60 ug/mc (D.P.R. 203/1988), gli unici superamenti monitorati riguardano il comprensorio di Milazzo (rilevamenti della rete provinciale) e la zona di Porto Empedocle, presso Agrigento (rilevamenti della rete ITALCEMENTI). Esaminando i valori riferiti al 98° percentile delle concentrazioni medie giornaliere di SO2 e rapportandoli al valore limite pari a 250 ug/mc (D.P.R. 203/1988), non risultano superamenti. Ciò nonostante il comprensorio di Milazzo presenta, nuovamente, valori superiori alla media regionale. 4
  • 14. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Situazione analoga alla precedente, si rileva esaminando i valori riferiti al 98° percentile delle concentrazioni medie giornaliere di NO2 e rapportandoli al valore guida pari a 135 ug/mc (D.P.R. 203/1988). La serie storica considerata (1995 - 2000) mostra infatti, una inequivocabile tendenza decrescente; si rilevano superamenti, esclusivamente, nel comprensorio milazzese e riferiti al solo 1995. Esaminando i dati rilevati dalla rete ITALCEMENTI, sita a Porto Empedocle (Ag), i valori delle massime concentrazioni orarie giornaliere di NO2, misurate nel periodo compreso dal 14 dicembre 2001 al 5 marzo 2002, mostrano l’assenza di superamenti del livello d’attenzione pari a 200 ug/m3 (D.M. 15/4/94 e D.M. 25/11/94). Per quanto riguarda le concentrazioni medie giornaliera delle Polveri Totali Sospese (PTS), rapportando i dati raccolti al valore limite pari a 150 u/mc (D.P.C.M. 28 marzo 1983), non si rilevano superamenti. Analogamente, riferendoci al 95° percentile delle concentrazioni medie giornaliere non risultano, nell’area industriale di Gela (Cl) e di Milazzo (Me), superamenti del valore limite pari a 300 ug/mc (D.P.C.M. 28 marzo 1983). Si riportano in allegato le tabelle e i grafici indicativi della concentrazione degli inquinanti considerati (Concentrazioni medie di SO2: Tabella I.1.1.2, Figura I.1.1.1, SO2 - 98° percentile: Tabella I.1.1.3, Figura I.1.1.2, NO2 - 98° percentile: Tabella I.1.1.4, Figura I.1.1.3, Concentrazioni medie di PTS: Tabella I.1.1.5, Figura I.1.1.4, PTS - 95° percentile: Tabella I.1.1.6, Figura I.1.1.5). Considerando la qualità dell’aria nella zona industriale di Siracusa, e specificatamente riferendoci alla media aritmetica delle concentrazioni medie giornaliere di SO2 e PTS non risultano superamenti del valore guida pari a 40 – 60 ugmc (D.P.R. 203/1988), come si evince dalle tabelle seguenti. Tabella 1.1.1.1 - Area industriale di Siracusa: concentrazioni medie giornaliere di SO2 Rete Provincia Regionale di Siracusa Controllo superamenti di soglia annuale della Media Aritmetica delle Concentrazioni medie giornaliere di SO2 (40-60 ug/m3) Valore Guida secondo D.P.R. 203/88 Stazioni di monitoraggio Periodo di osservazione: 01/04/2000-31/03/2001 SO2 Sc.Greca Augusta Ciapi Priolo Melilli S.Cusumano Belvedere Valori medi girnalieri Media annuale G.G.oltre la soglia di 40 346 268 324 364 328 346 332 6 3 1 7 19 23 14 1 0 0 1 46 71 22 0 0 14 35 4 G.G.oltre la soglia di 60 0 0 Fonte: Provincia Regionale di Siracusa 5
  • 15. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Tabella 1.1.1.2 - Area industriale di Siracusa: concentrazioni medie giornaliere di PTS Rete Provincia Regionale di Siracusa Controllo superamenti di soglia annuale della Media Aritmetica delle Concentrazioni medie giornaliere di PTS (40-60 ug/m3) Valore Guida secondo D.P.R. 203/88 Stazioni di monitoraggio Periodo di osservazione: 01/04/2000-31/03/2001 PTS Sc.Greca Augusta Ciapi Priolo Melilli S.Cusumano Belvedere Valori medi girnalieri Media annuale G.G.oltre la soglia di 40 340 3 264 269 321 283 276 27 0 55 27 26 25 42 47 0 205 13 24 19 138 4 10 7 10 G.G.oltre 3 0 103 la soglia di 60 Fonte: Provincia Regionale di Siracusa Nella stessa zona, non sono stati rilevati superamenti del valore limite del 98° percentile delle concentrazioni medie giornaliere di NO2. Il D.A. n.888/17 del 12 luglio 1991, oltre a decretare l’interconnessione tra le reti nell’area industriale di Siracusa, ha definito tre livelli di riferimento (preallarme, allarme ed emergenza) al cui verificarsi si attuano specifici interventi da effettuare, pressoché in tempo reale, da parte dei gestori degli stabilimenti e volti ad impedire, mediante il contenimento delle emissioni, che il valore della media giornaliera dei valori medi orari superi il valore guida fissato per la media su 24 ore. 6
  • 16. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA 1.1.2 QUALITA’ DELL’ARIA IN AMBIENTE URBANO L’inquinamento delle aree urbane costituisce motivo di grande attenzione e preoccupazione per la tutela della salute. Problemi di inquinamento atmosferico sono presenti nelle aree urbane medie e grandi della Sicilia e sono associate all’aumento del traffico veicolare. Specificatamente è stata analizzata la situazione esistente nei comuni di Palermo, Catania e Messina, ritenuti i più rappresentativi rispetto al problema esaminato. Al riguardo, si è provveduto a descrivere la rete di monitoraggio esistente nel territorio comunale e la qualità dell’aria urbana, prestando particolare attenzione ai superamenti dei limiti previsti dalla normativa vigente. QUALITA’ DELL’ARIA IN AMBIENTE URBANO: PALERMO La qualità dell’aria nella città di Palermo è monitorata da 7 stazioni di rilevamento distribuite all’interno del centro urbano, la cui manutenzione e rilevamento dati è stata affidata all’AMIA – Azienda Speciale Palermo. Ulteriori 3 stazioni (Di Blasi, CEP, Bellolampo) sono state aggiunte ad integrazione della rete, con i finanziamenti del Progetto del Ministero dell’Ambiente “DISIA II”, la cui strumentazione è in corso di installazione. La tabella I.1.2.1, riportata in allegato, individua per le singole stazioni, l’ubicazione, e i singoli parametri rilevati. La qualità dell’aria a Palermo presenta un andamento costante nel tempo, come risulta dalla 3°Relazione redatta dall’AMIA, Azienda Speciale (“Il rilevamento dell’inquinamento acustico ed atmosferico nel comune di Palermo”, AMIA, 2000). Analizzando i dati ottenuti dal monitoraggio, riferiti al quinquennio 1997 – 2000 e riportati nella tabella I.1.2.2 riportata in allegato, si nota come le zone a più alta densità di traffico siano quelle che presentano maggiori concentrazioni delle specie inquinanti. In tal senso la zona maggiormente critica è nei pressi di Piazza “Giulio Cesare”. Osservando l’andamento annuo dei parametri monitorati, considerando per esempio i valori medi, si nota un andamento costante del monossido di carbonio (CO). L’andamento dell’NO2, invece, è altamente discontinuo, manca una tendenza netta nel tempo, sia in diminuzione sia in aumento. L’SO2 manifesta, dopo un generale leggero aumento nel 1997 ed il 1998, una tendenza al ribasso; spiegabile, probabilmente, con l’incremento dell’utilizzo di combustibili più poveri in contenuto di zolfo (D.P.C.M. 14 novembre 1995). È invece riscontrabile un aumento delle emissioni di PTS. Si riportano di seguito i superamenti dei limiti previsti dalla normativa, registrati dal 1997 al 2000 e riferiti all’intera rete. Figura 1.1.2.1 – Superamenti dei limiti di legge riferiti a: CO, NO2, PTS, O3 Superamenti CO 70 n. superamenti 60 65 59 Livello di attenzione 50 40 30 38 29 27 20 18 10 0 24 4 1997 1998 1999 Soglia media 8h 5 2 1996 6 Livello di allarme 2000 CO 7
  • 17. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Superamenti NO2 n.superamenti 120 112 100 Livello di attenzione 80 60 40 51 49 37 35 20 4 4 3 1996 0 1997 1998 Livello di allarme 1 0 1999 2000 n.superamenti Superamenti PTS 160 140 120 100 80 60 40 20 0 135 Livello di attenzione 59 6 1 1996 11 4 1997 49 1 1 5 1998 1999 Livello di allarme 2000 Superamenti O3 n.superamenti 30 25 24 20 15 13 10 5 0 5 1 1996 0 1997 15 0 1998 15 0 1999 0 2000 Livello di attenzione Livello di allarme Fonte: AMIA – Azienda speciale Palermo, 2000 QUALITA’ DELL’ARIA URBANA: CATANIA La rete di monitoraggio del comune di Catania è costituita da 17 centraline di monitoraggio, nella tabella in allegato (Tabella I.1.2.4), a cui si rimanda, si individuano per le singole stazioni, l’ubicazione, e i singoli parametri rilevati. Lo stato di qualità dell’aria a Catania, come risulta dal rapporto annuale redatto dal Comune di Catania – Direzione Tutela Ambientale, ha presentato un andamento più o meno costante. Infatti non sono stati rilevati sostanziali mutamenti nel biennio considerato 2000 – 2001. Specificatamente, si evidenzia un andamento costante per il CO e il PM10. La concentrazione di NO2 ha un andamento crescente; invece le concentrazioni relative ad SO2 presentano una diminuzione sensibile, imputabile probabilmente al minor tenore di zolfo contenuto nei combustibili liquidi, secondo quanto previsto dal D.P.C.M. 14 novembre 1995 (tabella I.1.2.5). 8
  • 18. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Il livello di concentrazione dei diversi inquinanti risulta essere generalmente al di sotto dei limiti fissati dalla normativa attualmente vigente. Gli unici superamenti del livello di attenzione riguardano il CO e il NO2 e manifestano, nel biennio considerato, una tendenza alla riduzione, come risulta dalla tabella che segue. È opportuno sottolineare l’assenza di superamenti del livello di attenzione e del livello di allarme per l’ozono. Tabella 1.1.2.1 - Superamenti dei limiti di legge SUPERAMENTI - CATANIA Inquinanti Livello di attenzione CO (15 mg/m3) 2000 2001 23 10 NO2(200 µg/m3) 2000 2001 12 14 Fonte: Comune di Catania, Direzione tutela Ambientale, 2001 QUALITA’ DELL’ARIA URBANA: MESSINA La qualità dell’aria nel comune di Messina è monitorata da una rete di monitoraggio, costituita da 5 postazioni fisse e da un laboratorio mobile, gestita dalla Provincia Regionale. La tabella in allegato (Tabella I.1.2.6) individua per le singole stazioni, l’ubicazione, e i singoli parametri rilevati. Secondo quanto risulta dalla Relazione redatta annualmente dalla Provincia Regionale, la qualità dell’aria a Messina, nel biennio 1999 – 2000, mostra un andamento costante. Nonostante il traffico veicolare incida pesantemente in alcune arterie cittadine, la qualità dell’aria non viene sensibilmente compromessa, ciò è imputabile alle favorevoli condizioni meteoclimatiche di cui gode la città, a questo va aggiunta la posizione, lungo il mare, che favorisce la dispersione degli inquinanti per diffusione (trasporto spontaneo degli inquinanti da una zona a più elevata concentrazione verso una a più bassa concentrazione) anche in assenza di vento. Si riportano in allegato (Tabella I.1.2.7) le concentrazioni medie degli inquinanti monitorati nel biennio 1999 – 2000. Nel 1999 sono stati registrati superamenti del livello di attenzione limitatamente al CO e limitatamente alla postazione Archimede. Tali superamenti - di seguito riportati - si sono ulteriormente verificati, con maggiore frequenza, nel 2000. Tabella 1.1.2.2 – Superamenti dei limiti di legge SUPERAMENTI MESSINA Inquinanti CO (15 mg/m3) Livello di 1999 2000 attenzione 2 9 Fonte: Provincia regionale di Messina, 1999 – 2000 Si è invece verificata, tra i 1999 e il 2000, una riduzione delle concentrazioni di PM10, che sono rientrate all’interno dell’obiettivo di qualità. 9
  • 19. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA QUALITA’ DELL’ARIA URBANA IN ALTRI CENTRI URBANI Gli altri grandi comuni dell’isola sono privi di reti fisse di monitoraggio della qualità dell’aria. Il comune di Trapani si avvale di un laboratorio mobile di proprietà della Provincia Regionale di Trapani. Mentre il comune di Siracusa ha provveduto utilizzando saltuariamente cabine rilocabili della Provincia Regionale di Siracusa; tuttavia è in fase di installazione una rete di rilevamento urbano costituita da 6 cabine già posizionate ma non ancora attive. La mancanza di una rete fissa di monitoraggio impedisce di valutare la verifica del rispetto dei limiti di legge, per i quali è necessario effettuare cicli di misure molto lunghi. CONCENTRAZIONI MEDIE DI BENZENE NEI PRINCIPALI COMUNI SICILIANI Le legislazioni comunitaria e nazionale hanno riservato notevole attenzione agli inquinanti prodotti dal traffico veicolare. Ciò considerato, si è ritenuto opportuno analizzare nel dettaglio l’andamento dell’inquinamento da benzene, che assume valenze significative sotto gli aspetti di natura sanitaria. Come è noto, il D.M. A. del 25 novembre 1994 fissa, dal 1 gennaio 1999, l’obiettivo di qualità per il benzene in 10 ug/m3. Si riportano di seguito le concentrazioni medie di benzene rilevate nei principali comuni della regione. Il comune di Palermo ha condotto varie campagne di rilevamento del benzene nel biennio 1999 – 2000. Il grafico che segue indica le concentrazioni risultanti dalle 3 fasi temporali costituenti l’ultima campagna di rilevamento condotta, secondo quanto risulta dalla sopra menzionata Relazione AMIA. Figura 1.1.2.2 – Concentrazioni medie di benzene: Palermo Concentrazioni medie di Benzene - Palermo 2000 40 35 fase 1 30 fase 2 25 20 Fase 3 15 10 Obiettivo di qualità 5 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 Postazioni Fonte: AMIA – Azienda speciale Palermo, 2000 Nel comune di Catania, come risulta dal grafico, la concentrazione del Benzene ha subito, nel biennio 2000 – 2001, una leggera diminuzione, rientrando dentro i limiti dell’obiettivo di qualità di 10 µg/m3. La diminuzione è connessa alle adottate limitazioni del traffico (Rapporto annuale sulla qualità dell’aria, Comune di Catania, 2000 – 2001). 10
  • 20. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Figura 1.1.2.3 – Concentrazioni medie di benzene: Catania Concentrazioni medie di Benzene - Catania 12 11,48 10 10 10 9,76 10 µg/mc 8 6 2000 6 5,55 4 2001 2 1,94 1,86 Obiettivo di qualità 0 Librino P. Stesicoro V. Giuffrida Postazioni Fonte: Comune di Catania, Direzione tutela Ambientale, 2001 Come risulta dalla relazione della Provincia Regionale sulla qualità dell’aria, il comune di Messina ha provveduto a spostare l’analizzatore di Benzene dalla postazione fissa Archimede, dove era allocato nel 1999, al laboratorio mobile situato presso i cantieri navali. In entrambi i casi, come risulta dal grafico, i valori misurati risultano essere inferiori ai limiti previsti dalla normativa vigente. Figura 1.1.2.4 – Concentrazioni medie di benzene: Messina Concentrazioni medie di Benzene - Messina 12 10 1999 Archimede 8 6 2000 - Zona Falcata 4,8 4 3,6 3,5 3,3 3,4 3,3 3,2 3,1 2 1 ,21 1 ,35 0,78 0,35 M ar zo Ap rile M ag gio Gi ug no Lu gli o Ag o Se sto tte m br e Ot tob No re ve m br e Di ce m br e Ge nn ai Fe o bb ra io 0 Obiettivo di qualità Fonte: Provincia Regionale di Messina, 1999 – 2000 Analogamente, a Siracusa, dalla campagna di rilevamento condotta dal LIP Chimico, ora Dipartimento ARPA Provinciale, non risultano superamenti del valore obiettivo (Rapporto 2001 sulla qualità dell’aria, DAP di Siracusa). 11
  • 21. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Figura 1.1.2.5 – Concentrazioni medie di benzene: Siracusa Concentrazioni medie di Benzene - Siracusa 2001 12 10 8 10 10 10 10 10 10 8,59 8,02 7,23 6 6,44 Concentrazi oni medie 6,23 5,54 4 Obiettivo di qualità 2 0 Scala Greca Viale Zecchino Corso Gelone Via Arsenale L.go XXV luglio Postazioni Fonte: DAP Siracusa, 2001 12 V.le Orsi
  • 22. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA 1.1.3 EMISSIONI IN ATMOSFERA Il controllo delle emissioni rappresenta un aspetto basilare per individuare le principali cause che determinano l’inquinamento atmosferico. L’inventario delle emissioni, volto ad individuare le principali fonti inquinanti, si configura, quindi, come lo strumento essenziale per la definizione delle politiche di risanamento dell’aria. La realizzazione dell'inventario nazionale delle emissioni in atmosfera (art.3 del D.P.R. 203/88) rientra nei compiti istituzionali dell'ANPA, che, al riguardo, ha provveduto alla raccolta e all’organizzazione delle informazioni tramite il progetto CORINAIR (COoRdination Information AIR). Si riportano di seguito i valori delle emissioni di gas inquinanti o a effetto serra espresse in tonnellate/anno, riferite al 1990 e suddivise per provincia; secondo quanto risulta dalla banca dati del sistema SINAnet. Come risulta chiaramente, il contributo maggiore alle emissioni inquinanti è fornito dalle province di Palermo, Catania e Messina, che, come è noto, sono le più popolate. Tabella 1.1.3.1 – Totale valori di emissioni – Sicilia - 1990 VALORI DI EMISSIONE - 1990 Agrigento Caltanissetta Catania Enna Messina Palermo Ragusa Siracusa Trapani Totale regionale 247.337,90 METANO (t) 19.914,50 13.710,00 43.326,80 20.512,10 40.058,90 53.145,00 19.074,30 19.724,10 17.872,20 CO (t) 74.336,50 50.951,10 135.769,00 37.242,20 84.389,80 189791,4 40.817,60 61.356,20 79.967,50 754.621,60 CO2 (t) COVNM (t) 2132564,7 5880371,8 3.214.788,80 619.447,60 9.791.148,90 7302325,3 1.428.319,50 11.521.780,10 1.721.104,50 43611851,2 14.579,30 17.927,40 37.091,80 6.744,50 29.405,30 44.109,80 11.244,10 37.331,60 17.470,60 215.904,40 N2O (t) 1.106,30 1.245,50 1.140,40 844,2 2.447,90 2.325,50 643,5 1.822,30 918,2 12.493,80 NH3 (t) 1.659,10 3.750,60 3.232,80 3.650,10 4.687,00 4.527,10 3.106,00 6.252,90 1.451,30 32.316,90 NOx (t) 11.990,40 17.062,70 22.393,70 5.848,90 37.843,20 41.176,40 6.127,30 35.237,80 16.507,80 194.188,20 2.280,70 3.087.926,80 SOx (t) 6.441,70 95.364,80 2.768.558,00 5.848,90 74.106,60 23.846,30 2.569,90 113.856,00 Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990 Riferendoci alle singole emissioni prodotte, si distinguono varie sorgenti inquinanti. Specificatamente: le emissioni di metano sono prodotte essenzialmente dai processi di digestione anaerobica, ad esempio quelli che avvengono nelle discariche, e dalle attività connesse all’allevamento del bestiame. Avendo un tempo di vita molto breve, la stabilizzazione del metano gioca un importante ruolo nelle politiche di riduzione dell’effetto serra. Il contributo maggiore è fornito dalle Province di Palermo, Catania e Messina, che, come è noto sono le più popolate. 13
  • 23. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Figura 1.1.3.1 – Valori di emissione: Metano Valori di Emissione di Metano (t) - SICILIA -1990 Macrosettori Estrazione, distribuzione combili fossili Natura Agricoltura Trattamento Smaltimento Rifiuti 0 20.000 40.000 60.000 80.000 1 00.000 1 20.000 1 40.000 1 60.000 T o nnellate Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990 - le emissioni di monossido di carbonio sono causate, principalmente, dai trasporti su gomma; ulteriore rilevante causa è lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti; Figura 1.1.3.2 – Valori di emissione: monossido di carbonio (CO) Valori di Emissione di CO (t) - SICILIA - 1990 Macrosettori A ltre So rgenti M o bili Rifiuti Traspo rti 0 1 00.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 Tonnellate Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990 - le emissioni di CO2 sono generate da processi di combustione in ambito industriale, dalla produzione energetica e dal trasporto su gomma; 14
  • 24. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Figura 1.1.3.3 – Valori di emissione: CO2 Valori di emissione di CO2 (t) - SICILIA -1990 Trasporti Stradali Centrali Elettriche, Cogenerazinone Teleriscaldamento Combustione Industria 0 2.000.000 4.000.000 6.000.000 8.000.000 10.000.000 12.000.000 14.000.000 16.000.000 18.000.000 Tonnellate Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990 - le emissioni di composti organici volatili non metanici hanno come fonte principale il trasporto su gomma; rilievo assume anche l’utilizzo di solventi (verniciatura, manifattura e lavorazione di prodotti chimici); Figura 1.1.3.4 – Valori di emissione: composti organici volatili (COV) Valori di Emissione di COVNM (t) - SICILIA - 1990 Macrosettori Processi Produttivi Combustibili fossili Solventi Trasporti Stradali 0 1 0.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 90.000 1 00.000 Tonnellate Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990 - il contributo principale alle emissioni di protossido di azoto è rappresentato, invece, dall’attività agricola (utilizzo di fertilizzanti in agricoltura), cui segue la combustione in ambito industriale; 15
  • 25. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Figura 1.1.3.5 – Valori di emissione: protossido di azoto (N2O) Valori di Emissione di N2O - SICILIA - 1990 Centrali Elettriche, Cogenerazione Teleriscaldamneto Combustione - Industria Agricoltura 0 1 .000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 Tonnellate Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990 - le emissioni di ammoniaca sono imputabili innanzitutto agli escrementi prodotti dal bestiame e ai fertilizzanti utilizzati nelle coltivazioni agricole; Figura 1.1.3.6 – Valori di emissione: ammoniaca (NH3) Macrosettori Valori di Emissione di NH3 (t) - SICILIA -1990 Trattamento Smaltimento Rifiuti Processi Produttivi Agricoltura 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 Tonnellate Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990 - le fonti principali di emissione di ossidi di azoto sono, invece, rappresentate dal traffico (ossidazione dell’azoto presente in atmosfera in condizioni di non completa combustione nei motori veicolari) e dalle centrali per le produzione elettrica e dagli impianti di cogenerazione e teleriscaldamento; 16
  • 26. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Figura 1.1.3.7 – Valori di emissione: ossidi di azoto (NOx) Valori di Emissione di NOx (t) - SICILIA - 1990 Combustione - Industria Centrali Elettriche, Cogenerazione e Teleriscaldamento Trasporti Stradali 0 1 0.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 90.000 Tonnellate Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990 - le emissioni di ossido di zolfo sono concentrate quasi esclusivamente nella zona di Catania, essendo principalmente imputabili alla rilevante attività vulcanica esistente nell’Etna. Figura 1.1.3.8 – Valori di emissione: ossidi di zolfo (SOx) Valori di Emissione di SOx (t) - SICILIA -1990 Combustione - Industria Natura 0,00 500.000,00 1 .000.000,00 1 .500.000,00 2.000.000,00 2.500.000,00 3.000.000,00 T o nnellate Fonte: banca dati ANPA, CORINAIR, 1990 L’Agenzia Nazionale Protezione Ambientale, inoltre, sta provvedendo alla realizzazione dell’inventario delle emissioni a livello provinciale riferito al 1995. Sono già disponibili le elaborazioni ANPA sulle emissioni regionali di alcuni inquinanti (CO2, NOx e SO2), calcolate sulla base dei consumi dei combustibili, riferite al 1999 e suddivise per tipologia di attività. Tali valori di emissione, riportati in allegato (Tabella I.1.3.1), concordano con i valori sopra riportati e riferiti al 1990. L’ARPA Sicilia, nell’espletamento delle proprie attività, ha provveduto a calcolare l’ammontare delle emissioni in atmosfera di alcuni inquinanti, prodotte dagli impianti termoelettrici, sulla base delle dichiarazioni loro rese ai fini della redazione delle relazioni presentate annualmente al Ministero dell’Ambiente e della Sanità (art.2 del D.M. 10 marzo 1987 n.105). Tali valori, sono riportati in allegato (Tabella I.1.3.2). L’Agenzia si riserva in futuro, con la completa attivazione dei catasti provinciali delle emissioni, di specificare i dati in questione. In tal senso si ricorda che l’art. 5 del D.P.R. 203 del 1988 attribuisce alle province la competenza per la redazione e tenuta dell’inventario delle emissioni atmosferiche. Ciò nonostante soltanto poche province hanno provveduto ad ottemperare tale obbligo. 17
  • 27. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA 1.2. ACQUA 1.2.1 STATO QUALITATIVO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE 1.2.1.1 QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI Per la classificazione delle acque gli indirizzi del mondo scientifico, della Comunità Europea con la direttiva sulle Acque, e della nuova normativa italiana (D.Lgs. 152/99) con le successive modifiche (D.Lgs. 258/2000) tendono ormai a privilegiare la definizione di stato ambientale dei corpi idrici, vale a dire lo stato di salute dell’ecosistema acquatico a prescindere dalla destinazione e dall'uso della risorsa (potabile e civile, balneazione, irriguo, ecc.). Il D.Lgs. 152/99, infatti, stabilisce criteri articolati di classificazione attraverso sia indicatori chimico-fisici ed ecologici di qualità delle acque sia informazioni sul bacino idrografico (ad esempio portate, regime pluviometrico, distribuzione e tipologia degli scarichi, uso del suolo e dell'acqua) A fronte della mole di informazioni richieste dal decreto per la valutazione di qualità, considerato che finora in Sicilia non c’è stato un organismo unico che in maniera organica abbia coordinato le attività di controllo e monitoraggio i monitoraggi qualitativi sinora effettuati risultano rari e i dati disponibili insufficienti e disomogenei. Si è ritenuto opportuno focalizzare l’attenzione sulla ricognizione delle informazioni esistenti seppure disaggregate, con particolare attenzione ai parametri necessari all’applicazione del D.Lgs. e successive modifiche per quanto riguarda, in particolare, la classificazione dei corpi idrici di cui sopra, al fine di costruire sulla base dei dati ad oggi esistenti un quadro della situazione. In particolare verranno analizzati dapprima i dati che riassumono lo stato dell’arte dell’intera regione, poi andremo ad osservare quelli a dettaglio provinciale. Nelle prime tabelle (I.2.1.1.1, 2 e 3) dell’allegato sono riportati i dati relativi al monitoraggio qualitativo svolto dalla Regione Siciliana riguardanti le caratteristiche generali e il grado di eutrofizzazione dei corsi d’acqua e dei laghi e invasi artificiali siciliani ed i dati sui prelievi e le analisi qualitative effettuate tra il 1998 e il 1999 (tabella I.2.1.1.4). Altresì sono riportati i grafici che descrivono la “salute” dei Fiumi Siciliani attraverso taluni parametri quali il COD, BOD5, i nitrati (NO3), l’Ossigeno disciolto (O2) (figure I.2.1.1.1a-4d), e dei laghi e degli invasi tramite parametri quali il BOD (Kg/giorno), e il quantitativo di Fosforo (kg/anno) (figure I.2.1.1.5 e 6). È da considerare, però, che i rilevamenti sono stati svolti sporadicamente nell’arco di due anni, in particolare nel luglio del ’98, poi nel settembre e nell’ottobre del ’98, e infine nell’agosto del ‘99. Come si può osservare in tabella I.2.1.1.4, la frequenza delle analisi è, nel migliore dei casi, semestrale, con campionamenti effettuati spesso su tratti diversi di corsi d’acqua. Inoltre i parametri rilevati sono relativi alla presenza di sostanza organica e ossigeno, mentre non c’è alcuna informazione sulle sostanze chimiche pericolose, tantomeno sui parametri microbiologici, né sulla qualità biologica delle acque, parametri, questi, invece, riportati nei diversi grafici costruiti sui dati acquisiti dall’ARPA tramite i propri Dipartimenti Provinciali (DAP) e in qualche caso dalle Province Regionali. Nell’ambito di una vasta gamma di problemi connessi all'esercizio di un bacino lacustre, naturale o artificiale, l'eutrofizzazione è certamente il più indesiderato e frequente tra quelli di ordine biologico. I processi eutrofici, infatti, in relazione alla loro intensità e velocità di sviluppo, possono ripercuotersi, direttamente o indirettamente, sulla qualità delle acque e sulla manutenzione degli impianti. In una situazione caratterizzata da carenza idrica come quella siciliana una simile evenienza può anche assumere risvolti drammatici, rappresentando le acque interne dell'Isola strutture vitali 18
  • 28. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA sotto l'aspetto economico e sociale, in funzione del loro fondamentale contributo sia allo sviluppo agricolo ed industriale che all’approvvigionamento idrico dei centri urbani. Prima di mostrare i dati relativi al grado di eutrofizzazione delle acque lacustri si tenga presente che ogni ecosistema acquatico presenta un “livello trofico naturale” il quale può essere definito come uno stato stazionario attorno al quale, peraltro, si stabilisce, in funzione delle interazioni tra componente biotica ed abiotica, una caratteristica situazione dinamica. Tale equilibrio dinamico viene alterato quando si ha un improvviso arricchimento di nutrienti all’interno dell’ecosistema, in tal caso l’eutrofizzazione viene detta “antropogenica” perché causata dall’attività antropica. I vari livelli trofici finora utilizzati fanno riferimento ad un criterio di classificazione delle acque lacustri proposto dall’OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development) nel 1982, a conclusione dei lavori volti al controllo delle acque continentali ed alla lotta contro l’eutrofizzazione. Si riconoscono cinque diverse categorie trofiche mostrate in tabella 1.2.1.1.1. Tabella 1.2.1.1.1 - Classificazione trofica proposta dall’O.E.C.D. per le acque lacustri (1982) CATEGORIA [Pm]a [Chlm]a Max [Chl]a [Tm]a [m] Min [T]a [m] [mgP/mc] [mg/mc] [mg/mc] < 4.0 < 1.0 < 2.5 > 12.0 > 6.0 Ultra-oligotrofica < 10.0 < 2.5 < 8.0 > 6.0 > 3.0 Oligotrofica 10-35 2.5-8 8-25 6-3 3-1.5 Mesotrofica 35-100 8-25 25-75 3-1.5 1.5-0.7 Eutrofica > 100 > 25 > 75 < 1.5 < 0.7 Iper-eutrofica o Ipertrofica dove lo stato di ultra-oligotrofia è quello caratterizzato dal più basso contenuto di nutrienti, mentre l’ipertrofia ne rappresenta il più elevato. Qui di seguito è, invece, il significato dei simboli in tabella: [Pm]a è la concentrazione media annuale del fosforo totale; [Chlm]a è la concentrazione media annuale della clorofilla a; Max [Chl]a è la concentrazione massima annua della clorofilla a (valore di picco annuale); [Tm]a è la trasparenza media annuale determinata mediante il disco di Secchi; Min [T]a è la trasparenza minima annuale determinata mediante il disco di Secchi, Con i dati mostrati in tabella I.2.1.1.2 dell’allegato e quelli riportati nell’indagine effettuata dal Laboratorio di Ecologia Acquatica del Dipartimento di Botanica dell’Università di Palermo, commissionata dall’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente (1987-88), è stato possibile costruire la tabella 1.2.1.1.2 ed il grafico mostrato nella figura 1.2.1.1.1, i quali individuano il numero percentuale dei laghi naturali ed artificiali relativo ai diversi livelli trofici, alla categoria trofica reale e alla variazione di questa nel corso del tempo. 19
  • 29. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Tabella 1.2.1.1.2 – Comparazione tra gli anni 1987-88 e 1998-99 del numero percentuale dei laghi naturali ed artificiali relativo ai diversi livelli trofici e della loro categoria trofica reale. Anni 1987-881 Anni 1998-992 Livello trofico Classificazione Livello trofico naturale trofica naturale (in percentuale) (in percentuale) (in percentuale) 51,72 0,00 51,72 OLIGOMESOTROFICO 41,38 6,90 44,83 MESOTROFICO 3,45 44,83 0,00 MESOEUTROFICO 3,45 27,59 3,45 EUTROFICO 0,00 20,69 0,00 IPEREUTROFICO Fonte: Assessorato Territorio ed Ambiente - Regione Siciliana, 1988-1999 Classificazione trofica (in percentuale) 0,00 3,45 48,27 27,59 20,69 Figura 1.2.1.1.1 - Comparazione tra gli anni 1987-88 e 1998-99 del numero percentuale dei laghi naturali ed artificiali relativo ai diversi livelli trofici e della loro categoria trofica reale. 48,27 44,83 51,72 44,83 Oligomesotrofico Mesotrofico 27,59 20,69 30,00 Mesoeutrofico 20,69 27,59 40,00 Eutrofico Ipereutrofico 0,00 3,45 0,00 6,90 3,45 0,00 10,00 0,00 20,00 3,45 3,45 0,00 Valori percentuali 50,00 41,38 60,00 51,72 Livello trofico naturale e categoria trofica attuale dei laghi Siciliani (Comparazione anni 1987-88 e 1998-99) 0,00 Livello trofico naturale 1987-88 Livello trofico naturale 1998-99 Classificazione trofica 1987-88 Classificazione trofica 1998-99 Totale: 29 Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati della Regione Siciliana, 1988-1999 Il grafico sopra riportato pone subito in evidenza come su un totale di 29 laghi Siciliani, in assenza di alterazioni antropiche, il 93,1% dei laghi negli anni 1987-88 si collocava tra l’oligotrofia e la mesotrofia (il 51,72% oligo-mesotrofico e il 41,38 % mesotrofico), il 6,9% risultava tra il livello mesoeutrofico (3,45%) e l’eutrofico (3,45%), mentre nessuno presentava un livello trofico naturale di ipereutrofia. La situazione appare simile anche negli anni 1998-99 con qualche lieve cambiamento (nessuno dei laghi presenta il livello di mesoeutrofia contro il 3,84% degli anni 8788). 1 Elaborazione INEA su dati forniti dalla Regione Siciliana Elaborazione Task Force Ambiente dei dati riportati sull’“Indagine sullo stato trofico dei laghi Siciliani finalizzata alla loro caratterizzazione, alla elaborazione di piani di risanamento ed alla indicazione di linee generali per una razionale utilizzazione delle acque”, effettuata dal laboratorio di Ecologia acquatica – Dipartimento di Scienze Botaniche – Università di Palermo, per convenzione dell’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia (anni 1987-88) 2 20
  • 30. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Per contro la caratterizzazione trofica reale, rispetto alla condizione naturale, evidenzia il grado di alterazione, prevalentemente di natura antropica, che presentano i laghi siciliani ponendol’attenzione sul fatto che dagli anni 87-88 della prima indagine la situazione non sia cambiata di molto: nel 1987 il 72,42% dei laghi esaminati si poneva tra la mesoeutrofia (44,83%) e l’eutrofia (27,59%), e ben il 20,69% risultava ipereutrofico; nel 1998 il 20,69% dei laghi si colloca ancora nella categoria degli ipereutrofici, una lieve diminuzione caratterizza i mesotrofici ed un lieve aumento si ha tra i mesoeutrofici. Riguardo ai corsi d’acqua, rifacendosi alle tabelle I.2.1.1.3 e 4, con i limiti conoscitivi ed interpretativi detti, non si osservano livelli di inquinamento particolarmente preoccupanti rispetto agli indicatori di inquinamento organico, anche se alcune situazioni potrebbero essere considerate a rischio. In particolare, rispetto ai parametri BOD e COD, livelli elevati con valori di qualità scadenti si riscontrano sul fiume Freddo in prossimità di Alcamo, sul fiume Imera meridionale presso Drasi, le Miniere Trabia e Resuttano, sul fiume Platani lungo tutto il suo corso, sul San Leonardo a Ponterotto e sul Tellaro, l’Ippari e il Verdura alla foce. Decisamente preoccupanti, invece, sembrerebbero essere i livelli di qualità organica delle acque dei fiume Nocella, che, alla foce, mostrano valori pessimi sia nel ‘98 sia nel ‘99. I livelli di ossigeno disciolto e di saturazione dell’ossigeno nelle acque sembrano mostrare una buona capacità di ricambio in quasi tutti i corsi d'acqua, con l'eccezione del fiume Freddo presso Alcamo e di alcuni corsi minori, come il Ciane e l’Eleuterio, per il quale, nelle note tecniche allegate alle schede della Regione, si parla di “acqua quasi stagnante” alla foce. I valori della concentrazione di nitrati, invece, oscillano tra livelli buoni e sufficienti, con punte di qualità scadente sul fiume Imera meridionale presso Drasi, sul Nocella alla foce, e sul San Leonardo subito a monte della diga di Rosamarina. Ancora i nitrati risultano in concentrazione abbastanza elevata lungo tutto il corso del fiume Simeto, che mostra, invece, in base agli altri parametri, una buona capacità autodepurativa delle acque (BOD, COD bassi, buona saturazione di ossigeno). Infine, per il livello di salinità delle acque, che viene misurato attraverso la conducibilità elettrica dei campione d'acqua i valori riscontrati nei corsi d'acqua nel monitoraggio della Regione confermano l’alto grado di salinità delle acque, con valori quasi sempre nelle classi di salinità medio-alta o molto alta, in particolare sul Platani e sull’Imera meridionale. Nei casi in cui è stato possibile, ovvero i dati rilevati risultano sufficienti grazie all’attività dei DAP, sono stati utilizzati alcuni degli indicatori menzionati nel D.Lgs 152/99 e successive modifiche per effettuare una prima classificazione delle acque interne. In particolare sono stati scelti: ?? l’Indice Biotico Esteso (IBE). È una misura degli indici biologici e come tutti gli indici biologici mostra il grado del danno ecologico. Valuta la comunità degli invertebrati bentonici (che vivono almeno una parte del loro ciclo biologico a contatto con substrati di un corso d’acqua). Questo indice consente di avere una immagine complessiva della situazione ecologica di un corso d’acqua, anche in relazione ad eventi inquinanti avvenuti in passato. I valori dell’indice I.B.E. sono rappresentabili in 5 classi di qualità riportate in tabella 1.2.1.1.3 ed in altrettanti giudizi di qualità riportati nella tabella medesima; ?? il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (LIM), che è un indice sintetico di inquinamento introdotto dal DLgs 152/99, e mette in relazione nutrienti, sostanze organiche biodegradabili, ciclo dell’Ossigeno e inquinamento microbiologico ed è rappresentabile secondo una scala di qualità decrescente dal primo livello al quinto. ?? lo Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua (SECA). Per elaborare questo indice sintetico sono necessari i parametri “macrodescrittori” (Ossigeno disciolto, BOD5, COD, Azoto 21
  • 31. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA ammoniacale, azoto nitrico, fosforo totale, ed Escherichia coli) e i valori dell’indice Biotico Esteso (IBE). Si riconoscono 5 classi di qualità ecologica: 1, la più buona, 5 la peggiore. Tabella 1.2.1.1.3 - Criteri di conversione dei valori di IBE in Classi di Qualità CLASSI DI QUALITA’ VALORI DI I.B.E. GIUDIZIO DI QUALITA’ Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo Classe I 10-14 sensibile Ambiente con moderati sintomi di inquinamento o di Classe II 8-9 alterazione Classe III 6-7 Ambiente inquinato o comunque alterato Classe IV 4-5 Ambiente molto inquinato o molto alterato Classe V 1,2,3 Ambiente fortemente inquinato o fortemente alterato La tabella 1.2.1.1.4 mostra i vari livelli dell’Indice LIM relativi ad un punteggio risultante dalla somma dei diversi livelli ottenuti dai parametri chimico-fisici e microbiologici (D.Lgs.152/99). Tabella 1.2.1.1.4 - Valori del livello di inquinamento dai macrodescrittori (LIM) Livello 1 Somma dei livelli ottenuti dai diversi parametri chimico-fisici e microbiologici Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 480-560 240-475 120-235 60-115 < 60 I dati riferiti ai macrodescrittori non sono, in genere, immediatamente utilizzabili per il calcolo del L.I.M., per il numero spesso insufficiente sia dei parametri analizzati che dei campioni raccolti annualmente. Per tentare, comunque, una prima stima di questo indicatore, sono stati utilizzati solo le indagini che presentavano: - 7 o al massimo 6 macrodescrittori, indipendentemente dal tipo mancante; - almeno 9 (su 12) repliche mensili per calcolare il 75° percentile; - tra 9 e 4 repliche mensili, calcolando la media e non il 75° percentile PALERMO Nella provincia di Palermo il monitoraggio dei corpi idrici viene effettuato a tutt’oggi ancora ai sensi del DPR 515/82 (acque destinate alla potabilizzazione) dal DAP. I corpi idrici interessati sono 5 fiumi (Eleuterio, Imera, Jato, Oreto e Salso) e 5 invasi artificiali (Malvello, Scanzano, PomaJato, Piana, Garcia) ognuno dei quali presenta un singolo punto di campionamento, ad eccezione dei fiumi Eleuterio, Imera e Jato che ne presentano 2. Ricordando che, secondo la normativa, tutti i corpi idrici destinati alla potabilizzazione appartenenti alla categoria A1 necessitano di trattamento fisico semplice e disinfezione, quelli della categoria A2 richiedono un trattamento fisico e chimico normale e disinfezione e per quelli invece ricadenti nella categoria A3 è necessario un trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione, nessuno dei suddetti corpi idrici rientra attualmente nella categoria A1, l’85 % rientra nella categoria A2 e la restante percentuale nella A3, ad eccezione del Fiume Oreto. Purtroppo i dati disponibili riguardanti i parametri chimico-fisici previsti dal DPR 515/82 per la provincia di Palermo, sono scarsi e ciò comporta l’impossibilità della loro elaborazione, al fine di individuare una evoluzione sia temporale che spaziale. È stato possibile, comunque, costruire 22
  • 32. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA la tabella 1.2.1.1.5 ed il relativo grafico (figura 1.2.1.1.2), che mostra il numero di campioni per categoria che risultano regolari o meno alle analisi. I dati si riferiscono all’anno 2001. Tabella 1.2.1.1.5: Numero di campioni e valori percentuali per categoria di potabilizzazione risultati secondo le analisi regolari e non. Campioni regolari per classe A1 Campioni regolari per classe A2 Campioni regolari per classe A3 Campioni non regolari Totale di campioni analizzati Fonte: DAP di Palermo, 2001 N° 0 53 8 4 65 % 0 81,54 12,31 6,15 Figura 1.2.1.1.2 Valori Percentuali di campioni regolari e non secondo il D.P.R. 515/82 per classe di potabilità 100 Valori percentuali 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Campioni regolari per classe A1 Campioni regolari per classe A2 Campioni regolari per classe A3 Campioni non regolari Fonte: DAP di Palermo, 2001 Per ciò che riguarda i parametri microbiologici è possibile osservare lo stato dell’arte attraverso la tabella I.2.1.1.5 riportata in allegato. CATANIA Nella Provincia di Catania il controllo delle acque interne viene effettuato grazie all’attività del Dipartimento ARPA Provinciale: la tabella qui di seguito mostra l’attività di monitoraggio negli ultimi 5 anni. Tabella 1.2.1.1.6 - Attività di monitoraggio del DAP nella provincia di Catania 1997 1998 1999 2000 Nessun Nessun Nessun N° di sopralluoghi 47 monitoraggio monitoraggio monitoraggio secondo il D.Lgs 152/99 Nessun Nessun Nessun 38 N° di campioni analizzati monitoraggio monitoraggio monitoraggio Fonte: DAP Catania, 1997-2001 23 2001 totale 58 105 55 93
  • 33. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Come si può notare, il controllo delle acque superficiali è stato attivato nell’anno 2000. A tutt’oggi i corpi idrici monitorati sono il Fiume Simeto, il Fiume Alcantara e il Torrente Saracena sui quali vengono analizzati l’indice IBE, i parametri fisici, i macrodescrittori, ed in più l’N totale, nitroso, organico, l’ortofosfato ed ancora i Silicati, Sodio, Potassio, Calcio, Magnesio, Cloruri e Solfati. Nella tabella 1.2.1.1.7.sono riportati i valori degli indici IBE, con relativa classe di qualità, LIM e SECA dei fiumi nella provincia di Catania per gli anni 2001-2002. Tabella 1.2.1.1.7 - Valutazione degli indici IBE, LIM e SECA nella provincia di Catania durante il monitoraggio (anni 2001-2002) Valori di IBE IBE: classe di qualità LIM Ponte Passo Martino Località Passopaglia Ponte di Pietralunga Grottabadia Passofico Ritornella Masseria Facchini 4/5 6/7 5 5/4 4 2 2/3 IV III IV IV IV V V Livello 3 Livello 3 Livello 3 / / / / Classe IV Classe III Classe IV / / / / Cutò* 10 I / / 9 II / / Ponte dei Saraceni* 8 II / / Ponte Giarretta* Fiume Simeto (CT) Stazione Ponte Bolo* Corso d'acqua 5 IV / / Ponte Impero* Randazzo S. Marco 3 9 5 V II IV / Livello 2 Livello 3 / Classe II Classe IV SECA Fiume Alcantara (CT) Torrente 9 II / / Torrente Saracena Saracena (CT) Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Catania e del Ministero dell’Ambiente (*), 2001-2002 24
  • 34. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA MESSINA Le acque interne nella provincia di Messina sono monitorate a partire dal 2001 dal Dipartimento ARPA Provinciale e dalla Provincia Regionale. I parametri analizzati oltre quelli fisici, sono i classici macrodescrittori ed in più gli ioni Calcio, Magnesio, Cloruri, Solfati e Silicati. Nell’attività di monitoraggio rientrano i fiumi Alcantara e Simeto e i laghi Trearie, Biviere di Cesarò, Porto Vecchio, Mergolo della Tonnara, Marinello, Verde, Ganzirri e Faro. La provincia Regionale di Messina analizza, oltre ai più classici parametri chimico-fisici di base, anche l’indice IBE sul F. Alcantara, sui Torrenti Fiumedinisi, Rosmarino, Patrì, Timeto, Inganno e la fiumara Zappulla. Qui di si seguito si riportano i valori degli indici LIM e IBE per i corsi d’acqua sopra citati. Tabella 1.2.1.1.8 - Valori del Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori (LIM) Stazione LIM: livello Sito 1 - Mojo Alcantara Sito 2 - Motta Camastra ** 2 ** 420 2 440 2 270 Sito 1 - A Monte del Comune di S. Fratello Sito 1 - A Valle del Comune di S. Fratello 2 2 420 340 Sito 1 - Torrente Tortorici Sito 2 - Fiumara di Longi Sito 3 - Asta Principale Corso d'acqua Somma dei livelli ottenuti dai diversi parametri chimico-fisici e microbiologici 2 2 * 280 400 * 2 440 2 250 2 460 F. Alcantara Torr. Fiumedinisi Sito 1 - Parte alta bacino - Fiumara della Santissima Sito 2 - A Valle del Comune di Fiumedinisi Torr. Inganno Fiumara Zappulla Torr Rosmarino Sito 1 - A monte dell'abitato di Alcara Li Fusi, Torrente Scavioli Sito 2 - A valle dell'abitato di Alcara Li Fusi Torr. Patrì Sito 1 - A valle dell'abitato di Fondachelli Fantina Torr. Timeto Sito 1-A monte dell'abitato di S. Piero Patti 1 Sito 2 - A valle dell'abitato di Librizzi * * non è stato possibile effettuare alcuna elaborazione per insufficienza dei campionamenti ** campionamenti non effettuati per alveo in secca Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente sui dati della Provincia Regionale di Messina, 2001 25 520 *
  • 35. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Tabella 1.2.1.1.9 - Valori dell’indice IBE e relative classi di qualità (CQ) per i corsi d’acqua della provincia di Messina CORSO STAZ. MONITORAGGIO 2001 D'ACQUA PRIMAVERA ESTATE AUTUNNO INVERNO Valore Valore Valore Valore CQ CQ CQ CQ IBE IBE IBE IBE F. Alcantara Sito 1 - Mojo Alcantara Non Non 8 II /// /// effettuabile effettuabile Sito 2 - Motta Camastra 7 III 8/9 II 8 II Torr. Fiumedinisi Sito 1 - Parte alta Bacino - Fiumara della Santissima Non 8 II /// 7 III effettuabile Sito 2 – a valle del Comune di Fiumedinisi Non 7/8 III 7 III /// effettuabile Torr. Inganno Sito 1 - A Monte del Comune di S. Fratello Non 9 II 9 II /// effettuabile Sito 1 - A Valle del Comune di S. Fratello Non 9 II 9/8 II /// effettuabile Fiumara Zappulla Sito 1 - Torrente Tortorici Non /// 8/7 II 7 III determinato Sito 2 - Fiumara di Longi Non /// 10 I 9 II determinato Sito 3 - Asta principale Non Non /// 10 I /// /// determinato effettuabile Torr Rosmarino Sito 1 - A monte dell'abitato di Alcara Li Fusi, Torrente Scavioli Non Non /// /// 9/8 II effettuabile effettuabile Sito 2 - A valle dell'abitato di Alcara Li Fusi Non /// 7/6 III 9 II determinato Torr. Patrì Sito 1 - A valle dell'abitato di Fondachelli Fantina Non Non Non /// /// /// effettuabile effettuabile effettuabile Torr. Timeto Sito 1-A monte dell'abitato di S. Piero Patti Non /// 9/8 II 8/9 II determinato Sito 2 - A valle dell'abitato di Librizzi Non Non Non /// /// /// determinato effettuabile effettuabile Fonte: Provincia Regionale di Messina, 2001 26
  • 36. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Dai dati sopra esposti si può notare che il 34% circa dei campioni indicano l’appartenenza alla II classe di Qualità, il 12,3% alla III ed il 5% circa alla I classe. Dalla tabella emerge anche che una buona percentuale dei campionamenti (circa il 48,7%) non era effettuabile per svariati motivi. In allegato sono mostrati alcuni dei parametri analizzati dal DAP di Messina nel periodo luglio-ottobre 2001 (tabella I.2.1.1.6) e i grafici relativi ai nutrienti (N ammoniacale, nitroso, nitrico e Fosforo totale) (figure I.2.1.1.7-10) sui corpi idrici più significativi della provincia, ossia il Fiume Alcantara, i Laghi Trearie, Biviere di Cesarò, Porto Vecchio, Mergolo della Tonnara, Marinello, Ganzirri e Faro) secondo il D.Lgs 152/99. SIRACUSA Anche per la provincia di Siracusa, seppure non per tutti i corpi idrici, è stato possibile costruire l’indice LIM avendo a disposizione tutti i 7 macrodescrittori necessari, tenendo comunque presente che il monitoraggio delle acque superficiali viene svolto dal DAP soltanto dall’anno 2000 sul fiume Manghisi-Cassibile, mentre nell'anno 2001 è stato avviato quello dei fiumi Anapo, Tellaro, S. Leonardo e Ciane. Tabella 1.2.1.1.10 - Valori dell’indice LIM nella provincia di Siracusa SOMMA DEI LIVELLI CORSO D'ACQUA ANNO STAZIONE LIM: LIVELLO OTTENUTI DAI DIVERSI PARAMETRI CHIMICO-FISICI E MICROBIOLOGICI Staz 1 * Staz 2 * Staz 1 2 2001 F. Anapo Staz 2 2 Staz 3 2 Staz 1 * Staz 2- Castelluccio * 2001 F Tellaro Staz 3 3 Staz. 1 - Foce 3 2001 F. S. Leonardo Staz.2 - Ponte rotto * Staz 1 * 2001 F. Ciane Staz 2 * Staz 3 * * il calcolo non è effettuabile per insufficienza di campionamenti o di parametri analizzati Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Siracusa Fiume Manghisi Cassibile 2000 * * 290 370 235 * * 160 180 * * * * L’attività di monitoraggio si è sviluppata attraverso le seguenti fasi: 1) sopralluoghi conoscitivi per stabilire le stazioni di campionamento; 2) prelievi di campioni d'acqua; 3) analisi chimiche dei campioni; 4) analisi batteriologiche e biologiche dei campioni d'acqua; 5) mappaggio biologico di qualità. Per il fiume Ciane nell'anno 1995, è stato effettuato, a cura del personale della Provincia Regionale, il biomonitoraggio di alcune piante di papiro, per verificarne la crescita. I risultati ottenuti per il fiume Ciane dimostrano che in questo corpo idrico non esistono rilevanti cause inquinanti che possano inficiarne la qualità dal punto di vista chimico e batteriologico. Il mappaggio biologico di qualità consiste nell'applicazione dell’I.B.E. tramite l'analisi delle comunità di macroinvertebrati bentonici (larve d'insetti) presenti nel corso d'acqua, in base alla cui 27
  • 37. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA struttura è possibile desumere lo stato di salute del fiume. Così facendo si è potuto accertare che il fiume Ciane, nella zona che va dalle sorgenti fino a 420 metri dal ponte sul Ciane della Strada Regionale 1, risulta in II classe di qualità, alla quale corrisponde un giudizio di “ambiente poco alterato” (visualizzato in cartina dal colore verde) dopo di che vi è una zona intermedia compresa tra la II e la III classe di qualità (zona tratteggiata in verde-giallo) per passare nel tratto finale in III classe di qualità, cui corrisponde un giudizio di “ambiente alterato” (visualizzato in cartina dal colore giallo). Relativamente al biomonitoraggio delle piante di papiro questo ha permesso di verificarne il buono stato di salute, in quanto sono stati ottenuti accrescimenti soddisfacenti sia del caule, sia dell’ombrella. Il monitoraggio effettuato ha dato il giudizio di stato ecologico “buono” per il fiume Ciane, per tutti i parametri esaminati. Anche per il fiume Manghisi i risultati delle analisi chimiche e batteriologiche, effettuate nelle 3 stazioni di campionamento nell’anno 2000 hanno permesso di caratterizzare l'ambiente fluviale come stato ecologico “buono”. Il mappaggio biologico di qualità ha individuato una I classe di qualità, corrispondente ad un “ambiente non alterato”. Figura 1.2.1.1.3: Classi IBE sul fiume Ciane I Ambiente non inquinato II Ambiente poco inquinato III Ambiente inquinato IV Ambiente molto inquinato V Ambiente fortemente inquinato Condizioni intermedie Fonte: DAP Siracusa, 2001 28
  • 38. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA RAGUSA I valori dell’Indice LIM per le acque superficiali della Provincia di Ragusa, sono descritti nella sottostante tabella (Tab. 1.2.1.1.11). I corsi d’acqua controllati risultano i seguenti: Tabella 1.2.1.1.11 - Valori dell’indice LIM nella provincia di Ragusa Corso d'acqua Periodo del monitoraggio Stazione Irminio Lug-Dic 2001 Foce Stazione ferroviaria Ippari "" Foce Somma dei livelli LIM: ottenuti dai diversi livello parametri chimico-fisici e microbiologici 3 215 2 310 3 200 Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente sui dati del DAP di Ragusa Dal 1997 sui Fiumi Irminio, Ippari e Dirillo (a carattere torrentizio) sono stati eseguiti i seguenti controlli: Tabella 1.2.1.1.12 - Attività di controllo del DAP di Ragusa sui fiumi Irminio, Ippari e Dirillo Parametri Anno Test di tossicità IBE Totale Microbiologici 1997 no no no no 1998 si no no 72 1999 si si no 72 2000 si si no 15 2001 si si si (4 indagini) 41 Fonte: DAP di Ragusa, 2001 CALTANISSETTA Il monitoraggio dei corpi idrici della provincia di Caltanissetta è stato avviato nel luglio del 2001. Gli ultimi dati raccolti appartengono al marzo del 2002 e riguardano il F. Gela, il L. Biviere, le dighe Cimia, Comunelli e Disueri. I dati comprendono parametri quali: pH, trasparenza, temperatura, Conducibilità, Ossigeno disciolto, Alcalinità, Azoto totale, Azoto ammoniacale, Azoto Nitroso, Azoto nitrico, Ortofosfati, Fosforo totale, Clorofilla "a", Silicati, Sodio, Potassio, Calcio, Magnesio, Cloruri e Solfati. In allegato (Figure I.2.1.1.11-14b) sono riportati i grafici che mostrano i valori delle concentrazioni di nutrienti (Azoto totale, Ammoniacale, Nitroso e Nitrico, Fosforo totale) e clorofilla “a” rispetto ai punti di prelievo, nonché alla loro variazione nel tempo. Dai grafici, inoltre, risulta immediatamente evidente l’elevato grado di eutrofizzazione del F. Gela rispetto agli altri corpi idrici rappresentati. TRAPANI Nella Provincia di Trapani per le acque superficiali di dighe e laghi vengono eseguiti controlli occasionali solo nei casi di eventuali problemi dovuti ad inquinamento. I controlli sulle acque superficiali di fiume sono anch’essi occasionali e mirati a valutare l’impatto ambientale proveniente dallo sversamento di scarichi di impianti di depurazione comunali o di scarichi non autorizzati. Di seguito si riporta il grafico che mostra l’attività di controllo sulle acque superficiali e potabili costruito sulla base dei dati forniti dal DAP. 29
  • 39. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Figura 1.2.1.1.4: Percentuali di campioni analizzati presso il DAP di Trapani dal 1997 al 2001 2001 A. superficiali 2000 A. superficiali 1999 A. superficiali 1998 A. superficiali 1997 Percentuali di campioni di acque analizzati presso il DAP di Trapani nel periodo 1997/2001 A. superficiali A. potabili Campioni non conformi a legge A. potabili Campioni conformi a legge A. potabili A. potabili A. potabili Percentuali 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 90,00 100,00 Fonte: DAP di Trapani, 2001 In allegato (Figure I.2.1.1.15-17c) sono presenti i grafici per i nutrienti nel Fiume Freddo e Belice analizzati nel periodo maggio-luglio 2001 e nello Stagnone di Marsala le cui analisi si riferiscono al luglio e ottobre del 2001. Enna I dati delle acque superficiali disponibili, per questa provincia, sono a tutt’oggi ancora scarsi, è, comunque in corso un adeguamento della strumentazione e del personale del Dipartimento ARPA Provinciale. Nell’anno 2001 sono stati effettuati solo sporadici controlli sui Fiumi Salso, Cerami, Imera Meridionale e sugli invasi artificiali Morello, Nicoletti, Pozzillo, Ancipa, Ogliastro, Olivo (2 prelievi) e Sciaguana (2 prelievi). Il allegato (Figure I.2.1.1.18-20) si riportano i grafici relativi ai Nitrati, Ammoniaca e COD, scelti fra tutti i parametri di base indicati nel D.Lgs.152/99, tenendo presente, però, ancora una volta, che i dati si riferiscono a campionamenti sporadici. 1.2.1.2. QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE E POTABILI Una preziosa Fonte di informazione sulla qualità della risorsa è rappresentata dal monitoraggio delle acque superficiali a specifica destinazione. In particolare le acque destinate alla potabilizzazione forniscono dati utili per la qualità delle acque sotterranee, che coprono l’85% dei volumi prelevati a tale scopo. La qualità delle acque destinate al consumo umano è regolamentata da una legge, il D.P.R. (Decreto del Presidente della Repubblica) 24 maggio 1988, n. 236, che fissa dei requisiti di qualità stabilendo il V.G. (Valore Guida) che costituisce l’obiettivo al cui raggiungimento l’attività amministrativa deve tendere, e la C.M.A. (Concentrazione Massima Ammissibile), valore che non può essere superato, per determinate classi di parametri. In altre parole, le acque distribuite con reti 30
  • 40. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA pubbliche per poter essere destinate al consumo umano devono possedere determinati requisiti organolettici, fisici, chimici, chimico-fisici e microbiologici individuati dai parametri che seguono: ?? organolettici: colore odore, sapore ?? chimico-fisici (in relazione con le caratteristiche naturali delle acque): temperatura, cloruri, calcio, magnesio, sodio, potassio, durezza totale; ?? sostanze indesiderabili (causa di inconvenienti qualora si superino i limiti): nitrati, nitriti, ammoniaca, idrocarburi, fenoli, ferro, manganese, cobalto, rame; ?? sostanze tossiche (causa di inconvenienti gravi nel caso di superamento dei limiti): arsenico, cadmio, cromo, mercurio, piombo, antiparassitari; ?? parametri microbiologici: coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, spore di clostridi solfitoriduttori, colonie su agar. La pubblicazione del D.Lgs. 2 Febbraio 2001 n°31, recante “Attuazione della direttiva 981831CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”, ha dato l'avvio all’ennesima “rivoluzione” normativa che prevede, nel giro di pochi anni, la progressiva integrazione del D.P.R. 236/88, fino alla completa sostituzione. È comunque opportuno segnalare che la gestione delle acque destinate al consumo umano rientra ampiamente all'interno della cosiddetta legge “Galli”, nuovo indirizzo normativo che ha per obiettivo la gestione integrata delle risorse idriche, dal prelievo fino alla depurazione finale. Come già sottolineato nel paragrafo precedente il D.Lgs. 152/99 all’art.7 definisce la classificazione delle acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile in tre categorie, A1 (trattamenti fisico semplice e disinfezione), A2 (trattamento chimico e fisico normale e disinfezione), A3 (trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione) secondo le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche elencate nell’allegato 2, tabella 1/A della Legge. E’ previsto, inoltre, un impiego per uso potabile di quei corpi idrici che pur qualitativamente inferiori ai valori imperativi della categoria A3, rappresentano l’unica Fonte di approvvigionamento idro-potabile. Dai dati del Ministero della Salute (VII schema di questionario relativo alla Direttiva 80/778/CEE, Ministero della Salute, 2000) si evince che, in Sicilia, per i comuni al di sopra dei 5.000 abitanti, i punti di captazione da corpi idrici sono 15. Nessuno è classificato come A1, 10 sono classificati come A2 e 5 come A3 31
  • 41. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Tabella 1.2.1.2.1 - Numero di punti di captazione di acque dolci destinate alla produzione di acqua potabile distinti per tipologia di trattamento in comuni siciliani con più di 5.000 abitanti (1999). Corpi idrici soggetti a Programmi d’azione (progetti A1 A2 A3 Totale miglioramento presentati) 0 10 5 15 4 6 Fonte: Ministero della Salute 2000 In tabella 1.2.1.2.1 è rappresentata la suddivisione del numero dei punti di captazione per categoria delle acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, i corpi idrici soggetti a miglioramento e il numero dei progetti presentati per il miglioramento. Percentualmente la tipologia di classe A2, che prevede un trattamento fisico e chimico normale seguito da disinfezione, risulta prevalente. I programmi d’azione per il miglioramento della qualità delle acque dolci superficiali destinate ad uso potabile, presentati dalle Regioni, e previsti dalla Direttiva 75/440/CEE all’art. 4 comma 2, riguardano 6 corpi idrici su 15. Come per la precedente anche per questa sezione verrà analizzata la situazione per singola provincia, laddove, ovviamente, i dati siano disponibili. PALERMO In aggiunta a quanto detto nel paragrafo dedicato alla qualità delle acque superficiali della provincia di Palermo si riporta in allegato la tabella I.2.1.1.5 contenente le percentuali dei parametri microbiologici relative alla classificazione anzidetta nei campioni analizzati nei controlli del periodo 1997-2001. CATANIA Qui di seguito sono riportati i dati disponibili acquisiti nel corso del periodo 1997-2001 per le acque della provincia di Catania adibite al consumo umano nonché alla loro qualità per i parametri: Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali, Carica batterica a 36°C, Carica batterica a 22°C, Clostridi solfito-riduttori, Pseudomonas aerofila. Tabella 1.2.1.2.2 - Riepilogo dei dati disponibili acquisiti nel corso degli anni 1997-2001 relativamente alle acque adibite al consumo umano (potabile). Anno N° di impianti di potabilizzazione delle N° punti di captazione pubblici e N° totale di campioni acque controllati privati controllati analizzati 5 38 60 1997 4 49 88 1998 4 49 88 1999 6 55 89 2000 3 49 88 2001 Fonte: DAP di Catania 32
  • 42. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Tabella 1.2.1.2.3 - Riepilogo dei dati disponibili acquisiti nel corso degli anni 1997-2001 relativamente alla qualità delle acque adibite al consumo umano (potabile). N°Campioni prelevati dai punti di captazione fuori norma per i N° N° totale di seguenti parametri: Punti di Campioni Parametri Strepto- Carica Carica Clostridi Pseudomocaptazione Anno Colifor- Coliforanalizzati analizzati cocchi batt. a batt. a solfitonas mi totali mi fecali fecali 36°C 22°C riduttori aerofila 60 38 221 21 11 5 10 1 0 4 1997 88 49 339 15 8 5 13 12 0 1 1998 94 55 700 12 8 3 12 12 1 2 1999 89 55 493 12 10 6 19 16 1 1 2000 138 73 593 23 11 4 17 9 3 3 2001 Fonte: DAP di Catania, 2001 Per il giudizio di qualità dalle analisi dei campioni prelevati dai punti di captazione si rileva che la maggior parte di essi rientrano nei limiti microbiologici fissati dal DPR 236/88. Per i campioni prelevati dai punti di controllo nelle reti di distribuzione la segnalazione di difformità dei parametri analitici dalla 236/88 ha portato in alcuni comuni alla ricerca delle cause e correzione di esse anche mediante riparazione delle condotte o miglioramento dei sistemi di potabilizzazione. MESSINA Qui di seguito si riportano i dati disponibili acquisiti nel corso degli anni 1992-2002 relativamente alle acque adibite al consumo umano (potabile), nella provincia di Messina, nonché la concentrazione di Nitrati rispetto alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico. Tabella 1.2.1.2.4 - Riepilogo dei dati disponibili acquisiti nel corso dell’anno 2001 relativamente alle acque adibite al consumo umano (potabile). N° punti di captazione pubblici e privati N° punti di captazione pubblici e controllati privati totale 410 520 Fonte: DAP Messina, 2002 Su un totale di 362 fonti di approvvigionamento idrico controllate negli ultimi dieci anni (anni 1992-2002), i dati relativi alla concentrazione di Nitrati sono stati i seguenti: Tabella 1.2.1.2.5 - Concentrazione di nitrati rispetto al numero ed alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico (anni 1992-2002) Concentrazione di Nitrati compresa tra: N° di fonti: % di Fonti 0 e 10 mg/l 281 77,62 10 e 30 mg/l 30 e 50 mg/l Oltre i 50 mg/l 52 18 11 14,36 4,98 3,04 Fonte: DAP Messina, 2002 33
  • 43. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Figura 1.2.1.2.1 - Concentrazione di Nitrati rispetto alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Messina (1992-2002) Concentrazioni di Nitrati nelle fonti di approvvigionamento idrico della Provincia di Messina 100 Percentuali di Fonti relative alla concentrazione di Nitrati 90 80 70 0 - 10 mg/l 60 10 - 30 mg/l 50 30 - 50 mg/l 40 Oltre i 50 mg/l 30 20 10 0 Concentrazione di Nitrati Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Messina, 2001 Le fonti di Approvvigionamento le cui concentrazioni di NO3 hanno superato nel corso degli anni 1992-2002 il valore di 50 mg/l sono stati: Tabella 1.2.1.2.6 - Fonti di approvvigionamento idrico le cui concentrazioni di Nitrati hanno superato il valore di 50 mg/l COMUNE NOME DELLA FONTE CONCENTRAZIONE DI NO3 in mg/l Barcellona Pozzo di Gotto Pozzo Petraro n°3 70 Caronia "" Giardini Naxos "" "" Limina S. Agata Militello Milazzo "" "" Fonte: DAP di Messina, 2001 Pozzo Piana-Tortorella 91 Pozzo Piana Pozzo Pigno n°1 Pozzo Pigno n°2 Pozzo Porticato Sorgente Gebbia Pozzo Papa Pozzo Raffineria n°23 Pozzo Raffineria n°17 Contura n°3 59 60 60 55 62 52 74 64,4 50,4 SIRACUSA L'approvvigionamento idrico della città di Siracusa avviene con prelievi da pozzi trivellati ubicati in tre località diverse: ?? Contrada “San Nicola”n. 13 pozzi 34
  • 44. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA ?? Contrada “Dammusi” n. 4 pozzi ?? Contrada “Case bianche” n. 3 pozzi Le frazioni di Belvedere e Cassibile si approvvigionano in maniera autonoma: ?? Pozzo “Grottone” Belvedere ?? Pozzo (Trappeto Vecchio e Spinagallo) Cassibile La quantità emunta dal sottosuolo su base annuale, secondo stime della SOGEAS, è di circa 18 milioni di metri cubi che vengono immessi alla distribuzione tramite cinque serbatoi, secondo lo schema riepilogativo mostrato in tabella 1.2.1.2.7. Tabella 1.2.1.2.7 – Capacità dei serbatoi nella provincia di Siracusa Serbatoio Capacità (mc) Teracati 4.800 Bufalaro vecchio 2.400 Bufalaro nuovo 10.000 Cassibile 800 Belvedere 8 Fonte: DAP di Siracusa, 2001 La quantità d’acqua erogata a Siracusa e la disponibilità sono più che sufficienti, un po’ meno la qualità sia alle fonti di approvvigionamento, sia alla distribuzione. Tranne qualche eccezione le acque prelevate dal sottosuolo presentano un’eccessiva concentrazione di Sali (sotto forma di cloruri, sodio, calcio e magnesio) che rendono il gusto poco gradevole. Sul fronte dei parametri microbiologici, indicatori di forme di inquinamento, i valori sono generalmente nella norma. Nella tabella sottostante sono mostrate le caratteristiche chimico-fisiche delle acque delle fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa. Tabella 1.2.1.2.8 – Caratteristiche chimico-fisiche delle provincia di Siracusa Residuo Acqua Cloruri fisso Serbatoio Teracati 1716 523 Serbatoio Bufalaro Alto 1327 342 Serbatoio Bufalaro Basso 1487 465 Pozzo Grottone (Belvedere) 399 32 Pozzo Trappeto 460 38 vecchio+Spinagallo (Cassibile) Pozzo Reimann 1 (anno 1995) 459 68 Fonte: DAP di Siracusa, 2001 acque delle fonti di approvvigionamento idrico della Sodio Durezza Calcio Magnesio Solfati Nitrati 228 149 174 22 53 48 52 27 129 125 128 67 51 43 49 25 57 57 61 11 26 31 28 10 24 28 96 16 36 37 28 30 84 23 14 18 Nelle tabelle 1.2.1.2.9-10 sono riportati, invece, i dati riguardanti la concentrazione di Nitrati rispetto al numero di campioni analizzati nelle fonti di approvvigionamento idrico (anni 1997-2001). Inoltre sono mostrati il numero e la percentuale dei campioni analizzati la cui concentrazione di Nitrati è risultata superiore a 50 mg/l (anni 1997-2001) e la relativa rappresentazione grafica. 35
  • 45. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Tabella 1.2.1.2.9 - Concentrazione di Nitrati rispetto al numero di campioni analizzati nelle fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa (anni 1997-2001) concentrazione di N° di campioni N° totale di Anno nitrati compresa analizzati: campioni analizzati tra: 0 e 10 mg/l 101 10 e 30 mg/l 72 194 1997 30 e 50 mg/l 14 Oltre i 50 mg/l 7 0 e 10 mg/l 129 10 e 30 mg/l 90 231 1998 30 e 50 mg/l 6 Oltre i 50 mg/l 6 0 e 10 mg/l 119 10 e 30 mg/l 98 231 1999 30 e 50 mg/l 13 Oltre i 50 mg/l 1 0 e 10 mg/l 100 10 e 30 mg/l 93 204 2000 30 e 50 mg/l 8 Oltre i 50 mg/l 3 0 e 10 mg/l 106 10 e 30 mg/l 145 259 2001 30 e 50 mg/l 7 Oltre i 50 mg/l 1 Fonte: DAP Siracusa, 2001 Tabella 1.2.1.2.10 - Numero e percentuali di campioni analizzati delle fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa la cui concentrazione di Nitrati è risultata superiore a 50 mg/l (anni 1997-2001) Anno N° di campioni analizzati con concentrazioni di Nitrati > 50 mg/l: % di campioni analizzati con concentrazioni di Nitrati > 50 mg/l: 7 6 1 3 1 3,61 2,60 0,43 1,47 0,39 1997 1998 1999 2000 2001 Fonte: DAP Siracusa, 2001 36
  • 46. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Figura 1.2.1.2.2: Percentuali di campioni analizzati la cui concentrazione di Nitrati è risultata superiore a 50 mg/l (anni 1997-2001) 40,00 55,98 40,93 49,02 45,59 51,52 42,42 52,06 38,96 50,00 37,11 Concentrazione di Nitrati: 0-10 mg/l Concentrazione di Nitrati: 1030 mg/l 20,00 Concentrazione di Nitrati: 3050 mg/l 2,7 0,39 3,92 1,47 2,6 2,6 10,00 5,63 0,43 30,00 7,22 3,61 Percentuale di campioni analizzati 60,00 55,84 Concentrazioni di Nitrati nelle fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa Concentrazione di Nitrati: oltre i 50 mg/l 0,00 1997 1998 1999 2000 2001 Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Siracusa, 2002 In particolare le fonti di Approvvigionamento in cui le concentrazioni dei Nitrati hanno superato il valore di 50 mg/l sono stati: Tabella 1.2.1.2.11 - Fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Siracusa le cui concentrazioni di nitrati hanno superato il valore di 50 mg/l Anno 1997 1998 1999 Comune Nome della Fonte Concentrazione di NO3 in mg/l Pachino Rosolini Noto Noto C/da Magrentino Siracusa Siracusa Siracusa Siracusa Siracusa Cassibile Siracusa Noto Sorgente Scala Arangio Pozzo Miceli Pozzo Nasi Pozzo Nasi Pozzo Trivellato Pozzo Archimede Pozzo Archimede Pozzo Spinagallo Pozzo Spinagallo Pozzo Spinagallo Pozzo Vasques Pozzo Spinagallo Pozzo Nasi 66 77 82,4 94 99 239 239 51 53 53 64 72 73 Sortino Pozzo Trivellato 80 Pozzo Nasi Pozzo Spinagallo Pozzo Nasi Pozzo N° 58 67 68 86 152 Noto Siracusa Noto 2001 Melilli Fonte: DAP Siracusa, 2001 2000 37
  • 47. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA ENNA Su un totale di 23 fonti di approvvigionamento idrico controllate nel 2002 (fino al mese di giugno) in tutta la provincia di Enna, i dati relativi alla concentrazione di Nitrati sono stati i seguenti: Tabella 1.2.1.2.12 - Concentrazione di Nitrati rispetto al numero ed alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico (gennaio-giugno 2002) Concentrazione di Nitrati compresa tra: N° di fonti: % di Fonti 0 e 10 mg/l 9 39,13 10 e 30 mg/l 30 e 50 mg/l Oltre i 50 mg/l 9 3 2 39,13 13,04 8,7 Fonte: DAP Enna, 2002 Figura 1.2.1.2.3 - Concentrazione di Nitrati rispetto alla percentuale delle fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Enna (2002) Concentrazioni di Nitrati nelle fonti di approvvigionamento idrico della Provincia di Enna 100 Percentuali di Fonti relative alla concentrazione di Nitrati 90 80 70 0 - 10 mg/l 60 10 - 30 mg/l 50 30 - 50 mg/l 40 Oltre i 50 mg/l 30 20 10 0 Concentrazione di Nitrati Fonte: Elaborazione Task Force Ambiente su dati del DAP di Enna Le fonti di Approvvigionamento la cui concentrazione di Nitrati ha superato il valore di 50 mg/l sono stati: Tabella 1.2.1.2.13 - Fonti di approvvigionamento idrico della provincia di Enna le cui concentrazioni di Nitrati hanno superato il valore di 50 mg/l NOME DELLA FONTE CONCENTRAZIONE DI NO3 in mg/l Sorgente: Campo sportivo 94,05 Pozzo Pantano Fonte: DAP Enna, 2002 95,36 38
  • 48. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA 1.2.2 EMISSIONI E SCARICHI NEI CORPI IDRICI Le pressioni cui sono sottoposti i corpi idrici si presentano sotto due diverse forme: gli scarichi come fonti di inquinamento puntuali (scarichi da attività produttive, da pubbliche fognature o da impianti di depurazione), e le fonti diffuse (reflui di tipo zootecnico o derivanti da pratiche agricole). Poter disporre di un adeguato sistema di catasto degli scarichi, che consentano una valutazione della quantificazione dei volumi e delle concentrazioni dei carichi inquinanti immessi nei corpi recettori, permetterà di migliorare il loro trattamento a beneficio della qualità dell’ambiente idrico. In particolare i corpi ricettori degli scarichi degli impianti di depurazione della Sicilia sono costituiti per un terzo da torrenti, per un terzo da valloni e per il restante terzo da fiumi, mare e due laghi. Un inventario di recente avviato dall’ANPA, esteso a tutte la province, potrà fornire informazioni circa gli aspetti strutturali e organizzativi, quelli geografico-amministrativi e quelli analitici sulla qualità delle emissioni. La difficoltà di poter ottenere un quadro della situazione il più possibile completo ed esaustivo è sicuramente determinato dalla ritardata istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Il ruolo ed i compiti dell’Agenzia tramite il rilevamento delle strutture del Laboratoi Igiene e Profilassi consentiranno finalmente di mettere in rete l’intero sistema dei controlli adeguandolo per riparare alle nuove e più importanti esigenze di monitoraggio ambientale e superando l’attuale disarticolazione strutturale. L’attuale disomogeneità nell’informazione di base non aiuta certo a disegnare oggi un immagine chiara sulla situazione degli scarichi e in generale delle infrastrutture fognarie e depurative in Sicilia. Il quadro complessivo della realtà siciliana, non esaustivo di tutte le realtà territoriali, è comunque significativo in quanto riguarda il 55 % delle province. Il totale degli scarichi censiti ammonta a 692: di questi quasi i due terzi sono rappresentati da scarichi di origine civile e un terzo da scarichi di origine industriale. Una suddivisione degli scarichi censiti per bacino idrografico permetterà di vedere la potenzialità degli effetti negativi che codesti scarichi provocano nei corpi ricettori quali valloni, torrenti, fiumi che costituiscono la rete di corpi idrici dei diversi bacini idrografici individuati (Tabelle I.2.2.1 e I.2.2.2 in allegato). Le informazioni che continuamente pervengono alla struttura centrale dell’Agenzia dai Dipartimenti Provinciali (ex LIP) hanno sicuramente arricchito questo patrimonio di informazioni. Un’ulteriore attività di ricognizione è stata recentemente avviata dall’ARPA Sicilia attraverso le richieste fatte pervenire alle Capitanerie di Porto di Augusta, Catania, Messina, Mazara, Palermo, Porto Empedocle, Siracusa, Trapani e alle CPTA (Commissioni Provinciali per la Tutela dell’Ambiente) delle nove province siciliane. In particolare con questa attività si sono ricercate tutte le informazioni riguardanti i pareri rilasciati ai Comuni per l’autorizzazione allo scarico delle acque reflue provenienti dalle attività agro-alimentare che si immettono in acque superficiali con un numero d’abitanti equivalenti (a.e..) > 4000 . 39
  • 49. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA 1.2.3 IL SETTORE FOGNARIO Nonostante l’Agenzia ha già da più di un anno avviato la ricognizione dei dati concernenti tutte le tematiche ambientali e in particolare quelle riferibili alla gestione degli scarichi idrici (caratteristiche quali-quantitativi dei reflui convogliati attraverso sistemi di fognatura, dei reflui in entrata e in uscita agli impianti di depurazione e dei reflui riutilizzati per scopi irrigui, industriali o civili), per disegnare lo stato di fatto della realtà siciliana sulle infrastrutture fognario-depurative, che consente di effettuare la valutazione ex-ante al 1999 del POR Sicilia 2000-2006 nel presente documento ci si é esclusivamente riferiti ai dati del Progetto obiettivo 1999 – "Raccolta ed elaborazione dati sui sistemi depurativi e fognari dei Comuni della Sicilia finalizzati alla programmazione dei fondi comunitari 2000-2006 ed alla definizione della valutazione ambientale strategica e alla relazione sullo stato dell’ambiente della Regione", dell’Assessorato Territorio Ambiente della Regione Sicilia del 1999 (SI.DE.R.S.). Alla data odierna si è in possesso di n. 282 schede pervenute da parte di altrettanti Comuni e 1 Consorzio ASI, su un totale di 392 Comuni, corrispondenti al 72% del totale. Le suddette schede sono relative ad una popolazione residente complessiva di 3.227.153 abitanti su un totale di 5.100.000 circa, corrispondente al 63% della popolazione dell’Isola. La popolazione non servita dalla rete fognante è risultata di 792.841 abitanti, mentre quella servita è risultata di 2.553.056 abitanti. Per i 282 Comuni oggetto del campione in esame, risultano ancora da realizzare: Km 2009 di fognatura nera e Km 1347 di fognatura mista (vedi Fig. 1.2.3.2)3. Nella Fig. 1.2.3.1 vengono riportati i dati relativi alla rete fognaria realizzata. FIG. 1.2.3.1 – Rete fognaria realizzata 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 Nera 2.500 Mist a 2.000 1.500 1.000 500 AG CL CT EN ME PA RG SR TP Regione Province e Regione Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione Sicilia, 1999 3 I sistemi di drenaggio urbano sono usualmente classificati in sistemi unitari (fognatura MISTA) e sistemi separati (fognatura NERA). Nei primi i collettori convogliano sia le acque reflue, sia le acque meteoriche. Nei sistemi separati, invece, le acque reflue sono convogliate in collettori distinti da quelli destinati alle acque meteoriche. E’ evidente che l’uso delle reti fognarie unitarie causerà disfunzionamenti degli impianti di depurazione dovuti a un sovraccarico idraulico, allorché la costruzione di sistemi separati rappresenta un tipo di finanziamento più importante. 40
  • 50. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA FIG. 1.2.3.2 – Rete fognaria da realizzare 2.500 2.000 1.500 Ner a Mista 1.000 500 AG CL CT EN ME PA RG SR TP Regione P r ovi nce e Regi one Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione Sicilia, 1999 41
  • 51. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA 1.2.4 LA DEPURAZIONE I dati riportati nel presente paragrafo si riferiscono al campione di n. 282 Comuni di cui si dispone delle schede ricognitive (popolazione complessiva 3.227.153). Meno della metà della popolazione siciliana campionata è servita da un impianto di depurazione; il resto non è ancora servito. Questa situazione si ripete a livello provinciale eccetto pochi casi (Messina, Ragusa e Trapani). FIG. 1.2.4.1 - Abitanti equivalenti (ae) serviti e non allacciati 2.000.000 1.800.000 1.600.000 1.400.000 1.200.000 AE in atto ser viti 1.000.000 AE non al l acciati 800.000 600.000 400.000 200.000 AG CL CT EN ME PA RG SR TP Regione P r ovi nce e Regi one Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione Sicilia, 1999 Per quanto riguarda gli impianti di depurazione la popolazione non ancora servita risulta pari a 1.465.949 abitanti, mentre quella già servita è pari a 1.858.042. Il n. degli impianti di depurazione da realizzare è di 112 e 37 sono quelli in corso di realizzazione. Tabella 1.2.4.2 - Impianti di depurazione previsti, esistenti, in corso di realizzazione, da realizzare 42
  • 52. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA 450 400 350 300 Previsti dal PARF 250 Esist ent i In corso di realizzazione 200 Da realizzare 150 100 50 AG CL CT EN ME PA RG SR TP Regione P r ovince e Regione Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione Sicilia, 1999 Nella Fig. 1.2.4.2 è riportata la situazione complessiva degli impianti di depurazione previsti dal Piano di Risanamento delle Acque (allegato alla L.R. 27/86): dei 400 impianti previsti dal piano circa 150 sono in corso di realizzazione o da realizzare. La valutazione di alcune significative esperienze regionali indica come gli interventi sulla depurazione, pur necessari a contenere gli impatti negativi specie per alcune categorie di inquinanti chimici e microbiologici, non garantiscono adeguatamente la qualità ecologica complessiva dei corpi idrici. Tuttavia, la disponibilità di un efficiente sistema integrato di collettamento e depurazione resta uno strumento essenziale per la tutela delle risorse e la pianificazione degli interventi, per conseguire gli obiettivi delle politiche ambientali. Il recepimento della Direttiva 91/271/CEE sulle acque reflue urbane, avvenuto contestualmente all’emanazione del DLgs 152/99 sulla tutela delle acque, fornisce l’opportunità di completare ed ottimizzare il sistema di collettamento e depurazione di reflui urbani. Per ottemperare agli obblighi comunitari sono richiesti interventi urgenti e scadenzati con termini temporali precisi. Gli scarichi provenienti da agglomerati con oltre 15.000 abitanti equivalenti dovranno essere sottoposti, entro il 2000, ad un trattamento secondario o equivalente. Entro il 2005 gli scarichi provenienti da agglomerati tra 10.000 e 15.000 e quelli tra 2.000 e 10.000, che recapitano in acque dolci e di transizione, dovranno essere analogamente trattati. Sono inoltre definiti precisi obiettivi di abbattimento che, nelle zone sensibili, per la tutela delle risorse destinate alla produzione di acqua potabile, richiedono l’abbattimento dell’80% per il fosforo totale e del 70-80 % per l’azoto totale. 43
  • 53. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Fig. 1.2.4.3 - Popolazione residente, fluttuante e presente 1.800.000 1.600.000 1.400.000 1.200.000 1.000.000 resident e f lut t uant e present e 800.000 600.000 400.000 200.000 AG CL CT EN ME PA RG SR TP Province Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione Sicilia, 1999 Per il rispetto dei limiti di emissioni di materiale inquinante ci si è attenuti fino ad oggi alle tabelle 2, 3, 4, 5, 6 della Legge Regionale del 15 maggio 1986, n. 27 che disciplina gli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi degli insediamenti civili che non recapitano nelle pubbliche fognature. Dalla Fig. 1.2.4.4 “Impianti secondo L.R. 27/86” si possono distinguere il numero di impianti che depurano il refluo secondo le diverse tabelle fissanti i limiti di emissione delle concentrazioni dei parametri inquinanti. FIG. 1.2.4.4 - Impianti di depurazione secondo la legge regionale 27/86 Impianti secondo L.R. 27/86 140 120 Tabella 2 L.R. 27/86 Tabella 3 L.R. 27/86 Tabella 4 L.R. 27/86 Tabella 5 L.R. 27/86 Tabella 6 L.R. 27/86 100 80 60 40 20 AG CL CT EN ME PA RG SR TP Regione P r o v i nce e R e g i o ne Fonte: Elaborazioni dati del Progetto Obiettivo 1999 - Assessorato Regionale Territorio Ambiente della Regione Sicilia, 1999 44
  • 54. Valutazione Ex-Ante Ambientale POR Sicilia 2000-2006 1. ASA Per quanto riguarda gli scarichi provenienti da agglomerati con oltre 10000 a.e. (abitanti equivalenti) recapitanti in aree sensibili si fa presente tuttavia che la legge regionale n° 27 del 15 maggio 1986 in materia di tutela delle acque contiene un’apposita tabella (n° 6) concernente i limiti di accettabilità per i suddetti scarichi recapitanti in laghi o invasi nonché corsi d’acqua sversanti in laghi e invasi entro 5 km dal punto di confluenza; inoltre la sopraccitata legge regionale fa divieto di scarico nelle zone di foce, lagune e stagni salmastri. Solo quattro Comuni della provincia di Agrigento, uno della Provincia di Catania e uno della Provincia di Palermo, sono autorizzati nei limiti della predetta tabella 6 della legge regionale 27/86. Allo stato attuale fornire un quadro preciso e sufficientemente aggiornato della situazione del servizio di raccolta e depurazione delle acque reflue urbane non è facile, nonostante il notevole lavoro di indagine portato a termine negli ultimi anni (ISTAT 1993, ARTA 1998). Un altro elemento importante è il già citato grave ritardo nell’applicazione della Legge 5 gennaio 1994, n. 36 che mantiene l’eccessiva frammentazione del sistema di gestione delle infrastrutture operanti nel complesso del ciclo idrico. Le attività fondamentali attraverso cui attuare questa profonda riforma sono gli Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.) e la disciplina delle forme e i modi della cooperazione tra gli Enti Locali. 45